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RAPPORTI

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Nuovi progetti per il Distretto vivaisticoornamentale pistoiese

La comunicazione è arrivata direttamente dal Professor Ferrini, presidente del Distretto rurale vivaistico-ornamentale della provincia di Pistoia, durante l’assemblea nella sede di GEA - Green Economy and Agriculture a Pistoia. La proposta è stata quella di dotare il Distretto di un laboratorio per l’autocontrollo fitosanitario, che porterà a una sorta di autocertificazione delle produzioni. Un servizio a

disposizione delle aziende vivaistiche del distretto, che potranno rivolgersi al laboratorio per le analisi necessarie alla gestione fitosanitaria dei propri vivai, con funzioni distinte e complementari rispetto al laboratorio del Servizio

Fitosanitario Regionale. Un progetto, dunque, in un’ottica di miglioramento generale di tutte le attività sia produttive sia di divulgazione, anche grazie ai fondi messi in campo dal Pnrr. Tra gli altri punti all’ordine del giorno della medesima assemblea poi, è stata approvata la legge regionale dei distretti rurali ed è stato deciso di avviare una serie di incontri di consultazione, per definire la composizione del tavolo che dovrà redigere il nuovo progetto economico territoriale distrettuale, a partire dal precedente, ormai vecchio di oltre 10 anni, e necessario per partecipare al Bando del Ministero delle Politiche Agricole. Un momento di rinnovo, in-

somma, fortemente voluto sia da Ferrini sia da Magazzini, presidente dell’Associazione Vivaisti Italiani, anch’essa presente e protagonista dei tavoli di lavoro, per far fronte alle nuove esigenze del settore e ricercare cofinanziamenti, sia all’interno dei bandi del PNRR che

eventualmente nel PSR, per far fronte al significativo investimento necessario per l’allestimento del laboratorio stesso e per la gestione del personale che vi lavorerà.

Francesco Ferrini, presidente del Distretto rurale vivaistico-ornamentale della provincia di Pistoia.

ACCORDO DI RINNOVO

È stato siglato a Palazzo della Valle, sede di Confagricoltura, l’accordo di rinnovo del contratto collettivo nazionale per gli operai agricoli e florovivaisti per il quadriennio 2022-2025. Il precedente contratto era scaduto il 31 dicembre 2021. Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, ha sottolineato “il senso di responsabilità che ha qualificato l’intera trattativa da parte della nostra Organizzazione, nonostante le difficoltà che, a livello nazionale e internazionale, stanno caratterizzando l’attuale fase economica”. Soddisfazione è stata dunque espressa dal presidente dell’Organizzazione dei datori di lavoro agricolo per la chiusura di un importante contratto, che interessa quasi 200mila imprese e oltre 1 milione di lavoratori. “Nonostante le gravi difficoltà in cui versano molte aziende agricole a causa dell’aumento dei costi di produzione e delle difficoltà d’approvvigionamento delle materie indispensabili all’attività produttiva, – commenta Giansanti – abbiamo voluto dare un segnale concreto ai nostri collaboratori e dipendenti, consapevoli dell’importanza che il fattore umano riveste per le aziende agricole italiane, soprattutto in un momento come questo, in cui il contesto internazionale richiede uno sforzo produttivo ulteriore, anche attraverso l’introduzione di elementi di modernizzazione e innovazione tecnologica”.

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UNA NUOVA NOMINA IN SEGNO DI CONTINUITÀ

È stato nominato all’unanimità, dal Consiglio di Amministrazione di VeronaFiere, il nuovo amministratore delegato: già ai vertici dell’organizzazione dal 2015 al 2022, in carica è Maurizio Danese, proprio in segno di continuità aziendale. Le modifiche allo Statuto volute dai soci e approvate già lo scorso febbraio, avevano infatti previsto la nuova figura. VeronaFiere garantirà così, insieme al Consiglio, un equilibrio con tutte le altre figure direttive e manageriali, oltre alla salvaguardia del patrimonio di esperienze nelle relazioni politico-istituzionale e delle imprese rappresentate, tra cui, per esempio, figurano lo stesso Comune di Verona, la Provincia di Verona e la Camera di Commercio legata al territorio.

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2023, CONVEGNO IGCA IN ITALIA

Sarà l’Italia a ospitare il prossimo congresso internazionale dell’IGCA, l’Associazione Internazionale dei Garden Center, e l’annuncio ufficiale è arrivato durante l’assemblea annuale di AICG, l’Associazione Italia dei Centri di Giardinaggio, che si è tenuta lo scorso maggio a Riva del Garda, in provincia di Trento. Un’occasione che metterà l’Italia al centro del panorama florovivaistico mondiale e un’opportunità per tutto il settore, sia in termini di confronto, sia per quanto riguarda possibili rapporti commerciali. Già fissata la data, dal 24 al

30 di settembre, e si svolgerà tra Milano e i laghi Maggiore

e di Como. Non è la prima volta che l’evento si tiene nel nostro Paese, già nel 2011 l’Alto Adige fu la sede dell’allora congresso internazionale. Come ogni anno, il convegno di AICG è stato un momento di confronto e una delle novità introdotte, proprio in quest’ottica, è stata quella di aver cambiato il format dell’appuntamento: per la prima volta sono stati organizzati

dei tavoli tematici che hanno reso il convegno molto

più partecipativo coinvolgendo tutti i partecipanti (oltre 230 persone) tra garden, aziende sostenitrici, giornalisti di settore, consulenti e studenti dell’ITS di Minoprio. Una nuova modalità vincente, perché ha veramente fatto emergere il meglio da tutti i partecipanti che si sono anche messi in gioco nel lavoro di squadra, da dove sono emersi

stimoli e idee per lo sviluppo dei garden center, guidati dalla professionalità di Fabrizio Valente, fondatore e

amministratore Kiki Lab - Gruppo Promotica. Eletto anche il nuovo direttivo: Stefano Donetti (Presidente); Nadia Cavinato e Davide Michelini (Vice Presidenti); Mara Maschi e Emanuele Dichio (Segretari); Giacomo Brusa, Silvano Girelli, Emanuele Morselli, Andrea Orlandelli, Paolo Roagna, Andrea Zannoni (Consiglieri). Gli invitati permanenti ai consigli direttivi sono Piero Arici, Valentina Ceriani, Bartolomeo Dichio, Jean Marc Orecchioni, Enrica Raganato. www.aicg.it

ENERGIA PULITA PER L’AGRICOLTURA

È stato redatto, sotto la supervisione del Ministero per la Transizione Ecologica, da CREA ENEA, GSE e RSE, il documento “Linee Guida in materia di Impianti Agrivoltaici”. Per impianto

agrivoltaico si intende un impianto fotovoltaico che adotta soluzioni mirate per preservare la continuità delle attività di coltivazione agricola

e pastorale sul sito di installazione. Si tratta di impianti caratterizzati da diverse possibili configurazioni spaziali, gradi di integrazione e tecnologie, con il fine comune, però, di ottenere una sinergia produttiva tra colture e pannelli solari, affinché, influenzandosi reciprocamente, possano migliorare la qualità ecosistemica dei siti. Questo comporta una valutazione, a monte, di compatibilità dei moduli con le piante coltivate. Come esempio, nel documento, si riportano così i risultati di alcuni studi tedeschi che hanno valutato il comportamento di diverse colture alla riduzione dell’illuminazione diretta, individuando colture “non adatte”, “poco adatte”, “adatte”, “mediamente adatte” e “molto adatte”. Si evidenziano poi gli elementi premiali, o che danno accesso prioritario, a possibili incentivi per la realizzazione degli impianti agrivoltaici, come l’applicazione dei moderni concetti di agricoltura di precisione, autoconsumo, piuttosto che l’impiego di dispositivi fotovoltaici spettralmente selettivi o di moduli trasparenti, l’incremento dell’elettrificazione dei consumi dell’azienda e l’attenzione all’integrazione paesaggistica dei sistemi agrivoltaici. Una nuova possibilità

per la realizzazione di infrastrutture energetiche necessarie, ma sostenibili, che consentano di coniugare il rispetto

dell’ambiente.

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SGUARDO AL FUTURO

Nella cornice dei Vivai Capitanio, dove a fare gli onori di casa è stato l’ormai ex presidente Leonardo Capitanio, si sono svolte due intense e importanti giornate per ANVE. Anzitutto un turnover, con l’elezione del nuovo presidente Luigi Pagliani, imprenditore vivaista dell’azienda Ideaverde a Perugia. Un cambiamento imposto non soltanto

dalle scadenze, ma da uno dei principali punti di forza dell’Associazione: «Ora sono ancora più contento di passare il testimone ad un’ottima persona, dalla grande professionalità, che testimonia la vivacità che ha sempre contraddistinto ANVE», ha infatti affermato Capitanio, per una crescita continua e sempre rinnovata, grazie

alle capacità e professionalità di ognuno dei soci. Una nomina, peraltro, che arriva in un momento di conferme e traguardi per ANVE, al quindicesimo anno di attività, con un bilancio positivo e floride prospettive per il 2023. In uno spirito che punta a riunire, rappresentare, assistere e tutelare gli imprenditori agricoli vivaisti, realizzando iniziative utili allo sviluppo degli scambi commerciali, fornire servizi di consulenza, incentivare l’innovazione e sostenere la ricerca. Proprio a sostegno della ricerca poi, è nato il Premio di Laurea Stefano Capitanio, intitolato al Vice Presidente fondatore di ANVE. Un premio assegnato

proprio all’indomani della nomina di Pagliani, durante la Giornata Nazionale del Florovivaismo Mediterraneo. Il tema principale della giornata di studio è stato, per quest’anno, l’efficacia dei contratti di coltivazione nello sviluppo del verde urbano e ha accolto una folta platea di vivaisti, agronomi, paesaggisti, tecnici del verde,

oltre a una rosa di relatori competenti ed esperti. Un momento per ufficializzare la nuova presidenza, in nome dell’internazionalizzazione delle imprese rappresentate, della promozione dell’immagine del settore e dei rapporti istituzionali, nazionali ed europei, raggiunti da ANVE.

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INSETTI INVECE DI FITOSANITARI PER UN APPROCCIO BIOLOGICO ALLA PRODUZIONE

Sono stati presentati i risultati di OrtoAmbiente, il progetto lanciato nel 2020 per un approccio agroecologico della difesa fitosanitaria e per potenziare la fauna utile a combattere insetti dannosi su colture orticole. L’iniziativa si inserisce nel Programma di Sviluppo Rurale 2014–2020 e vi hanno partecipato il Centro Agricoltura e Ambiente ‘Giorgio Nicoli’, il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna, il Gruppo Agribologna, Dinamica e cinque aziende agricole del territorio emiliano.

Il progetto “Messa a punto di tecniche di difesa da fitofagi su colture orticole ad elevata sostenibilità ambientale basate su strategie agroecologiche”, coordinato dal Professore Giovanni Burgio, ha avuto diverse fasi e obiettivi: a partire dalla verifica dell’efficacia della difesa biologica nei confronti di miridi o afidi su lattuga, attraverso l’utilizzo combinato di trappole a feromoni e piante trappola attrattive, piuttosto che di strategie agroecologiche per potenziare la difesa biologica contro Aphis gossypii su zucchino in coltura protetta, o contro altica su cavolo, attraverso l’impiego di piante trappola e

copertura con tessuto agrotessile. Le attività hanno poi confermato i risultati attesi, con una sostanziale riduzione, pari al 15% in agricoltura integrata e del 3040% in agricoltura biologica, nell’utilizzo di fitosanitari, per un corrispondente risparmio di 300 euro per ogni ettaro. Un’iniziativa, dunque, che ha consentito la messa a punto di strumenti innovativi di difesa dagli insetti dannosi per le colture orticole, con la redazione di un manuale per la divulgazione di queste tecniche. OrtoAmbiente consentirà così di diminuire l’impiego di fitosanitari, sfruttando invece l’azione di coccinellidi e sirfidi. Un’occasione anche per avvicinare sempre più aziende a un sistema di produzione biologico.

ALBERI NON NATIVI, L’IMPEGNO INTERNAZIONALE PER CONOSCERNE RISCHI E VANTAGGI

Il progetto europeo Alptrees, conclusosi con l’incontro alla Fondazione Edmund Mach, promuove la conoscenza degli alberi non nativi per contribuire ad una strategia transnazionale europea, finalizzata ad una loro gestione sostenibile, indagandone benefici e potenziali rischi. Il progetto è stato coordinato dall’Istituto di ricerca forestale, rischi naturali e paesaggio di Vienna, accanto ai partner istituzionali francesi, tedeschi, austriaci e sloveni, ma anche italiani, con la rappresentanza proprio del Centro Ricerca e Innovazione della Fondazione Edmund Mach. La Fondazione si occupa, in particolare, della coordinazione del Workpackage “Policy implementation, stakeholder engagement & capacity building” del progetto, dal Comune di Trento e dal Consorzio Langhe Monferrato e Roero. Presente anche, con il ruolo di “osservatore”, il Servizio foreste della Provincia autonoma di Trento. Le specie arboree

non native, come ha dimostrato la ricerca, introdotte nell’area alpina per scopi ornamentali, potrebbero finire col causare problemi ecologici poiché diventando selvatiche competerebbero e sovrasterebbero le specie autoctone, trasformando significativamente gli equilibri

degli ecosistemi. Nello Spazio Alpino Europeo sono presenti, infatti, circa 150 specie arboree autoctone e oltre 500 specie non autoctone. La maggior parte di queste ultime sono esclusivamente per ornamento e quindi per scopi urbani. Ad esempio, la robinia, l'ailanto, l'acero americano, il ciliegio tardivo, l'abete di Douglas, il pioppo ibrido e l'olmo siberiano. Tra i vantaggi si conta, anzitutto, la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici di queste specie, il contributo alla bioeconomia, le infrastrutture verdi urbane e periurbane più resilienti e la riduzione dei rischi di eventi naturali distruttivi. Tuttavia, l'albero non nativo può, in determinati casi, diventare invasivo, comportando rischi per la biodiversità autoctona e il funzionamento dell'ecosistema.

AGRIFLORTEC per FLORSISTEMI

Due importanti novità a servizio del retail

Si va verso una nuova gestione degli acquisti e degli ordini, per ottimizzare logistica e consegne. In un’epoca in cui il delivery si sta sempre più diffondendo. Ecco le ultime risposte tecnologiche di Flortesistemi

Guarda i video di presentazione delle novità!

L’azienda milanese specializzata in software, hardware e soluzioni per etichettatura, che il prossimo anno festeggerà il suo trentennale, ha introdotto sul mercato due importanti novità a supporto del retail, per migliorare e ottimizzare le funzione di pagamento e ordini.

La prima interessante novità, riguarda

l’accordo tra Sumup, azienda specializzata in servizi di semplificazione dei pagamenti, e Floresistemi, che consentirà a punti vendita e grossisti di utilizzare, con la massima semplicità, carte di credito e supporti mobili proprio

per i pagamenti. Attraverso dei POS di nuova generazione e tramite dei sistemi Android e grazie ai dispositivi web di Florsistemi sarà possibile accettare i pagamenti direttamente con bancomat e carta di credito. Una soluzione che ottimizza sicuramente logistica e tempi nelle procedura di acquisto e consegna, soprattutto in un’ottica di diffusione del delivery.

Il servizio e-commerce studiato dall'azienda milanese.

Si tratta di due innovazioni che consentono agli operatori del settore, specialmente grossisti e dettaglianti, di migliorare notevolmente i processi di acquisto, vendita e consegna di piante e fiori, in un mercato sempre più dinamico e in continuo aggiornamento, soprattutto sul fronte tecnologico.

Altra importante novità è il primo programma Florsistemi su device android desktop, quindi un computer fisso che permette, anche in questo caso, di ottimizzare le fasi e le operazioni di acquisto e vendita. Un prodotto che è stato introdotto per agevolare l’immissione degli ordine, che possono essere inseriti rapidamente, aggiungendo anche caratteristiche specifiche del prodotto, oltre alle informazioni utili per la gestione della consegna.

Per rimanere sempre informato www.florsistemi.it

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Riforestazione e batterie elettriche per aiutare l’ambiente

biamento climatico, la deforestazione, ma anche a perdita di habitat per le specie in via di estinzione e l'estrema povertà. La partnership è nata con l’inizia-

tiva Challange 2025, lanciata proprio da Ego nel 2020, la campagna che mira a educare e responsabilizzare le persone nell’utilizzo di batterie come principale fonte di alimentazione per le apparecchiature elettriche esterne, contribuendo a una significativa riduzione delle emissioni e del rumore e aumentando al contempo la sicu-

rezza degli utensili. Uno dei punti di forza della gamma Ego, anche a livello professionale, oltre che un tema sempre più centrale, specialmente dopo l’imposizione in Ue e Regno Unito di severi standard di emissione sui motori diesel e benzina. Come ha dimostrato una ricerca commissionata proprio da Challange 2025, un decespugliatore a benzina emette quattro volte più ossidi di azoto di una Ford Fiesta, mentre un soffiafoglie fino a 11. Una collaborazione, insomma, che guarda al futuro del Pianeta partecipando attivamente e concretamente al processo di riforestazione e riduzione delle emissioni.

Al via la collaborazione tra Ego Power+ e l’ONG Eden Reforestation Project: l’obiettivo è piantare quanti più alberi possibile durante l’anno. Per ogni prodotto Ego acquistato in Europa, infatti Eden pianterà un albero come parte della sua rete globale di riforestazione, che include regioni come America Latina, Africa e Sud-est asiatico. L’iniziativa riguarda tutti i prodot-

ti della gamma, dai decespugliatori a batteria, tosaerba, motoseghe, fino ai soffiatori. Eden pianterà poi un albero aggiuntivo per ogni utensile regi-

strato per l’estensione della garanzia. L’ONG non si limita poi a piantare alberi: è attiva anche nella ricerca di mezzi di sussistenza per le popolazioni in estrema povertà, consentendo di ripristinare e proteggere le foreste su vasta scala. Iniziative che combattono il cam-

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