Valsugana News n. 5/2016 Giugno

Page 1

LE TRUFFE IN ITALIA

e i furti in casa IL VOLLEY IN VALSUGANA IL FESTIVAL DELLA CANZONE EUROPEA DEI BAMBINI

SPECIALE

GASTRONOMIA CALCERANICA AL LAGO (TN) Sede produttiva: Via della Prea, 2 Tel. 338 8775720 - 339 3992059 - 348 2288868 Fax +39 0461 1810129 info@aluray.it - www.aluray.it www.alurayflowers.it


RICERCA PERSONALE EDIZIONI PRINTED CERCA 1 COLLABORATRICE per la gestione portafoglio clienti e vendita di spazi pubblicitari sul periodico Valsugana News per le zone Alta Valsugana, Vigolana e Pinetano. La persona ideale possiede buona cultura e capacità di linguaggio. Per informazioni: direttore@valsugananews.com Armando Munaò - Cell. 333 2815103

BORGO VALSUGANA Viale Vicenza,1 www.valsugananews.com


L’EDITORIALE

Il popolo

SOVRANO

Alcuni giorni fa, assistendo a una trasmissione televisiva, sono stato attratto da un dibattito, non proprio amichevole, tra due esponenti politici appartenenti a due partiti diametralmente opposti: uno di Centro Destra e l'altro di Centro Sinistra. E il loro acceso discutere verteva sia sul prossimo referendum di ottobre che chiamerà gli italiani a votare (quelli che ci andranno) per la riforma costituzionale voluta dal nostro Presidente del Consiglio Matteo Renzi che tra l'altro dovrebbe eliminare il Senato, sia sul fatto che in questi ultimi anni ci siamo trovati tre Governi (Monti, Letta e Renzi) che sono a Palazzo Chigi senza che il popolo li abbia mai eletti? A parte il fatto che con questa riforma il Senato non viene eliminato ma si trasforma nella Camera delle Regioni, e che il tanto decantato risparmio economico in realtà si quantifica in circa il 10% dell’attuale spesa (i costi sono quasi quelli di prima), quello che maggiormente mi ha colpito, è stata l’ultima l'affermazione di uno dei due “contendenti” quando, a chiare lettere, ribadiva come l'Art. 1 della nostra Costituzione afferma che l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro e che la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. E il suo parlare poneva l’accento sul fatto che quando un capo di Governo, per un qualsiasi motivo, si dimette o non ha più la maggioranza parlamentare si dovrebbe ritornare alle urne e ridare la parola al popolo che in ossequio appunto all’Art. 1 della Costituzione dovrebbe decidere il nuovo assetto

 di Armando Munaò

parlamentare e quali rappresentanti eleggere e di conseguenza chi dovrebbe essere chiamato alla carica di Presidente del Consiglio. Certo, qualcuno potrebbe evidenziare, e non a torto, che il Presidente della Repubblica, prima di sciogliere le Camere può dare mandato ad altra persona e verificare se questi è in grado di ottenere la maggioranza parlamentare ovvero avere la famosa “fiducia”. E su quest’aspetto potrei essere anche d’accordo. Quando però in un Parlamento, come quello attuale, oltre duecentocinquanta tra Deputati e Senatori cambiano casacca emigrando in un altro partito completamente diverso da quello che li ha portati al Parlamento concretizzando di fatto un vero trasformismo, mi dite per cortesia come e quando è stata rispettata la volontà popolare? Non siete d’accordo con me quando affermo che questi politici, tradendo il mandato elettorale, non rappresentano più gli elettori che li hanno portati al Parlamento e che quindi bene fa-

rebbe il Presidente della Repubblica a sciogliere le Camere e ridare la parola al “popolo sovrano?” E per cortesia non ditemi che il parlamentare non ha vincoli di mandato. I vincoli li ha, eccome se li ha: con la propria coscienza, con la propria morale, ma soprattutto li ha con il suo elettore.

V

ALSUGANA NEWS

3


è in vendita il libro per bambini e ragazzi

periodico ews. one ”, gio. diuva aliano,

Adelina Valcanover

o di Isacco Il fan tastico viaggi

favole, o zione.

ver

Il fan tastico

ione

o

Adelina Valcano

viaggio Isacco di

il fantastico viaggio di isacco di adelina valcanover

parte del ricavato sarà devoluto alla associazione “altri orizzonti” di borgo valasugana per obiettivi sociali e umanitari


IL SOMMARIO Editoriale.....................................................3 Sarà ma non ci credo ...................................7 L’Associazione H2o+.....................................8 Raduno Nazionali Fanti d’Italia ....................11 Emigrati e Archivio .....................................19 Genitori, figli, scuola e società .....................20 Una vita per la musica ................................22 Baselga di Pine’ - Un grande spettacolo........24 Novaledo: Via Pacis concert ........................27 La dichiarazione dei redditi in Valsugana ......28 Lavoro e Italia: i giovani parlano..................30 Grande mostra storica ................................33 Intervista Impossibile. La moglie di Lot ........34 I fotoamatori di Pergine ..............................38 Le cronache ...............................................61 Il veloce club Borgo....................................62 Saggio di danza..........................................63 Le cronache ...............................................65 La festa dell’atletica....................................67 Le cronache ...............................................68 Le cronache ...............................................69 Le grotte di Selva .......................................70 Due mondi si ritrovano ...............................72 Le cronache ...............................................74 Le cronache ...............................................75 Le cronache ...............................................77 IL VOLLEY IN VALSUGANA ..........................78 Un grande imbroglio ...................................80 Le ragazze Immagine .................................82 L’avvocato risponde ....................................84 Benessere e salute .....................................85 Medicina & salute .......................................86 Il museo del Turismo Trentino .....................88 Girovagando - La Calabria ...........................90 La Valtrigona..............................................92 Giocherellando ...........................................94

L’animazione in APSP pag. 12 LE TRUFFE E I FURTI IN CASA PAG. 15

LO SPECIALE Gastronomia Gli italiani e le abitudini..............41 La grafica alimentare ..................42 Quanto ci costa ..........................43 Contro l’Alzheimer ....................44 La pizza ..........................................45 La giusta dieta ..............................46 La tagliata di carne ......................47 La storia della pasta ....................48 Il Fast Food ..................................50 I salumi e insaccati ......................51 La grappa ......................................52 Impepata di cozze........................53 La mozzarella................................54 Il lievito madre ............................55 Lo strudel ......................................56 Una ciliegia tira l’altra ................57 Il Sambuco e Omega3 ................58 Le vitamine ..................................59

ANNO 2 - GIUGNO 2016 DIRETTORE RESPONSABILE Armando Munao’ - 333 2815103 direttore@valsugananews.com VICEDIRETTORE Roberto Paccher COORDINAMENTO EDITORIALE Enrico Coser COLLABORATORI Luisa Bortolotti - Elisa Corni - Erica Zanghellini Alessandro Dalledonne - Mario Pacher - Franco Zadra Laura Fratini - Francesca Schraffl Eleonora Oss Emer - Chiara Paoli - Tiziana Margoni Patrizia Rapposelli - Zeno Perinelli - Adelina Valcanover CONSULENZA MEDICO - SCIENTIFICA Dott.ssa Cinzia Sollazzo - Dott. Alfonso Piazza Dott. Giovanni Donghia - Dott. Marco Rigo EDITORE Edizione Printed srl Viale Vicenza, 1 - Borgo Valsugana IMPAGINAZIONE, GRAFICA Grafiche Futura STAMPA Grafiche Futura PER LA PUBBLICITÀ SU VALSUGANA NEWS info@valsugananews.com www.valsugananews.com info@valsugananews.com Registrazione del Tribunale di Trento: nr. 4 del 16/04/2015 - Tiratura n° 7.000 copie Distribuzione: tutti i Comuni della Alta e Bassa Valsugana, Tesino, Pinetano e Vigolana compresi COPYRIGHT - Tutti i diritti di stampa riservati Tutti i testi, articoli, interviste, fotografie, disegni e pubblicità, pubblicati nella pagine di VALSUGANA NEWS e sugli Speciali di VALSUGANA NEWS sono coperti da copyright EDIZIONI PRINTED e quindi, senza l’autorizzazione scritta del Direttore, del Direttore Responsabile o dell’Editore è vietata la riproduzione o la pubblicazione, sia parziale che totale, su qualsiasi supporto o forma. Gli inserzionisti che volessero usufruire delle loro inserzioni, per altri giornali o altre pubblicazioni, possono farlo richiedendo l’autorizzazione scritta all’Editore, Direttore Responsabile o Direttore. Quanto sopra specificato non riguarda gli inserzionisti che, utilizzando propri studi o agenzie grafiche, hanno prodotto in proprio e quindi fatta pervenire, a EDIZIONI PRINTED, le loro pubblicità, le loro immagini i loro testi o articoli. Per quanto sopra EDIZIONI PRINTED si riserva il diritto di adire le vie legali per di tutelare, nelle opportune sedi, i propri interessi e la propria immagine.

ULTIMA ORA Nel mentre andiamo in stampa apprendiamo con viva soddisfazione che Alessia Zampedri, una delle nostre ragazze immagine (aprile 2016), ha conquistato il titolo di Model Girl Trentino Alto Adige con l’ammissione di diritto di partecipare alla Prefinale Nazionale del concorso Miss Mondo 2016 che si svolgono ad inizio giugno a Gallipoli in Puglia. Un concorso importantissimo perché decreterà la Miss che rappresenterà l’Italia alla Finale internazionale di Miss World, il più antico e prestigioso concorso di bellezza mondiale.

V

ALSUGANA NEWS

5


ABBIGLIAMENTO E INTIMO DA 0 A 99 ANNI

tutta la moda estate

Alessandra Bellucco Ferrai con Anna Falchi


Sarà, ma

non ci credo

 di Armando Munaò

I

n questi ultimi tempi, per la verità da parecchi mesi, molti politici, specialmente quelli di corrente governativa, cercano di convincerci che l'occupazione nel nostro paese è in una fase di crescita e che, grazie allo Jobs Act, i posti di lavoro sono aumentati notevolmente facendo presagire una ripresa della nostra economia. Sarà anche così, ma non ci credo. E questo mio grande dubbio, questo mio “sarà, ma non ci credo” è confermato, anzi documentano non solo dalla Cgia di Mestre, ma anche e principalmente dalla classifica occupazione e lavoro dell'UE, elaborate dall’Eurostat, che è l'Ufficio statistico dell'Unione europea. Classifica che, purtroppo, ci posiziona al 27esimo posto sui 28 paesi dell' Europa. Siamo stati superati da Spagna e Croazia. E sono proprio le parole della Cgia di Mestre che evidenziano un certo allarmismo quando, dopo aver preso visione dei dati aggiornati al 25 aprile 2016, afferma che: “l'Italia continua a registrare ritardi occupazionali molto preoccupanti perché, tra i 28 paesi membri, solo la Grecia (50,8%) presenta un tasso di occupazione più basso del nostro (56,3%)”. Ora la voglia di credere ai nostri politici è veramente tanta, ma, purtroppo per loro e, ahi ahi noi, i numeri, nudi e crudi, che provengono da una fonte ufficiale, da un organismo serio, indiscutibile indipendente e comune ai 28

paesi, ma soprattutto non schierato politicamente, non sono proprio dalla loro parte e sottolineano anche come il tanto decantato Jobs Act non abbia mantenuto le premesse iniziali. E' vero che nei mesi scorsi il mercato occupazionale ha registrato un aumento di assunzioni e trasformazioni da tempo determinato a indeterminato, ma, a parere degli esperti, sindacalisti ed economisti, quel poco di spinta è stata essenzialmente motivata delle agevolazioni fiscali che i proprietari di aziende hanno usufruito. Un dato, questo del calo dell’occupazione, che presenta ulteriori aspetti negativi perché, anche se non sono ufficiali, sembrerebbe che tutte le agevolazioni fiscali che in precedenza avevano determinato assunzioni, si sono notevolmente ridotte dall’inizio del 2016.

I MIGLIORI IN EUROPA Variazione tasso occupazione UNGHERIA

+ 5,9%

PORTOGALLO

+3,7%

BULGARIA

3,6%

SPAGNA

3,5%

REGNO UNITO

3,4%

L'OCCUPAZIONE IN EUROPA 2015 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28

SVEZIA PAESI BASSI GERMANIA DANIMARCA REGNO UNITO ESTONIA AUTRIA REPUBBLICA CECA FINLANDIA LETTONIA LITUANIA LUSSEMBURGO SLOVENIA FRANCIA UNGHERIA MALTA PORTOGALLO IRLANDA BULGARIA POLONIA SLOVACCHIA CIPRO BELGIO ROMANIA SPAGNA CROZIA ITALIA GRECIA

75,5% 74,1% 74,0% 73,5% 72,7% 71,9% 71,1% 70,2% 68,5% 68,1% 67,2% 66,1% 65,2% 64,2% 63,9% 63,9% 63,9% 63,3% 62,9% 62,9% 62,7% 62,4% 61,8% 61,4% 57,8% 56,8% 56,3% 50,8%

FONTE: Uffici Studi CGIA su dati forniti da Eurostat aggiornati al 25/04/ 2016

V

ALSUGANA NEWS

7


L’ associazione  di Chiara Paoli

H2O+

C’è un’associazione, attiva in tutto il Trentino, ma con grandi progetti attivi in Valsugana. Stiamo parlando di H2O+, una realtà nata per sensibilizzare sulle tematiche della sostenibilità ambientale, che opera in un’ottica volta a promuovere l’uso delle risorse naturali, delle energie rinnovabili, della mobilità sostenibile e di una corretta gestione dei rifiuti. Per questo le nostre “paladine” dell’ambiente stanno lavorando dal 2014 in collaborazione con il Bacino Imbrifero Montano del Brenta (Bim) e non solo, nelle scuole della vallata.

I

l percorso dell’anno scolastico 2014-2015 intitolato” Brentolina, Bimò e le acque del Brenta”; ha visto gli studenti impegnati ad aiutare Brentolina e la poiana Bimò, a ritrovare la strada di casa, lungo il percorso del fiume Brenta e dei suoi affluenti, attraversando la Bassa Valsugana. Le classi hanno quindi realizzato una macquatura; hanno cioè disegnato una mappa su cui compaiono tutti i punti dove si trova l’acqua, comprese sorgenti, torrenti, laghi, fontane, centrali idroelettriche, cascate e quant’altro all’interno del Comune di appartenenza. Gli educatori di H2O+, hanno affrontato nelle scuole la tematica dell’acqua a partire dalla sua composizione, dagli stati in cui si trova, per poi passare ad illustrare il ciclo dell’acqua, l’uso che se ne fa e come si fa ad ottenere energia dalle fonti idriche. Le lezioni a scuola hanno fatto comprendere inoltre cosa siano i bacini imbriferi e quali sono le funzioni

8

V

ALSUGANA NEWS

che essi svolgono. È stata illustrata l’idrografia del territorio ed una interessante storia degli usi dell’acqua. Il lavoro di macquatura è stato realizzato su di un foglio A3 con disegnata la mappa del proprio Comune, in bianco e nero, le classi hanno così potuto aggiungere alla mappa i punti d’acqua riconosciuti, cercando di spiegare un po’ la storia di ognuno di essi. Queste mappe sono andate così a comporre un gioco ricicloso, in cui ad ogni comune corrispondeva una casella con alcune “prove” da superare con l’aiuto di tutti gli studenti partecipanti. Le domande vertevano ovviamente sull’idrografia del territorio, sugli usi dell’acqua e sui temi affrontati in classe. A fine anno scolastico, il gioco realizzato grazie alla collaborazione delle scuole è stato esposto presso la sede del BIM Brenta di Borgo Valsugana. In

questo anno scolastico 2015/2016, una nuova collaborazione con BIM Brenta ha visto nascere un percorso animato dalla dottoressa Wasser, una scienziata che ha passato la vita a studiare l’acqua ed è alla ricerca di validi allievi che possano portare avanti il suo lavoro di analisi e protezione delle acque. Ecco che gli studenti quest’anno si


sono cimentati nell’analisi delle acque del bacino imbrifero del Brenta, mettendosi in gioco con diversi esperimenti idrici. I piccoli scienziati, al cospetto dei corsi d’acqua ne hanno indagato le qualità, hanno osservato la flora e la fauna che li circonda e compilato un IFF (indice di funzionalità di un fiume) semplificato, attraverso l’uso di strumenti scientifici da campo. Le classi hanno quindi preparato una fantasiosa relazione, per narrare le esperienze vissute alla dottoressa Wasser, che si è presentata in carne e ossa al terzo incontro con gli studenti, per consegnare a tutti i partecipanti un attestato di “Scienziato del BIM” e un simpatico premio. Questo anno scolastico ha visto partire

anche un nuovo progetto, realizzato in collaborazione con l’Istituto comprensivo Pergine 2 "Celestine Freinet" e ideato dall’insegnante Rita Scarcipino in collaborazione con l’educatrice ambientale Marianna Moser dell’Associazione H2O +. Il progetto intitolato “Alla scoperta delle acque perginesi”, mira alla valorizzazione del territorio e delle sue risorse, messe in luce attraverso uscite che mirano a promuovere una vera e propria “cultura del territorio” e a sensibilizzare i bambini nei confronti delle risorse idriche, bene prezioso e indispensabile, fonte di vita e di energia. Il progetto ha visto come protagonisti gli studenti delle classi I C e D della Scuola

Secondaria di Primo Grado, ed ha coinvolto le insegnanti Scarcipino Pattarello Rita e Alessandra Catellani. Dopo aver effettuato la macquatura della zona, è stata fatta un’uscita sul territorio, lungo il torrente Fersina per studiare piante, animali e microrganismi presenti; e compilare un IFF (indice di funzionalità di un fiume) semplificato, grazie agli strumenti scientifici da campo. A completare il progetto una visita guidata presso la centrale idroelettrica di Serso e la realizzazione di un laboratorio, proposto dai ragazzi presso il Centro del Gruppo Famiglie Valsugana in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, che dal 1922 si celebra ogni 22 marzo. Il frutto di questa esperienza verrà rielaborato in una piccola pubblicazione, ricca di immagini e con i testi che i ragazzi hanno redatto in qualità di cronisti. Quello che l’Associazione H2O+ sta portando avanti è una mirabile opera di sensibilizzazione verso l’ambiente che ci circonda; la natura custodisce bellezze inestimabili che vanno preservare e salvaguardate. In una piccola formula come quella che hanno scelto come denominazione, è racchiuso un bene inestimabile senza il quale nulla potrebbe vivere, ricordiamoci che il nostro stesso corpo è composto per il 60% circa di acqua. Referenze fotografiche: Associazione H2O+

V

ALSUGANA NEWS

9


go gi è possibile

TERMOIDRAULICA - IDROSANITARIA - ARREDOBAGNO FORNITURE INGROSSO E DETTAGLIO - ASSISTENZA

RISCALDAMENTO & CONDIZIONAMENTO A COSTO ZERO BENESSERE TANTO: COMFORT ZERO: COSTI DI GESTIONE ZERO: INQUINAMENTO

RISPARMIO ENERGETICO DETRAZIONI FISCALI

ANNULLARE OD ABBATTERE LE BOLLETTE ENERGETICHE DI RISCALDAMENTO E RAFFRESCAMENTO È OGGI POSSIBILE

?

a u t a l e ir u it t s o s i o u V vasca con la doccia

Proponiamo varie soluzioni e, da oggi, nella nostra sala mostra, puoi trovare i PANNELLI DI RIVESTIMENTO MURALE adattabili a qualsiasi tipo di bagno, facili e veloci da installare e con lavori di muratura ridotti al minimo.

TECNOLOGIE PER IL RISCALDAMENTO ED IL RAFFRESCAMENTO AD ALTA EFFICIANZA

Via dei Morari, 2 - LEVICO TERME (TN) tel. 0461 706538 - fax 0461 709315 www.peruzzisnc.it - info@peruzzisnc.it SEGUICI SU

R SISTEMI PE E N O I Z A G I R IR IO G G A N I D R GIA


XXXIII

° RADUNO NAZIONALE

I

l 20 maggio scorso a Passo Tonale presso il Sacrario dei Caduti della Grande Guerra, il XXXIII Raduno Nazionale dei Fanti d'Italia, svoltosi a Brescia dal 19 al 22, ha avuto il suo momento più intenso nel ricordo dei militari caduti. Più di duecento fanti sono sfilati davanti al monumento alla presenza di numerose autorità civili, religiose e militari. Gost Writers e promotore sul campo della cerimonia, l'ex Presidente della Federazione dei Fanti di Trento, Enzo Libardi. Ha aperto la sfilata, il medaliere Nazionale dell'Associazione del Fante che con 655 medaglie d'oro al valor militare concesse ai singoli fanti e 88 concesse ai reggimenti, è il più decorato d'Italia. Seguito dal Labaro dell'Istituto del Nastro Azzurro di Pisogne, che riunisce in una sola Associazione tutti i decorati al valor militare, dalla guerra d'indipendenza fino alla II guerra mondiale. I gonfaloni delle comunità di Vermiglio e Pontedilegno. A seguire gli altri medaglieri, gonfaloni, di sezioni, comuni e provincie, e gagliardetti a rappresentanza di tutti i Fanti e gli Alpini che con diritto hanno celebrato questa commemorazione, come anche i Kaiserjager autriaci e di Lavarone. Tra le autorità civili, hanno preso parte alla sfilata, il Sindaco di Pontedilegno, Aurelia

DEI FANTI D’ITALIA

Sandrini; il vicesindaco di Vermiglio, Michele Bertolini; la Presidente del Consiglio Regionale di Trento, Chiara Avanzo; Il Presidente della Provincia di Brescia, Luigi Mottinelli; il Senatore Ivo Tarolli; il Senatore Franco Panizza e Donatella Martinazzoli, Consigliere Regionale della Lombardia. Tra i militari, i Colonnelli, Stefano Fregone, Luciano Fantetti, Carlo Saladino, Mauro Brivio, il Maggiore Salvatore Malvaso e i Marescialli Albino Penasa, D'Avanzo, Geri, Ciro Savarese. Per le Associazioni, Ferruccio Minelli, vice presidente nazionale degli Alpini, Francesco Farina dei Bersaglieri, Antonio Beretta, Presidente Nazionale dei Fanti, il vice presidente vicario Gomitolo, Giorgio Job, Presidente di federazione del Trentino e Gianni Stucchi. Tra le maestose cime dei massicci dell'Adamello e dell'Orltes già teatro di sanguinosi scontri tra italiani e austriaci, ora confine tra il Trentino e la Lombardia, lungo la strada statale che conginge la Val di Sole con la Val Camonica. Nella Santa Messa ce-

lebrata da S.E. Gaetano Bonicelli, cappellano militare, gli alunni della scuola elementare di Pontedilegno hanno declamato i 93 nomi dei militi tumulati nel sacrario assieme ad altri 50 ignoti. «La voce argentina di questi fanciulli - ha detto il prelato nell'omilia - che ci portano oggi i nomi di quei giovani periti nella Guerra Bianca, ci muove alla ricerca di una tenerezza della quale noi adulti siamo spesso incapaci. Questo è il vero ricordo! Ritrovare l'umanità nella memoria dei defunti». «Incontrarci in questo luogo - ha detto Aurelia Sandrini, Sindaco di Pontedilegno - Sacro alla Patria e alle vittime delle guerre, che un secolo fa costituiva il confine fra due Nazioni in conflitto, deve farci riflettere sul valore irrinunciabile della pace». (F.Z.)

V

ALSUGANA NEWS

11


L'animazione in Apsp come servizio alla persona

S

ia chiaro, per un ausiliario di assistenza e dentro un corso di formazione dedicato a questa figura, prima dell'animazione vengono presentati l'organizzazione del lavoro in Apsp, la sicurezza negli ambienti di lavoro, lo stile di comportamento e di comunicazione, cenni di etica e deontologia, per poi entrare nello specifico degli aspetti pratici della funzione di ausiliario spiegando nel dettaglio le mansioni che dovrà espletare nel suo servizio. Prima ancora dell'animazione vengono il concetto di Privacy, le emergenze mediche, l'igiene della persona, le precauzioni e l'igiene ambientale. Solo in ultimo si accenna all'animazione, ma forse per il modo speciale con il quale la docente lo ha comunicato, non è apparso ai discenti come qualche cosa di marginale, anzi, è risultato essere un servizio molto importante, capace di cambiare la qualità e l'efficacia di tutti gli altri servizi che vengono somministrati in Apsp. L'intervento di Giovanna Meneghini si intitolava “Cenni di Animazione e Gestione sociale”. Vi si è appreso che nelle due strutture della Fondazione Montel, quella di via Pive e via Marconi, vi sono 6 animatori, 3 a tempo pieno di 36 ore settimanali e 3 a tempo parziale di 24 ore settimanali. In ausilio dell'animazione vi sono poi altri 9 operatori del-

12

V

ALSUGANA NEWS

l'intervento 19, 5 a tempo pieno e 4 a 18 ore settimanali. Ma non è finita qui, poiché vi si aggiungono un centinaio di volontari, 28 uomini e 64 donne, che in modo continuativo e costante assicurano una presenza media pro capite di almeno 2 ore settimanali. L'età media di questi volontari è 61 anni. La più giovane ne ha 17 mentre la più anziana, anche se verrebbe da scrivere la meno giovane o la diversamente giovane, ne ha 95. Intorno all'animazione ruotano poi molte Associazioni locali, come l'Avulss di Civezzano con 7 volontari che conducono attività culturali e di animazione spirituale nella sede di Via Marconi e 1 in entrambe le strutture; l'Auser di Pergine con 3 persone che collaborano nei momenti ludico-ricreativi in entrambe le strutture; il Movimento Decanale Pastorale di Pergine con 11 persone che si attivano per la tombola e le varie atti-

 di Franco Zadra

Non capita tutti i giorni di poter partecipare a un corso di formazione per Ausiliari di assistenza in Apsp. Ancora più inconsueto è incontrare una persona come Giovanna Meneghini che all'interno della struttura “S. Spirito - Fondazione Montel” si occupa di un aspetto molto particolare che riguarda il servizio alla persona degli ospiti, è infatti responsabile del Servizio Animazione. Etimologicamente, animazione significa “dare anima”, “infondere vita”, “mettere in movimento”. Animare l'azione, mettere l'anima in qualunque intervento o attività si stia realizzando, sempre con la persona al centro delle scelte e del nostro fare.


vità ricreative in entrambe le strutture; il Circolo Comunale Pensionati e Anziani di Pergine con 10 persone che collaborano per la tombola in entrambe le strutture; Ospitalità Tridentina con 5 persone che a rotazione si dispongono per accompagnare in paese alcuni ospiti di Via Marconi; la C.R.I. per la deambulazione assistita con 10 persone che in coppia e a rotazione si occupano di tale attività in entrambe le strutture; la C.R.I. per la clown terapia con 6 persone che mensilmente propongono l’attività sui nuclei in Via Pive; le Associazioni Cu Cu

• • • • •

Bau 7 per la terapia del sorriso con 3 persone che settimanalmente propongono l’attività sui nuclei di Via Marconi. C'è poi l'apporto di un volontariato spontaneo, difficile da quantificare, per il sostegno nella relazione di ascolto e dialogo, per i laboratori manuali, per l'orto terapia, per i gruppi di amicizia, per gli accompagnamenti, per le attività nei progetti individualizzati, per la stimolazione cognitiva, per l'animazione spirituale, per la clown-care, per l'assistenza nel momento dei pasti (con delega dei famigliari), per.... Insomma, per tirare le fila sul concetto di Animazione occorre dire che è una pratica sociale che si occupa di relazioni, attività, collegamenti, ecc.... Diventa innanzitutto l’azione, il movimento partecipato da tutte le professionalità della Rsa che,

RECUPERO E SMALTIMENTO RIFIUTI DEMOLIZIONI INDUSTRIALI PRESTAZIONI DI MANO D’OPERA TRASPORTO CONTO PROPRIO TRASLOCHI

PULIZIE INDUSTRIALI E CIVILI SERVIZI CON AUTOSCALA UFFICI, SCUOLE, PRIVATI

lavorando nella stessa direzione, in modo progettato e condiviso, e con gli stessi obiettivi, può provocare davvero cambiamento migliorando il benessere, cioè la qualità della vita nelle strutture sanitarie residenziali. Non è pensabile, infatti, organizzare servizi alla persona, all’insegna del prendersi cura, salute e umanizzazione degli interventi, senza considerare tutti gli aspetti legati alla complessità di cui essa è portatrice.

RECUPERO E COMMERCIO ROTTAMI: • FERRO • RAME • ZINCO • OTTONE • ACCIAIO • CAVI ELETTRICI • NICHEL • ALLUMINIO

MANUTENZIONE PULIZIA e LAVAGGIO AREE VERDI

GRIGNO - Zona Industriale - Cell. 348 8079831 - gonzomanlio@gmail.com

V

ALSUGANA NEWS

13


• ARTICOLI PER LA PESCA ABBIGLIAMENTO PESCA STIVALI E ACCESSORI • SCARPE • CASCHI BICI • ABBIGLIAMENTO BICI E ACCESSORI

BORGO VALSUGANA - Viale Città di Prato, 29 - Tel. 0461 754268


LE TRUFFE IN INTERNET Secondo una recentissima statistica oltre il 54% degli anziani ha subito un raggiro o una truffa sia in casa che al di fuori delle mura domestiche. Dati preocupanti che si sommano a quelle effettuate tramite il web con proposte acquisti, con email false e con altri “sotterfugi” che purtroppo sembrano crescere in maniera inarrestabile. Per conoscere meglio il problema e come è possibile difendersi e non essere il soggetto da colpire, abbiamo intervistato Francesco Bindi, esperto di Laboratori di Informatica e divulgatore ed educatore nel campo. Opera nel campo della formazione ed ha all’attivo laboratori di informatica ludica dal 1995, con collaborazioni con la scuola elementare, media ed i centri di formazione professionale. Ha svolto anche attività con adolescenti in contesti di disagio. Cos’è una truffa su web e cosa possiamo fare per difenderci? Rispetto a una “normale” truffa, quella che può accadere navigando su internet, avviene spesso in maniera repentina, veloce e in molti casi, purtroppo, senza poter risalire al colpevole. E solitamente il raggiro avviene quando si acquista un prodotto e questo non arriva mai, o giunge difettato o comunque differente, nonostante lo si sia pagato. Attenzione a quando si acquista in internet perché la truffa è dietro l’angolo. Alcuni consigli che spero possano risultare utili? La prima cosa da considerare, prima di trattare per esempio l’acquisto di un oggetto, è il numero di feedback, cioè le recensioni, positive o negative, che altri utenti hanno lasciato di quel venditore: un alto numero di feedback ci dice che il venditore è molto attivo sul portale, anche se dobbiamo sempre guardarne la "qualità", che il sito calcola facendo una media tra i giudizi negativi e quelli positivi della sua atti-

vità di venditore. Più il punteggio è prossimo al 100% di giudizi positivi e più il venditore sarà affidabile. Valutare il prodotto Guardare le inserzioni fin nei minimi dettagli prima di effettuare un’offerta o di acquistare un prodotto: in fondo agli annunci controllate soprattutto se il venditore accetta la restituzione del prodotto in caso di reso, ripensamento o guasto: cosa che dovrebbe essere obbligatoria per legge, anche se non tutti lo consentono. Controllare anche i tempi stimati per la consegna per evitare spiacevoli sorprese e ritardi. Contattare il venditore Prima di acquistare o fare offerte contattate sempre il venditore con messaggi privati. Se il venditore tarda a rispondere, non risponde o scrive in modo inadeguato lasciate perdere. E informatevi sulla’attendibilità di chi propone vendire in Web. Cosa importantissima però è non inviare caparre o anticipi. Quasi sempre sono bufale e raggiri per carpirvi i soldi. E’ meglio

cercare sui motori di ricerca l’affidabilità del vernditore digitandone il nome o i riferimenti… Stiamo parlando chiaramente di commercio online effettuato Francesco Bindi su siti generici e tra privati... altra cosa è l’acquisto o la vendita tramite colossi come Amazon, Alibaba, Ebay che risultano abbastanza sicuri! Attenzione ai metodi di pagamento! La procedura più semplice può essere quella di utilizzare una carta prepagata, magari con disponibile unicamente l’importo da utilizzare, di modo da non incappare la spiacevole sopresa di riscontrare ammanchi importanti. Un metodo più sicuro è PayPal che permette di ottenere rimborsi in caso di truffe evidenti.

V

ALSUGANA NEWS

15


FURTI IN CASA:

GLI ANZIANI DICONO...  di Patrizia Rapposelli

L

’Espresso scrive che lo scorso anno 251 mila abitazioni sono state depredate e che in cella per questo reato ci sono solo 3.600 persone, da qui il senso di insicurezza dei cittadini italiani continua a crescere. Se ripercorriamo i dati fornitici dal Viminale sull’andamento della microcriminalità negli anni 2010 2012 si vede un vertiginoso aumento dei furti in casa; considerando il Trentino Alto Adige si parla di aumento dei furti in casa pari al +101%; da quegli anni ad oggi tale fenomeno sociale non fa che crescere e mutare nel suo manifestarsi. In particolare si fa riferimento alle vittime più colpite dalle razzie in casa e dalla violenza subita: gli anziani. Notizie e cronache di

16

V

ALSUGANA NEWS

anziani derubati e malmenati in casa a seguito di sconosciuti penetrati nelle proprie abitazioni: un fenomeno in voga, un fenomeno emergente, un allarme? Ma cosa ne pensano i diretti interessati? Siamo andati a scoprirlo. Non senso di fiducia nella giustizia e nelle istituzioni, paura e rabbia; sono le emozioni chiave della nostra rilevazione sul suolo trentino. In particolare i pareri profusi sono accumunati dalla voce del non ritenersi tutelati; un intervistato mi dice: ”Io anziano, come anche quelli più giovani, non mi sento tutelato. Mi sento abbandonato.” Evidente è la disistima nei confronti delle autorità o meglio nelle istituzioni; dalle opinioni si mette in rilievo una sfiducia che punta sull’idea che come mi viene detto:”la denuncia, non serve…fa solo perdere tempo. I carabinieri non possono fare nulla e se li catturano… due giorni e sono fuori dal carcere”. Come quest’uomo altri la pensano in egual modo; mi sono domandata se fosse la fotografia di un’angoscia irrazionale o una realtà di fatto. Effettivamente tale sentimento ritrova la sua veridicità nell’ultima statistica uf-

ficiale, elaborata dall’Istat sulla base delle informazioni del ministero dell’Interno, in cui si dice che nel 2013 solo il 2,9 per cento dei responsabili di furti commessi nello scorso anno è stato individuato e una cifra consistente si è trovata a piede libero con una semplice denuncia. Fin qui problematica che direi coinvolgere qualsiasi cittadino, di qualunque età. Si avverte la rabbia contro la giustizia e la paura della piega presa dalla microcriminalità, questo sottolineato dalla visione di una donna anziana che mi dice essere angosciata dall’uscire da sola o dal rincasare all’imbrunire, quando le strade si svuotano e c’è il silenzio. La stessa signora che mette in luce la moda dell’attuale delinquenza: il prendersela con i più deboli. L’anziano, nella sua fragilità fisica e mentale, si trova in una condizione di vulnerabilità latente e a volte d’incapacità di giudizio, oltre che in un’incapacità fisica di reagire. Si direbbe una manna per il ladro: scassinare finestre e porte in tranquillità, sbeffeggiare l’irruzione con l’inganno, devastazione e violenza facile sul derubato. L’anziana donna infatti mi dice di sentirsi debole fisicamente, usando le sue parole:” Io mi sento indifesa di fronte a un malvivente che mi entra in casa…


mi sento anche ingenua, ho esperienza, ma se mi entra con un inganno ho paura di non capirlo. Mi sento minacciata, se suonano il campanello…mica apro.” Non è un sentimento irrazionale e nemmeno una proiezione delle paure, che siano grandi città o piccoli centri le notizie di cronaca parlano da sé, solo in questo ultimo mese gli anziani vittime di raggiri con furti d’oro, denaro e oggetti di vario genere sono numerosi e il fenomeno appare in crescita. Gli anziani trentini non sembrano sentirsi ai margini del problema, come mi viene ribadito: “non c’è lavoro…c’è la crisi…c’è gentaglia. Vedrai dove va a finire Trento...”. In un Italia che risente della crisi, di una forte mobilità sociale che va a mutare l’andamento demografico e culturale del territorio, di un governo ancora alle prese con la ricerca di fiducia da parte dei cittadini, la crescita delinquenziale associata ad una selezione dei ripuliti non possono che acuire insicurezza e rabbia, portando ad una naturale sfiducia nelle istituzioni e timore di vita. Le autorità e l’informazione invi-

86 dal 19

SO

O IP R A E IN L A L A T T U SU T

E L A N O I Z O M VENDITA PRO 8/2016

valida fino al 13/0

tano le persone anziane a tener conto di importanti precauzioni come il non aprire la porta a sconosciuti, installare porte blindate munite di spioncino, tenere a portata di mano i numeri di emergenza e altre piccole accortezze, esiste una linea sostanziale da ciò che viene detto e quello che accade, mi viene suggerito dall’impressione riferitami da un anziano signore. Diego de Silva scrive:” Ci vuole un po’, dopo un furto in casa, per sentirsi di nuovo a casa. Intuisci che ciò che davvero t’inquieta in quei momenti non è la scoperta progressiva degli oggetti più o meno preziosi che mancano, ma il senso di una privazione più profonda, di una violazione dei tuoi spazi più intimi che, così com’è avvenuta, potrebbe anche ripetersi”.

Poltrona elettrica relax alza persona 2 motori

€ 590

Borgo Valsugana Via Fratelli, 3 Cell. 346 8421546

V

ALSUGANA NEWS

17


• FORNITURA E POSA LAVORATI IN MARMO E GRANITO • PER L’EDILIZIA • PER L’ARREDO URBANO • PAVIMENTAZIONI • L’ARTE FUNERARIA

di Oscar Ropelato

Pietra e Marmo trasformano ogni giorno i nostri spazi in opere d’arte che durano in eterno • DALLA PROGETTAZIONE ALLA FORNITURA E POSA CHIAVI IN MANO • RILIEVI E PROGETTI GRATUITI

CENTRO PIETRA S.R.L. Loc. Frate 2 - 38050 Scurelle (TN) Tel. 0461/782092 - Fax 0461/780640 - Oscar Ropelato: 338/7892793 e-mail: info@centropietra.net - www.centropietra.net -


Emigranti e archivio

L

'Ufficio Emigrazione della Provincia autonoma di Trento accoglie volentieri la richiesta di Mattia Pelli, storico dell'emigrazione che ha collaborato a lungo con il Centro di documentazione sulla storia dell'emigrazione trentina della Fondazione Museo Storico. Negli ultimi anni numerose sono state le ricerche di carattere locale sulle migrazioni italiane apparse in tutto il Paese: microstorie che raccontano con passione di dettaglio le particolarità di tante storie migratorie che dal contesto geografico di partenza trassero la propria unicità, passando per comuni, vallate, regioni. A giugno Gabriel Heim, regista tedesco, sarà in Trentino per intervistare degli emigranti trentini in Svizzera per un video-documentario che sta realizzando per la Neue Zuercher Zeitung, il principale quotidiano elvetico. Gabriel Heim cerca in particolare persone che siano partite per la Svizzera attorno alla fine degli anni '40 del secolo scorso con la "Trentiner aktion". Si tratta di un accordo siglato a Trento subito dopo la fine della guerra tra la Migros (importante cooperativa svizzera) e le autorità statali italiane per l'esportazione di oltre 5000 lavoratrici e lavoratori dal Trentino. Le persone che sono partite grazie a questo accordo (tra cui tantissime forse una maggioranza - donne) vennero occupate in numerose attività in Svizzera: la Migros offriva infatti il lavoro di questi immigrati ai suoi soci per

aiutarli in agricoltura come anche in casa e in svariate altre occupazioni. Si cercano dunque testimoni che siano partiti per la Svizzera con questo progetto di emigrazione assistita. Un’altra iniziativa interessante della Fondazione Museo storico del Trentino è l’«Archivio online del Novecento trentino». Il Museo, utilizzando i suoi materiali, dà vita ad una piattaforma web, per mettere a disposizione del pubblico un semplice strumento di indagine che, attraverso la valorizzazione dei profili biografici, consente di venire a conoscere gli intrecci tra le vicende individuali e i grandi eventi del Novecento trentino. Sul sito http://900trentino.museostorico.it sono inseriti cinque database: l’Archivio della scrittura popolare, che è una raccolta di scritture di guerra e non soltanto di guerra; Gli oppositori al fascismo, che riguarda gli antifascisti trentini; I militari trentini nella seconda guerra mondiale, un censimento sui soldati trentini che hanno partecipato alla seconda guerra mondiale; Donne e uomini della Resistenza, una banca dati sui protagonisti della Resi-

 di Luisa Bortolotti

stenza trentina; Le interviste dalla cineteca della Fondazione, una raccolta di interviste che raccontano il Novecento trentino. L’utente può interrogare in maniera trasversale i differenti database, che saranno consultabili tramite apposite maschere di ricerca; può trovare su una mappa geografica i quasi 20.000 individui fino ad ora analizzati; infine può contribuire ad arricchire con materiali personali i profili biografici. Il progetto diventa così in qualche modo “interattivo” e si propone di stabilire ed intensificare le connessioni tra il “mondo dei saperi” e la “società”, per mettere al servizio della comunità un complesso insieme di informazioni e di dati in continuo aggiornamento ed espansione.

V

ALSUGANA NEWS

19


GENITORI, FIGLI, SCUOLA E SOCIETÀ Uno dei problemi educativi è quello che nello specifico interessa e coinvolge i genitori e i loro figli sia nell’ambito della scuola sia nella moderna società. Un rapporto decisamente vivace e dinamico, sempre di più caratterizzato da vere incomprensioni tra i componenti della famiglia. Per saperne di più abbiamo intervistato la dott.ssa Erica Zanghellini che è PsicologaPsicoterapeuta Genitori e figli: un rapporto non sempre facile. La sua opinione? “No, non è sempre facile, anzi...Fare il genitore è uno dei lavori più duro e più difficile che ci sia; i rapporti genitorifigli possono svolgersi senza ostacoli o, al contrario, rivelarsi ricchi di insidie da superare. La genitorialità è una competenza che si sviluppa nel tempo ed è sempre in continuo mutamento. I genitori possono essere o sentirsi competenti in una fase di sviluppo del proprio figlio e poi invece non riuscire a gestirne un' altra, ma non per questo bisogna incappare nell'equivoco di etichettarsi come "cattivi" genitori e arrendersi a questa triste ed errata interpretazione”. Genitori, figli e scuola, un trittico che non sempre è foriero di aspetti di positività. Quali le motivazioni?

20

V

ALSUGANA NEWS

 di Armando Munao’

Se come ho detto prima fare il genitore è davvero impegnativo, a onore del vero non è mai stato così difficile nemmeno svolgere la professione di insegnante. Possiamo ritrovare infatti, accanto a comportamenti di collaborazione e affiliazione positiva della famiglia alla scuola, comportamenti discutibili che influiscono negativamente o ostacolano la creazione di un rapporto positivo con l'istituzione. Se pensiamo al passato i genitori e gli insegnanti comunicavano, si ponevano con modalità similari e se il professore diceva una cosa, era indiscutibilmente vera. Il genitore rinforzava quello detto dall'insegnante e non c'erano via di fuga o giustificazioni. Oggi invece, le cose non sono sempre così e questa triangolazione può condurre a delle conseguenze a lungo temine negative nei confronti soprattutto dei ragazzi.

La Dottoressa Zanghellini Quindi, quali sono gli approcci famigliari che minano il buon funzionamento di questo "sistema"? Sintetizzando sono tre gli atteggiamenti famigliari che possono creare problematicità:

• eccessiva delega agli insegnanti e in generale alla scuola del proprio figlio; • comportamenti iperprotettivi nei confronti dei figli, senza mai mettersi in discussione e attribuendo sempre all'altro l' errore o la causa di eventuali discordanze; • ingerenza nei confronti del corpo insegnante. Ricordiamoci che è importante passare l'idea al proprio figlio di aver instaurato un rapporto di fiducia, di presenza e collaborazione con la scuola per far funzionare positivamente questo trittico e perchè il ragazzo si affidi senza timori o riserve. Come, la società moderna, influenza i giovani in età scolare? La società moderna è piena di insidie: la pubblicità, i valori in crisi, il cercare di inseguire aspettative irrealistiche, il consumismo, nonché la ricerca del "vincere facile" sono le caratteristiche principali, con le quali, secondo me, i giovani devono fare i conti. Rammentiamo che proprio perché i giovani sono inesperti sono facilmente influenzabili. Devono ancora fare molte esperienze, sia positive che negative, la loro personalità è in via di sviluppo e quindi diventa per loro semplice cadere in tentazione. E a proposito di scuola perché, a suo avviso, il fenomeno "bullismo" è in continua aumento? Questo fenomeno è un problema serio, spesso dietro a questi atti c'è la mancata accettazione del diverso, da noi o


dai canoni che la società propone o ancora motivazioni basate su dinamiche di gruppo. E' l'intera comunità che se ne deve fare carico e agire. Purtroppo, le ricerche confermano l'aumento di questo fenomeno; addirittura alcune, stimano che un ragazzino su tre sia stato coinvolto in atti di bullismo nella sua vita. Dobbiamo intervenire tempestivamente e cominciare dall'infanzia a sensibilizzare i bambini su questi temi così delicati e così potenzialmente dannosi.

Giovani e internet è un altro problema che spesso e negativamente etichetta il nostro vivere, ma soprattutto il vivere dei giovani. Un parere in merito? Internet è un vero e proprio mondo parallelo, con i suoi pregi, ma anche i suoi pericoli. Spesso i giovanissimi ingenui e inconsapevoli non riescono a calcolare le possibili insidie. I dati ci rilevano che è sempre in crescendo la quantità di giovani utenti che lo utilizzano, anche

DI TOLLER DEBORAH E PACCHER ROBERTO

PROFESSIONALITÀ E COMPETENZA AL VOSTRO SERVIZIO

se quello che preoccupa ancor di più, è la quantità di tempo dedicata alla Rete. Forse non tutti lo sanno, ma può diventare una vera e propria dipendenza, per questo i ragazzi vanno accompagnati graduatamente al mondo virtuale, per promuoverne un uso responsabile e sicuro. Quale strategie può suggerire ai genitori? I consigli che posso dare in merito, sono quello di proporre un "contratto" di utilizzo, sia che si usi un computer o uno smartphone per la navigazione. Diamo tempi e frequenza d'impiego, inoltre potrebbe essere utile per i giovanissimi la regola che una volta alla settimana genitore e figlio verifichino cosa

fa il minore online e anche cosa fanno eventuali amici in contatto con lui. Ricordiamoci che il Web non ha confini e per questo deve essere l'adulto a metterli, in modo da supportare i minori all' esplorazione graduale. Vanno preparati, inoltre, sui possibili pericoli; non possiamo evitare di chiarire con loro la minaccia di entrare in contatto con sconosciuti male intenzionati, mascherati da amici magari pure finti coetanei.

Dott.ssa Erica Zanghellini Psicologa-Psicoterapeuta Riceve su appuntamento Tel. 3884828675

AGENZIA DI PRATICHE AUTOMOBILISTICHE E RINNOVO PATENTI DI QUALSIASI CATEGORIA Passaggi di proprietà. Radiazione veicoli per esportazione. Autentica firme atti di vendita. Rinnovo patenti. Certificato possesso armi. Tempi di reazione. Patenti internazionali. . ..e o gni altra p rat ica auto mobilistica .

Corso Centrale, 74 - Levico Terme (Tn) - Tel. 0461/521153 - uniservicesnc@yahoo.it

V

ALSUGANA NEWS

21


vitaper laMusica

Il Maestro Mauro Trombetta

Una

 di Adelina Valcanover

Mauro Trombetta, novarese, baritono, maestro di coro, direttore d’orchestra, compositore, è stato direttore artistico presso l’Arena di Verona, l’Opera di Roma e al teatro Bellini di Catania. Docente all’Istituto Musicale di Reggio Emilia, e docente all’estero in USA, Reijckiavick, Budapest. Attualmente è anche Presidente dell’Accademia Lirica “Giacomo Puccini di Pergine Valsugana.

Il maestro con Adelina Valcanover Maestro, come si presenterebbe in poche parole Mauro Trombetta? “Una persona come tante, che ha avuto la fortuna di lavorare col suo hobby”. Lei è un famoso baritono. Quale è stato il suo percorso? “Non sono un famoso baritono. Ho studiato composizione, direzione d’orchestra e canto. Ho cantato da baritono dai venti ai trent’anni. A trent’anni stavo cantando a Lille, in Francia, dove ho conosciuto il maestro Piero Rattolino, che allora era direttore artistico del Teatro Regio di Torino. Abbiamo fatto amicizia e, dopo un mese mi ha chiesto se mi interessava lavorare con lui come suo vice. L’idea mi piaceva e così ho accettato e da lì ho cominciato un nuovo tipo di attività musicale; il che mi a portato a fare il direttore artistico per dieci anni all’Arena di Verona, per otto anni all’ Opera di Roma e quattro al Teatro Bellini di Catania”. Nel Suo lavoro di Direttore artistico, quali sono state le sue prerogative e quali difficoltà ha incontrato principalmente. “Scegliere le compagnie artistiche necessarie, far approvare dal Consiglio di Amministrazione, realizzare secondo il budget approvato le stagioni del teatro lirico. Le difficoltà principali sono quelle

22

V

ALSUGANA NEWS

di riuscire a equilibrare il rapporto tra le esigenze di budget che uno ha a disposizione e le masse artistiche del teatro in modo che risultino nell’arco della stagione un lavoro omogeneo per tutto. Ad esempio: uno ha un’orchestra di 100 elementi, non può immaginare di mettere in cartellone opere Settecentesche in modo continuativo che prevedono 40 elementi, significherebbe pagare a vuoto oltre la metà dell’orchestra”. Parliamo ora dell’associazione “Amici della Lirica” di Pergine. In particolare del masterclass che sta tenendo dal 20 al 24 aprile. Quali obiettivi si propone? “Dalla masterclass l’obbiettivo principale è quello di far conoscere il repertorio vocale classico e lirico in modo tale che anche in questa zona ci siano giovani che si accostano a una forma di cultura che è una delle principali dell’identità della cultura italiana”. Questa eccellenza culturale per la Valsugana e non solo, pensa che potrà avere sviluppi e ricadute importanti? “Me lo auguro e mi sembra che in questo ultimo anno tra le masterclass e gli incontri con l’opera di Puccini, ci sia un’interessante rispondenza di pubblico e dove si muove l’interesse dell’associazione musicale e i suoi fini che si pro-

pone”. Ritiene che attualmente la lirica abbia ancora buone possibilità? “Attualmente la lirica italiana versa in grave difficoltà, in particolar modo sotto il profilo economico, ma anche a mio parere, per una sorta di incapacità dell’attuale classe dirigente dei teatri di rinnovarsi e riprogettare un diverso modo di proporre l’opera lirica. Proprio per questo penso che in questo lembo d’Italia, così votata anche al turismo e all’accoglienza, il belcanto, l’opera lirica, i concerti e l’attenzione ai giovani talenti, possa suscitare il fermento di idee, una voglia di fare che potrebbe essere stimolo e traino per la risorsa più importante che l’Italia ha per la loro industria italiana che è la cultura, la tradizione dell’opera lirica”. Le scuole, o meglio i conservatori, sono ancora dei laboratori che preparano seriamente nuovi cantanti lirici? “Purtroppo in questo mondo, a mio modo di vedere, i conservatori non sono attrezzati a una seria preparazione professionale. Tutto è affidato non a una organizzazione specifica, piuttosto all’iniziativa di alcuni insegnanti preparati e con la voglia di fare. Lo stesso per i teatri che, più che spronare, educare, formare le nuove leve che saranno il fu-


turo dell’opera lirica, si affidano, vuoi per mancanza di coraggio, vuoi per mancanza di competenza, a prodotti preconfezionati proposti dalle varie agenzie liriche”. Può raccontare qualche aneddoto divertente sia come cantante che come direttore artistico? “Raccontare cose divertenti meriterebbe un mezzo libro. Come cantante più che altro era un sogno ricorrente che facevo, poi avveratosi, ovvero di cantare un’opera senza saperla. Mi è accaduto quando che ero nel coro de “Il turco in Italia” di Rossini. La sera non si è presentato il baritono che avrebbe dovuto cantare il ruolo del poeta, il direttore artistico, e il direttore d’orchestra dell’epoca che erano miei amici, mi hanno chiesto di aiutarli a non cancellare la recita e di cantare io la parte, cosa che ho fatto con lo spartito in mano… e l’ho sfangata. Come direttore artistico, tra le tante, quando in Arena dopo il secondo atto di “Carmen” di Bizet, il tenore rimase senza voce. Il suo doppio era irreperibile e ho trovato tra il pubblico un tenore che faceva il cover (sostituto) al Metropolitan di New York. Allora l’ho messo vicino al direttore d’orchestra mentre il tenore afono faceva la scena sul palco. Il teatro era esaurito e fu un grande successo”. Mi piacerebbe che dicesse qualcosa direttamente ai lettori di Valsugana news. “State vicini a chi vuole bene a questa regione meravigliosa e che vuole con ogni mezzo valorizzare e, attraverso la cultura e alla musica renderla ancora più bella e attrattiva”.

Mauro Trombetta

V

ALSUGANA NEWS

23


Coro Piccole Colonne con Lorenzo Branchetti

CHE GRANDE

SPETTACOLO

Duecentocinquanta bambini e oltre duemila persone si sono dati appuntamento sull' Altopiano di Pinè per partecipare e vivere questo grandissimo evento realizzato interamente dai piccoli “artisti” anche per la gioia dei loro cari genitori. Gli obiettivi del Festival sono stati quelli della condivisione dei medesimi fini del concorso, ossia coinvolgere gli alunni della scuola primaria in un progetto (il testo di una canzone) da realizzare in gruppo con la guida del proprio insegnante, avvicinare i bambini alla musica in modo creativo, creare nuove canzoni per l’infanzia che costituiscano un efficace mezzo di comunicazione permanente, promuovere la dimensione europea creando occasioni di dialogo interculturale fra coloro che diverranno i cittadini di domani e contribuire alla diffusione della lingua italiana in Europa (per regolamento i testi elaborati all'estero infatti devono contenere almeno una parte in italiano).

24

V

ALSUGANA NEWS

S

CONCLUSO IL FESTIVAL DELLA CANZONE EUROPEA DEI BAMBINI

ono stati centinaia i piccoli under 11 che si sono avvicendati sotto i riflettori dell’Ice Rink di Baselga di Piné - Trento sabato 21 e domenica 22 maggio per la XIII edizione del grande spettacolo conclusivo del concorso “Un Testo per noi” ideato e realizzato dal Coro Piccole Colonne e rivolto a tutte le classi primarie d’Italia e del mondo (purché in esse si studi l’italiano). Le dieci classi vincitrici, della scuola primaria, hanno dato vita ad uno spettacolo unico e indimenticabile da conservare nel cassetto dei riordi più belli. L’emozione dei 250 bambini che da tutta Italia (Trentino, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Emilia Romagna, Campania, Puglia, Calabria) e anche dalla Croazia hanno raggiunto il palco dell’Ice Rink dove hanno realizzato le coreografie per i testi che hanno scritto e poi diventati canzoni. E grandissima emozione anche quella delle 30 bimbe, che compongono il Coro Piccole Colonne, che hanno magistralmente interpretato i dieci testi. E ancora l’emozione di tutta l’or-

ganizzazione, che da dietro le quinte ha garantito ai bambini un certo e dinamico supporto affinchè tutto procedesse nel migliore dei modi: dai musicisti (Al Bano, Toto Cutugno e molti altri big), alla direttrice del Coro Adalberta Brunelli e al presidente Luciano Anesi, alla giuria tecnica (di cui fanno parte oltre a direttrice e presidente delle Piccole Colonne anche Stefano Gorla, già direttore de Il Giornalino, Maria Antonietta Ventre, presidente della Fondazione Mariele Ventre, Lodovica Cima, scrittrice, docente, esperta in letteratura per l’infanzia, e Sergio Manfio, presidente e direttore artistico di Gruppo Alcuni), al Gruppo Alcuni, casa di produzione trevigiana (noti per i loro Cuccioli e MiniCuccioli, in onda su Rai Yoyo) che ha realizzato il cartoon per il testo “Chi spreca l’acqua è matto”, fino al presentatore Lorenzo Branchetti (il celebre folletto Milo Cotogno della Melevisione - Rai Yoyo). E felice come non mai la direttrice del Coro Piccole Colonne e direttrice artistica del Festival, Adalberta Brunelli che con vera


Classe Baselga con Maria Antonietta Ventre

Durante il Festival il protagonista è stato unicamente il bambino, attraverso tre forme espressive diverse: la creatività (i testi delle canzoni sono "inventati dai bambini" e frutto di un lavoro scolastico di gruppo), la vocalità (le canzoni sono state cantate dal coro Piccole Colonne), l’espressione corporea (alle classi vincitrici è spettato anche il compito di "animare" la propria canzone vestite a tema). soddisfazione ha sottolineato che: “Dal punto di vista artistico quest’anno abbiamo raggiunto un livello davvero molto alto: tutti i bambini hanno dato il massimo. Il meteo ci ha poi sicuramente agevolato, consentendoci di presentare a bimbi, genitori, accompagnatori e spettatori, circa 2000 persone, un Trentino splendido. E gli ospiti sono rimasti molto colpiti dall’accoglienza attenta e calorosa ricevuta e saputo apprezzare lo spettacolo”. E Sergio Manfio, presidente e direttore artistico di Gruppo Alcuni?

zio dei bambini le capacità artistiche di personaggi affermati nel mondo della musica. Partendo dalla considerazione che le immagini sono un elemento determinante nella comunicazione e per ogni tipo di manifestazione, abbiamo deciso di collaborare al progetto “prestando” i personaggi della nostra fortunata serie MiniCuccioli, che sono diventati protagonisti del videoclip di una canzone… e chissà che per la prossima edizione non si riescano a realizzare 10 brevi cartoon!”. Nel corso del secondo spettacolo,

visto le vetrine di Baselga di Piné allestite dagli alunni della scuola primaria del comune in base ai temi delle dieci canzoni. Gli ospiti presenti sull'Altopiano di Piné sono invitati a indicare la vetrina preferita attraverso un’apposita cartolina: vincitore è risultato il negozio L’idea di Lidia, abbellito dalle classi III, IV e V della scuola primaria di Bedollo che si sono ispirate al brano “La buona notte dei nonni”.

Per maggiori informazioni sulla manifestazione:

Festival 2016 - Calzini a gogo light “Mi è piaciuta molto questa manifestazione che mette al primo posto i bambini - ha infatti commentato - . C’è una grande sintonia con le nostre attività ed è di grande interesse il mettere al servi-

quello di domenica 22 maggio pomeriggio, il pubblico ha eletto la vetrina più bella nell’ambito dell’iniziativa “Gira la vetrina”, iniziativa che accompagna il Festival da alcuni anni e che ha

ASSOCIAZIONE CORO PICCOLE COLONNE TRENTO - Via Olmi, 26 Tel. 0461 935133 Fax 0461 394756 www.piccolecolonne.it http://festival.piccolecolonne.it Anche su YouTube e Facebook

V

ALSUGANA NEWS

25



Novaledo, Via Pacis Concert «

Il bene produce bene. La condivisione con i poveri insegna la sobrietà, la fraternità, l’amore e ad accogliere ogni forma di povertà, a partire dalla nostra povertà personale». È questo, sintetizzato in un pensiero di Paolo Maino, fondatore di Via Pacis, l’ideale che anima l’Associazione di Riva del Garda. Un messaggio universale, rivolto a tutti, credenti e non credenti, a partire da una forte esperienza ecclesiale che, grazie all’interessamento dell’Assessorato alla cultura di Novaledo, sabato 9 luglio prossimo alle 20.30 (in caso di mal tempo l’evento verrà spostato al giorno dopo) sarà in piazza del paese con un concerto, tutto da vivere. «Via Pacis è una Associazione cattolica nata 35 anni fa da Riva del Garda con la missione di portare nel quotidiano il vangelo della Pace - dicono due dei responsabili di Via Pacis, Maria Rita Cazzaniga e Gigi Pepè - ricercando continuamente la riconciliazione con Dio, con se stessi e con gli altri. I con-

certi offrono occasioni nelle quali le persone possono riflettere su grandi valori quali la pace, la solidarietà e la giustizia». L’Associazione è impegnata anche nella solidarietà, attraverso la quale vuole favorire il dialogo tra i popoli e l’incontro con culture diverse. Opera in 20 paesi del mondo, tra i quali Bolivia, Burundi, Colombia, Filippine, Kenya, Perù e Brasile, sostenendo progetti di aiuto sanitario, di auto sviluppo, di scolarizzazione, di sostegno a distanza e progetti di prima emergenza. «Grandi e piccole gocce che siano, sono tutte preziose, testimonianza viva di condivisione e del camminare insieme verso un mondo migliore». Una solidarietà dunque, come urgente espressione della propria umanità, così come è espressa in un altro pensiero di Paolo Maino, «…se non lo fai tu, quel gesto di solidarietà mancherà nel mondo…». «La Corale - dicono ancora Cazzaniga e Pepè - è entusiasmo, studio, costanza, prove, promozione della solidarietà, amore per la musica e per il ballo, crescita, comunione, gioia, applicazione. Adulti, giovani e bambini, insieme

Gigi Pepè e Maria Rita Cazzaniga

Foto del municipio di Novaledo per dare voce a chi non ha voce… Via Pacis è una realtà attenta alle diverse età, profondamente intergenerazionale. Ognuno dà qualcosa di sé all’altro e la musica che non ha età, non ha lingua, non ha razza, unisce tutti quanti, pur distribuendo a ogni singolo individuo un messaggio esclusivo». Tutto questo e non solo è l’esperienza vissuta dagli oltre 50 elementi che compongono la Corale Via Pacis. «Una musica - concludono - che diventa strumento di pace, ponte di dialogo, impegno per il bene comune. Capace di riconciliare i cuori». «Ascoltare Via Pacis in concerto - ha detto Lorenzo Angeli, Assessore alla cultura di Novaledo - è stata per me un’esperienza indimenticabile che ha cambiato il mio modo di guardare alla vita, una iniezione di speranza che vorrei far incontrare anche ai miei concittadini». Il sito internet dell’Associazione risponde all’indirizzo: www.viapacis.info/it. Per contatti e informazioni: 0464 555767; Fax 0464 562969; mail@viapacis.info.

V

ALSUGANA NEWS

27


DICHIARAZIONE REDDITI IN VALSUGANA

LA

T

enna davanti a tutti, in coda Frassilongo. Parliamo di dichiarazioni dei redditi, di quanto, all'interno di ogni singolo comune, hanno dichiarato i cittadini residenti in Valsugana. Nel 2015, nella speciale classifica dei comuni dell'Alta e della Bassa, Tenna, come in passato, la fa da padrone. Dati, quelli resi noti nelle scorse settimane in tutto Italia, che a livello provinciale dimostrano come il reddito pro capite in Trentino sia il più basso del Nord Italia, 11° a livello nazionale, dietro anche la Toscana. Buone notizie arrivano, invece, sul fronte della pressione fiscale che, con il bonus da 80 euro del governo Renzi, si è ridotta del 2,6%. Questo il quadro che esce dalle dichiarazioni 2015 sui redditi percepiti nel 2014. In media i valsuganotti (escludendo solo l'altopiano di Pinè), hanno dichiarato nel 2015, ai fini Irpef, un reddito imponibile di 18.547 euro. Il dato in Trentino si assesta sui 19.865 euro, una cifra in calo rispetto ai 19.920 euro del 2014 (-0,2%). Nella classifica per regioni, i guadagni dichia-

28

V

ALSUGANA NEWS

rati dai trentini piazzano la nostra provincia all'undicesimo posto in Italia dietro tutte le regioni del Nord in una graduatoria dominata dalla Lombardia con 23.200 euro, seguita dal Lazio con 21.910 euro e da Bolzano con 21.370 euro. Se si guardano le dichiarazioni per categoria lavorativa, in Trentino al vertice della classifica nelle dichiarazioni restano gli autonomi che l'anno scorso hanno dichiarato 41.450 euro, in calo dai 42.170 euro del 2014 (-1,7%). A scendere sono anche i redditi da lavoro dipendente e assimilati che sono calati da 19.610 a 19.380 euro (-1,17%). A crescere sono i pensionati il cui reddito medio sale a 16.610 euro (+2,6%). A livello di Comuni, come detto quello più ricco in Valsugana è Tenna con un reddito pro-capite pari a 22.297 euro. Tra Alta e Bassa c'è una bella differenza: da Levico in su, nei 15 comuni presi in considerazione, la media di assesta a 19.543 euro. In Bassa, da Novaledo fino a Grigno (Tesino compreso), il reddito pro-capite è pari a 17.552 euro. Detto di Tenna, sul podio dei co-

muni valsuganotti, in questa speciale classifica (che si riferisce, è bene ricordarlo, alla dichiarazione 2015 sui redditi percepiti nel 2014, salgono anche Bosentino (21.992 euro) e Vigolo Vattaro (21.780 euro). Primeggia l'Alta, quindi, dove ci sono altri quattro comuni con un reddito pro-capite superiore ai 20 mila euro: Vattaro (21.471), Civezzano (21.124), Calceranica al Lago (20.534) e Pergine Valsugana (20.352). Per trovare il primo comune della Comunità Valsugana e Tesino bisogna scendere all'ottavo posto: è Strigno con un reddito pro-capite di 19.686 euro, alle sue spalle Borgo Valsugana che si ferma a 19.643. Al decimo posto ancora un comune dell'Alta, quello di Caldonazzo, con 19.457 euro. Un ultimo dato: a Calceranica sono stati sette i residenti che hanno dichiarato un reddito superiore ai 120 mila euro annui: per un valore complessivo di 1.662.011 euro. Quattro ce ne sono anche a Strigno ma in questo caso il dichiarato al fisco è ancora superiore: 1.286.170 euro. (A.D.)


ECCO LA CLASSIFICA DEI REDDITI 2014 IN ALTA VALSUGANA: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15.

TENNA......................................................... 22.297 euro BOSENTINO................................................. 21.992 euro VIGOLO VATTARO ......................................... 21.780 euro VATTARO ..................................................... 21.471 euro CIVEZZANO .................................................. 21.124 euro CALCERANICA .............................................. 20.534 euro PERGINE...................................................... 20.352 euro CALDONAZZO............................................... 19.457 euro VIGNOLA FALESINA ...................................... 19.324 euro CENTA S. NICOLO' ......................................... 18.740 euro LEVICO TERME.............................................. 18.675 euro SANT'ORSOLA T. ........................................... 18.021 euro FORNACE ..................................................... 18.007 euro PALU' DEL FERSINA....................................... 15.911 euro FRASSILONGO .............................................. 15.464 euro

Ve d u ta di Te n na

ECCO LA CLASSIFICA DEI REDDITI 2014 IN BASSA VALSUGANA E TESINO: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21.

STRIGNO ......................................................19.686 euro BORGO.........................................................19.643 euro RONCEGNO TERME ........................................18.061 euro SCURELLE.....................................................18.038 euro CASTELNUOVO..............................................17.979 euro TELVE DI SOPRA ............................................17.868 euro NOVALEDO ...................................................17.827 euro TELVE...........................................................17.799 euro PIEVE TESINO................................................17.488 euro CASTELLO TESINO..........................................17.451 euro TORCEGNO....................................................17.438 euro VILLA AGNEDO..............................................17.436 euro RONCHI........................................................17-304 euro GRIGNO........................................................17.205 euro OSPEDALETTO...............................................17.199 euro SPERA..........................................................17.187 euro CARZANO .....................................................17.022 euro BIENO ..........................................................16.807 euro CINTE TESINO................................................16.521 euro IVANO FRACENA............................................16.325 euro SAMONE.......................................................16.305 euro

V

ALSUGANA NEWS

29


Lavoro E Italia:

o n a l r a p i n a i giov  di Patrizia Rapposelli

L

’Italia della crisi e dell’oltre 40% di disoccupazione giovanile sono il quadro generale da cui lasciar scorrere il pensiero di quella generazione colpita, ascoltarla e mettere a disposizione il punto di vista di chi non ha voglia di stare in silenzio e di accettare passivo quella tanto decantata situa-

zione d’incertezza. Un mercato che si mostra difficile in ogni sua fase: dall’ingresso, in cui è forte il gap tra la formazione scolastica e le esigenze del mondo produttivo, al mantenimento di un posto di lavoro, al coraggio di cambiare laddove non si è in linea con le aspettative prefissate. Nonostante la di-

MARA DA TRENTO 1. ”La definirei pessima, non ci sono sbocchi e non si dà spazio ai giovani. La colpa va al governo e ai giovani, che non hanno la voglia di trovare un lavoro. E punterei sul fatto che bisogna adattarsi, non si può sperare di trovare subito il lavoro perfetto.” 2. ”Io già lavoro, non faccio ciò che vorrei, ma la colpa è mia. Quando era il momento di studiare non l’ho fatto e ora non ho speranza. Auguro a chi si fa il così detto mazzo nello studio e nella vita, di trovare uno sbocco lavorativo meritevole. MARTA DA LEVICO 1. “Fa schifo, ma sono convinta che molti giovani non vogliono mettersi in gioco. Penso siamo una generazione di difficili. Ti devi adattare.” 2. ”Io sono avvantaggiata, avendo un albergo di famiglia sto seguendo un percorso di studi che mi darà la possibilità di gestirlo un domani. Sono quindi fiduciosa per il mio futuro, ma sono anche consapevole che non basta una strada spianata per avere vita facile.” ROBERTO DA VERONA 1. ”L’Italia delle belle cose, ma con un particolare: la disoccupazione. È un problema, ma non così tragico, perché chi le cose le sa fare, trova.” 2. ”Prospettive molte. Faccio il bagnino e studio ingegneria. Per il momento miro a laurearmi e per il mio futuro sono speranzoso, frutterà questo investimento. Basta non rimanere con le mani in mano.”

30

V

ALSUGANA NEWS

sillusione e il timore per il futuro, i giovani intervistati mostrano nel complesso ottimismo, volontà, coraggio e apertura al nuovo per raggiungere quell’indipendenza economica che con sacrificio vogliono conquistare.

DOMANDE

1. Cosa pensi della situazio ne lavorativa oggi? 2. Come vedi le tue aspetta tive lavorative per il futuro ? STEFANO DA BASSANO 1. ”Il lavoro manca e basta. Il passaggio più critico è quello tra mondo scolastico e mondo del lavoro. In Italia manca l’equilibrio tra ciò che studio e quello che effettivamente so fare.” 2. ”Il lavoro lo ho e sto bene, poi un domani chissà cosa può succedere, una cosa è sicura: non faccio ciò che avrei voluto fare.” MARTINA DA GROSSETO 1. ”Dal mio punto di vista l’idea di lavoro nasce da come ti sai vendere e da come sei abile nel crearti il lavoro. Non dimentichiamoci la gavetta.” 2. ”Non ho pensato al futuro, per il momento so che voglio fare la magistrale di ricerca, poi si vedrà.” ALESSANDRO DA BOLOGNA 1. ”Il governo spende i soldi, ma li investe male. Lo prendiamo come un problema individuale, ma è un problema strutturale che vuole risposte strutturali: è il governo che dovrebbe dare una soluzione.” 2. ”Aspettative molte, spero di lavorare al cestes di Roma”


JESSICA DA PADOVA 1. ”Tasse, pensioni, riforme non portano a nulla. La mia sintesi d’Italia e lavoro.” 2. ”la mia aspettativa è quella di non rimanere incastrata in un lavoro che mi renda infelice.” LUCIA DEL FRIULI 1. ”Trovare lavoro è complicato, ma sono fiduciosa. C’è da reinventarsi e attivarsi; bisogna essere creativi, flessibili e mai fermarsi su progetti definitivi.” 2. ”Nel mio ottimismo aspiro a diventare un’imprenditrice, altro che Italia della crisi.” GIULIO DA TRENTO 1. ”In Italia non c’è un filo conduttore tra lo studio e l’occupazione poi. Ecco il problema.” 2. ”Io ho speranze per il futuro, studio economia, ma è stata una scelta ponderata, l’occupazione è quasi certa e penso al mercato interno.” PAOLO DA TRENTO 1. ”L’Italia del lavoro non dà valorizzazione professionale. Si fa attenzione a tenere basse le retribuzioni, per essere competitivi a livello europeo bisogna valorizzare le qualifiche e l’impegno.” 2. ”Nella precarietà del momento, non ho prospettive.” ALINA DA IMPERIA 1. ”Degradante per i giovani, si dà troppo spazio alla “vecchia guardia”.” 2. ”Io aspiro a creare una casa di cura per bambini disabili, ma voglio sia diversa, come una casa delle vacanze. Bisogna inventarsi in questa società.”

VALENTINO DALLA PUGLIA 1. ”Non credo non ci sia lavoro fino a questo punto. Certo non puoi fare il comodo, devi cercartelo ed essere disposto anche a spostarti.” 2. ”Io parto per l’Estero, ma per conoscere nuove realtà, magari porto in Italia qualcosa che manca.” MICHELA DA RIVA DEL GARDA 1. ”Non bene, se trovi lavoro ti devi accontentare e mantenerlo.” 2. ”Lavoro in un negozio da sei mesi, non ho prospettive.” ELISA DA TRENTO 1. ”Bisogna smettere di pensare al lavoro classico dei nostri genitori, di lamentarsi e non avere paura del nuovo.” 2. ”Tengo il piede sia nello studio che nel mercato del lavoro, penso sia la giusta prospettiva. Tirocinio e dottorato, il mio futuro.”

V

ALSUGANA NEWS

31


10 GIUGNO IO AL 10 LUGL

SU TUTTI I PRODOTTI DELLA LINEA LEGNO

DAL

SCONTI REALI del

30% CONTINUA LA RACCOLTA BOLLINI

FINO AL 10 AGOSTO

OGNI 20 € DI SPESA = 1 BOLLINO 5 BOLLINI OMAGGIO PETTORINA + T-SHIRT

10 BOLLINI OMAGGIO GILET

20 BOLLINI

30 BOLLINI

OMAGGIO GIACCA O FELPA

OMAGGIO

Offerte riservate all’utilizzatore privato

BUONO SPESA DI € 100

BORGO VALSUGANA (TN) Via XX Settembre, 21 - Tel. 0461 753726 (ingrosso e dettaglio) - Corso Ausugum, 43 - Tel. 0461 753057 (dettaglio)


A Levico Terme a cura dell’Associazione Culturale Chiarentana

Grande MostraStorica

 di Elisa Corni

L

a vita in prima linea, durante la Prima Guerra Mondiale, era dura e brutale. Ha assorbito in larga misura l’attenzione da parte della storiografia internazionale. Assai meno è stata studiata la vita dei soldati nelle retrovie del fronte, che pur presentava aspetti peculiari e interessanti. Levico era diventata dopo il maggio 1915 un importante centro logistico nelle immediate retrovie del fronte, anche se non esente dal rischio di bombardamenti da parte delle artiglierie italiane di lunga gittata. Soprattutto all’inizio della primavera del 1916 la cittadina, svuotata dei suoi abitanti ma popolata da ufficiali e soldati, da strutture logistiche e comandi come raccontano i primi due capitoli della mostra “Paese di Guerra, paese in guerra” ospitati al forte fino all’aprile di quest’anno, assunse una particolare importanza in vista dell’offensiva austro-ungarica di primavera, nota al grande pubblico con la denominazione diStrafexpedition, la spedizione punitiva. Attraverso documenti originali e finora ignoti è possibile conoscere più in dettaglio la vita degli ufficiali e dei soldati che vivevano quella retrovia, sicura, noiosa, ma anche rischiosa. Alle fotografie di Ernst Watzl, ufficiale austro-ungarico nelle Sturm Truppen addetto allo sviluppo dei lanciafiamme, fanno da contrappunto brani del diario di un artigliere, Hermann Plessmaier, autista dei traini dei micidiali mortai Skoda da 305. Immagini e parole, che riflettono alcuni aspetti della vita quotidiana del soldato, con momenti di ozio, con il duro lavoro, la paura delle bombe, la nostalgia verso casa, ma anche -per l’ufficiale Watzl- le visite dei familiari.

Frammenti di vita di soldati austriaci a Levico Terme. L’album fotografico di Ernst Watzl e il diario di Hermann Plessmaier

Entrambe le fonti, il ricco album dei Ernst Watzl e il fitto diario di Hermann Plessamier, sono inediti. Sono stati messi a disposizione dell’Associazione Culturale Chiarentana di Levico da Indi Rey Tampier, pronipote di Ernst Watzl, e da Dietmar Dragarič, nipote di Hermann Plessmaier. Ruolo importante nel processo di scoperta e raccolta dei materiali ha avuto il Dott. Vincenzo Calì, della Fondazione Museo Storico del Trentino. La mostra documentaria, accompagnata da una video-installazione, inaugurata il 22 maggio, presso il Forte delle Benne di Levico Terme resterà aperta al pubblico fino al 31 agosto. La mostra si colloca nel quadro dell’accordo di programma siglato fra la Provincia Autonoma, la Comunità di Valle Alta Valsugana-Bérsntol e il Comune di Levico Terme per realizzare iniziative culturali legate al Centenario della Grande Guerra. Anche in questo 2016 la mostra, e il

forte, saranno visitabili grazie alla partecipazione del Consorzio Commercianti di Levico Terme.

Il Forte delle Benne è aperto dal 1° maggio al 31 ottobre 2016 con i seguenti orari: da martedì a domenica e nei festivi ore 10-12:30 e 14-18 Informazioni: Azienda per il Turismo Valsugana Lagorai - Terme - Laghi tel. +39 0461 727700 Levico Storiacultura levicostoriacultura@gmail.com Per visite guidate infrasettimanali (servizio riservato a gruppi e scolaresche) contattare APT Valsugana (0461 727700) oppure levicostroriacultura@gmail.com o il 328 0540698 (Elisa).

V

ALSUGANA NEWS

33


t ei s i v ibil r e i n tp o s s im

LA

MOGLIE DI LOT

 di Adelina Valcanover

ite ai piaceri carnali e alla perversione, ded citta due le ra, mor Go e oma Sod di la Quando nella Bibbia si par ento in cui uno che riguarda Lot e la sua famiglia nel mom ello qu è iamo rich e ggior ma di isodi ep li uno deg a Lot di à, per la loro malvagità, suggerisce appunto citt e du le ere rugg dist per Dio da dati man degli angeli voltarsi indietro. andare via con tutta la sua famiglia e di non Purtroppo la moglie di Lot disubbidì e a. om Sod da ono par scap e no idiro ubb Lot, la moglie e le figlie se rimpiangendo la vita passata o per for , ietro ind rdo sgua lo se vol e mò fer si arrivati a una cer ta distanza . mento fu trasformata in una statua di sale mo ciso pre l que In . ndo cede suc a stav a cos vedere

Boker tov, buongiorno Adelina. Boker tov, ma con chi ho il piacere di parlare? Già, mi conoscono pochi, finché non si parla di statue di sale. Vedi in Genesi 19,26: “Sua moglie guardò indietro e divenne una statua di sale”. Proprio una bella soddisfazione come epitaffio. Sei la moglie di Lot, il nipote di Abramo! Vuoi un’intervista impossibile, scommetto. Mi piace l’idea. Mi ricordo una bella poesia di Wislawa Szymborska. Ecco! Sono felice che tu la conosca. Ci ha raggiunti qualche anno fa nei Campi Elisi. Dovresti intervistare pure lei. Io le ho chiesto se voleva venire qui con me, ma mi ha detto che non è ancora pronta per certe visite, ma prima o poi la convinco e te la mando. Grazie. Ti andrebbe l’idea di usare la poesia di Szymborska per porti le domande oltre al capitolo 19 della Genesi? E me lo domandi? Lo sapevo che la indovinavo a venire da te. Come sai, zio Abramo stava a contrattare con l’Altissimo per salvare la città di Sodoma. L’Eterno voleva distruggerla insieme a Gomorra, perché erano città peccaminose e il Patriarca chiese di non distruggere nulla se in città ci fossero stati 50 giusti, poi avvocatescamente chiese lo stesso se fossero stati 45, 40… arrivò a 10! Eh, sapeva chiedere lui! Ma, dato

34

V

ALSUGANA NEWS

che non c’erano manco i dieci, dovemmo scappare con l’ordine di non girarci indietro. Eravate le tue due figlie (i vostri generi non vollero seguirvi) Lot e tu. Ma perché poi ti girasti? Dicono che ho guardato indietro per curiosità, a parte questo potevo avere altri motivi. Per esempio: rimpiangevo la mia coppa d’argento… Potevo essermi girata per distrazione mentre mi allacciavo un sandalo, oppure, passami l’ironia, per non guardare più la nuca proba di mio marito Lot. Percepisco una certa acredine in quest’ultima affermazione. Perché sei così agra? Perché il grand’uomo non aveva considerazione per me. Era pronto a sacrificare le nostre due figlie per salvaguardare i due ospiti che erano in casa e che erano messaggeri del Signore, come seppi. Senti cosa disse ai concittadini che volevano usare violenza ai nostri ospiti: “Io ho due figlie che non hanno conosciuto uomo, ve le manderò fuori e trattatele come vi pare; ma non fate nulla a questi uomini, perché son venuti all’ombra del mio tetto”. Per for-

Lot, famiglia e la moglie tramutata in statua tuna che i nostri ospiti, che erano angeli, hanno risolto tutto, ma per Lot, le avrebbe lasciate in mano ai violentatori. Il probo Lot! Sembra un controsenso. In realtà l’ospitalità era sacra e… … e le figlie erano solo femmine e potevano essere sacrificate. Hai notato che io non vengo nemmeno chiamata per nome? Io sono ‘solo’ la moglie di Lot. Eh, quanta tristezza e quanta solitudine! Mi è venuto anche in mente che se io fossi morta nemmeno si sarebbe voltato, cosa puntualmente accaduta. Posso essermi girata per vedere se eravamo inseguiti o per tendere semplice-


mente l’orecchio e, colpita dal silenzio, aver pensato che l’Onnipotente ci avesse ripensato. Magari la mia è stata la disubbidienza degli umili. Loro erano molto più avanti oramai. Improvvisamente ho sentito in me la vecchiaia, il distacco. Quanta tristezza e quanto biasimo nelle tue parole! Era come se sentissi in te stessa l’inutilità di quella fuga. Che altro dovrei dire? Potrei dirti ancora che guardai indietro perché ho posato il mio fagotto, oppure, perché in fondo mi vergognavo a fuggire così. Ti rendi conto che sul sentiero erano apparsi i serpenti, ragni, topi campagnoli… saltavano e strisciavano, presi dal panico collettivo, fuggivano anche loro. Ti sei spaventata? Ti sentivi sola? Eri arrabbiata? Avresti voluto tornare? Potrei rispondere sì a tutte queste domande. Potrei aggiungere che un soffio di vento mi sciolse i capelli e mi sollevò la veste; e che mi parve che dalla città mi deridessero. Guardai indietro per mille motivi e nemmeno uno. Sta di fatto che mi girai e divenni una statua di sale e famosa per questo. Proverbiale perfino. Non dici anche tu ‘son rimasta di sale’ anziché basita, parola che non ha la stessa forza. Mi rattrista sempre ripensare a questa cosa. Nella Genesi, al capitolo 19 si leggono queste precise parole: “Il sole spuntava sulla terra, quando Lot entrò in Tso’ar. Il Signore fece piovere su So-

Abramo

doma e Gomorra zolfo e fuoco; da parte del Signore, dal cielo; e distrusse quelle città, tutta la pianura, tutti gli abitanti delle città e la vegetazione del suolo. Sua moglie guardò indietro e divenne una statua di sale”. Deduco che eri rimasta indietro almeno un po’. Te l’ho detto. Sì, probabilmente un po’ indietro sono rimasta, che vuoi, John Martin - Sodom e Gomorrah io mi sentivo l’ultima ruota del carro. Insomma non contavo niente. Ma mio marito Lot, nipote di Abramo era uomo probo, un giusto… E io? Solo la moglie. Lo avrai sicuramente notato che io non vengo mai nominata per nome. Hai ragione, nella Genesi, dove si narra anche di te, non vieni mai chiamata per nome. A me hanno sempre detto che ti chiamavi Sara, ma probabilmente non è così. Vuoi dire il tuo nome? No, a questo punto preferisco essere ricordata così: sono solo la moglie di Lot. Sono stata distrutta una mattina all’alba, perché mi sono girata. Nota Sodomiti bene, a me non era stato detto nulla, solo a mio marito. Ma io dopo tanti secoli sono diventata proverbiale. E lui? Lasciamo stare. Basta leg- Hai ragione, ma l’Altissimo non gere come va a finire il racconto. Per manda spesso messaggeri, angeli me, l’uomo probo era ben lontano dallo insomma, per ordinare di lasciare zio, il grande patriarca la città dove si vive e andare alAbramo e Lot è rima- trove per salvarsi, con la raccosto famoso perché era mandazione di non guardarsi suo nipote e io… per- indietro. ché ero sua moglie e Ma certo, logico! Però ti faccio questa mi sono girata. Lo considerazione, un mio pensiero ovviavedi come è strana la mente, per quello che vale. La vita non vita? Chi ci pensa è mai facile e scontata se la si vive davche le azioni, anche vero, e non che ci si limiti a ‘lasciarsi vile più piccole e insi- vere’. Te lo dice una che fa parte del gnificanti, possano popolo eletto, che di ordini di lasciare la avere conseguenze propria casa e patria ne ha avuto a bizg i g a n t e s c h e ? zeffe e spesso non dall’Onnipotente, Quante volte al bensì dai (pre-)potenti. Ma non rattrigiorno ci si gira per stiamoci e sorridiamo invece. E ora sai più svariati motivi? luto te e tutti i lettori di Valsugana news con l’augurio di una vita prospera e serena, che è il sale della vita.

V

ALSUGANA NEWS

35


Per noi non esistono peli difficili !

ADDIO AI P SUPERFLU QUANDO IL DIVENTA R

Viale Brigata Venezia, 7 - BORGO VALS.


PELI UI... L SOGNO REALTÀ...

Chiamaci e fissa il tuo EPIL TEST GRATUITO, ti faremo scoprire lo straordinario risultato che solo EPILDREAM può darti

Tel.

0461 754 152

A PARTIRE DA

€ 39 PER LA SICUREZZA DELLA VOSTRA PELLE DIFFIDATE DALLE IMITAZIONI

Orario continuato: da martedì a venerdì 9.00 / 19.00 il sabato 9.00 / 17.00


I

fotoamatori di Pergine

 di Elisa Corni

Un circolo di appassionati di fotografia, ma anche un posto dove conoscere altre persone per confrontarsi, apprendere, conoscere ma soprattutto crescere: ecco cosa è il Gruppo Fotoamatori di Pergine. Una realtà culturale e sociale che da oltre 40 anni anima le strade e la vita di Pergine Valsugana.

A

bbiamo incontrato l’attuale presidente, Nicola Dallepiatte. 28 anni, che da poco ha ricevuto il testimone dal suo predecessore, Adelio Da Ronch: “È stato lui al timone negli ultimi 30 anni, e adesso è vicepresidente dell’associazione. Ma non si può dire

38

V

ALSUGANA NEWS

che la nostra sia una realtà statica: i nostri membri sono di generazioni diverse; dall’appassionato non più giovanissimo alla sedicenne che guarda al mondo della fotografia professionale” racconta Nicola. Sì, perché per gli oltre cento soci del Gruppo Fotoamatori la fotografia è un passatempo, una passione, non un lavoro. “Abbiamo però alcuni iscritti che vorrebbero fare dell’obiettivo e della macchina fotografica il loro lavoro. Una ragazza è addirittura iscritta alla scuola di fotografia di Brescia”. Scorrendo il loro sito ci si rende subito conto che non sono fotografi allo sbaraglio, tutt’altro. Si spazia dalla fotografia naturalistica a quella di viaggio, dai paesaggi alla fotografia concettuale. Ogni anno numerose sono le occasioni per mostrare, fare, parlare di fotografia assieme ai soci del gruppo. Come la rassegna “Poker d’autori” che ogni primavera vede l’esposizione delle fotografie di quattro soci presso Sala Mayer e la pubblicazione di un catalogo.

“Quest’anno avevamo quattro fotografi profondamente diversi per stile e per età, tre donne e un uomo”. La mostra si è chiusa il 29 aprile scorso e tornerà la prossima primavera con altri quattro fotografi locali. Oltre a “Poker d’Autori”, che quest’anno ha festeggiato il quinto compleanno, il gruppo di fotografi perginesi ha una serie di appuntamenti fissi nel corso dell’anno. Le altre attività dell’associazione si concentrano in autunno, con i “GioveDia”. Come spiega il presidente: “Si tratta di una rassegna di audiovisivi, che nasce come serata di visione delle diapositive. Ora che siamo arrivati alla trentesima edizione, la struttura della manifestazione è cambiata”. Lo scorso anno, nei quattro giovedì di novembre, i fotografi valsuganotti hanno avuto l’occasione di incontrare fotografi ed esperti provenienti da fuori, alla scoperta di mondi nuovi e di nuove tecniche. Uno dei giovedì, però, è


rigorosamente riservato a un socio e alle sue immagini. “È una manifestazione che ci dà grande soddisfazione -confessa Nicola- Lo scorso anno abbiamo sempre riempito l’auditorium dell’Oratorio di Pergine”. Di solito la scelta del tema delle serate ricade sul paesaggio, sulla fotografia naturalistica o su quella di viaggio. “Non è sempre facile veicolare la fotografia concettuale: alla maggior parte delle persone, ma anche a me -spiega il presidente- piace di più l’immagine che arriva direttamente a chi la osserva, senza bisogno di un titolo o di una spiegazione”. Altro appuntamento regolare è la mostra collettiva “Photoframe”, che ogni anno offre ad alcuni soci dell’associazione la possibilità di esporre le loro fotografie a Pergine. Ma non occorre aspettare queste mostre per vedere le immagini scattate dai fotografi perginesi, basta passeggiare per la città e in via Pennella s’incontra la bacheca dei Fotoamatori. “C’è sempre stata, fin da quando ero bambino spiega Nicola- ed è una bella idea, un’occasione per raccontare qualcosa di nuovo. Peccato che non riusciamo ad

aggiornarla con la frequenza che vorremmo. Ma abbiamo sempre molti progetti”. Come l’annuale corso di fotografia, tenuto dal socio e membro della FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) Claudio Cavazzani. Corso che occupa i mesi primaverili e durante il quale si possono imparare le basi della fotografia, dalla composizione dell’immagine allo sviluppo. E poi, come ogni anno, i Fotoamatori organizzano e ospitano mostre fotografiche da altre realtà. Come quella dello scorso autunno sulla Val di Chiana realizzata dal Fotoclub Etruria. “E poi siamo in giro con le nostre mostre. Dal prossimo luglio le fotografie dei nostri soci saranno a Folgaria al Maso Spilzi. La mostra s’intitola “Il suono del silenzio” ed è una raccolta di foto naturalistiche”, conclude il presidente di una realtà molto attiva, che raccoglie al suo interno persone diverse che crescono assieme con la passione della fotografia.

Se volete contattare il gruppo fotoamatori di Pergine potete farlo attraverso il loro sito www.fotoamatoripergine.it; li trovate su Facebook e ogni lunedì sera presso la loro sede, in via Cesare Battisti 36 a Pergine Valsugana.

ragazza immagine su valsugana news VUOI DIVENTARE LA RAGAZZA IMMAGINE DEL MESE? VUOI DARE VISIBILITÀ AL TUO PERSONAGGIO? VUOI FARTI CONOSCERE NEL MONDO DELLA MODA E DELLO SPETTACOLO? Allora cosa aspetti: invia una richiesta a: direttore@valsugananews.com integrata da una tua scheda anagrafica, da un recapito telefonico e da almeno 3 fotografie di cui, una primo piano del viso e 2 a figura intera. Sarai contattata per una intervista conoscitiva, e per il servizio che sarà pubblicato GRATUITAMENTE su Valsugana News. Un nostro fotografo realizzerà per te, GRATUITAMENTE, le tue foto di ragazza immagine.

V

ALSUGANA NEWS

39



Gli italiani e le loro abitudini a tavola  di Elisa Corni

U

na delle immagini che accompagna l’italianità in giro per il mondo è certamente quella di un popolo di buongustai, che ha la fortuna di possedere una delle tradizioni culinarie più gustose e complete. Eppure, tra crisi, globalizzazione e ritmi di vita sempre più frenetici le nostre abitudini alimentari sono profondamente cambiate nel corso degli ultimi decenni. Tanto per cominciare, bisogna riconoscere un dato di fatto: l’Italia non è in testa tra i paesi del mondo per la qualità dell’alimentazione. A dirlo è l’Oxfam, un’agenzia internazionale che si occupa di alimentazione, i cui ricercatori hanno stabilito otto parametri per determinare se si mangia bene in un determinato paese. Secondo questo indice, detto “good enough to eat” -letteralmente “buono abbastanza per essere mangiato”-, in testa ci sarebbe l’Olanda, e l’Italia arriverebbe solo all’ottavo posto. Questo perché, secondo Oxfam, nonostante in Italia il cibo sia sano e di buona qualità, costa di più. Inoltre, rispetto al paese degli zoccoli e dei tulipani, da noi l’incidenza del diabete è più alta. Questo perché siamo appassionati di cibo saporito, e un po’ meno di cibo sano. Lo conferma una serie di ricerche fatte l’anno scorso, in occasione di Expo che non a caso era dedicata proprio al tema dell’alimentazione. Secondo un questionario distribuito durante l’Espo-

sizione Universale in quel di Milano, se per la maggior parte di tedeschi, inglesi, statunitensi e russi il cibo è per prima cosa nutrimento, per il 67% degli abitanti del bel paese è in primo luogo piacere. Al secondo posto gli italiani intervistati hanno messo il fattore nutrizionale; subito dietro non il fattore salute -che con il 34% delle risposte occupa solo al quarto posto- bensì la convivialità, indice di quanto per la nostra tradizione sia fondamentale il ruolo giocato dallo stare insieme a tavola. Momenti di condivisione che a quanto pare stanno aumentando. Sì, perché, complice la crisi, nel 2013 quasi un italiano su due ha dichiarato di andare più spesso a pranzo o a cena da parenti e amici per ridurre le spese. E poi è aumentata l’attenzione contro lo spreco: sempre di più si sta attenti a quanto si compra e a quanto si butta. Però c’è anche minor attenzione alla qualità di quanto acquistato, e quindi di ciò che poi finisce sulle nostre tavole. Frutta, verdura, cibi freschi, carne e pesce compaiono sempre meno nei nostri piatti; al contrario la pasta la fa da padrona. Tra il 2012 e il 2013 il consumo di carne rossa ha subito una frenata del 10%, situazione che si è aggravata dopo l’allarme dello scorso anno lanciato dall’OMS sulle conseguenze di un eccessivo consumo di carni rosse. Eppure, se consumato nelle giuste quantità, anche questo alimento secondo gli esperti ha

un ruolo importante nella nostra alimentazione. Metà degli intervistati da Coldiretti ha dichiarato che, se il prezzo fosse più basso, ne comprerebbe di più. Che la carne vi piaccia oppure meno, sappiate che anche altri alimenti stanno sparendo dalla nostra alimentazione. Nel 2012, infatti, nel nostro paese abbiamo consumato in media a testa circa 50 kg in meno di frutta e verdura fresca rispetto all’anno precedente. Un milione di italiani ha dichiarato di non mangiare mai frutta, e 370 mila non mangiano mai verdura. Altri alimenti che scarseggiano nei nostri piatti sono il pesce (3,1 milioni di italiani non ne mangiano mai) e il riso (1,8 milioni di astenuti); inoltre, a quanto pare, siamo meno golosi di quanto pensiamo, visto che circa il 10% della popolazione della nostra penisola non mangia mai o quasi mai dolci. Se la crisi sta facendo perdere di vista al popolo italico il giusto rapporto con una sana alimentazione (il 21% di noi soffre infatti di disordini alimentari), in controtendenza è il mercato del “mangiare green”. Negli ultimi anni l’acquisto e il consumo di alimenti biologici, dalle uova alla verdura, è in costante aumento, come lo sono i movimenti anti-carne. Nel 2014 infatti solo il 6,5% della popolazione seguiva un’alimentazione vegetariana -eliminando carne e pesce dai loro pasti-, nel 2016 la quota è salita al 7,1%; idem per i vegani, che sono passati dallo 0,6% all’1% tondo tondo.

V

ALSUGANA NEWS

41


42

V

ALSUGANA NEWS


Quantosprecare ci costa il cibo ? Buttare via del cibo ancora buono è un delitto, e presto potrebbe essere sanzionato con multe salate. In Italia stiamo parlando di un futuro non ancora ben definito, dato che la questione è ancora in discussione in parlamento; ma in Francia questa legge è realtà. Infatti, nel paese delle baguette e del paté lo spreco alimentare è proibito dallo scorso 3 febbraio. Piccola e grande distribuzione rischiano ammende rilevanti nel caso buttino via cibo ancora commestibile.

T

utto ciò si è reso necessario perché i numeri relativi allo spreco di cibo sono davvero inquietanti. Basti pensare che nel 2015 secondo Waste Watcher sono stati buttati circa un miliardo e 600 mila tonnellate di cibo, per un valore di oltre 1000 miliardi di dollari. Se poi consideriamo anche lo spreco di acqua per la produzione del cibo che è stato buttato, la somma sale a 2.600 miliardi di dollari finiti letteralmente nella spazzatura. Anche nel nostro paese si spreca una quantità di cibo impressionante. Ogni anno buttiamo nell’immondizia circa 146 chilogrammi di alimenti a persona; è come se ognuno di noi ogni giorno gettasse due piatti di pasta senza nemmeno averli toccati. Le conseguenze economiche sono notevoli, perché scartare tutto quel cibo ancora commestibile ci fa sprecare 8,4 miliardi di Euro all’anno, in media 6,70 Euro a famiglia a settimana. Secondo una recente ricerca, però, non ci rendiamo conto di quanto cibo buttiamo. Infatti pensiamo che venga buttato il 50% in meno del cibo acquistato. Eppure un italiano su due ammette di buttare cibo scaduto quasi ogni giorno; solo 1 su dieci si limita a farlo una volta a settimana. Allo stesso tempo, però, l’81% degli intervistati ha dichiarato a Coldiretti di verificare sempre se il cibo sia ancora commestibile, prima di buttarlo nonostante abbia superato la data di scadenza. Come è possibile? La risposta più im-

mediata è che compriamo molto più di quanto ci serve. Complice probabilmente il fatto che metà dei nostri connazionali o non fa la lista della spesa, o la fa solo qualche volta (rispettivamente l’8 e il 43% degli intervistati). E la conseguenza è chiara, perché in un caso su dieci gli italiani buttano via cibo che non è nemmeno stato aperto. Ma quali sono gli alimenti che vengono buttati con maggior facilità? Innanzitutto frutta e verdura fresche: ne buttiamo circa il 45% di quanto acquistato. Il secondo posto è occupato da pesce e cereali, di cui buttiamo “solo” un terzo. Degli alimenti più costosi sia economicamente sia da un punto di vista di costo ambientale, carne e formaggi, ne sprechiamo invece molto meno, circa il 20%.

Tutto sommato, noi italiani non siamo gli ultimi della classe. In media nei paesi occidentali si sprecano tra i 90 e i 400 chili di cibo all’anno, molto più del nostro peso. Ungheria, Grecia, Slovenia, Turchia e Lettonia sono le più attente: da loro il cibo sprecato procapite non supera i 100 chili. I peggiori della classe sono invece il Belgio, con più di 300 chili di cibo sprecato, e l’Olanda, i cui cittadini sembrano non preoccuparsi del fatto che ogni anno ognuno di loro butta nell’immondizia oltre 400 chili di alimenti. Per dare un’idea delle proporzioni di questo spreco, nei paesi occidentali si sprecano quasi 300 milioni di tonnellate di frutta, verdura, carne e quant’altro di questi, 90 sono tutti europei. La produzione di cibo nei paesi dell’Africa subsahariana raggiunge quota 230 milioni di tonnellate. Sorge quindi spontaneo domandarsi quanto persone si sfamerebbero facendo più attenzione a quanto è sprecato. Secondo quanto emerso da uno studio congiunto di FAO e WWF, con tutto il cibo sprecato in un anno sul nostro pianeta, si potrebbero nutrire per quattro anni 795 milioni di persone affamate. Ma non è tutto: lo spreco di cibo è anche spreco di territorio, di acqua; ha insomma costi ambientali non indifferenti. Riducendo del 15% lo spreco alimentare, elimineremmo una quantità di emissioni di CO2 pari a quelle di 970 mila auto. Sarebbe un bel colpo per il pianeta! (E.C.)

V

ALSUGANA NEWS

43


contro l’Alzheimer Dieta mediterranea e piccoli frutti Un’alimentazione variegata e differenziata fa bene alla salute, non solo perché fornisce al nostro organismo ciò di cui ha bisogno da un punto di vista nutrizionale, ma perché ha effetti concreti sul nostro organismo, sul nostro cervello e sulla nostra salute. A confermarlo non sono le tradizioni della nonna, ma la scienza.

I

n particolare, una recente ricerca ha dimostrato come la dieta mediterranea, con piccolissime variazioni, aiuterebbe a prevenire l’insorgere di una malattia terribile come l’Alzheimer. Questa dieta, nemmeno a farlo apposta, si chiamo MIND -letteralmente “mente”- ed è stata elaborata dai ricercatori dall’Università di Chicago. L’Alzheimer ogni anno colpisce il 6,4% degli italiani sopra i 65 anni, e comporta una graduale degenerazione delle attività cerebrali. Perdita di memoria, afasia, isolamento: questi i sintomi di una malattia che non lascia via di scampo. O meglio non lasciava, perché la dieta elaborata dalla dottoressa Martha Claire Collins sembra proprio essere un valido alleato. La risposta ovviamente non è arrivata in pochi giorni, ma in anni di studio su decine e decine di persone. Ma veniamo alla dieta, che non solo fa bene, ma è anche gustosa. Si tratta di una fusione tra la classica dieta mediterranea e la cosiddetta DASH, una dieta studiata apposta contro l’ipertensione. MIND divide i cibi in due categorie: quelli ‘cervello-salubri’ e quelli malsani. Di questo secondo gruppo fanno parte le carni rosse, i formaggi, i fritti e i grassi. Le verdure, la frutta secca, i frutti di bosco, i legumi, i cereali, il pesce, il pollame, l’olio d’oliva e il vino sono invece “amici” del nostro cervello. Questo regime alimentare non è rigido come si potrebbe pensare. Nella lista delle cose da fare ci sono più che altro consigli e suggerimenti. Ad esempio, secondo i ricercatori ognuno di noi do-

44

V

ALSUGANA NEWS

vrebbe limitare il burro a meno di un cucchiaino al giorno e fast food, formaggi e cibi fritti a una volta a settimana. Secondo gli studiosi dell’Università di Chicago, una cosa che non può mancare nel nostro menu sono le bacche. Mirtilli, lamponi, more e uva spina sono potenti alleati contro la degenerazione del nostro cervello. Come si è giunti a questa conclusione? Studiando per oltre sei anni -dal 2007 al 2013- le abitudini alimentari di centinaia di persone anziane, che dovevano monitorare le proprie abitudini, e, mano a mano, inserire o eliminare determinati cibi. I soggetti esaminati, inoltre, dovevano sottoporsi a controlli regolari. I risultati sono stati a dir poco sorprendenti. La cosa interessante della dieta MIND, come ha evidenziato Martha Clare Morris, è che non è necessario seguirla pedissequamente per ottenere dei risultati: per le persone più ligie l’incidenza dell’Alzheimer si è ridotta del 53%. Ma anche i meno attenti e rigorosi possono stare tranquilli; in quel caso la pro-

babilità che la malattia insorga scende del 35%. «Questo è uno dei risultati più interessanti emersi dal nostro studio: tutti ne hanno giovato» ha commentato la ricercatrice. La questione non è certo chiusa, e la dottoressa Morris e colleghi stanno continuando a indagare i collegamenti fra alimentazione e Alzheimer. In attesa di conferme definitive, mangiare qualche bacca in più non può che farci bene. (E.C.)


LA PIZZA E LA SUA STORIA Sulle origini della pizza o di un piatto simile moltissime sono le opinioni e i pareri su come sia nata, ma di una cosa si è certi che già ai tempi dei romani, dei greci e degli egizi veniva cucinato un impasto simile a focacce che si otteneva miscelando acqua, farina (si tritavano chicchi di grano o di vari cereali) che, dopo l’aggiunta di condimenti dell’epoca, veniva poi cotto, a forma di disco, sulle pietre o nei primi rudimentali forni. Da particolari ricerche storiche sembra che nell’antico Egitto per celebrare il genetliaco del Faraone si mangiava un particolare alimento di forma schiacciata condito con erbe aromatiche e oli alimentari. E sempre in tema di notizie storiche è quasi certo che Erodoto abbia tramandato alcune ricette babilonesi e che Archiloco ( il poeta-soldato) scriveva che una particolare focaccia impastata e cotta era uno degli alimenti principali dei soldati. Per la cronaca ricordiamo che la pizza è diventata dal 4 febbraio 2010 specialità tradizionale garantita dall’Unione Europea.

L

’inizio della storia della vera pizza per come la intendiamo noi si ha con l’importazione del pomodoro che diventa ingrediente fondamentale insieme all’acqua, farina e lievito anche se verso la fine del ‘700 si gustava una prelibatezza molto simile alla pizza odierna. Nei primi anni dell’ 800 la pizza diventa cibo dei poveri che veniva loro presentata dai pizzaioli su banchi all’aperto e cotta in forni a legna. In questo periodo compaiono anche i primi locali dove gli avventori potevano sedersi e mangiare questa specialità. In alcuni libri dell’epoca di data 1830 si legge anche che a Napoli esattamente a Port’Alba (nelle vicinanze di Piazza Dante) era stata aperta la prima vera pizzeria della città e che i clienti erano le persone ricche e più importanti di Napoli che per la loro condizione sociale non si degnavano di frequentare i banchi da strada. Ed è proprio in questa pizzeria che è stata elaborata la prima ricetta di come si preparava e cucinava la vera pizza napoletana. Piatto che sempre di più e con il passare del tempo presentava diversi ingredienti che davano il nome alla pizza stessa. E a proposito di nomi esiste anche la vera storia del perché una di queste fu chiamata “pizza margherita”. Nell’estate del 1889 il Re Umberto I con la Regina Margherita trascorsero le ferie nella Reggia di Capodimonte. La regina che non aveva mai mangiato questa specialità, ma che ne conosceva il nome, espresse il desiderio di assaggiarla. Fu chiamato a corte il più famoso e rinomato pizzaiolo di Napoli, tale Raffaele Esposito che per fare bella figura e assistito nelle cucine reali dalla moglie “donna Rosa” preparò tre tipi di alimento: una focaccia con

strutto, formaggio e basilico; un impasto con aglio origano e pomodoro. E infine una pizza al pomodoro con l’aggiunta di mozzarella, basilico, che per i tre colori degli ingredienti, simboleggiava la bandiera italiana. La regina apprezzò moltissimo quest’ultima pizza, espresse i suoi complimenti al cuoco che, in onore della sovrana chiamò appunto “pizza margherita”. Questa pizza ebbe un successo enorme come una sua variante ovvero la “pizza alla napoletana” che era una margherita con l’aggiunta di acciughe salate. Con il passare del tempo la pizza, intanto diventata piatto nazionale conosciuto anche all’estero, veniva arricchita con altri ingredienti quali formaggio, in genere provolone piccante o caciocavallo e l’immancabile strutto sciolto che ne migliorava il sapore. In seguito con il termine di pizza s’indicavano dischi di pasta ripieni che venivano chiusi o altri piatti a preparazione analoga. Nacquero le famose focacce ripiene e gli attuali calzoni.

V

ALSUGANA NEWS

45


LA GIUSTA DIETA PER VIVERE MEGLIO

D

i solito, al termine “dieta”, si associa il concetto di regime alimentare, di rigidezza e vincoli nutrizionali, soprattutto con alimenti ipocalorici. In realtà il vero significato è un altro ovvero “praticare un’alimentazione adatta a mantenere o ristabilire un buon, ottimo e funzionale stato di salute” cibandosi in maniera sana, equilibrata allo scopo di mantenere anche un buon peso forma. Parlando di dieta è necessario sottolineare che di fatto non esiste una metodologia alimentare uguale per tutti perché ogni individuo ha caratteriste ed esigenze biologiche diverse. Il Prof. Calabrese, uno dei massimi esperti di alimentazione e nutrizione, da sempre ribadisce come ogni alimento ha virtù proprie che deve essere ingerito nel rispetto di precise regole per non nuocere alla salute. Studi scientifici, infatti, hanno dimostrato che diete drastiche, ipocaloriche, iperproteiche e chi più ne ha più ne metta, possono causare

46

V

ALSUGANA NEWS

veri problemi che alla lunga si ripercuotono sul modo di vivere e sulle funzioni vitali dell’organismo. Da qui la necessità di evitare il “fai da te” o il seguire consigli di chi di dieta ha poche cognizioni. Sono loro, gli “esperti” del settore, quelli in grado di suggerire o studiare la dieta più giusta e più appropriata che sia completa di tutti i macronutrienti (carboidrati, lipidi e proteine) e micronutrienti (vitamine, acqua e sali minerali), ma soprattutto personalizzata. Ed è anche necessario ricordare che esistono diete per tutte le età, per tutte le attività lavorative, personalizzate in base alle abitudini alimentari del soggetto. Quindi, lo ribadiamo, la dieta deve essere necessariamente "AD PERSONAM"!!! Sintetizzando il concetto di dieta bisogna tenere sempre presente che : la dieta o il giusto modo di alimentarsi è quello di fornire all’organismo gli elementi nutritivi ed energetici in misura necessaria e utile per superare e garantire il

fabbisogno quotidiano. Il secondo è basato sul fatto che la dieta non deve allontanarsi dalla proprie abitudini alimentari e che non è solo uno specifico calcolo di calorie, proteine, lipidi e carboidrati, ma deve essere condotta in modo da soddisfare appieno i sensi e i gusti personali per vivere meglio e per recuperare salute, benessere, aspetto fisico e per prevenire patologie anche gravi.


La tagliata, di carne

L

a tagliata di manzo è un piatto molto saporito, nutriente e abbastanza facile da preparare a casa. Senza troppo impegno si otterrà un risultato davvero speciale. Si ottiene con un rapida cottura al sangue di un taglio di carne, normalmente costata di manzo con l'osso o senz'osso, conosciuta anche con il nome di entrecôte, o fiorentina. A New York è così tipica da essere stata rinominata New-York-Strip. La carne viene servita tagliata a fettine di mezzo centimetro di spessore, o anche più spesse, succulente, delicatamente rosee, nappate con il fondo di cottura oppure con una salsa emulsionata. Perché risulti morbida e saporita occorre toglierla dal frigo almeno un'ora prima di cuocerla, questo perché sarà meglio che tutto venga messo sui fornelli quando è a temperatura ambiente, cuocendola poi a calore alto, con la padella ad almeno 140 °C, in modo che si formi una bella crosticina esterna e l'interno rimanga bene al sangue. Si affetta im-

mediatamente con un coltello da carne a lama lunga, a fette dello spessore di circa mezzo centimetro da disporre su di un piatto caldo e aggiungendo sale e pepe solo un attimo prima di servirla, per evitare che il sale indurisca la carne in cottura. Quando si acquista il controfiletto serve specificare che occorre per preparare una tagliata di manzo, così da prendere un pezzo intero e non delle bistecche o delle fettine già tagliate. È bene che non sia un pezzo di carne troppo magro che farebbe risultare la tagliata stopposa e davvero poco invitante. Che si voglia “al sangue” o a “cottura media” è importante realizzare la crosticina esterna, ovvero far caramellare la carne lasciando l’interno più rosa, seguendo qualche accortezza. La carne di manzo nasconde al suo interno zuccheri cosiddetti “riducenti” che danno il via a una reazione chimica quando sottoposti al calore intenso della

padella o della bistecchiera. Occorrono buone pentole, possibilmente in metallo o ghisa, che possano garantire alte temperature e calore omogeneo senza danneggiarsi. Per favorire la caramellizzazione, è bene assicurarsi che la superficie esterna della carne sia asciutta, tamponandola con un canovaccio o con della carta assorbente prima di metterla sul fuoco. Riscaldare quindi la padella ad almeno 140 gradi senza aggiungere olio che brucerebbe.

V

ALSUGANA NEWS

47


Dal frumento selvatico al nostro piatto

 di Elisa Corni

L’albero genealogico della pasta Quando arrotoliamo gli spaghetti sulla forchetta non ci poniamo domande come: “Quale è la storia della pasta?”. C’è invece chi se lo è chiesto, come i membri del team tutto italiano guidato da Romina Beleggia e Roberto Papa. A loro si deve la ricostruzione dell’albero genealogico della pasta.

T

utto ha avuto inizio al Politecnico delle Marche, dove genetisti e biologi hanno impiegato le tecnologie più avanzate per ricostruire e raccontare la storia del piatto italiano per eccellenza. Storia che ha inizio ben 12.000 anni fa, nel Neolitico, quando l’uomo usava la pietra per costruire i suoi strumenti di lavoro. In principio, come hanno rivelato i ricercatori, c’erano il farro selvatico e altri tipi di cereali che poco avevano a che fare con i loro pronipoti che oggi finiscono sulle nostre tavole. Poi l’uomo, con l’agricoltura, ha forzato la mano in un processo naturale, introducendo la selezione delle specie. Come ha spiegato lo studioso Roberto Papa, la prima svolta nel processo selettivo è stata il passaggio dal farro sel-

48

V

ALSUGANA NEWS

vatico a quello coltivato che ha portato a un cambiamento nelle caratteristiche organolettiche del cereale. C’è stata anche una riduzione degli acidi grassi contenuti nel farro. Questi sono molecole presenti in moltissimi cibi e hanno un ruolo importante a livello strutturale ed energetico. La seconda fase selettiva è avvenuta due millenni dopo. Nel 10.000 a. C. grazie al lavorio dell’uomo compare il grano duro. Quello, insomma, con il quale si fa la pasta. Papa spiega: “Abbiamo evidenziato che in questa fase sono cambiati radicalmente la quantità e il tipo di amminoacidi (sostanze che compongono le proteine e hanno un importante ruolo biologico) presenti in questa famiglia di cereali”. Il nuovo grano era di dimensioni maggiori e più

facile da raccogliere, ma meno nutriente proprio per la ridotta quantità e qualità delle sostanze nutritive. Grazie alle analisi delle molecole, degli acidi grassi, degli zuccheri e di altre informazioni contenute nel genoma del grano di oggi, i ricercatori sono quindi riusciti a ricostruire una storia molto antica. Una storia di selezione, ma anche d’impoverimento della varietà e della qualità. Sì, perché gran parte del grano


coltivato oggi appartiene a un’unica famiglia. Mentre, come suggeriscono gli studiosi stessi, “sarebbe importante continuare a utilizzare le forme selvatiche e le varietà locali per migliorare la qualità nutritiva dei grani che sono alla base di moltissimi dei nostri cibi”. Tornando alla storia della pasta, dobbiamo aspettare qualche millennio prima che, contemporaneamente in oriente e nel Mediterraneo, l’uomo inizi a trasformare la farina in bocconcini e striscioline da cuocere. Molte tracce suggeriscono la rapida ed estesa diffusione di questo nuovo alimento, anche nella penisola italica. Gli etruschi, ad esempio, hanno lasciato numerose informazioni sulle loro abitudini, tra le quali anche quelle alimentari. È forse a loro e al vocabolo makària che dobbiamo il nome dei maccheroni. La prova più antica che abbiamo della pastificazione sulla nostra penisola si trova a Cerveteri, in una tomba etrusca, la Grotta Bella (X-IX secolo a.C). Qui sono raffigurati una serie di utensili utilizzati ancora oggi per modellare proprio la pasta: un matterello, una spianatoia e una rotella. Numerose altre testimonianze suggeriscono che la pasta fosse alimento diffuso in tutto il continente euroasiatico, e non solo qui da noi. Anche in Cina si mangiano gli spaghetti. Per questo sorge spontaneo domandarsi: la pasta è nata in Italia o in Cina? In realtà entrambe le nazioni possono fregiarsi del titolo di “paese della pasta”. Infatti, mentre le civiltà mediterranee impastavano varie farine per farne cibi prelibati, anche in Cina si cucinava qualcosa di molto simile. La testimonianza più antica giunta fino a noi di un piatto di noodles (spaghetti cinesi) risale a 3.800 anni fa. Possiamo concludere che, indipendentemente l’una dall’altra, la cultura cinese e quella italica, inventarono e fecero propria la pasta. Ma se in Italia si usavano frumento e grano, conosciuti e coltivati ormai da millenni, in Cina si usavano altri tipi di cereali perché quelli europei non erano ancora giunti fino a loro.

• Camere • appartamenti • centro benessere con bagni di fieno • ristorante • Agricampeggio AZIENDA AGRICOLA E AGRITUR MONTIBELLER Via Prose, 1 - Roncegno (TN) Tel. 0461 764355 - www.agriturmontibeller.it Aperto tutti i giorni dalle 12.00 - 13.30 (escluso il sabato a pranzo) A cena: sabato e domenica 19.00 - 20.30

Spaghetti bianchi giapponesi

€ 12.00

CARNE I D A T A I L G GRI RDURA E) E V I D O N CONTOR INO (CANT. RORE - TELV DI V E R E I H C C I B

+

+

CARNE E VERDURA PRODUZIONE PROPRIA

V

ALSUGANA NEWS

49


IL FAST FOOD, alimentazioni per giovani e meno giovani

Q

uando si parla di alimentazione che nello specifico interessa e maggiormente coinvolge i giovani, di tutte le fasce d’età, le paroline magiche sono fast food (ovvero quell’ espressione inglese che tradotta in italiano significa letteralmente "cibo veloce" o, per i più, ristorazione rapida. Un tipo di mangiare, questo, di chiara origine anglosassone e americana che sempre di più ha preso, e continuamente prende piede, anche nel nostro paese. Come detto questo modello di alimentazione coinvolge prevalentemente fasce più giovani, ma da parecchi anni, anche una quota crescente di adulti, essenzialmente legati ai ritmi e allo stress lavorativo, fa sempre maggiore ricorso a questo tipo di ristorazione anche perché è caratterizzato da un costo modestissimo e con la certezza di soddisfare l’appetito. In moltissimi paesi latini, legati a piatti e

50

V

ALSUGANA NEWS

specialità tradizionali e preparate nel rispetto dei sacri canoni dell’arte culinaria il fast food è spesso considerato sinonimo di cattiva alimentazione. Tale nomea deriva da pasti consumati in fretta, in piedi o in auto, che dalla cattiva qualità e varietà degli ingredienti e per l'abbondanza di elementi fritti, grassi, salati e zuccherati. In parte per la verità tali affermazioni potrebbero essere vere, ma non quando per il fast food ci si affida a strutture garantite dalla competente professionalità e dalla certezza che all’interno della cucina vengono usati, per la preparazione delle varie specialità, solo e solamente prodotti genuini, garantiti e dalla sicura provenienza. La cucina che si rifà al fast food di solito è costituita principal-

mente da hamburger, hot dog, cotolette, patate fritte, pizze, sandwich ma, non di rado, integrate con autentiche e sfiziose specialità preparate secondo una particolare fantasia e prerogativa dei cuochi competenti e conoscitori del fast food.


I salumi e insaccati dal 1975

C

on il termine salume si definisce un alimento a base di carne, cruda o cotta, con l'aggiunta di sale, talvolta di grasso animale, erbe e spezie e altri ingredienti e conservanti. Si possono fare salumi con la carne di diversi animali di allevamento e selvaggina, ma il maiale è certamente il più indicato per questo scopo. Si fanno anche salumi di pesce come la ficazza di tonno siciliana, il musciame e i salami di trota trentini e piemontesi. Per produrre un salume insaccato, come per esempio un salame, è necessario preparare innanzitutto le carni, pulendole dalle parti tendinee, macinandole ed eventualmente addizionandole di sostanza grassa. Durante l'impastatura viene aggiunta tutta una serie di ingredienti, come il sale e le spezie. Può essere addizionata anche una piccola percentuale di zuccheri. Il latte in polvere e i caseinati danno consistenza e omogeneità al prodotto. Per quanto riguarda gli additivi, possono essere addizionati nitriti e nitrati di sodio e potassio; i primi trasformano l'ossiemoglobina in nitrosoemoglobina, conferendo alle carni e in particolare ai salumi una colorazione vivace che si mantiene più a lungo; i nitrati sono una sorta di "riserva" dei nitriti, mano a mano che questi scarseggiano, a partire da essi se ne ottengono di nuovi. È stato provato che la trasformazione dei nitriti in nitrosammine ha un potenziale effetto cancerogeno per l'organismo umano; questi additivi continuano comunque a essere impiegati, sia perché senza di essi la carne imbrunirebbe, ma anche perché in loro assenza potrebbe svilupparsi il pericolosissimo Clostridium botulinum, un batterio che produce neurotossine mortali. Al salume insaccato possono inoltre essere aggiunti antiossidanti, come acido ascorbico e ascorbati, che mantengono il ferro in uno stato ridotto e limitano la perossidazione lipidica; negli insaccati crudi e in quelli cotti possono essere addizionati anche polifosfati e tocoferoli o vitamina E. Il passaggio successivo è la confezionatura. Segue l'essicazione e/o la cottura e/o l'affumicatura del prodotto, in base alle caratteristiche che si vogliono impartire all'alimento. L'ultimo passaggio è la stagionatura, che viene effettuata in celle a temperatura e umidità controllate.

Prodotti con carne dei nostri associati allevatori locali della Bassa e Alta Valsugana

Specialità caserecce: • Lucanica nostrana • Lardo salto • Guanciale • Culatello • Pancetta • Coppa • Salami • Speck...

... e tutta la carne è lavorata direttamente dai nostri dipendenti, KM 0 senza conservanti

SEDE DI LAVORAZIONE TELVE - Piazza Depero, 1 Tel. 0461 766141

PUNTI VENDITA

Conad Telve Valsugana Via Paradiso, 1 Tel. 0461 766141

Cooperativa Caldonazzo Via Marconi, 28/A Tel. 0461 723145

V

ALSUGANA NEWS

51


Di grappa ce n’è una sola

A

nche se in arabo si chiama ghurabanaan e in cinese Gélā bā jiǔ, la grappa DOC, il cui nome deriva probabilmente dal veneto “graspo”, tralcio d’uva, è un distillato prodotto da vinacce ricavate esclusivamente da uve prodotte e vinificate in Italia, a San Marino o nella Svizzera italiana. Una bevanda antica per ottenere la quale si

sono sviluppati metodi di distillazione tra l'VIII e il VI secolo a.C. in Mesopotamia, presto applicati al vino per la preparazione dell'acquavite. Il distillato di vinacce prodotto in altri paesi europei non può essere chiamato grappa, ma assume altri nomi tipici protetti facenti parte della categoria "Acquavite di vinaccia". La grappa deriva dalla distillazione delle vinacce ottenute dalla svinatura di vini rossi, quindi già fermentate e pronte per essere distillate. Grappe di qualità elevata richiedono che si separi, prima della distillazione, dai vinaccioli, cioè i semi dell'uva e dai raspi. Occorre saper distinguere la grappa dall'acquavite d'uva, che è un distillato di mosto e dal Brandy che è invece un distillato di vino, tre bevande alcoliche diverse. Il contenuto alcolico può variare tra il 37,5% e il 60% in volume. Può essere classificata come Giovane, non invecchiata; Aromatica, derivante da uve aromatiche; Invecchiata, minimo 12

mesi in botti di legno; Riserva Invecchiata o Stravecchia, minimo 18 mesi in botti in legno; Aromatizzata, con l'aggiunta di aromatizzanti naturali. Oppure può venire classificata come grappa di monovitigno, se la grappa ottenuta proviene da una singola varietà di vinaccia, o grappa mista, se contiene più varietà di vinacce. Termini come "affinata" o "barricata" non danno nessuna indicazione del tempo di giacenza nei legni e sono solo per grappe non sotto controllo dello Stato che impone di indicare il periodo di giacenza sull'etichetta. Servita a temperatura ambiente se ne esalta al meglio il profumo e il sapore. Spesso, per mode locali o per mascherare prodotti mediocri, la grappa viene servita fredda o da freezer, come accade per altri distillati come la vodka. La qualità della grappa, come accade per il vino, dipende dal tipo e dalla qualità delle uve usate, ma anche dall'impianto di distillazione e dalle capacità tecniche del mastro distillatore.

Seleziona per voi un’ampia scelta di vini delle migliori cantine, regionali e nazionali, tante bollicine, birre artigianali, grappe e liquori e numerose specialità alimentari dolci e salate. Inoltre da noi puoi creare confezioni regalo personalizzate su attento consiglio del nostro staff qualificato. Da non perdere il Prosecco Baldi DOCG prodotto solo con le nostre uve! Enovalsugana, il posto ideale per soddisfare proprio tutti i gusti!

ENOTECA - VENDITA VINO SFUSO - BIRRA - BEVANDE ALCOLICHE E ANALCOLICHE BORGO VALSUGANA - Via per Olle, 21 - Tel. 0461 754060 • PERGINE VALSUGANA - Loc. Fratte (C.C. Ponte Regio) - Tel. 0461 533544 www.enovalsugana.com - info@enovalsugana.com

52

V

ALSUGANA NEWS


A ’mpepate e cozze

A

‘mpepata e cozze, come viene chiamata a Napoli, è uno dei più gustosi piatti della cucina italiana mediterranea. Una specialità molto semplice da preparare che può essere servita sia come antipasto sia come secondo di pesce e che è in grado di soddisfare e deliziare il palato anche dei più esigenti. La preparazione di questa particolare specialità ha subito, nel tempo e con il tempo, le personali modifiche del cuoco, sempre, però, nel rispetto della ricetta originale. L'impepata di cozze ha una storia particolare perché da piatto “popolare” divenne anche un specialità“regale”. Si dice, infatti, che Ferdinando I di Borbone, dopo aver assaggiato le cozze cucinate secondo una vecchia ricetta partenopea, se ne sia innamorato a tal punto da volerle spesso durante i suoi pasti. E sempre secondo la storia si narra che il grande cuoco Vincenzo Corrado inserì questo piatto anche nel menu riservato ai nobili e lo citò nel suo libro che scrisse nel 1773 all’interno del quale erano presenti tutte le specialità riservate agli “aristocratici”. PREPARAZIONE (CIRCA 15/20 MINUTI) Ingredienti: 1 Kg di cozze- 2/3 spicchi d’aglio 1 bicchiere di vino bianco secco - prezzemolo tritato o spezzettato finemente - olio d’oliva - pepe nero tritato al momento - pane casereccio. Per preparare l’impepata pulirle molto bene la superfice delle cozze privandole anche della barba che è quel ciuffetto che esce dalla conchiglia. Tirate semplicemente con le mani e si staccherà. Per pulire il guscio, sotto l’acqua corrente e indossando dei guanti, si può usare sia una spugnetta di alluminio oppure il dorso di un coltello. Di poi mettere in una padella, dai bordi alti, un filo d’olio di oliva e aggiungere 2/3 spicchi d’aglio schiacciati o tagliati in due parti. Soffriggere l’aglio e quindi aggiungete le cozze lasciandole cuocere a fiamma viva per alcuni minuti. Sfumate il vino bianco. Se si vuole dare un tocco di colore alle cozze, basta aggiungere qualche filetto di pomodoro fresco. Lasciate cuocere le cozze a fiamma viva mescolando di tanto in tanto fino a quando non saranno tutte ben aperte. Aggiungete quindi abbondante pepe e una bella manciata di prezzemolo tritato. Servire le cozze con il loro sugo di cottura e con una fetta di pane casareccio abbrustolito da poterlo inzuppare nel sugo.

V

ALSUGANA NEWS

53


La mozzarella, specialità genuina

T

utti sanno che cos’è una mozzarella, soprattutto chi conosce la mozzarella di bufala campana, un prodotto caseario delle province di Caserta e Salerno. Il termine “mozzarella” le è dovuto dal nome dell’operazione manuale di strozzatura della matassa di pasta filata a mano per ottenere gli ovuli caratteristici. È spesso definita regina della cucina mediterranea, ma anche oro bianco e perla della tavola, in ossequio alle sue pregiate qualità alimentari e gustative. Sembra che a inventare la mozzarella siano stati i monaci Benedettini, stabilitisi a Capua nel 811, della famosa Abbazia di Castel San Vincenzo, in Molise, dove a tutt’oggi è molto diffusa la preparazione della mozzarella a base

di latte vaccino, cosa che mette in discussione la sua origine campana. Storicamente è prodotta anche in alcune province del basso Lazio e della Puglia, ora difesa dal marchio DOP e diffusa in tutto il mondo. Si tratta di un concentrato di proteine, ci vogliono 10 litri di latte per produrne 1 Kg, soprattutto la caseina che viene coagulata dal caglio caldo aggiunto al latte per produrre la cagliata. È quest’ultima la materia prima sulla quale viene versato una parte del siero riscaldato a 50 °C e a 60 °C dopo 15 minuti, per poi lasciarla riposare a favore dell'acidificazione. La pasta viene quindi "filata", cioè tagliata a fette lunghe e sottili poi immerse in acqua a 90 °C. Si procede allora con la lavorazione a mano per ot-

VENDITA AL DETTAGLIO E aLL'INGROSSO • • • • • • • • • • • • • •

BORGO VALSUGANA - Via Cesare Battisti, 46 Tel. 371 1812889 (anche per prenotazioni) Orario: mercoledì e sabato: 8.30 - 11.30

54

V

ALSUGANA NEWS

Mozzarelle Trecce Bocconcini di bufala Caciocavalli Provoloni Formaggi e salumi dell'Irpinia Dolci artigianali freschi Le olive del Sud Lupini Vini tipici IGP, DOCG Salumi vari, salsicce, cicole Misto per casatiello Pane casereccio, rosette, panuozzi Taralli zogne & pepe, treccine, freselle bianche e integrali

• e tanti...tanti..tanti altri prodotti delle Campania e del Sud

INGROSSO per Pizzeria, Ristoranti, Negozi alimentari, Supermercati

tenere le forme desiderate. La mozzarella viene consumata soprattutto al naturale, ma mai oltre cinque giorni dalla produzione, a volte è accompagnata da prosciutto crudo, altre volte condita con olio o utilizzata in insalate. Un piatto tipico è la caprese, con pomodori, origano, basilico e un filo di olio extravergine d'oliva. È inoltre molto usata per il condimento di pizze, calzoni, panzerotti e cresce e in moltissime ricette. Oltre che da solo latte di bufala o solo latte vaccino, detta fior di latte, vi è la mozzarella pecorina, tipica di Sardegna, Abruzzo e Lazio, dove è chiamata anche mozzapecora, quella caprina, nata per offrire una mozzarella a chi non digerisce il latte vaccino, e quella di latte misto, bufalino e vaccino, anche se l'etichetta riporta solo il nome generico “mozzarella”, seguito però dalla lista degli ingredienti.


Il lievito vivo per un pane dagli antichi sapori

L

a pasta acida naturale o lievito madre, è un impasto fermentato in cui si sviluppano batteri e fermenti lattici che, producendo anidride carbonica, favoriscono la lievitazione naturale. Attivarlo e tenerlo in vita non è molto diverso dal prendersi cura di un allevamento di animali, anche se si tratta di colonie di batteri. È una preparazione di cui si ha traccia fin dall’Antichità, quando si usava un impasto acido spontaneo per rendere il pane più fragrante. Prima della selezione del lievito di birra, oggi più comune in panificazione, nei paesi la pasta madre veniva conservata gelosamente dalla fornaia che la manteneva in vita con gli opportuni rinfreschi e la redistribuiva alle famiglie che settimanalmente facevano il pane in casa. Il lievito madre nasce da un impasto di farina manitoba e acqua lasciato fermentare per almeno 48 ore. Per accele-

rare i tempi di fermentazione si possono aggiungere anche lieviti, batteri lattici esogeni e zuccheri. A differenza del cosiddetto lievito di birra, la madre comprende, oltre ai lieviti, di cui il genere dominante è il Saccharomyces, anche diverse specie di batteri lattici eterofermentanti e omofermentanti del genere Lactobacillus. Il lievito madre occorre renderlo attivo e acido al punto giusto e i batteri e i fermenti che contiene hanno bisogno di essere tenuti in vita, in una barattolo di vetro alto coperto con della pellicola in frigorifero, con rinfreschi di farina e acqua almeno una volta al giorno per 14 giorni. Quindi si lascia a temperatura ambiente per 4 ore, tempo durante il quale, se attivo, dovrebbe triplicare il suo volume e pronto per essere usato in quantità pari al 30% del peso totale degli ingredienti della ricetta.

Il lievito madre renderà pane, pizza e brioches più fragranti, dal sapore intenso e soprattutto più digeribili. Attualmente riscoperto dai panificatori alla ricerca di sapori tradizionali, ma soprattutto dagli appassionati non professionisti, l'utilizzo della madre è indispensabile nella preparazione di dolci come panettone, colomba pasquale, pandoro, ecc., e per particolari tipi di pane tra cui, per esempio, il pane di Altamura, il pane di Lentini e il pane nero di Castelvetrano, che rientrano nel novero dei Presidi di Slow Food.

nuova gestione sempre aperto

Fashion Garden per aperitivi e feste private NOVITA’ - Strawberry Passion 100 posti a sedere sulla sponda del lago nda Vera Apple Mojito

RISTORANTE - PIZZERIA

BAR

50 posti interni

SPECIALITÀ PIZZE CON

DI NOSTRA PRODUZIONE CALCERANICA AL LAGO - Viale Venezia, 19 - Tel. 0461 723479 - lievitomadre.scs@gmail.com

V

ALSUGANA NEWS

55


LO STRUDEL: GUSTO GENUINO

L

o strudel (dal tedesco Strudel = vortice) è un dolce a pasta arrotolata quasi sempre ripiena. Sia nella tradizione originale che nella sua versione moderna più conosciuta, è un dolce a base di mele, pinoli, uvetta e cannella. Nato tra Austria e Germania, è uno dei dolci più diffusi e apprezzati d’Europa anche se secondo alcuni testi storici sembra che questo particolare dolce, o un qualcosa di simile, preparato in maniera diversa, era già conosciuto nell’VIII secolo a.C. Oggi, la tradizione italiana vuole che lo strudel venga preparato principalmente in Alto Adige, Trentino, Veneto e parte del Friuli Venezia Giulia. E molte sono le ricette che nel tempo si sono succedute e ogni luogo lo prepara secondo regole e ricette proprie di quel luogo e che caratterizzano gli abitanti. Gli ingredienti tipici sono: uvetta, mele, zucchero, cannella, noci o pinoli ed un rosso d'uovo. Molti usano la pasta frolla altri invece la sfoglia che secondo gli esperti contraddistingue il vero strudel.

E di strudel ne esistono diverse versioni con altri tipi di frutta: albicocche, pere e anche con frutti di bosco. La sfoglia deve essere sottile e leggera all’interno della quale deve essere arrotolato il gustoso ripieno di mele, uvetta, pinoli tostati e pangrattato leggermente abbrustolito nel burro. Nelle pasticcerie, nelle panetterie e nei rifugi del Trentino, lo strudel fa la sua comparsa a settembre, con l’inizio della raccolta delle mele, in

modo particolare delle mele renette che sono più indicate per il ripieno. Queste mele, una varietà che si caratterizza per la buccia color ruggine, la polpa chiara, morbida e consistente e il sapore aromatico, sono considerate le migliori per preparare lo strudel. Lo strudel, ci dicono, deve essere gustato caldo o tiepido per poterne assaporare l’eccellente sapore e il delizioso profumo di genuinità. Ed è anche uso accompagnarlo con una spruzzata di panna, una pallina di gelato alla crema oppure con una cioccolata calda. In Trentino si dice che ogni nonna e ogni mamma custodisca gelosamente la propria ricetta dello strudel, tramandandola con amore a figlie e nipoti. Ecco perché ne esistono numerosissime varianti, sia dolci che salate, con ingredienti che variano in base alla stagione: uva nera, ricotta e uvetta, noci e miele (come nella più antica ricetta turca), ciliegie e persino cavolo cappuccio, verza, funghi e formaggio morbido.

Ci trovate nella

NUOVA SEDE loc. Lagarine, 3 Scurelle

OLTRE 30 TIPI DI PANE Pizza • Focaccia salata Strudel • Focacce e focaccine Brioches • Biscotti • Pastiera

QUI POTETE TROVARE I NOSTRI PRODOTTI • SAIT

(Strigno, Spera, Scurelle, Samone, Bieno, Villa Agnedo, Borgo Vals.)

• FAM. COOP.

(Olle, Castelnuovo, Carzano, Telve di S., Toncegno, Roncegno, Marter, Ronchi)

• La formaiara • La casa del pane • Simonetto carni • Punto Rosso • Minimarket vecchia torre • Vinante mario • Alimentari Ciola Rita • Alimentari Tomaselli Elisabetta • Alimentari da Celestino

Cell. 349 1749059 - panificiotessarosnc@gmail.com

56

V

ALSUGANA NEWS


Una ciliegia tira l’altra

L

e ciliegie si raccolgono tra maggio e giugno e sono comunemente usate per preparare composte, conserve, sciroppi, liquori, frutta sciroppata, gelati, yogurt e dolci di vario genere. Naturalmente, sono ottime anche gustate da sole o nelle macedonie, ma la loro polpa viene anche impiegata per la preparazione di maschere di bellezza dall'azione astringente e rinfrescante. Sono un frutto ricco di vitamine, vitamina A, vitamina C e vitamine del gruppo B, con importanti proprietà depurative, remineralizzanti ed energetiche e senza controindicazioni particolari. Aiutano a depurare il fegato e a regolare la sua attività. Ricche di sali minerali, come ferro, calcio, magnesio, potassio, zolfo e oligo elementi, come rame, zinco, manganese e cobalto. Contengono melatonina naturale che favorisce il sonno e sono una fonte di antiossidanti che aiutano il nostro organismo a contrastare l'invecchiamento provocato dai radicali liberi. Gli antiossidanti principali

contenuti nelle ciliegie sono le antocianine, presenti soprattutto nella visciola, una varietà di ciliegia selvatica. Sono un frutto diuretico e leggermente lassativo. Il consumo di ciliegie è considerato particolarmente utile in caso di stipsi. Il loro contenuto equilibrato di sali minerali e vitamine aiuta a ricaricare l'organismo di energia e di sostanze nutritive utili. Il loro consumo è dunque particolarmente indicato in caso di stress e spossatezza. Frutto di per sé poco calorico, infatti, 100 grammi di ciliegie fresche forniscono al nostro organismo circa 40 calorie. Si tratta di un apporto calorico paragonabile a quello di una mela o di una pesca. Soprattutto nella loro stagione, per depurare e disintossicare al meglio l'organismo, si possono mangiare 25 ciliegie al giorno, meglio se al mattino, dopo il digiuno notturno, accompagnandole bevendo molta acqua. Sono un alimento partico-

larmente adatto per chi pratica sport o per chi è sempre in movimento. Il succo di ciliegia è una bevanda energetica, utile contro le infiammazioni e per mantenere il cuore in salute. Le ciliegie, in quanto fonte eccellente di potassio, aiutano ad abbassare la pressione del sangue contribuendo a bilanciare l'eccesso di sodio nell'organismo.

V

ALSUGANA NEWS

57


Il Sambuco

T

ra maggio e giugno è tutto un pullulare di bianco e profumo, lo ritroviamo in tanti luoghi e su tutto l’asse dell’Adige, ma per farne uso è sempre meglio andare a raccoglierlo nei boschi, in qualche stradina percorribile soltanto a piedi, dove non attecchisce lo smog. Mi raccomando, bisogna fare attenzione durante la raccolta, perché ci sono piante che gli assomigliano molto, ma che sono velenose. La pianta ha notevoli proprietà terapeutiche, è considerata una vera e propria “aspirina naturale”, i fiori hanno infatti un effetto sudorifero che si rivela particolarmente utile in caso di febbre e per combattere le affezioni dell’apparato respiratorio. In questo caso basterà preparare un semplice decotto con 10 grammi di fiori secchi, lasciati riposare in un litro di acqua bollente per una decina di minuti. Le proprietà del sambuco sono anche diuretiche e depurative, tutte concentrate nella sua corteccia, il cui decotto si ottiene mettendo a riposare 100 grammi di corteccia, in mezzo litro d’acqua bollente. Ma i fiori di sambuco sono ottimi anche da mangiare, basterà preparare una pastella in cui andranno immersi, fritti e poi gustati. La ricetta più diffusa e utilizzata è quella per la realizzazione dello sciroppo di sambuco, che oggigiorno è utilizzato anche per la preparazione di un ottimo aperitivo noto con il nome di hugo, a base di prosecco, soda, menta e sciroppo di sambuco. Ecco la ricetta dello sciroppo: munirsi di una capiente bacinella dove mettere in ammollo per 24 ore, 30 fiori di sambuco in 3 litri d'acqua, con 10 limoni (possibilmente bio e privi di cere) tagliati a pezzi e strizzati. Passata una giornata, si aggiungono 3,5 kg di zucchero semolato e mezzo litro di aceto di mele o in alternativa di vino bianco. Lasciare riposare nuovamente per 24 ore mescolando di tanto in tanto. E’ ora il momento di strizzare a mano fiori e limoni, che vanno buttati nell’umido, dopo un ultima mescolata lo sciroppo è pronto per essere filtrato e imbottigliato con l’aiuto di un colino e di un imbuto. Ma del sambuco si utilizzano anche le bacche, che a fine estate, inizio autunno, sono mature e possono essere utilizzate per realizzare una marmellata particolarmente ricca di Sali minerali e vitamine A, C e alcune del complesso B. Curiosità: quello che oggi conosciamo come Canal San Bovo, un tempo era sambovo, cioè il sambuco, ma ha prevalso l’etimologia popolare che ha trasformato il nome del paese in una sorta di agiotoponimo, dividendo in due il termine.

58

V

ALSUGANA NEWS

Omega-3

S

e c'è un popolo con il cuore sano è quello eschimese. La dieta eschimese però, a causa delle temperature a quelle latitudini, è opportunamente ricca di grassi. “Eschimese” in Inuit significa “mangiatore di pesce crudo”. Fin dall'ottocento in Inghilterra, l'olio di pesce viene usato come fonte di vitamina D ed è un integratore molto popolare. L'alimentazione a base di pesce è infatti ricca di acidi grassi omega-3 (ω-3), che con gli omega-6, tipici invece degli oli di palma, soia, colza e girasole, sono importanti componenti delle membrane cellulari e precursori di molte altre sostanze che nell'organismo sono coinvolte nella regolazione della pressione sanguigna e nelle risposte infiammatorie. Per questo gli acidi grassi omega-3 sono presi in considerazione dagli studiosi come fattori importanti di protezione nelle malattie cardiache letali, con i loro effetti antinfiammatori, fondamentali per la cura di quelle e altre malattie come nella prevenzione del diabete e di alcuni tipi di neoplasie. L’olio di pesce contiene due acidi grassi omega-3: il DHA (acido docosaesaenoico) e l'EPA (acido eicosapentaenoico), importanti da assumere con la dieta poiché il nostro organismo non li produce da sé. Alcune ricerche hanno dato risultati promettenti sul ruolo degli omega 3 per combattere il cancro, la depressione e l'ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività). Le quantità consigliate di DHA ed EPA, assunte attraverso il pesce o con gli integratori di olio di pesce, possono far diminuire i trigliceridi e il rischio di infarto, aritmia cardiaca e ictus nei pazienti affetti da patologie cardiache, come possono far bene a chi soffre di aterosclerosi o ipertensione. Attenzione però a non assumerli in dosaggi eccessivi o assieme ad altri farmaci con i quali possono interagire, oppure con altri integratori o rimedi erboristici che hanno lo stesso effetto, come il Ginkgo biloba e l’aglio, poiché possono aumentare il rischio di emorragia, il colesterolo “cattivo”, causare problemi nel controllo della glicemia e addirittura dare a chi li assume un caratteristico odore di pesce. C'è poi il problema del mercurio contenuto in alcuni pesci particolarmente ricchi di omega 3, come il pesce spada, lo sgombro e alcuni tipi di tonno.


Le vitamine, amine della vita

L

e vitamine sono sostanze essenziali nella nostra alimentazione, ma l'organismo non è in grado di sintetizzarle o non lo fa a sufficienza e bisogna assumerle con il cibo. “Vitamina” deriva da “amina della vita”, perché molto importante nella prevenzione di alcune malattie e necessaria per le funzioni vitali dell'organismo. Tutte quelle di cui abbiamo bisogno si trovano in una dieta che non escluda nessuno dei gruppi di alimenti. In generale, le vitamine possono essere divise in liposolubili (A, D, E e K) e idrosolubili (C e vitamine del gruppo B). Le prime sono trasportate dai grassi e sono immagazzinate nel tessuto adiposo. È pressoché impossibile assumerne in quantità eccessive con gli alimenti, mentre può accadere con gli integratori. Le vitamine idrosolubili, al contrario, non si accumulano nell'organismo e vogliono un’assunzione più regolare. La vitamina A è importante per la vista, il sistema immunitario e la differenziazione cellulare. La troviamo preformata negli alimenti di origine animale come fegato, latte, uova e pesce, mentre nei vegetali è sotto forma di precursori. Le vitamine del gruppo B intervengono nel funzionamento del sistema nervoso e nella formazione delle cellule del sangue, partecipano al metabolismo energetico di glucosio, grassi e proteine. La vitamina C si trova in tutta la frutta e gli ortaggi. La fonte principale di vitamina C della dieta è la frutta fresca, che non

deve mai mancare. Questa vitamina è essenziale per il buono stato di vasi sanguigni, ossa e denti. Esplica un’azione anche nel sistema immunitario ed è un potente antiossidante. La vitamina D, partecipando alla fissazione del calcio, contribuisce a mantenere la mineralizzazione delle ossa. La vitamina E è presente in natura come tocoferolo, un potente antiossidante tipico dei grassi vegetali. Aiuta a combattere l'ossidazione dei grassi sia negli alimenti che nelle membrane cellulari e promuove il corretto funzionamento del sistema nervoso centrale. Infine, la vitamina K, di cui sono ricchi gli ortaggi a foglia verde, la carne, i legumi, i formag-

ISTITUTO DI ESTETICA

di Nadia Libardi

LEVICO TERME (TN) - Via XI Febbraio, 10 - tel. 0461 707432

gi e i prodotti lattiero caseari, viene sintetizzata anche dai batteri intestinali ed è coinvolta nel processo di coagulazione del sangue.

• Trattamenti corpo rassodanti e anti cellulite • Massaggi corporei (8 tipi) • Solarium doccia • Trattamenti viso • Ceretta • Depilazione definitiva • Pedicure • Manicure • Trucco • RICOSTRUZIONE UNGHIE

V

ALSUGANA NEWS

59


VALSU GANA

cronache

le


LEVICO TERME

60 ANNI DI SACERDOZIO L

’APSP “San Valentino” di Levico Terme ha festeggiato assieme ai Residenti, ai famigliari, ai volontari e a tanti concittadini, i sessant’anni di sacerdozio del “suo” prete Don Valentino Chiocchetti, in servizio attivo presso la casa di riposo dall’anno 2013. Dopo la celebrazione della messa, nella quale Don Valentino ha ripercorso le tappe più importanti della sua vita sacerdotale , rimarcando più volte il senso di “riconoscenza” per il bene ricevuto nella vita ed anche Al centro don Valentino mentre per il periodo di servizio fin qui viene premiato dalla signora Lidia trascorso nella casa di riposo, si Gallucci (sulla sedia). sono tenuti i festeggiamenti per A sinistra il direttore Uez. questo importante traguardo con le espressioni formali di gratitudine e apprezzamento da parte dell’Amministrazione e dei rappresentanti dei famigliari e di Residenti, i doni e l’abbraccio di tutta la comunità della San Valentino. Apprezzamento e gratitudine sono state espresse a Don Valentino per l’importante opera di assistenza spirituale ai Residenti, per le celebrazioni liturgiche ma anche per l’attività di volontariato nel “gruppo coro” come musicista e cantore e per il sostegno costante a tutto il gruppo dei volontari che prestano attività nella Casa di riposo. Don Valentino Chiocchetti è stato ordinato sacerdote il 17 marzo 1956 dall’allora Vescovo Carlo de Ferrari. Lungo è stato il suo cammino di sacerdote amorevole al servizio della Chiesa e del prossimo. Ha conosciuto quasi tutto il Trentino, dapprima come vicario parrocchiale ad Ala e a Dro, poi come parroco a Masi di Cavalese, a Caldonazzo, a Cavalese, a Castello e Molina di Fiemme ed anche a Carano dove è rimasto come amministratore parrocchiale per poi giungere a Barco di Levico. Da qui approdato infine all’APSP “San Valentino” dove è stimato e amato da tutti per la sua bontà d’animo e per la sua gentilezza, per la sua costante presenza ed il conforto della sua parola. Per testimoniare a Don Valentino questa gratitudine, la signora Lidia Gallucci, in rappresentanza di tutti i Residenti e accompagnata dal direttore dell’Istituto Fabrizio Uez, le ha donato un quadretto con una poesia che ben rappresenta questo pensiero: “Momenti diversi, anni che trascorrono, e con essi la vita, cercando o offrendo un appoggio per scoprire che, ricevuto o donato è sempre lo stesso: aria che respiriamo, natura che amiamo, amore che cerchiamo, amici ai quali ci appoggiamo, tutto è solo un ponte, un grande ponte che va oltre noi stessi. Grazie”.

NUOVA SEDE PER GLI ALPINI

S

ul volto di tanti alpini era evidente una domenica di fine aprile, la grande soddisfazione per l’inaugurazione della loro nuova sede in via Monsignor Caproni a Levico Terme. Un gruppo, quello di Levico, particolarmente attivo e nato ancora nel lontano 1929, intitolato alla memoria del Capitano Enzo Grandi, e attualmente guidato da Walter Pohl. E per l’occasione sono giunti nella città termale centinaia di alpini da tutto il Trentino che, tutti assieme, hanno sfilato, capeggiati dalla Banda Cittadina, dal Parco Asburgico fino alla piazza della Chiesa dove, dopo l’alza bandiera, sono stati commemorati i Caduti. E’ seguita presso l’Arcipretale una solenne concelebrazione. Al termine c’è stato il taglio del nastro e la benedizione dei locali da parte dell’arciprete don Ernesto Ferretti. Il sindaco di Levico Michele Sartori, il consigliere provinciale Gianpiero Passamani e il presidente della sezione ANA di Trento Maurizio Pinamonti, hanno usato parole di grande appezzamento verso la famiglia degli alpini per la loro unione e la grande disponibilità verso tutta la comunità. La cerimonia si è conclusa con un pranzo alpino sotto il tendone nel piazzale dell’Oratorio Parrocchiale. (M.P.)

V

ALSUGANA NEWS

61


VELOCE CLUB BORGO U

na cinquantina di atleti, sette tra allenatori e direttori sportivi. Ma anche nuovi sponsor con il marchio delle famosa birreria bavarese della Hofbraeuhaus Traunstein che campeggia sulle divise sociali. Sono le novità per il 2016 del Veloce Club Borgo, una stagione che si preannuncia ricca di obiettivi. E i primi successi, arrivati dalla categoria esordienti, non si sono fatti attendere. “Sulla scia dei nostri atleti, ora professionisti, Matteo Trentin, Giacomo Tomio e Andrea Pasqualono, e degli under 23-Elite Daniele Trentin, Leonardo Moggio, Alessio Bottura, Andrea Lomi, Daniel Smarzaro e Alex Zanetti - ricorda il presidente Stefano Casagranda - cercheremo soprattutto di formare nel migliore dei modi i nostri piccoli atleti, facendoli crescere con il giusto approccio verso la carriera ciclistica”. Ma non c'è solo il marchio della Hofbraeuhaus Traunstein sulle nuove maglie. Spazio anche all'Adige Sala di Levico, la Cross e l'Apt Valsugana. Un piccola curiosità. Sulle maglie dei Giovanissimi (seguiti con passione da Caterina Giurato, Ivan Occofer, Denis Bressanini e Maurizio Flocchini) trovano spazio anche dei piccoli mostri, un design originale ed innovativo per coniugare la passione sportiva con il divertimento che, soprattutto a quell'età, deve essere alla base della passione per le due ruote. Ecco tutti gli

62

V

ALSUGANA NEWS

atleti del Veloce Club Borgo. Allievi: Stefano Bressanini, Lorenzo Pasini, Edoardo Sandri (direttore sportivo Nico Pasini). Esordienti 1° anno: Marco Andreaus, Nicola Bonomi, Niccolò Casagranda, Davide Cetto, Maurizio Cetto, Andrea Dalvai, Emil Giovannini, Gabriel Lipovac, Daniele Pedrolli. (direttore sportivo Luca Tognon con Gianni Trentin). Esordienti 2° anno: Francesco Libardi, Giacomo Loss, Riccardo Trentin, Patrick Vettorazzi. (direttore sportivo Luca Tognon con Gianni Trentin). Giovanissimi: Giada Dalvai, Giorgia Nervo, Matilde Pegoretti, Alessandro Marchesin (G1), Alessia Montibeller, Giuditta Pegoretti, Giacomo Andreatta, Mattia Casagranda, Federico Occoffer, Mattia Voltolini (G2), Lisa Marchesin, Filippo Casagranda, Riccardo Occoffer, Leonardo Scanferla (G3), Elisa Andreaus, Gabriele Nervo (G4), Annalisa Moser Zotta,

Arianna Voltolini, Noè Andriollo, Thomas Capra, Thomas Gasperetti, Gregorio Iseppi, Lorenzo Marchesin, Filippo Pasini, Tommaso Pasini (G5), Andrea Casagrada, Angelica Frare, Giulia Galler, Sara Longobardi, Elena Tomio, Carlotta Trentin (G6). Da 46 anni il Veloce Club Borgo organizza la Coppa d'Oro “Gran Premio dei Direttori Sportivi d'Italia”, oltre alla Coppa Rosa, giunta alla sua 17° edizione e riservata alla categoria allieve, ed alla Coppa di Sera, dedicata agli esordienti e giunta alla 10° edizione. Da vent'anni, inoltre, viene organizzata anche la Coppetta d'Oro, manifestazione riservata alla categoria giovanissimi. (A.D.)


S A

TUTTO PERGINE

aggio di danza

d ottobre ha preso nuovamente avvio l’annuale corso di danza organizzato da GiocheRete per le bambine delle scuole elementari di Canale, che dopo la scuola vengono prese in consegna dall’insegnate per poter svolgere, dopo la merenda l’attività, che le ha intrattenute ogni giovedì pomeriggio dalle 16.30 alle 18.00. Giovedì 21 aprile si è svolto nella sala sociale di Canale, il saggio conclusivo del corso organizzato in collaborazione con la maestra Anna Pertile. Le allieve si sono esibite su diversi armonie contemporanee, alternando la danza a corpo libero all’uso di attrezzi ginnici, come la corda e ad oggetti di scena come dei lunghi foulard che hanno cullato al ritmo di musica. Il ventaglio è stato invece utilizzato per il gran finale, quando le allieve, di nero e rosso vestite, si sono lanciate in un Paso Doble di grande effetto. Applausi meritatissimi per le partecipanti al corso: Agnese, Agata, Giorgia F., Giorgia V., Linda, Veronica e per la bravissima insegnante Anna, che ha saputo truccare e vestire le piccole ballerine, come delle splendide principesse. Al termine dell’esibizione è seguito un momento conviviale con i genitori ed i nonni presenti, tra patatine, torta, pasticcini, biscotti e bibite per festeggiare in modo adeguato anche questo nuovo traguardo.

SAGGIO DI GINNASTICA G

rande successo nel teatro don Bosco di Pergine gremito di spettatori per il saggio di fine anno dell’associazione Cliogym, affiliata alla Federazione Nazionale di Ginnastica e presieduta da Enrico Tomasi con le figlie Jennifer e Samantha ambedue allenatrici. Più di un centinaio le atlete partecipanti nelle varie esibizioni dalle più piccole a quelle esperte che gareggiano con ottimi risultati nel settore agonistico a livello nazionale. Lo spettacolo denominato “Cliogym’s got talent” si è basato su esibizioni di alto livello e votazioni da parte del pubblico. I corsi di ginnastica artistica per bambine e ragazze di ogni età proseguono anche in estate come gli allenamenti, un grande impegno per la Cliogym realtà sempre più importante nel panorama sportivo trentino.(G.F.)


CO

SUZUKI SWIFT BTOP 1.2 BZ 4X4 Immatricolata 01/2014 - euro 5 KM 18.224 In vendita ad euro 13.500,00

FIAT 500L 1.3 MJET 85CV 5P POP STAR Immatricolata 04/2014 - euro 5 KM 30.660 In vendita ad euro 14.900,00

EVIC

SEAT IBIZA 1.0 BZ STYLE Immatricolata 02/2016 - euro 6 KM 0 In vendita ad euro 12.500,00

FIAT PANDA CROSS 4X4 1.3 MJET Immatricolata 05/2016 - euro 6 KM 0 In vendita ad euro 17.000,00

TELEFONO 0461/707273

PORSCHE BOXTER CABRIO 2.7 BZ Immatricolata 07/2005 - euro 4 KM 102.000 In vendita ad euro 19.500,00

CITROEN C3 1.4 VTI 95CV 5P EXCLUSIVE Immatricolata 04/2011 - euro 5 KM 41.041 In vendita ad euro 8.400,00

JEEP RENEGADE 2.0 MJET 120CV 4WD 5P SPORT Immatricolato 03/2016 - euro 6 km 0 In vendita ad euro 24.400,00

FIAT PANDA 1.3 MJET 4X4 Immatricolata 01/2012 - euro 5 KM 56.657 In vendita ad euro 10.500,00

FIAT 500 “S” 1.3 MJET 95 CVR Immatricolata 08/2015 - euro 5 KM 7.100 In vendita ad euro 12.900,00

* Il passaggio di proprietà è una tassa ad importo variabile in base alla provincia di residenza ed e’ a carico dell’acquirente, non è quindi compreso nel prezzo sopra indicato!!!

* Il passaggio di proprietà è una tassa ad importo variabile in base alla provincia di residenza ed e’ a carico dell’acquirente

ALTRE NEL SITO SITO WWW.BIAUTO.EU WWW.BIAUTO.EU ALTRE INFORMAZIONI INFO RMAZI ONI SU SU TUTTE TU TT ELE LE NOSTRE NOSTRE AUTO, AUTO, MOTO E FUORISTRADA FUORISTR ADA NEL

VW GOLF 7 1.6 TDI BMT HIGHLINE Immatricolato 03/2013 - euro 5 KM 36.939 In vendita ad euro 19.300,00

FIAT 500X CROSS PLUS 2.0 MJET 4WD AUTOMATIK Immatricolato 08/2015 - euro 5 KM 23.748 In vendita ad euro 26.500,00

FIAT PANDA 1.2 - BZ LOUNGE Immatricolata 01/2015 - euro 5 km 20.228 In vendita ad euro 8.700,00


NO IG R G I D TEZZE

LA NUOVA CASERMA DEI VIGILI DEL FUOCO

TESINO

UNA GARA DI ORIENTEERING

I

Vigili del Fuoco di Tezze di Grigno hanno la loro nuova caserma. E’ stata inaugurata recentemente nel corso di una cerimonia alla quale hanno partecipato, oltre alla ventina di pompieri locali, anche i rappresentanti degli altri 23 Corpi della Bassa Valsugana e del Tesino, nonchè tanta popolazione. Come ci ha testimoniato il comandante Fabio Gasperini, quell’edificio che copriva un’area di circa 80 metri, è stato ampliato ed ora copre una superficie che supera i 150 metri quadrati. All’interno sono stati ricavati nuovi locali, rifatti i bagni, le docce, la sala riunioni, gli spogliatoi e stanze per ogni altro servizio legato alla loro attività. Ora è funzionale al massimo, ha continuato il presidente, “e anche noi pompieri in questi ultimi sei mesi eravamo più in caserma a lavorare che a casa nostra”. Hanno usato parole di lode verso i pompieri di Tezze il sindaco Leopoldo Fogarotto, il consigliere provinciale Gianpiero Passamani, la presidente del consiglio regionale Chiara Avanzo, l’ispettore Vito Micheli, il dirigente della Protezione Civile Stefano Devigili. Il parroco don Bruno Ambrosi ha poi benedetto l’edificio, mentre il sindaco, affiancato dalle altre autorità, ha provveduto al taglio del nastro. (m.p.)

Dal 2 al 7 luglio la conca del Tesino ospiterà la “5 days of Italy”, gara internazionale di orienteering alla quale sono attesi oltre 1000 concorrenti. L’iniziativa è dell’Orienteering Crea Rossa. Il primo giorno, sabato, si correrà a Pieve Tesino, in località Drio Castello, una gara di tipo middle con partenza alle 15. Seconda tappa a Monte Mezza nel comune di Cinte Tesino; partenza alle 10 per una gara long. Terza tappa a Levico Terme (si tratta di un urban orienteering), con partenza alle 18 ed arrivo spettacolare sul lungolago, seguita da un giorno di riposo. Chiusura in bellezza con le ultime due tappe in programma nel comune di Castello Tesino. Mercoledì si corre una gara middle con partenza alle 11 su un tracciato disegnato sul Monte Agaro. Giovedì ultima giornata di gara: partenza ed arrivo sempre allo stesso posto, una prova long con il primo concorrente che prenderà il via alle 10. A questa manifestazione, già di per se importante, è affiancata la “5 days in Trail-O”, gara internazionale di Orienteering di precisione, disciplina che viene praticata anche da atleti paralimpici, caratteristica forse unica nello sport che permette di partecipare in categoria unica a maschi e femmine, atleti normodotati e paralimpici con la stessa possibilità di vittoria. Tutte le gare si disputeranno in concomitanza delle gare di corsa, tranne la gara di Levico che sarà sostituita per il Trail-O da una spettacolare staffetta a Castello Tesino. Le prime due gare saranno valide come Coppa Europa di specialità e come Campionato Italiano, le ultime due saranno valide per la Coppa Italia. I sindaci e vicesindaci dei 3 comuni del Tesino hanno sposato in pieno l'iniziativa, garantendo la massima collaborazione, sia delle Amministrazioni Comunali che delle associazioni locali. Direttore di gara della “5 days of Italy” è Giancarlo Gozzer, tracciatore Cristian Bellotto con Francesco Giandomenico delegato tecnico Fiso. (a.d.)

V

ALSUGANA NEWS

65



Grande

festa dell’

atletica

radizionale festa dell’atletica per il GS Valsugana con la presentazione dell’annuario e la consegna delle targhe e riconoscimenti per la stagione 2015 che è risultata ricchissima di soddisfazioni per il sodalizio che conta su quasi 300 atleti tesserati. Tra tanti splendidi risultati spicca quello della squadra assoluta femminile che ha stravinto la Finale Argento a Matera ottenendo la promozione nella Finale Oro con le migliori e quotate società nazionali e anche quello degli allievi maschile che ha disputato la Finale nazionale ottenendo il settimo posto. Presenti il Presidente Mauro Andreatta, il Direttore Tecnico Mattia Gasperini, il Presidente del Coni trentino Giorgio Torgler, il Sindaco di Pergine Roberto Oss Emer, il Sindaco di Calceranica Cristian Uez e l’assessore allo sport Luca

T

Faes. Nel 2015 il Gs Valsugana ha partecipato a 134 gare e ha organizzato direttamente importanti gare e manifestazioni di alto livello. La perginese Elisa Zanei è stata premiata atleta dell’anno 2015. Dal 2004 ad oggi è salita ben nove volte sul podio dei campionati italiani nel salto in lungo e anche nel 2015 dopo un operazione al ginocchio ha conquistato la medaglia di bronzo ai campionati italiani di Torino. Atleta dell’anno nella categoria assoluta maschile è stato proclamato Alessandro Avi per gli importanti risultati nelle gare di velocità e Paola Padovan che nel 2015 è ritornata alla grande nel lancio del giavellotto con due titoli nazionali e la maglia azzurra. Questi gli altri titoli di atleti dell’anno nelle rispettive categorie: Simone Filippo (categoria allievi maschile, velo-

cità), Elisa Ferrari (categoria allieve, 100 ostacoli e prove multiple), Werner Orsingher (categoria cadetti, mezzofondo), Alessia Dissegna (categoria cadette, salto in lungo), Davide Zeni (categoria ragazzi, velocità), Anna Fichera (categoria ragazze, salti e velocità), Anna Moratelli (atleta master), Walter Groff e Alberto Faifer (allenatori dell’anno). Riconoscimenti alle maglie azzurre Abigail Gyedu (100 ostacoli), Luisa Sinigaglia (giavellotto), Yohely Jimenez (lancio del peso), oltre a Paola Padovan. La festa è stata l’occasione per il benvenuto alle nuove arrivate Chiara Pedrini, Gaia Tarsi, Ilaria Mariotti, Sintayeho Vissa che già hanno ottenuto alcuni importanti risultati nelle prime gare della nuova stagione, una stagione è già iniziata alla grande. (G.F.)

V

ALSUGANA NEWS

67


Barco di Levico

 di Mario Paccher

FAGIOLI A GO-GO I

l 2016 è stato definito l’anno delle leguminose e, sulla scorta di questo pensiero, in Valsugana si è dato vita a delle iniziative con protagonisti proprio i legumi. Un’idea pregevole anche perché, come è noto, i legumi sono importanti per la salute dell’uomo in quanto contengono proteine in quantità pari o superiore a quelle della carne e doppie rispetto ai cereali. Offrono cioè molti vantaggi perché, come si trova scritto, saziano di più, hanno meno calorie, regolano il colesterolo e facilitano il transito intestinale mantenendo sano l’intestino. E in più contengono importanti sostanze come ferro, potassio, fosforo e magnesio. E fu così che il direttivo del Gruppo Oratorio di Barco presieduto da Umberto Uez e il Gruppo Pensionati guidato da Elda Gina Moser, hanno dato incarico all’agronomo Nicola Sordo di andare alla ricerca delle vecchie sementi di fagioli.

I ragazzi dell’Oratorio e anche persone anziane hanno così visitato le famiglie della frazione per raccogliere le antiche qualità di fagioli conservate e spesso dimenticate nelle cantine e che ormai non sono più reperibili sul mercato, nemmeno come sementi. I cittadini di Barco hanno risposto molto bene a questa idea e così sono state raccolte e portate presso l’oratorio, parecchie qualità di fagioli e lì son rimasti per alcuni giorni. In questa rassegna ha fatto la parte del leone la signora Corinna Costa della frazione Selva, che ha portato ben 5 qualità di propri fagioli che lei, ancora oggi, coltiva nel suo orto: “Scozzesi”, “Medaglie del Papa”, “Gambe de siora”, “Pisellino” e “Regina”. Anche la sua fedele ed inseparabile cagnetta “Sissi” sembra aver collaborato poichè, come dice la signora Corinna, “è sempre al mio fianco e spesso quando nell’orto io fac-

FESTA DELL’ANZIANO

C

’è stata anche quest’anno grande partecipazione alla festa dell’Anziano, organizzata dall’amministrazione comunale di Calceranica al Lago in collaborazione con la locale Associazione Pensionati e Anziani. Dopo aver assistito ad una Messa concelebrata dall’arciprete di Levico don Ernesto Ferretti e da don Luigi Roat, solennizzata dai canti del Coro Parrocchiale, i partecipanti hanno raggiunto il ristorante Micamada per il proseguo della festa e per il pranzo collettivo. Qui la presidente Gilia Fontana ha tenuto la sua relazione sull’attività svolta e su quella futura. Poi il sindaco Cristian Uez, che era accompagnato dalla sua vice Cinzia Tartarotti, ha premiato i nati nel 1936 per il raggiungimento degli 80 anni di vita, donando loro un dipinto dell’artista Wanda Moschen. Presenti alla festa anche il presidente della Cassa Rurale di Caldonazzo Severino Marchesoni

68

V

ALSUGANA NEWS

La signora Corinna con la sua fedele Sissi, mostra le 5 qualita’ di fagioli

cio delle buche per mettere le sementi, anche Sissi si affianca e scava col muso delle piccole fosse”. In occasione dell’Ortinparco anche i fagioli di Corinna, assieme a tanti altri, sono stati esposti all’interno di una apposita casetta, fra il verde del Parco Asburgico. In quell’occasione sono state presentate anche le foto, i filmati e le registrazioni delle interviste fatte agli anziani di Barco, già coltivatori.

AGO CALCERANICA AL L e alcuni presidenti di altri gruppi pensionati dei paesi vicini. Il pomeriggio è stato rallegrato da un concerto di canti eseguiti dalla Corale Polifonica diI neo ottantenni con Sindaco e vicesindaco retta da Gianni e la presidente Gilia Fontana Martinelli. Solo tre ottantenni, dei sette dell’intera comunità, erano presenti alla festa che hanno posato per questa foto ricordo assieme alla presidente Fontana, il sindaco e la sua vice. (M.P.)


INE CASTAGNE’ DI PERG

LEVICO TERME

La camminata per la Rete

TANTI AUGURI ELSA

I

’è fatta grande festa presso l’APSP San Valentino di Levico Terme, per i 103 anni di vita di Elsa Bailoni vedova Giacomelli. Accanto a lei c’erano i tre figli, nipoti e tanti pronipoti, nonché diversi ospiti dell’Istituto. Nata e vissuta a Vigolo Vattaro, Elsa è attualmente la persona più longeva di tutto l’Altopiano della Vigolana e anche presso l’APSP di Levico che la ospita dal 2007. Non è però l’unica a vantare quel traguardo: altre due ospiti infatti raggiungeranno i 103 anni nei prossimi mesi. Anche la presidente dell’Istituto Martina Dell’Antonio ha voluto essere al suo fianco donandole un bel mazzo di fiori. Il festoso momento si è concluso con il taglio della grande torta ed un brindisi augurale da parte di tutti i presenti. (M.P.)

l Gruppo Alpini di Castagnè di Pergine con capogruppo Natale Pozzer in collaborazione con il Gruppo “Carnevale del Dolzer” , hanno organizzato recentemente la 4^ edizione della “Camminata per La Rete”, la Cooperativa Sociale per aiuti a disabili e loro famiglie. Come ci ha testimoniato Lucia Gretter del CDA La Rete, sono stati più di 230 i partecipanti che hanno percorso una decina di chilometri attraverso i vari masi di Castagnè e Santa Caterina. Il tratto di strada comprendeva 4 punti ristoro e, a conclusione, la cena presso la Casa Sociale. Il ricavato della festa è stato destinato alla “Cooperativa La Rete” di Trento. (m.p.)

S

V

ALSUGANA NEWS

69


I 60 ANNI DI VITA

IL GRUPPO GROTTE SELVA

L

a sua scoperta è avvenuta il 28 marzo del 1952 in seguito a ricerche idriche effettuate da un gruppo di giovani di Selva di Grigno, guidati da Eraldo Marighetti, e segna il decollo della speleologia trentina che, da quel momento, si arricchirà continuamente di nuovi gruppi speleologici con conseguenti scoperte di altre importanti grotte. I primi 2.900 metri furono rilevati dal Gruppo Grotte SAT di Trento coordinato dall’instancabile Antonio Galvagni e Gino Tomasi. Il Gruppo Grotte Selva formatosi in seguito alla scoperta, e sotto la spinta del compianto Eraldo Marighetti, ha continuato l’esplorazione e la misurazione della grotta che presenta ancora enormi possibilità esplorative. E quest’anno, l’appuntamento è fissato per sabato 25 e domenica 26 giugno, festeggerà i suoi 60 anni di vita. La storia del Gruppo Grotte Selva viaggia in parallelo con l’esplorazione e la misurazione della Bigonda. L’entrata della grotta si apre a 470 metri di quota ed è raggiungibile partendo da Selva, attraverso una strada forestale, in circa mezz’ora di cammino. La grotta è del tipo misto e si sviluppa su tre piani principali, collegati fra loro da numerose diaclasi e pozzi. L’orientamento medio della caverna è Nord - Sud

70

V

ALSUGANA NEWS

Quando si parla del Gruppo Grotte Selva, gli speleologici subito l’accostano alla Grotta della Bigonda. Parliamo di una grotta naturale, attualmente misura 37.100 metri rilevati e topografati, che si trova nei pressi di Selva di Grigno, sulla sponda destra del fiume Brenta e si addentra sotto l’altopiano dei Sette Comuni. Pur essendo scavata nella dolomia presenta numerose concrezioni, stalattiti e stalagmiti ed è ricca di fauna ipogea. Le gallerie del terzo livello si presentano più ampie e si sviluppano a circa 1000 metri sotto la superficie dell’altopiano. La sua idrologia è alquanto complessa, in periodi di siccità o di leggera piovosità presenta numerosi laghi e sifoni, anche estesi, alimentati da ruscelli che fuoriescono da fessure o scendono dalle diaclasi, dirigendosi verso gli strati più profondi. Il punto più lontano esplorato si trova a oltre otto chilometri dall’ingresso con un dislivello andata e ritorno in salita di oltre 1200 metri obbligando gli speleologi a permanenze esplorative di oltre 40 ore/spedizione. Attual-

mente si contano oltre 40 laghi superabili con canotto o stivaloni, e 31 laghi a sifone superabili solo con attrezzatura subacquea o previo sifonamento con pompe. In periodi di forte piovosità, i rami di scarico interni (in genere quelli di sinistra) non riescono a smaltire l’enorme quantità di acqua e la caverna in breve tempo si allaga completamente, scaricando verso l’esterno un torrente di circa 20 metri cubi per circa 10-20 ore. Lo scorso anno gli speleologi


giugno il Gruppo Grotta Selva festeggia, con una due giorni, i suoi 60 anni di vita. L’appuntamento è presso la sede polivalente della fra-

zione. Dalle 17 del sabato filmati storici e foto inerenti il mondo sotterraneo. A seguire, fino a tarda sera, musica dal vivo e intrattenimento. Domenica, da mezzogiorno, apertura dello stand gastronomico - funzionerà per tutto il giorno - con la distribuzione di gulash e polenta per tutti. (C.P.)

del Gruppo Grotte Selva, sotto il coordinamento di Ruggero Marighetti, hanno continuato le scalate sulla diaclasi Eraldo, arrivando a una interessante zona posta a un altezza di oltre 100 metri di verticale dal fondo diaclasi. “Nelle zone profonde - ci racconta Marighetti - sotto la diaclasi Stefano e nel Ramo dei Scimitarri sono state fatte delle nuove e importanti scoperte. Nella Galleria Incantata abbiamo portato avanti i lavori che ci permetteranno di superare l'Apriti Sesamo. Abbiamo finito i rilievi alla Grande Diaclasi e nei punti remoti della Grotta”. Il 25 e il 26

V

ALSUGANA NEWS

71


Due mondi che si ritrovano

 di Mario Pacher

E

cco il commovente racconto di Mirko Pergher che, attraverso l’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero di Trento, ha ricostruito la storia della sua vita, dei suoi avi, in un affascinante racconto. Così ci descrive: “Costruire memoria per non dimenticare, ma soprattutto per creare un senso d’appartenenza che vada oltre il tempo e lo spazio. Riconoscere un’importante parte di sé nei percorsi di vita di chi ci ha preceduto e dei loro discendenti, anche quando gli eventi hanno diviso le famiglie”. Le sue parole: “Oggi, dopo tanto sole e giornate splendide, nevica: fiocchi soffici e leggeri volteggiano nell’aria e si posano silenziosi sui prati e gli alberi. Chissà, settant’anni fa, laggiù nel profondo Chaco Argentino, quanta nostalgia nel cuore di Francesca e Silvio per le loro terre natie e per attimi di pace e tranquillità, ricordando i Natali trascorsi nel tepore della loro cucina di Levico, con il mondo bianco e silente intorno! Oggi, quindi, è il momento buono per ricordarli e per raccontare a voi come, in un modo strano e “miracoloso”, abbiamo ritrovato origini comuni che si credevano ormai perdute per sempre. Da ragazzo avevo preso appunti nella mia mente per costruire poi veramente, negli ultimi anni, un vero albero genealogico della mia famiglia che, grazie a quegli appunti, all’aiuto degli zii e dell’archivio diocesano, si è fatto bello, consistente. Ma c’era un buco: una so-

72

V

ALSUGANA NEWS

rella del nonno paterno, Francesca, accasata in quel di Levico con Silvio Mansueto Martinelli, era partita in un anno non ben precisato (probabilmente tra il 1924 ed il 1930) alla volta dell’Argentina, come tanti altri della zona, richiamata dai levicensi che già da qualche anno affollavano la zona del Chaco. E questo tarlo, al di là di tutto, di tanto in tanto ritornava, ma senza grandi possibilità di soluzione: il nonno era morto giovane e così le lettere, che nei primi tempi giungevano ancora da oltre oceano alla nonna, piano piano si erano fermate e i legami si erano definitivamente interrotti. Nessuna notizia, neanche orale, è più giunta a noi da qual lontano mondo. Poi, circa due anni fa, sfogliando una rivista del periodico dell’Associazione Unione delle Famiglie Trentine all’Estero presente in uno scaffale in bi-

blioteca, trovo una piccola testimonianza nelle pagine dedicate alle “notizie flash e visite in sede”: è in un breve scritto di Maria Silvina Martinelli, da cui si evince essere bisnipote della mia prozia Francesca. Evviva! Contatto la redazione del giornale e, grazie alla gentilezza della Signora Nara Deromedis e di Giancarlo Filoso, riesco ad avere l’indirizzo e-mail della signorina Martinelli. Ecco allora che, pian piano, senza fretta, è iniziata la nostra amicizia: ci siamo scambiati notizie ed informazioni utili per continuare la stesura dei nostri alberi genealogici ed ho scoperto tutto un mondo che prima avevo solo sfiorato. Grazie a Silvina ho potuto leggere anche un libro di testimonianze dal titolo “Quella lunga strada senza ritorno”, scritto da Mario Josè Libardi, anche lui figlio di emigranti trentini.


di Sandri Graziano S.n.c.

Al Vostro servizio dal 1983

• CARROZZERIA • OFFICINA MECCANICA • GOMMISTA + CONVERGENZE IN 3D • SOCCORSO STRADALE 24 h • CENTRO REVISIONI AUTO E MOTO

NOVITa’ SERVIZIO ELETTRAUTO MULTIMARCA Sarete seguiti da tecnici specializzati in grado di risolvere tutti i problemi meccatronici con attrezzature di ultima generazione

© Ed. Printed

Nello scorrere le pagine scopro una foto storica, risalente all’inizio degli anni Cinquanta, che mi commuove e commuove i miei zii, nipoti diretti di Francesca: i due avi seduti in cortile con accanto il figlio Marco (nonno di Silvina, nato a Levico nel gennaio del 1922) ed intorno i primi cinque figli della coppia, che alla fine ne avrà dieci in totale. In braccio a Francesca il piccolo Josè, papà di Silvina, mentre il nonno Silvio ha sulle ginocchia il piccolo…… Silvio. In occasione di una vacanza di Silvina in quel di Dimaro lo «storico» ricongiungimento del ramo argentino della famiglia Pergher, allontanatasi dalla frazione Dazio (a quel tempo divisa tra Folgaria e Lavarone) il lontano 23 settembre 1911 in occasione del matrimonio di Francesca con Silvio Mansueto. Un paio d’ore in allegra compagnia, anche se in una mattinata un po’ grigia e fredda, raccontandoci tante notizie mentre passeggiavamo per Dimaro; in attesa di nuovi sviluppi, soprattutto di dare una data precisa alla partenza dei nostri avi dalle terre natali e una ricostruzione puntuale delle vicende relative agli altri cugini (figli dei fratelli più vecchi di Marco, nati nel 1912 e nel 1914 prima della profuganza in Boemia dal 1915 al 1918). Arrivederci alla prossima, quindi. O anche «Hasta luego», come avranno detto tante volte Francesca e Silvio, usando la loro nuova lingua spagnola, ma con nostalgia per il loro dialetto e per quelle terre che, nel loro intimo, avranno sempre sperato di poter rivedere. Le ha riviste finalmente per loro, con gli occhi e con il cuore, la bisnipote Silvina: ha visitato tre anni fa Levico, il paese Natale di Mansueto Silvio; e speriamo potrà prossimamente visitare anche gli Altipiani Cimbri da cui prese congedo, circa novant’anni fa, la bisnonna Francesca”.

VILLA AGNEDO - Strada della Baricata,24 Tel. 0461 762373 - Fax 0461 780633 carrozzeriastylcar@alice.it

V

ALSUGANA NEWS

73


LA TRINCEA DI GRIGNO U

na mostra di fotografie e testi all'interno della Trincea di Grigno, sul patrimonio storico, culturale e paesaggistico del territorio. La mostra “Io sono la Trincea” è l'esito di un percorso realizzato dalle classi 4^E della Scuola Primaria e 1^D della Scuola Secondaria di Primo Grado di Grigno (Istituto comprensivo di Borgo Valsugana). Cuore del progetto è la scoperta, o meglio dire la riscoperta, della Trincea di Grigno, attraverso un percorso che ha guidato gli alunni a comprendere il valore di una preziosa testimonianza locale, inscritta nella storia mondiale e impressa nel paesaggio del proprio territorio. Nel corso del progetto i ragazzi e gli insegnanti sono stati invitati a “rendere parlante” tale testimonianza e quindi a comprenderla, facendola divenire patrimonio personale e collettivo. Strumento di indagine privilegiato è stato la fotografia, che ha stimolato nei ragazzi l’osservazione del luogo e dell’ambiente in cui sono immersi. La ricerca, mediata dalla macchina fotografica, è diventata esplorazione della realtà da diversi punti di vista, con un linguaggio nuovo, libero e creativo, in cui le differenze e le diversità sono diventate ricchezza comune, contribuendo alla riappropriazione del proprio patrimonio culturale. Intrecciando

le storie dei singoli, i racconti del paese e la grande storia, si è ricostruita la biografia culturale della Trincea, prezioso patrimonio culturale che racconta molteplici storie che attraversano lo spazio e il tempo. "Io sono la Trincea" è parte di LineaTrincea, un progetto articolato pluriennale che, attraverso la fotografia, mira a diventare stimolo sociale, artistico e culturale, integrando la modernità espressiva del mezzo fotografico con la storia del territorio, nell’intento di sollecitare una interpretazione creativa. La mostra resterà aperta fino al 21 agosto con i seguenti orari: venerdì 14 - 17, sabato e domenica 10-12 / 14-17. Nel prossimo futuro il progetto prevede l’avviamento in modo continuativo di esperienze formative e didattiche, ampliando l’attività in altre zone della Valsugana. (a.d.)

STRIGNO

CIRCOLO PENSIONATI E ANZIANI

F

ulvio Decorso è il nuovo presidente del Circolo Pensionati Anziani di Strigno, nel comune di Castel Ivano. Dopo aver occupato, per anni, la vicepresidenza, prende il posto di Renza De Roni che ha guidato gli anziani del paese nell’ultimo decennio e che diventa, ora, la nuova vice presidente. Nel nuovo direttivo, eletto dai soci in occasione della recente assemblea annuale, sono stati eletto anche Attilio Tomaselli (riconfermato nell’incarico di segretario e cassiere) con Egle Cirulli, Giovanna Menin, Remo Raffi e Gilda Trentin consiglieri. Fanno parte del collegio dei revisori dei conti Berto Bertoldi, Danilo Bonotti e Guido Tessaro.

74

V

ALSUGANA NEWS

TESINO

astrofili in assemblea

S

oci dell'Unione Astrofili del Tesino e Valsugana in assemblea, nelle scorse settimane, a Castello Tesino. Tra i vari punti all'ordine del giorno, oltre all'approvazione del conto consuntivo 2015, c'era anche Osservatorio di Celado il rinnovo delle cariche sociali per scadenza del mandato. Presidente è stato eletto Michele Miconi con Marina Campestrin vicepresidente. Tesoriere dell'Associazione è stato eletto Arturo Franceschini con Maria Rita Baldi che si occuperà della segreteria. Fanno parte del consiglio anche Claudio Costa, Roberto Broccato e Gastone Tacchetto.


DI TELVE DI SOPRA

NUOVO CAPOGRUPPO PER GLI ALPINI

D

opo le dimissioni del settembre scorso di Luca Fedele da Capogruppo ed un periodo di transizione, ora il Gruppo Alpini di Telve di Sopra ha un nuovo direttivo. E’ stato eletto in occasione dell’assemblea elettiva alla presenza del Vicepresidente della Sezione di Trento Marino Sandri, del Capo Zona Valsugana e Tesino Riccardo Molinari e del sindaco Ivano Colme e da un bel gruppo di soci. E’ stato eletto nuovo Capogruppo Vigilio Trentin, da anni segretario e socio iscritto dal 1989, Vice Capogruppo è stato nominato Albert Colme, cassiere Lino Debortoli. Segretario ad interim sarà lo stesso Capogruppo aiutato da Dennis Trentin (socio Aggregato). Gli altri componenti del Direttivo eletti in assemblea sono stati Giuseppe Berti, Rinaldo Colme, Mariano Debortoli, Luca Fedele, Ugo Fratton, Franco Trentin e Martino Trentin: rappresentante degli Amici degli Alpini è stato nominato Germano Stroppa. Da parte del nuovo Capogruppo, un “grazie” al suo predecessore per il lavoro svolto.

Da sinistra: con il gagliardetto il nuovo Capogruppo Vigilio Trentin, seguito da Dennis Trentin, Rinaldo Colme, Martino Trentin, Mariano Debortoli, Giuseppe Berti, Ugo Fratton, Luca Fedele, Albert Colme, Lino Debortoli, Franco Trentin e Germano Stroppa. (a.d.)

V

ALSUGANA NEWS

75


76

V

ALSUGANA NEWS


OLO’ IC N N SA CENTA

 di Mario Paccher

Dalle lezioni in classe ad un museo della scuola

I

n un locale dell’ex caseificio tournario di Centa San Nicolò, in piazza Enrico Weiss, si trova un vero e proprio museo della scuola. Una mostra permanente realizzata esclusivamente dall’insegnante Agnese Agostini Menegoni di Caldonazzo, classe 1925, con una intera vita di insegnante e di scrittrice alle spalle. Così ci ha spiegato questa sua creazione: “Era l’anno scolastico 2001-2002 quando la dirigenza delle elementari di Centa mi ha invitata a tenere alcune lezioni sulla nascita della scuola in Trentino. Avendo io già pubblicato un libro sulla scuola di Calceranica e anche di altre dei paesi vicini, ho accettato volentieri e per un intero inverno ho insegnato disinteressatamente presso un’aula di quell’edificio scolastico. Mi venne così l’dea di raccogliere del materiale che, con l’avanzare della modernizzazione, era già andato in disuso. Raccolsi allora centinaia di oggetti e cercai di distribuirli sulle pareti e su dei tavoli, al piano rialzato dell’ex caseificio. Sulle pareti ho attaccato diversi scritti che testimoniano l’inizio della scuola nel nostro Trentino risalente al dopo concilio di Trento concluso nel 1563, e di quella di Centa iniziata nel 1826. Ho raccolto poi diversi banchi in legno delle scuole vicine. Sono riuscita anche a reperire il mio, sul quale in questo istante mi risiedo e che avevo usato più di 80 anni fa. Altri banchi, datati 1910, mi vennero donati dalle scuole di Levico e, alcuni degli anni ’30, da quelle di Caldonazzo. Tutti contengono ancora oggi il calamaio e, a fianco, ci stanno pure gli astucci con vari pennini. Abbiamo anche, continua la maestra Agnese, una radio antica con la quale ascoltavamo i discorsi del Duce. Ed ancora una lavagna, un pallottoliere, una specie di tavola pitagorica recuperata in una discarica di Caldonazzo, diversi grembiuli con il colletto bianco che indossavano le ragazze, una cartella degli anni ’60, tanti libri, carte geografiche delle regioni d’Italia, una serie di quaderni di cui uno del 1905. Poi ho portato anche la mia pagella dell’anno scolastico 1938/39 con i voti. -Tutti lodevoli in ogni materia, aggiungiamo noi dopo averla potuta visionare-. Questo museo, conclude la maestra, io lo apro quando ci sono delle feste in paese od altre ricorrenze importanti come la festa della castagna che tutti gli anni si tiene qui a Centa e anche in quell’occasione sono sempre io, nonostante i miei oltre 90 anni, a fare da cicerone”.

LEVICO T ERME

Franco Duvia ci ha lasciati

S

e n’è andato all’età di 92 anni, Franco Duvia, l’ultimo reduce valsuganotto della campagna di Russia del 2^ conflitto mondiale. I suoi funerali si sono svolti lo scorso 2 maggio a Levico Terme presso la chiesetta di San Valentino dove, per porgergli l’estremo saluto, gli Alpini, il cui gruppo è intitolato al capitano medico Enzo Grandi pure lui deceduto nella campagna di Russia, hanno organizzato un picchetto d’onore. Durante il rito funebre il parroco don Ernesto Ferretti ha ricordato le tristi vicende che hanno caratterizzato quei drammatici eventi, dove fu protagonista anche l’alpino Franco Duvia della Divisione Tridentina. Dopo l’attenti dell’alpino Ferruccio Galler, il capogruppo Walter Pohl ha recitato la preghiera dell’Alpino. Successivamente il picchetto d’onore si è portato nel piazzale antistante la chiesetta della Casa di Riposo, l’Istituto che ha ospitato l’alpino Duvia in questi ultimi anni, dove un trombettiere ha eseguito il silenzio di ordinanza. Il feretro è proseguito poi per la cremazione. (M.P.)

V

ALSUGANA NEWS

77


VOLLEY in

IL

VALSUGANA

 di Giuseppe Facchini

G

randi successi per le squadre di pallavolo della Valsugana. Nel torneo del CSI (Centro Sportivo Italiano) categoria Under 16 femminile il titolo provinciale è stato vinto dall’Audace Caldonazzo Alta Valsugana allenata da Denis Zanotti e Rudi Schmid che ha sconfitto nella finalissima l’A.S.D. Pinè allenato da Minuccia Doronzo. Terzo posto per l’U.S. Villagnedo di Anna Divina. Alla premiazione era presente la nuova Presidente del CSI Trentino Gaia Trozzo insieme all’assessore allo sport di Caldonazzo Marina Eccher. Questa la rosa della squadra vincitrice dell’Audace: Angela Bosatra, Noemi Cappelletti, Elisa Curzel, Chiara Floreancig, Martina Giordano, Anna Grande, Gaia Gremes, Alice Hueller, Elena Morelli, Valentina Ochner, Veronica Rossi, Isabel

Sadler, Ilaria Scartezzini. Le vice campinesse dell’A.S.D. Pinè Alta Valsugana sono: Francesca Bort, Elisa Bortolotti, Michela Bubba, Alice Camazzola, Nadia Helfsberger, Arianna Modena, Giorgia Mottes, Francesca Rocca, Fabiana Spiridigliozzi, Veronica Svaldi, Alessia Tait, Anna Toso, Ludovica Vio, Alissa Coppola. Medaglia di bronzo per le atlete dell’US Villagnedo: Alessia Paterno, Klaudia Ujka, Elena Giampiccolo, Eleonora Renzi, Karin Ropelato, Angela Andreatta, Silvia

A.S.D Genzianella Under 16

78

V

ALSUGANA NEWS

Delucca, Anna Marconi, Alessia Agostini. Il torneo provinciale Csi Under 14 è stato vinto dalla Pallavolo Levico Alta Valsugana sempre di Zanotti e Schmid prima sconfiggendo nella Final Four il C9 Arco Rivae poi vincendo la finalissima con i Solteri. Questa le ragazze campionesse provinciali: Caterina Beretta, Greta Carosini, Noemi Cappelletti, Nicla Sofia Chirico, Elisa Colpi, Nicole Genetin, Martina Giordano, Kora Libardi, Marta Longobucco, Nicole Motter, Maddalena Murara, Lisa Rossi. Ottimi risultati nei tornei federali per la Pallavolo Fornace di Fabio Tison e Augusto Lovisolo che è approdata alle finali con la squadra Under 13 allenata da Flavio Lovisolo, per le squadre di terza divisione e Under 16 dell’A.S.D. Genzianella di Ennio Trentin, per U.S. Marter di Emidio Boccher con allenatore Igor Bacia.

La Squadra Campione Provinciale Csi Under 14 della Pallavolo Levico


U.S. Marter Csi con l' allenatore Igor Bacia e il Presidente Emidio Boccher

A.S.D. Pallavolo Pine’

A.S.D. Genzianella Terza Divisione con il Presidente Ennio Trentin Le formazioni del Villa Agnedo

Il folto gruppo del Fornace Volley con il Presidente Fabio Tison, del Dirigente Augusto Lovisolo e l'allenatore Flavio Lovisolo

US Villagnedo terza classificata

V

ALSUGANA NEWS

79


Un grande

Imbroglio

 di Chiara Paoli

Un grande Imbroglio è il titolo dell’opera curata da Paolo Cova e pubblicata nel 2014 dall’Istituto Culturale Mòcheno, con il contributo della Regione Autonoma Trentino Alto-Adige. Come esemplificato dal sottotitolo, lo scritto che si compone di 290 pagine, tratta Il dramma dell’Opzione nelle isole linguistiche del Trentino. Le tre minoranze linguistiche, quella mòchena, quella cimbra e quella ladina vennero aggregate e inserite assieme ai sud tirolesi tra gli aventi diritto all’Opzione nel giugno 1939. In realtà nel periodo che segue il primo conflitto mondiale, in Alto Adige si hanno quelle che vengono definite “le prime opzioni”, che erano riservate ai funzionari statali già a partire dal 1921.

S

i tratta di una sorta di “epurazione”, la scelta non si può dire che venga effettuata in piena libertà, ma piuttosto dietro minaccia, il nazismo punta infatti a rinnovare gli organi statali dislocati sul territorio bolzanino, affidando le cariche a coloro che si dichiaravano Italianissimi. In un primo momento le tre minoranze linguistiche erano rimasti esclusi dagli accordi sull’Opzione, probabilmente perché come dice “Curt von Gottberg, collaboratore presso l’ufficio generale della razza e del dislocamento ‹non erano da considerarsi tedeschi del tutto degni dal punto di vista etnico›”1 E’ solo verso la fine del 1939 che anche i gruppi minoritari vengono inclusi nell’Opzione sudtirolese, per volontà di Wilhelm Luig, capo dell’ADERST (Auto-

80

V

ALSUGANA NEWS

rità per l’ingresso ufficiale tedesco e di arrivo della migrazione) e con il favore del governo italiano. Il diritto di voto viene per le isole lignuistiche prolungato ben oltre il termine previsto del 31.12.1939. Molti sono gli abitanti della Valle dei Mocheni che abbandonano la propria casa e decidono di optare per la cittadinanza tedesca, ben 490, contro i 190 optanti di Luserna. A Palù del Fersina soltanto 7 famiglie scelgono di rimanere e di mantenere la cittadinanza italiana. Il libro descrive il trasferimento temporaneo nel Lager di Hallein, da dove gli Optanten vengono poi inviati verso le loro destinazioni, nel Protettorato di Boemia e Moravia. La trattazione riporta le testimonianze di diserzioni, di coloro che cercarono di fare ritorno al loro paese di origine e mette in luce anche i problemi insorti nella restituzione dei beni. Quello delle Opzioni è un capitolo drammatico della storia del XX secolo e questa ricerca, grazie anche ai documenti ritrovati nell’Archivio Diocesano Tridentino e in quello Federale di Stato di Berlino, mette in luce una pratica che verrà poi am-

piamente e tragicamente praticata e che si delinea con l’affermarsi del principio di Stato-Nazione. La pubblicazione è arricchita da interviste e testimonianze che parlano della speranza di una vita migliore. Una speranza fortemente delusa, quel grande imbroglio, cui fa riferimento il titolo. Nel campo di Hallein infatti avviene una selezione, una parte della popolazione mòchena e cimbra viene ritenuta non idonea, perché affetta da menomazioni fisiche o psichiche, ed è così che alcune famiglie vengono spezzate. Ed oltre al danno la beffa, se pensiamo che i beni immobili degli optanti mòcheni, acquistati per la simbolica cifra di 1 lira dalla DAT (Società fiduciaria te-


desca per la liquidazione dei beni dei sudtirolesi optanti per il Reich), non solo non vennero rivenduti, ma per coltivare la terra e pascolare il bestiame, vennero inviati optanti sudtirolesi stipendiati. Questo tipo di immigrazione, per quanto considerata illegale e nonostante i controlli inviati dal commissariato delle migrazioni e colonizzazione, non vennero messi in atto provvedimenti. In Boemia vengono assegnati in gestione agli optanti dei masi di dimensioni medio-grandi, di cui non divennero però mai proprietari. Il risvolto poi di questa assegnazione è terrificante, le case ed i terreni erano stati infatti confiscati a persone ritenute di “razza ebraica”, che vennero inviate nei lager o a persone che da proprietarie terriere sono costrette a divenire i servi dei nuovi arrivati. Il sogno di una vita migliore sfuma, e si trasforma in un incubo fatto di sensi di colpa e di infinita nostalgia per la propria casa e la propria terra natia. La scelta che doveva essere “per sem-

pre”, con l’avanzare del fronte russo, si trasforma nel maggio del 1945 in una fuga disperata, gli optanti a volte con l’aiuto delle forze alleate, in altri casi in maniera autonoma, fanno rientro nel paese natale. Qui bisogna ricominciare tutto da capo, ma quelli che vengono definiti come “rioptanti” risultano in realtà non essere mai stati depennati dalle liste del comune di Sant’Orsola. Nel Reich non era ancora stata loro concessa la cittadinanza germanica e nessuna comunicazione era mai giunta in comune; nessuna necessità di revoca di quell’opzione per coloro che si scoprono essere sempre rimasti cittadini italiani senza soluzione di continuità, nonostante una parentesi boema da dimenticare.

Le foto sono tratte dal volume “Un Grande Imbroglio” su gentile concessione dell’editore. Cova Paolo, Un grande imbroglio, Istituto Culturale Mocheno, Trento, Nuove Arti Grafiche, 2014, p. 10

GLI APPUNTAMENTI FESTA DEI PORTONI A PERZEN Venerdì 17 e Sabato 18 giugno Pergine ospita la 2° edizione della Festa dei Portoni e delle Associazioni. Per due giorni i volontari occuperanno gli angoli più suggestivi delle vie del centro storico con proposte enogastronomiche di rivisitazione delle ricette locali.

ROBERTO VECCHIONI A CALDONAZZO Il Palazzetto dello Sport di Caldonazzo ospita sabato 18 giugno il concerto “Musica e parole” con il padre della musica cantautoriale italiana Roberto Vecchioni. Si esibirà alle 21.30 accompagnato dalla chitarra di Roberto Germini, presenta Gabriele Biancardi. Costo del biglietto 15 euro.

EVENTI D’ESTATE IN GIARDINO A LEVICO La Casa di Riposo “San Valentino” di Levico Terme organizza venerdì 17 giugno il primo appuntamento della rassegna “Eventi d’Estate in Giardino”. Dalle 19.30 si esibirà il Coro Vezzena.

Brocon, passo Gobbera, passo Rolle, Passo Manghen e Col Perer. Dalle 18 grande festa indiana in maschera con toro allo spiedo, toro meccanico, musica e divertimento. Domenica passeggiare nel verde e nei boschi della zona.

RECITAL IN CHIESA A CALDONAZZO La Civica Società Musicale propone venerdì 24 giugno un recital musicale presso la Chiesa di San Sisto a Caldonazzo. Si esibiranno, con musiche di Zemlinsky, Busoni e Strauss, Frieder Bertold al violoncello e Carlo Levi Minzi al pianforte.

CANTAIUTA E OCCHI SU SATURNO A CALDONAZZO Concerto di solidarietà “Cantaiuta” con il Coro “La Tor” di Caldonazzo sabato 25 giugno alle 21 presso la Corte Celeste. Alle 21.30, presso il parco Centrale, l’Associazione Eyes in the sky organizza una serata di osservazione del pianeta Saturno.

PANAROTTA DAY A LEVICO TERME SMOTORADA E MOTORADUNO IN TESINO Tre giorni dedicate a tutte le moto. Da venerdì 24 a domenica 26 giugno c’è la 2° Smotorada Tesina, il motoraduno che verrà ospitato presso il Camping Valmalene. Il ritrovo alle 18 del venerdì, sabato alle 9 il giro “on the road” al passo

E’ la seconda tappa dell’iniziativa “Le salite da mito della Valsugana”. Sabato 25 giugno c’è la Panarotta Day, una cronometro con partenza alla francese da Levico, Costo di partecipazione 5 euro (pasta Party e trasporto Bagagli), altrettanti per il cronometraggio.

V

ALSUGANA NEWS

81


LE ragazzE immagine

MARTINA E GIULIA

Vuoi essere la nostra ragazza immagine? Leggi l’annuncio a pag. 39 82

V

ALSUGANA NEWS


LE ragazzE immagine

MARTINA E GIULIA, gemelle nella vita

 di Giuseppe Facchini

Non è facile presentare in un qualsiasi giornale due ragazze immagine poiché ogni singola persona ha caratteristiche fisiche proprie che la etichettano. Questa volta, però abbiamo voluto fare un’eccezione e quindi abbiamo dedicato questo spazio a due sorelle gemelle. E lo abbiamo fatto in maniera diversa dalle altre per conoscerle attraverso una dialogo a tre voci per sapere non solo le loro idee sulla nostra società e sui rapporti familiari ma anche le loro aspettative di vita futura, sia in ambito lavorativo sia in quel grande universo moda e spettacolo che tutto attira e coinvolge.

M

artina e Giulia Filippi, quindicenni, due ragazze veramente “acqua e sapone” sono valsuganotte “veraci” ed insieme dividono la scuola (frequentano il liceo delle scienze umane al Curie di Pergine) e la passione per la ginnastica artistica che praticano all’interno dell’ Associazione Cliogy. Due ragazze semplici, che guardano al futuro con fiducia anche se, purtroppo, non nascondono qualche preoccupazione. Caratterialmente Giulia e Martina sono molto legate a papà Gianni e mamma Paola ed entrambe ci sottolineano il bellissimo rapporto che hanno con i genitori. E all’unisono dichiarano anche che tanti ragazzi della loro età si vergognano ad andare in giro mano nella mano con i loro genitori, noi no. Noi facendolo non solo dimostriamo il nostro volerci bene, ma soprattutto ci sentiamo veramente protetti. Ci dicono anche che essere sorelle gemelle non crea loro nessun problema, anzi si concretizzano solamente cose positive e la condivisione di tutto ciò che fa parte della nostra quotidianità. E’ vero che qualche piccolo litigio tra so-

relle c’è sempre ma subito passa perché ognuna di noi è la migliore amica dell’altra. Non siamo mai da sole e se capita sentiamo la mancanza una dell’altra. E sul lavoro che li aspetta hanno le idee ben chiare. Giulia e Martina dimostrano già di possedere innate doti di altruismo perché con convinzione ci dicono che per il futuro vorrebbero fare una professione che possa essere utile agli altri, assistere le persone in

difficoltà, gli anziani e i disabili. E Giulia aggiunge anche che nel suo domani le piacerebbe fare la maestra Bhè, per la verità Martina ci dichiara che il mondo della moda l’ha sempre affascinata fin da piccola, ma sull’appartenenza a questo mondo ci esprime qualche ragionevole dubbio dovuto al fatto che è una persona timida e non sa se riuscirebbe a fare il lavoro da modella. Le piace farsi fotografare ed essere sempre se stessa”.

V

ALSUGANA NEWS

83


La Guida in stato d'ebbrezza

L’AVVOCATO RISPONDE

 di Zeno Perinelli Il decreto legislativo n. 285/1992 nell’art. 186, e successive modifiche c.d. Codice della Strada, regola in modo specifico le ipotesi in cui, l’assumere sostanze alcoliche, mentre si è al volante, può avere una rilevanza amministrativa oppure penale, secondo il tasso alcolemico presente nel guidatore. Nello specifico vi sono tre ipotesi previste dal legislatore: 1) Nel caso in cui il tasso alcolemico sia superiore a 0,5 g/l ed inferiore a 0,8 g/l, la legge prevede solo una sanzione amministrativa che può andare da un minimo di 531,00 € ad un massimo di 2.125,00 €. Alla sanzione viene aggiunta la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da 3 a 6 mesi; 2) Con un tasso alcolemico compreso tra 0,8 g/l e 1,5 g/l è prevista la pena dell’ammenda da 800,00 € ad € 3.200,00 e l’arresto fino a 6 mesi. La condanna comporta l’applicazione di un’ulteriore sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da 6 mesi ad 1 anno; 3) Nel caso in cui il tasso alcolemico sia superiore ad 1,5 g/l la pena dell’ammenda potrà essere dell’ammenda da € 1.500,00 ad € 6.000,00 e con l’arresto da 6 mesi ad un anno, con la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente da 1 a due anni. Se il veicolo appartiene a persona estranea al reato, la durata della sospensione della patente di guida è raddoppiata. La patente di guida è sempre revocata in caso di recidiva nel biennio.

84

V

ALSUGANA NEWS

Quanto appena esposto è una rapida esposizione delle principali conseguenze - penali e amministrative - nel caso in cui venga riscontrato dagli agenti di polizia un tasso alcolemico superiore ai limiti indicati dalla legge. Vi è da aggiungere l’ulteriore sanzione della confisca del veicolo, ad esclusione dei casi in cui il mezzo sia di proprietà di soggetti estranei al reato, nell’ipotesi più grave indicata al numero 3, inoltre, se il conducente in stato di ebbrezza provoca un incidente stradale, le sanzioni previste nei punti 1, 2 e 3 e al comma 3 dell'articolo 186bis sono raddoppiate ed e' disposto il fermo amministrativo del veicolo per centottanta giorni, salvo che il veicolo appartenga a persona estranea all'illecito. Infine la norma prevede la possibilità, per il conducente trovato in stato di ebbrezza, salvo i casi in cui quest’ultimo abbia provocato un incidente, di sostituire la pena detentiva e pecuniaria con quella del lavoro di pubblica utilità, secondo le modalità previste dall’art. 54 d.lgs. 274/2000. I lavori di pubblica utilità consistono nella prestazione di un'attività non retribuita a favore della collettività da svolgere, in via prioritaria, nel campo della sicurezza e dell'educazione stradale presso lo Stato, le regioni, le province, i comuni o presso enti o organizzazioni di assistenza sociale e di

volontariato, o presso i centri specializzati di lotta alle dipendenze. Il lavoro di pubblica utilità ha una durata corrispondente a quella della sanzione detentiva irrogata e della conversione della pena pecuniaria ragguagliando 250 € ad un giorno di lavoro di pubblica utilità. In caso di svolgimento positivo del lavoro di pubblica utilità, il giudice fissa una nuova udienza e dichiara estinto il reato, dispone la riduzione alla metà della sanzione della sospensione della patente e revoca la confisca del veicolo sequestrato. Da quanto appena esposto in sintesi sono evidenti i benefici collegati alla scelta di svolgere i lavori di pubblica utilità, non ultimo quello dell’estinzione del reato. Si consiglia sempre di rivolgersi ad un legale per ulteriori informazioni, attesa la complessità della norma.


BENESSERE&SALUTE

GLI OCCHIALI

Rolando Zambelli è titolare dell’Ottica Valsugana con sede a Borgo Valsugana in Piazza Martiri della Resistenza. È Ottico, Optometrista e Contattologo.

 di Rolando Zambelli

LENTI OFTALMCHE : Vetro o Plastica

L

e lenti, originariamente erano realizzate unicamente in vetro minerale, è solo con dopo la seconda guerra mondiale che viene introdotto un nuovo vetro organico denominato CR39. Si tratta di un innovativo polimero plastico adatto alla costruzione di lenti per occhiali. Il grande sviluppo delle lenti in materiale plastico si ha però solo a partire dagli anni 80 con l’introduzione di nuovi indici di refrazione che permettono la costruzione anche di potere medio elevato con spessori accettabili. Il vetro permette di costruire lenti con elevata resistenza ai graffi e spessori relativamente sottili anche in presenza di ametropie elevate, questo a vantaggio dell’estetica dell’occhiale. Ha una qualità ottica intrinseca elevata ed è indeformabile, permette inoltre la costruzione d lenti bifocali prive di scalino nella linea di congiunzione. Le lenti in plastica hanno gradualmente sostituito le lenti in vetro relegando queste ultime a percentuali molto basse di utilizzo. Il successo è dovuto al fatto che i materiali plastici sono molto più leggeri e hanno una resistenza agli urti molto superiore,

hanno anche un’elevata resistenza alle scintille come quelle sprigionate da lavori di saldatura e molatura. La messa in commercio di nuovi materiali e lavorazioni ha permesso di ottenere anche spessori simili a quelli delle corrispondenti lenti in vetro. L’introduzione di trattamenti indurenti ne ha elevato la resistenza ai graffi, pur senza eguagliare quella del vetro. Un ulteriore salto di qualità è stata la messa a punto di trattamenti antiriflesso sempre più performanti ovviando così anche alla maggiore dispersione cromatica di questi materiali. Un ulteriore vantaggio è di poterle colorare senza praticamente limitazioni e a costi minori. La possibilità di inserire sostanze fotocromatiche in strato uniforme superficiale permette di ottenere lenti che si scuriscono uniformemente indipendentemente dallo spessore cosa invece non possibile con quelle in vetro. Le lenti in plastica sono

assolutamente le più indicate per i bambini e gli sportivi, ma la loro resistenza agli urti le rende per motivi di sicurezza consigliabili in moltissime situazioni, come ad esempio la guida. Una caratteristica di molti materiali plastici per lenti, anche allo stato trasparente, è di filtrare completamente i raggi UV. A conclusione va detto che tutta l’innovazione tecnologica degli ultimi anni si è riversata sulle lenti in materiale organico che permettono lavorazioni impossibile con quelle in vetro minerale.

V

ALSUGANA NEWS

85


MEDICINA&SALUTE

INSONNIA:

quando il riposo non è riposo

 di Laura Fratini

Gli insonni non dormono perché si preoccupano, e si preoccupano perché non dormono. Così lo scrittore americano Franklin Pierce Adams descriveva, con ironia, lo stato d'insonnia di cui moltissime persone soffrono. Poche parole che però descrivono bene ciò che si prova nel non riuscire a prendere sonno.

L

a definizione classica d’ insonnia parla di questo disturbo come di uno stato di veglia durante le ore normalmente dedicate al sonno. In realtà le cose sono più complesse di così e, per capire l'insonnia, occorre prima di tutto comprendere cosa comporta, per il nostro corpo, la mancanza di sonno. Un soggetto può restare 24 ore sveglio prima di accusare i primi sintomi fisici e cognitivi: i primi segnali di cedimento, dapprima di tipo cognitivo (mancanza di concentrazione, difficoltà di pensiero etc.) ed in seguito anche di tipo fisico (difficoltà nei movimenti, problemi alla vista etc.). E' sbagliato pensare che l'insonnia sia soltanto la difficoltà nel prendere sonno o nel dormire un sufficiente numero di ore. L'insonnia è anche quando non si riposa bene, quando il sonno è agitato e al mattino ci si sveglia più stanchi di quando ci si era coricati. E' possibile suddividere i diversi tipi di insonnia in categorie ben distinte tra loro. L’insonnia si definisce ‘primaria’

86

V

ALSUGANA NEWS

quando si presenta come forma indipendente e autonoma per eziologia e sviluppo, Essa si può presentare come un disturbo reattivo a specifiche situazioni psicosociali: avere un lavoro poco remunerativo o condizioni di lavoro poco soddisfacenti, preoccupazioni per lo stato di salute di un familiare, nervosismo e tensione sono tutti fattori che influiscono positivamente con l’insorgere di problemi di insonnia. Mentre è detta ‘secondaria’ se è conseguenza di un’altra condizione medica o psichiatrica: alcuni soggetti affetti da disturbi dell'umore, l’insonnia si delinea di frequente come difficoltà di addormentamento, risvegli frequenti durante la notte, difficoltà a prendere nuovamente sonno dopo risvegli precoci al mattino. In altre condizioni psichiche, come nel disturbo da ansia generalizzato, è invece prevalente una difficoltà a dormire in maniera continuativa, mentre in genere non è presente una difficoltà a prendere sonno.

È il disturbo del sonno più frequente, colpisce se pure in forma lieve e occasionale la maggior parte della popolazione del mondo industrializzato con ripercussioni sulla sfera emotiva, cognitiva e somatica, fino a risultare invalidante.

Quali sono i comportamenti messi in atto più frequentemente per far fronte al disturbo? Nonostante l’insonnia sia un disturbo del sonno molto comune, spesso le persone che ne soffrono sottovalutano il loro problema e non si rivolgono ad uno specialista per un trattamento.


oppure dorme in orari inappropriati, con conseguente alterazione degli orologi biologici circadiani. Rimuginare sul problema, continuare a concatenare pensieri negativi sul perché non si dorme, contribuisce ad incrementare un sistema di pensieri e comportamenti che alimenta il problema stesso. Importante è iniziare con una buona igiene del sonno: evitare dopo le cinque del pomeriggio caffè e tè, preferire una cena leggera, coricarsi sempre alla stessa ora, evitare computer e fonti luminose dopo le dieci di sera. Se notiamo che l’insonnia invece di rientrare si auto-alimenta è importante chiedere aiuto ad uno specialista che potrà sostenere il soggetto e aiutarlo a comprendere le cause per poi usare i giusti comportamenti che possono migliorare la qualità del sonno.

Piazza Municipio 13/B - CASTELNUOVO (TN) Tel. 0461 751300 - Orario: dal lunedi al sabato 7.30 / 13.00 e 15.00 / 19.00

CONTROLLO E PREVENZIONE

RIMEDI NATURALI

• misurazione della prevenzione arteriosa • controllo rapido di: glicemia, colesterolo totale e frazionato, trigliceridi

ALLOPATIA

Cibi e alimenti dietetici e surgelati per CELIACI

OMEOPATIA

FARMACIA COMUNALE DI CASTELNUOVO

La dott.ssa Laura Fratini è specializzata in Psicologia clinica (laurafratini.psicologa@gmail.com) La dottoressa Fratini riceve su appuntamento: tel. 339 2365808

FITOTERAPIA

Da uno studio di ricerca effettuato nel 2007, sembrerebbe che la percentuale di insonni che chiede aiuto ad uno specialista è molto bassa e sono i soggetti che riportano sintomi di insonnia cronica a far ricorso prevalentemente al medico di base per il trattamento del disturbo di sonno rispetto ai soggetti che presentano i sintomi dell’insonnia al di sotto dei criteri diagnostici. Il ricorso a farmaci per il sonno è frequente e questo comportamento è co-

mune soprattutto tra coloro che presentano un quadro d’insonnia cronica. Sembra che la psicoterapia-cognitivo comportamentale sia molto efficace, in quanto agisce e aiuta a modificare i pensieri e i comportamenti non adattivi. Problemi di stress, ansia e depressione sembrano i fattori determinanti nel mantenere il disturbo del sonno, spesso è per questo che una terapia psicologica è molto funzionale. La terapia cognitivo-comportamentale, che cerca di insegnare gli atteggiamenti sbagliati, dove le persone insonni abbiano percezioni e pensieri distorti sul non dormire abbastanza e sugli effetti collaterali che ne derivano: ad un pensiero negativo, si aggiungono poi tutta una serie di altri atteggiamenti che non fanno che peggiorare la situazione. È il caso di chi, ad esempio, trascorre a letto più tempo del necessario

ANALISI PER L’EMOGLOBINA GLICATA

V

ALSUGANA NEWS

87


Turismo e cultura

IlMuseo delTurismo

Trentino I

naugurato nell’agosto del 1883 da Carlo Tommasini senior e da sua moglie Luigia Froner, l’albergo ha svolto la sua funzione, fino alla fine del 2002, amministrato dalla famiglia Tommasini per tre generazioni. Al primo proprietario che ebbe ben tredici figli, di cui tre purtroppo venuti a mancare in tenera età, segue nella gestione il figlio Antonio e poi a sua volta il nipote che porta il nome del nonno, Carlo. I Tommasini sono proprietari anche dell’hotel al Moro di Roncegno che viene dato in gestione al fratello di Luigia. L’edificio è stato realizzato dall’impresa edile del capomastro perginese Giovanni Maoro tra il 1883 e il 1886; mentre le finiture, eseguite nel 1926, sono opera del figlio, il più noto architetto Eduino Maoro, che si occuperà anche del disegno degli arredi in legno e marmo delle stanze. La

88

V

ALSUGANA NEWS

Ecco un museo che forse in pochi conoscono, si tratta del Museo del Turismo Trentino, che è ospitato nell’Ex Albergo Alla Corona di Montagnaga di Piné, che risulta essere una tra le più antiche strutture destinate esclusivamente all’attività alberghiera in provincia di Trento.

 di Chiara Paoli

facciata, su cui svetta l’insegna Albergo Alla Corona, è scandita da numerose e regolari finestre, con persiane di color verde salvia ed è impreziosita da un balconcino centrale. L’albergo venne in seguito decorato con dipinti opera di Alfredo Giuradelli da Trento che nelle stanze più luminose affacciate sulla piazza del Santuario, realizza alcuni quadri che si ispirano al “viaggio”, motivo prediletto dalla famiglia fondatrice. Tra i figli di Carlo che viaggiano e lavorano in Europa vi sono: Augusto che lavora in diversi alberghi a Londra e Parigi, e Marco che si sposta a sua volta in Inghilterra e in Francia, facendo tappa anche a Innsbruck. Lino invece dirige diversi alberghi sull’altopiano pinetano, come l’hotel Trento e l’hotel 2 Laghi. Tra gli ospiti di spicco dell’albergo, figurano S. E. Monsignor Eugenio Carlo Valussi, Vescovo di Trento dal 1886 al 1903 e il suo giovane collaboratore, il celebre statista europeo Alcide De Gasperi. A partire dal 2007 la struttura è stata acquisita dal Comune di Baselga di Pinè ed è divenuta sede del Museo del

Turismo Trentino. L’ultimo proprietario, Carlo Tommasini è scomparso nel 2011, vivendo fin quasi all’ultimo in questo albergo che è stato per molti anni la sua casa e il suo lavoro. Qui l’esposizione può contare su una superficie complessiva di 1.008 mq che si estende su quattro piani, con arredi d’epoca che sono stati generosamente donati dalla famiglia Tommasini. Il museo era nato non soltanto come luogo dedicato alla memoria, ma per offrire una cultura dell’ospitalità, proponendosi come luogo da vivere anche attraverso momenti di incontro letterari, concertistici ed espositivi. Tra vecchi interruttori in ceramica e un datato pianoforte che allietava le serate degli ospiti della struttura ricettiva, si ritrovano i documenti, come il registro degli ospiti che reca le tracce di tutti coloro che hanno soggiornato qui. Si respira poi un’aura di religiosità, le stanze sono ornate di crocifissi e di immagini sacre, un chiaro rimando al vicino santuario della Comparsa, dove il 14 maggio 1729 la Vergine appare per la prima volta alla pastorella


Turismo e cultura

Domenica Targa. In seguito alle apparizioni, ben cinque in pochi anni, moltissimi fedeli giungono in pellegrinaggio da ogni dove per portare degli ex voto alla Madonna di Caravaggio. Proprio l’affluenza di pellegrini può aver dato impulso alla creazione dell’albergo, quale struttura ricettiva per coloro che si recano a Montagnaga in cerca della grazia. Ringrazio per le preziose informazioni Silvia Tessadri, che sta portando a termine la sua tesi di laurea proprio sul Museo del Turismo Trentino e ci auguriamo che in questo modo venga riportata alla luce la storia della famiglia Tommasini, molto nota e ben integrata nella realtà locale, i cui membri si sono dedicati a tutte le arti. Augusto Tommasini ha praticato la pittura e si possono

osservare alcuni suoi dipinti appesi all’interno dell’albergo. Mentre le componenti femminili della famiglia si sono invece dedicate all’insegnamento, alla musica e alla poesia, come Anna, Elisa, Emma e Pierina, figlie di Carlo senior, tutte maestre, che hanno conservato quaderni e testi dei propri studenti, preziosi strumenti e spartiti. Nell’esposizione anche una traccia del periodo bellico, una vetrina dedicata ai ricordi di guerra, con un fucile, i guanti di tenuta, medaglie, borracce e lettere d’epoca. La struttura alberghiera aveva anche una sala dedicata alla vendita di ricordi, medagliette, rosari e santini che si legano alla storia del santuario della Comparsa e che oggi sono testimonianza di questo luogo di fede, visitato da migliaia di persone.

Nei mesi di luglio e agosto vengono effettuate visite guidate gratuite ogni sabato mattina alle ore 10 e alle 11. Per informazioni e visite guidate al Museo del Turismo è possibile contattare la biblioteca comunale di Baselga di Piné, al numero di telefono 0461.557951

GLI APPUNTAMENTI OCCHI SU SATURNO IN TESINO

CONCERTO AL RIFUGIO A IVANO FRACENA

Serata dedicata all’osservazione del pianeta Saturno e degli altri corpi celesti sabato 25 giugno all’Osservatorio Astronomico in località Celado a Castello Tesino. Dalle 16 visita alla struttura con l’Unione Astrofili Tesino e Valsugana, alle 20 concerto della banda folk di Castello Tesino con a seguire osservazioni ad oltranza.

Il Rifugio Monte Lefre ospita, domenica 26 giugno, un concerto del Coro Sat Bindesi di Villazzano. Dalle 15.

MERCATO DELL’USATO A CASTELLO TESINO I giardini di via Dante e piazza Marconi ospita domenica il tradizionale mercatino dell’hobbistica e dell’usato. Bancarelle dalle 8.30 alle 17.

FUCINA ARTE SELLA A BORGO C’è la Fucina Verde Arte Sella domenica 26 giugno a malga Costa. Dalle 18 Mario Brunello, Danilo Rossi, Marco Rizzi e Laura Bortolotto propongono “Rosamunde” in la minore D804 per quartetto d’archi di Franz Schubert. Costo del biglietto 22 euro, prenotazione obbligatoria al 0461/751251.

CONCERTO-APERITIVO A PERGINE Concerto con aperitivo domenica 3 luglio alle 17.30 presso il ristorante del Castello di Pergine.

V

ALSUGANA NEWS

89


LA

CALABRIA

La varia di Palmi

A

maggio si è nuovamente parlato dei Bronzi di Riace. Dopo l’ultimo restauro sono tornati al Museo nazionale di Reggio Calabria, rinnovato da poco. Il Museo contiene un grande numero di reperti della Magna Grecia, fra cui Il Giovane e Il Vecchio, trovati nel 1972 sui fondali del mar Ionio di fronte a Riace Marina. Probabilmente i bronzi sono finiti in mare in seguito al naufragio di una nave diretta a Roma, e proveniente dalla Grecia, nel V secolo a. C. Sarà interessante sapere che dalle ultime analisi, estraendo la terra di fusione al loro interno, si è scoperto che uno proviene da Argo e l’altro da Atene.Oltre a Reggio Calabria, altri centri di provincia sono Vibo Valentia, Crotone e Cosenza. Il capoluogo Catanzaro, invece, ha come simbolo della città il famoso ponte-viadotto Bisantis: secondo al mondo per ampiezza di luce dell'arco; fra i più grandi d'Europa per l’ampiezza dell'arcata. Per la prima volta la regione calabra figura nelle liste del Patrimonio Unesco,

90

V

ALSUGANA NEWS

 di Tiziana Margoni

La scogliera di Torrazzo e le grotte viste dal mare con la Varia di Palmi: festa religiosa popolare d’agosto. In onore della Madonna della Sacra Lettera, patrona della città, si svolge una particolarissima processione: un carro alto 20 m dal peso di 20 tonnellate, tra i fedeli esultanti, viene trascinato in corsa, grazie ad un macchinario appositamente costruito e a 200 portatori di diverse confraternite, Una giovane è scelta e posta all’apice della struttura, a rappresentare la Madonna, attorniata da altri bambini, come angeli. Calabria: decisa come il carattere della sua gente generosa, lavoratrice ed ospitale! Sorprendente per la bellezza dei paesaggi marini e montani, e dei siti archeologici o in un’atavica rilassatezza -capacità di godere della vita semplice e naturale- o di una sorta di rassegnazione verso i cambiamenti sociali, difficili -da sempre- da attivare. Fa parte di quel gruppo di regioni del sud Italia a cui si

è dato agli abitanti l’appellativo di “terroni”- talvolta con un’accezione dispregiativa. Questo termine, al contrario, è nato come corrispondente di "latifondista" nel 1600. Furono gli Spagnoli governatori del Regno delle due Sicilie, a definire 'terones' i proprietari di terre. Solo quando i grandi proprietari scomparvero dalla società agricola del Meridione, "terroni” furono chiamati i mezzadri.

Reggio Calabria Le terme romane sul Lungomare Falcomatà


Villa Zerbi - lungomare di Reggio Calabria

Catanzaro - Palazzo di Giustizia “Ogghiu di un annu e vinu di cent'anni”: olio di un anno e vino di cent'anni. E “A cuccagna vene da campagna”: la ricchezza -vera- viene dalla terra. Ambedue sottolineano l’importanza data all’agricoltura, ai prodotti locali: pomodori, melanzane, cipolle rosse di Tropea, peperoncini piccanti, provola silana, nduja, soppressata, pecorino, olive, capperi, olio, liquirizia…e ricotte e burrate di Serra S. Bruno -con l’abazia della Certosa-…e olive nere, e verdi schiacciate sott’olio; pasta e pane fatti in casa…E a finire: dolci alla pasta di mandorle e mostaccioli, e sciroppi e granite all’orzata, alla menta, al limone...La cucina mediterranea è anche valore da condividere sia nella preparazione che nella convivialità con parenti e amici, raccolti in lunghe

tavolate sotto i porticati freschi delle case coloniche, dove profuma il gelsomino o fioriscono le bouganville. Feste di paese d’estate, con fuochi d’artificio la sera, un palco di cantanti in concerto: occasione d’incontro con amici e compagni, tornati per le ferie a casa, in famiglia. “A petra che nun faci lippu sa a leva 'a schjumara”, cioè che “la pietra che non si lega al terreno se la porta la fiumara”, ben si adatta infatti anche agli emigrati che hanno cercato fortuna lontano dalla regione. Terra, “amara e bella”, di fatica, sempre “assetata” d’acqua. Terra dai sentieri polverosi, dove crescono oleandri, ginestre e fichi d’India…e di uliveti, vigneti; agrumeti e zagare in fiore, e di bergamotto, usato per una delicata essenza di profumo. Il territorio della Calabria è ben carat-

terizzato: all’estremo lembo meridionale della penisola italiana, ha il maggior numero di chilometri di costa, talora rocciosa o con insenature o lunghe spiagge di sabbia fine e dorata. Splendide sono le coste ioniche e tirreniche di acque limpide e trasparenti nei litorali su cui si ergono a tratti torri e castelli - antichi baluardi contro i Turchi. Noti ai turisti sono i centri di Praia a Mare, Scalea Diamante Amantea e del Golfo di S. Eufemia con Tropea, e di Gioia Tauro sul Mar Tirreno; Villa S. Giovanni col porto per Messina, fino a Capo Spartivento e a salire nell’Ionio: Locri, Monasterace, Stilo e la Cattolica, il Golfo di Squillace con Catanzaro lido, le Castella, Capo Rizzuto, e su a Cirò Marina -dal famoso vino-, Trebisacce e capo Spulico: solo alcune fra le tante gemme di rara bellezza! L’entroterra sale fino ai monti del Pollino, coi pini Loricati; la Sila, dove vive il lupo; l’Aspromonte con stazioni sciistiche invernali. Ha molti laghi, fra cui gli artificiali Cecita e Ampollino.

Via Arabia a Cosenza

Tropea

V

ALSUGANA NEWS

91


Turismo e cultura

Valtrigona… oasi montagna Un’

di

Molti forse non lo sanno ancora, ma in Valsugana è presente un'Oasi del WWF! Si tratta per l’esattezza dell’oasi di Valtrigona, la prima con caratteristiche alpine che si colloca in una piccola valle custodita entro la Catena del Lagorai. E’ il 1996, quando il WWF acquista la prima porzione della valletta di Valtrigona, una distesa di 104 ettari, che è entrata così a far parte del sistema di aree protette coordinate dall’Associazione, che nel 1998 ha visto ampliare l’area a 234 ettari. Nel 2010, nell’ambito della rete delle aree protette della Provincia Autonoma di Trento,Valtrigona è divenuta Riserva Locale Privata.

I

naugurata il 13 luglio 1997, per promuovere la tutela dell’ambiente, la ricerca scientifica e l’attività didattica, nel 2001 grazie a finanziamenti pubblici, sponsorizzazioni e donazioni, hanno preso avvio i lavori di recupero di Malga Valtrigona (1632 m s.l.m.) e Malga Agnelezza (1854 m s.l.m.). Dopo due anni di lavori le strutture sono state inaugurate, e mentre Malga Valtrigona ospita il Centro Visitatori dell’Oasi e le strutture di appoggio logistico per il personale, Malga Agnelezza si presta come appoggio per il pastore che in estate porta gli animali all’alpeggio.

92

Laghetto Agnelezza

Qui ha sede anche un piccolo bivacco, dedicato a Roberto Spagolla, sempre aperto, per chi ha bisogno di un riparo temporaneo. L'Oasi si trova all'interno di una Zona di Protezione Speciale situata nel Comune di Telve, sulla sponda destra orografica della Val Calamento. L’area si sviluppa su 234 ettari, collocandosi ad un’altitudine compresa tra i 1.600 e i 2.200 metri sul livello del mare e comprende i due sottogruppi montuosi, di Cima Pastronezze (2182 metri) e di Cima Agnelezza (2234 metri), intervallati dal valico di Forcella Valtrigona (2112 metri). L’ingresso si trova in località Malga Valtrigona, da dove prende avvio il Sentiero Natura, che ci conduce alla scoperta della biodiversità che connota il nostro territorio. Si tratta di un percorso escursionistico, l’unico autorizzato, indicato con segnavia CAI-SAT n. 374, che permette di immergersi in un mosaico ecologico ricco di informazioni naturalistiche riportate su apposite bacheche. Sono Centro visitatori inoltre presenti riferimenti su

V

ALSUGANA NEWS

 di Chiara Paoli

FOTO DI SERGIO BOSCHELE

cippi lignei che rimandano alla guida scaricabile on-line o reperibile presso l’Azienda di Promozione Turistica. Il percorso, con partenza presso Malga Valtrighetta (1434 m s.l.m.) si snoda per 5 chilometri sino a Malga Ezze (1954 m s.l.m.), con un dislivello di circa 700 metri, che richiede tra le 3 e le 4 ore all’andata, mentre la discesa può essere percorsa in un’ora e mezza, due ore circa. Il percorso vi porterà attraverso il pascolo della Val Calamento, dove la razza tipica della grigia alpina si mescola alla bruna alpina, per produrre ottimi prodotti caseari. Il torrente Maso vi accompagna poi con il suo letto di rocce porfiriche, tra piccole forre e cascatelle, entro cui nuotano trote fario e si immergono i merli acquaioli. Nel fitto bosco di abete rosso possiamo incontrare numerosi animali, a partire dai piccoli acervi della formica rufa, ma anche scoiattoli, volpi, martore, caprioli e cervi, e dove l’altitudine aumenta, si trovano anche camosci, lepri bianche e marmotte, che hanno colonizzato la zona dell’alta Val di Fregio. Per gli appassionati di ornitologia e non


Turismo e cultura solo, tra gli uccelli che in questo bosco hanno costruito la propria casa, vi sono esemplari di cince, luì, rampichino alpestre, nocciolaia, picchio rosso maggiore, picchio nero e ghiandaia, che possono essere preda di rapaci forestali, come lo sparviero e l’astore; mentre più in alto si trova anche la pernice bianca, la coturnice e l’aquila reale. Salendo più su in una zona dove il bosco è più rado e più vario, vi si aggiungono faggi e larici, se siamo fortunati e silenziosissimi, potremmo avere la fortuna di incrociare un gallo cedrone o un più piccolo francolino di monte, animali di origine boreale, che nel periodo delle glaciazioni hanno raggiunto le Alpi. Lo scrosciare dell’acqua indica che abbiamo raggiunto la valle sospesa di Valtrigona, dove il ghiacciaio confluiva nel grande fiume cristallizzato che con la pressione ed il trasporto di materiale litico, attraverso il processo detto di “esarazione”, ha dato origine alla Val Calamento. Nel passato, la morfologia del terreno ha indotto gli uomini a dissodare la foresta, per ricavarne dei pascoli, detti secondari per il bestiame, di cui ancora oggi rimane traccia, mentre un grande masso erratico ci accoglie a Valtrigona. La malga era un complesso di tre edifici: il “Barco”, lunga stalla per il ricovero del bestiame che oggi ospita il Centro Visitatori e la foresteria; la “Casèra”,

Pecore al pascolo

ricovero dei malghesi, ma anche luogo di lavorazione e conservazione del formaggio che è ora la struttura di servizio per il personale. Completa la triade il piccolo “Barchéto”, dove venivano allevati i maiali, nutriti con gli scarti di lavorazione dei prodotti d’alpeggio e che viene utilizzato Percorso pascolo arborato come magazzino. Attorno alla Malga si sviluppa un breve sentiero naturalistico che permette la scoperta dei microambienti e di avvistare piccoli di pietre, che si formano a partire dai coleotteri multicolori, tra ranuncoli e detriti accumulati nei circhi glaciali, quelli attivi sono riconoscibili dal fiori di montagna. ghiaccio al loro interno e dalla ridotta Salendo nuovamente, ci si inoltra nelle foreste dove prevalgono i larici, presenza di licheni. alternati a pini cembri, che producono Ma le sorprese non sono finite perché ottimi pinoli, sorbi degli uccellatori e oltre alla torbiera, il laghetto qualche abete bianco, con sottobosco dell’Agnellezza riserva ancora piccole di rododendro e cespugli di ontano chicche di specie animali acquatiche, verde che ci portano in alto, dove è quali libellule, Gerridi che pattinano sull’acqua, alcuni particolari coleotteri possibile vedere i camosci. Qui è possibile trovare i fiori del subacquei, e ad inizio estate, una porfido, in realtà si tratta di diverse moltitudine di girini di rana temporaria specie di fiori che crescono anche nella e di tritone alpino, un piccolo e roccia, tra cui lo splendido giglio simpaticissimo draghetto d’acqua martagone, la tipica genziana e la fiera dolce che è divenuto simbolo indiscusso di questo specchio d’acqua. clematide alpina. In questo ricchissimo e vario percorso, vicino a Malga Agnelezza incontriamo Le foto sono state gentilmente concesse da Carla Bortolotti ancora i “rock glaciers”, cioè i ghiacciai

Laghetto alpino Agnelezza

V

ALSUGANA NEWS

93


o d n a l l e r he

Gioc

Cristini io iz r u a M a cura di

Leggendo di seguito le lettere nelle caselle a sfondo colorato, si otterrà il nome di un dolce noto in tutta la provincia di Trento.

A gioco ultimato, leggendo le lettere nelle caselle colorate, si otterrà il nome di uno storico edificio presente a Caldonazzo. ORIZZONTALI: 2. La sigla del quarantanovesimo stato degli USA - 4. Un tipico bosco trentino - 10. E' unita a Trento da una funivia - 13. Un sentiero nella zona delle “52 gallerie” sul Monte Pasubio - 14. Nessuno è il suo pseudonimo - 15. Non Classificato - 17. Zia... spagnola - 18. La targa di Bari - 19. Tipica varietà di ciliegia coltivata nel Perginese - 22. Equivale a questo 24. Il suono del clacson nei fumetti - 26. Un messaggio elettronico indesiderato - 28. Grosso rapace notturno - 31. Iodio, azoto e zolfo - 32. Il più famoso è quello di Pitagora - 34. Il rosso d'uovo - 36. Permette i salti più alti - 39. Un complesso musicale italiano degli anni '70 - 41. La... chiusura del bar! - 42. Locali scolastici - 43. Quello da tasca è poco diffuso - 45. Breve programma televisivo di umorismo non sense programmato su RAI 2 - 46. Piero, ma non Pio! - 47. Il dog che si mangia con la senape - 48. La parte del teatro diretta verso la platea - 52. Sono presenti nella regina e nella schiava - 53. Nasce in provincia di Cuneo - 54. Uno strumento come la roveretana Maria dolens. VERTICALI: 1. Piccola frazione di Sant'Orsola Terme - 2. Amministratore di sostegno (sigla) - 3. La formula assicurativa che copre tutti i danni all'auto - 4. Targa di Ancona - 5. Gruppo musicale - 6. La chiusura delle porte - 7. E' nota la decó - 8. Piccolo osso alla base della lingua - 9. Di solito è al centro del cascinale - 10. Monte ai cui piedi è Assisi - 11. Rieti sulla targa 12. Il prefisso che è attribuito alla Terra - 16. A noi - 20. Pista nera sul monte di cui al 25. verticale - 21. Uno stomaco dei Ruminanti - 22. Domina Pergine Valsugana - 23. Estremi di idem - 25. Svetta su Levico a 2002 m. - 27. Targa di Pordenone - 29. Branca della medicina che studia l'apparato escretore - 30. La Santa capitale del New Mexico - 32. Quantità imprecisata - 33. Sbaglio - 34. Il quarto Presidente della Repubblica (iniz.) - 36. Il Seeler, famoso attaccante della Germania negli anni '60 - 38. Cittadina della Val di Non - 39. La moglie del figlio - 40. Sono uguali nella cella - 42. Culminano nel Monte Bianco - 44. Famosa carrozzeria torinese - 46. L'Umberto compianto scrittore - 49. La Spezia - 50. La Campbell indossatrice (iniz.) - 51. Famosi autocarri degli anni '50.

ORIZZONTALI: 1. Simbolo del bario - 3. Si dice di area che non produce reddito - 9. Tipico nome di cinema o di hotel - 11. Sono uguali negli omogenei - 12. Targa di Pescara - 13. La più diffusa mela trentina - 15. Iniziali di Rascel - 16. A Novaledo c'è la... Quadra - 17. L'aeroporto di Bergamo... in breve - 18. Pianta il cui nome è l'anagramma di Leonardo - 21. Capo marino a sud di Valencia - 22. Un formaggio di vasto consumo in Valsugana - 23. L'attuale targa di Forlì - 24. Trasformano il vino in dito - 25. Era a capo degli Unni - 26. Contrazione nervosa - 27. Testa-coda in auto! - 28. Moto inglese che ha corso in Moto GP 29. Affluente di destra del Po - 30. Lo è il materiale che non dissipa il calore - 35. Si dice di soggetto diverso da quello fisico - 37. Un Beta … goloso di naftalina - 38. Componente che contiene un intero circuito elettronico - 40. Il punto più alto della Val di Calamento - 45. Marca di penne a sfera e rasoi monouso - 46. I suoi semi sono i vinaccioli - 47. Unito a qua serve a presentare qualcosa - 49. Lo è chi sostiene un evento - 50. Vento caldo di origine alpina. VERTICALI: 1. Una grotta presso Grigno - 2. Venerano idoli - 3. Si avvita al bullone - 4. Eleonora... per gli amici - 5. Lasciò per sempre l'Italia nel 1946 - 6. La cittadina trentina da cui proviene la miss che incorona ogni anno il vincitore della Marcialonga - 7. Nel caso in cui - 8. Malga-rifugio sul versante settentrionale della Vigolana - 10. Il gas per i palloncini - 12. Minerale molto diffuso nella zona di Lases - 14. Le sue profezie fanno tuttora discutere - 15. Il Madrid di Cristiano Ronaldo - 16. Le consonanti nel tedio - 19. Cinquantadue... all'epoca di Nerone - 20. Un voto da referendum - 22. E' fonte di calore - 25. Un dipinto su intonaco - 26. Grosso pinnipede con zanne - 29. Un Rizzoli editore (iniz.) - 31. Sono pari in Perù 32. A te - 33. Si ripetono nel tic tac - 34. Centro del Laos - 35. Esiste quello generazionale - 36. Il divo marito di Angelina Jolie (iniz.) - 38. Collega di Carlo Cracco - 39. Il pollice... inglese - 41. Rende sicura la frenata - 42. La Telecom di anni addietro - 43. Anziano parente - 44. Gruppo sovversivo degli anni '70 (sigla) - 48. La sigla davanti al Deputato.

SOLUZIONI DEL NUMERO DI MAGGIO 2016 Soluzione Cruciverba: ORTIGARA Soluzione..Chi lo sa in Provincia: TORRE VERDE

94

V

ALSUGANA NEWS


polic linic i dentali

In viaggio col sorriso • • •

• •

Servizio impeccabile Materiali di primissima qualità Risparmio fino al 70% sui prezzi italiani Impianti dentali premium di provenienza certificata Fattura scaricabile dal “730”

Chiama il nostro referente per le zone di Trento e Belluno e prenota la tua prima visita.

GRATIS

PIER - 373 75 66 457 autonoleggiopier@gmail.com • PRIMO VIAGGIO, PRIMA VISITA • LASTRA PANORAMICA • CONSULTO E PREVENTIVO

I nostri prezzi

Corona in ceramica da . . . . . . . € 190,00 Protesi da . . . . . . . . . . . . . . . . . € 268,00 Impianto dentale da . . . . . . . . . € 380,00

TUTTO LO STAFF PARLA ITALIANO www.rident.hr

www.facebook.com/rident.rijeka


96

V

ALSUGANA NEWS


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.