La Pesca Mosca e Spinning 1/2014 anteprima

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€ 5,90

n. 1 • FEBBRAIO-MARZO 2014 www.lapescamoscaespinning.it

Spedizione in abbonamento postale 70% - Empoli - anno XIV, numero 1 - FEBBRAIO-MARZO 2014

Fiera di Vicenza, 8-10 febbraio 2014

Rana Crayfish Sauvage XV Trofeo Bisenzio Tricotteri italian style 12 mosche per l’apertura 3 mosche per pesci difficili

SPECIALE ARTIFICIALI & COSTRUZIONE

con le foto di 94 mosche e 232 artificiali

Bass 2014 Barbi iberici Sinking lipless Trout Area Game Obiettivo lacustre Artificiali da strada Trota fiume e torrente


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XV TROFEO BISENZIO

BARBI IBERICI A SPINNING

a cura della redazione

di Giorgio Montagna

Il resoconto dell’edizione 2013 del celebre trofeo di costruzione toscano, che da diversi anni è diventato una delle più importanti manifestazioni di pesca a mosca italiane. Con le foto di tutte le imitazioni dei primi tre classificati.

Il Luciobarbus bocagei, endemico della penisola iberica occidentale, negli ultimi anni si è rapidamente moltiplicato nelle acque del Po, raggiungendo taglie di svariati chili e rivelandosi un avversario molto divertente nelle correnti fluviali.

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TROTA. RIALI, TORRENTI, FIUMI

ITALIAN STYLE. TRICOTTERI

di Fabrizio Cerboni

di Fabio Federighi

Inizia dalla trota torrente e fiume la rassegna delle principali novità nel settore artificiali che caratterizza tutto il numero, in questo caso accompagnata da un veloce riepilogo sulle tipologie di esche previste per questa tecnica dallo spinning moderno.

Continua la serie delle mosche derivate, nel più tipico stile italiano, dalla lezione di Francesco Palù. Questa volta l’autore prende in considerazione i tricotteri, presentando una serie impressionante di tipologie e di varianti, con close up su specifiche mosche.

Tutti i diritti riservati LA PESCA MOSCA E SPINNING Edizioni PETRA srl

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SAUVAGE

ARTIFICIALI DA STRADA

Direttore editoriale Elena Dall’Armi

di Claudio e Riccardo Carrara

di Luca Russo

«La Sauvage non è una mosca artificiale ‘esatta’ nel senso naturalistico del termine, non è la riproduzione artificiale di una mosca reale; è più di questo, è una creazione, è la mosca assoluta!» (H. Bresson). Quel che conta, infatti, è il potere di suggestione.

Dopo la panoramica generale sull’argomento effettuata nell’ultimo numero web della rivista, l’autore si sofferma qui sulle principali categorie di artificiali light da impiegare in questa pesca e, nelle foto, sui nuovi modelli che il mercato continua a sfornare.

Direttore responsabile Eugenio Ortali Redazione Via Jacopo Della Quercia 88 • 50053 Empoli Tel. 0571/73.701 • Fax 0571/530.989 www.lapescamoscaespinning.it info@lapescamoscaespinning.it www.facebook.com/MoscaeSpinning http://twitter.com/lapescaMeS www.youtube.com/user/MoscaeSpinning www.flickr.com/photos/moscaespinning Segretaria editing Graziella Curto Hanno collaborato a questo numero Claudio Carrara, Riccardo Carrara, Fabrizio Cerboni, Luca Dalcer, Fabio Federighi, Michele Illiceto, Ivano Mongatti, Giorgio Montagna, Francesco Paolini, Federico Renzi, Luca Russo, Marco Sammicheli, Igor Stancev, Nadica Stanceva, Emanuele Turato, Antonio Varcasia

Pubblicità e abbonamenti Petra srl Via Jacopo Della Quercia 88 • 50053 Empoli Tel. 0571/73.701 • Fax 0571/530.989

Pubblicazione periodica Disponibile anche come App per iPad e dispositivi Android Registrazione presso il Tribunale di Vicenza n. 900 del 4 febbraio 1997

Grafica e impaginazione: Petra srl Stampa: Arti grafiche Boccia spa, Salerno Distribuzione: ME.PE., Milano

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TRE MOSCHE PER PESCI DIFFICILI

SINKING LIPLESS

CRAYFISH

di Federico Renzi

di Francesco Paolini

di Nadica e Igor Stancev

«Ci sono giorni durante i quali i pesci ci costringono a usare il cervello: bollano per ore e noi cambiamo una mosca dopo l’altra senza riuscire a capire fino in fondo perché le nostre imitazioni vengano sistematicamente ignorate».

Privi della paletta che dà agli artificiali rolling sull’asse verticale e wobbling su quello orizzontale e con un peso specifico generalmente superiore rispetto a quello dei jerk minnow sinking: ecco i sinking lipless o, come vengono chiamati da molti, jig minnow.

Dai due maestri macedoni, step by step, le diciotto fasi di montaggio di un modello molto imitativo di gambero di fiume che ha ottenuto un prestigioso premio e che si è rivelato assai efficace sulle grosse trote in molte acque europee.

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BASS 2014

RANE E GIRINI

OBIETTIVO LACUSTRE

di Luca Dalcer

di Federico Renzi

di Giorgio Montagna

Il mondo del bassfishing, legato com’è all’agonismo, è uno dei territori prediletti della ricerca tecnologica e delle innovazioni nel settore degli artificiali. Ecco le novità per la prima parte dell’anno elaborate dalle principali aziende presenti sul mercato.

Essendo questo un numero ‘speciale’, non abbiamo rispettato la stagionalità cui la serie in genere si attiene, in favore di un’imitazione che ispira nei costruttori modelli particolarmente fantasiosi, come si osserva nelle diverse proposte qui presentate.

Nove recenti artificiali consigliati da Giorgio per la cattura della trote di lago, tecnica nella quale è particolarmente esperto, suddivisi in minnow tradizionali, lipless e jointed. Insieme a uno dei tanti modelli autocostruiti che si vedono nei laghi del nord.

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DODICI MOSCHE PER L’APERTURA

TROUT AREA GAME

di Ivano Mongatti

di Michele Illiceto

Non molte sono le imitazioni delle quali è possibile usufruire in inverno. Le mosche proposte sono quattro versioni di Rhithrogena, quattro di Baetis e altrettante di Leuctra: sei mosche dell’autore, tre di Marco Moscardi, tre di Niccolò Matteucci.

Ecco l’ultima novità dello spinning, ancora ignota ai più. Proviene, manco a dirlo, dal Giappone, e fa ricorso di fatto a una sola categoria di artificiali: ondulanti di dimensioni micro, generalmente dai 2,5 ai 4-5 cm per un peso di 2-5 g. Modelli, colori, tecniche.

RUBRICHE 004 104 110 111

NOTIZIE SHOW ROOM RECENSIONI MERCATINO

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costruzione mosca

FABIO FEDERIGHI [ fab.flies@virgilio.it ]

italian style Tricotteri

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ontinuo in questo numero il percorso intrapreso con l’articolo Italian Style («La Pesca Mosca e Spinning» n. 2/2013), nel quale avevo affrontato il tema di una particolare visione concettuale della costruzione, tutta italiana, in relazione all’ordine delle effimere. L’ordine dei tricotteri, dei quali ci occuperemo ora, si presta a maggior ragione a imitazioni vive e di movimento molto importanti e infatti anche in questo caso il nostro Francesco Palù a mio avviso ha fatto letteralmente la storia, elaborando un concetto nuovo di artificiali. Proporrò vari modelli che seguono questa via maestra e anche alcuni più imitativi, che mantengono tuttavia lo stesso concetto di vitalità. Sento a questo punto di dover fare una premessa. Leggo spesso, specialmente nei forum, scritti di costruttori che parlano di regole sulla costruzione, sui montaggi, sui materiali. In molti casi l’impressione che ne traggo è che le regole servano a un genere di fly tyier che ha necessità di punti fermi e che tale staticità di visione porti a rimanere ancorati a modelli prefatti, già esistenti. Una mentalità che Francesco ha letteralmente infranto, incurante di ideologie e di regole. È vero, le regole sono necessarie e le basi sono importanti, ma

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rimangono tali fino al momento in cui qualcuno non le sconvolge e va oltre, creando qualcosa di diverso. In molti ciò crea scompiglio d’idee e genera un rifiuto ‘a prescindere’, per svogliatezza o peggio per incapacità, spesso per limitata esperienza e ristrettezza di visione. Perdonate lo sfogo: apprezzo molto chi sceglie il classico perché gli piace e lo porta avanti nella nostra storia della costruzione, ma provo l’esatto contrario per quelli che con negligente superficialità snobbano qualsiasi tentativo di progredire, dando magari a piene mani consigli alle nuove leve, che ancora non si sono fatte un bagaglio di esperienze tali da poter discernere tra una nozione corretta e una errata. Se qualcuno non avesse avuto l’ardire di infrangere certe regole, di sicuro saremmo rimasti fermi alla sommersa con la piuma di gallina e alle canne da pesca realizzate con la canna dolce. Scusatemi ancora, ma mi sento proprio di difendere quei costruttori, del passato e del presente, che cercano di impegnarsi a portare avanti il tema costruzione miscelando concetti, testando ed elaborando, specie nei confronti di chi senza basi, idee ed esperienza si limita a scopiazzare e sentenziare, magari cercando anche fama e riconoscimento. Tornando all’argomento dell’articolo, i tricotteri sono insetti particolarmente interessanti nelle loro fasi metamorfiche,


specie quelle superficiali, essendo dei grandi confusionari: pupe che nuotano a scatti veloci e irregolari, emergenti che appena fuoriescono dall’esuvia zampettano e sbattono le ali o zampettano sulla superficie con le ali leggermente divaricate o a riposo, cercando di spostarsi verso la sicurezza di una riva, insetti adulti che svolazzano vicino alla superficie con ripetuti colpetti sulla stessa. Il movimento, insomma, è la loro peculiarità, tanto che le bollate sui tricotteri – sia imago che emergenti – sono spesso fragorose a causa della velocità che il pesce deve imprimere nello scatto per ghermirli. Ecco anche perché con insetti del genere siamo facilitati nell’imitare il movimento tramite dressing. In Italia si costruiscono sedge e stonefly che si differenziano parecchio dal rimanente panorama costruttivo: spesso si continuano a vedere sedge con ali a capanna con i soliti giri di hackle in testa o comunque ‘perfettine’ (vedi in generale il mondo anglosassone), ma hanno vitalità assai scarsa. Una conferma di tale tesi mi è stata data da vari costruttori della penisola scandinava, normalmente abi-

tuati a pescare con imitazioni di tricottero in acque piuttosto veloci: le nostre imitazioni impressionistiche hanno trovato un largo apprezzamento in quei luoghi. Francesco Palù ha da molti anni dato una svolta alla visione tradizionale dei tricotteri creando imitazioni piene di vitalità e molti costruttori dopo di lui hanno dato interessanti interpretazioni di questo tipo di artificiali. È grazie all’utilizzo dei dubbing di pelo o a miscele varie che si riesce a ottenere il movimento – magari abbinato a piume di pernice o gallina screziata o barrata, come ad esempio galline coq de leon –, ma anche tramite le ali, che personalmente vedo bene non inIn alto: peeping caddis, o cased caddis, o semplicemente portasassi: imitazioni pesanti e con tanta mobilità, data dall’utilizzo di dubbing sparso non compattato più peli di nutria e pernice in uscita. La larva è in trilobal chenille bruciata con testa verniciata di colla nera. Nella foto d’apertura: Cased caddis. In basso: larve e pupe appesantite, sia in forma ‘sgusciata’ dalla casetta (situazione difficile da trovare in natura, ma funzionano), sia in forma di pupa emergente.

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artificiali spinning

Artificiali

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da strada LUCA RUSSO [ lucabass82@gmail.com]

o street fishing attuale deriva dalla fusione di diverse tecniche di pesca. Un apporto fondamentale è sicuramente derivato dalla pesca al black bass, alcune peculiarità sono proprie della pesca a rock fishing, altre della pesca alla trota a spinning. Nello scorso numero la tecnica è stata presentata nelle sue caratteristiche generali, qui verranno analizzate in dettaglio le varie tipologie di artificiali che hanno prodotto risultati stabili nei confronti dei predatori che popolano i corsi d’acqua cittadini.

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Nelle numerose immagini a corredo dell’articolo sono evidenziati alcuni dei modelli più recenti apparsi sul mercato, che pertanto non vanno a coprire tutte le categorie descritte.

hardbait

Popper. Cominciamo la rassegna da una delle esche più divertenti ed emozionanti da utilizzare. I micro-popper scatenano abboccate travolgenti da parte di cavedani e luccetti in


centro città. Possono essere animati con diversi stili di recupero. In caso di attività del pesce potete far bollare la vostra esca animatamente, recuperandola alternando brevi stop a decisi e consecutivi strappi impressi alla canna. In caso di attività superficiale moderata dovrete aumentare le pause dell’esca e imprimere strappi meno frequenti e potenti.

Daiwa Dr.Minnow 5 cm 3 g sinking

Minnow. Una delle esche più letali per tutti i predatori a qualsiasi latitudine e longitudine del mondo non poteva che essere efficace anche nello Street. Classico ‘pigliatutto’, il miniminnow saprà far catturare qualsiasi tipo di pesce, arrivando a scatenare l’ira persino di ciprinidi in difesa. Si consigliano misure dai 5 ai 7 cm, arrivando a un massimo di 9. La versione floating è preferibile in caso di attività superficiale dei pesci mentre la versione suspending, specialmente nelle versioni diving a paletta pronunciata, è maggiormente consigliata se i pesci sostano oltre i 50 cm di profondità. La versione suspending, inoltre, è perfetta per mantenere l’esca alla medesima profondità, il che consente di far sostare l’esca a lungo nella cosiddetta strike zone e di animarla con leggerissimi colpi di canna. È incredibile quanto questa paziente tecnica possa far risvegliare dal torpore invernale i predatori. Non abbiate timore, alternate pause di oltre trenta secondi a leggere twitchate: se il pesce è nei paraggi non saprà resistere al minnow.

Damiki Piramil 7 cm 5 g sinking

Damiki Striker 90SP 9 cm 10,5g suspending

Smith Still 4 cm 4 g

Molix Audace 6,5 cm 3,5g suspending Smith Shirasu Minnow 48 4,8 cm 2,2 g e 3,1 g lipless

Rapala UltraLightMinnow 6 cm 4 g 0,6-0,9 m

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Molix Jubarino 5 cm 2,5 g

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costruzione mosca

Tre mosche

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per pesci difficili FEDERICO RENZI [federenzi@tin.it]

i sono giorni durante i quali i pesci ci costringono a usare il cervello: bollano per ore e noi cambiamo una mosca dopo l’altra senza riuscire a capire fino in fondo perché le nostre imitazioni vengono sistematicamente ignorate. Se avete letto alcuni dei miei articoli saprete che queste sono le situazioni che prediligo, non per masochismo, ma solo perché quelli sono i giorni che mi insegnano qualcosa di nuovo: il fiume diventa ancora una volta una scuola e manda alcuni dei suoi migliori insegnanti apposta per me. È chiaro che durante queste giornate dobbiamo usare le nostre armi migliori, tutto deve essere curato nei dettagli, a cominciare dall’insieme canna-coda-finale-tippet, passando per il lancio, fino ad arrivare alla mosca, che spesso è il punto cruciale di tutto il sistema, ma che è anche l’anello più debole. Pensate che assurdità: passiamo anni ad affinare la tecnica di lancio, spendiamo un sacco di soldi per avere l’attrezzatura migliore possibile, ma dedichiamo pochissimo tempo alla comprensione del ciclo vitale degli insetti. In tanti anni di serate nei club e di corsi ho visto tante persone in possesso di un buon lancio che non sono in grado di riconoscere la differenza di un pesce che bolla su una ninfa emergente da uno che sta mangiando una dun. Come ho già scritto in passato, la conoscenza è la parte più importante della nostra attrezzatura: puoi avere la canna più avveniristica, puoi saper mettere la tua mosca dentro un bicchiere a 30 metri di distanza, ma se ancora dividi le effimere

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solo in gialline e verdine, non puoi dire di essere un pescatore a mosca. In questo articolo vorrei sintetizzare i concetti appena espressi con alcuni artificiali da me elaborati in tanti anni di prove e di errori durante le giornate difficili, sperando che servano da spunto per aiutare qualcuno di voi a comprendere meglio il fiume.

Transition emerger • amo: light grub nn. 12-20 ovviamente a seconda dell’insetto che si vuole imitare • ninfa: avvolgimento di lana mohair marrone o crema • addome: Frenzy body • code: microfibettes • ali: cdc, cartene o polipropilene • zampe-torace: dubbing in cdc nelle misure più piccole, in pelo di lepre in quelle più grandi. In entrambi i casi il torace è sormontato da una striscia di foam

Quando una ninfa di effimera raggiunge la superficie dell’acqua, ha di fronte l’ostacolo più duro da superare di tutta la sua breve vita. Ho parlato di questo aspetto della vita delle effimere, che ritengo importantissimo per la pesca con la mosca, nell’articolo A tre centimetri dal cielo («La Pesca Mosca e Spinning» n. 6/2005). Questo artificiale è la rappresentazione del momento di transizione: la dun sta fuoriuscendo


COME USARE IL FRENZY BODY • ritagliate una striscia di materiale di circa 1 cm; • tirate con le dita le due estremità: a questo punto le proprietà adesive del materiale sono attivate; • tagliate un pezzetto di materiale e ponetevi nel mezzo due o tre microfibettes; • rollate il materiale avvolgendo le microfibettes; • colorate con un pennarello il corpo e ricopritelo con un altro pezzetto di Frenzy body, rollandolo come il primo strato. [il prodotto in Italia è distribuito da HiFly Shop]

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dalla spoglia ninfale ed è nel momento più vulnerabile, costituendo una preda molto facile per i pesci. La difficoltà maggiore che ho dovuto superare per questa mosca è stata principalmente l’individuazione dei giusti materiali; trattandosi in pratica di due mosche costruite sullo stesso amo, il rischio maggiore è che sbagliando materiali si costruisca una mosca che assume un assetto sbagliato in acqua. Per essere efficace questo artificiale deve restare con la parte che imita la ninfa completamente sott’acqua, mentre tutto il resto deve emergere. Alcuni dei primi tentativi che ho fatto a causa dei materiali non appropriati o affondavano dopo soli pochi lanci oppure si adagiavano piatti sull’acqua. Alla fine ho trovato il giusto mix: lana mohair per la ninfa e materiali supergalleggianti per tutto il resto. Tutto, poi, è diventato più semplice quando ho individuato un materiale che ritengo rivoluzionario per la realizzazione di extended bodies e che ho

chiamato Frenzy body; tale materiale, per la sua translucentezza, è molto imitativo, è facilismo da usare in quanto non richiede l’uso di colle o attrezzi vari, e galleggia come un tappo di sughero, permettendo alla mosca di avere sempre un assetto ottimale e di poter essere usata anche in presenza di forti correnti. Le uniche variazioni che apporto a questa mosca riguardano la presenza o meno delle zampe in pelo di cervo e il materiale adoperato per le ali, che va dal cdc della prima versione al polipropilene quando voglio una mosca che si veda bene anche con luce molto scarsa e che magari resista meglio a numerose abboccate, fino al cartene per una maggiore imitatività. Ovviamente questo artificiale va siliconato solo nella parte che dovrà restare fuori dall’acqua, mentre la parte che imita la spoglia ninfale va bagnata con l’acqua del fiume o con saliva per permetterle di entrare subito in pesca. 1/2014

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artificiali spinning

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Bass 2014 LUCA DALCER [ luca.dalcer@gmail.com]

er l’appassionato di bass fishing il periodo invernale rappresenta il momento migliore per documentarsi sulle novità in arrivo per la nuova stagione, guardando al mercato giapponese e a quello americano ma anche a quanto avviene in casa nostra, dal momento che creatività e abilità nella progettazione non mancano certo alle migliori menti italiane. Presentiamo di seguito gli artificiali che al momento di chiudere la rivista, subito prima di Natale, rappresentano le principali novità 2014 per il bass, riservandoci di tornare sull’argomento in seguito con indicazioni più precise o con la presentazione di ulteriori prodotti apparsi sul mercato. I brevi commenti riportati per ciascun artificiale derivano in alcuni casi da rapide prove in acqua, in altri dalle impressioni derivanti da un’attenta osservazione delle esche (talvolta prototipi allo stadio finale), il tutto unito alle indicazioni fornite dai produttori.

hard bait Il Finder 110 Suspending della Molix è un jerk minnow con armatura passante e ottime prestazioni che si distingue per

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un’azione vivace e grande equilibrio. Molto efficace anche per presentazioni finesse in acqua salata, si lancia molto lontano in virtù del sistema di trasferimento pesi. Nuota bene con un recupero regolare, ma dà il meglio di sé quando jerkato con stop & go; è soprattutto d’inverno, usando tale tecnica, che il suspending si rivela micidiale per i bass. È disponibile in otto colori, incluse tre nuove livree per il 2014. Il Damiki Abyss 90 è un jerk che riesce a guadagnare con facilità profondità importanti. Il suo movimento consiste in un’oscillazione molto stretta, decisamente allettante; in fase di stop mantiene un assetto perfetto ed è in questi momenti che in diversi casi avviene l’attacco del predatore. Molto efficace nella stagione fredda, è una grande scelta a inizio primavera. Disponibile in una gamma di colori realistici, è fra i jerk più consigliabili per insidiare i pesci in profondità. Sempre di Damiki è l’Axe Serpent 75, un minnow da 8 g che rappresenta un’ottima soluzione per insidiare pesci difficili in tutte le stagioni: chi non teme le temperature rigide dell’inverno può impiegarlo anche per la cattura di trote, aspi e altri predatori. Si tratta di un modello suspend, per cui in fase di stop rimane fermo a mezz’acqua. Ultima proposta ‘dura’ per il bass 2014 di Damiki è il Joker 65 SP, un nuovo jerk suspend particolarmente adatto nella pesca a light game, tanto in acqua dolce quanto in quella salata.


Raggiunge la profondità di un metro e dà il meglio di sé recuperato con le tecniche del jerking e del twitching. Anche Ima propone un jerk, il Flit 100, risultato del lavoro del pro angler Michael Murphy in collaborazione con Ima Giappone. È stato progettato con ampia schiena, facce laterali piane e uno stomaco stretto per imitare i piccoli pesci foraggio che si possono trovare nelle acque di tutto il mondo. Le tecniche migliori per utilizzarlo sono il classico recupero con pausa, vale a dire uno o più colpi di canna e una pausa che può variare in base alla stagione (più fa freddo, più le pause devono essere lunghe) e il deadsticking, che inizia con un paio di colpi molto secchi per far sì che il jerk arrivi alla profondità desiderata per poi lasciarlo fermo per alcuni secondi. Distribuzione Blue Springs anche per il Maria MJ Twitch DD, jerk bait ottimo per insidiare i bass a una profondità dai 2 ai 2,5 m, molto valido anche per lucci e aspi. Torniamo a Ima per lo Skimmer, uno stickbait topwater particolarmente snello rispetto ai concorrenti della categoria. Altro particolare interessante è il movimento a zig zag che lo contraddistingue, che in fase di recupero (walking the dog) produce un effetto bolla che ricorda le mangianze del pesce foraggio, provocando una reazione da parte dei predatori anche di buona dimensione nel risalire dalle profondità.

Molix Finder 110 Suspending 11 cm, 8,5 g

Damiki Abyss 90 Suspend 9 cm, 13,5 g

Damiki AXE Serpent Suspend 7,5 cm, 8 g

Damiki Joker 65 Suspend 6,5 cm, 5,6 g

IMA-Bass Skimmer

IMA-Bass Flit 10 cm, 10 g

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Maria MJ Twitch DD 90SP 9 cm, 12,5 g

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