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AAA cuochi cercasi Niente da fare: a Legnano e dintorni da un po’ di tempo non si trovano cuochi. Non i Cracco e i Bastianich, semplicemente cuochi formati e con un poco di esperienza. Intanto è bene fare un po’ di chiarezza: con la pandemia e le chiusure qualcuno ha cambiato mestiere, soprattutto i cuochi “a chiamata”; qualcun altro ha scoperto che gli bastano i sussidi; altri ancora – come dicono i ristoratori – non han voglia di fare sacrifici e di dimenticarsi di ogni festività. E spesso chiedono molti soldi ma non sanno tenere in mano una padella. A sentire qualche cuoco, invece, le retribuzioni non sono più congrue alla fatica che richiede il loro impiego, che a volte con i doppi turni supera le 12 ore al giorno passate in cucina. Sarà bene, visto che si parla di un problema urgente, che ambedue le categorie- cuochi e ristoratori - si apprestino a un cambio di rotta. Gli imprenditori garantendo contratti dignitosi, i lavoratori rammentando un vecchio detto milanese: “la terra è bassa”!
Buona lettura. Massimo Vernacotola
Anno 1 n°1 (2°Pubb.) Aut. Tribunale di Milano: in attesa di registrazione - Editore: Lime Edizioni srl Direttore responsabile: Massimo Vernacotola Ordine Nazionale dei Giornalisti tessera n.136745 Realizzazione grafica e concessionaria esclusiva di pubblicità: Lime Edizioni srl - Via A. Capecelatro, 31 - 20148 Milano - Tel. 02 36767660 www.limedizioni.com - info@limedizioni.com - Tiratura: 28.000 copie
Il lavoro c’è ma non le competenze
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L’università, l’artigianato e il lavoro l presidente dell’università LIUC e il Segretario Generale di Confartigianato giungono alle stesse conclusioni: per troppi anni le famiglie hanno sconsigliato i propri figli studenti di iscriversi a percorsi tecnicoprofessionali, ancora percepiti come opzioni educative di qualità inferiore. Non solo – come sottolinea l’Ocse in un focus sull’Italia - da noi "i titoli di studio e le
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qualifiche danno un'indicazione molto debole delle reali competenze e abilità degli studenti e dei lavoratori che li possiedono". Così il mondo del manifatturiero e delle imprese artigiane non riesce a reperire manodopera qualificata e collaboratori preparati,
OSPEDALE
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SPORT
capaci di sostenerli nelle nuove sfide che hanno davanti. Deficitari, rispetto ad altri paesi, anche gli insegnanti: la scuola digitale richiede modelli didattici innovativi e aperti, ma mentre in diversi Paesi gli insegnanti usano informatica e strumenti digitali con la stessa intensità di altri lavoratori con istruzione terziaria, in Italia tre docenti su quattro avrebbero necessità di formazione Ict. Ecco allora che diventa fondamentale la compenetrazione fra scuole, università, imprese e associazioni di categoria per consentire la formazione di maestranze preparate a operare nel mercato e nei mestieri legati allo sviluppo tecnologico.
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Vent’anni di cardiochirurgia: pronto intervento e innovazione
Academy Legnano Calcio, dove si generano “calciatori pensanti”
Il primario Germano Di Credico spiega perché il reparto dell’Ospedale Nuovo di Legnano sia diventato uno dei punti di riferimento del territorio lombardo
Dai bambini di soli cinque anni ai ragazzi di venti, l’Academy Legnano Calcio è una riconosciuta palestra per i corpo e la mente dei giovani, gestita da dirigenti, allenatori, preparatori e personale altamente qualificati
LE NOSTRE CHIESE
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Itinerario mese per mese fra le chiese di Legnano Origine, arte e segreti dei numerosi luoghi di culto della Città. Cominciamo con San Domenico - costruita secondo una simbologia raffigurativa ben precisa a 800 anni dalla morte di San Domenico di Guzmán suo Santo Patrono
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Università
Dall’Università al lavoro in un batter d’occhio Sotto la presidenza di Riccardo Comerio l’Università LIUC si connette sempre più con di Massimo Vernacotola il mondo delle imprese e le precise richieste del mercato
SOPRA
Riccardo Comerio, presidente della LIUC
■ Nell’anno in cui festeggia il suo trentennale la LIUC - Università Cattaneo di Castellanza conta circa 3000 iscritti (erano 200 nel 1991, anno della sua fondazione): le immatricolazioni sono cresciute di oltre il 45% nel periodo 2017-21 e per l’Anno Accademico 2021-22 si sta già configurando, con largo anticipo, il raggiungimento del limite massimo delle iscrizioni per entrambi i percorsi di studio di Economia aziendale e Ingegneria gestionale. Fondata da 300 imprenditori della Provincia di Varese, con a capo Flavio Sottrici, noto industriale di Busto Arsizio, la LIUC vuole fornire ai propri studenti strumenti sempre più all’avanguardia, utili a poter affrontare con il giusto equipaggiamento le sfide di un mercato sempre più competitivo. Dal 2019 ne è presidente Riccardo Comerio, past president dell’Unione Industriali della Provincia
di Varese, che in questi anni, insieme al Rettore Federico Visconti, ha supportato l’ulteriore crescita dell’Università, anche dal punto di vista dell’ampliamento delle relazioni internazionali, con ricadute positive per l’ateneo sul piano dell’identità e della reputazione. Con lui abbiamo cercato di comprendere come l’università LIUC si interconnetta con il mondo delle imprese e quali siano le problematiche più evidenti legate al reperimento di una occupazione stabile nel territorio dell’Alto Milanese, ma non solo. E Comerio, che oltre a essere presidente della LIUC è amministratore delegato di una impresa leader nel suo settore, la Comerio Ercole Spa, è abituato a non girarci intorno, forte anche di un dato del Censis: il tempo medio di attesa per l’inserimento dei laureati LIUC nel mondo del lavoro è pari a soli 3 mesi.
PER ANNI ABBIAMO DISATTESO IL MERCATO
Laboratorio i – FAB, la fabbrica simulata 4.0 della LIUC
■ «Una intera generazione ha ricevuto il medesimo input: i giovani più promettenti devono frequentare i licei, per tutti gli altri, i meno dotati e poco volenterosi, ci sono gli istituti tecnici, considerati scuole di serie B. Così oggi ci ritroviamo con medici, avvocati, sociologi e laureati in scienza della comunicazione disoccupati, mentre il nostro territorio, a forte vocazione manifatturiera, fatica per esempio a reperire periti tessili o addetti alle macchine utensili a
controllo numerico, peraltro molto ben retribuiti. E che lavorano oggi in ambienti climatizzati e quasi asettici, ben lontani dalla visione ottocentesca dell’operaio che costretto a vivere in ambienti insalubri e con la tuta sporca di grasso. Un paradosso, ma che trova preciso riscontro nella realtà: siamo andati nella direzione opposta a quella che chiedeva il mercato, spesso senza neppure preoccuparci di individuare le reali inclinazioni dei nostri figli». Così oggi la prima missione della LIUC diviene proprio questa: creare un trait d’union tra i percorsi formativi e le esigenze del mondo del lavoro, generando al proprio interno non solo competenze tecniche ma anche conoscenza diffusa, innovazione tecnologica e di processo.
UN NUOVO MODELLO: VERSO L’UNIVERSITÀ 5.0 Facile dire “nuovo”, poi le novità bisogna essere anche in grado di renderle riconosciute e manifeste. Da cosa deriva questa peculiarità che vi attribuite? « ‘Nuovo’ nel nostro caso fa innanzi tutto rima con innovazione e rinnovati approcci nella formazione al lavoro, di concerto con un personale docente non solo di altissimo profilo ma anche in continuo aggiornamento. Un’Università, se mi passate il termine, “di nicchia”, perché in grado di garantire esperienzialità anche tramite “laboratori di contatto”, tra cui il più rinomato è quello in cui vengono elaborate presentate le nuove tecnologie 4.0, anzi mi sento di affermare che possiamo presentare oggi approcci tecnologici prossimi all’industria 5.0. Siamo fortunati, perché abbiamo le risorse necessarie a mantenerlo in vita, e siamo ripagati dal “grazie” che ci proviene dalle aziende perché i nostri studenti non solo sviluppano competenze non facilmente reperibili ma divengono inclini all’innovazione e allo sviluppo di nuove conoscenze. Oggi il nostro Career Service vanta un network di oltre 6.500 imprese». Come si realizza il collegamento con il mondo delle imprese? « Il nostro modello funziona proprio perché legato a questo specifico territorio, alle aziende che accettano gli stage dei ragazzi e che hanno compreso come la compenetrazione tra forma-
Vista aerea dell’Università
zione universitaria e funzioni operative all’interno dell’impresa sia prerogativa fondamentale alla creazione di maestranze in grado di portare valore aggiunto già dal primo giorno di lavoro. Se si parla del settore manifatturiero, poi, flessibilità, problem solving, creatività e “just in time” sono capacità che si acquisiscono solo “sul campo”. Ecco dunque che è molto facilitato quel processo di allineamento con il “core” e la mission aziendali: cosa si sta facendo, perché lo si sta facendo, qual’è il sistema sul quale si muove l’azienda? Il dipendente, così, si sente sin da subito “ingaggiato”. Parliamo – è bene sot-
tolinearlo – di un modello bidirezionale, in cui è anche compito dell’imprenditore coinvolgere le maestranze, valorizzandole, generando così fiducia e senso di appartenenza. Inoltre, per chi segue determinati percorsi viene garantito anche un semestre all’estero, sempre presso aziende del settore interconnesso al proprio ciclo di studi». Perdita di risorse umane e la ormai annosa “fuga di cervelli”, cosa ci dice in proposito? «Purtroppo devo confermare che molti nostri studenti dopo il semestre
trascorso all’estero non vorrebbero tornare più in Italia, perché lì, oltre a essere valorizzati, trovano condizioni economiche più vantaggiose che il nostro sistema fiscale, ancora troppo penalizzante, non consente. E ancora, è il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo a fare una triste previsione, purtroppo basata sui numeri della tendenza attuale: nei prossimi trent’anni la popolazione italiana è destinata a decrescere dagli attuali 59 milioni a circa 30 milioni di abitanti, che sono il primo asset tangibile di una nazione. Il fattore demografico impatterà molto sul nostro futuro, anche in ambito pensionistico. Abbiamo dunque bisogno di trattenere in Italia giovani che abbiano capacità, competenza e professionalità». Avete sempre avuto una certa nomea, quella di una Università per pochi, troppo legata al territorio e a un mondo di benestanti che, come recita un detto, “se la suonano e se la cantano”. «E’ bene sfatare questo mito, quello di un’università degli imprenditori, dei “figli di papà” di Legnano, Busto Arsizio, Gallarate… Solo il 20% dei nostri studenti proviene da territori limitrofi a Castellanza. Abbiamo studenti nel nostro campus universitario arrivati qui, anche con borse di studio, da tutta Italia. Crediamo che molti di loro trovando lavoro nelle aziende dell’Alto Milanese restituiranno molto di ciò che hanno ricevuto sia a questo territorio che all’università».
Tornando alla Scuola, in che condizioni versano gli istituti tecnici e come vi rapportate con loro? «Noi non vediamo gli ITS come diretti concorrenti, al contrario cerchiamo di creare un link con loro, soprattutto con quelli di eccellenza. Molti istituti tecnici, purtroppo, versano in una situazione penosa, dove gli studenti, oltre a studiare su testi superati da decenni, vengono istruiti su macchine utensili obsolete, ancora con avanzamenti meccanici manuali e assolutamente inutili a una formazione adeguata alle tecnologie attuali. Al contrario di ciò che avviene in Germania, dove le aziende investono molto nella formazione e forniscono direttamente agli istituti macchine di ultima generazione. Per fortuna nell’Alto Milanese esistono anche scuole tecniche di assoluta avanguardia, a partire dall’ASLAM di san Macario di Samarate, in provincia di Varese, con vocazione rivolta all’avionica e alla meccatronica, ma anche al settore del legnoarredo. Il “fattore di occupabilità” per chi si diploma presso questo Istituto è del 98%. Un altro istituto molto rinomato è l’ITS- INCOM di Busto Arsizio, la cui inclinazione è rivolta alle tecnologie digitali e che – su richiesta precisa delle aziende del territorio - ha inserito quest’anno un corso sulla digitalizzazione avanzata rivolta al modello di industria 4.0. Qui la percentuale di chi trova lavoro subito dopo essersi diplomato è addirittura del 99%».
Il sistema delle micro-imprese ha tenuto, ma mancano competenze tecniche Da Giacomo Rossini, Segretario Generale di Confartigianato, un focus sul mondo artigiano del legnanese, che sa superare i momenti di crisi ma che denuncia la cronica difficoltà di reperire e formare manodopera qualificata per l’universo delle piccole e micro-imprese.
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Giacomo Rossini Segretario Generale della Confartigianato
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Fitto il calendario di convegni di Confartigianato
■ Confartigianato Alto milanese, nata nel 1942, ha a Legnano la sua sede più importante e oggi supporta più di 1400 aziende per ogni problematica di carattere tecnico, fiscale, amministrativo e di gestione del personale, ma soprattutto è molto vicina alle imprese in ambito formativo, oltre che per l’accesso a tutti quei contributi e bandi che indubbiamente possono aiutare l’inserimento al lavoro. Giacomo Rossini, legnanese doc, classe 1978, da 2017 è Segretario Generale di questa storica Confederazione ed è ben conscio che in questi anni lo aspettano sfide importanti per il sostegno delle imprese artigiane che costituiscono in larga parte il tessuto economico del nostro Territorio.
«La notizia – afferma Rossini è che il sistema delle piccole e micro imprese del legnanese ha tenuto e che i nostri imprenditori hanno saputo far fronte alla crisi, acuita dal Covid. I settori della moda e del calzaturiero sono quelli che maggiormente ne hanno subito gli effetti, ne stanno uscendo ma molto più lentamente rispetto a quelli del manifatturiero e delle costruzioni, che invece hanno ripreso a correre. A conferma di ciò basti un solo dato: circa il 65% delle aziende artigiane ha compiuto almeno un investimento tecnologico nel periodo della pandemia, un segno marcato che i nostri artigiani vogliono guardare avanti».
In italia – e Legnano non fa eccezione – il numero medio di addetti per azienda artigiana è di 4 unità, un titolare e 3 dipendenti. L’impossibilità di sostituirne anche solo uno, per la difficoltà a trovare maestranze qualificate, continua a essere un problema per le piccole imprese. Questa difficoltà va oltre il Covid e riguarda il problema ormai cronico della carenza sul mercato di operai specializzati, visto che i giovani non vogliono più intraprendere determinate professioni. Vi sono settori in cui il reperimento di manodopera qualificata è particolarmente difficile, come il calzaturiero, che ha una filiera piuttosto lunga (chi fa i tacchi, chi le tomaie…). Inoltre le piccole aziende del calzaturiero dopo aver formato il personale fino a renderlo altamente qualificato se lo vedono sottrarre dai grandi marchi. Aziende come Chanel e Louboutin, per esempio, sono in grado di garantire retribuzioni molto più alte. Un altro paradosso pare quello dell’edilizia: il Governo ha prorogato il bonus 110% ma il comparto casa/costruzioni fatica a reperire figure di riferimento: montatori di infissi, gruisti, piastrellisti, lattonieri, cappottisti… Confermo, e a questo si aggiungono i problemi legati alla difficoltà di reperimento di materie prime e l’aumento esponenziale del loro costo. Oggi la richiesta di manodopera è esorbitante,
vedremo come si attesterà quando non ci sarà più il bonus. Nel manifatturiero in genere, comunque, il trend della carenza di manodopera si molto acuito negli ultimi tre anni. Inoltre il progressivo calo demografico nel medio-lungo periodo farà sì che diminuirà ulteriormente la disponibilità di forza lavoro.
grandi responsabilità, ma devono essere in grado di operare su macchine sofisticate e complesse. La cultura, soprattutto in questa epoca, è anche “cultura tecnica”, che richiede grande dedizione (e in molti ambiti anche una spiccata creatività), ma che è in grado di restituire enormi soddisfazioni, in primis economiche.
Come si spiega allora una disoccupazione che a Legnano si attesta intorno al 10%? Chi non trova lavoro in gran parte non dispone delle competenze che richiede il mercato. È un tema di cui discutiamo molto anche nelle scuole, dove è necessario tra l’altro un continuo aggiornamento sia dei programmi che del personale docente, al fine di generare una formazione allineata alle mutate esigenze produttive. Un impegno dal quale non possiamo esentarci, insieme alle altre associazioni di categoria, al fine di fare da ponte con un mondo, quello delle aziende, in continuo mutamento. Anche le famiglie andrebbero coinvolte e sensibilizzate, al fine di non forzare i figli a percorsi a loro non congegnali e, comunque, con sbocchi in cui la domanda supera ormai da anni l’offerta. A tal proposito vorrei sfocare la visione che hanno molti del lavoro manuale mostrato nei libri che parlano della Rivoluzione Industriale, con operai con il piccone e la mazza tra le mani. Oggi non solo vengono attribuite loro
Nel legnanese vi è ancora la spinta a “mettersi in proprio”? Per fortuna sì. Ma mi sento di offrire un piccolo monito: oltre a maturare esperienza a competenza, nelle aziende manifatturiere e in quelle artigiane in genere ci si impregna di cultura di tipo economico e finanziario, si impara a “leggere il mercato”, i suoi tempi e i suoi trend, creando le basi proprio per mettersi in proprio. Cosa si intende e come si assicura un rischio d’impresa? Come si superano i momenti di crisi? Arrivano da noi molte persone intenzionate a creare una propria azienda, ma completamente digiune delle basi proprio di queste conoscenze, imprescindibili per fare impresa. Oltre allo studio scolastico di queste materie, ancora oggi è la pregressa esperienza in azienda in ruoli subalterni a formare i futuri imprenditori di successo. E il supporto di Confartigianato, con i propri servizi, è divenuto oggi ancor più importante per supportare gli imprenditori. M.V.
Messaggio ProMozionale
Da ERMITAGE PraTiche Per L’iMMiGraZioNe IN TEMPI BREVI
Un’Agenzia che si distingue per servizi non comuni, come l’accompagnamento negli uffici pubblici e il riconoscimento in Italia degli studi effettuati nel proprio paese di origine
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I SERVIZI DI ERMITAGE • COMPILAZIONE KIT PER RINNOVO E AGGIORNAMENTO DEL PERMESSO DI SOGGIORNO; • RICONGIUNGIMENTO FAMIGLIARE; • PRATICHE DECRETO FLUSSI: STAGIONALI, NON STAGIONALI E LAVORO AUTONOMO; • CERTIFICATI STRANIERI TRADOTTI, LEGALIZZATI E APOSTILLATI PRESSO I CONSOLATI ITALIANI DI RUSSIA, UCRAINA, MOLDAVIA E BIELORUSSIA; • SERVIZI PRESSO IL CONSOLATO RUSSO E UCRAINO IN ITALIA; • RICONOSCIMENTO PROFESSIONALE (DI OGNI GENERE, DALL’ARCHITETTO ALL’INFERMIERA); • PROSEGUIMENTO STUDI IN ITALIA (ES. ISCRIZIONE UNIVERSITARIA); • ASSISTENZA LEGALE E NOTARIALE PRESSO STUDI DI FIDUCIA; • MUTUI E PRESTITI PRESSO BANCHE CONVENZIONATE; • VISTO SHENGEN PER L’ITALIA: TURISMO, CURE MEDICHE E STUDIO; • PRENOTAZIONE BIGLIETTI AEREI E FERROVIARI; • SERVIZIO BUSTE PAGA PER COLF E BADANTI.
■ Inutile nasconderlo, gli stranieri e gli extracomunitari che hanno necessità di supporto per il disbrigo delle pratiche per l’accesso, la permanenza e l’attività lavorativa sul suolo italiano hanno problematiche comuni da risolvere, ma le differenze culturali che esistono tra le diverse etnie necessitano l’adozione di approcci specifici. E di interlocutori che parlino il medesimo idioma. Non è una premessa banale quella di Alessia Ivantsova, titolare dell’Agenzia Ermitage di Legnano, in grado di offrire assistenza strategica in tempi brevi agli immigrati di ogni nazionalità e un servizio personalizzato per ciascun referente: dalle problematiche di tipo amministrativo e legale a quelle dell’assistenza sanitaria, dal semplice permesso di soggiorno al ricongiungimento famigliare (una domanda che oggi può esse-
re presentata solo online), fino alle sanatorie e l’assistenza al datore di lavoro, per esempio per colf e badanti. Una attività che distingue Ermitage da altre agenzie, oltre alla grande disponibilità di personale madrelingua - dall’albanese al moldavo, al russo, all’arabo, al rumeno… - è un servizio di “accompagnamento” tramite il quale gli stranieri vengono fisicamente affiancati da un assistente madrelingua dell’Agenzia presso gli uffici pubblici, in Prefettura o nella Questura di competenza. La nostra complessa burocrazia fa sì infatti che un fraintendimento o la semplice mancanza di un documento invalidino ogni procedura, con la successiva attesa di molti mesi prima che venga ripresa in esame la domanda. Un altro servizio che non tutte le agenzie effettuano è la richiesta di Dichiarazione di
Valore, un documento che attesta appunto il valore di un titolo di studio conseguito in un sistema di istruzione diverso da quello italiano. Molti immigrati, di cui un gran numero residente in Italia da oltre 10 anni, sono infatti in possesso di un diploma di scuola superiore o di laurea ottenuto nel proprio paese di origine. Noi, tramite i contatti con l’ambasciata o il consolato di riferimento, siamo in grado di farne riconoscere il valore legale, anche per coloro che intendono proseguire gli studi in Italia. Possono farne richiesta i cittadini di stati membri dell’Unione Europea, i cittadini degli stati aderenti all’Accordo sullo Spazio Economico Europeo, ii cittadini della Confederazione elvetica (Svizzera) e i titolari dello status di rifugiato o di protezione sussidiaria.
COS’È IL DECRETO Il decreto flussi è emanato ogni anno e prevede il numero di cittadini stranieri che possono fare ingresso in Italia per svolgere attività di lavoro subordinato non stagionale e lavoro autonomo. Per i lavoratori stagionali è previsto un apposito decreto flussi. La richiesta di nulla osta al lavoro subordinato deve essere presentata, nelle date previste dal decreto, dal datore di lavoro che inoltra apposita istanza – dal 2007 on line – specificando il tipo di offerta lavorativa e il futuro domicilio del lavoratore. Se la domanda è compilata correttamente – dopo le verifiche presso la questura e la Direzione provinciale del lavoro – le domande vengono accettate in ordine cronologico. Il datore di lavoro viene poi convocato
FLUSSI
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presso lo Sportello unico per l’immigrazione per l’esibizione della documentazione in originale ed il ritiro del nulla osta che contestualmente verrà inviato alla rappresentanza diplomatica italiana del paese di residenza. A quel punto sarà il cittadino extracomunitario che potrà recarsi all’ambasciata per il ritiro del visto di ingresso per lavoro. Il visto di ingresso per lavoro è di tipo D – per soggiorni superiori a 90 giorni. Entro 8 giorni dalla data di ingresso il lavoratore si dovrà presentare allo sportello unico con il datore di lavoro per compilare i moduli di richiesta del permesso di soggiorno per lavoro subordinato da inviare tramite ufficio postale e sottoscrivere il contratto di soggiorno.
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viaBilità
Solarium parco ex Ila: primi lavori in vista della riqualificazione ■ I lavori sono previsti per il 2022, ma intanto arriva il via libera dalla Giunta comunale al progetto di fattibilità tecnica ed economica per gli interventi di conservazione, restauro e riqualificazione dei solarium all’interno del parco ex Ila.
La spesa complessiva prevista per gli interventi, che rientrano nel programma del Progetto regionale di strategie di sviluppo urbano sostenibile “La scuola si fa città”, è di 600mila euro. Da metà novembre iniziano invece i lavori di rimozione delle formelle in amianto e di catalogazione, pulizia e messa in sicurezza della struttura propedeutici al recupero. Questi interventi includeranno il puntellamento della struttura, in modo da potervi posare teloni che facciano da copertura provvisoria in vista del recupero stesso. L’intervento di recupero dovrà restituire ai due manufatti l’integrità, recuperarne la staticità, la composizione materiale e il loro valore storico architettonico e di memoria.
Referenza: Città di Legnano, P.zza S. Magno 9 verdepubblico@legnano.org -
Il nuovo progetto, nella sua versione esecutiva, dovrà tenere in considerazione gli esiti della campagna di analisi e delle operazioni di smontaggio, selezione e catalogazione degli elementi lignei recuperati. «Il recupero dei solarium è fondamentale, in chiave di sicurezza e fruibilità, per valorizzare l’area. Recuperarli è il primo passo verso la loro rifunzionalizzazione, che sarà valutata a seguito di una fase di progettazione partecipata», le parole dell’assessore alle Opere pubbliche, Marco Bianchi, che ha ringraziato, a nome dell’amministrazione, «chi con passione segue da anni la situazione dell’ex Ila, in particolare le associazioni che vi hanno sede e il consigliere comunale del Movimento dei cittadini Franco Brumana».
Mobilità dolce e commercio: la discussione su via Volta e due visioni opposte sul tema Il confronto tra amministrazione e minoranze su via Volta, durante il Consiglio Comunale del 2 novembre scorso, ha offerto lo spunto per un interessante dibattito politico sul tema della mobilità. ■ Anzitutto, i fatti. Il progetto di rendere a senso unico il tratto tra il Sempione e via Moscova e deviare il traffico automobilistico su via Foscolo, previso dal piano per la bicipolitana di Legnano, ha destato preoccupazione nei residenti e commercianti della zona, presenti in aula con il Comitato “Vivi Legnarello”.
Il consigliere Carolina Toia ha presentato una mozione, poi respinta in sede di votazione, che ne raccoglieva le istanze e chiedeva all’amministrazione di rivedere il progetto, dichiarando come la prevista deviazione del traffico automobilistico su via Foscolo rischiasse di arrecare gravi danni, se non costringere alla chiusura, i commercianti della zona e isolarla ulteriormente. Una prima risposta dell’assessore Marco Bianchi è stata giudicata troppo astratta dall’opposizione, pertanto, la replica è stata affidata a Paolo Garavaglia, consigliere delegato al progetto bicipolitana. Dopo aver motivato la scelta di via Volta, considerata attualmente via di transito sovraccaricata di automezzi per il percorso della bicipolitana, e sottolineato che passare per via Foscolo avrebbe comportato l’eliminazione di numerosi parcheggi, il consigliere ha respinto le motivazioni alla base della mozione presentata dall’opposizione. «Tutti gli studi pubblicati in letteratura», ha dichiarato il consigliere, «sostengono che la viabilità dolce abbia impatto da nullo a positivo sugli esercizi di prossimità», ribattendo che siano, invece, lo stato di via di transito e l’apertura della vicina galleria commerciale Cantoni ad aver arrecato danno alle attività commerciali del quartiere. Due visioni opposte, dunque, sugli effetti dell’una o dell’altra mobilità sul commercio. Distanza ulteriormente evidenziata dalla controreplica del consigliere di opposizione Francesco Toia, che ha parlato di accanimento dell’amministrazione nei confronti della categoria. Da citare anche l’intervento del consigliere indipendente Franco Brumana che, per raggiungere l’obiettivo comune di un incremento del trasporto su cicli, si è detto critico nei confronti della bicipolitana e favorevole, piuttosto, a interventi sulla mobilità considerata nel suo complesso.
Un esempio interessante di differenti filosofie e approcci a un tema, quello della mobilità dolce, che paradossalmente trova concordi tutte le forze politiche sin dal periodo della campagna elettorale. La discussione su via Volta non è, comunque, ancora chiusa. Lo scorso 8 novembre, a seguito di un incontro col presidente di Confcommercio, Paolo Ferrè, e alcuni commercianti e residenti della zona, l’amministrazione ha concesso il rinvio dei lavori per la bicipolitana, nel tratto interessato, sino al termine del periodo dei saldi.
OLTRESEMPIONE
Lavori in corso sino al 23 novembre e conferenza sulla bicipolitana ■ Lavori di asfaltatura in zona Oltresempione, sino al prossimo 23 novembre. In particolare, via del Carmelo, nel tratto fra viale Cadorna e via Ebolowa. La circolazione non è interrotta, ma nei punti interessati dal cantiere si procede a senso unico alternato. I tratti dell’Oltresempione interes-
sati dal progetto bicipolitana saranno, invece argomento di un incontro pubblico venerdì 19 novembre, alle 21.00, nella sala conferenze della Croce Rossa in via Cadorna. Organizza la Consulta territoriale 3, con l’Amministrazione comunale.
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■ Il tradizionale convegno di cardiochirurgia e cardiologia interventistica, il mese scorso, ha rappresentato l’occasione ideale per celebrare vent’anni di cardiochirurgia nel Legnanese.
«La ricorrenza, in realtà, cadeva lo scorso anno, ma per via del Covid abbiamo preferito rimandare di un anno», spiega il dottor Germano Di Credico, primario del reparto presso l’Ospedale Nuovo di Legnano. Non è stato, tuttavia, un momento solamente celebrativo, ma anche un’occasione di confronto e aggiornamento sulle principali innovazioni del settore. Un aspetto in cui la chirurgia interventistica sta evolvendo è l’utilizzo di metodiche poco invasive. «Gli interventi sono sempre più conservativi, con accessi ridotti. Ormai trattiamo la valvola aortica senza tagliare per niente: passiamo dall’arteria, dilatiamo la valvola danneggiata e facciamo espandere all’interno uno “stent” con la valvola nuova». Il vantaggio principale è che in questo modo si possono trattare anche pazienti complessi, anziani o comunque a rischio in caso d’interventi invasivi. «Anche nel trattamento della valvola mitrale abbiamo cambiato filosofia. Prima si apriva tutto lo sterno.
Vent’anni di cardiochirurgia pronto intervento e innovazione Il primario Germano Di Credico spiega perché il reparto dell’Ospedale Nuovo di Legnano sia diventato uno dei punti di riferimento del territorio lombardo
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Germano Di Credico, primario del reparto presso l’Ospedale Nuovo di Legnano
Ora si pratica un taglietto di soli 2-3 cm, per poi agire come in laparoscopia: si entra con una sonda dotata di luce e telecamere e si opera osservando il monitor». Se le innovazioni riguardano princi-
Gli interventi sono sempre più conservativi, con accessi ridotti... ...in questo modo si possono trattare anche pazienti complessi, anziani o comunque a rischio in caso d’interventi invasivi
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palmente le valvole, gli interventi prioritari sono, però, quelli coronarici. Legnano si è sempre distinta, per quantità e qualità, nelle operazioni di bypass.
Anche in questo caso, con tecniche poco invasive. Il nosocomio e è, inoltre, il quarto in Italia per numero d’intervento di angioplastica coronarica e il primo, insieme a Monza, in Lombardia. Per la sua importanza strategica, nel periodo più grave dell’emergenza Covid l’ospedale di Legnano è stato, insieme a Brescia, al San Raffaele e al Monzino di Milano, uno dei quattro HUB cardiovascolari della Lombardia, le uniche strutture nelle quali fosse possibile praticare interventi di cardiochirurgia. «Coprivamo la parte ovest della Regione, Monza, Lecco, il Sacco di Varese…». Una conferma dell’Ospedale Nuovo quale punto di riferimento per il territorio. «Stiamo parlando di quasi un milione di persone che si rivolgono a noi prima che ai privati milanesi. Sia per una questione di tempi», è fondamentale operare prima che insorgano infarti o altre problematiche, «sia perché abbiamo a disposizione un team specializzato che si occupa del cuore ed è in grado di scegliere per ogni malato la tecnica più adatta d’intervento». di Francesco Moscarella
Disturbi alimentari: guarire è possibile, se non si minimizza il problema ■ Tra le pesanti eredità dell’epoca Covid, va purtroppo aggiunto un aumento nei disturbi alimentari. Dal 2009 a oggi, l’ambulatorio specializzato dell’Azienda Socio-Sanitaria Territoriale Ovest Milanese, attualmente localizzata a Cuggiono, ma riferimento per tutto il territorio, ha preso in carico circa 700 pazienti affetti da anoressia, bulimia, disturbo da alimentazione incontrollata e altri disturbi. «Quest’anno, abbiamo registrato un importante aumento nella domanda di assistenza, in particolare rispetto all’anoressia mentale nei giovani tra i quattordici e i diciotto anni», spiega a il giornale di Legnano il dottor Giorgio Bianconi, direttore dell’Unità Operativa Complessa del reparto di Psichiatria preso l’Ospedale Nuovo di Legnano. L’ambulatorio conta giù un’equipe di esperti, due psicologi, un medico specializzato in alimentazione e un dietista, che offrono percorsi di cura specifici per ogni paziente. Questi implicano
un lavoro sia psicologico, sia di educazione a un diverso e più corretto regime alimentare, oltre a offrire supporto medico a tutte le altre necessità emerse, relative allo stato di salute del paziente. Tuttavia, lo sforzo superiore attualmente richiesto implica «la necessità di articolare nuovi sviluppi, che attualmente stiamo delineando, nell’attività dell’ambulatorio. In particolare, la possibilità di ulteriori offerte in ambito psicologico», come interventi familiari modellati, «cioè orientati secondo modelli e bisogni sia del paziente, sia della sua famiglia». La componente familiare è, infatti, molto importante rispetto alle cause di un disturbo nella condotta alimentare. Ci spiega il perché la responsabile dell’Unità Operativa di Psicologia Clinica, la dottoressa Loredana Vergani. «Pensiamo al lockdown. È vero che Tuttavia, per chi aveva già un rapalcune persone hanno ritrovato una porto conflittuale, o per ragazzi in positiva dimensione familiare. età adolescenziale che già normal-
La ri-Fondazione del Palio Intervista a Giuseppe La Rocca, Gran Maestro uscente del Collegio dei Capitani e delle Contrade, sui motivi alla base della Fondazione
Giuseppe La Rocca, Gran Maestro uscente del Collegio dei Capitani e delle Contrade (Foto Credit: Collegio dei Capitani e delle Contrade)
■ «Una fondazione era necessaria. Se ne parlava già nel 2012, ai tempi della Giunta Centinaio. In seguito, era stata approntata una prima bozza di statuto, ma i lavori s’interruppero con la chiusura dell’amministrazione Fratus». Parole di Giuseppe La Rocca, Gran Maestro uscente - gli succede Raffaele Bonito - del Collegio dei Capitani e delle Contrade, a il giornale di Legnano. «Il Comitato 1176 è, sostanzialmente, un veicolo che consenta di far transitare soldi pubblici a un privato. Serviva qualcosa di più strutturato». Pertanto, prima ancora che per i suoi vantaggi - un biglietto da visita autorevole, benefici fiscali per sponsor e contribuenti affezionati - le ragioni della creazione di Fondazione Palio stanno in «una questione di correttezza. Un’amministrazione comunale gestisce
fondi pubblici e deve motivare ogni uscita. Non si può pensare che distribuisca contributi a pioggia a un ente, di fatto, privato. Un’amministrazione, di qualunque colore, deve rispondere a un’opposizione». Anche la formula da adottare è stata attentamente selezionata. «Servivano alcuni fondamenti. Ad esempio, non può esserci controllo diretto di un’amministrazione comunale su di un ente del Terzo Settore. Non si può pensare che il presidente di fondazione sia un sindaco, altrimenti sarebbe equiparabile a partecipata comunale». L’obiettivo dei promotori è arrivare al Palio 2022 con la fondazione in piena attività. Occorre, però, l’approvazione del mondo politico, che proprio in questi giorni si sta confrontando con i tecnici sul tema. F.M.
mente devono ‘sgomitare’ per trovare un po’ di autonomia e identità, quella lunga convivenza diventava un problema». L’anoressia, spiega la dottoressa, è una prigione. Ritrovarsi forzatamente chiusi nella propria abitazione non poteva che acuire tale stato d’animo, «con la televisione che alternava notizie terribili e programmi di cucina, rischiando così di farci oscillare tra ansia e paura da una parte e, dall’altra, bisogno di colmare col cibo i nostri vuoti». Il confine tra corpo e mente è molto più labile di quanto solitamente si possa pensare. Disturbi legati all’alimentazione quali angoscia e drastica riduzione o aumento di peso, non sono che l’espressione fisica dei pensieri ed emozioni che li producono. «Per questo si applicano terapie e percorsi integrati. Si tratta, infatti, di disturbi complessi che perdurano nel tempo, col rischio che diventino cronici, e richiedono un’equipe multidisciplinare».
Il messaggio, conclude la dottoressa Vergani, è che si può guarire, «a patto di conoscere e riconoscere il disturbo, senza minimizzarlo. Prima s’interviene e prima si riesce a curare». Covid a parte, quello dei disturbi alimentari è un problema da monitorare con costante attenzione, anche per il continuo bombardamento mediatico, sui giovani e non, di standard irrealizzabili di perfezione fisica. Con la riapertura delle scuole, l’unità dedicata dell’ASST Ovest Milanese punta a tornare all’interno delle strutture scolastiche per la sua fondamentale attività di prevenzione, informazione e intercettazione di eventuali problematiche. Tra gli altri ambiti d’intervento al vaglio, c’è la possibilità di aprire ospedali dedicati alla nutrizione e all’educazione alimentare, migliorando al contempo il supporto medico nelle macro-attività ambulatoriali complesse.
L’ospedale secondo Giacomo Poretti:
molto da insegnare e ben poco da ridere Nel libro “Turno di notte”, il comico racconta la sua esperienza d’infermiere al vecchio ospedale di Legnano. Riflettendo sul dolore, la vergogna e il gioco delle parti. Giacomo-Collega: Il simpatico siparietto con una ex collega dell’Ospedale, ai piedi del palco
■ Chi pensi di ritrovare il Giacomo Poretti comico, tra le pagine di Turno di notte, rimarrà probabilmente deluso. In questo volume, il celebre “Giacomino” del trio Aldo, Giovanni & Giacomo è ormai totalmente calato nel ruolo di scrittore, dopo essersi già misurato con questo mondo attraverso i due lavori precedenti, Alto come un vaso di gerani e Al Paradiso è meglio credere, e collaborazioni con i quotidiani Corriere della Sera, La Stampa e Avvenire. Nel nuovo volume, Poretti racconta la sua esperienza professionale al vecchio ospedale di Legnano, prima come ausiliario e poi come infermiere. Per i temi trattati e i toni usati, il romanzo sembra quasi una riedizione su carta e tutta nostrana di Scrubs. Celebre serie tv americana che sapeva raccontare in modo straordinario una realtà ospedaliera, in un equilibrio perfetto tra comicità, dramma, e riflessione. Certo, nella serata di presentazione del libro, lo scorso 22 ottobre al Teatro Tirin-
nanzi, si è riso, e anche tanto. Tra scherzi sull’età che avanza, gustosi aneddoti, duetti con la madre del sindaco di Legnano, ex infermiera. Persino una “carrambata”, quando ai piedi del palco si è presentata un’ex collega dell’ospedale, Regina, che ha ricordato i momenti condivisi col futuro attore. Ma l’autore ha anche ammonito l’uditorio. La medicina, a partire dal suo lessico altisonante, è divertente solo se presa fuori contesto. Come nel celebre sketch del dottor Alzheimer, con Aldo e Giovanni. Ma in ospedale, uno vero, è tutta un’altra storia. Il racconto del giovane Giacomo, che all’epoca sognava di diventare calciatore, inizia quando, da ex operaio, si ritrova improvvisamente catapultato nella realtà dell’ospedale cittadino. Uno spaccato d’Italia anni ’70, quando trovare un nuovo lavoro era più semplice, ma si era già alle prese con la cronica penuria d’infermieri. Inizia così l’avventura nel vecchio nosocomio di Sandrino,
Giacomo Poretti durante la presentazione del suo libro al Teatro Tirinnanzi
detto “Saetta”, ovvio alter ego dell’autore. Tra le fatiche della gavetta, superiori severi e personaggi caricaturali, Sandrino si trova presto a dover affrontare le emozioni primordiali di un essere umano. La paura, quando si trova a dover gestire da solo un intero turno di notte, quando un malato respira talmente piano da far temere il peggio. Lo sconforto che si prova a dover convivere col dolore, con l’inesorabile opera degli anni e della malattia, chiedendosi il perché ci si trovi in quella situazione. Soprattutto, ed è un’emozione spesso sottovalutata quando si pensa a un ospedale, con la vergogna. Vergogna e senso di colpa da parte di chi assiste i malati, nel rendersi conto che quei corpi gli appaiono malandati, maleodoranti o persino - Giacomo non teme di usare un termine forte- repellenti. Vergogna del malato, che a sua volta teme
poche cose, come “padella” e “pappagallo”, perché si rende conto di non poter più essere autosufficiente. Imparare a rispettare, e lenire, la vergogna che prova un malato è forse il più grande insegnamento che suor Aurelia, personaggio fondamentale nel racconto letterario e reale dell’autore, impartisce al protagonista. Dimenticate, perciò, Patch Adams, il celebre medico e clownterapista interpretato sullo schermo da Robin Williams. Perché la lezione di Giacomo Poretti è che in ospedale c’è ben poca voglia di scherzare. Più di una risata, è il suo monito, un malato grave chiede di stargli vicino in rispettoso silenzio. Fino al momento più temuto, la fine. Il primo paziente perso è uno shock per qualsiasi infermiere o medico. E un’altra, durissima lezione: cerca di avere buoni rapporti con i pazienti, ma di non
farteli amici, altrimenti, ti ritroverai ogni settimana a perderne parecchi. È, ovviamente, anche il momento delle riflessioni più profonde, i grandi interrogativi. I dialoghi con “l’altro”, cui Giacomo dà molti nomi: il Grande Algoritmo, l’Amministratore Capo, Dio. Turno di notte è, insomma, un libro che sa far ridere e commuovere, come nella migliore tradizione della commedia italiana. Ma, soprattutto, invita a riflettere. E a praticare un esercizio che oggi sembra caduto in disuso: contestualizzare, calarsi nei panni dell’altro. Rendersi conto che, se un infermiere tarda a rispondere all’appello di un paziente, sarà impegnato in mille altri compiti. E starà vivendo un vortice di emozioni difficilmente immaginabile. F.M.
SCUOLA
Orientamento scolastico e questione di genere nella formazione scientifica Grande successo per il Campus di orientamento scolastico 2021, che venerdì 12 novembre ha registrato il tutto esaurito a Palazzo Malinverni, scelta quest’anno come sede ospitante. Un’opportunità per studenti e familiari di conoscere da vicino le realtà formative, anche al di fuori degli open day degli istituti scolastici, e trovare spunti per indirizzare i loro successivi percorsi
di studio. «È motivo di soddisfazione registrare il ritorno di un’iniziativa che, nelle edizioni precedenti, aveva sempre registrato un grande successo», le parole dell’assessore all’Istruzione Ilaria Maffei, «l’orientamento è un passaggio decisivo per aiutare i ragazzi a scegliere la scuola che più si addice alle loro attitudini e un fattore fondamentale per prevenire la dispersione scolastica».
Un passaggio fondamentale, quello della scelta degli istituti scolastici secondari, anche rispetto a un eventuale proseguimento degli studi in ambito universitario e alla successiva ricerca di un impiego. Per questo, anche alla luce delle richieste del mondo del lavoro, l’assessore sottolinea l’impegno dell’amministrazione a «incentivare la
scelta di percorsi di studio a indirizzo scientifico. Sono percorsi, questi, su cui gravano ancora stereotipi di genere, come dimostra il numero basso d’iscrizioni da parte di ragazze alle facoltà universitarie afferenti le discipline Stem», acronimo di Science, Technology, Engineering and Mathematics. Vista la numerosa adesione, sarà previsto un nuovo incontro entro fine novembre.
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azienDe storiCHe
«Siamo un negozio multimarche con una esposizione oltre 450 biciclette di tutti i modelli: un vasto assortimento che va dalla mountain bike alle biciclette da bambino e da signora, oltre a un vasto assortimento dell’elettrico. A ciò si aggiunge la vendita di abbigliamento e scarpe, anche professionali. Inoltre da anni vendiamo anche ottimi prodotti per l’home-fitness, dalla cyclette ai tapis roulant, per i quali forniamo anche specifica assistenza post-vendita». Pare che la tendenza oggi si indirizzi verso l’elettrico, è vero? «Negli ultimi anni l’incremento di vendita oscilla fra il 100 e il 150%; le previsioni dicono che entro qualche anno sarà abbandonato il “muscolare” e il 70/80% degli acquisti si orienterà proprio su questa tipologia. La tecnologia e i prezzi si stanno allineando e i costi non sono più proibitivi, oggi si parte da circa mille euro, con un buon rapporto qualità-prezzo. Ciò che è importante quando si acquista una bicicletta elettrica sono l’assistenza e la garanzia, che sono in grado di assicurare
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■ Non manca molto perché l’attività di vendita di biciclette Eden Cicli entri nel registro delle botteghe storiche, anche se da molti anni la sede originaria è cambiata ed è divenuta oggi un grande store, punto di riferimento per tutti i ciclisti del legnanese. Erano gli anni’80 iniziarono questo lavoro, in Via Barbara Melzi, con un piccolo negozio nel quale assemblavano e vendevano biciclette, riuscendo, grazie a prezzi popolari, a mettere una “Graziella” tra le gambe di tutti. Oggi il suo punto vendita, Eden Cicli, è fra i pochi sopravvissuti nella nostra zona a svolgere questa attività, unico sicuramente per assortimento, gamma di prezzi, scelta di accessori e abbigliamento dedicato. Oltre a ciò offre rapida assistenza ai clienti e un servizio che a Legnano mette a disposizione unicamente questa azienda: l’SOS con l’invio di un “carro attrezzi” per il soccorso dei suoi clienti che restano in panne, anche durante escursioni a parecchi chilometri di distanza. La bicicletta viene quindi portata in officina e il cliente accompagnato a casa.
Eden Cicli, qualità, assistenza e…pronto intervento per i clienti in panne Un punto vendita storico e uno degli ultimi rimasti a Legnano, dove oltre a una scelta infinita di biciclette vi è l’officina per le riparazioni e la fornitura di sevizi al cliente difficilmente reperibili altrove solo i punti vendita dedicati. Chi pensa di risparmiare acquistando presso la grande distribuzione, non solo non godrà della necessaria assistenza durante il ciclo-vita della bicicletta ma gli risulterà lungo e complicato far valere la garanzia. Di solito alla prima riparazione il consumatore si accorge di non aver operato una buona scelta». La prima domanda che viene fatta è: quanti chilometri si percorrono con una carica della batteria? «Una volta non si riuscivano a per-
correre più di 50 chilometri, con i nuovi motori e le batterie di ultima generazione si arriva anche a 120130 chilometri di percorrenza, consentendo gite ed escursioni anche di un intero giorno. Non dimentichiamo che, tolta la batteria, possono essere utilizzate anche come biciclette tradizionali». Legnano è una città di ciclisti? «Assolutamente, e non solo per motivi salutistici o per risparmiare carburante, ma anche perché da qualche anno circolare in auto e parcheggiare in città è divenuto com-
plicato. Consiglio a tutti, però, di adottare i necessari strumenti di protezione, a partire dal casco (omologato! Ne esistono per tutte le tasche), e di rispettare rigorosamente le norme e la segnaletica stradale, anche perché non va dimenticato che si viaggia su due ruote. Il 2020 e il 2021 sono stati anni straordinari per le vendite a Legnano e dintorni, grazie anche al bonus biciclette del Governo, al punto che spesso si è in ritardo con le consegne perché i produttori fanno fatica a reperire i materiali»
STRISCE PERICOLOSE
Strisce mal poste rischiano di compromettere l’incolumità dei pedoni Tanti anni fa all’incrocio fra Corso Sempione e Via Dante c’era un semaforo, ora la viabilità è cambiata ma le strisce pedonali sono rimaste in prossimità di dove si trovava il semaforo. Cioè molto vicine all’intersezione delle due vie. Così chi svolta in Via Dante proveniente dal Sempione, anche se a velocità moderata (ma sappiamo che non tutti ne conoscano il significato), rischia seriamente di investire chi attraversa sulle strisce. Lo tesso problema si pone per chi svolta da via Pontida in Corso Garibaldi, dove si trova una rotonda. Sono solo due esempi, Legnano è piena di strisce mal poste. Se a questo si aggiunge la pessima abitudine di molti pedoni di “lanciarsi” sull’attraversamento pedonale, spesso a mò di sfida, pensando che l’auto in arrivo possa smaterializzarsi a proprio piacimento, si osserva il crearsi un mix di fattori che – come confermano commercianti e residenti della zona –rischia di far sì che qualcuno , come è già successo, si faccia male. O peggio. A tal proposito si ricorda che il Codice della Strada prescrive che, per gli incroci urbani, l'attraversamento pedonale debba essere posizionato a non meno di 5 metri dall'incrocio. Il pedone sulle strisce ha sempre ragione, ma…bisogna vederlo.
Marco Napoli, titolare della omonima agenzia immobiliare di Corso Italia, opera sul nostro territorio dal 1998, dove con il supporto tecnico del suo collaboratore, Fabio Brioschi e l’impeccabile professionalità di Carmela offre un servizio su misura alla clientela Se dovesse riassumerli in poche parole, quali sono i vostri punti di forza? Sembra scontato, ma il passaparola è fondamentale nel nostro ambito, per questo vogliamo che i clienti siano pienamente soddisfatti, senza che permangano dubbi dopo l’acquisto della propria casa, che resta un passo importante nella vita di ogni acquirente. Riuscire ad anticipare i tempi, sforzarsi di comprendere i reali bisogni, i sogni e le aspettative di chi cerca casa sono fra i nostri compiti più importanti. Il costo medio di un immobile a Legnano, secondo gli ultimi dati, si orienta intorno ai 1550 euro al metro quadro, in leggero aumento rispetto al 2020. Mi conferma questa cifra? Dalle mie ultime analisi il mercato è un po’ più alto ed è più corretto parlare di una media di circa 1800 euro. Bisogna comunque considerare la grande discrepanza che esiste tra nuovo e usato e soprattutto tra le zone centrali e quelle semi-centrali. A Legnano si passa dalla valutazione di immobili usati che non possono essere stimati oltre i 700 euro al metro quadro, sino ad arrivare ad abitazioni di pregio che arrivano anche ai 35004000 euro. Il valore medio si è alzato perché oggi esiste molta richiesta rispetto agli immobili di qualità disponibili. Per fortuna il bonus 110% ha aiutato la ripresa del mattone, recuperando esternamente e dal punto di vista energetico costruzioni degli anni ‘70 e ’80 che versavano in cattive condizioni.
Da oltre vent’anni seguo con passione ed entusiasmo il mio lavoro di agente immobiliare e la mia missione è quella di soddisfare i miei clienti, acquirenti e venditori.
da sinistra: Marco Napoli, Carmela Lauro e Fabio Brioschi
Verso quali zone di Legnano si orienta la domanda dei potenziali acquirenti? è vero che le richieste maggiori sono passate dal bilocale ad appartamenti con almeno una stanza in più? La zona Piscina è oggi la prediletta, ma vi sono altre aree molto considerate, come San Martino, Legnarello e la zona della Flora. La scelta è sempre collegata ai servizi offerti dal quartiere, dai trasporti alla scuola, ma soprattutto le famiglie cercano tranquillità e sicurezza, silenzio e traffico ridotto. È vero poi che sta cambiando la richiesta: per un anno siamo dovuti stare a casa ma, chiusi tra quattro mura, lavorando magari sul tavolo della cucina, ci siamo resi conto dei limiti delle nostre abitazioni, quindi oggi i desideri si orientano su abitazioni dai tre locali in su e torna il bisogno della cucina abitabile. Inoltre a Legnano è tornata la richiesta delle case di corte, luoghi dove si vive in modo più “socialmente connesso”, non so se sia una conseguenza del Covid ma la condivisione degli spazi non spaventa i legnanesi.
Legnano è ancora una città attrattiva? Senza ombra di dubbio, chi ci vive alla fine è costretto ad ammettere che la qualità della vita a Legnano è decisamente alta. La città è sostanzialmente sicura, ben servita e non distante da Milano, poco soggetta ai capricci del clima e con una buona disponibilità di aree verdi. È un luogo inoltre molto più piacevole da vivere per i bambini, rispetto alla Metropoli o ad altre città. In mezz’ora o poco più si arriva al Lago Maggiore, in un’ora e mezza si è in montagna. I dati parlano di un decremento di circa il 7% del valore degli immobili commerciali, quanto c’è di vero? Qui il Covid l’ha fatta da padrone: molte aziende, alcune già in crisi, hanno chiuso, causando il decremento di cui parliamo. Ma questo riguarda principalmente realtà costituite da magazzini e capannoni, mentre invece i negozi con vetrina non seguono questo trend, restando molto appetibili e richiesti e accompagnando la grande voglia di ricominciare che ha coinvolto la Città.
Sempione 119 Il recupero di un palazzo storico Dalla volontà di Giuseppe Sacchetti, di Pieraldo Immobiliare, è nato l’impegno per il recupero di un edificio “senza tempo”, un palazzo degli anni ’30 sito in Corso Sempione 119, dunque nel pieno centro di Legnano, nel quale sono stati realizzati sette appartamenti di prestigio e tre uffici – commercializzati da Marco Napoli Immobiliare - destinati a chi vuole qualcosa di unico, con capitolato d’eccellenza, spazi ampi e soffitti alti, con una qualità interna pari alle case di nuova costruzione pur mantenendo integre le parti originali. Un risultato raggiunto grazie, tra le altre, al coinvolgimento di molte aziende storiche di Legnano, a partire da Edil Penati, impresa di costruzione che annovera in città numerose realizzazioni; a GF Termotecnica è stata affidata invece l’esecuzione dell’impianto di riscaldamento, di climatizzazione e idrosanitario, mentre serramenti, porte e altre rifiniture di pregio sono realizzate da Remo Gorlini Srl, storica azienda di serramenti legnanese in cui convivono qualità, artigianalità e sartorialità.
www.sempione119.it
Il fronte del palazzo storico di Via Sempione 119
Il rendering del retro dello stesso palazzo
Alcuni rendering degli interni
Legnano•Corso Italia, 13
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ROSSINI OCCHIALI REGALA UN SORRISO
Un metodo efficace per donare cibo, ausili medici e prodotti in genere alle onlus del Territorio, con il fine di creare un circolo virtuoso fra dettaglianti e fornitori
■ La procedura può sembrare complicata, ma è invece semplice ed efficace per donare denaro alle onlus per l’acquisto di derrate alimentari e prodotti in genere per i propri assistiti. L’iniziativa, promossa da Rossini Occhiali di via Barbara Melzi, funziona così:
ciali e quindi creare un circolo virtuoso ed efficace sul nostro territorio, così abbiamo creato un contatto veloce tramite WhatsApp (351 9072920), che può essere utilizzato sia per le adesioni che per dettagliate informazioni e benvenuti consigli sul progetto in corso».
«al cliente che viene a comprare un occhiale da noi viene rilasciato un buono del valore di 100 punti per ogni 10 euro di spesa, che equivalgono a 1 euro da poter donare. Dunque, supponendo che il cliente acquisti un occhiale da 200 euro potrà donare 20 euro in buoni a una qualsivoglia onlus di sua preferenza. Quest’ultima, poi, provvederà ad accedere ai negozi convenzionati per i propri acquisti, che verranno risarciti da Rossini per l’ammontare della spesa in buoni effettuata. Molte onlus hanno già dei fornitori di fiducia, in questo caso potrebbero proporre loro una convenzione di tal genere. Ci auguriamo che molti esercizi commerciali aderiscano – sia come promotori che come fornitori – all’iniziativa che abbiamo lanciato, che ha modalità che consentono la certezza che il denaro giunga realmente alle persone più fragili e svantaggiate. Quella in corso non è l’unica iniziativa benefica che abbiamo messo in campo in questi anni (molte sono state condotte senza alcun clamore), e nel portarle a termine abbiamo compreso una cosa importante, cioè che i cittadini di Legnano sono molto più generosi di quanto si possa pensare, ma sono estremamente sospettosi di fronte alle parole “gratis” e “regalo”. Così abbiamo pensato a una formula “bindata”, senza tema di smentita. Il fine è quello di venire copiati da altre realtà commer-
Intanto, fra i big che hanno già aderito all’iniziativa i promotori segnalano siQuri (siquri.com), un’azienda internazionale che commercializza dispositivi per il benessere alimentare e devices medici ad alta tecnologia, oltre a integratori biologici e prodotti alimentari coltivati con sistemi agroecologici. «La scelta è caduta su questa Azienda, “super certificata”, perché sono proprio le persone più fragili a necessitare di prodotti sicuri. Per fare un esempio, le pentole commercializzate da siQuri sono realizzate con una tecnologia brevettata che prevede un trattamento inasportabile agli ioni d’argento. Questo trattamento, nato in ambito automotive, non "inquina" il cibo, né durante la cottura né durante la conservazione, pertanto è ideale per chi soffre di allergie ai metalli pesanti o vuole la massima sicurezza alimentare. Tutti i pacchi inviati da seQuri vengono inoltre sanificati sia internamente che esternamente con un sistema a base di ozono puro, che elimina la totalità di batteri, muffe, lieviti, pollini, acari e inattiva i virus». Anche qui, dopo aver eseguito un acquisto online, basta presentarsi da Rossini con i buoni per essere prontamente rimborsati.
“Coccole estetiche” per le pazienti oncologiche Più lieve la vita delle pazienti in terapia ■ Da una parte Roberta Paparatto, avvocato 34enne legnanese e presidente di By Hand – Giancarlo Paparatto, associazione molto viva a Legnano e in Provincia nell’organizzazione di eventi a supporto di altre associazioni benefiche – a partire dalla LILT, la Lega italiana per la lotta ai Tumori - che si occupano di prevenzione e ricerca sulle malattie oncologiche. Dall’altro Simonetta Marchetti, Presidente di tClar, un’Associazione di estetiste, da sempre impegnate nel volontariato, conosciutesi presso l’Ospedale San Raffaele di Milano dove hanno conseguito la certificazione in estetica oncologica OTI Oncology Esthetics. Qui hanno compreso di avere unità di intenti: «Dopo aver operato a lungo presso l’Istituto dei tumori, nei reparti pediatrici ed aver aperto presso la LILT milanese un laboratorio di “coccole estetiche”, abbiamo voluto portare la nostra opera fuori da Milano, quindi anche a Legnano dove anche grazie alla collaborazione con By Hand operiamo molto attivamente». Da loro sodalizio nasce inoltre un progetto estremamente meritorio, che doveva portare alla realizzazione (la convenzione era già stata firmata a gennaio 2020) di concerto con l’ospedale di Legnano, di un servizio di supporto estetico gratuito che potevano richiedere tutte le donne vittime dalla malattia. Un Progetto mai abortito, ma che il Covid, con l’imposto distanziamento tra individui, ha portato momentaneamente a un arresto obbligato. Quella che non si ferma è però l’attività delle due donne, che con il loro impegno congiunto si adoperano per miglio-
rare la condizione emotiva, sociale ed esistenziale delle pazienti, attraverso quelle che definiscono appunto “coccole estetiche”, eseguite nel rispetto della malattia e dunque non invasive, fatte di massaggi cosmetici e lenitivi, trucco del volto e smalto sulle unghie, oltre all’adozione di parrucche. «Il Covid sta contenendo molto la nostra attività in presenza, spesso dobbiamo limitarci a fornire a distanza consigli dermo-cosmetici e sulla gestione della cute. Così abbiamo deciso di dedicarci anche a un’altra iniziativa: attraverso una convenzione che abbiamo stipulato con alcune farmacie è possibile per le pazienti ottenere in comodato d’uso una parrucca, poiché la Regione Lombardia offre un supporto per acquisto di tali parrucche ma il loro costo rimane piuttosto elevato e non tutte possono accollarsene la spesa». Le Farmacie oncologiche CPN di Legnano che hanno aderito all’iniziativa sono: •Farmacia Santa Teresa, Via Monte Rosa, 45 tel. 0331 442139 •Farmacia Legnano, Via Canazza, 8 – tel. 0331 546279 •Farmacia del Corso Corso Italia, 53 – tel. 0331 544414
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soCiale
BIBLIOTECA
La storia delle cooperative sociali inizia a cavallo tra gli anni ’70 e gli anni ’80: mentre lo scenario sociale mutava rapidamente sotto la spinta di riforme epocali, come la chiusura dei manicomi e degli orfanotrofi, cominciava a crescere la domanda di servizi più personalizzati, di maggiore qualità ed efficacia. ■ Le cooperative sociali nascono per fornire alle comunità locali e alle persone svantaggiate servizi utili a ovviare a condizioni caratterizzate da un’offerta insoddisfacente, specie nell’area dei servizi sociali, educativi e di integrazione lavorativa, oltre che per aiutare le comunità locali a sfruttare meglio le proprie risorse. Ne è un esempio lampante, giusto per portare un esempio d’attualità, il fallimento (ma la colpa non è certo loro – ndr) dell’attività dei cosiddetti “navigator” legati al reddito di cittadinanza. Per le sue caratteristiche, la cooperativa sociale si colloca tra la cooperativa tradizionale e l’organizzazione non-profit e il suo scopo non è la massimizzazione del profitto per gli investitori, ma il soddisfacimento dei bisogni delle comunità. In Italia, dove questo tipo di cooperativa è più sviluppato, nel corso degli ultimi tre decenni le cooperative sociali sono diventate i principali produttori di servizi di welfare. Con sede in Legnano, la cooperativa sociale Erga Omnes cooperativa sociale mista di tipo A e B(*), nata nel 2017, opera non solo attivamente nella nostra Città ma in tutto l’hinterland milanese, oltre che nelle provincie di Varese, Como, Monza, Pavia e Lodi. Fondata su principi di mutualità e solidarietà, senza fini di lucro, favorisce l’inserimento nel mondo del lavoro di soggetti svantaggiati, con particolare dedizione rivolta alle persone con disabilità cognitive o fisiche, al fine di poter realizzare le capacità degli stessi nonché arric-
“Gioia di leggere”, al via le iscrizioni al Gruppo di lettura in biblioteca
Gli spazi di Erga Omnes sono aperti all’organizzazione di eventi benefici e incontri pubblici e privati
Il ruolo delle cooperative sociali e l’esempio di “Erga Omnes” chire i loro rapporti interpersonali mediante una migliore socializzazione. «Siamo attivi nel campo dell’assistenza e della cura alla persona e offriamo servizi socio - assistenziali ed educativi a famiglie, minori, anziani e a persone con disabilità. Grazie alle molteplici figure professionali che fanno parte della nostra squadra, siamo in grado di offrire assistenza, anche domiciliare, a persone con difficoltà e fragilità». La Cooperativa coordina inoltre lavori di manutenzione e riparazione, fornendo servizi di trasloco, sgombero, facchinaggio, pittura e giardinaggio, lavori idraulici ed elettrici. «Dall’inizio del periodo di pandemia e della conseguente crisi, a partire da Legnano per giungere in tutta Milano e nell’Altomilanese la nostra Cooperativa si è impegnata in numerose e silenziose iniziative di supporto psicologico e assistenziale a famiglie in difficoltà, consegnando anche pacchi alimentari a domicilio in collaborazione con “Pane Quotidiano Onlus”». Presso la propria sede, accogliente e curata, dotata anche di un terrazzo con manto erboso, Erga Omnes organizza poi eventi pubblici e privati: mostre di pittura, feste, convegni, presentazioni di libri…
«Vogliamo essere punto d’incontro e di interconnessione, aperto a tutti, oltre che fra domanda e offerta in ambito lavorativo anche fra il mondo della cultura, dell’arte, della musica...Conoscere l’anima della Città è l’unico modo che abbiamo per coglierne i fremiti, le aspettative e le reali esigenze. Siamo convinti che ogni individuo sia in grado di sviluppare al meglio i propri talenti quando è messo nelle condizioni giuste, anche ambientali, per farlo. Offriamo quindi servizi che promuovano i valori dell’inclusione e della valorizzazione dell’individuo e delle sue capacità, convinti che si possa puntare al benessere anche attraverso la solidarietà». (*) A: si occupano della gestione dei servizi socio-sanitari, formativi e di educazione permanente; B: si occupano della gestione di attività finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate nei settori: industria, commercio, servizi e agricoltura.
Sono aperte le iscrizioni al Gruppo di lettura “Gioia di leggere” della biblioteca “Augusto Marinoni” di Legnano. Gli incontri si terranno con cadenza mensile, di sabato e a partire dalle 16, nello storico edificio di via Cavour. Per ogni sessione, gli iscritti riceveranno indicazioni sul libro dedicato, da leggersi privatamente, che sarà materia di discussione nell’incontro in biblioteca. A coordinare il gruppo sarà lo staff della sruttura. Di seguito il programma: sabato 11 dicembre, “Mille anni che sto qui” di Mariolina Venezia, a cura di Manuela Ferrario sabato 15 gennaio, “Gli aerostati” di Amélie Nothomb, a cura di Giulio Garegnani sabato 19 febbraio, “Ma gli androidi sognano pecore elettriche?” di Philip K. Dick, a cura di Angelo Pravettoni sabato 19 marzo, “Arrivederci piccole donne” di Marcella Serrano, a cura di Manuela Ferrario sabato 9 aprile, “La gente felice legge e beve caffè” di Agnès Martin Lugand, a cura di Giulio Garegnani sabato 14 maggio, “Coral Glynn” di Peter Cameron, a cura di Angelo Pravettoni La partecipazione è gratuita. Info e prenotazioni: tel. 0331 547370 biblioteca.legnano@csbno.net
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Academy Legnano Calcio, dove si generano “calciatori pensanti” Dai bambini di soli cinque anni ai ragazzi di venti, l’Academy Legnano Calcio è una riconosciuta palestra per i corpo e la mente dei giovani, gestita da dirigenti, allenatori, preparatori e personale altamente qualificati
Orfeo Zanforlin
■ Orfeo Zanforlin non è solo un volto noto a tutti gli appassionati di calcio per le sue lucide telecronache e i puntuali commenti su Telelombardia, ma è anche (e soprattutto!) il responsabile del settore giovanile di Academy Legnano Calcio, una Società che, a partire dalle ceneri del fallimento del Legnano Calcio, in soli cinque anni ha saputo generare un modello che va oltre gli allenamenti e la partita ma si struttura come un vero e proprio percorso formativo per lo sviluppo psicofisico dei giovani. Una struttura, questa, dove operano più di cinquanta persone fra addetti e dirigenti, oltre a 35 istruttori, composta esclusivamente da personale qualificato, dotato di attestati istituzionali e in costante aggiornamento, a cui viene affidato prima di tutto il compito di una corretta crescita psico-motoria dei giovani. Oggi sono circa 330 i
ragazzi iscritti, suddivisi in 17 squadre di cui una partecipa al campionato di serie C di calcio a cinque, dando vita a un ambiente che diviene un sano luogo di aggregazione che coinvolge anche le famiglie, per un totale circa 1800 persone. «Ci interessa, innanzi tutto – ci dice Zanforlin - che lo sport e il contatto fisico generino socialità e divertimento, in primis per i bambini, producendo un conseguente benessere per il singolo individuo e per tutto l’ambito famigliare. Numerosi gli stage, i “camp” e gli open day , che dalla seconda metà di Agosto si susseguono fino al successivo mese di Luglio: appuntamenti dove didattica, pratica calcistica e convivialità riescono a realizzare utili momenti di condivisione. Vi è la forte volontà, infine, di dar presto vita a una scuola-calcio femminile, vista la grande passione che anche le ragazze esprimono per il nostro sport. Questo comporterà un ulteriore sforzo organizzativo e il reperimento di ulteriori risorse, ma la nostra volontà si spinge in questa direzione». Qual è la vostra missione, il fine ultimo del vostro lavoro? «Vorrei sfatare, almeno nel
LA GITA FUORI PORTA NEI PIù BEI LUOGHI D’ITALIA Il Nibelungo Viaggi propone itinerari culturali ed enogastromomici in luoghi dal grande fascino: con una gita anche di un solo giorno si riescono a vivere esperienze nuove e coinvolgenti ■ Luoghi e città non troppo distanti da Legnano che avremmo voluto visitare ma che non conosciamo ancora. E manifestazioni culturali ed enogastronomiche famose a livello nazionale, eventi e visite guidate a chiese, monasteri, castelli, musei, centri storici… È questo che offre l’ Agenzia Il Nibelungo, che opera da molti anni sia a Legnano che a Lonate Pozzolo, a chi almeno per un giorno decide di stare lontano dal divano e concedersi un’esperienza diversa, fatta anche di socialità. Senza l’impegno di utilizzare la propria auto per spostarsi e sobbarcarsi i costi e la fatica della trasferta. Ogni settimana l’Agenzia offre infatti un itinerario diverso nei luoghi più significativi e affascinanti della nostra Penisola, a bordo di autobus molto confortevoli, sanificati giornalmente (e con capienza al 50% per rispettare il distanziamento), sempre accuditi da coordinatori, assistenti tecnici e guide turistiche professionali. Così, per esempio, domenica 28 novembre è prevista una gita a Bolzano, con visita anche alla famosa azienda Thun, produttrice degli inconfondibili oggetti di ceramica collezionati in tutto il mondo che si potranno ammirare e acquistare. Nella centrale piazza Walther si potranno visitare poi i famosi Mercatini di Natale: per l’occasione un’ottantina di espositori offriranno i prodotti della più autentica atmosfera natalizia altoatesina. Un’altra gita molto interessante, sempre con ritorno in serata, è quella prevista ad Aosta mercoledì 8 Dicembre, dove tra gli addobbi e le luci magiche degli chalet il Marché Vert Noël apre le porte al pubblico con un ricco programma di eventi e animazioni. Affermatosi tra i mercatini
di Natale più amati del Nord Italia, ospita oltre 50 chalet ricchi di produzioni artistiche locali, prodotti enogastronomici DOC e DOP, artigianato locale e sapienti manufatti. Verona (sabato11 dicembre) e Bologna (domenica 12 dicembre) danno vita ambedue alle Fiera di Santa Lucia. Oltre alla visita guidata alla città, in questi due itinerari si potranno visitare le bancarelle espositive e, a Verona, la Rassegna Internazionale del Presepio, con l’esposizione di presepi provenienti da tutto il mondo. A Bologna, invece, si potrà visitare Fico, il parco agroalimentare più grande del mondo. Da segnalare nel ricco panorama delle gite anche lo “shopping natalizio a Livigno” di domenica 19 Dicembre: un’occasione di fare acquisti a buon prezzo, poiché Livigno gode dello status di zona extradoganale ed è pertanto esente da alcune imposte statali. Anche qui si conferma la tradizione tipicamente alpina dei mercatini di Natale, dunque ogni anno viene allestito un villaggio di casette di legno nei pressi della piazza della Chiesa Santa Maria Nascente. Oltre a prodotti natalizi e non di artigianato si potranno e acquistare e gustare gli speciali prodotti gastronomici della tradizione valtellinese. In calendario anche due interessanti proposte per Capodanno (dal 30 dicembre al 2 gennaio), una con visita ai Castelli Romani (in totale otto località, fra cui Anangni , Ariccia e Castelgandolfo) e la seconda con itinerario Napoli-Pompei-Salerno. Molto curata, qui, la scelta degli hotel, la ristorazione e l’organizzazione del veglione. Inutile ricordare che per partecipare a questi viaggi è necessario il Green-pass.
nostro contesto, la visione di un calcio giovanile fatto innanzi tutto di feroce competizione, di furbizia, mancanza di lealtà e sovvertimento delle regole che stanno alla base dello sport. Qui il calcio è visto come un percorso che consente a tutti, anche a coloro che non riusciranno a emergere, di intraprendere un iter formativo in cui psiche e corpo possano svilupparsi in armonia. A tal fine Legnano Calcio Academy redige veri e propri manuali di comportamento, rivolti sia agli allenatori sia ai giovani e giovanissimi, ma anche alle famiglie perché possano curare, per esempio, gli aspetti legati a una corretta alimentazione. Oltre al corpo, i nostri allenatori devono favorire l’insorgere e poi “allenare” molte altre prerogative, che faranno di un semplice calciatore un “calciatore pensante”: Concentrazione, applicazione, costanza, disciplina, controllo delle emozioni, capacità di ascolto, rispetto del proprio corpo…tutto questo fa parte di un “progetto tecnico” che ogni anno redigiamo e le cui linee guida devono essere seguite da tutti gli allenatori, che devono possedere – loro in primis – la capacità di adottare atteggia-
menti corretti, saper ascoltare (soprattutto i bambini) e quindi rispondere agli allievi con modalità precise, mostrandogli anche come guadagnarsi il rispetto degli altri attraverso il proprio impegno e lo spirito collaborativo. Molti dei bambini che le famiglie ci affidano sono di tenera età, dunque ribadisco che vengono affidati a personale altamente preparato e costantemente monitorate dallo staff dirigenziale, che – tornando al calcio praticato - oltre ad allenare il gesto tecnico è in grado di aiutarli a sviluppare aspetti quali la visione periferica, la percezione dello spazio circostante, l’istintualità e il controllo neuro-motorio». Come mai avete deciso di entrare nelle scuole? «Si presentano da noi bambini che vogliono giocare a calcio ma che patiscono problematiche, anche marcate, di tipo coordinativomotorio, dunque riteniamo fondamentale che prima di insegnar loro a camminare, correre e saltare sia importante correggere le sbagliate impostazioni. Entrare nelle scuole significa anticipare i tempi, prima che sia troppo tardi.
Andiamo dunque soprattutto nelle classi prime e seconde delle scuole primarie di Legnano, gratuitamente(!), con i nostri istruttori che utilizzano il proprio tempo libero ( e a volte anche i permessi del datore di lavoro) per sostituire gli ormai scomparsi insegnanti di “educazione fisica”. I bambini vengono quindi coinvolti a fine anno in eventi da noi organizzati ai quali partecipano anche le. famiglie. Le scuole apprezzano sommamente il nostro operato e ogni anno ci pregano di continuare in questo percorso, di cui siamo molto orgogliosi». I luoghi di allenamento sono lo Stadio Mari, dove si allenano i bambini più piccoli, Via della pace (dove si giocano le partite dei calciatori piùgrandi, il torneo e il campionato), via Parma e via dell’Amicizia. «Purtroppo, a differenza di altri territori non abbiamo un unico quartier generale dove tutte le squadre vengono monitorate all’unisono e dobbiamo suddividerci su vari campi, con dispendio di tempo, denaro, risorse umane, ed energie». di Massimo Vernacotola
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ArbItrAre, Una sCUola Di vita Ignazio Ziino, presidente della sezione Aia di Legnano, ci racconta cosa significhi davvero essere arbitro. Dentro e fuori dal campo.
Ignazio Ziino, presidente della sezione di Legnano dell’Associazione Italiana Arbitri
■ Perché scegliere, oggi, di diventare un arbitro di calcio? Domanda lecita, considerati il ruolo delicato e impegnativo e la mancanza di rispetto spesso mostrata da addetti ai
lavori o semplici appassionati. Ignazio Ziino, presidente della sezione di Legnano dell’Associazione Italiana Arbitri, non ha dubbi nel rispondere: «Perché è una scuola di vita». Uno slogan, penseranno i lettori più scettici. E invece no. «Ci sono ragazzi timidissimi che in campo si trasformano. Perché arbitrare li porta a fare qualcosa a cui non erano abituati. Prendere decisioni autonomamente». E sa bene di cosa parla, avendo svolto per una vita il lavoro di responsabile risorse umane. «I più sorpresi sono i genitori, che trovano i loro figli e figlie cresciuti, cambiati in meglio». Essere arbitro significa essere parte di una squadra, come in qualsiasi sport. Ci si allena insieme, ci si confronta su errori e novità, ci si abitua a vivere in modo sano per prendere decisioni lucide. C’è chi è più talentuoso e chi
AIA legnAno
Il ruolo deglI osservAtorI
la qUestione Del reClUtaMento
■ La sezione di Legnano oltre ad essere una delle prime fondate in Italia, 1927, è stata anche la prima ad aprire le porte alle donne alla fine degli anni ’80 e attualmente conta sei ragazze pienamente abilitate ad arbitrare, delle quali due gestiscono anche il corso di formazione per i nuovi arbitri. Per capire se vedremo presto un arbitro donna in Serie A, occorre guardare alla base del movimento. Come per gli atleti, infatti, anche nel mondo arbitrale la quantità è una condizione imprescindibile perché emergano talenti. Più ragazze, e ragazzi, s’iscrivono al corso arbitri, più si amplia il bacino da cui pescare donne e uomini
meno, chi tiene meglio fisicamente e chi consente al giovane calciatore (fra i 14 Laura Pogliani, primario del Reparto fatica. C’è passione. Persino gli esecrabili e 17 anni) di poter avere un primo Pediatria e Neonatologia episodi di aggressioni fisiche subìte approccio col mondo arbitrale e valutare dell’Ospedale di Legnano. dagli arbitri - sinora il Legnanese sem- se proseguire o no in tale direzione, senbra esserne stato, fortunatamente, za dover immediatamente rinunciare a risparmiato - solitamente non bastano una carriera da giocatore. a spegnere in chi ne sia vittima la voglia «In ogni caso, avrà acquisito un’esperienza di tornare a centrocampo. L’AIA, peral- e un bagaglio di conoscenza in più». tro, ha istituito a livello nazionale e ter- Perché la verità è che, persino tra chi ritoriale delle figure ad hoc che moni- vive il calcio ogni giorno, spesso non c’è torano e gestiscono tali situazioni, oltre un’approfondita conoscenza del regoa supportare a 360° i tesserati coinvolti. lamento. Le regole sono tante e ogni singolo epiCi sono, non va dimenticato, anche pos- sodio di gioco apre a un ventaglio di sibilità di crescita e di carriera, «ed è un possibilità, codificate, che comportano modo di vivere il calcio in prima persona, differenti valutazioni. «Senza scordare proprio come un giocatore o un allenatore», quella che chiamiamo la diciottesima regola: aggiunge Ziino, che saluta con favore il buon senso», che significa capacità di l’attuale possibilità di un doppio tesse- lettura di una situazione. ramento calciatore-arbitro. Opzione che
dalle giuste qualità e competenze per il salto nelle categorie maggiori, o persino in ambito internazionale. Quella legnanese è certamene una buona scuola e attualmente vanta anche un assistente arbitrale in Serie. A, Robert Avalos. Anche il futuro fa ben sperare, con ragazzi di ambo i sessi inseriti nel Junior Talent, programma del Comitato Regionale Lombardo destinato alle giovani promesse del fischietto. L’Aia Legnano copre un territorio molto ampio, un raggio di circa 20 km dalla sede sezionale che arriva sino a Saronno e Busto Arsizio. Attualmente ha in organico 150 tesserati, dei quali 107 arbitri effettivi e 3 assistenti. Due anni di pandemia, però, hanno pesato, scoraggiando molti ragazzi e ragazze dal proseguire il loro percorso. Pertanto, la sezione è alla costante ricerca di nuove leve, anche tra le società calcistiche del territorio. Per far fronte alla carenza di vocazione arbitrale, occorrerà intensificare i contatti con le scuole. Contestualmente la FIGC dovrà studiare sia soluzioni, sia cambiamenti al passo con i tempi. Ad esempio, disputando più incontri infrasettimanali, soluzione in parte già utilizzata. Questo renderebbe disponibili quegli arbitri altrimenti impossibilitati ad operare sempre nel week-end per impegni lavorativi. Non è una questione di poco conto. Il mese scorso, nella sola Lombardia, decine di match sono stati rinvitati per mancanza di arbitri.
forMare, non sanzionare
■ L’AIA ha un Settore Tecnico Nazionale strutturato e organizzato territorialmente, con l’obiettivo di garantire un costante aggiornamento tecnico, atletico e normativo a tutti gli associati, attraverso materiale didattico presente sul sito istituzionale e distribuito nelle sezioni per essere approfondito durante le Riunioni Tecniche Obbligatorie dei tesserati, a cadenza quindicinale. Altra figura fondamentale per la crescita degli arbitri è quella degli osservatori arbitrali. Ignazio Ziino lo è stato,
anche in Serie A, e spiega come il loro compito non miri tanto a sanzionare gli eventuali errori dell’arbitro, quanto a «fare formazione, fargli capire dove abbia spazio di miglioramento e quali possibili azioni possa adottare per eliminare le lacune emerse. Così che impari autonomamente come non ripeterlo in futuro». Vale, insomma, il detto degli esami che non finiscono mai. Durante l’anno, i tesserati sono periodicamente occasionalmente chiamati a rispondere in pochi secondi a quiz o video quiz su varie tematiche regolamentari. Lo scopo non è fare classifiche, ma verificare se e in che misura determinati concetti siano passati, se eventuali innovazioni nel regolamento siano state assimilate e così via. Aggiornarsi, mettersi costantemente in discussione, ma anche imparare a relazionarsi con gli altri, trasmettendo calma e fiducia. Sono queste, oltre a un occhio attento e a una mente rapida, le qualità di un buon arbitro.
«Qualità che ci si porta dietro nella vita di tutti i giorni. Una volta arbitro, non smetti più di esserlo».
di Francesco Moscarella
NUOTO
Il legame tra sport e territorio: la serata “I volti del futuro” di Rari Nantes Legnano Non una gara, una conferenza stampa o un galà. La serata “I volti del futuro”, tenutasi lo scorso 28 ottobre, è stata per la Rari Nantes Legnano, storica realtà degli sport acquatici a livello internazionale, un momento di condivisione. Per far conoscere le discipline societarie alle istituzioni, alle fondazioni benemerite, all’imprenditoria e alle altre forze che rappresentano il tessuto sociale del territorio. Fondazione Famiglia Legnanese ha
aperto le porte della Sala Caironi, trasformata per l’occasione in un’ideale piscina. Le atlete e gli atleti della società, nell’immergersi nella simbolica vasca, hanno coinvolto il pubblico presente con le loro rappresentazioni e interventi. Le sincronette hanno dato vita a un’esibizione il cui tema lega i mondi del sincro e del nuoto master, l’arte abbracciata all’agonismo. Manuel Sciocco, capitano della squadra senior di pallanuoto, ha invece motivato
i compagni con un ideale discorso d’incoraggiamento prepartita, ricordando gioie e difficoltà vissute insieme sino alla promozione in Serie C. Due momenti per trasmettere agli ospiti, presenti dal vivo o in videodiretta, le differenti emozioni che ogni giorno, in allenamento o in gara, attraversano i volti di questi giovani atleti e li accompagnano nel loro percorso di crescita agonistica, sociale e personale.
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Come cambia lo sport per non morire
28 NOVEMBRE
Stefano Longo, organizzatore di meeting di atletica, spiega come le discipline sportive non debbano avere paura di sperimentare innovazioni e modifiche per aumentare la propria visibilità ■ Conosco Stefano ormai da molti anni e, se c’è una cosa che colpisce di lui, è la molteplicità d’interessi. Tecnologia, lingue, managerialità (è pur sempre un Longo) e, naturalmente, sport. L’atletica è da sempre il suo punto di riferimento, una passione prima e un percorso professionale ora. Nato a San Giorgio, si è sempre allenato qui a Legnano, anche se ora é tesserato per la Pro Patria A.R.C.. Veterano del mezzofondo, è oggi coordinatore per i test antidoping in-competizione e pre-competizione del circuito Label Road Races di World Athletics, la federatletica mondiale. Ma lui stesso è promotore di manifestazioni. Dopo aver contribuito all’organizzazione dell’edizione 2017 del tradizionale Campaccio, Stefano ha lanciato nel biennio successivo le Survivor Series, format innovativo e già molto apprezzato, al punto da valergli una menzione sia dalla Gazzetta dello Sport, sia dal Comitato Lombardo della Federazione Italiana Di Atletica Leggera. «L’atletica leggera non deve avere paura di fare esperimenti e di copiare altre discipline», disse in quell’occasione. Per lui ogni disciplina, di squadra o in singolo, può fornire spunti di riflessione, discussione e, in qualche caso, emulazione. Sperimentare, rinnovare, è la chiave di ogni sport per stare al passo con i tempi o, semplicemente, per sopravvivere. Persino il calcio si rende conto di non avere lo stesso appeal di un tempo, specie sui più giovani.
L’ATLETICA LEGGERA NON DEVE AVERE PAURA DI FARE ESPERIMENTI E DI COPIARE ALTRE DISCIPLINE
L’idea Super Lega, pur abortita (temporaneamente?) e a prescindere dalla sua bontà o meno, è in ritardo rispetto ad altri sport. L’Eurolega di basket è ormai una realtà consolidata, il nuoto sta sperimentando con la International Swimming League. L’atletica non ha qualcosa di paragonabile, «Ma si può notare come i meeting di atletica, pur sotto l’egida di World Athletics, a differenza del calcio non sono organizzati
direttamente dalla federazione internazionale, ma da privati». Che si parli di pubblico o privato, occorre sempre una buona managerialità per valorizzare una manifestazione sportiva. «Il Continental Tour di atletica, circuito secondario rispetto alla Diamond League, dal 2020 al 2021 ha visto crescere i suoi telespettatori da
Tornano le Survivor Series: le campestri “sprint”
SOPRA
Tamberi Jacobs
A lATO
Stefano Longo, In Competition Testing Coordinator per World Athletics e organizzatore di manifestazioni sportive
2 a 16 milioni. Segno che si è lavorato bene per renderle il prodotto più televisivo». D’altro canto, non è necessario essere malati di “nuovismo” e ritenere che ogni novità sia positiva: «Non sono d’accordo, ad esempio, con la riduzione del numero di gare nella Diamond League. E specialità come i salti o i lanci hanno subìto cambiamenti nel regolamento tali da venirne snaturati». F.M.
■ Dopo lo stop forzato causa Covid, si avvicina il ritorno delle Survivor Series, il prossimo 28 novembre, dalle ore 7.30 al campo sportivo Angelo Borri di Busto Arsizio. Complice anche la situazione post Covid, con le incertezze su regole e restrizioni che spingono molte società a rinunciare a organizzare gare, l’edizione di quest’anno sta registrando un crescente interesse. Ma in cosa consiste questa manifestazione? Si tratta di una corsa campestre su distanza breve, 1,2 km, ma con un format su più turni, ad eliminazione. Nate nel 2018, dal 2019 le Survivor Series si sviluppano in un circuito di tre tappe e una finale, tutte organizzate nel Nord-Italia fra Lombardia, Veneto e Piemonte. Per le categorie assolute, la fase di qualificazione consiste nel percorrere un giro del percorso con gli atleti che partono individualmente, distanziati l’uno dall’altro di 30”. Il tempo finale sarà valido per essere ammessi
alla prova successiva. La seconda fase prevede batterie ad eliminazione con quarti, semifinali e finali. Per le categorie master (over 35 anni) è previsto che i quattro turni si susseguano senza interruzioni, una volta iniziata la gara. Novità di quest’anno è la gara riservata agli atleti della FISDIR, Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivo Relazionali, aperta anche ai runner internazionali. La formula ideata da Stefano Longo s’ispira a due concetti. Il primo, offrire agli atleti una gara “veloce” rispetto alle tradizionali campestri, che viaggiano solitamente sulle distanze di 6, 8 o 10 km. Il secondo, replicare formule vincenti osservate in altri sport. In questo caso, le gare sprint dello sci di fondo. Per maggiori informazioni, visitare il sito www.survivorseriescross.run
Un itinerario mese per mese tra le chiese di Legnano
SOTTO Il Crocifisso è un pregiato manufatto di fine ‘600 inserito in una teca in legno decorata con angeli dorati
Novembre si propone con la Chiesa di San Domenico in occasione degli 800 anni dalla morte di San Domenico di Guzmán, suo Santo Patrono “SU QUEL RAMO DEL FIUME OLONA …” ■ Sono remote le origini della chiesa di San Domenico, le sue pietre vibrano di storia ed evocano un passato che è ancora presente, quello di una chiesa “dalle molte facciate”. Nel 1709 la chiesa è una piccola cappella che sorge in una zona verdeggiante lungo l’Olonella, ramo del fiume Olona, ma questa costruzione primigenia è poi ampliata e prende il nome di Oratorio del Salvatore. É tra ‘800 e ‘900 che una combinazione di stili e rivisitazioni invade Legnano. Nel 1904 nasce la Chiesa di S. Domenico, fulcro della nuova parrocchia, in uno stile eclettico che reinterpreta il romanico lombardo. La primissima facciata in mattoni è completata con il travertino, mentre il marmo bianco scolpisce negli archi a tutto sesto i simboli degli Evangelisti. Anche il tiburio che termina con la statua del Redentore e il campanile riprendono lo stesso effetto cromatico. Così, il colore bruno del laterizio che si eleva nel cielo e la purezza del bianco che si estende nella parte bassa della chiesa creano una tensione tra terreno e celeste, temporale ed eterno, che porta ad una straordinaria unità tra umano e divino.
L’abbraccio tra i due santi Domenico e Francesco, raffigurato nel bassorilievo sopra la porta principale ci invita ad entrare. Tre navate poste su pianta a croce latina conducono verso il presbiterio, ma è la luce naturale che trapassa il rosone e le monofore laterali a guidarci verso il cuore della chiesa. Solo l’altare maggiore è lasciato in penombra al fine di creare, insieme alla sua andatura verticale, un sito scenograficamente studiato per accogliere il “monte Calvario” su cui è issato il Santo Crocifisso. I due pulpiti in legno pregevolmente scolpiti sulle colonne ai lati dell’altare inquadrano il punto focale e trasmettono potenza all’ abside che sembra divenire lo “scrigno” della luce divina, irradiata dal Cro-
cifisso. Quest’ultimo, un pregiato manufatto di fine ‘600, è inserito in una teca in legno decorata con angeli dorati ed è stato traslato dalla Chiesa di Santa Maria degli Angeli a S. Domenico. Il ricco programma iconografico di S. Domenico ricorda ancora una volta a chi è dedicata la chiesa e non ci resta che alzare gradualmente lo sguardo per osservare una maestria scultorea e architettonica: altari, statue, colonne corinzie, archi e volte. Travolti da un’armonia di marmi, legni, vetri e pitture che si estendono fino alla cupola ottagonale e dalla sonorità orchestrale dell’organo, ci troviamo in un’essenza spaziale che “respira intensamente” ancora oggi.
Giubileo Domenicano: 800 anni dalla morte di San Domenico di Guzmán Un percorso tra arte e storia per conoscere il carisma e la missione di un “uomo tutto evangelico”: San Domenico di Guzmán, fondatore dell’Ordine dei Frati Predicatori. ■ Un incontro, quello tenutosi il 19 ottobre presso la chiesa di S. Domenico, in occasione degli ottocento anni della nascita al cielo del Santo patrono. A guidarci sono Don Marco e Fra Adriano Cavallo, frate Domenicano ai quali va un ringraziamento per aver accolto i fedeli durante questa commemorazione. Attraverso molteplici proposte iconografiche ci hanno permesso di conoscere il santo nella sua totalità: fisica, psicologica e spirituale.
Marco Lodovici, Parroco di San Domenico, insieme a Fra Adriano Cavallo
É attuale, forse “salvifico”, parlare del Padre dei Predicatori in un’epoca in cui la comunicazione e il valore della parola si stanno dissolvendo. I social
sono il “mezzo del secolo” per comunicare, ma siamo davvero sicuri di saperlo fare? San Domenico insegna la “carità della verità”, ricordando la purezza del messaggio comunicativo, libero e autentico, che si origina dal cuore. Così San Domenico, un uomo tanto lontano nel tempo, si rivela tanto vicino a noi oggi. Apparso in sogno alla madre nelle sembianze di un cane bianco e nero con una fiaccola in bocca, Domenico è prescelto ad una missione provvidenziale: ardente di zelo per la fede e con un cuore pulsante “incendia” il mondo con l’amore di Dio. Il rosario, il bastone crociato e il libro delle Sacre Scritture sono le sue “armi”, quelle non violen-
te, la preghiera, la devozione, la vita itinerante e comunitaria i suoi obiettivi, valori fondamentali per il successo della sua missione. Così ci invita a ricordarlo Fra Adriano: San Domenico è “tenero come una mamma e forte come un diamante”, ha saputo abbracciare l’uomo dimostrandosi estremamente umano e determinato a diffondere il suo progetto anche dopo la morte. Maestro di un Ordine sparso in tutta Europa, è un gigante nella contemplazione e nell’azione e raccoglie oggi, per mezzo dei Domini-canes, i “Cani del Signore”, i frutti di un seme piantato più di seicento anni fa.
di Rebecca Magonio