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Girovagando: tre mesi in Antartide
Girovagando
di Giampaolo Rizzonelli
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Tre mesi in Antartide e ritorno in “pandemia”
Nostra Intervista a Riccardo Benetti
In questo numero la nostra rubrica meteo andrà oltre i confini locali e oltre le consuete statistiche, parleremo di uno dei posti più inospitali, freddi e al tempo stesso affascinanti del nostro Pianeta, ovvero l’Antartide. Intervistiamo Riccardo Benetti, con molte conoscenze alle spalle in tema di meteorologia, climatologia, studio di microclimi, ma soprattutto con un’esperienza di tre mesi in una base in Antartide, la Mario Zucchelli, una delle tante basi che svolgono ricerca scientifica come ben evidenziate in fig. 1.
Fig. 1 - Antartide, le basi sul continente
Riccardo raccontaci dei preparativi per poter accedere a questo programma, che test hai dovuto eseguire e che programma di preparazione hai effettuato?
E’ stato un inter molto lungo, durato circa 10 mesi prima di poter partire per il continente bianco. Prima un colloquio telefonico, poi uno di persona a Roma, le visite mediche al centro di medicina aerospaziale di Milano, poi due settimane di addestramento suddivise tra l’Appennino Emiliano e il Passo del Piccolo San Bernardo ad una quota di 2300m e infine un’ultima visita medica a Roma poco prima della partenza. L’addestramento consisteva in prove di primo soccorso e scenari incidentali, arrampicata, galleggiamento in acqua con tute stagne, spegnimento e attraversamento fuochi, orientamento al buio, allestimento di un campo remoto, e la “magnifica” cordata sul ghiacciaio del Monte Bianco.
E il viaggio andato il viaggio dall’Italia all’Antartide?
Il viaggio è stato indimenticabile, è durato quasi tre giorni complessivi con circa 32 ore di aereo. Dall’Italia ho volato a Dubai e da qui a Auckland, in Nuova Zelanda, passando da Bali in Indonesia, poi un volo interno per l’Isola del Sud (NZ). Dopo una notte di riposo il volo militare di 6h gestito dal governo degli Stati Uniti ci ha portato alla base Americana Antartica ‘’McMurdo’’ e infine un piccolo aereo da 12 posti ci ha portato alla nostra cara base italiana ‘Mario Zucchelli Station. (Fig. 2).
Cosa ti ha colpito di più appena arrivato in Antartide?
Troppo scontato rispondere il freddo, la prima cosa che mi ha colpito è stato quando hanno aperto il portellone dell’aereo (l’aeromobile era senza finestrini), il bianco era ovunque, ed era accecante. Tutto quello che mi circondava era bianco, un deserto, e in lontananza le montagne che sbucavano dalle nuvole, sembrava così irreale.
Fig. 4 - Pinguini in Antartide
Girovagando
Ci parli delle tue mansioni alla base?
In quanto il gruppo della spedizione era formato solo da 14 persone, le mansioni erano molteplici, mi occupavo di piccola manutenzione, igiene, gestivo un piccolo magazzino interno, dei container esterni e infine mi dedicavo attentamente alle previsioni meteorologiche.
Riccardo: il tempo meteorologico come era alla base? Raccontaci di qualche episodio “meteo” che ti ha particolarmente colpito
Il tempo meteorologico era perlopiù stabile, ma con l’arrivo dell’autunno (le stagioni sono inverse nell’emisfero australe rispetto alle nostre) non sono mancate varie irruzioni fredde e violente. La prima metà di febbraio (fine estate) le temperature si aggiravano tra i -5/-8 e gli 0 gradi, già verso la seconda metà del mese le prime irruzioni fredde dal Plateau ci hanno portato a -15, il mese di marzo è stato stabile tra i -15 e i -20 con un’altra violenta incursione che ha portato la temperatura a scendere fino a -30. Ricordo le notti dove il vento raggiungeva anche i 180kmh, la base tremava e dormire non era così facile ma è stato fantastico (Fig. 3).
Sicuramente avrai visto i pinguini. E c’erano altri animali?
I curiosi pinguini Adelia erano i nostri vicini di stanza, erano a pochi metri dalle nostre camere sparsi qua e là, non grandi come i pinguini imperatore ma molto simpatici, le foche, molto vicine anche loro, stavano tutto il giorno a prendere il sole e ogni tanto si concedevano un bagno, infine vi erano gli Skua, fastidiosissimi predatori simili ai gabbiani ma molto più grandi, sono stato attaccato più volte da loro, mi sono dovuto fingere un uccello anche io per difendermi! (Fig. 4)
Riccardo: è vero che l’acqua del mare quando si ghiaccia non contiene sale?
L’acqua dell’Oceano Meridionale per via della sua salinità inizia a ghiacciare ad una temperatura di circa -2°C, il processo di congelamento porta ad una formazione di un reticolo orizzontale di ghiaccio che espelle man mano tutto il sale rilasciandolo in acqua.
Raccontaci di quando eravate nella base ed avete visto arrivare una persona con il giubbotto di salvataggio
Durante una cena un collega è entrato in sala urlando di aver visto qualcuno aggirarsi tra i container, lì per lì nessuno gli ha creduto, anzi, risate a volontà, ma invece effettivamente era il comandante di una piccola nave da crociera i che stava circumnavigando l’Antartide, voleva far vedere ai suoi passeggeri la nostra base, e così è stato, a man mano con le scialuppe i turisti sono scesi e hanno fatto un ‘’giro turistico esterno’’.
Voi eravate gli unici al Mondo in quel periodo ad essere in una zona “Covid free”, come è stato il viaggio di rientro in piena pandemia?
Essere nel posto più remoto al mondo dove nessuno poteva raggiungerci, e le nostre famiglie a casa in quella situazione ci ha fatto stare molto in pensiero, il rientro è stato a bordo di una rompighiaccio coreana (unica possibile via