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Leggende natalizie: la befana

Leggende natalizie di Adelina Valcanover

La BEFANA

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La Befana è un personaggio avvolto nelle leggende, collegata spesso ai riti precristiani con riferimento al sole e al solstizio d’inverno e di conseguenza all’allungamento della luce del giorno. Il proverbio più noto riferito a questo: “De Nadal en pass de en gal, del prim del’an en pas de en cagn e del’Epifania en pas de na stria” che tradotto, a Natale già i giorni si allungano un poco, a Capodanno già un po’ di più, (un passo di cane) e dell’Epifania il passo di una strega, più lungo ancora. La Befana si sovrappone quindi a figure magiche, ma hanno anche riferimento alle feste appena trascorse (Epifania tutte le feste si porta via). Tanti i riti, come quello di bruciare una vecchia su una pira nella piazza del paese. Tornando alle leggende, vorrei raccontarne un paio, la prima abbastanza conosciuta, è la seguente: Quando i Re Magi, grandi sapienti che venivano dai Monti Zagros, a Oriente, guidati da una stella cometa si recarono a cercare il neonato Re dei Re, con ricchi doni: oro, incenso e mirra. Lungo il loro cammino quando ormai erano quasi a Gerusalemme cominciarono a bussare alle porte e invitare a seguirli per andare a omaggiarlo. Bussarono anche alla porta di un vecchia. Costei però non volle seguirli, accampando la scusa che aveva da fare, non aveva tempo da perdere lei! E si rimise a sfaccendare. Ma un pensiero, come un tarlo la rodeva. Forse era stata precipitosa, forse era meglio andare, forse aveva perso un’occasione unica per una sciocchezza. Non erano poi tanto urgenti le faccende. Ad un certo punto si decise, prese una cesta con della frutta e piccoli giocattoli e uscì, cercando di vedere dove si fossero diretti quegli strani personaggi sopra dei cammelli, i Magi. Ma non li vide da nessuna parte e nessuno sapeva indicarle dove si erano diretti. Allora cominciò a bussare a tutte le porte e dove c’erano bambini regalava loro qualcosa, sperando che uno di loro fosse il Re dei Re. Da quel momento ogni anno arriva la vecchia, chiamata Befana, e porta ai bambini piccoli doni e dato che viaggia di notte, entra nelle case per la cappa del camino e, nelle calze appese ad asciugare, mette i suoi regali. L’altra leggenda è più drammatica e l’ho trovata su un libro di lettura degli anni ’50. Quando i Magi, che credevano che il Re dei Re nascesse a Gerusalemme, andarono a chiedere nella reggia di Erode. Costui disse che secondo gli scritti sarebbe nato a Betlemme. Desiderava, qualora lo avessero trovato, si fossero fermati da lui per dirgli chi fosse e dove di preciso si trovasse il Bambino. I Magi ripartirono e, come è noto, avvertiti di non tornare da Erode che aveva cattive intenzioni, presero un’altra strada. Erode si avvide di essere stato giocato e crudelmente ordinò di uccidere tutti i bambini sotto i due anni. Pianti e disperazione si levarono in quella terra, una donna che si chiamava Rachele, tentò di fuggire e mettere in salvo il suo piccolo, ma venne intercettata da un soldato che glielo uccise tra le braccia. Per il dolore, impazzì. E andò per anni vagando dappertutto cercando il suo bambino. Il Signore, davanti a tanto strazio, volle che avesse una consolazione. Ogni anno, il sei gennaio, porta doni, frutta e giocattoli ai bambini, in questo modo può illudersi la gioia negli occhi dei piccoli, fosse quella del suo, perduto tragicamente una notte.

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