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COLTIVARE LA MEMORIA

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PRIMA DI SCENDERE

PRIMA DI SCENDERE

ALLA STAZIONE DI MILANO CENTRALE UN NUOVO TOTEM MULTIMEDIALE SEGNALA COME ARRIVARE AL MEMORIALE DELLA SHOAH, SORTO SOTTO AL BINARIO 21. DA QUI, TRA IL 1943 E IL 1945, MIGLIAIA DI PERSONE FURONO DEPORTATE NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO di Gennaro Sangiuliano [ministro della Cultura]

Il 6 dicembre 1943, sotto al binario 21 della stazione centrale di Milano, dal piano sotterraneo fino a quel momento adibito alla movimentazione dei vagoni postali partì il primo convoglio di ebrei italiani e stranieri deportati verso una lugubre destinazione, condannata a divenire sinonimo di inferno in terra: il campo di sterminio Auschwitz-Birkenau. Centosessantanove persone tra donne, uomini, bambini e anziani, per la sola colpa di esser nati, furono avviati alla morte: solo cinque di loro sopravvissero. Il 30 gennaio 1944, analoga sorte toccò ad altri 605 individui: tra i 22 che fecero ritorno, l’allora 13enne

Liliana Segre, oggi Senatrice a vita della Repubblica, superò tra mille difficoltà il dolore di quell’esperienza per farsi testimone preziosa di una pagina vergognosa della nostra storia. Furono 20 in tutto i convogli che partirono da Milano Centrale per raggiungere i campi di sterminio o di transito di Auschwitz, Mauthausen, Bergen-Belsen, Ravensbrück, Flos- senbürg, Fossoli e Bolzano. Migliaia di ebrei, dissidenti e detenuti politici partirono per non fare mai più ritorno. Tutto ciò avvenne, come ricorda la scritta voluta a monito perenne da Liliana Segre nel Memoriale della Shoah sorto sotto al binario 21, tra l’indifferenza generale della popolazione. I camion con i deportati attraversavano nel silenzio le vie della città verso la stazione, senza sollevare nemmeno un moto di indignazione o di pietà nelle persone in cui si imbatteva il triste corteo. Gli unici che diedero loro conforto, come la senatrice Segre ha ricordato nella toccante testimonianza data in occasione del Giorno della Memoria, il 27 gennaio, furono i detenuti comuni del carcere di San Vittore. Di tutto questo, fino a poco tempo fa, i viaggiatori in transito nella stazione di Milano Centrale erano del tutto inconsapevoli, proprio come la giovanissima Segre, che mai aveva sospettato dell’esistenza dello scalo sotterraneo in tutte le volte in cui era partita da lì.

Proprio per questo motivo, era quanto mai necessario provvedere a una segnaletica storica che indirizzasse passeggeri e visitatori verso il binario 21 e il sottostante Memoriale della Shoah. Quando, a poche settimane dall’assunzione del mio incarico, l’amica senatrice Ester Mieli mi rappresentò la giusta osservazione al riguardo della senatrice Segre, raccolsi immediatamente questa sacrosanta esigenza condividendone in toto il valore etico e morale e ne parlai con l’amministratore delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato, Luigi Ferraris.

Lo scorso 6 febbraio, a poche settimane da quel colloquio, questa lacuna è stata colmata: alla stazione di Milano Centrale è stato presentato un totem informativo multimediale con le indicazioni per raggiungere il Memoriale della Shoah e un video, realizzato dal ministero della Cultura anche grazie al contributo dell’Istituto Luce-Cinecittà, con la testimonianza di Liliana Segre riguardo la sua de - portazione. Oggi, chi passa non può più essere indifferente ed è chiamato a onorare, almeno nel pensiero, uno dei luoghi simbolici di quella immane tragedia che fu la Shoah, perpetrata dal nazifascismo, di cui è importante ribadire di continuo l’efferatezza senza pari nella storia dell’umanità. Il critico Benedetto Croce ricordava che la storia è sempre un fatto con - temporaneo, non un orpello del passato ma una cassetta degli attrezzi dove rinvenire gli strumenti per interpretare la realtà contemporanea e prefigurare il futuro. Oggi coltiviamo la memoria, nell’auspicio che la violenza venga per sempre espunta dalla politica e dall’agire umano. Il ricordo non deve essere mera e sterile rievocazione del passato, bensì costituire un antidoto affinché non si ripetano più certi orrori. Tra questi, l’antisemitismo è tra i più abietti e inumani. È nostro preciso compito far sì che questo veleno non intossichi mai più la nostra società, che deve sapersi riconoscere in una cornice di valori condivisi, un idem sentire, come direbbe Giambattista Vico, così ben incarnato dalla nostra Costituzione.

MILANO CENTRALE: UN TOTEM CONTRO L’INDIFFERENZA

L’inaugurazione del totem informativo multimediale del Memoriale della Shoah, sotto il binario 21 della stazione di Milano Centrale, si è tenuta lo scorso 6 febbraio. Lo stesso giorno in cui la 13enne Liliana Segre, 79 anni prima, raggiunse il campo di sterminio di Auschwitz, viaggiando su un treno merci partito proprio da lì. Alla cerimonia, seduto in prima fila, tra gli ospiti e i giornalisti che hanno affollato la Sala Reale della stazione, anche il console statunitense a Milano, Robert Needham. E proprio ai soldati americani che raggiunsero e liberarono i superstiti di quel campo di sterminio è dedicato uno dei passaggi più commoventi dell’intervento di Liliana Segre, che potrete ascoltare in versione integrale inquadrando il QR Code in questa pagina. «La liberazione da una prigionia di milioni di innocenti era un sogno […] e di colpo, nell’ignoranza mia e nell’impossibilità di ascoltare una radio o leggere un giornale da mesi, improvvisamente uno si trova davanti a un camion su una strada tedesca del nord della Germania […] un camion di ragazzi abbronzati che buttano frutta secca, sigarette, scatolette, allegri e felici di avere vinto la guerra […] Perché quindi non ricordare la liberazione da questo luogo da cui si partì, dentro a quei vagoni, stipati, senza sapere dove saremmo andati [..] Essendo così vecchia oggi, ed essendo stata tanto fortunata perché ho poi scoperto la vita, l’amore, la maternità […] l’incontro con il console americano mi fa tornare in technicolor l’incontro straordinario che voleva dire libertà, parola che non va mai dimenticata, che fa parte di noi. […] In questa giornata di grande dolore per me dobbiamo ricordare che ai grandi dolori di solito c’è una fine. E oggi è bello che dalla mia stazione […] ci sia finalmente un punto in cui si ricordi quelle centinaia di persone», che purtroppo non sono più tornate. Un totem che indica come raggiungere il Memoriale, con ingresso in piazza Safra, a 200 metri dalla stazione Centrale, onora la loro memoria, e deve essere un monito contro l’indifferenza con cui in troppi assistettero a quella immane tragedia. M.M.

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