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Non solo animali: la coccinella

Non solo animali di Monica Argenta

La Coccinella: diamo il benvenuto ad un simbolo di fortuna, fertilità, e... della Vergine Maria

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Iniziamo per gradi: il suo nome deriva dal greco kokkinos che significa “di colore rosso scarlatto”. E' un piccolo insetto che appartiene a una famiglia di oltre 6000 specie ed è presente in tutto il mondo. In Europa si trovano in prevalenza la varietà di Septepuntata, il coleottero rosso, lungo circa 0,5 cm, con sette puntini neri sulle ali che conosciamo tutti e che mette tanta allegria a grandi e piccini. Per noi umani la coccinella è del tutto innocua, quasi buffa ma dietro a quell'aspetto di innocenza, in realtà si nasconde un grande predatore capace di mangiare fino a 100 altri piccoli insetti al giorno! E' proprio per questa sua incredibile voracità, soprattutto di afidi, che la coccinella è divenuta un grande amico dell'essere umano da tempi remotissimi. L'alleanza tra questi “animaletti” e l'essere umano è a dir poco perfetta: loro mangiano i temuti parassiti delle nostre piante ma, al contempo, lasciano intatti e in salute i nostri fiori e raccolti. Prima dell'avvento dei pesticidi chimici, orti e frutteti venivano letteralmente salvati prevalentemente da questo colorato coleottero e non è un a caso quindi se le coccinelle sono uno tra i simboli di buona fortuna più emblematici. Infatti, già gli antichissimi culti agricoli mediterranei e scandinavi associavano questo insetto alla fertilità e alla Madre Terra per via della esponenziale capacità di prolificare: basti pensare che una coppia di coccinelle si riproduce più volte all'anno, depositando oltre 200 uova alla volta. Nei secoli di carestia dell'Europa Medievale, quando il Cristianesimo soppiantò il paganesimo, la coccinella venne identificata niente meno con la Vergine Maria. Complice forse anche il suo “mantello rosso” e i suoi sette puntini neri corrispondenti alle 7 gioie e ai 7 dolori della Vergine, la stretta connessione tra la Madonna e l'insetto in questione è rivelata anche dai termini utilizzati tutt'ora in molte lingue europee ed espressioni dialettali. (vedi elenco in coda all'articolo) Quindi, perché non tentare di attirare nel proprio orto, giardino, o anche solo sul proprio balcone, questa piccola creatura così utile e carica di messaggi positivi? Innanzitutto però per “invitare” le coccinelle dovremmo offrir loro un ambiente accattivante: quindi liberiamoci il prima possibile di ogni antiparassitario chimico. Le coccinelle, come le api e le farfalle, amano poi la biodiversità e gradiscono soggiornare tra un mix di erbe aromatiche, fiori e ortaggi.

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Gli esperti dicono che apprezzano moltissimo cavolfiori, broccoli, calendole e timo ma anche erbe spontanee come tarassaco e ortiche possono fare al caso nostro. Se l'ambiente attorno a noi è stato pesantemente inquinato da sostanze chimiche per molti anni, potremmo avere la necessità di “re-introdurle” noi stessi, acquistando delle specifiche confezioni in commercio disponibili anche via internet. Nelle confezioni, le coccinelle arriveranno sotto forma di uova ma nel giro di 3 o 4 settimane avremo la soddisfazione di vederle diventare dapprima larve, poi pupe e infine adulti. Ovviamente, se da noi non troveranno abbastanza da mangiare voleranno via quasi subito, sbattendo le loro ali anche 85 volte al secondo... Ma sarà comunque anche per noi un bel test di verifica sulla reale salute del nostro “angolo verde” o un bella esperienza scientifica ed educativa da far provare agli alunni di una scuola. In ogni modo, non affezioniamoci troppo ad una singola coccinella, se mai la riuscissimo anche a distinguere tra le altre: la sua vita media è di 1, massimo 2 anni. D'inverno poi tutte le coccinelle sopravvissute ai lunghi mesi caldi spariranno e andranno in gruppetti sotto qualche sasso, nell'incavo di un muro o di un pezzo di legno per ripararsi dal freddo. Ma abbiate fede! Se l'ambiente che gli offriamo è biologicamente sano e variegato torneranno tra noi a primavera, cariche di tanta nuova fortuna e allegria.

Il termine “ coccinella” in diverse lingue europee e in alcuni dialetti italiani

Marienkäfer: Scarabeo di Maria in Germania - Ladybug: Scarabeo di (Nostra) Signora nel Regno Unito e USA Bubamara: Scarabeo di Maria in Croazia - Mariehøne: Gallina di Maria in Danimarca Madonna: Piccola creatura della nostra cara signora in Olanda - Bete de la Vierge: La creatura della Vergine in Francia Frauenkäferlein: Scarabeo della Madonna– in Boemia - Jungfru Maria Nyckelpiga: Domestica chiave della Vergine Maria in Svezia Mariolina (Emilia Romagna), Maria-Vola (Piemonte, Veneto), Maria (Veneto), Jaddenedde de la Madonne (Puglia), Mariolla (Sardegna) ecc. ecc...

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