ilNoncello notiziario di Pordenone aprile 2019

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Anno I n°2 (2°Pubb.) Aut. Tribunale di Pordenone: in attesa di registrazione Editore: Lime Edizioni srl - Direttore responsabile: Lara Zani ordine dei giornalisti della Lombardia n. 079093, Realizzazione grafica e concessionaria esclusiva di pubblicità: Lime Edizioni srl - Via A. Capecelatro, 31 - 20148 Milano - Tel. 02 36767660 www.limedizioni.com - info@limedizioni.com Tiratura: 26.000 copie

editoriale

LA CITTà CAnTIere Dal centro storico a via San Valentino e a via Cappuccini. Passando da via Montereale, dove giorno dopo giorno si sviluppano verso l'alto le strutture del nuovo ospedale e della Cittadella della salute. Senza contare i numerosi luoghi, pubblici e privati, in cerca di una nuova identità: siti di archeologia industriale come il cotonificio Amman o l'ex birreria di via Fontane, ma anche il centralissimo Castello, per il quale si pensa a un concorso d’idee. Per i prossimi due anni almeno, Pordenone sarà la città dei cantieri. E se nel quotidiano questo si traduce in disagi e seccature, è anche l'occasione per il capoluogo per provare a ripensarsi e cercare nuove vocazioni: la riqualificazione del centro “spinge” commercio e servizi in risposta alla crisi del manifatturiero, e il percorso a ritroso sulle tracce di Giovanni Antonio de’ Sacchis diventa anche un primo esperimento per una promozione turistica di respiro provinciale. (lz)

“eCCo L’ospedALe del FUTUro” Con il direttore generale dell’Aas5 Giorgio Simon abbiamo fatto il punto sui lavori in corso per la realizzazione del nuovo ospedale e anche sull’altro “cantiere”, quello costituito dall’imponente turn over del personale che riguarda anche numerosi primari.

completato nel 2021, con il collaudo nel 2022, mentre per la cittadella della salute – che gli sorgerà accanto e nella quale saranno riuniti una serie di servizi sociosanitari - il termine dei lavori è fissato nel 2020.

anni e mezzo – ricorda il direttore generale - abbiamo cambiato circa il 30 per cento del personale, ossia più di mille persone. Il problema principale è che abbiamo moltissimi primari da sostituire o che andranno sostituiti a breve”.

La fase più complessa sarà il trasferimento, per il quale Sul primo fronte, finora il si dovranno progettare cronoprogramma è stato modalità e tempistiche. rispettato: l’ospedale sarà Quanto al personale, “in tre

A questo si aggiunge, sul territorio, il “nodo” dell’imminente pensionamento di numerosi medici di base. ( Zani alle pagine 2-3)

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Agenda Mercato europeo dal 3 al 5 maggio 2019 Gastronomia e prodotti tipici da tutta Italia e dal mondo

La donna Art noveau dall’11 maggio al 21 luglio La rappresentazione della donna ai primi del Novecento

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LA CRISI, IL PIANETA ANZIANI E L’”EMERGENZA PROFUGHI”

UN ANNO DI LAVORI PER CAMBIARE IL VOLTO DEL CENTRO STORICO

DUE NUOVE CASE DI RIPOSO A VILLANOVA E A PORCIA

I primi 900 giorni delle politiche sociali

Tra fine aprile e maggio via alle opere in centro

In futuro l’addio a Casa Serena


2 sanITà Giorgio simon: “Verso un ospedale moderno” il direttore generale dell'a zienda per l'a ssistenza sanitaria 5 fa il punto sui lavori per la nuova struttura e la cittadella della salute: cronoprogramma rispettato e conclusione prevista nel 2021. Ma si pensa anche alla dotazione tecnologica e all’”altro cantiere”, quello del turn over del personale. intanto nel 2019 si festeggiano i 700 anni dalla fondazione del “Santa Maria degli angeli”: convegni e una mostra per celebrare lo storico compleanno virtù del ribasso d’asta. tutto nasce dal fatto che il contratto originario con le imprese che hanno ottenuto l’appalto [la Cmb di Carpi e la Polese di Sacile, ndr] prevedeva normali scavi, mentre nel corso dei lavori è emerso materiale di ogni tipo, che ha dovuto essere trattato come rifiuto speciale: di qui l’aumento dei costi. In ogni caso, non ci sarà alcuna ripercussione sui tempi futuri di realizzazione dell’opera, dal momento che si tratta di lavori già effettuati, dei quali la perizia prende semplicemente atto”.. Finora i principali disagi per l’utenza legati alla realizzazione del nuovo ospedale sono stati quelli dovuti alla costruzione del nuovo parcheggio: ci saranno altre fasi critiche?

I Un rendering del futuro ospedale di Pordenone

il più grande cantiere aperto in provincia: da una parte il nuovo ospedale, che sorgerà sul sito di quello attuale, dall’altra la cittadella della salute, nella quale saranno riuniti i principali servizi socio-assistenziali. Con il direttore generale dell’Aas5 Giorgio Simon abbiamo fatto il punto sui lavori in corso e anche sull’altro “cantiere”, quello costituito dall’imponente turn over del personale che riguarda anche numerosi primari.

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A che punto sono i lavori per il nuovo ospedale?

tanno procedendo secondo il cronoprogramma: nella parte vicina all’ospedale attuale si sta lavorando al secondo piano fuori terra. [l’intervista è stata rilasciata il 1° marzo, ndr] Analogamente, vanno avanti i lavori per la cittadella della salute. Quest’ultima dovrebbe essere completata nel 2020, l’ospedale nel 2021, con il collaudo nel 2022”.

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Come sarà strutturato? arà caratterizzato innanzitutto da una diversa distribuzione degli spazi. Al piano terra, in una lunga piastra che si allungherà su via Montereale, si troveranno tutti i servizi ambulatoriali e l’emergenza. Avremo poi ingressi differenziati: quello principale, sul lato dell’attuale parcheggio, sarà destinato ad ambulatori e ricoveri, mentre su vial Rotto ce ne saranno due distinti per l’emergenza e per le merci. In questo modo eviteremo che, come accade adesso, tutti gli utenti debbano usare lo stesso accesso, con i disagi che ne conseguono. Sarà un ospedale moderno, con camere a due letti e 40 camere con letto singolo, tutte con bagno e molto luminose, mentre adesso abbiamo alcune situazioni critiche, per esempio nelle Medicine, dove le stanze sono vetuste e i posti letto insufficienti

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Uno dei servizi più delicati e sempre “sotto osservazione” da parte dei cittadini è il pronto soccorso: come cambierà?

Il direttore generale dell’Azienda sanitaria 5 Giorgio Simon

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umenteranno gli spazi e ci saranno più box a disposizione. Inoltre sarà vicino a tutti i servizi che possono rendersi necessari, come l’Unità coronarica, la Stroke unit, le sale operatorie e così via. Tutta l’area del-

l’emergenza potrà contare su spazi più ampi. Ma le difficoltà del pronto soccorso attuale sono legate anche alla grande difficoltà di reperire medici di pronto soccorso, non soltanto qui, ma in tutta Italia. Al momento ne mancano sette, e lo stesso problema riguarda gli anestesisti. Questo è uno dei punti critici”. Che servizi ospiterà invece la cittadella della salute?

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a cittadella sarà collocata a nord e condivisa con il Comune di Pordenone, che vi collocherà i Servizi sociali e la farmacia comunale. Al piano terra ospiterà gli uffici distrettuali che avrebbero sede a Villa Carinzia ma che al momento sono temporaneamente sistemati nell’ex chiesetta dell’ospedale e quelli del Villaggio del fanciullo, la Guardia medica che si trova a Casa Serena e un raggruppamento di medici di medicina generale. Ai piani superiori, il Consultorio familiare, la Neuropsichiatria infantile e alcuni servizi di prevenzione come le vaccinazioni, la medicina sportiva e una parte delle attività veterinarie e altri servizi distrettuali quali la fisioterapia e attività infermieristiche. Si tratta di servizi che adesso si trovano a Villa Carinzia, al Villaggio del fanciullo e in via De Paoli e che in alcuni casi ci consentiranno dei risparmi in termini di affitti”. Nei giorni scorsi è stata approvata la terza perizia di variante, che prevede un aumento dei costi di oltre due milioni di euro: che cosa comporterà?

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isogna chiarire innanzitutto che i due milioni di euro in più rispetto al costo preventivato rientrano ampiamente nei risparmi ottenuti in

I disagio principale previsto per gli utenti era quello per l’indisponibilità del parcheggio, sostituito con quello in vial Rotto. Per quanto riguarda questo aspetto, gli spazi di sosta aumenteranno con la prosecuzione del parcheggio sotterraneo sotto la cittadella della salute. Altri disagi importanti per ora non ce ne saranno, anche se naturalmente dobbiamo cominciare a progettare modalità e tempistiche per il trasferimento dell’ospedale, che sarà la fase più complessa”. Una delle questioni da risolvere è il destino dei due vecchi padiglioni: quali sono le prospettive?

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’ aperto un tavolo con Comune e Regione sul futuro dell’attuale ospedale. Quel che è certo è che a noi serviranno dei posti letto per post acuti, ossia per persone dimesse dall’ospedale ma che non possono rientrare immediatamente a domicilio e che necessitano di restare vicino all’ospedale”. Oltre alla struttura, saranno rinnovate le apparecchiature: su quali dotazioni tecnologiche potrà contare il nuovo ospedale?

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bbiamo a disposizione sette milioni di euro per il cambio delle tecnologie, e procederemo attraverso l’attivazione di un gruppo tecnico che farà un piano accurato. Attualmente stiamo finendo la ricognizione delle apparecchiature che possono essere trasportate dal vecchio al nuovo ospedale e di quelle che invece andranno dismesse: si potrà per esempio trasferire una delle tac, così come la risonanza magnetica, che è stata appena rinnovata. Oltre a questo, l’altro tema chiave è quello dell’informatizzazione: occorre chiarire quale rete vogliamo e quali soluzioni tecnologiche”.


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sanITà L’altro grande “cantiere” è quello del rinnovo del personale: qual è la situazione attuale?

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n tre anni e mezzo abbiamo cambiato circa il 30 per cento del personale, ossia più di mille persone. Il problema principale è che abbiamo moltissimi primari da sostituire o che andranno sostituiti a breve. Le “caselle” da riempire sola mente a Pordenone sono quelle di anestesia e rianimazione – per la quale è già stato pubblicato il bando -, pronto soccorso e medicina d’urgenza, cardiologia, riabilitazione, nefrologia e dialisi, dermatologia, oculistica, laboratorio. E i tempi sono necessariamente lunghi: basti pensare che solo per arrivare alla pubblicazione di un bando occorrono cinque mesi. Ed è chiaro che, con i primari, cambia radicalmente la conformazione dell’ospedale: per questo sono scelte che devono essere di altissima qualità. Quelle fatte fino adesso hanno portato in Azienda figure professionali di altissima qualità, e i risultati sono evidenti dai dati”. A proposito di personale, un altro importante problema è l’imminente pensionamento di molti medici di base: qual è la situazione?

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ì, solamente quest’anno saranno sette i medici di medicina generale che dovranno andare in pensione per ragioni anagrafiche, ma potrebbero essere anche di più. Abbiamo già delle nuove assegnazioni su San Vito al Tagliamento e su Azzano Decimo e abbiamo risolto i problemi su Pordenone e Cordenons, ma entro il 2022 è previsto il pensionamento del 43 per cento dei medici di famiglia, con punte di 2025 per cento in un anno. Per ora, la Regione ha aumentato da 30 a 50 il numero dei partecipanti al corso triennale per formare nuovi professionisti. Per quanto ci riguarda, stiamo sollecitando i medici di medicina generale a informarci al più presto sulle loro intenzioni”. Nel 2019 cadono anche i 700 anni dell’ospedale “Santa Maria degli Angeli”: come saranno celebrati?

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700 anni sono un compleanno importante, e proprio adesso abbiamo cominciato a organizzare una serie di eventi. Si comincia da un convegno dei giovani pneumologi organizzato appunto a Pordenone e poi si proseguirà con una serie di altri convegni di tipo scientifico. Allestiremo poi una mostra e promuoveremo convegni di carattere storico. Vogliamo che sia un evento importante per il nostro territorio e per la Regione Lara Zani

IN QUESTE PAGINE: il cantiere dell’ospedale e della cittadella della salute e, sotto, il cancello dal quale è possibile osservare i lavori

Intanto è operativo il robot chirurgico In attesa del nuovo ospedale, la dotazione tecnologica si è arricchita con l’arrivo del robot chirurgico, consegnato a fine dicembre e operativo dal mese scorso. Il suo acquisto è stato perfezionato accendendo un leasing. L’apparecchiatura potrà realizzare circa 150-200 interventi all’anno e permetterà un’attività multidisciplinare, dalla chirurgia addominale all’urologia, dall’otorinolaringoiatria alla ginecologia. Il primo intervento è stato eseguito il 5 febbraio dall’équipe di urologia, guidata dal primario Oliviero Lenardon. Il robot chirurgico è stato acquistato in leasing, con un canone di 750mila euro e quota di riscatto finale da 20mila euro. A queste cifre vanno aggiunti i 449mila euro annui per l’acquisto del materiale di consumo, per un conto totale di un milione 200mila euro.

Sotto, il robot chirurgico e, qui accanto, il primario di Urologia Oliviero Lenardon, che con la sua équipe ha realizzato il primo intervento

Primo Intervento

5 febbraio


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dal Comune

IL vICesIndACo: “I prImI 900 gIornI nel socIale” l’assessorato affidato a eligio Grizzo è quello chiamato più di tutti a fare i conti con le conseguenze della crisi. Ma accanto alle tante richieste di aiuto da parte di cittadini costretti a fare i conti con la mancanza di un lavoro, di una casa o dei soldi per pagare le bollette ci sono anche le sfide della programmazione a lungo termine in settori molto delicati come quello dei servizi per gli anziani

Il vicesindaco e assessore alle Politiche sociali Eligio Grizzo

Il piano delle case di riposo per il “pianeta anziani” e il bando milionario per il welfare di comunità sul lungo termine. Ma anche l’emergenza quotidiana delle centinaia di cittadini che chiedono aiuto e la controversa questione dei richiedenti asilo. Il vicesindaco Eligio Grizzo fa il punto sui primi 900 giorni dell’assessorato alle Politiche sociali dell’amministrazione Ciriani.

Che situazione ha trovato, dal punto di vista sociale, quando si è insediato? Quali erano le principali problematiche da affrontare? no dei primi problemi che ho dovuto affrontare è stato quello del cosiddetto “camp Genova”: circa 25 stranieri espulsi dai progetti di accoglienza che vivevano nei parchi. Ho risolto il problema portando via la gente dai parchi e sistemandola inizialmente a Villanova, da giugno ad agosto. Da allora abbiamo cominciato l’operazione di pulizia del Bronx e dei parchi, sistemando i profughi grazie alla collaborazione della Caritas, delle parrocchie e di associazioni come l’Aifa, che li hanno ospitati per tutto il periodo invernale. Sono stati i primi interventi, che sono poi culminati,

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nell’aprile del 2017, nel trasferimento delle decine di persone che dormivano nel Bronx, che ha concluso la fase acuta del problema. Poi, con le cooperative, è iniziata la fase della cosiddetta “accoglienza diffusa” e, contemporaneamente, è stata riqualificata e inaugurata la Locanda Al sole, per offrire un primo ricovero a tutte quelle persone, italiane e straniere, che non hanno un posto in cui stare. Infine, per tutti, sono stati realizzati i programmi per l’”emergenza freddo” e l’”emergenza caldo”, portati avanti da una serie di associazioni che si mettono a disposizione per fornire aiuti – Aifa, Chiesa evangelica battista, Auser e Caritas - ma sempre con la regia del Comune e con i Servizi sociali. Sono servizi partiti nel 2016 e che continuano tuttora”..

e la possibilità di svolgere alcune pratiche dell’Ufficio anagrafe: si tratta di un’attività che funziona ancora e che serve alla popolazione. L’afflusso di utenti è continuo, anche se non enorme, perché i cittadini vi trovano alcuni servizi senza bisogno di recarsi in centro. Di recente, fra i servizi decentrati è stato inserito anche lo sportello di Pordenone tutela, che fornisce consulenza tecnica e supporto psicologico a persone alle prese con problemi patrimoniali e finanziari. Inoltre, sempre per quanto riguarda i quartieri, in questi anni è stato attivissimo il progetto “Genius loci”: a Vallenoncello ha collaborato a “Valle da sogno”, mentre a Villanova sono state ridipinte e abbellite con disegni le facciate delle ex centrali termiche”.

Accanto a queste ci sono però le “emergenze quotidiane”, legate soprattutto alla crisi economica. Che cosa le chiedono i cittadini che incontra?

È prevista l’apertura di servizi decentrati in altri quartieri?

n un anno, da giugno del 2017 a giugno del 2018, ho ricevuto circa cinquecento persone, e questo è un dato costante. Incontro persone che sono in fase di separazione e hanno il problema dell’affidamento dei figli, ma soprattutto persone che cercano un lavoro, che chiedono aiuti economici o di altro tipo, che rischiano di perdere la casa Ater o che vivono problemi legati alla disabilità. Le persone in cerca di lavoro vengono indirizzate a Orientalavoro; le altre, a seconda delle necessità, ai Servizi sociali”.

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Fra i primi interventi c’è stata anche la creazione dei servizi decentrati nei quartieri: come stanno funzionando? ono stati istituiti i servizi decentrati nei quartieri di Torre e di Rorai, con assistente sociale, vigile di quartiere

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uno dei servizi previsti nella “Casa delle attività” che realizzeremo a Vallenoncello, in via Prata, un progetto innovativo per il quale nel 2017 abbiamo ottenuto un contributo regionale di 900mila euro. La presenza dell’abitazione del custode ne fa un progetto di housing sociale, che si affianca al centro di aggregazione per ragazzi e a servizi decentrati sul modello di quelli presenti negli altri due quartieri”. Un altro progetto realizzato in questi due anni è quello dello studio medico solidale: quali sono i risultati?

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o studio medico solidale è stato realizzato, fra l’altro, anche grazie ai gruppi di lavoro di richiedenti asilo che avevamo a suo tempo allestito che, sotto la guida di un caposquadra italiano, hanno carteggiato il prefabbricato. Proprio in questi giorni abbiamo allargato la platea dei possibili utenti: prima il servizio era aperto a tutti i residenti dell’Am-


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dal Comune bito; ora a quelli dell’intera provincia di Pordenone. Inoltre, abbiamo alzato il tetto massimo dell’Isee da nove a 13mila euro. Ed è aumentato anche il numero di medici che vi operano, dalla decina iniziale ai 19 attuali. E non dimentichiamo che la struttura ospita, oltre allo studio medico solidale, anche undici associazioni di volontariato che operano nel campo sanitario Quante visite vi vengono effettuate e di che tipo?

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ell’ultimo mese, quello di febbraio, sono state effettuate 32 visite: di queste, la maggior parte – dieci – sono state visite oculistiche. Vi sono state poi sei visite ortopediche, quattro ginecologiche, tre psicologiche e una per ciascuno per una serie di altre specialità: dermatologia, cardiologia, endocrinologia, otorinolaringoiatria, gastroenterologia, nutrizionista, angiologia e pneumologia. Nei giorni scorsi, fra l’altro, abbiamo ricevuto una richiesta di informazione dagli uffici regionali per un Comune della provincia di Udine che sarebbe intenzionato ad avviare un servizio come questo. L’altro grande settore sul quale questa amministrazione è intervenuta è il “pianeta anziani”, in particolare con il piano per le case di riposo.

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bbiamo attivato il tavolo sulla residenzialità, che ha portato alla stesura del piano per le case di riposo e all’apertura del tavolo sulla caserma “Mittica”. A questo proposito, ho avuto recentemente un incontro con il generale Salvatore Farina, capo di Stato maggiore dell’Esercito, sull’ipotesi di edificazione di una nuova caserma in Comina, vicino a dove già si trovano il tiro a segno, la palestra, il campo sportivo, il centro di addestramento e i campi da tennis. Si tratta di un’area che è già sedime militare. Il generale Farina ha fatto una ricognizione per valutare l’ipotesi di realizzarmi una nuova caserma costituita da prefabbricati leggeri: in caso di costruzione di una nuova caserma, si potrà parlare di cessione della “Mittica” e del suo futuro utilizzo

Anziani da una parte e giovani dall’altra: cosa prevede il bando da un milione 300mila euro per il welfare socio-educativo recentemente assegnato?

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stato definito come una sorta di "piano regolatore sociale" per intercettare i fenomeni legati alle devianze e al disagio vissuti da famiglie e da minori. Il bando è stato vinto dalla Cooperativa Itaca per una durata di quattro anni rinnovabili e i destinatari sono tutti i cittadini, ma in particolare bambini e ragazzi di età compresa fra tre e 21 anni. Nel grande progetto rientreranno i servizi socio-educativi territoriali e per le famiglie, i Servizi sociali in rete - scolastici e di strada, come l'ex progetto Top, che in qualche modo si "sdoppierà" - e di animazione territoriale e comunitaria, come l’ex Genius loci. Ad attuarlo sarà Itaca con trenta operatori, mentre il tavolo di regia del Comune sarà costituito dal personale incaricato dei Servizi sociali del Comune e da quello della Cooperativa Itaca, che di volta in volta potranno coinvolgere l'Azienda sanitaria, il Centro di orientamento regionale o il mondo della scuola. Il servizio comunale si occuperà degli aspetti socio-educativi delle famiglie e dei minori, mentre le attività di animazione sociale e i servizi legati al mondo della scuola saranno in carico all'Aas5, con il coinvolgimento del Consultorio della Neuropsichiatria infantile e dei Dipartimenti di salute mentale e di prevenzione. Un altro aspetto importante saranno poi i servizi "tarati" sui quartieri. I ragazzi non saranno da considerare come "portatori di problematiche": in passato si affrontavano casi acclarati diventati già problematici, come l'eccessiva esuberanza a scuola di alcuni ragazzi. Con questo progetto si interverrà prima, con un'attività capillare attraverso la scuola e i soggetti aggregatori del territorio e dei quartieri. [l’intervista è stata rilasciata il 4 marzo]

Lara Zani

Palazzo Crimini, sede dei servizi sociali del Comune di Pordenone

Il SOCIALE in numeri MINOrI: 600 car telle sociali, di cui 270 disabili, un terzo stranieri, dei quali 350 provenienti da atti della magistratura; 50 interventi educativi e di sostegno economico; 200 sostegni alla disabilità; 26 in affido familiare; 50 in comunità socio-rieducativa.

AdULTI E fAMIGLIE: 1.600 adulti e famiglie assistite: tutti hanno avuto accesso a interventi di sostegno, orientamento al lavoro, caro affitto e disabilità, sostegno alimentare (con borse spesa da Caritas, Chiesa evangelica, San Vincenzo e parrocchie).

ANzIANI: 981 anziani soli assistiti vigilati; 103 coppie anziane monitorate. Tutti sono aiutati tramite sostegno economico, inserimento in case di riposo o comunità, assistiti e trasportati in proprio o tramite le associazioni di volontariato (Aifa, Auser, Cri), oltre 70 assistite con borse alimentari e sostegni economici (bollette, affitto e primo soccorso).

HANdICAP E dISAbILITà: 270 minori in tutela e 260 adulti con deficit motorio o con disabilità.


6 opere puBBlICHe I CAnTIerI CamBIano Il VolTo del CenTro al via fra la fine di aprile e maggio la grande operazione di restyling del cuore della città. investimento di quasi quattro milioni

TUTTE LE OPERE

Largo San Giorgio e via Brusafiera. I lavori puntano a riqualificare l’area per renderla più vivibile, anche tramite la riorganizzazione di spazi e parcheggi. Di fronte alla chiesa verrà creato il sagrato, una zona pedonale ben definita, arricchita da una nuova fontanella.

Sulla piazza e su via Brusafiera verrà posato il porfido. Previsti anche nuovi arredi urbani, illuminazione pubblica, l’abbattimento delle barriere architettoniche e la creazione della nuova rete per le acque meteoriche.

sopra: Un rendering che illustra la futura via Mazzini a destra: Come apparirà il nuovo largo San Giorgio

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a “stagione dei cantieri” arriva in centro. Partiranno infatti fra la fine di aprile e maggio i lavori di sistemazione del cuore di Pordenone: interventi per un totale di quasi quattro milioni di euro che coinvolgeranno via Mazzini, la casetta liberty all’ingresso di parco Querini, corso Vittorio Emanuele, largo San Giorgio e parte di via Brusafiera e via De Paoli. Gli interventi sono finanziati con i fondi europei del progetto Pisus e, per via De Paoli, da risorse comunali e di Hydrogea. Quanto ai tempi, in via Mazzini e in largo San Giorgio cantieri aperti da fine aprile a fine anno; in corso Vittorio Emanuele dalla seconda settimana di maggio a fine ottobre e in via De Paoli da maggio inoltrato a fine anno.

“Chiedo comprensione e pazienza – ha premesso il sindaco Alessandro Ciriani in occasione della presentazione degli interventi -. Sarà una rivoluzione organica sotto l'aspetto urbanistico, viabilistico e infrastrutturale, ma questo comporterà difficoltà di parcheggio e difficoltà di transito. Stiamo attuando un'operazione coraggiosa aggiunge -, un grande disegno di riqualificazione di Pordenone, dal centro ai quartieri”. Quanto alla scelta di aprire contemporaneamente tanti cantieri, “non siamo dei pazzi – spiega -, però ci sono dei termini che vanno rispettati per non perdere i fondi e che impongono la contemporaneità o la consequanzialità dei lavori”. In via Mazzini, largo San Giorgio e corso Vittorio Emanuele i lavori saranno gestiti da un unico

gruppo di imprese che ha vinto la gara anche grazie a una programmazione che contiene il più possibile l’impatto dei lavori – aggiunge l’assessore alla Mobilità Cristina Amirante - e quindi i disagi”. In ciascuna di queste aree si procederà infatti per piccoli cantieri da 75 metri, che si sposteranno di settimana in settimana, fermandosi il sabato e la domenica. Dopo ciascuna settimana, l’area trattata sarà terminata e ci si dovrà ritornare solamente per i lavori di finitura. Più complicata la situazione in via De Paoli, dove gli scavi per le nuove fognatura richiederanno invece la chiusura di tutta la via, dall’incrocio con via Damiani fino all’incrocio con corso Garibaldi, compreso il braccio di strada che si congiunge a via Oberdan.

Corso Vittorio Emanuele. Verrà sistemata tutta la pavimentazione in porfido dal municipio a piazzetta Cavour, oltre all’installazione di nuovi arredi urbani, al superamento delle barriere architettoniche e alle predisposizioni per la nuova illuminazione pubblica e la fibra ottica.

Via Mazzini e la casetta liberty. Via Mazzini verrà rifatta completamente da via Oberdan fino alla zona a traffico limitato, per creare un viale elegante e connesso al cuore storico della città, con uno spazio adeguato anche per pedoni e ciclisti. Verranno dunque realizzati una ripavimentazione in porfido, nuovi marciapiedi e ciclabile, eliminate le barriere architettoniche, sistemati nuovi arredi urbani e lampioni, predisposta la fibra ottica.

Via De Paoli. Saranno realizzate le nuove fognature, dal momento che ora le acque reflue confluiscono nella roggia, che verrà anch’essa riqualificata. Dopo le nuove fognature e condutture delle acque bianche e nere, verrà eseguita la riasfaltatura di tutta la via e il rifacimento del porfido nel tratto che si collega a corso Garibaldi.


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In municipio

UFFICIALI e soTTUFFICIALI

al laVoro In Comune l’amministrazione pordenonese prima in italia a reclutarli.

li impiegherà per ora nelle commissioni ispettive

EMERGENZA PERSONALE numero deI dIpendenTI In ConTInuo Calo Fra le eccezIonI LA poLIzIA LoCALe

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facebook Ministero della Difesa

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fficiali e sottufficiali al lavoro per il Comune. I militari sono quelli collocati in “ausiliaria”, con tanto di retribuzione, e l’amministrazione pordenonese è la prima in Italia ad avvalersi di una norma del 2017 che consente agli enti pubblici di impiegare questa particolare categoria sobbarcandosi le sole spese vive come i costi per gli spostamenti e per gli eventuali pasti in mensa. La cosiddetta “ausiliaria” è una particolare categoria del congedo che interessa il solo personale militare (ossia Esercito, Aeronautica e Marina) che, dopo la cessazione dal servizio per raggiungimento del limite di età, si rende disponibile a un nuovo richiamo in servizio per svolgere attività in favore dell'amministrazione di appartenenza o di altre pubbliche amministrazioni statali o territoriali. L’iniziativa è del vicesindaco e assessore al Personale Eligio Grizzo

Sopra, l’assessore al Personale Eligio Grizzo e, a sinistra, militari

che, venuto a conoscenza di questa opportunità, ha deciso di sfruttarla per incrementare le risorse umane a disposizione del Comune, sempre costretto a fare i conti con i limiti alle assunzioni. Ha dunque fatto richiesta al Ministero della Difesa per poter consultare la banca dati del personale in ausiliaria al quale poter attingere, selezionando i residenti della provincia di Pordenone che si trovano in questa particolare situazione. In sostanza, si tratta di militari che percepiscono un'indennità in aggiunta al trattamento di quiescenza e, al termine del periodo, hanno diritto a vedersi liquidato un nuovo trattamento di quiescenza che comprende anche i cinque anni di permanenza in ausiliaria. Per conservare il trattamento economico, tuttavia, il militare in ausiliaria deve confermare la sua disponibilità in caso di chiamata da parte di un ente pubblico: in caso contrario, un doppio

"no" ad altrettante richieste di collaborazione verrebbe comunicato al Ministero della Difesa e comporterebbe la rinuncia al beneficio. Dalla banca dati sono usciti i nomi di 53 sottufficiali e 14 fra colonnelli e generali. Di questi, una decina sono stati convocati nelle scorse settimane per un colloquio davanti a una commissione appositamente costituita, e alcuni hanno già accettato. Per ora, l'idea è quella di impiegarli in commissioni ispettive per il controllo di strutture pubbliche come case di riposo e asili. Ma le schede valuteranno anche competenze come la conoscenza delle lingue straniere e quelle informatiche o l'eventuale disponibilità ad attività di front office, per allargare l'impiego anche ad altri settori. Da "contrattare" la disponibilità oraria del personale, che potrà arrivare a un massimo di 36 ore settimanali, mentre il budget stanziato per le spese vive è per ora di 10mila euro.

’”arruolamento” dei militari in ausiliaria è solo una delle soluzioni, la più originale, con il quale in municipio si cerca di far fronte alla continua “emorragia” di dipendenti che interessa tutto il settore pubblico, e in particolare gli enti locali, provocata da pensionamenti ai quali non corrisponde un adeguato turn over. Stando ai dati dell’ultimo Bilancio sociale e ambientale del Comune, nel 2017 sono risultate in servizio complessivamente 431,76 unità, di cui 8,84 collaboratori, ossia personale somministrato da agenzie interinali, co.co.co. e così via. Questo tenendo conto dei part time e delle assunzioni e cessazioni in corso d’anno. Il numero dei dipendenti era invece di 422,92, in calo rispetto ai 424,16 del 2016 e via via fino ai 484,8 del 2013, con una spesa per il personale passata da 20 milioni 416mila a 17 milioni 950 mila euro (compresi poco meno di

100mila euro per il rinnovo contrattuale) e da 632mila a 323mila euro per gli interinali. Inevitabile, di conseguenza, il calo di ore lavorate, dalle 731.887 del 2013 alle 631.307, che corrisponde però anche a un aumento delle ore medie di assenza, da 96 a 113. Ma il trend non è uguale ovunque: fra i settori che invece hanno potuto contare su un rafforzamento c’è per esempio la Polizia locale: sette i nuovi agenti assunti nei mesi scorsi mediante un concorso, mentre altri due verranno reclutati attraverso una procedura di mobilità o, nel caso questa non dovesse andare a buon fine, attingendo nuovamente alla gra-

duatoria del concorso appena espletato. D’altra parte, raddoppia il numero degli stagisti, dai 74 del 2013 ai 151 del 2017: quelli che arrivano dall’Università sono interessati a settori quali il controllo di gestione, la pianificazione, i lavori pubblici e le attività culturali; gli studenti delle scuole superiori, invece, sono impiegati prevalentemente in attività amministrativa di supporto, con l’obiettivo di offrire loro una prima esperienza dell’ambiente lavorativo sia per quanto riguarda i rapporti con gli utenti che per quelli con colleghi e superiori. A interfacciarsi con gli utenti è l’Ufficio relazioni con il pubblico, che nel 2017 ha ricevuto 24.800 utenti, con una media di 99 utenti al giorno. Il servizio è stato promosso dal questionario soddisfazione utenti: il 77 per cento ha risposto e nel 2016 la valutazione è stata pari a nove su una scala da uno a dieci, lo stesso del 2014.


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aZIende del TerrITorIo

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iù che una farmacia, un vero e proprio centro polifunzionale. Che lavora in rete con tutti gli attori che si occupano della salute e del benessere della persona: dall’Azienda sanitaria e ospedale ai medici di famiglia, dagli specialisti alle Rsa, nonché alle associazioni di volontariato. E che, anzi, fra tutti questi soggetti svolge un ruolo di interconnessione.

salUTe & soCIale

È il ruolo che, nel tempo, si è ritagliata la farmacia Badanai Scalzotto di piazza Risorgimento, che ai servizi di una farmacia tradizionale ne affianca numerosi altri e che fornisce il suo supporto anche a iniziative di carattere sociale e culturale. Alla base di tutto l’idea, spiega il dottor Emilio Badanai Scalzotto, “che le aziende che operano nel settore della salute e del benessere devono dedicare la loro attenzione – e anche una parte dei loro proventi – a manifestazioni e iniziative di carattere sociale e culturale, per favorire contemporaneamente il benessere della collettività”. Ed è questa l’idea che guida il dottor Emilio Badanai Scalzotto dal 1996, anno in cui rileva la storica farmacia, portando con sé l’esperienza maturata in aziende multinazionali nel settore dell’informazione scientifica da un lato e del marketing dall’altro. Il progetto sviluppato nel corso degli anni, prima ancora di entrare nei locali di piazza Risorgimento, è quello di dare vita a una farmacia che sia un vero e proprio centro polifunzionale, in grado di occuparsi delle persone a 360 gradi: andare cioè oltre il concetto di “salute” per sviluppare quello più ampio di “benessere” e fornire i relativi servizi. Analogamente, anche la medicina non è solamente quella tradizionale: il tentativo è invece quello di dare impulso a tutto quello che può portare un beneficio, dalla medicina tradizionale appunto a quella omeopatica e fitoterapica.

“Le aziende che operano nel settore della salute e del benessere devono dedicare la loro attenzione – e anche una parte dei loro proventi – a manifestazioni e iniziative di carattere sociale e culturale, per favorire contemporaneamente il benessere della collettività” Dottor Emilio Badanai Scalzotto

I LABORATORI

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l laboratorio di produzione è attualmente diviso in tre sezioni, ciascuna dedicata a un tipo specifico di preparazioni: quelle solide come capsule e compresse, quelle liquide come gli sciroppi e, infine, quelle cosmetiche e omeopatiche. Al suo interno, si realizzano preparazioni galeniche sia magistrali che officinali: le prime vengono predisposte sulla base delle esigenze del cliente e delle prescrizioni del medico, in alcuni casi riproducendo i cosiddetti “farmaci orfani”, ossia quelli che non vengono più commercializzati, mentre le altre sono preparazioni dermocosmetiche ed erboristiche allestite su formulazione della stessa farmacia.

L’autoanalisi. Lungo l’elenco degli esami clinici che è possibile effettuare, con l’obiettivo di prevenire e individuare tempestivamente alcune patologie: oltre a quelli più semplici come la glicemia, il colesterolo o il controllo della pressione arteriosa, comprende anche il profilo lipidico, il profilo epatico, il profilo wellness, l’emoglobina glicata, l’emocromo completo, approfondimenti su allergie e intolleranze alimentari, celiachia e sensibilità al glutine, misurazione spirometrica e posturologica, mineralogramma per verificare eventuali deficit di alcuni elementi e misurazione del flusso venoso degli arti inferiori. Non solo i singoli valori dunque, ma i profili completi, utili per una migliore diagnosi.

I SERVIzI INFERMIERISTICI

LA CASA DEL VOLONTARIATO

a Farmacia Badanai Scalzotto dispone poi di tutte le necessarie autorizzazioni rilasciate dall’Azienda sanitaria per erogare servizi infermieristici: può dunque contare su infermiere diplomate in gradi di effettuare medicazioni, iniezioni intramuscolari, pulizie dei condotti uditivi, elettrocardiogrammi e medicazioni più complesse. Ed è possibile anche richiedere assistenze diurne o notturne e prestazioni infermieristiche domiciliari.

ecentemente è stato attivato un progetto di collaborazione con alcune associazioni di volontariato, che saranno presenti nei locali della farmacia con un apposito stand per quattro ore alla settimana. Si tratta di un servizio di informazione gestito dai volontari di una serie di associazioni socio-sanitarie del territorio, adeguatamente formati e coordinati dalla Casa del volontariato socio-sanitario. L’obiettivo è quello di informare i cittadini su servizi e opportunità, dai gruppi di Auto e mutuo aiuto, appunto, ai diritti del malato, dagli assegni di accompagnamento alle tipologie di aiuto messe a disposizione dagli stessi sodalizi che operano nel settore socio-sanitario. Si tratta di un servizio già disponibile in altre strutture pubbliche, ma che per la prima volta, a partire dallo scorso 7 marzo, è stato attivato in una farmacia.

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I SERVIzI ESTETICI

A

disposizione della clientela anche la consulenza estetica, fornita in una cabina appositamente dedicata da un’estetista con diploma di terzo livello che, oltre a effettuare massaggi e trattamenti viso e corpo, ha le competenze e l’esperienza necessari per utilizzare apparecchiature medicali specialistiche con certificazione Ce. L’elenco dei servizi comprende poi drenaggi vasolinfatici tramite massaggio, trattamenti antietà rimodellanti, tonificanti tramite radiofrequenza ed epilazioni progressive permanenti con laser a diodi.

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GLI ALTRI SERVIzI ra le altre opportunità a disposizione della clientela ci sono la possibilità di prenotare visite ed esami specialistici, l’orario continuato a beneficio di chi lavora e la garanzia di un vasto assortimento per evitare, per quanto possibile, di dover ordinare i prodotti e ritornare più volte.

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anZIanI

DUE NUOVE CASE DI RIPOSO asp “umberto I” a VIllanoVa e a porCIa Nominato il Cda

Strutture da 120 posti per ciascuna, oltre alla riqualificazione del Centro anziani di torre. Una volta pronte, addio a Casa Serena

A dESTrA, Casa Serena, l’immobile di via revedole che sarà dismesso dopo la realizzazione delle nuove strutture

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ue nuove case di riposo da 120 posti l’una: la prima sorgerà a Villanova di Pordenone, tra circa due anni; la seconda a Rorai Piccolo di Porcia, fra tre-quattro anni: è quanto prevede il piano elaborato dal Comune I posti letto, dei quali 120 a di Pordenone con l’Asp Villanova e altri 120 a Porcia “Umberto I” e in seguito condiviso con il Comune di Porcia, entrato nell’Asp proprio in e vista della realizzazione del Al Centro anziani saranno piano. previsti 50 posti e 110 Le due nuove strutture manalla “Umberto I” deranno in pensione Casa Serena, che verrà dismessa mila una volta completate le altre Stanziati dal Comune di opere. Nel frattempo, la casa Porcia per acquisto sito e di riposo di via Revedole sarà parziale partecipazione ai comunque sottoposta a lavori lavori di manutenzione e di adeguamento per garantire la qualità della vita e la sicurezza degli ospiti. Sono inoltre state stanziate le risorse per riqualificare il Centro anziani di Torre e per il condominio di via San Quirino, destinato ad anziani semi autosufficienti. Interventi, questi, che partiranno nel cor-

400

50

1.600

110

so di quest’anno. L'ingresso del Comune di Porcia nell'Asp "Umberto I" è passata attraverso una modifica allo statuto e si è concretizzato con la fine dello scorso anno. Il 4 dicembre, infatti, il Consiglio di amministrazione in carica guidato da Miria Coan è andato a scadenza naturale ed è stato rinnovato con la nomina di un rappresentante indicato dal Comune di Porcia. L’intesa stipulata fra le due amministrazioni stabilisce che la progettazione delle nuove case di riposo dovrà tenere conto dei più avanzati modelli di gestione del benessere dell’anziano e degli operatori. Si stabilisce inoltre l’avvio immediato della fase progettuale della casa di riposo di Villanova. Lo stesso vale per la struttura di Porcia, dopo l’acquisizione da parte dell’Asp del terreno che si trova accanto a Villa Correr Dolfin, che dovrebbe essere messo nero su bianco a breve per una somma di circa un milione 200mila euro.

Alla fine i posti letto saranno 400, suddivisi fra i 120 per ciascuna delle due case di riposo, 50 nel Centro anziani di Torre riqualificato e i 110 della “Umberto I”, ai quali si aggiungono i circa quindici anziani che saranno accolti nel condominio di via San Quirino, sul quale il Comune ha previsto un investimento di 500mila euro. Per quanto riguarda il finanziamento delle opere, si attingerà a diverse fonti: fondi comunali, regionali, dell’Uti e dell’Asp. Per la casa di Rorai Piccolo, in particolare, il Comune di Porcia ha già trasferito parte del milione 600mila euro previsti all’Asp per l’acquisto del sito e la parziale partecipazione ai lavori. Le spese di realizzazione, per un totale di circa dodici milioni, verranno invece reperiti dal Comune di Pordenone, anche mediante la vendita dell’immobile di Casa Serena, una volta dismessa, le riserve Atap e altri finanziamenti statali e regionali.

uovo Consiglio di amministrazione per l’Asp “Umberto I”. Ne fanno parte Antonino Di Pietro, Barbara Miglietta, Miria Coan e Gianfranca Santarossa in rappresentanza del Comune di Pordenone e Gianfranco Marchetti per quello di Porcia, al suo ingresso nell’Azienda servizi alla persona. Nella prima seduta il nuovo Cda ha nominato all’unanimità presidente e vicepresidente: si tratta di Di Pietro, di professione avvocato, e di Marchetti.

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“Il principale impegno del nuovo Cda – ha dichiarato il neo presidente - sarà quello di perseguire gli indirizzi ricevuti dalle due amministrazioni comunali, in particolar modo la realizzazione delle due nuove case di riposo, a Villanova e a Porcia. È indispensabile superare il tradizionale modello assi-

stenziale delle case di riposo degli anni Sessanta, spesso sorte per ospitare anziani autosufficienti, e realizzare centri di accoglienza comunitari, aperti, senza lunghi corridoi, con numerose stanze singole e spazi di vita ampi e luminosi: strutture adatte ad accogliere la nuova emergenza generazionale, ovvero la diffusione straordinariamente drammatica delle malattie dementigene”. Il vicepresidente ha a sua volta sottolineato che “la casa di riposo che sorgerà adiacente a Villa Corre Dolfin, a Porcia, rappresenta un’occasione immancabile e straordinaria di ulteriore sviluppo della rete di solidarietà della comunità purliliese. Il numero di anziani non autosufficienti di Porcia, che sono costretti a trovare posto in case di riposo lontano da casa e dai lori affetti, è cresciuto in maniera rilevante nel tempo. È necessario dare risposte a queste famiglie”.

IL NUOVO CDA da sinistra, Gianfranco Marchetti, barbara Miglietta, l’assessore Eligio Grizzo, Antonino di Pietro, Gianfranca Santarossa e Miria Coan


10 enTI loCalI ComunI In fuga dall’ Uti  la riforma consente agli enti locali di riprendersi le funzioni conferite nell’Unione Sarà possibile continuare a collaborare mediante convenzioni

a Regione apre le porte e Pordenone esce dall’Uti del Noncello. O, almeno, si riprende la maggior parte dei servizi, con qualche eccezione come quella dello Sportello unico per le attività produttive (Suap). E, come il capoluogo, anche gli altri Comuni che avevano digerito con fatica la riforma degli enti locali, colgono la palla al balzo. Tempo di smobilitazione per le Unioni territoriali nate dalla controversa legge 26, sulle ceneri della ex Provincia. Con la nuova legge regionale 31/2018, la gestione associata è diventata facoltativa e per i Comuni si è aperta la possibilità di revocare la gestione associata delle funzioni esercitate tramite l'Uti e di passare, eventualmente, a specifiche convenzioni. Da parte sua, il Comune di Pordenone non ha rinunciato a tutte le collaborazioni. Dal punto di vista

Con lo scioglimento dell’ente i beni sono stati riassegnati

eredITà della ex proVInCIa,

TUTTo dA rIFAre

l

utto da rifare anche per quello che riguarda la spartizione dei beni della ex Provincia, riattribuiti dal Piano di liquidazione e ora nuovamente in discussione da parte della nuova amministrazione regionale. L’acquisizione più recente sono stati gli spazi espositivi della ex Provincia, in corso Garibaldi: in questo caso, i vani al piano terra e al primo piano dell'immobile sono di proprietà della Regione, che ne ha però autorizzato la concessione ventennale gratuita al Comune affinché siano utilizzati per realizzare iniziative culturali. Ma la spartizione dell’eredità di uffici, sale, immobili vari e anche partecipazioni societarie della ex

T

pratico, nulla di nuovo per tutte quelle funzioni che l’amministrazione aveva già scelto di continuare a gestire direttamente, ovvero il personale, la Polizia locale (in seguito passata alla gestione associata assieme a Cordenons) e i servizi tributari. La scelta riguarda invece le attività produttive (compreso lo Sportello unico), il catasto (a eccezione delle funzioni rimaste in capo allo Stato), la programmazione e pianificazione territoriale sovracomunale, il coordinamento della pianificazione di protezione civile, l'elaborazione di progetti per i finanziamenti europei, la definizione dei fabbisogni di acquisti da comunicare alla centrale unica di commit-

tenza regionale e l'informatica. In particolare, si è stabilito di proseguire la collaborazione per le attività di Sportello unico, mentre per le competenze in materia di pianificazione e regolamentazione delle attività produttive si è ritenuto più efficace e semplice che ogni Comune si riprenda le sue prerogative. “Si è comunemente deciso – ha spiegato il sindaco Alessandro Ciriani in Consiglio comunale - di riportare all’esterno dell’Uti stessa tutte le funzioni conferite, a eccezione dell’edilizia scolastica, perché la norma non lo permette e non lo prevede, nelle more della definizione della nuova riforma istituzionale. Tuttavia, per alcune funzioni che erano già oggetto di condivisione fra i vari Comuni, come lo Sportello unico, si è definito di continuare l’attività convenzionale al di fuori dell’Uti. Fermo restando che la modalità convenzionale potrà essere eventualmente utilizzata per tutte le altre competenze che vengono revocate all’Uti e portate all’interno dei Comuni. Pensiamo per esempio alla Polizia municipale, per la quale siamo convenzionati con il Comune di Cordenons”.

Provincia è per lo più completata, e il Comune di Pordenone è stato fra i principali beneficiari assieme all’Unione territoriale del Noncello. In quelli che erano gli uffici provinciali di via Rovereto - undici stanze e un atrio d'ingresso comune situati al primo piano del condominio - è stata individuata la sistemazione per una manciata di associazioni, comprese alcune di quelle "sfrattate" dalla cartiera nel parco di San Valentino. E, ancora, fra gli altri immobili ereditati dalla Provincia, l'amministrazione comunale guarda con particolare interesse a quello di viale Dante. L'area è quella nella quale sorgeva la vecchia caserma dei vigili del fuoco

e che era appunto di proprietà della Provincia, a ridosso del semaforo di piazza Risorgimento. Il progetto allo studio della Gsm, la società partecipata del Comune che gestisce la sosta, prevede la sua trasformazione in un parcheggio, con una capienza che va da un'ipotesi minima di 100-150 posti a una massima che potrebbe raggiungere circa 250 stalli. È andato invece all’Uti l’auditorium Concordia, mentre il Comune conta di vedersi attribuito l’ex comando della Polizia provinciale per trasferirvi la Polizia locale dall’attuale sede di via Oderzo, che verrebbe a sua volta liberata e destinata ad altre associazioni del territorio.


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solIdarIeTà «Non più "ti do quello che ho", ma "ti prendi quello che ti serve": in via Montereale, vicino al dormitorio della Locanda Al sole, il nuovo emporio cambia la filosofia della solidarietà alimentare. “Abolite” le borse spesa, si passa agli acquisti fatti scegliendo i prodotti direttamente dagli scaffali, come in un qualsiasi supermercato, e si paga con la tessera punti. "Occorre uscire dalla cultura che al povero spettano le briciole – spiega il direttore della Caritas diocesana Andrea Barachino -, che possono anche essere tonnellate di briciole ma pur sempre briciole che cadono dalla tavola. Qui recuperiamo, ma qui acquistiamo anche, e soprattutto cerchiamo di farlo in una dimensione normale, quella di chiunque di noi vada a fare la spesa in un negozio".

neLL’emporIo dI vIA monTereALe

aIuTI alImenTarI MA CON DIGNITÀ facebook Emporio Solidale Pordenone

due immagini dell’emporio solidale di via Montereale

Lo “spaccio solidale” è stato inaugurato nello scorso mese di febbraio ed è ormai attivo da oltre un mese. Il sito è una sorta di “crocevia della solidarietà”: oltre al dormitorio della Locanda, nel raggio di poche centinaia di metri si trovano anche la sede del Nostro pane quotidiano, la chiesa evangelica battista e il Don Bosco. Il progetto coinvolge diverse realtà caritative del territorio: oltre alla Caritas diocesana, le Caritas parrocchiali, la Fondazione Buon samaritano, il Croce rossa di Pordenone, la Chiesa evangelica battista e la Società San Vincenzo De Paoli, assieme a enti privati e del privato sociale che si occupano a vario titolo di aiuti alimentari. Viene garantito un paniere di beni di prima necessità, dal sale alla frutta e alla verdura, ma l’approvvigionamento complessivo dipende dalla quantità e varietà di prodotti donati e recuperati dalla rete di supermercati e dalla donazione di privati ed enti. L’ottica è quella di rendere ancora più efficace la catena di recupero, con minori sprechi e aumentando la gamma e la qualità dei prodotti che si trovano sugli scaffali. Le tessere saranno caricate di punti e distribuite su indicazione dei Servizi sociali e della Caritas, e a ciascun prodotto è attribuito un punteggio, da scaricare dalla carta al momento dell’”acquisto”. Il tutto con l’aiuto di una sessantina di volontari, appositamente formati, che manderanno avanti l’emporio. Il rapporto con gli utenti e la definizione di un progetto di accompagnamento del nucleo familiare viene affidato ai centri caritativi della comunità di residenza della famiglia, in modo che il progetto trovi radicamento e valorizzi le risorse già presenti sul territorio e inneschi meccanismi di rete alternativi. La formula dell'emporio consentirà soprattutto, sottolinea il presidente del comitato pordenonese della Croce rossa Giovanni Antonaglia, "di ridare dignità a queste persone che sono in difficoltà, dando loro la possibilità di accedere a questa struttura e scegliere il prodotto che desiderano".

BANCO ALImeNtAre

CresCe la raCColTa Nel 2018 sono state recuperate 114 tonnellate di alimenti, per un valore commerciale di 358mila euro. ogni euro investito nell’attività ne frutta 36 in prodotti distribuiti

C

resce nel 2018 l’attività di raccolta in provincia di Pordenone del Banco alimentare del Friuli Venezia Giulia, l’organizzazione no profit che si occupa di recuperare e ridistribuire le eccedenze alimentari alle strutture caritative. Il 2018 è stato un anno di crescita per il Banco alimentare Fvg nella provincia di Pordenone: i dati confermano infatti che l’attività di raccolta di alimenti freschi continua ad aumentare, passando da 6,5 a quasi 18 tonnellate al mese. Lo scorso anno sono state infatti recuperate da 35 punti vendita e ridistribuite a 18 strutture caritative 114 tonnellate di alimenti, prevalentemente freschi, per un valore commerciale di quasi 358mila euro, ai quali vanno aggiunti i quasi 7.500 piatti pronti, recuperati dal settore della ristorazione, pari a oltre 15.500 euro, che fanno salire il valore totale dei prodotti recuperati a 373.500 euro. Oltre la metà di questa raccolta è stata effettuata grazie al lavoro di 26 volontari e due furgoni refrigerati di proprietà del Banco alimentare Fvg dedicati al servizio di recupero delle eccedenze. Il rapporto stimato tra costi correnti, 5.500 euro, e valore degli alimenti recuperati, 202.500 euro, è di uno a 36, ovvero ogni euro investito nei due mezzi del Banco alimentare del Friuli Venezia Giulia a Pordenone produce un ritorno di 36 euro in alimenti distribuiti. Il sodalizio si avvale inoltre della collaborazione dell’associazione San Pietro apostolo di Azzano Decimo che, grazie alla sua rete di associazioni di volontariato comunali, lo supporta nella logistica laddove il furgone non riesce ad arrivare. Dall’inizio del programma, nel gennaio del 2011, in provincia sono state recuperate quasi 590 tonnellate di prodotti, per un milione 864mila euro di valore commerciale, oltre a 54mila piatti pronti per 112.500 euro, che fanno salire il valore totale dei prodotti recuperati a quasi due milioni di euro. Accanto all’attività quotidiana, c’è poi la Giornata nazionale della colletta alimentare, che nel 2018 si è svolta sabato 24 novembre e ha consentito di raccogliere più di 78 tonnellate di alimenti secchi, grazie al lavoro di migliaia di volontari e alla generosità di decine di migliaia di donatori.


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aZIende del TerrITorIo

L

’Ottoboni Dental Clinic di Pordenone è uno studio dentistico moderno ed efficiente e si sta distinguendo in città per l’elevata qualità dei trattamenti e delle cure cui beneficiano quotidianamente i suoi pazienti, per mano di un’equipe di odontoiatri specialisti di grande preparazione ed esperienza, costantemente aggiornati sulle più moderne tecniche e tecnologie. L’obiettivo dello studio è quello di offrire il miglior trattamento odontoiatrico possibile, cooperando in sinergia secondo le esigenze e le attese di ogni singolo paziente. L’ambiente, curato negli arredi e dotato delle tecnologie più moderne, è serio e informale, l’atmosfera che si respira è piacevole e rilassata, e da noi il paziente si sente subito a proprio agio, cosa non comune in un ambulatorio dentistico dove spesso l’ansia gioca un ruolo decisivo. All’Ottoboni Dental Clinic la competenza e la cura del nostro personale sono fondamentali al pari della preparazione dei professionisti. Da noi il benessere del paziente vale quanto quello della sua bocca. In questa struttura si tratta l’odontoiatria in ogni sua disciplina: ciascun piano di trattamento è il risultato di una valutazione a 360 gradi della situazione della salute orale del paziente. Particolare attenzione è data alla prevenzione e all’educazione: il presupposto cardine per la salute dentale e gengivale è una corretta igiene orale, il cui obiettivo non è solo quello di rimuovere i residui alimentari, la placca e il tartaro dalla superficie dai denti, ma soprattutto mira ad abbattere la carica microbica che è responsabile diretta delle patologie a carico di denti e parodonto. Inoltre, una corretta abitudine all’igiene orale domiciliare e professionale è alla base del man

passIone per Il sorrIso

tenimento della salute di denti e restauri. I pazienti sono ripetutamente istruiti al corretto utilizzo di spazzolino, filo interdentale, scovolini, pastiglie rivelatrici di placca e quanto d’altro possa contribuire a mantenere un’ottima igiene orale. I nostri pazienti sono periodicamente richiamati a effettuare una seduta di igiene professionale di mantenimento per mantenere monitorato sia la salute di denti e gengive che la abilità nell’effettuare la quotidiana pulizia domiciliare. Il ripristino della funzione e della salute dell’apparato masticatorio sono per noi un dovere ormai considerato ovvio, per questo motivo ora più che mai poniamo una attenzione sempre crescente sul risultato estetico. Sia in trattamenti semplici che in casi complessi è lo studio dentistico giusto per chi desidera un professionista che si prenda cura del suo sorriso e della salute della sua bocca. Una clinica organizzata per sollevare da ogni pensiero. Insomma, persone di cui fidarsi e a cui affidarsi. Professionalità, cure indolori, durature e all'avanguardia dominano il nostro modo di fare odontoiatria. Correttezza, onestà e attenzione alla persona sono i nostri valori.

I NOSTRI SERVIzI

Dottor Dalla Nora Alberto Dottor Fassa Luigi Dottor Dal Vera Michele

“Da anni dedichiamo

il nostro lavoro al benessere dei nostri pazienti cercando di creare per ognuno di loro il piano di cure più adeguato, rispecchiando le loro esigenze anche da un punto di vista economico”

●IMPLANTOLOGIA Grazie all’implantologia un paziente può riacquistare i sorriso e non utilizzare più le fastidiose protesi mobili. Le radici naturali dei denti mancanti persi per traumi, infezioni dentarie, riassorbimento osseo fisiologico e non vengono sostituite con delle radici artificiali, le viti degli impianti in titanio (materiale totalmente atossico e tollerato dall’organismo). La vite inserita nell’osso della zona da trattare andrà incontro a una completa integrazione garantendo stabilità e durata nel tempo a seconda del tipo di intervento verrà posizionata la protesi definitiva o la corona nel caso di un solo dente, rispettando i tessuti orali e l’estetica del sorriso del paziente permettendogli di riacquistare il sorriso. ●PROTESI MOBILE E FISSA Ripristino dell’estetica del sorriso e della funzionalità masticatoria con protesi costituite da materiali sicuri, duraturi e non tossici. Collaborazione tra il laboratorio odontotecnico, il dentista e il suo paziente permettono di ottenere dei risultati soddisfacenti anche a livello estetico. Vengono sostituiti vecchi ponti ormai usurati, dentiere incongrue

e fastidiose che danno ripetuti traumi alla gengiva e alle guance. Si modellano e si creano corone individuali sia per trattamenti di conservativa o endodonzia che per la protesi implantologia post intervento. Attraverso delle impronte individuali della bocca del paziente vengono studiate delle protesi che soddisfino i criteri di : durata nel tempo, resistenza alle forze masticatorie, colore e forma in armonia con l’estetica del viso e del sorriso, stabilità. ●ORTODONzIA DEL BAMBINOE DELL’ADULTO L’allineamento del sorriso , la risoluzione di malocclusioni e di problemi legati alla fonazione e masticazione. Il nostro esperto di ortodonzia si occupa di questo, adattando le tecniche di ortodonzia invisibile, ortodonzia linguale e delle ultime possibilità di trattamento elabora delle terapie adatte sia ai bambini che agli adulti. I piani di trattamento vengono decisi insieme al paziente di cui è richiesta la collaborazione per raggiungere i risultati nell’arco del tempo. ●ODONTOIATRIA ESTETICA Da otturazioni in composito altamente estetiche alla faccette dentali per coprire inestetismi di forma, colore e dimensioni. L’attenzione alle ultime frontiere dell’odontoiatria estetica per avere delle cure innovative e dei risultati naturali e luminosi caratterizza la metodologia di lavoro dei nostri odontoiatri. Accurati studi sul viso dei pazienti e un dialogo con loro per definire la tecnica migliore per ogni singolo caso permette di elaborare un trattamento odontoiatrico che rispecchia l’armonia e la bellezza del viso di ognuno.


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sporT

oBIeTTIVo CINQUEMILA RAGAZZI neglI ImpIanTI cITTadInI ogni giorno sono circa 3.800 i pordenonesi che li frequentano intanto continua il piano di riqualificazioni da quasi tre milioni

inquemila giovani negli impianti sportivi pordenonesi: è l’obiettivo del Comune per il 2021, dopo che già negli anni 2016 e 2017 il numero di ragazzi che li frequentano oscillava fra 4.250 e 4.300. Ogni giorno sono in media 3.800 le persone che si recano nelle palestre pordenonesi e nelle altre strutture, dove si può scegliere fra 53 delle 127 discipline sportive riconosciute. Non solo calcio, insomma: stando ai dati del Bilancio sociale e ambientale del Comune sul settore di competenza dell’assessore Walter De Bortoli, la

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Una fase dei lavori portati a termine nel polisportivo comunale di via Peruzza

PORDENONE CALCIO

rAmArrI, un sogno e TanTe InCoGnITe o

cchi puntati sul Pordenone Calcio alle porte della B. Per il futuro dei neroverdi, le due grandi incognite riguardano lo stadio in cui giocare e il destino della società. Su quest’ultimo fronte, le ultime indiscrezioni parlano di uno o più imprenditori veneti: sarebbero loro gli interlocutori ai quali ha fatto riferimento il presidente Mauro Lovisa in occasione della conferenza stampa congiunta organizzata assieme al sindaco Alessandro Ciriani e al consigliere regionale Sergio

Bolzonello e con il quale avrebbe parlato anche del nuovo stadio. Ma si parla anche di un gruppo di imprenditori lombardi pronti a presentare la loro offerta per l’acquisto della società, con la prospettiva di mantenere la sede a Pordenone e giocare a Udine. La seconda incognita è infatti quella legata allo stadio, con il “progetto Tognon” che si rivela insufficiente: i tempi non sono infatti sufficienti per adeguare l’impianto di Fontanafredda agli standard necessari per ospitare le partite della serie cadetta.

L’alternativa Udine appare difficilmente sostenibile da diversi punti di vista e dunque per i Ramarri si prospetta un possibile trasloco a Treviso. Ma Ciriani e Bolzonello hanno appunto chiuso la porta all’ipotesi Treviso: “L’unica soluzione possibile è sul territorio pordenonese” – ha ribadito il consigliere regionale, mentre il sindaco ha fatto appello al territorio, chiamando a raccolta tifosi, commercianti e imprenditori, dopo che neanche il progetto del crowdfunding fra i tifosi ha dato i risultati attesi.

scelta – nei 49 impianti sportivi – è decisamente ampia: il servizio più diffuso è la palestra, seguito dai campi di bocce, dalle piastre polivalenti, dai campi di calcio "di sfogo", dai campi da tennis e dai campi da calcio regolamentari. Centoventi, infine, le associazioni sportive. Nel 2017 gli impianti riqualificati, anche parzialmente, sono stati 24: dal polisportivo di Villanova al polisportivo "Le Grazie"; dalla palestra di judo del Palazzetto dello sport al bocciodrono di Torre e, ancora, la pista indoor dello stadio di atletica leggera

"Mario Agosti, la palestra di Villanova; il PalaZen "Argo Leveghi", cui sono seguiti nel 2018 i lavori di sopraelevazione dell’impianto sportivo di via Gemelli, il completamento del “De Marchi”, la pavimentazione e le nuove tribune del velodromo “Bottecchia” e la palestrina pesi del campo di atletica “Agosti”. Ancora incerto, infine, il futuro della piscina comunale: è infatti approdato al Consiglio di Stato il ricorso sull'appalto da 18 milioni di euro per la realizzazione e la gestione dell’impianto con la formula del project financing.


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aZIende del TerrITorIo

unto di riferimento qualificato nella realizzazione e installazione di serramenti e schermature solari “a misura” di ultima generazione. Qualunque sia la tua casa, nuova o in ristrutturazione, con competenza e professionalità siamo a tua disposizione per suggerirti la soluzione migliore e trasformare la tua idea, il tuo sogno in realtà, grazie a prodotti di altissima qualità che soddisfano ogni richiesta, dal design alla sostenibilità ambientale, dalla sicurezza al comfort. Ti aiutiamo nella scelta con attenzione, ascoltando le tue esigenze ed effettuando i sopralluoghi necessari, al fine di individuare e sviluppare proposte personalizzate che tengano conto di ogni aspetto, e redigere preventivi dettagliati e gratuiti. Un’accurata e responsabile scelta dei prodotti proposti, la cura dei dettagli e l’artigianalità in un sapiente intreccio tra arte e design, cultura e territorio, sostenibilità e comfort, sono completati dalla grande serietà e competenza del nostro team, giovane e dinamico. Siamo business partner di Schüco, Vitrocsa, Veka, Griesser, Pirnar, Gasperotti, Lualdi e molte altre aziende selezionate, che si distinguono per l’eccellenza dei loro prodotti, sinonimi di garanzia, che sono in linea con la nostra filosofia aziendale. Il nostro desidero è quello di realizzare sogni, regalare emozioni, colori, sensazioni attraverso veri e propri gioielli dell’innovazione, senza mai perdere di vista la tradizione. La nostra Mission è un creare per te qualcosa che sia un’insieme di forma, eleganza, luce, lusso, esclusività e bellezza.

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sCApoLAn mICheLe

serramenTI e sCHermaTure solarI “a mIsura” dI ulTIma generaZIone per esalTare l’arCHITeTTura ed Il lIVIng dI ognI amBIenTe cato, rispondiamo a tutti i quesiti in fatto di comfort e risparmio energe tico, agevolazioni fiscali, soluzioni per ogni budget. Fornitura di serramenti, schermature solari ed accessori di qualità. Posa in opera qualificata e certificata eseguita a regola d’arte: le qualita’ di un buon serramento, sono compromesse se l’installazione viene effettuata in modo affrettato e non idoneo. Il nostro obiettivo è quindi quello di garantire le prestazioni certificate di un serramento a infisso installato per non causare degradi funzionali immediati (ponti termici o acustici) e nel tempo (stabilità meccanica, funzionalità). Utilizziamo solo prodotti con certificazione per basse o nulle emissioni nell'ambiente. Finanziamenti: con i nuovi servizi di credito a te dedicati, l’acquisto è ancora più vantaggioso: avrai la possibilità di dilazionare il pagamento e beneficiare degli incentivi fiscali. Manutenzione programmata: una cura programmata dei serramenti li renderà efficienti, sicuri e durevoli nel tempo, evitando così costi di sostituzione o di manutenzioni straordinarie sicuramente più onerose. Smaltimento: in caso di sostituzione del vecchio serramento, penseremo noi a smontarlo, ritirarlo e smaltirlo nel pieno rispetto delle normative vigenti in materia, sollevandoti da qualsiasi onere aggiuntivo. L’appuntamentoci permette di concederti un servizio al top. Ascolteremo le tue esigenze e i tuoi desideri e dedicheremo il tempo necessario a darti tutte le informazioni di cui hai bisogno per fare la scelta migliore nel momento della giornata che ti è più comodo, in showroom o direttamente a casa tua.

passione, abbiamo ridotto al minimo i profili, esaltando la “trasparenza visibile” del vetro.

Utilizziamo solo prodotti con certificazione per basse o nulle emissioni nell'ambiente COME SCEGLIERE UN BUON SERRAMENTO AD ALTA EFFICIENZA ENERGETICA ? I l nostro approccio comincia dall’analisi dell’edificio da costruire o da ristrutturare, considerando i seguenti elementi: • classe energetica che vuole raggiungere l’abitazione • posizione dell’abitazione • eventuale presenza di isolamento termico ed acustico • eventuale presenza di ombreggiamento naturale • estetica interna ed esterna • organizzazione gli spazi interni • quanto tempo si vuole investire nella cura della propria casa I NOSTRI PRODOTTI Serramenti I nostri serramenti sono caratterizzati da aggettivi come ISOLAMENTO e TRASPARENZA; ottime ed elevatissime prestazioni termoacustiche, associate a profili e accessori esistenti ma nascosti. Abbiamo adottato tecnologie di design e prestazionali di tendenza, geometrie essenziali nella loro purezza superficiale, per esaltare l’architettura e il living di ogni ambiente, dotandolo di silenziosità termica e gestione domotica; grazie alla ricerca e sviluppo, esperienza e

Serramenti in alluminio: Profili che si abbinano totalmente con l’ambiente o l’arredamento circostante. Stabilita’ e robustezza senza manutenzione, sicurezza, comfort termo/acustico, design versatile e personalizzabile, sono le parole chiave per un’ottima finestra in alluminio. Serramenti in legno e legno/alluminio: Il legno e’ un materiale vivente, ecosostenibile, ricrescente, pregiato, caldo e piacevole nel contatto, trasmettendo come nessun altro benessere e comfort abitativo. Respira, regola l’umidità e migliora così il clima in un’abitazione – qualità che lo hanno fatto diventare il materiale prediletto per finestre da generazioni. L’impiego di legni stabili o lamellari, garantisce la massima resistenza. Oggi sono la scelta preferita per case a basso consumo energetico e per case passive – così la tradizione diventa innovativa. L ’alluminio posto nella parte esterna offre una elevata capacità di resistere agli eventi atmosferici. Serramenti in PVC: Il giusto compromesso qualita’/prezzo. P ossono essere realizzati in un’ampia gamma di versioni. F initure standard si alternano a finiture innovative per accontentare tutte le esigenze architettoniche. Finestre, portefinestre, alzanti scorrevoli, hanno caratteristiche termiche, acustiche ed antieffrazione senza nulla da invidiare ad altre tipologie di serramento. Porte d’ingresso Le nostre porte conferiscono un tocco inconfondibile all'ingresso della vostra abitazione, un biglietto da

visita unico e speciale, bello e funzionale, un particolare in grado di dire molto sulla personalità del “padrone di casa”. R ispondono a svariate esigenze di stile ma possiedono tecnologie d'avanguardia antieffrazione, abbattimento acustico e trasmittanza termica. Per i più esigenti, c’è la possibilità di creare da zero la porta d’ingresso dei propri sogni. Dotando le porte di aperture automatiche tramite sistemi di riconoscimento biometrico ( impronta digitale ), è possibile coniugare praticità ed innovazione per un moderno stile di vita. Grazie a queste tecnologie è possibile l’apertura senza chiavi e il controllo a distanza comandati da smartphone o tablet. I sistemi domotici oltre ad essere in sintonia con le attuali tendenze dell’edilizia moderna sono assai utili a persone anziane o portatrici di handicap. Porte interne L e porte interne dividono i nostri spazi e sono parte integrante del nostro vivere quotidiano; non semplici elementi che separano una stanza dall’altra ma, a tutti gli effetti, oggetti d’arredo che impreziosiscono l’ambiente rendendolo unico e raffinato. Un’ampia gamma di modelli e soluzioni di porte da interni, interamente prodotte da aziende leader nel settore in grado di arredare con stile ed eleganza la vostra casa. C ompletano la nostra gamma di prodotti, schermature solari, portoni residenziali, pensiline e parapetti in vetro/alluminio Show Room Vieni a visitare il nostro S H O W R O O M e a toccare con mano la qualità. Uno spazio innovativo e di tendenza dove ai prodotti di altissima qualità viene affiancato un ottimo supporto tecnico e un’importante valore aggiunto: La Sapienza artigiana. Parleremo nel prossimo numero di schermature solari, ventilazione meccanica e la nostra attenzione alle emissioni nell’ambiente. Il mio desiderio non è vendere… ma stupire. Michele Scapolan


CulTura

L’ANNO DEL PORDENONE Nel primo week end di maggio

ToUr ed evenTI

a s p e T Ta n d o la mosTra

Fissata per il prossimo 19 ottobre l’inaugurazione dell’esposizione dedicata ad antonio de’ Sacchis. Curatori sono Vittorio Sgarbi e Caterina Furlan

Giovanni Antonio de’ Sacchis, principale esponente friulano della pittura rinascimentale, sarà infatti il protagonista dell’esposizione organizzata dal Comune di Pordenone con l’assessore alla Cultura Pietro Tropeano in collaborazione con l’Erpac (Ente regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia), che avrà la sua sede principale in Galleria Pizzinato, ma che si svilupperà anche sul territorio. Saranno infatti realizzati itinerari culturali e turistici e un percorso multimediale per far conoscere anche le opere collocate nelle chiese della Pedemontana e quelle realizzate dal Pordenone nelle altre due città in cui ha operato, Piacenza e Cremona. Giovanni Antonio de' Sacchis nella scultura di Fiorenzo Bacci collocata davanti alla loggia del municipio

onto alla rovescia in vista della grande mostra dedicata al Pordenone: fissata la data dell’inaugurazione, il 19 ottobre, si moltiplicano le iniziative pensate per fare da cornice all’evento, a cominciare dai tour organizzati nei mesi scorsi attraverso i “luoghi” del Pordenone in provincia.

C

Come detto, la mostra prenderà il via il 19 ottobre e resterà poi aperta fino al 2 febbraio. Ma la marcia di avvicinamento è partita da oltre due anni, non solamente dal punto di vista dell’organizzazione dell’evento, affidato alla regia di Vittorio Sgarbi e Caterina Furlan, ma anche attraverso eventi preparatori. Tutto esaurito, in particolare, per il tour tematico attraverso il territorio provinciale: una serie di appuntamenti organizzati in autunno e che saranno riproposti, con percorsi che seguono le "tracce" lasciate dal grande artista fra il capoluogo e lo spilimberghese. Ma anche il Fai ha dedicato al Pordenone il suo evento di primavera.

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arriva il Mercato europeo

Fra i prossimi eventi in città la donna nell’arte del Novecento e la musica di Leo Pari e Paolo Jannacci vIsITe

 sabato 27 aprile  10.00 Porte aPerte alla sala del Consiglio Comunale Tornano, sabato 27 aprile, le visite al palazzo municipale: salone del Consiglio, loggia d’ingresso e terrazzina sotto l’orologio. L’appuntamento è alle 10 sotto la loggia.

 venerdì 3 maggio  21.00

leo Pari Al Capitol il cantautore, musicista e producer romano che porta avanti la sua carriera collaborando con artisti come The giornalisti, Simone Cristicchi, Roy Paci, Niccolò Fabi e Gazzelle.

merCATI

 Dal 3 al 5 maggio • centro città

 lunedì 6 maggio alle  20.30

la Cortina di ferro: da elemento invalicabile a cintura verde: quel che prima divideva, ora unisce A cura di Terraè-Officina della sostenibilità con la collaborazione di FiabAruotalibera. Relatori Francesca Visintin, Giuseppe Oriolo, Paolo Venti. nella sala “Degan” della Biblioteca civica.

mosTre

merCato euroPeo del CommerCio ambulante Gastronomia e prodotti tipici provenienti da numerose Regioni italiane e da oltre quindici Paesi diversi.

 Dall’11 maggio al 21 luglio femmes 1900 la donna art noveau – omaggio a eugene grasset.

 sabato 4 maggio  20.45

Paolo JannaCCi “in ConCerto Con enzo” Nell’auditorium Concordia, la serata inaugurale del festival Polinote Musica in città, in programma fino al 10 giugno. Ingresso libero.

mUsICA

 lunedì 6 maggio  20.45

beethoven, sinfonia numero 9 Orchestra sinfonica della Radiotelevisione slovena, Coro St. Nicholas Litija e Megaron Chorus. Inserito nella stagione 2018-2019 del Teatro Verdi.

ConveGnI

 venerdì 9 maggio  20.30

mobilità elettriCa ed energia rinnovabile Conferenza su temi ambientali a cura di Terraè-Officina della sotenibilità con l’Istituto per innovazioni tecnologiche (Iit) di Bolzano. nella sala “Degan” della Biblioteca civica.

Nella Galleria “Harry Bertoia”, saranno esposti 250-300 oggetti provenienti da raccolte private, per approfondire la rappresentazione della donna in un’epoca di passaggio per l’Europa.

BAmBInI

 giovedì 15 maggio  16.00

Primavera in Piazza Crea il tuo spaventapasseri. Laboratorio gratuito per bambini nel giardino urbano di piazza XX Settembre.



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