Il segreto delle tre pallottole_001_006_titolo-colophon_EDA_132*185_romana 06/04/10 18.24 Pagina 4
Il segreto delle tre pallottole_001_006_titolo-colophon_EDA_132*185_romana 06/04/10 18.24 Pagina 1
verdenero
inchieste
Il segreto delle tre pallottole_001_006_titolo-colophon_EDA_132*185_romana 06/04/10 18.24 Pagina 2
Maurizio Torrealta, Emilio Del Giudice Il segreto delle tre pallottole © 2010, Edizioni Ambiente S.r.l., via Natale Battaglia 10, 20127 Milano www.edizioniambiente.it; tel. 02 45487277 © 2010, Maurizio Torrealta, Emilio Del Giudice Tutte le edizioni e ristampe di questo libro sono su carta riciclata 100% Finito di stampare nel mese di aprile 2010 presso Genesi Gruppo Editoriale – Città di Castello (Pg)
Il segreto delle tre pallottole_001_006_titolo-colophon_EDA_132*185_romana 06/04/10 18.24 Pagina 3
MAURIZIO TORREALTA EMILIO DEL GIUDICE
IL SEGRETO DELLE TRE PALLOTTOLE
Il segreto delle tre pallottole_001_006_titolo-colophon_EDA_132*185_romana 06/04/10 18.24 Pagina 4
Il segreto delle tre pallottole_001_006_titolo-colophon_EDA_132*185_romana 06/04/10 18.24 Pagina 5
indice
introduzione
7
quella strana telefonata
15
gli scienziati del rapporto 41 dell’enea
19
il professore sogna edward teller
27
il fisico kurt grass parla di alfred coehn genio dimenticato
31
la redazione
37
il professore sotto i ferri
43
conferenza stampa del 23 marzo 1989 a salt lake city
47
la maledizione di tutankhamon
55
la degenza del professore
61
a lezione di fisica nucleare
65
j. b. conant amministratore della guerra, rettore di harvard e il memorandum groves
73
il manifesto russell-einstein
81
una vacanza ad antibes
85
Il segreto delle tre pallottole_001_006_titolo-colophon_EDA_132*185_romana 06/04/10 18.24 Pagina 6
percy william bridgman e la sua scoperta dimenticata
89
uranio arricchito a khiam
93
jey che non dorme mai
101
una cenetta da manuale
107
uranio arricchito a beirut
115
ci sono cose che non possono essere chieste alla prima domanda
121
il viaggio dal professor martin fleischmann
131
le conferme della misteriosa telefonata
141
il veterano del 1991 e la terza bomba nucleare
151
le verifiche al racconto del veterano e la dottrina dell’ambiguità calcolata
157
armi misteriose a gaza
167
torna a essere un tema caldo la fusione fredda
173
materiali
189
note
227
Il segreto delle tre pallottole_007_012_introduzione_EDA_132*185_capitolo_2livelli 06/04/10 18.22 Pagina 7
introduzione
Dal momento che, finora, abbiamo raccontato nelle nostr e inchieste storie vere e terribili senza che ne sortisse alcun effetto, qui racconteremo le medesime storie come se fosser o il frutto della nostra immaginazione, sperando in questo modo di stimolare la fantasia del lettore – cosa che ci siamo ben guardati dal fare nei nostri precedenti lavori – e di arricchire la percezione degli eventi drammatici che stanno avvenendo nel silenzio assoluto o che sono già avv enuti nella totale ignoranza. È di questo difetto della percezione, di questo sonno dell’intelligenza che siamo maggiormente pr eoccupati e di questo, lavorando nell’informazione, ci sentiamo in parte responsabili. Quindi, con il passo claudicante di chi pr eferisce muoversi piuttosto che rimanere fermo ad aspettare, abbiamo creato un personaggio fittizio e imper fetto come noi siamo, che non potevamo non chiamare Claudio – da claudicans –, un personaggio nato dalla sovrapposizione di quattro persone in carne e ossa: Flaviano Masella, Mario Sanna, Angelo Saso e Maurizio Torrealta, in rigor oso ordine alfabetico. Quattro giornalisti facenti parte del gruppo “Inchieste” di Rainews24, che si sono trovati a girar e il mondo seguendo un par ticolare filone di
Il segreto delle tre pallottole_007_012_introduzione_EDA_132*185_capitolo_2livelli 06/04/10 18.22 Pagina 8
8
il segreto delle tre pallottole
ricerca. Partiti da un servizio girato sulle ricerche effettuate da un gruppo di scienziati dell’Enea di Frascati intorno al tema della fusione fredda, abbiamo poi allargato la nostra inchiesta toccando I nghilterra, Libano del S ud e S tati Uniti, con lo scopo di trovare risposta ad alcune semplici domande: per ché una valida ricerca sulla fusione a temperatura ambiente è stata volutamente ignorata? Perché è stato trovato uranio arricchito in un cratere provocato da una bomba a Khiam, nel Libano meridionale? Perché le pallottole all’uranio impoverito producono 4000 °C di temperatura? Perché in tali proiettili si trovano tracce di altri elementi radioattivi? Qual è il funzionamento dei nuovi ordigni sganciati a Gaza, ordigni in grado di amputare gli arti inferiori delle persone colpite senza lasciare traccia di frammenti metallici? Le risposte a questi quesiti sono collegate tra di lor o da un segreto tenuto nascosto per più di venti anni: la scoperta di un processo fisico che ha permesso di produrre bombe nucleari della dimensione di una pallottola, pr obabilmente già utilizzate nei principali scenari di guerra del r ecente passato e dell’immediato presente. Si tratta di un segreto legato a doppio filo con il famoso “memorandum Groves”, documento secretato fino al 1975, nel quale J ames B. Conant, pr esidente del National Research Defence Council1 e per molti anni anche rettore di Harvard, suggeriva ai responsabili dell’amministrazione americana l’utilizzo dell’uranio “sporco” per inquinare le città nemiche con nuvole di nanoparticelle radioattive, prevedendo con esattezza gli effetti sulla salute delle persone coinvolte, effetti poi v erificatisi nella r ealtà in I raq, K osovo, Afghanistan e Libano, ossia nelle aree di fatto bombardate con tonnellate di uranio sporco dai cosiddetti paesi democratici.
Il segreto delle tre pallottole_007_012_introduzione_EDA_132*185_capitolo_2livelli 06/04/10 18.22 Pagina 9
introduzione
Sia ben chiaro, questo è solo un r omanzo, liberamente ispirato a fatti veri. Alcuni nomi sono di fantasia, ma buona par te delle testimonianze riportate sono state r egistrate nel corso delle nostre inchieste e, per quanto fantastiche e inaudite possano sembrare, sono semplicemente vere. Per non togliere al lettore la sorpresa di ciò che, durante le nostr e indagini, ha portato a risultati incredibili – accezione da prendere nel senso letterale del termine – quanto riportato in corsivo nei servizi di Claudio corrisponde a testimonianze registrate sul campo. Spesso la verità è a tal punto inverosimile da prestarsi a essere narrata come fosse un par to della fantasia. La narrazione è costellata di notizie storiche su personaggi realmente esistiti: Edward Teller, Alfred Coehn, Percy William Bridgman, James B. Conant, M artin Fleischmann, Stanley Pons e S. T. Cohen sono tutte “personalità storiche” del mondo della scienza, e spesso anche del mondo della guerra. Qualcuno di loro è divenuto anche un personaggio della nostra storia: starà al lettore valutare se stiamo fantasticando o raccontando semplicemente quello che ci è successo . Quando si affrontano temi complessi come quello raccontato in questo libro, la verità finisce inevitabilmente per essere più di una. Del resto, noi autori non apparteniamo a quel genere di giornalisti sempre alla ricerca dello scoop e non vogliamo stupire con effetti speciali. Sarà il lettore a convincersi se questa storia è fantastica e inverosimile, fantasiosa ma verosimile, o inverosimile ma vera. Noi vorremmo solo che il grande dono ricevuto in sorte dall’essere umano, quello di poter osser vare il mondo circostante e fare congetture su di esso, tornasse a essere un patrimonio fondamentale della collettività. Consapev oli
9
Il segreto delle tre pallottole_007_012_introduzione_EDA_132*185_capitolo_2livelli 06/04/10 18.22 Pagina 10
10
il segreto delle tre pallottole
di quanto fragile sia l’autonomia di pensiero che pure rivendichiamo, abbiamo comunque la presunzione di cercare di ragionare su questi argomenti, per capire i quali, a ben vedere, sono sufficienti le basi fornite dagli studi delle scuole superiori insieme a quell’arroganza nel fare le domande che, in un paese libero come il nostro, ha cresciuto frequentatori di bar, lettori di giornali e casalinghe dalla radio sempre accesa. E quando le nostre conoscenze si sono rivelate inadeguate – e questo è avvenuto spesso –, una validissima comunità di scienziati italiani ci è venuta in aiuto, prodigandosi nello studio e nella ricerca. Questo enorme patrimonio umano – il più delle volte inutilizzato, quando non “sottratto” al nostro paese – che gli altri paesi continuano a invidiarci, è stata la scoper ta più gradita di tutto il nostro lavoro, oltre che fonte di un aiuto insostituibile. Tra tutti questi insperati angeli custodi della conoscenza, quello che ci è stato più generosamente vicino, condividendo con noi segreti, ipotesi e ragionamenti, nonché numeri telefonici e amicizie, è stato il fisico teorico E milio Del Giudice, il quale, ogni volta che parla, ci r egala la preziosa illusione di comprendere la fisica nucleare così come si capisce la topografia di Roma. Il suo ruolo di coautore del presente libro ha come motivazione profonda quella di voler cercare di mantenere l’illusione di aver capito la fisica nucleare. Per conservare l’aspetto romanzato del testo, anche Emilio Del Giudice vi appare come personaggio con il nome di Kurt Grass, in “omaggio” al suo aspetto fisico. Come giornalisti e scrittori coltiviamo una speranza, quella che l ’espressione “ uranio impo verito” v enga finalmente, e quanto prima, sostituita nei pezzi giornalistici con quella di
Il segreto delle tre pallottole_007_012_introduzione_EDA_132*185_capitolo_2livelli 06/04/10 18.22 Pagina 11
introduzione
“uranio sporco” oppure di “uranio caricato con gli isotopi dell’idrogeno”, o che almeno non appaia più senza l ’aggettivo “cosiddetto”. Ci sono termini, come “limbo” o “sfere celesti”, che sono stati cancellati dai libri di teologia e lasciati solo come testimonianza di una conoscenza provvisoria e fallace, come solo può esserla quella degli uomini. Lo stesso deve avvenire anche per l’espressione “uranio impoverito”, e questo non perché esso non esista, ma perché tale uranio non è quello utilizzato nei campi di guerra. Tale correzione si rende ancora più necessaria dopo la desecretazione del “memorandum Groves”, avvenuta ben trentaquattro anni fa. D’ora in poi, chi continuerà a pronunciare quell’espressione dimostrerà tutta la sua caparbia superficialità e ignoranza. Un’ultima raccomandazione al lettore, perché impari finalmente a rifiutar e gli aggettivi associati ai nomi delle nuo ve armi: “nucleari ecologiche”, “atomiche sostenibili”, “nucleari chirurgiche”, “armi nucleari virtuali”, “fattori di deterrenza”, “robusti penetratori del terreno”, “deterrenza tecnica”, “deterrenza per competenza”, “demolitore di palazzi nucleare” ecc. Prima o poi, i paesi che si r endono colpevoli del loro impiego dovranno ammettere di averle utilizzate. Perciò, lasci il lettore questi ossimori agli equilibristi della morale e impari a considerarle per quel che sono: armi nucleari tattiche. E soprattutto, sia consapev ole delle implicazioni che questa espressione comporta. Buona lettura.
11
Il segreto delle tre pallottole_007_012_introduzione_EDA_132*185_capitolo_2livelli 06/04/10 18.22 Pagina 12
Il segreto delle tre pallottole_013_064_parte1_EDA_132*185_capitolo_2livelli 06/04/10 18.21 Pagina 13
Fu un periodo di esperimenti decisivi e di tentativi temer ari, di molte false partenze e di molte ipotesi insostenibili. Fu un’epoca di controversie, di critiche, di brillanti improvvisazioni matematiche... per coloro che vi parteciparono, fu un periodo di creazione: il nuovo orizzonte li atterriva e li esaltava insieme. La sua storia, forse, non sarà mai narrata completamente. Una ricostruzione storica del genere richiederebbe la stessa altissima perizia della storia di E dipo o di Cromwell, ma in un campo così lontano dall’esperienza comune che probabilmente nessun poeta o storico potrà mai conoscerlo. Robert Oppenheimer
Il segreto delle tre pallottole_013_064_parte1_EDA_132*185_capitolo_2livelli 06/04/10 18.21 Pagina 14
Il segreto delle tre pallottole_013_064_parte1_EDA_132*185_capitolo_2livelli 06/04/10 18.21 Pagina 15
quella strana telefonata
Il professore esce dall’aeroporto di San Francisco come da una lunga apnea e si avvicina a un taxi. «Mi può portare a Union Square?». Il taxi imbocca la US-101 Nord. Il professore si abbandona sul sedile posteriore e guarda fuori dal finestrino. Le sopracciglia si inarcano, le rughe si increspano, gli occhi si stringono. Anche il tassista glielo legge in faccia. Che viaggio orribile: un’ora nell’aereo a Salt Lake City prima di decollare, la coincidenza per Londra persa e ora la ricerca di un albergo con questo mio intestino pesante come piombo. Il taxi corre sulla Bayshore, è una sera dell’estate del 1989, dal lato della baia si intravede una nebbia azzurrognola sospesa sull’acqua, una visione in grado di tranquillizzare anche l’animo più agitato, ma sul professore non ha il minimo effetto. Il taxi si ferma a Union Square. Al centro della piazza troneggia una vecchia statua della vittoria. I l taxi se ne v a e il professore si dirige verso un albergo, poi decide di puntare a quello successivo. Il disagio di questa imprevista notte a San Francisco giu-