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Altroconsumo risponde

Dalla parte del consumatore

Altroconsumo risponde

Il 22.09.2020 ho acquistato un prodotto al supermercato ma tornata a casa mi sono resa conto che era avariato. Ho quindi controllato la data di scadenza che indicava “da consumarsi preferibilmente entro il 20.09.2020”. Riportato il prodotto al negozio, la responsabile del supermercato si è scusata e mi ha dato un altro lotto non scaduto. Mi chiedo quindi se il supermercato poteva vendere quel prodotto.

L’indicazione della durabilità di un prodotto purtroppo non ha una posizione precisa in etichetta ma deve comunque essere riportata sulla confezione, e le diciture che possiamo trovare a riguardo sono diverse: 1. la vera e propria data di scadenza -riportata con la

dicitura”da consumare entro”.

Sta a indicare che, superata la data riportata, il prodotto non va effettivamente consumato perché potrebbe mettere a rischio la nostra salute; 2. il termine minimo di conser-

vazione indicato dalla dicitura

“da consumarsi preferibil-

mente entro”. Questa dicitura concede invece la possibilità di consumare il prodotto anche qualche giorno dopo (ad esempio, nel caso di una merendina) o anche qualche settimana dopo (ad esempio, nel caso della pasta

o del tonno in scatola), a seconda dei prodotti, avvalendosi di vista, olfatto, gusto per verificare se realmente è edibile. Queste diciture le troviamo in quasi tutti i generi alimentari ad eccezione di frutta e verdura fresca, vini, pane e pasticceria fresca, aceto, sale, zuccheri e gomme da masticare. Per gli alimenti che richiedono particolari modalità di conservazione, prima e dopo l’apertura della confezione, è obbligatorio precisarne i dettagli (come la temperatura) in frasi del tipo “conservare in frigorifero +4°C”. In questi casi spesso viene anche indicata una nuova durata del prodotto poiché, una volta aperta la confezione, non è più la scadenza indicata in etichetta a far fede. Per quanto riguarda la commercializzazione di prodotti alimentari confezionati, la Cassazione, anche in un’ottica di contrasto allo spreco alimentare, ha sancito che la vendita

Risponde il Prof. Marino Melissano di prodotti scaduti non soggetti a veloce deperimento non ha rilevanza penale e il commerciante può vendere il prodotto a suo rischio e pericolo. In quest’ottica, già da tempo, molti supermercati offrono prodotti vicini alla data di scadenza a prezzo ribassato. Infatti, in alcuni casi, dedicando a queste offerte spazi appositi. È sempre buona abitudine quando si acquista un prodotto verificare la data di scadenza. Nei casi nei quali ci si imbatta in un prodotto scaduto è sempre consigliabile far notare il fatto al rivenditore; in questo modo lo si aiuterà a porre in essere un comportamento corretto e tutelare l’incolumità dei consumatori. Ovviamente se la violazione della data di scadenza viene riscontrata su più prodotti o se addirittura lasciano perplessi le modalità di conservazione degli alimenti, è consigliabile presentare una segnalazione alle autorità competenti

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