Secondo quartetto d'archi / 2nd String Quartet op. 139 (anteprima)

Edizioni Curci, in collaborazione con il Cidim, Comitato nazionale italiano musica, è orgogliosa di presentare la Mario Castelnuovo-Tedesco Collection, la prima collana editoriale dedicata al compositore fiorentino (1895-1968), diventato negli Stati Uniti il “maestro dei maestri”. Il curatore è Angelo Gilardino (1941), compositore e studioso che gode della piena fiducia degli eredi di Castelnuovo-Tedesco. La collana prevede la pubblicazione di tutte le composizioni ancora inedite conservate presso la Library of Congress di Washington, conformemente ai manoscritti originali. Ogni volume è redatto in italiano e inglese. Edizioni Curci, in association with Cidim, Comitato nazionale italiano musica (Italian National Music Committee), is proud to present The Mario Castelnuovo-Tedesco Collection, the first series ever published entirely dedicated to the composer from Florence (1895-1968) who settled in the United States, where he became known as “the Maestros’ Maestro”. The collection is edited by Angelo Gilardino, composer and scholar, who enjoys the full confidence of the Castelnuovo-Tedesco’s estate. The collection will present all of the musician’s as yet unpublished works, which are housed at the Library of Congress in Washington DC, according to the original manuscripts. Each volume has both Italian and English commentaries.

Parti staccate disponibili su ordinazione scrivendo a ufficiovendite@edizionicurci.it e specificando i seguenti codici: / Individual parts available on request at ufficiovendite@edizionicurci.it, with the following codes: 12129PS1 – Violino I / Violin 1 12129PS2 – Violino II / Violin 2 12129PS3 – Viola / Viola 12129PS4 – Violoncello / Cello English text by Jeffrey Jennings Grafica musicale e impaginazione: Angelo Gilardino Revisione musica: Michela Podera, Giovanni Podera, Luca Valli Artwork di copertina: Paolo Zeccara

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: Edizioni Curci S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2019 by Edizioni Curci S.r.l. – Milano Tutti i diritti sono riservati / All rights reserved EC 12129 / ISMN: 9790215913158 www.edizionicurci.it Prima stampa in Italia nel 2019 da INGRAF Industria Grafica S.r.l., Via Monte San Genesio, 7 – Milano

PREFAZIONE

PREFACE

Nel catalogo dell’opera di Mario Castelnuovo-Tedesco figurano tre Quartetti per archi. Solamente il primo (Quartetto in sol per due violini, viola e violoncello op. 58) appartiene al periodo italiano (fu composto infatti nel 1929, dieci anni prima dell’espatrio dell’autore negli Stati Uniti); tuttavia, anche il secondo, sebbene scritto quando il compositore risiedeva da nove anni negli Stati Uniti e aveva assunto la cittadinanza americana, vide la luce in Italia, e fu il frutto di una circostanza vissuta con particolare intensità emotiva: il primo ritorno in patria che il musicista, insieme ai suoi familiari, compì nel 1948. Sbarcato il 28 maggio a Napoli, vi si trattenne brevemente e volle subito rendere visita alla sua amata Firenze: se, da un lato, fu preso da commozione nel rivedere le amate sponde dell’Arno e i luoghi che gli erano cari, dall’altro lato si sentì respinto dalla città, divenuta ai suoi occhi volgare e troppo rumorosa, e cercò rifugio nella casa familiare di campagna, a Usigliano di Lari:

The catalogue of Mario Castelnuovo-Tedesco’s work contains three string quartets. Only the first, Quartet in G for Two Violins, Viola and Cello, op. 58, belongs to the Italian period (composed in 1929, ten years before the maestro’s expatriation to the United States). However, the second quartet, although written when he had been living in the United States for nine years and become an American citizen, i salso tied to Italy insofar as it was inspired by an experience of great emotional intensity: the composer’s first return home, with his family, in 1948. After disembarking in Naples on 28 May, he stayed there briefly and immediately set out for his beloved Florence. Overwhelmed, on the one hand, by the joy of seeing the banks of the Arno and the places dearest to him once again, he also felt out of place in a city that had become, in his view, vulgar and noisy, so he sought the refuge of his family home in the country village of Usigliano di Lari:

Fu lì che scrissi (in una settimana!) il mio Secondo Quartetto (in fa): “campagnolo” com’era stato il primo, ma latore – direi – di sentimenti diversi: cercai di condensare in quel lavoro le emozioni di quel periodo, di quell’avventuroso ritorno (anzi non cercai nemmeno, ma mi venne tutto spontaneo, tutto di getto); nel primo tempo (dopo una cogitabonda Introduzione) Vivo e appassionato – gli angosciosi contrasti di quella ripresa di contatto col paese natio; nel secondo Andante mesto – ancora una volta i cipressi! (ma in una atmosfera ancor più malinconica e lontana, e – direi – rassegnata; nel terzo infine Molto vivo e ben ritmato – di nuovo l’atmosfera campestre, ma con un senso più ottimista (colla fiducia, quasi, che dalla vita dei campi potesse tornare all’Italia prosperità e salute).1

That is where I wrote (in one week!) my Second Quartet (in F): “rustic”, as the first had been, but conveying different sentiments, I would say. In that work I tried to condense all the emotions of that period, of that adventurous homecoming (I did not even look for them, everything came to me spontaneously, in a flash). In the first section (after a contemplative Introduction), Vivo e appassionato – the anguished contrasts of the renewed contact with my native country; in the second, Andante mesto – once again the cypresses! (but with an even more melancholic, detached and, I would say, resigned mood; in the third, Molto vivo e ben ritmato – again, the rural atmosphere, but with a more optimistic tone, (with the confidence, almost, that the life of the fields could restore Italy to prosperity and health).1

Nello stesso libro autobiografico, Castelnuovo-Tedesco torna su quella sua opera sottolineando l’importanza che rivestiva ai suoi occhi:

In the same autobiographical volume, Castelnuovo-Tedesco returns to the work, explicitly articulating his estimation of its importance:

Ho già parlato del Secondo Quartetto (in fa) op. 139 (quello scritto durante l’ultimo soggiorno ad Usigliano nel 1948), e non starò a darne qui l’analisi formale: appunto perché è più emotivo e soggettivo, e più lontano dalle preoccupazioni formali (e proprio per questo lo ritengo il migliore fra i miei lavori da camera di questi ultimi anni).2

I already mentioned the Second Quartet (in F), op. 139 (written during the last trip to Usigliano in 1948), and I will not offer a formal analysis here, because it is more emotive and subjective, and further from formal concerns (and precisely for this reason, I consider it the best of my chamber works of recent years).2

Concesso ad Affiliated Musicians di Los Angeles, il lavoro venne intitolato in inglese e pubblicato nel 1953. La prima esecuzione ebbe luogo il 18 settembre 1949 a Los Angeles, con The American Art String Quartet (Eudice Shapiro, Marvin Limonick, Virginia Majewski e Victor Gottlieb ne erano i componenti).

After ceding the rights to Affiliated Musicians of Los Angeles, the work was titled in English and published in 1953. The first performance took place on 18 September 1949 in Los Angeles, with the American Art String Quartet (Eudice Shapiro, Marvin Limonick, Virginia Majewski, and Victor Gottlieb were the permanent members).

Mario Castelnuovo-Tedesco, Una vita di musica, Cadmo, Firenze, 2005, pp. 490-491. 2 Idem, p. 522.

1 Mario Castelnuovo-Tedesco, Una vita di musica, Cadmo, Florence, 2005, pp. 490-491. 2 Idem, p. 522.

1

4

Per questa nuova edizione, mi sono avvalso dei testi depositati dagli eredi dell’autore alla Library of Congress di Washington: la partitura è stata scritta diligentemente da un copista (per certo incaricato e controllato da Castelnuovo-Tedesco, che non avrebbe ammesso nel suo archivio un testo non corrispondente alla sua volontà); in copertina, essa contiene la dicitura Published Under License From Alfred Publishing Co., mentre la dicitura posta in calce alla prima pagina di musica conferma che il copyright apparteneva ad Affiliated Musicians, Inc. Le parti sono invece autografe, nella caratteristica grafia del compositore. Diana Castelnuovo-Tedesco, nipote del maestro, ha curato l’espletamento delle procedure necessarie a permettere questa nuova edizione, che si propone di ricollocare la pregevolissima opera nella programmazione concertistica e discografica.

For this new edition, I used the manuscripts deposited by the composer’s heirs at the Library of Congress in Washington: the score was diligently transcribed by a copyist (undoubtedly appointed and monitored by Castelnuovo-Tedesco himself, who would not have admitted a score to his archive that did not correspond to his artistic intention). The cover bears the words “Published Under License from Alfred Publishing Co.”, while the wording at the bottom of the first page of music confirms that the copyright belonged to Affiliated Musicians, Inc. The parts are written in the composer’s distinctive hand. Diana Castelnuovo-Tedesco, granddaughter of the maestro, has tended to the procedures necessary for the publication of this new edition, which aims to restore this valuable work to its rightful place in the concert and recording repertoire.

Le uniche differenze tra il testo-sorgente e questa edizione riguardano dettagli di notazione musicale – cioè aspetti tipografici – del tutto ininfluenti sulla sostanza dell’opera. A parte la correzione di questo o quel lapsus calami, le indicazioni del compositore sono state riportate fedelmente, anche quando – specialmente nella scrittura delle articolazioni e delle dinamiche – potevano dar luogo a qualche incertezza.

The only differences between the source text and this edition involve certain details of musical notation, largely typographic, which in no way affect the substance of the work. Apart from correcting the occasional lapsus calami, the composer’s notations have been faithfully preserved, even when – particularly in the articulations and dynamics – they might be cause for ambiguity.

Angelo Gilardino giugno 2019

Angelo Gilardino June 2019

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