PERIODICO DI INFORMAZIONE
il giornale di
PA D E R N O
giornali comunali
DUGNANO Anno 1 n°0 (1°Pubb.) Autorizzazione Tribunale di Milano: in attesa di registrazione - Editore: Lime Edizioni srl Direttore responsabile: Christian Mangiacasale Ordine dei Giornalisti della Lombardia n. 154578 Realizzazione grafica e concessionaria esclusiva di pubblicità: Lime Edizioni srl - Via A. Capecelatro, 31 - 20148 Milano Tel. 02 36767660 - www.limedizioni.com - info@limedizioni.com - Tiratura: 22.000 copie
Il bilancio di metá mandato
editoriale
Un nuovo giornale per Paderno Dugnano
Cari lettori, il Giornale di Paderno Dugnano da oggi entra nelle Vostre case con questa prima edizione. Lo facciamo con discrezione e con la consapevolezza che una informazione semplice, lineare e diretta sia il cocktail vincente per raccontare la Vostra (e la nostra) città. Arriviamo tra le Vostre mani, permettendovi di sfogliare e conoscere ciò che Vi circonda e che anche inconsapevolmente - vivete nel quotidiano. La professionalità del nostro staff è al servizio della città e della cittadinanza, senza che ciò Vi costi nulla. Sapere che avrete il piacere di intrattenervi con le nostre news è il motore di questa avventura.
Buona lettura! Christian Casale
Sindaco Casati: “Il bicchiere è mezzo pieno” Una analisi di questi primi tre anni di mandato. Anni complessi a causa dell’emergenza Covid. La città ha dovuto far fronte ai problemi causati dal lockdown prima e dalle varie restrizioni poi. Senza considerare la complessa macchina organizzativa legata ai vaccini.
Senza dimenticare l’ultima emergenza: quella ucraina Nel mezzo la complessa situazione della chiusura del ponte di via Camposanto, che tanti problemi ha causato e tanti ancora ne causerà nei mesi a venire. PAGINA 2
STORIE DI PANDEMIA
Isabella Fontana: il coraggio di una donna forte. Il lavoro come esigenza e vocazione I mesi bui della pandemia hanno inciso sulle vite di molti. A pagare un conto salato sono stati i professionisti della sanità, messi a dura prova dal punto di vista fisico e mentale, sacrificando parte della propria vita privata per un lavoro che è anche una passione PAGINA 4
LA CITTÀ
SPORT
Il distreo del commercio è realtà. Paderno verso una importante riqualificazione
Yuri Romanò: da Paderno alla conquista dell’Europa con l’Italia
Approvato il progetto del distretto del commercio di Paderno Dugnano, una grande occasione di rinascita per la città. Ne parliamo con l’assesPAGINA 9 sore al commercio Paolo Mapelli
La scorsa estate ha trionfato all’Europeo con la maglia azzurra. Ora punta al prossimo mondiale. Intervista al campione di PAGINA 14 volley Yuri Romanò
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LA CITTà
❖Per il suo primo numero il Giornale di Paderno Dugnano non poteva non ascoltare il sindaco Ezio Casati. È stato questo un modo per salutarsi, per fare la reciproca conoscenza, oltre che per trattare i temi caldi del momento, inevitabilmente incentrati su pandemia e emergenza Ucraina. Chi vi scrive ha una certa esperienza con le amministrazioni locali, non necessariamente per attività correlate a quella giornalistica. Diciamo che nella mia vita ho avuto a che fare, per i più disparati motivi, con sindaci, assessori, uffici stampa e amministratori di vario grado. Alla luce di questa personale espe❖ Iniziamo dal passato. Perché ha scelto di ricandidarsi dopo aver già guidato la città tra il ’95 e il 2004? “Innanzi tutto dopo la mia prima esperienza da sindaco di Paderno Dugnano, la mia passione per la politica mi ha portato a essere uno dei protagonisti dell’allora giunta provinciale di Filippo Penati. È stata un’esperienza qualitativamente rilevante, perché c’era una grande rappresentanza di sindaci che avevano terminato i loro mandati. Poi l’elezione a deputato nella XVII legislatura è stata da un lato una crescita personale, dall’altro soprattutto mi ha permesso di sviluppare una grande rete relazionale che è rimasta nel tempo. Il mio ritorno all’attività di sindaco è figlia di questa rete di esperienze e di rapporti, unita all’amore per il territorio e per la città dove sono nato, cresciuto e dove ho tutti i miei affetti più cari. È stata una scommessa: vedere se riuscivo a portare anche al mio territorio questo bagaglio di reti e relazioni che ho coltivato in questi anni”.
aprile 2022 il giornale di
Paderno Dugnano tra passato, presente e futuro rienza non mi aspettavo molto da questo incontro, se non la consueta freddezza di chi apre le porte del proprio ufficio per dovere e non certo per piacere. Per questo motivo l’incontro col sindaco Casati è stato sorprendente. Innanzi tutto per l’aspetto umano di chi mi sono trovato di fronte. Non sta a me giudicare l’operato di un sindaco, ognuno di voi avrà la sua idea a riguardo. Ed è giusto sia così. Quel che permetto di giudicare è la disponibilità dimostrata, la bontà del
nostro colloquio. Certo, non sono un illuso. Da un politico di vecchio corso come il sig. Casati mi potevo attendere qualche risposta evasiva o qualche piccola furbizia dialettica. Ma questo fa parte dei giochi. Non esiste politico al mondo che parli al cospetto di un giornalista come se si trovasse di fronte a un fratello o a un amico di infanzia. In sintesi, questa intervista mi ha stupito. Mi ha stupito trovarmi al cospetto di un politico tanto
navigato - che ha gestito per anni la cosa pubblica tanto nel locale quanto in ambito nazionale - in grado di far trasparire un amore vero, quasi viscerale, per la sua e nostra città. La seguente intervista è stato un percorso attraverso questi ultimi tre anni di mandato, funestati dal Covid prima e dall’emergenza della guerra poi. Nel mezzo anche la chiusura di un ponte (quello di via Camposanto) che ha pesato non poco su Paderno Dugnano e i suoi cittadini. Una analisi del tempo passato e presente, strizzando l’occhio a un futuro ricco di sogni (ancora inespressi) e speranze. possibile grazie alla collaborazione dell’intero territorio”.
Sindaco Casati: “Il bicchiere é mezzo pieno”
Nemmeno il tempo di poter dire che la pandemia ce la siamo lasciata alle spalle, che vi siete trovati a gestire l’emergenza ucraina… “L’accoglienza delle famiglie è l’ennesimo gesto di maturità di questo territorio. Bisognerà capire nel prossimo futuro di che numeri parleremo in quanto a immigrazione. Quel che è certo è che, anche se la guerra dovesse finire domani, difficilmente queste persone potranno fare rientro a casa in tempi rapidi”. È tornato a amministrare la città a distanza di 15 anni dall’ultima volta. Ha trovato una città molto cambiata? “Sì. È passata attraverso la crisi economica più pesante, quella del 2008, quindi l’ho gioco forza trovata più in affanno. Serviva una scossa e in tal senso il Covid non ha aiutato. Ma resto fiducioso. Il PNRR è una grande opportunità. Stiamo partecipando a moltissimi bandi e contiamo di portare a casa risultati importanti”.
Le differenze tra parlamentare e amministratore locale, a livello di mansioni, son fin troppo evidenti. Ma quale pesa di più in termini di difficoltà?
A metà legislatura, in rapporto a ciò che resta ancora da fare, giudica il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?
“Sicuramente è più difficile fare il sindaco. Ma resta la soddisfazione nel riuscire a fare qualcosa per la tua comunità”.
“Lo vedo sicuramente mezzo pieno, per il periodo che abbiamo vissuto. Non solo Covid e Ucraina: nel mezzo abbiamo avuto anche la chiusura del ponte di via Camposanto. Anche quella è stata una ferita gravosa, cui contiamo di mettere un cerotto il prima possibile”.
Tornerebbe indietro? “La politica è fatta di incontri, proposte e prospettive. Quindi non si può mai dire mai. Quel che posso dire è che la cosa più bella per un politico è fare con passione l’amministratore locale. Non dimentichiamo poi l’importanza di Paderno, uno dei sette comuni più grandi della Città Metropolitana di Milano, zona che ha una sua centralità in Italia e in Europa. Per questo essere amministratore qui significa governare in un territorio che va oltre i suoi naturali confini”.
PADERNO DUGNANO
Piazza della Resistenza sede del Municipio di Paderno Dugnano
Quali sono le difficoltà principali nel governare una città come Paderno Dugnano? “Sono molte. E al contempo non possiamo dimenticare che sei mesi dopo la mia elezioni è arrivato il Covid e il mondo si è fermato. La pandemia ha lasciato uno strascico, non solo in termini di vite perse, ma anche di impoverimento della comunità”.
In un periodo tanto buio, c’è qualcosa di cui va fiero? “Con soddisfazione dico che, tra i Comuni della Città Metropolitana, chi ha fatto di più per sostenere famiglie e imprese è stata Paderno. In più due centri vaccinali nati su iniziativa della città. Quasi tutti gli altri, invece, sono nati da una direttiva Regionale. Le 100 mila vaccinazioni della prima campagna vaccinale è stato un grande esito,
Ora chiedo al cittadino e non al sindaco: ho capito che ama molto Paderno, ma c’è qualcosa che mal digerisce o che cambierebbe? “Ho un rapporto molto personale con la città. A tal punto che, quando esco per comprare il pane, so quando esco ma non so quando torno.
Talvolta mia moglie non mi fa uscire proprio per evitare questo inconveniente. Scherzi a parte, a me non dà fastidio la gente mi fermi per strada e mi interroghi su questo o quell’argomento. Prediligo questo rapporto diretto. Riguardo a ciò che mi piace un po’ meno, questa è una città che non ha un vero centro che possa fungere da punto di richiamo. Ci sono 7 quartieri diversi, ma non un vero centro che li accomuni tutti. Ho qualche sogno su cui sto lavorando. Sono convinto che tra qualche mese sboccerà qualcosa…”. Non può anticipare nulla? “Assolutamente no. Nessun indizio. Ma solo per ora…”. Dopo questi tre anni di lavoro, c’è qualcosa che non rifarebbe? “Penso di non aver commesso errori clamorosi. Ma anche quei piccoli errori che ci sono stati fanno parte dei giochi. Sarebbe bello avessimo la sfera di cristallo per prevenire ogni sbaglio o problema. Ma purtroppo non è così. Sono una persona positiva. Anche al cospetto di un errore commesso da altri cerco sempre di concedere una seconda chance”.
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LA CITTà UCRAINA: ANCHE PADERNO FA LA SUA PARTE la macchina organizzativa del Comune si è già messa in moto da alcune settimane, anticipando i tempi di un flusso migratorio comunque organizzato a livello nazionale. la comunità ucraina in città si compone di circa 300 persone. alcune di queste hanno già offer to la loro ospitalità a parenti o amici di famiglia, favorendo per tanto i ricongiungimenti. l’amministrazione è all’opera per prevedere una assistenza di natura economica ai nuclei famigliari interessati, visto che -dall’oggi al domani- si sono trovati con bocche in più da sfamare.
oltre a tutto ciò l’amministrazione sta già pensando a come attivare quei servizi essenziali per gli immigrati, come l’inserimento scolastico per i più piccoli, corsi di lingua e possibilità di accesso al mondo del lavoro nel nostro Paese. Per chi volesse garantire il proprio sostegno, il Comune di Paderno dugnano ha aperto un conto corrente bancario dedicato alle donazioni che saranno destinate per finanziare progetti di accoglienza nella nostra città in favore di cittadini ucraini: IBAN It88Z0503433522000000015924 (causale “aiutiamo l’Ucraina”).
Ci sono anche famiglie padernesi che hanno dato la loro disponibilità all’accoglienza, a testimonianza di quanto grande sia il cuore dei nostri concittadini in un momento tanto drammatico.
intanto procede nelle farmacie comunali la raccolta di farmaci e dispositivi di prima necessità. sarà poi consegnata al comitato locale della Croce Rossa Italiana Chi volesse aiutare, può aggiungere al per distribuirlo in Ucraina e nei campi di accoglienza in Polonia e proprio acquisto una donazione che Romania.
In perfetto ordine cronologico, abbiamo parlato di passato e presente. Manca il futuro. Se dico elezioni 2024? “La politica vive di fatti dell’ultimo secondo, a più di due anni da quella scadenza non so davvero cosa accadrà. Mi ricandiderò? Troppo presto per dirlo. Sono concentrato sul presente. Sul domani mi concentrerò più avanti. E magari questo dipenderà da quei sogni che mi intrigano molto e che potrebbero diventare realtà… se si concretizzassero, potrebbe essere interessante proseguire per vedere dove porteranno”.
Volete mandare a Il giornale di Paderno Dugnano segnalazioni di eVenti o curiosità, problematiche o eccellenze, tradizioni o noVità, riguardanti il nostro territorio? scrivete al direttore, christian casale dir.ilgiornaledipadernod@limedizioni.com
In sole 5 settimane sono uscite dall’Ucraina più di 4 milioni di persone fonte huffingtonpost.it
Cosa é il CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria)
C’è mai stato un momento in cui ha pensato “chi me lo ha fatto rifare”? “Tutte le mattine quando mi faccio la barba”. (ride, n.d.r.) “È un lavoro molto faticoso, non lo nego. Ci tengo a dire una cosa: ho fatto politica ad alti livelli, arrivando anche a votare due presidenti della repubblica, eppure non ho mai lasciato la mia azienda, che nulla c’entra con la politica e che mi dà grande libertà. Questo perché non vivo di politica, ho sempre vissuto grazie ad altro”.
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Costituzione italiana Art. 10 “Lo straniero al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione Italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge”
Sono immaginati al fine di sopperire alla mancanza di posti nelle strutture ordinarie di accoglienza o nei servizi predisposti dagli enti locali, in caso di arrivi consistenti e ravvicinati di richiedenti. Ad oggi costituiscono la modalità ordinaria di accoglienza. Tali strutture sono individuate dalle prefetture, in convenzione con cooperative, associazioni e strutture alberghiere, secondo le procedure di affidamento dei contratti pubblici, sentito l’ente locale nel cui territorio la struttura è situata. La permanenza dovrebbe essere limitata al tempo strettamente necessario al trasferimento del richiedente nelle strutture seconda accoglienza.
Manifestazione di inteResse Rivolta alle stRuttuRe RICettIve tra le azioni messe in campo dalle varie amministrazioni comunali c’è anche la previsione di poter gestire un numero di profughi che potenzialmente potrebbero giungere in città. la manifestazione di interesse è finalizzata ad assicurare l’ospitalità delle persone provenienti dall’Ucraina nelle strutture ricettive presenti sul territorio regionale, qualora non sia possibile l’accoglienza tramite le misure ordinarie del CAs (Centro di accoglienza straordinario) o del sAI (sistema di accoglienza e integrazione), messe a disposizione da Prefetture e Uffici territoriali del Governo. Possono partecipare tutte le strutture ricettive (alberghiere e non) in grado di garantire ospitalità con trattamento di pensione completa con determinate specifiche. in primo luogo la presenza di camere (singole, doppie, triple, appar tamenti, etc.) dotate di servizi igienici e Wi-fi, tv, aria condizionata, acqua calda/fredda. in secondo luogo devono essere garantiti gli ordinari servizi di pulizia ed igiene, in base alle specif iche disposizioni vigenti per la categoria ricettiva di appartenenza. le strutture interessate possono presentare domanda attraverso la piattaforma dedicata ai bandi online di Regione Lombardia.
Ricerchiamo figure nel settore commerciale per le candidature inviare cv a: commerciale@limedizioni.com I candidati ritenuti idonei saranno contattati per un colloquio presso i nostri uffici.
Per Info: + 39 02 36767660
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Pandemia: la forza delle donne Le donne sono una forza. Lo sono da sempre, non solo in tempo di Covid. Diciamolo, hanno una marcia in più e stanno sempre due passi avanti rispetto a noi maschietti. Non vuole essere un eccesso di femminismo, né una gratuita sviolinata. La vita in pandemia, alla quale tutti dobbiamo sottostare, ha semplicemente esaltato determinate figure. Che la protagonista di questo articolo sia proprio una donna è casuale. Che la donna in questione sia straordinaria, no.
Isabella Fontana è una padernese doc che, nel suo ambito, ha saputo farsi valere nel corso degli ultimi due anni. Sicuramente lo ha fatto anche prima, non abbiamo motivo di dubitarne. Ma se qualcosa di utile ci ha lasciato la pandemia sono proprio le storie di chi ha sacrificato buona parte della propria vita privata, dedicando passione e sacrificio alla propria professione e per il benessere comune.
Isabella Fontana
”Qualcosa abbiamo imparato” ❖ La Sig.ra Isabella Fontana è coordinatrice sanitaria della terapia intensiva del primo servizio di anestesia e rianimazione all’ospedale Niguarda. Ha vissuto in prima linea i momenti più bui di questa pandemia che ancora non possiamo dire di esserci lasciati alla spalle. Tra la fine del 2019 e le prime settimane del 2020 le notizie su un “potenzialmente pericoloso” virus cinese cominciavano a circolare con insistenza. Eppure molti di noi minimizzavano il problema. Voi addetti ai lavori avete da subito percepito quello che poi sarebbe stato? “No, nemmeno gli addetti ai lavori l’avevano avuta. Innanzi tutto perché era una cosa geograficamente lontana. In secondo luogo era percepita come la solita polmonite che, purtroppo, ogni anno miete vittime, soprattutto tra i più fragili. La differenza stava nel fatto che bisognava tutelarsi per quanto riguarda la contaminazione. Per questo, agli albori del
problema, al Niguarda si era allestito solo il reparto di malattie infettive, perché non si pensava all’escalation che poi c’è stata. Al suo interno sono state approntate delle stanzette di monitoraggio”. Quali sono state le maggiori difficoltà a livello organizzativo? “Sicuramente l’aumento dei posti letto e la riconversione di reparti originariamente non dedicati a sale di rianimazione. Le sale operatorie gradatamente hanno smesso di operare. Avendo a disposizione la strumentazione idonea (postazioni di monitoraggio, dotate di ventilatore) venivano anch’esse adibite a sale di rianimazione”. Secondo lei si è imparata la lezione? Ci sarà da qui in poi maggiore attenzione nei confronti della sanità italiana? “Mi auguro di sì. Brutto a dirsi, ma qualcuno ha capito che è necessario reintegrare il personale nelle aree critiche, da tempo deficitarie.
Inoltre forse si è capito che non ci si improvvisa a diventare infermiere o anestesista di rianimazione: ci vogliono le competenze. Senza le competenze non si va da nessuna parte. La situazione di emergenza è stata gestita al meglio, va detto. Ma nelle prime fasi, ci siamo ritrovati con medici e infermieri non preparati all’area critica, al cospetto di qualcosa che non conoscevano”. Dal punto di vista umano, c’è qualcosa in questi due anni che l’ha messa particolarmente in difficoltà? “La cosa più triste è stata la chiusura per i parenti che non potevano fare visita ai pazienti. Tutti i giorni venivano fatte telefonate per aggiornarli sulla situazione. Cercavamo di infondere massima fiducia. Dall’altra parte si sentiva qualcosa che va oltre il disagio. I problemi di comunicazione tra strutture e famiglie ci sono stati, era inevitabile. Soprattutto quando vedevano portare via un loro caro e non sapevano con esattezza in quale
ospedale sarebbe stato portato. Questo è ciò che ha lasciato un po’ di tristezza”. Oggi i numeri stanno permettendo a chi fa il vostro lavoro di tirare un po’ il fiato… “Sì, ma bisogna dire che l’attività ospedaliera non si ferma. Con la pandemia si è accumulata una coda di pazienti che ha rinviato ogni tipo di esame o cura. Oggi ci troviamo con un arretrato importante. Per questo siamo sempre un po’ in rincorsa”. Nella primavera del 2020 medici e infermieri erano visti come degli eroi. Dopo due anni di Covid parte dell’opinione pubblica ha iniziato a giudicarli come parte del problema. Lei si è chiesta perché? “Tutti siamo stati sotto pressione. La necessità di sfogarsi qualcuno la esterna in modo sano, altri meno. Non penso sia giusto dare sempre la colpa al Covid. Probabilmente sotto c’è semplicemente tanta ignoranza. Chi, nella sfortuna, ha toccato con mano questo virus ha visto cosa si fa negli ospedali nella quotidiana lotta che ci vede protagonisti in prima linea”. Recentemente ha ricevuto dal Comune di Paderno Dugnano la Calderina d’Oro, riconoscimento per i cittadini che hanno degnamente operato nello svolgimento delle attività professionali, politiche e sociali. Cosa ha significato questo premio? “Di recente la Calderina e prima ancora, il 26 giugno 2021, il cavalierato concesso dal Presidente Mattarella sono premi più grandi di me. Li dedico alla mia professione che svolgo da più di trent’anni con il massimo della passione. Avrei comunque preferito non riceverli, se questo avesse significato non subire il Covid-19. Sono contenta del fatto che, a causa della pandemia, la categoria degli infermieri e del personale sanitario abbia comunque avuto l’occasione di mettersi in luce. Si è misurata con le proprie capacità. Ha dimostrato di poter fare tanto. Certo, c’è ancora tanto da fare nel nostro
ordinamento. Speriamo che quanto ci è accaduto a livello globale possa modificare un po’ i percorsi di formazione. Non per renderli più facili, anzi…”. Andrebbero resi più completi? “Sì. I futuri professionisti vengono già formati in modo corretto dal punto di vista scientifico. Un po’ meno dal punto di vista tecnico e umano, rispetto a quanto si faceva in passato”. Tanta teoria e poca pratica? “Esatto. Sia chiaro, la teoria è importantissima. Un infermiere ignorante è meglio non entri mai in un ospedale, perché farebbe solo danni. Dico solo che ci vuole anche tanta pratica e tanto tirocinio. In quelli dobbiamo migliorare”. Prima di chiudere l’intervista accade qualcosa che non mi aspettavo. Non perché non avessi colto la profonda umanità di questa grande professionista. Semplicemente non mi attendevo sarebbe venuta fuori in modo sincero e dirompente. È successo quando la sig.ra Fontana ha parlato della sua famiglia. Sentire dalla sua voce la profonda commozione nel parlare dei propri affetti, è qualcosa che non posso tradurre tra le righe di questo articolo. Ma posso assicurarvi che mi ha fortemente toccato. “La Calderina d’Oro mi è stata data per il lavoro fatto. Io volevo ringraziare la mia famiglia. Mio marito e mio figlio in modo particolare. Anche se ero mentalmente lontana loro ci sono sempre stati. Erano al mio fianco, anche se mi vedevano poco, anche senza dirmi nulla, consci di quali fossero i miei tormenti interiori nelle settimane peggiori vissute in ospedale”. Un supporto silenzioso quello della famiglia di Isabella, che vi è stato in centinaia di altre famiglie di altri professionisti. Anche a loro dovremmo, tutti, dire grazie.
STORIE DI PANDEMIA
❖ La.Co.Carni di Cusano Milanino avrebbe potuto sfruttare a proprio vantaggio un bellissimo gesto compiuto in questo periodo difficile. Ma non lo ha fatto. La solidarietà, quella vera, è disinteressata. Arriva, talvolta richiesta, ma non può essere ostentata. Per questo tale storia merita di essere raccontata. Il perché una azienda di Cusano Milanino sia protagonista delle pagine dedicate a questo giornale è presto detto: innanzi tutto il lodevole gesto di cui vi parliamo riguarda anche il nostro Comune. In secondo luogo i titolari (Ezio e Massimo Marelli) sono padernesi (anzi, “dugnanesi”) da generazioni. La.Co.Carni (per esteso “Lavorazione e Commercio Carni”) ha di recente ottenuto il riconoscimento de la Calderina d’Oro. E, se non fosse stato per questo premio, molti non sarebbero mai venuti a conoscenza dei fatti. Parliamo di una azienda fondata nel 1970. Ma la famiglia Marelli lavora nel settore delle carni da generazioni. Esistono documenti risalenti ai primi anni del ‘900 che testimoniano come il bisnonno degli attuali proprietari pagava le tasse come commerciante di bestiame. Poi le cose si sono evolute. Nel 2020 è arrivato lo spostamento da via Isonzo alla nuova sede di via Alessandrina. Covid e attuale situazione geopolitica in Ucraina hanno inciso e stanno incidendo. Storicamente, a livello mondiale, la domanda di carne è sempre maggiore rispetto all’offerta. Con la pandemia è scesa la domanda e si son ridotti anche gli allevamenti. Una volta che la domanda torna a salire ci si trova con una offerta più bassa rispetto a quella che veniva garantita in precedenza. Con la guerra l'aumento medio del costo della carne è nell’ordine dei 2-6 euro al chilo (l’aumento periodico medio precedente si aggirava intorno 510 centesimi di euro al chilo. Una differenza abissale). E a pagarne le spese sono i consumatori. L’azienda commercia carni provenienti da tutto il mondo e lavora con le attività commerciali (dalle trattorie al ristorante stellato, passando per macellerie, grossisti, etc.).
Solidarietà silenziosa
un aiuto senza clamori
In tempo di pandemia ci sono storie silenziose. Silenziose perché non vengono divulgate, né tantomeno pubblicizzate
Ezio e Massimo Marelli dugnanesi da generazioni e titolari della La. Co. Carni di Cusano Milanino
Ne abbiamo parlato con uno dei due titolari, Massimo Marelli: “La nostra è un’arte. Abbiamo collaboratori che lavorano con noi da decine di anni, ognuno formato e preparato nella propria mansione. Eppure, oggi, abbiamo difficoltà a reperire forza lavoro”. Questo perché? “Il problema è che parliamo di un lavoro faticoso e spesso i giovani d’oggi sono poco propensi a imparare a disossare o conoscere i tagli di carne. Siamo pronti a investire nella formazione, ma non basta se non viene manifestato interesse. Conosco tanti imprenditori che vorrebbero assumere, ma fanno fatica a trovare personale da formare”. Oggi quanti dipendenti contate? “In totale sono circa 30. Noi non appaltiamo nulla. Dalle pulizie alle consegne abbiamo fatto una scelta sicuramente più onerosa, ma qualitativamente fondamentale. Non è questione di controllo. Lo vediamo come un valore aggiunto”. Durante la pandemia La.Co.Carni ha consegnato cibo alle famiglie più bisognose sul territorio. Come è venuta l’idea? “Il merito è di mio fratello Ezio. Nella primavera 2020 aveva previsto ci sarebbero stati problemi, con tante famiglie che faticavano a arrivare alla fine del mese, magari perché gli aiuti statali arrivavano con grande ritardo. Allora abbiamo chiamato il Comune di Paderno per dare la nostra disponibilità a dare una mano. Poi abbiamo pensato che non era corretto limitarci a Paderno, perché da 50 anni lavoriamo in un altro Comune. Così abbiamo contattato l’amministrazione di Cusano. Infine, avendo noi più della metà dei collaboratori di Cormano, abbiamo dato disponibilità anche lì”. Concretamente come si sono sviluppati gli aiuti? “Abbiamo predisposto una fornitura settimanale di vari tipi di carne per circa 200 famiglie di Paderno e circa altre 100 tra Cusano e Cormano. I singoli pacchi venivano ritirati e distribuiti dalla protezione civile. E tutto questo è andato avanti per parecchie settimane, fino a che i singoli Comuni hanno deciso di provvedere diversamente”. Tutto questo operando sotto traccia… “Non ho mai parlato di quanto fatto prima d’ora. Mi fa molto piacere che il sindaco Casati ci abbia dedicato l’onorificenza della Calderina d’Oro, che era comunque inaspettata. Non lo abbiamo fatto perché ci aspettavamo qualcosa in cambio, ma perché ce lo sentivamo”.
50 alberi per 300 vittime del Covid UN RICORDO SEmPRE vIvO Sono 300 le vittime padernesi dei primi due anni di pandemia. A loro l’Amministrazione comunale ha dedicato 50 alberi piantumati nel parco Lago Nord. Sono stati inaugurati in occasione della seconda giornata nazionale in memoria delle vittime del coronavirus. “Piantiamo questi alberi in memoria dei nostri concittadini. In modo che nel presente e nel futuro della nostra comunità sia sempre vivo il loro ricordo", questo è il messaggio riportato sul ceppo scoperto in questa occasione.
Alla cerimonia hanno partecipato le autorità civili e religiose, le associazioni di volontariato e i familiari che hanno perso un parente a causa del Covid. "Tutti abbiamo perso un parente o amico molto stretto", ha ricordato il sindaco. "Abbiamo scelto questo luogo che rappresenta pace e riflessione. In quelle settimane ho preso atto di essere onorato di guidare una comunità che con impegno, generosità, solidarietà e concretezza mi ha dato un grande sostegno. A volte la politica dà segni opposti: il nostro consiglio comunale ha votato provvedimenti all'unanimità". Nel suo intervento Casati ha ricordato anche la fase successiva con la campagna vaccinale. "Sono state messe insieme le migliori risorse: i nostri centri vaccinati sono stati i migliori d'Italia perché erano una risposta della comunità". In questa occasione, la Clinica San Carlo ha voluto ricordare il dottor Fabio Rubino. Ha iniziato in clinica 44 anni fa, dove ha incontrato anche quella che poi sarebbe diventata la compagna della sua vita. Da Paderno arriva alla Valtellina, dove Rubino ha coordinato la terapia dei vari distretti ospedalieri. Ma nelle prime settimane della pandemia si è ammalato del virus non ancora sconosciuto ed è morto. “Non ci ha lasciato nei nostri cuori, lo continuiamo a ricordare anche se per noi è difficile”, ha aggiunto la presidente della clinica San Carlo, Patrizia Bernardelli. Quanto hanno vissuto medici, infermieri e famiglie sarà racchiuso in un libro per ricordare le vittime del Covid. Lo ha anticipato Miranda Barletta, vicepresidente del ricovero Uboldi. In questa raccolta ci saranno 30 racconti di medici, infermieri e famiglie. Di questi 11 sono storie vere raccontate dal personale del ricovero di Dugnano.
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LE OPERE
aprile 2022 il giornale di
PADERNO DUGNANO
Interconnessione est/ovest: ci sono i fondi Diciamolo chiaramente: la viabilità non è il fiore all’occhiello di Paderno Dugnano.
sopra: Il progetto del ripristino del collegamento tra via La Cava e via Cesare Beccaria
❖È altresì vero che la città paga colpe spesso non sue. Tra la complessa situazione della Milano-Meda, il traffico congestionato sulla Comasina o l’eterna incompiuta Tangenziale Nord (o RhoMonza, se preferite), Paderno è circondata da problematiche non di facile soluzione. Eppure qualche buona notizia c’è e lascia ben sperare. L’interconnessione est/ovest tra via La Cava (Bollate) e Via Cesare Beccaria (Paderno Dugnano), abbandonata da quasi dieci anni, diventerà finalmente realtà grazie al finanziamento di Regione Lombardia. I lavori dovrebbero concludersi entro la fine del 2024. Il progetto, definito come indispensabile per il territorio, è stato sostenuto dai Sindaci Daniela Maldini, Francesco Vassallo, Luigi Magistro (rispettivamente di Novate, Bollate e Cormano), con Ezio Casati (sindaco di Paderno) e ha trovato la fondamentale sponda da parte di Regione, Città Metropolitana e Serravalle
PONTE vIA CAmPOSANTO La STORIA INFINITA
Piccola l’opera, grande l’attesa
sopra: Il vecchio ponte prima della definitiva demolizione
❖Il countdown è iniziato. A meno di spiacevoli e inattese sorprese, dalla prossima estate sarà completata la nuova passerella ciclopedonale che collegherà l’alzaia del canale Villoresi al quartiere di Palazzolo Milanese scavalcando la sede ferroviaria. Un’opera dal punto di vista ingegneristico non certo monumentale, ma comunque rilevante. Nonché attesa da molto, troppo tempo. Basti pensare che la vecchia passerella era costata in totale un milione e quattrocentomila euro (quasi un milione a carico della allora Provincia di Milano e la restante parte in carico all’allora giunta Massetti). Il transito sul vecchio ponte, in condizioni che non ne determinavano la sicurezza, è stato vietato da tempo. La chiusura si era resa necessaria tre anni fa (era l’aprile 2019) dopo il distaccamento di alcuni parapetti. Da allora il passaggio a scavalco dei binari è impossibile, se non compiendo lunghe deviazioni. L’opera originaria (datata 2009) era considerata fondamentale dal punto di vista paesaggistico e - a conti fatti - lo è ancora, perché permette il collegamento con l’alzaia del Canale Villoresi dal Ticino fino a Monza, collegamento interrotto dalla sopra citata ferrovia.
Purtroppo, nel giro di pochi anni dalla sua costruzione, il ponte si presentava già in stato di usura, al punto da compromettere la sicurezza di chi lo utilizzava. Città Metropolitana di Milano ha ora affidato i lavori e l’obiettivo è quello di restituire alla collettività una passerella moderna e fruibile a pedoni e biciclette entro la fine del prossimo mese di giugno, giusto in tempo per godere a pieno della bella stagione e di una passeggiata immersi nella natura, senza interruzioni. Sarà la volta buona.
❖ Da quasi un anno a questa parte abbiamo scoperto che non solo gli affetti sono ciò che più ci manca una volta che vengono meno. Abbiamo testato sulla nostra pelle (ma sarebbe meglio dire: “con la pazienza”) cosa significhi fare a meno di un ponte all’interno di una città dell’hinterland milanese. Il 28 maggio 2021 il ponte di via Camposanto è stato dichiarato inagibile e, quindi, chiuso al transito. E la nostra quotidianità è cambiata. Naturalmente in peggio. Chi, soprattutto per motivi lavorativi, si sposta nella zona, sa bene cosa significhi avere a che fare ogni giorno col il traffico impazzito che tale chiusura ha causato, specialmente all’altezza del passaggio a livello della stazione. Negli ultimi 11 mesi si sono inseguite supposizioni, parole, promesse e smentite, unitamente a un numero incalcolato di fake-news sui social network. E la pazienza di tutti è stata messa a dura prova. Ora pare che il cronoprogramma messo a punto dal Comune lo scorso autunno possa essere rispettato, almeno in parte. Da maggio al via i lavori di bonifica dell’area e da giugno via libera alla demolizione. La durata effettiva dei lavori resta un’incognita. I più ottimisti ritengono di consegnare il ponte per novembre. Ma è possibile si debba aspettare fino a febbraio 2023. Il tutto senza sgradite sorprese in corso d’opera legate, ad esempio, al collaudo. Alla (nostra) pazienza l’ardua sentenza.
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Progetto L.A.G.O. Piccoli artisti chiamati a disegnare il una occasione per
INIZIATIVE
tutto il territorio
❖ 45 anni fa la decisione di trasformare l’area della cava (ormai esaurita) in un polmone verde per la città, decisione divenuta realtà a partire dal 1982 con la firma di una convenzione e tre anni più tardi con il progetto definitivo da parte dell’architetto Maurice Munir Cerasi. Nasceva così il Parco Lago Nord, un polmone verde di 450 mila metri quadrati. Un gioiello di serenità in grado di attrarre persone anche da territori relativamente distanti dal nostro. Oggi il progetto del Comune di Paderno Dugnano in collaborazione con CSBNO (“Culture Socialità Biblioteche Network Operativo”) denominato L.A.G.O. (“Luogo di Arte Generativa di Occasioni”) intende valorizzare e rigenerare l’intera area, affinché possa diventare centro propulsore di esperienze culturali. Il progetto è finanziato da Fondazione Cariplo. L’obiettivo è quello di consegnare alla collettività uno spazio come quello del parco fruibile in qualsiasi momento attraverso attività ambientali, di benessere, sociali e di intrattenimento. Non a caso il proposito arriva dopo due anni di pandemia, dove una rinascita non solo è auspicabile, ma anche necessaria. Un intervento importante riguarda il recupero dell’anfiteatro Nord, che risente del passare del tempo. Nello specifico l’intervento riguarderà le sedute del primo anello, che verranno realizzate in plastica riciclata, sostenute da barre tubolari in ferro zincato per renderle più sicure e resi- stenti. Contestualmente, si interverrà per ripristinare completamente i servizi igienici con la sostituzione di porte, sanitari, impianti elettrici e serramenti. Con questo intervento di ripristino si spera l’anfiteatro possa presto nuovamente ospitare gli eventi che uno scenario come quello del Parco Lago Nord merita.
Parco la Cava
❖ Il fine della decima edizione del Concorso Cava Nord, in collaborazione con la Città di Paderno Dugnano nell’ambito del progetto L.A.G.O., è quello di realizzare un calendario attraverso la raccolta dei disegni vincitori realizzati dai bambini delle scuole padernesi. L’obiettivo è quello di catturare in modo significativo tutti quegli elementi che caratterizzano le stagioni del Parco della Cava. Agli studenti viene di realizzare un disegno a colori a mano libera, obbligatoriamente su un foglio bianco formato A4. Massima libertà viene concessa per la tecnica di realizzazione del disegno, tra acquarelli, matite, pennarelli, tempere, ecc. Entro la metà di aprile sono state messe a disposizione per le classi che intendono partecipare delle visite guidate al parco, volte a stimolare la fantasia dei giovanissimi artisti in erba. Il concorso, dedicato alle classi quinte di scuole primarie, è caratterizzato dalla gratuità della partecipazione. Vede come scadenza ultima delle domande di partecipazione quella di venerdì 13 maggio. Sono inoltre previsti premi in denaro tanto per gli alunni, quanto per le classi partecipanti. Tutte le informazioni sono rintracciabili sul sito del Comune di Paderno Dugnano.
Due zone della città dedicate a personaggi illustri: Giampiero Borsani e Gino Strada ❖ “Don Giampiero e Gino Strada sono stati due uomini che hanno percorso strade sicuramente diverse, ma sono accomunati dal cammino e dal servizio verso gli altri a cui hanno dedicato la loro vita.
sopra: Don Gianpiero Borsari scomparso il 20 giugno di tre anni fa
sotto: Gino Strada il medico-chirurgo di guerra e fondatore di Emergency, originario di Sesto San Giovanni, venuto a mancare il 13 agosto dell’anno scorso
EMERGENCY EMERGENCY è un’associazione indipendente e neutrale, nata nel 1994 per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà. EMERGENCY promuove una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani grazie al contributo di migliaia di volontari e di sostenitori PUOI FARE UNA DONAZIONE IN QUESTI MODI • VIA BOLLETTINO POSTALE c. corrente 2842 6203 intestato a: EMERGENCY Ong Onlus IBAN IT37Z0760101600000028426203 • BONIFICO conto b. intestato a: EMERGENCY Ong Onlus c/o Intesa San Paolo IBAN IT65L0306909606100000073489 • BONIFICO conto b. intestato a:EMERGENCY Ong Onlus Banca Etica, Filiale di Milano IBAN IT86P0501801600000013333331
“Intitolare alla loro memoria due luoghi della nostra città ha per noi il significato di custodire e condividere il valore del loro fare”. Con queste parole il sindaco Ezio Casati ha commentato l’imminente intitolazione di due strade cittadine a Don Giampiero Borsani (ex parroco della parrocchia Maria Addolorata di Calderara, scomparso il 20 giugno di tre anni fa) e Gino Strada (il medicochirurgo di guerra e fondatore di Emergency, originario di Sesto San Giovanni, venuto a mancare il 13 agosto dell’anno scorso). A Borsani con l’arrivo dell’estate sarà intitolata l’area tra le vie Chopin e Vivaldi (che verrà denominata piazza) di fronte la scuola Secondaria di Primo grado “Croci”, nella sua Calderara. A Gino Strada, invece, sarà intitolata (presumibilmente entro la fine di maggio) un’area che fino ad oggi non ha mai avuto un nome (che verrà denominata “largo”) compresa tra la via Italia e l’ingresso della scuola Secondaria di Primo grado “Allende”.
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INIZIATIVE
aprile 2022 il giornale di
PADERNO DUGNANO
Ponte tibetano, bowling e autoscontro Il centro Brianza punta al futuro Sono iniziati i lavori per una nuova area leisure al centro commerciale Brianza. Entro l'autunno apriranno anche 5 nuovi ristoranti in una nuova area di 1.500 metri quadri I numeri di CarmIla In ItalIa
7 I nostri centri
211 i negozi presenti nei centri
26. 240 m2 la superficie delle aree commerciali
35.940 m2 l’area di vendita ipermercato
tatori più giovani. Sarà possibile giocare a bowling, camminare su un ponte tibetano, mettere alla prova l’adrenalina con gli autoscontro, saltare sui gonfiabili e molto altro ancora.
❖ Un ponte tibetano, la pista da bowling e gli autoscontro, i nuovi ristoranti. Questa è la scommessa del centro Brianza che guarda al futuro con una nuova offerta per il tempo libero, il divertimento e la ristorazione. Da qualche settimana sono partiti i lavori per la creazione di una nuova area leisure di 1.500 metri quadri nel piano superiore della galleria commerciale. Al piano terra invece rimane un’area per parcheggi. Di questa idea progettuale si è iniziato a parlare dalla scorsa estate, quando la proprietà Carmila ha presentato il permesso di costruire in Comune. La nuova superficie viene realizzata all’interno di un’area già di proprietà del centro commerciale, quindi non prevede consumo di suolo né ha avuto bisogno di varianti urbanistiche. Il cronoprogramma procede spedito con le prime demolizioni interne e i primi interventi nella parte esterna. Entro il prossimo autunno la direzione del centro commerciale punta ad avere 5 nuove attività di ristorazione e una zona dedicata al divertimento. “Vogliamo essere un polo attrattivo per le famiglie di Paderno e non
Aumenterà anche l’offerta dell’area food in modo che il centro Brianza possa diventare un’opzione anche per la cena. “Carmila Italia che è proprietaria dell’immobile ha deciso di investire in un progetto di ampliamento e di rinnovamento del centro”, prosegue Rovelli. “L’obiettivo primario del centro commerciale è quello di rafforzare il legame con il territorio. Vogliamo essere ancora di più il punto di riferimento per le famiglie, dando la possibilità di cenare, divertirsi e trascorrere del tempo in buona compagnia”. solo”, spiega il direttore della galleria del centro commerciale Brianza, Stefano Rovelli. “Puntiamo a creare una nuova offerta per la fascia pre-serale rivolgendoci a un nuovo target”. A oggi la galleria e i suoi negozi chiudono alle 21, dopo i lavori si potrà cenare e passare la serata fino a mezzanotte. Per aumentare l’offerta del centro ci saranno varie attività pensate per il tempo libero e i frequen-
sopra: Stefano Rovelli Direttore Marketing del Centro Commerciale Brianza
a sinistra: il rendering del progetto
I lavori prevedono anche la sistemazione dell’attuale galleria con interventi mirati di restyling. Nelle prossime settimane saranno ristrutturati i servizi igienici, l’illuminazione e l’arredo della galleria. L'obiettivo è quello di inaugurare la nuova area entro la fine dell’anno e qualcosa soprattutto nell’area food potrà essere fruibile già dalla prossima estate.
Custodiscimi, arriva a Paderno:122 piante ospitate nelle famiglie A novembre saranno piantumate al parco Lago Nord, dove diventeranno alberi. L’iniziativa è promossa da Legambiente. ❖ Sono 122 le piante che sono ospitate in altrettante famiglie. Anche a Paderno ha preso il via l’iniziativa ‘Custodiscimi’ promossa da Forestami, Ersaf e Legambiente Lombardia. C’è chi nei prossimi mesi vedrà crescere un olmo, chi un ciliegio o un farnia. “Per 8 mesi queste piante saranno custodite nei giardini o sui balconi delle famiglie padernesi”, spiega Luigi Lunardi, presidente di Legambiente Paderno. “Al termine di questo periodo verranno riconsegnate e le pianteremo al parco Lago Nord il prossimo 20 novembre in occasione della festa dell’albero”.
Tanti i bambini che hanno ritirato le piantine di olmo, ciliegio e farnia distribuiti da Legambiente. I volontari erano presenti anche per dare pratici consigli per come accudirle al meglio. “Tutti hanno firmato il loro patto di custodia e Legambiente ha dato qualche consiglio per tenere bene le piante: sole, acqua e un occhio tutti i giorni”, conclude Lunardi. Al termine di questa iniziativa verranno piantate all’interno del parco Lago Nord, dove già sono stati piantumati 50 alberi. Questi ricorderanno le circa 300 vittime padernesi del Covid. In occasione della giornata a loro dedicata è stato scoperto anche un cippo.
Chi siamo Legambiente Lombardia è un’associazione che ha fatto dell’ambientalismo basato su solidi dati scientifici il suo tratto distintivo da oltre 40 anni. Ad oggi conta su tutto il territorio regionale oltre 80 Circoli, coordinati da un ufficio centrale con sede a Milano, che raggruppano centinaia di volontari attivi in progetti di salvaguardia del patrimonio naturalistico contro il consumo di suolo e di tutela ambientale attraverso campagne di sensibilizzazione, educazione ambientale nelle scuole e importanti azioni di citizen science.
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INIZIATIVE
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Distretto del Commercio: una grande occasione ❖ Non parliamo di una novità assoluta. Regione Lombardia lo lancia nel lontano 2009 su iniziativa coordinata con Confcommercio e Camera di Commercio. La novità consiste proprio nel recentissimo semaforo verde che decreta l’esordio del distretto urbano del commercio per Paderno Dugnano. Non si tratta solo di un rilancio del commercio di vicinato. A beneficiarne saranno anche il decoro urbano e l’identità territoriale. Il perimetro identificato comprende una vasta area tra il quartiere di Paderno e quello di Dugnano. Una zona scelta per via delle attività commerciali, biblioteca, stazione, piazza del mercato e piste ciclabili. Insomma, una porzione di territorio comunale che ben si prestava alla candidatura, come affermato dall’assessore al commercio Paolo Mapelli: “Il recente riconoscimento è un successo. Ora sta a noi presentare, anche con le attività commerciali che ne faranno richiesta, i progetti. I commercianti della zona - giusto per fare qualche esempio - potranno rifare la vetrina o investire nella consegna a domicilio. Ognuno potrà presentare la propria esigenza. Progetti alla mano si potrà accedere al bando”. A sua volta il Comune può presentare dei progetti di varia natura e non legati in modo diretto alle attività commerciali, come la miglioria della ciclopedonabilità, la valorizzazione di beni culturali, eventi. I tempi sono stretti. Le progettualità andranno presentate entro i prossimi 6/9 mesi. La scelta del perimetro interessato dall’iniziativa non è stata casuale: “I requisiti richiesti erano chiari” ha continuato Mapelli. “Un’area con un tessuto commerciale, ciclopedonabilità e movimentazione a livello di trasporti, poli culturali, zone riqualificabili”. Oggi la zona interessata è quella più centrale e domani chissà: il successo di tale iniziativa potrebbe portare a presentare nuove richieste per altri quartieri. E lato commercianti? Molti a oggi non sono a conoscenza di questa opportunità. Questo perché l’approvazione di Regione -contrariamente a quanto accadeva in passato- avviene prima che vengano presentati i singoli progetti. “Adesso sta a noi, come amministrazione Comunale, intraprendere una importante azione sul territorio di raccolta delle varie esigenze. Un compito complesso, ma anche molto stimolante” dice Mapelli. Senza dimenticare che, nel recente passato, molto è stato fatto per i professionisti che operano in città: “Il Comune, a partire da dicembre 2020, ha fatto molto a livello di sostegno alle imprese in tempo di pandemia, attraverso tre bandi (tutti a fondo perduto). Tanto è stato fatto. Quella del distretto del commercio la vedo come una opportunità in un momento di difficoltà”. La formula del distretto urbano prevede un partenariato pubblico/privato. Da un lato la riqualificazione e il rilancio del commercio, dall’altro i fondi messi a disposizione da Regione concorreranno alla spesa d'investimento dell'esercente su opere che possono riguardare il rifacimento delle insegne, l’e-commerce e, più in generale, tutto ciò
Paderno si appresta a cambiare faccia, si rifarà il look. Insomma, potrebbe presto apparire più attraente. Questo grazie al distretto urbano del commercio che lo scorso 16 marzo ha ottenuto l’approvazione da parte di Regione Lombardia.
INIZIATIVE L’assessore al commercio Paolo Mapelli presenta le diverse iniziative promosse dall’amministrazione Comunale
che soggettivamente interessa a ogni attività commerciale coinvolta. Chi ha buona memoria ricorderà che un simile progetto non è un inedito per Paderno Dugnano. Già nel lontano 2010, infatti, la richiesta venne inoltrata. Ma allora non ebbe la stessa fortuna. Sui motivi Mapelli ha avanzato una teoria: “Forse all’epoca non era stata colta la natura del progetto del distretto. La progettazione era stata un po’ farraginosa, con il coinvolgimento di un numero esiguo di attività commerciali. Mancava l’identità. Forse anche un po’ di coerenza progettuale”. L’occasione di questa novità ci ha permesso di approfondire con Mapelli le criticità legate al commercio in città: “Paderno è una città dove l’urbanistica (7 quartieri, 14mila metri quadrati di territorio, n.d.r.) non aiuta. Parliamo di un territorio dispersivo. Io stesso sono un commerciante, nato e cresciuto a Paderno. I problemi vanno oltre le singole crisi, economiche o pandemiche che siano. Paderno è sempre stata vista come un “paese dormitorio”. E su questo anche molti commercianti si sono seduti e finiscono per lamentarsi, spesso a ragione. È innegabile si debba fare di più da questo punto di vista”. E la speranza, oggi quantomai tangibile, è proprio questa. Per l’assessore Mapelli l’obiettivo ultimo resta quello della riqualificazione dell’aerea urbana interessata. “Sarebbe bellissimo che le famiglie la domenica pomeriggio decidessero di passeggiare per le strade della nostra città, per guardare le vetrine o anche solo perché la città viene vista come piacevole luogo di ritrovo. Oggi non è così. Paderno da questo punto di vista manca di attrattiva”.
APPaderno: UTILITà E RISPARmIO ❖“aPPaderno” è una applicazione dedicata a commercio e servizi. Nata per creare una mappatura delle attività commerciali, nel tempo si è evoluta. Le attività della zona sono suddivise per categorie merceologiche. Per ogni attività si trovano informazioni utili, come ad esempio gli orari di apertura. Nel tempo si è pensato di andare oltre, facendo sì che dall’utilizzo dell’app nascano vantaggi concreti, tanto per i commercianti, quanto per i clienti di quelle attività. All’interno si trovano tre diverse carte sconto. Innanzi tutto la “carta oro”, già presente da tempo nell’area comunale in versione “fisica”. Da settembre dell’anno scorso è stata resa digitale.
rispettivamente a famiglie con uno o più minori all’interno del nucleo famigliare. Le attività commerciali possono marcare la loro presenza su aPPaderno senza l’obbligo di offrire una scontistica ai clienti. Quella resta una libera scelta di ogni singolo commerciante. Altresì inserire la propria attività commerciale non costa nulla e garantisce un ritorno di immagine. Farlo garantisce anche un servizio sempre più completo per la collettività.
È dedicata agli over 60 che hanno dimostrato, attraverso i download, di apprezzare la comodità messa loro a disposizione. Assessorato al lavoro e assessorato ai servizi sociali hanno poi ideato altre due carte, sempre sulla scia dei bisogni del post-Covid: “Carta Famiglia” e “Carta Famiglia +” dedicate
( Carta Oro dedicata a tutti i
( scaricabile su tutti i tipi di smartphone
( Dedicata alle attività commerciali e di servizi cittadini over 60
( Carta famiglie con figli minori per fare acquisti usufruendo di sconti dedicati.
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10 VOLONTARIATO
aprile 2022 il giornale di
Protezione Civile: nuova sede pronta...a metà Ebbene sì. La protezione civile di Paderno Dugnano ha fatto il miracolo. ❖ È arrivata a mettere d’accordo giunte differenti (l’attuale e la precedente), oltre alle diverse vedute della giunta attualmente in carica, tra assessori e consiglieri di diverse fazioni. La politica che si mette d’accordo. Un caso assai raro, a partire dal nazionale fino ad arrivare al locale. L’accordo è arrivato sulla nuova sede del G.O.R. di Paderno Dugnano e, fortunatamente, quando si parla di protezione civile, vigili del fuoco e affini, le resistenze e i contrasti vengono sempre un po’ meno, in ragione del buon senso. Ma veniamo alla nuova sede, che sarà collocata all’interno del Parco Toti e di cui già si vedono i lavori in stato avanzato di completamento, almeno per quanto riguarda la prima delle due strutture che verranno realizzate.
Finché gli uffici non verranno trasferiti non verrà utilizzato a pieno nemmeno il magazzino che, come detto, sarà invece pronto tra poche settimane. Questo per evitare i problemi logistici legati alla distanza geografica tra quest’ultimo e gli attuali uffici operativi. Ma questi 6/8 mesi di attesa non saranno di certo sprecati, come ci ha raccontato Simone Segna comandante e coordinatore dei volontari del G.O.R. di Paderno Dugnano: “Una volta consegnato il primo lotto daremo da subito un segnale di presenza per far comprendere alla cittadinanza che la protezione civile c’è”.
I LAVORI DELLA NUOVA SEDE Stazione Appaltante, Comune di Paderno Dugnano Res. Unico del Procedimento Arch. Moroni Matteo Coordinatore della Sicurezza in fase di esecuzione Ing. Colletta Massimiliano Progettista Architettonico e strutturale Ing. Madonia Riccardo Direttore Tecnico di cantiere Arch. Salvatore Grillo Direttore del Lavori Ing. Madonia Riccardo Data inizio Lavori 23/11/2021 Durata lavori 135 gg Impresa appaltatrice Tomasino Metalzinco srl
Ma andiamo con ordine. Il via libera allo spostamento dall’attuale collocamento sito in via 2 Giugno era stato deliberato dalla giunta capitanata da Marco Alparone. Gli uffici avrebbero dovuto trovare posto all’interno della “villetta del custode" già esistente all’interno del parco. Ma la sua non idoneità anti-sismica portò a scartare questa soluzione. L’attuale giunta comunale ha rispolverato il progetto e ha interamente coperto i costi di realizzazione (intorno agli 800mila euro). Nonostante le idee lievemente differenti tra correnti politiche, si è optato per due nuove strutture: la prima è un prefabbricato in acciaio con facciate ventilate in cotto (dal piacevolissimo impatto architettonico e pronto entro il mese di maggio), atto a ospitare mezzi e attrezzature. La seconda - che sorgerà proprio lì accanto - sarà la nuova sede degli uffici (sala operativa, sala formazione personale, etc.); una palazzina realizzata con materiali eco design sostenibili, come il legno. Per questa seconda struttura i tempi sono più lunghi e si parla di renderla operativa entro l’inizio del 2023.
PADERNO DUGNANO
GOR Paderno - Via 2 giugno, 13 - 20037 Paderno Dugnano (MI) tel. 02 9105541• 335 8161456 • 02 9105541 info@gorpaderno.it presidenza@gorpaderno.it www.gorpaderno.it ORARI DI APERTURA: Tutti i giorni dalle 21:00 alle 01:00 festivi compresi LINK http://www.ccv-mi.org http://www.cittametropolitana.mi.it/protezione_civile http://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/ http://www.protezionecivile.gov.it Ma la protezione civile c’è anche oggi. Certo, la sede attuale è un problema… “Quel palazzo è nelle condizioni che tutti possiamo vedere. Il fatto che l’amministrazione l’abbia proposto come Palazzo di Comunità è positivo, mi auguro che Regione Lombardia accolga la proposta di renderlo un polo sanitario di vicinanza per i nostri cittadini, anche solo per recuperare la struttura che ha evidenti limiti”. La protezione civile cittadina è specializzata in logistica campale (alloggiamento persone, predisposizione pasti, predisposizione impiantistica, elettrica, acqua, etc.). Un’altra attività riguarda l’intervento per rischio idrogeologico (territorialmente uno dei rischi presenti è proprio quello idraulico dato dal torrente Seveso). Ma il G.O.R. opera, in casi straordinari, anche fuori dai confini cittadini: l’area di intervento può spaziare su tutto il territorio nazionale e, qualora ve ne fosse
richiesta, anche all’estero. Negli ultimi due anni si è fatto un lavoro straordinario anche in città, a causa della pandemia. Che periodo è stato? “Un periodo che ci ha letteralmente prosciugato. Siamo stati impiegati su più fronti. In lockdown eravamo gli unici (insieme ai vigili del fuoco e personale sanitario) autorizzati a muoverci per far funzionare il sistema Stato e per dare assistenza alle persona vincolate al proprio alloggio. Ci siamo veramente occupati di tutto e di più: trasporto di viveri, trasporto materiali sanitari in tutti gli ospedali della regione, consegna vestiario tra abitazioni private e strutture ospedaliere. Inoltre presiedevamo la centrale operativa comunale, che smistava le esigenze dei cittadini ai vari uffici comunali e regionali”. E la seconda fase della pandemia? “Se nella prima parte abbiamo gestito l’emergenza, nella seconda ci siamo impegnati nella orga-
nizzazione della prevenzione, di tamponi (con drive-in in collaborazione con la clinica San Carlo) e vaccini”. Un’altra grande crisi estremamente attuale è quella che riguarda la guerra in Ucraina. Vi state organizzando prevedendo l’arrivo di migranti anche nel nostro Comune? “Il sistema non dorme e sta funzionando a livello europeo. Gli attuali ingressi nel nostro Paese non impattano sul sistema assistenziale, in quanto si tratta principalmente di ricongiungimenti famigliari. Lo Stato ha definito il nostro campo di impiego, per evitare di distrarre forse in qualcosa di inutile. Parliamo di trasporto dei migranti, la cura degli alloggiamenti campali (anche se non siamo ancora arrivati a questa necessità) e ci occupiamo di gestire i COC (Centri Operativi Comunali, n.d.r.). Quest’ultimo era stato chiuso dopo la prima fase del Covid e ora viene riattivato proprio per gestire
in maniera sinergica tutte le azioni da mettere in campo”. Vi aspettate una mole di lavoro importante? “Sicuramente in crescita, ma non penso a nulla di drammatico. Contrariamente a quanto accade nei flussi migratori provenienti, ad esempio, dall’Africa, in questo caso le partenze sono tutte organizzate e attese. Il sistema di smistamento messo in piedi da Croce Rossa, Areu e Ministero dell’Interno sta funzionando e ci dà la possibilità di lavorare senza affannarci, rischiando di fare anche cose che magari non servono”. Tra queste la raccolta di alimenti… “Esatto. Per quanto sia umanamente comprensibile e appagante, se a monte tutte queste raccolte non vengono finalizzate nella maniera adeguata questi materiali vanno persi. Esiste già un sistema di raccolta che sta funzionando. Ma non è il porta a porta locale, che è molto difficile da gestire”. Infatti a Paderno non ci si sta muovendo in tal senso… “Sì e sono contento l’amministrazione comunale abbia ascoltato il nostro consiglio. Certi interventi devono essere strutturati. Il nostro compito è prepararci a un altro tipo di assistenza, che in questo momento è molto più importante: l'assistenza che dovremo garantire alle persone che ci verranno assegnate come contingenti. Non ci aspettiamo chissà quale numero, ma dobbiamo comunque ragionare sulla gestione sociale di queste persone. Ad esempio come dare assistenza sanitaria, come fornire corsi di lingua italiana, come mandare a scuola i bambini. Questa è l’impostazione del lavoro che abbiamo condiviso col Comune che pare essere stata condivisa. L’onda emotiva è forte, ma agire di pancia in taluni casi può fare parecchi danni. Dopo 26 anni in protezione civile sono diventato pragmatico”.
VOLONTARIATO
Cosa significa essere un volontario del G.O.R. ❖ “Il volontariato è una vocazione. È un impegno che sacrifica la vita privata. Ma donarsi agli altri è la miglior cosa che mi sia capitata nella vita. Diventa un’esigenza nel momento in cui ci si chiede cosa possiamo fare per altre persone. Tutti noi nella vita riceviamo. Ma per ricevere bisogna anche saper dare. Penso sia questa la chiave di lettura, perché non è una attività né semplice né leggera. Ma la soddisfazione che si porta a casa è il carburante, il tesoretto che mettiamo in tasca quando interveniamo e ricompensa da tutte le fatiche”. Far parte del corpo della protezione civile non è certo qualcosa da fare a cuor leggero. Ci vuole consapevolezza. Innanzi tutto consapevolezza del tempo da togliere ai propri impegni e interessi. Ma sentire parlare persone come il sig. Segna da un lato avvicina emotivamente a questa attività. Dall’altro pone l’accento sul sacrificio doveroso e necessario dei volontari, a volte un po’ “dimenticati”, dati per scontati. Eppure, se loro non ci fossero, ne sentiremmo tutti la mancanza. Chiediamoci, ad esempio, cosa sarebbe stato senza il loro prezioso aiuto nel corso degli ultimi due anni. Sul sito web gorpaderno.it ci sono tutte una serie di informazioni, tra queste anche la spiegazione in merito al percorso che può avvicinare al volontariato presso la protezione civile. Si parte innanzi tutto da un corso base; ma la formazione sarà costante anche una volta entrati in squadra. Gli attuali volontari del G.O.R. ricoprono tutte le fasce di età dai 18 ai 70 anni, operando in cinque turni serali fissi dal lunedì al venerdì, mentre nelle giornate di sabato e domenica i turni vengono ricoperti a rotazione. E per chi non avesse la possibilità di prestare il proprio tempo? Si può comunque sostenere la protezione civile padernese che da sempre interviene con limitatissime risorse economiche a propria disposizione. Le donazioni possono essere effettuate al conto corrente dell’associazione (IBAN IT 10 L030 6909 6061 0000 0126 859) o devolvendo il proprio 5x1000 (codice fiscale 910 18 730 159).
A scuola di prevenzione con il G.O.R. Palazzo Sanità ❖ Prove pratiche con Protezione civile, Alpini e volontari del 118. Ma anche momenti di confronto con le istituzioni. Con questi obiettivi si è concluso il progetto del Gor nelle scuole di Calderara in collaborazione con la Città Metropolitana. Tutti gli alunni dell’elementare don Milani e della media Croci hanno incontrato i volontari per una lezione pratica all’insegna della prevenzione: dai rischi idrogeologici ai comportamenti da tenere in caso di incendio o terremoto. Ogni incontro ha consentito di toccare con mano e provare le varie attrezzature utilizzate dai gruppi di soccorso. Per i più grandi, c’è stato spazio anche per le manovre salvavita spiegate dai volontari del 118. Oltre alla pratica, gli studenti hanno avuto modo di incontrare le istituzioni locali a cui hanno fatto le loro domande. Si è parlato di prevenzione al bullismo e al cyberbullismo, dell’utilizzo dell’anfiteatro del parco Lago Nord, ma anche dello spaccio di droga nei parchi. A rispondere alle loro domande sono intervenuti il sindaco Ezio Casati e il vicesindaco Giovanni Di Maio, il comandante della polizia locale Lucio
OCCASIONE IN vISTA
Dioguardi e la dirigente scolastica Maria Paola Perrino. “Se dovessimo sostituire tutta l’illuminazione pubblica, abbatteremmo del 70% le emissioni di anidride carbonica”, ha detto il sindaco Casati rispondendo a una domanda su quali azioni sta mettendo in pratica il Comune sulla salvaguardia dell’ambiente. Con i bambini della don Milani si è parlato anche di prevenzione al bullismo: “Miglioreremo il sistema delle telecamere anche per aiutare chi è vittima. Un bullo va aiutato non solo represso: chi riceve l’aggressione e chi la fa hanno entrambi bisogno di aiuto”. A seguire il progetto e gli alunni in ogni lezione è intervenuto Vincenzo Turco, volontario del gruppo padernese della Protezione civile. “È importante conoscere questi strumenti e attività per le situazioni di rischio che si possono presentare nella vita di tutti i giorni”, ha sottolineato Turco.
Ex Tonolli recupero in vista al Villaggio 44mILA m2 DI AREA LOgISTICA ❖ Il futuro dell'ex Tonolli fa rima con logistica. Il recupero ambientale e la rigenerazione urbana di una delle aree industriali più inquinate di Paderno potrebbe essere davvero in vista. La Vgp, società nata in Belgio e presente in 18 Paesi, intende scommettere su Legnano e Paderno. Per l’area Tonolli alla periferia del Villaggio Ambrosiano potrebbero arrivare i tempi della sua demolizione e del recupero ambientale mantenendo la sua vocazione produttiva. “L’area risponde alle nostre esigenze anche per il collegamento diretto con la nuova RhoMonza”, spiegano dalla società confermando che la trattativa è in corso. La società ha progettato un’area logistica di 44mila metri quadrati che si affacciano in uno dei punti più strategici: tra la Statale dei Giovi e via Beccaria. Proprio quest’ultima sarebbe il
GIOCO Cruciverba
deve cambiare
ALLA DON mILANI E CROCI
collegamento naturale con la nuova Rho-Monza che qui avrà un suo svincolo di ingresso e uscita. In questo modo i mezzi non dovranno percorrere la Comasina causando ulteriore traffico su una direttrice che molte ore al giorno è congestionata. E su cui ancora è una grande incognita il progetto di riqualificazione della tramvia Milano-Limbiate. A proposito della Statale dei Giovi, la società che scommette sulla ex Tonolli intende realizzare anche opere stradali per il miglioramento della viabilità tra la Comasina e via Beccaria. Sarebbe allo studio una rotatoria che terrà conto anche del futuro assetto con la metrotranvia riqualificata. Intanto, esiste già anche una bozza di cronoprogramma per i vari interventi. Se tutte le fasi troveranno disco verde senza imprevisti, la Vgp intende inaugurare il nuovo polo logistico entro la primavera del 2024.
Aprile Verticali 1. D come... 3. Mammifero dell’Alaska 4. Il pezzo più potente negli scacchi 5. Sofia campionessa di sci 8. Squadra di calcio di Liverpool
❖ Così com’è palazzo sanità, struttura di via 2 Giugno/Repubblica è un colpo al cuore. E fa un po’ sanguinare gli occhi. Una struttura fatiscente che necessita di un urgente intervento di riqualificazione. L’occasione potrebbe essere quella di renderla Casa di Comunità, qualora Regione Lombardia concedesse il benestare. “Palazzo Sanità va riqualificato e ripensato come struttura dedicata alla salute e al benessere delle nostre comunità – le parole del Sindaco Ezio Casati – I fondi del PNRR e quelli regionali che saranno resi disponibili, sono senza dubbio una grande occasione”.
NUOvO SISTEmA DI PRENOTAzIONI ❖ Da più di due mesi i cittadini di Paderno Dugnano hanno l’occasione di prendere appuntamento con gli sportelli Anagrafe in totale autonomia, scegliendo giorno e orario. Una bella novità che ha permesso di snellire questa procedura, con un vantaggio per tutti in termini di tempo. Sul sito del Comune si trova l’agenda online grazie alla quale l’utente riceve sulla propria mail il codice di prenotazione con tanto di numero di chiamata, data e ora dell’appuntamento. Il servizio è accessibile per: certificazioni, autentiche di firma, copie conformi e carta d’identità cartacea, dichiarazioni di residenza e cambio di indirizzo. Addio dunque alle telefonate agli sportelli con correlate perdite di tempo. Il servizio attivato non è solo veloce, ma è anche estremamente facile da usare, anche per chi magari non è molto avvezzo alla tecnologia. In pochi istanti e con una manciata di click gli appuntamenti vengono prenotati senza stress. E, in queste prime settimane dalla sua attivazione, il servizio ha già dimostrato di essere stato molto gradito dalla cittadinanza. Un nuovo passo in avanti nell’ottica della digitalizzazione e della semplificazione che era stato già avviato lo scorso autunno con l’attivazione della piattaforma per il rilascio online dei certificati.
L’OROSCOPO DI LOUÌS
Ariete: brutte notizie in arrivo che, anche se non
Bilancia: se non sei troppo contento di come stia
dovessero riguardarti direttamente, potrebbero rattristarti. Tutto questo ti ricorderà la fragilità della persona umana ma fai in modo che questo periodo ti serva da lezione per il futuro.
andando questo periodo, ricorda che sei l’artefice della tua vita. Non c’è ragione per sentirsi giù di corda. Esci e vivi la tua vita: cambia i programmi per andare incontro ai tuoi desideri.
Toro: anche se non sarai nella situazione economica migliore possibile, esci e divertiti lo stesso. Se sei in coppia, porta lui o lei con te. Se sei single vai ad apprezzare da solo le meraviglie della natura.
Scorpione: sarai alla costante ricerca di un luogo
Gemelli: scoprirai che persone delle quali ti fidavi ti hanno piantato in asso, ma non auto incolparti. Allontanati semplicemente da loro.
Orizzontali 2. Famoso castello di... 5. Raggio potente 7. Antico ominide 9. Stefy del tennis 10. Lo è il rugby a 15 giocatori
La soluzione nel prossimo numero
Cancro: ti sembrerà quasi che un vecchio sogno sia finito. Comunque non sei mai stato uno che si arrenda facilmente. Così anche se le cose non dovessero sembrarti più quelle di prima, raccoglierai i pezzi di quel sogno e li rimetterai insieme per farlo ripartire.
dove meditare sulla tua vita. Potresti fare gite in campagna, cercare zone lontane dalla gente. Ritaglia momenti per te stesso e per meditare su ciò che ti sta a cuore.
Sagittario: hai bisogno di tornare alle tue radici e una chiamata da casa ti farà sentire meglio. Se non ti identifichi in questa situazione, cerca comunque uno spunto per far rivivere un vecchio hobby. Capricorno: potresti perdere la testa per qualcuno e ti sembrerà quasi di essere tornato ragazzino. Se non fossi single, vivila come una semplice infatuazione.
Leone: potresti risentire qualcuno che vive lontano da te. Ti verrà voglia di far tornare quella persona anche di parlare e ricordare i vecchi tempi. Potrebbe quindi essere l’occasione giusta per far rivivere un vecchio amore.
Acquario: sarai un po’ sognatore e la tua imma-
Vergine: sembra che le cose non vadano per il verso giusto, ma non sarai dell’umore adatto per cambiarle. Anche se ci sono periodi nei quali accettiamo la vita per come viene, non trasformare questo modo di pensare in un’abitudine.
Pesci: sarai molto competitivo e questo, se da una parte è sicuramente positivo, dall’altra, alcuni tuoi famigliari o amici penseranno che tu sia diventato un po’ troppo presuntuoso. Tira un attimo il freno e tieni queste energie per il futuro.
ginazione ti aiuterà a fuggire dalla routine. Magari penserai che non sia una cosa interessante, se non addirittura imbarazzante. Potrebbero invece sorgere delle nuove aspirazioni artistiche.
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E PASSATO
Un nuovo spazio per i più piccoli Nella seconda metà di marzo è stato lanciato un nuovo servizio sperimentale per i bambini da 0 a 6 anni (ma rivolto anche ai genitori) per permettere condivisione e esperienze inclusive. ❖ Nella seconda metà di marzo è stato lanciato un nuovo servizio sperimentale per i bambini da 0 a 6 anni (ma rivolto anche ai genitori) per permettere condivisione e esperienze inclusive. Allo Spazio Infanzia di via Fermi/ang. Leopardi ogni giorno della settimana vengono proposte attività per i più piccoli, che variano giornalmente e settimanalmente. Il programma di tali attività viene periodicamente pubblicato sul sito del Comune di Paderno Dugnano, nella sezione dedicata. Giusto per fare qualche esem-
pio, nelle prime settimane di lancio si sono volte attività per i bimbi più piccoli (fino all’anno di età) dove veniva favorito un momento di crescita attraverso giochi che favorivano la relazione e la conoscenza di uno spazio a misura di bambino. Per i bimbi più grandi (dai 12 mesi in su) si sono alternate diverse attività che mettono al centro la scienza, la natura, i cinque sensi e molto altro ancora. La giornata inizia alle 16.15 con l’accoglienza, dalle 16.30 alle 18 si svolgono le attività e tra le 18 e le 18.15 è prevista l’uscita dei piccoli.
Più in generale, programmazione degli eventi proposti, prevede un ventaglio di proposte tra cui: outdoor education e il tema della sostenibilità ambientale, che ben si coniuga con l’attività all’aria aperta e il contatto con la natura e incontri tematici rivolti ai genitori durante i quali il servizio sarà organizzato per accogliere anche i bambini. Questi ultimi si tengono ogni sabato mattina tra le 9.30 e le 11.30. Ogni evento ha un costo di 6 euro e può essere prenotato singolarmente, senza l’obbligo di iscrivere proprio figlio per un
lasso di tempo continuativo. Si possono pertanto scegliere i giorni più idonei alle singole esigenze di ogni famiglia, nonché le singole attività di interesse. La domanda di iscrizione iniziale deve comunque essere presentata una tantum esclusivamente online (passando sempre dal portale del Comune) attraverso SPID o CIE. Una volta confermata l’iscrizione, è possibile consultare e prenotare gli eventi in programma, scaricando l’APP gratuita EASY (Familiari), disponibile sia per Android che iOS.
Merceria Cattaneo
L’acqua come “panacea”
Chiudono 110 anni di storia nel centro di Dugnano L’attività è stata avviata da Alfonso Cattaneo nel 1912. Hanno iniziato come drogheria per passare alla merceria degli ultimi anni ❖Marina e Carla Cattaneo hanno chiuso la loro merceria. Un’attività storica del centro di Dugnano arrivata a compiere ben 110 anni di storia. Con la fine di febbraio sono state abbassate le saracinesche del negozio di via Rotondi. È il 1912, quando Alfonso Cattaneo apre una delle prime botteghe. Dalla vendita di gelati e granite, caldarroste e quaderni è iniziata la storia di quella che diventerà una delle attività più longeve del quartiere. Alla guida
del negozio ci sono state tre generazioni della famiglia Cattaneo. Dal capostipite Alfonso si è passati al figlio Giuseppe che a sua volta ha coinvolto la figlia Carla. Quest’ultima ha seguito le attività per 40 anni assieme alla sorella Marina. “In pochi ricorderanno il mio papà con il fedele cavallo Pino percorrere le strade di Paderno per vendere cioccolatini, candeggina, sapone e tanto altro”, raccontano le sorelle Cattaneo.
Hanno superato guerre, crisi economiche, cambi di moda e perfino l’ultima pandemia. Pochi giorni prima della chiusura il sindaco Ezio Casati ha consegnato una pergamena di ringraziamento alle sorelle Cattaneo. Un momento a cui hanno preso parte anche l’assessore al Commercio Paolo Mapelli e Simone Errico, il segretario di Confcommercio Alta Brianza
❖ Se c’è un elemento che richiama immediatamente il tema della salute, è senza dubbio l’acqua. Partorire in acqua può contribuire ad alleviare il dolore, ridurre la necessità dell’anestesia e, potenzialmente, accelerare il primo stadio del travaglio, prima della completa dilatazione della cervice uterina. Tuttavia, le donne dovrebbero emergere prima del momento di spingere, per evitare potenziali rischi quali annegamento, infezioni gravi o distacco del cordone ombelicale frammentato, con sanguinamenti e necessità di trasfusioni. L’attività acquatica per eccellenza, il nuoto, vanta molteplici benefici, dallo sviluppo corporeo in tenera età alla funzione terapeutica in caso d’infortuni. La parziale assenza di gravità esistente in acqua, infatti, rende
possibile intervenire con ottimi risultati su lesioni traumatiche, nel post-operatorio e nell'intervento riabilitativo e rieducativo dell'infortunato. In età avanzata, temperatura dell'acqua e posizione supina o prona di galleggiamento favoriscono la circolazione del sangue grazie alla vasodilatazione periferica. L’acqua, però, non dà benefici solo al corpo. La Terapia Multisistemica in Acqua Metodo Caputo Ippolito, ad esempio, è un trattamento destinato a chi soffra di disturbi della comunicazione, relazione, autismo e disturbi generalizzati dello sviluppo. L’acqua è utilizzata come attivatore emozionale, sensoriale e motorio che porta il soggetto a sviluppare una relazione significativa, dalla riduzione dell’aggressività all’aumento dei contatti corporei.
Volete mandare a Il giornale di Paderno Dugnano segnalazioni di eVenti o curiosità, problematiche o eccellenze,tradizioni o noVità, riguardanti il nostro territorio? scrivete al direttore, christian casale dir.ilgiornaledipadernod@limedizioni.com
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INIZIATIVE
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PizzAut incontra il Papa e gli consegna una pizza speciale Enrico, il palazzolese che ha guidato il food truck fino in Vaticano
Calici, abiti e statue apre il museo della parrocchia Dove si ritrovano le radici della propria famiglia ❖ “Incontrare il Papa e trasmettergli il nostro messaggio, per noi genitori di ragazzi autistici è stato un traguardo impagabile”. Con questo spirito sono arrivati venerdì 1 aprile nove ragazzi di PizzAut accompagnati dalle loro famiglie. Tutta l’essenza del primo ristorante italiano completamente gestito da ragazzi autistici è entrata in Vaticano con il loro food truck. Alla guida dell’ape car per oltre 500 chilometri c’era Enrico Celeghin. Un cognome storico a Palazzolo, dove ha le sue origini. Celeghin, 59 anni, è una delle anime di questo progetto che ha un grande cuore: quello di Nico Acampora, educatore e fondatore di PizzAut. Ed è proprio lui che durante la visita in Vaticano ha fatto indossare al Papa il grembiule rosso del loro ristorante. Un’immagine che da tantissimi è stata vista con speranza e fiducia. “È stata un’emozione unica”, commenta Celeghin. Quel venerdì 1 aprile è stato uno dei primi ad arrivare in Vaticano. “All’alba ho superato il colonnato, dove ci siamo posizionati per tutta la giornata: abbiamo sfornato oltre 240 pizze per i senzatetto di Roma”. Tra queste c’era anche una pizza speciale, pensata proprio per questo momento. Hanno sfornato “Il cantico delle creature”, realizzata per Papa Francesco. Una pizza a base rossa come il fuoco, con fior di latte e patata bianca come la luce. Impreziosita da pomodorini pachino gialli e rossi come il sole e le stelle. Spolverata dal pepe nero e dalla curcuma come fossero vento e tempo. “L’ha accolta in modo straordinario”, racconta Celeghin. Con lui, c’era anche suo figlio Matteo: 26 anni, due campionati mondiali della pizza alle spalle e primo pizzaiolo autistico assunto a tempo indeterminato. Dal 1 maggio dell’anno scorso, lavora al ristorante di Cassina de’ Pecchi di PizzAut, a cui entro fine anno seguirà il secondo a Monza. “Per Matteo è stato un traguardo impensabile. Per lo Stato italiano questi ragazzi sono guariti a 18 anni. Ci dicevano di non perdere tempo. Oggi va in moto, ha la macchina e un lavoro. Sogna una casa e una fidanzata”, spiega Celeghin che fino a ottobre ha lavorato come perito chimico
alla Stahl Italia di Palazzolo. “L’azienda mi ha aiutato accompagnandomi alla pensione per poter stare vicino a mio figlio”, dice. Nella sua battaglia personale Celeghin non si è mai arreso e ogni giorno porta il suo volontariato nel ristorante di PizzAut. Di questa esperienza, Papa Francesco ha lasciato loro un insegnamento che è lo spirito di questo progetto di inclusione: “Esiste un’economia che mette l'uomo al centro e poi esiste un'economia di scarto che non considera l'uomo. Bisogna solo decidere da che parte stare”. Non è certo la prima volta che i ragazzi di PizzAut arrivano a Roma. Nell’estate 2020 hanno sfornato la pizza “Dpcm” direttamente in piazza Montecitorio. L’Italia stava uscendo dai primi mesi neri della pandemia, Nico Acampora e i suoi ragazzi hanno incontrato l’allora presidente del consiglio Giuseppe Conte. In quell’occasione, dopo mesi di continui decreti e restrizioni hanno preparato la “Dpcm”. Ma al di là dell'ironia, è stata l’occasione per parlare di autismo, diritto al lavoro, ragazzi autistici, inclusione. Un messaggio che loro portano in ogni loro uscita, anche in occasione della visita con il Santo Padre. Proprio dall’esempio di PizzAut alcuni i senatori italiani hanno presentato l’emendamento poi trasformato in legge che facilita l’accesso al mondo del lavoro delle persone autistiche. Questa novità ha introdotto agevolazioni fiscali per le aziende che assumono almeno due terzi di dipendenti autistici. Così si facilita la nascita di micro o piccole imprese in cui i ragazzi autistici possono trovare un lavoro vero. A questa novità, PizzAut affianca i corsi di formazione per i suoi ragazzi. Totalmente gratuiti per le famiglie e che sono un primo approccio al mondo lavorativo, dove imparare le prime competenze che poi verranno messe in pratica in pizzeria. E anche in quest’ottica PizzAut sta lavorando per formare i nuovi pizzaioli che dal prossimo autunno lavoreranno nel suo secondo ristorante.
❖ Abiti talari, calici e statue, oltre a tantissimi documenti originali che partono dal 1400 per arrivare ai primi del ‘900.Tutto questo si può ammirare all'interno del museo permanente della parrocchia di Santa Maria Nascente nel centro di Paderno. Con la Fiera di Primavera dai primi di aprile ha aperto questo spazio che racchiude e custodisce oltre cinque secoli di storia religiosa. Un museo allestito e curato in ogni particolare dai volontari della parrocchia che per mesi hanno lavorato nell'archivio parrocchiale. "Attraverso i registri originali è possibile ritrovare la radici delle famiglie padernesi dei secoli passati", spiegano Enzo Stucchi e Alessandro Pedersoli che in occasione delle prime aperture hanno presentato quanto custodito nel museo. Uno spazio allestito anche grazie all'impegno di Cesare Bertuzzi e Carlo Ripamonti che hanno curato ogni dettaglio degli allestimenti. Nei "registri delle anime" è possibile ritrovare i nati tra il 1726 e il 1915 attorno alla
parrocchia di Santa Maria Nascente, ma anche questo archivio è destinato ad allargarsi con nuovo materiale precedente al '700. Come già è possibile tornare al 1564 consultando i registri originali degli atti di matrimonio: qui divisi per colonne è possibile ritrovare le radici e la storia delle famiglie padernesi. Un viaggio all’indietro alla scoperta delle proprie origini che ha appassionato molti visitatori. Nel museo fanno da cornice calici, statue, otto busti reliquiari donati alla parrocchia nel 1803. Un’altra chicca è il tabernacolo che si ritrova in alcuni manoscritti datati 1754, ma le sue origini potrebbero essere addirittura precedenti. "Questo spazio voluto anche da don Paolo resterà a disposizione di chi desidera visitarlo. Pensiamo a percorsi con le scuole o alle classi del catechismo", spiegano i volontari. Ma il lavoro è solo all’inizio perché nell’archivio della parrocchia di Santa Maria Nascente è custodito ancora tanto materiale da recuperare ed esporre.
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14 SPORT
❖ Sapevo di trovarmi di fronte un giovane e talentuoso pallavolista. Ancora era presto per definirlo “campione”. Dopotutto la vittoria all’Europeo con la maglia azzurra sarebbe arrivata settimane dopo. Mi permetto una premessa solo all’apparenza spietata: Yuri sul campo da padel non lascia il segno. Ma, se è per questo, neanche chi vi scrive è un fenomeno. Eppure quella sua straripante presenza fisica lo ha reso un avversario ben più temibile di quanto dicessero le capacità tecniche. Per me e il mio compagno arrivò una vittoria sofferta contro Yuri e papà Roberto. Ci invitarono a una rivincita, questa volta su un campo da beach-volley. Invito che mi guardai bene dall’accettare per evitare figure barbine. L’impressione che ebbi quel giorno è di un ragazzo perbene, al contempo leggero e competitivo il giusto, anche in uno sport “non suo”. Yuri nasce a Monza nell’estate del ’97, ma è padernese a tutti gli effetti. Anche se, con una carriera in ascesa, le presenze a casa si fanno sempre più rade. Lo abbiamo raggiunto per una piacevole chiacchierata telefonica, inserendoci tra un allenamento e l’altro. Quando ti sei avvicinato alla pallavolo? “In seconda superiore, dopo otto anni di calcio. Giocavo al Centro Schiaffino come terzino. Poi il mio fisico ha iniziato a cambiare. Diventavo sempre più alto. Finché ho deciso di ascoltare i consigli di madre e sorella (grandi appassionate di volley) e tentare quella nuova strada”.
aprile 2022 il giornale di
Yuri Romano, da Paderno alla conquista dell’Europa Ho conosciuto Yuri Romanò un po’ per caso, su un campo da padel. Era l’inizio della scorsa estate.
Campione d’Europa a 24 anni appena compiuti. Questo successo ha alzato l’asticella dei tuoi obiettivi personali? “Assolutamente sì. Arrivavo da un campionato di A2 e poi son passato in Superlega. Il passaggio nella massima serie non è dovuto alla vittoria, in quanto avevo già firmato in precedenza con Milano. Ma quel successo mi ha reso più consapevole. Non si parlava più di un sogno, bensì ci ero dentro”.
Te lo aspettavi? “Mi aspettavo di non poter giocare tutte le partite. La concorrenza è agguerrita. Gioco con campioni affermati. Stare fuori è pesato, ma comunque fino a un certo punto. A tal proposito, il tuo futuro sarà ancora a Milano? “Sicuramente no. Il mio obiettivo è giocare. Potendo scegliere, sceglierei di giocare da titolare a Milano. Ma, visto che non è possibile, cercherò più spazio con chi me lo potrà dare, sempre in Superlega”. Torniamo a parlare di nazionale. Dopo gli Europei 2021, la prossima estate arrivano i Mondiali. Mi pare scontato tu voglia esserci… “Sì. Quest’anno ci sarà ancora più concorrenza. Vedremo cosa succederà nei prossimi mesi e chi verrà scelto. Ma è il mio obiettivo: esserci e possibilmente da protagonista”. I Mondiali non si giocheranno in Russia, come originariamente previsto, a causa di quanto accaduto in queste settimane in Ucraina. Da atleta, pensi sia giusto estromettere gli sportivi russi dalle competizioni internazionali? Fossi uno si loro come vivresti tale esclusione? “È difficile rispondere. Probabilmente non è giusto per gli atleti, perché comunque loro non hanno alcuna colpa. Ci prepariamo per anni ad appuntamenti come questi. Essere esclusi in questo modo fa arrabbiare. Se io fossi un russo prenderei malissimo il fatto di non poter fare il mio lavoro, lavoro che è anche la mia vita”.
sopra: Yuri bacia la coppa del campionato europeo vinto dall’Italia durante la competizione estiva nel 2021
A proposito di domande difficili, non ti chiedo se esiste una ricetta per il successo. Ma ti chiedo un consiglio per quei giovani che vogliono avvicinarsi alla pallavolo e magari sognano di diventare grandi campioni, come successo a te. “L’importante è crederci sempre e impegnarsi al massimo, perché prima o poi l’occasione arriva per tutti, se te la meriti. Poi sta a te provare quanto vali. Tutto sta a prepararsi al meglio”.
Visti i risultati, il pallone era meglio schiacciarlo a terra piuttosto che prenderlo a calci. È stato amore a prima vista? “No, è cresciuto insieme alle mie capacità. Ho iniziato nella vicina Bollate, anche perché qui a Paderno non esisteva una squadra di volley maschile. E la prima squadra faceva la serie B, anche se io ero nelle giovanili” A settembre è arrivata la vittoria dell’Europeo con l’Italia. Che emozione è stata? “Indescrivibile. Tra le emozioni più forti che abbia mai provato. È stato tutto inaspettato, a partire dalla convocazione. Poi quello che è successo in finale… posso dire che ci speravo, ma se me lo avessero raccontato prima non ci avrei mai creduto!”
PADERNO DUGNANO
Se il talento è fondamentale, quanto conta la fortuna nello sport? “Conta. Io stesso ho avuto molti colpi di fortuna. Eppure da sola non basta. E poi devi essere anche bravo a riconoscere la fortuna e saperla sfruttare. Stesso discorso per il talento: senza impegno, senza lavoro, resta fine a se stesso. Col talento e senza sacrifici puoi anche far bene, ma di certo non diventi un campione”. a destra:Yuri durante una competizione sportiva con la maglia di Allianz Milano
La vittoria della scorsa estate ha cambiato la tua vita? “Sì, abbastanza. Mi sono ritrovato a essere seguito da molte persone, ragazzi e ragazze che vengono a vedere le partite. È tutto cambiato in meglio. È bello essere apprezzato. Cerco di essere sempre disponibile con chi mi chiede una foto o un autografo. Mi fa solo un po’ strano, perché io son sempre lo stesso. Ma non posso dire non sia una bella sensazione”.
Oggi giochi con la Powervolley Milano, come è stata la tua prima esperienza in Superlega? “Positiva perché abbiamo fatto un campionato andando oltre le più rosee aspettative. Dal punto di vista personale ho giocato poco, quindi è stato un po’ difficile. Ma quando sono stato chiamato in causa ho sempre fatto bene e sono quindi soddisfatto di ciò. Certo, tutti vorrebbero giocare di più…”
Prima di salutarci, mi piacerebbe sapere qual è il tuo rapporto con Paderno Dugnano. “È un bel rapporto. Ci sono cresciuto, anche se già dalla quarta elementare ho studiato fuori città. Quindi ho perso un po’ di amici e contatti. Ma anche ora che vivo in giro per l’Italia, ogni volta che ritorno è bello rivedere i posti della mia adolescenza o che ho frequentato da bambino. E poi, naturalmente, qui c’è la mia famiglia e i miei affetti più cari. Inoltre Paderno mi piace perché vicina alla grande città, a Milano. Coniuga quindi tale comodità con la tranquillità che a Milano, di contro, non si può avere”.
LETTURE
COSA CERCANO GLI ITALIANI SU GOOGLE? WEB VS QUOTIDIANI
Stefano Morelli, giornalista lombardo, ha scritto un libro che sta divenendo virale. Un raffronto fra le notizie di apertura dei più noti quotidiani nazionali e ciò che il medesimo giorno cercano su Google gli internauti italiani.
«Nel mese di febbraio del 2020 mi sono domandato: ma cosa cercano gli italiani in Rete tutti
Con risultati sorprendenti
i giorni?
E, soprattutto, che rapporto c’è tra le varie ricerche che i googler effettuano con le notizie principali offerte dai quotidiani on-line ogni giorno? Così ho iniziato a scrivere una rubrica quotidiana dal titolo “News vs Italy” nella quale raccoglievo (e raccolgo tutt’ora) le “aperture” (ossia le notizie che sono pubblicate nella parte alta delle homepage) di quattro quotidiani generalisti (Il Fatto Quotidiano, Il Cor-
riere della Sera, La Repubblica e La Stampa) e le tre principali query di ciascun giorno in una sorta di podio della search. Questo libro è un condensato di questo lavoro, di un anno di paragoni tra quella che viene definita l’informazione ufficiale, ossia quella della stampa professionale, e quello che, effettivamente, interessa e incuriosisce gli internauti italiani». Cosa hanno ricercato i googler del Bel Paese nel giorno in cui ha fatto la sua apparizione sui giornali il “paziente zero”, il primo contagiato dal Covid a Codogno? Con oltre 2
milioni di ricerche la query più ricercata di quel 21 febbraio è stata “Roberto Gomez Bolaños”, un attore messicano. E il giorno seguente, mentre l’Italia annotava sul taccuino della vita la sua prima vittima da Covid-19 e tutte le aperture dei giornali erano dedicate a questo drammatico evento, cosa ha ricercato l’internauta italiano? Con oltre 1 milione di ricerche la query più gettonata di quel giorno è stata “Juve-Spal”, la partita di calcio. Il libro di Morelli ci offre lo spunto per molte riflessioni e domande.
ARTE E SOLIDARIETà
❖L’arte per me è la vita. È quello che mi porta avanti nel migliorare, nel crescere e nel trasmettere qualcosa di mio agli altri”. Una missione che Milo Lombardo concretizza ogni giorno. E adesso l’artista, classe 1941, è pronto a inaugurare un tour per aiutare l’Ucraina. Per la prima volta sarà in tandem con il maestro Ivan Turetskyy per un tour denominato “Dal diario italiano”. In realtà, Milo era stato scelto dall'ambasciata ucraina per rappresentare l'Italia a Kiev. Una mostra organizzata da tempo per il mese di giugno. Da ben prima rispetto al 24 febbraio, quando è scoppiato il conflitto. Così i due maestri, Milo e Ivan Turetskyy, hanno voluto trasformare la loro arte in accoglienza e solidarietà per il popolo ucraino.
La scuola che (s)banda é un successo!
Il Maestro Milo
e la sua arte per fare del bene L’incontro con il Papa e la mostra per l’Ucraina È un anno ricco di impegni per Milo Lombardo, classe 1941, che ha incontrato il Santo Padre a cui ha donato una sua opera. Ora, l’artista padernese hainaugurato un tour per aiutare l’Ucraina con la collaborazione del maestro Ivan Turetskyy. Dopo l’inaugurazione a Milano, la seconda tappa del tour in programma in villa Longoni a Desio dal 17 al 30 aprile.
Ci sarà una raccolta fondi da destinare al Miufi, l'associazione nazionale Italia-Ukraina che coinvolgerà chi vorrà acquistare un’opera. In chiusura è prevista anche una battuta d’asta finale dei quadri esposti. La mostra è stata inaugurata a Milano alla Fabbrica del Vapore, ma per la seconda tappa si sposterà tra Monza e la Brianza. Le opere di Turetskyy arriveranno a Desio assieme a quelle del maestro Milo della collezione 'Pianeta Blu'. Saranno ospitate in villa Longoni dal 17 al 30 aprile 2022. “Vogliamo non solo destinare i fondi raccolti per gli aiuti di materiali di prima necessità al popolo ucraino”, spiega il maestro Milo. “Ma anche creare un'accoglienza che possa dare una sorta di normalità alle famiglie, persone, donne e soprattutto bambini che saranno ospitati nei nostri territori”. Questo spirito di iniziativa gli ha dato sicuramente una carica l’incontro che Milo ha avuto con il Santo Padre. Il 2022 per l’artista padernese si è aperto con un’udienza in Vaticano. Il maestro ha donato uno dei suoi quadri che è custodito nei
LA CARICA 101 bAby mUSICISTI Sono 101 i bambini che hanno aderito al progetto la Scuola che (s)banda. C’è chi ha scelto di imparare a suonare il flauto, chi il sax o il clarinetto, chi invece si è appassionato di ottoni o percussioni. L’obiettivo infatti è proprio questo: avvicinare i più piccoli alla musica passando da subito dalla teoria alla pratica. A tenere le lezioni sono alcuni giovanissimi studenti che stanno completando il loro percorso in Conservatorio. A coordinare il progetto è la Banda Santa Cecilia 1900 che ha vinto il bando “Non uno di meno” di Fondazione Nord Milano. Un’idea che da subito è piaciuta all’istituto comprensivo Allende che l’ha proposta alle sue scuole elementari. Al progetto hanno risposto la classi terze, quarte e quinte della Manzoni di Cassina Amata e della Mazzini di Incirano con adesioni altissime rispettivamente di 57 e 44 bambini. Ogni settimana gli studenti imparano a leggere la musica, ma anche a metterla in pratica. A novembre è iniziata questa esperienza con la consegna degli strumenti che hanno scelto dopo averli visti da vicino. Ogni mercoledì o venerdì in classe con loro ci sono Anthony Marotta ed Emanuele Maruca per il clarinetto e il sax, Alice Cunego e Ilaria Stamerra per il flauto, Mattia Cristino e Rocco Spanò per la tromba, Lara Cristino per le percussioni, Tobia Antonucci per il corno, Davide Pogliani per gli ottoni e Myriam Soricaro per la didattica.
a lato: Milo Lombardo in udienza dal Santo Padre. Sopra: Papa Bergoglio a fianco del dipinto del Maestro che raffigura l’abbraccio tra lui e Papa Ratzinger
Pennellata dopo pennellata nel laboratorio di Cassina Amata ha preso forma il dipinto. “Ho pensato a dimensioni così grandi per la forza di questo gesto che dà ricchezza e grandiosità. Ho aggiunto le guardie svizzere perché non è uomo solo”. In totale ci sono voluti un paio di mesi per completare il “È piaciuta molto. Papa France- dipinto prendendo anche dei sco guardandola si è emoziona- momenti di pausa “per maturare l’aspetto interiore”, come to perché ha ricordato la sua spiega l’artista. storia che rappresenta l’abbraccio tra due papi, unico nelA gennaio l’ha consegnato nelle la storia”, rivela Milo. L’idea di mani del Santo Padre con cui riprodurlo è venuta in quell’8 ha avuto un breve colloquio: dicembre del 2015, quando “Ha una forza magnetica per Lombardo ha visto la scena in pochi secondi non riuscivo a occasione dell’apertura della dire niente”, rivela il Maestro. Porta Santa. “È stata un’opera lunga e sofferta che mi ha emo- “In televisione sembra freddo, ma dal vivo è invece un uomo zionato molto”, dice Milo.
musei vaticani. Un dipinto che già nelle dimensioni esprime la grandiosità del messaggio che l’artista vuole trasmettere: ben due metri e mezzo di lunghezza per un metro e mezzo di altezza. Sulla tela è raffigurato l’abbraccio tra Papa Bergoglio e Ratzinger.
che mette le persone a proprio agio e le rilassa. Mi ha trasmesso una grande voglia di creare e sicuramente vedremo questo incontro in qualche tela”. Milo ha anche presentato le opere che ha realizzato per la chiesa collaborando con gli arcivescovi di Milano da Martini a Delpini passando per Tettamanzi. Una testimonianza che Paderno conosce bene infatti con la sua arte ha impreziosito la parrocchia di Calderara con dipinti, vetrate e sculture. L’insegnamento che custodirà per sempre dopo questo incontro? “Dobbiamo essere più fratelli nel mondo, me l’ha fatto capire il Papa”. Ed ecco il tour per aiutare concretamente l’Ucraina.
“C’è tanto entusiasmo tra i più piccoli per questo progetto che è stato confermato anche per il prossimo anno scolastico. Nelle prossime settimane lo presenteremo anche ai bambini delle attuali classi seconde elementari, così da settembre potranno iscriversi”, spiega Marialores Galli che coordina le attività della Banda Santa Cecilia 1900. “Questo modo di concepire la musica è una novità non solo per Paderno, ma anche per la provincia di Milano. Tutto questo è stato reso possibile anche grazie alla generosità di una decina di padernesi che ci hanno dato un aiuto concreto”. Al termine dell'anno scolastico i bambini della Scuola che (S)banda si esibiranno in un saggio per mostrare quanto hanno imparato. Il loro saggio è in programma per domenica 29 maggio all’ex cinema Splendor.
Gli investimenti di denaro, tra guerra e psicologia “Bruciati milioni in Borsa, lunedì nero, crollo in Borsa”… Bastano alcune parole chiave per generare il panico negli investitori, che spesso agiscono d’impulso compiendo scelte sbagliate, dettate dall’ansia. Invece questo è il momento di ragionare. Con calma. ❖ Putin alla fine ha deciso d’invadere l’Ucraina: in questo momento, non sono importanti le motivazioni dietro questo attacco, ma il prenderne atto. L’invasione dell'Ucraina ha messo ulteriore carne al fuoco sui mercati già in ansia per tassi e inflazione. Scindiamo però gli accadimenti: parliamo di un fatto violento, la guerra, e di un fatto macroeconomico, tassi e inflazione. Le due cose non andrebbero messe sullo stesso piano, anche se entrambe vanno ad influire sui mercati finanziari.
Sergio Rota Consulente Finanziario
I fattori macroeconomici dovrebbero farci preoccupare, ma per assurdo lo fanno molto meno della guerra: perché? Esiste una parte del nostro cervello, chiamato cervello rettile, che è considerato dagli
scienziati il nostro cervello ancestrale: si tratta cioè della sua parte più antica, quella che ha la funzione di metterci in allerta dai pericoli, quella che faceva scappare i nostri avi preistorici per evitare l’attacco degli animali. La funzione di questa parte del cervello si
attiva quando si sntono parole come “guerra”, che ci mettono in allerta, e l’allerta è una buona cosa, perché ci fa stare belli svegli e attenti. La parola guerra, però, evoca giustamente anche dei sentimenti: innanzitutto la paura. La paura in sé non è né buona né cattiva: se abbiamo paura dell’acqua e non sappiamo nuotare, questo ci evita di annegare perché non ci fa avvicinare. La paura però non deve sfociare in panico: se cado in acqua e non so nuotare, la paura può diventare panico e io mi dibatto fino ad affondare, anche se per una legge della fisica il mio corpo da fermo potrebbe galleggiare e impedirmi di andare a picco. Ecco un esempio di come
una escalation di paura che sfocia nel panico possa essere deleteria per la nostra stessa sopravvivenza. La stessa identica cosa vale per il nostro denaro: la paura è lecita, e tutti i sentimenti sulla guerra sono giusti, ma non devono diventare panico. Il panico, come per chi cade in acqua non sapendo nuotare, ci fa dibattere e ci crea stati d’ansia che difficilmente riusciamo a gestire e questo ci porta presto o tardi a fare errori. La filosofia buddista, ad esempio, combatte gli stati di ansia con la meditazione. Visto che però non possiamo fare un corso di meditazione in un giorno, vediamo di fare altro, e cioè ragionare.
Vigilanza stretta sui promotori finanziari Ogni consulente finanziario sa bene che nel fare il suo lavoro deve rispettare precise regole. Ma sa anche che sul suo operato vigila un’autorità. La Consob? No, non più. Oggi questo compito è affidato all’Organismo di vigilanza e tenuta dell’albo unico dei consulenti finanziari (OCF). Ma la Consob non è uscita di scena: innanzitutto, per consentire l’attuazione delle recenti leggi la Commissione nazionale per le società e la Borsa ha provveduto ad aggiornare il relativo regolamento intermediari; poi, mentre OCF d’ora in avanti vigilerà sui professionisti e sulle società che offrono consulenza finanziaria, la Consob terrà sotto monitoraggio e controllo l’attività svolta dall’Organismo stesso. Per dirla in termini tecnici, si occuperà non più di microvigilanza ma di macrovigilanza.