Dodici studi brillanti (anteprima)

Maestri della chitarra

Collana diretta da Filippo Michelangeli English text by Cecilia Michelangeli Rivers Artwork di copertina: Paolo Zeccara Fotografia di copertina: Luigi Biscaldi Cd audio: Alberto Mesirca, chitarra Registrazione effettuata presso il Virtual Studio di Treviso da Andrea De Marchi, Settembre 2014.

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. - Galleria del Corso, 4 - 20122 Milano © Copyright 2014 by Edizioni Curci S.r.l. - Milano Tutti i diritti sono riservati www.edizionicurci.it

EC 11865 / ISMN 9790215905856 Stampato in Italia nel 2014 da INGRAF Industria Grafica S.r.l., Via Monte San Genesio, 7 – Milano

III

INTRODUZIONE Questa collezione di dodici Studi brillanti per chitarra costituisce il seguito della raccolta dei venti Studi facili scritta e pubblicata nel 2011. Infatti, la numerazione incomincia dal n. 21, proprio per significare la continuità dello stesso progetto. Chiunque si accosti alla lettura e allo studio di questa serie dovrebbe perciò attentamente leggere – o rileggere – il testo che, presentando gli Studi facili, ne spiega la natura e le finalità: questo libro non se ne discosta in nessun modo e, inoltrandosi nella medesima ricerca, mette a fuoco aspetti più sottili dell’idioma chitarristico e persegue gli obiettivi didattici in un quadro più elaborato, ferma restando quella simbiosi tra le componenti tecnico-strumentali e la sostanza musicale che costituisce il fondamento e la ragion d’essere sia della precedente che di questa raccolta.

La collezione è accessibile a diversi livelli: quello ideale, incarnato dagli studenti abbastanza dotati e tenaci da poter giungere a un completo dominio dei brani, e quelli degli studenti che, pur non potendo aspirare a tale risultato, potranno tuttavia giovarsi di ciò che impareranno nei loro tentativi, mentre è del tutto aperta la strada ai concertisti che, senza aver necessariamente bisogno di attingere alle lezioni contenute degli Studi, potranno servirsi dei medesimi come terreno di espressione della loro arte. Si tenga comunque presente che le indicazioni metronomiche scritte all’inizio di ogni Studio rappresentano lo stato di una realizzazione ideale, e non sono da intendere, specie nella fase di apprendimento, come valori imprescindibili.

L’aggettivo “brillanti” si riferisce al carattere della maggior parte dei brani; gli altri, oltre a svolgere le proprie, specifiche funzioni, possono essere opportunamente adoperati, nel caso di esecuzioni pubbliche, come movimenti di contrasto all’interno di piccole Suites costituite da selezioni di pezzi “brillanti”. Infatti, si osserverà come la collezione, costruita in modo da offrirsi nella sua totalità quale parte di un programma da concerto, si presti a ulteriori frazionamenti, che ogni interprete potrà operare a suo piacimento.

Ho annotato le diteggiature – quasi tutte riferite alla mano sinistra – per rendere evidente il modo con cui i brani sono stati pensati (l’autore scrive a mente, senza adoperare una chitarra), ma ciò non significa che ogni singolo interprete non possa escogitare diteggiature a lui più adatte, a patto di non perdere di vista le specifiche caratteristiche di scrittura – e quindi di suono – di ogni singolo pezzo.

Le diteggiature della mano destra essendo molto più aperte alle opzioni, sono state lasciate alle scelte dei docenti, dei concertisti e degli studenti in grado di risolvere i diversi casi con soluzioni che sarebbe assurdo – da parte del compositore – tentare di scoraggiare imponendo scelte univoche.

La prima bozza della raccolta è stata inviata ad alcuni maestri, le cui osservazioni sono risultate utilissime nel mettere a punto il testo definitivo qui presentato. Elenco i loro nomi in ordine alfabetico, ringraziandoli sentitamente per la loro collaborazione: Fabio Ardino, Gianluca Barbero, Luigi Biscaldi, Edoardo Dadone, Alberto Mesirca, Filippo Michelangeli, Lorenzo Micheli, Giovanni Podera, Cristiano Porqueddu, Frédéric Zigante.

Angelo Gilardino Vercelli, 9 giugno 2014.

IV

FOREWORD This collection of twelve Studi brillanti for guitar is the follow-up to the twenty Studi facili, written and published in 2011. That’s why the numbering in this book starts from 21, in order to emphasise the continuity of this project. Those who plan to read and study this new series should therefore carefully read – or re-read – the commentary to the Studi facili, which explained its nature and purpose.

This new book works within the same framework, but tries to focus on the subtler aspects of the language of the guitar, and to refine and develop its teaching elements, while maintaining the symbiosis between instrumental technique and musical substance that is the raison d’être of both collections.

The book can be approached on several levels: the ideal one is for competent and tenacious students who can achieve a total command of the pieces; but it is also for students who may not reach such a level and who nevertheless will benefit from what they will learn in attempting to do so; and finally, these Etudes are also there for accomplished soloists who don’t need to learn the technical lessons, but might still enjoy playing them from a pure musical perspective and for artistic expression. Please bear also in mind that the metronome markings at the start of each Etude are only indications for an ideal performance and should not be taken, especially while learning, as obligatory.

The adjective “brilliant” (brilliant) refers to the character of most pieces: the other Etudes, while serving their own, specific educational purposes, may be used in public performances as contrasting spaces within the little Suites obtained from a selection of “brilliant” pieces. It can also be noted that the collection as a whole may be taken as a half of a concert programme, but can also be split into smaller parts, according to the taste of the performer.

I have marked the fingerings (mostly for the left hand) to highlight the way in which the pieces were conceived (I usually compose in my mind, without the aid of a guitar), but of course that doesn’t mean that each interpreter cannot think of fingerings more suitable to them, as long as the character and the sound of each piece is preserved. Because the right hand fingerings are much more open to choice, I left them to be decided by teachers, students and performers, so that they will be able to reach individual solutions that it would be absurd for me to discourage.

The first draft of this collection was sent to several musicians whose expertise and remarks were very useful for me to complete the final version presented here. With my deeply felt thanks, here they are in alphabetical order: Fabio Ardino, Gianluca Barbero, Luigi Biscaldi, Edoardo Dadone, Alberto Mesirca, Filippo Michelangeli, Lorenzo Micheli, Giovanni Podera, Cristiano Porqueddu, Frédéric Zigante.

Angelo Gilardino Vercelli, June 9th 2014.

V

NOTE

NOTES

Studio n. 21 Felix Legato (glissando mano destra e legature mano sinistra) e staccato Il pollice della mano destra deve scorrere con un solo gesto dalla sesta alla prima corda e altrettanto, in direzione contraria, deve fare l’anulare: è questo il glissando, ossia l’attraversamento delle corde da parte di un dito. Le note aggiunte su ogni corda devono essere create dalla mano sinistra, con le legature ascendenti o discendenti. Questa combinazione produce un effetto di fraseggio caratteristico, già noto a Giuliani e a Sor, e qui adoperato a fini diversi. Le note staccate servono a creare un contrasto di articolazione e di espressione.

Study no. 21 Felix Legato (glissando for the right hand and slurs for the left hand) and staccato The right hand thumb must flow with a single movement from the sixth to the first string, and similarly, but in the opposite direction, so must the ring finger: this is glissando, meaning the glide through the strings with one finger. The other notes on each string must be added with the left hand, through ascendant or descendant slurs. This creates a specific type of phrasing, already known to Giuliani and Sor, but which is used here with a different purpose. The staccato notes create a contrast both in articulation and expression.

Studio n. 22 Chissà…

Barré mobile – Accordi placcati e arpeggiati Il collegamento tra accordi interamente coperti dal barré richiede uno studio molto accurato al fine di ottenere un fraseggio scorrevole e privo di fratture. La perfetta simultaneità delle note che formano gli accordi placcati e le sgranature degli accordi arpeggiati devono essere controllate al fine di realizzare varietà e sfumature.

Study no. 22 Who Knows...

Mobile barré – Broken (arpeggiated) and simultaneous chords The link between full barré chords requires an intense and painstaking study, in order to obtain a phrasing that is flowing and with no fracturing. There must be perfect control of the synchronicity of the plaqué chord notes and the articulation of the broken chord notes, for maximum variety and nuance.

Studio n. 23 Marzo Campanella a due corde – Mobilità del pollice della mano destra Lo scopo di questo Studio non è soltanto quello di un severo esercizio del pollice, ma anche quello di ottenere la giusta separazione, nel parametro dell’intensità, tra lo scorrimento delle note che formano la campanella e quelle, più lunghe, che tracciano la linea della voce principale, evitando le accentazioni incidentali delle note rapide coincidenti.

Study no. 23 March Campanella style on two strings – Mobility of the right hand thumb This study focuses not just on a rigorous practice of the thumb, but also on the achievement of the correct distinction in intensity between the notes of the campanella and the longer ones belonging to the main melodic voice, while avoiding the accidental stressing of the overlapping ones.

Studio n. 24 Golondrinas Continuità tra note di arpeggi a più corde e note sulla stessa corda Assai comunemente si nota, nelle esecuzioni chitarristiche, il cambio di suono che differenti modi di attacco della mano destra imprimono alle singole note, a seconda che queste facciano parte di arpeggi a più corde o che si trovino invece in successione

Study no. 24 Swallows Continuity in arpeggios with several strings versus notes on the same string Quite frequently it is possible to hear, in a guitar performance, a marked shift in sound in the notes played by the right hand, depending on their belonging to an arpeggio on several strings or to a succession of notes on the same string. This etude

VI

sulla medesima corda. Evitare tale discontinuità, e ottenere che le note di una determinata successione lineare abbiano la stessa matrice sonora – indipendentemente dal fatto che rimangano in vibrazione perché incluse in arpeggi a più corde o che vengano subite sostituite dal altre note sulla medesima corda – è l’obiettivo principale di questo Studio.

seeks to prevent such discontinuity, and to achieve a continuous line of the same sound quality, regardless of the fact that some notes will continue to vibrate because produced within arpeggios, while others will be stopped immediately because they are substituted by others on the same string.

Studio n. 25 Mistica Intarsio polifonico con le stesse note assegnate a voci diverse Il controllo dell’impronta sonora da impartire a ogni nota nel gioco polifonico si esercita nel modo più severo quando una determinata nota appare consecutivamente in due voci diverse: il dosaggio sottile delle differenze richiede un uso molto accorto dei timbri e dei pesi, e quindi un sensibilissimo affinamento, ancorché non virtuosistico, della tecnica.

Study no. 25 Mistica Polyphonic texture with the same notes on different voices The sound quality of each note in a polyphony must be controlled in the most rigorous way when the same note appears in two different voices: in order to convey the subtlety of the differences one must provide a deft handling of weights and timbres, and a consequent highly precise, if not necessarily virtuosistic, refinement of the technique.

Studio n. 26 Lindaraja Linea monodica distribuita a campanelas su diversi registri con ritmo frammentato Impiegata come strumento monodico, la chitarra mantiene alcune sue prerogative idiomatiche e sonore quando la linea viene distribuita ed espansa su tutti i registri dello strumento, con intervalli anche assai ampi e con le mescolanze di suoni a campanelas, qui adoperate non come sfondo, ma come protagoniste di una sorta di monologo fiorito, con ritmi capricciosi.

Study no. 26 Lindaraja Monodic line distributed in campanellas on several registers with fragmented rhythm When used as a monodic instrument, the guitar maintains some of its distinctive properties of language and sound even as the melodic line is distributed and developed on all the instrument’s registers, with wide-ranging intervals and a blend of sounds through campanellas, which in this instance are used not as a background but as the main character of a ornamented monologue, with quirky rhythm patterns.

Studio n. 27 Torbellino Continuità tra note di arpeggi e note ribattute Superando l’esercizio del pacifico “tremolo” chitarristico, questo Studio mescola note ribattute rapidamente e brevi profili di arpeggio allo scopo di amalgamarne il suono in un’unica sorgente.

Study no. 27 Whirlwind Continuity between arpeggios and repeated notes Pushing beyond the straightforward guitar “tremolo”, this Etude mixes rapidly repeated notes and short arpeggios, resulting in a single wellspring of sound.

Studio n. 28 Delpriora Bicinium di New York Una scrittura polifonica tradizionale mescolata a ritmi e a fraseggi di stampo vagamente jazzistico costituisce un esercizio di stile, oltre che di tecnica.

Study no. 28 Delpriora New York Bicinium Using traditional polyphony mixed with rhythms and phrasing inspired by jazz, this etude is an exercise in style and not just technique.

VII

Studio n. 29 Heitor Triadi mobili La compattezza e la precisione nella presa delle triadi da parte della mano destra deve associarsi a una perfetta coordinazione con i movimenti della mano sinistra.

Etude No 29 Heitor Mobile triads The tightness and precision of the right hand triads must combine with perfect coordination with the left hand movements.

Studio n. 30 Romancillo Canto legato e ostinato con pause La differenza di articolazione tra le due voci richiede una serie di accorgimenti tecnici di non facile attuazione, che devono essere messi a punto per rispettare il carattere dello Studio.

Etude No 30 Romancillo Legato melodic line and ostinato with pauses The difference in articulation between the two voices is not easy to achieve, and requires some sophisticated technical solutions in order to do justice to the character of this etude.

Studio n. 31 Storm Movimento nel registro inferiore – Bicordi e accordi ribattuti con dedillos e rasgueados La tecnica del dedillo (un dito della mano destra che ribatte due o più corde in entrambi i sensi) è finitima a quella del rasgueado, che risulta efficace negli accordi da quattro a sei corde. Lo Studio esige una precisa definizione e una attenta calibratura delle diverse tecniche ai fini di ottenere le esatte scansioni del ritmo e una effettiva ribattitura di tutte le parti degli accordi.

Etude No 31 Storm Movement in the lower register – Repeated chords with dedillos and rasgueados The dedillo technique (a right hand finger repeatedly hitting two or more strings in both directions) is quite similar in nature to the rasgueado, which is instead very effective for four or six strings chords. This etude requires rigorous calibration and adjustment of all the necessary techniques in order to achieve an exact rhythmic pattern and a regular rhythm for all the parts of the chords.

Studio n. 32 Superman Agilità e bravura Lo Studio richiede un notevole dinamismo mentale e un assoluto controllo nella velocità.

La sezione centrale deve essere intepretata nella logica del contrasto elementare tra il volo a freccia e quello ad ala aperta e ferma.

Etude No 32 Superman Agility and virtuosity This etude requires considerable technical virtuosity and absolute control of speed. The central section should be interpreted as the elemental contrast between the bolting of an arrow and the gliding of a still, open wing.

1

12 STUDI BRILLANTI per chitarra (Seguitando i 20 Studi facili) ANGELO GILARDINO (2014)

21 - Felix Legato (glissando mano destra e legature mano sinistra) e staccato Un poco mosso q = 96

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Barré mobile - Accordi placcati e arpeggiati Andante sereno q = 72

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© 2014 by Edizioni Curci S.r.l. - Milano. Tutti i diritti sono riservati.

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un poco marcata la parte inferiore

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4

INDICE

Pg.

Track list CD

Introduzione..........................................................................III Foreword...............................................................................IV Note/Notes............................................................................V Felix......................................................................................1

1

ChissĂ .../Who knows... ........................................................4

2

Marzo/March.........................................................................6 3 Golondrinas/Swallows..........................................................10

4

Mistica...................................................................................13

5

Lindaraja...............................................................................16

6

Torbellino/Whirlwind...........................................................18

7

Delpriora...............................................................................22

8

Heitor....................................................................................25

9

Romancillo............................................................................29

10

Storm.....................................................................................34

11

Superman..............................................................................40

12

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