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Il packaging tra sostenibilità e rincari delle materie prime

Il packaging dei prodotti, soprattutto di quelli agroalimentari, ha ormai assunto un ruolo di fondamentale importanza in un contesto di mercato consumer che sta cambiando velocemente, condizionato dalla difficile congiuntura internazionale, dall’aumento dei costi energetici e delle materie prime, oltre che dal consolidamento di nuovi modelli valoriali, in primis la ricerca dell’ecosostenibilità. Secondo i risultati dell’Osservatorio Packaging di Largo Consumo realizzato da Nomisma in collaborazione con SpinLife, infatti, emerge che oggi il 59% della popolazione italiana presta più attenzione ai temi green rispetto al 2019 e che per l’84% lo sviluppo sostenibile passa soprattutto per le scelte di acquisto alimentari. In questo ambito il packaging è percepito come fondamentale dai consumatori, un quarto dei quali ritiene che la sostenibilità di un prodotto food dipende proprio dalle caratteristiche del suo imballo. Più nel dettaglio, il 62% indica la totale o parziale riciclabilità del packaging, il 59% i materiali sostenibili con cui è realizzato il pack, il 46% l’assenza del cosiddetto “overpackaging”, cioè l’eccesso di imballaggi, mentre il 41% sceglie il requisito di plastic free. Nel suo complesso, l’industria del packaging, nonostante le difficoltà dell’economia mondiale, si dimostra in piena salute e nel 2021 – secondo le stime dell’Istituto Italiano Imballaggio – la produzione ha sfiorato i 17 milioni di tonnellate facendo registrare una crescita dell’1,5% rispetto all’anno precedente, per un fatturato di oltre 33,5 miliardi di euro (+1%). Da sottolineare che anche nella prima parte del 2022 sono proseguiti i rialzi dei prezzi delle materie prime utilizzate per produrre gli imballaggi, anche se con andamenti diversi tra le differenti tipologie. I metalli, ad esempio, hanno evidenziato prezzi in salita nel primo trimestre e poi un calo nei mesi successivi, mentre i polimeri plastici hanno mostrato un trend opposto. La carta, infine, ha visto rialzi progressivi per quasi metà dell’anno.

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