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IMPARIAMO A RICONOSCERE LE OPPORTUNITÀ
Succede spesso che l’impulso a restare
Ho da poco compiuto 31 anni. La cosa che più mi sconcerta è che per quanto lo ritenes si un problema altrui (almeno finché il primo numero della mia età era un 2), il tempo scorre anche per me. Mi sono ritrovato a pensare con nostalgia a tempi pas sati quando tutto andava meglio…ma aspetta, in realtà non è proprio così. Ora non sto peggio di quando non avevo un soldo, mi dannavo per passare Agronomia 1 all’università e la morosa mi aveva lasciato da poco. Questo tipo di pensiero che è stato quasi automatico nella mia mente, fa parte dei bias cognitivi. I bias cognitivi sono delle distorsioni che le per sone attuano nelle valutazioni di fatti e avvenimenti, ri creando una visione soggettiva che non corrisponde alla realtà. Questo spiega perché, ad esempio, siamo convinti che i tempi passati siano stati sempre migliori del presente, perché è più difficile scegliere quando abbiamo molte opzioni o perché siamo convinti di poter vincere in casinò somme maggiori. La cosa mi ha incuriosito al punto che mi son divertito a ricercare in questo articolo, similitudini tra questi pregiudizi cognitivi e il nostro settore.
BIAS DELL’INCAPACITÀ FUNZIONALE
Perché da bimbi con uno scatolone, due cuscini e un lenzuolo facevamo un fortino e ora se ci consegnano dei vasi che non avevamo ordinato non sappiamo cosa farci? Perché non proviamo a proporre la pianta “novità” col vaso “novità”? Se la gente è più interessata alla pianta non noterà il vaso e viceversa. Anzi, magari potrebbe chiederci se ne arrivano ancora. I clienti abitano in città e non hanno giardini spaziosi? Invece di perdere tempo a cercare di incastrare una pianta che non ci sta, proponiamo piante nane o cespugli o rampicanti. Ci dicono che limitano gli acquisti perché hanno il problema dell’irrigazione? Non pensiamo a super impianti di ricircolo dell’acqua, proponiamo piante resistenti alla siccità. Sarà sempre più difficile fare trattamenti contro patogeni a causa del continuo ritiro di formulati dalla libera vendita? Perché non pensiamo allora ad un corso per la coltivazione biologica dell’orto o delle piante da frutto?
Bias Della Nostalgia
Riprendendo il loop in cui mi sono perso quando ho compiuto gli anni, se vi chiedessi di pensare al passato, nessuno o quasi, sono convinto, ripenserà ai momenti brutti. Penseremo sempre al passato come a qualcosa di più roseo rispetto al presente. “Si stava meglio quando si stava peggio”. Sfruttiamolo allora! Perché non pensare ad un evento “nostalgia” magari per la festa dei nonni: con rose nostalgiche, gerani e frutti antichi, photos e philodendri. Le piante “di una volta”! Son pronto a scommettere che si comincerà a pensare “Guarda, sono come i fiori che aveva la nonna, li curava così tanto… quasi quasi me ne prendo uno per ricordo”.
BIAS DELLA PROIEZIONE
Perché siamo certi che le attuali preferenze rimarranno tali in futuro? Siamo portati a proiettare nel futuro i nostri attuali bisogni. Se avessimo potuto scegliere a 15 anni, se comprare un paio di jeans che sarebbe durato 1 o 5 anni, quale avreste scelto? Ora, ripensate a come vi vestivate a quell’età. I gusti sono cambiati, eppure eravamo convinti che le nostre preferenze sarebbero durate anche in futuro. Cerchiamo di non convincerci che un prodotto andrà sempre o non andrà mai, prestando ascolto magari agli agenti che vi introducono le novità ogni settimana.
BIAS DELL’ILLUSIONE DELLA FREQUENZA
Il cervello tende a selezionare informazioni che ci riguardano: per esempio, ci fa notare balconi fioriti di dipladenia se pensiamo che questa stia prendendo sempre più il posto del geranio, e il nostro errore di valutazione è quello di credere che ci sia realmente un incremento nella frequenza di una specie rispetto all’altra, cioè tendiamo a sovrastimare la frequenza di informazioni che riguardano le nostre convinzioni. Davvero si vendono meno gerani o siamo noi a non incentivarli al pari della dipladenia? (Per curiosità, in Europa si vendono 500 milioni di gerani, di dipladenia “solo” 50 milioni).
PENSIAMO FUORI DAI NOSTRI SCHEMI
Questi sono pochi esempi di una lista molto lunga di bias che altro non sono che “pregiudizi”, convinzioni mentali con i quali ci sentiamo forti, ma che in realtà tali sono: pre-giudizi. Cerchiamo di non rimanere intrappolati nei recinti mentali che per natura la nostra testa crea. Cerchiamo di essere aperti alle novità, o quantomeno alla loro valutazione. Non sarà meglio avere una mente aperta alle novità che chiusa dai dogmi? Una mente aperta è la capacità di sospendere le vecchie abitudini di giudizio, di vedere con occhi nuovi. Restiamo aperti alle idee altrui, continuiamo a stimolarci e a lasciarci ispirare sempre e da chiunque.