2
In collaborazione con
L’editore ringrazia Hal Leonard Europe BV, Casa Ricordi (gruppo Universal Music Publishing), Casa Musicale Sonzogno e Éditions Choudens (gruppo Wise Music) per le autorizzazioni concesse.
Direzione e coordinamento editoriale: Laura Moro Redazione: Jansan Favazzo Grafica musicale e impaginazione: Paolo Mellini Proprietà per tutti i Paesi: Edizioni Curci S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2023 by Edizioni Curci S.r.l. – Milano Tutti i diritti sono riservati EC 12409 / ISBN: 9788863954456 www.edizionicurci.it Prima stampa in Italia nel 2023 da PressUp S.r.l. - Roma
Binder1.pdf 2
03/10/2023 22:58:14
5
INTRODUZIONE
Ho fatto la scelta di analizzare un certo numero di arie perché il cantante, per farsi ascoltare e ottenere le prime scritture, dovrà studiare perfettamente i più importanti brani del proprio repertorio. Lo studio, che deve essere rigoroso, comprende la conoscenza inappuntabile della linea musicale e del ritmo ma anche di molto altro. Nel selezionare quindici arie per soprano ho rivolto la mia attenzione a tutte le tipologie di questa voce. Sono infatti presenti arie per soprano leggero (O rendetemi la speme), per soprano lirico (Aria di Micaela, Tu che di gel sei cinta, Sì. Mi chiamano Mimì, Donde lieta uscì), per soprano lirico spinto o drammatico (Pace, mio Dio, Tu che le vanità, O cieli azzurri, Vissi d’arte, Tacea la notte placida, L’altra notte in fondo al mare). Le rimanenti (È strano, Dove sono i bei momenti, Un bel dì vedremo, Io son l’umile ancella), sebbene molto spesso siano attribuibili a voci lirico-spinte, possono essere eseguite anche da voci liriche di buon volume. In particolare, È strano e Un bel dì vedremo sono state cantate anche da famosi soprani leggeri del passato come Toti dal Monte e Margherita Carosio. Non mancano soprani che hanno cantato tutto il repertorio sopranile, prima fra tutte Maria Callas ma anche Gabriella Tucci, Antonietta Stella, Renata Scotto, Daniela Dessì. La classificazione che ho indicato, tuttavia, è la più corrente e condivisa. Fra queste arie ve ne sono molte di quelle da me preferite. Le ho eseguite sia come direttore d’orchestra che come pianista, in centinaia, forse migliaia di occasioni. E ogni volta ho posto molta attenzione al modo di interpretarle, ispirandomi ai grandi cantanti o direttori con cui ho collaborato, amalgamando in esse la mia sensibilità artistica e le mie conoscenze delle partiture orchestrali. Vorrei, con questo volume, trasferire parte delle mie conoscenze a chi ne potrà fare buon uso. © 2023 by Edizioni Curci S.r.l. - Milano. Tutti i diritti sono riservati.
Binder1.pdf 5
03/10/2023 22:58:14
6
Convinto come sono che il modo di utilizzare il fiato sia componente estremamente importante per una tecnica di qualità e per un fraseggio artistico, ho indicato tutte le soluzioni possibili, anche quelle da scegliere in caso di impreviste difficoltà dovute a problemi di salute, tempi del direttore troppo lenti o troppo veloci. I fiati non sono mai troppi, se presi al momento giusto e se utili a mantenere la voce morbida, compatta e sonora. Ho anche sottolineato come sia importante analizzare lo spartito individuando le dinamiche indicate o suggerite dall’autore, scoprendo e rispettando le atmosfere suggerite dalla musica o dalle parole. Infatti, il concetto per me fondamentale, e valido per qualsiasi brano vocale, è questo: il significato che l’artista vuole dare a una certa parola si rifletterà automaticamente sul colore della voce. Pertanto, lo studio del colore da dare alle parole, in relazione al senso drammaturgico della frase, è estremamente importante per il cantante che voglia essere un interprete e non un semplice emettitore di suoni. Ho licenziato inoltre le indicazioni dei tradizionali, piccoli cambiamenti della scrittura musicale adottati dai cantanti, ma anche dai direttori di scuola antica e moderna, perché possano essere molto utili a chi vorrà affrontarne l’esecuzione. Le arie rappresentano i momenti salienti del melodramma a cui appartengono. E il compositore le ha scritte con particolare cura e ispirazione, quindi meritano tutta la nostra attenzione.
LEGENDA All’interno degli esempi musicali, sono evidenziate in grigio le indicazioni o i passaggi su cui l’autore intende richiamare l’attenzione del cantante. Sempre in grigio si trovano i respiri suggeriti e le “varianti Magiera”, trascritte in piccolo sopra il rigo principale.
© 2023 by Edizioni Curci S.r.l. - Milano. Tutti i diritti sono riservati.
Binder1.pdf 6
03/10/2023 22:58:14
dove sono i bei momenti
9
Wolfgang Amadeus Mozart
Dove sono i bei momenti Le nozze di Figaro
Mirella Freni e io ci accostammo al repertorio mozartiano durante i nostri lunghi soggiorni a Glyndebourne, propiziati da un’audizione che Mirella aveva sostenuto davanti a un’importante agente teatrale, Ada Finzi, la quale era rimasta favorevolmente impressionata, oltre che dalla sua voce, anche dal mio accompagnamento pianistico. A Glyndebourne si preparava Mozart molto scrupolosamente, sotto la guida di John Pritchard e Jani Strasser, musicisti di grande esperienza scelti da Vittorio Gui, che era il direttore generale dell’importante festival. In particolare, Strasser ci insegnò un Mozart con suoni nobili, non fissi come si usava allora in Germania, e con tempi espressivi che lasciavano la possibilità di cantare sulla parola italiana. Le prove durarono un mese e mezzo e le recite un altro mese, tempo ideale, per un giovane artista, per maturare davvero uno stile e un repertorio allora piuttosto desueti in Italia. Fummo scritturati per ben quattro anni e approfondimmo Don Giovanni e Le nozze di Figaro. Al tempo de Le nozze di Figaro, Mirella era molto giovane e venne ingaggiata come Susanna. La Contessa era invece Leyla Gencer, e l’anno seguente Pilar Lorengar: due voci tendenti al drammatico o al lirico spinto. Negli altri ruoli cantavano Gabriel Bacquier come Conte e José van Dam come Figaro. Mirella era molto attenta ad ascoltare Leyla, come dovrebbero fare i giovani cantanti quando si trovano fianco a fianco con colleghi più esperti e di gran nome. Questa lunga esperienza mozartiana mi fu molto utile per preparare Luciano Pavarotti al ruolo di Idamante nell’Idomeneo, che cantò poi a Glyndebourne e, qualche anno dopo, nel ruolo del titolo al Festival di Salisburgo.
© 2023 by Edizioni Curci S.r.l. - Milano. Tutti i diritti sono riservati.
Binder1.pdf 9
03/10/2023 22:58:14
10
dove sono i bei momenti
Il recitativo di quest’aria è lungo e importante. Conviene dunque analizzarlo a fondo, perché un’interpretazione negligente rischia di annoiare l’ascoltatore già prima che inizi l’aria, a sua volta lunga e importante. La Contessa sta aspettando Susanna che tarderà molto a farsi viva, lasciandola in un prolungato stato d’ansia circa la riuscita della burla da giocare al Conte. “E Susanna non vien” e le frasi successive vanno dette quindi con nervosismo e col dubbio che l’impresa che si accingono a compiere abbia successo.
È indispensabile, per rendere il canto interessante, trovare accenti diversi per le parole “sono ansiosa”, “sì vivace”, “e geloso”. Giunti a “Ma che mal c’è”, la Contessa cerca di rincuorarsi, ma alle parole “Oh cielo” si rende conto improvvisamente, in contemporanea con i due forte piano ( fp) suonati dall’orchestra, di trovarsi “a qual umil stato fatale” che attribuisce alle malefatte del Conte. E che la spingono a chiedere aiuto a Susanna, che da amica e confidente, nel suo soliloquio, viene definita improvvisamente “serva”.
Binder1.pdf 10
© 2023 by Edizioni Curci S.r.l. - Milano. Tutti i diritti sono riservati.
03/10/2023 22:58:14
dove sono i bei momenti
11
Importantissimo esprimere con la voce questi cangevoli stati d’animo, se si vuol essere definite “artiste” oltre che cantanti. Vi riusciva assai bene Leyla Gencer, che ascoltai appunto a Glyndebourne. Una sera, però, la grande turca – o meglio ottomana, come amava essere definita – si addormentò profondamente, chiusa a chiave nel suo camerino, e neppure rispose ai colpi energicamente battuti contro le porte. Dopo alcuni momenti di panico generale, la Freni, vestita da Susanna, cantò al posto suo recitativo e aria. Il fatto fu accolto benissimo dal pubblico e malissimo dalla Gencer, che ci mise molto tempo a riappacificarsi con l’incolpevole collega, rea soltanto di aver salvato lo spettacolo e il teatro da una difficile situazione.
!
Binder1.pdf 11
"
!
© 2023 by Edizioni Curci S.r.l. - Milano. Tutti i diritti sono riservati.
03/10/2023 22:58:15
12
dove sono i bei momenti
!
#
!
La Contessa, dopo l’avvilimento dovuto alla situazione in cui si trova, “quell’umil stato fatale”, riprende vigore e accusa il marito con un “crescendo” di rimproveri che sfociano però in un piano improvviso sul Fa di “prima amata”. Questo nostalgico Fa si può tenere un po’ più lungo. Poi l’ira prende il sopravvento fino al La acuto, anche questo tenuto forte fino a smorzarsi nelle frasi successive che portano all’aria. Questa pagina di odio e amore dev’essere ben calibrata, alternando sdegno e amore represso. © 2023 by Edizioni Curci S.r.l. - Milano. Tutti i diritti sono riservati.
Binder1.pdf 12
03/10/2023 22:58:15
dove sono i bei momenti
13
La prima parte, Andantino, dell’aria richiede una voce intrisa di malinconia e tristezza e al contempo un suono pulito e, possibilmente (!), non oscillante. Un continuo legato è indispensabile e non sembri strano se, per sostenere questo legato che consuma molto fiato, indicherò nel dettaglio tutti i punti ove sia possibile respirare. Se si canterà con naturalezza non si noterà l’eventuale frequenza dei respiri, che possono essere necessari solo nel caso il direttore decida di staccare un tempo molto lento, come usava fare, ad esempio, Carlo Maria Giulini. Nella fase di studio è bene quindi abituarsi a usare tempi differenti fra loro, per adeguarsi a ogni tipo di interpretazione direttoriale. Segnalo qui di seguito tutti i fiati possibili. Alla battuta 6, fiato veloce dopo la parola “dolcezza”. Alla battuta 15, fiato dopo la parola “menzogner”, giustificato anche dalla virgola. Alla battuta 19 il direttore dovrebbe muovere il tempo del secondo tema; se non lo fa lui, fatelo voi, accelerando impercettibilmente. A proposito dei rapporti col direttore, non mostratevi sempre troppo ossequienti. Cercate, sia pure con rispetto, di far valere anche le vostre opinioni o le vostre necessità, stimolando una collaborazione reciproca. Non sempre il direttore è un esperto di vocalità e calibrare queste specifiche e particolari difficoltà del cantante può servire all’equilibrio musicale dello spettacolo. Alla battuta 20 consiglio perciò di muovere un po’ il tempo, per spezzare l’andamento sempre molto lento.
$
Binder1.pdf 13
%
& &
© 2023 by Edizioni Curci S.r.l. - Milano. Tutti i diritti sono riservati.
03/10/2023 22:58:15
14
dove sono i bei momenti
%
%
&
'
Binder1.pdf 14
&
% %
(
© 2023 by Edizioni Curci S.r.l. - Milano. Tutti i diritti sono riservati.
03/10/2023 22:58:15
crediti musicali
191
INDICE Pag. Introduzione ..................................................................................5 Wolfgang Amadeus Mozart, Dove sono i bei momenti Le nozze di Figaro ...........................................................................9 Vincenzo Bellini, O rendetemi la speme I puritani ......................................................................................21 Giuseppe Verdi, Tacea la notte placida Il trovatore ....................................................................................37 Giuseppe Verdi, È strano! è strano! La traviata ....................................................................................47 Giuseppe Verdi, Pace, pace, mio Dio La forza del destino........................................................................63 Giuseppe Verdi, Tu che le vanità Don Carlo .....................................................................................75 Giuseppe Verdi, O cieli azzurri Aida .............................................................................................89 Arrigo Boito, L’altra notte in fondo al mare Mefistofele ...................................................................................103 Georges Bizet, Aria di Micaela Carmen.......................................................................................113 Francesco Cilea, Io son l’umile ancella Adriana Lecouvreur .....................................................................127 Giacomo Puccini, Sì. Mi chiamano Mimì La bohème...................................................................................135 Giacomo Puccini, Donde lieta uscì La bohème...................................................................................147 Giacomo Puccini, Vissi d’arte Tosca ...........................................................................................157 Giacomo Puccini, Un bel dì vedremo Madama Butterfly .......................................................................169 Giacomo Puccini, Tu che di gel sei cinta Turandot .....................................................................................179 © 2023 by Edizioni Curci S.r.l. - Milano. Tutti i diritti sono riservati.
Binder1.pdf 191
03/10/2023 22:58:32
Vuoi saperne di più? CLICCA QUI