il giornale di PERIODICO DI INFORMAZIONE giornali comunali
TradaTe
Anno 1 n°0 (1 °Pubb.) Aut. Tribunale di Milano: in attesa di registrazione - Editore: Lime Edizioni srl
Direttore responsabile: Massimo Vernacotola Ordine Nazionale dei Giornalisti tessera n.136745 - Realizzazione grafica e concessionaria esclusiva di pubblicità: Lime Edizioni srl - Via A. Capecelatro, 31 - 20148 Milano - Tel. 02 36767660 www.limedizioni.com - info@limedizioni.com - Tiratura: 10.000 copie
editoriale
CONTROCORRENTE Un giornale di carta nell’era del digitale…che senso ha? Secondo noi ne ha molto, innanzi tutto perché è l’unico modo di giungere ogni mese a Voi, a tutte le famiglie di Tradate, gratuitamente, per proporvi non la cronaca, ben coperta dalle numerose ed eccellenti testate online e non, ma i temi d’interesse generale, gli approfondimenti, le curiosità, i servizi al cittadino, le storie del territorio e non ultime le iniziative culturali e di svago che offrono Tradate e i suoi dintorni. Questo anche attraverso le vicende dei protagonisti, spesso sconosciute, che contribuiscono rendere questa Città operosa e viva. Crediamo inoltre che nell’epoca del sovraccarico informatico la pagina stampata dia chiarezza e aiuti a comprendere meglio la realtà. Una realtà che ci sforzeremo di fotografare con equidistanza, buon senso e spirito propositivo. Difficile poi che dai giornali locali vi giungano fake news, innanzi tutto perché risulta molto più facile per noi il “fact cecking”, il controllo della veridicità delle notizie, in secondo luogo perché in un’area circoscritta le bugie hanno sempre le gambe molto corte. Una pubblicazione, quella che avete tra le mani, che rimane nelle vostre case e che non scompare con un “click”. Buona lettura. Massimo Vernacotola
La Città guarda al futuro Tra mutamenti e continuità Fra la crisi energetica e di approvvigionamento di materie prime, il perdurare della guerra in Ucraina, il Covid (e le macerie che ha lasciato) sempre lì, come una spada di Damocle…ce n’è abbastanza - ma potremmo aggiungere che non piove da mesi - per chiuderci tutti in un cupo pessimismo. Ma l’ Amministrazione comunale e le realtà produttive e sociali di Tradate continuano a operare non pensando tanto a ciò che abbiamo perso ma a quanto siamo riusciti a mantenere. E a come conservarlo...
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SANITA’
MUSICA ANTICA
Una nuova Casa per la Atmosfera Ensemble: salute, che accompagna i un’eccellenza di Tradate ciadini nel percorso di cura che dà lustro al Territorio Il dottor Stefano Taborelli ci racconta la funzione della Casa di Comunità e dell’Infermiere di Famiglia e Comunità. PaGINa 3
Maurizio Mingardi presenta la divisione di musica medievale e rinascimentale della prestigiosa accademia Concertante d'archi di Milano ®. PaGINa 10
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il giornale di
DAL comune
Un mandato iniziato nel 2019. Anno per nulla scon tato, per i motivi che sappia-
mo. Ci mette qualche secondo a ricordare il mese in cui è iniziata la sua avventura da sindaco di Tradate, Giuseppe Bascialla. È una sensazione che tutti noi abbiamo vissuto, almeno una volta, da quando abbiamo sentito parlare di Covid-19: un temporaneo sfalsamento cronologico dei ricordi, quasi che la nostra mente volesse ricucire lo strappo imposto dalla pandemia e dai lockdown. Un curioso effetto collaterale, uno dei tanti che quest’epoca ci lascerà in eredità, materia di riflessione per dottori e psicologi. Anche Bascialla è medico. Lo è stato per oltre quarant’anni, prima di candidarsi al Municipio, dove ci accoglie, insieme al vicesindaco Franco Roberto Accordino, per la prima intervista de Il giornale di Tradate. Due ruoli privilegiati, quelli del medico e del politico, per osservare i mutamenti della società.
L’individualità emergente, in una realtà complessa «Il tessuto socio-economico del territorio è drasticamente cambiato», sottolineano in coro sindaco e vice. Il Covid ha acuito una tendenza all’individualità, Il vivere da solo si fa trend emergente, una realtà che coinvolge tutta Europa. L’invecchiamento della popolazione, di pari passo con la perdita del ruolo centrale della famiglia, porta a solitudine diffusa. «La nostra è una realtà complessa», ammette Accordino, che ha in delega i Servizi Sociali e Servizi Cimiteriali del Comune, «ma abbiamo messo in campo iniziative che ci consentono di monitorare e tenere sotto controllo le situazioni più gravi». Ogni cittadino e ogni famiglia viene singolarmente valutato, tenendo conto delle sue speci-
TradaTe
Una realtà complessa, verde e in mutamento Intervista al sindaco di Tradate, Giuseppe Bascialla, e al vicesindaco Franco Accordino. Dai cambiamenti nel tessuto socio-economico del territorio al tema ecologico. Claudio Ceriani. «Siamo impegnati nel mantenere determinati servizi, nei limiti che oggi ci permettono non tanto le nostre tasche, quanto le leggi dello Stato. Imu e Tari rimangono invariate. La riduzione delle tasse resta oggi il primo obiettivo, anche nazionale», dichiara Bascialla. I servizi sociali devono funzionare e non possono subire cali di rendimento. Così come la cultura, a proposito della quale il Primo cittadino ringrazia l’ex sindaco Stefano Candiani, per aver «investito sulla biblioteca Frera. Un punto di riferimento per eventi e presentazioni di libri». Un luogo apolitico, precisa, pur non negandosi una fugace frecciata allo schieramento avverso per una pretesa di superiorità culturale.
fiche esigenze. Il disagio abitativo viene gestito sia con alloggi pubblici, sia con aiuti economici diretti. Tradate conta molteplici realtà che si occupano del sociale, dal supporto dei diversamente abili al servizio di doposcuola. Allo stesso tempo, tuttavia, dal settore stesso denunciano una certa tendenza ad agire come corpi singoli, anziché “fare sistema”. Diverso l’approccio delle realtà imprenditoriali locali che, al di là delle normali dinamiche di un contesto concorrenziale, nell’alveo delle confederazioni di categoria riescono ad affrontare unite le comuni problematiche.
La continuità col passato, dai servizi all’approccio culturale Con il centro-destra che governa la città dal 2017, l’attuale amministrazione non poteva che proseguire nel solco dei predecessori Dario Galli e
Il sindaco di Tradate Giuseppe Bascialla e il vicesindaco Francesco Accordino
Il Tema ecologico Un tema ormai di stretta attualità per qualsiasi amministrazione. Il sindaco Bascialla tiene particolarmente alla cura del verde, quale grande patrimonio di Tradate, nonostante gli alti costi e gli sforzi per contenerli.
La sottile linea verde Il tema ecologico è ormai di stretta attualità per qualsiasi amministrazione. Il sindaco conferma di tenere particolarmente alla cura del verde, quale grande patrimonio di Tradate, nonostante gli alti
di Francesco Moscarella e Massimo Vernacotola
costi e gli sforzi per contenerli. Non mancano critiche, ma Bascialla assicura che nulla è stato deciso in merito a eventuali abbattimenti di alberi, accompagnando la replica a una battuta tranchant: «facciamo la legge sull’eutanasia dell’uomo, ma non sull’eutanasia degli animali o delle piante. Siamo arrivati al paradosso». Sul piano dell’inquinamento, il tema è il transito dei pullman che, ogni giorno, dalla Varesina o dalla stazione sono costretti a passare per il centro, in direzione delle scuole superiori. L’intento dell’amministrazione è traslare il polo scolastico in una nuova collocazione, un terreno vincolato nei pressi della Croce Rossa, riducendo così il passaggio di mezzi in città. «Siamo stufi di mantenere l’asfalto della Varesina», accusa il sindaco, che chiede all’amministrazione provinciale di destinare al progetto parte dei fondi a disposizione.
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sAnità
Una nuova Casa per la salute del territorio Il dottor Stefano Taborelli ci aiuta a inquadrare ruoli e servizi delle Case di Comunità. A partire da una lettura efficace della domanda sanitaria territoriale.
Emergenza Ucraina le procedure ASST
«Non vogliamo replicare i poliam bulatori. Altrimenti, tanto varrebbe mantenere quelli che già abbiamo».
Il dottor Stefano Taborelli, responsabile dell'Area Territoriale Varese e coordinatore della Riorganizzazione dell'Evoluzione del Polo Territoriale dell’ASST Sette Laghi, inizia da ciò che le Case e gli Ospedali di Comunità non saranno. Perché il primo obiettivo è proprio definirle, aiutare la popolazione di riferimento a comprenderne funzioni e funzionamento. «Queste si dovranno, al contrario, sviluppare come punti di riferimento per il territorio», spiega al giornale di Tradate, «anzitutto, svolgendo una funzione di orientamento per i cittadini tramite il Punto Unico d’Accesso. In secondo luogo, offrendo servizi attraverso ambulatori dedicati che prendano in carico il paziente per accompagnarlo nel suo percorso di cura». La Casa di Comunità di Tradate è la prima dell’Azienda Socio-Sanitaria Sette Laghi. Presto apriranno anche ad Arcisate e Laveno, poi sarà la volta di Varese. Tutte Case di tipo hub, ovvero il fulcro di una rete socio-sanitaria che dovrà coinvolgere anche le istituzioni, i Medici di Medicina Generale, le cooperative e gli enti del Terzo Settore del territorio di riferimento, per una gestione della sanità più organica e coordinata. Nei prossimi mesi, l’ASST Sette Laghi presenterà un Piano Aziendale che, oltre a definire ulteriormente il ruolo di Case e Ospedali di Comunità, permetterà di stilare un cronoprogramma d’investimenti (tecnologia, edilizia…) e, non ultimo, confermare o meno l’attuale divisione in sette distretti e la rispettiva copertura territoriale degli stessi.
I profughi ucraini troveranno in tutto il terri torio ASST Sette Laghi volontari madrelingua. Inoltre: • devono effettuare un tampone nasofaringeo per SARS-CoV-2 entro 48 h dall’ingresso in Italia al Punto Tamponi all’Ospedale di Circolo (Viale Borri, piano terra, dal lunedì al sabato dalle ore 10.00 alle ore 14.00 e la domenica dalle ore 08.00 alle ore 14.00) e rilascio STP.
La struttura tradatese è già operativa e vanta un parco infermieri di famiglia e comunità di tutto rispetto: 12 operatori sanitari per 91 pazienti presi in carico. Proprio l’Infermiere di Famiglia e Comunità è la figura professionale di riferimento per la Case di Comunità. Lavorando direttamente sul territorio, e in autonomia, potrà rilevare tempestivamente i bisogni dei cittadini ed effettuare una diagnostica. «La lettura della domanda sanitaria del territorio è uno dei nostri primi obiettivi», sottolinea il dottor Taborelli, «quando avremo gli strumenti per una lettura efficace, banalmente anche una semplice integrazione dei diversi flussi informativi, potremo avere un ruolo proattivo». Individuare precocemente situazioni a rischio, senza dover attendere di essere attivati dal cittadino. Dividere i casi a seconda della gravità, bassa, media o alta, stabilendo così delle priorità. Riorganizzare i servizi in modo che possano soddisfare in modo più mirato la domanda sanitaria di riferimento. Coordinarsi con le strutture socio-assistenziali, per un censimento delle persone che
ne usufruiscano e delle loro necessità. Le possibilità sono molte. Siamo, ovviamente, ancora agli inizi. La Casa di Comunità di Tradate ha già attivato diversi servizi, per oliare i meccanismi e trovare il modello migliore, ma altri saranno implementati in futuro. Sul piano della sanità integrata, il primo passo sarà definire un’intesa con i servizi sociali del Comune, per sviluppare agende condivise. A tal proposito, il vicesindaco Franco Accordino ci ha confermato come sia già pienamente in funzione il coordinamento con l’ospedale di Tradate, che offre anche un servizio di accompagnamento dei pazienti, in special modo gli anziani, al momento della dimissione ospedaliera. F. M.
Casa di Comunità Tradate Orari : Punto Unico d’Accesso: da lunedì a venerdì, dalle 8.00 alle 15.00 Infermieri di famiglia: dalle 8.00 alle 20.00, sette giorni su sette
• devono recarsi al Centro Vaccinale delle Aule Formazione dell’Ospedale di Circolo (Padiglione Centrale, piano terra, dal lunedì al venerdì dalle ore 08.00 alle ore 15.00, il sabato dalle ore 08.00 alle ore 20.00, domenica e festivi chiuso) dove sarà garantita vaccinazione anti-Covid e rilascio STP. • minori, donne in gravidanza e chi ha un visto Schengen: agli uffici Scelta Revoca del territorio, verrà rilasciata loro una tessera sanitaria provvisoria, con cui rivolgersi gratuitamente a qualsiasi Medico di Medicina Generale o Pediatra di Libera Scelta del territorio, anche per la prescrizione di farmaci o di accertamenti diagnostici. I cittadini saranno poi contattati per la programmazione di una visita medica di primo screening sanitario e saranno fornite loro informazioni su vaccinazioni consigliate (anti-difterite, tetano, pertosse e poliomelite). Per info, telefonare a: 800 894 545, dalle ore 8:00 alle ore 21:30. Ulteriori info: www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/DettaglioRedazionale/servizi-e-informazioni/cittadini/salutee-prevenzione/Emergenze-e-urgenze/assistenza-sanitariaucraina/assistenza-sanitaria-ucraina www.ats-insubria.it/aree-tematiche/emergenzaucraina/7069-emergenza-ucraina
F. M.
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il giornale di
AssociAZioni
TradaTe
Fondazione Velini: alta qualità di servizio e attenzione per gli ospiti A osservarla dall’esterno, non sembra proprio una RSA, ma una bella villa residenziale. Invece la Fondazione Velini può ospitare fino a 43 anziani non autosufficienti, facendo della dedizione e della cura dei dettagli il proprio vanto e garantendo agli ospiti assistenza sanitaria tempestiva e altamente professionale. di Massimo Vernacotola
Intitolata a Carla Velini, donatrice dello stabile e sostenitrice generosa, la Fon dazione Velini Casa-Famiglia si costituì
mascherine, guanti, camici: li abbiamo reperiti ovunque con grandi costi. Inoltre, i tamponi molecolari non sono stati disponibili fino ai primi di aprile. Voglio sfatare anche la diceria che le RSA hanno deciso di tenere nelle proprie strutture i malati di Covid: perché a questo siamo stati obbligati; chiamavamo i soccorsi e inizialmente era molto difficile ottenere un intervento. Siamo comunque riusciti a curare e guarire in struttura numerosi ospiti colpiti da Covid. Nonostante questo, tra marzo e maggio abbiamo perso molti dei nostri ospiti. Una esperienza devastante, di cui ancora oggi portiamo i segni.
nel 1983 come Casa Albergo per anziani autosufficienti, per iniziativa della Parrocchia Santo Stefano di Tradate e per volontà del suo Parroco, Don Antonio Barone, unitamente al Professor Mario Bianchi, emerito Neurochirurgo, che divenne il primo “storico” Presidente della “Casa Velini”. Ma fu importante anche un’iniziativa che ricorse al buon cuore degli abitanti di Tradate: numerosi salvadanai girarono in quegli anni di casa in casa alla ricerca di offerte per la realizzazione della Residenza, e il riscontro fu straordinario, segno della generosità (e della lungimiranza) dei cittadini. La Fondazione Velini entrò così nel cuore dei tradatesi, poiché ogni famiglia la ritiene ancora oggi un poco sua. Successivamente, nel 2004, la struttura venne ampliata con la costruzione di una parte nuova, adiacente e inserita nella struttura originaria. Con quest’operazione il numero dei posti letto venne raddoppiato e la Fondazione divenne una Residenza Sociosanitaria per Anziani, accreditata e contrattualizzata con la Regione Lombardia. «Rispetto alla dimensione media delle Rsa siamo piccoli – esordisce Monica Ravarotto, direttore della Fondazione Velini- e questo da un lato ci differenzia da molte altre strutture, poiché ci fornisce un indiscutibile vantaggio nella tutela degli ospiti: riusciamo a curare tanti piccoli dettagli, che uniti fanno la differenza. Il personale è sempre lo stesso (non proveniente da cooperative, n.d.r.), quindi si genera un grande senso di appartenenza che favorisce il consolidarsi dei rapporti umani, produce confidenzialità e affettività condivisa. I collaboratori – aggiunge Renato Fabris, presidente della Struttura - vengono selezionati in base a criteri molto precisi, al fine di assumere solo professionisti di alto profilo; a questo si unisce un’assistenza medica quasi da piccolo ospedale con apparecchiature diagnostiche (ecografo, elettrocardiografo) che ci consentono di eseguire esami preliminari ed evitare ricoveri impropri e, nei mesi scorsi, anche pericolosi a causa della diffusione del Virus. Il servizio medico è presente sette giorni su sette, con un fil rouge continuo con le famiglie. Un contatto che viene mantenuto costante anche dal personale non sanitario, al fine di condivi-
E oggi? Oggi la Fondazione si sta adoperando al meglio per poter tenere in contatto i nostri ospiti con i familiari, visto che, ancora, i liberi accessi in struttura non sono permessi. Grazie a tutto il personale, che si prodiga giornalmente, programmiamo le visite in presenza e le videochiamate che permettono di accorciare le distanze, sempre rispettando le misure di sicurezza, con la speranza di tornare al più presto alla normalità
In alto: Renato Fabris presidente Fondazione Velini, e Monica Ravarotto direttore della struttura A destra: uno degli ambienti esterni della Fondazione Velini
Fondazione Velini contatti: Tradate (VA), Via S. Stefano n° 39/A Tel e Fax 0331845776 - Cell 327-2560858 Email: segreteria@fondazionevelini.it PEC: fondazionevelini@pec.it dere con le famiglie stesse la condizione psicofisica dei propri cari. A tal proposito, un nostro operatore è impiegato ogni giorno nell’assistere gli ospiti nelle video chiamate con la famiglia, istituite durante i momenti critici della pandemia e tuttora operanti. Non meno importante il Servizio riabilitativo affidato al Fisioterapista interno che lavora di concerto con la Direzione Sanitaria e le Educatrici. Quali sono le altre vostre peculiarità? Prima del Covid era attivo un centro diurno, aperto dalle 8 del mattino alle 7 di sera, per tutti i giorni della settimana, domenica compresa, che contiamo di far ripartire al più presto. Questo era e tornerà a essere un punto di aggregazione e di servizio per anziani, che possono arrivare autonomamente o essere portati qui con i nostri mezzi, con la possibilità di pranzare o cenare e con un medico di servizio sempre disponibile. Oggi a chi non è ospite fisso e ne facesse richiesta riusciamo solamente a garantire assistenza domiciliare, per un tempo limitato. Inoltre, riprenderemo
appena possibile tutte le attività culturali e di intrattenimento per gli anziani, quali gite, mostre e partecipazioni a spettacoli musicali e teatrali. Purtroppo, anche queste hanno subito uno stop per la pandemia. Ma ai nostri ospiti garantiamo anche oggi attività ricreative interne. La Regione Lombardia vi attribuisce un ottimo punteggio nella “classifica” delle Rsa. La Regione attribuisce un punteggio, in termini percentuali, secondo il valore prestazionale di ogni struttura: il nostro é soddisfacente. Siamo oggetto di molteplici ispezioni da parte della ATS, molto accurate com’è giusto che sia. Innanzitutto, perché ci occupiamo di soggetti fragili, in secondo luogo, perché la Regione contribuisce per più del 30% ai nostri costi totali. Come avete vissuto il periodo del Covid? Nel 2020, durante la fase più drammatica della pandemia – quella iniziale – ci siamo sentiti abbandonati dalle istituzioni: non avevamo
Si aprono a Tradate nuovi fronti dell’audiovisivo e della creazione di testi e contenuti. Creatività e uso professionale degli strumenti di comunicazione per raccontare l’anima di persone e aziende e potenziare la loro notorietà «Da piccola avevo una penna con le ali disegnate sopra, con la quale pensavo di poter andare dap pertutto. Amavo scrivere e le lettere mi giravano
tutte intorno, facendomi viaggiare, come in un romanzo di Emilio Salgari, esplorando il mondo dalla scrivania. Che bello creare, ideare, volare e far scorrere la penna sul foglio di carta! E così, perdersi con la fantasia era una cosa semplicemente meravigliosa. Poi arrivò il marketing…ma questa è un’altra storia», racconta con un sorriso Laura Figini, autrice del libro di racconti Curriculum vitae, diplomata in sceneggiatura alla Civica Scuola di Cinema e Nuovi Media di Milano, laureata in filosofia, fresca di un corso per redattori editoriali seguito presso la casa editrice Curcio di Roma e ora libera professionista, creatrice dello Studio Kiki. Ma di cosa si tratta precisamente?
«Quest’attività nasce soprattutto dalla voglia di far diventare un lavoro le cose che amo di più: la scrittura e la trasformazione di un testo in un prodotto piacevole alle orecchie e agli occhi; è per questo che voglio beneficiare, in quest’idea dello Studio, dell’apporto e dell’aiuto di superprofessionisti come il regista pluripremiato Davide Rizzitelli, che ha firmato la direzione di molte campagne promozionali della Walt Disney Television Italia, del rinomato direttore della fotografia milanese Sergio De Feudis, del video editor Antonio Prestia che vanta nel suo curriculum montaggi di celebri programmi televisivi come Masterchef e Colorado Cafè, del sound designer Sylvain Prevost che si è occupato per anni di audio per le campagne promozionali della Walt Disney Television Italia e ha lavorato come creative audio producer anche in Francia e in Irlanda e degli attori e insegnanti di Oplà Teatro di Tradate».
UNA PROPOSTA MULTIFORME ALTAMENTE PROFESSIONALE Lo Sudio Kiki propone dalla stesura di testi redazionali e articoli per guide, libri e web alla realizzazione di podcast, spot radiofonici, video aziendali, corporate, teatrali e molto altro ancora. “Ecco, l’unica cosa: non chiedetemi di scrivere lettere d’amore
Laura Figini - www.studiokikitradate.it facebook Studio Kiki Tradate e Instagram studiokiki_tradate.
Studio Kiki: una nuova start up tra video e parole perche non credo di esserne capace! », racconta Laura lasciandosi sfuggire una risata. Quest’attività è frutto anche della maturazione professionale acquisita soprattutto lavorando per diversi anni come writerproducer presso Walt Disney Television Italia: «Questa esperienza mi ha fatto capire che la fantasia e la creatività, per avere una direzione, hanno anche bisogno di una ferrea organizzazione, perché devono spesso rispettare ristretti tempi di consegna e mediazioni con il marketing, nemico di troppi voli pindarici; quindi un duro scontro tra fantasia e pragmatismo che però mi ha fatto prendere maggiore coscienza della realtà lavorativa in questione; in ogni caso io preferisco comunque la parte divertente delle cose e sono dell’idea che se una persona si diverte e prova gioia a mettere in pratica il proprio lavoro, ne beneficia di gran lunga anche il suo cliente. Non sarà Kant, però è la mia filosofia». Ma parlando di divertimento, andiamo a
scoprire qual è la cosa più spassosa che ha realizzato lo Studio Kiki per ora: «Ci siamo divertiti molto a creare un miniepisodio di podcast basato sullo stralcio di un mio racconto per il nuovo libro. Il testo tratta dei problemi legati al sonno e degli ostacoli che ognuno deve affrontare per ottenere un buon tempo della testa sul cuscino; ebbene uno di questi “problemi” è spesso il tenero e delicato neonato che portiamo a casa dall’ospedale dopo il parto. Non ci sono goccine, olietti magici, preghiere di santoni o viaggi a Lourdes che tengano… se il bimbo non dorme, non dorme e noi non potremo fare nulla per ovviare a questa difficoltà. Tranne ridere. Arianna Rolandi, l’attrice e insegnante della scuola di teatro Oplà di Tradate che ha collaborato con noi, è stata bravissima a interpretare la mamma assonnata e un po’ disperata e soprattutto abbiamo riso molto tra un take e l’altro, e questo è molto importante per la buona riuscita del prodotto,
lo ribadisco». Ma lo Studio Kiki fa anche qualcosa di serio? «Certo! Di serio ci sono le storie da raccontare, quello che ora si riassume con un anglicismo: lo storytelling. Raccontiamo e narriamo con parole e immagini la nascita, il cuore pulsante e le ispirazioni che hanno fatto nascere le attività, le passioni che le hanno fatte crescere e aiutiamo i brand a farsi conoscere o a potenziare la loro notorietà. Il nostro lavoro sostiene anche molto gli aspetti storico culturali dei territori. Infatti, in collaborazione con la cooperativa Baobab, ci stiamo cimentando nella scrittura di guide per ragazzi dei paesi limitrofi che mettono in risalto i punti di interesse dei luoghi, la loro storia e la loro cultura». Tutto qua? «Starei per ore a raccontare che cosa può fare e in che cosa potrebbe esservi utile lo Studio Kiki,ma adesso devo proprio scappare a casa a scrivere!» , conclude Figini strizzando l’occhio.
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il giornale di
finAnZA
TradaTe
Gli investimenti di denaro, tra guerra e psicologia “Bruciati milioni in Borsa, lunedì nero, crollo in Borsa”… Bastano alcune parole chiave per generare il panico negli investitori, che spesso agiscono d’impulso compiendo scelte sbagliate, dettate dall’ansia. Invece questo è il momento di ragionare. Con calma. parte più antica, quella che ha la funzione di metterci in allerta dai pericoli, quella che faceva scappare i nostri avi preistorici per evitare l’attacco degli animali. La funzione di questa parte del cervello si attiva quando si sntono parole come “guerra”, che ci mettono in allerta, e l’allerta è una buona cosa, perché ci fa stare belli svegli e attenti.
Putin alla fine ha deciso d’in vadere l’Ucraina: in questo momento, non sono impor-
tanti le motivazioni dietro questo attacco, ma il prenderne atto. L’invasione dell'Ucraina ha messo ulteriore carne al fuoco sui mercati già in ansia per tassi e inflazione. Scindiamo però gli accadimenti: parliamo di un fatto violento, la guerra, e di un fatto macroeconomico, tassi e inflazione. Le due cose non andrebbero messe sullo stesso piano, anche se entrambe vanno ad influire sui mercati finanziari. I fattori macroeconomici dovrebbero farci preoccupare, ma per assurdo lo fanno molto meno della guerra: perché? Esiste una parte del nostro cervello, chiamato cervello rettile, che è considerato dagli scienziati il nostro cervello ancestrale: si tratta cioè della sua
Sergio Rota Consulente Finanziario
La parola guerra, però, evoca giustamente anche dei sentimenti: innanzitutto la paura. La paura in sé non è né buona né cattiva: se abbiamo paura dell’acqua e non sappiamo nuotare, questo ci evita di annegare perché non ci fa avvicinare. La paura però non deve sfociare in panico: se cado in acqua e non so nuotare, la paura può diventare panico e io mi dibatto fino ad affondare, anche se per una legge della
fisica il mio corpo da fermo potrebbe galleggiare e impedirmi di andare a picco. Ecco un esempio di come una escalation di paura che sfocia nel panico possa essere deleteria per la nostra stessa sopravvivenza. La stessa identica cosa vale per il nostro denaro: la paura è lecita, e tutti i sentimenti sulla guerra sono giusti, ma non devono diventare panico. Il panico, come per chi cade in acqua non sapendo nuotare, ci fa dibattere e ci crea stati d’ansia che difficilmente riusciamo a gestire e questo ci porta presto o tardi a fare errori. La filosofia buddista, ad esempio, combatte gli stati di ansia con la meditazione. Visto che però non possiamo fare un corso di meditazione in un giorno, vediamo di fare altro, e cioè ragionare.
Vigilanza stretta sui promotori finanziari Ogni consulente finanziario sa bene che nel fare il suo lavoro deve rispettare precise regole.
Ma sa anche che sul suo operato vigila un’autorità. La Consob? No, non più. Oggi questo compito è affidato all’Organismo di vigilanza e tenuta dell’albo unico dei consulenti finanziari (OCF). Ma la Consob non è uscita di scena: innanzitutto, per consentire l’attuazione delle recenti leggi la Commissione nazionale per le società e la Borsa ha provveduto ad aggiornare il relativo regolamento intermediari; poi, mentre OCF d’ora in avanti vigilerà sui professionisti e sulle società che offrono consulenza finanziaria, la Consob terrà sotto monitoraggio e controllo l’attività svolta dall’Organismo stesso. Per dirla in termini tecnici, si occuperà non più di microvigilanza ma di macrovigilanza.
Finanza e psiche viaggiano a braccetto Se guardiamo alla Storia, ogni volta che succede un fatto vio lento il mercato reagisce allo
servare il proprio denaro è lasciarlo investito. Se addirittura vogliamo economicamente sfruttare il momento di flessione, l’unica cosa da fare è innanzitutto spegnere la TV e poi metterci altro denaro.
stesso modo. Osservando il grafico del mercato dal 1969 ad oggi possiamo vedere come l’11 Settembre, all’interno della crisi Dat-Com, è solo una correzione breve e che ha avuto una reazione violenta. Quindi, come dico sempre, la calma in questo momento è fondamentale: bisogna evitare di farsi prendere nella rete di chi butta legna sul fuoco con paroloni tipo “Bruciati milioni in Borsa!” o cose di questo genere, che non fanno altro che alimentare l’ansia. Il mondo della finanza è sempre più interconnesso con quello della psicologia: Kahneman e Tversky due psicologi che hanno vinto il premio Nobel per l’economia negli anni Settanta, hanno dimostrato che l’uomo effettua le sue scelte finanziarie influenzato da tutto ciò che gli sta intorno e hanno introdotto i Bias comportamentali per spiegare come vengono effettuate le nostre scelte di investimento. L’ambiente che ci circonda, le notizie che leggiamo ci portano a fare scelte in ogni campo, sentire
Sembra una cosa facile da fare, ma se siamo i soli a prendere la decisione possiamo facilmente farci sopraffare dalle emozioni: i pazienti si rivolgono al medico, non si fanno l’anamnesi da soli, l’auto la ripara il meccanico, per i nostri soldi spesso invece facciamo da soli, perché? Anche qui ci viene in aiuto la psicologia, gli italiani sono stati abituati ad essere guidati dallo stato “dalla culla alla tomba”, si diceva, oggi non è più così, ma continuiamo ad andare in banca e fare scelte sulla base del momento e delle emozioni. Rivolgersi ad un medico del risparmio può far risparmiare tempo, ansie e denaro.
Il grafico mostra come l’11 settembre sia stato solo una correzione breve, dalla reazione violenta
tutti i giorni cosa fa di strabiliante Alexa ci porta a desiderarla, vedere al TG della sera le persone in Ucraina che muoiono di fame, e non solo, ci fa immedesimare con esse, anche se siamo comodamente seduti sul nostro divano. Potremmo andare avanti per ore con esempi, ma restando in campo finanziario la parola “bruciati” evoca fuoco e distruzione, e anche se siamo al sicuro a casa nostra un senso di ansia ci sale, lo stes-
so vale per le parole “crollo in borsa”, o “lunedì nero”, e guarda caso l’enfasi messa nelle giornate di crescita dei mercati non è la stessa, Della parola bruciati non c’è l’opposto, dire “ricostruiti” non ha la stessa forza di crollo. Il denaro investito tornerà certamente ai valori che aveva prima, e l’unico modo per non tornare in possesso dei propri denari è vendere: quindi, l’unica garanzia per con-
Banalmente, in questo momento non far vendere gli investitori e dare loro fiducia e vicinanza è un valore aggiunto notevole ed un risparmio di denaro. Chiudo con una metafora: quando non c’erano i radar e i GPS i velieri erano provvisti di un cesto, chiamato coffa, che veniva posto in cima all’albero maestro, l’uomo della coffa era quello che vedeva per primo la riva ed indicava la direzione a chi stava al timone per evitare che prendesse una rotta sbagliata. Io preferisco essere l’uomo della coffa che guarda lontano, piuttosto che stare in coperta in balia delle onde. Quindi barra a dritta e avanti tutta! Sergio Rota Consulente finanziario Cell 3351027112 http://www.sergiorotaconsulenza.it Telegram: @sergiorotaconsulenza
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meDicinA
Il centro medico della cooperativa Baobab di Tradate incontra le esigenze di un pubblico provato dal periodo Covid In greco, «Kairós» è il momento giu sto, il momento opportuno, e Bao bab cooperativa sociale ha scelto
questo evocativo nome per il suo centro medico di Piazza Malugani 1, in pieno centro a Tradate.
Il Direttore Sanitario di Kairós, la dott.ssa Alessia Milani spiega: «Il desiderio è di “esserci” per la persona che chiede una nostra valutazione, un consiglio e un supporto in un momento delicato della vita. A volte si tratta semplicemente di ricevere un trattamento per sintomi fisici o sottoporsi a un esame o a una visita; in altre situazioni la presa in carico si sviluppa su un tempo più lungo e può richiedere il lavoro sinergico di più professionisti, finalizzato al recupero della salute o al miglioramento della qualità di vita. Sempre, accanto a competenza e professionalità, non possono mancare l'accoglienza, l'ascolto, il rispetto per la storia e il "tempo" dell'altro. Non dimentichiamo l’attenzione per la prevenzione primaria e quindi l'impegno finalizzato a informare e creare consapevolezza circa lo stile di vita della persona: alimentazione, respirazione, sonno e movimento. Inoltre, sottolineiamo l’importanza di imparare a gestire lo stress, avere cura di sé e prendersi il proprio tempo.
Il “momento giusto” per conoscere Kairós di Laura Figini
Una Medicina della Salute è per noi una medicina che genera e aiuta a mantenere la salute».
UN’OFFERTA COMPLETA, ANCHE PER DONNE IN GRAVIDANZA Scopriamo nello specifico cosa offre il centro medico Kairos: 250 mq circa con 7 stanze che ospitano, tra le discipline specialistiche, cardiologia con ecocardiografia, geriatria, fisiatria con fisioterapia e terapia fisica (T.E.C.A.R. terapia), nutrizione, omeopatia e sessuologia. Per le coppie in gravidanza e i loro piccoli ostetricia, consulenza allattamento e pediatria. A integrazione di tutto ciò, si aggiungono le cure complementari con osteopatia fin dall’età pediatrica e la doula, esperta in baby wearding e naturopatia. Completa l’offerta sanitaria, una palestra dedicata alla fisioterapia. Inoltre, per andare incontro alle esigenze dettate dall’emergenza Covid 19, la cooperativa ha disposto un punto tamponi antigenici rapidi, attivo dal lunedì al sabato, i cui risultati sono validi anche per il rilascio del Greenpass, trattandosi di una struttura autorizzata da AtsIsubria. Ma non è finita: Kairós propone anche l’opzione dei servizi a domicilio, sia con impegnativa del medico curante che in regime privato, come il prelievo del sangue venoso, valutazioni medico-infermieristiche, registrazione di elettrocardiogramma, consulenza per l’allattamento e fisioterapia; l’idea di questa offerta nasce dal desiderio di stare al fianco di bambini, adulti e anziani in momenti di incertezze e di preoccupazioni come quelli che stiamo vivendo. È fondamentale per la cooperativa dare continuità di cura a tutti coloro che necessitano di esami diagnostici e desiderano poterli gestire comodamente a casa. Il servizio è rivolto soprattutto alle persone fragili o a chi, per necessità personale o professionale, non si reca agevolmente presso i punti ospedalieri
Prenotazioni dei servizi di Kairós centro medico, è sufficiente contattare il numero 342/1906915 (anche inviando sms o whatsapp) o scrivere una mail a kairos@cooperativabaobab.it. Per maggiori info è consultabile il sito https://www.kairostradate.it/
o sul territorio e ai bambini che, rimanendo tra i loro giochi e sicurezze, possono vivere con serenità questi momenti delicati. E ora qualche specifica sui vantaggi della fisioterapia a domicilio: la riabilitazione e il recupero funzionale di pazienti che presentano patologie o traumi è l’obiettivo dell’equipe dei fisioterapisti di Kairós. Gli specialisti si impegnano infatti a lavorare sul potenziale fisico, psicologico, mentale e sociale, consentendo al paziente di rimanere integrato nel proprio ambiente. Questa è la risposta della Baobab alle nuove esigenze rilevate sul territorio: riabilitazione di pazienti dopo la dimissione ospedaliera, ripresa di piani riabilitativi sospesi o interrotti, presa in carico di pazienti in liste d’attesa e attivazione di piani urgenti. Altro fiore all’occhiello del centro medico Kairós è la collaboraborazione sinergica con Koinè, centro multidisciplinare che si propone come spazio d’aiuto finalizzato al benessere del bambino, adolescente, adulto, coppia e famiglia. Qui collabora un’equipe per la certificazione DSA (disturbi specifici dell’apprendimento), psicoterapeuti per adulti ma anche figure specializzate in infanzia e adolescenza, pedagogisti, psicomotricisti e grafologi esperti nella rieducazione del gesto grafico. Tutti i servizi rappresentano un segnale di attenzione e cura verso tutti i cittadini e dimostrano, ancora una volta, quanto impegno la cooperativa metta nella promozione del benessere e della solidarietà sociale al servizio di tutta la comunità. Per le persone “over 65”: è possibile sottoscrivere una modulistica dove si autorizza il proprio medico di base all’invio della ricetta direttamente al centro medico.
L’acqua come “panacea” dal parto all’anzianità
Se c’è un elemento che richiama immediatamente il tema della salute, è senza dubbio l’acqua. Partorire in acqua può contribuire ad alleviare il dolore, ridurre la necessità dell’anestesia e, potenzialmente, accelerare il primo stadio del travaglio, prima della completa dilatazione della cervice uterina. Tuttavia, le donne dovrebbero emergere prima del momento di spingere, per evitare potenziali rischi quali annegamento, infezioni gravi o distacco del cordone ombelicale frammentato, con sanguinamenti e necessità di trasfusioni. L’attività acquatica per eccellenza, il nuoto, vanta molteplici benefici, dallo sviluppo corporeo in tenera età alla funzione terapeutica in caso d’infortuni. La parziale assenza di gravità esistente in acqua, infatti, rende possibile intervenire con ottimi risultati su lesioni traumatiche, nel post-operatorio e nell'intervento riabilitativo e
rieducativo dell'infortunato. In età avanzata, temperatura dell'acqua e posizione supina o prona di galleggiamento favoriscono la circolazione del sangue grazie alla vasodilatazione periferica. L’acqua, però, non dà benefici solo al corpo. La Terapia Multisistemica in Acqua Metodo Caputo Ippolito, ad esempio, è un trattamento
destinato a chi soffra di disturbi della comunicazione, relazione, autismo e disturbi generalizzati dello sviluppo. L’acqua è utilizzata come attivatore emozionale, sensoriale e motorio che porta il soggetto a sviluppare una relazione significativa, dalla riduzione dell’aggressività all’aumento dei contatti corporei. F.M.
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il giornale di
LA pAroLA ALL’AvvocAto
TradaTe
Il (triste) iter della separazione e del divorzio La famiglia è senza dubbio il cardine della nostra società: un punto fermo di cui noi tutti riconosciamo l’importanza sociale e culturale. Non a caso i nostri padri costituenti, nella stesura della carta costituzionale, ne dedicarono ampia trattazione definendola una “società naturale” I mutamenti e le evoluzioni socio-culturali che in questi anni hanno interessato il
nostro Paese, hanno plagiato anche l’ambito familiare, una trasformazione di cui ha tenuto conto anche il nostro legislatore. Una scelta quasi scontata. che risiede nel fatto che nessun altro campo del diritto civile, come quello del diritto di famiglia, è così tanto influenzato dalle dinamiche della realtà sociale sottostante. È cosa nota a tutti come nel corso degli ultimi decenni, nel nostro paese, si sia assistito ad un progressivo superamento del matrimonio come modello unico di famiglia, a fronte di un aumento esponenziale delle convivenze. In tale contesto si è
inserito il legislatore, che certamente non poteva esimersi dal disciplinare questo nuova tipologia familiare e fornire una più ampia tutela giuridica. Il vuoto normativo è stato colmato, prima di tutto, con il riconoscimento dell’istituto della separazione e divorzio, nonché con le ulteriori norme poste a tutela del diritto dei minori alla bigenitorialità. I maggiori interventi sul diritto alla bigenitorialità riguardano soprattutto la regolamentazione dei rapporti genitori-figli nell’ambito delle convivenze more uxorio. Si ricorda poi, tra le varie, la legge 76 del 20 maggio 2016, nota come legge “Cirinnà”, che ha introdotto una regolamentazio-
I maggiori interventi sul diritto alla bigenitorialità riguardano soprattutto la regolamentazione dei rapporti genitori-figli nell’ambito delle convivenze more uxorio
Oltre infatti a dover fornire la necessaria assistenza giuridica, l’avvocato deve svolgere un ruolo attivo nella fase – necessaria Avv. Jessica Vedovato – delle trattative; ciò al fine di redigere Via Monte San Michele n. 2/A accordi che vanno a toccare la sfera più inti21049 Tradate (VA) ma della persona, i così detti diritti persotel. + 39 3497501379 nalissimi, che, molto spesso, riguardano vedovato.jessica@yahoo.it vedovato.jessica@varese.pecavvocati.it proprio i figli.
Mediazione familiare e negoziazione assistita imparziale esperto nella materia, tenterà infatti di facilitare il dialogo nella coppia promuovendo l’ascolto tra le parti, per tentare così di raggiungere un comune accordo. Esistono diversi organismi di mediazione, fra i quali anche organismo di mediazione del tribunale di Varese, organismo di conciliazione forense (Ocfvarese.it/mediazione-familiare/richiesta congiunta.), ma comunque viene attivata dagli avvocati.
In questi ultimi anni, nell’ambito del diritto familiare, ha preso campo l’istituto della mediazione familiare. Si tratta di un percorso che può essere attivato nella fase antecedente, concorrente e successiva alla separazione/divorzio o alla rottura della coppia e che assume un ruolo fondamentale, soprattutto perché consente di ridurre la conflittualità e di raggiungere un accordo tra le parti, tenendo sempre conto del preminente interesse dei figli. Il mediatore, che è un soggetto terzo ed
ne delle unioni civili, ovverosia di coppie formate da individui dello stesso sesso, oltreché delle convivenze di fatto. Finalmente il legislatore ha esteso gli stessi diritti delle coppie sposate ai conviventi uniti civilmente. La fine di una relazione si accompagna sempre a delle - più o meno gravi – frizioni, che inducono gli ex coniugi (ovvero ex conviventi) a rivolgersi a un professionista, che in questi casi è chiamato a ricoprire un ruolo delicatissimo commisurato all’importanza ed alla complessità delle questioni trattate.
Per regolamentare i rapporti tra i coniugi, nel caso di crisi familiare, il nostro ordinamento prevede diverse procedure esperibili. Nell’ambito della crisi familiare, e dunque nel caso in cui i coniugi decidano di porre fine al loro rapporto, possono attivare diverse procedure. Se i coniugi riescono a raggiungere un comune accordo, possono entrambi adire il Tribunale e congiuntamente instaurare un giudizio di separazione/divorzio consensuale. Diversamente potranno attivare, sempre innanzi al Tribunale, un procedimento di separazione/divorzio giudiziale. Al canonico procedimento di separazione/divorzio si affianca la negoziazione assistita, un procedimento deflattivo attivabile anche nel caso di coppie con figli minorenni. Introdotta dalla Legge n. 162/2014, rientra nelle procedure di risoluzione alternative delle controversie e consente ai coniugi di conseguire lo status di separati, in tempi rapidi e senza andare in Tribunale. Nel caso invece di coppie non sposate l’unica via percorribile, per regolamentare il diritto alla bigenitorialità dei minori, gli aspetti patrimoniali, l’affidamento ed il diritto di visita, rimane l’instaurazione di un ordinario giudizio.
Bigenitorialità facile a dirsi La “bigenitorialità”, ovvero l’affido condiviso, appare la soluzione migliore nel caso di una separazione con figli, ma non sempre è di facile attuazione: può accadere che l’ex coniuge si comporti anche (e, purtroppo) da ex genitore, trascurando impegni, dimenticando promesse, disinteressandosi di esigenze, risultando assente dalla vita dei figli. Con Ordinanza n. 31902 del 10 dicembre 2018, la Corte di Cassazione si è pronunciata ispirandosi al supremo interesse del minore, che deve essere tutelato al di sopra di ogni altro, rifiutando l’applicazione di un metodo puramente “matematico” per regolamentare la presenza dei figli minori presso ciascun genitore: l’obiettivo non può (e non deve) essere una proporzione effettiva in termini di parità dei tempi di frequentazione del minore ma, piuttosto, un concreto ed armonico esercizio della bigenitorialità con le complessive esigenze di vita del figlio e nel rispetto di entrambi i genitori. Magari evitando diatribe su “mio figlio deve andare a giocare a calcio…Io invece lo iscrivo a nuoto”. Chi la paga è sempre lui, vostro figlio, non il vostro (ex) coniuge.
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sociALe
SocialStireria: VANTAGGI PER L’INTEGRAZIONE SOCIALE E PER LE AZIENDE La Cooperativa San Carlo propone alle aziende un’iniziativa in grado di affiancare l’adempimento dell’obbligo di legge ad un servizio di welfare Solidarietà, mutualità, impegno, spirito comunitario e legame con il territorio sono solo alcuni dei principi e dei valori su cui poggia la Cooperativa San Carlo, realtà no-profit di Tradate che lavora a sostegno dell’interesse generale della comunità e della promozione umana. San Carlo ha da sempre un’importante mission: occuparsi dell’inserimento lavorativo e sociale, soprattutto di persone svantaggiate e, nello specifico, di rendere per loro possibile l’acquisizione di una buona autonomia in merito alle attività da svolgere. Il lavoro infatti è un aspetto fondamentale, caro anche a tutti i soci della Cooperativa che vogliono sentirsi parte della società. Per alcuni, diventa addirittura una sfida che li porta a cercare di superare i propri limiti e scoprire capacità personali; per questo l’attenzione viene posta in modo particolare sulla persona, sulla sua storia caratteriale ed emotiva e sulle sue esperienze.
La Cooperativa, inoltre, non si arrende e con fiducia rilancia con il progetto SocialStireria, che andrà a creare non solo nuove opportunità occupazionali per le persone disabili, ma costituirà anche una proposta allettante per tutte le aziende con più di 15 dipendenti, per le quali la legge 68/99 prescrive il collocamento mirato obbligatorio. Infatti, l’articolo 14 del D. Lgs. 276/03 consente in alternativa l’assunzione del lavoratore con disabilità presso una cooperativa sociale di tipo B, nei confronti della quale l’impresa s’impegna ad affidare una commessa di lavoro. Ecco: la nostra iniziativa sfrutta questa possibilità e permette alle aziende che scelgono di aderire, di andare a integrare l’adempimento dell’obbligo di legge ad un servizio di welfare aziendale, ricevendo un servizio di grande professionalità».
Quarant’anni aL servizio dei più svantaggiati Tutto ha inizio nel 1984, quando Mons. Antonio Barone fonda la Cooperativa; qualche anno dopo la San Carlo s’iscrive a Confcooperative e crea un logo molto rappresentativo (opera di Peppino Fontana) che raffigura un insieme di mattoncini bianchi con un solo mattoncino rosso a simboleggiare la diversità, ma anche la complementarietà tra persone disabili e non, tra profit e non profit. All’inizio l’attività era solamente quella di assemblaggio conto terzi ed il locale per il laboratorio era in affitto in via Crocifisso, poi si è trasferita in via Giacomo Bianchi, dove è stata costruita l’attuale sede, con spazi produttivi per oltre 600 mq. Negli anni, pur mantenendo come attività prevalenti quelle di assemblaggio e confezionamento, finalizzate all’in-
www.cooperativasancarlo.it o contattare l’indirizzo e-mail commerciale@cooperativasancarlo.it serimento lavorativo di personale disabile, la Cooperativa San Carlo è cresciuta arricchendosi di attività nuove, come quella del servizio di trasporto pasti, del trasporto persone, del controllo qualità e ha realizzato un nuovo progetto chiamato SociaLibri, in collaborazione con Baobab Cooperativa Sociale. Malgrado tutti questi successi, anche la San Carlo deve però fronteggiare la difficile situazione attuale e il direttore Maurizio Martegani interviene per spiegarla: «Purtroppo gli ultimi anni hanno messo a dura prova soprattutto il ramo d’azienda dell’assemblaggio che
ci vediamo costretti a chiudere, a malincuore. Il problema si origina dalla crisi, dalla delocalizzazione delle aziende del territorio per le quali lavoravamo conto terzi e dalla mancata rimuneratività della commessa di lavoro rispetto ai tempi necessari per eseguirla. Tuttavia, abbiamo delle alternative per ricostruire un progetto di vita sereno per chi ha perso il lavoro, con servizi che prevedono accompagnamento, percorsi di socializzazione e sostegno economico; questo è il risultato della condivisione del problema con i servizi sociali territoriali, i servizi specialistici come il Nucleo Inserimento Lavorativo del distretto di Tradate e l’Area Fragilità.
La nuova stireria sociale della Cooperativa San Carlo sarà gestita da personale disabile che avrà la concreta possibilità di trovare un’occupazione in un ambiente adeguato, sicuro e di acquisire più fiducia in sé stesso e nel rapporto con gli altri. Le attività saranno principalmente quelle di ritiro, stiraggio e consegna dei capi, con l’aiuto di software e hardware che gestiranno il processo produttivo; questi non sostituiranno tuttavia le risorse umane ma, al contrario, permetteranno a persone che altrimenti non avrebbero potuto lavorare a causa della loro disabilità di inserirsi in una attività lavorativa che si caratterizza per rapidità, efficienza e qualità. Nella scelta delle macchine da stiro professionali, San Carlo si è affidata a un’azienda con oltre trent’anni di esperienza nel settore dello stiraggio professionale; i suoi macchinari coprono una vastissima gamma di capi, tra cui anche tende, lenzuola e cappotti. Un’ottima idea, dunque, che mette insieme l’integrazione sociale e lavorativa di molte persone a grandi vantaggi per le aziende. Non resta che sostenere il progetto! di Laura Figini
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il giornale di
Arte
TradaTe
MUSICA ANTICA PER
ANIME E CUORI
Un salto nel medioevo e nel rinascimento grazie agli affascinati spettacoli musicali dell’Atmosfera Ensemble, autentica eccellenza della città di Tradate che porta ovunque la sua arte in grado di realizzare scenari altamente evocativi. di Massimo Vernacotola
Maurizio Mingardi, (direttore artisti co), Laura Tenti, Lorenzo Alzati, con la collaborazione dell’organista Francesco Bonì: ecco i quattro punti fermi della Atmosfera Ensemble di Tradate, la divisione di musica medievale e rinascimentale dell’Accademia Concertante d’Archi di Milano®, realtà con alle spalle centinaia di concerti in Italia, Europa, Asia e collaborazioni con le principali orchestre internazionali. Fin dalla propria nascita, l’Atmosfera Ensemble vive con l’intento di diffondere il suo messaggio musicale e culturale in tutta Italia, per far conoscere ed evocare attraverso la musica e la recitazione la vita, i costumi, la dedizione all’arte e la particolare sensibilità dei nostri avi medievali e rinascimentali. «A partire dalle scuole: un progetto della Provincia, ora purtroppo concluso, che ci ha portato a realizzare circa 800 lezioniconcerto dedicate al medio evo che hanno coinvolto circa 75 mila ragazzi. Un successo inaspettato per l’attenzione e il coinvolgimento che ci hanno mostrato gli studenti, tanto che, terminata l’esperienza, molte scuole oggi ci chiamano singolarmente». Chi ama la musica, chi ne ha fatto prima che una professione una ragione di vita, ne viene completamente assorbito al punto di donarle la propria anima, di metterla a al suo servizio, sapendo che questa sfrutta appieno l’eco e ti restituirà tutto. Spesso non moltiplicato per cento quanto gli sforzi profusi meriterebbero, ma resta sempre come premio quella poesia che le note, quelle degli artisti veri, riescono a scrivere nel cuore di ognuno. A partire proprio da chi la esegue.
Viella e Ribeca
Così Maurizio Mingardi, durante il suo dire (“ ma siamo una squadra e parlo a nome di tutti”), trasmette musica anche con le parole, affascina, affabula, incanta. E lo fa con disarmante umiltà, come se i profondi studi (non solo musicali, ma anche storici e letterari) che stanno dietro gli spettacoli che ci propongono fossero cosa scontata. Invece sappiamo bene che l’arte è innanzi tutto estrema dedizione, lunghe ricerche, fatica e sudore. Ed è questo, capiamoci subito, l’intento primario di questo nostro scritto: valorizzare l’arte dell’Ensemble, diffondere a tutti un’eccellenza del Territorio che merita visibilità e riconoscimento del proprio indiscusso valore, fatto che avviene puntuale ogni qual volta qualcuno li coinvolge in serate ed eventi.
L’ Atmosfera Ensemble trasmette – intatte – melodie antiche di secoli che ci dicono innanzi tutto una cosa: la musica vera è imperitura, non invecchia mai, non diviene mai obsoleta, desueta, noiosa. Spesso sono le nostre orecchie, ormai abituate alla cacofonia di Tk-Tok, a essersi disabituate a suoni nati per superare le pareti per giungere molto più in alto, al Celeste. Melodie provenienti da un tempo in cui non ci si accontentava di dire “grazie al Cielo”, ma questo “grazie” doveva essere accompagnato dalle massime espressioni umane, ovvero dalla poesia, dalla musica e dal canto. Con lo stesso approccio, denso di sensibilità umana e lirica, si cantavano le gioie e le disavventure terrene, il quotidiano, la politica, il piacere della buona tavola, l’ironia della sorte, “la donna, la taverna e il dado”.
Organo (Virtual Pipe Organ)
Liuto medievale e Flauti diritti medievali
“Incontri Concerto” con tutti gli strumenti di quei secoli Una parte di presentazione, una parte recitata da attori e una parte dedicata al concerto e al canto: una formula (ma non la sola) in grado di coinvolgere gli spettatori e di incuriosire chi si accomoda in platea un po’ sospettoso e smarrito di fronte a questo tipo di espressione musicale. «Perché è cosi – spiega Mingardi - che i musicisti girovaghi medievali, i “Trovatori”, intrattenevano il pubblico: la parola aveva senso solo se – appunto - si trovavano le giuste note per accompagnarla. E viceversa». Non una figura banale, quella del trovatore, poiché proprio questi elaborarono temi e forme destinati a costituire un modello per tutta la successiva lirica europea. Per quanto riguarda l’organo, dispongono di un “organo virtuale” con tutte le campionature degli organi originali (il risultato è identico), il Virtual Pipe Organ, con funzioni anche di clavicembalo. Per il resto, sono in possesso della stragrande maggioranza degli strumenti del-
Due momenti delle performances musicali del Complesso Atmosfera Ensamble
l’epoca: la Vielle, la Ribeca, la Mandora, la Guinterna, i flauti, la chitarra rinascimentale, le viole da gamba… E – fatto straordinario – Mingardi è in grado di costruirne in proprio di nuovi, a cominciare dalle complesse meccaniche. «In tempi di lockdown, quando non si riuscivano a ottenere alcuna fornitura, ne ho costruiti alcuni anche a partire da materiali di recupero». Sorridiamo con lui, quando ci mostra una libreria: «Era molto più alta una volta…il materiale è ottimo, della giusta durezza e così…l’ho usata per la costruzione del manico di un liuto». Bellissimo, tra l’altro, e dal suono perfetto. Per il resto, i fornitori sono reperiti fra le eccellenze mondiali, perché la cura dei dettagli è condizione imprescindibile per loro. Alla fine di questa intervista Mingardi, leggendomi nel pensiero, prende la sua Viella e comincia a suonare. Se chiudo gli occhi li ho tutti lì davanti: la corte, le damigelle, il giullare, gli armigeri, i servitori…
COSA CERCANO GLI ITALIANI SU GOOGLE? WEB VS QUOTIDIANI
LETTURE Stefano Morelli, giornalista lombardo, ha scritto un libro che sta divenendo virale. Un raffronto fra le notizie di apertura dei più noti quotidiani nazionali e ciò che il medesimo giorno cercano su Google gli internauti italiani. Con risultati sorprendenti
«Nel mese di febbraio del 2020 mi sono domandato: ma cosa cercano gli italiani in Rete tutti i giorni?
E, soprattutto, che rapporto c’è tra le varie ricerche che i googler effettuano con le notizie principali offerte dai quotidiani on-line ogni giorno? Così ho iniziato a scrivere una rubrica quotidiana dal titolo “News vs Italy” nella quale raccoglievo (e raccolgo tutt’ora) le “aperture” (ossia le notizie che sono pubblicate nella parte alta delle homepage) di quattro quotidiani generalisti (Il Fatto Quotidiano, Il Cor-
riere della Sera, La Repubblica e La Stampa) e le tre principali query di ciascun giorno in una sorta di podio della search. Questo libro è un condensato di questo lavoro, di un anno di paragoni tra quella che viene definita l’informazione ufficiale, ossia quella della stampa professionale, e quello che, effettivamente, interessa e incuriosisce gli internauti italiani». Cosa hanno ricercato i googler del Bel Paese nel giorno in cui ha fatto la sua apparizione sui giornali il “paziente zero”, il primo contagiato dal Covid a Codogno? Con oltre 2
milioni di ricerche la query più ricercata di quel 21 febbraio è stata “Roberto Gomez Bolaños”, un attore messicano. E il giorno seguente, mentre l’Italia annotava sul taccuino della vita la sua prima vittima da Covid-19 e tutte le aperture dei giornali erano dedicate a questo drammatico evento, cosa ha ricercato l’internauta italiano? Con oltre 1 milione di ricerche la query più gettonata di quel giorno è stata “Juve-Spal”, la partita di calcio. Il libro di Morelli ci offre lo spunto per molte riflessioni e domande.
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tecnoLogiA
Come cercare lavoro nella tua città usando LinkedIn visione sono alla base del suo funzionamento, tanto che ormai basta solo un click per candidarsi a un’offerta di lavoro. È la piattaforma social più usata dopo Facebook e Instagram, soprattutto da giovani tra i 25 e i 34 anni. Ad oggi conta più di 722 milioni di iscritti, distribuiti in oltre 200 paesi del mondo; l’Italia è il 3° paese in Europa per il numero di utenti (oltre i 15 milioni).
I numeri 3° social più usato 722 milioni di iscritti 15 milioni di iscritti in Italia 25/34 anni , l’eta degi utenti Per chi lo conosce soltanto di fama o non lo conosce affatto, LinkedIn è il più grande social network professionale, esclusivamente dedicato al mondo del lavoro: una vera e propria rete digitale che aiuta le persone a collaborare, instaurare relazioni, aumentare la produttività e il successo. Ogni utente ha un profilo e dei contatti, ma la finalità è quella di riuscire a far incontrare domanda e offerta. La connessione e la condi-
Queste premesse ci fanno capire le potenzialità di LinkedIn e quanto sia utile sapere come utilizzarlo al meglio per avere una buona visibilità, sviluppare relazioni professionali, migliorare la propria reputazione e, soprattutto, trovare nuove opportunità lavorative. La possibilità di fare networking, infatti, è il principale fattore che facilita la ricerca di un nuovo lavoro, cosa che puoi sfruttare, ad esempio, se lo stai cercando proprio nella tua città. La prima cosa da fare è ovviamente quella di iscriversi alla piattaforma e creare un profilo personale. Ma questo, ahimè, non è sufficiente: bisogna anche renderlo interessante e attrattivo agli occhi del pubblico. Inserire una semplice copia del curriculum è troppo riduttivo e inefficace; al contrario, un profilo ben costruito è un ottimo biglietto da visita per iniziare a costruire la propria reputazione e farsi notare. La compilazione delle varie informazioni deve essere fatta con cura. Il curriculum deve essere aggiornato, la foto professionale, senza trascurare titolo e sommario descrittivi: tutti questi elementi hanno un importante ruolo strategico. Considera sempre che nella descrizione di chi sei e cosa fai è importantissimo scegliere delle
parole chiave utili per descrivere il tuo ruolo, far emergere la tua professionalità e comunicare in maniera chiara le tue competenze. In seguito, l’errore che spesso si commette è quello di aspettare che qualcuno ti contatti. Tuttavia, per trovare un’occupazione nel breve periodo, il passo successivo da compiere è usare correttamente il motore di ricerca delle offerte di lavoro. Funziona come qualsiasi altro sito di annunci di lavoro e permette di trovare tutti quelli che rispondono ai parametri delle proprie scelte. Nel menu in alto, devi cliccare sulla sezione “Lavoro” (c’è l’icona di una valigetta) e poi compilare i campi a sinistra con qualifica e località geografica (ad esempio, “Responsabile Vendite” a Macerata). Tra l’altro, LinkedIn dà dei suggerimenti: nel primo caso, in base alle informazioni che ci sono nel profilo; nel secondo caso, grazie al sistema di geolocalizzazione. In seguito si può fare una ricerca avanzata filtrando gli annunci per data di pubblicazione, azienda, livello di esperienza e distanza dalla località selezionata. Puoi decidere, inoltre, di ordinare gli annunci di lavoro per rilevanza oppure per data. Applicando uno o più filtri, il numero dei risultati si restringerà e sarà più affine alle specificità richieste: cliccando su ciascuna offerta, appare la descrizione completa della posizione aperta e le caratteristiche richieste per ricoprirla. A questo punto puoi fare due cose. La prima è salvare le offerte che sembrano interessanti e che vorresti monitorare. LinkedIn dà anche la possibilità di impostare degli
avvisi di ricerca che ti arriveranno tramite e-mail o notifiche, per comunicare nuove posizioni in base alle keywords d’interesse, nell’area geografica da te selezionata. Se invece vuoi proporti come candidato, le aziende possono mettere a disposizione due modalità: la candidatura semplice, che ti permette di condividere istantaneamente il tuo profilo, l’indirizzo email e il numero di telefono con l’autore dell’offerta di lavoro; la candidatura dal sito web dell’azienda, dove sarai indirizzato per completare la procedura. Se vuoi trovare lavoro nella tua città, un’altra cosa che puoi fare è aggiornare le preferenze lavorative sul tuo profilo. Nella parte superiore, alla voce “Disponibile per”, si aprirà una schermata che consente di definire, tra le altre cose, anche la località in cui sei disposto a lavorare. Se imposti bene tutti i parametri e scegli le giuste keywords, avrai una buona probabilità di ricevere da LinkedIn una selezione di offerte di lavoro ad hoc, in linea con i tuoi interessi. Un’altra funzione molto utile è quella di aggiungere un cerchietto verde con la scritta Open to work attorno alla tua foto. Per attivare questa funzione, sempre alla voce “Disponibile per” sul tuo profilo, clicca su "Ricerca di un nuovo lavoro”; inserisci le informazioni richieste nella finestra popup che appare e clicca su “Aggiungi al profilo”. Come ultima cosa, ma non meno importante, devi mettere in atto alcune piccole strategie per aumentare la tua visibilità. Ciò che distingue LinkedIn dai classici siti di annunci di lavoro, infatti, è pro-
prio la possibilità di instaurare delle relazioni professionali che possono avere vantaggi anche a lungo termine. Per raggiungere questo scopo, i mezzi migliori e più efficaci sono la rete di contatti con gli altri utenti e la pubblicazione frequente di contenuti di valore. Perciò collegati con altri professionisti del tuo settore, segui aziende che ti interessano, partecipa a gruppi o discussioni inerenti il tuo ambito professionale o in linea con le tue ambizioni. Pubblica contenuti utili e interessanti con una certa frequenza: la condivisione di valore è un’arma potentissima per guadagnarsi il proprio posto nella giungla degli utenti. Questo ti permette di aumentare la tua visibilità, migliorare credibilità e reputazione, attirare l’attenzione dei recruiter. Ultimo consiglio per te: se hai una rete di contatti ancora troppo ristretta, aggiungi quelli della tua città che ti sembrano interessanti. Per arricchire invece la tua bacheca, aggiungi i feed, ovvero pubblica contenuti su argomenti che ti interessano usando vari hashtag (ad esempio: #cercolavoro #ilnomedellatuacittà #responsabilevendite, ecc.). Come vedi, LinkedIn è ad oggi un’alternativa davvero fantastica alle classiche modalità di ricerca di un lavoro. Ti permette non solo di trovare l’occupazione che desideri in modo più semplice e veloce, ma anche di creare intorno a te una vera e propria comunità professionale che potrà sempre tornarti utile nel corso della tua carriera.
Valerio Fioretti
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il giornale di
cieLo e terrA
TradaTe L’OSSERVATORIO OFFRE AI VISITATORI 5 TELESCOPI A SCOPO DIDATTICO
LA SEDE DELL’OSSERVATORIO PRESENTA AL SUO INTERNO DIVERSE DECORAZIONI A TEMA SPAZIALE O NATURALISTICO
STUARD ALLEN ROOSA L’ASTRONAUTA BOTANICO CHE NEL 1966 CIRCUMNAVIGÒ LA LUNA A BORDO DELL’APOLLO 14
Fabrizio Piacentini, presidente del FOAM13, ci guida alla scoperta dell’Osservatorio Astronomico del Parco Pineta. Dall’armonia col verde alla ricerca, sino alle storie che lo animano.
Fonte: facebook dell’Osservatorio Astronomico di Tradate FOAM13 Fotografia di Fulvio Villa
Un osservatorio per tutte le stagioni
di Francesco Moscarella
Già avvicinandosi all’Osserva torio Astronomico di Tradate, situato all’interno del maestoso Parco della Pineta, se ne può intuire l’eccezionalità. Una struttura del genere perfettamente integrata nel verde, che al suo interno vede gli studi dei corpi celesti accompagnarsi a quelli dell’ambiente e delle scienze naturali, è forse un caso unico. La stessa posizione non è casuale: è tra i punti più bui del Parco, perciò tra i meno colpiti dall’inquinamento luminoso. Ma la sintesi tra verde e stelle non
è certo l’unico motivo di vanto, per la Fondazione Osservatorio Astronomico “Messier 13” - omaggio all’ammasso di stelle verso cui, nel ’74, il radiotelescopio di Arecibo inviò un messaggio, sperando raggiungesse forme di vita intelligente - di Tradate. Il legame con la città e i comuni del circondario, così come con il Parco Pineta, è profondo e proficuo. Nei periodi di restrizioni causa Covid, parte dell’osservatorio fu temporaneamente convertita in sala DAD, per non interrompere il rapporto
Un “mostro” di nome T65
con gli studenti delle scuole. Merito della Cooperativa Astronatura, che si occupa di didattica e ambiente. Ora, si sta finalmente tornando alle normali attività. «Sono ripresi gli appuntamenti domenicali, con visite guidate gratuite tra natura e scienza, che proseguiranno fino a ottobre», spiega un sorridente Fabrizio Piacentini, presidente della FOAM13, «e speriamo di poter presto tornare a organizzare eventi suggestivi come in epoca pre Covid». In occasione del 50° anniversario dello
sbarco sulla Luna, per dire, il prato antistante l’osservatorio ospitò quasi ottocento persone, tra cittadini e addetti ai lavori, per un evento magico che durò sino alle tre del mattino. Del resto, l’Osservatorio/Centro didattico è un vero punto di riferimento, in grado di attrarre cittadini e scolaresche dalle province di Varese, Como, Milano, ma anche Brescia e Novara. Ben cinque telescopi a scopo didattico sono a disposizione dei visitatori, il più
curioso dei quali è il Coronado, o telescopio solare. Usare un telescopio di giorno? Ma cosa vuoi che si veda? è la domanda che molti (comprensibilmente) si pongono, prima di scoprire che col Coronado possono osservare da vicino, senza timore per la loro vista, il nostro Sole, distinguendo persino i dettagli delle macchie solari. Il “gioiello della corona”, però, è un altro.
Forse l’unica cosa più impressio- vazione a scopo di ricerca, come Il primo referente per un possibile nante dell’imponente telescopio identificazione delle comete o stu- finanziamento è il Comune, «Rende T65 – ossia 65 cm di diametro foca- dio delle costellazioni. Ne hanno già re fruibile l’osservatorio, per farne un le - in dotazione all’osservatorio è la copertura interna della cupola che lo sovrasta. Una rifinitura ottenuta con 1.700 perline in legno dello spessore di 2 cm, frutto del lavoro dei volontari del Gruppo astronomico tradatese e del Parco. Il T65, amichevolmente soprannominato “il mostro” per dimensioni e capacità, è il fiore all’occhiello dell’Osservatorio. Realizzato nel 2007, fu aggiornato nel 2018 con moderni sistemi elettronici a disposizione al tempo, per la gestione da remoto. È un telescopio finalizzato all’osser-
usufruito gli osservatori di Asiago, Val D’Aosta e persino Tiriolo, in Calabria. Ora, dopo la fase più acuta della pandemia, un nuovo progetto di upgrade potrebbe ridare slancio all’apparecchio. «Il nuovo adeguamento consentirebbe persino una gestione non in presenza in totale sicurezza, rendendo più semplice la messa a disposizione per i ricercatori. Sarebbe un salto in avanti di due generazioni», spiega il presidente Piacentini. Il costo stimato è di circa 30.000 euro e i lavori durerebbero sei mesi circa.
polo d’attrazione per il Parco Pineta, fa parte delle ambizioni dell’amministrazione», ci ha confermato il sindaco di Tradate Giuseppe Bascialla. Altre opzioni esplorate da FOAM13 riguardano Fondazioni bancarie come Cariplo e Fondazione Comunitaria del Varesotto, come pure altri enti pubblici e privati. Nel frattempo, proseguono i lavori al planetario, la nuova struttura ecosostenibile realizzata dal Parco Pineta con un finanziamento europeo (Interreg) che sarà verosimilmente inaugurata a inizio maggio.
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cieLo e terrA
L’albero della Luna: il seme che si fece astronauta Nei pressi dell’osservatorio, cana», mi spiegano all’osserva- con sé centinaia di semi, allo tutti come “L’albero della Luna”, scopo di confermare o confu- faceva parte della seconda. accanto a uno stagno artifi- torio, «ed è stato sulla Luna». tare la tesi secondo cui i viaggi A donarla alla struttura, dieci ciale che, in tempi di schiusa delle uova, solitamente ospita una florida colonia di rane, si staglia un alto e snello aghifoglia dai colori vividi. All’apparenza, un albero come tanti, ma dalla storia straordinaria. Ha viaggiato molto. «È una conifera canadese ameri-
Come sulla Luna? Beh, non proprio, ma quasi. L’ha circumnavigata sul modulo lunare dell’Apollo 14, nel 1966, quando era ancora un seme. Merito di Stuart Allen Roosa, astronauta e botanico, che in quella missione NASA portò
spaziali avrebbero reso le sementi sterili. Se metà del carico effettivamente rispettò tale previsione, l’altra metà, al ritorno sulla Terra, si rivelò ancora fertile. L’albero antistante l’Osservatorio di Tradate, ormai noto a
anni fa, è stata la figlia di Roosa, venuto a mancare nel ’94. Un privilegio, perché solo due alberi, tra i reduci di quel viaggio intorno alla Luna, sono stati piantati in tutta Europa.
“L’ALBERO DELLA LUNA”, UNO DEI SEMI CHE ERANO A BORDO DELL’APOLLO 14
Le meridiane e il Percorso del Sistema Solare Le meridiane sono un’altra delle “chicche” offerte dall’osservatorio. Splendida quella che decora la parte esterna della specola (peraltro particolarmente apprez zata dalle coccinelle). Opera di Fabio Garnero, forse il più noto realizzatore di meridiane in Italia, raffigura diverse immagini, dalle fasi lunari a Galileo Galilei. Una parafrasi di un aforisma a lui attribuito recita: “Non basta guardare, bisogna guardare con gli occhi che vogliono vedere”. Un’altra meridiana, di dimensioni ridotte, oltre ad aiutare a identificare la stella polare, conta le ore che, dall’alba (l’inizio del lavoro nei campi), mancano al tramonto (il ritorno a casa).
GIOCO Cruciverba
Orizzontali 2. Famoso castello di... 5. Raggio potente 7. Antico ominide 9. Stefy del tennis 10. Lo è il rugby a 15 giocatori
La soluzione nel prossimo numero
Percorso “Fata” L’esempio perfetto del connubio tra cosmo e natura che si respira all’Os servatorio è il vicino sentiero “Fata”.
anche (in proporzione) nelle dimensioni e distanze. Particolarmente suggestivo da percorrere di notte, con le torce elettriche.
Un percorso punteggiato dagli intagli in legno delle creature del bosco e delle fiabe, realizzati dalla guardia volontaria Giancarlo Volontè, e da un sistema solare riprodotto non solo nell’aspetto, ma
Cercare d’individuare Venere o Marte, assai vicini alla Terra, non è difficile. La vera avventura comincia quando si va alla ricerca dei lontani Urano e Nettuno...
Aprile Verticali 1. D come... 3. Mammifero dell’Alaska 4. Il pezzo più potente negli scacchi 5. Sofia campionessa di sci 8. Squadra di calcio di Liverpool
L’OROSCOPO DI LOUÌS
Ariete: brutte notizie in arrivo che, anche se non
Bilancia: se non sei troppo contento di come stia
dovessero riguardarti direttamente, potrebbero rattristarti. Tutto questo ti ricorderà la fragilità della persona umana ma fai in modo che questo periodo ti serva da lezione per il futuro.
andando questo periodo, ricorda che sei l’artefice della tua vita. Non c’è ragione per sentirsi giù di corda. Esci e vivi la tua vita: cambia i programmi per andare incontro ai tuoi desideri.
Toro: anche se non sarai nella situazione economica migliore possibile, esci e divertiti lo stesso. Se sei in coppia, porta lui o lei con te. Se sei single vai ad apprezzare da solo le meraviglie della natura.
Scorpione: sarai alla costante ricerca di un luogo dove meditare sulla tua vita. Potresti fare gite in campagna, cercare zone lontane dalla gente. Ritaglia momenti per te stesso e per meditare su ciò che ti sta a cuore.
Gemelli: scoprirai che persone delle quali ti fidavi ti hanno piantato in asso, ma non auto incolparti. Allontanati semplicemente da loro.
Sagittario: hai bisogno di tornare alle tue radici e
Cancro: ti sembrerà quasi che un vecchio sogno sia finito. Comunque non sei mai stato uno che si arrenda facilmente. Così anche se le cose non dovessero sembrarti più quelle di prima, raccoglierai i pezzi di quel sogno e li rimetterai insieme per farlo ripartire.
una chiamata da casa ti farà sentire meglio. Se non ti identifichi in questa situazione, cerca comunque uno spunto per far rivivere un vecchio hobby.
Capricorno: potresti perdere la testa per qualcuno e ti sembrerà quasi di essere tornato ragazzino. Se non fossi single, vivila come una semplice infatuazione.
Leone: potresti risentire qualcuno che vive lontano da te. Ti verrà voglia di far tornare quella persona anche di parlare e ricordare i vecchi tempi. Potrebbe quindi essere l’occasione giusta per far rivivere un vecchio amore.
Acquario: sarai un po’ sognatore e la tua imma-
Vergine: sembra che le cose non vadano per il verso giusto, ma non sarai dell’umore adatto per cambiarle. Anche se ci sono periodi nei quali accettiamo la vita per come viene, non trasformare questo modo di pensare in un’abitudine.
Pesci: sarai molto competitivo e questo, se da una parte è sicuramente positivo, dall’altra, alcuni tuoi famigliari o amici penseranno che tu sia diventato un po’ troppo presuntuoso. Tira un attimo il freno e tieni queste energie per il futuro.
ginazione ti aiuterà a fuggire dalla routine. Magari penserai che non sia una cosa interessante, se non addirittura imbarazzante. Potrebbero invece sorgere delle nuove aspirazioni artistiche.
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il giornale di
sport
TradaTe
Quello ha davvero un fisico da rugbi sta. L’immagine è nota: spalle larghe, stazza alta e possente, potente e slan-
ciata. E invece? «Invece, come dico spesso, il rugby è, forse, lo sport più democratico al mondo in fatto di fisico», ci spiega un sorridente Enzo Comunale, Consigliere e Direttore Tecnico dell’Amatori Tradate Rugby Club, «Dal gracile al sovrappeso, anche quelli scartati da altri sport trovano, da noi, una nuova dimensione». Dal più potente, adatto a una mischia, al più magro, lesto però a sgusciare tra avversari più grossi e involarsi a meta, c’è un ruolo e un posto per tutti. Questo dice molto della filosofia del rugby, a volte tacciata di leggenda metropolitana o semplice marketing, invece profondamente reale. La parte educativa ha fin da sùbito un ruolo preponderante. Si lavora sull’autonomia dei bambini, che devono imparare a prendersi cura di sé, del proprio materiale e della struttura in cui si allenano, come pure rispettare gli educatori. Tutti danno una mano. Chi taglia il prato del campo da gioco, chi cucina, chi ha arricchito con splendide decorazioni in giallo-blu la sede del club in Via Fontana, frutto del sostegno della giunta comunale, che la società del presidente Carlo Giacomelli non manca di ringraziare. Anche il rispetto degli altri è un valore fondamentale: il famoso terzo tempo, o la birra in compagnia a fine partita, non è esteso solo agli avversari, ma agli stessi arbitri. Persino in questo mondo, è capitato qualche episodio di genitori troppo scalmanati e irrispettosi, ma fortunatamente sono episodi più unici che rari. Soprattutto, in questi casi gli altri genitori si dimostrano alleati dei tecnici, nel comune ruolo di educatori, condannando tali gesti.
L’aspetto ludico resta centrale durante l’intero percorso del minirugby:
Il minirugby Tradate:
una sCuola dI vITa e resIlIenza Enzo Comunale, Consigliere e Direttore Tecnico del Tradate Rugby, ci racconta la filosofia del minirugby. Dove tutto parte dall’educazione di Francesco Moscarella
ClInIC e allenamenTI CondIvIsI: per una CresCITa ColleTTIva del TerrITorIo
Oltre alla gestione ordinaria, la cre- zioni inglese, ucraina (ovviamente ora scita di una squadra passa da sospesa), spagnola e ideatore di momenti di contatto con lo sport un’Academy specializzata nell’insed’élite. Soprattutto, e questo non vale solo in ambito sportivo, un modello di crescita non è qualcosa da custodire gelosamente, ma da condividere con le altre realtà del territorio. Più si fa sistema, più il contesto di riferimento è qualitativo, e più sarà semplice crescere ulteriormente. Da queste premesse è nato ”L’insegnamento del rugby ai bambini”. Un clinic, allenamento di alto livello, tenutosi lo scorso 8 marzo e frutto della collaborazione fra Tradate Rugby e Rugby Varese, che ha visto la partecipazione di Juan Gonzalez Mendia. Tecnico argentino d’élite che vanta collaborazioni, tra le altre, con le federa-
gnamento del rugby ai bambini. Un’importante opportunità formativa per i tecnici di tutto il territorio (Lainate, Seregno, Ranco…) che hanno aderito in gran numero. È solo il primo esempio di un coinvolgimento di tecnici di alto livello che il Tradate Rugby intende incrementare nel prossimo futuro. Analogamente, anche la collaborazione tra Varese e Tradate proseguirà, con allenamenti condivisi (common training) delle rispettive Under 13, per un confronto continuo tra atleti e tecnici. L’obiettivo è moltiplicare tali sinergie con le altre società di rugby del territorio, per creare una rete di relazioni che favoriscano la crescita collettiva.
l’importanza del gioco e l’apertura verso l’esterno Il contraltare di tale forma men- spingendo la società ad ampliare lo mettersi nei panni di un altro», aiu tis, ammette Enzo, è che a volte staff con nuovi educatori dalle com- tando così i bambini a familiarizzare con la componente collettiva, il mondo del rugby ha peccato petenze più disparate. di autoreferenzialità e poca apertura verso l’esterno. «Invece, lasciar entrare nel nostro mondo figure provenienti da percorsi diversi non può che far bene, perché porta nuovi stimoli». Il Rugby Tradate ha saputo resistere al duro colpo inferto dal Covid-19 e dalle successive chiusure, laddove il 30% dei club sportivi lombardi non si è ri-affiliato al CONI, a testimonianza di difficoltà economiche drammatiche. Con le riaperture, gli Open Day del club hanno registrato un boom di nuovi tesseramenti,
Alice, maestra d’asilo, coadiuvata da Alessia ed Emma, laureande in Scienze dell’Educazione. Federica, insegnante di Yoga, specializzata nell’insegnamento ai bambini, e Alessia, ex azzurra di ginnastica ritmica, dalla grande esperienza con i più giovani. Rapportarsi con mondi nuovi spinge a vedere le cose da altre angolazioni. L’esempio migliore, da questo punto di vista, è la presenza tra gli educatori di Alessandro, un giovane giocatore che sta facendo un percorso da attore: «Recitare significa
e di gioco, del rugby. Anche sul piano tecnico, la diversità può essere una ricchezza. Come negli allenamenti di calcio non è inconsueto vedere brevi sessioni di rugby per costruire un gioco collettivo, così nel Tradate Rugby si vorrebbe introdurre un’ora di allenamento dedicata ad altri sport: «Pensiamo al basket, ad esempio. Loro hanno una sensibilità di mano che spesso noi ci sogniamo». Anche in questo caso, le novità introdotte stimolerebbero anche il divertimento nei ragazzi.
L’aspetto ludico resta centrale durante l’intero percorso del minirugby: •Nelle categorie più giovani, U5 e U7, l’attività è improntata a un generale avvicinamento al rugby, più che a una vera e propria attività agonistica. •Dalla U9, si comincia a praticare con costanza il rugby, sempre in forma di gioco collettivo. Si lascia ampio spazio a forme di gioco spontanee. •Dall’U11, s’inizia a dare un’embrionale struttura di gioco, mentre dall’U13 si cominciano a introdurre lavori individuali e “a ranghi ridotti”, per sgrezzare le doti dei piccoli atleti. Il gioco collettivo, improntato al divertimento, continua ad avere massima importanza. È da tali categorie che, proseguendo l’opera educativa, i lavori iniziano ad essere rivolti verso l’atletismo, in modo da prepaA sinistra, il Clinic “Insegnamento del rugby ai rare i ragazzi al mondo dell’agonismo. bambini”. Esperienza e preparazione sono fondamen- Da sinistra, Carlo Giacomelli ed Enzo Comunale tali. Tutti gli educatori della società hanno del Tradate Rugby, il tecnico Juan Gonzalez il brevetto federale o lo stanno conseguen- Mendia e Mario Galante del Rugby Varese do. Li coordina Ilenia Bollini, già campionessa d’Italia col Monza e nel giro della nazionale. «Per il futuro, prevediamo di continuare il lavoro nelle scuole, nei camp estivi e con gli open day, in modo da consolidare la nostra presenza sul territorio e dare la possibilità a quanti più bambini possibile di entrare in contatto con un mondo meraviglioso», conclude Enzo Comunale, che rivolge un sincero ringraziamento «agli educatori che hanno voluto credere nella bontà del nostro progetto. Il fatto che siamo ancora in piedi dopo la pandemia non significa che non abbiamo problemi, ma testimonia come in passato abbiamo posto basi solide». E in un’epoca in cui si abusa della parola resilienza, il Rugby Tradate merita tale attributo. Una scuola di vita.
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ricette
Zafferano, l’oro rosso
Ricetta per 4 persone
Tanto prezioso che la sua vendita fu regolamentata da un regio decreto emanato nel 1936, che vieta tutt’ora in Italia di confezionare con la denominazione zafferano qualcosa di diverso dalla parte apicale dello zafferano stesso. Acquistare marche note garantisce che queste rispettino rigorosamente il contenuto del decreto.
Preparare il risotto è una specie di rito e questo piatto va considerato, in qualsiasi modo lo si voglia cucinare, decisamente non da principianti. Anche la preparazione del “risotto giallo”, apparentemente semplice, non sfugge ad alcune regole ferree se si vuole ottenere un ottimo risultato. Gli accorgimenti,
collega dello sposo, incaricato di sorvegliare la cottura del riso al burro, urtò per caso un sacchetto contenente lo zafferano che Mastro Valerio aveva scordato in cucina. Spaventato continuò a mescolare energicamente e poi assaggiò: gli parve buonissimo, quindi fu servito e tutti ne furono entusiasti. Intanto dal primo risotto giallo l’uso dello zafferano si allargò a tutto il repertorio, tanto che oggi vi sono alcuni grandi cuochi che con l’aiuto dello zafferano sono riusciti a lanciare alcuni loro piatti che gli hanno dato fama e successo. Già nel 1450 Martino de Rossi, celebre cuoco del suo tempo, imbandiva le tavole degli Sforza utilizzando massicciamente lo zafferano in circa 70 ricette tra primi, secondi, contorni e dolci. Come spiegò nel suo famoso “Libro di Cucina”, lo zafferano veniva largamente utilizzato per il suo bel colore giallo intenso, il colore dell’oro, per rendere le vivande più stuzzicanti e per le
proprietà digestive. Solo qualche decennio più tardi, nel 1500, come racconta una leggenda, lo zafferano fu utilizzato per caso nella preparazione del riso, da cui il famoso risotto giallo alla milanese. Se ne serviva, infatti, Mastro Valerio da Profondovalle per colorare le vetrate del Duomo di Milano. La sua bella figlia sposò uno dei suoi lavoranti e durante il suo matrimonio un
di Massimo Vernacotola
quelli che fanno la differenza, ce li offre Claudio Sadler, uno dei più noti chef italiani. Per quanto riguarda la ricetta, vi proponiamo quella tradizionale di Artusi e del Cucchiaio D’Argento ma ne esistono infinite varianti, da chi come Carlo Cracco aggiunge il midollo in cubetti solo al momento della
mantecatura (o sul riso impiattato) dopo averlo scottato sulla piastra a chi dopo aver soffritto la cipolla la toglie dal grasso di cottura. C’è poi chi fa il soffritto (come Sadler) con olio e usa il burro solo per mantecare, chi aggiunge lo zafferano all’inizio e chi alla fine…
• Riso Vialone Nano (o Carnaroli)320g • Burro 70g • Midollo di bue 40/50g • Sale • Una cipolla piccola (o uno scalogno) • Vino bianco di buona qualità (non aromatizzato)1 bicchiere • Un ottimo brodo di carne 1/2l • Bustine di zafferano 2 o pistilli di zafferano 15 • Cipolla piccola o scalogno 1 • Grana padano o grana lodigiano 60g
Oltre che donare sapore ,lo zafferano ha ottime proprietà digestive, è un efficace riattivatore del metabolismo ma soprattutto è l’alimento in assoluto più ricco di carotenoidi, potenti antiossidanti: nello zafferano (ma solo in quello di maggiore qualità) il contenuto di carotenoidi oscilla intorno all’8% contro lo 0,008 della carota, ossia 1000 volte di più!
Risot to alla mila nese
Zuppa di cipolle allo zafferano • Cipolle gialle o bianche 1Kg • Burro 70g • Pane casereccio 4 fette • Farina 1 cucchiaio • Brodo di carne 1l • Emmenthal 200g • Grana gratuggiato 100g • Cognac o Porto 1 bicchierino • Zafferano 1 o 2 bustine • Sale e pepe qb
Ricetta per 4 persone La zuppa di cipolle è un piatto conosciuto ovunque, ma è tipicamente originario del milanese. Se temete gli “effetti collaterali” della cipolla, sappiate che la lunga cottura ne elimina ogni postumo e l’alito non ne risente. “Piatto povero” per eccellenza, consente di utilizzare avanzi di formaggio (consigliato l’Em-
menthal, ma si possono usare anche altri formaggi a pasta semi dura) e di pane. Qui è proposta in veste ricercata, ma anche senza l’utilizzo di liquore e zafferano il risultato sarà soddisfacente e con pochi ingredienti potrete consumare un pasto ricco di vitamine e molto gustoso.
Preparazione Sbucciate le cipolle e affettatele molto sottilmente; fatele cuocere a fuoco molto basso con il burro per circa 10 minuti, facendo attenzione che non prendano colore. Cospargetele quindi con la farina e versate il brodo; aggiungete lo zafferano e lasciate sobbollire per altri 10 minuti. Tostate le fette di pane e sistematele in 4 pirofile individuali; tagliate l’Emmenthal a fettine molto sottili, che trasferirete sul pane. Versate il liquore sulle cipolle, salate e pepate; cospargete di grana quindi passate in forno a 200 º per 15 minuti. Servitela ben calda.
Volete mandare a Il giornale di Tradate segnalazIonI dI eVenTI o curIosITà, problemaTIche o eccellenze, TradIzIonI o noVITà, riguardanti il nostro territorio? scrivete al direttore, massimo Vernacotola, all’indirizzo e-mail: dir.ilgiornalediltradate@limedizioni.com
Preparazione In una larga casseruola (meglio se di rame o alluminio) lasciate fondere 30 grammi di burro con il midollo, aggiungete la cipolla tritata finemente e, a fiamma bassissima, fatela diventare trasparente. Unite il riso, mescolando in continuazione per evitare che si attacchi o bruci, finché i chicchi non diventino traslucidi. A questo punto alzate un poco la fiamma e versate il vino tutto insieme, attendete qualche secondo quindi mescolate per amalgamare i residui del vino e aggiungete un pizzico di sale. Quindi potete iniziare a versare il brodo bollente, un mestolino alla volta, aggiungendone altro solo quando il precedente è stato assorbito. É importante mescolare regolarmente, così si aiuta il riso a tirar fuori il proprio amido. A metà cottura (8/9min.) potete unire lo zafferano, se in pistilli (quello in polvere lo aggiungerete invece vero la fine), sciolto in due/tre cucchiai di brodo tiepido e portate a cottura aggiungendo, come sempre, un mestolo di brodo alla volta. Il risotto deve rimanere "all’onda", quindi fate attenzione all’ultima quantità di brodo che aggiungete. Non salate più, è importante che il brodo lo sia sufficientemente. Togliete il tegame dal fuoco, aggiungete il burro rimasto ben freddo e il formaggio; mantecate, mescolando, rendendolo morbido e cremoso. Fatelo riposare un minuto con il coperchio, quindi servitelo.