Variazioni Diabelli per pianoforte

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Pubblicato in collaborazione con la Schnabel Music Foundation

Riproduzione della lettera dattiloscritta a p. 12 per gentile concessione della Schnabel Music Foundation

Direzione editoriale: Laura Moro

Redazione: Samuele Pellizzari

Grafica musicale: Paolo Mellini

Revisione musica: Britta Matterne

Traduzione in inglese dell’introduzione: Oliver Dahin

Traduzione in italiano dell’introduzione e delle annotazioni: Jansan Favazzo

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: Edizioni Curci S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2024 by Edizioni Curci S.r.l. – Milano

Tutti i diritti sono riservati / All rights reserved

EC 12187 / ISMN: 9790215922457 www.edizionicurci.it

Prima stampa in Italia nel 2024 da INGRAF Industria Grafica S.r.l., Via Monte San Genesio, 7 – Milano

RINGRAZIAMENTI

Sin da quando abbiamo creato la Schnabel Music Foundation, nel 2002, pianisti da tutto il mondo ci comunicano il loro desiderio e la loro esigenza di possedere l’edizione di Artur Schnabel delle Variazioni Diabelli di Beethoven.

Oggi siamo lieti che, grazie alla collaborazione con le Edizioni Curci, venga pubblicata una nuova edizione riveduta e corretta. Artur Schnabel stesso, ma anche il figlio Karl Ulrich e la nuora Helen Schnabel stabilirono un rapporto con le Edizioni Curci, dapprima per la pubblicazione delle 32 Sonate per pianoforte di Beethoven. Seguirono altre edizioni e una pubblicazione didattica originale. Le Edizioni Curci mantengono quindi una lunga tradizione di collaborazione con i musicisti della famiglia Schnabel. Siamo certi che questa edizione aggiornata delle Variazioni Diabelli sarà accolta con favore dai pianisti di oggi.

Ringraziamo Laura Moro e Samuele Pellizzari delle Edizioni Curci per aver accolto questo importante progetto, per i loro consigli e il loro aiuto, nonché Britta Matterne per il suo ampio e prezioso contributo e per il lavoro di preparazione della nuova edizione.

Ann Schnabel Mottier e François Mottier Schnabel Music Foundation

ACKNOWLEDGMENTS

Ever since we created the Schnabel Music Foundation in 2002 we have been hearing from pianists around the world about their desire and need to own Artur Schnabel’s edition of Beethoven’s Diabelli Variations.

Today we are delighted that through the collaboration with Edizioni Curci a new and revised edition is being released.  Artur Schnabel himself, but also his son Karl Ulrich and daughter-in-law Helen Schnabel established a relationship with Edizioni Curci, first for the publication of Beethoven’s 32 Piano Sonatas. Other editions and an original pedagogical study followed. Thus Edizioni Curci has a long tradition of cooperation with the musicians of the Schnabel family. We are confident that this updated edition of the Diabelli Variations will be welcomed by today’s pianists.

DANKSAGUNG

Seit der Gründung der Schnabel Music Foundation im Jahr 2002 haben wir von Pianisten aus aller Welt gehört, dass sie Artur Schnabels Ausgabe von Beethovens Diabelli-Variationen unbedingt besitzen wollen.

Heute freuen wir uns, dass durch die Zusammenarbeit mit Edizioni Curci eine neue und überarbeitete Ausgabe erscheint. Artur Schnabel selbst, aber auch sein Sohn Karl Ulrich und seine Schwiegertochter Helen Schnabel haben über die Jahre eine Beziehung zu Edizioni Curci aufgebaut,  zuerst bei der Veröffentlichung von Beethovens 32 Klaviersonaten. Es folgten weitere Notenausgaben und eine pädagogische Originalstudie. Edizioni Curci kann also auf eine lange Tradition der Zusammenarbeit mit den Musikern der Familie Schnabel zurückblicken. Wir sind zuversichtlich, dass diese aktualisierte Ausgabe der Diabelli-Variationen von den Pianisten von heute begrüßt werden wird.

We thank Laura Moro and Samuele Pellizzari of Edizioni Curci for taking on this important project, for their advice and help, as well as Britta Matterne for her extensive, invaluable contributions and work preparing the new edition.

Wir danken Laura Moro und Samuele Pellizzari von Edizioni Curci für die Umsetzung dieses bedeutsamen Projekts, für ihren Rat und ihre Hilfe sowie Britta Matterne für ihre umfangreichen, unschätzbaren Beiträge und ihre Arbeit bei der Vorbereitung der neuen Ausgabe.

François Mottier

Ann Schnabel Mottier und François Mottier

Schnabel Music Foundation

PREFAZIONE ALL’EDIZIONE ORIGINALE

La diteggiatura, i segni di pedale, le indicazioni di metronomo e quelle riguardanti le pause tra le variazioni sono del Curatore. Tutte le sue ulteriori aggiunte sono stampate in formato più piccolo rispetto al testo originale oppure poste tra parentesi. In alcuni passaggi la diteggiatura e i segni di pedale sono di Beethoven; in questi casi c’è sempre una nota a piè di pagina corrispondente.

INTRODUZIONE

La ristampa di un’edizione che ha quasi cento anni solleva naturalmente delle questioni di metodo. Bisogna stampare l’originale così com’è, senza revisioni, o è compito del curatore integrare nuove scoperte e documenti, correggere errori, rimuovere incoerenze? Quando Artur Schnabel iniziò il suo lavoro di edizione, la possibilità di consultare i documenti originali, all’epoca di proprietà privata o pubblica, era assai limitata – oggigiorno, al contrario, sono tutti raccolti nella Beethoven-Haus di Bonn e si possono persino consultare online. Schnabel poteva ottenere risposta alle sue domande sulle Variazioni su un valzer di Anton Diabelli per pianoforte/Variazioni Diabelli soltanto scrivendo ai proprietari dei documenti originali e fidandosi ciecamente

PREFACE TO THE ORIGINAL EDITION

Fingering, pedal signs, metronome marks and also the indications regarding the intervals between the variations are the Editor’s own. All his other additions are either printed in smaller type than the original text or are bracketed. In some of the passages the fingering and pedal signs are Beethoven’s; in such cases there is always a corresponding footnote.

VORWORT WIE IN DER ORIGINALAUSGABE

Fingersätze, Pedalzeichen, Metronomangaben und auch die Angaben der Zeitabstände zwischen den Variationen sind vom Herausgeber. Alle anderen Zusätze des Herausgebers sind entweder kleiner gedruckt als der Originaltext oder durch Klammern eingeschlossen. An einigen Stellen stammen Fingersätze und Pedalzeichen von Beethoven; Fußnoten weisen jeweils darauf hin.

Artur Schnabel

INTRODUCTION

The reissue of an edition that is almost one hundred years old naturally raises questions of method. Should the original be printed as it stands, without revision, or is it the editor’s task to incorporate new findings and documents, correct errors, and remove inconsistencies? When Artur Schnabel began his edition, he was severely limited in his ability to consult the original documents, which at the time were in private or state ownership – in contrast to today, where they are collected at the Beethoven House in Bonn, and can even be viewed online. Schnabel’s questions regarding the Variations on a Waltz by Anton Diabelli for Piano/Diabelli Variations could only be answered by writing to the owners of the original documents and blindly trusting their replies. Given that access to the sources is an easier undertaking today, the present publisher

INTRODUCTION

Bei der Neuherausgabe einer Edition, die vor annähernd 100 Jahren entstand, stellen sich gleich zu Beginn einige Fragen bezüglich der Herangehensweise. Sollte die Ausgabe ungesehen bzw. nicht überprüft genau so abgedruckt werden oder wäre es im Sinne des Herausgebers neue Erkenntnisse und Dokumente mit einfließen zu lassen, Fehler zu korrigieren und Ungereimtheiten auszumerzen? Als Artur Schnabel mit der Edition begann waren seine Möglichkeiten begrenzt, hinsichtlich der Einsicht in Originaldokumente. Denn diese waren nicht wie heute im Beethoven Haus in Bonn an einer Stelle beisammen und zudem noch digital einsehbar, sondern befanden sich in privaten und staatlichen Händen. Schnabels Fragen bezüglich der Veränderungen über einen Walzer

Artur Schnabel

delle loro risposte. Dal momento che l’accesso alle fonti è oggi un’impresa più facile, l’editore attuale ha deciso di pubblicare un’edizione rivista –focalizzandosi non su una revisione completa o linguistica delle note a piè di pagina di Artur Schnabel, ma piuttosto verificando i suoi commenti e correggendo dettagli minori senza alterare il contenuto o le ragioni per cui Schnabel li ha inclusi.

decided to publish a revised edition of Artur Schnabel’s original edition – focusing not on a complete revision or linguistic edit of Schnabel’s footnotes, but rather on checking his comments and correcting minor details, without distorting the content or Schnabel’s reasons for including his comments.

von Anton Diabelli für Klavier/Diabelli-Variationen konnten nur mit Hilfe von Briefen an die jeweiligen Besitzer der Originaldokumente geklärt werden und er musste sich auf deren Antworten verlassen, ohne sie selbst überprüfen zu können. Aufgrund der heute leichter zugänglichen Quellen, entschied sich der Verlag dazu, eine überarbeitete Version von Artur Schnabels Original-Edition zu veröffentlichen und diese behutsam neu editieren zu lassen. Das Augenmerk liegt bei dieser Ausgabe aber nicht auf einer kompletten Umarbeitung oder sprachlichen Überarbeitung von Schnabels Fußnoten, sondern eben darin, seine Anmerkungen zu überprüfen und gegebenenfalls kleinere Stellen zu korrigieren ohne jedoch den Inhalt oder Schnabels Intention für die Verfassung eines Kommentars zu verfälschen.

Artur Schnabel è oggi conosciuto soprattutto come pianista ed è ancora considerato uno tra i più importanti interpreti di Beethoven mai vissuti; in aggiunta alla sua carriera sul palcoscenico, però, ha spesso lavorato anche come curatore. Una delle sue prime fatiche superstiti è l’edizione dei quattro Altwiener Waltzen di Johann Strauss del 1908, pubblicata nei Velhagen & Klasings Monatshefte Seguirono ulteriori edizioni in collaborazione con Carl Flesch, con cui suonava in duo e curò le Sonate per violino di Mozart nel 1912 per l’editore C.F. Peters di Lipsia. Nel 1928, ancora con Flesch, C.F. Peters pubblicò anche le Sonate per violino di Brahms. Nel tempo trascorso tra queste due edizioni, oggi fuori catalogo, Schnabel preparò quella delle Variazioni Diabelli, che rimasero sempre un cavallo di battaglia nel suo repertorio. Nel 1945, per esempio, scrisse a sua moglie, la cantante Therese Behr-Schnabel, di un concerto ad Ann Arbor, Michigan:

Artur Schnabel is now known primarily as a pianist and is still considered one of the most important interpreters of Beethoven ever to have lived, but in addition to his career on the musical stage he also worked often as an editor. One of his earliest surviving efforts is the edition of four Waltzes of Old Vienna by Johann Strauss dating from 1908, which was published in Velhagen & Klasings Monatshefte Further editions followed in collaboration with his duo partner Carl Flesch, with whom he edited Mozart’s violin sonatas in 1912 for publisher C.F. Peters in Leipzig. In 1928, again with Flesch, C.F. Peters also released the Brahms violin sonatas. In the time between these two, now outof-print editions, Schnabel prepared the edition of the Diabelli Variations, a staple in his repertoire throughout his life. In 1945, for example, he wrote to his wife, the singer Therese Behr-Schnabel, about a concert in Ann Arbor, Michigan: “The Diabellis are on Monday, and I’m

Artur Schnabel ist heute hauptsächlich als Pianist bekannt und gilt auch immer noch als einer der wegweisendsten Interpreten von Beethovens Werken. Neben seiner musikalischen Bühnenlaufbahn ist er auch immer wieder als Herausgeber tätig geworden. Eine der ersten überlieferten Bearbeitungen ist eine Herausgabe von 4 Altwiener Walzern von Johann Strauss aus dem Jahr 1908, erschienen bei Velhagen & Klasings Monatshefte. Weitere Editionen folgten in Zusammenarbeit mit seinem Duo Partner Carl Flesch mit dem er 1912 beim Verlag C.F. Peters in Leipzig die Violinsonaten von Mozart herausgab. Ebenfalls mit Flesch wurden 1928 noch die Violinsonaten von Brahms veröffentlicht, auch bei C.F. Peters. In die Zwischenzeit dieser heute teilweise vergriffenen Editionen fällt die Herausgabe der Diabelli-Variationen die Artur Schnabel Zeit seines Lebens immer wieder selber in zahlreichen Konzerten spielte. So schreibt er 1945 an seine Ehefrau die SängerinTherese

«Le Diabelli sono programmate per lunedì, e io non vedo davvero l’ora. È un brano molto divertente»1

L’edizione di Artur Schnabel delle Variazioni Diabelli op. 120 fu pubblicata per la prima volta da Ullstein a Berlino nel 1924, come numero 209 nella serie delle edizioni Tonmeister. In aggiunta, Schnabel curò anche la revisione delle 32 Sonate per pianoforte, che furono pubblicate tra il 1924 e il 1927. Ullstein ingaggiò rinomati musicisti del tempo per le edizioni Tonmeister; per le numerose edizioni per pianoforte, tra gli altri, Moritz Rosenthal, Conrad Ansorge, Bruno Eisner, Moritz Mayer-Mahr e Eugen d’Albert.

actually looking forward to it. The piece is very entertaining.”1

L’archivio dell’Accademia delle Arti di Berlino conserva oggi sia un’edizione delle Variazioni sia i materiali di lavoro di Schnabel. Un’edizione delle Variazioni con annotazioni a penna –vergate probabilmente dallo stesso Schnabel – è catalogata con il numero d’archivio ASA-1172, i materiali di lavoro con il numero ASA-516. Questi ultimi sono costituiti dalle domande che aveva mandato ai proprietari dei manoscritti originali di Beethoven menzionati prima. Il primo documento in ASA-516 è intitolato come segue: “Si prega di far controllare: nelle tre stampe originali (Diabelli e Ciappi e Diabelli) alla Biblioteca di Stato di Berlino,

1 Artur Schnabel a Therese Behr-Schnabel, Chicago, 31 marzo 1945. Lettera pubblicata in Britta Matterne, Ann Schnabel Mottier (a cura di), Ein halbes Jahrhundert Musik. Der Briefwechsel Artur Schnabel und Therese BehrSchnabel 1900–1951 (3 volumi) (Hofheim: Wolke Verlag, 2016), 1351.

The first printing of Artur Schnabel’s edition of the Diabelli Variations op. 120 was published by Ullstein in Berlin in 1924 as number 209 in the series of Tonmeister editions. In addition, Schnabel also arranged and revised the thirty-two piano sonatas, which were published between 1924 and 1927. Ullstein engaged renowned musicians of the time for the Tonmeister editions; in the numerous piano editions, they include Moritz Rosenthal, Conrad Ansorge, Bruno Eisner, Moritz MayerMahr, and Eugen d’Albert.

Behr-Schnabel über ein Konzert in Ann Arbor/Michigan: „Montag steigen hier die Diabelli. Darauf freue ich mich eigentlich. Das Stück ist so unterhaltend.“1

Die Erstausgabe von Artur Schnabels Edition der Diabelli-Variationen op. 120 erschien 1924 beim Ullstein Verlag in Berlin in der Reihe der Tonmeister Ausgaben unter der Nummer 209.Neben den Diabelli-Variationen entstanden von Schnabel auch Bearbeitungen bzw. Überarbeitungen der 32 Klaviersonaten die von 1924 bis 1927 vom Verlag herausgegeben wurden. Für die Tonmeister Ausgaben wurden von Ullstein namhafte Musiker der Zeit engagiert, so finden sich unter den zahlreichen Klavier-Ausgaben als Herausgeber u.a. Moritz Rosenthal, Conrad Ansorge, Bruno Eisner, Moritz MayerMahr und Eugen d’Albert.

The Archive of the Academy of Arts in Berlin today holds both an edition of the variations and Artur Schnabel’s working materials. An edition of the variations with markings in pencil – presumably by Schnabel himself –is catalogued under archive number ASA-1172, the working materials under ASA-516. The latter documents are the questions he sent or had sent to the owners of Beethoven’s original manuscripts mentioned above. The first document in ASA-516 is headed as follows: “Please have checked: in the three original prints (Diabelli and Cappi and Diabelli) in the Berlin Staatsbibliothek, and in the manuscript

1 Artur Schnabel to Therese Behr-Schnabel, Chicago, March 31, 1945. Published in Britta Matterne, Ann Schnabel Mottier (eds.), Ein halbes Jahrhundert Musik. Der Briefwechsel Artur Schnabel und Therese Behr-Schnabel 1900–1951 (3 volumes) (Hofheim: Wolke Verlag, 2016), 1351.

Im Archiv der Akademie der Künste sind heute sowohl eine Ausgabe der Variationen zu finden als auch Artur Schnabels Arbeitsmaterialien. Eine Ausgabe der Variationen mit Bleistift Eintragungen – vermutlich von Schnabel selbst – sind unter der Archivnummer ASA-1172 verzeichnet, das Arbeitsmaterial unter ASA-516. Bei letzteren Dokumenten handelt es sich um die oben erwähnten Fragen, die er schriftlich an die Besitzer der Originalmanuskripte Beethovens sandte bzw. senden ließ. Das erste Dokument aus ASA-516 wird eingeleitet mit: „Bitte nachprüfen zu lassen: in Berlin Staatsbibliothek in den ersten drei Originaldrucken (Verleger Diabelli und

1 Artur Schnabel an Therese Behr-Schnabel: Chicago, 31. März 1945. Veröffentlicht in: Britta Matterne, Ann Schnabel Mottier, Ein halbes Jahrhundert Musik. Der Briefwechsel Artur Schnabel und Therese Behr-Schnabel 1900–1951, (in 3 Bde.) Wolke Verlag (Hofheim) 2016, S. 1351.

e nel manoscritto a Francoforte sul Meno, in possesso del signor Otto2 Koch”; seguono quindi le domande, che riguardano un’ampia gamma di questioni, tra cui alterazioni, possibili note o accordi sbagliati, indicazioni di tempo, simboli di ottava, punti di staccato, dinamiche, e così via. Le risposte, sia dalla Biblioteca di Stato di Berlino sia da Louis Koch, sono sopravvissute, e insieme a questi materiali fanno luce sul meticoloso metodo di lavoro di Artur Schnabel. Ciò nonostante, non è stato possibile risolvere tutti i problemi e, rivedendo il materiale, si è scoperto che le risposte avevano determinato l’insinuarsi di un certo numero di incoerenze minori all’interno del testo musicale. Possiamo presumere che Artur Schnabel le avrebbe notate se avesse avuto accesso diretto ai documenti, il che avrebbe reso superflua qualche nota (un problema cui allude egli stesso in alcune di loro). Quanto segue illustra una selezione di questi problemi critici e il modo in cui sono stati affrontati in questa nuova edizione. C’è tuttavia un aspetto che non si è potuto risolvere con chiarezza: l’edizione che Schnabel usava per il suo stesso lavoro. L’archivio di Schnabel contiene una copia dell’edizione Breitkopf & Härtel (1862-1865), che egli menziona anche nelle note 3. Sembra che abbia utilizzato anche l’edizione J.G. Cotta (1891), curata in parte da Hans von Bülow.

in Frankfurt/Main, in the possession of Mr. Otto 2 Koch”; the questions then follow, and concern a range of issues, such as accidentals, possible wrong tones and chords, tempo indications, octave symbols, staccato dots, dynamics, and so on. The replies, from both the Staatsbibliothek Berlin and Louis Koch, have survived, and together these materials shed light on the meticulous way Artur Schnabel worked. Nevertheless, it has not been possible to resolve all issues and, while revising the material, it was found that the replies had allowed a number of minor inconsistencies to creep into the musical text. We can assume that Artur Schnabel would have noticed these had he had access to the documents himself, which would have obviated the need for some footnotes (a problem he specifically refers to in some of them). The following sets out a few of these critical issues and the manner in which they were addressed in the present new edition. One aspect, however, could not be clearly resolved, and that concerns the edition Schnabel used for his own work. The Schnabel archive contains a copy of the Breitkopf & Härtel edition (1862-1865), which he also mentions in the footnotes. 3 He also appears to have utilized the J.G. Cotta edition (1891), in part edited by Hans von Bülow.

Cappi und Diabelli), wie in: Frankfurt a.M. im Manuscript, im Besitz von Herrn Otto2 Koch“; darauf folgen die oben erwähnten Fragen. Es handelt sich hierbei um verschiedenste, so geht es um Vorzeichen, vermeintlich falsche Töne und Akkorde, Tempoangaben, Oktavazeichen, Staccatopunkte, Dynamikbezeichnungen etc. Auch die Antworten sowohl aus der Staatsbibliothek Berlin und Louis Koch sind vorhanden. Es lassen sich anhand dieser Materialien Rückschlüsse auf Artur Schnabels Arbeitsweise ziehen, die in recht akribischer Form erfolgten. Dennoch konnten – nach heutigem Standpunkt – nicht alle Sachverhalte geklärt werden und beim Überarbeiten des Materials wurde festgestellt, dass sich durch die Antworten einige kleinere Unstimmigkeiten eingeschlichen hatten. Es ist davon auszugehen, dass wenn Artur Schnabel selbst Einsicht in die Dokumente gehabt hätte, ihm die Ungereimtheiten aufgefallen und die ein oder andere Fußnote nicht so im Druck erschienen wäre. In einigen Fußnoten weist er auf dieses Problem hin. Im Folgenden werden ein paar dieser kritisch anzusehenden Punkte dargestellt und wie damit in der hier vorliegenden neuen Ausgabe umgegangen wurde. Ein Punkt konnte jedoch nicht eindeutig geklärt werden, mit welcher Ausgabe Schnabel für die Edition arbeitete. Im Nachlass befindet sich ein Exemplar von Breitkopf & Härtel (1862-1865), welches er auch in den Fußnoten erwähnt.3 Auch die Edition von J.G. Cotta (1891) bearbeitet u.a. von Hans von Bülow scheint er zum Vergleich hinzugezogen zu haben.

2 Artur Schnabel si sbagliava sul nome del proprietario del manoscritto. Si trattava di Louis Koch.

3 V. ASA-1224.

2 Artur Schnabel was mistaken regarding the name of the owner of the manuscript. It was Louis Koch.

3 See ASA-1224.

2 Artur Schnabel irrte sich in Bezug auf den Namen des Besitzers des Manuskripts. Es handelte sich hierbei um Louis Koch 3 Vgl. ASA-1224.

pianista, sua corrispondente, che chiedeva in merito all’utilizzo dei numeri romani all’interno delle edizioni di Beethoven curate da Artur Schnabel. (Archivio dell’Accademia delle Arti di Berlino)

pianist correspondant asking for roman numerals used by Artur Schnabel in his Beethoven editions. (Archive of the Academy of Arts in Berlin)

Pianistin, welche sich nach den Römischen Ziffern in Artur Schnabels Beethoven-Editionen erkundigt hatte. (Archiv der Akademie der Künste in Berlin)

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DIABELLI-VARIATIONEN

33 VERÄNDERUNGEN

über einen Walzer von Anton Diabelli für Klavier op. 120

Antonia von Brentano gewidmet

Ludwig van Beethoven Op. 120

Ludwig van Beethoven

a) Pausa – prima di attaccare la variazione che segue – di circa sei quarti e un ottavo (ancora in tempo di valzer).

a) Pausa – prima di attaccare la variazione che segue – di circa sei quarti e un ottavo (ancora in tempo di valzer).

a) Silence – before attacking the next variation – of about six quarter-note rests and one eighth-note rest (still in Waltz-time).

a) Silence – before attacking the next variation – of about six quarter-note rests and one eighth-note rest (still in Waltz-time).

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2024 by EDIZIONI CURCI S.r.l. Tutti i diritti sono riservati www.edizionicurci.it

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a) Luftpause – vor der folgenden Variation – etwa sechs Viertel und ein Achtel (im Zeitmaß des Walzers).

a) Luftpause – vor der folgenden Variation – etwa sechs Viertel und ein Achtel (im Zeitmaß des Walzers).

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a) Più facile per mani piccole:

b) Pausa di circa cinque quarti (i valori vanno contati, naturalmente, nel tempo della variazione precedente).

a) Easier for small hands:

b) Silence of about five quarter-note rests (the values to be counted, of course, in the time of the variation preceding).

a) Für kleine Hände leichter:

b) Luftpause etwa fünf Viertel (die Werte selbstverständlich, immer im Zeitmaß des vorangehenden Stücks zu zählen).

a) In alcune edizioni, erroneamente: Re3 – La3 –Fa4 sul primo quarto. [Ma non nel manoscritto, nella trascrizione o nella prima edizione.]

b) La legatura dal Mi3 al Mi3 che si trova in alcune edizioni è sbagliata.

a) In some editions erroneously: D 4 – A4 – F 5 at the first beat. [But not in the MS., transcript or the first edition.]

b) The tie from “E4” to “E4” found in some editions is wrong.

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a) In mancher Ausgabe irrtümlich: d1 – a1 – f2 zum ersten Viertel. [Nicht aber in Manuskript, Abschrift oder der Erstausgabe.]

b) Der in einigen Ausgaben stehende Haltebogen von „e1“ zu „e1“ ist falsch.

& ?

a) Nella prima edizione il terzo quarto è: &

a) Nella prima edizione il terzo quarto è:

Il Curatore si attiene comunque al manoscritto, per cui: Re4 – Si4. La legatura dal Si4 al successivo Si4 manca in alcune edizioni.

a) In the first edition the third beat is:

a) In the first edition the third beat is:

œ the Editor adheres, however, to MS. thus: D5 – B5. The tie from “B5” to the next “B5” is missing in some editions.

a) In der Erstausgabe heißt das dritte Viertel:

a) In der Erstausgabe heißt das dritte Viertel:

œ im Manuskript, dem hier der Herausgeber folgt, hingegen nur d2 – h2. Der Haltebogen von „h2“ zum nächsten „h2“ fehlt bei einigen.

b) [Il “decrescendo” e il “p” sono marcati, nel manoscritto, con inchiostro rosso; nella prima edizione, le due indicazioni di dinamica sono usate come qui.]

a) Nella prima edizione il terzo quarto è: &

Il Curatore si attiene comunque al manoscritto, per cui: Re4 – Si4. La legatura dal Si4 al successivo Si4 manca in alcune edizioni.

c) Pausa di tre quarti.

Curatore si attiene comunque al manoscritto, per cui: Re4 – Si4. La legatura dal Si4 al

b) [Il “decrescendo” e il “p” sono marcati, nel manoscritto, con inchiostro rosso; nella prima edizione, le due indicazioni di dinamica sono usate come qui.]

c) Pausa di tre quarti.

b) [The “decrescendo” and the “p”, are inscribed in red ink in the MS.; in the first edition, the two dynamic designations are used as here.]

the Editor adheres, however, to MS. thus: D5 – B5. The tie from “B5” to the next “B5” is missing in some editions.

a) In the first edition the third beat is: &

c) Silence = three quarter-note rests.

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the Editor

b) [The “decrescendo” and the “p”, are inscribed in red ink in the MS.; in the first edition, the two dynamic designations are used as here.]

c) Silence = three quarter-note rests.

b) [Das „decrescendo“ und das „ p“, sind im Manuskript in roter Tinte eingetragen, im Erstdruck sind die beiden Dynamikbezeichnungen wie hier übernommen.]

a) In der Erstausgabe heißt das dritte Viertel: &

im Manuskript, dem hier der Herausgeber folgt, hingegen nur d2 – h2. Der Haltebogen von „h2“ zum nächsten „h2“ fehlt bei einigen.

c) Luftpause: drei Viertel.

b) [Das „decrescendo“ und das „ p“, sind im Manuskript in roter Tinte eingetragen, im Erstdruck sind die beiden Dynamikbezeichnungen wie hier übernommen.]

im Manuskript, dem hier der Herausgeber folgt, hingegen nur d2 – h2. Der Haltebogen von „h2“ zum nächsten „h2“ fehlt bei einigen.

c) Luftpause: drei Viertel.

a) La prima parte di questa quarta variazione ha solo quindici battute nelle copie originali. Una sedicesima battuta:

(tra la quinta e la sesta battuta) è stata inserita in seguito: un’aggiunta impudente, non autorizzata e priva di senso.

b) [Nel manoscritto, ma non nella prima edizione, è indicato un La2 – Re  3.]

a) The first part of this fourth variation has only fifteen bars in the original copies. A sixteenth bar:

(between the fifth and sixth bar) has been intercalated later, an impudent, unauthorized and senseless addition.

b) [In the MS., but not in the first edition, A3 – D  4 is noted.]

a) Der erste Teil dieser vierten Variation hat in den Originalvorlagen nur fünfzehn Takte. Ein sechzehnter Takt:

(zwischen fünftem und sechstem auszuführen) wurde später unbefugt, unverständig und dreist eingeschoben.

b) [Im Manuskript, nicht aber in der Erstausgabe, ist a – dis1 notiert.]

a) Nel manoscritto, a cui si attiene il Curatore, il quarto ottavo (mano destra) è solo un Sol4. Tuttavia, nell’edizione originale, rivista dallo stesso Beethoven, si trova Mi4 – Sol4 b) Pausa di tre quarti.

a) In the MS. to which the Editor adheres, the fourth eighth-note (right hand) is only: “G5”, but in the original edition, revised by Beethoven himself, one finds: E5 – G5. b) Silence = three quarter-note rests.

a) Im Manuskript, dem der Herausgeber folgt, heißt das vierte Achtel (R.H.) nur: „g2“, in der von Beethoven überprüften Originalausgabe hingegen: e2 – g2. b) Luftpause: drei Viertel.

a) Nelle copie originali il segno cromatico prima del Fa 3 si trova soltanto al terzo quarto. Tuttavia, è difficile immaginare che al primo quarto si intenda ancora un Fa3 b)[Il manoscritto e la trascrizione corretta usano il segno di ritornello e le parentesi di Prima Volta e Seconda Volta per la parte 2, mentre la prima edizione non usa il segno di ritornello e trascrive la musica.]

a) In the original copies the chromatic sign before “F  4” is only to be found at the third beat. One can hardly imagine, however, that at the first beat “F 4” is still intended.

b) [The MS. and the corrected transcript use repetition marks and Prima Volta and Seconda Volta brackets for part 2, whereas the first edition does not use repetition marks and writes out the musical text.]

a)Das Versetzungszeichen vor „fis1“ steht in den Originalvorlagen erst vor dem dritten Viertel. Es ist aber kaum anzunehmen, dass zum ersten Viertel noch „f 1“ gemeint ist.

b)[Das Manuskript und die korrigierte Abschrift verwenden für den 2. Teil Wiederholungszeichen und Prima-Volta- und Seconda-Volta-Klammern, die Erstausgabe verwendet hingegen keine Wiederholungsbezeichnungen und schreibt den Notentext aus.]

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