Dentro il pianoforte (anteprima)

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Dentro il pianoforte 50° anniversario Aiarp – Associazione italiana accordatori e riparatori di pianoforti Cristiano Cameroni Redazione e impaginazione: Anna Cristofaro da un’idea di Luciano Del Rio e Filippo Michelangeli EC 12151 Proprietà per tutti i Paesi: Edizioni Curci S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2019 by Edizioni Curci S.r.l. – Milano Tutti i diritti sono riservati / All rights reserved www.edizionicurci.it Prima stampa in Italia nel 2019 da INGRAF Industria Grafica S.r.l., Via Monte San Genesio, 7 – Milano

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PREFAZIONE

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hissà se trecento anni fa, quando il cembalaro padovano Bartolomeo Cristofori, chiamato a prestare i suoi servizi alla corte fiorentina dei Medici dove inventò il fortepiano, precursore del moderno pianoforte, si sarebbe mai aspettato che nella sua stessa amata Italia un’associazione di tecnici e accordatori avrebbe festeggiato alle soglie del terzo millennio il 50° anniversario della loro fondazione? Perché alla fine, noi accordatori, tecnici, come pure i costruttori, siamo tutti “nipoti” di quel nostro antenato geniale che scoprì l’impareggiabile bellezza, duttilità, escursione dinamica che solo una corda percossa da un martelletto può produrre. Al centro della grande avventura dell’Aiarp, nata a Bolzano un giorno di primavera del 1969, c’è sempre stato lui: il pianoforte. Da quando sulla Terra è apparso questo meraviglioso strumento non ha ancora smesso di ispirare i compositori, da Beethoven a Liszt, da Chopin a Gerswhin, dal jazz al pop internazionale. Tutti i grandi musicisti hanno trovato in lui un mezzo di espressione ideale della loro arte. Generazioni di virtuosi hanno sfidato le sue difficoltà tecniche e polifoniche, estraendo dagli 88 tasti interpretazioni capaci di commuovere e stupire il pubblico. Formidabili costruttori hanno continuato a perfezionare il modello iniziale, appor-

tando migliorie che hanno enormemente aumentato le potenzialità del pianoforte. Ma in questo mirabile allineamento dei pianeti, c’è una figura che pur restando lontana dai riflettori, nascosta nel buio delle sale da concerto, quasi sconosciuta dal pubblico è invece un anello insostituibile nella “filiera” musicale: il tecnico accordatore. Senza la sua competenza, la sua professionalità, la sua presenza costante prima e durante il concerto, anche il più bel grancoda e il pianista più talentato non potrebbero esprimersi. L’Aiarp è nata e cresciuta per sostenere, valorizzare, dare rappresentanza a questa straordinaria categoria di lavoratori, un po’ artigiani, un po’ artisti, alleati e amici dei pianisti: i tecnici e accordatori. In occasione del 50° anniversario della nostra fondazione avremmo potuto organizzare una grande festa, una cena conviviale, e libare nei lieti calici un brindisi di fratellanza. «Panta rei», dicevano gli antichi greci, tutto passa. Ma io non volevo che di questo momento così importante, simbolico, frutto di mezzo secolo di ininterrotto impegno e sacrificio di migliaia di soci non restasse traccia. Ecco, allora, l’idea di un libro, un diario che raccontasse la nostra storia, la storia di uomini e donne che al pianoforte hanno dedicato la loro vita.

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«Dentro il pianoforte» è il titolo che abbiamo scelto, perché è da quell’osservatorio che ogni giorno svolgiamo il nostro meraviglioso lavoro. Un libro è per sempre. Naturalmente non sono così presuntuoso da immaginare che la storia dell’Aiarp possa interessare un numero infinito di lettori. Tuttavia sono convinto che lo sforzo che abbiamo fatto nel mandare in stampa i nostri ricordi sia uno dei regali più grandi che potessimo fare alla nostra associazione e a coloro che l’hanno fondata. Le azioni dei padri fondatori, le loro idee, le loro motivazioni, persino le loro espressioni sono state raccolte in queste pagine, dove potranno rivivere ogni volta che qualcuno si metterà a leggere. Insieme a loro rivivranno così anche i nostri pensieri, le nostre azioni: insomma tutte le vicende che così tanto hanno significato e significano per la vita di ciascuno di noi. Non saremmo mai arrivati a questo risultato senza l’aiuto e la vicinanza di molte persone, che qui desidero ringraziare sia a titolo personale, sia a nome dell’intera associazione. Di alcuni di loro leggerete nelle prossime pagine: sono gli estensori dei verbali, i fotografi, e più in generale tutti coloro che con vero spirito associativo si sono messi a disposizione dell’Aiarp. Un cenno speciale di ringraziamento va ai componenti dei Consigli Direttivi dell’associazione – da quello attuale, che si è mobilitato per le celebrazioni del cinquantesimo, fino al primo, che il 16 maggio 1969 fu eletto per dare forma istituzionale al nostro sodalizio. Non ho qui spazio a sufficienza per ringraziare tutti. Voglio però ricordare i Soci Sostenitori, molti dei quali sono presenti anche con pagine istituzionali. Tra loro c’è Filippo Michelangeli, direttore del mensile Suonare news e grande amico della nostra associazione. Egli si è prodigato per la buona riuscita delle celebrazioni. Ci ha IV

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aperto le porte dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, ha trovato il titolo di questo volume, ci ha supportato nella comunicazione: non gli saremo mai sufficientemente grati. Laura Moro ha voluto ospitare questa pubblicazione nel prestigioso catalogo delle Edizioni Curci, di cui è direttore editoriale. Se «Dentro il pianoforte» ha qualche possibilità di essere ricordato anche in futuro, è soprattutto grazie a lei. Un cenno affettuoso va a Giovanni Oldani, fra i primi estensori dei verbali Aiarp e storico custode delle fotografie dell’associazione; a Salvatore Tarantino, che nella sua veste di segretario ha collaborato alla ricostruzione di tutti i corsi tecnici a cui abbiamo partecipato in mezzo secolo; a Davide Papes, severo custode delle nostre finanze; a Sergio Brunello, il cui apporto negli sviluppi dei rapporti internazionali dell’Aiarp è a dir poco insostituibile; a Giulio Sassi, per la parte dedicata all’albo soci e per l’aiuto che ci ha più volte fornito nella ricostruzione dei dettagli storici. Cristiano Cameroni, a cui passo idealmente la penna al termine di queste pagine perché il racconto possa cominciare, è l’autore del libro. Giornalista e pianista, è da sempre un grande amico dell’Aiarp – e ho il sospetto che oggi, all’indomani di questa piccola fatica letteraria, lo sia ancora di più. A tutti i lettori, siano essi accordatori, pianisti o semplici appassionati, auguro di cuore che quanto troveranno nelle prossime pagine possa trasmettere loro la passione che da sempre ispira le azioni dei soci Aiarp. Se questo avverrà, ne saremo felici. Luciano Del Rio Reggio Emilia, aprile 2019

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SALUTI Michele Campanella – Pianista Nella vita di un pianista la figura dell’accordatore ha una posizione centrale; da lui dipendono gli umori e gli esiti del concerto, in lui il pianista ripone una sorta di speranza che esula dalla razionalità e tocca l’emotività. In lui si possono scaricare le frustrazioni nate dalle incertezze professionali. L’accordatore deve essere un amico, un confidente, una cintura di salvataggio. Talvolta i rapporti tra pianista e accordatore si riducono a brevi saluti e sommarie indicazioni. Eppure il pianista accorto sente nello strumento la personalità dell’accordatore, la sua competenza, la sua sensibilità. È bellissimo quando tra accordatore e pianista si ha una comune scala di valori estetici, un comune spazio di dialogo su tutti gli aspetti che compongono il nostro complesso strumento. Nella vita di un pianista si incontrano tanti accordatori. Nella vita di un accordatore si incontrano tanti pianisti: molti, in entrambi i casi, saranno inevitabilmente dimenticati, pochi rimarranno nella memoria, soprattutto gli amici accordatori che hanno lavorato con noi e per noi. Un saluto cordialissimo per i 50 anni dell’Aiarp!

Paolo Fazioli – Presidente e Fondatore, Fazioli Pianoforti Il sogno di ogni costruttore di pianoforti è vedere il suo strumento su un palcoscenico prestigioso, a fianco di un grande artista. La gratificazione è massima se si creano quegli irripetibili momenti di magia che i frequentatori delle sale da concerto sanno immediatamente riconoscere. Questo succede grazie alla Musica, grazie ad un autorevole Maestro, ma anche grazie ad un Pianoforte capace di trasmettere le intenzioni di chi lo suona. Anche quando si dispone dello strumento di miglior concezione e qualità, è necessario un ulteriore requisito: un Tecnico capace di curarne “a regola d’Arte” la preparazione. Come costruttore che esporta i suoi strumenti in tutto il mondo, esprimo sempre tutto il mio plauso e la mia gratitudine alle tante associazioni che nel mondo forniscono instancabilmente occasioni di formazione, crescita e confronto ai tecnici accordatori, attestandone la preparazione e mettendoli “in rete” in un continuo e proficuo scambio di esperienze. Aiarp è sicuramente fra le virtuose della categoria, e si distingue in più rispetto alle “consorelle” di altre nazioni per dover supplire alla mancanza nel nostro Paese di scuole specifiche per chi intende intraprendere questa professione. Il mio augurio è che l’importante ricorrenza celebrata con questa pubblicazione rappresenti un trampolino per nuove idee e spinte propulsive, sempre più rivolte alle nuove generazioni, per valorizzare e mantenere sempre attuale la complessa e affascinante figura del tecnico accordatore.

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Antonio Monzino – Presidente, DISMAMUSICA Caro Luciano, Summa cum Laude! per l’impegno e la ricerca instancabile di coesione e di valorizzazione del tuo lavoro e dei colleghi riuniti in Aiarp, lavoro tanto amato quanto ancora non sufficientemente riconosciuto a livello Istituzionale. Come suggerisce la nostra età: l’Unione fa la Forza! Questo “credo” condiviso ha sempre accompagnato in parallelo le nostre azioni, permettendoci di raggiungere alcuni obiettivi importanti, ma sappiamo che il cammino non è compiuto... Barra a dritta dunque, incuranti del calendario, con il piacere di celebrare un traguardo raggiunto e completare la nostra “salita” per trasmettere alle future generazioni l’impegno di una vita dedicata. Con Stima ed Amicizia.

Franco Scala – Fondatore e Direttore, Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” – Imola Conosco Luciano Del Rio da moltissimi anni e nutro per lui una profonda stima per la passione con cui si dedica al suo lavoro, alla musica e al mondo del pianoforte. Voglio esprimere i migliori auguri all’Aiarp presieduta da Luciano, Associazione che compie quest’anno 50 anni di attività. Da musicista e docente di pianoforte ho sempre ammirato l’attività dei tecnici accordatori, un’attività spesso in ombra ma dalla quale dipende la resa del musicista in concerto così come nelle ore di studio e perfezionamento. La musica è prima di tutto “suono”, e il “suono” passa attraverso lo strumento musicale che ha bisogno di approfondita conoscenza e fini capacità per essere messo nelle migliori condizioni di funzionare. Auguro all’Aiarp di continuare nella sua attività con vigore, entusiasmo e rinnovati stimoli, nella convinzione che possa dare un concreto contributo alla valorizzazione e allo sviluppo del pianoforte nei suoi molteplici aspetti.

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E ITALI N O I AN Z IA

AIARP QU ALITÀ DA L 1969

RATORI PI A PA N RI

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CORDATOR C A I

TI – ASS O OR C OF

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PRELUDIO 1965 - 1969

L

a fondazione dell’Aiarp risale al 16 maggio 1969. Ma la vicenda che cerchiamo di ricostruire in queste pagine parte molto più lontano. Si apre in effetti con una domanda: come mai gli accordatori italiani – da sempre abituati a vivere e lavorare all’insegna di una completa e imperturbabile autonomia – si riuniscono tutt’a un tratto per formare un’associazione così forte e duratura? Cosa rende improvvisamente necessaria la costituzione dell’Aiarp? Per capirlo dobbiamo indietreggiare di qualche anno e ripercorrere alcuni tratti delle vicende di due grandi della storia del pianoforte: Hans Pollmann e Steno Giulini. I due vengono a contatto all’inizio degli anni Sessanta presso la fabbrica Schulze Pollmann di Pineta di Laives dove lavorano entrambi – il primo come consulente tecnico e progettista, il secondo come presidente e direttore dello stabilimento. Le loro competenze sono complementari: Hans Pollmann, figlio di uno dei fondatori del marchio, vanta un’esperienza straordinaria come costruttore di pianoforti, mentre Steno Giulini (fratello del noto direttore d’orchestra Carlo Maria) è un’autorità nel campo del legno – in special modo del legno di risonanza. È quindi naturale che col crescere della stima reciproca sorga fra i due anche una profonda amicizia. In quanto cittadino tedesco, Pollmann aderisce alla Bund Deutscher Klavierbauer, l’Associazione tedesca di

categoria. Nel 1965, la BDK organizza a Berlino per conto di Europiano il primo congresso europeo di settore; e Hans Pollmann prende parte ai lavori. Ne rimane entusiasta. Gli spunti discussi nelle sessioni sono estremamente stimolanti e le prospettive che schiudono gli appaiono del tutto nuove. Al rientro in Italia, Pollmann e Giulini si confrontano a lungo, si scambiano opinioni. Entrambi riconoscono che il confronto con gli altri mercati è la chiave di un futuro che si preannuncia globale. Allo stesso tempo realizzano però che l’assenza di una Associazione nazionale preclude agli italiani la possibilità di entrare nei gruppi di lavoro che vanno definendo i nuovi scenari del settore. Occorre fare qualcosa: così Giulini e Pollmann iniziano a tastare il terreno presso negozianti e tecnici di tutto il Paese. L’idea dell’Associazione piace, non resta che creare le condizioni per gettarne le basi. Un confronto con l’allora Presidente di Europiano, il tecnico svizzero Osvaldo Sasso, fornisce l’opportunità ideale: per l’organizzazione del Congresso 1969 del sodalizio paneuropeo si scelgono l’Italia e la fabbrica Schulze Pollmann. A lungo Giulini, Pollmann e Sasso lavorano alla preparazione dell’appuntamento: definiscono obiettivi, preparano formulari di adesione, spediscono lettere di invito. Che per la prima volta sono indirizzate in larga parte ad un numero imponente di accordatori italiani.

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In

alto: la prima pagina del fascicolo della rivista europiano

con il resoconto del

A

destra, dall’alto:

Congresso

di

Bolzano

Hans Pollmann

del

1969.

accompagna una visita guidata allo stabilimento schulze

pollmann; un gruppo di accordatori italiani a colloquio; benvenuto alle delegazioni giunte in fabbrica.

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Steno Giulini

durante il discorso di

© 2019 by Edizioni S.r.l. - Milano. TuttiGi iulini diritti sono riservati. In altoCurci a sinistra : Steno apre i lavori

dell’Assemblea che avrebbe portato alla fondazione

AIARP. L’incontro, che si tenne presso la vecchia Camera di Commercio di Bolzano, richiamò alcune fra le figure più eminenti della città. Nella foto in alto a destra, il Commendator Ziller, di

sede della

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L’INIZIO maggio 1969

N

ei racconti della fondazione dell’Aiarp non c’è una sola riga che permetta di ricostruire l’atmosfera generale di quel venerdì 16 maggio 1969 in cui l’associazione prende forma. Fa caldo? C’è il sole? Oppure il vento e le nubi giocano a rincorrersi fra le linee austere della vecchia Camera di Commercio di Bolzano? Steno Giulini, venticinque anni più tardi, descriverà la giornata come “radiosa”. Di certo non è un giorno qualunque. Quella mattina, il Corriere della Sera dedica la prima pagina al “rischio scissione” del PSI, agli “otto punti” del Presidente americano Nixon per la risoluzione del conflitto in Vietnam e alla “dolce sconfitta” del Milan di Rocco e Rivera, che nonostante la modesta débâcle maturata la sera prima all’Old Trafford si avvia alla finale di Coppa dei Campioni che vincerà di lì a pochi giorni contro l’Ajax di Cruijff. Possiamo quasi sentirli, i padri fondatori dell’Aiarp, quando commentano – quotidiano alla mano – i risultati del giorno prima. E forse non sbagliamo neppure se ce li immaginiamo nell’atto di sfoggiare un po’ di sano patriottismo, mentre si apprestano a trascorrere la seconda di tre giornate in compagnia dei colleghi di tutta Europa. È infatti in pieno svolgimento il Congresso Europiano 1969; e la compagine italiana è piuttosto fitta, stando a quello che riferisce il servizio del mensile Strumenti e Musica.

Il testo, che si deve con ogni probabilità alla penna del direttore Bio Boccosi, cita come presenti «i signori Luciano Storti, Benvenuto Meazza, Giuseppe Molteni, Steno Giulini, Salvatore Pennisi, Romolo Brusegan, Angelo Gibelli, Paola Vere, Franco Maiardi, Adone Gerzeli, Ildefonso Giovannelli con il figlio [Albano], Secci, Mascheroni, Cesare Augusto Tallone, Antonio Cuconato, Sergio Rossini, Luigi Corda, Giancarlo Capotondo, Virginio Belli, Francesco Senica». La proposta di formare una Associazione Nazionale viene formulata agli accordatori italiani da Steno Giulini, allora direttore generale della fabbrica di pianoforti Schulze Pollmann e Presidente del Gruppo Nazionale Fabbricanti di Pianoforti. La cosa avviene in modo piuttosto semplice. È ancora Strumenti e Musica a darcene una relazione accurata: «I lavori sono stati aperti dal rag. Steno Giulini, il quale, dopo il rituale saluto ai partecipanti, ha rilevato l’importanza di costituire anche in Italia un serio corpo di assistenti tecnici che possa affiancare l’opera dei fabbricanti e dei negozianti di pianoforti, e che dia l’assoluta tranquillità non solo ai concertisti e ai professionisti, ma

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In

alto a sinistra:

Steno Giulini

apre i lavori

dell’Assemblea che avrebbe portato alla fondazione

Aiarp. L’incontro, che si tiene presso la vecchia Camera di Commercio di Bolzano, richiama alcune fra le figure più eminenti della città. di

sede della

Nella foto in Ziller, allora

alto a destra, il

vice-sindaco di

Commendator Lino Bolzano, nell’atto

di portare agli accordatori italiani il saluto delle autorità cittadine.

Qui

a fianco, il

Prof. Pietro Righini

durante un

passaggio del suo apprezzatissimo intervento dedicato all’acustica del pianoforte.

Durante

la sua prolusione

viene avanzata l’ipotesi di una nuova normalizzazione del diapason: un’istanza che sarebbe stata in seguito

Consiglio d’Europa con la collaborazione Osvaldo Sasso, tecnico svizzero allora presidente di Europiano, che ha un ruolo decisivo nella fondazione di Aiarp. portata al

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anche alle migliaia di giovani pianisti (studenti e dilettanti) che stanno avvicinandosi al pianoforte con grande interesse. La formazione di tecnici specializzati, l’affiatamento e la collaborazione tra loro, l’eliminazione delle riprovevoli gelosie di mestiere, sono i problemi che anche gli italiani devono affrontare con assoluta franchezza e con spirito di abnegazione». Il racconto prosegue quindi citando i due o tre interventi più significativi del dibattito sorto intorno alla nuova proposta; e dando infine un resoconto fulmineo delle procedure di fondazione: «Il sig. Pollmann (…) ha fatto quindi distribuire a tutti i presenti un questionario e una scheda di iscrizione all’A IARP (Associazione

Italiana Accordatori e Riparatori Pianoforti). Il sig. Luciano Storti è stato quindi nominato presidente provvisorio dell’Associazione e i sigg. Molteni e Benvenuto Meazza sono stati eletti rispettivamente segretario e cassiere dell’Associazione stessa». Curiosamente, il primo atto del neo-costituito Consiglio Direttivo è la modifica del nome dell’Associazione: la dicitura “Accordatori e Riparatori” viene modificata in “Accordatori-Riparatori”. Come tiene a precisare il Presidente di Europiano Osvaldo Sasso, grande sostenitore del sodalizio italiano, si esige che ne faccia parte non chi appartiene ad una sola delle due categorie allora ben distinte degli “accordatori” e dei “riparatori”; ma professionisti completi e preparati, che possano fregiarsi di entrambe le qualifiche.

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INDICE

1 Preludio......................................................................................................................................................3 2 L’inizio.......................................................................................................................................................5 3 Aiarp si organizza......................................................................................................................................9 4 Il prezzo giusto.........................................................................................................................................19 5 Uno sguardo internazionale.....................................................................................................................23 6 In cerca di una scuola...............................................................................................................................27 7 Incontri italiani........................................................................................................................................33 8 Altri cambiamenti....................................................................................................................................35 9 Difendere la qualità..................................................................................................................................39 10 Tutti a Pesaro...........................................................................................................................................45 11 Un avvicendamento e una lite.................................................................................................................. 51 12 Nuovi livelli di formazione......................................................................................................................54 13 Un nuovo inizio........................................................................................................................................ 61 14 In Fiera.....................................................................................................................................................64 15 Verso Sacile..............................................................................................................................................70 16 Sempre più forti....................................................................................................................................... 74 17 Cavalese...................................................................................................................................................79 18 Di nuovo in pista......................................................................................................................................84 19 Dieci anni.................................................................................................................................................90 20 Cavalese, atto secondo.............................................................................................................................97 21 E poi, il futuro.......................................................................................................................................100 Testimonianze........................................................................................................................................103 Albo Soci 2019....................................................................................................................................... 105

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