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In giro per il mondo: il paradosso culturale

di Katia Cont

Il paradosso culturale

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Rinchiusi in casa ma, di fatto, in giro per il mondo…anche se solo virtualmente. Ecco a voi la mostra di “Frida Kahlo” a portata di divano, il “Museo Egizio” di Torino, il Louvre di Parigi, e perché non fare un salto all’interno del “Metropolitan Museum” di New York? E poi ancora le “Gallerie degli Uffizi” a Firenze, il “Van Gogh Museum” ad Amsterdam, ed ecco che in poche ore abbiamo compiuto il giro del mondo sul tappeto volante dell’etere di casa nostra.

In questi giorni difficili per chiunque, il mondo culturale si è subito aperto a tutti indistin tamente, come un salvagente, come se volesse correre ad allietare le diffi cili e cupe giornate del periodo. Non è passato un giorno in cui l’of ferta non venisse ampliata: i bambini hanno potuto accedere a tutti gli audio libri messi a disposizione dalle biblioteche online, e sono persino tornati ad ascoltare le favole, proprio come si faceva una volta. Gli amanti del teatro hanno potuto rivedere spettacoli che difficilmente avreb bero rivisto nella programmazione della propria città, mentre gli appas sionati della danza hanno goduto delle movenze di alcuni fra i migliori étoile mondiali grazie alla messa in onda dei balletti da parte del “Teatro alla Scala” di Milano sull’emittente televisiva Rai 5. La percezione della gente è cam biata: «Quanta cultura!», «Quante proposte!», «Non mi ero mai reso conto di tutte queste possibilità», hanno iniziato ad osservare in molti. Cinema, teatri, letture di gruppo, mu sei, gallerie d’arte, tutto con un clic del telecomando. Per uno dei settori più penalizzati è stato d’obbligo reinventarsi, e nonostante le critiche e le innumerevoli difficoltà, in molti hanno potuto scoprire o riscoprire il meraviglioso mondo dello spettacolo dal vivo e quello della conoscenza, concedendosi così una piccola “evasione”, una sana voglia di “uscire” e di abbandonare la spesso noiosa routine casalinga. Certo, era meglio non arrivasse il COVID-19 a ricordarcelo. Sarebbe ba stato aprire un giornale o consultare internet per scoprire una miriade di possibilità. Anche in quest’occasione, però, abbiamo dato per scontato troppe cose, dimenticandoci quello che tutto ciò potrà si gnificare nel prossimo futuro. Dopo questa esperienza, la prossima volta che entreremo in un teatro, forse riusciremo ad apprezzare la sensazione che trasmette e le emozioni che fa vivere. Quando invece visiteremo un museo in una grande città, non si tratterà solo di passeg giare per i corridoi di un edificio, ma capiremo l’importanza di poter osservare con i nostri occhi e a pochi centimetri dal proprio naso le opere più importanti della storia dell’arte mondiale. Quando un giorno, più in là, en treremo in un cinema, magari non penseremo soltanto ai popcorn, ma ne apprezzeremo l’impianto audio, la definizione dello schermo e l’impor tanza delle “basse”. Allora, forse, questo momento sarà servito…

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