Consigli ai giovani musicisti o Regole di vita musicale di Robert Schumann (anteprima)

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First published in 2016 By Faber & Faber Ltd. Bloomsbury House 74-77 Great Russell Street London WC1B 3DA All rights reserved © Steven Isserlis, 2016 Per l’edizione Italiana: Direzione editoriale: Laura Moro Traduzione: Stefano Viviani Editing: Michela Podera, Giovanni Podera Impaginazione: Anna Cristofaro Artwork di copertina: studioscuola

di Gabriele Clima

© 2018 by Edizioni Curci S.r.l. Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano Tutti i diritti sono riservati EC 12008 / ISBN: 9788863952575 www.edizionicurci.it Prima stampa in Italia da INGRAF Industria Grafica S.r.l.


Indice

Introduzione

pg.

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Sull’essere musicista pg. 9 Suonare pg. 53 Esercitarsi pg. 69 Comporre pg. 83 I miei di consigli (per quello che possono valere) pg. 97 Sull’essere musicista pg. 99 Suonare pg. 109 Esercitarsi pg. 114 Comporre pg. 117 pg. 121 pg. 127

Appendice Ringraziamenti

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Introduzione

O

ltre a essere un genio - nonché il più gentile degli uomini - Robert Schumann era un fenomeno. Era, per molti aspetti, sorprendentemente avanti rispetto al suo tempo. La sua musica anticipò una moltitudine di tendenze che si sarebbero diffuse nei 150 anni successivi alla sua morte: quasi tutti i più grandi compositori che vennero dopo di lui ne riconobbero l’influenza. Fu un uomo e un artista di straordinaria saggezza. Fu innovativo anche nel suo atteggiamento amorevole nei confronti della gioventù e dei bambini in particolare. Le composizioni destinate a questi ultimi sono forse le più popolari mai scritte. Altrettanto magica è la musica che scrisse sull’infanzia, per esempio Kinderszenen. La sua empatia con i giovani aveva origini profonde. Il compositore e scrittore Cyril Scott, negli anni Trenta dello scorso secolo, descriveva Schumann come “il poeta autentico

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dell’anima bambina”, arrivando ad affermare che era l’influenza del suo atteggiamento verso i bambini ad accendere “quell’amore e quella comprensione più profonde del bambino, che... è una caratteristica così marcata dell’epoca”. L’interesse di Schumann per l’educazione tuttavia, è cosa nota, non si fermava ai bambini, il grande compositore aveva a cuore anche la sorte degli aspiranti giovani musicisti. Egli insegnò al nuovo Conservatorio di Mendelssohn a Lipsia. Un’esperienza con luci e ombre, dal momento che insegnanti come Schumann, che raramente rivolgevano la parola ad altri e trascorrevano la maggior parte della vita chiusi nel loro mondo di sogni, finivano per non essere di grande aiuto nelle questioni pratiche. Maggiore fama e successo Schumann ottenne nella scrittura di un opuscolo intitolato Regole di vita musicale, in origine pensato come accompagnamento ai suoi celebrati libri di pezzi per pianoforte per bambini e studenti, Album per la gioventù, ma pubblicato solo anni dopo. Ho sempre amato questo libretto, come amo tutti gli scritti di Schumann. Ahinoi, con il passare degli anni, sembra siano letti sempre di meno: il suo linguaggio magniloquente e i suoi ideali, a quanto pare, sono inadeguati all’era di Internet. In realtà, non sono affatto inadeguati! Le parole sagge e poetiche di Schumann possono insegnarci ancora oggi tutto quello che insegnarono quando furono scritte la prima volta, oltre centocinquant’anni fa. 6 © 2018 by Edizioni Curci S.r.l. - Milano. Tutti i diritti sono riservati.


Forse, necessitano di essere accompagnate da qualche breve spiegazione e di essere adattate per una generazione che viene continuamente tentata dai pericoli (e dai piaceri) di registrazioni e video che servono esperienze preconfezionate, invece di stimolarci a vivere le nostre. È da qui che nasce il desiderio di realizzare questo libro. Ho selezionato le perle di Schumann (trovi quelle che mancano nell’appendice), riordinandole, suddividendole in categorie e cercando di renderle più chiare per i giovani musicisti di oggi.1 Come osservò lo stesso Schumann descrivendo un suo commento a un testo: “Ho aggiunto qualche indicazione, per evitare che chi legge si smarrisca”. In linea generale, Schumann ha scritto specificamente per giovani compositori che suonano il pianoforte, ma io penso che i suoi consigli possano tornare utili a qualunque musicista, e anche a chi la musica si limita ad ascoltarla. Così ho cercato di allargare il raggio d’influenza dei suoi suggerimenti, pensando anche a coloro che pur non suonandola, amano la musica. Spero che le mie correzioni e le mie aggiunte non risultino sacrileghe. Certamente non si tratta di ‘migliorare’ Schumann: che follia! Io 1

L’originale può (e dovrebbe) essere visto online, o acquistato in forma di libro, in tedesco o nelle diverse traduzioni inglesi, compresa quella originale di Henry Hugo Pierson che è servita (a grandi linee) come base per la mia stessa traduzione. (Un ringraziamento particolare va a mia sorella Rachel e alla sua famiglia, per l’aiuto nella traduzione da Schumann.) 7 © 2018 by Edizioni Curci S.r.l. - Milano. Tutti i diritti sono riservati.


desidero semplicemente portare i pensieri del Maestro a una nuova generazione; e provare, inoltre (più egoisticamente), il brivido di vedere il mio nome pubblicato accanto, come coautore, a quello magico del mio eroe tra gli eroi. Ho inserito anche delle riflessioni personali, incrementando il totale complessivo (non esattamente in linea con l’inflazione, ma va apprezzato lo sforzo) del dieci per cento, passando dalle settanta originali di Schumann a settantasette. In realtà, con l’appendice, il totale arriva a ottantotto, pari al numero di tasti di un pianoforte moderno classico. Ho la sensazione che Schumann avrebbe apprezzato questo piccolo dettaglio. Eccoci dunque: una serie di riflessioni poetiche di un immortale (Schumann) riportate a terra dalle glosse di un comune mortale (io). Spero possano essere utili e, persino, divertenti...

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Sull’essere musicista

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Da una libbra di ferro, che praticamente non costa nulla, si possono ricavare un migliaio di molle per orologi, che valgono una fortuna. Quella libbra, che hai ricevuto dal Signore, va utilizzata con cura.

chumann, per la verità, non esordisce con questa perla, ma io sento che potrebbe essere un buon inizio. Tutti i bambini nascono senza senso della musica? Al contrario. Io credo che ogni bimbo, se gliene viene data la possibilità, apprezza i ritmi divertenti e le melodie orecchiabili, quasi dalla nascita. Per questo abbiamo le filastrocche. A partire da lì, tuttavia, il rapporto di ciascun bambino con la musica si sviluppa in maniera diversa. Purtroppo, solo una piccola parte avrà la possibilità di studiarla in modo adeguato: ed è un peccato, dal momento che i benefici di un’educazione musicale sono ormai chiaramente documentati. E di quelli che avranno la possibilità di studiare musica, solo pochi sceglieranno poi di farne la loro professione. Ma questo è un bene: più che di esecutori abbiamo bisogno di ascoltatori! 11 © 2018 by Edizioni Curci S.r.l. - Milano. Tutti i diritti sono riservati.


Per quanto riguarda la libbra di ferro che ci è stata consegnata: è innegabile che il Signore abbia dotato alcuni individui di maggior talento musicale di altri; ma questa non è una buona ragione perché i meno talentuosi si scoraggino. In realtà, il talento può rappresentare persino un pericolo: troppi giovani musicisti abusano delle doti che hanno ricevuto in dono, invece di “utilizzarle con cura”. Alcuni di loro, cui tutto riesce fin troppo facile, rischiano d’impigrirsi e di diventare interpreti superficiali. Mentre chi deve lavorare con maggiore impegno finisce spesso per ottenere i risultati più interessanti. A quelli che hanno la sensazione di non avere davvero nessun talento per suonare o cantare, dico: non mollate! Più v’impegnerete con la musica, a qualsiasi livello, meglio la comprenderete; e più la comprenderete, più ne trarrete beneficio. La speranza è che i vostri studi vi trasmettano quell’amore per la musica che arricchirà tutta la vostra vita. Se così non sarà, probabilmente è perché ve l’hanno insegnata male. Infine, a chi ha deciso che odia la musica perché la signorina Euterpe, l’insegnante di pianoforte, li batteva sulle nocche quando suonavano una nota sbagliata, dico: date alla musica un’altra possibilità! Non è colpa di Beethoven se la signorina Euterpe era una vecchia brontolona. E nemmeno vostra. Se rinuncerete alla musica nella vostra vita, sarete solo voi a perderci.

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