A Isa, amica e musicista che, insieme alle sue meravigliose figlie Alice e Cecilia, ha saputo come nessun altro tradurre in realtà l’essenza della frase di Émile Jaques-Dalcroze sull’importanza dell’improvvisazione: «L’acqua sorgiva che lotta contro la resistenza delle pietre e delle rocce, crea delle forme spesso più belle di quelle create dallo sforzo paziente della pialla e del martello».
L’editore ringrazia Edizioni Lumina S.r.l. per la gentile autorizzazione all’uso del titolo Fisco Amico e di parte del contenuto tratto dal volume della stessa autrice Fisco Amico per Creativi (Lumina, Milano, 5a edizione, 2016) – http://lumina.ivdc.it/ Artwork di copertina: Chiara Di Vivona Proprietà per tutti i Paesi: Edizioni Curci S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2018 by Edizioni Curci S.r.l. – Milano Tutti i diritti sono riservati EC 12001 / ISBN: 9788863952537 www.edizionicurci.it Prima stampa in Italia nel 2018 da Press Up S.r.l. – Roma
Introduzione
Affrontiamo questo percorso sulla figura del musicista e dell’artista in genere, dando una definizione di quella che troppe volte, nell’immaginario collettivo, non viene riconosciuta come una vera e propria professione. Ci rivolgiamo maggiormente al musicista che opera in maniera individuale e non come lavoratore dipendente. È bene premettere che quanto si dirà in questo manuale circa i musicisti, vale per la maggior parte degli artisti del mondo dello spettacolo. L’attività del musicista e dell’artista si può sviluppare in una miriade di campi e di settori lavorativi. Va subito precisato che questa attività può essere svolta occasionalmente per pura passione, oppure in modo abituale. Nel primo caso, se si rientra in livelli di reddito minimi, non serve aprire la partita Iva, mentre nel secondo caso sì. Questa differenza è sostanziale, perché cambia completamente il trattamento fiscale e contributivo dei redditi derivanti dall’attività di artista. Quando un musicista inizia a ottenere dei riscontri economici dalla sua attività, sorgono tutta una serie di questioni relative agli adempimenti legali (per ciò che riguarda i diritti d’autore), fiscali e previdenziali che indubbiamente sono di difficile interpretazione per chi non mastica questi argomenti tutti i giorni. In questo manuale cercheremo di fornire una spiegazione fruibile da tutti circa i principali dubbi sull’argomento, tenuto conto che da un punto di vista sia giuridico sia fiscale, le attività svolte abitualmente dai musicisti oggi sono individuate nella specifica figura di “lavoratore autonomo esercente attività musicale”. Si tratterà anche dell’associazionismo, nei suoi vari aspetti e forme giuridiche, tenendo conto sia della vecchia normativa che della Riforma del Terzo Settore. Il manuale, che nella maggior parte dei casi viene consultato dal lettore solo per l’argomento di interesse, volutamente riporta in più capitoli uno stesso concetto al solo fine di facilitare i collegamenti necessari alla comprensione del testo. Inoltre si farà spesso riferimento ad una Legge che interessa i musicisti e non solo, la Legge del diritto d’autore (Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio: Legge 22 aprile 1941 n. 633), che per brevità verrà indicata come L.d.a. Alla fine del libro c’è il supporto di un glossario per i termini fiscali più utilizzati negli argomenti trattati.
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CAPITOLO 1
Professione musicista
1.1 Inquadramento professionale del musicista Non sempre siamo abituati a riflettere su cosa sia “la musica”, su cosa significhi il termine “musica”. Spesso diamo forse per scontata la definizione di Jean-Jacques Rousseau (“musica è l’arte di combinare i suoni in maniera piacevole all’orecchio”) o comunque non riteniamo necessario riflettere sull’argomento perché pensiamo che la musica sia un divertimento spensierato, un passatempo, qualcosa che pensiamo di conoscere attraverso il nostro sentimento, un’arte riservata ai professionisti (cantanti lirici, cantanti pop, jazzisti, rockettari, ecc.). Quello che invece si invita a considerare è che intorno alla parola “musica” gira un mondo lavorativo di non poco conto. Il lavoro di musicista è identificato come una vera e propria professione. La musica è tutt’altro che un divertimento, non è qualcosa che riguarda solo “i sentimenti”, né è solo un prodotto commerciale. Per i lettori di questo manuale è necessario cominciare a individuare l’identità giuridica della figura di “musicista”.
1.2 I nquadramento giuridico del musicista RIFERIMENTO LEGISLATIVO – Art. 2222 e seguenti Codice civile Il musicista è per definizione un artista che svolge un’attività classificabile tra quelle di lavoro autonomo, equivalente a una qualsiasi altra professione intellettuale: il musicista con partita Iva è un libero professionista!
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Per inquadrare la collocazione giuridica del musicista, andiamo a vedere cosa detta il Codice civile. PILLOLE DI FISCO! – L’art. 2222 – Contratto d’opera – parla di lavoratore autonomo, e quindi di libero professionista, «quando una persona si obbliga a compiere verso un corrispettivo un'opera o un servizio, con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente». Il libero professionista è un lavoratore autonomo che svolge un’attività economica, a favore di terzi, volta alla prestazione di servizi mediante lavoro intellettuale. È innegabile che nell’attività del musicista è prevalente una componente intellettuale o, se vogliamo, artistica e creativa che non è rinvenibile in generale nella figura dell’imprenditore (di cui agli articoli 2082 e 2195 del C.C.), dove la capacità di produrre è subordinata all’impiego di beni strumentali, di forza lavoro, di fonti di finanziamento e lo scopo fondamentale è lo scambio di beni e servizi. Tutto ciò non accade nel caso degli artisti che possono contare prevalentemente sul proprio bagaglio culturale, professionale, sull’estro e la creatività. Elementi legati più a variabili intellettuali e psicologiche che materiali. L’inquadramento giuridico così individuato, si rispecchia interamente nella relativa disciplina fiscale che ripropone regole e regimi ben distinti fra i lavoratori autonomi (artisti e professionisti) e gli imprenditori. Da tener presente che nel settore dello spettacolo la contribuzione pensionistica dei lavoratori non cambia se il rapporto di lavoro è di tipo subordinato, parasubordinato o autonomo, salvo le eccezioni espressamente indicate dalla normativa.
1.1.2 G li sbocchi professionali del musicista I ruoli di un musicista sono essenzialmente di due tipi: • artistico: il musicista, al momento dello spettacolo, deve dimostrare le proprie capacità esecutive e di arrangiamento, oltre a quelle più creative che garantiscono una efficace comunicazione con il pubblico. In questo senso il musicista esecutore deve tener presente il cambiamento delle tendenze del pubblico, aggiornandosi continuamente su quelli che possono essere i suoi gusti. • manageriale: il musicista deve pensare anche all’attività promozionale che se a inizio carriera viene svolta in prima persona, in seguito (se la carriera prosegue) viene generalmente affidata a un manager che procura i contatti con i gestori dei locali e ottiene gli ingaggi. Ma attività promozionale è © 2018 by Edizioni Curci S.r.l. - Milano. Tutti i diritti sono riservati.
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anche la cura dei “social”, ossia tutti i moderni mezzi di comunicazione che oggi hanno quasi soppiantato del tutto la pubblicità cartacea. Ci riferiamo a Facebook, Pinterest, Instagram, Twitter, YouTube… che con un semplice “post” avvicinano, quasi in tempo reale, il pubblico interessato. F ondamentalmente i musicisti si dividono in due gruppi di pensiero, rispetto all’ambito lavorativo: • coloro che vogliono intraprendere la carriera da lavoratore autonomo, per cui: • si può aprire partita Iva individuale; • ci si può mettere in società; • si può costituire un’associazione, una fondazione, un circolo; • si può costituire una cooperativa di musicisti (si pensi alle grandi orchestre). • e coloro che, non amando troppo la burocrazia, preferiscono i canali tradizionali del lavoratore dipendente per cui optano per: • l’insegnamento; • l’orchestra. In questo manuale, senza alcuna pretesa di esaustività, si cercherà di delineare le principali questioni di carattere fiscale per quanto concerne le attività svolte dai musicisti, inquadrato soprattutto come lavoratore autonomo, ricordando però che solo un’attenta e preliminare analisi della concreta situazione da parte di un professionista esperto della materia eviterà all’artista, in questo caso il musicista, di commettere errori.
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CAPITOLO 2
L’attività occasionale di artista: regole per operare senza partita Iva
2.1 A ttività artistica abituale o occasionale? La prima cosa che si deve individuare quando si svolge l’attività di musicista e di artista in genere, è se essa viene svolta in modo sporadico e occasionale oppure in modo abituale anche se in forma non esclusiva, quindi affiancata ad altre attività. È importante capire questa distinzione perché c’è una differente trattazione fiscale per: • l’esercizio dell’attività di musicista e artista come attività occasionale; • l’esercizio dell’attività di musicista e artista come attività abituale.
2.2 C he cos’è la Prestazione Occasionale? RIFERIMENTO LEGISLATIVO – Articolo 54-bis del D.L. n. 50/2017 coordinato con la Legge di conversione n. 96/2017 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 144/2017 (riportato integralmente alla fine del presente capitolo). Capita molto spesso che i musicisti, e gli artisti in genere, effettuino le loro prestazioni non come lavoro principale e abituale, ma in maniera occasionale e per pura passione. Non è raro il caso di persone che, pur avendo un lavoro abituale, sia esso dipendente o autonomo, suonano per diletto la sera nei locali o eseguono concerti sporadici.
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L’attività occasionale di artista: regole per operare senza partita Iva | 9
Ma, indipendentemente da ciò, la pratica occasionale dell’attività di musicista o artista è utile a capire se è la strada giusta da percorrere definitivamente nella propria vita. Se così fosse, si potrà decidere di aprire la partita Iva, diventando professionisti del settore. Per “Prestazione Occasionale” si intende qualsiasi attività di lavoro caratterizzata dall’assenza di continuità (cioè un’attività non duratura nel tempo) e di coordinazione, ossia svolta al di fuori di un’azienda o comunque fuori da un ciclo produttivo. Le attività di lavoro eseguite in maniera del tutto occasionale, ossia sporadico, episodico e non abituale, rappresentano uno degli aspetti fiscali di maggiore interesse tra i contribuenti e soprattutto tra musicisti, in quanto permettono di effettuare accanto alla propria attività lavorativa abituale (lavoro dipendente o autonomo), un’attività professionale saltuaria e occasionale, senza particolari obblighi fiscali, naturalmente rispettando i requisiti richiesti dalla normativa. È tipico il caso di un lavoratore autonomo (ad esempio un medico, un architetto…) o un dipendente che, per pura passione della musica, la sera si trova insieme ad amici a suonare nei locali, si esibisce in occasione di uno spettacolo, di un matrimonio, di un compleanno, e via dicendo... In questo caso, l’attività del tutto sporadica consente al lavoratore di non aprire una posizione Iva ma di poter usufruire del sistema dei buoni lavoro così come previsti dalla normativa vigente relativa alle Prestazioni Occasionali (Art. 54-bis D.L. 24 aprile 2017, n. 50, convertito in L 21 giugno 2017, n. 96). Ecco di seguito i requisiti legislativi legati alle “Prestazioni di lavoro Occasionale”.
2.2.1 D efinizione di “utilizzatore” e di “prestatore” È utile dare un chiarimento sulle due figure principali che spesso incontreremo parlando di Prestazioni di lavoro Occasionale: • l’utilizzatore è colui che ordina a un altro soggetto l’esecuzione di un lavoro o la prestazione di un servizio in maniera occasionale. L’utilizzatore può essere sia un soggetto privato non titolare di partita Iva sia un soggetto in possesso di partita Iva, ad esempio un negoziante, un professionista, un ente pubblico...; • il prestatore è colui che esegue per l’utilizzatore dei lavori o delle prestazioni di servizi in maniera occasionale.
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Oggi sono due i concetti di prestazione di lavoro considerata “occasionale”: A le Prestazioni Occasionali (PrestO e Libretto Famiglia); B le Prestazioni di Lavoro autonomo Occasionale (prestazioni con ritenuta d’acconto).
2.2.2 A Le Prestazioni Occasionali (PrestO e Libretto Famiglia) Il Lavoro Occasionale si caratterizza per l’esercizio di un’attività assimilata al lavoro subordinato in modo sporadico, episodico e non abituale. Dal 24 giugno 2017 opera la nuova disciplina del Lavoro Occasionale che va a sostituire i Voucher INPS, che ha una diversa trattazione a seconda che l’utilizzatore/datore di lavoro, sia un privato o sia un titolare di partita Iva (un operatore commerciale un professionista, un’impresa agricola o un Ente/Amministrazione pubblica). Vediamo anche i riflessi contributivi per tutti coloro che, lavorando occasionalmente, hanno l’obbligo dell’iscrizione alla Gestione Separata dell’INPS. Cosa che non era obbligatoria per le Prestazioni Occasionali precedenti all’attuale normativa. ATTENZIONE! – Ricordiamo di non confondere la disciplina del Lavoro Occasionale con quella del Lavoro Autonomo Occasionale, in quanto quest’ultima è utilizzabile da coloro che intendono effettuare una prestazione di lavoro in modo del tutto autonomo e non alle dipendenze altrui (intesa in maniera sporadica), così come previsto dall’articolo 2222 del Codice Civile (vedi paragrafo 2.2.15 B. Prestazioni di Lavoro autonomo Occasionale). Questo argomento non ha subìto variazioni nella trattazione legislativa. Le nuove regole 2017 del Lavoro Occasionale (articolo 54-bis del D.L. n. 50/2017 coordinato con la Legge di conversione n. 96/2017 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 144/2017), prevedono una particolare disciplina suddivisa a seconda del committente-datore di lavoro che andrà a richiedere la prestazione lavorativa. Da ora in poi il committente sarà denominato “utilizzatore” e il lavoratore “prestatore”. Gli utilizzatori si dividono in due gruppi: 1 • imprese, professionisti, Pubblica Amministrazione e imprese agricole: questi soggetti, per le Prestazioni lavorative Occasionali e saltuarie ricorrono al nuovo contratto di Prestazioni Occasionali chiamato PrestO; 2 • i privati e le famiglie: questi soggetti, per le Prestazioni lavorative Occasionali e saltuarie, utilizzeranno il Libretto Famiglia. © 2018 by Edizioni Curci S.r.l. - Milano. Tutti i diritti sono riservati.
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2.2.3 L avoro Occasionale: quali lavori sono inclusi Al Lavoro Occasionale si può ricorrere in base al tipo di utilizzatore che ne fruisce. • le imprese e i professionisti possono fruire del Lavoro Occasionale nella maggioranza dei settori produttivi; • gli Enti della Pubblica Amministrazione possono utilizzare questo regime nell’ambito dell’attività istituzionale, solo ed esclusivamente per: ooprogetti speciali rivolti a specifiche categorie di soggetti in stato di povertà, di disabilità, di detenzione, di tossicodipendenza o che fruiscono di ammortizzatori sociali; oolavori di emergenza correlati a calamità o eventi naturali improvvisi; ooattività di solidarietà, in collaborazione con altri enti pubblici o associazioni di volontariato; ooorganizzazione di manifestazioni sociali, sportive, culturali o caritative (queste attività interessano i musicisti e gli artisti in genere); • Privati e famiglie possono utilizzare il Lavoro Occasionale per svolgere: oopiccoli lavori domestici, inclusi i lavori di giardinaggio, di pulizia o di manutenzione; ooassistenza domiciliare ai bambini e alle persone anziane, ammalate o con disabilità; ooinsegnamento privato supplementare (questo interessa i musicisti che impartiscono lezioni private a domicilio). Analizziamo singolarmente: a il Contratto di Prestazione Occasionale (PrestO) b il Libretto Famiglia.
2.2.4 a PrestO: Contratto di Prestazioni Occasionali, a chi è rivolto Il rapporto di Lavoro Occasionale oggi si formalizza con un vero e proprio Contratto di Prestazioni Occasionali: PrestO. È un contratto, stipulato in forma telematica sulla piattaforma dell’INPS, mediante il quale un utilizzatore (imprese e Pubblica Amministrazione) acquisisce Prestazioni di lavoro Occasionali o saltuarie di ridotta entità, entro precisi limiti di importo pagandole anticipatamente all’Istituto di previdenza INPS, come succedeva con i vecchi voucher.
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Gli “utilizzatori” di questo contratto possono essere: • professionisti, • lavoratori autonomi, • imprenditori, • associazioni, • Onlus, • fondazioni e altri enti di natura privata, • pubbliche amministrazioni. Come si vede questo contratto non è utilizzato da famiglie e privati per i quali c’è un altro tipo di rapporto che si formalizza con il Libretto Famiglia. ATTENZIONE! – Caratteristica fondamentale è che gli utilizzatori non devono avere più di cinque dipendenti a tempo indeterminato. Ogni ora di lavoro deve essere retribuita con un importo minimo di € 12,00 lordi, € 9,00 netti, la differenza tra le due cifre è data da: • la contribuzione alla Gestione Separata INPS, nella misura del 33% del compenso; • il premio INAIL per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, nella misura del 3,5% del compenso; • l’1% degli importi versati è destinato al finanziamento degli oneri gestionali. FISCO AMICO! – I compensi vengono corrisposti al prestatore direttamente dall’INPS e sono esenti da imposizione fiscale, non incidono sul suo stato di disoccupato e sono computabili ai fini della determinazione del reddito necessario per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno.
2.2.5 L avoro Occasionale: casi di divieto di utilizzo del PrestO Il ricorso al Lavoro Occasionale non è sempre ammesso. È fatto divieto di utilizzare tale disciplina: • per imprese e professionisti: oonei confronti di soggetti che abbiano cessato da meno di 6 mesi un rapporto di lavoro subordinato o di collaborazione col medesimo utilizzatore; ooda parte delle imprese che occupano più di 5 lavoratori subordinati a tempo indeterminato;
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Indice
Introduzione 3 CAPITOLO 1 Professione musicista
5
1.1 Inquadramento professionale del musicista 5 1.2 Inquadramento giuridico del musicista 1.1.2 Gli sbocchi professionali del musicista
CAPITOLO 2 L’attività occasionale di artista: regole per operare senza partita Iva 2.1 Attività artistica abituale o occasionale?
5 6
8 8
2.2 Che cos’è la Prestazione Occasionale?
8 2.2.1 Definizione di “utilizzatore” e di “prestatore” 9 2.2.2 A Le Prestazioni Occasionali (PrestO e Libretto Famiglia) 2.2.3 Lavoro Occasionale: quali lavori sono inclusi 2.2.4 a PrestO: Contratto di Prestazioni Occasionali, a chi è rivolto 2.2.5 Lavoro Occasionale: casi di divieto di utilizzo del PrestO 2.2.6 Dove si acquistano i buoni lavoro? – Valore dei buoni PrestO 2.2.7 b Il Libretto Famiglia, a chi è rivolto
10 11 11 12 13 14 15
2.2.8 Limiti dei compensi erogati o percepiti 2.2.9 Amministrazioni Pubbliche e Prestazioni Occasionali 16 2.2.10 Obbligo di comunicazione della Prestazione 16 2.2.11 Comunicazione di revoca della Prestazione 17
2.2.12 Come vengono pagate le Prestazioni Occasionali 17 2.2.13 R egole comuni: esenzione di imposizione fiscale 18 2.2.14 Sanzioni 18 2.2.15 B Prestazioni di Lavoro autonomo Occasionale 18
2.3 Gestione Separata INPS: cos’è? 2.3.1 Chi si deve iscrivere alla Gestione Separata INPS? 2.3.2 Categorie lavorative non obbligate all’iscrizione alla Gestione Separata INPS 2.3.3 Come viene calcolata la Gestione Separata INPS? 2.3.4 Cosa succede se si superano € 5.000 di volume di affari l’anno?
2.4 Cosa sono le ritenute d’acconto e le ricevute per Prestazioni di lavoro autonomo Occasionale? 2.4.1 La ritenuta d’acconto e la ricevuta per Prestazioni Occasionali da rilasciare
21 21 22 23 24
25 26
2.5 Cosa è il 770?
28
2.6 Prestazioni effettuate nei confronti di privati non titolari di partita Iva
28
2.6.1 I redditi che derivano da Prestazione di lavoro autonomo Occasionale si devono dichiarare sempre?
29
2.7 Rimborsi spese nel lavoro autonomo occasionale
30 30 2.7.2 Rimborsi spese non soggetti a ritenuta d’acconto 31 DECRETO-LEGGE 24 aprile 2017, n. 50 33 2.7.1 I rimborsi spese: trattazione fiscale
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268 | Indice
CAPITOLO 3 Il lavoro autonomo del musicista: le cooperative di artisti
37
3.1 Il lavoro autonomo di musicista
37
4.1 Cos’è l’Iva: soggetti Iva e aliquote in vigore 50 4.1.1 Iva: i tre presupposti per l’applicazione dell’imposta 51
38
4.1.2 Classificazione delle operazioni Iva: imponibili, non imponibili, esenti e escluse 52
3.1.1 Musicista senza partita Iva – La Prestazione Occasionale 3.1.2 Musicista con partita Iva: Attività prevalente e continuativa 3.1.3 Gruppo musicale che si costituisce in Associazione culturale, attività mista 3.1.4 Aderire a una Cooperativa già esistente facilita la vita dei musicisti-artisti
3.2 Le cooperative: i vantaggi per i professionisti dello spettacolo
CAPITOLO 4 L’Iva nel settore dello spettacolo
39
4.2 Disciplina Iva nel mondo dello spettacolo: casistica
54
39
Risoluzione n. 257/E/2008 dell’Agenzia delle Entrate
59
CAPITOLO 5 Come aprire partita Iva
66
41 42
3.2.1 Quali sono i servizi che mette a disposizione la Cooperativa? 43 3.2.2 Costituzione di una Piccola Società Cooperativa tra musicisti-artisti
44
3.2.3 I soci della Piccola Società Cooperativa
45
3.2.4 Passaggi per la costituzione di una Piccola Società Cooperativa
46
3.2.5 Vantaggi fiscali della Piccola Società Cooperativa
46
3.2.6 Modello giuridico delle Cooperative 3.2.7 La Cooperativa ha una gestione amministrativa più snella rispetto agli altri tipi di società
46
47
3.2.8 Per aprire una Cooperativa è necessario rispettare il concetto di “scambio mutualistico” 47 3.2.9 Costo per l’apertura di una Cooperativa e quote di capitale da versare 48 3.2.10 Quali tipologie di Cooperative esistono
Art. 21 Legge 266/1997 (Legge Bersani): Piccola Società Cooperativa
50
48 49
5.1 Aprire partita Iva 5.1.1 Apertura partita Iva: soggetti obbligati 5.1.2 Partita Iva e volume d’affari 5.1.3 Come aprire la partita Iva 5.1.4 Quando si apre partita IVA dobbiamo individuare il Codice ATECO
66 66 67 67
5.1.5 Quanto costa aprire partita Iva?
68 69
5.1.6 In fase di apertura si può scegliere il regime fiscale
69
5.2 Si può aprire partita Iva essendo un dipendente?
70
5.2.1 I contributi pensionistici, quando coesistono un lavoro da dipendente e un lavoro autonomo 72
CAPITOLO 6 Il musicista e la partita Iva. Regimi contabili – il regime forfettario 6.1 Quando è necessario aprire partita Iva per svolgere l’attività di musicista 6.1.1 Il codice attività del musicista-artista
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74 74 75
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6.2 Regime contabile semplificato, ordinario o forfettario: quale scegliere? 76 6.2.1 A Regime contabile semplificato 77 6.2.2 Regime semplificato: libri obbligatori
78
6.2.3 Regime semplificato: il principio di cassa
78
6.2.4 B Regime contabile ordinario
78
6.2.20 Partita Iva in regime forfettario: possibile anche per dipendenti e pensionati 93 6.2.21 Regime forfettario: sintesi
6.3 Partita Iva: contributi pensionistici INPS più Leggeri per chi aderisce al “regime forfettario”
93
94
6.2.5 Regime contabile ordinario: libri obbligatori 79
6.3.1 Contributi agevolati INPS: come ottenere il beneficio
6.2.6 Regime contabile: principio di cassa o principio di competenza
80
6.3.2 Contributi agevolati INPS: destinatari
95 96
6.2.7 C R egime contabile forfettario
80
6.3.3 Uscita dal regime contributivo pensionistico agevolato
97
6.2.8 Regime forfettario: condizioni, requisiti di accesso ed esclusioni
81
6.2.9 Chi è escluso dal nuovo regime forfettario? 81 6.2.10 Quali sono i vantaggi per i “nuovi minimi forfettari”?
83
6.2.11 Regime forfettario – Vantaggio per “start-up”
84
6.2.12 Semplificazioni in materia Iva per chi accede al “nuovo regime forfettario” 6.2.13 Come si accede al “regime forfettario”?
6.4 I musicisti e la Posta Elettronica Certificata (PEC) 6.4.1 Gli artisti e la Fattura Elettronica: obbligo nei confronti degli Enti Pubblici
97 99
CAPITOLO 7 La previdenza dei musicisti: l’“ex-ENPALS”, il certificato di agibilità 104
85
7.1. La figura del “lavoratore autonomo esercente attività musicale”
104
86
7.2 L’ENPALS: cos’è e come funziona
105
7.2.1 I musicisti-artisti obbligati a iscriversi all’ex-ENPALS
6.2.14 Adempimenti per chi aderisce al “nuovo regime forfettario”
87
6.2.15 Regime forfettario: cosa è obbligatorio indicare in fattura
88
7.2.3 Il certificato di agibilità: cos’è
6.2.16 Bollo sulla fattura del contribuente che non applica l’Iva
88
7.2.4 Chi è tenuto a richiedere il certificato di agibilità?
6.2.17 Come si determina il reddito per i contribuenti nel regime forfettario?
90
7.2.2 Quando entra in gioco l’ex-ENPALS?
105 107 108
108 7.2.5 Come funziona il certificato di agibilità? 109 7.2.6 Come si richiede il certificato di agibilità? 111
6.2.18 Cos’è il coefficiente di redditività e a cosa serve: determinazione del reddito 91
7.2.7 Cosa comporta il certificato di agibilità ex-ENPALS?
112
6.2.19 Regime forfettario: i Codici ATECO 2007 e limiti di volume d’affari
7.2.8 Esonero dal certificato di agibilità per persone fisiche
113
92
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8. 6 La durata del “diritto d’autore” e dei “diritti connessi” nella musica
7.2.9 Abolita l’agibilità anche per una ristretta fascia di imprese dello spettacolo – Legge di bilancio 2018
115
7.2.10 Certificato di agibilità: sanzioni
117
7.3 I contributi previdenziali ex-ENPALS
117 7.3.1 Ricongiunzione contributi INPS ed ex-ENPALS 118
CAPITOLO 8 Il diritto d’autore nella musica: tutela e aspetti fiscali
120
8.1 Il diritto d’autore nella musica
120
8.2 A Il diritto d’autore: la tutela degli autori 121 8.2.1 Come nasce il diritto d’autore su un brano musicale
122
8.2.2 In Italia la “fissazione” non è necessaria per proteggere il diritto d’autore di una musica 123 8.2.3 Il “carattere creativo” dell’opera musicale: requisiti di “originalità” e “novità” 123 8.2.4 Il diritto d’autore: i vari tipi di opere che esigono tutela 124
8.3 B Il diritto d’autore: la tutela delle opere 129 8.3.1 Quali sono le opere musicali tutelate dalla L.d.a.? 8.3.2 Diritto d’autore: la Composizione 8.3.3 Diritto d’autore: le Variazioni Musicali e le Opere Derivate 8.3.4 Diritto d’autore: il Campionamento 8.3.5 Diritto d’autore: i sottofondi musicali, l’uso pubblicitario e le sincronizzazioni
130 130 131 132 133
8.4 I Diritti d’Autore nella musica
134 8.4.1 A I diritti d’autore nella musica: i Diritti Morali 135 8.4.2 B I diritti d’autore nella musica: i Diritti Patrimoniali 8. 5 I Diritti Connessi
137 143
145
8.6.1 Quando scade il diritto d’autore per le opere realizzate da più persone?
145
8.6.2 La durata dei “diritti connessi” al diritto d’autore nella musica
146
8.7 I Contratti: regole generali per la cessione dei diritti d’autore 148 8.7.1 Regole generali per la sottoscrizione di un contratto per la cessione dei diritti d’autore 148
8.8 I contratti per la cessione dei diritti d’autore 149 8.8.1 I contratti per la cessione dei diritti d’autore: il Contratto di Esecuzione di Opere Musicali 150 8.8.2 I contratti per la cessione dei diritti d’autore: il Contratto di Edizione Musicale 151 8.8.3 I contratti per la cessione dei diritti connessi al diritto d’autore: Il Contratto Discografico 154 8.8.4 I contratti per la cessione dei diritti connessi al diritto d’autore: Il Contratto di Vendita di Master 156
8.9 La trasmissione mortis causa dei diritti d’autore
156
8.10 Redditi da diritto d’autore nella musica: aspetti fiscali 158 8.10.1 Diritto d’autore, utilizzazione economica dell’opera: aspetti fiscali 158 8.10.2 I diritti d’autore nella musica: la ritenuta d’acconto e il sostituto d’imposta 160
8.11 I diritti d’autore nella musica: quando si deve aprire partita Iva? 161 8.11.1 Diritti d’autore nella musica: disciplina Iva 162 8.11.2 I diritti d’autore nella musica: sanzioni per omessa dichiarazione
162
8.11.3 I diritti d’autore nella musica: contributi previdenziali
163
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Indice | 271
8.12 Artisti italiani all’estero: la tassazione e il problema della doppia tassazione 164 8.12.1 Musicisti e redditi prodotti all’estero 164 CAPITOLO 9 I musicisti e il mondo del no-profit 9.1 L’ associazionismo 9.1.1 Cosa significa “no-profit”? 9.1.2 Che differenza c’è tra Associazione riconosciuta e non riconosciuta? 9.1.3 Come si costituisce un’Associazione? 9.1.4 Qual è il significato di “atto costitutivo e statuto sociale”?
168 168 169 170 171 172
9.1.5 Quali sono gli organi sociali delle Associazioni?
173
9.1.6 Organi facoltativi
175
9.1.7 Elementi importanti nell’Associazione 175 9.1.8 Che responsabilità hanno gli organi sociali nei confronti dei terzi? 176 9.1.9 Come vengono classificati gli Enti no-profit dal punto di vista fiscale 177 9.1.10 Le entrate ordinarie degli Enti associativi no-profit 9.1.11 Compensi ai soci e a terzi non soci che svolgono attività in favore dell’Associazione 9.1.12 Si possono svolgere attività a pagamento verso i soci? 9.1.13 Come si considerano le attività a pagamento verso terzi non soci?
178
180 186 186
9.1.14 Esiste la forma di Associazione definita come “Associazione culturale”?
188
9.1.15 Quando un’Associazione culturale deve aprire partita Iva?
188
9.1.16 Quali sono le agevolazioni fiscali degli Enti no-profit?
190
9.1.17 Regimi fiscali e altre agevolazioni degli Enti associativi, situazione attuale 191 9.1.18 Libri sociali delle Associazioni
192
9.1.19 Libri contabili delle Associazioni
193
9.1.20 Quali sono gli adempimenti burocratici degli Enti non commerciali (Enti no-profit)? 194
9.2 Vantaggi delle liberalità di denaro erogate nei confronti degli Enti no-profit 196 9.2.1 Cos’è il 5 per mille? 197 9.3 Come si possono finanziare le Associazioni? 198 9.4 Importanza dell’iscrizione degli Enti associativi nei registri regionali e comunali
200
9.5 Le ONLUS – Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale 200 9.6 Associazione di Promozione Sociale (APS): quando è opportuno costituirla 202 9.6.1 Come si sceglie tra Associazione di Volontariato e Associazione di Promozione Sociale? 203 9.6.2 Requisiti dello statuto di una Associazione di Promozione Sociale 204 9.6.3 Benefici e agevolazioni specifiche di una Associazione di Promozione Sociale 205 9.6.4 Gli adempimenti e i vincoli specifici di una Associazione di Promozione Sociale 205 9.6.5 È possibile erogare compensi ai soci e agli amministratori di un’Associazione di Promozione Sociale? 206 9.6.6 L’importanza per un’Associazione di Promozione Sociale di stipulare una convenzione con un Ente Pubblico 207
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9.7 I Circoli 9.7.1 Per costituire un Circolo non è necessario un atto notarile 9.7.2 Benefici fiscali dei Circoli 9.7.3 Somministrazione di alimenti e bevande all’interno di un Circolo
207
10.1.2 Cosa è un “marketplace”?
226
208 209
10.1.3 I vantaggi di essere su un marketplace
227
10.1.4 L’importanza dell’esposizione nel marketplace
228
10.2 E-commerce: le opportunità per il musicista
229
9.7.4 Autorizzazioni necessarie per i Circoli
210 210
9.8 Come capire che tipo di Associazione si deve costituire?
213
9.9 Le Fondazioni 9.9.1 Cos’è l’Atto di Fondazione? 9.9.2 Chi gestisce la Fondazione?
216 217 218
9.9.3 Quali sono le agevolazioni per le Fondazioni?
218 9.9.4 Vantaggi fiscali delle Fondazioni 219 9.9.5 Agevolazioni per le Fondazioni non ONLUS 220 9.9.6 I controlli sulle Fondazioni: l’autorità competente 9.9.7 Scioglimento della Fondazione
220 220
9.10 Differenza tra Associazione e Fondazione
220
9.11 Modello EAS: cos’è e chi è obbligato alla presentazione
221
10.8.1 Cosa succede se non si effettua la comunicazione del Modello EAS?
223
9.12 Cos’è il Modello 770 e chi è il sostituto di imposta? 223 CAPITOLO 10 Il musicista e l’e-commerce 10.1 Cos’è l’e-commerce? 10.1.1 E-commerce per la vendita dei brani musicali
10.2.1 Quanto costa aprire un e-commerce?
233
10.2.2 E-commerce: la fatturazione ai fini Iva
233
10.3 Mini One Stop Shop (“MOSS”)
235
10.4 E-commerce: iscrizione al VIES per tutte le partite Iva che effettuano operazioni intra-UE 237 10.4.1 Come ci si iscrive al VIES?
CAPITOLO 11 Il self-publishing di opere musicali: tutela dal plagio 11.1 Che cos’è il self-publishing
238
240 240
11.1.1 L’autore “indipendente” di brani musicali e opere: i diritti d’autore 241 11.1.2 Che significato hanno i codici a barre ISBN, ISSN, ISRC, ISWC, EAN, ISAN e ISMN? 242 11.1.3 Self-publishing: non sottovalutare qualche svantaggio
245
11.1.4 Self-publishing e Diritti d’Autore: come tutelare le proprie opere dal plagio 247
225 225 225
Glossario 251 Bibliografia e sitografia
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