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Tesori d’Arte del bellunese
Gioielli di casa nostra di Waimer Perinelli
TESORI D'ARTE DEL BELLUNESE
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Diciannove anni fa a Vigo di Cadore s'inaugurava una mostra sui Tesori d'arte. Fu un successo che la Provincia di Belluno ha voluto rinnovare l'estate scorsa allargandola a Lorenzago e a tutto il territorio dell'Oltrepiave. Nell'occasione è stato presentato il libro “Tesori d'arte nelle chiese del Bellunese” curato da Matteo Da Deppo ed edito dalla Provincia. “ Quelli che presentiamo, dice il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin, sono veri e propri tesori, scrigni d'arte e di storia, che spesso nemmeno i bellunesi conoscono bene”. Il libro accompagna, turisti e bellunesi, lungo un itinerario che comprende, oltre a numerose chiese, il castello Mirabello che ha ospitato per diverse settimane i papi Giovanni Paolo Secondo e Benedetto XV. “Nell’ampia costellazione culturale cadorina, dove splende imperante l’astro pittorico di Tiziano Vecellio, scrive nella prefazione del libro il curatore De Deppo, si celano delle emergenze artistiche di prim’ordine spesso poco note al grande pubblico, essenziali e indispensabili per la lettura sociale e storica delle comunità che le conservano” Tiziano nasce nel 1488, forse 1490, a Pieve di Cadore in questa parte dell' Oltrepiave, collocata nella sinistra orografica del fiume, che comprende Vigo, che ha ospitato la prima centuria romana e Lorenzago. I due centri sono parte dei ventidue comuni che compongono la Magnifica Comunità del Cadore. Vigo, dal latino Vicus, capoluogo della prima centuria romana, è un paese di 1.350 abitanti, posto a 951 metri sul livello del mare. Nella sua storia vanta una delle poche vittorie dell'esercito del Regno d'Italia contro le truppe austriache, sconfitte in località Treponti, nel 1866 nella terza guerra d'Indipendenza. Fra i suoi tesori d'arte vanta la chiesa di Sant'Orsola dove si conserva un prezioso ciclo di affreschi del quattordicesimo secolo. Venne fatta costruire, fra il 1313 e il 1320, da Ainardo da Vigo figlio del podestà del Cadore, Odorico, per conto della famiglia trevigiana dei Da Camino vassalli del Patriarca di Aquileia. Nel 2008 si è arricchita nella fede e nella miracolistica, con la donazione, da parte dell'arcivescovo di Colonia, di un frammento osseo tratto dal corpo di Sant'Orsola. Per la cronaca la santa figlia di un barone bretone, martirizzata nel 385 d.c. quasi in contemporanea con i santi martiri anauniensi Sisinio, Martirio e Alessandro massacrati nella trentina valle di Non. La giovane Orsola, di rara bellezza, si era segretamente consacrata a Dio, ma fu chiesta in sposa da un nobile cugino che aveva il difetto di essere pagano. Orsola riuscì a rimandare il matrimonio di tre anni, in attesa della conversione
del futuro sposo, ma questi non divenne cristiano e allora la fanciulla assieme ad altre migliaia di vergini e con 11 navi navigò verso il Delta del Reno che risalì fino a Colonia e poi in Svizzera. Ella, una volta sbarcata, si recò in pellegrinaggio a Roma dove il Papa l'accolse con grande festa, convertì il pretendente alla sua mano e li sposò. Poi Papa e vergini tornarono a Colonia dove era però arrivato Attila, il re degli
Unni, che uccise tutte le vergini tranne Orsola che tuttavia si rifiutò di cedere alle sue pretese sessuali e per questo fu uccisa. Una storia avventurosa che comprende fatti accaduti e leggenda, che hanno portato alla costruzione di chiese molto belle in varie parti d'Italia.
Una dedicata anche a San'Orsola comune che porta il suo nome, nella valle dei Mocheni in Trentino.
Lorenzago di Cadore è un comune di 564 abitanti posto a 883 metri sul livello del mare. Nell'ottica della
Provincia di
Belluno è un minuscolo scrigno ricco di tesori d'arte. Fra questi il citato Castello Mirabello, di scarso valore artistico ma di enorme significato sociale e religioso.
L'edificio sorge ad un'altitudine di 1100 metri slm e dal 1960 funziona come seminario della diocesi di Treviso.
La struttura risale alla fine dell'800 e fu edificata per commissione del senatore del Regno Giovanni
Facheris che lo adibì a residenza di vacanza estiva. Dopo la sua morte nel 1918 il castello cambiò più volte proprietario fino a che nel 1959 venne acquistato dalla diocesi di Treviso che lo destinò all'ospitalità estiva dei seminaristi.
Accanto il vescovo Antonio Mistrorigo fece costruire poco lontano una villetta dove passava l'estate vicino ai seminaristi. Trent'anni dopo fu scelta per lo stesso motivo da papa Giovanni Paolo secondo che vi ritrovava montagne e boschi simili a quelli della sua Polonia. Qui nel 2007 soggiornò anche il suo successore Benedetto XV. In ricordo del soggiorno di Papa Wojtyla è stato edificato ad opera dell'artista Hermann Josef Runggaldier di Ortisei, un monumento consistente in un muretto in pietra a vista in forma semicircolare, che vuole rappresentare il rotolo della vita che si sta aprendo, con degli altorilievi in bronzo che rappresentano Karol Wojtyla in tre momenti particolari della sua vita.
Fra i tesori artistici di Lorenzago la chiesa parrocchiale dedicata ai santi Ermagora e Fortunato citata fin dal 1214 e consacrata nell'attuale forma nel 1864. All'interno una pala di Cesare Vecellio (1521-1601) figlio di un cugino di Tiziano. Tutti questi tesori e molti altri nel libro di Da Deppo il quale come scrive lo stesso autore ha l'intento di offrire al lettore: “ Una incomparabile varietà di forme artistiche locali, sunto delle generazioni che hanno tessuto quella fitta trama e quell’ordito che li genera e che li ha generati. “