Copyright © 2001, 2007 by The Tipbook Company bv Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta in qualsiasi forma senza l’autorizzazione scritta dell’editore, fatta eccezione per giornali o riviste che volessero citarne brevi passaggi in relazione a una recensione. L’editore e l’autore hanno fatto del loro meglio per garantire l’accuratezza e la puntualità delle informazioni contenute in questo Tipbook; in ogni caso non si ritengono responsabili di qualsiasi mancanza, danno subito o inconveniente come risultato delle informazioni o dei consigli contenuti in questo libro. Marchi, nomi, e alcune illustrazioni sono stati utilizzati in questo libro al solo scopo di identificare i prodotti o gli strumenti discussi. Un tale uso non implica rapporti di endorsement o affiliazione con i proprietari dei marchi. Prima edizione pubblicata nel 2004 da The Tipbook Company bv, The Netherlands Per l’edizione italiana: Direzione editoriale: Laura Moro Redazione: Samuele Pellizzari Traduzione: Cecilia Rivers Per le informazioni aggiornate sulla situazione dell’insegnamento della musica nella scuola italiana (pp. 31-36) l’editore ringrazia Giovanni Podera, Maria Luisa Gori, Ombretta Maffeis, Paola Bertassi e Ciro Fiorentino per la preziosa consulenza. Ringrazia inoltre Paola Mitarotonda, Giuliano Guarino ed Erik Denti. © 2013 by Edizioni Curci S.r.l. Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano Tutti i diritti sono riservati www.edizionicurci.it www.edizionicurci.it/tipbook EC 11792 / ISBN: 9788863951356 Stampato in Italia nel 2013 da INGRAF Industria Grafica S.r.l., Via Monte San Genesio, 7 – Milano
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TIPBOOK CORSI DI MUSICA PER BAMBINI E RAGAZZI
TIPBOOK CORSI DI MUSICA PER BAMBINI E RAGAZZI
Indice
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Introduzione Guarda e ascolta ciò che leggi con i Tipcode
I Tipcode di questo libro ti danno l’accesso a video, file musicali e altre informazioni disponibili sul sito www.edizionicurci.it/tipbook. Ecco come funziona.
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Capitolo 1. Gli aspetti essenziali della musica
Si dice che la musica renda più intelligenti. Di sicuro è divertente e rilassante, può aiutare a fare nuove amicizie e migliora l’autostima e la socializzazione. Sono tante le ragioni per prendere sul serio l’educazione musicale dei vostri bambini!
9 Capitolo 2. Fasi e modalità di apprendimento Una panoramica delle fasi principali dello sviluppo delle capacità musicali e delle modalità di apprendimento dei bambini.
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Capitolo 3. Imparare a suonare
Tutti gli aspetti dello studio di uno strumento e del canto: dai programmi musicali per piccolissimi all’istruzione professionale, la differenza tra lezioni individuali e di gruppo, come trovare un buon insegnante, i costi e molto altro ancora. TIPBOOK CORSI DI MUSICA PER BAMBINI E RAGAZZI Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2013 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati
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Capitolo 4. Studiare
Per imparare a suonare uno strumento bisogna esercitarsi, il che non è sempre divertente. Suggerimenti e idee utili per studiare in maniera efficace senza annoiarsi, risorse e strumenti didattici, protezione dell’udito, isolamento acustico e molto altro.
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Capitolo 5. Incoraggiamento e guida
Consigli su come motivare i bambini a dedicarsi alla musica.
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Capitolo 6. Comprare, noleggiare o prendere in prestito lo strumento?
Informazioni essenziali su come e dove trovare lo strumento giusto per il vostro bambino e tutte le spese connesse.
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Capitolo 7. Quale strumento?
Scegliere lo strumento più adatto è fondamentale per un’esperienza musicale che duri a lungo.
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Capitolo 8. Suonare assieme
L’importanza di fare musica in gruppo, con una guida essenziale sui principali tipi di bande, orchestre e altre formazioni musicali.
VIII
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Capitolo 9. Gli strumenti
Un’introduzione agli strumenti musicali più amati e anche ad alcuni meno conosciuti.
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Capitolo 10. Come prepararsi
Come affrontare l’ansia delle audizioni, il nervosismo da esami e la paura da palcoscenico.
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Glossario
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Elenco dei Tipcode
Un elenco con tutti i Tipcode di questa guida.
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INDICE
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Per saperne di più?
Informazioni su risorse utili: libri, siti internet, e altro ancora.
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Informazioni essenziali
Quattro pagine per annotare i numeri di telefono importanti, i siti internet, i dati identificativi del tuo strumento e altre informazioni di rilievo.
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Indice analitico
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Tipbook – Il libro dei consigli
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TIPBOOK CORSI DI MUSICA PER BAMBINI E RAGAZZI
Introduzione
Suonare un strumento musicale è un passatempo divertente, che offre grandi soddisfazioni. Ma è anche un’attività che richiede impegno, sia per i ragazzi sia per voi, genitori ed educatori. Come hobby, prevede piccole e grandi decisioni: quale strumento suonare, se comprarlo o prenderlo a noleggio (nuovo o usato), come scegliere l’insegnante, se è il caso di sostenere esami o partecipare a concorsi, quando studiare, come imparare a studiare bene, e come non disturbare vicini e familiari. Sebbene per rispondere a tutte queste domande si possa fare affidamento su istinto e buon senso, è sempre bene avere accesso a informazioni disinteressate, esperte e di facile comprensione: esattamente ciò che vi offre questo Tipbook Corsi di musica per bambini e ragazzi – guida orientativa per i genitori.
La stessa idea Invece di presentare l’opinione di un solo professionista del settore, questo Tipbook propone le idee e le esperienze di diversi insegnanti di musica e altri esperti. A volte possono divergere in alcuni aspetti, ma coincidono tutti nello stesso proposito: portate la musica nella vita dei vostri figli!
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La decisione è vostra Le informazioni di questo libro hanno lo scopo di orientarvi nell’educazione musicale dei vostri bambini, ma non si TIPBOOK CORSI DI MUSICA PER BAMBINI E RAGAZZI Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2013 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati
INTRODUZIONE
sostituiscono a voi nelle decisioni, se non altro perché ogni bambino è diverso e la vostra impostazione educativa può differire da quella di amici e vicini. Quindi, per esempio, questo libro elenca i pro e i contro degli esami di musica, presenta una varietà di opzioni per l’acquisto dello strumento e suggerisce diversi metodi di insegnamento, prendendo in considerazione personalità e modalità di apprendimento.
Incoraggiamento e guida Inoltre, troverete informazioni su tutto ciò che può aiutare i vostri ragazzi a perseverare nello studio, con molti suggerimenti su come motivarli e guidarli. Di sicuro alcuni di questi vi ispireranno anche altre soluzioni. Strumenti Due capitoli sono dedicati agli strumenti musicali: il primo offre suggerimenti su come scegliere quello più adatto, mentre il secondo fornisce informazioni generali sui diversi strumenti. Se volete saperne di più su uno in particolare, andate alle pagine 235-239 per vedere se esiste un Tipbook dedicato, oppure consultate il sito www.edizionicurci.it/tipbook per le ultime novità della collana. Glossario e indice analitico Come in tutti gli altri Tipbook, anche questo offre un glossario e un indice analitico, per aiutarvi a trovare velocemente i termini più importanti e rendere le informazioni di facile consultazione. Buon divertimento! —Hugo Pinksterboer
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Guarda e ascolta ciò che leggi con i Tipcode www.edizionicurci.it/tipbook
In aggiunta alle numerose illustrazioni delle pagine seguenti, i Tipbook ti offrono un nuovo modo per vedere, e anche ascoltare, ciò di cui stai leggendo. I Tipcode che incontrerai nel libro ti permetteranno di accedere a ulteriori immagini, brevi video, file musicali e altre informazioni attraverso il sito Internet www.edizionicurci.it/tipbook Ecco un esempio di come funzionano i Tipcode. A p. 183 di questo libro viene descritta la differenza fra una chitarra classica con corde in nylon e una acustica con corde in acciaio. In corrispondenza di questa descrizione trovi una sezione con scritto Tipcode KIDS-009. Digitando questo codice nella pagina dei Tipcode del sito www.edizionicurci.it/tipbook potrai vedere un breve filmato che ti mostra i diversi timbri degli strumenti di cui si discute. Filmati di questo tipo e tracce audio sono disponibili su numerosi argomenti.
TIPCODE
Tipcode KIDS-009 Questo Tipcode mostra la differenza fra chitarre classiche con corde di nylon e chitarre acustiche con corde d’acciaio.
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GUARDA E ASCOLTA CIÒ CHE LEGGI CON I TIPCODE
Ripetizione Se la prima volta che guardi un Tipcode ti sfugge qualcosa, puoi ovviamente riavviarlo. E se il tutto ti sembra troppo veloce, puoi usare il tasto pausa sotto la finestra del video. Elenco dei Tipcode Per tua comodità, i Tipcode presenti in questo libro sono elencati a pagina 218. I contenuti comprendono principalmente la dimostrazione di un’ampia varietà di strumenti musicali, dai diversi componenti della famiglia del clarinetto a violino e viola, chitarre classiche con corde in nylon, flauti e percussioni. Scegli prima la sezione: Tipcode o glossario
La finestra dei Tipcode mostra video, esempi audio e la spiegazione delle parole usate nel libro
Inserisci qui un Tipcode e clicca sul pulsante. Lo vuoi rivedere? Clicca di nuovo
Qui trovi informazioni sul Tipcode che stai leggendo
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TIPBOOK CORSI DI MUSICA PER BAMBINI E RAGAZZI
Plugin Se i software necessari per visualizzare i contenuti dei Tipcode non sono installati sul tuo computer, ti verrà segnalato in automatico quali ti occorrono e da dove scaricarli. Si tratta di software gratuiti. Altro ancora su www.edizionicurci.it/tipbook Puoi trovare maggiori informazioni sul sito www.edizionicurci.it/ tipbook. Per esempio puoi fare ricerche nei glossari di tutti i Tipbook finora pubblicati. Per ogni strumento trovi materiale interessante da consultare.
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Fasi e modalità di apprendimento Durante la crescita, i bambini attraversano varie fasi di sviluppo delle capacità musicali. Questo capitolo esamina queste fasi e spiega le diverse modalità di apprendimento possibili. Lo troverete molto utile per guidare l’educazione musicale dei vostri figli.
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CAPITOLO 2
Ci sono bambini dotati di un talento naturale per la musica. Esistono però anche quelli completamente “non-musicali”? La risposta è “no”. Ogni bambino può imparare a cantare o a suonare uno strumento. La maggioranza dei cosiddetti “non-musicali” o “stonati” è formata da chi non ha avuto molti contatti con la musica o è convinto (erroneamente, ma sfortunatamente) di non esservi portato. Purtroppo, se un bambino viene etichettato come privo di talento, magari da un adulto incapace di avere pazienza con lui mentre impara a cantare intonato o a seguire il ritmo di una canzoncina, c’è il serio rischio che il piccolo finisca per crederci, e rifugga in futuro ogni tentativo di apprendimento o avvicinamento alla musica.
Troppo presto? In realtà non è mai troppo presto. Esistono programmi di educazione musicale specifici per bambini di ogni età, dai neonati in su. Inoltre, molti imparano a suonare uno strumento “vero” (di solito il violino o il pianoforte) verso i cinque-sei anni, o anche prima. Basta ascoltare Un adulto sa che per imparare una seconda lingua occorre molto tempo e fatica, ma i bambini ci riescono senza grandi difficoltà, semplicemente ascoltando gli altri mentre parlano. È logico dunque aspettarsi che riscontrino la stessa facilità con la musica.
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Troppo tardi? Non è mai troppo tardi per vostro figlio (ma neanche per voi!) per imparare a suonare. Anche i ragazzi che cominciano a quindici anni di solito riescono a esibirsi nell’orchestra scolastica dopo quattro o cinque mesi di lezioni e studio intenso. Sono molti i giovani batteristi, bassisti e chitarristi che formano un gruppo pochi giorni dopo aver cominciato a suonare. In realtà, diversi musicisti professionisti hanno iniziato non prima dell’adolescenza, e fra di essi ci sono addirittura musicisti classici, sebbene questi ultimi, di solito, abbiano preso le loro primissime lezioni molto prima. A scegliere uno strumento fra i quindici e i vent’anni sono più spesso i maschi. Questo è probabilmente dovuto al fatto che ci sono più ragazzi che ragazze nei gruppi pop e rock che spesso spingono i giovani a iniziare a suonare. TIPBOOK CORSI DI MUSICA PER BAMBINI E RAGAZZI Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2013 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati
Fasi e modalità di apprendimento
Meglio non aspettare Consiglio importante: se un bambino mostra interesse per uno strumento, non aspettate che abbia inizio il programma di educazione musicale previsto dalla scuola. Piuttosto, trovate un insegnante privato e mettetelo subito alla prova... Troppo presto … a meno che, naturalmente, il ragazzo non sia ancora fisicamente impreparato ad affrontare lo strumento che ha scelto. In tal caso, cercate un’alternativa che soddisfi il suo desiderio di suonare. Il capitolo 7 fornisce tutte le spiegazioni su come scegliere lo strumento adatto. Prima della nascita Alcuni studi suggeriscono che, anche prima di venire alla luce, i piccoli reagiscono ai suoni. È davvero possibile che riconoscano la musica che hanno sentito prima della nascita? Alcuni specialisti credono di sì, ma il dibattito è ancora aperto e si tratta di teorie difficili da provare. È comunque appurato che il feto riesce a sentire i suoni esterni dopo sedici-venti settimane, e percepisce soltanto le frequenze basse, perché quelle alte sono attutite dal liquido amniotico. Consiglio: se siete in attesa non c’è bisogno di mettere un amplificatore sul ventre. L’utero è un posto silenzioso e i suoni lo raggiungono senza problemi. Come indicato nel capitolo 1, esistono speciali programmi prenatali pensati per stimolare lo sviluppo del feto attraverso la musica. Neonati I neonati fanno capire molto presto che tipo di musica amano. Fra i tre e i sei mesi reagiscono attivamente alla musica e ai suoni in genere. In una seconda fase, vi renderete conto che capiscono da dove proviene un suono. Verso il primo anno di età possono riconoscere le canzoni e magari anche cercare di “cantarle”. Le prime parole Di solito i bambini pronunciano le prime parole fra gli otto e i diciotto mesi. Cantare filastrocche a vostro figlio, molto probabilmente, lo aiuterà a sviluppare il linguaggio. TIPBOOK CORSI DI MUSICA PER BAMBINI E RAGAZZI Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2013 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati
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CAPITOLO 2
Strumenti giocattolo Fra uno e due anni, i bambini diventano in genere consapevoli dei vari tipi di musica e iniziano a mostrare reazioni diverse a seconda di ciò che ascoltano. Inoltre, cominciano a seguire il ritmo muovendosi con maggiore coordinazione e a produrre suoni battendo diversi oggetti. Potete assecondare questa tendenza regalando a vostro figlio uno dei molti giocattoli musicali pensati per bambini di questa età, come tamburi, maracas, sonagli, xilofoni o anche un piccolo pianoforte giocattolo. Una vaga idea Verso i due anni, molti bimbi cominciano a ripetere alcuni frammenti delle canzoni che conoscono, anche se di solito si tratta di un’approssimazione della melodia e non di parole o note precise. Inoltre, a quest’età tendono per lo più a unirsi a qualcun altro che canta piuttosto che cantare da soli. Ciò significa che il vostro cantare insieme a loro gioca un ruolo importante. Verso i tre anni, quando hanno imparato le parole di canzoncine semplici, è probabile che inizino a cantarle da soli, magari anche inventandone di proprie. A quest’età iniziano generalmente a capire le differenze di volume (dinamica), altezza (note acute e gravi) e tempo. Corsi di propedeutica musicale possono velocizzare il processo, favorendo nei bambini la consapevolezza di questi concetti. Lezioni vere Quando diventano un po’ più grandi, sviluppano ulteriormente la capacità di distinguere ritmi e altezze delle note, oltre a riconoscere i suoni dei diversi strumenti. Sono in grado di cantare un maggior numero canzoni, il vocabolario si arricchisce e acquistano maggiore controllo della propria voce. Le abilità motorie, TIP
Quando? C’è chi dice che i bambini sono pronti ad affrontare un vero strumento dai tre anni, ma forse è meglio aspettare finché non abbiano compiuto cinque, sei o sette anni, a seconda dello sviluppo individuale e dello strumento che preferiscono 12
(vedi pp. 152-160).
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Fasi e modalità di apprendimento
la coordinazione e la capacità di concentrazione migliorano fino al punto da renderli pronti per “vere” lezioni di musica: “vere” nel senso che imparano a suonare un vero strumento, anziché giocattoli.
L’alfabeto Esistono test utili per decidere se un bambino è in grado di affrontare lezioni di musica. Alcuni insegnanti suggeriscono di aspettare fino a quando non sia in grado di contare fino a venticinque o trenta, o di ripetere l’alfabeto fino alla lettera H, mentre altri specificano l’esatta dimensione di mani, braccia o ulteriori caratteristiche fisiche che indicherebbero se il bambino è pronto. Usando questi “parametri”, alcuni maestri possono mediamente ottenere maggiori successi con i propri allievi, ma rischiano anche di distoglierli dai loro sogni musicali, indipendentemente dal talento che dimostrano. È impossibile misurare l’amore per la musica in termini di dimensioni fisiche o qualità accademiche. Lo studio Affinché i bambini traggano il massimo beneficio dalle lezioni, devono imparare le buone abitudini dello studio, ma sotto i sette-otto anni non è ragionevole aspettarsi che sviluppino e mantengano ritmi di apprendimento rigorosi. Le lezioni per i giovanissimi dovrebbero essere soprattutto divertenti e puntare a instillare l’amore per la musica, senza preoccuparsi troppo della costanza nei progressi o dell’eccellenza nell’esecuzione. Il vostro contributo Se impegnate seriamente il vostro bambino nello studio della musica, dovete anche voi dimostrare pari dedizione. Di solito è necessario stargli accanto mentre studia, per esempio, e certi programmi educativi richiedono non solo che assistiate alle lezioni, ma anche che le continuiate a casa come insegnante “privato” del vostro bambino. Trovate più informazioni in merito a p. 29. Leggere la musica I bambini possono imparare a leggere la musica più o meno quando sono pronti per leggere le parole. Ci sono molti giochi interattivi che aiutano a imparare in modo semplice e divertente. TIPBOOK CORSI DI MUSICA PER BAMBINI E RAGAZZI Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2013 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati
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CAPITOLO 2
Cantare intonati Di solito i bambini riescono a cantare con una buona intonazione verso i sei-sette anni. A quel punto la maggior parte sa anche andare a tempo, magari battendo le mani e ballando a suon di musica. Questo vuol dire che hanno già maturato una competenza musicale di base. Con aiuto e talento, alcuni arrivano a quel livello anche molto prima. È possibile inoltre che a quell’età qualcuno riesca a trovare una semplice melodia sulla tastiera e pasticciando coi tasti c’è pure chi crea piccole composizioni. Strumenti a misura di bambino La scelta di strumenti per i bambini sotto i sei anni si limita generalmente al violino e agli archi (perché sono disponibili in diverse misure, vedi p. 126), al pianoforte o alla tastiera, talvolta alla chitarra, e alle percussioni. Dopo i sei anni, la scelta di strumenti prodotti su misura si amplia (e cresce con il procedere dell’età!). Ne trovate esempi alle pp. 152-160. Il violino è uno degli strumenti che può essere suonato anche da bambini molto piccoli
Tutti gli strumenti Crescendo, i bambini avranno la possibilità di ascoltare diversi stili di musica e impareranno a riconoscere il suono e il carattere di un’ampia varietà di strumenti, il che li aiuterà a decidere che cosa desiderano suonare. Dopo i dieci anni riescono per lo più a maneg giare fisicamente la maggior parte degli strumenti “da grandi”.
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I denti Suonare uno strumento a fiato può comportare una forte pressione sui denti, per questo alcuni pensano che i bambini con TIPBOOK CORSI DI MUSICA PER BAMBINI E RAGAZZI Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2013 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati
Fasi e modalità di apprendimento
l’apparecchio o ancora con i denti da latte dovrebbero attendere, anche se in molti hanno invece dimostrato che è possibile. Trovate maggior informazioni su questo delicato argomento alle pp. 60-65.
La prima adolescenza Gli anni della prima adolescenza sono pieni di cambiamenti. I bambini che hanno cominciato a suonare da piccoli a volte decidono di dedicarsi alla musica seriamente, per tante ragioni: per esprimersi meglio, per esplorare la propria personalità, per divertirsi, per fare nuove amicizie, per essere rispettati e accrescere la propria autostima, ecc. Alcuni manifestano per la prima volta un interesse verso la musica. Magari cominciano a strimpellare il basso elettrico così possono suonare subito con il gruppo rock degli amici, oppure decidono di studiare il contrabbasso con molto impegno perché vogliono entrare nell’orchestra scolastica: i percorsi possibili sono tanti. Il rigetto Purtroppo, questa è anche l’età in cui molti adolescenti decidono di abbandonare ogni attività musicale, per diverse ragioni. A questo stadio della crescita i ragazzi cominciano a scoprire e sviluppare la propria identità personale e musicale, e magari capiscono che in realtà non amano la musica o lo strumento che avevano scelto, oppure semplicemente vogliono ribellarsi ai dettami di genitori e insegnanti (ve lo ricordate anche voi, no?). Cambiamenti Il passaggio dalle scuole primarie alle secondarie di primo grado e da queste alle secondarie di secondo grado comporta molti cambiamenti: nuovi amici, professori per singole materie, maggiore impegno richiesto e responsabilità connesse, e così via. Allo stesso tempo, sopraggiungono i cambiamenti fisici, dai brufoli alla “rottura” della voce nei maschi (che naturalmente ha conseguenze sul loro modo di cantare). Spesso è anche il periodo in cui si mette l’apparecchio ai denti, il che può rendere la vita difficile a trombettisti, clarinettisti e a chi suona altri strumenti a fiato (vedi pp. 6265). Infine, gli insegnanti di musica tendono generalmente a essere più esigenti verso gli studenti di questa età, il che può compromettere il piacere di andare a lezione. È una combinazione di fattori TIPBOOK CORSI DI MUSICA PER BAMBINI E RAGAZZI Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2013 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati
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CAPITOLO 2
capace di indurre i ragazzi a smettere di suonare lo strumento che avevano amato tanto fino a quel momento.
Semplice? Tuttavia, con una guida accorta e tanta pazienza è possibile incoraggiare i vostri figli a continuare i loro studi musicali. Può trattarsi semplicemente di lasciargli cambiare strumento (per esempio dal sassofono al clarinetto o viceversa), o di accettare l’uso del computer come mezzo per produrre musica, al posto di quelli tradizionali. E, per quanto vi sembri difficile, può darsi che la cosa migliore ... dal sassofono al clarinetto...
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Fasi e modalità di apprendimento
sia rispettare la loro scelta, con la speranza che cambino idea in futuro. Non è detto che ciò avvenga prima che vadano a vivere da soli, nel qual caso avrete la soddisfazione di sapere che l’educazione musicale della loro infanzia ha portato frutti a lungo termine.
MODALITÀ DI APPRENDIMENTO Ogni individuo assume ed elabora le informazioni in modo personale. Osservando i bambini crescere, noterete che ciascuno impara e si sviluppa a modo suo. Sarà più facile guidare l’educazione musicale del vostro bambino se avete un’idea delle diverse modalità di apprendimento.
Toccare e mangiare Nella prima infanzia, i bambini esplorano il mondo esterno toccandolo (esplorazione tattile) e portandolo alla bocca (esplorazione gustativa). Questo comportamento in seguito si evolve in tre principali modalità di apprendimento: visiva, uditiva e fisica. • Visiva: apprendimento tramite lettura, immagini o altri stimoli visuali. Chi è predisposto all’apprendimento visivo preferisce una traccia scritta a una spiegazione verbale. • Uditiva: apprendimento tramite ascolto. Una lezione orale funziona meglio di un libro di testo. • Fisica: apprendimento tramite attività fisiche. Le persone con questa tendenza faticano a star ferme per più di cinque minuti e gesticolano molto.
Tutte e tre
TIP
Imparare a suonare richiede funzioni appartenenti a tutte e tre queste modalità di apprendimento. L’apprendimento fisico è necessario per “manovrare” materialmente lo strumento, quello uditivo serve per ascoltare gli altri musicisti e se stessi, e per comprendere le spiegazioni dell’insegnante, mentre quello visivo entra in gioco quando si tratta di leggere la musica o i diagrammi degli accordi (vedi pp. 58-60).
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CAPITOLO 2
Apprendimento visivo Le persone che imparano soprattutto grazie a input visivi sono perse se togliete loro lo spartito: per essi la vista è il senso più importante. Hanno però il vantaggio di imparare in fretta, semplicemente guardando filmati, DVD e video sul web, anche se non diventeranno forse mai grandi improvvisatori. In genere preferiscono strumenti dove possono vedere quello che fanno (guardare le posizioni delle dita sulla chitarra o sulla tastiera del pianoforte) mentre potrebbero incontrare difficoltà con uno strumento degli ottoni, dove non hanno un immediato riscontro visivo. Nella società odierna, questo è forse il tipo di apprendimento più comune: la maggior parte dell’informazione è disponibile su carta stampata, in televisione o su internet. La mano sinistra sulla chitarra...
Apprendimento uditivo I bambini che imparano facilmente a memoria le parole delle canzoncine che gli cantate appartengono probabilmente alla categoria che privilegia questo tipo di apprendimento. Spesso hanno anche un forte istinto musicale. Quelli che riescono a cantare una melodia o a trovarla sulla tastiera dopo averla ascoltata anche solo una volta possono però non essere molto motivati a imparare a leggere la musica: comunque, ci sono tanti grandissimi musicisti (specialmente non classici) e dilettanti appassionati che non hanno mai imparato a farlo.
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Apprendimento fisico Chi appartiene a questa categoria tende a preferire le percussioni al flauto, o a cantare da solista invece che in coro. Sono persone d’azione, e anziché aspettare di ricevere spiegazioni preferiscono TIPBOOK CORSI DI MUSICA PER BAMBINI E RAGAZZI Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2013 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati
Fasi e modalità di apprendimento
prendere fisicamente in mano uno strumento e provare a suonarlo. Sono quei ragazzi che si divertono ad aggiustare (o all’inizio, danneggiare...) gli strumenti con le loro mani. Vengono spesso definiti tipi “cinestetici”, o “corporeo-cinestetici”.
Se ne manca una... In genere tutti usano una combinazione delle tre modalità, ma ce n’è sempre una dominante. Sebbene le persone con buone capacità visive o uditive possano contare su processi di apprendimento più rapidi, non bisogna dimenticare che comunque esistono tanti grandissimi musicisti non vedenti, e anche professionisti completamente sordi, e sono molti i dilettanti privi di uno dei cinque sensi, che fanno musica con passione. Altre modalità di apprendimento Ci sono altri modi per distinguere la modalità di apprendimento dei vostri ragazzi. Ecco alcuni esempi. • I tipi fisici sono spesso individui attivi. Preferiscono l’esperienza diretta alla pianificazione a tavolino, tipica invece degli individui riflessivi. • I tipi sociali (o interpersonali) sono a loro agio nelle lezioni di gruppo e preferiscono suonare in compagnia. In genere non amano studiare da soli, mentre i tipi solitari (intrapersonali) tendono a scegliere uno strumento che possono suonare per conto proprio, come il pianoforte o la chitarra.
Tastiera elettronica
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CAPITOLO 2
• I ragazzi che imparano in maniera sequenziale preferiscono che le materie nuove siano proposte passo dopo passo, dal principio alla fine, e tendono a confondersi in presenza di un insegnante “globale”, che salta da un argomento all’altro senza un ordine apparente. Allo stesso modo, quelli che si concentrano sui dettagli si troveranno a disagio con un maestro che privilegia il quadro generale. • Chi è più portato all’apprendimento grafo-motorio ha bisogno di scrivere appunti per memorizzare meglio. Questo stile si applica anche alla musica. • Agli intuitivi piace esplorare nuove prospettive per conto proprio, e non hanno paura di sbagliare e provare di nuovo. Gli studenti non-intuitivi invece preferiscono essere guidati in ogni passaggio, evitando sorprese ed esperimenti. Analogamente, alcuni direttori d’orchestra ti cacciano se commetti un errore (non intuitivi), altri se non lo fai (intuitivi). Il primo gruppo valorizza l’accuratezza, il secondo lo spirito d’iniziativa. Sono semplicemente interpretazioni diverse del significato dell’espressione “fare del proprio meglio”.
Guardatevi allo specchio Consiglio: per capire la modalità di apprendimento del vostro bambino, può essere d’aiuto esaminare la vostra modalità personale, usando gli esempi di cui abbiamo parlato.
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