Agroecologia circolare

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a cura di Angelo Gentili e Giorgio Zampetti

Agroecologia circolare Dal campo alla tavola. Coltivare biodiversità e innovazione


a cura di Angelo Gentili e Giorgio Zampetti

agroecologia circolare dal campo alla tavola. coltivare biodiversità e innovazione Con i contributi di: Giorgio Baracani, Paolo Bàrberi, Catia Bastioli, Emilio Bianco, Jean René Bilongo, Stefano Bocchi, Gianluca Brunori, Michele Buonomo, Valerio Calabrese, Ilaria Caliani, Tommaso Campani, Fabian Capitanio, Silvia Casini, Gabriele Chilosi, Stefano Ciafani, Lorenzo Ciccarese, Fabio Ciconte, Annamaria Colao, Giulio Conte, Beppe Croce, Lucia Culicchi, Lorenzo D’Avino, Stefania De Pascale, Damiano Di Simine, Giovanni Dinelli, Katiuscia Eroe, Melania Farnese, Valentina Fiore, Simone Flaminio, Enrico Fontana, Angelo Frascarelli, Alex Giordano, Anna Kauber, Albino Maggio, Mario Malinconico, Maria Grazia Mammuccini, Danilo Marandola, Davide Marino, Paola Migliorini, Elisabetta Moro, Antonio Nicoletti, Marco Omizzolo, Gaio Cesare Pacini, Francesco Panella, Paolo Pastore, Davide Pettenella, Andrea Poggio, Sandro Polci, Stefano Raimondi, Carlo Triarico. Per il capitolo 10 “Legambiente e gli ambasciatori del territorio: l’agroecologia si racconta” si ringrazia: Lucia Culicchi per averlo curato. Margherita Ambrogetti Damiani per la collaborazione nelle interviste realizzate. Gli ambasciatori del territorio per il loro contributo: Maurizio Abate, Massimo Biondi, Carlotta Bitetti, Silvia Bonomi, Francesco Canetti, Valentina Capone, Tommaso Carioni, Rita De Padova, Suleman Diara, Demetrio Esposito, Gino Fasoli, Ernesto Folli, Giorgio Franci, Lino Nicola Gentile, Amedeo Grappi, Maurizio Gritta, Vincenzo Linarello, Marco Minciaroni, Francesco Natta, Francesco Pascale, Roberto Pasi, Antonio Pellegrino, Ettore Pottino, Claudio Pozzi, Edoardo Prestanti, Giuseppe Rustici, Christian Stivaletti, Roberto Stucchi Prinetti, Pietro Terranova, Günther Wallnofer. realizzazione editoriale

Edizioni Ambiente www.edizioniambiente.it

coordinamento redazionale:  Arianna Campanile cover:  Mauro Panzeri impaginazione:  Alessio Scordamaglia in copertina:  campi di grano della fondazione Siniscalco Ceci Emmaus-Onlus.

Fotografia di Luigi Geraci

© 2021, ReteAmbiente Srl via privata Giovanni Bensi 12/5, 20152 Milano tel. 02.45487277, fax. 02.45487333 Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo, elettronico o meccanico, comprese fotocopie, registrazioni o qualsiasi supporto senza il permesso scritto dell’Editore ISBN 978-88-6627-327-1 Finito di stampare nel mese di giugno 2021 presso GECA S.r.l., San Giuliano Milanese (Mi) Stampato in Italia – Printed in Italy


sommario prefazione Stefano Ciafani

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introduzione Angelo Gentili e Giorgio Zampetti

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1. l’agroecologia nel cuore del green deal europeo ripartire dalla terra per la rigenerazione del suolo Catia Bastioli food system: il perno della transizione agroecologica europea ostaggio di una pac priva di ambizioni Damiano Di Simine politiche e mercato: una svolta verso l’agroecologia Angelo Frascarelli transizione agroecologica e sistema agroalimentare italiano Gianluca Brunori l’agroecologia nel contesto internazionale ed europeo Paola Migliorini

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2. il ruolo dell’agricoltura nella lotta alla crisi climatica

dalla tutela dell’agrobiodiversità alle politiche di sostenibilità e di lotta ai cambiamenti climatici Lorenzo Ciccarese l’impatto economico dei cambiamenti climatici sulle aree rurali Fabian Capitanio il ruolo della pac e le sfide climatiche dell’agricoltura Danilo Marandola agroecologia e politiche del cibo: connessioni e sinergie nella ricerca di un processo trasformativo dei food system Davide Marino e Laura Viganò efficienza energetica, energie rinnovabili e modello agricolo Katiuscia Eroe coltivare fertilità, la cura del suolo nell’era del cambiamento climatico Damiano Di Simine

3. le ricette dell’agroecologia per la sostenibilità delle filiere

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105 il ruolo strategico dell’agricoltura biologica per il sistema 107 agroalimentare italiano Maria Grazia Mammuccini il contributo dell’agricoltura biodinamica per la transizione ecologica 113 del modello agricolo Carlo Triarico


acqua e agricoltura: un rapporto difficile Giulio Conte l’impatto dei pesticidi sugli ecosistemi e sulla salute umana Melania Farnese ridurre l’impatto delle filiere agroindustriali: il caso della canapa Beppe Croce deforestazione made in italy: l’impatto incorporato nei consumi alimentari degli italiani Davide Pettenella, Giovanni Bausano e Mauro Masiero per una filiera zootecnica sostenibile: tracciabilità e benessere animale Antonino Morabito

4. innovazione tecnologica ed economia circolare per la tutela degli ecosistemi agroecologia come modello di ricerca, sperimentazione e innovazione Paolo Bàrberi gli impatti negativi dei fitofarmaci alla luce degli obiettivi del green deal europeo Gabriele Chilosi agroecologia circolare e chimica verde verso il futuro Beppe Croce la rivoluzione delle bioplastiche: dalla compostabilità all’utilizzo nelle pratiche agricole Mario Malinconico l’impatto del packaging nei sistemi alimentari Emilio Bianco economia circolare e modello agroecologico: il ruolo delle risorse energetiche Stefania De Pascale e Albino Maggio agroecologia: innovazione e sviluppo tecnologico per ridurre gli input negativi e qualificare le filiere Giovanni Dinelli 5. fare rete per la cura dei territori e delle comunità

dal disagio insediativo all’umanesimo borghigiano: l’agricoltura a venire Sandro Polci il modello agroecologico e il rapporto con il sistema territoriale Stefano Bocchi agroecologia e coesione sociale: dai biodistretti alle reti Gaio Cesare Pacini dagli orti urbani all’agricoltura sociale per nutrire le comunità Michele Buonomo le donne pastore: tradizione, coraggio e presidi territoriali Anna Kauber

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6. seminare futuro: la dieta mediterranea patrimonio immateriale dell’umanità

la dieta mediterranea patrimonio immateriale dell’umanità Valerio Calabrese cultura, radici e vocazione green della dieta mediterranea Elisabetta Moro alimentazione, salute e stili di vita: le virtù della dieta mediterranea Annamaria Colao e Luigi Barrea dieta mediterranea 4.0: un modello di innovazione sociale e agritech a favore di uno sviluppo ecologico Alex Giordano

7. l’etica e i valori: combattere l’agromafia e il caporalato per un cibo giusto

l’impatto dei fenomeni criminali sul sistema agroalimentare italiano Enrico Fontana agromafie, caporalato e chimica fuorilegge: il caso dell’agro pontino Marco Omizzolo lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura: una “filiera” europea Fabio Ciconte ripartire da un’economia primaria scevra di sfruttamento: i numeri del v rapporto agromafie e caporalato Jean René Bilongo l’uso sociale delle terre confiscate alle mafie: agricoltura biologica e coesione territoriale Valentina Fiore il ruolo del fair trade per affermare il diritto a un cibo giusto: il caso del narcotraffico Paolo Pastore 8. riconciliare i sistemi agricoli con la natura

agricoltura e biodiversità: la strategia europea Stefano Raimondi le aree protette come laboratori dell’agroecologia Antonio Nicoletti biodiversità del suolo: un’affascinante risorsa da tutelare Lorenzo D’Avino servizi ecosistemici e buone pratiche agronomiche per la tutela della biodiversità Lucia Culicchi

9. il prezioso ruolo delle api e degli insetti impollinatori

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l’importanza degli insetti impollinatori per l’equilibrio degli ecosistemi 305 Simone Flaminio


le politiche per tutelare le api e gli insetti impollinatori Francesco Panella il ruolo degli apicoltori per l’agroecologia Giorgio Baracani gli effetti dei contaminanti sulla vita delle api Silvia Casini, Tommaso Campani e Ilaria Caliani

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10. legambiente e gli ambasciatori del territorio:

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l’agroecologia si racconta introduzione Lucia Culicchi e Angelo Gentili

Il miele della rinascita Alleva la speranza Un territorio verso il Green Deal Barbabietola da zucchero: la filiera si converte all’agroecologia L’eccellenza dell’olio italiano nel mondo Stop al glifosato: un territorio in cammino per una comunità sostenibile Chiusura dei cicli, fertilità del suolo e rinnovabili Biodiversità e sostenibilità al centro del modello agricolo Biogas fatto bene e zootecnia sostenibile per l’agricoltura del futuro Integrazione e coesione per una società a colori Alla scoperta dei semi perduti I piccoli comuni per l’agricoltura di comunità e l’imprenditoria affettiva Dal campo alla tavola nel rispetto della tradizione Dalla vite al vino verso l’agroecologia Dalla cura del grano alle verità del cibo Agroecologia al centro della filiera Dalla stalla al formaggio nel rispetto della natura Coltivare bellezza contro l’illegalità Dagli scarti al compost per la fertilità del suolo Ritornare alla terra per produrre eccellenza L’agricoltura etica ed ecologica che si oppone alla ‘ndrangheta L’innovazione che tutela le api e la biodiversità Ricerca e sperimentazione per rigenerare il territorio Produrre agrumi in chiave sostenibile Da melograni a impatto zero allo sviluppo territoriale Dal Senatore Cappelli alla rigenerazione territoriale in chiave sostenibile Allevare in sintonia con la natura: la filiera corta e sostenibile Dall’agroecologia alla multifunzionalità nel segno delle rinnovabili Rispettare i cicli della natura e produrre qualità La coltivazione degli alberi da frutto in armonia con la natura bibliografia

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prefazione

Abbiamo deciso di dedicare il rapporto Ambiente Italia 2021 all’agroecologia per la centralità di questo tema nella transizione ecologica del paese. Abbiamo raccolto preziosi contributi e approfondimenti specifici di esperti di settore, del mondo universitario e della ricerca, oltre alle significative testimonianze concrete dei nostri ambasciatori del territorio: piccoli agricoltori, allevatori, apicoltori, veri e propri protagonisti dei cambiamenti e delle trasformazioni positive e virtuose già in atto in modo capillare nel nostro paese. L’idea è nata proprio dalla necessità di raccontare, in modo chiaro ed esplicito, quanto sia essenziale e strategica la realizzazione di una vera e propria rivoluzione ecologica dell’intero sistema agroalimentare. Siamo infatti convinti che in Italia, a maggior ragione in questo momento difficile per la pandemia, ci siano tutte le condizioni per compiere una svolta epocale verso la transizione ecologica, quanto mai urgente e irrinunciabile anche in ambito agricolo. Il quadro che presentiamo descrive in una forma divulgativa, supportata da solide basi scientifiche, tutti gli aspetti e le diverse articolazioni di una vera e propria roadmap verso l’agroecologia. Abbiamo cercato infatti di analizzare tutti gli aspetti che potranno guidare e indirizzare questo percorso, quelli ambientali e agronomici, quelli legati alle politiche europee e nazionali, gli aspetti sociali ed economici, il rapporto con gli stili di vita, la dieta mediterranea e la nostra salute, ma anche l’innovazione tecnologica e la ricerca, l’economia circolare, la cura della biodiversità e i legami con i territori. Occorre una drastica trasformazione dell’attuale modello agricolo che, con la cosiddetta “rivoluzione verde”, negli ultimi decenni ha provocato impatti fortemente negativi sugli ecosistemi e le risorse naturali, basandosi principalmente sulla dimensione quantitativa e produttivistica. La lotta alla crisi climatica passa invece per un sistema alimentare che riduca le emissioni climalteranti, i fabbisogni idrici, il consumo di plastica e di fonti fossili, l’inquinamen-


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agroecologia circolare

to di aria, acqua e suolo, per liberare l’agricoltura da un’eccessiva dipendenza dall’industria chimica e garantire la produzione di cibo sano, socialmente ed eticamente sostenibile per i consumatori. L’agroecologia non rappresenta più infatti il sogno effimero e utopistico di pochi, ma l’unica strada da seguire con determinazione e impegno, per affrontare la crisi climatica, restituendo un ruolo da protagonista, anche in termini competitivi, all’intero settore agroalimentare. Del resto anche il Green Deal e le strategie europee ci chiedono di intervenire in modo significativo su tutto il sistema del cibo, dal campo alla tavola, tenendo presente sia la necessità di riconciliare l’attività agricola con gli equilibri naturali, sia le esigenze dei consumatori rispetto a tracciabilità e salubrità dei prodotti, cambiamenti di stili di vita e dei regimi alimentari. I numerosi e autorevoli contributi raccolti e le testimonianze prestigiose presenti all’interno di questa corposa pubblicazione rappresentano con chiarezza la maturità raggiunta dal settore scientifico e dalle realtà produttive per proporre con forza un nuovo modello per tutto il settore. Il percorso verso l’agroecologia dovrà infatti coinvolgere in modo capillare tutte le singole filiere e le più significative realtà territoriali del nostro paese, costituendo l’ingrediente principale di una svolta epocale che vogliamo accompagnare. Quotidianamente infatti operiamo con convinzione e determinazione alla realizzazione di questo obiettivo, costruendo reti e relazioni con i soggetti coinvolti a vario titolo, confrontandoci con le istituzioni, coinvolgendo il mondo universitario e della ricerca, il mondo agricolo più sensibile, quello dei consumatori. Il nostro Centro nazionale sull’agroecologia circolare di Rispescia (Gr) in Maremma rappresenta per noi, da questo punto di vista, una testimonianza concreta e un punto di riferimento per il processo di cambiamento in chiave sostenibile in atto nell’intero comparto agroalimentare. Siamo convinti che accompagnare questo processo e guidare con decisione la forte discontinuità con il passato significa valorizzare le nostre produzioni di eccellenza e rendere il made in Italy più competitivo, creando le condizioni affinché la sostenibilità ambientale, insieme all’innovazione tecnologica, rappresenti davvero il perno principale della nostra economia. Del resto l’attenzione crescente verso questi temi da parte dei consumatori e delle giovani generazioni, così come le scelte di una parte consistente del mondo agricolo più innovativo, ci fa ben sperare, con l’augurio che anche i decisori politici siano in grado di cogliere pienamente la sfida che abbiamo di fronte per attuare questa rivoluzione ecologica del settore.


prefazione

Una pubblicazione come questa che prende in esame, in modo articolato e analitico, tutti gli aspetti, i percorsi da seguire, i progetti specifici da realizzare, le scelte strategiche da compiere, correlati a un processo di trasformazione positiva verso l’agroecologia, ci auguriamo possa rappresentare un elemento di forte stimolo per completare la riconversione ecologica del nostro sistema agroalimentare. Stefano Ciafani, Presidente nazionale di Legambiente

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introduzione

Angelo Gentili e Giorgio Zampetti

L’agricoltura, oltre a essere asse portante dell’economia made in Italy, è un settore strategico dal punto di vista ambientale, a cominciare dalle sfide imposte dalla crisi climatica. Oggi, però, c’è bisogno di una svolta, per frenare l’utilizzo massiccio della chimica e la corsa al rendimento piuttosto che alla qualità. Un radicale cambio di rotta, per rivolgersi con convinzione e determinazione verso la sostenibilità ecologica e sociale. Del resto, anche i consumatori si stanno dimostrando sempre più attenti a un cibo sano, giusto e sostenibile e dettano il passo verso una sensibile riduzione dei processi di inquinamento ambientale. Per orientarsi verso un Green Deal che coinvolga pienamente il settore agricolo, bisogna guardare con rinnovato slancio alla ricerca, all’innovazione, alla riduzione degli impatti climalteranti, alla valorizzazione del biologico e alla qualificazione ambientale dell’agricoltura integrata come valori imprescindibili. È fondamentale, inoltre, puntare sulle energie rinnovabili, sull’economia circolare e sull’impiego di materiali riutilizzabili, riciclabili e compostabili, tenendo accesi i riflettori sul profilo etico del lavoro in agricoltura e sulla lotta all’uso dei fitofarmaci illegali. Un percorso che deve avere l’agroecologia come pilastro dello sviluppo futuro, scommettendo su filiere sostenibili del cibo e favorendo la transizione ecologica, seguendo senza indugi la strada indicata dall’Europa. Al contesto europeo è dedicato il primo capitolo (“L’agroecologia nel cuore del Green Deal europeo”, con i contributi di Bastioli, Di Simine, Frascarelli, Brunori, Migliorini), che analizza le opportunità e le sfide derivanti dagli obietti-


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agroecologia circolare

vi fissati dalle recenti strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030: 50% in meno di utilizzo di pesticidi nei campi; 50% in meno di antibiotici negli allevamenti; 20% in meno di fertilizzanti; 10% di Superficie agricola utilizzata (Sau) dedicata a corridoi ecologici e fasce tampone e 25% dedicata al biologico, tutela della biodiversità e del suolo. Occorre però vincolare fortemente la Politica agricola comune (Pac) alle strategie europee e allo stesso tempo, uscire dalla logica degli anni passati e dei finanziamenti a pioggia. Inoltre, devono essere scoraggiate le pratiche di agricoltura e zootecnia intensiva, riducendo gli input chimici, idrici ed energetici, premiando invece gli agricoltori che applicano buone pratiche e garantiscono servizi ecosistemici. Obiettivi possibili, che nonostante il deludente voto del Parlamento Europeo, che non è stato coerente con la necessità e l’urgenza di una svolta radicale, dovranno rappresentare l’architettura principale del Piano strategico nazionale, con un focus sulla sostenibilità dei sistemi agroalimentari e sul contrasto ai cambiamenti climatici. In questa chiave vanno letti non solo gli obiettivi specifici della strategia Farm to Fork, ma anche la sua visione, che punta a un sistema del cibo che valuti la salute dei cittadini e la salvaguardia degli ecosistemi, con una profonda ristrutturazione della filiera. Per riuscire a raggiungere questi risultati, è necessario e ineludibile che la nuova Pac post 2020 destini risorse in un’unica direzione, mettendo davvero in primo piano le priorità dettate dalla crisi ambientale. Anche la lotta ai cambiamenti climatici, infatti, non può prescindere da un sistema agricolo e agroalimentare che riduca le emissioni climalteranti. Oggi, per fare questo, è essenziale incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili, come il biometano prodotto attraverso l’uso di scarti agricoli e deiezioni animali, i mezzi agricoli a minor impatto e diffondere l’agrivoltaico, che deve essere significativamente incentivato e che integra il fotovoltaico nei terreni in sinergia con le tecniche colturali, senza ulteriore utilizzo di suolo. Unire l’innovazione tecnologica sostenibile alla coltivazione, infatti, può contribuire in modo significativo ad abbattere le emissioni, producendo energia pulita. Per liberare l’agricoltura da un’eccessiva dipendenza dall’industria chimica e per garantire la produzione di cibo sano, occorre ridurre anche i processi di inquinamento di aria, acqua e suolo, come riportato nel secondo capitolo (“Il ruolo dell’agricoltura nella lotta alla crisi climatica”, con i contributi di Cic-


introduzione

carese, Capitanio, Marandola, Marino, Eroe, Di Simine). L’agroecologia rappresenta l’unica strada da seguire, con determinazione e impegno, per restituire un ruolo da protagonista al settore agroalimentare. Un ruolo che consenta anche di tutelare l’agrobiodiversità, sempre più minacciata, contribuendo alla sopravvivenza di una straordinaria varietà di specie vegetali che caratterizzano in modo unico ogni angolo della penisola. Una sfida che non può prescindere anche da un’attenta cura del suolo. La lotta alla crisi climatica per il comparto agricolo è centrale proprio perché, se da una parte si tratta di un settore che contribuisce significativamente alle emissioni in atmosfera, dall’altra è vittima di una serie di trasformazioni negative che subirà sempre di più nei prossimi anni. Gli eventi meteorologici estremi, i processi di desertificazione, le fitopatie e i parassiti nuovi stanno infatti determinando scenari preoccupanti a livello ambientale ed economico. Puntare a ottenere il 40% di superficie coltivata a biologico e biodinamico entro il 2030 e trasferire innovazione, ricerca e buone pratiche all’intero modello agricolo favorisce un processo di qualificazione in chiave ecologica delle filiere come viene evidenziato nel terzo capitolo (“Le ricette dell’agroecologia per la sostenibilità delle filiere”, con i contributi di Mammuccini, Triarico, Conte, Farnese, Croce, Pettenella, Morabito). Oggi, il biologico in Italia non è più una realtà di nicchia: rappresentiamo, infatti, il paese leader a livello europeo e un segnale chiaro per la sua diffusione capillare nella penisola è fondamentale. Veri e propri laboratori devono essere, fin da subito, le aree protette e le aree collinari marginali, montane e interne, dove la tutela ambientale può con maggiore vigore intrecciarsi con le pratiche agricole e la difesa dal dissesto. Diventa dunque prioritario approvare al più presto la legge sull’agricoltura biologica, giunta alle ultime fasi dell’iter parlamentare. Questo importante strumento legislativo favorirà infatti uno sviluppo significativo del settore, attraverso ricerca, formazione, conversione delle aziende agricole e implementazione dei biodistretti. La sfida del biologico è strettamente correlata alla necessità di liberare l’agricoltura dalla chimica. Come descriviamo ampiamente all’interno del presente rapporto e come sottolineato dai dati del dossier Stop pesticidi di Legambiente, i trattamenti effettuati con molecole pericolose di sintesi ancora troppo spesso utilizzate in agricoltura, come diserbanti, erbicidi e fungicidi provocano processi di contaminazione in tutto l’ecosistema e a tutti i livelli della catena ali-

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