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Tutti i brani privi di indicazione d’autore sono di Giulietta Capriotti.
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Direzione editoriale: Laura Moro
Redazione: Jansan Favazzo
Artwork di copertina: Samuele Pellizzari
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Brevi cenni sul Pianoforte
Il pianoforte nasce fra la fine del 1600 e l’inizio del 1700 per mano di un italiano, Bartolomeo Cristofori, liutaio e cembalaro padovano che alla corte di Ferdinando de’ Medici, a Firenze, progettò un «clavicembalo col piano e forte» chiamato successivamente fortepiano. Il nuovo strumento presentava, rispetto al clavicembalo tradizionale, nuove possibilità espressive, in quanto l’esecutore poteva variarne il suono, piano o forte, a seconda della forza impressa sui tasti. Negli anni seguenti lo strumento subì continue modifiche fino ad arrivare, nella seconda metà del 1800, a un modello di pianoforte pressoché definitivo, lo stesso utilizzato ancora oggi.
come è fatto lo strumento
Il pianoforte appartiene alla famiglia degli strumenti a corde. È composto da quattro parti principali: cassa armonica, cordiera, tastiera e pedali. La cassa armonica è di legno e costituisce la struttura dello strumento. Al suo interno si trova la cordiera, che è di metallo e comprende l’insieme delle corde. La tastiera è la parte del pianoforte dove sono posizionati i tasti, di solito 88, distribuiti fra bianchi e neri. I pedali, infine, possono essere due o tre e servono per ampliare o ridurre la sonorità dello strumento.
Ci sono due tipi di pianoforte: quello “verticale”, utilizzato principalmente per lo studio, e quello “a coda”, con la cassa armonica disposta in orizzontale, utilizzato nei concerti. Oggi esistono anche i pianoforti digitali: strumenti elettronici che riproducono fedelmente il suono e la meccanica di quelli acustici.
pianoforte verticale pianoforte a coda
tastiera cassa armonica pedali cordieracome si Produce il suono
Il suono del pianoforte viene prodotto per mezzo di un sistema di leve. All’interno dello strumento ogni tasto aziona un martelletto . Quando si preme un tasto il martelletto corrispondente colpisce la corda dando origine a un suono di altezza ben definita. Più forte è la pressione sul tasto, più intensa sarà la percussione del martelletto sulla corda e più forte risulterà il suono prodotto. Quando lasciamo il tasto uno smorzatore ferma la vibrazione della corda, interrompendo il suono.
Per ottenere un suono ben pulito e vibrante è necessario abbassare il tasto con un movimento deciso ma nello stesso tempo morbido ed elastico.
Posizione al Pianoforte
Una corretta posizione allo strumento è necessaria per iniziare lo studio del pianoforte. Essa permette di ottenere una buona stabilità e, di conseguenza, una migliore esecuzione. È bene, quindi, sedersi in corrispondenza del centro della tastiera con la schiena dritta, le braccia rilassate e i piedi appoggiati a terra in prossimità dei pedali.
Le mani si adageranno sulla tastiera con movimenti morbidi, leggermente curve e con le dita arrotondate (tranne il pollice) come se tenessero una pallina. Al momento di suonare, le dita si alzeranno leggermente prima di ricadere sui tasti, abbassandoli con una leggera spinta, senza contrazioni delle braccia.
I suoni in musica sono rappresentati dalle sette note, Do Re Mi Fa Sol La Si, gli elementi fondamentali del linguaggio musicale. Esse si ripetono su tutto l’arco della tastiera. Seguendo questa successione ordinata formano una scala musicale. Sulla tastiera, ogni ripetizione della scala viene indicata con il nome di ottava (“otto suoni”, l’ottavo è la ripetizione del primo a un’altezza più acuta o più grave, se discendente). Per scrivere le note si utilizza il pentagramma, il rigo musicale formato da cinque linee e quattro spazi. All’inizio del pentagramma si trova la chiave musicale, che serve per indicare la posizione delle note.
CHIAVE MUSICALE linea spazio
della musica un Po’ di storia...
PENTAGRAMMA
Dobbiamo a Guido d’Arezzo, musicista e teorico italiano nato ad Arezzo intorno al 991, il nome delle sette note. Per ricordare la loro esatta intonazione associò a ciascuna di esse la prima sillaba dei versi dell’Inno di san Giovanni, UT - RE - MI - FA - SOL - LA - SI (l’ultima riprende le iniziali di san Giovanni), sostituendo le lettere della notazione alfabetica medievale. Ancora oggi, nei paesi di lingua tedesca e inglese, così come nel jazz, le note vengono chiamate con le lettere dell’alfabeto: la A per il La, la B per il Si, la C per il Do...
Nella prima metà del XVII secolo la sillaba UT, ancora oggi in uso in Francia, venne sostituita dal DO, su proposta del teorico italiano Giovan Battista Doni (dalla sillaba iniziale del suo cognome).
L’endecalineo (11 linee) è il rigo utilizzato per la scrittura pianistica. È formato da due pentagrammi sovrapposti. Il pentagramma superiore, per la mano destra, utilizza la chiave di violino o di Sol (chiamata così perché indica la posizione della nota Sol); quello inferiore, per la mano sinistra, la chiave di basso o di Fa (indica la posizione della nota Fa).
L’undicesima linea è per il Do centrale...
GeoGrafia della tastiera
La tastiera del pianoforte è composta, generalmente, da 88 tasti, distribuiti fra bianchi e neri, e ha quindi un’estensione sonora piuttosto ampia. I tasti neri sono disposti in gruppi di due e di tre. Il tasto bianco, a sinistra dei due tasti neri, corrisponde al Do.
Come già detto, le sette note, Do Re Mi Fa Sol La Si, si ripetono su tutto l’arco della tastiera. Per riconoscere la loro esatta altezza vengono indicate con il numero dell’ottava di appartenenza. Il primo Do a sinistra della tastiera, il più grave, è il Do0 (zero); segue il Do1, che conclude la prima ottava, quindi tutti gli altri fino al Do7, l’ultimo tasto a destra. Il Do centrale è il Do3, quello che si trova più o meno al centro della tastiera (vicino alla marca dello strumento). Scendendo verso sinistra si trovano i suoni gravi (bassi), salendo verso destra quelli acuti (alti).
Collega ogni nota al tasto corrispondente, poi scrivi il nome sui tasti. Esercitati a trovare tutti i Do sulla tastiera: dal Do0 (zero) al Do7.
Do
EsErcizio di lEttura n. 1
Esercizio di lettura chiave di violino
Scrivi sotto al pentagramma il nome delle note in chiave di violino. Tieni sempre presente la posizione del Sol sul secondo rigo.
Fa
EsErcizio di lEttura n. 2
Esercizio di lettura chiave di basso
Scrivi sotto al pentagramma il nome delle note in chiave di basso. Tieni sempre presente la posizione del Fa sul quarto rigo.
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