Il Senso della Band – Il tour (anteprima)

Page 1


I punti del testo che presentano questo simbolo fanno riferimento ai contenuti riservati disponibili online tramite CurciCode. Le istruzioni di accesso sono in ultima pagina.

Disegni e diagrammi: Joel Carlo Editing del “Diario di un tour” (pp. 125-186): Lorenza Ghinelli Crediti fotografici: copertina – © Viola Tofani; quarta di copertina – © Pavel Klimenko, Fotolia.com Proprietà per tutti i Paesi: Edizioni Curci S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by Edizioni Curci S.r.l. – Milano Tutti i diritti sono riservati EC 11851 / ISBN: 9788863951646 www.edizionicurci.it www.edizionicurci.it/ilsensodellaband Stampato in Italia nel 2015 da INGRAF Industria Grafica S.r.l., Via Monte San Genesio, 7 – Milano


«Il SISTEMA, nel suo significato più generico, è un insieme di elementi o sottosistemi interconnessi tra loro o con l’ambiente esterno tramite reciproche relazioni, ma che si comporta come un tutt’uno, secondo proprie regole generali.» Enciclopedia Treccani

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati


«Non riusciamo più a comunicare da tempo. Credo sia arrivato il momento di parlare chiaramente. Non so se servirà, lo scopriremo appena ci rivedremo. Però voglio dirti quello che sento: siamo sempre stati innamorati di un’idea che abbiamo ognuno dell’altro, non di ciò che siamo veramente. Troppo concentrati su un obiettivo non autentico, abbiamo perso il senso di noi stessi. Non ci siamo guardati, non ci siamo capiti, ci siamo ignorati. Impazienti di arrivare, abbiamo cercato scorciatoie sbagliate. Tutto si è offuscato e non abbiamo costruito niente. Niente. Quell’energia che può generarsi dalla nostra alchimia, l’abbiamo solo assaporata. Dovremmo ripartire da lì, dalle origini, dalle ragioni più profonde. Che cosa significa per me? Che cosa per noi? Abbiamo smesso di sognare tanto tempo fa, perché era difficile. Adesso pensiamo solo alle cose materiali. Sappiamo come tenere in vita il nostro corpo, ma cosa alimenta la nostra anima? Se non soddisfiamo i nostri bisogni più profondi, l’anima… morirà. Ripartiamo da qui. Ritroviamo il nostro senso. Ritorniamo autentici. Saremo persone migliori. Non siamo soli. Non siamo mai stati soli. E non lo saremo mai.» Dal diario di Dave

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati


Premessa

COMUNICARE  Il concerto dei sogni  Perché andare avanti

Più elementi interagiscono quando il comportamento di uno influenza quello degli altri.

Non importa quanti concerti abbiamo visto o quante volte siamo saliti su un palco: la musica live fa parte di tutti noi. Ne siamo travolti senza accendere la radio, comprare cd o ascoltare una band che suona. Le nostre giornate hanno una colonna sonora di sottofondo che non s’interrompe mai. I rumori, le parole e i sospiri rendono unico ogni momento. Ritmo e melodia sono sempre presenti e ci permettono di comunicare con gli altri. Il suono della voce trasmette lo stato d’animo che stiamo vivendo, i movimenti mostrano la tensione che ci percorre, il ritmo dei passi suggerisce le nostre intenzioni. Siamo noi stessi musica live. Nessuno di noi può farne a meno, tutti comunichiamo con i suoni anche se non abbiamo uno strumento. Per questo quando vediamo una band sul palco possiamo comprendere ogni singola emozione, anche conoscerci meglio, senza neppure usare le parole. Sbagliamo, infatti, nel pensare che

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati


6

|

Premessa – Comunicare

la relazione tra chi suona e chi ascolta sia a senso unico: come tutti i legami importanti è a doppio senso ed entrambe le parti hanno un ruolo attivo. La sola differenza è che i musicisti dispongono di alcuni mezzi per dare ordine e significato ai suoni: gli strumenti. Attraverso una tastiera, un basso o una batteria riusciamo a esprimerci meglio. A volte è la sola maniera per proiettare all’esterno il nostro mondo e ognuno deciderà che cosa farne. Possiamo prenderlo e spalmarlo nella nostra vita per colorare i momenti importanti; utilizzarlo per sradicare le passioni e le emozioni nascoste nel nostro “io” più profondo; oppure semplicemente ignorarlo. Ma qualcosa accade sempre, anche se non vogliamo vederlo. Perché la musica ci serve, ci aiuta a crescere, a ricordare, a migliorare. Accompagna le nostre vite. Ma per arrivare a questa sintonia totale serve un lungo processo al termine del quale occorre trovare la giusta alchimia.

Il concerto dei sogni Non è facile preparare e vivere il concerto dei sogni. Per farcela dobbiamo smettere di sognare. Accade sempre così: iniziamo a studiare, formiamo la band, prepariamo le canzoni e finalmente ci sentiamo pronti per suonare. Ed ecco i sogni a occhi aperti: «Sarà un concerto incredibile. Palco stupendo. Come prima esperienza direi che possiamo chiedere 500 euro. Poi abbiamo la cena gratis, fiumi di alcol e tutti che ci trattano come star perché siamo i musicisti della band. Dopo un paio di concerti possiamo anche permetterci di alzare il cachet, il pubblico inizierà a conoscerci meglio e a cantare le nostre canzoni. E poi basta caricare, scaricare, montare e smontare: ci sarà già qualcuno che lo farà per noi. Tutto facile: ci pagano bene per fare una bella vita. Ormai la strada è spianata. Scuola e lavoro li lasceremo a breve». Questi sono i sogni che dobbiamo smettere di fare, specialmente quando aggiungiamo una bella dose di presunzione e superbia. Non tutto è scontato, «perché funziona così e ce lo meritiamo, siamo diversi dagli altri, siamo speciali». Non è così. Questi sono i tipici comportamenti che renderanno la nostra strada davvero breve. Se vogliamo fare le rockstar nel ventunesimo

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati


Il concerto dei sogni  |  7

secolo siamo spacciati in partenza, perché nessuno ha i soldi e la voglia di starci dietro, anche se siamo, o pensiamo di essere, “così speciali”. La verità è che possiamo continuare a sognare, ma dobbiamo mantenere il contatto con la realtà, essere lucidi e capire come costruire il nostro percorso, con sacrifici e dedizione. Nessuno ci insegna come affrontare il mondo della musica e impostare il lavoro: s’impara con l’esperienza. Il pubblico è parte integrante di questa maturazione, ma non sa bene ciò che accade dietro le quinte. In realtà anche molti musicisti non lo sanno ed è un limite. Dobbiamo sbattere il muso sulle porte per capire come si aprono. Una serie di difficoltà che incontriamo sulla strada ci aiutano a capire come andare avanti e come ridimensionare i sogni. Purtroppo, non si scappa: dobbiamo, di volta in volta, ricalibrare gli obiettivi. Per esempio, quando ci presentiamo al primo locale chiedendo 500 euro e notiamo l’espressione del proprietario che ci fa sentire degli illusi: allora ci rendiamo conto che non sappiamo davvero come girano le cose in questo ambiente. Comprendiamo che ci siamo fatti un’idea sbagliata e che le nostre conoscenze sono basate solo sulle esperienze altrui, dei gruppi che conosciamo e da ciò che vediamo. Non abbiamo alcuna idea delle dinamiche che esistono a un altro livello. Ma quella reazione del proprietario del locale che ci fa sentire degli sprovveduti, ci permette anche di superare un bivio: «Che cosa facciamo, ci arrendiamo o andiamo avanti?». Se decidiamo di andare avanti occorre rimetterci in gioco, capire come funzionano i meccanismi e cercare di combattere per ottenere il massimo, con modestia e umiltà. Non possiamo pretendere qualcosa per cui non siamo pronti. Non è così facile bruciare le tappe: ogni livello richiede un tipo di preparazione, occorre esserne consapevoli e ridimensionare i nostri sogni per interagire con il mondo reale della musica, che ancora non conosciamo. E non lo conosciamo perché va scoperto a poco a poco, nessuno è così generoso da svelarci tutti i segreti, dobbiamo scoprirli da soli, fa parte dell’organizzazione, del business, delle persone che lavorano oltre i musicisti, dei locali, del palco e di ciò che sta dietro al palco. Non è semplice. Questo continuo ridimensionare gli obiettivi rischia di alimentare delle disillusioni. E chi non è forte finisce per arrendersi. La probabilità di gettare la spugna è frequente in questo ambiente, sulla strada che abbiamo deciso di percorrere, ma tutto si può fare se lo vogliamo davvero. In questo libro cercheremo di portare alla luce le difficoltà che sono dietro

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati


8

|

Premessa – Comunicare

l’angolo e rendono il cammino più difficile, se non affrontate nel modo corretto. L’intento è avere gli strumenti necessari per fare sempre la seconda scelta: non mollare e andare avanti.

Perché andare avanti? «Perché dovremmo continuare a combattere, metterci sempre in gioco? Perché faticare così tanto per costruire il nostro percorso? Perché sopportare tutti questi problemi che rendono complicata la strada verso il palco?» Sono le domande che tanti di noi si fanno. La risposta, come in altre esperienze della vita, è l’emozione. Se per noi la musica è così importante, allora ne vale la pena. Parlo della musica sincera, che sgorga dal cuore e dalla mente, della quale non possiamo fare a meno. Parlo della magia che si crea con gli altri componenti della band, le persone con le quali vogliamo condividere le emozioni. Se sentiamo di avere dentro di noi una “bomba” pronta a esplodere, il palco è l’unico posto dove innescarla. E una volta provata questa esperienza non potremo più rinunciarci. Chi non è salito su un palco per suonare la propria musica, quella vera, non può capire ciò di cui stiamo parlando: possiamo provare a descriverlo in tutti i modi, ma è una di quelle sensazioni che se non vivi non puoi comprendere a fondo. Il palco, per tutte le persone che hanno il bisogno di suonare, è il vero momento di contatto con se stessi, con il proprio mondo interiore, con tutta l’esperienza che si portano dietro, bella o brutta che sia. Sofferenza, gioia, emozioni, amore, odio, rabbia, paranoie, ossessioni. Tutto ciò che non riusciamo a descrivere a parole, che possiamo solo vivere, percepire e sentire. Il palco è il mondo dove tutto diventa reale e chiunque, anche chi sta sotto ad ascoltare, almeno per un’ora può condividere e far proprio. Non pensiamo, sentiamo. Non suoniamo, viviamo. E allora tutte le difficoltà che dobbiamo affrontare, le barriere che dobbiamo superare per salire su quel palco, vale davvero la pena viverle. Sì, vale la pena andare avanti.

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati


Capitolo 1

IL TOUR (LE TRE PARTI)  Quello che “si prova”  Quello che “si fa”

Il bianco comprende tutti i colori. Il bianco simboleggia speranza per il futuro e fiducia nel mondo. Il bianco è puro.

Con il termine “tour” non ci riferiamo a un singolo concerto, bensì a una serie continua di serate. Dovremo allontanarci dalla nostra città, esplorare nuovi posti, conoscere gente e trascorrere tanto tempo on the road. Come suggerisce la parola stessa, tra un concerto e il seguente dovremo “viaggiare”. Il concerto però rappresenta solo una piccola parte “dell’andare in tour”. E tutte le dinamiche che vivremo al di fuori del palco influenzeranno la nostra performance. Possiamo organizzare un tour di pochi concerti che dura il tempo di un weekend; oppure una serie di date che si spalmano in settimane o mesi di viaggio. Immaginiamo che cosa può accadere in questo lasso di tempo.

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati


10

|

Capitolo 1 – Il tour (le tre parti)

Quello che “si prova” La magia L’orologio non si ferma mai, il mondo che ci circonda è in continuo movimento e non esistono punti saldi. Le persone, i locali, i paesaggi, i pasti, il letto in cui dormiamo e tutto ciò che ci circonda non è mai lo stesso. Se non possiamo separarci dal nostro comodino, dal nostro bagno e dalle nostre abitudini, non reggeremo mai un tour. Tutto in viaggio si stravolge completamente, però questa situazione dove il tempo si dilata è anche magica. Abbiamo l’opportunità di guardare con occhi differenti; le persone e i luoghi assumono una connotazione più profonda ed emotiva: sappiamo che potremo viverli solo per un istante, ma è un istante che potrebbe essere infinito. Vogliamo connetterci con tutto e con tutti, lasciare un segno di noi e del nostro passaggio, imparare ciò che ancora non sappiamo. Apprendiamo molto dal contatto con altre persone e culture: è una fortuna poter vivere le esperienze che non ci appartengono e questo, se le orecchie sanno ascoltare, ci renderà sempre migliori. In tour il tempo trascorre velocemente, ma per noi che “viaggiamo suonando” è diverso, abbiamo così tanti stimoli che in una sola giornata sembra trascorrano settimane intere. Tutto questo è magico, ma può anche essere distruttivo.

Siamo bianchi o neri? Sceglieremo noi come utilizzare questo potere. La magia, come i soldi e il successo, è uno strumento pericoloso. Quando scopriamo di avere “un potere superiore”, è facile cadere in tentazione. La superiorità ci fa gola ed è proprio lì che si nascondono i nostri demoni. Finiamo per pensare che «tutto ciò che abbiamo sopportato in passato ora possiamo cancellarlo, siamo imbattibili». E qui il passo che ci porta ad abusare del nostro “potere” è davvero breve.

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati


Quello che “si prova”  |  11

«Ragazzi, possiamo vivere all’estremo, toccare il limite, giocare con le persone e l’ammirazione che provano per noi. Con la nostra magia possiamo avere donne, droghe, alcol e tutto ciò che vogliamo». Ma l’ansia di esibire un super potere ci rende ciechi sul come utilizzarlo in modo sano e costruttivo. La magia nera è più affascinante di quella bianca. Quando da un giorno all’altro ci ritroviamo con questa forza, le cose possono cambiare, e il modo in cui cambieranno mostrerà a noi stessi e al mondo chi siamo veramente. La magia sceglie noi. Noi scegliamo come utilizzarla.

Le persone Non importa il livello di fama che abbiamo: molte persone proveranno ammirazione. Allora è facile lasciarsi andare: «Il musicista ha fascino, il palco ci trasforma. Non conta tanto la percezione che hanno di noi nella vita reale. No, quando ci osservano dal basso, mentre siamo tutt’uno con il nostro strumento, per loro diventiamo qualcosa di speciale». L’effetto-concerto ricopre i musicisti di super poteri e, da quel momento, molti li considerano irraggiungibili, diversi dagli altri. Certo, l’atteggiamento di chi abbiamo di fronte cambierà completamente nel momento in cui verranno a conoscenza di “ciò che facciamo”. Però non sanno ancora “chi siamo”. Possono immaginarlo, ma la loro idea è distorta da un filtro che si chiama palco. Pensiamo: «Gli tendiamo la mano o li lasciamo li?». Il momento in cui scopriremo se la nostra magia è bianca o nera è vicino: «Possiamo prendere totale controllo della situazione e sfruttarla a nostro vantaggio. Manteniamo questa superiorità e allarghiamo sempre più la forbice. Potremo essere ancora più forti». Il nero sta bene con tutto: «Ogni nostra parola è oro colato, i nostri movimenti ipnotizzano: pensiamo di poter chiedere favori, di poter pretendere un certo tipo di trattamento e di conquistare ogni persona presente perché, ai loro occhi, abbiamo qualcosa di speciale: la magia. Tutti vogliono quella magia di un istante che può essere infinito e non esiteranno a lasciarsi andare: anche solo per una sera, li abbiamo in pugno».

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati


12  |  Capitolo 1 – Il tour (le tre parti)

Quella notte rimarrà però impressa nelle loro vite e, nella maggior parte dei casi, non si renderanno conto se si tratta di bianco o di nero, sono sotto l’effetto dell’incantesimo. Solo noi conosciamo il colore delle nostre parole e delle nostre azioni. Ma dal momento in cui saliamo su quel palco ci facciamo anche carico di una grossa responsabilità: il messaggio. È sempre stato così. Il potere trasforma la tua voce in un esempio per tutti. La voce dei politici, dei preti, degli insegnanti e di tutti i personaggi che hanno questo “ruolo superiore”, diventa (o dovrebbe diventare) un esempio. Ogni parola ha un peso differente, chi l’ascolterà ne farà tesoro. Ma il potere di molti protagonisti del nostro tempo ha fatto disastri quando il nero ha vinto sul bianco. Le tentazioni sono presenti in ogni essere umano, il potere e il successo no. Quando lo otteniamo possiamo utilizzarlo per aprire la porta a ciò che ci tenta, oppure chiuderla, sederci e riflettere un istante: «Che cosa ci ha portato sino a questo punto? Qual è il vero senso? Perché lo sto facendo? E se davvero posso essere un esempio, che cosa voglio trasmettere? Che cosa vorrei cambiare?». Anche i musicisti hanno questo potere: non importa il livello, se siamo alle prime armi o i rocker più conosciuti. Ciò che conta è che la nostra parola ha un peso per chi ascolta. Non possiamo più mentire. Quello che siamo diventa sostanza, è il messaggio che riusciamo a trasmettere. Il bianco comprende tutti i colori. Il bianco simboleggia speranza per il futuro e fiducia nel mondo. Il bianco è puro.

Il fuoco Il fuoco che alimenta la nostra passione e brucia i nostri demoni è dentro di noi in ogni momento, ma solo sul palco potrà liberarsi. Accomuna coloro che non possono fare a meno della propria musica. E il palco diventa l’unica via di fuga, il bisogno più profondo. Chi suona per obiettivi pratici non sa di che cosa stiamo parlando: i soldi e i vizi non comprano il fuoco, sono pioggia che rischia di spegnerlo lentamente.

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati


Quello che “si fa” |

13

Energia vitale, grinta e passione che non trovano pace, rinchiusi in uno stomaco teso, cercano un spiraglio per contagiare il mondo. Quando gli elementi si combinano tra loro, il fuoco della musica si diffonde e il respiro vitale del pubblico lo alimenta. Parliamo di un fuoco sano, che nutre e colora le nostre vite. La musica è per tutti, non solo per chi la suona. I concerti non esisterebbero senza le persone che li organizzano e senza gli appassionati che li sostengono. Quando tutte le parti s’incastrano alla perfezione e la musica è vera, l’incendio è contagioso e ognuno dei presenti in sala si porterà dietro una parte di quel fuoco. Il concerto non inizia e non finisce sul palco. Le persone che ruotano intorno a un evento live sono la legna che alimenta questo fuoco e quando una serie di dinamiche e di eventi porta tutte le parti a incontrarsi in un momento e in un luogo precisi, manca solo il giusto combustibile: la musica. Ed è allora che l’incendio si propaga. O almeno così dovrebbe essere. Perché per numerose ragioni non accade più spesso: in molti casi il combustibile non funziona, in altri la legna è bagnata, in altri ancora lo scenario è umido.

Quello che “si fa” La giornata del tour Intorno a noi cambia tutto, ma qualcosa rimane costante: prima o poi suoneremo. Le nostre giornate e le avventure on the road hanno come fine ultimo il palco, sempre diverso, anche se è una routine costante. Ci sono orari da rispettare stabiliti prima di partire e ogni giorno ripetiamo gli stessi riti: arriviamo al locale, scarichiamo gli strumenti, li montiamo, facciamo il sound check, ceniamo, beviamo, suoniamo, prendiamo i soldi, smontiamo gli strumenti e li ricarichiamo sul furgone. Questo è il nostro copione, oltre il quale ci sono spesso da mettere in conto alcuni imprevisti. Non sempre fila tutto liscio, piccoli o grossi impedimenti che dipendono da noi, o dalla situazione circostante, sono all’ordine del giorno. Ritardi, complicazioni tecniche, persone scortesi, contrattempi. In tour non siamo soli.

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati


14  |  Capitolo 1 – Il tour (le tre parti)

La band Partiamo dalla band: il nostro gruppo è formato da diversi elementi che saranno i nostri compagni di viaggio per un lungo periodo. Spesso si sottovaluta questo aspetto: il pubblico può vedere solo una parte della giornata dei musicisti, quella che dovrebbe essere la parte migliore. Non sa che quel momento è influenzato da dinamiche avvenute al di fuori del palco. La band deve condividere giornate di 24 ore e tutto può accadere. Immaginate quante cose possono andare storte anche solo in una breve vacanza con gli amici; e qui stiamo parlando di un lungo periodo insieme, che va molto oltre il concetto di vacanza. I musicisti stanno lavorando a uno scopo comune, investono le loro energie per trasmettere un messaggio in cui credono e, spesso, sacrificano gran parte della propria vita personale. Ognuno ha abitudini e caratteri diversi, ritmi, routine, necessità differenti. Occorre capirsi e rispettarsi, conoscersi ed essere connessi da un senso comune: «Perché lo stiamo facendo?». Lo stato d’animo dei musicisti in tour può essere altalenante, dopo tanto tempo lontani da casa. Possono essere positivi e pieni di energie, ma anche tristi e pessimisti. Non è solo la famiglia a essere a disagio: ritrovarsi soli in un letto nuovo dall’altra parte del mondo, con pensieri che ti divorano, può essere difficile. Queste dinamiche influenzano i compagni di viaggio e le performance. Ecco l’importanza del conoscersi bene. La band non si sgretola, ma continua a vivere, quando chi ha più energie riesce a condividerle con gli altri. Ci si influenza a vicenda e si cerca di mantenere l’equilibrio per arrivare tutti insieme, e bene, al momento del concerto. Per quelle due ore tutto passa, non importa la nostra vita privata o i problemi emersi durante la giornata; in quel momento possiamo liberarcene. Spesso, questo mantiene l’equilibrio anche dopo forti discussioni all’interno della band perché, come in un vero matrimonio, si litiga spesso. Crolli emotivi sono frequenti e anche quelli fisici non sono rari. Non possiamo prenderci giorni di ferie se siamo malati, the show must go on. Chi sta sotto il palco non può, non deve e non vuole sapere che cosa è successo ai musicisti nei giorni precedenti: conta la magia di quel momento e noi dobbiamo dargliela. Non possiamo deluderli. Viaggiare e suonare ogni

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati


Quello che “si fa”  |  15

giorno, dunque, è faticoso. Si dorme poco, spesso si mangia male, si perdono energie; se non siamo preparati, ne risentirà anche la nostra musica. Mal di schiena, tendiniti, muscoli tesi, stanchezza: ci portiamo dietro tutto nel concerto, il breve momento in cui riassumiamo le nostre vite. Il pubblico, senza rendersene conto, sarà travolto da queste dinamiche. Ecco perché ogni concerto è diverso dall’altro. L’alchimia non può essere la stessa, la magia cambia di volta in volta.

Il pubblico La nostra attitudine, che ci siano due persone o diecimila, dovrebbe essere la stessa. Il valore del nostro messaggio non si calcola con le presenze nel pubblico, dobbiamo dare il 100 per cento a ogni concerto e non avremo problemi a farlo se crediamo in ciò che siamo. Non possiamo però dire che qualcosa non cambia con il numero degli spettatori: il fuoco sul palco c’è, ma quando la legna non è abbastanza le fiamme non saranno certo intense. La band trasmette un messaggio sincero e un pubblico sincero lo accoglie, lo fa proprio e lo ributta sul palco. È così che inizia la simbiosi. Chi è sulla stessa frequenza sente ogni nota vibrare e associa momenti della vita a ciò che sta non solo ascoltando, ma percependo con i sensi. Esperienze differenti s’incontrano con emozioni simili. La musica diventa un ponte tra le persone, aiuta a scorgere nuove prospettive da cui osservare il mondo. Non sempre però si può creare questa simbiosi. Spesso, semplicemente, non ci incontriamo, non ci capiamo. Le esperienze sono troppo diverse e l’amore non sboccia. In alcune occasioni c’è qualcosa che impedisce l’alchimia delle emozioni. La band può non essere in forma, o non essere riuscita a gestire le dinamiche nate al di fuori del palco, e capita che la performance trasmetta tutto questo. Può accadere, inoltre, che l’atteggiamento e l’attitudine dei musicisti non permettano al pubblico di entrare nel loro mondo: sono troppo distaccati, freddi, qualche volta algidi. In altre occasioni è il pubblico che perde la curiosità e la sensibilità di scoprire e scoprirsi: le chiacchiere, le sigarette e i telefonini hanno il sopravvento e il “fuoco” si bagna.

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati


16  |  Capitolo 1 – Il tour (le tre parti)

Il locale Spesso però, il suolo è già bagnato. Il “fuoco” ha bisogno del giusto luogo per diffondersi. Chi ospita la band fa parte integrante delle situazioni che si creano prima, durante e dopo il palco. È davvero fantastico suonare con la band perfetta, su un palco “caldo”, gestito dalle persone più professionali, con il pubblico più appassionato. L’incendio sarebbe inarrestabile. Ma la band potrebbe non comprendere e rispettare nel modo giusto le dinamiche del locale. Quest’ultimo potrebbe non rispettare la band. E il pubblico non presentarsi. Anche questi aspetti fanno parte del tour e delle dinamiche che ruotano attorno ai luoghi e alle persone che ci circondano. Se tutti collaborassimo per il medesimo obiettivo, sarebbe tutto più semplice. Quante volte invece abbiamo vissuto in prima persona, o per sentito dire, come una serata è andata storta. E chissà chi sono i “cattivi”... «Il locale non ci paga, ma noi non riusciamo a portare la gente». «La gente non viene, ma il biglietto costa troppo e il locale è lontano». «La band pretende troppo, ma il locale non è adatto». «Il locale non ha fatto promozione, ma è la band che dovrebbe farla». «La gente è fuori a fumare, ma la band non è conosciuta». «La band non è conosciuta, ma è il locale che dovrebbe fare qualcosa». Il fuoco, la legna, il suolo o il combustibile? D’accordo, un momento: forse abbiamo corso troppo. Un buon concerto dipende dall’interazione di tre parti: la band, il pubblico e gli organizzatori. E sembra che a volte questa interazione non funzioni così bene. Mi rendo conto che sto lasciando spazio all’interpretazione degli eventi. Occorre prima analizzare la situazione: c’è pubblico e pubblico, locali con diverse capienze, band di differenti livelli. Quindi, facciamo come se non avessimo detto niente e ricominciamo da capo.

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati


Capitolo 1

IL TOUR (SECONDO TENTATIVO)  Premessa  Il tour perfetto

Il concerto non inizia con la prima nota della band. Non finisce con l’ultima.

Premessa Pensando a un vero tour ci immaginiamo gli stadi e migliaia di persone per una band strafamosa. In realtà ci sono tanti livelli di booking, tutti possiamo organizzare un tour per il nostro gruppo, ovviamente su diversa scala. Per una band alle prime armi il processo sarà differente rispetto ai gruppi che riempiono i palazzetti. Poi ci sono le formazioni che si autogestiscono e quelle che hanno etichette discografiche o agenzie di booking. Ma in realtà tutte queste situazioni hanno qualcosa in comune. Gli step da affrontare sono simili, anche se diverse le proporzioni. Cambiano i soldi che girano, il numero delle persone coinvolte, la grandezza della produzione e i ruoli della band. Più saliamo di livello, più altri esperti ricoprono i ruoli che si attribuiva qualche componente della band. Un gruppo di basso-medio livello dovrà gestire in prima persona molti aspetti organizzativi, per cui è importante sapere come funzionano certe cose se

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati


18

|

Capitolo 1 – Il tour (secondo tentativo)

vogliamo suonare in modo professionale. Dovremmo, per esempio, capire i processi di booking, chi è il tour manager, cosa sono i piani di produzione, chi è il responsabile di palco, chi si occupa della promozione. Dobbiamo saperlo, perché se non abbiamo qualcuno di fidato che lo fa al posto nostro, dovremo ricoprire noi stessi quei ruoli. Qualcuno dovrà pur farlo se vogliamo andare avanti. Nel tempo, probabilmente, quei ruoli verranno assegnati a dei veri professionisti. Quando, da spettatori, andiamo a un concerto siamo all’oscuro di tutti i passaggi che hanno portato la band su quel palco ma, in realtà, anche noi ne abbiamo fatto parte. Questa potrebbe essere un’occasione per capire che cosa accade alle “nostre spalle” e per avere molti elementi con cui valutare le differenti situazioni e scegliere sempre con le proprie forze. Conoscere i processi di booking può portarci ad attribuire un diverso valore allo spettacolo, farci capire meglio cosa stanno vivendo i musicisti e le persone che ruotano intorno a loro, renderci più raggiungibile l’obiettivo: alimentare il “fuoco” e farlo nostro.

Il tour perfetto Partiamo da uno dei livelli più alti. Immaginiamo di essere una band molto conosciuta che ha firmato per una major. Ecco la nostra line up: Patrik, voce Martin, chitarra Lukas, basso Dave, batteria Il nostro nuovo disco è pronto e arriva il momento di fare un tour per presentarlo; giriamo il mondo e suoniamo davanti a migliaia di persone. Non dobbiamo occuparci di alcun aspetto organizzativo, c’è uno staff che pensa a tutto per noi. Abbiamo una marea di date spalmate in tre mesi, saremo in viaggio più o meno ogni giorno. A questo punto dobbiamo occuparci solo di due cose.

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati


Il tour perfetto  |  19

La prima è la più importante, la nostra musica. Questa è la situazione perfetta: dobbiamo pensare soltanto al nostro concerto. Non sarà un problema nemmeno la situazione tecnica; le persone che lavorano prima e durante lo show hanno lo scopo di permettere ai musicisti d’essere concentrati sulla loro esecuzione. La situazione ideale. La seconda cosa che dobbiamo fare è rispettare ciò che c’è scritto sul nostro TOUR BOOK. Il tour book è una “guida” per i concerti. Tutto ciò che dovrà accadere a livello organizzativo è scritto su questa guida. Potremmo considerarlo un promemoria per il musicista, ma per chi lo ha preparato è molto di più: il tour book è il frutto di un laborioso lavoro di organizzazione che ha lo scopo di coordinare tutte le persone coinvolte, le situazioni, gli spostamenti, i pranzi, le cene, i pernottamenti, gli appuntamenti: tutto ciò che accadrà minuto per minuto durante il tour. Ogni cosa è stata programmata alla perfezione. Il musicista ha questo “promemoria” e dovrà impegnarsi a rispettare le scadenze. Sappiamo, per esempio, che all’ora X verrà a prenderci un runner che ci porterà in uno studio per un’intervista, poi dovremo essere al sound check all’ora stabilita, la cena, il concerto, l’albergo e così via. Tutto è già stato scritto e ogni componente della band ha la sua copia di questo “promemoria”. Il tour book serve non solo ai musicisti, ma a tutte le persone che seguono la band, primo di tutti il TOUR MANAGER che dovrà impegnarsi a far rispettare ogni punto da tutti i componenti. Ma, quali sono stati tutti gli step che ci hanno portato ad avere in mano questo tour book? Il processo di prepara1 il tour zione è lungo e complicato, per capire dobbiamo fare un bel passo indietro. Lasciamo questo capi- -1 la preparazione CAPITOLO ZERO tolo in sospeso e analizziamo le dinamiche che precedono il tour. -2

il processo di booking

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati


Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati


Capitolo (-) 2

IL PROCESSO DI BOOKING  Livello alto  Livello medio  Livello basso

La band, i collaboratori, i promoter, il pubblico e le persone che lavorano per il gruppo sono tutti elementi di un SISTEMA, interconnessi tra loro tramite reciproche relazioni, che si comportano come un tutt’uno al fine di realizzare il concerto.

Associamo sempre la parola live al palco, il momento in cui suoniamo il nostro strumento davanti a un pubblico. Non è così. Non ora. Non in questo momento nella storia della musica. Esiste un lungo e complesso processo di preparazione che ci porta a salire su quel palco. Il live richiede organizzazione, energie, concentrazione e pianificazione. Per capire come suonare dal vivo, occorre saper gestire tutto ciò che ruota attorno a quel momento importante. È un evento che comprende situazioni e persone che vanno oltre la band. La musica, è solo una parte. Ideazione, preparazione, booking, produzione, promozione, relazioni, dinamiche, rapporti: sottovalutiamo spesso tutte queste cose. Molti musicisti non sanno nemmeno della loro esistenza, molti non ci pensano,

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati


22

|

Capitolo (-) 2 – Il processo di booking

non s’interessano a questi aspetti, pensano di conoscerli già alla perfezione. Ma una cosa è certa: che vogliamo o no, fanno parte del live. Non potremmo suonare se non ci fosse qualcuno che organizza e pensa a tutto. A diversi livelli, quel “qualcuno” potrebbe essere un elemento della band.

Livello alto Torniamo all’esempio del nostro tour e continuiamo a immaginare una situazione concreta. Quello che dobbiamo ricordare è che prima di arrivare a questo punto c’è stato un percorso che ha coinvolto molte persone. Ogni singolo concerto ha richiesto un lavoro intenso di organizzazione, coordinamento e pianificazione che proviamo a dividere qui in tre fasi.

1 – I primi contatti La nostra band fa parte del roster di una grande casa discografica. Il nuovo disco è appena stato pubblicato e il management inizia a preparare il tour per presentare il lavoro al pubblico. Ecco che entra in gioco il BOOKING AGENT, che ha il compito di “vendere” le nostre esibizioni: nel nostro caso sarà un’agenzia importante che lavora con le major; essendo una band conosciuta non sarà difficile proporci, riceverà anche diverse richieste da PROMOTER, cioè persone che vogliono produrre il concerto. La cosa più importante sarà quindi trovare una LOCATION adeguata, nel posto e nel periodo concordato con il nostro MANAGEMENT, alle condizioni migliori. (Il BOOKING AGENT vende il concerto a un compratore. Il PROMOTER è il compratore e si prende carico di tutti i costi di produzione.) booking agent

management

band

promoter

location per il concerto

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati


Livello alto | 23

2 – La negoziazione Stabilito il contatto tra il booking agent e il promoter inizia la negoziazione che riguarderà l’aspetto economico, quello tecnico e le richieste dell’artista.

Il promoter Non possiamo definire qui un modello standard poiché ci sono tante formule differenti. Proviamo a stabilire la più consueta. Il booking agent vende al promoter la nostra performance. Il promoter, o colui che produce la data, si fa carico di tutta l’organizzazione. Stabiliti gli accordi con il booking agent, dovrà rispettare tutte le richieste e pagare il prezzo concordato. Il suo guadagno dipenderà dai biglietti venduti. Tra il booking agent e il promoter possono esserci diversi accordi economici a seconda dei ruoli che gestiranno.

1. Il cachet fisso Il promoter compra la data a un cachet fisso. In questo caso il booking agent non rischia niente, ma il promoter sì; se il concerto va male e non riesce a guadagnare abbastanza soldi per pagare la cifra concordata, dovrà metterli di tasca sua. Ipotizziamo che il cachet per la band sia X: il promoter, comunque vada il concerto, dovrà pagare X al booking agent più Y per sostenere le spese di produzione e delle varie richieste tecniche e di ospitalità che vedremo in seguito. Il profitto del promoter inizierà dopo aver raggiunto il BREAK EVEN: il punto in cui i guadagni ammortizzano le spese, in poche parole quando torniamo in pari. In questo caso, tutti i guadagni che superano il break even, saranno del promoter. Come possiamo immaginare, si possono creare differenti dinamiche di “gioco” in queste fasi dell’organizzazione. Da un lato, il booking agent può accettare una cifra più bassa rispetto a quella che riuscirebbe a ottenere da solo con più lavoro, ma preferisce il

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati


24  |  Capitolo (-) 2 – Il processo di booking

garantito senza rischiare. Dall’altro lato, il promoter accetta il rischio perché scommette sul concerto, sa che potrebbe guadagnare davvero tanto se lavora bene. vende la band cachet “x”

compra la band cachet “x”

booking agent

promoter

spese y = costi di produzione, affiTto materiale, personale, location...

guadagno = utile

break even = x+y

si prende carico delle spese “y”

utile = totalE ingressi - break even

2 . La percentuale sul break even In altri casi il booking agent potrebbe non accontentarsi di una cifra stabilita perché sa che in quella città la band potrebbe fare sold out. Una delle possibili soluzioni è stabilire una cifra garantita, più una percentuale sul break even. Questo significa che se il concerto andrà male, il booking agent avrà comunque una cifra assicurata; guadagna meno di quello che vorrebbe, ma rimane comunque soddisfatto, al contrario del promoter. Se però il concerto sbanca, il booking agent non si accontenterà solo del garantito, ma aggiungerà una percentuale su tutto l’incasso che va oltre quella cifra. In questo caso, una volta raggiunto il break even, non sarà solo il promoter a guadagnare, ma anche il booking agent. Tutta la cifra che supererà il ­break even sarà spartita tra i due secondo le percentuali stabilite.

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati


Livello alto

utile = totale ingressi break even

|

25

guadagno = utile percentuale sull’utile

3. Il booking agent produce il concerto Ci possono essere tante altre dinamiche. Per esempio, il booking agent potrebbe decidere di produrre una data e quindi di occuparsi direttamente dell’organizzazione del concerto. Ovviamente in questo caso la nostra agenzia è sicura di poter guadagnare più soldi senza vendere l’evento e si occuperà direttamente di tutte le spese, le richieste e l’organizzazione. Un promoter potrebbe comunque essere coinvolto per alcuni aspetti gestionali o per la promozione dell’evento, però non sarà più un investitore, ma un dipendente. Non esiste quindi una regola precisa, tutto dipende da come il nostro booking agent intende l’organizzazione dell’evento e da che tipo di accordi verranno presi con il promoter.

vende la band cachet “x”

compra la band cachet “x”

booking agent

promoter

spese y = costi di produzione, affitTo materiale, personale, location...

guadagno = utile

break even = x+y

si prende carico delle spese “y”

utile = totale ingressi - break even

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati


26  |  Capitolo (-) 2 – Il processo di booking

La venue Ci dimentichiamo una cosa: la VENUE. La venue è il posto dove avverrà il concerto, terza parte coinvolta. Il promoter (o chi produce la data) dovrà trovare accordi pure con i proprietari del posto e questo andrà ovviamente a influire sulle spese Y. Anche qui ci sono diversi tipi di accordi che dipendono da quanto vuole scommettere il promoter e da quanto vuole investire e guadagnare la venue. 1. Affitto della venue Il promoter potrebbe decidere di affittare uno spazio e di occuparsi personalmente di tutto. Propone la sua offerta al proprietario della location e trovano un accordo. Con questo processo, che si chiama four-walling, affittiamo la location: tutto ciò che abbiamo è solo lo spazio e dobbiamo provvedere al resto. Il proprietario esce di scena. Supponiamo che il promoter ottenga la venue per Z euro: questi soldi vanno ad aggiungersi alle spese. La situazione in questo caso diventa: • X euro garantiti per il booking agent; • Z per l’affitto della location e Y per soddisfare il rider della band, per affittare il materiale tecnico se manca nella location, per pagare le persone che lavorano all’evento, la sicurezza e lo staff. Il promoter, per arrivare al break even, dovrà quindi raggiungere la cifra X+Y+Z. Chiaramente dovrà valutare tantissime opzioni: per esempio, la scelta del posto può incidere parecchio. La location, infatti, può essere completamente vuota e occorre affittare tutto; oppure essere già attrezzata. I prezzi saranno differenti e il promoter deve fare bene i calcoli per trovare la soluzione più conveniente in rapporto a qualità e prezzo. 2 . Collaborazione con la venue Altra opzione è invece quella di collaborare con la venue. Il promoter non affitta lo spazio, ma trova un accordo con il proprietario. Anche in questo caso ci possono essere differenti opzioni e le percentuali sull’incasso sono stabilite in base alla divisione dei compiti. Potrebbero per esempio decidere di utilizzare lo staff del locale, l’impianto audio, il catering. Ovviamente, tutto è negoziabile, occorre capire chi paga e chi guadagna che cosa.

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati


Livello alto | 27

vende la band cachet “x”

compra la band cachet “x”

booking agent

promoter

spese y = costi dI produzione, affitTo materiale, personale, location...

guadagno = utile

si prende carico delle spese “y”

venue

affitta una venue

spese “z” = affiTto o divisione a percentuale

break even = x+y+z

utile = totale ingressi - break even

Rider tecnico Si tratta di una lista di richieste che il promoter dovrà rispettare al fine di avere la situazione tecnica perfetta. Per il concerto abbiamo bisogno di un palco di un certo tipo perché il nostro staff monterà una bella scenografia che farà risaltare la nostra presenza e darà un effetto speciale alla performance. Sono importanti non solo la grandezza e la disposizione del palco, ma anche l’impianto audio (sound system). Per ottenere il suono che vogliamo, i nostri tecnici hanno bisogno di un determinato sound system, non possiamo andare sotto certi standard. Inoltre, se non viaggiamo con la nostra produzione, il fonico dovrà richiedere anche la presenza di altro materiale: il mixer, i microfoni, gli outboard e tutto ciò che gli serve. Dovrà specificare anche marche e modelli per non avere sorprese sul posto. Non possiamo trascurare l’impianto luci, essenziale per l’immagine dello show. Il nostro tecnico luci farà tutte le richieste necessarie. Se la produzione non porta i nostri strumenti dobbiamo specificare che cosa vogliamo: marche, modelli e misure di amplificatori, batteria, piatti, chitarre e così via.

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati


28  |  Capitolo (-) 2 – Il processo di booking

Tutto dev’essere in linea con le nostre richieste, dobbiamo sentirci tranquilli, e sapere che una volta sul palco non dovremo far altro che pensare a suonare.

Il rider (hospitality rider) Viaggeremo per molto tempo e dobbiamo sempre essere concentrati sulla nostra performance, vogliamo dare il meglio di noi stessi a ogni concerto. Non possiamo permetterci d’essere stanchi o stressati, quindi avremo bisogno di un certo tipo di trattamento che ci permetterà di essere sempre in forma e a nostro agio. Con il RIDER stabiliamo le nostre richieste e il promoter dovrà soddisfarle: riguardano il cibo, che cosa preferiamo trovare nel camerino, che tipo di accoglienza vogliamo, la sicurezza, le persone da mettere in lista, gli spostamenti, l’alloggio e tutti i comfort di cui abbiamo bisogno. Immaginiamo, per esempio, che il cantante della nostra band non voglia cibo prima del concerto, per non appesantirsi. La sua richiesta è invece cenare dopo lo show, però vorrebbe un rinfresco all’ora del sound check, dove può stuzzicare qualcosa. Andiamo pure nello specifico: A Patrik piacciono gli affettati e i formaggi e vuole trovare un bel vassoio nel camerino, ma senza salame perché è stato male da piccolo per averne mangiato troppo. Qualche birra ghiacciata non può mancare e poi della frutta. Frutta fresca e yogurt. Poi due asciugamani puliti, una doccia nel camerino e delle ciabatte. Dopo il concerto è il momento per la cena, con del buon vino e una camera singola per riposare bene. Martin vuole il rum, nel rider deve assolutamente esserci una bottiglia del suo rum preferito. Dave vuole andare a vedere qualche posto tipico dopo il concerto, per cui richiede un runner che lo porti in giro. Molto importante avere una lista di tutti i luoghi della città che potrebbero rispecchiare i suoi gusti: niente di turistico, niente di elegante; solo cose autentiche con persone del posto. Infine, tutta la band vuole la possibilità di mettere in lista almeno trenta persone e Martin richiede una stanza d’albergo dove può stare con sua moglie. Il promoter che decide di organizzare il nostro concerto riceverà dal ­booking agent una lista con tutte queste richieste preparate in modo chiaro

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati


Livello alto | 29

e professionale. Potrebbe esserci una negoziazione su alcuni punti, ma alla fine, quando si stabilisce la lista completa, il promoter dovrà rispettarla se vuole realizzare il concerto. Qualcuno potrebbe pensare che stiamo esagerando con tutte queste richieste e probabilmente in alcuni casi è così. Approfittiamo del fatto che siamo famosi e possiamo chiedere tutto ciò che vogliamo, anche le cose più strane: «Facciamo i viziati, tanto ci sono i soldi e possiamo permettercelo». Vero. Ma spesso la linea che divide il vizio da ciò che veramente ci serve è sottile: viaggiare per tre mesi, suonando quasi ogni giorno, non è semplice. Non si tratta di fare un semplice concerto. Siamo a un livello alto e non possiamo permetterci performance deludenti. In ogni posto c’è un sacco di gente che ci segue e si aspetta uno show indimenticabile, la casa discografica ha molte aspettative, nelle interviste dobbiamo stare attenti a ciò che diciamo altrimenti potremmo essere fraintesi, siamo lontani da casa per mesi, non mangiamo o dormiamo mai nello stesso posto, ci sono sempre persone intorno a noi e non abbiamo mai un momento di pausa. Tutto è molto stressante e abbiamo bisogno d’essere rilassati, di avere un buon equilibrio psico-fisico per reggere tutta questa pressione, suonare bene e fare un bella performance. Per questo sono importanti e non banali le nostre richieste, per farci sentire a nostro agio, aiutarci a trovare lo stato fisico e mentale di cui abbiamo bisogno. Inoltre, possono esserci utili alcuni comportamenti di routine. Non importa dove siamo, non importa se intorno a noi cambia sempre tutto: qualcosa rimane costante, cioè le nostre abitudini che vengono rispettate, dunque abbiamo un punto saldo. Qualcuno di noi può anche avere paranoie, ossessioni o fobie; il rider serve anche per riuscire a controllarle o superarle. Patrik ha un problema di nervosismo quando sale sul palco, ha bisogno di sentirsi a suo agio altrimenti non riuscirà a reggere questa sensazione per tre mesi, ogni giorno. Ha bisogno di stare da solo in un posto tranquillo, nel camerino non può entrare nessuno e vuole concentrarsi, fare qualche esercizio di riscaldamento, trovare il suo equilibrio e la sua pace. Dave ha bisogno di avere un bagno vicino al camerino dove nessuno lo disturbi. Lukas ha i suoi rituali da seguire: mangiare tranquillo con un bel bicchiere di vino, poi caffè, una sigaretta e il suo liquore preferito. Può sembrare una

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati


30  |  Capitolo (-) 2 – Il processo di booking

pretesa assurda, un vizio, ma tutto questo lo rende tranquillo, lo fa stare a suo agio, pronto per suonare. Se gli manca il caffè, oppure il liquore, qualcosa va storto. Inizia a pensare che il concerto andrà male perché non ha seguito la solita routine. Lukas ha anche problemi nel dormire ogni volta in un posto diverso e avere lo stesso ordine nella stanza può aiutarlo. La porta d’ingresso dovrebbe essere sempre alla destra del suo letto. È un problema anche dormire insieme ad altri, di notte Lukas deve avere la sua privacy. Paranoie, riti, ossessioni. Sono presenti in tutti noi e quando non siamo in un luogo familiare, ma sempre in posti nuovi, con gente nuova, potremmo sentirci più deboli e spaesati. Ci mancano i punti di riferimento e non sentirci a casa. Tutto ciò che può aiutarci a mantenere le abitudini anche in tour ci fa sentire meglio. Se queste richieste sono fatte nel modo giusto, senza esagerare o strafare, faranno la differenza per la nostra esibizione sul palco.

3 – L’accordo Dopo tutta questa fase introduttiva di contatti e negoziazione, è importante chiudere l’accordo. Tutto deve essere messo per iscritto. Il booking agent e il promoter devono firmare un contratto, che come tutti prevede clausole e penali. Ogni opzione dev’essere analizzata nel dettaglio. Non sempre i concerti hanno un buon esito e le due parti devono tutelarsi. I contratti prevedono anche clausole per la cancellazione del concerto, che può avvenire per cause naturali (per esempio la pioggia), per problemi della band o tecnici (se per esempio nella location non sono state rispettate le richieste). Quando l’annullamento dello show è per colpa di una delle due parti occorre stabilire una penale. Altro accordo da mettere per iscritto è quello con la location, ma in questo caso è solo il promoter (o chi produce il concerto) che se ne occupa.

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati


DIARIO DI UN TOUR  Il tour  Prima del tour  Dopo il tour

IL TOUR Dal diario di Patrik 16 febbraio 2007 ore 18:30 Oggi sono proprio incazzato. Vorrei piangere e spaccare tutto, ma non posso fare niente. Dopo tutti gli sbattimenti per organizzare questo tour ci ritroviamo in una situazione del genere. Lontani da casa. In Germania. Fa freddo. Non capisco niente di quello che dicono. Non capisco nemmeno l’inglese! Cioè, sì, un po’ lo capisco, ma non quello burocratico e soprattutto non con questo tono e con questa velocità. Per fortuna Martin lo parla bene, peccato che non riesca a calmarsi! È sempre stato il suo problema. È impossibile avere una conversazione tranquilla con Martin. È impulsivo e pieno di rabbia, sbotta per piccoli problemi di

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati


126  |  Diario di un tour

▶ p. 56

principio, figuriamoci quando si ritrova senza soldi, lontano da casa e con il nostro primo tour che sta cadendo a pezzi. Dave sta cercando di mantenere l’ordine. Dave è il più tranquillo e razionale. Se non ci fosse lui ci saremmo scannati nel corso del tempo. Se ne sta lì buono per un po’ ad ascoltare tutti; sembra distaccato, invece fa sempre funzionare la sua testolina analizzando le dinamiche che lo circondano. Poi, all’improvviso si attiva e prende in mano la situazione. Riesce sempre a far ragionare tutti. Ha sempre mantenuto l’ordine nella band. Io e Martin abbiamo spesso opinioni diverse, ma grazie a Dave riusciamo comunque a trovare un compromesso. Le cose importanti le gestiamo sempre io, Martin e Dave; poi sì, c’è Lukas, ma lui si adatta. Adesso è li seduto con la sua birra e sembra che non gliene freghi niente di ciò che sta succedendo, non lo capisco. Io almeno scrivo. Devo fare qualcosa per evitare di spaccare questo locale maledetto. Era un tour che sognavamo da sempre. Undici concerti all’estero. Con i soldi di questi concerti avremmo dovuto coprire le spese. In molti posti non ci hanno neppure pagato, ma ci va bene lo stesso, come prima volta. Saremmo dovuti andare in pari, adesso invece perderemo dei soldi. Credo che la nostra band spacchi davvero tanto, ma nessuno ci conosce e, quando vedono che abbiamo 23 anni, ci considerano sempre dei pischelli, anche se suoniamo insieme da ormai tanto tempo. Questo non lo capisco, ci sono un sacco di band che sono diventate famose quando ancora erano dei mocciosi! I miei amici più grandi mi dicono sempre che erano altri tempi, che la musica funzionava in modo differente. Io ho sempre pensato che fossero tutte balle: se spacchiamo qualcuno ci noterà e prima o poi ce la faremo. Forse inizio ad avere dei dubbi. Forse hanno ragione. Cheppalle! Non lo so! So solo che vorrei salire su quel dannato palco e sfogare tutta la rabbia che ho in questo momento. La maggior parte delle cose le ha organizzate Dave, ovviamente. È forse l’unico in grado di farlo. Ha contattato direttamente dei locali in Svizzera, Austria, Belgio, Germania, Olanda e Inghilterra. Dave ci sa fare con queste cose. Passa un sacco di tempo al computer mandando email e fingendosi il nostro manager o qualcosa del genere. Il problema che abbiamo ora non è direttamente con il locale. Per Germania e Olanda, Dave ha fatto una sorta di accordo non scritto con un’agenzia di booking.

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati


Il tour | 127

In sostanza dovevamo fare uno scambio di date. Noi aiutiamo uno dei loro gruppi a suonare in Italia e loro aiutano noi in Germania e in Olanda. A quanto pare è andato tutto a monte. Dovevano essere 4 date in 6 giorni. Ci pagavano giusto 100/200 euro a data, ma avevamo sempre un posto dove dormire. Ok, è un investimento. Ho dovuto mentire a mia madre sulle condizioni del tour altrimenti avrebbe detto le solite cose. Sono stufo di sentirmi dire che sto solo perdendo tempo e soldi con la mia band, meglio lasciarle credere che stiamo facendo un tour serio. Tanto lei non sa come vanno queste cose. A noi gli accordi andavano bene così. È pur sempre la nostra prima volta. Ma ora sono saltate tutte e 4 le date per colpa di questa agenzia, non abbiamo un posto dove stare e dobbiamo resistere 5 giorni con i nostri soldi per poi andare in Inghilterra. Speriamo almeno che quelle 4 date inglesi siano come ce le aspettiamo. Dave sta cercando di trovare una soluzione. La soluzione di Martin sarebbe riempire di botte il tizio dell’agenzia tedesca e andare via a testa alta. Quel tizio se la sta davvero facendo sotto, ma ci sono altre venti persone intorno. Sì, in questa serata erano in programma altri quattro gruppi: per questo non possiamo suonare. All’ultimo momento hanno inserito un gruppo apparentemente conosciuto in Germania e di conseguenza i pischelli italiani perdono il giro di giostra. Dave è davvero bravo, sta parlando con quel deficiente dell’agenzia, ma anche con tutte le altre band. Non so dove trovi tutta quella pazienza. Non so nemmeno se ha senso. Ma mi fido di lui. Vado a sedermi con Lukas e aspetto.

Dal diario di Dave 17 febbraio 2007 ore 4:00 Incredibile! Davvero incredibile! Sono le quattro del mattino e non riesco a dormire, troppa adrenalina, sono troppo eccitato! CHE SERATAAAA! Sembrava tutto perso, eravamo davvero messi male ma alla fine siamo riusciti a trovare un modo per rialzarci.

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati

▶ p. 59


128  |  Diario di un tour

Non posso dirlo ad alta voce, ma sono davvero orgoglioso di me. Mi sento un figo per aver sistemato le cose. Spero tanto che gli altri se ne siano accorti e che apprezzino ciò che ho fatto. Martin avrebbe spaccato la faccia al tizio dell’agenzia e lo capisco, ma tutto sarebbe andato in fumo. Dovevamo solo comprendere la situazione e gestirla. La domanda che mi sono posto in mezzo a quel casino è stata: «Cosa vorrei fare adesso?». Voglio dire, non potevamo rimediare alla situazione. Ormai era chiaro che non potevamo essere pagati e che avremmo perso sicuramente i prossimi tre concerti, ma in quel momento eravamo lì nel locale e avevamo una voglia incredibile di suonare. Quindi la risposta alla mia domanda è stata: «Voglio suonare!!!». Ho calmato tutti e ho fatto capire che al momento l’unica cosa importante per noi era salire su quel palco. Ormai tutto era andato perso; ma piuttosto che stare con le braccia conserte in Germania avrei preferito suonare e far sentire quel che abbiamo da dire. A questo punto, pazienza per i soldi e per tutto il resto. Domani troveremo una soluzione. Ora vogliamo continuare a suonare sfruttando il momento, potrebbe notarci qualcuno! Potremmo organizzare un altro concerto in futuro! Non lo so, cazzo! L’importante è trovare il lato positivo anche nelle situazioni disastrate, questo è il mio stile! Non voglio arrendermi! Ho parlato e spiegato tutto a tutti. Alla fine il gestore del locale ci ha detto che potevamo suonare e tutte le altre band sono state super solidali con noi! Non me lo aspettavo proprio! Hanno capito la situazione e ci hanno aiutato! Abbiamo suonato davanti al loro pubblico e ci hanno anche dato dei soldi dal loro cachet per coprire le nostre spese! Incredibile! E ora siamo a casa di uno di loro a passare la notte... Non ci credo. Non ho mai visto questa solidarietà in Italia. In tutti i concerti che abbiamo fatto non siamo mai riusciti a legare con nessuna band. C’è sempre stata competizione. Come se fosse una gara a chi fa più cose, chi ha più contatti e chi suona meglio. Stasera mi si è aperto un nuovo mondo! Rimaniamo comunque scoperti per altri quattro giorni, senza soldi e senza concerti. Ma stasera ho provato la sensazione più bella della mia vita! Quando ero su quel palco ho sentito l’energia della gente come non l’ho mai sentita in vita mia.

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati


Il tour | 129

Dalla batteria riuscivo a vedere i miei compagni e tutto il pubblico. Credo che non mi dimenticherò facilmente quelle immagini e quelle sensazioni. Non ho mai visto Lukas così gasato. È introverso nella vita e sul palco si lascia sempre andare, ma non è mai stato così energico. Saltava e poi si inginocchiava per terra. L’immagine dei suoi capelli che ricoprono le corde del basso non mi si toglie dalla mente. Martin era in un altro mondo. Era veramente incazzato nel pomeriggio, ma sul palco faceva l’amore con la sua chitarra; era in pace con se stesso. Ma la scena più incredibile è stata vedere Patrik tenere a bada con mani e piedi la folla che si spiaccicava contro il palco. Spero che abbia ancora voce per i prossimi concerti. Io ho devastato la batteria. Ad ogni colpo sentivo una vibrazione nel petto che non so come descrivere, non posso. È la cosa più bella che abbia mai provato e ora ne voglio ancora, e ancora. Non riesco a dormire. Non riesco a dormire. Wow... tutta quella gente. Mi sento vivo.

Dal diario di Martin 19 febbraio 2007 ore 18:00 Non capisco come gli altri possano essere così tranquilli in una situazione del genere. Sono ancora tutti gasati dall’ultimo concerto e riescono a farsi andare bene questo casino! Fa un freddo porco. Sono due giorni che spendiamo i nostri soldi per una stanza d’albergo. Sì, solo una, perché a rotazione dormiamo sempre sul furgone con questo freddo schifoso. È un casino. Un gran casino. Come possono essere tranquilli? Stasera è ancora il mio turno in furgone insieme a Dave perché Patrik invece sta sempre al calduccio con ’sta storia che è il cantante. E chissenefrega se mi si congelano le dita, tanto il giorno dopo posso suonare lo stesso la chitarra, no?! Dovevo fare il cantante. Dovrei essere famoso ed evitare di gelarmi le chiappe in un cesso di furgone per sorvegliare la strumentazione. Di sicuro non la lascerò incustodita, tutta la mia vita! Un anno intero a servire caffè per potermi pagare il mio ampli, perciò ok, mi gelerò le chiappe.

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati



INDICE

Premessa – Comunicare ����������������������������������� 5 Il concerto dei sogni ������������������������������������� 6 Perché andare avanti? ����������������������������������� 8 Capitolo 1 – Il tour (le tre parti) ���������������������������� 9 Quello che “si prova” ������������������������������������ 10 La magia ��������������������������������������������� 10 Siamo bianchi o neri? ��������������������������������� 10 Le persone �������������������������������������������� 11 Il fuoco ����������������������������������������������� 12 La giornata del tour ����������������������������������� 13 Quello che “si fa” ���������������������������������������� 13 La band ���������������������������������������������� 14 Il pubblico �������������������������������������������� 15 Il locale ����������������������������������������������� 16 Capitolo 1 – Il tour (secondo tentativo) ������������������� 17 Premessa ����������������������������������������������� 17 Il tour perfetto ������������������������������������������ 18 Capitolo (-) 2 – Il processo di booking �������������������� 21 Livello alto ���������������������������������������������� 22 1 – I primi contatti ������������������������������������ 22 2 – La negoziazione ����������������������������������� 23 Il promoter ������������������������������������������ 23 La venue �������������������������������������������� 26 Rider tecnico ����������������������������������������� 27 Il rider (hospitality rider) �������������������������������� 28 3 – L’accordo ����������������������������������������� 30 Livello medio ������������������������������������������� 31 1 – I primi contatti ������������������������������������ 31 Relazioni consolidate ����������������������������������� 32 Tentativi di vendita ������������������������������������ 32 Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati


190

2 – La negoziazione ����������������������������������� 33 Hospitality rider ��������������������������������������� 34 Rider tecnico ����������������������������������������� 36 Accordi economici ������������������������������������� 44 3 – L’accordo ����������������������������������������� 51 Livello basso �������������������������������������������� 52 1 – I primi contatti ������������������������������������ 53 2 – La negoziazione ����������������������������������� 56 La partita a poker �������������������������������������� 57 3 – L’accordo ����������������������������������������� 63 Capitolo (-) 1 – La preparazione (il lavoro dietro le quinte) 65 Che cosa succede a grandi linee: il sistema �������������� 65 La pre-produzione ������������������������������������ 66 Budget & Crew ���������������������������������������� 66 Logistica �������������������������������������������� 67 Advancing ������������������������������������������� 69 La promozione ��������������������������������������� 74 Il messaggio ����������������������������������������� 74 I metodi di promozione ��������������������������������� 75 Il pubblico ������������������������������������������� 75 Prevendite ������������������������������������������� 76 Che cosa può accadere nello specifico: le sfumature o falle del sistema ������������������������� 78 La pre-produzione ������������������������������������ 79 BAND B: una possibile sfumatura �������������������������� 79 BAND C: una possibile sfumatura �������������������������� 84 Il senso ��������������������������������������������� 89 La promozione ��������������������������������������� 91 Il messaggio ����������������������������������������� 91 I metodi di promozione ��������������������������������� 92 La responsabilità della promozione ������������������������� 93 La tentazione di arrendersi ������������������������������� 95 Capitolo 1 (ultima stesura) – Il nostro colore �������������� 97 La giornata del tour ������������������������������������� 98 Load in ����������������������������������������������� 98 Sound check ���������������������������������������� 100 Dinner ��������������������������������������������� 102 Show ���������������������������������������������� 103 Curfew ��������������������������������������������� 108

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati


191

Accommodation ����������������������������������� 109 La conclusione ������������������������������������� 110 Capitolo Zero (cosa potrà succedere) – Il nuovo Sistema 113 La ricerca ��������������������������������������������� 115 e la selezione ����������������������������������������� 116 ascoltando i bisogni più profondi ��������������������� 118 aprono gli occhi �������������������������������������� 119 al nuovo Sistema ������������������������������������� 120 senza cambiare colore �������������������������������� 121 Diario di un tour ���������������������������������������� Il tour ������������������������������������������������� Prima del tour ���������������������������������������� Dopo il tour ������������������������������������������

125 125 148 157

Ringraziamenti ����������������������������������������� 187 CurciCode ����������������������������������������������� 192

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati


192

CurciCode Questo libro è arricchito da contenuti multimediali fruibili via web. Per accedervi: 1. gratta la superficie argentata sull’etichetta posta sulla pagina qui a fianco e scopri il codice univoco di 8 cifre:

Superficie argentata rimovibile

XXXXXXXX

Codice univoco di 8 cifre

2. registrati su www.edizionicurci.it/curcicode e segui le istruzioni. Online troverai le seguenti sezioni: Testi • Band Tips Approfondimenti e schemi di riferimento, in tre parti: 1. LA PREPARAZIONE: analisi di ciò che avviene parallelamente al lavoro dietro le quinte descritto nel capitolo (-1) del libro. 2. TIPS: suggerimenti pratici per le BAND C che hanno la necessità di affrontare in maniera indipendente tutto il processo di booking. 3. BAND EMERGENTE: analisi di tutte le fasi del booking dal punto di vista di una band alle prime esperienze.

Video • Il senso della band • The Tour – film trailer • The Tour – backstage • I personaggi I video sono stati realizzati con il materiale extra dal film The Tour e comprendono interviste di Pino Scotto, Maus (Lacuna Coil), Paul Wolinski (65daysofstatic), Eric McFadden (Eric Burdon, P-Funk), Tommy Massara (Extrema), Tula (Playing for Change), Maarten Swaan, Ale Soresini (Alborosie, Africa Unite), Enrico Beretta (Octopus, Dirty Santos), Tori Sparks, Leslie Helpert, Davide Ferrario, Finley, Max Gelsi (Elisa), Dave Bianchi (Whatabout Music).

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2015 by EDIZIONI CURCI S.r.l. – Tutti i diritti sono riservati


Vuoi saperne di pi첫? CLICCA QUI


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.