Gli incentivi per il risparmio energetico, le rinnovabili termiche e la cogenerazione
a cura di Anna Bruno e della redazione di Nextville Testi chiusi in redazione 28 febbraio 2013
efficienza energetica Gli incentivi per il risparmio energetico, le rinnovabili termiche e la cogenerazione a cura di Anna Bruno e della redazione di Nextville
Progetto grafico e copertina: Tati Cervetto Coordinamento di redazione: Paola Fraschini Impaginazione: Roberto Gurdo
© Copyright 2013 Edizioni Ambiente srl Via Natale Battaglia 10, 20127 Milano Tel. 02.45487277, fax 02.45487333 Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo, elettronico o meccanico, comprese fotocopie, registrazioni o qualsiasi supporto senza il permesso scritto dell’editore
ISBN 978-88-6627-090-4 Finito di stampare nel mese di marzo 2013 presso GECA S.p.a., Cesano Boscone (Mi) Stampato in Italia – Printed in Italy
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una nota degli autori È la terza volta che la redazione di Nextville rielabora in volume una parte del lavoro realizzato per il sito: operazione delicata, che richiede il sovvertimento della struttura stessa della comunicazione e un radicale riadattamento dei testi. E ancora una volta, al momento di rimettere mano a questo compito, la sorpresa maggiore è stata scoprire che a distanza di pochi mesi l’impostazione stessa del libro doveva necessariamente essere modificata. Questa volta il cambiamento è radicale: la mole di norme nazionali e regionali, di regolamenti applicativi, di informative dell’AEEG, del GSE e dell’Agenzia delle Entrate è talmente aumentata da costringerci a dividere la materia in due volumi separati: questo Vademecum, dedicato agli incentivi alle rinnovabili termiche e all’efficienza energetica e un manuale gemello dedicato obblighi normativi e all’incentivazione degli impianti IAFR. A metà 2011, momento dell’ultima pubblicazione del Vademecum, la situazione del settore era piuttosto confusa. Le detrazioni fiscali 55% stavano per cessare e si disperava che potessero continuare: la proroga arrivò una prima volta nel dicembre 2011 (fino a tutto il 2012) e poi nel giugno 2012 (fino al 30 giugno 2013). Il decreto legislativo 28/2011 aveva appena introdotto un nuovo strumento di incentivazione agli interventi di efficienza energetica di “piccole dimensioni”: il decreto attuativo è arrivato a fine 2012. Il comparto della cogenerazione ad alto rendimento attendeva da anni che venisse regolata la partita degli incentivi: i decreti sono giunti nel settembre del 2012. Solo il sistema dei Certificati bianchi era ancora solidamente in piedi, ma dovevano essere ridefiniti gli obiettivi e si attendevano modifiche regolatorie e implementazioni. Anche questo Vademecum ha dovuto attendere che si concludessero tutti i provvedimenti, poiché non aveva senso fornire un manuale a lavori in corso. Rispetto ai contenuti, questo volume delinea l’insieme dei provvedimenti che riguardano da una parte il risparmio energetico relativo all’ambiente costruito e dall’altra la razionalizzazione energetica dei processi industriali e infrastrutturali. La prima parte analizza il nuovo Conto termico nei due diversi filoni di
utenza: i privati e le Amministrazioni Pubbliche. Seguono i capitoli dedicati alle detrazioni fiscali del 55% e del 50% (ex 36%), e quello dei relativi regimi fiscali. La seconda parte ricostruisce il quadro attuale del sistema dei Certificati bianchi. Segue un capitolo sugli incentivi alla cogenerazione, con l’analisi dei nuovi Certificati bianchi CAR, delle agevolazioni fiscali in materia di accise. Un’ultima, indispensabile nota: il vero autore di questo Vademecum è il sito Nextville.it, che ha stabilizzato il suo ruolo di punto di riferimento per gli operatori del settore, raggiungendo una diffusione di oltre 140.000 visite/ mese (100.000 visitatori unici). C’è un grande vantaggio ad avere un sito come autore collettivo: lo si può consultare in ogni momento per avere l’aggiornamento completo su tutti i temi. Dunque vi aspettiamo online, invitandovi fin d’ora a iscrivervi alla newsletter gratuita che vi ricorderà puntualmente cosa cambia e come. Anna Bruno e la redazione di Nextville
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Sommario Le politiche a favore dell’efficienza energetica e delle rinnovabili termiche in vista degli obiettivi al 2020 Gianni Silvestrini, Kyoto Club
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L’impegno per l’efficienza energetica e i Certificati bianchi Gruppo Hera
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Un’azione in “concerto” verso il futuro Pietro Colucci, Kinexia
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PARTE PRIMA INCENTIVI ALLE RINNOVABILI TERMICHE E DETRAZIONI FISCALI A FAVORE DEGLI EDIFICI
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1. Il Conto termico 1.1 Meccanismo: incentivi ai privati e alle Pubbliche Amministrazioni 1.2 Budget e tempi 1.3 Isolamento termico di coperture, pavimenti e pareti (solo Amministrazioni Pubbliche) 1.4 Vetri e infissi (solo Amministrazioni Pubbliche) 1.5 Caldaie a condensazione (solo Amministrazioni Pubbliche) 1.6 Schermature e ombreggiamento (solo Amministrazioni Pubbliche) 1.7 Pompe di calore elettriche o a gas (Soggetti privati e Amministrazioni Pubbliche) 1.8 Calore da biomasse (Soggetti privati e Amministrazioni Pubbliche) 1.9 Solare termico e solar cooling (Soggetti privati e Amministrazioni Pubbliche) 1.10 Scaldacqua a pompa di calore
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2. Detrazioni fiscali 55%. Efficienza energetica edifici esistenti 77 Box: Che cos’è una detrazione 78 2.1 Le condizioni per l’accesso alle detrazioni 79 Box: Il quadro normativo 81 2.2 Beneficiari, durata e cumulabilità 81 2.3 Strutture opache verticali e orizzontali (comma 345) 852.4 Finestre e infissi (comma 345) 87 2.5 Pannelli solari (comma 346) 90 2.6 Sostituzione impianti di climatizzazione invernale (comma 347) 92
2.7 Riqualificazione globale (comma 344) Box: Il caso caldaie a biomassa 2.8 Richiesta, IVA e fatturazioni
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3. Detrazioni fiscali 50% (ex 36%). Ristrutturazioni edilizie 3.1 Interventi ammessi 3.2 Beneficiari 3.3 Durata e cumulabilità 3.4 Adempimenti per il riconoscimento della detrazione
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4. Fiscalità degli interventi ammessi al 55 e 50% 4.1 IVA e fatturazioni per interventi 55 e 50% 4.2 La ritenuta sui bonifici
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PARTE SECONDA CERTIFICATI BIANCHI E COGENERAZIONE
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5.Certificati Bianchi (Titoli di efficienza energetica) 5.1 Meccanismo tecnico dei Certificati bianchi
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Box: Regole e mercato nelle politiche di efficienza energetica 5.2 Soggetti obbligati e obiettivi di riduzione 2013-2016 Box: Il “coefficiente di durabilità” e le altre novità introdotte dalle nuove Linee guida AEEG
5.3 Beneficiari dei Certificati bianchi: soggetti obbligati, soggetti volontari e ESCo Box: Le ESCo, risparmio energetico a costo zero 5.4 Interventi ammissibili e valutazione 5.5 Richiesta e commercializzazione dei Certificati bianchi
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6. incentivi e agevolazioni alla cogenerazione
151 152 154 162 165 168
Box: Cogenerazione e cogenerazione ad alto rendimento
6.1 Certificati bianchi CAR 6.2 Fiscalità della cogenerazione: le accise 6.3 Altre agevolazioni alla cogenerazione Box: Cogenerazione e fonti rinnovabili
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Appendici Normativa comunitaria e nazionale
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Delibere dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas
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Prassi amministrativa
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le politiche a favore dell’efficienza energetica e delle rinnovabili termiche in vista degli obiettivi al 2020 Il 2012 è stato un anno caratterizzato da un fiorire di misure governative sul fronte dell’efficienza e delle rinnovabili, anche se molte di queste sono state predisposte con forti ritardi rispetto alle previsioni. Va inoltre sottolineato come a volte i decreti siano stati varati senza interazioni con i soggetti imprenditoriali coinvolti. Ed è stata proprio questa difficoltà di raccordo con le istituzioni ad accelerare un collegamento operativo fra le varie associazioni che, dopo un anno di rodaggio, ha portato nel 2013 alla costituzione del Coordinamento delle Fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica, FREE, che si candida a essere un importante interlocutore del prossimo Governo. Ma quali sono i risultati e le prospettive di questi settori green nel contesto italiano? La valutazione è molto diversificata, con successi ma anche con errori e ritardi. L’elettricità verde ha visto una rapidissima crescita, +59% negli ultimi quattro anni, tanto che verranno certamente superati gli obiettivi inizialmente previsti al 2020. Nel 2013 si passerà la soglia dei 100 TWh. Diversa è la situazione per il comparto delle rinnovabili termiche, che nel recente passato ha visto modeste crescite e per qualche tecnologia, come il solare, addirittura un calo delle installazioni. Proprio dal settore termico, invece, ci si aspetta un sostanziale raddoppio della produzione entro la fine del decennio, con un passaggio da 5,5 a 10,5 Mtep. È quindi indispensabile un forte rafforzamento degli strumenti di incentivazione, anche alla luce del fatto che si tratta di tecnologie nelle quali le imprese italiane sono ben presenti e possono ulteriormente rafforzarsi. Passiamo quindi ad analizzare gli interventi per aumentare l’efficienza, partendo dall’evoluzione della domanda energetica che negli ultimi anni si è ridotta, interrompendo un andamento in crescita che aveva caratterizzato l’ultimo mezzo secolo. I consumi finali del 2011 sono infatti tornati al livello del 2000 in seguito ad andamenti divergenti dei principali settori, con una contrazione del 23% del comparto industriale e un incremento del 13% di quello civile. E le prime valutazioni sul 2012 indicano un ulteriore calo dei consumi energetici del 4%. Tornando ai consumi finali dell’industria, è significativo il fatto che il loro
peso, che era del 28% nel 2005, sia passato al 23% nel 2010, cioè che si siano ridotti da 41 a 32 Mtep, un trend che è proseguito. Nel settore residenziale invece, negli ultimi due decenni i consumi finali sono rimasti sostanzialmente stazionari, ma con un incremento della quota elettrica. Infine, il terziario ha visto i consumi finali raddoppiati tra il 1995 e il 2010. Quindi industria in calo, residenziale stazionario e terziario in crescita, un quadro diversificato nel quale la crisi economica ha giocato un ruolo significativo. È importante, anche per l’impostazione delle politiche di intervento, comprendere se siamo in presenza di una flessione congiunturale o se la stabilizzazione/calo dei consumi energetici sia di tipo strutturale. I prossimi 2-3 anni chiariranno i trend di fondo. Una cosa è però certa. La riduzione dei consumi potrebbe avvenire anche nel caso di un rilancio dell’economia se verranno avviate azioni incisive sul versante dell’efficienza. È quanto prevede la Strategia energetica nazionale che ipotizza consumi al 2020 del 4% inferiori al 2010, grazie a una riduzione dell’intensità energetica pari a 3-4 volte quella dell’ultimo decennio. Prima di accennare ai nuovi strumenti predisposti su efficienza e rinnovabili facciamo infine una riflessione sui risultati delle misure esistenti. Le detrazioni fiscali del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici hanno registrato risultati interessanti. Ciononostante, negli ultimi anni la continuità di questo strumento è stata più volte messa in discussione. Nel 2010 si sono registrati 406.000 interventi con un investimento complessivo di 4,6 miliardi di euro. I limiti di questo provvedimento sono riferibili all’utilizzo principalmente rivolto a singoli appartamenti, all’esclusione del settore pubblico e alla difficoltà di accesso per i bassi redditi. Lo strumento dei Certificati bianchi ha ottenuto discreti risultati, ma è stato finora confinato ad applicazioni mirate. La situazione è cambiata alla fine del 2011 con il potenziamento dei Titoli di efficienza energetica che dovrebbe consentire di incrementare gli interventi nell’edilizia e soprattutto nell’industria. Proprio in quest’ultimo settore si sta registrando una decisa crescita: nei primi cinque mesi del 2012 i risparmi ottenuti nel comparto produttivo hanno per la prima volta superato quelli del settore civile, con un contributo pari a circa il 60% del totale. Lo strumento dei Certificati bianchi ha rappresentato un approccio innovativo, imitato anche da altri paesi, ma i target finali di energia risparmiata al 2012 non sono stati raggiunti. Una riflessione specifica merita il settore civile. Il prossimo 30 giugno terminano le detrazioni fiscali al 50-55% e il ruolo di questo strumento sarà fortemente depotenziato se non verrà prolungato il livello delle detrazioni dal nuovo Governo. I Certificati bianchi al momento sono poco utilizzabili per gli interventi più impegnativi dell’edilizia. All’estero, intanto, vengono varati programmi innovativi come il Green Deal inglese che punta a riqualificare 14 milioni di appartamenti entro il 2020 utilizzando prevalentemente capitale privato con un sistema che evita l’anticipo del capitale per gli interventi. 10
le politiche a favore dell’efficienza energetica e delle rinnovabili termiche
Sarà quindi necessario riflettere sul rilancio di questo comparto che si trova in una profonda crisi (considerando anche che gli investimenti per le ristrutturazioni del settore residenziale hanno ormai superato quelli per la nuova edilizia) e sugli strumenti più efficaci da utilizzare. Ma veniamo ai provvedimenti predisposti negli ultimi mesi e che vengono presentati in questo utile manuale. Il nuovo decreto sulle rinnovabili termiche ha ottenuto un riscontro sostanzialmente positivo dal mondo imprenditoriale delle biomasse, ha registrato qualche distinguo da parte del comparto del solare termico, è stato visto negativamente dal fronte delle pompe di calore. È certamente importante e innovativa la possibilità per il settore pubblico di potere accedere agli incentivi. Inoltre la previsione di contributi maggiori per gli impianti a biomassa in relazione all’efficienza energetica e all’abbattimento delle emissioni ha già indotto uno stimolo alle imprese per la commercializzazione di sistemi con rendimenti più elevati e meno inquinanti. Come pure si apre, finalmente, uno spazio per la produzione di calore a media temperatura che potrebbe far decollare sia il solar cooling sia il grande e mai intaccato segmento del calore di processo industriale con collettori a concentrazione. Passando ai Titoli di efficienza energetica, i nuovi obiettivi sono decisamente modesti. È probabile che sul versante industriale prosegua la crescita di utilizzo dei Certificati bianchi e sarà interessante valutare anche la novità del riconoscimento aggiuntivo di premialità per i grandi progetti. Questo stimolo potrebbe consentire di innalzare l’attenzione sull’efficienza energetica nell’ambito, per esempio, di alcune riconversioni industriali. Non è comunque escluso che si possa ripensare questo strumento anche alla luce delle esperienze straniere. Nel Vademecum si parla anche di cogenerazione, una informazione utile vista la complessità delle norme e la intersezione di diversi strumenti. È un comparto che potrebbe vedere una notevole diffusione e un rafforzamento dell’industria nazionale. Vale la pena ricordare il programma tedesco delle ZuhauseKraftwerke (centrali elettriche a casa), che punta alla installazione di decine di migliaia di microcogeneratori a gas basati su motori Volkswagen. Come si vede ci sono luci e ombre nell’evoluzione del quadro normativo, ma l’impressione è che ci siano le premesse per una decisa espansione degli interventi sulle rinnovabili termiche e sull’efficienza energetica. Una dinamica che potrebbe subire una accelerazione se il prossimo Governo sarà in grado di sciogliere alcuni nodi e dare segnali forti. Gianni Silvestrini Direttore scientifico Kyoto Club Presidente Exalto 11
l’impegno per l’efficienza energetica e i certificati bianchi Il Gruppo Hera è leader nella gestione dei servizi ambientali, idrici ed energetici. Nel risparmio energetico e nella produzione sostenibile di energia elettrica e termica, Hera opera da anni attraverso una serie di attività che vanno dal teleriscaldamento urbano, alla cogenerazione (con potenza tra 80 kW e 80 MW), ai turboespansori su reti gas, al recupero di calore da geotermia e da termovalorizzatori dei rifiuti urbani fino alla costruzione e gestione di impianti mini-idro e fotovoltaici per una potenza complessiva di oltre 8 MWp. Il progetto di collaborazione per l’acquisizione di contributi economici tramite i Certificati bianchi. Dal 2004 Hera è impegnata nella promozione dell’efficienza energetica anche con un progetto speciale – in continua espansione – che mira a favorire l’ottenimento di incentivi economici a favore degli utenti finali, indipendentemente dal fatto che siano o no allacciati alle proprie reti. Il progetto, affidato alla struttura di Energy Management, consiste nella messa a punto di una modalità di partnership con gli attuatori di interventi di risparmio energetico e utenti finali per l’acquisizione di Certificati bianchi. La struttura mette a disposizione il proprio know-how e le proprie professionalità per proporre agli interlocutori le tecnologie e le tecniche più idonee a massimizzare i risparmi. I rapporti tra le parti sono regolati attraverso specifici Protocolli d’Intesa. Hera provvede a ottenere i Certificati bianchi curando la gestione del progetto e la valorizzazione degli interventi e remunerando direttamente l’attuatore. Il partner può così contare su una più sicura e stabile valorizzazione nel tempo dei certificati, che garantisce al meglio i tempi di ritorno del piano di investimento. Con questo progetto, che ha attivato importanti sinergie con le principali realtà economiche territoriali, Hera ha ottenuto risultati significativi. A oggi sono stati presentati oltre 50 i progetti a consuntivo, realizzati in partnership con realtà industriali e operatori di servizi energetici. Complessivamente Hera, grazie alle numerose iniziative messe in campo, ha conseguito la certificazione di oltre 280.000 Tep di risparmio energetico addizionale nel periodo 2005-2011. Per informazioni consultare www.gruppohera.it alla sezione Gruppo Hera/ Attività e servizi. Gruppo Hera
un’azione in “concerto” verso il futuro Nel 1997, lanciando il programma che aprì una fase di rinnovata crescita economica, Bill Clinton pronunciò la famosa frase: “L’avversario del nostro tempo è l’inazione”. Dopo oltre 15 anni, di fronte al perdurare della crisi e alla carenza di proposte per uscirne, quell’enunciato suona quanto mai attuale. Eppure, nonostante un biennio trascorso tra incertezze normative e difficoltà di rilancio per i settori emergenti della green economy, è opportuno sottolineare che il legislatore ha completato (pur con notevole ritardo rispetto ai tempi attesi) il quadro di riferimento degli incentivi all’efficienza energetica. Tra il settembre 2011 e il dicembre 2012, infatti, sono finalmente stati pubblicati i decreti attuativi sulle premialità alla cogenerazione, sulla prosecuzione dei Certificati bianchi per il prossimo triennio e sull’attesissimo Conto termico. Ma questi strumenti potranno essere davvero utili, anche come exit strategy dalla crisi, solo se tutti gli attori in campo saranno in grado di “agire” con tempestività e coordinamento. Al nuovo Governo spetterà il compito di raccogliere la sfida annunciata con la Strategia energetica nazionale (SEN), che tante opportunità ha saputo delineare – in termini di investimenti e occupazione – nel settore della white economy. Agli operatori, sia pubblici sia privati, il compito non facile, in un panorama incerto sia in termini economici sia finanziari, di continuare a promuovere iniziative e investimenti, che riducendo il costo della bolletta elettrica, saranno in grado di alleggerire i bilanci delle famiglie e degli enti pubblici e ridare competitività alle nostre imprese. Alla comunicazione green, infine, il compito più delicato di essere cinghia di trasmissione tra Governo, Parlamento e Imprese, ma anche diffusore di informazioni e di risultati, utili a una sempre maggiore propensione verso la sostenibilità ambientale, economica e sociale. Un plauso quindi alla redazione di Nextville, che con il suo sito e con questi Vademecum cerca di attirare l’attenzione di tutti gli stakeholder sugli obiettivi da raggiungere, ma anche sulle opportunità che, nel perseguirli, potrebbero essere generate. Pietro Colucci Presidente Kinexia
PARTE PRIMA
Incentivi alle rinnovabili termiche e detrazioni fiscali a favore degli edifici Se sul fronte delle rinnovabili elettriche l’Italia risulta essere addirittura in anticipo rispetto agli obiettivi 2020, lo stesso non può dirsi rispetto alle rinnovabili termiche. Entro quella data sarà infatti necessario raddoppiare l’attuale produzione: da 5,5 a 10,5 Mtep. E moltissimo resta ancora da fare sul versante dell’efficienza energetica e della riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. Il Dm 28 dicembre 2012 (cosiddetto “Conto termico”) rappresenta un atto dovuto, non solo perché attua quanto previsto dal Dlgs 28/2011, ma soprattutto perché finalmente riconosce e premia un comparto che – a differenza di quello delle rinnovabili elettriche – vede in prima linea le imprese italiane, sia sul lato dell’installazione sia su quello della produzione delle tecnologie. Un altro degli aspetti positivi del Conto termico è quello di aver previsto tra i beneficiari degli
Sommario Parte Prima
Capitolo 1
Il Conto termico
Capitolo 2
Detrazioni fiscali 55%. Efficienza energetica edifici esistenti
Capitolo 3
Detrazioni fiscali 50% (ex 36%). Ristrutturazioni edilizie
Capitolo 4
Fiscalità degli interventi ammessi al 55 e 50%
incentivi, e con condizioni particolarmente vantaggiose, anche le Amministrazioni pubbliche, naturalmente escluse dal meccanismo delle detrazioni fiscali. Ed è proprio grazie alle detrazioni fiscali riconosciute a chi effettua interventi di efficientamento energetico degli edifici (55%) e di manutenzione e riqualificazione edile (50%, ex 36%), che imprese e privati hanno finora potuto trovare la spinta a investire in risparmio energetico e in tecnologie efficienti di produzione diffusa di calore ed elettricità. Purtroppo resta ancora irrisolta la modalità di stabilizzazione di queste detrazioni (il cui raggio – tra l’altro – spesso si sovrappone, creando non poche ambiguità). A fine giugno 2013 la detrazione “manutenzione” dovrebbe tornare alla sua normale percentuale del 36%, mentre per la stessa data è prevista – salvo ennesima proroga dell’ultima ora – la cessazione definitiva della detrazione “riqualificazione energetica”. In pratica, l’anno 2013 si è aperto con una certa speranza sul versante delle rinnovabili termiche, ma già con una trappola da disinnescare entro giugno. Infatti, alla luce della soluzione che verrà scelta per rendere stabili – e ci si augura meglio congegnate – le detrazioni fiscali, lo stesso Conto termico dovrà probabilmente essere rimodellato o completato.
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CAPITOLO 1 1.1 Meccanismo: incentivi ai privati e alle Pubbliche Amministrazioni 1.2 Budget e tempi 1.3 Isolamento termico di coperture, pavimenti e pareti (solo Amministrazioni Pubbliche) 1.4 Vetri e infissi (solo Amministrazioni Pubbliche) 1.5 Caldaie a condensazione (solo Amministrazioni Pubbliche) 1.6 Schermature e ombreggiamento (solo Amministrazioni Pubbliche) 1.7 Pompe di calore elettriche o a gas (soggetti privati e Amministrazioni Pubbliche) 1.8 Calore da biomasse (soggetti privati e Amministrazioni Pubbliche) 1.9 Solare termico e solar cooling (soggetti privati e Amministrazioni Pubbliche) 1.10 Scaldacqua a pompa di calore
Il Conto termico Il cosiddetto “Conto termico” (Dm Sviluppo economico 28 dicembre 2012), pubblicato con un ritardo di oltre un anno rispetto ai tempi previsti dal Dlgs 28/2011, è stato modellato per creare “uno strumento unico e omogeneo... per tutti gli interventi di produzione di energia termica rinnovabile” e per “evitare sovrapposizioni con gli interventi per l’efficienza energetica negli edifici che possono essere oggetto di detrazioni fiscali”. Ed è proprio perché le Pubbliche Amministrazioni non possono avvalersi delle detrazioni fiscali che gli incentivi previsti dal decreto a favore dell’efficientamento degli edifici sono resi disponibili esclusivamente per questi soggetti. Sono invece rivolti sia ai soggetti pubblici sia privati gli incentivi alla produzione di energia termica da rinnovabili e/o con impianti ad alta efficienza. Va ricordato tuttavia che sia le detrazioni 55% sia l’aliquota speciale del 50% (ex 36%) cesseranno al 30 giugno 2013. Sarà quindi necessario un nuovo intervento normativo per regolare la partita degli incentivi dedicati alla riqualificazione energetica degli edifici. Che cosa prevedeva il Dlgs 28/2011 Articolo 28, Dlgs 28/2011, “Gli interventi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di incremento dell’efficienza energetica di piccole dimensioni, realizzati in data successiva al 31 dicembre 2011, sono incentivati sulla base dei seguenti criteri generali:
a) l’incentivo ha lo scopo di assicurare una equa remunerazione dei costi di investimento ed esercizio ed è commisurato alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili, ovvero ai risparmi energetici generati dagli interventi; b) il periodo di diritto all’incentivo non può essere superiore a dieci anni e decorre dalla data di conclusione dell’intervento; c) l’incentivo resta costante per tutto il periodo di diritto e può tener conto del valore economico dell’energia prodotta o risparmiata; d) l’incentivo può essere assegnato esclusivamente agli interventi che non accedono ad altri incentivi statali, fatti salvi i fondi di garanzia, i fondi di rotazione e i contributi in conto interesse; e) gli incentivi sono assegnati tramite contratti di diritto privato fra il GSE e il soggetto responsabile dell’impianto, sulla base di un contratto-tipo definito dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas.”
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incentivi alle rinnovabili termiche e detrazioni fiscali a favore degli edifici
1.1 Meccanismo:
incentivi ai privati e alle Pubbliche Amministrazioni
In attuazione dell’articolo 28 del Dlgs 28/2011, il decreto disciplina l’incentivazione di interventi di piccole dimensioni per l’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili, ai fini del raggiungimento degli obiettivi specifici previsti dai Piani di azione per le rinnovabili e l’efficienza energetica. Il meccanismo delineato dal decreto prevede due diversi gruppi di soggetti beneficiari: i privati e le Pubbliche Amministrazioni. Il decreto stesso indica che i soggetti privati vanno intesi come “persone fisiche, condomini e soggetti titolari di reddito di impresa o di reddito agrario”. Secondo l’articolo 1, comma 2 del Dlgs 30 marzo 2001, n. 165, per Amministrazioni Pubbliche si intendono tutte le amministrazioni dello Stato, ivi compresi gli istituti e scuole di ogni ordine e grado e le istituzioni educative, le aziende e amministrazioni dello Stato a ordinamento autonomo, le Regioni, le Province, i Comuni, le Comunità montane e loro Consorzi e Associazioni, le Istituzioni universitarie, gli Istituti autonomi case popolari, le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro Associazioni, tutti gli Enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali, le amministrazioni, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale. Nota bene: il testo del decreto specifica che nelle Amministrazioni Pubbliche sono compresi gli ex Istituti autonomi case popolari comunque denominati e trasformati dalle Regioni.
I soggetti pubblici e privati partecipano in modo diverso all’incentivazione. Infatti, gli incentivi previsti per l’incremento dell’efficienza energetica degli edifici esistenti (vedi punti successivi) sono riservati esclusivamente alle Amministrazioni Pubbliche, in quanto i privati usufruiscono già delle detrazioni 55% sull’efficientamento energetico degli edifici (nonché delle detrazioni 50% sulle ristrutturazioni). Sono invece destinati sia ai soggetti pubblici sia privati gli incentivi per i piccoli interventi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili (vedi punti successivi). Ricordiamo che sia le detrazioni 55% sia l’aliquota speciale del 50% (ex 36%) cesseranno al 30 giugno 2013 (vedi capitoli 2 e 3). Sarà quindi necessario un nuovo intervento normativo per regolare la partita degli incentivi dedicati alla riqualificazione energetica degli edifici. 21
Modalità di accesso per le pubbliche Amministrazioni Le Amministrazioni Pubbliche accedono all’incentivo con due diverse modalità.
•• Accesso diretto: il soggetto responsabile presenta richiesta al GSE attraverso la procedura standard di compilazione della “scheda domanda”, entro 60 giorni dalla fine dei lavori.
•• Prenotazione: in alternativa all’accesso diretto, il soggetto responsabile
presenta al GSE una scheda-domanda a preventivo. La richiesta avviene prima della realizzazione dell’intervento, ma successivamente alla definizione del contratto di rendimento energetico stipulato con la ESCo (Energy Service Company) o della convenzione con la CONSIP, oppure con la centrale di acquisti regionale incaricata del servizio energia per l’esecuzione degli interventi. Agli interventi realizzati mediante prenotazione è riservato un contingente di spesa annua cumulata non superiore a 100 milioni di euro: il 50% dei 200 milioni annui riservati alle Amministrazioni Pubbliche (vedi paragrafo 1.2). La CONSIP (Concessionaria servizi informativi pubblici) è una società per azioni del Ministero dell’economia e delle finanze (MEF), che ne è l’azionista unico, e opera lavorando al servizio esclusivo delle Pubbliche Amministrazioni in forma di “consulente” per la realizzazione di progetti e di “stazione appaltante”, che realizza e aggiudica gare d’appalto.
Modalità di accesso per i soggetti privati I soggetti privati accedono all’incentivo soltanto mediante l’accesso diretto, secondo il quale è previsto che il soggetto responsabile presenti richiesta al GSE attraverso la compilazione della “scheda domanda”, entro 60 giorni dalla fine dei lavori. Registro per impianti termici tra 500 e 1.000 kW Nel caso di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti dotati di pompa di calore o alimentati a biomasse, con potenza termica nominale complessiva superiore a 500 e fino a 1.000 kW, il decreto prevede che il soggetto responsabile presenti al GSE una richiesta di iscrizione ad appositi Registri. Per gli interventi con accesso tramite Registri, è previsto un contingente di spesa annua fino a 7 milioni di euro (su 200) per le Amministrazioni Pubbliche e fino a 23 milioni di euro (su 700) per i soggetti privati (vedi paragrafo 1.2). Intervento delle Esco Sia i soggetti pubblici sia quelli privati possono avvalersi dello strumento del finanziamento tramite terzi o di un contratto di rendimento energetico ovvero di un servizio energia, anche tramite l’intervento di una ESCo. 22
incentivi alle rinnovabili termiche e detrazioni fiscali a favore degli edifici
(Articolo 7, comma 10) “Al fine di facilitare l’accesso delle Amministrazioni Pubbliche all’incentivo [...], il GSE, entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento, e sulla base dei contratti tipo [...], predispone e pubblica sul proprio portale un elenco di ESCo interessate alla loro implementazione, ai fini della realizzazione e del finanziamento degli interventi incentivabili [...]. L’iscrizione a tale elenco, aggiornato su base trimestrale, è volontaria e aperta a tutti gli interessati”.
1.2 Budget e tempi L’impegno di spesa annua cumulata è la “sommatoria degli incentivi annui che il GSE si impegna a riconoscere a ognuno dei soggetti ammessi”. L’impegno di spesa cumulata previsto dal decreto per le due tipologie di beneficiari è di:
•• 700 milioni di euro per interventi realizzati da soggetti privati; •• 200 milioni di euro per interventi realizzati da soggetti pubblici. Nota bene: per le Amministrazioni Pubbliche, la spesa annua cumulata comprende anche le risorse impegnate dal GSE prima della realizzazione dell’intervento. Il finanziamento degli incentivi è posto a carico delle tariffe del gas. Inizio e termine del sistema incentivante Vengono incentivati gli interventi realizzati a decorrere dall’entrata in vigore del decreto (3 gennaio 2013). Trascorsi 60 giorni dal raggiungimento dei due diversi tetti di spesa cumulata, non verranno più accettate richieste di incentivo. Nuove richieste saranno accettate solo all’entrata in vigore dell’aggiornamento periodico previsto. Secondo l’articolo 28, comma 2 del Dlgs 28/2011, le condizioni stabilite dal Dm Sviluppo economico 28 dicembre 2012 saranno riviste e aggiornate una prima volta decorsi due anni dall’entrata in vigore e successivamente ogni tre anni. La revisione sarà emanata con decreto del Ministro dello sviluppo, di concerto con il Ministro dell’ambiente e, per i profili di competenza, con il Ministro delle politiche agricole e forestali, d’intesa con la Conferenza Unificata.
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Modalità e tempi dell’attuazione (artt. 11 e 12) Scheda contratto Il Dlgs 28/2011 stabilisce che le incentivazioni ai “piccoli interventi “ di rinnovabili termiche e di efficienza energetica siano regolate tramite un contratto tra il GSE e il beneficiario. I tempi previsti per l’attuazione sono i seguenti:
•• entro il 2 febbraio 2013, il GSE fornisce all’Autorità per l’energia elettrica
e il gas gli elementi per la definizione della scheda-contratto di cui all’articolo 28, comma 1 del Dlgs 28/2011; •• entro il 3 aprile 2013, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas predispone il contratto tipo. Scheda domanda Per la richiesta dell’incentivo è prevista una “scheda domanda”, che verrà realizzata con questi tempi:
•• entro il 17 febbraio 2013, ENEA, ai sensi della convenzione con il GSE, pre-
dispone i contenuti tecnici del portale e della scheda-domanda, compresa la modulistica e gli esempi di compilazione; •• entro i 30 giorni successivi alla predisposizione dei contenuti tecnici da parte di ENEA e comunque entro il 4 marzo 2013, il GSE pubblica la “scheda-domanda” nel proprio portale. Meccanismo di richiesta La domanda di incentivo deve essere presentata – con l’apposita scheda approntata dal GSE – entro 60 giorni dalla data di effettuazione dell’intervento o di ultimazione dei lavori, pena la non ammissibilità. Nel caso in cui a quella data non fosse ancora disponibile la scheda-domanda, i 60 giorni decorrono dalla data di pubblicazione sul portale del GSE. I dati inseriti nella scheda-domanda sono sottoposti a una prima verifica di rispondenza ai requisiti minimi per gli interventi e di congruità dei costi dell’intervento. In caso di esito negativo la domanda è respinta, con comunicazione delle motivazioni al soggetto responsabile. A completamento della procedura di verifica, viene resa disponibile al soggetto responsabile la scheda contratto. Il soggetto accede al regime incentivante previa accettazione (informatica) della scheda contratto, di cui ottiene copia (informatica), che contiene il codice identificativo dell’intervento oggetto dell’incentivo, utile per i successivi contatti con il GSE. Metodi di calcolo degli incentivi, durata, massimi incentivabili L’incentivo è commisurato all’energia termica prodotta da fonti rinnovabili o ai risparmi energetici generati dagli interventi. A ogni tipologia di intervento 24
incentivi alle rinnovabili termiche e detrazioni fiscali a favore degli edifici
è assegnato un incentivo di durata pari a due o cinque anni, secondo la rilevanza dell’intervento stesso. L’incentivo, in denaro, è erogato in rate annuali costanti per la durata del periodo incentivante. Non è sempre di immediata comprensione, nel testo del decreto, quali siano i tetti massimi incentivabili per ogni tipologia di intervento e il rapporto esistente tra massimi incentivabili e anni di durata dell’incentivo. Una delle ragioni è che nel calcolo dell’incentivo sono stati utilizzati due diversi approcci per combinare queste due variabili.
•• Nel
caso degli interventi riservati alle Amministrazioni Pubbliche – efficientamento energetico degli edifici –, i costi massimi incentivabili sono previsti come valori assoluti dalla tabella 3 dell’allegato 1, insieme alle percentuali ammissibili e ai costi unitari ammissibili. (La tabella è riportata nelle pagine relative a ogni intervento.) In tutti questi casi, l’incentivo viene calcolato come importo totale (valore cumulato), che andrà poi erogato nelle diverse annualità previste per l’incentivo.
•• Gli altri interventi (riservati sia ai privati sia alle Amministrazioni Pubbli-
che) prevedono invece l’installazione di specifici impianti e tecnologie. Qui i massimi incentivabili non sono definiti come valori assoluti rispetto al costo dell’impianto, ma vengono valutati – per ogni singolo anno – rispetto a una serie di elementi tecnici (potenza termica, caratteristiche, limiti e vincoli, coefficienti di valorizzazione). Quindi l’incentivo è calcolato rispetto alla produzione termica annuale e viene poi erogato per gli anni di incentivazione previsti.
Diagnosi e certificazioni energetiche Oltre all’incentivo relativo a ogni tipologia di intervento, il decreto prevede un incentivo a copertura – totale o parziale – delle spese sostenute per le diagnosi e le certificazioni energetiche. Si tratta di una misura specifica e autonoma, che non concorre al calcolo del tetto di spesa massima ammissibile per l’intervento. A rimborso delle diagnosi e certificazioni energetiche sono comunque previsti, nell’allegato 3, dei costi unitari massimi e dei tetti massimi erogabili, in rapporto alla superficie utile dell’immobile.
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Costi unitari massimi ammissibili e valore massimo erogabile per diagnosi energetica ante intervento e certificazione energetica Destinazione d’uso Edifici residenziali della classe E1 (Dpr 412/93) esclusi collegi, conventi, case di pena e caserme Edifici della classe E3 del Dpr 412/93 (ospedali e case di cura)
Superficie utile Costo unitario Valore massimo dell’immobile (m²) massimo (euro/m²) erogabile (euro) Fino a 1.600 compresi
1,50 5.000
Oltre 1.600
1,00
-
3,50
Fino a 2.500 compresi
2,50
Tutti gli altri edifici
18.000
13.000 Oltre 2.500
2,00
Fonte: tabella 1, allegato 3, Dm Sviluppo economico 28 dicembre 2012.
Le diagnosi e certificazioni da allegare alla richiesta, nonché le percentuali di rimborso ammissibili per i diversi beneficiari sono descritte nelle pagine relative agli specifici interventi. Ruolo del GSE Il GSE è responsabile dell’attuazione e della gestione del sistema di incentivazione. Oltre a rendere disponibile online la scheda domanda e la scheda contratto, il GSE provvede all’assegnazione, all’erogazione, alla revoca degli incentivi secondo modalità e tempistiche specificate nelle Regole applicative, da pubblicarsi entro il 4 marzo 2013. Verifiche e sanzioni Il GSE cura l’effettuazione delle verifiche e segnala alle Autorità competenti, compresa l’Autorità per l’energia elettrica e il gas, gli esiti delle istruttorie per l’applicazione delle sanzioni. Nell’esecuzione di questa attività i funzionari del GSE, o i soggetti da questo preposti, rivestono la qualifica di pubblico ufficiale. Per lo svolgimento delle attività previste decreto, il GSE può avvalersi, oltre che delle società da esso controllate, anche di altre società e/o enti di comprovata esperienza e si avvale, tramite apposite convenzioni, di ENEA e del CTI (Comitato termotecnico italiano), nell’ambito delle loro competenze. 26
incentivi alle rinnovabili termiche e detrazioni fiscali a favore degli edifici
Documentazione e aggiornamento Il GSE aggiorna con continuità sul proprio portale il contatore riportante l’impegno di spesa annua cumulata raggiunta per l’erogazione degli incentivi. Predispone inoltre, con supporto specialistico di ENEA, la relazione annuale sul funzionamento del sistema incentivante. Contatori termici Entro un anno dall’entrata in vigore del decreto, il GSE predispone, anche in collaborazione con il CTI e le Regioni, le linee guida per l’installazione di contatori termici per la contabilizzazione e la trasmissione telematica dei dati relativi all’energia termica prodotta. Le Linee guida, sentite le Regioni, saranno impiegate ai fini dell’applicazione di un sistema di contabilizzazione del calore nelle successive revisioni del decreto.
1.3 Isolamento termico di coperture, pavimenti e pareti (solo Amministrazioni Pubbliche)
Il “Conto termico” (Dm Sviluppo economico 28 dicembre 2012) ha introdotto un incentivo in conto capitale per sostenere l’acquisto e l’installazione di diverse soluzioni e tecnologie relative al risparmio energetico e alla produzione di calore da fonti rinnovabili, tra cui “l’isolamento termico di superfici opache delimitanti il volume climatizzato”. Nota bene: le detrazioni fiscali del 55% (e anche del 50%) incentivano già da tempo questo tipo di intervento, ma limitatamente alle persone fisiche, agli enti e alle società. Per maggiori informazioni, vedi capitoli 2 e 3.
Beneficiari per l’intervento di isolamento termico Sono ammessi all’incentivo per questa tipologia di intervento soltanto le Amministrazioni Pubbliche. L’incentivo, quindi, non è accessibile ai soggetti privati. Nota bene: ai sensi del Dlgs 165/2001, per Amministrazioni Pubbliche “si intendono tutte le amministrazioni dello Stato, ivi compresi gli istituti e scuole di ogni ordine e grado e le istituzioni educative, le aziende e amministrazioni dello Stato a ordinamento autonomo, le Regioni, le Province, i Comuni, le Comunità montane e loro Consorzi e Associazioni, le Istituzioni universitarie, gli Istituti autonomi case popolari, le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni, tutti gli enti pubblici 27
non economici nazionali, regionali e locali, le amministrazioni, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale”. Il Dm Sviluppo economico 28 dicembre 2012 precisa che sono compresi anche “gli ex Istituti autonomi case popolari comunque denominati e trasformati dalle Regioni”.
Caratteristiche e durata dell’incentivo Sono incentivati gli interventi di “isolamento termico di superfici opache delimitanti il volume climatizzato”. Delimitano il volume climatizzato i muri, le pavimentazioni e le coperture che confinano con l’esterno o con vani per loro natura non soggetti a riscaldamento o raffrescamento (vano scale, cantine, soffitte ecc.).
L’incentivo viene calcolato in modo complessivo (cumulato), secondo precise formule dettate dal decreto. Viene poi ripartito per ogni anno di diritto e versato dal GSE in rate annuali. Per gli interventi di isolamento termico, la durata dell’incentivo è di 5 anni. Se l’ammontare dell’incentivo non supera i 600 euro, il GSE corrisponde l’incentivo in un’unica annualità. Spese ammissibili Sono considerate spese ammissibili ai fini dell’incentivo:
•• la fornitura e messa in opera di materiale coibente per il miglioramento delle caratteristiche termiche delle strutture esistenti;
•• la fornitura e messa in opera di materiali ordinari, anche necessari alla rea-
lizzazione di ulteriori strutture murarie a ridosso di quelle preesistenti, per il miglioramento delle caratteristiche termiche delle strutture esistenti;
•• la demolizione e la ricostruzione dell’elemento costruttivo, ove coerente con gli strumenti urbanistici vigenti;
•• le spese professionali connesse alla realizzazione degli interventi; •• le spese professionali per la redazione di diagnosi energetiche e di attestati di certificazione energetica. (Queste spese non concorrono ai tetti massimi ammissibili dell’intervento.)
Requisiti tecnici Valori massimi di trasmittanza Il Decreto prevede che gli interventi di isolamento rispettino determinati valori di trasmittanza termica, variabili a seconda della tipologia di intervento e della zona climatica in cui l’intervento viene effettuato. 28
incentivi alle rinnovabili termiche e detrazioni fiscali a favore degli edifici
Valori di trasmittanza massimi consentiti per l’accesso agli incentivi Tipologia di intervento
a) Strutture opache orizzontali: isolamento coperture
b) Strutture opache orizzontali: isolamento pavimenti
c) Strutture opache verticali: isolamento pareti perimetrali
Requisiti tecnici di soglia Zona climatica A
≤ 0,27 W/m²*K
Zona climatica B
≤ 0,27 W/m²*K
Zona climatica C
≤ 0,27 W/m²*K
Zona climatica D
≤ 0,22 W/m²*K
Zona climatica E
≤ 0,20 W/m²*K
Zona climatica F
≤ 0,19 W/m²*K
Zona climatica A
≤ 0,50 W/m²*K
Zona climatica B
≤ 0,38 W/m²*K
Zona climatica C
≤ 0,33 W/m²*K
Zona climatica D
≤ 0,28 W/m²*K
Zona climatica E
≤ 0,25 W/m²*K
Zona climatica F
≤ 0,23 W/m²*K
Zona climatica A
≤ 0,45 W/m²*K
Zona climatica B
≤ 0,34 W/m²*K
Zona climatica C
≤ 0,28 W/m²*K
Zona climatica D
≤ 0,24 W/m²*K
Zona climatica E
≤ 0,23 W/m²*K
Zona climatica F
≤ 0,22 W/m²*K
Zona climatica D
≤ 0,24 W/m²*K
Zona climatica E
≤ 0,23 W/m²*K
Zona climatica F
≤ 0,22 W/m²*K
Fonte: tabella 1, allegato1, Dm Sviluppo economico 28 dicembre 2012.
Eccezione al rispetto delle trasmittanze della tabella 1 Il decreto stabilisce un’unica eccezione rispetto all’obbligo di rispetto delle trasmittanze. E cioè per gli edifici costruiti e accatastati (o meglio: per i quali è stata presentata la richiesta di iscrizione al Catasto) prima del 29 ottobre 1993 (data di entrata in vigore del Dpr 412/1993). Per gli interventi in questi edifici – in alternativa al rispetto delle trasmittanze – è richiesto un miglioramento dell’indice di prestazione energetica di almeno il 70% rispetto al valore precedente l’intervento. A tal fine il richiedente deve inviare – insieme naturalmente a tutta la documentazione prevista – gli attestati di certificazione energetica effettuati prima e dopo la realizzazione dell’intervento.
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Valori necessari al calcolo dell’incentivo La tabella 3 dell’allegato 2 al decreto contiene tutti gli elementi necessari al calcolo dell’incentivo (la cui formula è riportata nel paragrafo seguente). Rispetto a ogni intervento vengono segnalati:
•• la percentuale incentivata (pari al 40%) sulla spesa massima ammissibile; •• il costo unitario massimo ammissibile (euro/m²); •• il massimale dell’incentivo, che è sempre di 250.000 euro, qualunque sia il tipo di intervento.
Per completare la formula di calcolo di seguito riportata, sarà necessario conoscere inoltre:
•• la superficie oggetto dell’intervento, in metri quadrati; •• il costo effettivamente sostenuto, che non potrà superare i costi massimi ammissibili.
Valori necessari al calcolo dell’incentivo Percentuale incentivata della spesa ammissibile (%spesa)
Valore Costo massimo massimo ammissibile dell’incentivo (Cmax) (Imax) [euro]
Esterno
40
200 euro/m²
Interno
40
100 euro/m²
Copertura ventilata
40
250 euro/m²
Esterno
40
120 euro/m²
Interno
40
100 euro/m²
Esterno
40
100 euro/m²
Interno
40
80 euro/m²
Parete ventilata
40
150 euro/m²
Tipologia di intervento
a) Strutture opache orizzontali: isolamento coperture
b) Strutture opache orizzontali: isolamento pavimenti
(a + b + c) ≤ 250.000
c) Strutture opache verticali: pareti perimetrali
Fonte: tabella 3, allegato 2, Dm Sviluppo economico 28 dicembre 2012.
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incentivi alle rinnovabili termiche e detrazioni fiscali a favore degli edifici
Calcolo dell’incentivo per l’intervento di isolamento termico La formula per il calcolo dell’incentivo è la seguente: Itot = %spesa • C • Sjnt con Itot ≤ Imax in cui:
•• Sjnt è la superficie oggetto dell’intervento, in metri quadrati; •• C è il costo specifico effettivamente sostenuto per la tecnologia utilizzata
nell’intervento, definito dal rapporto tra spesa sostenuta in euro e superficie di intervento in metri quadrati. I valori massimi di C, ai fini del calcolo dell’incentivo massimo, sono indicati in tabella 3;
•• %spesa è la percentuale incentivata della spesa totale sostenuta per l’intervento, come espressa in tabella 3;
•• Itot è l’incentivo totale, cumulato per gli anni di godimento, connesso all’intervento in oggetto;
•• Imax è il valore massimo raggiungibile dall’incentivo totale. Diagnosi e certificazioni energetiche Gli interventi di isolamento termico prevedono che la richiesta di incentivo debba essere corredata da:
•• diagnosi energetica precedente l’intervento; •• certificazione energetica successiva all’intervento. Attenzione: come specificato nei punti precedenti, vi è un unico caso in cui il richiedente deve inviare due attestati di certificazione, uno ante e uno post realizzazione dell’intervento. È il caso degli edifici per i quali la data di fine lavori e di richiesta di accatastamento è precedente al 29 ottobre 1993: per questi vale l’opzione del miglioramento dell’indice di prestazione energetica del 70%, in alternativa al rispetto delle trasmittanze.
Il decreto prevede che le spese per diagnosi e certificazioni energetiche siano parzialmente – o totalmente – rimborsate. Costo massimo ammissibile I costi unitari massimi ammissibili e il valore massimo erogabile per l’esecuzione delle diagnosi e delle certificazioni energetiche sono fissati nell’allegato 3 (vedi paragrafo 1.2). 31
Queste spese non concorrono al calcolo del tetto di spesa massima ammissibile per l’intervento. Percentuale di rimborso Le spese per diagnosi e certificazione energetica sostenute dalle Amministrazioni Pubbliche sono incentivate nella misura del 100%. Cumulabilità e compatibilità con altri incentivi L’incentivo non è cumulabile se l’intervento beneficia di altri incentivi statali, con l’eccezione di:
•• fondi di garanzia; •• fondi di rotazione; •• contributi in conto interesse; •• incentivi in conto capitale, solo per gli edifici pubblici ad uso pubblico e comunque nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale.
È inoltre previsto che, se l’intervento beneficia di altri incentivi non statali cumulabili, l’incentivo sia attribuibile “nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale vigente”. Corrispettivo per le attività svolte da GSE ed ENEA A copertura di tutte le attività (amministrative, gestionali, di verifica e controllo ecc.) svolte da GSE ed ENEA, il soggetto responsabile è tenuto al pagamento di un corrispettivo pari all’1% del valore del contributo totale spettante. Il corrispettivo viene trattenuto come somma a valere sulle rate annuali, con un massimale pari a 150 euro. Procedure di accesso Le procedure di accesso all’incentivo variano molto a seconda che si opti per l’accesso diretto oppure per il meccanismo di prenotazione. La richiesta va inviata al Gestore dei servizi energetici, secondo le modalità da esso definite. Al momento della chiusura dei testi, il Gestore non ha ancora pubblicato le Regole tecniche per l’accesso agli incentivi. Consigliamo al lettore di visitare le pagine di Nextville in merito, aggiornate in tempo reale. di più in nextville.it
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