Panorama Bresciano Novembre 2011

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Anno 1-N.1 Novembre 2011

copia omaggio

PANORAMA BRESCIANO Magazine di Economia Finanza Attualità Cultura Storia Enogastronomia Territorio

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MOVIDA/030 TUTTE LE TENDENZE E LE CURIOSITA’ DELLA VITA NOTTURNA DI BRESCIA


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PANORAMA BRESCIANO Magazine di Economia Finanza Attualità Cultura Storia Enogastronomia Territorio

SOMMARIO 07

Editoriale

Attualità 8 Steve Jobs di P. Castriota 13 Cigole New York andata e ritorno di P. Gregorio 19 Festa del pane di C. Pasotti 27 Speciale energie rinnovabili 56 Fuori Brescia: parliamo di..... di C. Salfa 62 Strage di Piazza Loggia: si torna in aula 65 Libera mens in libero internet di L. Wesendorf 74 Fiera della Microeditoria di Chiari Economia 57 Brescia presenta i dati di M. Biglia

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Steve Jobs: il genio innovatore

Enogastromia 52 Il re della cucina Scienza 47 La China di Marte 48 Esiste un nuovo Space Shuttle Società 15 Re il Pirlo di P. Gregorio 50 A tavola con eros 54 Mi intercetti? ma quanto mi intercetti 61 Cosa vedi quando sogni 64 Ridiamoci su

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Movida: il pirlo è il re degli aperitivi

Sport 72 Ciao Sic di L. Wesendorf Motori 67 Subaru XV il lancio del nuovo crossover di O. Mairani 70 Il futuro secondo BMW di O. Mairani 71 Ecco l’Audi Q3 Spettacoli 76 Il Festival di Ghedi: finale di E. Sciarra 78 Musica: Maya

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Speciale energie rinnovabili

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Presentati i dati della produttività

IN COPERTINA copia omaggio

PANORAMA BRESCIANO Magazine di Economia Finanza Attualità Cultura Storia Enogastronomia Territorio

ENERGIA PULITA SPECIALE ENERGIE RINNOVABILI

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Energia pulita, energia rinnovabile. Alla ricerca della energia perfetta quella che chiamiamo pulita perchè non inquina o dovrebbe non inquinare. Abbiamo curiosato anche nella vita notturna bresciana per capire cosa bevono i giovani.

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EDITORIALE

U

n mese ricco di notizie e il nostro numero, rispetto al precedente ne è la conferma. Abbiamo dedicato uno speciale alle energie rinnovabili perchè crediamo che il lettore debba essere informato sulla ricerca nel mondo dell’energia. Energia della quale non siamo mai sazi. Nel mondo si cerca di trovare delle alternative che possano riempire la sempre più crescente domanda per far funzionare tutto quello che è elettrico, praticamente quello che quotidianamente ci circonda. Dal telefonino al computer dal frigorifero alla televisione etc. e in futuro le automobili. Speriamo che la richiesta di energia con il futuro avvento delle auto elettriche non ci regali come risultato un aumento della bolletta energetica. Insomma la richiesta aumenta sempre e non riusciamo più a contenerla. Per far fronte a tutto questo, senza dimenticarci del problema effetto serra che incombe da più di 10 anni tutte le persone di questo pianeta si impegnano giorno per giorno a cercare e trovare una soluzione al problema energetico. Non solo enti importanti di ricerca come il famoso MIT (Massachussets Institute of Technology). Ed è allora che troviamo proposte futuristiche, fantastiche se non “fantascientifiche” che provengono dal mondo dell’arte. Riuscire a creare ghiaccio nel deserto: altro che sfida! Direi missione impossibile e invece una ditta olandese la Cofely ci crede e prende seriamente in considerazione il progetto di Verheggen, artista olandese di fama internazionale, fino al punto di metterlo in pratica. La cosa più strabiliante è che visti i primi risultati non è poi così impossibile creare ghiaccio in zone aride. Insomma ci diamo da fare veramente tutti, anche qui nel Bresciano e più esattamente in quel di Montichiari dove si organizza una fiera dedicata proprio a questo tema: l’Energy Day, dove oltre ad espositori del settore troviamo anche incontri con professionisti dell’energetico. Speriamo che tutto questo porti veramente a cambiar pagina su un libro che adesso è diventato vecchio. Un libro che bisogna scrivere con l’inchiostro verde, con l’ingegno di uomini o donne che aiutano a rendere questa nostra terra più vivibile dal punto di vista dell’ambiente.

L’editore Edoardo Beccalossi

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attualità

STEVE JOBS 1955 - 2011 Il 6 ottobre se n’e’ andato steve jobs, il papa’ della Apple. Si e’ spento dopo aver lottato per anni contro un male incurabile. Lascia un vuoto incolmabile e un’eredita’ dal valore – umano ed economico - immenso

di Paola Castriota

P

erfezionista fino ad essere ossessivo, maniacale, folle. Come ti sei sentito Steve quando hai scoperto di avere dentro di te un male inguaribile? Come lo hai definito? Bug? Errore di sistema? Mancato aggiornamento? Noi che siamo persone normali lo chiamiamo cancro. Hai creato macchine che sfioravano la perfezione, che non potevano tradirti, che ti hanno sempre dato riscontri sul mercato con numeri da capogiro e poi un giorno succede che è proprio il tuo corpo, la tua macchina fisica, ad entrare in corto circuito, a lasciarti senza soluzioni, senza un futuro da programmare per stupire ancora milioni di persone pazze d’amore per i tuoi prodotti. Ingegnere dei sogni, genio, guru, visionario. Hai cambiato il mondo con le tue invenzioni, hai modificato le abitudini di vita, sei entrato nella quotidianità della gente. Sei stato un rivoluzionario, anche per coloro che,

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primo iPod

pur non amando incondizionatamente le tue creature e le loro applicazioni, hanno sempre riconosciuto in te una mente geniale. Hai stupito nel momento in cui hai annunciato il male oscuro che lentamente ti stava divorando. Sei stato capace di convincere anche i più scettici che vedevano come un nemico il primo iPod, reo di “smaterializzare” il rapporto con la musica fino a quel momento compagna fisica, tangibile, presente, grazie ai supporti materiali in cui era incisa (vinili, musicassette e cd). «La morte?» hai detto «è la migliore invenzione della vita perché elimina il vecchio per lasciare spazio al nuovo». Rude, scostante e paranoico

iPod Mini

iPod Touch

1976 Apple I

1984 Machintosh

1989 Mac Portable

1993 Machintosh Centris

1998 iMac G3

LV RIPARAZIONI di LORENZO VICARI

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TELEFONIA, COMPUTERS, GPS Novembre 2011

2002 iMac G4


1976-1997

1977

nel tuo perfezionismo, hai saputo come nessun altro capire i bisogni della gente e soddisfarli, seducendo il pubblico e ammaliandolo con discorsi e presentazioni che erano dei veri show. Comunicatore, ma anche torturatore. Molti top manager delle più grandi multinazionali ricordano con ansia i giorni trascorsi in albergo nella Silicon Valley, sospesi nello spazio e nel tempo, in attesa della telefonata della tua segretaria che annunciava il giorno e l’ora dell’appuntamento da te concesso. Era il purgatorio di Steve Jobs quello. Purgatorio che poteva anche trasformarsi nell’anticamera dell’inferno nel caso in cui la proposta commerciale non fosse di tuo gradimento.

2003 iBook

2004 iMac G5

logo attuale

1998

Prendere o lasciare. Eri Steve Jobs, il genio amato o odiato, ma mai indifferente. Hai creato oggetti tecnologici che sono molto più di semplici apparecchi elettronici. Dentro ci trovi il mondo, fuori un design accattivante ed elegante. Sempre più sottili i tuoi iPod, sempre più sottile tu, a causa della malattia. Strano scherzo del destino. Adesso molti dipingono vignette per sdrammatizzare un lutto immenso. Ti immaginano sopra una nuvola - come una delle tue ultime invenzioni l’iCloud – mentre dici a San Pietro che per il librone delle anime hai una App. Chissà dove sei andato, Steve, tu che la caduta dal paradiso l’avevi provata sulla pelle quando, dopo aver creato

2007 iMac Alluminium

2010 iPad

2010 MacBook Air

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iCloud

iPhone 4 iPhone 3GS

Musica, foto, video, documenti, file: tutto sulla nuvola grazie all’iCloud, l’applicazione che consente di archiviare ogni tipo di file in uno spazio messo a disposizione in Rete. Fino a 5 gb non si paga, oltre questa soglia sì, a seconda delle dimensioni di backup. Archiviazione, ma anche sincronizzazione: oltre ai file foto, video, musica, saranno aggiornati in tempo reale contatti, calendari, promemoria sui dispositivi “mobile” e fissi abilitati. aICloud è tra le novità lanciate dalla Apple con la quinta versione di iOS il sistema operativo per i dispositivi “mobile”. Potranno scaricarlo gratis i proprietari di un iPad, iPhone, iPod Touch a eccezione dell’iPhone3G e degli iPod Touch precedenti alla terza generazione (settembre 2009).

nel 1976 l’azienda Apple partendo dal garage di casa, hai subito nel 1985 la cacciata inflitta dai tuoi soci e poi ti sei visto richiamare dopo tredici anni di esilio in cui hai fondato Next e Pixar. Hai dato nuova linfa vitale al computing, al cinema, alla musica, alle telecomunicazioni, a internet. Hai rotto gli argini, divelto i paletti, scritto la storia, ma prima di tutto hai inventato il futuro come alcuni illustri predecessori. Ti hanno paragonato a Leonardo Da Vinci e Thomas Edison. Hanno fatto bene a mettere il tuo nome tra quelli di uomini geniali dalla mente eccelsa e a noi piace pensare che, ovunque tu sia ora, possa beneficiare della loro compagnia. Ci resta una domanda in testa. Vorremmo sapere da te se la morte è il secondo più grande aggiornamento di sistema dopo la nascita. In attesa della risposta, noi ti promettiamo che resteremo affamati e folli come tu hai consigliato a tutti i giovani. iPhone 4S

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Da sx Maria Vittoria Resta, Angelica Martinoni e Gabriella Pettinari

CIGOLE – NEW YORK

ANDATA &

R ITORNO

Da New York a Cigole passando per Londra e Milano. Dall’alta moda all’orto dei nonni. La storia delle cugine Angelica e Maria Vittoria racconta di un incredibile ritorno alle origini e ai tempi scanditi dal cielo e dalle stagioni

di Paola Gregorio

S

e lavori a New York, Milano e Londra, magari in prestigiose case di moda o riviste di successo, pensi che sia difficile decidere di cambiare vita. Totalmente e senza rimpiangere quello che ti lasci alle spalle. Per molti giovani vivere nella Grande Mela, stringere la mano ai grandi nomi della moda è un sogno. Angelica Martinoni e Maria Vittoria Resta ce l’avevano fatta. Laureata in economia aziendale, Angelica, lavorava per la sede newyorkese di Marni, notissimo brand del mondo della moda. Maria Vittoria è stata stylist, assistente di un fotografo e organizzatrice di eventi per Vogue Italia, la rivista guidata dalla storica direttrice Franca Sozzani. Ma hanno mollato tutto per coltivare l’orto in quel di Cigole, nella Bassa bresciana. Sono nate a Milano, ma nel paese circondato dai campi che si stendono a perdita d’occhio e dalle cascine hanno le loro radici: il nonno di

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le città

Angelica e la nonna di Maria Vittoria erano fratelli e proprio a Cigole sono nati e cresciuti. Il progetto delle due ragazze, Maria Vittoria ha trentun anni, Angelica trenta, si chiama Ortaie. «Due ettari di ortaglia, con zucchine e pomodori, cornetti e valerianella, spinacini e peperoni, e molto altro ancora. L’intero ciclo produttivo segue l’avvicendarsi delle stagioni e i metodi utilizzati sono solo biologici, en plein air e in parte protetti come in una serra. Sul loro volto non scorgi ombra di rimpianto, anzi la profonda convinzione di aver fatto ciò che desideravano da tempo. Perché una sottile inquietudine si era insinuata nella loro vita esaltante, fatta di sfilate di moda, presentazione di collezioni, shooting fotografici, eventi, happy hour. A un certo punto si sono guardate negli occhi e hanno deciso: volevano un’esistenza in cui il tempo fosse scandito dal cielo, dalle stagioni. L’incontro decisivo, quello con Gabriella Pettinari che al Fienile Scaglietti, fulcro e sede del progetto, coltivava un piccolo orto. Sono partite un anno e mezzo fa, ma a Milano hanno già oltre cento clienti. Si perché Angelica e Maria Vittoria consegnano frutta e verdura a domicilio, a ventiquattro ore dal raccolto. Il martedì, giorno di consegna, si alzano all’alba e partono con il loro furgoncino alla volta di Milano. Mentre scriviamo, il servizio “porta a porta” sta partendo anche a Brescia. Assieme alle primizie dell’orto, arrivano curiosità e

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ricette, idee stuzzicanti e veloci per riscoprirsi chef a casa propria. Sul sito www.ortaie.it da Nazione: USA buone imprenditrici del Ventunesimo Stato: New York secolo ricevono gli ordini via e -mail o Superficie: 1.214,40 km² sms. Il blog Diario di campagna porta Abitanti: 8.173.133 in città la vita campestre, con i suoi Densità: 6.731,8 ab./ km² ritmi. Perché se a Milano o nella Grande Mela il tempo lo regolavano le lancette dell’orologio, in cascina è la natura a far scorrere ore e minuti. D’estate spesso non c’è un attimo di respiro, d’inverno i ritmi rallentano. Angelica e Maria Vittoria vivono praticamente in macchina, tra Milano e Bettegno, una frazione di Pontevico. L’avventura Nazione: Italia Comune: Cigole è iniziata un anno e mezzo fa. Sono Superficie: 9 km² ritornate dove trascorrevano le vacanze Abitanti: 1.667 da bambine e respiravano il profumo dei Densità: 185,2 ab./ km² campi. L’aia, il porticato, il raccolto che riposa all’ombra nelle cassette accuratamente preparate è il loro mondo, ora. Aiutate da tre persone, concimano, strappano erbacce, raccolgono i prodotti dell’orto. La passione delle due ragazze ha conquistato i clienti, attratti dall’idea di poter mangiare cibi sani e di stagione. Sono famiglie, giovani coppie, single ma pure chef. Il dna, i racconti dei nonni, l’amore per la campagna trasmessa di generazione in generazione le hanno riportate alle origini. Dai loro occhi non traspare nostalgia per quello che hanno lasciato. La vita di campagna piace alle due ragazze e non torneranno indietro. New York, Londra, Milano brulicano di vita e di esperienze. Ma a Cigole va in scena l’autenticità della saggezza contadina.


societĂ

RE ( IL ) PIRLO

Un giro nel cuore della vita notturna di Brescia per scoprire che esiste un sito internet dedicato al cocktail piÚ bevuto dalle nostre parti e che la concorrenza al trono è serrata

di Paola Gregorio

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www.ilpirlo.com è il portale internet dedicato all’amato aperitivo made in Brescia

PIRLO 1/3 vino bianco - 1/3 bitter Campari (guai a chi usa l’Aperol) - 1/3 selz (ma è concesso l’uso di acqua molto frizzante) - una di scorza di limone Servire freddo, ma senza ghiaccio, rigorosamente nei bicchieri rotondi a calice.

COSMOPOLITAN Vodka 5/10 Cointreau 3/10 Succo di Cranberry 2/10. Shakerare il tutto. Il bicchiere giusto è la coppa Martini. Una rondella di lime sul bordo

COCA HAVANA

2-3 cubetti di ghiaccio -1 parte e 1/2 di Havana - succo di 1/2 Lime - Cola fino all’orlo una fettina di Lime per decorare. Mettete i cubetti di ghiaccio in un tumbler grande e versatevi rum e succo di lime. Mescolate. Riempite con Cola, decorate con una fettina di lime e servire con una o due cannucce.

SPAZIO ARNALDO

da sx Matteo, Marco, Sonia, Stefano, Valentina

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l pirlo, inteso come l’aperitivo e non come il calciatore ex milan ora juventus, seppur di natali bresciani, «tiene». E le bollicine avanzano. Da quando, e ormai è parecchio, l’happy hour impazza anche dalle nostre parti, come nel resto d’Italia, ed è diventato un irrinunciabile appuntamento mondano, il tipico aperitivo bresciano a base di vino bianco frizzante, campari o aperol e seltz non ha mai mollato la presa. «I bresciani prediligono il pirlo», conferma Alan di Spazio Arnaldo, uno dei locali affacciati sull’omonima piazza, osservatori privilegiati delle tendenze della movida bresciana. A conferma della passione per il «cugino» dello spritz veneto (attenzione però a non confonderli!), navigando nel web si scopre pure l’esistenza di un sito ad hoc, www.ilpirlo.com. Nato «dall’idea di qualche bresciano di conquistare il mondo e passare il resto della propria vecchiaia su un’isoletta nel bel mezzo dell’oceano», si legge nell’home page. Sia quel che sia, l’happy hour, e il suo sodale, il pirlo, accompagnato da stuzzichini vari, mortadella, salame e altri affettati, verdure in pinzimonio e patatine, pasta fredda e pizzette, ha preso sempre più piede tanto da sostituire la cena soprattutto tra i giovani. Perché magari ci si dà appuntamento alle sei e poi, tra una chiacchiera e l’altra, si tira tardi fino all’una o alle due del mattino. «Forse i ragazzi sono un po’ stanchi della solita discoteca e spesso, soprattutto nel fine settimana, preferiscono fermarsi in piazza fino a tardi», dicono da Spazio Arnaldo. Soprattutto quando la temperatura lo permette e questa estate che si è protratta

EL SOBRINHO

IL GRANAIO

Antonio

Emiliano


fino all’autunno ha incentivato la tendenza. «Si folleggia in piazza fino a tarda ora» racconta Francois de La Bodeguita. Quando le lancette dell’orologio proseguono nella loro corsa e si entra nel regno del post happy hour, i più amati sono ancora mojito, cosmopolitan e coca havana. Le bollicine, i vini frizzanti e lo spumante stanno conquistando anche i ragazzi più giovani. «Abbiamo una clientela che va dai 23 anni in su e noto che le bollicine stanno tornando con prepotenza», dice Antonio, titolare di Al Granaio, altro locale storico di piazza Arnaldo. Che l’happy hour sostituisca con sempre maggiore frequenza la cena non deve stupire. E’ un trend, of course, ma in tempi di crisi economica la moda fa rima con la voglia di divertirsi, ma magari a budget più contenuti. E c’è chi studia menù under 25 per andare incontro alla clientela più giovane, che generalmente è costituita da studenti o ragazzi al primo lavoro senza tanti soldi in tasca. «Li proponiamo soprattutto nel fine settimana» spiega Mauro Aragni, titolare del Vecchio Botticino. «E’ un menù con prezzi un po’ più bassi». Non si può parlare di aperitivo nella Leonessa d’Italia senza fare una tappa da Viselli. Il mitico Beppe, affiancato dal figlio Roberto, serve l’altrettanto mitico «sciampagnone». Sugli ingredienti vige un certo segreto. Già dal tardo pomeriggio (ore 18,) il popolo di Viselli si riversa in via Tosio

IL VECCHIO BOTTICINO

da dx Mauro, Stani e Javed

VODKA SOUR MARACUJA

ricetta top secret rivolgersi al Too Late Cafè

MOJITO Preparare il mojito direttamente nel tumbler. Mettere il succo di lime, due o tre cucchiaini di zucchero di canna e alcuni ramoscelli di menta. Schiacciare bene. Riempire il bicchiere di ghiaccio tritato fino all’orlo. Riempire a metà di rum e metà di acqua tonica. Mescolare bene.

TOO LATE DESIGN CAFÉ

Da sx Paolo, Jacopo, Katrin, Vittorio e Maria

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SCIAMPAGNONE

ricetta top secret rivolgersi a viselli

e lì rimane, come conferma Beppe, più o meno fino alle 22. «Da Viselli» aggiunge Roberto «il rito si ripete più o meno identico, ogni fine settimana». Nei locali bresciani si sperimentano anche cocktail nuovi. Come al Too Late Design cafè, recente new entry, è stato inaugurato questa primavera, tra gli approdi dei ragazzi che si affacciano su piazza Arnaldo. «Da noi sta andando molto bene il dopo cena» racconta Paolo Vannuzzo, titolare del locale. «Questa estate i nostri baristi hanno inventato nuovi cocktail, come vodka sour maracuja, a base di frutti un po’ particolari».

VISELLI LA BODEGUITA

Roberto e Beppe Viselli

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François

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La festa del pane Si è svolta in piazza paolo vi a brescia la manifestazione “la realtà sa di pane” organizzata dal sindacato panificatori della provincia di brescia e dedicata non solo alla produzione di tante golosità tradizionali ma anche alla spiegazione delle fasi che portano in tavola pane, pizze, focacce e altri prodotti della farina

di Claretta Pasotti

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coprire gioie e fatiche di un mestiere artigianale come quello che porta alla produzione del pane fresco, cotto la mattina e venduto in giornata per essere offerto sulla tavola di tutti i bresciani. E riscoprire sapori tradizionali, amati oggi come un tempo, che abbinano questo prodotto, centrale per l’alimentazione di giovani e adulti, a frutta, latticini, salumi e altri prodotti della terra. Questi i temi portanti della Festa del pane 2011 La realtà sa di pane promossa dal Sindacato Panificatori della provincia di Brescia e allestita in piazza Paolo VI. Una manifestazione che ha tenuto banco per sei intere giornate e organizzata con il contributo di

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Associazione Artigiani e Banca di Credito Cooperativo di Pompiano e Franciacorta e il patrocinio degli assessorati alle Attività produttive di Comune e Provincia, di Ufficio scolastico regionale per la Lombardia e Camera di Commercio. Piazza Paolo VI si è trasformata così in una grande bottega artigianale, dove tutti i curiosi hanno potuto osservare un laboratorio attivo con i forni (uno dei quali risalente alla Prima Guerra Mondiale) e tutta l’attrezzatura necessaria alla lavorazione del pane, ma anche ammirare colorate sculture in pasta dalle forme più svariate. Le mattinate sono state dedicate ai bambini che a centinaia (500 per l’esattezza, ai quali si sono aggiunti alcuni ragazzi diversamente abili iscritti all’istituto tecnico Pastori e all’Anffas) hanno assistito affascinati alle spiegazioni dei panificatori, provando poi in prima persona a mettere le mani in pasta per


attualità

Piazza Duomo lo stand del Sindacato Panificatori di Brescia

cimentarsi nella lavorazione del pane. Alle classi partecipanti il Sindacato ha consegnato anche colorate schede didattiche appositamente realizzate per consentire ai ragazzi di proseguire l’attività di approfondimento sui banchi di scuola. I pomeriggi hanno invece visto al centro le degustazioni, permettendo a tutti i passanti di approfittare dell’occasione per riscoprire sapori antichi e genuini che non passano mai di moda. Grazie ai prodotti offerti da Centrale del Latte, Ab Carni, Agriturismo Forest, Apicoltura del Sampì, Olio Dop Garda, Montirone Corte,

Consorzio Brescia Mercati, Ferghettina Franciacorta e dal marchio I prodotti della terra, sono stati proposti nel corso della manifestazione pane con fichi, uva, noci, cachi, latte, formaggio, marmellata, burro e zucchero, miele, salame oppure olio. La montagna di farina utilizzata per produrre pane, focacce, pizze è arrivata a quota 25 quintali. Al solo pensiero viene ancora l’acquolina in bocca. «Abbiamo realizzato diverse tipologie di pane nate negli anni ’50 e ’60: il pane con meno sale e mezzo sale che consentono di

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Una forneria piena di clienti

valorizzare maggiormente le pietanze che vi si accostano, il pane integrale con farina di grano e diversi tipi di pane ai sapori» spiega Vincenzo Conti, vice presidente del Sindacato «La Festa è stata anche l’occasione per lanciare il pane del soldato, prodotto attraverso la miscelazione di alcune particolari farine, grezzo e casereccio, che si può trovare ora in tutte le fornerie - (circa 500) - aderenti della provincia». Il successo della manifestazione, per la soddisfazione dei panificatori e di tutti i sostenitori della Festa, si è rispecchiato anche nelle offerte generosamente devolute dai cittadini, durante le sei giornate, al Centro aiuti per l’Etiopia, onlus impegnata nel Corno d’Africa. Sono stati infatti raccolti ben 6.300 euro, più alcune adozioni a distanza.

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Ora il Sindacato è impegnato «nella battaglia contro l’apertura domenicale degli esercizi commerciali» spiega il presidente, Francesco Mensi. «Quello del fornaio è un mestiere duro, che si svolge quasi sempre a livello familiare e nelle ore notturne, senza molta attrattiva per i giovani. L’obbligo di apertura domenicale ne decreterebbe la fine». E sarebbe un peccato non poter più godere di un prodotto tanto sano e genuino, «ben diverso dal pane precotto o surgelato che si può trovare sul mercato».


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h’éra na ólta ‘n bù òm ché ‘l ghì a ciapàt en secónd spùze na moér e chè la sè dàa tàte dè chèle àrie chè s’éra mai vést. La ghìa dò fiöl e en töt e pèr compàgn dè lé, töt cat ìe e malmustùze bröta fómna dè cóme chèla la sò màma. A l’encontràre ‘l na s-cèta isé bùn marìt el ghìa a e isé dólsa chè La ghìa ciapàt l’è emposìbil chö chèste bùne ma ntàla. niére da la sò mà stàda la piö brà ma chè l’éra a fómna dè chè sto mónd. Sűb madrégna la ga it spusàcc, la ambiàt i sò spr opòzet. La pud zó ‘l mèret dèl ìa mia mandà a zùena, chè fàa deentà amò piö sò fiöle. La ga udiùze lè dat lè encombèn se e lè mansiù e ordenàre dè la ca: ghè tocàa piö bàse a lé laà i piàcc scàle, scuà ‘l pai e snetà lè mènt nèla stàn sa dèla siùra e sò fiöle, la dur dèle siorìne mìa söl solér, nel granér, ens sö la pàia trìd ìma a ‘n stras a, en chèl chè lè sorèle lè ghì paimèncc entars a stàn iàcc, lècc a l’öl tema mòda e spè se còi sè ardàa dal có cc dóe lè ai pè. La pòera s-cèta la patìa pasiènsa, gnach töt cò la la olsàa lament às còl bubà, sed l’arès rezentàda enò lűche , confórma ché ‘l sè fàa comand da la moér. Fin à a batèca ìt el sò mestér, la sé mitìa en bàn e la sè sintàa zó da al camì sö la sèner, isé en cà i la ciamà a Cuciolóna. 4

à a éder ghè sarès dè ghign «Té ta ghét rezù, lóna!» al bal ‘na Cucio la l’éra bùna però Cenerènto mal petenàde, dù dé sènsa Ön’ótra lè arès siù. Lè ga pasàt perfe a àda peten rumpìcc a e la ga dat öna dùdes legàm s’è alégre. Piö dè da. Sèmper lè sè maià, tat lè éra a fa la pànsa minű böst el er strènz dè dé fèsta. fűria dè la fi gh’è riàt el piö chè sé àrda ardàa al spèc. A lè la rènto va al bal e Cene La comàr, Lè dò sorèle lè dré a piànzer. vèt piö, la sé mèt 3 ghè domànda: pöl. Quand lè , chè la la vèt löcià «Chè ghét?» ìa isé fés chè la rèntola la pianz Cene tat..» «Olarès, olarès ga mìa pudìt finì. 4 la ghè dis: , l’éra ‘na strìa bùna isé?» La comàr, chè al bal, l’è mìa «Tè olarèset ‘ndà dis Cenerèntola. la ’ndà» «Oh sé, dè bù!» sarét bùna, tè fó ta té «sé «Èco» la dis l’ótra en stànsa e ghè dis: La ména e pórtem ‘na söca» chè la «Va ‘n del bröl la piö bèla söca córsa la va a catà entènder ‘n chè fòza dè la rènto Cene a la comàr, sènsa La comàr desvöda tróa e ghè la pórta al bal. sò pudìt fàla ‘ndà a, la la bat cò la chèla söca garès scórs la sul gh’è restàt dóra. la söca e quand ‘na caròsa töta sűbit la diènta amò vif e batèca e la söca tróa sés surighì nèla tràpola e la La va po’ a vardà e 3 Löcià: lagrimar buona, fata 4 Stria buna: strega

Testi di Mario Castriota Illustrazioni di Michele Mor Edizioni LE AMAZZONI

Cosa sono le favole? Prima di tutto un viaggio nella fantasia. Sono anche metafore e allegorie di vita con i loro insegnamenti morali ed etici. Ci sono limiti ai viaggi nella fantasia? Assolutamente no. La fantasia per sua stessa definizione e natura non puó avere limiti o confini

48 pagine 16 tavole ad acquarello

TRADUZIONE DI MARIO CASTRIOTA AUTORE DEL PRIMO VOCABOLARIO ITALIANO - BRESCIANO, BRESCIANO - ITALIANO ILLUSTRAZIONI AD ACQUARELLO DI MICHELE MOR

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WELCOME, FIDO Nel parco del Mella l’associazione Sos randagi ha inaugurato il nuovo canile comunale che ospita cani e gatti. In progamma corsi di agility, comportamento e pet therapy

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(a fronte dei 1.300 di Orzinuovi), per un totale di 38 box prefabbricati e riscaldati ai quali si aggiungono i locali di servizio necessari per lo svolgimento dell’attività. Accanto, un’ampia zona verde di “sgambamento”, bonificata e ora da riqualificare. I cani ospitati sono un’ottantina (più alcuni gatti), di tutte le taglie, cuccioli e anziani, ciascuno con il proprio carattere. Non c’è che da scegliere, insomma. Da tempo Sos Randagi sognava di avvicinarsi alla città, essendo da sette anni anche canile di riferimento di quello sanitario Asl. Qui gli animali randagi accalappiati rimangono per dieci giorni, vengono vaccinati, sverminati, microcippati

Ingresso del nuovo canile

C

on i loro occhioni dolci e speranzosi, le code pronte a scodinzolare a ogni piccolo cenno di interesse e tanta voglia di fidarsi ancora dell’uomo, nonostante tutto. Sono lì, pronti ad accogliere con gioia chi è alla ricerca di un amico a quattro zampe ma anche chi è disposto a donare loro un po’ del proprio tempo o qualche risparmio, i cani tutelati dall’associazione Sos Randagi che proprio in questi giorni sta effettuando il trasloco definitivo dalla sede di Orzinuovi in città. Più precisamente in via Girelli, all’interno del Parco del Mella, in un’area che mira a diventare punto di riferimento per i bresciani che amano gli animali e l’aria aperta. Lo spazio di proprietà comunale concesso in gestione dalla Giunta a Sos Randagi, cementificato e cintato, è di 4.400 metri quadrati

di Claretta Pasotti


attualità

Bianca Quinzanelli responsabile del canile di Brescia

e si attende un reclamo. Ma se non arriva, la maggior parte di loro viene trasferita nel canile di riferimento (sono un’altra decina le strutture in provincia, a partire dall’Atar, sempre vicino all’Asl, in via Orzinuovi). Il fenomeno dell’abbandono esiste ancora? «Capita più raramente che le persone lascino il proprio cane per strada» spiega Bianca Quinzanini, responsabile dell’associazione. «Ma è aumentata d’altro canto una nuova forma di abbandono: sostenendo di non poter più tenere con sé il proprio animale a causa di allergie o cambiamenti di abitazione, molti li lasciano direttamente nelle sedi delle associazioni. Da inizio 2011 abbiamo ritirato

in questo modo 145 cani». Ottanta di loro sono ancora in attesa di una famiglia che li possa amare, ma adesso hanno a disposizione un nuovo spazio, più consono alle loro esigenze. Il progetto ha richiesto una spesa non indifferente ed è stato possibile grazie a un prestito concesso all’associazione dalla Banca di Credito Cooperativo di Brescia, in attesa dei finanziamenti che si spera possano arrivare dalla Regione Lombardia, attraverso il bando al quale Sos Randagi ha recentemente partecipato con il sostegno del Comune. In via Girelli non si potrà soltanto adottare. «Intendiamo organizzare presto corsi di agility e di comportamento in collaborazione con l’associazione Charlie Dog e stiamo pensando di proporre anche pet therapy» conclude Bianca. Nel frattempo, per poter conoscere meglio l’associazione e i quadrupedi di cui si prende cura è possibile consultare il sito www.canilediorzinuovi.it.

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Solar Decathlon 2011 La casa vincitrice dell’edizione 2011: Watershed

Anche quest’anno solar decathlon, la competizione che ha per oggetto la costruzione di case ecocompatibili, organizzata dal dipartimento statunitense per l’energia, ha decretato i suoi vincitori. La casa del futuro ha le ali di farfalla

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edizione 2011 ha un vincitore: l’università del Maryland che ha illustrato il proprio progetto. Si chiama Watershed ossia spartiacque o raccogli-acque. Il nome deriva dalla struttura del tetto costruito appunto come le ali di una farfalla e ricoperto di erba, posizionata per non far scivolare via l’acqua. In questo modo la pioggia viene raccolta e riutilizzata per uso interno all’abitazione oppure per innaffiare l’orto o le piante domestiche. Ma questo è solo un odei tanti progetti di case presentati durante l’importante competizione lanciata dall’amministrazione americana. La competizione non è

Qui in basso una panoramica della manifestazione

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La casa vincitrice dell’ edizione 2011 e i festeggiamenti dei vincitori (Università del Maryland)

edizione 2011 ha un vincitore: l’università del Maryland che ha illustrato il proprio progetto. Si chiama Watershed ossia spartiacque o raccogliacque. Il nome deriva dalla struttura del tetto costruito appunto come le ali di una farfalla e ricoperto di erba, posizionata per non far scivolare via l’acqua. In questo modo la pioggia viene raccolta e riutilizzata per uso interno all’abitazione oppure per innaffiare l’orto o le piante domestiche. Ma questo è solo un odei tanti progetti di case presentati durante l’importante competizione lanciata dall’amministrazione americana. La competizione non è riservata alle sole università o centri studi americani. Tra i partecipanti all’edizione 2011 si segnala il terzo posto della Nuova Zelanda con una casa-vacanza da 300 mila euro. Erano presenti anche progetti provenienti da Cina, Canada e Belgio. I criteri attraverso i quali viene giudicata l’eco-dimora del futuro e dunque vincere i premi in palio sono chiari: le

case devono essere economicamente accettabili, attraenti, accoglienti, dotate di ambienti interni sani, in grado di produrre tanta energia quanta ne consumano e fornire acqua calda. L’Italia non è mancata all’appuntamento, ma per ora solo in veste di osservatrice. La collaborazione tra le università La Sapienza e RomaTre ha portato alla nascita di un gruppo di lavoro che tra un anno presenterà a Madrid una propria idea di casa a impatto zero. Il progetto ha già un nome: Med in Italy e si basa sul concetto di casa in cui high-tech e low-tech si sposano alla perfezione. La dimora è caratterizzata da un patio in vimini dove realizzare un piccolo orto domestico riscoprendo così l’antica tradizione della coltivazione di ortaggi fatta in casa, ma allo stesso tempo punterà fortemente su una caratteristica del made in Italy: il fascino de design e degli arredi.

In queste immagini l’interno della Watershed: il soggiorno e la cucina

Particolare del deumidificatore utilizzato nella Watershed

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OLARE: PLENDIDO PLENDENTE?

Quantità enormi di energia solare irradiano la Terra ogni giorno, ma energia a parte, i costi effettivi rimangono una sfida

I

bisogni di energia stanno aumentando e questo è un dato di fatto, ma le domande rimangono ancora in sospeso: possono le energie a zero-carbone crescere abbastanza da prendersi a carico le esigenze dell’umanità? Quanto cresceranno le energie alternative nei prossimi cinquant’anni? Iniziamo a dipanare il primo dubbio: sì, l’energia solare è assolutamente sufficiente a soddisfare i bisogni dell’umanità a patto che sia sfruttata e accumulata in modo conveniente. Sfortunatamente l’aspetto dei costi rappresenta per ora il tallone d’Achille di questa importantissima fonte di energia: a parte alcuni casi specifici, l’energia solare risulta ancora troppo costosa per essere competitiva. Ma lo sviluppo delle nuove tecnologie sarà in grado di raggiungere un equilibrio nella “economia solare”. «Il potenziale è enorme» ha spiegato il professore di fisica del Massachussets Insitute of Technology, Washington Taylor. «I raggi del sole colpiscono

ENERGIE SPECIALE ENERGIE RINNOVABILI SPECIALENovembre 2011

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Pannelli solari in zona arida

continuamente la Terra con una quantità di energia pari a 173 mila terawatts (trilioni di watts). Tale quantità è 10 mila volte superiore all’uso di energia da parte del Globo. Inoltre questa energia è completamente rinnovabile» almeno finché vivrà il sole. «Sì anche il sole avrà una fine ma si parla di bilioni di anni». A questo punto è necessario chiedersi come la tecnologia ideata dagli esseri umani possa essere in grado di catturare e sfruttare una quantità di energia spaventosamente vasta. «I sistemi di energia solare termica, che coprono il 10 per cento delle aree desertiche presenti al mondo – circa l’1,5 per cento delle terre del Pianeta – sono in grado di generare all’incirca 15 terawatts di energia, dato una efficienza totale del 2 per cento. Tale quantità è approssimativamente uguale alla crescita progettata nella domanda di energia globale dei prossimi cinquant’anni». Ci sono proposte che vorrebbero installare pannelli solari nel Sahara, connessi all’Europa via cavo sotto le acque del Mediterraneo, che potrebbero soddisfare il fabbisogno di elettricità dell’intero continente. Una tecnologia che potrebbe dunque riservare una produzione ad altissimo rendimento grazie all’installazione di pannelli fotovoltaici su vasta scala. L’unico ostacolo, per ora, restano i costi, ma ci sono al lavoro decine di scienziati attirati dalla “sfida solare”.

SOTTOZERO È MEGLIO Ben presto anche le vette innevate dell’Himalaya saranno coperte di pannelli fotovoltaici. Fantascienza? No, semplice progresso tecnologico. I ricercatori del Mit (Massachussets Institute of Technology) in collaborazione con alcuni colleghi giapponesi hanno scoperto che l’irradiazione solare è massima sui picchi della catena montuosa asiatica e sulle Ande dove risulta minore la dispersione di luce nell’atmosfera. Secondo gli scienziati a temperature di 40 gradi il 13 per cento dell’energia accumulata grazie ai pannelli solari si disperderebbe in calore. Il termometro sotto lo zero al contrario si dimostrerebbe più utile alla causa rendendo i pannelli più efficienti e dunque produttivi. Le cime dell’Himalaya sarebbero allora una cima da conoscere e scalare non solo per gli alpinisti ma anche per gli uomini di scienza.

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La cima dell’Himalaya

Il Massachussets Institute of Technology

La catena delle Ande

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l’apparentemente impossibile è possibile

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rodurre ghiaccio nel deserto? In un futuro prossimo sarà possibile grazie alla costruzione di una foglia enorme (con una copertura di una superficie di 200 metri quadri) composta da celle solari. Perchè una foglia? Semplice, perchè essa è maestra in natura per la sua capacità di assorbire l’energia del sole attraverso la fotosintesi. Se poi sotto la gigantesca struttura della foglia mettiamo un sistema di condensatori in grado di assorbire l’umidità dall’aria del deserto, anche nelle condizioni di temperature più elevate, essa produrrà uno strato di ghiaccio sul lato inferiore. Stiamo sognando? Sì e più precisamente è il sogno dell’artista olandese e ambasciatore culturale dell’Unesco, Ap Verheggen, che ha dato vita con la sua architettura ultramoderna ricca di linee tecnologiche ad un suggerimento per risolvere il pro-

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Verheggen al lavoro nel suo studio

Il futuristico progetto di Verheggen in una elaborazione grafica

blema dei cambiamenti climatici, creando una sorta di ghiacciaio nel deserto. La sua scultura si chiama “Sunglacier”. È una soluzione originale per combattere il riscaldamento del globo terrestre. Di sicuro installare una foglia ipertecnologica nel deserto non risolverà i problemi idrici in costante peggioramento, ma servirà a dimostrare, come spiega l’artista, «che l’apparentemente impossibile è possibile». La sua idea, molto difficile in pratica la sua realizzazione, è in realtà un monito, che stimoli chi di dovere a lottare contro il riscaldamento globale per trovare soluzioni innovative. «Io do l’ispirazione. Gli altri dovranno capire cosa si può realmente fare» ha detto Verheggen. «Bisogna aprire le frontiere del nostro pensiero. Produrre il ghiaccio nel deserto significa abbattere i confini, aprirsi ad un nuovo mondo». La gigantesca scultura di Verheggen al momento è solo uno schizzo e una serie di grafici in un laboratorio a Zoetermeer, vicino a casa sua a L’Aia. Ma la Cofely, società di refrigerazione che realizza piste di pattinaggio e unità di raffreddamento progettate su misura per la conservazione degli alimenti, pare sia intenzionata alla realizzazione fantascientifica del progetto e sta testando i

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principi della creazione di ghiaccio nel deserto. A Zoetermeer, intanto, gli ingegneri hanno prodotto uno strato di 10 centimetri (4 pollici) di spessore di ghiaccio su una lastra di alluminio all’interno di una scatola che simula le condizioni del deserto, con la temperatura impostata a 30 gradi Celsius (86 Fahrenheit). Un umidificatore fornisce l’umidità, e un ventilatore è rivolto verso il ghiaccio come una brezza del deserto. I test dovrebbero concludersi entro il prossimo anno, poi il compito di scolpire il massiccio lavoro avrà inizio. Si pensa in un paese non identificato del Nord Africa. Secondo lo scienziato Andras Szollosi-Nagi il lavoro di Verheggen cade al crocevia tra arte, ambiente e scienza: «E’ un pezzo straordinario, insolito e ciò lo rende molto emozionante. Il lavoro di Verheggen avrà una grande importanza simbolica» ha continuato Szollosi-Nagi, rettore dell’Institute for Water Education dell’Unesco. «Non siamo bravi a trasmettere messaggi semplici in modo potente. La scienza ha i propri limiti, oltre i quali l’arte può andare. Il progetto dimostra che in un ambiente totalmente senza speranza si può ancora generare speranza».

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Biocombustibili dalle foreste

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nuovi risultati confuterebbero un’ipotesi di base dello sfruttamento delle biomasse a scopo energetico. Non c’è ancora un punto fermo nella questione della produzione di combustibili da colture agro-forestali. Secondo un ultimo studio in ordine di tempo lo sfruttamento in questo senso delle foreste della West Coast degli Stati Uniti produrrebbe un incremento del 14 per cento delle emissioni di anidride carbonica delle stesse foreste. Se risultasse inconfutabile tale ipotesi crollerebbe uno dei pilastri su cui poggia lo sfruttamento delle biomasse ossia la produzione di energia senza emissioni di gas serra o addirittura con riduzione di Co2. Lo studio, condotto dal College of Forestry della Oregon State University (Osu) e da altri istituti tedeschi e francesi, e finanziato dal Dipartimento dell’energia degli Stati Uniti, è stato pubblicato sulla rivista Nature Climate Change. Negli ultimi quattro anni gli studiosi hanno analizzato 80 tipi di foresta in 19 eco-regioni negli stati dell’Oregon, di Washington e della California. Passate al setaccio foreste pluviali temperate e boschi semi-aridi facenti parte di terreni sia privati sia pubblici gestiti dunque secondo modalità diverse. I parametri di giudizio sono stati ventisette, compreso il ruolo degli incendi, delle emissioni evitate grazie allo sfruttamento della bioenergia, la sostituzione dei prodotti boschivi, le infestazioni degli insetti, lo sfoltimento della vegetazione, i processi necessari alla produzione di biocombustibili e altri. «Sulla costa ovest degli Stati Uniti abbiamo trovato che la rimozione delle biomasse dalla foresta e il loro utilizzo per la produzione di bioenergia in qualunque forma rilascerebbe più anidride carbonica in atmosfera rispetto alle pratiche di gestione convenzionali», ha spiegato Tara Hudiburg, ricercatrice dell’Osu che ha guidato lo studio. «Si assume generalmente che la bioenergia derivata dal legno possa essere a impatto zero per quanto riguarda le emissioni di carbonio, poiché la foresta ricresce e vi è la possibilità di prevenire la Co2 prodotta con gli incendi: purtroppo però le emissioni dovute a tutte queste attività sono maggiori di quelle che si intendono evitare». L’unica eccezione è rappresentata da quelle foreste che sono ad alto rischio d’incendio. In questi casi lo sfoltimento e lo sfruttamento delle biomoasse a scopi energetici può determinare in effetti una diminuzione delle emissioni di Co2.

La Spal si autofinanzia con l’energia pulita

Calcio pulito. Spal prima squadra al mondo a finanziarsi con lo stadio fotovoltaico. Calciatori viziati e società virtuose. È il clamoroso ossimoro scritto nei giorni scorsi dalla Spal 1907. La storica Società Polisportiva Ars et Labor, che negli anni ’60 riusciva a indispettire le grandi nei suoi sedici anni consecutivi in serie A, oggi milita mestamente in Prima Divisione di Lega Pro. A Cassana, nell’immediata periferia nord di Ferrara, la società ha inaugurato ufficialmente il suo nuovo parco. Non il parco giocatori, già formato in sede di mercato, ma quello fotovoltaico. Una distesa di pannelli solari, ben 60mila, che occupano una superficie di 292mila metri quadrati. L’impianto, già attivo con la connessione alla rete avvenuta in agosto, sorge al di sopra dell’ex discarica di Hera (e quindi senza sottrarre neanche un briciolo di terreno all’agricoltura). Su questa superficie sono stati installati i 60mila pannelli inseguitori, montati su rotor meccanici capaci di seguire il movimento del sole per massimizzare l’acquisizione della luce. Questo immenso campo dove si gioca la scommessa dell’energia rinnovabile è stato concepito per produrre 14 megawatt, pari al fabbisogno energetico di 7.000 famiglie. Detratti i costi di realizzazione, il presidente Cesare Butelli si attende un ritorno economico quantificabile in oltre il milione di euro a stagione. Non male per un’idea «nata dalla forza della disperazione», come confida il presidente Butelli: «eravamo alla ricerca di una opportunità per autofinanziarci e abbiamo intavolato un discorso con un imprenditore che verteva sulla costruzione di un nuovo stadio». Dallo stadio di cemento ed erba si è passati quindi a immaginare uno stadio di vetro e fotocellule. «Era il gennaio 2010 – ricorda Butelli -; l’ipotesi ci piacque immediatamente e ora, dopo due anni di burocrazia, eccoci qua». Un progetto che per la sua portata innovativa farebbe impallidire anche le squadre della Premier League, capofila nelle strategie di marketing legate al mondo del pallone. Eppure la stessa Lega aveva arricciato il naso al pensiero di una attività così estranea all’ambito calcistico. «Per avere bilanci sani e non farsi tentare dal calcio scommesse – è la sferzata del presidente – servono sistemi virtuosi e noi, nonostante fino alla vigilia ci venisse rimproverato di fare solo propaganda, ci stiamo provando».

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FIERA DI MONTICHIARI: L’ENERGY DAYS INFORMA

IL RISPARMIO ENERGETICO DALL’ 11 AL 13 NOVEMBRE AL CENTRO FIERA DI MONTICHIARI INGRESSO GRATUITO

Energy Days è la Mostra Convegno della Green Economy specialistica che si rivolge al pubblico ed agli operatori dei settori del risparmio energetico, delle energie rinnovabili, della bioedilizia e della mobilità sostenibile. L’edizione in programma al Centro Fiera di Montichiari (BS) dall’11 al 13 Novembre 2011 offre una panoramica completa delle principali novità del settore, con tutto quanto concorre alla costruzione della casa ecocompatibile. La fiera è un momento di approfondimento tecnico per gli operatori del settore, ma anche un’opportunità per il pubblico dei consumatori che hanno la possibilità di valutare i vantaggi di costo connessi alle nuove tecnologie di risparmio energetico e, in generale, all’economia verde. Energy Days 2011, che ha ricevuto i patrocini del Comune di Montichiari, CNA Brescia, Confartigianato Brescia, Unep-United Nations Environment Program, EACIExecutive Agency for Competitiveness and Innovation, offre momenti di approfondimento tecnico su temi di attualità in materia di sviluppo sostenibile e risparmio energetico. In particolare, Venerdì 11 Novembre, alle ore 10.00, è previsto l’atteso convegno d’apertura dal titolo “Campagna Bresciana: via l’amianto, spazio al fotovoltaico” che vede l’intervento di rappresentanti delle istituzioni e associazioni di categoria, con l’obiettivo di approfondire il tema della bonifica del territorio dall’amianto e i vantaggi economici ed ambientali del passaggio agli impianti fotovoltaici. Sabato 12 Novembre, alle ore 10.00, invece, è la volta del convegno di ACE – Associazione certificatori energetici. Nell’ambito di Energy Days 2011, inoltre, è attivo il progetto “A scuola con Energia”, pensato per

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far conoscere ai giovani le differenti risorse energetiche disponibili, rinnovabili e non, e le possibili energie alternative sfruttabili, facendoli riflettere su come già da adesso possano contribuire con le loro azioni al raggiungimento di un mondo più sostenibile. Nelle prime due mattinate di Energy Days, con il progetto “A scuola con Energia”, alcuni ragazzi provenienti dagli istituti superiori della provincia di Brescia possono riflettere in modo divertente sui problemi del pianeta e sulle possibili soluzioni con un apprendimento giocato che permette di approfondire le tematiche in modo semplice anche dal punto di vista tecnico. Energy Days si conferma un vento di riferimento per la green economy, un settore in grande fermento che, grazie alle numerose applicazioni in fase di sviluppo, è destinato a consolidarsi come fattore chiave della ripresa economica, coniugando un maggiore rispetto dell’ambiente e l’esigenza di minimizzare i costi per aziende e famiglie. Sulla scorta degli ottimi riscontri dell’edizione dello scorso anno, Energy Days 2011 si ripropone, dunque, come fiera di riferimento per un comparto in forte espansione, come occasione di business per le realtà produttive e commerciali che operano nel settore delle fonti rinnovabili e, al tempo stesso come momento di divulgazione per i consumatori e le famiglie che avranno l’occasione di valutare benefici e costi di queste nuove tecnologie e di tutto quanto concorre a costruire una casa ecocompatibile. L’appuntamento con Energy Days è dall’11 al 13 Novembre, al Centro Fiera di Montichiari (BS). L’orario di apertura è dalle 10.00 alle 19.00, con ingresso gratuito.

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energia

La casa che cresce dagli alberi Al Politecnico di Milano è stato recentemente avviato un originale progetto di bioarchiettura: un edificio vegetale che non si costruisce ma. cresce. Sarà pronto tra ottant’anni

È la quintessenza della casa ecologica: realizzata unicamente con materiali vegetali, ha un impatto ambientale nullo, è completamente riciclabile ed è all’avanguardia sia per design sia per tecnlogie costruttive. Unico neo: sarà pronta tra un’ottantina d’anni, non appena gli alberi che ne costituiscono la struttura portante saranno diventanti sufficientemente grandi e robusti. La pazienza è la virtù... degli architetti Questo curioso progetto, non a caso chiamato “the patient gardener”, il giardiniere paziente, è il risultato di un seminiario sulla bioarchitettura che si è concluso poco tempo fa al Politecnico di Milano. Guidati da un team di esperti svedesi, gli studenti hanno progettato una struttura a due livelli formata da 10 ciliegi disposti in cerchio e intrecciati tra loro alla sommità. Il risultato è un bioedificio vivente il cui scheletro è costituito dai 10 tronchi e le pareti da un intreccio di rami su cui vengono fatte crescere edere e altri rampicanti. A tutto bio anche gli arredi interni, che sono realizzati con strutture di legno ricoperte da erba e muschio. E con tanta pazienza e un po’ di fortuna “The patient gardener” non rimarrà solo un progetto: uno dei giardini dell’ateneo milanese è stato infatti deputato ad accogliere le 8 pianticelle di ciliegio che nel giro di qualche decennio daranno vita alla struttura. Sono state disposte lungo il perimetro di un cerchio del diametro di 8 metri. Al centro è stata installata una torre di legno alla quale sono state legate le piantine per guidarne la crescita secondo le esigenze del progetto. Un corposo manuale con i dettagli dell’opera e le istruzioni per la manutenzione e la cura delle piante verrà passato di mano in mano per le prossime generazioni di studenti, fino a quando la casa non sarà... cresciuta.

Dieci semplici regole per inquinare di meno e riciclare di più. Dieci passi stilati dal Coni il consorzio nazionale per il recupero degli imballaggi.

Decalogo del reciclo, dieci semplici regole separa gli imballaggi a seconda del tipo di materiale.

Niente ceramica, porcellana, specchi o lampadine nel contenitore del vetro. Separa per bene gli imballaggi di alluminio. (vaschette, lattine, ecc)

Riduci il volume delle confezioni.

Dividi il materiale dal singolo imballaggio.

Togli i residui di cibo dalle confezioni da reciclare.

Scontrini, fazzoletti, cartoni della pizza non vanno nel contenitore della carta.

ACC

FE

Riconoscere le diverse confezioni di acciaio.

Niente articoli di cancelleria, giocattoli, e simili nel contenitore di plastica.

Portare gli imballaggi in legno nelle isole ecologiche comunali.

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Finanziamento Fotovoltaico ipotecario QUALI SONO LE ESIGENZE Lo strumento che permette alle aziende, comprese le microimprese, condomini ed enti di accedere ai contributi statali per acquistare e installare un impianto fotovoltaico, al fine di utilizzare una fonte di energia inesauribile a basso impatto ambientale. IL PRODOTTO IN SINTESI Beneficiari Il finanziamento è destinato a: Piccole imprese - Condomini - Enti (ospedali, scuole, università, infrastrutture ricettive, etc.) La destinazione del finanziamento deve avere carattere accessorio rispetto all’attività principale dell’impresa. CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO Come funziona Il finanziamento si contraddistingue da una durata a medio e lungo termine e presenta quale finalità principale la copertura del costo di acquisto e installazione dell’impianto. CONDIZIONI Importo Min 10.000 Euro Durata: Da un minimo di 2 fino ad un massimo di 15 anni – sono comprese tutte le annualità intermedie. Modalità di rimborso o accumuloAddebito: in conto corrente Ammortamento: con rata costante (alla francese) o con quota capitale costante (all’italiana) Preammortamento: è massimo di 1 anno Pagamento rate: fine mese Periodicità del rimborso: mensile, trimestrale o semestrale MODALITÀ DI EROGAZIONE In un’unica soluzione o a stati avanzamenti lavori (S.A.L) TassoFisso: riferito all’EuoIRS di periodo pubblicato su “il sole 24Ore” del giorno lavorativo precedente, arrotondato allo 0,05% superiore, più uno spread concordato Variabile: parametrato all’Euribor a tre mesi per i mutui con rate mensili o trimestrali, ovvero all’Euribor a sei mesi per i mutui con rate semestrali. La Banca/Ente emittente si riserva la valutazione dei requisiti necessari per la concessione. I servizi vengono prestati alle condizioni e con le caratteristiche descritte nel relativo regolamento. Il presente documento costituisce messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Per le condizioni contrattuali del prodotto illustrato e per quanto non espressamente indicato è necessario fare riferimento ai “Fogli Informativi”, che sono a disposizione dei clienti su supporto cartaceo, presso tutte le nostre Agenzie. 40

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Sig. Barbieri Enzo Direttore Centro Piccole Imprese tel. 030.7013633 cell. 335.1828165 Sig. Aceti Eugenio Gestore Centro Piccole Imprese tel. 030.7013639 cell. 335.1615644 Sig.ra Caffi Lorena Gestore Centro Piccole Imprese tel. 030.7013634 cell. 334.6956639

Finanziamento Fotovoltaico chirografario QUALI SONO LE ESIGENZE Lo strumento che permette alle aziende, comprese le microimprese, condomini e enti di accedere ai contributi statali per acquistare e installare un impianto fotovoltaico, al fine di utilizzare una fonte di energia inesauribile a basso impatto ambientale. IL PRODOTTO IN SINTESI Beneficiari Il finanziamento è destinato a: Piccole imprese - Condomini - Enti (ospedali, scuole, università, infrastrutture ricettive, etc.) La destinazione del finanziamento deve avere carattere accessorio rispetto all’attività principale dell’impresa. CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO Come funziona Il finanziamento si contraddistingue da una durata a medio e lungo termine e presenta quale finalità principale la copertura del costo di acquisto e installazione dell’impianto. CONDIZIONI Importo Min 10.000 euro Durata Da 2 a 12 anni comprese tutte le annualità intermedie, elevabili a 15 anni per le sole aziende che intrattengono rapporti con filiali dell’Istituto facenti parte delle Direzioni Commerciali del Nord Italia. Modalità di rimborso Addebito: in conto corrente Ammortamento: con rata costante (alla francese) o con quota capitale costante (all’italiana) Pre-ammortamento: è massimo di 1 anno Pagamento rate: fine mese Periodicità del rimborso: mensile, trimestrale o semestrale MODALITÀ DI EROGAZIONE In un’unica soluzione o a stato avanzamento lavori Tasso Fisso: riferito all’EuoIRS di periodo pubblicato su “il sole 24Ore” del giorno lavorativo precedente, arrotondato allo 0,05% superiore, più uno spread concordato Variabile: parametrato all’Euribor, più uno spread concordato c o n tat t i u n i c r e d i t

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PER INFORMAZIONI

L’ABC DEL LEASING Il leasing soddisfa le esigenze di privati, professionisti o imprese per l’acquisizione della disponibilità di beni necessari alla propria attività produttiva. Rappresenta quindi per le imprese la forma di finanziamento ideale per realizzare investimenti in diverse tipologie di beni, purché funzionali all’attività dell’impresa stessa. DAL PUNTO DI VISTA LEGALE/CIVILISTICO È un contratto di finanziamento che consente, in cambio del pagamento di un canone periodico: - Di avere la disponibilità di un bene strumentale all’esercizio della propria professione o attività imprenditoriale. - Di esercitare, al termine del contratto, un’opzione di riscatto (di acquisto) del bene stesso per una cifra pattuita, inferiore al valore di mercato del bene DAL PUNTO DI VISTA FORMALE È un contratto che vede coinvolti 3 soggetti L’utilizzatore che sceglie e utilizza il bene nell’ambito dell’esercizio di un’impresa, un’arte, una professione o un’attività istituzionale. Il concedente, ovvero Unicredit Leasing, che acquista il bene scelto dall’utilizzatore, conservandone la proprietà sino al momento del suo eventuale riscatto. Il fornitore che vende il bene scelto dall’utilizzatore. LEASING O FINANZIAMENTO Il leasing e il finanziamento soddisfano bisogni simili, ma con caratteristiche e benefici differenti. Valutiamo i vantaggi delle due diverse offerte. LEASING FINANZIARIO Maggior appeal fiscale (deducibilità dei canoni più veloce rispetto all’ammortamento) Finanziamento del 100% del bene Possibilità di frazionare l’IVA nei canoni periodici Non intacca la capacità di credito dell’azienda conduttrice Disponibilità immediata del bene senza grandi spese iniziali (anticipo) Disponibilità, senza impegno di capitale, di impianti e macchinari sempre nuovi Sconto maggiore sul prezzo di acquisto (il fornitore ottiene un pagamento in contanti da parte della società di leasing) Pianificazione fiscale: il leasing consente di spesare il costo di acquisto dell’immobile in un arco temporale (di regola 18 anni) di gran lunga inferiore rispetto all’ammortamento ordinario (di regola al 3% annuo) Tassi di interesse: negli ultimi anni, la forbice dei tassi leasing rispetto ai finanziamenti tradizionali bancari si è di molto ridotta. FINANZIAMENTO Titolarità del bene Maggiore elasticità di rientro dei flussi finanziari con risparmio interessi debitori. Possibilità di finanziamento dei beni non fungibili. Possibilità di finanziamento beni di pregio e valore artistico. Nessuna penale di estinzione anticipata.

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Morteo Emanuele responsabile Territoriale Lombardia Est UniCredit Leasing cellulare 366-6574185


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L’INFRAROSSO AL SERVIZIO DELLE AZIENDE PREVENIRE E’ MEGLIO CHE CURARE: scopri il problema prima che diventi un guasto EFFE EMME Costruzioni s.r.l., con il suo personale altamente qualificato offre un supporto indispensabile alle Aziende per la risoluzione dei problemi di installazione, gestione, manutenzione e conduzione di utilities industriali e complessi immobiliari La Termografia a infrarossi è divenuta il più valido strumento diagnostico per la manutenzione predittiva. Rilevando anomalie solitamente invisibili ad occhio nudo, la termografia ad infrarossi permette di intraprendere azioni correttive prima che si verifichino costosi guasti ai sistemi. Le termocamere sono strumenti eccezionali per determinare dove e quando sia necessaria la manutenzione, poiché le installazioni elettriche e meccaniche mostrano spesso un innalzamento della temperatura prima di subire un guasto. Scoprire questi punti caldi con una termocamera rende possibile intraprendere azioni preventive. Questo può evitare costosi fermi di produzione o, ancora peggio, incendi. Una termocamera è un affidabile strumento senza contatto in grado di rilevare e visualizzare la distribuzione della temperatura di intere superfici di macchinari e dispositivi elettrici, in modo rapido e preciso. Cosa è la termografia Ogni corpo emette una radiazione elettromagnetica che dipende dalla propria temperatura; misurando questa radiazione tramite le termocamere può essere così ricavata la temperatura del corpo senza alcun contatto fisico. La termografia è quindi una metodologia di indagine assolutamente non invasiva. Risparmio energetico La termografia applicata in edilizia permette di individuare zone critiche dal punto di vista energetico e costruttivo. Vantaggio economico La possibilità di valutare un processo produttivo durante il suo funzionamento individuando preventivamente possibili anomalie, garantisce all’utente un notevole vantaggio che si traduce in termini economici. Capita spesso di trovare grazie alla termografia un componente elettrico o meccanico difettoso che può essere sostituito o riparato con meno di 100 €. Se l’elemento difettoso non fosse individuato, il costo degli eventuali danni provocati dallo stesso ai macchinari potrebbe raggiungere anche decine di migliaia di Euro.

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RISPARMIO ANNUO RAGGIUNTO GRAZIE ALLA TERMOGRAFIA

prima dell’introduzione della termografia

dopo l’introduzione della termografia

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costi a rottura

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costo di manutenzione costi totali risparmio dopo la analisi annuo termografica Nella tabella è riportato il calcolo del notevole vantaggio economico che la termografia ha apportato all’azienda UPS, leader mondiale nel trasporto espresso merci.

Ispezione di una sheda elettronica

n° di rotture annue

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Immagine di relä in bassa tensione

Analisi termica di un motore elettrico in funzione

Incendio di un quadro

Alcuni esempi di applicazione della termografia in campo industriale Sistemi elettrici ad alta e media tensione Tra gli esempi di guasti che sono rilevabili con le termocamere nelle installazioni ad alta e media tensione vi sono: Ossidazione di interruttori ad alta e media tensione Surriscaldamento dei collegamenti Fissaggio imperfetto dei collegamenti Guasto di isolatori Sistemi elettrici a bassa tensione Tra gli esempi di guasti che sono rilevabili con le termocamere nei dispositivi a bassa tensione vi sono: Collegamenti ad alta resistenza Corrosioni dei collegamenti Danneggiamenti del fusibile interno Guasti interni agli interruttori automatici Collegamenti inefficienti e danni interni

Installazioni meccaniche Tra gli esempi di guasti meccanici che sono rilevabili con le termocamere vi sono: Problemi di lubrificazione Disallineamenti Motori surriscaldati Rulli a temperature sospette Sovraccarico delle pompe Assali dei motori surriscaldati Cuscinetti caldi Condutture Tra gli esempi di guasti in tubazioni che sono rilevabili con le termocamere vi sono: Perdite in pompe, tubi e valvole Decadimenti di isolamento Otturazione di tubi

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Scienza

LA CHINA DI MARTE Il pianeta Marte, fotografato dalla Nasa

La Cina è vicina ma anche lontana, nel senso che sta puntando verso mete che distano decine di milioni di chilometri dal pianeta terra. Il prossimo obiettivo è Marte. Il centro spaziale americano Nasa e quello europeo Esa si alleano per non restare a guardare le stelle in cielo

C

ontinua la cavalcata della Cina verso il futuro. Pechino non solo dichiara di aver superato gli Stati Uniti sui mercati finanziari e negli equilibri economici del Globo,ma adesso ha tutta l’intenzione di battere qualsiasi concorrente nella corsa alla conquista dell’universo. Sono lontani i giorni della Guerra fredda tra i due blocchi Usa e Urss che nel Dopoguerra si sfidavano tra partite di scacchi in mondo visione e missioni spaziali. Adesso il nuovo concorrente è la Cina e dal 2003 Nasa ed Esa si sono alleate perché l’unione fa la forza soprattutto in momenti in cui la crisi economica soffia come un vento gelido a spegnere il fuoco della passione. E di passione e di sogni si parla quando si guarda alle stelle, mai sopito obiettivo di esplorazione da parte dell’essere umano. «Entro la metà del 2030 manderemo i nostri astronauti su Marte» dichiara il presidente Usa Barack Obama, ma al momento il budget previsto per le missioni robotiche si ferma su 1 miliardo di dollari. Troppo poco per restare competitivi rispetto alla Cina che al contrario vanta una struttura di ricerca scientifica da film di fantascienza. Sono necessari circa sei mesi per arrivare su Marte percorrendo i 55 milioni di chilometri che separano la Terra dal pianeta rosso. All’arrivo sul pianeta che prende il nome dall’antica divinità della guerra le incognite per l’essere umano sono tante: sopravvivenza alle radiazioni cosmiche, microgravità, produzione di risorse – aria, cibo, propellente, energia – e non da ultimo i problemi psicologici. Dal 2016 partiranno i programmi congiunti Esa-Nasa. La prima missione Exo Mars Gas Orbiter studierà tramite un satellite europeo la presenza di metano nell’atmosfera del pianeta rosso. La domanda a cui gli scienziati di tutto il mondo cercano una risposta è: si può vivere su Marte? E se non si può vivere ora, sarà possibile farlo in futuro?

Yang Liwei, il primo astronauta cinese

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ESISTE UN NUOVO

SPACE SHUTTLE? Tra indiscrezioni, conferme e smentite, cosa sta facendo la Nasa per sostituire lo Space Shuttle? Ecco uno sguardo tra i possibili eredi

A

fine luglio lo Space Shuttle se n’è andato in pensione dopo 30 anni di onorata carriera. Adesso è giunto il momento di individuarne l’erede. La Nasa, nonostante non viva il momento più florido della sua storia, ha diversi progetti sul tavolo, alcuni in fase più avanzata, altri meno. E c’è persino la possibilità che il nuovo Shuttle stia già orbitando in gran segreto sopra le nostre teste...

PROGRAMMI Ecco uno sguardo ai possibili eredi. In ogni caso, chi immagina astronavi in stile Star Trek e altri scenari da fantascienza, resterà deluso, perché talvolta si tratta di una sorta di ritorno al passato. Come per lo Space Launch System, che non più di qualche settimana fa è stato annunciato (dalla Nasa) come la soluzione che in futuro provvederà a portare gli astronauti nello spazio. Si tratta di un razzo a combustibili liquidi (idrogeno e ossigeno) che, come nei vecchi programmi Apollo, ospiterà una capsula (Orion, il “multi purpose crew vehicle”) dove troveranno posto gli astronauti diretti – secondo i programmi dell’Ente spaziale americano – sulla Luna, verso asteroidi

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o alla conquista del pianeta Marte. Il veicolo metterà a frutto anche l’esperienza maturata dagli Space Shuttle, rubandogli qualche “idea” (come i serbatoi che, una volta esauriti, potranno essere riciclati) se non addirittura qualche componente (come i motori principali che, almeno all’inizio, saranno quelli che erano stati progettati proprio per lo Shuttle). Titolino Orion potrà ospitare fino a 6 astronauti (se diretti alla Stazione spaziale internazionale, mentre per le missioni verso la Luna l’equipaggio sarà di 4 elementi),


Scienza

ha un volume “abitabile” di circa 9 metri cubi (all’incirca come una stanza 3 x 3) e promette di essere sicura, non troppo costosa, riutilizzabile e versatile. 

Parola d’ordine: sicurezza
A proposito di sicurezza, Orion potrà contare su un sistema (il LAS, launch abort system), posizionato proprio sulla punta del razzo lanciatore, che entrà in funzione in caso di emergenza durante la fase di lancio o di salita in orbita: nell’arco di alcuni millisecondi, il LAS accende una serie di “mini razzi” che provvedono a portare in sicurezza la capsula con dentro l’equipaggio. Il rientro a Terra è previsto come ai tempi delle missioni Apollo: la capsula si lascerà attirare dalla gravità della Terra fino a cadere dolcemente, frenata dai suoi paracadute. Orion ha già superato i primi test a terra – condotti

su un prototipo – tra cui quello che simulava l’impatto con la superficie del mare e quello che intendeva analizzare il comportamento del LAS da un punto di vista acustico. Alcune prove hanno riguardato anche il sistema di paracadute, testati attraverso una ventina di lanci (da aerei C-130) da un’altitudine tra i 6 mila e gli 8 mila metri. Se tutto procederà senza imprevisti, il primo lancio senza equipaggio sarà programmato tra il 2013 e il 2014. Tre anni più tardi, la prima missione. Ma Orion non è l’unico candidato al ruolo di successore dello Space Shuttle.

Vettore Orion

Il progetto Space Shuttle nasce negli anni ‘60 quando la NASA rileva l’esigenza di dotarsi di un veicolo spaziale che potesse rientrare sulla terra, con un atterraggio convenzionale, su un normale aeroporto. Questo veicolo, inoltre, avrebbe dovuto essere riutilizzabile per un gran numero di missioni, in modo da diminuire drasticamente il costo dei lanci spaziali. Il primo esemplare della navetta, l’Enterprise, destinata alle prove di volo, usciva dalla fabbrica il 17 Settembre 1976, mentre pochi giorni dopo venivano completate le modifiche all’aereo Boeing 747 destinato ad ospitarla sul dorso durante le prove e che, durante la fase di routine delle missioni, avrebbe costituito il mezzo di trasporto per tutte le navette nei trasferimenti dall’aeroporto di atterraggio al Kennedy Space Center. Finalmente il 12 Aprile 1981, con un ritardo di circa quattro anni sulla data inizialmente prevista, la prima missione prendeva il via dal Kennedy Space Center, ai comandi degli astronauti John Young e Robert Crippen; ad essa successivamente seguiranno quelle degli altri tre esemplari costruiti : il Challenger, il Discovery e l’Atlantis. A seguito della distruzione del Challenger, avvenuta il 28 Gennaio 1986, che provocava la morte dell’intero equipaggio di 7 astronauti (del quale faceva parte un’insegnante), il programma però subiva una interruzione di circa 36 mesi, nel corso dei quali venivano apportate profonde modifiche a quei

STORIA DELLO SPACE SHUTTLE componenti del sistema (i boosters) che erano stati all’origine del disastro. Le missioni dello Space Shuttle riprendevano quindi con regolarità ed il Challenger veniva sostituito dall’Endeavour, che riportava a quattro il numero delle navette disponibili. L’ allora presidente USA George W. Bush chiese alla NASA di realizzare un programma che consentisse di effettuare viaggi sulla Luna entro il 2020. Questo programma prese il nome di Programma Constellation. Si stabilì inoltre che i voli dello Shuttle dovevano terminare entro il 2010, quando la Stazione Spaziale Internazionale doveva essere completata. Nel 2010, il presidente neoeletto Barack Obama, cancellò il Constellation per motivi di bilancio e protrasse la vita dello Shuttle fino alla prima metà del 2011, con la missione conclusiva STS-135 effettuata l’8 luglio. Il 21 Luglio 2011, con l’atterraggio al Kennedy Space Center dell’ STS-135 Atlantis, lanciato l’8 Luglio 2011, si conclude ufficialmente l’era dello Space Shuttle. I tre orbiter rimasti, Discovery , Atlantis ed Endeavour saranno ristrutturati per poter essere esposti in diversi musei di storia aerospaziale negli Stati Uniti a partire dal 2012. Essi si andranno ad aggiungere all’ orbiter Enterprise che non ha mai volato nello spazio ed è unicamente servito per le prove dinamiche di rientro ed atterraggio.

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A TAVOLA CON EROS Come si può scatenare il desiderio potenziando l’attività erotica? Semplice, utilizzando sostanze naturali e mettendo in pratica alcune gestualità. Come diceva un motto televisivo: provare per credere

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itrovare il desiderio non è un’utopia degna solo dei maestri di Kamasutra. Ci sono sostanze capaci di aumentare l’eccitazione e di mantenere costante il desiderio e la conseguente attività erotica. Ma l’eccitazione, la potenza, il piacere aumentano anche con le strategie erotizzanti che contribuiscono a regolare la produzione di testosterone, l’ormone “accendi desiderio”. Cerchiamo di capire nel dettaglio alcune buone pratiche:

Respiro erotico: I maestri tantra attribuivano la forza dell’attrazione al respiro. Inspirare ed espirare in sintonia stando sdraiati e abbracciati su un fianco metterebbe in moto un’interessante cascata ormonale. Si sprigionerebbe una specie di cocktail a base di ossitocina, la molecola della tenerezza e di luliberina, l’ormone che regola il movimento degli “accendi desiderio”. Con piccole quantità di luliberina si accende il fuoco della passione. Raggiungere l’eccitazione massima: il testosterone e i neurotrasmettitori - come la dopamina - agiscono sul sistema nervoso

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centrale e si concentrano sempre più, aumentando così l’eccitazione. Tra gli ormoni oltre al testosterone abbiamo l’ambreina, che si trova nei capodogli. Nei paesi arabi l’ambreina viene assunta sotto forma di farmaco che aiuta a produrre la noradrelina dando ottimi effetti sull’eccitazione. Il testosterone viene eccitato anche con la Maca o lepidium meyenii, pianta messicana che attiva la ghiandola pituitaria, pancreas e surrenale. Una specie di Viagra al naturale. Esiste anche


società

un integratore tratto da una pianta indiana, il tribulus terrestris, che agisce sulla produzione dell’ossido nitrico, attivatore del desiderio. Intensificare la potenza sessuale: entrando in erboristeria possiamo trovare prodotti che equilibrano la sintesi della serotonina, calmante endogeno. Un esempio: la Brassica rapa, la mandorla e lo zenzero. In Cina viene usato un veleno, quello del rospo Bufomarinus, perché contiene bufonina e metossi-triptamina simili alla serotonina. Spezie erotiche:Ad alcune spezie vengono attiribuiti poteri erotici e afrodisiaci. Basilico, finocchio, aglio e anice. Troviamo queste qualità anche nelle ostriche, cioccolato, carciofi e asparagi. Le ostriche possidedono un’alta percentuale di multiminerali e aiutano l’uomo a recuperare la perdita di zinco dovuta all’eiaculazione.

Le ostriche contengono anche la dopamina che oltre a incrementare l ’ o r m o n e maschile, testosterone, incrementa anche quello femminile, il progesterone. Le ostriche dunque non sono un cibo erotico solo per la gestualità del modo in cui si mangiano, ma anche da un punto di vista scientifico. Stimolare il piacere: In alcuni frutti come nelle noci di cola, guaranà e betel troviamo molte sostanze che aiutano ad aumentare la vasodilatazione dei genitali favorendo una maggiore erezione. Viene segnalata anche la radice del Ginseng che agisce come antiossidante incrementando la vasodilatazione.

Ginseng

Ginseng

MIO MARITO E’IMPOTENTE: VI DENUNCIO E’ successo a Tolmezzo dove il tribunale ordinario friulano ha dato ragione a una moglie decisamente arrabbiata per il danno subito a causa di una ritardata diagnosi da parte dell’azienda sanitaria Alto Friuli. Che tipo di danno? Impotenza sessuale. Come è possibile? Semplice, il marito colpito da un forte mal di schiena era andato all’ospedale per farsi visitare ma i medici avevano liquidato la faccenda come un semplice dolore alla schiena che in seguito si è rivelato essere qualcosa di ben più grave: sindrome da “cauda equina” ossia una compressione di nervi del fascio interiore del midollo spinale causato da un’ernia, patologia che richiede un trattamento chirurgico immediato. Il ritardo della diagnosi ha lasciato paralizzato l’uomo causandogli un danno permanente sia in merito all’attività motoria che sessuale. I giudici del tribunale di Tolmezzo hanno riconosciuto un risarcimento di 300 mila euro per il marito e uno di 30 mila alla moglie parte lesa “tra le lenzuola”.

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IL RE DELLA CUCINA BRESCIANA Il Miramonti l’altro si riconferma saldo al primo posto tra i ristoranti bresciani nella classifica stilata dall’Espresso sui migliori esercizi di ristorazione in Italia

Lo scettro di miglior ristorante bresciano resta saldo in mano al Miramonti l’altro di Concesio che quest’anno festeggia i trent’anni di attività. Il merito va sia ai titolari Mauro e Daniela Piscini sia al talentuoso chef Philippe Léveillé. La tavola di Concesio rimane in cima alla classifica delle 54 migliori ristorazioni bresciane, due in più rispetto allo scorso anno. I due cappelli da cuoco ottenuti sulla guida de L’Espresso e un punteggio di 17/20 fanno del ristorante bresciano l’eccellenza tra le eccellenze oppure, restando in metafora, la créme de la créme locale. Il punto forte della sua cucina? Il giusto mix di tradizione e creatività, sapori classici e piatti dal gusto più moderno. La gustosità del Miramonti si è aggiudicata inoltre il premio speciale Scarchilli per la migliore selezione di formaggi. Dietro al re si affacciano tuttavia i principini. I pretendenti al trono sono il Gambero di Calvisano e Villa Fiordaliso di Gardone Riviera insediate nella classifica con il punteggio di 16,5/20. A queste si è aggiunta Villa Feltrinelli di Gargnano che rispetto allo scorso anno ha sfoderato un bel balzo in avanti. Tra le novità compare Officina cucina di Andrea Mainardi che ha raggiunto sul quarto gradino del podio, con il punteggio di 15,5/20, il Carlo Magno di Collebeato, l’Albereta di Gualtiero Marchesi e il Leon d’oro di Franco Martini.

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MIRAMONTI L’ALTRO

(CONCESIO)

GAMBERO VILLA FIORDALISO VILLA FELTRINELLI

(CALVISANO)

CAPRICCIO

(Manerba d/Garda)

OFFICINA CUCINA CARLO MAGNO L’ALBERETA LEON DÕORO

(Brescia) (Collebeato) (Erbusco) (Pralboino)

DA NADIA PIAZZETTA DUE COLOMBE AL PORTO

(Castrezzato) (Brescia) (Corte Franca) (Moniga d/Garda)

L’ARTIGLIERE

(Brescia)

DISPENSA ESPLENADE OSTERIA CAPOBORGO AQUARIVA ANTICA TRATT. ALLE ROSE LA RUCOLA

(Adro)

MIRAMONTI HOTEL NOCE GELSO DI SAN MARTINO RELAIS FC. LA COLOMBARA CAVALLINO MONGOLFIERA DEI SODI A FILO DÕACQUA CORTE GRILLO

(Caino) (Brescia) (Cazzago San Martino) (Corte Franche) (Desenzano d/Garda) (Erbusco) (Sulzano) (Tignale)

SIRANI CASTELLO MALVEZZI IL LORENZACCIO RIGOLETTO LA MADIA CASTELLO TORTUGA ROLLY QUINTESSENZA XVI SECOLO OSTERIA DELLA VILLETTA CASTELLO LA SPERANZINA HOTEL PARCO DELLA FONTE

(Bagnolo Mella) (Brescia) (Brescia) (Brescia) (Brione) (Dello) (Gargnano) (Manerba d/Garda) (Moniga d/Garda) (Orzinuovi) (Palazzolo sull’Oglio) (Serle) (Sirmione) (Vallio Terme)

AGRITURISMO LE FRISE BOTTEGA DI VITTORIO UVA RARA LUGANA

(Artogne) (Brescia) (Monticelli Brusati) (Sirmione)

IL VOLTO ANTICO MULINO

(Iseo) (Rovato)

HOSTERIA SAN MARCO OSTERIA DELL’OROLOGIO

(Brescia) san marco (Salò)

GATO BORACCHO IL GUSTO

(Limone s/Garda) (Manerba d/Garda)

(GARGNANO)

(Desenzano d/Garda) (Gavardo) (Manerba d/Garda) (Salò) (Sirmione)

17,5 16,5 16 15,5 15 14,5

14

13,5

13 12,5 12 enotavola


gastronomia

STRACOTTO D’ASINA CON POLENTA DI RISO Ricetta Stracotto d’asina con polenta di riso

Difficoltà: media Tempo: 5 ore + 24/36 ore per la marinatura Ingredienti: per 5/6 persone 1,2 kg polpa d’asina (reale o spalla) 300gr di cipolle 300 gr di sedano 300gr di carote 1l di vino rosso per la marinatura misto spezie: cannella, noce moscata, chiodi di garofano, pepe, paprica, (1 pizzico per ogni spezia) 100 gr di burro sale e olio extravergine, quanto basta per la polenta di riso: 1lt di acqua 200 gr. di farina di riso sale quanto basta

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MI INTERCETTI? MA QUANTO MI INTERCETTI? COSA SONO I BERSAGLI INTERCETTATI? QUANTO COSTANO LE INTERCETTAZIONI DIPOSTE DALLE PROCURE DELLA REPUBBLICA? SFATIAMO ALCUNI FALSI MITI LEGGENDO I DATI FORNITI DALLO STESSO MINISTERO DELLA GIUSTIZIA

di Leonardo Wesendorf

S

iamo tutti intercettati? C’è un Grande Fratello italiano col vizietto del voyeurismo? Ma soprattutto quanto spende lo Stato italiano per monitorare possibili azioni criminose? Negli ultimi anni si è sentito tutto il contrario di tutto e spesso proprio il tema del costo delle intercettazioni è stato strumentalizzato da chi vorrebbe abolire o strozzare uno strumento che invece resta importantissimo per la difesa della giustizia e della legalità. Proviamo a fare un po’ di chiarezza partendo dal dato relativo al “numero di intercettati” nel periodo compreso tra luglio 2009 e giugno 2010: 143.500. Bisogna tuttavia eliminare subito le imprecisioni. Non si parla di persone, ma di bersagli ossia numero di telefoni

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fissi o portatili che si aggiungono alle captazioni ambientali (microfoni e microtelecamere). Se consideriamo che in genere intorno a una persona girano quattro bersagli (poiché ad esempio i trafficanti di droga usano decine di schede Sim e politici e amministratori pubblici hanno utenze plurime), le persone intercettate sono state alcune decine di migliaia. Dal punto di vista dei costi, nel primo semestre del 2010 la spesa risulta diminuita del 18 per cento scendendo di poco sotto 130 milioni di euro nonostante l’aumento del numero di bersagli (75.500). I distretti più grandi (Napoli, Reggio Calabria, Palermo, Milano e Torino) hanno ottenuti risparmi dal 16 al 66 per cento rispetto all’anno precedente, ma allo stesso tempo hanno aumentato il volume dei bersagli intercettati. Nessun miracolo. Il merito va a un primo passo compiuto in materia di razionalizzazione dei costi (e delle logiche). Dal gennaio 2010 lo Stato giustamente non


società

COSTO MEDIO NUMERO INTERCETTATO

I BERSAGLI INTERCETTATI

2009

primo semestre

2.322 euro

2010

primo semestre

1.721 euro

143.500 137.081 129.081

132.384

113.343 102.431

2005 2005

paga più le compagnie telefoniche per ottenere i tabulati richiesti che adesso vengono consegnati gratis. Ci sarebbe un ulteriore passo in avanti per diminuire i costi senza intaccare il buon funzionamento della macchina investigativa. Come? Lo Stato dovrebbe – e potrebbe farlo senza problemi – abolire la doppia tariffazione ossia quell’invenzione “geniale” secondo la quale un telefono intercettato rende il doppio alla sua compagnia telefonica perché oltre all’abbonato paga anche chi sta ascoltando (lo Stato tramite gli organi di polizia investigativa). Una particolarità che da più parti viene definita come bizzarria dal

2006 2006

2007 2007

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2009

2009

2010 2010

momento che l’etere è un bene in concessione pubblica, ma a causa di regole sbagliate e assurde, come quelle prese in esame in questo caso, costa allo Stato più di quanto renda. Un altro costo che si potrebbe abbattere è rappresentato dal noleggio delle apparecchiature, con canoni fuori mercato e fuori controllo. Comprare le apparecchiature e i software come si faceva in passato porterebbe a un risparmio immediato e a costo zero di centinaia di milioni di euro.

iPhone 3GS lo spione Basta un semplice iPhone 3GS per intercettare telefonate e sms dalle reti di telefonia Gsm. Ad affermarlo è Karsten Nohl, ricercatore informatico tedesco, che ha svelato il codice di protezione utilizzato dalla rete di telefonia mobile Gsm per le telefonate tramite cellulare e l’invio di messaggi di testo. La teoria di Nohl ha già scatenato polemiche a non finire e, probabilmente, continuerà a farlo riguardo alla sicurezza globale delle reti di telefonia. Con i dati del codice di protezione delle reti Gsm già disponibili su internet dopo essere stati decifrati da un gruppo composto da 25 hacker un Iphone di ultima generazione può vedere ed intercettare telefonate e messaggi di qualsiasi altra persona a cui corrisponda un numero di cellulare. Per ora, l’ipotesi del ricercatore tedesco è un puro esercizio teorico, ideato per mettere a nudo la vulnerabilità da un rete telefonica utilizzata da 3 miliardi di persone in tutto il globo. Non è ancora stato tradotto in realtà, ma il passo potrebbe essere breve. Teoria o pratica, le reazioni a quanto ipotizzato dal ricercatore tedesco non si sono fatte attendere. Un rappresentate della Gsm Association ha già detto al New York Times che quanto affermato viola le leggi sulla privacy in Inghilterra ed Usa, precisando che si tratta di un’idea fattibile nella teoria ma difficilmente realizzabile nella pratica.

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fuori brescia

PARLIAMOmoda

Di...

tempo libero fashion glamour cinema dieta star

di Claudia Salfa

Belen Rodriguez, per Max

Conduttrice, attrice, donna dei sogni, fidanzata felice e pure casalinga felice. L’argentina, che presto sposerà Fabrizio Corona ha deciso di mostrare la sua casa, un appartamento di 240 metri quadri in zona Moscova a Milano. Belen lo ha arredato tutta da sola, ispirandosi a un albergo di Capri. «Ho fatto tutto da sola. Non mi sono mai rivolta a un professionista per disegnare spazi e arredi» ha spiegato la Rodriguez sulle pagine del mensile «Ho solo seguito qualche consiglio dell’architetto Federico Consolandi nella scelta dei colori morbidi come il tortora delle pareti, il parquet e la boiserie bianchi e nell’acquisto dei mobili. Alcuni li ho comprati e fatti spedire da Mykonos e da New York. La mia casa doveva essere utile, pratica e vissuta. Non un museo». La stanza preferita? La cucina: «Di mattina filtra una luce bellissima, e qui spesso mi siedo a studiare i copioni»

Iena sì, ma senza dimenticare il cinema. Luca Argentero sarà nelle sale di tutta Italia dal prossimo mese con Lezioni di cioccolato 2, sequel della pellicola girata nel 2007 accanto a Violante Placido. Stavolta la presenza femminile vicino a Luca sarà Nabiha Akkari, la bellissima mora già vista in Che bella giornata di Checco Zalone.

Luca Argentero

Luca Marin

Luca Marin è tornato single dopo aver rotto con Stefania Montoneri con cui era stato paparazzato durante una vacanza a Ibiza. E’ lo stesso ex di Federica Pellegrini a precisare il perchè dell’addio. «Stefania è mamma di una bambina di sette anni. Lei vive a Roma, io in questo momento a Milano perché partecipo a Baila!, ci sentiamo, ma ho preferito troncare la relazione. Non mi va che esca la mia foto con qualcuna a cena e, in piccolo, quella di Stefania, così da far soffrire la bambina. Ho passato un’estate tremenda, non voglio capiti la stessa cosa ad altri»

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economia

BRESCIA PRESENTA

I DATI CONTINUA LA CORSA SULLE MONTAGNE RUSSE PER LE AZIENDE BRESCIANE. SECONDO I DATI PRESENTATI DALLA CAMERA DI COMMERCIO DI BRESCIA VANNO MEGLIO LE INTERNAZIONALIZZATE E LE ESPORTAZIONI NEL SETTORE SIDERURGICO

di Magda Biglia

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uci e ombre. L’economia bresciana mostra settori in ripresa e settori che faticano ancora; ha visto un primo semestre buono e un rallentamento nel dopo ferie. Ci sono situazioni di cassa integrazione che non si risolvono e aziende che non vi hanno dovuto fare ricorso. Un dato è certo: reggono meglio le internazionalizzate. Secondo i dati forniti dalla Camera di commercio, le esportazioni gennaio-giugno 2011 dei principali prodotti industriali superano i 4 miliardi di euro, con la siderurgia che segna un +60%. Sei e mezzo erano nel 2010 i miliardi di fatturato delle attività partecipate all’estero dalla nostra industria manifatturiera, 484 imprese, su un totale di 1205 partecipazioni. Sempre in cdc, il saldo 2010 fra imprese nuove e cessate

era positivo di 965 unità; rimane positivo di 401 unità anche il saldo del trimestre luglio-settembre 2011. A fare da contrappeso contano gli oltre 20mila addetti in cassa integrazione, il 5,8% di disoccupati che diventa il 30% guardando i giovani. E una debacle dell’edilizia che non ha freni: il comparto ha perso un quarto degli addetti rispetto al 2008 e sconta la chiusura di un migliaio di imprese, da 3900 a meno di 3mila. E’ unanime la preoccupazione dei leader delle associazioni di categoria che chiedono alla politica misure urgenti per la crescita. I problemi che tutti indicano sono sempre gli stessi: il salasso fiscale, il difficile accesso al credito, i costi energetici, le complicazioni burocratiche, cui ormai si aggiunge l’insopportabile bilancio della ‘casta’. Per Alessio Merigo, a.d. di Bresciatourism, c’è poi, dentro la crisi che morde ovunque, il caso Brescia, surclassata dalle confinanti per infrastrutture e per vivacità. Il discorso dell’aeroporto non manca mai nei cahiers de

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Eugenio Massetti leader di Confartigianato

Enrico Mattinzoli presidente degli artgiani di Brescia

doleances. Eugenio Massetti, leader di Confartigianato, punta il dito sulle tasse che vanno alleggerite agli artigiani come ai loro dipendenti; Enrico Mattinzoli, al vertice in Associazione artigiani, ritiene vadano rifinanziati i confidi; Mariano Mussio di Assopadana e Bruno Lazzari di Cna parlano di categoria strangolata, alle prese con le difficoltà del credito. Giuliano Campana, alla guida del Collegio costruttori, e Antonio Petrogalli dei trasportatori, sono i più tragici e avvertono che i rispettivi settori sono trainanti: senza una loro ripresa non si esce dal tunnel. Alle aziende in particolare, Petrogalli lancia l’appello contro la concorrenza dei camionisti dell’Est che definisce: «orda selvaggia a prezzi stracciati». Il commercio è pure malconcio, e le prospettive non sono incoraggianti per Carlo Massoletti di Ascom. «Per la prima volta, secondo le statistiche delle associazioni dei consumatori, cala non solo la quantità degli acquisti ma la qualità. Il ceto medio rinuncia alle cose belle, il che sembra una bestemmia per gli italiani». Fabio Baitelli, responsabile del commercio in sede fissa di Confesercenti, parla di clima negativo di attesa. «Ma, aspettando che

qualcosa cambi, i consumi calano, anche quelli a rate che parevano essere tornati di moda. Persino la grande distribuzione dà segnali di affanno e vive di continue promozioni. Temo che il peggio debba ancora venire. Probabilmente nei primi tempi del 2010 perché dopo tre anni i negozianti non ce la fanno più». Il tema delle banche è comunque al centro. «Guardano solo alle cifre e non alla storia degli imprenditori, ai progetti» lamenta Maurizio Casasco, presidente di Api, secondo il quale tuttavia «le pmi resistono nonostante la corruzione e il sommerso». Maggiori controlli sulle importazioni sarebbero, a suo dire, auspicabili da parte del governo e della Ue. Casasco salva dalle critiche gli istituti del territorio, specialmente le Bcc. Ma Alessandro Azzi, presidente di Federcasse, parla di momento grave per tali banche del territorio, penalizzate dalle nuove norme e con una mole di insolvenze a cui far fronte proprio per gli aiuti erogati.


Il controcanto di Dallera

«I dati elaborati dalla Camera di commercio mi fanno ben sperare. Il settore manifatturiero bresciano, quello italiano in genere, possono farcela. Sono soprattutto le esportazioni a fare da traino ma questo dimostra che le aziende hanno la forza di reagire e di internazionalizzare. Il popolo degli imprenditori farà ancora una volta la sua parte, pronto alla sfida, al sacrificio». Giancarlo Dallera, leader dell’associazione industriale, inaspettatamente esce dal coro dei lamenti e dichiara di pensare in positivo; per tutti i settori, anche i cosiddetti maturi, siderurgia, meccanica. «Certo in alcuni casi si può parlare di strategie mancate: nel campo dei motori eravamo fra i grandi, ora non contiamo niente. Ma non dispero che torneremo in qualche anno ai livelli che ci competono». A pesare, secondo il presidente, è la tassazione, arrivata al 44%, con il rischio di aggravi a livello locale. Alla politica bresciana quindi la richiesta è di «non scaricare i tagli statali sul mondo produttivo con ulteriori balzelli». Non solo, ma il suggerimento è di abbandonare il business, mantenendo la presenza nei servizi essenziali, consentendo ai privati di fare il loro mestiere.

GRAFICO PRODUZIONE-FATTURATO dal 2007 al 2011 6,0

produzione

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6,0 4,0 4,0 2,0 2,0 0,0 -2,0 -2,0 -4,0 -4,0 -6,0 -6,0 -8,0 -8,0

fatturato

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società

COSA VEDI QUANDO SOGNI? Incredibile scoperta scientifica dei ricercatori all’università della california. La macchina per la risonanza magnetica è in grado di riprodurre gli impulsi visivi del nostro cervello

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atturare, decodificare e riprodurre in un filmato gli impulsi elettrici del nostro cervello per mostrare all’esterno cosa accade nella nostra mente. Ora si può. Certo, l’esperimento è solo all’inizio e il filmato ricorda le immagini sfocate e confuse dei primi fotogrammi dei fratelli Lumière, ma l’importanza della scoperta ha risvolti decisamente importanti. Il futuro perfezionerà un’intuizione scientifica davvero notevole soprattutto per le sue applicazioni pratiche dal momento che sottoponendosi a una risonanza magnetica sarà possibile indagare l’attività cerebrale di chi non può comunicare come ad esempio le persone in coma o quelle affette da Sla. Ma sarà anche possibile monitorare e visualizzare i pensieri delle persone che dormono ossia i loro sogni. Elemento necessario: uno speciale software che accelera i segnali Bold (variazione del tasso di emoglobina ossigenata) normalmente troppo lenti da essere apprezzabili su video.

lo sapevi che... Il messaggio dei sogni premonitori I sogni hanno sempre avuto parte determinante sul destino: venivano infatti considerati la voce di Dio. Ancora oggi persiste l’idea che rappresentino una sorta di “previsione” sulla nostra vita.
In realtà, si può più semplicemente pensare che aspetti di vita quotidiana entrino a far parte dei sogni ampliando le nostre prospettive e illuminandoci su lati in ombra che trovano poi riscontro nella realtà. Può capitare quindi che il sogno apra degli squarci su eventi della nostra vita fornendoci addirittura indicazioni su ciò che potrebbe succedere. Più che di “preveggenza” sarebbe quindi meglio parlare di intuizione, ovvero di senso dell’orientamento molto spiccato, che permette di cogliere nessi emotivi nello svolgersi degli eventi.

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attualità

STRAGE PIAZZA DELLA LOGGIA SI TORNA IN AULA

Il 14 febbraio si torna in aula per la prima udienza del processo d’appello alla strage di piazza Loggia che il 28 maggio 1974 vide l’uccisione di otto persone e il ferimento di oltre cento. Tornano sotto processo gli ex militanti di estrema destra: Carlo Maria Maggi, Francesco Delfino e Pino Rauti (assolti in primo grado per insufficienza di prove), Maurizio Tramonte (non luogo a procedere) e Delfo Zorzi (revoca della misura cautelare). Nel frattempo riemerge un supertestimone - friulano di 60 anni legato ai tempi ai movimenti eversivi di destra - già chiamato a rispondere alle domande dei giudici che seguirono il processo per la strage di piazza Fontana e di Brescia. Il testimone avrebbe indicato il coinvolgimento attivo e diretto di un ragazzo - all’epoca minorenne - veneto e legato all’eversione nera. L’ex ragazzo avrebbe confidato al testimone di aver ricoperto un ruolo operativo nella strage consumatasi con lo scoppio della bomba nella piazza bresciana durante il comizio dell’onorevole Franco Castrezzati. Titolari della nuova inchiesta - che è un fascicolo modello 21 ossia contro ignoti - sono i pm Francesco Piantoni e Antonio Chiappani.

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RIDIAMOCI

SU !!

ANNUNCI ECONOMICI AAA “Cercasi buon venditore di auto usate. Indispensabile apparenza onesta”

“Scambio auto scoperta con donna svestita”

“Preservativi alla frutta... per i rapporti che stanno finendo”

In una porta c’è un annuncio: “vendesi batteria”. Nella porta accanto: “finalmente!”

CARABINIERI Due carabinieri dopo un turno di servizio svolto in tandem. Il conducente: Che giornata! A forza di pedalare ho male alle gambe! E l’altro: Io invece ho male alle mani, sai, tutto il tempo a frenare per non venirti addosso... Un tale si avvicina ad un carabiniere e chiede: - Scusi, mi sa indicare la via più breve per il cimitero? Il carabiniere: - Certo, vada dritto alla prima curva!

GENOVESI Un genovese passeggia con la moglie per le strade del centro durante i saldi. Ad un certo punto la donna si ferma incantata di fronte alla vetrina di un negozio di abbigliamento. Il marito, in tono condiscendente, le dice: - Ti deve piacere proprio molto quel vestito, vero? La moglie speranzosa, sbattendo gli occhi: - Si. Tantissimo! - Bene. Allora domani torniamo a guardarlo!

BAMBINI Fra bambini: “Tu lo sai cos’e’ l’orgasmo?”. “No, e tu?”. “Io nemmeno. Però deve essere qualcosa che corre perche’ ho sentito dire a mia madre che non lo raggiunge mai...” “Ti voglio bene come ad un fratello”, firmato: Abele

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società

LIBERA MENS IN LIBERO INTERNET I social network e i blog hanno migliorato il dibattito politico e la consapevolezza delle persone? E che ruolo hanno svolto nella crisi mondiale e nella “primavera” dei paesi arabo-maghrebini?

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he un ruolo l’abbiano svolto, è fuori di dubbio. Le rivolte culturali dei Paesi arabo-maghrebini sono partite grazie al tam-tam su internet, portato avanti con coraggio da migliaia di ragazzi e ragazze. Del resto, la premessa alla base di ogni democrazia richiede un requisito fondamentale: il consenso deve essere informato. Cosa veicolano blog, social network e canali virtuali? Informazioni. Sotto forma di diario quotidiani, fotografie o video, ma pur sempre informazioni e, con buona pace di dittatori e strateghi di comunicazione politica, pare che all’interno della Rete sia molto difficile perpetrare il condizionamento di massa, pratica molto più facile da attuare tramite carta stampata e tv. Ecco perché in genere nei regimi dittatoriali sono “oscurati” tutti i siti ritenuti pericolosi: Facebook, Twitter, Messenger, You Tube e blog di attivisti vari. Perché mostrano realtà non allineate con la propaganda governativa e dunque in grado di smuovere le coscienze sociali che tramite la consapevolezza dell’esistenza di forme di governo democratiche, alzano la testa, disobbediscono, si ribellano e organizzano rivolte. E’ vero, su internet si trova di tutto, ma l’esperienza dimostra che ogni singolo utente ha la possibilità di formarsi un’opinione libera e indipendente scansando i paletti posti all’informazione dal potere centrale. Insomma, i media partecipativi – quelli via internet, per loro natura caratterizzati dalla globalità capillare e dalla facilità di condivisione – non hanno solo cambiato il modo di relazionarsi e socializzare, ma si sono rivelatati veri e propri opinion maker ossia strumenti in grado di influenzare l’opinione pubblica incentivando la mobilitazione e la diffusione della democrazia dalla Tunisia alla Libia, dall’Egitto alla Siria. Lo stesso vale per i movimenti degli Indignados nei confronti della crisi finanziaria ed economica mondiale. C’è anche chi non è d’accordo con il premier inglese David Cameron. Il primo ministro inglese che ritiene le sommosse giovanili – che hanno devastato alcune vie di Londra nei mesi scorsi - siano state causate dai social network. Ovviamente Cameron in questo caso punta il dito sulla colpevolezza di internet. A chi fosse interessato ad approfondire il dibattito consigliamo un libro: Blog e democrazia, come si forma oggi l’opinione pubblica di Paola Stringa.

L.W.

Sopra immagini di donne del movimento verde iraniano

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motori

SUBARU XV: A R R I VA IL NUOVO CROSSOVER L’idea del crossover dinamico ma efficace soprattutto nel rapporto consumi-prestazioni ha raccolto pareri molto positivi al 64esimo salone dell’auto di Francoforte. In Italia sara’ in vendita da gennaio

di Osvaldo Mairani

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n arrivo il nuovo crossover della Subaru. La casa produttrice lancerà sul mercato il veicolo a gennaio, ma già fioccano commenti positivi. Prestazioni brillanti ed efficienza nei consumi sono il filo rosso che conduce verso la scoperta di un veicolo adatto sia per le strade di città sia per le gite fuoriporta. Il design è elegante per venire incontro ai gusti di uomini e donne. Presentata al salone di Francoforte, l’automobile nipponica risponde alla crisi economica mondiale investendo su un modello che raccoglie consensi in modo trasversale. Lo stile degli interni è piacevole e curato senza essere esseccivamente delicato o ricercato. Piace il Multi-Function Display, posto nella parte centrale superiore del cruscotto. Ben visibile, semplice, intuitivo, offre informazioni utili per una guida attenta ai consumi. XV monterà la nuova generazione del motore Subaru Boxer Benzina introdotto all’inizio del 2011, totalmente ridisegnato. La cilindrata disponibile sarà da 1,6 e 2,0 l. Insieme ai vantaggi intrinseci della conformazione a cilindri contrapposti a 180°, questi propulsori hanno migliorato l’efficienza del

www.ftsala.it

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carburante e la curva di coppia grazie anche ad un nuovo Lineartronic (Cvt) ed allo Start & Stop di serie.Sarà presente anche la motorizzazione Boxer Diesel 2.0 l sviluppata per il mercato europeo. Gli apprezzamenti sono stati numerosi. Risulta efficace il sistema Start&Stop che riduce i consumi e aumenta l’efficienza del carburante. Tutto questo grazie all’arresto automatico del motore in situazioni in cui il veicolo è temporaneamente fermo, come ad esempio in colonna al semaforo. Il Vdc (Vehicle Dynamics Control) è installato di serie su tutti i modelli. I tempi di intervento sono stati diminuiti e la logica di controllo è stata migliorata a tutto vantaggio dell’efficacia in situazioni critiche. L’assistenza alla frenata è una funzione incorporata nel sistema Vdc. Ciò fornisce al nuovo crossover Subaru XV prestazioni di sicurezza al top a livello mondiale aumentando notevolmente la fiducia alla guida. Aumentando la dimensione delle portiere anteriori e spostando gli specchietti retrovisori esterni sui pannelli delle portiere si è migliorata la visibilità e gli angoli ciechi sono stati ridotti a tutto vantaggio della sicurezza. Il profilo alla moda con un bordo posteriore più snello e il tetto sono progettati per non compromettere il campo visivo.

mechanical solutions


motori La crisi nel settore auto si fa sentire. Questa volta a essere colpita è la storica azienda italiana pininfarina che ha avviato le procedure di cessazione di attività e riduzione di personale

scattata la procedura di mobilità alla Pininfarina. L’azienda ha comunicato di aver iniziato le procedure previste dall’attuale normativa per cessazione di attività e riduzione di personale «non ricorrendo le condizioni per la continuazione delle attività produttive». La procedura di mobilità interesserà 127 dipendenti del settore produzione e degli enti ad esso direttamente ed indirettamente collegati. Si tratta di operai, in maggioranza, e impiegati. Dopo aver cessato nel 2010 le produzioni di Alfa brera e Spider, l’azienda di Cambiano non ha più ricevuto commesse. Lo stabilimento di Grugliasco è stato ceduto, assieme a 900 dipendenti, alla De Tomaso, mentre quello di Bairo, con altri 60 dipendenti, viene utilizzato per la produzione dell’auto elettrica per Cecomp cui è stata affidata la commessa dell’imprenditore e finanziere bretone Vincent Bollorè. Per lo stabilimento di San Giorgio Canavese infine dovrà essere decisa la destinazione. Fuori dal ciclo produttivo sono rimasti appunto 127 dipendenti. L’operazione comporterà un onere diretto di circa 2,9 milioni di euro per contributi e indennità previsti per legge cui si aggiungerà il pagamento di circa 2,5 milioni di euro a titolo di liquidazione del fondo trattamento di fine rapporto che sarà erogato al termine della procedura, quest’ultimo senza riflessi economici.

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PININFARINA: STOP ALLA PRODUZIONE

Non basta saper guidare nel 2011, occorre saper guidare nel rispetto dell’ambiente. Nella terza edizione di ecopatente le case automobilistiche e le associazioni di scuole guida si sono confrontate

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mparare a guidare in verde. Fiat Automobiles, Legambiente, Confarca (Confederazione Autoscuole Riunite e Consulenti Automobilistici) e da quest’anno Unasca (Unione Nazionale Autoscuole Studi Consulenza Automobilistica) che insieme rappresentano il 70 per cento delle autoscuole presenti sul territorio nazionale, sono arrivate alla terza edizione di Ecopatente, l’innovativo progetto che punta a formare gli automobilisti di domani. Totale delle autoscuole: 1.400 che hanno consegnato 25.000 Ecopatenti. In cosa consiste il progetto? «Gli alunni vengono informati sui temi del rispetto dell’ambiente e del risparmio energetico, oltre a ricevere informazioni sull’utilizzo intelligente, corretto ed ecosostenibile dell’autovettura. Alla fine del corso e dopo aver risposto correttamente ad un questionario, i “futuri automobilisti” conseguiranno la nuova “Ecopatente” e gli sarà data una certificazione ai fini della valutazione di crediti formativi nelle scuole superiori di secondo grado» fanno sapere dalla Fiat. «Inoltre i giovani iscritti parteciperanno ad un concorso ad estrazione con in palio una 500 Lounge, offerta dal brand Fiat, equipaggiata con il 1.2 da 69 CV (Euro 5) abbinato al cambio robotizzato Dualogic che assicura consumi ed emissioni contenuti: rispettivamente 5,0 litri/100km (ciclo combinato) e un livello di 110 g/km di CO2. Il modello 500 esprime perfettamente l’impegno di Fiat Automobiles nel campo della tutela ambientale come dimostra il nuovo motore bicilindrico 0.9 Twin-Air da 85 CV che ha debuttato per la prima volta proprio su Fiat 500, berlina e cabrio. Si tratta di un propulsore rivoluzionario che assicura il massimo “fun to drive”, consumi ridotti e il più basso livello di emissioni di CO2 per un motore benzina al mondo (92 g/km) nonché un piacevolissimo sound retrò che ricorda le prime mitiche 500». O.M.

PATENTI AL VERDE Novembre 2011

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IL FUTURO SECONDO BMW La casa automobilistica ha mostrato in anteprima tutte le novità tecnologiche che renderanno più sicura e divertente la guida dell’auto

di Osvaldo Mairani

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mw mostra al mondo gli studi tecnologici sviluppati per aumentare la sicurezza stradale. Il programma si chiama Innovation Days Connected Drive 2011. Tra le varie innovazione di prossima applicazione troviamo il Dynamic Light Spot che andrà a implementare il sistema Night Vision pensato per rendere i pedoni riconoscibili grazie a fasci luminosi. Dopo la tecnologia a led, faranno la loro comparsa i proiettori a luce laser che saranno più potenti, efficaci ed efficienti. Tra i vari scenari futuri spiccano possibilità quasi illimitate di connettività senza dimenticare le ormai onnipresenti App per gli smartphone che consentono l’integrazione tra il mondo dell’auto e quello della telefonia mobile. Il Driving Excitement per la Mini e il calendario dell’iPhone per la Bmw sono figli di queste novità tecnologiche. Ma la macchina del futuro pros-

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simo conosce e prevede le scelte musicali del guidatore: Infotainment Assistant è l’impianto audio che sceglie tra musica, news-podcast, infotraffico. Anche la connessione internet a bordo migliora grazie all’Lte, l’highspeed-internet dall’etere più veloce dell’adsl e disponibile ovunque. Le informazioni sul nuovo HeadUp Display contact-analog offrono una migliore visualizzazione nel campo visivo diretto. Di particolare interesse il controllo delle funzioni attraverso il movimento di una mano: con Woosh basterà muovere la mano e come d’incanto si cambierà la canzone che si sta ascoltando e tale possibilità probabilmente sarà estesa anche al movimento della testa. Anche nel settore della navigazione sono in arrivo importanti novità con dispositivi ricchi di funzioni sempre più estese che vanno dalla pianificazione automatica del percorso migliore in base alle condizioni meteo e del traffico, alla ricerca di un parcheggio. Il gruppo Bmw anticipa così quelli che saranno i contenuti che troveremo nelle prossime generazioni delle sue vetture.


AUDI Q3

LO STILE URBANO INCONTRA LA SPORTIVITÀ Il design di Audi Q3 off-road, ma indole urbana. Il suo profilo atletico promette prestazioni sportive. Le forme poderose, la calandra singleframe in posizione dominante e le prese d’aria basse e affusolate forgiano il suo carattere potente senza dimenticare efficienza e confort.

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uò lo stile urbano incontrare la sportività? Sì e la nuova Audi Q3 lo dimostra. Profilo atletico, forme potenti e poderose, prestazioni entusiasmanti. I punti forti del design sono: lo stile dinamico e l’aggressività del frontale che si estende sulla curva del cofano. Le grandi prese d’aria permettono di intuire le potenzialità dei motori. La linea laterale inoltre scolpisce le fiancate sotto ai finestrini, creando un vivace gioco di luci ed ombre. Gli interni rispecchiano il dinamismo degli esterni e la grande linea a forma di arco circonda conducente e passeggero anteriore. Come sintetizzare il design scelto per allestire l’interno del veicolo? Espressività ed ergonomia. Il larice e poro aperto e il volante a tre razze di pelle conferiscono al veicolo una caratterizzazione unica e ben riconoscibile di marchio Audi. La strumentazione è organizzata in modo da risultare assolutamente intuitiva nell’utilizzo e facilmente leggibile. Il confort offerto dai sedili è totale e avvolgente. Lo stesso concetto di confort è esteso anche ai passeggeri che

possono godere anche del tetto panoramico apribile. Audi Q3 utilizza la tecnologia Tfsi, unendo i vantaggi di efficienza e dinamismo della tecnologia Fsi con quelli del turbocompressore. Questa combinazione ottimizza il suo livello di efficienza, Audi Q3 2.0 Tfsi è disponibile in versione da 170 Cv (125 kW) o da 211 Cv (155 kW), e vanta un’eccezionale economia di esercizio nel consumo di carburante: solo 7,5 l/100 km nel ciclo combinato. La versione più potente fa accelerare la vettura in 6,9 secondi da 0 a 100 km/h, consentendole di raggiungere la velocità massima di 230 km/h. Il motore da 211 Cv unisce la trazione quattro con la trasmissione a sette marce S tronic. Quando il conducente seleziona la modalità “efficiency” grazie al sistema Audi drive select, il cambio S tronic disinnesta la frizione mentre la vettura procede a motore spento, permettendogli di migliorare ulteriormente l’economia durante la guida. Dotata dei sistemi Start&Stop e informativo con programma di efficienza, la nuova Audi Q3 è in grado di convertire l’energia cinetica in elettrica durante le fasi di inerzia o in frenata. Questa energia riduce il carico sull’alternatore nella successiva fase di accelerazione, risparmiando fino al 3% di carburante.

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CIAO, S IC Il 23 ottobre durante il MotoGp di Sepang in Malesia, il talento emergente più brillante del motociclismo italiano, Marco Simoncelli, è morto a seguito di un grave incidente. Il dolore e la partecipazione popolare nei giorni successivi sono stati davvero grandi

di Leonardo Wesendorf

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l rumore dei motori, il semaforo che diventa verde, il rombo che esplode, la battaglia che inizia a bordo di purosangue metallici che sfidano i limiti imposti alla fisica dei comuni mortali. E lì sopra, a domare quei destrieri micidiali ci sono ragazzi che, indossando un casco e una tuta, diventano supereroi. Una gara che ogni domenica accende la passione di milioni di persone, incollate davanti alla tv per tifare chi un pilota, chi una moto. Un giro e ti giochi qualche secondo. Un altro giro e ti giochi la vita. La moto scivola ma invece di uscire dalla traiettoria, spinta dalla forza centrifuga, ti riporta in mezzo alla pista proprio dove stanno passando due colleghi-rivali. Un effetto “elastico” assurdo, imprevedibile, fulmineo

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Marco Simoncelli insieme all’amico e mentore Valentino Rossi


sport

che non lascia scampo a nessuno: vittima e involontari carnefici. Così il 23 ottobre è morto Marco Simoncelli in sella alla sua Honda mentre percorreva il secondo giro del Gran Premio di Sepang. Anche lui era un supereroe per i tantissimi fans, per i suoi genitori e per la sorellina Martina. Il Sic, come veniva chiamato da tutti, non c’è più. Era un ragazzo di 24 anni che amava la velocità, il rischio, il profumo della miscela, il suono della sua moto. Spingeva al massimo, sempre, viveva con il gas aperto. Solo così riusciva a sentirsi vivo. Lui che si nutriva della sua passione e se ne andava in giro con aria scanzonata contagiando le persone con un sorriso luminoso e sincero, il suo casco di riccioli ribelli e divertenti, e la sua infinita allegria. Un talento puro e in crescita, amato ma anche criticato da chi lo considerava troppo spericolato e ruvido nel modo di guidare. La sua perdita è un vuoto incolmabile che lascia senza parole. Un attimo prima vedi l’adrenalina dipinta negli occhi dei piloti sulla griglia di partenza e solo cinque minuti dopo è finita. Bandiera rossa, fermi tutti. Vorresti riavvolgere il nastro e tornare indietro di qualche curva per poter dire a quel giovane supereroe di chiudere il gas quando scivolerà via la moto, di lasciarsi trascinare all’esterno, di non aggrapparsi ostinatamente al suo bolide per tentare di tornare in pista. Vorresti dirgli di non lottare, per una volta. Perché in verità il Sic non era immortale come gli eroi dai superpoteri. Noi appassionati lo vedevamo così, ma lui era un ragazzo semplice fatto di sogni, di entusiasmo e voglia di vivere. Era uno come noi, uno di noi. Era un italiano vero allegro ed estroso. Le gare sono pericolose, recita un adagio inglese vecchio come le corse, ma quando vedi questi centauri che cavalcano le loro frecce di metallo coloratissime, non pensi che possa succedere davvero qualcosa di brutto, di irreparabile. Speri sempre nella via di fuga che ti riporti dentro la soglia del limite concesso agli esseri umani. E invece questa volta non è andata così. Una tragica fatalità, una sfortunatissima coincidenza di eventi snodatisi in sequenza in un luogo che porta con sé la beffa del destino. Sì, perché su quella stessa pista nel 2008 Simoncelli si era laureato campione nella categoria 250. E dopo tre anni cosa resta? Restano una casco che rotola, un corpo sull’asfalto, le lacrime dell’amico Valentino Rossi. Resta un dolore immenso. Resta il silenzio che prende il posto di una risata contagiosa, di un’esclamazione romagnola, del motore che non romba più. Resta il silenzio, quello che fa male più di tutto il resto.

direttore Edoardo Beccalossi redazione Paola Castriota, Claretta Pasotti, Paola Gregorio, Magda Biglia, Leonardo Wesendorf, Osvaldo Mairani, Cristina Salfa, Emanuele Sciarra contributi speciali Radio Vera fotografia Remio Maifredi, Edophoto, NASA, A. Colantonio, Mauro Brunelli impaginazione Francesca Rossi pubblicità info@bresciapubblicita.com

Marco Simoncelli, per tutti il “Sic”

info@panoramabresciano.it 030.2191305 / 334.3575976 segreteria info@panoramabresciano.it stampa Pressup via La Spezia 118/c Ladispoli (VT) Chiuso in redazione il 29-10-2011 alle 18,00 Autorizzazione del Tribunale di Brescia Edizioni Le Amazzoni via Genova 8 Brescia www.panoramabresciano.it info@panoramabresciano.it Ogni riproduzione realizzata sia con mezzi meccanici che elettronici è vietata senza autorizzazione scritta dell’editore

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attualità

La Nona di CHIARI Dall’11 al 13 novembre torna la rassegna di Chiari dedicata alla microeditoria. L’edizione di quest’anno sarà dedicata a Mino Martinazzoli e alla carta costituzionale ma con i riflettori sempre puntati sull’evoluzione del mercato editoriale.

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on c’è più, ma è come se ci fosse perché chi ha amato profondamente la cultura lascia sempre il segno nelle persone che restano. L’edizione che anticipa il decennale vuole ricordare uno degli storici sindaci di Brescia, Mino Martinazzoli, scomparso a settembre e lo fa partendo dall’amore che l’ex ministro della Difesa e della Giustizia nutriva per la cultura. Martinazzoli è stato tra l’altro un grande interprete della Costituzione, secondo tema portante della manifestazione di Chiari. Nel 150 esimo dell’Unità d’Italia la Microeditoria festeggia la carta costituzionale sottolineando il tema del lavoro sul quale gli organizzatori pongono l’accento: «E’ necessario uno sforzo corale di cultura, politica e società per dare spazio al futuro». Fra gli incontri di quest’anno si segnala quello con Dacia Maraini previsto venerdì 11 alle ore 20.30. Per l’occasione, la scrittrice parlerà della politica e partigiana Tina Anselmi, presentando il libro La P2 nei diari di Tina Anselmi. Sabato 12 alle 10.00, arriva l’ex toga Gherardo Colombo che partendo dal suo libro Sulle regole parlerà di educazione alla Costituzione. Alle 15.30 l’appuntamento è con la presentazione de Il Manuale Pratico del Benessere, del professor Paolo G. Zucconi, definito Man of the year 2011 dall’International Biographical Center of London. Sempre sabato, ma alle 16.30 il dj Roberto Ferrari (in forze a Radio Deejay) presenterà Volevo fare l’astronauta ma ho fatto il dj. Domenica 13, alle 16.30, Vincenzo Venuto, giornalista e biologo, conduttore su L7 di Missione natura, presenterà il testo per bambini Le Frubine e il Picchio Impiccione di Francesca Di Martino, uscito per Piuma edizioni. Fra i convegni spicca quello di domenica pomeriggio dedicato all’Urbanistica come strumento e condizione di democrazia. Interviene l’architetto Stefano Boeri.

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FESTIVAL DI GHEDI FINALE di Emanuele Sciarra And the winner is: Alice Nichele! La dodicesima edizione del fortunato festival di Ghedi anche quest’anno ha decretato il vincitore, pardon, la vincitrice. Alice, che viene da Castelfranco Veneto, ha vinto con il brano “Un giorno diversoâ€?. Il premio per l’artista veneta è la produzione del singolo contente il brano con cui ha trionfato alla rassegna bresciana. La compilation contente i 10 inediti del concorso sarĂ distribuita nel corso delle settimane successive alla finale. L’iter che ha portato alla vittoria di Alice, si è snodato attraverso tappe davvero entusiasmanti. Dopo una selezione di circa 100 iscritti, la commissione artistica del Festival di Ghedi ha selezionato 25 semifinalisti. Questi sono stati ascoltati e valutati da una giuria di tutto rispetto il 25 settembre scorso. In sala di fronte ai concorrenti hanno presenziato Marco Ragusa (Edizioni Warner Chappel Music), Roberto Rossi (Sony/Bmg), Antonio Vandoni (Radio e Video Italia) e Silvio Fantozzi (direttore d’orchestra del Festival di San Remo). I giurati hanno scelto solo dieci artisti meritevoli della finale: 8 solisti e 2 band attraverso il frutto della loro creativitĂ hanno presentato un brano inedito ed una cover. Il 14 ottobre si sono esibiti a Ghedi al il teatro “Il Gabbianoâ€? in una serata di gala

Alice Nichele la vincitrice del Festival

Nek mentre si esibisce al Palabrescia

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spettacolo

dedicata al Festival di San Remo duettando con cinque artisti giĂ affermati che hanno partecipato al concorso storico dedicato alla musica italiana. Serena Abrami (San Remo 2011 e X-Factor), Tony Maiello (San Remo 2010 e X-Factor), Riccardo Maffoni (San Remo 2006), Laura Bono (San Remo 2005), Jacopo Ratini (San Remo 2010) hanno accompagnato gli emergenti, ricordando i successi della nostra nazione. Ad introdurre questa prima serata di finali: Maya e Stefano Gelmini. I due giovani artisti bresciani hanno riportato la memoria ad alcune tappe importanti della musica italiana. Sabato 15 ottobre, la sfida si è fatta piĂš dura al PalaBrescia. I dieci finalisti si sono battuti a suon di canzoni. La giuria ha decretato tre nomi che avrebbero potuto aggiudicarsi la vittoria: Pietro Gabriele, Holly (Olivia Thissen) e Alice Nichele. Alla fine ha vinto proprio quest’ultima. Fuori podio, il premio Warner Chappell che assicura un contratto di dodici mesi ad un autore, assegnato a Chiara Iovine da Caserta. Ospite speciale e padrino della serata Nek. Un grande artista italiano che ha sposato, per una sera indimenticabile, il Festival di Ghedi cantando le canzoni che lo hanno portato al successo. L’artista di Sassuolo ha ricordato che anche lui è partito da concorsi e selezioni. La conduzione di entrambe le serate è stata affidata ad Alex Rusconi (Radio Vera), presentatore ufficiale del Festival di Ghedi da diversi anni. Lo speaker radio, illusionista e scrittore di libri, ha fatto da très d’union tra gli artisti che si sono succeduti sul palco.

Alessandro Orlando

Laura Scalabrini

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aya (all’anagrafe Roberta Pompa), è nata il 18 aprile 1991 a Brescia. Fin da bambina ascolta e canta canzoni. Inizia a studiare canto lirico all’età di undici anni. All’età di quattordici anni partecipa ai primi concorsi canori, ottenendo fin da subito apprezzamenti e vittorie. Nel 2008 vince il Festival di Ghedi, davanti ad una giuria di assoluto prestigio, presieduta da Gatto Panceri, davanti a Tony Vandoni (direttore artistico di Radio Italia), e Bruno Santori (direttore d’orchestra e direttore musicale del Festival di Sanremo 2009). Nel maggio 2008 si esibisce al Palabrescia insieme ad artisti del calibro di Povia, Marco Ferradini, Daniele Battaglia, Riccardo Maffoni. Nel luglio del 2008 è ospite della 2^ edizione del Gran Galà della Musica di Manerba del Garda, insieme a Dolcenera e Daniele Battaglia.
Nel gennaio 2009 consegue il diploma di interprete della Hope Music School di Roma. E’ seguita vocalmente da Elena Vivaldi, direttrice

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di Emanuele Sciarra dell’Accademia della Musica di Genova e più volte collaboratrice dell’Accademia di Sanremo e Sanremo Lab. Lo scorso 3 settembre, a Verona, Maya si è classificata al 2° posto nel Festival Show 2009, carovana musicale itinerante (www.festivalshow.it). La canzone in gara – (Soltanto) Con la Musica, in concorso al Festival Show 2009 è presente nella compilation del concorso.
Il 19 Maggio Maya si esibisce al Palabrescia in occasione di un concerto benefico, insieme a grandi artisti della musica italiana, tra cui Francesco Renga, Marco Masini, Matia Bazar, Gatto Panceri, Riccardo Fogli, Luisa Corna.
Domenica 7 giugno calca il palco di “SMAIL”: alcuni dei nomi più importanti della canzone bresciana (Renga, Pedrini, Maffoni, L’Aura) si radunano in Piazza Duomo per raccogliere fondi da devolvere all’AIL di Brescia.
Maya è interprete di “Nella Notte Bianca del Mondo”, canzone ufficiale della Notte Bianca di Brescia 2009, presentata in anteprima mondiale il 3 ottobre 2009.
Scelta tra centinaia di iscritti, Maya è tra gli 8 vincitori di SanremoLab 2009 e grazie a questa vittoria partecipa al concerto tenutosi Sanremo “Capodanno

dei Fiori” il 31/12/2009, con l’orchestra sinfonica di Sanremo, diretta da Bruno Santori; l’evento è trasmesso in diretta nazionale da Rtl 102.5, con collegamento diretta su Rai Uno.
Il 16 Febbraio 2010 si esibisce a Casa Sanremo, presso il Palafiori di Sanremo, in occasione degli eventi musicali organizzati da Radio Italia in occasione del Festival della Canzone Italiana.
Il 2010 è anche l’anno del nuovo singolo di Maya, dal titolo “Come una cometa” e scritto per lei dal cantautore Riccardo Maffoni (già vincitore di Sanremo giovani nel 2006). Con questo brano Maya partecipa al tour estivo di Radio Bruno nella tappa di Faenza ed ha l’onore di condividere il palco con gli Stadio, Marco Carta, Valerio Scanu, Simone Cristicchi, Righeira, Federica Camba. “Come una cometa” viene inserito nella compilation di Radio Bruno. Maya ha partecipato alle selezione di Amici 2011 che si sono concluse a settembre. Ha superato tutti i 6 provini richiesti dalla produzione risultando idonea su 13.000 partecipanti alla format Tv. Nell’ultima fase è stata scartata prima dell’accesso alla trasmissione.


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