Quando incontri una leggenda (anteprima)

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Foto di copertina: © Cristian Trappolini Artwork di copertina: Francesca Centuori Redazione: Jansan Favazzo Impaginazione: Silvia Ballarin Proprietà per tutti i Paesi: Edizioni Curci S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2023 by Edizioni Curci S.r.l. – Milano Tutti i diritti sono riservati EC12391 / ISBN: 9788863954272 www.edizionicurci.it Prima stampa in Italia nel 2023 da PressUp S.r.l. - Roma


PREFAZIONE di Mauro Pagani

«Beato l’uomo che incontra buoni maestri!». Quando, ad alta voce, pervaso da una certa aura di sacralità, il maestro Chiari, più volte, lo ripeteva, appoggiato con piglio severo alla sua scrivania, a fatica trattenevamo un sorriso. A molti di noi della classe V C quella frase appariva come una sorta di autocelebrazione che spesso ci toccava sentire. Con il trascorrere degli anni cominciai però a rendermi conto di quanto su quell’argomento specifico avesse ragione. Incontrare un maestro è un meraviglioso regalo della sorte. Ti spinge a tirar fuori il meglio di te, rammentandoti la tua distanza dalle stelle. E come? Insegnandoti, prima di ogni altra cosa, a onorare le doti che la sorte ti ha donato, coltivandole con rispetto, cura e sacrificio. Spingendoti a difenderti dai tuoi difetti, prima riconoscendoli e poi imparando, giorno dopo giorno, a trasformarli in una peculiarità della tua espressione artistica e personale. È stato emozionante e divertente immergermi in questo diario di viaggio, pregno di lavoro e di passione. Tanti gli episodi curiosi, intensi, scanditi dal ripetersi costante di incontri, chiacchiere, note e parole. Storia di un rapporto prezioso, tra un gran musicista, Mauro di Domenico, e il Maestro dei maestri, Ennio Morricone. Mauro, un uomo dal grande talento e dall’animo delicato. Un fantastico compagno di viaggio e di lavoro, un amico sempre presente, col quale ho avuto la fortuna di condividere dischi e chilometri. Per me uno dei più bei regali della vita. Ennio Morricone, autentico genio del cui peso culturale è persino difficile parlare con la profondità e il rispetto dovuti. © 2023 by Edizioni Curci S.r.l. - Milano. Tutti i diritti sono riservati.

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PREFAZIONE di Beppe Vessicchio

Il linguaggio della musica è un idioma che intride l’anima e allo stesso tempo trova linfa negli anfratti dell’io più profondo, permettendo a chi lo intende con consapevolezza grammaticale di ricavare analisi dettagliate sulla natura psicoemotiva di un compositore. Il Maestro Ennio Morricone, genio creativo che ha trovato la sua maggior fama nella musica applicata alle immagini cinematografiche, padroneggiava il discorso musicale con tale capacità di invenzione da riuscire a far convivere nella stessa trama sia esche melodiche infallibili che intrecci governati da pura logica, provocando la sfera delle emozioni ma anche quella intellettivo-cognitiva. Il tutto con rara abilità. Mauro Di Domenico, oltre a essere persona di squisita cordialità, è riconosciuto come una eccellenza nel panorama chitarristico. Grazie alle sue doti umane, all’inappuntabile formazione classica e a una profonda dedizione alla musica, linguaggio universale di amore e di pace, ha potuto edificare con il compianto Maestro una lunga e solida amicizia, intrecciando moti sentimentali e professionali. In questo suo libro-tributo, lo scrittore ha voluto condividere con i lettori il proprio privilegiato punto di vista sul rapporto instaurato e intrattenuto sia con l’uomo che col compositore. Mauro inizia il suo racconto partendo dalla propria adolescenza musicale e da un 45 giri del Maestro che ne impregnò lo sviluppo. È molto significativo il valore che nella narrazione assume quest’oggetto discoidale, perché racchiude in sé stesso sia una genesi che un destino. © 2023 by Edizioni Curci S.r.l. - Milano. Tutti i diritti sono riservati.

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QUANDO INCONTRI UNA LEGGENDA

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Leggendo queste pagine parteciperemo del loro primo contatto fino all’ultimo fugace saluto, passando per confidenziali opinioni sul panorama artistico degli ultimi anni, sbirciando teneri quadretti di natura affettivo-familiare e confronti dialettici squisitamente tecnici. Mauro ha custodito e custodisce con cura questo tesoro aggiungendo testimonianze artistiche fornite da storici e fidati collaboratori, e ci permette di aggiungere altre immagini da affiancare al suono con il quale il compositore si è donato a noi tutti durante la sua lunga carriera artistica.

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Una migliore comprensione della musica e della sua origine può farci capire meglio anche le nostre motivazioni e paure, i nostri desideri e ricordi, e persino la comunicazione nel senso più ampio del termine. (Daniel Levitin)

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Spesso, i sogni dei bambini si avverano. Capita quando l’imponderabile, la determinazione e un pizzico di fortuna si mescolano insieme, secondo la formula magica del cercare per incontrare: una caccia al tesoro incessante, che muta il sogno in realtà e finisce per fare incontrare un po’ anche sé stessi. Tutto è cominciato nella mia Napoli. Avevo nove anni e, da qualche tempo, mi ero ritrovato a fischiettare lo stesso motivo per giornate intere. A casa non ne potevano più e mi chiamavano Mauruccio siscariello. Responsabile delle insofferenze dei miei familiari era il tema musicale tratto dalla colonna sonora del film Per un pugno di dollari di Sergio Leone: lato B del mio 45 giri, traccia Titoli. Avevo convinto mio padre Lello a comprarmi il vinile dopo aver rivisto il film non so più quante volte, per due giorni di fila – con i mezzi di allora, l’unica alternativa per riascoltare la musica era rivedere la pellicola. All’epoca vivevo alla Riviera di Chiaia, poco lontano dal lungomare, e dall’androne del mio palazzo si accedeva alla sala del cinema Amedeo. Così, con la bonaria complicità della proprietaria, mi c’intrufolavo durante la proiezione e, rapito dall’emozione, mi godevo la musica. Il 45 giri pose fine alle mie incursioni. Torturai il disco con ascolti continui – il lato A, con il tema per tromba e orchestra, e il lato B © 2023 by Edizioni Curci S.r.l. - Milano. Tutti i diritti sono riservati.

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MAURO DI DOMENICO

con quel fischio che mi aveva stregato – e sulla sua copertina lessi per la prima volta un nome che non avrei dimenticato più: Ennio Morricone. Iniziò allora la mia caccia al tesoro.

Malgrado il papà tenore e la mamma pianista per diletto, quel bambino non poteva ancora immaginare il suo futuro da musicista. Poi, a dodici anni, un’altra folgorazione: il gruppo prog-rock Procol Harum e la loro Whiter Shade of Pale (versione originale di Senza luce dei Dik Dik). In radio fu un tormentone per quasi quattro mesi. Io fui catturato dall’introduzione strumentale in dichiarato stile bachiano, eseguita con uno strumento che furoreggiava in particolare nella musica progressive: l’organo Hammond. Imparai la sequenza iniziale al pianoforte, affascinato dalla modulazione dei bassi discendenti sulla mano sinistra e dalla melodia del canto sulla destra. © 2023 by Edizioni Curci S.r.l. - Milano. Tutti i diritti sono riservati.

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QUANDO INCONTRI UNA LEGGENDA

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Qualcosa di analogo mi accadde con Riz Ortolani, autore di musiche bellissime per gli sceneggiati anni ’60 di Rai 1: impazzii per il tema di David Copperfield, al punto da trovare da solo tutta l’armonizzazione del brano, nota per nota. Ma l’onda musicale del periodo mi riportava sempre ai successi dei Procol Harum (attraverso le versioni italiane di gruppi nostrani come i Camaleonti), dell’Equipe 84, dei New Trolls, dei Giganti e, naturalmente, dei Beatles. Negli anni ’60 – quando i concerti nelle piazze o all’aperto si chiamavano ancora “serate” – mio padre rientrò da una serata con un 33 giri donatogli dalla sua amica Miranda Martino, voce possente che aveva inciso un disco di classici napoletani interamente arrangiato da Morricone. Quel nome rimaneva sempre un faro. Anche quando abbandonai il pianoforte e iniziai a sperimentare sulla chitarra il primo accordo di Per un pugno di dollari, che presenta un arpeggio ostinato in re minore; non riuscendo bene nell’impresa, difficile per le mie dita acerbe, lo trasportai in mi minore, tonalità più agevole, pur di poter accompagnare il mio fischio. Volevo di più dalle mie dita e decisi di studiare chitarra classica al conservatorio. La musica sarebbe diventata il mio mestiere. Molti, molti anni dopo, mi ritrovai nei mitici studi di registrazione Forum di Roma: stavo lavorando, come consulente e chitarrista di Massimo Ranieri, per un programma estivo della Rai, e avevo selezionato un medley di musiche composte da Morricone. Gli studi erano stati fondati nel 1970 proprio da quest’ultimo, insieme © 2023 by Edizioni Curci S.r.l. - Milano. Tutti i diritti sono riservati.

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MAURO DI DOMENICO

con altri nomi altisonanti della musica – Luis Bacalov, Armando Trovajoli, Piero Piccioni. Allora si chiamavano Ortophonic. Nel ’79 erano stati rilevati dal grande ingegnere del suono Franco Patrignani e da sua moglie, Emma Gibellini, entrambi miei cari amici. Appena giunto nella sala B della Forum, Franco mi chiese su che musiche avremmo lavorato. Feci appena in tempo a rispondergli che mi aveva già preso per un braccio, trascinandomi verso la sala A. Quindi aprì la porta ed esclamò: «Ennio, vie’ qua che te presento ’sto ragazzo, sona ’a chitarra. È forte, ’o devi senti’!». Io rimasi gelato nel vedere Ennio Morricone in persona voltarsi, alzarsi dal banco del mixer e venirmi incontro: come per magia, la copertina del mio vecchio 45 giri aveva assunto sembianze umane. Franco improvvisò una presentazione lusinghiera che mi suscitò imbarazzo e incredulità. In preda allo stordimento, rispondevo alle domande del Maestro a proposito dei miei studi e delle mie incisioni. A un tratto, a bruciapelo, mi chiese: «Ma la chitarra la suoni così [mimando il gesto dello strimpellamento da spiaggia] o così [simulando gli arpeggi delle dita]?». Mi affrettai a rassicurarlo che mi ero diplomato al conservatorio con il massimo dei voti e la lode. «Ah, vabbè! Franco, famme ave’ qualcosa da ascoltare, poi vediamo…». Scambiammo ancora qualche battuta sulla musica in generale e poi tornò a sedersi al mixer. Franco, accompagnandomi alla porta, mi raccomandò di portargli quanto prima i miei CD, così che potesse completare la sua magia. Non smetterò mai di ringraziarlo. © 2023 by Edizioni Curci S.r.l. - Milano. Tutti i diritti sono riservati.

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Indice

Magie e babbani

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Telefono casa

26

Un caffè a casa Montaldo

30

Giuseppe Tornatore: il cercatore di pepite emotive

41

«Il brano l'ho scritto, quando vieni?»

49

Lavorare non deve spaventare

53

«Papo, me lo fai conoscere?»

61

Una sera a Villa Massimo

66

Tra Napoli e il mondo

69

La leggenda Morricone

73

L'ultimo concerto

77

2020: il mondo si ferma

82

La piazza è nostra

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