PERIODICO DI INFORMAZIONE
il giornale di
MACERATA Anno 1 n°0 (1°Pubb.) Aut. Tribunale di Macerata: in attesa di registrazione - Editore: Lime Edizioni srl Direttore responsabile: Carlo Scheggia Ordine dei Giornalisti di Marche n. 064674 Redazione: Fabrizio Baleani, Marco Ribechi Hanno collaborato: Lorenzo Fava, Valerio Fioretti, Mauro Giustozzi, Michele Mastrangelo Realizzazione grafica e concessionaria esclusiva di pubblicità: Lime Edizioni srl - Via A. Capecelatro, 31 - Milano Tel. 02 36767660 - www.limedizioni.com - info@limedizioni.com - Tiratura: 21.000 copie
Un nUovo giornale in città Opportunità, stimoli, progetti. A Macerata parte una nuova esperienza editoriale voluta dalla casa editrice indipendente, Lime Edizioni, che porta nelle case di tutti i cittadini un mensile sulla città. Diamo valore e facciamo emergere le storie che accadono nella nostra Macerata, raccontando fatti, con occhio critico e spirito analitico, protagonisti e offrendo informazioni di utilità comune e diretti alle persone. Interviste, approfondimenti, presentazioni di eventi culturali, i lavori in città e delle interessanti rubriche periodiche compongono questo free press gratuito, concepito anche come luogo di confronto di opinioni e proposte, rivolto a tutte le fasce d’età. Buona lettura del Giornale di MACERATA
La rubrica tecnoLogica
Internet e la pandemia Nei settanta giorni di lockdown passati a casa nella primavera 2020, la tecnologia è ciò che ci ha permesso di continuare a lavorare e rimanere in contatto col mondo esterno, per sentirci meno soli e condividere quella strana quotidianità. Ecco i nostri nuovi comportamenti (a pag. 5)
Un anno di Parcaroli Cosa suCCede in Città Scuole, lavoro, cantieri, storie
Ristrutturazioni, cantieri attivi ed altri in partenza, una maxi piano per le scuole da 27 milioni di euro. E poi le piscine, lo Sferisterio, la ciclovia pedonale, il sottopasso in via Roma e la bretella Mattei-La Pieve. Macerata si riprende il ruolo di capoluogo (a pag. 2)
Un maxi finanziamento di 8,3 milioni di euro alla Provincia di Macerata permetterà di rimettere a nuovo l’Istituto Agrario e il Liceo Artistico “Cantalamessa”. Lavori anche in centro storico con l’apertura del cantiere della Collegiata di San Giovanni grazie alla collaborazione di Diocesi, Comune e Regione Marche e l’intervento di riqualificazione all’ex-Upim che mostra già i benefici in
Galleria del Commercio e offre opportunità per le attività produttive. La Coldiretti chiede figure specializzate per l’agricoltura e meno burocrazia per semplificare assunzioni e agevolazioni. Infine l’agenda degli eventi tra mostre, spettacoli, teatro, concerti di musica classica e jazz nei contenitori culturali cittadini. (a pag. 7-8-9-10)
uniVeRsità
soCiaLe
BoLLette CaLde
il Reore adornato e la ripartenza del nuovo anno accademico
i progei anffas dalla voce del presidente Marco scarponi
Gas, luce e metano per auto: trimestre rosso con aumenti per tui
Prioritario il ritorno in aula, le relazioni sociali, la continuità del rapporto tra studenti e docenti... PAGINA 4
Il coraggioso lavoro da parte della Onlus maceratese a favore dell'inclusione sociale di persone diversamente abili... PAGINA 9
Cosa sta accadendo al reparto energetico? La voce della presidente Federconsumatori Tullio e le possibili soluzioni... PAGINA 10
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La città
Macerata e Atene un binomio quanto mai attuale che proietta il capoluogo nel futuro. Era il V secolo A.C. quando la città del Partenone venne eletta al vertice della lega di Delo, per aggregare le più importanti città-stato dell'Antica Grecia e condurle contro gli invasori Persiani. Oggi, oltre 2500 anni dopo, la città dello Sferisterio vuole ergersi a capo di tutto il territorio e aggregare i Comuni circostanti ormai smarriti, per sconfiggere la crisi economica e culturale che sempre più prepotentemente affligge il suo tessuto sociale.
Intervista al Sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli, a un anno di distanza dalla vittoria alle elezioni Macerata capoluogo e guida per tutti i Comuni della nostra provincia
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Questo almeno nella visione di Sandro Parcaroli che durante il rapporto conclusivo del suo primo anno da sindaco ha ripetuto il mantra della necessità di fare squadra, di uscire dai campicelli e unirsi per creare tutti insieme il “sogno Macerata”. Un capoluogo che quindi deve tornare a ricoprire il suo ruolo di guida non solo sulla carta, ma tendendo una mano anche ai vicini che spesso non hanno la forza logistica per emergere in un mondo sempre più tecnico e competitivo. Per questo a più riprese ha incontrato i 55 sindaci del territorio allo scopo di far crescere un’economia virtuosa da cui tutti possano trovare giovamento, facendo presagire anche una sua futura candidatura a presidente della Provincia, ruolo che nel dopo Pettinari sarà ricoperto da un sindaco. «Bisogna capire che se la Provincia e la Regione si arricchiscono, allora anche la singola città ne guadagna - spiega Parcaroli - la Toscana fa questo, aggrega città e prodotti offrendo una visione compatta e vincente. Noi qui ci facciamo la guerra tra il Verdicchio di Matelica e quello di Jesi, o tra Macerata e Civitanova e non ci accorgiamo che la regione in cui viviamo è una delle più belle d’Italia e del mondo. Così facendo perdiamo delle opportunità immense». Le opportunità, tradotte in denaro sonante, sono quelle che stanno arrivando con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che porterà, per chi sarà in grado di intercettarli, una quantità pressoché infinita di fondi capaci di trasformare radicalmente i territori nei sei punti guida: digitaliz-
È il mio modo di fare impresa. dicono che sono un sognatore, ma i sogni sono necessari per immaginare la vita che verrà. Come si può progettare senza sogni?
Sandro Parcaroli, sindaco di Macerata
zazione, transizione verde, infrastrutture, scuola, inclusione e salute. «Il primo anno da sindaco è stato impegnativo, ma allo stesso tempo avvincente - continua Parcaroli lavoriamo costantemente per fare progetti e catturare questi fondi che sono un’occasione irripetibile. Centinaia di milioni che oltre a sistemare ciò che esiste devono creare un’economia che permetta ai cittadini di vivere bene e lavorare, come era deciso nel nostro progetto elettorale. Non sono un politico di professione, preferisco offrire la mia visione imprenditoriale e pianificare strategie che portino ricchezza nel lungo termine per una città vitale 365 giorni l’an-
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no, dove i giovani vogliono tornare ad abitare». Sul fronte dei lavori pubblici Macerata si appresta a diventare un cantiere a cielo aperto con moltissime opere di ristrutturazione che saranno attivate a breve, in primis la chiesa di San Giovanni dove è già stata montata una gru colossale alta oltre 50 metri. «Uno dei problemi sarà quello di mandare avanti i lavori senza bloccare la città - dice il sindaco - quindi dobbiamo rimappare il tessuto urbano per non creare inconvenienti e allo stesso tempo attivare quante più opere possibili». Se per le scuole è già scattato un
piano epocale da 27 milioni di euro altri ne dovrebbero arrivare per la ciclovia pedonale, per il sottopasso in via Roma e per la bretella Mattei-La Pieve. Anche le piscine già pianificate dalla precedente giunta saranno realizzate, ma il sogno di Parcaroli è farne una a sei corsie da 33 metri a Villa Potenza, di fianco ad un nuovo palazzetto dello sport: «che abbia 5mila posti per ospitare anche gli eventi culturali nel periodo invernale, quando lo Sferisterio non funziona». Il nodo Sferisterio è infatti un altro punto cruciale, un contenitore stupendo che però non genera ricchezza. «Gli spettatori sono tutti mordi e fuggi, è una vetrina per la città ma bisogna fare in modo che i visitatori portino ricchezza a negozi, bar, ristoranti. Dobbiamo farlo funzionare da maggio a settembre e promuoverlo perché non voglio più sentire cantanti dire ‘Che luogo magnifico non lo conoscevo’». Da un punto di vista della cultura quindi se le presenze sono state soddisfacenti grazie all’Arena, al Buonaccorsi e a palazzo Ricci dall’altro lato ci sono moltissimi contenitori da riscoprire e attivare, affinché ospitino esibizioni ed eventi. Piazza della Libertà in questo gioca un ruolo cruciale. «Le auto in piazza saranno solo un ricordo - dice il primo cittadino sono servite come segnale di aiuto ai commercianti, ma devono essere tolte visto che in futuro sarà ristrutturato anche il palazzo della Prefettura. Resta l’idea del parcheggio di Rampa Zara per cui sono già andato a presen-
tare i progetti in Regione, l’assessore mi ha detto che se continuo così catturerò tutti i fondi disponibili. Gli ho risposto che è proprio quello che intendo fare». Un altro punto spinoso è quello dell’ospedale. «Si farà - dice Parcaroli - i soldi ci sono già, bisogna prendere il terreno che è stato il grande errore di chi mi ha preceduto. L’ospedale non è di competenza comunale, ma mi imporrò affinché medici e infermieri intervengano nella progettazione, deve essere un luogo funzionale e bello, si deve affermare come il secondo ospedale regionale e servire a tutto il territorio, non solo alla nostra città». Macerata città europea dello sport 2022 è già un risultato. «Lo sport deve svegliare passioni nei ragazzi affinché si allontanino da cose più pericolose - spiega Parcaroli - è necessario quindi dare loro i presupposti per praticarlo e creare delle strutture virtuose che permettano agli atleti di raggiungere alti livelli. Quante medaglie abbiamo portato nelle Marche da Tokyo? Questo significa che c’è passione e desiderio di crescita, a noi spetta dare le condizioni per esprimersi». Da non trascurare la digitalizzazione. «Durante la pandemia ho trasformato la mia azienda in due settimane grazie alla rete. Oggi ci sono persone che vengono a vivere qui dall’estero e la mattina si collegano con l’Asia, la sera con gli Stati Uniti e magari nel mezzo coltivano i pomodori in qualche frazione sperduta nell’Appennino. È questo quello che vogliono, le Marche sono appetibili perché si vive bene, quindi immagino che i nostri paesi e la nostra città possano ospitare chi lavora in remoto e decida di passare qui la sua vita. Il lavoro digitale va promosso e anche le idee innovative attraverso contenitori dove i giovani possano svilupparle». Nel bilancio dell’anno concluso quindi si guarda già al futuro: «È il mio modo di fare impresa. dicono che sono un sognatore, ma i sogni sono necessari per immaginare la vita che verrà. Come si può progettare senza sogni?». Marco Ribechi
La città
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DA SINISTRA La Loggia dei Mercanti di Piazza delle Libertà, la Sala dell’Eneide di Palazzo Buonaccorsi, la Torre dell’Orologio e l’Arena Sferisterio
22.000 spettatori per i 100 anni dello Sferisterio I cento anni della prima Aida hanno segnato l’ennesimo successo dello Sferisterio, nonostante una pandemia che ha rischiato di mettere al tappeto l’intero comparto culturale. L’arena ha visto ben 22mila spettatori aprendo a fine maggio con una settimana dedicata ai più piccoli: Opera Education è stata un primato sul territorio italiano. I tre moschettieri di questo successo sono: la direttrice artistica Barbara Minghetti, il sovrintendente Luciano Messi e il direttore musicale Francesco Lanzillotta. Tre pedine fondamentali capaci di lavorare in sinergia portando il nome di Macerata alla ribalta nazionale. In questi giorni anche se non è ancora ufficiale, Minghetti e Messi dovrebbero rinnovare il loro contratto in scadenza. «Hanno tutta la mia stima e fiducia - ha detto il sindaco Sandro Parcaroli - il team era già formato prima del mio arrivo e non c’è nessun motivo che mi possa spingere a cambiarlo. Le cose ben fatte devono restare». Un aspetto da rivedere invece è la gestione societaria dello Sferisterio: «Necessita di un ammodernamento che permetta di gestire l’Arena come la perla del territorio».
A DESTRA Il cortile di Palazzo Buonaccorsi
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uniVerSità
Unimc: la forza risolutrice e tranquilla della conoscenza Reazione immediata dopo il terremoto e nella gestione della pandemia per garantire la continuità didattica. Lezioni, relazioni sociali e con i docenti sono l’essenza dell’esperienza universitaria Ricostruzione, ripresa, efficienza organizzativa, borse di studio extra. Il Rettore Francesco Adornato racconta l’Università al tempo dell’emergenza e illustra le priorità di un nuovo anno che si annuncia impegnativo.
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Il nostro obiettivo, per l’anno accademico appena iniziato, è stato quello di riprendere le lezioni in presenza, assicurando comunque la piena fruizione delle lezioni anche da remoto
Siamo quasi all’inizio dell’anno accademico. Quali sono state le principali difficoltà in questi mesi di emergenza e come ha intenzione di ripartire l’Università di Macerata? In questo periodo difficile, grazie all’impegno di tutti, studenti, docenti e personale tecnico amministrativo, abbiamo reagito con forza alla grave situazione, garantendo la continuità didattica. Si prospetta un altro anno impegnativo, che dovremo affrontare con rigore e senso di responsabilità. Siamo, infatti, consapevoli che la frequenza in aula, il contatto quotidiano, le relazioni sociali, la continuità del rapporto tra studenti e docenti costituiscano l’essenza dell’esperienza universitaria. Il nostro obiettivo, per l’anno accademico appena iniziato, è stato quello di riprendere le lezioni in presenza, assicurando comunque la piena fruizione delle lezioni anche da remoto. Stiamo inoltre provvedendo a innalzare il tetto della no tax area fino a 24 mila euro e, anche quest’anno, abbiamo attivato borse di studio extra.
SOPRA Il Rettore Francesco Adornato SOTTO Un momento emozionante della Graduation Day del 2021
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Unimc è al lavoro per la ricostruzione degli immobili danneggiati dal terremoto. Considerevole è stato lo sforzo per allestire sedi in diverse zone della città, nonostante l’azione del sisma abbia provocato gravi effetti. A che punto siamo? L’Ateneo si è dimostrato da subito una forza tranquilla orientata alla ripresa. Abbiamo riaperto biblioteche e sedi, quelle dichiarate agibili, già pochi giorni dopo le tragiche scosse, affittando nuovi spazi, mettendoci al lavoro per ripristinare gli edifici danneggiati. Grazie all’Ordinanza speciale firmata ad agosto scorso dal Commissario straordinario per la ricostruzione Giovanni Legnini, si apre un’ulteriore fase. Il provvedimento ha sbloccato circa 17 milioni di euro di interventi - ai 14 milioni previsti si ag-
giungono anche un paio di co-finanziamenti Ministero e Ateneo già approvati - e interessa cinque sedi: quella storica di Giurisprudenza, i palazzi Ugolini e Ciccolini, l’ex Tribunale in via Garibaldi e una palazzina in via Crescimbeni. A questi si aggiungono ulteriori interventi già in corso per un totale di 52 milioni di euro. L’Università di Macerata rappresenta, da sempre, un’eccellenza nel settore della ricerca e delle relazioni internazionali.
Quali sono le principali novità in cantiere in questo senso? Abbiamo programmi di scambio internazionale con oltre 150 Istituzioni europee e 50 extra-Ue, sei corsi di laurea a titolo doppio o multiplo con prestigiose Università europee. Dal 2011, in collaborazione con l'Office of Chinese Language Council International (Hanban) e la Normal University di Pechino, l’Ateneo gestisce l'Istituto Confucio, un luogo d'incontro tra la cultura cinese e quella italiana.
Per quanto riguarda la ricerca, l’Università fa parte di quattro Cluster Regionali per l'innovazione ed è membro del Netval Research Universities Network. Ci concentriamo su tecnologia e innovazione, dal punto di vista delle scienze umane e sociali, collaborando con le imprese. Ogni anno numerose borse di dottorato sono co-finanziate dalle aziende per sviluppare progetti comuni di ricerca applicata. Fabrizio Baleani
I corsi del nuovo anno accademico
Che fare? Il quesito non corrisponde soltanto al titolo di un incendiario e noto saggio rivoluzionario, ma contrassegna dubbi e speranze di una generazione di studenti in attesa di un futuro. Per anni il tasso di istruzione terziaria dei giovani, nel Belpaese, ha collocato la penisola agli ultimi posti nelle classifiche comparate dell’Ue, divenendo la spia di una sfiducia diffusa verso istituzioni in grado di formare competenze ampie e solide, ma incapaci di riflettersi sulle reali necessità del mondo produttivo. Oggi, l’attivazione di virtuosi processi d’innovazione e la capacità di intuire e preparare le figure professionali che popoleranno i prossimi decenni, autorizzano un maggiore ottimismo su una decisa inversione di tendenza, anticipata, già da molti lustri dall’Ateneo maceratese. Nell’atmosfera unica di un campus quasi interamente racchiuso nel centro della città, l’Università di Macerata offre, infatti, tredici corsi di laurea triennale, due a ciclo unico e quindici magistrali. Tra le novità di quest’anno, il primo corso triennale in lingua inglese in studi giuridici comparati denominato “International, European and Comparative Legal Studies”, che permette di acquisire un background educativo forte e unico focalizzato a livello internazionale e di rafforzare le proprie conoscenze attraverso stage in Italia e all'estero. In linea con una tradizione che si rinnova è anche il percorso in “Consulente giuridico per lo sport”, con stage e laboratori guidati da professionisti di società di calcio, basket e volley. Infine, il corso di laurea magistrale in storia si trasforma in “Storia e archeologia per l’innovazione”, con l’inserimento di contenuti propri dell’informatica e utili allo studio e alla valorizzazione del patrimonio culturale. Fabrizio Baleani
tecnoLogia La pandemia da Covid-19 ha avuto un grande impatto sulle nostre abitudini e ci ha visti adottare nuove tecnologie e nuovi comportamenti: il digitale ha così assunto un ruolo centrale nelle nostre vite. Il nuovo rapporto annuale “Digital Global Report 2021” ci offre una panoramica sul mondo digitale a livello globale e locale. I numeri evidenziano come le persone siano sempre più connesse ad internet e sempre più a lungo: hanno dovuto adattarsi a una “nuova normalità”, dove i vari dispositivi erano l’unico ponte tra se stessi e gli altri. La tecnologia è ciò che ci ha permesso di continuare a lavorare e rimanere in contatto col mondo esterno, per sentirci meno soli e condividere quella strana quotidianità. Stiamo quindi assistendo a un’evoluzione tecnologica rapidissima e senza precedenti che ha introdotto strumenti e servizi ai quali non potremmo più rinunciare. Nessuno, oggigiorno, riuscirebbe a resistere senza connessione internet o senza il proprio smartphone. Questo accadeva in parte anche prima della pandemia, ma ora è un effetto che subiamo all’ennesima potenza. Ma cosa è cambiato maggiormente? Con mezzo miliardo di nuovi utenti delle piattaforme social, 1,3 miliardi di anni spesi online e trilioni spesi su siti di ecommerce, nell’ultimo anno le tecnologie connesse sono diventate una componente sempre più importante della nostra vita quotidiana. Ci sono state crescite significative anche per quanto riguarda l'uso delle piattaforme social, dell’e-commerce, dei contenuti in streaming e dei videogiochi. Ecco velocemente alcuni dati: • nel 2020 sono oltre 1 milione le persone che si sono connesse ad internet per la prima volta; • i social hanno avuto oltre 2 milioni di nuovi utenti; • siamo connessi ad internet per oltre 6 ore al giorno e passiamo quasi due ore sui social, soprattutto da dispositivi mobili; • una persona su 4 ascolta regolarmente i podcast e oltre 4 persone su 5 giocano online; • più di 33 milioni di italiani hanno fatto acquisti online. A beneficiare di tutto ciò è stato ovviamente il mondo delle app, il cui uso è aumentato di circa il 40%. Tra le piattaforme più gettonate rimangono Facebook, Instagram, WhatsApp e YouTube. TitTok ha raddoppiato il numero di utenti, mentre la new entry è stata Telegram, come piattaforma di messaggistica che fa della privacy uno dei suoi principali punti di forza. Gli utenti di
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Uso e diffusione della tecnologia dall’inizio della pandemia queste piattaforme sono cresciuti moltissimo: siamo in 4,2 miliardi ad essere connessi tramite i social. In base al tempo medio speso su di essi (circa due ore e mezza al giorno), si stima che nel 2021 spenderemo, collettivamente, oltre 420 milioni di anni sui social. Anche aziende come Zoom o Google Meeting hanno visto aumentare il loro fatturato a dismisura e in pochissimo tempo, permettendo alle persone di incontrarsi virtualmente e di svolgere varie attività a distanza. Parlando invece di intrattenimento digitale, ossia streaming di film e serie tv, a crescere sono state le piattaforme di Netflix e Amazon Prime Video. Le persone hanno imparato ad acquistare sempre più su internet: durante il lockdown, l'online è diventato il primo canale di acquisto e questa tendenza sembra continuare anche ora. Non solo: tra corsi online, chat virtuali, sessioni di allenamento smart, consulenze
digitali e chi più ne ha più ne metta, ormai si può fare davvero di tutto senza spostarsi. Per non parlare poi dell’educazione scolastica, dove la didattica a distanza ha permesso di proseguire la formazione di bambini e ragazzi. Nei mesi di chiusura delle varie attività, abbiamo poi assistito al trionfo del food delivery: grazie ad app come Just Eat e Deliveroo, i ristoranti hanno continuato a prestare servizio ai propri clienti, trovandone al tempo stesso di nuovi. La diffusione della tecnologia durante questo periodo difficile ha quindi portato con sé grossi cambiamenti. Gli smartphone sono diventati uno strumento indispensabile e sono presenti nelle tasche e nelle mani del 97% di noi. Molte persone si sono avvicinate al mondo digitale, pur magari avendone poca conoscenza, e hanno scoperto le incredibili potenzialità di questi strumenti, che possono mantenere la loro utilità
TEMPO SPESO SUI SOCIAL DURANTE LA QUARANTENA Tempo medio (minuti al giorno) speso sui social network a Marzo 2020
26,4 20,1
WhatsApp 17,9
YouTube 13,3
Messenger 10,7
Tiktok 7,1
Instagram Telegram
3
+ 49% + 81% + 30% + 57% + 31% + 10% + 10%
1,1
+ 18%
1,1
+ 29%
0,7
+ 8%
FONTE COMSCORE MMX MULTIPLATFORM, MARZO 2020
Contenuti digitali
anche una volta che la pandemia sarà del tutto finita. Internet permette non solo di entrare in contatto con altre persone in modo semplice e immediato, ma lo fa con un dispendio di risorse più basso: servono meno tempo, meno energia e meno soldi di quanto non sarebbero necessari per raggiungere un determinato luogo di incontro fisicamente. Inoltre, la possibilità di non avere confini in tutto ciò che si fa è sicuramente un vantaggio incredibile che la pandemia ci ha fatto riscoprire. Il mondo del lavoro è completamente cambiato: con lo smart working, chiunque può lavorare in qualsiasi posto e rivolgersi a clienti in tutto il mondo, senza limiti geografici. Anche se in molte aziende i dipendenti sono pian piano tornati a lavorare in ufficio, le persone si aspettano possibilità di lavorò più flessibili (molti dichiarano di voler lavorare da casa più spesso). Questa tendenza, inoltre, ha fatto aumentare la domanda di attrezzature e tecnologie per l'ufficio a casa, come i software di videochiamate. Dall’altro lato, è vero che la tecnologia si è messa così un po’ “in mezzo” alle nostre relazioni interpersonali: preferiamo mandare un vocale su whatsapp o fare una videochiamata, piuttosto che bere un caffè con un amico al bar vicino a casa. Ci ha reso anche tutti un po’ più pigri: che senso ha andare in palestra, spostarsi con la macchina, ecc. se si può fare tutto comodamente dalla propria casa? Per cui, se è vero che il progresso tecnologico ha permesso di comunicare di più e più velocemente fornendo mezzi e opportunità per mettersi in contatto con altre persone, facendoci sentire meno soli durante la pandemia, ha anche creato una situazione in cui le comunicazioni sono sempre più a distanza e sempre più silenziose. In generale, quelle che qualche anno fa erano già le maggiori tendenze verso una sempre più diffusa digitalizzazione, sono semplicemente state spinte alla massima velocità dalla situazione difficile che abbiamo vissuto durante il lockdown. Allo stesso tempo, è facile immaginare come alcuni settori, ad esempio l’educazione o il lavoro digitale, continueranno il loro percorso verso un'innovazione continua e sempre più necessaria in questo particolare periodo storico che stiamo vivendo. Ora, man mano che ci lasceremo questa esperienza pandemica alle spalle, sta sicuramente a noi saper sfruttare tutto ciò che la tecnologia può offrirci di buono, rimanendo sempre consapevoli dei suoi limiti. Valerio Fioretti
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SViLuppo
MICAM: il calzaturiero vira decisamente verso il green Dati incoraggianti dal Salone mondiale che si è svolto a Milano. Nei dati export del primo semestre, Macerata segna il +28,7% rispetto al 2020, anche se ancora negativo rispetto ai livelli pre pandemia Nella primavera-estate 2022 indosseremo ai piedi sempre più pellami provenienti dal mondo vegetale o con colorazioni naturali, privi di quelle componenti chimiche potenzialmente nocive per l’ambiente. I fondi e le suole saranno invece ricavati da materiali recuperati, elementi che in passato erano non riutilizzabili.
sciamo ad adattarci meglio alle situazioni emergenziali, andando incontro alle necessità degli imprenditori. Il Micam 2021 ha seguito questo solco ed è andato bene. La pandemia ha lasciato a casa buyer storicamente di rilievo, come russi, cinesi e americani, ma in fiera abbiamo rivisto girare clienti motivati, giunti da diversi Paesi europei: Germania, Francia, Belgio, con una interessante crescita del mercato elvetico».
Con lacci di cotone e la predominanza di fibre tessili di origine bio, come lo juta. Insomma, l’attenzione per il mondo green è al centro di processi di trasformazione che toccano pure il comparto della calzatura e il Distretto Fermano-Maceratese sta virando verso questa direzione. Questo cambio di rotta lo si è respirato tra i padiglioni del Micam 2021, il salone leader mondiale della calzatura. Un rinnovamento che non è semplicissimo perché dispendioso, tanto che le aziende, dove possibile, lavorano step by step. Creando, intanto, linee di prodotto parallele. È un programma inevitabile: il rispetto per l’ambiente passa da un’esigenza dettata dalle richieste di mercato. Gli imprenditori lo sanno e vogliono cogliere ogni opportunità per una pronta ripartenza. La fiera milanese, in scena a settembre scorso, è stata per gli addetti ai lavori una boccata d’ossigeno e i bilanci sono tutto sommato positivi. «Meglio delle aspettative», dicono in molti. Ad incoraggiarli sono soprattutto i dati sull’export presentati durante il Salone da Assocalzaturifici. Le analisi parlano di un primo semestre 2021 con diversi segni positivi. L’export marchigiano recupera il 13,3% e, a la congiuntura si ripercuote a cascata a livello provinciale: Macerata marca un +28,7%
+13,3% l’export marchigiano sul 2020, Fermo un +9,1% e Ascoli Piceno un +1,8%. Bene, sì, ma la flessione rispetto ai livelli pre-pandemia è ancora forte. Macerata limita le perdite con un -13%, vanno male Fermo e Ascoli Piceno (rispettivamente con il 27,4% e il -34,4%). Ora, però, le imprese cercano di vedere solo la parte piena del bicchiere. Moira Amaranti è la presidente nazionale della Calzatura di Confartigianato. «Siamo partiti con molte preoccupazioni, ma anche con la gioia di rivivere finalmente dal vivo l’esperienza in fiera – dice – . È chiaro a tutti come la situazione sia ancora estremamente delicata, ma quel che abbiamo visto nelle tre giornate di esposizioni ha dato sicuramente un po’ di sollievo agli imprenditori. Il primo bilancio, a caldo, è quindi buono. La soddisfazione arriva proprio nell’incontro
con i buyer. Anche se sembrano aver raggiunto il Salone in numero inferiore rispetto ad altre edizioni, sono motivati e interessati. Non è un Micam per curiosare, ma per stringere accordi commerciali». Confartigianato è dunque soddisfatta dell’organizzazione e della “forte sinergia che si è creata tra gli enti pubblici e privati, con presenze importanti già dal taglio del nastro della rassegna. Tutti hanno dimostrato la propria vicinanza alle questioni care alle piccole imprese, ascoltando le esigenze di una categoria che ha voglia di mettersi alle spalle questo brutto momento”. Anche Confartigianato Imprese Macerata, Ascoli Piceno, Fermo coglie l’ottima sinergia tra gli enti, considerandola di buon auspicio. «Con queste collaborazioni - spiega Paolo Capponi, responsabile Ufficio Export - riu-
Non solo Micam, perché la Settimana della Moda milanese si è accompagnata ad altre importanti Expo, tra le quali Mipel (fiera della pelle e degli accessori), The One (il salone del prêt-à-porter) e Linea pelle. «Tutte manifestazioni che ci hanno riportato segnali importanti di ripresa - ragiona Capponi, puntando l’accento anche sulla “Questione Verde” - . Le collezioni stanno avendo una forte attenzione green e i nuovi progetti sposano il trend. Le imprese stanno investendo moltissimo nell’adeguare le singole produzioni alle richieste del mercato di riferimento, non dimenticandosi delle proprie origini e del posizionamento. Il Made in Italy, che è uno stile non duplicabile, si sta sposando a un’innovazione in ottica ambientale, senza snaturare l’essenza della qualità che ci ha resi famosi nel mondo. La costruzione della calzatura sarà quindi in futuro molto più complessa. E, certamente, impegnativa in termini economici». Ma così è. Gli imprenditori dovranno tener conto di questa “bio-riconversione” produttiva, la direzione è stata già tracciata dal mercato. Guardando infine all’aspetto glamour del Micam, la collezione primavera-estate 2021 si caratterizzerà da un’esplosività di colorazioni e le sneakers ne faranno da padrone.
Coldiretti: servono più Francesco Fucili è il presidente provinciale di Coldiretti Macerata. «L’Italia - le sue parole - ha un territorio variegato, ma a livello occupazionale c’è un fattore che collega tutti, dal Trentino alla Sicilia: la stagionalità di molte produzioni. Il Governo deve ascoltare le istanze e darci gli strumenti utili per seguire l’andamento del nostro lavoro». Fucili, cosa intende per stagionalità? «Ci sono mansioni che durano tutto l’anno, penso al comparto zootecnico, altre hanno una stagionalità, con picchi occupazionali. Come nella coltivazione degli ortaggi, o nella vendemmia. Per ovviare a questi picchi di richieste in passato potevamo utilizzare strumenti di flessibilità molto utili. I voucher erano nati proprio per dare possibilità alla forza lavoro di trovare occupazione stagionale. Poi, purtroppo, altri settori hanno abusato di tali strumenti, che sono stati eliminati. Un errore».
flessibilità e meno burocrazia
Francesco Fucili presidente provinciale Coldiretti
Il Covid-19 come ha influito sull’occupazione in agricoltura? «Tante mansioni stagionali sono svolte da manodopera straniera, perché ci sono italiani che scartano queste nostre occupazioni a prescindere. Si sono formati quindi lavoratori specializzati provenienti dall’Est Europa, dal Nord Africa o dall’Asia. Con i flussi d’ingresso bloccati dal Covid, negli ultimi tempi abbiamo fatto fatica a reperire figure indispensabili. Oggi stiamo tornando alla normalità, ma ci sono colleghi che ancora trovano difficoltà. Quanto agli agriturismi, lamentano il fatto che non si trovino figure professionali specializzate
sulle produzioni locali e del territorio (come sommelier o camerieri)». E poi ci sono i giovani… «Sì, in tanti stanno investendo in agricoltura. A tal proposito c’è un bando in partenza legato al Piano di Sviluppo Rurale della Regione Marche. Ci aspettiamo molte domande, soprattuto da residenti nell’area di Macerata e della costa: i territori del cratere hanno già avuto accesso ad altri finanziamenti». Quale ricetta per creare lavoro? «Servono strumenti di flessibilità (che sono tutt’altro che incentivi al “lavoro nero”, anzi), una maggiore sburocratizzazione per semplificare le assunzioni e agevolazioni per chi assume o insedia giovani nella propria attività».
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ScuoLe
Provincia: 8,3 milioni di euro per l'edilizia scolastica Maxi finanziamento ricevuto per adeguamento e miglioramento sismico del Liceo Artistico e dell’Istituto Agrario ■ Due maxi finanziamenti per la Provincia di Macerata, destinati all’edilizia scolastica. Ben 8,3 milioni di euro che saranno utilizzati per i lavori di adeguamento sismico del Liceo Artistico “G. Cantalamessa”, che si trova in via Cioci e per i lavori di miglioramento sismico dell’edificio che ospita l’Istituto Agrario “G. Garibaldi”. L’intervento del Liceo Artistico, molto corposo per complessivi 5,4 milioni di euro, è diviso in due stralci distinti, con canali di finanziamento diversi, ma che necessariamente sono coordinati tra di loro. Il primo progetto esecutivo, che ha definito compiutamente l’intervento da realizzare dal punto di vista architettonico, strutturale e impiantistico, prevede l’inserimento di ritegni dissipativi nell’edificio, ovvero delle travi che hanno la capacità di migliorare la risposta si-smica dell’intero stabile. Il Liceo Artistico si sviluppa su un terreno di forte dislivello e pertanto è organizzato per macrocorpi, quattro per la precisione, più la palestra, disposti a quote altimetriche differenti, per seguire le curve di livello del pendio. I vari corpi sono poi collegati da una scala centrale. Questo primo stralcio, già in corso dall’estate, ha un valore di 860mila euro e viene finanziato con i fondi della regione Marche destinati all’edilizia scolastica. A questo lavoro si aggiunge il secondo progetto di ben 4,6 milioni di euro, reso possibile grazie alla partecipazione, da parte della Provincia di Macerata, a un avviso del Ministero dell’Istruzione (MIUR) per interventi in materia di edilizia scolastica, per la gestione dei fondi strutturali per l’istruzione e l’innovazione digitale. Questo secondo stralcio, per quanto riguarda la fattibilità economica, è stato infatti inserito nel portale del MIUR
Antonio Pettinari Presidente della Provincia di Macerata 5,4 milioni di euro per il Liceo Artistico G. Cantalamessa
2,9 milioni di euro per l’istituto Agrario G. Garibaldi
per la richiesta di finanziamento nell’ambito degli interventi di manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico delle scuole superiori di province e città metropolitane. Dopo la sua approva-zione, con decreto del Presidente, la Provincia lo ha incluso tra gli interventi riferiti al bi-lancio dell’Ente 2021. In questo caso, il progetto prevede tutti gli interventi di adeguamento sismico dei vari corpi, oltre alla palestra e alla scala di emergenza, con opere di demolizione e ripristino, non-
ché la realizzazione della nuova scala centrale che collega i corpi stessi. All’Istituto Agrario “G. Garibaldi” vanno invece quasi 3 milioni di euro. L’intervento, contemplato nel programma triennale delle opere pubbliche dell’Amministrazione provinciale, è stato finanziato con i fondi regionali derivanti dalle economie scaturite dalla realizzazione delle opere post terremoto 1997. Il finanziamento è stato concesso due anni fa dalla Regione Marche; subito dopo è iniziata la progettazione
esecutiva a cura dei tecnici della Provincia. Il progetto, dopo aver ottenuto la validazione, a seguito dell’approvazione del presidente Pettinari è stato trasmesso all’ufficio appalti per le necessarie procedure di affidamento dei lavori. Nel dettaglio, l’intervento riguarda la demolizione della copertura esistente e di tutti i solai con conseguente ricostruzione dei piani esistenti con solai in acciaio e un nuovo tetto. Inoltre, sarà effettuata un’opera di sottofondazione su tutto l’edificio con la realizzazione di micropali;
saranno inserite cerchiature e architravi in acciaio e realizzato un intonaco armato. Questi interventi strutturali comporteranno contestualmente altri molteplici lavori sulle finiture: la rimozione e la sostituzione degli infissi anche per il miglioramento dell’efficientamento energetico dello stabile; la realizzazione di isolamento termico “a cappotto” esterno per l’efficientamento termico; il rifacimento di tutti gli impianti idrico-termico-sanitario-elettrico-antincendio, nuovi pavimenti e tinteggia-ture, nuovi servizi igienici e nuovi discendenti. «Si tratta di lavori corposo che rinnovano completamente le scuole - afferma Pettinari -. Con questo ulteriore intervento prosegue l’azione costante dell’Amministrazione provinciale ai fini del miglioramento di tutte le scuole superiori del capoluogo e che contraddistingue da sempre l’attenzione all’edilizia scolastica. Un sentito ringraziamento a tutta la struttura che sta lavorando a numerosi progetti impegnativi, soprattutto in questo ultimo periodo».
DIECI MILIONI DI EURO – per realizzare la Scuola innovativa Nove milioni e settecentomila euro. Ecco il finanziamento per la costruzione della scuola innovativa che è stato concesso alla Provincia di Macerata. L’ente provinciale ha infatti partecipato al bando “Scuole innovative” del MIUR e dopo essersi classificato tra i primi in Italia, il primo nelle Marche, ha ricevuto la conferma dell’importante finanziamento. «Non sono risorse legate al terremoto, né investimenti previsti per il Covid-19 o quelli straordinari per l’edilizia scolastica: si tratta di un ulteriore canale di finanziamento che la Provincia ha saputo cogliere con il suo ufficio tecnico - afferma il presidente Antonio Pettinari . Un bando nazionale a cui l’Amministrazione si è fatta trovare pronta e ha risposto inviando un’idea progettuale». La nuova scuola, che prevede oltre alle aule anche la costruzione di
numerosi laboratori, è su due piani per un’area di 4 mila metri quadrati, e potrà ospitare circa 500 studenti; sarà posizionata nella stessa zona dove si trova l’Istituto Agrario di Macerata. «Per il nuovo edificio che, di fatto, ci permetterà di avere tutti gli spazi necessari per le scuole di questa città - prosegue Pettinari - non verrà occupato suolo ulteriore; infatti sarà realizzato in un’area dove già ci sono degli edifici fatiscenti che saranno demoliti. La noti-zia del finanziamento è una delle più belle che siano mai arrivate in questi anni: quella che era una speranza, una prospettiva, oggi è diventata una certezza». Il presidente ripercorre l’iter del bando indetto nel 2014. «All’origine ci hanno assegnato 4,5 milioni di euro che però erano insufficienti per costruire questa scuola, ma siamo an-dati
avanti con le procedure, incaricando la società che successivamente aveva vinto il bando, sempre indetto dal MIUR, per redigere il progetto preliminare. Quindi con il Mini-stero abbiamo avviato un confronto, partecipando a numerose riunioni, per ottenere più risorse e finalmente siamo arrivati alla conclusione di questo percorso. Scuola innovativa perché porta delle novità da un punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico, dell’efficienza energetica e della sicurezza strutturale e antisismica, ed è caratterizzata dalla presenza di nuovi ambienti di apprendimento e dall’apertura al territorio. Ora valute-remo se la progettazione sarà interna all’Ente, come stiamo facendo fino ad oggi con i nuovi campus scolastici post terremoto, oppure esterna. Poi decideremo anche a quale istituto destinarla, nel 2014 la pensammo per il Bramante».
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LaVori
Ex-Upim: lavori in fase conclusiva Posizionate in Galleria del Commercio le nuove vetrine, via le impalcature. L’opera di riqualificazione procede veloce. Cardinali: «Contatti per i locali interni»
le nuove vetrine lungo la Galleria del Commercio
lavori in esecuzione lungo Corso Matteotti
■ Nuova vita per i locali ex Upim di corso Matteotti e Galleria del Commercio. Finalmente, dopo molti lustri in cui quel grande contenitore è rimasto chiuso e in stato di abbandono, la città si riappropria di un luogo che per tanto tempo è stato punto di riferimento per i maceratesi, ma anche per tante persone provenienti dai paesi dell’hinterland.
Merito della società Cardinali Marco e C. Sas che ha fortemente creduto in questa iniziativa: dapprima ha acquistato i locali e ha poi dato il via all’intervento di riqualificazione che si avvia alla conclusione che prelude poi la destinazione d’uso dei diversi piani dello stabile. Al termine dei lavori lo stabile sarà riqualificato coerentemente con tutto il complesso strutturale della galleria: infatti i lavori riguardano pavimentazione, opere murarie, infissi e azioni sulla facciata della Galleria del Commercio. Nelle ultime settimane l’ex Upim non ha più impalcature
e pannelli di compensato ma vetrine. Almeno nel lato in fondo a Galleria del Commercio. Le nuove strutture stanno prendendo forma e a breve saranno pronte ad ospitare attività, per lo più negozi, secondo le intenzioni di Mauro Cardinali, l’imprenditore che ha rilevato la struttura e provveduto al restyling. La conclusione dei lavori permetterà la riapertura dell’importante complesso nel cuore della città destinato a diventare un centro commerciale naturale. «Siamo a buon punto dell’intervento di riqualificazione degli spazi – afferma lo stesso Marco Cardinali - abbiamo già posizionato le prime vetrine nella parte posteriore dell’edificio. Per quanto riguarda la parte principale del locale che si affaccia su corso Matteotti, è molto appetibile e ci sono anche grandi aspettative. Siamo in attesa di fare la scelta migliore, c’è un gruppo importante che si è mostrato interessato e aspettiamo a giorni la risposta. Nella parte sottostante abbiamo ripulito gli ambienti, stiamo risolvendo la problematica di infiltrazioni di acqua e ci sarà quindi un progetto per questa area sottostante di corso Matteotti. In base alle richieste che avremo, effettueremo la successiva suddivisione dei locali. Nella parte dietro, come da programma, ci sarà la suddivisione in quattro locali: lo spazio principale che dà su corso Matteotti sarà utilizzato completamente da un’attività importante che farà da vetrina dell’intero complesso. È chiaro che per arrivare a questo ultimo step di ristrutturazione ci sarà un periodo di stand by per capire come procedere e come meglio completare l’intervento». Al Comune di Macerata è stato donato l’ultimo piano della struttura che si affaccia su via Armaroli, e ora si attende di conoscere le intenzioni dell’Amministrazione per sapere ciò che sarà realizzato in quegli spazi. Questo perché alcuni lavori debbono essere fatti contemporaneamente su più piani dello stabile. In più, c’è la situazione legata al vecchio montacarichi interno che dovrebbe diventare un ascensore di collegamento tra il parcheggio di Rampa Zara e la Galleria del Commercio. Quello che è certo è che non ci sarà nessun nuovo ristorante all’ex Upim. Mauro Giustozzi
Cantiere attivo per San Giovanni Partito l’intervento per il recupero post terremoto della Collegiata cittadina, compresi l’oratorio e l’edificio annesso. Previsti 18 mesi di lavori per 2,3 milioni di euro ■ È il cantiere in attività più grande della città. In questi giorni lo si vede anche dai paesi circostanti per via della grande gru che è stata montata per entrare nel vivo della ristrutturazione della Collegiata di San Giovanni, in piazza Vittorio Veneto. Nel giro di circa un anno e mezzo (ma non si escludono tempi più lunghi, la concessione di occupazione del suolo pubblico terminerà il 31 dicembre 2022 e riguarda una parte della piazza regolamentata ad area pedonale, e una parte degli stalli di sosta nelle vicinanze del sagrato della chiesa, per un totale di 422 metri), il centro dovrebbe ritrovare uno dei suoi simboli più importanti e la chiesa sarà anche la cattedrale sostitutiva in attesa che venga recuperato il Duomo, anch’esso danneggiato dal terremoto del 2016. Ad aggiudicarsi l’appalto è stato un raggruppamento di imprese formato dalla Edil 93 srl di Recanati, Eures Arte srl di Roma e dalla Eredi Paci Gerardo srl di Macerata: ribasso d’asta del 12,6% che porta i lavori a un costo finale di circa 2,3 milioni di euro. Tempo previsto per l’opera 420 giorni consecutivi dalla consegna del cantiere. Il restauro della chiesa di San Giovanni è il risultato di una bella collaborazione tra Diocesi, Comune di Macerata e Regione Marche, per restituire alla città un luogo significativo della sua storia e della sua cultura che potrà in futuro svolgere un prezioso servizio sia alla comunità credente che a quella civile. L’importanza del recupero della Collegiata di San Giovanni ha un valore non solo per la Diocesi, che riaprirà una delle chiese più importanti del capoluogo, ma la struttura potrà svolgere il ruolo di cattedrale supplente, fin quando non sarà riaperto il Duomo, per il quale si prevedono tempi più lunghi, e potrà fungere allo stesso tempo da aula magna per l’Università di Mace-
rata, vista l’inagibilità del San Paolo, o auditorium per il Comune, piuttosto che spazio di esposizione per l’Accademia di Belle Arti. Il progetto di recupero e riqualificazione che è stato redatto dalla Diocesi è destinato a consentire l'apertura del complesso prevedendo il consolidamento strutturale e il miglioramento sismico per riparare i danni prodotti dal sisma 2016, con particolare riferimento alla grande cupola emisferica e alla facciata monumentale sulla piazza oltre che il recupero degli apparati decorativi e la rifunzionalizzazione degli impianti tecnologici. In particolare, per quanto riguarda il complesso edilizio della Collegiata San Giovanni, i lavori di recupero e riqualificazione riguarderanno non solo la chiesa ma anche l’oratorio e l’edificio annesso, contiguo alla Biblioteca Mozzi Borgetti. Nei diversi incontri avvenuti tra la Diocesi e il Comune, per valutare la riqualificazione complessiva della città, anche in funzione della riapertura e restituzione alla stessa di uno dei suoi più importanti monumenti, si è verificato il trasferimento alla Diocesi di alcuni locali posti a confine tra le due proprietà, la possibilità di un utilizzo congiunto di altri per la riqualificazione e valorizzazione di entrambi gli immobili, i lavori da eseguire, i conseguenti oneri da sostenere. Quando c’è stato il terremoto ad agosto 2016, era in atto nella chiesa un intervento di riparazione con miglioramento sismico. Il progetto prevedeva opere per 800 mila euro, di cui 650 mila euro da contributo della Regione e 150 mila da contributo della Diocesi. I danni prodotti dal sisma 2016, concentrati questa volta sulla cupola emisferica e sulla facciata, non interessate dal precedente intervento, hanno impedito il completamento dei lavori, e comportato la chiusura anticipata. Mauro Giustozzi
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SociaLe
Anffas, una perla nei servizi sociali della nostra città Reagire contro il vuoto, battersi, superare l’isolamento». Lo vive e lo spiega così l’imperativo etico e il dovere umano che ha saputo trasfigurare la fatica tramutandola in coscienza e la necessità, imparentandola al coraggio. Lo sente e lo restituisce in questo modo il suo impegno allergico ad ogni retorica e colmo d’esperienza.
Intervista a Marco Scarponi, presidente Anffas Onlus, centro che fornisce prestazioni a circa 450 bambini e ragazzi
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Marco Scarponi presiede l’Anffas Macerata, cellula cittadina e provinciale, ormai cinquantaquattrenne, dell’omonima associazione nazionale sorta nel 1958 ad opera di una mamma capace di organizzare la più vasta e combattiva comunità di genitori dedita alla protezione dei diritti d’inclusione sociale dei propri figli diversamente abili e all’aiuto a tutte le famiglie nella medesima situazione. Un’esperienza nata a Roma e poi estesasi in tutta la Penisola sino a radicarsi all’ombra dello Sferisterio a partire dal 1967.
Una vasta e combattiva comunità di genitori dediti alla protezione dei diritti d’inclusione sociale dei propri figli diversamente abili
«Da quella data - spiega Scarponi mamme e papà di ragazzi con disabilità intellettiva e relazionale decidono di gestire autonomamente servizi a sostegno dei propri figli. A partire dai primi anni Settanta, l’Anffas ottiene dal Ministero della Sanità la convenzione per svolgere il servizio di riabilitazione rivolto a soggetti con disabilità psichiche, fisiche e sensoriali. Fin da subito l’Associazione si occupa di riabilitazione intesa come intervento rivolto alla persona nella sua globalità e pertanto si dota delle prime figure professionali. Dal 1998 è avviata l’attività semiresidenziale per rispondere alle esigenze dei giovani che al termine della scuola dell’obbligo necessitano di interventi educativi-riabi-
Marco Scarponi presidente Anffas Onlus litativi in grado di potenziare le loro autonomie personali e sociali. Nel 1998 viene aperta la prima comunità alloggio per i ragazzi che hanno perso i genitori e per i quali l’Associazione diviene una vera e propria famiglia. Dagli anni 2000, la struttura nazionale cambia paradigma amministrativo e viene conferita piena autonomia patrimoniale e gestionale alle realtà locali. La svolta “federalista” è culminata con la nascita dell’Anffas Onlus di Macerata e l’accreditamento istitu-
zionale per servizi riabilitativi e sanitari». Quali iniziative caratterizzano oggi la vostra azione? «Oggi il Centro gestisce un servizio diurno che ospita quotidianamente più di 50 ragazzi impegnati in attività educative e riabilitative, due Comunità socio educative-riabilitative dove vivono 17 ragazzi e un Centro ambulatoriale che eroga annualmente più di 14.000 prestazioni riabilitative di tipo
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fisiatrico, logopedico, psicologico e neurologico rivolte principalmente all’età evolutiva a, complessivamente, circa 450 bambini e ragazzi». Altri progetti? «Al di fuori dell’accreditamento portiamo avanti attività ad hoc contro la dispersione e la povertà educativa, inoltre, il personale specializzato supporta la famiglia sia nel percorso riabilitativo, sia occupandosi di
garantire l’inclusione scolastica o lavorativa dei ragazzi. Quest’ultimo aspetto ci impegna moltissimo. Abbiamo costituito una cooperativa di tipo b con 11 dipendenti, il 30% dei quali rientra nella legge 328 sui lavoratori svantaggiati. Sono attivi 8 tirocini di inclusione (quattro operanti tramite una convenzione con il Comune di Macerata). “TuttoIncluso” è inoltre un negozio, nel cuore del centro storico, in Corso Matteotti, gestito da persone con disabilità dov’è possibile accettare sia numerosi prodotti gastronomici, gustose eccellenze del territorio, sia numerose tipologie di creazioni artigianali realizzati in laboratorio. Inoltre, mi lasci parlare di un’iniziativa che riguarda il “Dopo di noi”, ossia pone al centro la formazione dell’autonomia nella persona con disabilità, volgendo lo sguardo a quando chi si è preso cura di lei non sarà più in grado di farlo. Un appartamento in cui alloggiano quattro persone che lavorano e apprendono come gestire la casa, i ritmi della giornata, il tempo libero». Esistono particolari criticità del territorio maceratese per quanto riguarda l’inclusione ? «Le criticità sono simili in tutti i luoghi e dipendono dal fatto che i più non vivono la situazione in prima persona e non ne hanno, quindi, piena contezza. Inoltre, c’è sempre la preoccupazione che la crisi economica sottragga risorse ai diritti. Per includere, occorre capire, oggi più che mai. Nell’Anffas ciascuno di noi conosce esattamente la questione perché la vive, la tocca, ne è attraversato». Fabrizio Baleani
Un progetto unico: Una vela per tutti
■ Un sogno, la Regata del Conero. Due imbarcazioni, quelle fornite dalla Four Sailing di Marina Dorica. Gli equipaggi, formati esclusivamente da ragazzi e adulti con problematiche psichiche, fisiche o sociali. Si è conclusa con un primo e un terzo posto nella categoria vele bianche e la conquista del trofeo Rotary la partecipazione di “Una vela per tutti” alla Regata del Conero del 28 settembre, il progetto unico in Europa realizzato dal Marina Yacht Club di Ancona in collaborazione con l’Anpis Marche presieduto da Gianluca Brilli, di pro-
le onde, gli spruzzi sul viso, l’odore di salsedine unito al silenzio del mare ed ai versi dei gabbiani sono i farmaci più efficaci per l’equipaggio, totalmente «Il progetto Una vela per tutti, salda- autonomo nella sua navigazione. mente sostenuto dall’Area Vasta 2, è straordinario - spiega Brilli - attra- «I risultati hanno evidenziato una drastica diminuzione dei ricoveri – verso l’attività in barca migliora spiega la dottoressa Jessica Grelenormemente la condizione dei loni, supervisore del progetto pazienti». un miglioramento dello stile di vita e La cooperazione sulla barca a del benessere percepito, sia negli vela è totale e coinvolge l’attenutenti sia negli operatori. Il risultato zione di ogni membro dell’equidà spazio a nuove prospettive di lavopaggio per mantenere alta la velocità del mezzo. Il rumore del- ro con gli operatori sanitari, specie fessione assicuratore maceratese, ma impegnato nel sociale proprio con la sua associazione di inclusione sociale attraverso lo sport.
per la prevenzione del burnout». Proprio per compredere le modalità operative ad Ancona nell’ultima settimana di settembre, con il progetto Sport for Learning sviluppato dall’Anpis tramite la responsabile Bruna Franzinelli, sono arrivate delegazioni di altri paesi europei (Germania, Regno Unito, Slovenia e Romania) e di altre regioni italiane per scambiarsi informazioni e buone pratiche sulla gestione e sul trattamento delle malattie mentali. Quest’anno, inoltre, l’Anpis ha festeggiato i 20 anni di attività
con una grande manifestazione in Puglia, a Pugnochiuso: «Abbiamo creato varie attività dedicate al mondo dello sport - spiega il presidente Brilli - in quanto l’attività fisica, meglio se non competitiva, migliora la comprensione dei problemi e dei bisogni dei soggetti con disagi mentali, e la creazione di approcci pedagogici innovativi. È stata una settimana molto soddisfacente poiché abbiamo coinvolto oltre 300 persone nel segno dell’inclusione e della cooperazione». Marco Ribechi
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Società
Caro metano, mi costi quanto la benzina Interviene la presidente Federconsumatori Macerata Cristiana Tullio: «Chiesti controlli per capire se ci sono delle irregolarità» In sostanza, se il metano costa come la benzina, perché acquistare una macchina a metano che costa di più, così come la manutenzione? È chiaro che urge correre ai ripari e pensare alle soluzioni. «Vanno adottate politiche di sistema tese a contenere gli aumenti - conclude Tullio -. Se ragioniamo anche sui rincari delle bollette di luce e gas, che hanno generato un panico generale per l’entità dell’aumento, è evidente che serve un intervento strutturale, di lunga durata.
■ Chi, a inizio ottobre, è andato a fare il pieno di metano per il suo automezzo è rimasto piuttosto sorpreso. Il carburante, quotato sotto all’euro, in un solo giorno, era schizzato a 1,250 e dopo pochi giorni addirittura a 1,5 euro, in qualche caso allo stesso livello della benzina. Il tam tam pieno di rabbia degli automobilisti corre sul web e sui social: cosa sta accandendo? «È la domanda che ci siamo posti quando abbiamo visto che, in alcune zone, dei distributori vendevano il metano a 0,98 euro mentre altri già stavano a 1,49 - dichiara la presidente provinciale Federconsumatori Macerata, Cristiana Tullio -. Perché, se cresce il prezzo delle materie prime, l’aumento non è stato generalizzato? Questa anomalia, oltre alle tantissime segnalazioni che ci sono arrivate, ci ha spinti subito a denunciare quanto sta accadendo e abbiamo scritto alla Guardia di Finanza, al Mise per la sezione che si occupa dell’osservatorio dei prezzi dei carburanti, al Prefetto e all’antitrust chiedendo di effettuare
dei controlli per capire se ci siano delle irregolarità». Un andamento allarmante, dovuto all’aumento delle quotazioni del gas (per quanto riguarda il metano) e dei prezzi di contratto per ottobre per il GPL che, a ruota, ha seguito il trend dell’aumento, che segna una stangata vera e propria per le famiglie. Un rincaro che si aggiunge a quelli, non digeriti, previsti nelle prossime bollette di luce e gas con impennate fino al 40% che fanno temere un inverno più freddo di quanto ci si potesse aspettare. «Il problema del settore energetico - prosegue la presidente Tullio - può avere conseguenze importanti per tutti. Pensiamo ai trasporti, alle flotte a metano: questo aumento può avere una ripercussione importante sui trasporti stessi, pensiamo ai bus ecologici ad esempio presenti a Macerata, sia sui beni di consumo perché la distribuzione diventa molto più onerosa. Se pensiamo poi alla transazione ecologica, questo forte aumento rischia di influenzare delle scelte».
Quanto fatto nell’ultimo trimestre è una soluzione tampone che ha mitigato i costi, ma occorre mettere in campo delle misure più determinate. Prendiamo la bolletta: paghiamo una cifra importante che non dipende dal fornitore, perché è uguale per tutti. Sono oneri di sistema che devono essere rivisti e, inoltre, anche modulati per fasce di reddito. Altro punto è la revisione delle accise e dell’iva, eliminando l’applicazione di quest’ultima su altre tasse: tutte componenti che pesano. Bisogna dare risposte per tutelare le famiglie più vulnerabili e arginare il fenomeno della povertà energetica. Qualcosa viene fatto attraverso i bonus sociali, sconti attivi in bolletta dal primo gennaio 2021 che vengono inseriti in automatico in bolletta a chi rientra nei parametri indicati, tra cui quello dell’ISEE. Questi bonus, che non tengono conto del tipo di immobile e del contesto locale di riferimento, si sono bloccate nei mesi scorsi ma da ottobre in poi saranno di nuovo applicati, con ulteriore sconto per il pregresso.
turiSMo e FragiLità ze e strumenti concreti per competere con successo nel nuovo mercato turistico. I singoli incontri si svolgeranno per tutto il mese di ottobre e vedranno 45 minuti di tavola rotonda e 15 minuti di confronto con gli interventi del pubblico.
■ Ai blocchi di partenza “Antifragile”, il percorso di co-creazione della destinazione turistica Marca Maceratese organizzato da Expirit per MaMa, la rete dei 55 comuni della Marca Maceratese. In un momento storico in cui il turismo sta cambiando, conoscere le nuove dinamiche e aprire lo sguardo al futuro rappresentano fattori irrinunciabili per il territorio del Maceratese, ferito dal sisma prima e, come gli altri, dalla pandemia poi. “Antifragile”, il titolo del percorso, va oltre il concetto di “resilienza” ed evoca la definizione del matematico libanese Nassim Taleb secondo il quale “antifragile” è colui che sa trarre vantaggio dai momenti di difficoltà e di incertezza, non soltanto per resistere o adattarsi al cambiamento, ma anche per migliorare se stesso e la propria condizione. Le 7 tavole rotonde on-line in cui è articolato vedranno speaker di calibro nazionale e internazionale confrontarsi su visioni, nuove tenden-
Il percorso è infatti dedicato a tutti gli amministratori, gli operatori e gli appassionati del territorio della provincia di Macerata e nasce dalla volontà di coinvolgere la comunità locale in un processo di vera e propria cocreazione della Marca Maceratese come destinazione turistica sostenibile e inclusiva, capace di valorizzare i singoli sforzi degli attori del territorio. Il programma è estremamente ricco e stimolante: testimonianze da parte di destination manager di caratura internazionale, startup di successo, docenti universitari, esperti di comunicazione e imprenditori che si sono distinti per la qualità e l’innovatività dei propri servizi.
Gli eventi saranno trasmessi in diretta sulla pagina Facebook e sul canale You Tube di MaMa Marca Maceratese
Servono misure che perseguino gli obiettivi dell’efficientamento e del risparmio energetico, senza cadere nella contraddizione di frenare, a causa degli aumenti, lo sviluppo delle fonti energetiche pulite».
Lo Yoga é la scienza dell’evoluzione ■ Il nostro metodo, sintesi del Tantra e dello Yoga di Patanjah, assomma gli aspetti positivi dell'uno e quelli più proficui dell'altro unendoli in un unico sinergico approccio, il Tantra Yoga. Il sentiero di Patanjali si basa sull'osservanza di Yama e Niyama, precetti e regole che seppur moralmente validi, con il solo aiuto della volontà, risultano difficili da seguire e da realizzare. Essi rappresentano un tentativo di soffocamento dell'ego che rimarrà in un costante stato di latenza. Anziché reprimere i desideri e le emozioni derivanti dal nostro ego, il Tantra propone di riconoscerle, accettarle e consapevolmente trasformarle verso fini più elevati. Il Tantra Yoga apre a tutti, con il proprio percorso, una via liberatoria adatta a chiunque e rispettosa della libertà individuale, punto cardine e irrinunciabile del pensiero tantrico. Con la pratica costante e conti-
nuativa di tecniche mirate, di origine empirica quindi induttiva, sotto la guida di un insegnante esperto in materia, l'energia vitale accumulata viene progressivamente incanalata, modificando la persona dall'interno attraverso l'azione diretta sul micro RNA, portando ad un naturale risveglio spirituale e ad una maggiore propensione ad azioni positive che sostengono la propria evoluzione spirituale; questo permette una completa catarsi fisica, mentale e spirituale. La liberazione catartica, così attuata, oltre ad una efficace purificazione permette anche un accumulo e un primo controllo dell'energia vitale in tutto il corpo. Inoltre le asana proposte quali esercizi fisici di ricarica, hanno un'azione globale ed distica sulla persona aventi il preciso scopo di rendere il corpo permeabile e ricettivo all'energia vitale, ricaricandolo; questo oltre
ad apportare consistenti vantaggi alla salute offre un aiuto determinante per tutti i passaggi successivi di Pranayama, Pratyahara, Dharana cioè il controllo dell'energia vitale mediante il processo respiratorio. Alla luce di quanto sopra illustrato, Yama e niyama anziché essere il punto di partenza, con il Tantra Yoga diverrano invece il traguardo. Alla luce di quanto sopra, il nostro massimo impegno personale è di trasferire queste conoscenze nel cuore della vita quotidiana affinché ne diventino il timone. L’impegno di vivere in costante presenza mentale e spirituale è certamente un compito arduo; perciò a maggior ragione chi si incammina su questa strada conviene che segua passo passo le istruzioni di un insegnante e non dimenticare mai che “natura non facit saltus”. Imparare a guardarsi da fuori, senza
attaccamento o coinvolgimento conduce, dopo una giusta pratica, a scrostare la mente e il corpo da numerose sovrastrutture. I nostri centri di pensiero sono plastici, malleabili, e da loro dipende la salute fisica del nostro corpo e l’evoluzione spirituale del nostro essere. Dunque abituiamoci a pensare allo yoga come ad una doccia quotidiana che libera sia dagli impedimenti contingenti (che ci frustrano nei nostri rapporti economici, sociali, politici) sia dalle più radicate (e spesso incrollabili) convinzioni. L’evoluzione biologica è figlia dell’evoluzione spirituale; già da sola questa affermazione dovrebbe infondere entusiasmo nei ricercatori. L’evoluzione è open source, per usare la terminologia informatica: l’apporto di un praticante va a beneficio di sé e degli altri nella stessa misura. Perciò vivere “yogicamente” è una pratica
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scientifica di igiene fisica, emotiva, mentale e spirituale che si compie su di sé, sapendo che ogni sforzo va automaticamente a beneficio della famiglia umana e di tutti gli esseri che vivono nell’universo. In particolare le tecniche da noi proposte sfondano il muro della errata convinzione che molti hanno, di essere impotenti di fronte al proprio karma. Coltiviamo il nostro futuro in ogni momento: nell’educazione dei figli, nell’alimentazione, nella pratica del silenzio interiore, nella coltivazione accorta dell’intuizione, e vedremo che il futuro è molto più vicino di quanto si possa pensare. Accademia di Scienza Yoga per INFO 333 3979499 www.yogascienza.it
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Orientamento- Formazione per qualifica e specializzazione- Abilitazioni- Aggiornamento permettono a chi cerca, vuol cambiare, ha perso il lavoro, di orientare il proprio futuro verso scelte che spesso richiedono sacrifici anche grandi ma che gratificano e permettono di “spendersi”.
Ma quali sono “le carte” vincenti? Sicuramente il “partire da se”, la piena consapevolezza dei punti di forza personali e professionali, la certezza di valere come essere umano unico e non replicabile, lo spirito nel voler spendere il proprio cammino nel passaggio meraviglioso della vita non facendosi guidare dagli eventi ma usando “il tempo” per realizzarsi.
Condividere questo lavoro con uno staff eccezionale mi ha permesso nel tempo di essere sempre al centro dei cambiamenti e di offrire servizi di qualità e, lo voglio ripetere, mettendo sempre al centro la persona come risorsa primaria!
Non è facile partire da questo in un mondo dove, da sempre, si parte dal “titolo” seguito dal “posto”, meglio se pubblico cosi “sicuro”.
Dott.ssa Adele Maria Pia Pirro
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una radio itaLiana
Una storia iniziata 45 anni e pienamente attuale: Radio Nuova Strumento di espressione per i giovani, nel corso dei decenni ha rappresentato una palestra di formazione per molti giornalisti che qui hanno avviato il proprio percorso. News e produzioni per un filo diretto con la città ■ «Le persone, le loro passioni, i sogni nutriti, le inquietudini, il cuore colmo di richieste, le visioni del mondo degli individui in carne ed ossa. L’informazione che non ne tenga conto, anzi, che non metta al centro l’uomo, è spesso soltanto chiacchiera, magari non disgiunta da una certa grazia o gradevolezza, ma senza coscienza, senza l’impegno di scandire la voce vera di una comunità». Con parole attente a cercare e ordinare i ricordi, Nazzareno Tiberi, narra l’itinerario storico e la missione editoriale dell’unica e inimitabile emittente radiofonica maceratese, capace di ritagliarsi un ruolo essenziale in tutto il territorio, di stimolare e formare le consapevolezze, d’inventarsi e confermarsi come riferimento profondo e vivace della dialettica cittadina da ormai nove lustri. Era infatti il 10 ottobre del 1976, quando, dallo spunto tratto da un breve scritto sulla nascita di un’analoga avventura milanese, sorse “Radio Nuova”. «L’idea mi venne da alcuni amici cattolici del capoluogo lombardo - ricorda Tiberi -, e anche per iniziativa di Don Giancarlo, sacerdote che guidava un gruppo di Comunione e Liberazione. Ottenemmo dal Vescovo Monsignor Carboni, ricordato ancora oggi con gioia ed affetto, in due o tre mesi, appena un paio di stanze della parrocchia di San Giovanni. Rapidamente fummo inondati d’entusiasmo: diventammo lo strumento d’espressione adatto all’effervescenza creativa di una marea di giovani intenti a fare di un microfono lo strumento d’una vitale esperienza cristiana, ricca di musica, d’approfondimenti, d’inchieste, di confronti». Era il preludio ad orizzonti più ampi. «Il successo della nostra iniziativa s’estese a tal punto che nacque una cooperativa per la gestione dell’emittente, installammo i nostri studi nel più spazioso Palazzo Sarnari, invitati da Don Primo Piccioni, innovammo le tecnologie esistenti rimpiazzandole con altre più agevoli ai fini dell’aumento sostanziale del numero delle dirette. Nel corso dei decenni abbiamo rappresentato una palestra di formazione per molti giornalisti che hanno iniziato con noi e sono approdati a testate prestigiose, come Fulvio Fulvi de “L’Avvenire”.
Nazzareno Tiberi tra i fondatori di Radio Nuova e oggi Presidente
10 ottobre 1976 una storia iniziata nella Parrocchia di San Giovanni
Negli ultimi vent’anni - prosegue Tiberi, uno dei fondatori di quest’antenna libera e genuinamente corsara - dopo l’ultimo nostro trasferimento al Seminario Domus San Giuliano, sono ancora più numerose le trasmissioni quotidiane e gli eventi speciali. Dalla rassegna stampa locale delle 8,30 alle interviste, i servizi, le dirette per alcuni eventi, le cronache, i notturni del giovedì sera, il Pellegrinaggio a piedi MacerataLoreto i consigli comunali, le elezioni amministrative».
Afferma Roberta Foresi che da tempo, con professionalità, competenza e gusto per la sperimentazione dirige i servizi giornalistici ed è direttore responsabile: «Ricordo bene i miei inizi qui: maggio 1994, prima esperienza da praticante giornalista. Tempi lunghi per buttar giù un testo. Davanti a me la macchina per scrivere. Ho iniziato così, con le conferenze stampa che mi portavano in un mondo nuovo rispetto all'Università, quello reale, dove però si impara tanto. Sono bastati pochi mesi per passare al computer che ha accelerato tutto. E poi internet, la pagina informativa sempre aggiornata, quella Facebook, Instagram, la radio in streaming, un periodo di presenza su un canale tv. Oggi è la sfida del digitale a tenere banco. Radio Nuova Macerata è pronta ad affrontarla. È una strada in salita per noi, la radio comporta sempre maggiori costi. Ma ci sostiene la consapevolezza che la radio continua a essere un media di riferimento, lo testimoniano i sondaggi. La radio tiene perché è multiforme. Perché ha un fascino suo che mantiene intatto dal 1897 quando un italiano, di nome Guglielmo Marconi, la brevettò». Conclude l’attuale presidente Tiberi che rammenta i progetti con le istituzioni scolastiche ed accademiche, un ultradecennale sito di news e le innumerevoli produzioni che fungono da filo diretto con la città: «Il nostro legame con Macerata è intatto ed unico, dopo 45 anni, perché riusciamo a rendere protagoniste le persone, con particolare attenzione all’associazionismo e a chi si occupa delle fragilità dei più deboli attraverso il volontariato. Tra le novità annoveriamo la lettura della Costituzione italiana, a cura di Morena Oro, operazione potenzialmente adatta anche al palcoscenico dei media nazionali, oggi colpevolmente distratti sull’argomento, e la trasmissione “Qual è il problema”, in grado di affrontare con semplicità e chiarezza questioni cruciali della vita cittadina interrogandosi, al contempo, sulla loro reale entità». Nell’attuale polifonia dell’infotainment ubiquo, a reti e frequenze (abbastanza) unificate, l’eccezione è una Radio intelligente, radicata, popolare, capace di spingersi oltre la solita musica, di conoscere sul serio gli altri aldilá dei fasulli volti di pixels, di farsi motore concreto di convivenza. Fabrizio Baleani
PREVENZIONE E SALUTE
LA MEdICInA OGGI SI POnE L’OBIETTIVO dI TROVARE APPROCCI InnOVATIVI PER FACILITARE IL PROCESSO dI dIAGnOSI PRECOCE
MaMMografia 3d con toMosintesi: ecco La riVoLuzione Questo nuovo esame semplicemente “vede” in maniera più chiara, nitida e accurata il seno risultando contemporaneamente meno doloroso poiché riduce al minimo la compressione (solo su 4 punti e non su tutta la mammella) quanto basta per stendere il tessuto mammario.
MaMMografia: il passaggio dalla foto 2d al vidEo tridiMEnsionalE Tutti i mammografi compreso il digitale ci danno un’immagine fotografica, statica, 2D di un organo 3D come la mammella che viene esaminata nel SUO INSIEME con sovrapposizione di tutte le strutture e questa sommazione può mascherare o nascondere una lesione soprattutto se di piccole dimensioni. La tomosintesi fornisce immagini 3D della ghiandola “tagliata” in strati o sezioni di 1 mm dal movimento del tubo. Si ottiene così un’immagine DINAMICA 3D della ghiandola, una specie di VIDEO che ci permette di esaminare la mammella nella sua unità e in sezioni millimetriche, con possibilità di liberare da ogni sovrapposizione lesioni anche minime.
prEcisionE, accuratEzza, sErEnitÀ – la tomosintesi: • migliora la diagnosi differenziale tra le lesioni benigne e maligne; • ottimizza le distorsioni parenchimali e le lesioni tenuemente radiopache; • riduce la percentuale di falsi positivi e negativi e quindi dei RICHIAMI, per cui se ne auspica l’utilizzo nei programmidi screening.
MaMMografia con toMosintEsi E la MaMMografia digitalE tradizionalE: quali le differenze? Entrambe le tecniche sono digitali. La mammografia con tomosintesi, pur erogando sostanzialmente la stessa dose di radiazioni assorbite, offre un miglior risultato diagnostico. Con questa tecnica è infatti possibile studiare la mammella anche nella terza dimensione (la profondità) evitando la sovrapposizione delle strutture ghiandolari della mammella. Il risultato finale è una maggiore accuratezza diagnostica con possibilità di individuare lesioni meno evidenziabili con la mammografia tradizionale, che possono rimanere nascoste sotto il tessuto ghiandolare normale. Di conseguenza si riducono i risultati falsamente positivi,
un ESAME COn un MACCHInARIO dI MAMMOGRAFIA 3d COn TOMOSInTESI erroneamente considerati patologici, che richiedono la ripetizione dell’indagine o ulteriori approfondimenti diagnostici che possono generare ansia nelle donne.
Quali vantaggi • il posizionamento della mammella è più confortevole e flessibile, a vantaggio delle donne diversamente abili e in carrozzina;
• L’apparecchio guadagna in profondità (fino a 2 cm in più) con visualizzazione ottimale del tessuto retromammario e del prolungamento ascellare; • Meno doloroso di una mammografia standard poiché con la tomosintesi la compressione è ridotta al minimo (solo su 4 punti e non su tutta la mammella) quanto basta per stendere il tessuto.
MaMMografia 3d con toMosintEsi: Ecco i risultati dElla ricErca condotta dal “Hospital of tHE lE principali univErsity of pEnnsylvania” indicazioni tErapEuticHE • Le mammelle dense mal esplorabili con mammografia standard (in questi seni la tomo, eliminando le sovrapposizioni, ha individuato il doppio dei tumori) • le mammelle operate • tumori multicentrici; • microcalcificazioni con ottimale analisi morfologica.
Lo studio americano ha permesso di concludere che la nuova metodica mammografica è più efficace nel diagnosticare lesioni al seno rispetto alla tradizionale: • 41% in più di tumori al seno invasivi localizzati • 15% in meno di richiami per indagini diagnostiche aggiuntive a causa causa di probabili falsi negativi • 29% in più di ‘veri’ carcinomi mammari riscontrati
aLcuni conSigLi utiLi
Quando Fare una MaMMograFia?
Avere una familiarità con una patologia oncologica o la presenza di altri fattori di rischio cambia l’età in cui è il caso di iniziare a fare mammografie con cadenza regolare. Se ci sono fattori di rischio è il caso di effettuare la prima mammografia tra i 35 e i 40 anni. A questa età potrebbe essere utile svolgere una prima mammografia di riferimento. A questa età si potrebbe optare per un’ecografia mammaria (è basata su ultrasuoni) che vanno a evidenziare eventuali lesioni benigne, come cisti e fibroadenomi. Tra i 40 ed i 49 anni la maggiore densità del seno può si consiglia la ripetizione dell'esame ogni 24 mesi. In presenza di
fattori di rischio è meglio eseguire una mammografia di controllo una volta all'anno. I tumori sono sensibili alla presenza di estrogeni che poi calano dopo la menopausa. Dopo i 50 la densità del seno diminuisce e l’esame va comunque ripetuto ogni due anni oppure con tempistiche diverse in base all’indicazione del medico. Dopo i 70 anni va eseguita ogni 12 mesi: la diagnosi inoltre risulta ancora più attendibile ed accurato per la minore consistenza del tessuto mammario che si presenta più ricco di tessuto adiposo e più povero di tessuto ghiandolare.
Ricordiamo ancora una volta che la mammografia è fondamentale nella prevenzione del carcinoma mammario. I tempi vanno rispettati, senza lasciar passare troppo tempo tra un esame e l’altro. Segnate in maniera scrupolosa le date per non ritardare l’esame successivo. Se trovate delle anomalie dovete parlarne con il medi-
co, chiedendo magari aiuto per imparare l’autopalpazione. Se avete delle protesi segnalatelo al momento della mammografia, per verificare che il centro sia adatto anche al vostro caso. Ricordate di portare le indagini precedenti per un eventuale confronto. Ma soprattutto ricordate di avere cura di voi !
ASSOCIATI FISIOMED S.r.l. Fisiomed Sforzacosta via Giulio Natali 1 - Macerata Tel 0733 20 28 80 www.associatifisiomed.it
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teatro e concerti
Gli spettacoli da ottobre Otto compagnie per la Rassegna Perugini ■ Torna al Teatro Lauro Rossi la Rassegna Nazionale d’Arte Drammatica “Angelo Perugini”. La rassegna parte domenica 24 ottobre e dopo 8 spettacoli, selezionati tra le migliori compagnie non professionali d’Italia, si concluderà il 30 gennaio 2022. Per l’edizione che festeggia i 53 anni della manifestazione, l’assessorato alla Cultura del Comune di Macerata, in collaborazione con il Teatro Oreste Calabresi e la Compagnia Filarmonico Drammatica “Andrea Caldarelli”, presenta un programma di sicuro interesse, in sintonia con le tendenze drammaturgiche sia classiche che contemporanee. La Rassegna gode del patrocinio della Regione Marche, della Provincia di Macerata, dell’Università e dell’Accademia delle Belle Arti di Macerata, dell’ARCI, della U.I.L.T. Marche e della FITA Marche. «Felice di aver contribuito a riportare a Teatro una rassegna storica per la città di Macerata e per gli appassionati del mondo teatrale – interviene l’assessore alla Cultura, Katiuscia Cassetta – , che con passione e impegno si adoperano perché anche le compagnie non professionali abbiano spazio e possibilità di esprimersi. In un anno complesso abbiamo provato a conciliare le varie istanze, capire e sciogliere nodi, aiutare e sostenere tutti. Ci auguriamo di trovare sempre più spazio e risorse per chi si impegna a favore della collettività con spirito di collaborazione e rispetto di tutti». Si inizia il 24 ottobre con un classico del primo novecento: Miseria e nobiltà di Eduardo Scarpetta, celebrato e riportato alle scene anche da Mario Martone con il recente film Adesso rido io. La Compagnia Masaniello di Torino torna felicemente a Macerata dopo i successi degli anni scorsi. Il 31 ottobre è la volta di un testo di Luigi Lunari tradotto in tutto il mondo: Nel nome del padre che la Compagnia La corte dei folli di Fossano (CN) presenta alla luce di tanti riconoscimenti in ogni
angolo della nostra penisola. Il 7 novembre la Compagnia Filarmonico Drammatica “Andrea Caldarelli” è in scena con uno dei capolavori pirandelliani, Così è (se vi pare). Una delle opere più appassionanti nelle quali l’autore parla del relativismo conoscitivo e psicologico in cui si fonda il suo pensiero.
Il Teatro Lauro Rossi ospita le rassegne di musica e teatro
Domenica 14 novembre si ha una nuova compagnia alla Perugini, il Gruppo “Einaudi-Galilei” di Verona che presenta la famosa commedia Rumori Fuori scena di Michael Frayn, un classico inglese di fine secolo scorso da cui fu tratto anche un film di successo. La Rassegna riprende domenica 28 novembre con un testo di Stefano Massini, che con Processo a Dio affronta un tema che tocca la sensibilità di molti spettatori. L’Accademia Francesco Campogalliani di Mantova, altro gradito ritorno alla Rassegna, presenta un lavoro intenso e di elevato spessore artistico. Il mese di dicembre è dedicato alle feste natalizie per cui la Rassegna Perugini torna domenica 16 gennaio con una brillante commedia presentata dall’Associazione Teatrale Agorà di Potenza Picena, Serata omicidio di Giuseppe Sorgi.
Protagonisti ad ottobre il pianista Benedetto Lupo e la FORM diretta da Alessandro Bonato
Domenica 23 gennaio, al Lauro Rossi, c’è la Bottega dei RebArdò di Roma, vincitrice nel 2019 con “Ben Hur”, che presenta Sugo finto, un’altra spassosa commedia di Gianni Clementi. Il 30 gennaio si chiude la Rassegna con la Premiazione dei migliori spettacoli alla quale segua il Teatro Oreste Calabresi che presenta un’opera classica di Euripide: Elettra.
Gli spettacoli hanno inizio alle 17.30.
I concerti di Appassionata ■ Il massimo cittadino, il Teatro Lauro Rossi, è tornato palcoscenico anche della stagione di Appassionata. Dopo il debutto di domenica 26 settembre con il recital interamente dedicato a Bach di Filippo Gorini, figura emergente del pianismo italiano, e il concerto dell’11 ottobre, sono altre due le date in programma: giovedì 14 ottobre alle 21 torna a Macerata Benedetto Lupo che si esibisce al pianoforte insieme alla FORMOrchestra Filarmonica Marchigiana con la direzione di Alessandro Bonato; giovedì 28 ottobre il violoncellista Michele Marco Rossi propone il suo "Intelletto d'amore (e altre bugie)" con la voce di
Andrea Camilleri, in registrazioni inedite raccolte alcuni mesi prima della sua scomparsa, e la regia elettronica di Paolo Aralla, anche autore di alcune delle musiche. Anche novembre è un mese ricco di iniziative musicali di alto profilo per i concerti di Appassionata mercoledì 3 novembre "Étude FATAstique" - Creazione fantastiche del Quartetto F.A.T.A., in cui la formazione maceratese di flautiste si esibisce con la mise-enscène di Giorgio Degasperi, mentre venerdì 12 novembre in "Contrappunti lunari. Dialoghi semiseri sulla musica contemporanea" l'attrice Sonia Bergamasco e il pianista Emanuele Arciuli conducono il pub-
blico in una passeggiata poetica e musicale nei territori della modernità. Chiude il cartellone una vera e propria carrellata di stelle del firmamento classico internazionale: Gringolts Quartet giovedì 25 novembre, Alexander Lonquich in piano solo mercoledì 1 dicembre e Carolin Widmann al violino e Dénés Várjon al pianoforte sabato 11 dicembre, tutti e tre i concerti con inizio alle ore 21. La stagione 2021 dei Concerti di Appassionata è organizzata dall'Associazione Musicale Appassionata insieme all’Assessorato alla Cultura del Comune di Macerata, con il soste-
gno di Ministero della Cultura, Regione Marche, Istituto Confucio-UNIMC, Società Civile dello Sferisterio-Eredi dei Cento Consorti, APM, BCC Recanati e Colmurano. In collaborazione con Marche Concerti, Comitato AMUR, Consorzio Marche Spettacolo, Accademia di Belle Arti di Macerata e Marche inVita. Valli Pianoforti è partner tecnico. Un sentito ringraziamento va all'Università degli studi di Macerata, Mecenate Art-Bonus della stagione 2021 dei Concerti di Appassionata, e a privati cittadini che hanno scelto di sostenere Appassionata attraverso lo strumento dell'art-bonus. Per info www.comune.macerata.it e www.appassionataonline.it
testi a cura di Lorenzo Fava
CULTURA, SPETTACOLI, MOSTRE
COSA FARE A MACERATA TRA ARTE E COnCERTI: dA VEdERE LE ESPOSIzIOnI FREETyPE E FARE LIBERO E dA ASCOLTARE LA RASSEGnA jAzz
Mostre in città Curata da Sabino Maria Frassà, “Freetype” rimarrà aperta fino al 14 novembre. A palazzo Ricci, invece, da ottobre a gennaio è la volta di Maurizio Prenna, maceratese d’origine e romano di adozione, che con “Fare libero” è protagonista del nuovo ciclo espositivo promosso dalla Fondazione Carima, con il patrocinio della Regione Marche. La personale di palazzo Ricci racconta tutto il percorso artistico di Prenna che, come sottolinea il curatore Stefano Coletta, «sia per tecnica che per creatività, si nutre della dimensione libera dell’ispirazione e della sperimentazione contaminata da più codici espressivi».
Lorenzo Marini Fra le numerose attività culturali organizzate a Macerata per questo autunno, spiccano la mostra di Lorenzo Marini, “Freetype” e la personale “Fare libero”, aperta fino al prossimo gennaio a palazzo Ricci, di Maurizio Prenna. Lorenzo Marini è un designer pubblicitario che con “Freetype” vuole liberare le lettere dalla linearità e dal loro significato nella scrittura, celebrando la bellezza che è loro propria. Svincolati dall’appartenenza ad un alfabeto che li codifica e incanala le loro funzioni, i segni diventano opere d’arte. La mostra coinvolge palazzo Buonaccorsi e il Politeama a Tolentino, oltre che vari punti delle città in cui le “Lettere liberate” fanno capolino per stupire visitatori e passanti, invitando a riflettere sulle molteplici possibilità di interazione offerte dalla contemporaneità. L’artista milanese, nel definire le linee programmatiche del suo manifesto, dichiara che è necessario «liberare le lettere dalla loro funzione» ponendo attenzione alla forma del carattere che, prima di essere segno, é immagine. Fra giocosa concettualità e ricerca di caratteri innovativi, Marini si confronta con questi temi, propri della storia e della filosofia del linguaggio.
L’esposizione è articolata in sezioni che ne ricostruiscono l’opera poliedrica e che propongono le riflessioni dell’artista su alcuni grandi temi dell’esistenza: la vita e la morte, il passato e il futuro, la natura e la società, le presenze e le assenze. Nei quadri, nelle opere grafiche e nelle sculture in esposizione il visitatore trova l’essenza di Maurizio Prenna, un uomo e un artista in continua evoluzione, capace di mettersi in discussione, che cerca nel gesto produttivo le risposte ai propri interrogativi. Una città, Macerata, che continuerà a ruotare attorno al polo della cultura anche nel prossimo inverno.
MACERATA JAZZ Cinque importanti concerti per Macerata jazz, in programma dal 16 ottobre al 5 gennaio prossimo. La grande musica jazz torna a popolare il centro storico di Macerata nella formula ormai collaudata che mette assieme i concerti al Teatro Lauro Rossi e gli aperitivi musicali “Il Gusto del Jazz” nei locali del centro storico. I concerti si svolgono al Teatro Lauro Rossi e vedono in programma dalle ore 21.15 i grandi nomi del panorama jazz nazionale e internazionale.
Seamus Blake Si parte sabato 16 ottobre con Seamus Blake Quartet, con Seamus Blake accompagnato dal pianoforte di Alessandro Lanzoni, il contrabbasso di Giulio Scianatico e la batteria di Jorge Rossy.
Macerata Jazz si chiude il 5 gennaio con il concerto della Musicamdo Jazz Orchestra e la magnifica voce di Alessandra Doria. La big band marchigiana composta da 22 musicisti diretta dal Maestro Luca Pecchia presenta uno spettacolo di grande coinvolgimento ed energia, le più belle e conosciute canzoni natalizie riarrangiate in chiave swing. I biglietti per i singoli concerti e l’abbonamento alla stagione sono acquistabili alla Biglietteria dei Teatri situata in piazza Mazzini o sulla piattaforma web vivaticket.com.
Ospite della serata è Lorenzo Bisogno, vincitore del premio Urbani 2021. Si prosegue la sera successiva, il 17 ottobre, con il pianista Mike Melillo, pietra miliare del jazz internazionale e maceratese, in “Bopcentric”. Con lui Elio Tatti al contrabbasso e Giampaolo Ascolese alla bat-
Fabrizio Bosso Quartet Un’opera di Maurizio Prenna
The Flying Dutchman C’è tempo fino a 30 ottobre per visitare la mostra The Flying Dutchman dell’artista Fabrizio Cotognini. L’esposizione porta il visitatore a muoversi nelle sale dei Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi attraverso il gioco, la narrazione, l’antropologia, la contemporaneità, la rappresentazione e ovviamente la musica che tutto sublima: una sinestesia in forma pura che ha preso vita nel dialogo e nel lavoro tra l’artista e le realtà artigiane del territorio maceratese. Cotognini infatti, nato e cresciuto a Macerata, attraverso questo progetto vuole anche riportare alla luce la perizia e la maestria del saper fare della sua terra, ridefinendo i confini di una nuova geo localizzazione delle arti applicate dal respiro nazionale e internazionale. L’artista offre la sua visione dell’Olandese Volante, archetipo per antonomasia di chi per superare i limiti sfida sé
teria. Terzo appuntamento il 13 novembre quando ad andare in scena è Gianluca Petrella con “Cosmic Renaissence”. Con lui al trombone, salgono sul palco Mirco Riubegni alla tromba, Blake Franchetto al basso, Federico Scettri alla batteria e Simone Padovani alle percussioni. Domenica 21 novembre c’è il nuovo progetto in quartetto del trombettista Fabrizio Bosso che proprio a Macerata ha iniziato i primi passi della sua carriera artistica di successo, nel suo quartetto, tra gli altri, l’eccezionale pianista Julian Oliver Mazzariello.
stesso e Dio, con un tracciato narrativo che si snoda tra le sale del piano nobile di Palazzo Buonaccorsi, una delle testimonianze più importanti del tardo barocco. La mostra, attraverso un percorso immersivo costituto da disegni, sculture e installazioni, propone una trasposizione concettuale di un’opera letteraria storica, sulla scorta delle varie rappresentazioni e interpretazioni che sono state attribuite nel tempo a l’Olandese Volante.
Nell’immaginario collettivo diventa la nave fantasma capitanata da Davy Jones e Will Turner nel film Pirati dei Caraibi, ma è anche il dramma di August Strindberg. Così come la canzone dei Jethro Tull, che racconta l’impetuoso compimento dell’avverso destino di chi non cambierà il proprio modo di agire: «sarai l’Olandese / Galleggiando lentamente verso il mare / In una nebbiosa sofferenza». È il fumetto Zio Paperone e il vascello fantasma, e si invera nelle vicende di Silver Surfer e nel celebre cartone americano The Simpson (Frying dutchman). Ma diventerà anche il soprannome dei calciatori Marco van Basten e Robin van Persie, e ancora, iI romanzo di Joe Lansdale e di Enrico Palandri, così come lo leggiamo nelle opere di Osvaldo Licini, Willem van de Velde, Anselm Kiefer e Andreas Achenbach. Fabrizio Cotognini raccoglie tutte insieme queste rappresentazioni del-
l’Olandese Volante e dà loro voce all’interno di una storia senza tempo. The Flying Dutchman di Fabrizio Cotognini non è più, e non è soltanto, il Der Fliegende Hollander di Richard Wagner, rappresentato per la prima volta al Königlich Sächsisches Hoftheater di Dresda il 2 gennaio 1843, ma è un’opera corale che racconta una trasformazione sociale, un rinnovamento radicale della società, unendo visioni, citazioni, omaggi, scoperte e riscoperte di romanzieri, poeti, drammaturghi, cantanti, fumettisti, registi cinematografici e artisti. All’interno di una concezione del tempo ciclico, dove la tradizione storico-letteraria risorge dalle proprie ceneri nell’eterna ricerca dell’attualità, Fabrizio Cotognini dà forma a un’esperienza sensoriale unica, inclusiva e allo stesso tempo immaginifica ove è possibile riconoscersi nella figura leggendaria e archetipica dell’Olandese Volante.