Adolescenti tra dipendenze e libertà di Antonello Vanni - estratto

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Il volume fornisce brevi descrizioni delle situazioni di dipendenza più diffuse tra gli adolescenti, e propone le modalità e le strategie attraverso cui famiglia, scuola e contesti educativi possono svolgere un ruolo efficace nella prevenzione delle forme di assuefazione più comuni: tabacco, sostanze psicoattive (cannabis, ecstasy e alcune delle droghe sintetiche maggiormente utilizzate), alcool, psicofarmaci, cellulari, internet... Per ogni occasione, si suggerisce uno schema di analisi: indicazioni sulle statistiche relative al consumo, danni psicofisici per l’adolescente, contesti in cui sono presenti le condizioni e i fattori di rischio, esiti comportamentali provocati dalle diverse forme di dipendenza, identificazione dei fattori protettivi, esempi di prevenzione efficace e aggiornata svolta in altri Paesi, con utili consigli pratici facilmente realizzabili. In conclusione vengono segnalati i siti web con gli strumenti di informazione, di aggiornamento e di intervento pratico o didattico a scopo preventivo utilizzabili dal lettore.

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Adolescenti tra dipendenze e liberta

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A. VANNI

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ANTONELLO VANNI

Adolescenti \

tra dipendenze e liberta Manuale di prevenzione per genitori, educatori e insegnanti


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Antonello Vanni

ADOLESCENTI TRA DIPENDENZE E LIBERTĂ€ Manuale di prevenzione per genitori, educatori e insegnanti

SAN PAOLO


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Š EDIZIONI SAN PAOLO s.r.l., 2009 Piazza Soncino, 5 - 20092 Cinisello Balsamo (Milano) www.edizionisanpaolo.it Distribuzione: Diffusione San Paolo s.r.l. Corso Regina Margherita, 2 - 10153 Torino ISBN 978-88-215-6402-4


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Alle domande degli adolescenti che attendono una risposta seria da noi. Al pi첫 presto.


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Premessa

ADOLESCENTI AL BIVIO, MA NON PIÙ SOLI

Mestre, 20 maggio 2008, sette e mezzo del mattino: una studentessa, a causa di un malore, crolla davanti al portone della scuola, le amiche danno l’allarme e dopo pochi minuti arriva l’ambulanza che trasporta la giovane in ospedale. Secondo le testimonianze, al gruppo di ragazze che, chiacchierando e fumando, attendevano l’apertura dei cancelli della scuola, si sarebbe avvicinato un coetaneo per offrire, o vendere, uno spinello già confezionato: quattro tiri e la ragazzina è andata per terra per un collasso. Ricoverata poi all’Umberto I, la studentessa è stata tenuta sotto osservazione dai medici fino alle 14 del pomeriggio. Primo aspetto inquietante di questa vicenda: è accaduta davanti a una scuola media e tutti i protagonisti avevano al massimo 13 anni. Secondo: questa, forse, non è una storia eccezionale ma è una di quelle storie che possono accadere anche ai nostri figli, ogni giorno, davanti a qualsiasi scuola, o in una piazza, o in una discoteca. Non c’è però da stupirsi: secondo quanto riporta la Relazione al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze 2006, l’Italia è in Europa l’unico Paese, con Malta, che non si è ancora dotato dell’organico piano di lotta alle droghe quadrienna7


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le previsto dall’Unione europea. Intanto però il consumo delle diverse sostanze psicoattive, dall’alcol al tabacco, dalla cannabis alla cocaina, fino alle nuove forme di eroina, continua ad aumentare. Ancor meno rassicurante è il resoconto delle pagine dei giornali che, quotidianamente, descrivono la riscoperta da parte del mondo giovanile di droghe dimenticate, come alcuni allucinogeni, o la continua sperimentazione di nuove droghe di sintesi di fronte alle quali l’ecstasy sembra una sostanza ormai superata, pur continuando a uccidere anche ragazzi giovanissimi. Intanto i prezzi di tutte queste sostanze, a parte quello delle sigarette, scendono favorendo l’accostamento dei più giovani alle droghe: oggi, con soli 10 euro, gli adolescenti possono comprarsi un grammo di amfetamina da sciogliere in una bevanda, assicurando una serata “diversa” ad almeno tre persone. Ma non basta: anche Internet, in cui i ragazzi passano una quantità di tempo smodata, rappresenta una nuova fonte di pericolo: in sé, in quanto rischia spesso di diventare, a fianco di altri media come il cellulare o i videogame, motivo di dipendenza; e per i contenuti che presenta: basti pensare, e lo vedremo, che se un adolescente cerca informazioni obiettive sulla marijuana con un motore di ricerca è abbastanza improbabile che giunga facilmente a contenuti finalizzati alla salvaguardia della sua salute, mentre trova facilmente siti che rassicurano sulla non pericolosità di questa droga. A meno che il giovane in questione non sia guidato in questa sua ricerca da figure preparate dal punto di vista educativo, capaci di orientarlo correttamente in queste attività specifiche così come, più in generale, nei processi di esplorazione della realtà che caratterizzano l’adolescenza. Ma è proprio questo il punto: ogni esplorazione è fatta di andate e ritorni, di sentieri più o meno battuti o rischiosi, e soprattutto di bivi, di fronte ai quali si è costretti a fare una scelta. Oggi, il percorso di vita degli adolescenti è continua8


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mente, e da più parti, assediato dalla spinta verso il consumo (di modelli di comportamento, di prodotti, di diversi servizi, di sostanze e alcol…), sulla base del quale si realizzano guadagni multimilionari da parte di alcune persone. Molte di queste proposte, cui gli adolescenti devono rispondere facendo una scelta, rappresentano una minaccia tremenda: quella di danneggiare gravemente la loro integrità psicofisica, di trascinarli nell’abuso e nella dipendenza, di minare seriamente il loro percorso di vita, producendo inoltre gravi costi umani, economici e sociali per l’intera comunità. La vittoria di queste forze, dietro le quali si muove un sistema dotato di enormi competenze e interessi, è e sarà inevitabile fino a quando la nostra società continuerà, come ha fatto in gran parte fino ad ora, a lasciare soli gli adolescenti di fronte a tali proposte. Eppure, e lo dimostreremo, lo sviluppo delle dipendenze può essere efficacemente contrastato: ad esempio è disponibile un eccezionale repertorio di strumenti di prevenzione offerto dall’Onu, così come esiste una preziosa quantità di protocolli e strategie che diversi Paesi occidentali, per proteggere i loro giovani, hanno sviluppato e poi valutato fino ad offrircene i risultati, invitandoci a seguire la stessa strada. E tutto questo è disponibile pubblicamente, gratuitamente, pronto per essere utilizzato. Con un’unica riserva: per ora, a parte pochi casi meritevoli, nessuno si è preoccupato di tradurre questo materiale in italiano e di divulgarlo con adeguate pubblicazioni, fatto che in parte determina una grave e deleteria assenza di informazione su questi temi a livello generale, nelle famiglie e nel mondo della scuola. Questo libro parte proprio da qui, dal senso di inadeguatezza rispetto alla sfida che la minaccia delle dipendenze impone: in primo luogo, e soprattutto, intendiamo perciò fornire strumenti utili per superare il vuoto di informazione e l’incapacità di progettare percorsi di prevenzione efficaci che carat9


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terizzano la nostra realtà educativa, in particolare per quanto riguarda l’ambito familiare e quello formativo e scolastico; in secondo luogo presenteremo un quadro aggiornato delle situazioni che maggiormente compromettono la salute psicofisica e la maturazione degli adolescenti allo scopo di rendere consapevoli di alcuni significativi aspetti della realtà giovanile, con i rischi e le minacce che la riguardano, tutti coloro che a vario titolo sono in contatto con i giovani di questa fascia di età. Concluderà il volume una sezione dedicata ai contatti utili per chi ha bisogno di aiuto, e alla sitografia, con i riferimenti in Internet agli strumenti di informazione, di aggiornamento e di indicazione pratica a scopo preventivo, utilizzabili ulteriormente dal lettore. La scelta del titolo Adolescenti tra dipendenze e libertà vuole richiamare, infine, la necessità (e in particolare sarà questo l’obiettivo di tutta la trattazione) di un ritorno responsabile e competente da parte degli adulti a fianco degli adolescenti, in una delicata fase dell’esistenza in cui la capacità di scelta dei propri percorsi, come a un bivio, può diventare decisiva per l’intero progetto di vita.

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PARTE PRIMA

SOSTANZE E NUOVE DIPENDENZE: IL RAPIMENTO DEI CERVELLI


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«COME POSSIAMO CAPIRE SE NOSTRO FIGLIO BEVE O SI DROGA?»

Nonostante tutti gli sforzi fatti per tenere nostro figlio o nostra figlia lontani dalla droga o dall’alcol, un giorno può venirci il sospetto che questa minaccia li abbia avvicinati. Che cosa fare, e quando? Nell’Introduzione alla Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia 2007, sulla scorta di prove scientifiche, si afferma che l’azione preventiva e di intervento contro la droga è tanto più efficace, e risolutiva, quanto più è anticipata la scoperta di un problema che può sfociare nella tossicodipendenza. I genitori possono svolgere in questo, e con rinnovata attenzione, un ruolo determinante. Ma come? Innanzitutto è opportuno diventare genitori informati su questi argomenti, impegnandosi personalmente a tal fine ed esigendo strumenti validi dai responsabili della nostra comunità. Non sottovalutare il consumo di sostanze legali (sigarette e alcol) o psicofarmaci che spesso rappresentano i fattori di rischio per l’accostamento ad altre droghe. Conoscere quali sono le più note sostanze illegali e i loro nomi, ricordando che ogni contesto giovanile spesso li modifica nel tempo sostituendoli con soprannomi e nomignoli più o meno diffusi. Approfondire, sulla base di ricerche aggiornate e autorevoli, la conoscenza dei rischi per la salute psicofisica connessi all’uso anche occasionale di tali droghe, ricordando che non esiste nessuna “droga leggera”. Se si utilizza Internet come risorsa informativa, fare molta attenzione alla scelta dei siti o delle pagine Web: non sempre sono aggiornati e spesso hanno carattere tendenzioso o banalizzante nonostante si presentino con un palinsesto da “enciclopedia”. Bisogna poi osservare i cambiamenti nel comportamento dei figli: benché molti tratti dell’atteggiamento dei giovani siano diffusi e tipici dell’ado13

INSERTO GENITORI

1 UN PADRE E UNA MADRE:


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lescenza, vanno con attenzione esaminati alcuni segnali indicanti che nella loro vita c’è qualcosa che non va. In particolare quelli che rivelano cambiamenti poco attesi: un peggioramento dell’andamento didattico e disciplinare a scuola, con assenze e ritardi poco giustificati, difficoltà di relazione con gli insegnanti e richieste ripetute di colloqui da parte di questi ultimi, inaspettati e frequenti esiti negativi nelle prove e bocciature, perdita di motivazione allo studio; intensificazione di richieste eccessive riguardanti la privacy, le proprie attività o i beni/oggetti posseduti; uso di incensi, profumi o deodoranti per nascondere l’odore di fumo o di altre sostanze; sottili cambiamenti nello stile di conversazione con gli amici (aumento di segretezza al telefono, utilizzo di codici privati o criptati); frequentazione di nuovi amici poco noti o nuove compagnie; variazioni nel modo di vestire, soprattutto se associato a particolari mode o se evidenzia simpatia/avvicinamento verso il mondo della droga o suoi protagonisti (braccialetti con la foglia di marijuana, magliette rappresentanti determinati musicisti, cappellini con il logo pubblicitario delle cartine…); aumento insolito nella richiesta di soldi o prestiti; presenza concreta di strumenti o accessori per consumo di droga (cartine, determinati tipi di pipe, filtri…); comparsa inusuale di prodotti inalabili (sniffabili) e accessori correlati (solventi, colle, lacche per capelli, smalti per unghie, alcuni prodotti per la pulizia domestica, alcuni tipi di sacchetti); presenza e uso di collirio per nascondere occhi rossi o pupille dilatate; aumento nell’uso di collutorio, caramelle e prodotti simili, utili a eliminare o nascondere l’odore di fumo o alcol; scomparsa o diminuzione inspiegabile, in casa, di determinati farmaci, in particolare psicofarmaci (antidepressivi, ansiolitici, neurolettici). Occorre poi considerare il profilo psichico, emotivo e relazionale dei figli: spesso l’uso di sostanze è associato a sbalzi di umo14


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re tra irritabilità e apatia, depressione ed eccitazione, scoppi di rabbia o ostilità; tendenza ripetuta a mentire, frugare negli oggetti personali altrui fino a rubare; rifiuto, nelle eventuali conversazioni sul tema, di riconoscere gli effetti nocivi delle droghe; tendenza a evitare vecchi amici o persone che potrebbero spingerli a confrontarsi con i loro cambiamenti di comportamento; tendenza a impedire ai genitori di conoscere i nuovi amici che frequentano; risposte elusive alle domande riguardanti i luoghi presso cui si recano; perdita di motivazione e interesse rispetto a precedenti abitudini o attività svolte (sport, studi artistici, utilizzo del tempo libero); isolamento dalla vita familiare o rifiuto della relazione con i compagni a scuola (che non di rado a loro volta emarginano il soggetto a causa dei suoi comportamenti); mancanza di ordine nella gestione degli oggetti riguardanti specifiche attività (soprattutto libri, quaderni, determinati documenti scolastici, come il libretto personale o i pagellini, che vanno inspiegabilmente perduti). Notare attentamente gli indizi fisici del corpo dell’adolescente: particolare sonnolenza e rallentamento fisico durante il giorno e alterazioni del ciclo sonno-veglia con difficoltà ad addormentarsi la notte; stati di iperattività, tremore e continua agitazione o nervosismo; incapacità continua di mantenere l’attenzione su ciò che si sta svolgendo; occhi rossi, pupille dilatate e cerchi intorno agli occhi; mancanza di cura del proprio aspetto e dell’igiene personale; espressione verbale o scritta confusa e poco logica; inspiegabile perdita o aumento di appetito; movimenti poco coordinati e particolare disattenzione nella guida del motorino; frequenti sintomi simili a quelli da raffreddamento o tosse cronica; perdita di peso.

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Promemoria: «Come posso capire?» Diventare genitori informati Osservare i cambiamenti di comportamento dei figli Considerare il loro profilo psichico, emotivo e relazionale Notare gli indizi fisici Anticipare, non posticipare, l’attenzione Approfondire con la sitografia: sezione “per genitori”

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Capitolo 1

LA PRIVAZIONE DELLA LIBERTÀ COMINCIA DAL CERVELLO

L’attenzione e il conseguente atteggiamento di tutti coloro che a diverso titolo si occupano dell’educazione degli adolescenti e sono interessati all’argomento “dipendenza” dovrebbero sempre più focalizzarsi e organizzarsi su un aspetto non ancora ben compreso: il modo in cui le sostanze attirano a sé i giovani, vincolandoli a forme di ulteriore consumo o abuso e conducendoli talvolta verso comportamenti strani o gravi patologie, è prima di tutto un fatto biologico. Le interpretazioni psicologiche o sociologiche restano un indispensabile strumento cui ricorrere, ma se si vuole capire maggiormente la realtà che si ha di fronte è opportuno che i genitori, gli insegnanti e gli educatori inizino a farsi un nuovo tipo di domande: che cosa succede concretamente nel cervello e nel corpo di un gruppo di adolescenti che si trovano al parco per bere dopo aver fatto acquisti nel vicino supermercato? Perché l’uso di certe sostanze può spingere i ragazzi a devastare una scuola? Quali sono i meccanismi concreti per cui una ragazza che inizia a fumare poi difficilmente riesce a smettere? Quali sono, sul lungo termine, le oggettive conseguenze fisiche e psichiche di un consumo che può arrivare a impedire la crescita globale di un giovane, annichilendo i progetti che i genitori avevano fatto per lui? 17


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Da alcuni anni le principali risposte a queste domande provengono dall’ambito delle neuroscienze che stanno studiando, a vari livelli e con diversi metodi di indagine, il sistema nervoso dell’uomo per comprenderne l’organizzazione e il funzionamento. Secondo queste scienze è chiaro il fatto che tutte le sostanze psicoattive aggrediscono l’essere umano privando della salute l’organo da cui dipende tutta la sua esistenza fisica e psichica: esse intossicano il cervello, modificandone il normale funzionamento dal punto di vista biochimico, distorcendo i processi di comunicazione tra i neuroni, provocando danni morfologici e cellulari, e inducendo meccanismi di tolleranza e dipendenza che possono condurre alla tossicodipendenza vera e propria. Poiché, poi, dal cervello dipende il modo in cui il soggetto interpreta e affronta la realtà, così come la forma che prendono i suoi pensieri, le sue emozioni e la sua volontà, è evidente che l’azione farmacologica delle sostanze produrrà alterazioni anche gravi nel comportamento e nel modo di relazionarsi con gli altri e con la vita. A queste evidenze si aggiunge una nuova consapevolezza: il cervello umano si trasforma e si evolve fino all’età di 20-21 anni. L’adolescenza, in particolare, è un’età in cui avvengono sostanziali mutamenti di tipo neurobiologico: muta il volume della massa cerebrale, avvengono processi di maturazione e selezione funzionale, aumentano l’integrazione e l’interconnessione tra aree, cambiano le relazioni e gli equilibri tra i diversi sistemi cerebrali da cui dipende il modo in cui l’adolescente si apre e si appassiona alla vita. Purtroppo però l’adolescenza è anche l’età in cui comincia, e raggiunge certi livelli, il consumo di sostanze: le droghe, che modificano le funzioni e invadono in modo nocivo le cellule, possono avere un effetto devastante sui delicati processi di maturazione del cervello, modificando lo sviluppo stesso dell’organo e lasciando nel loro passaggio danni irreversibili, interrompendo o deviando il 18


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percorso degli adolescenti verso la maturità e, in definitiva, la libertà. Le droghe imprigionano il cervello, e quindi l’essere umano: per questo la migliore strategia da attuare in ogni ambito educativo e per tutelare gli adolescenti su questi terreni è: prevenire l’uso di qualsiasi sostanza.

Una realtà diversa e un piacere artificiale a basso costo… Il trucco fondamentale con cui le sostanze adescano chi le prova è l’offerta del piacere. La proposta è quella di un piacere acquistabile con poco denaro, da utilizzare quando si vuole e soprattutto raggiungibile senza fatica o sacrificio. Come è possibile che le droghe vendano questo piacere? Il meccanismo va compreso perché è il cardine su cui ruota la dipendenza. Il cervello funziona mediante un sistema di comunicazione tra le sue cellule, i neuroni. I neuroni si inviano tra di loro messaggi grazie ad agenti chimici, detti neurotrasmettitori, che fanno da veicolo tra una cellula e l’altra. È in questo ambiente che agiscono, in vari modi, i principi attivi delle diverse sostanze: essi si sostituiscono ai neurotrasmettitori disturbando la comunicazione (come nel caso di marijuana o eroina), oppure determinano un’eccessiva produzione di neurotrasmettitori (amfetamina o cocaina) o ancora alterano il modo in cui il messaggio chimico viene ricevuto o elaborato dalle cellule. Indipendentemente dal tipo di azione esercitato dalle diverse sostanze il risultato però è lo stesso: le droghe si insinuano nel sistema di comunicazione del cervello e interferiscono nel modo in cui normalmente i neuroni inviano, ricevono ed elaborano l’informazione. Sotto questa azione tossica gran parte del sistema impazzisce e la relazione del soggetto con la realtà viene alterata. È molto importante saperlo: il ragazzo che abbiamo davanti non è più la stessa persona, e 19


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vede il mondo che ha intorno in un modo completamente distorto. Ma veniamo alla relazione tra uso di sostanze e piacere. Ogni volta che un essere umano nella sua vita incontra o fa qualcosa di importante per la sopravvivenza o l’esistenza (dagli stimoli primari come mangiare o bere fino a ciò che dà gioia come prendere un bel voto a scuola), nel cervello entra in funzione un neurotrasmettitore, la dopamina, che accende un sistema di comunicazione detto “della gratificazione o ricompensa”. L’attivazione di questo sistema fa vivere al soggetto una sensazione di euforia, appagamento o benessere tale che, da quel momento, il cervello umano memorizza l’esperienza vissuta, ricordandola come fonte di piacere, e spingendo, anche inconsciamente, la persona a ripeterla. Da questo sistema dipendono la motivazione, il desiderio di svolgere determinate azioni o di assumere certi comportamenti, perciò si tratta di un meccanismo fondamentale, alla base dell’interesse per la vita e della tensione verso la realtà. L’inganno operato da tutte le sostanze sta nel fatto che, in modo diretto o indiretto, esse sanno attivare gli stessi circuiti: i principi attivi delle droghe stimolano il sistema della gratificazione e non solo determinano la produzione di dopamina, ma ne causano una vera cascata, spesso mantenuta in circolo più a lungo da meccanismi collaterali. Un esempio: tutte le sostanze determinano un livello di dopamina da 2 a 10 volte superiore al normale. Altro esempio: se un buon cibo aumenta il tasso di dopamina del 45%, amfetamine e cocaina lo aumentano del 500% (Organizzazione Mondiale della Sanità). L’intensità del benessere provato non è però l’unico motivo che spinge il soggetto a usare la sostanza: anche il fatto di ottenerlo subito, quando lo si decide, comprandoselo e con sensazioni che spesso durano più a lungo di quelle naturali sono fattori che spingono fortemente la persona a ripetere l’espe20


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rienza. Se si pensa, ora, che tutto questo accade nel cervello anche con il consumo di tabacco, risulta forse più comprensibile l’indifferenza con cui gli studenti escono a fumare durante la ricreazione, passando davanti a un cartellone, affisso a scuola, indicante i gravi danni provocati dalle sigarette.

…ma con conseguenze negative Il cervello non rimane indifferente alle sollecitazioni provocate dal consumo di sostanze: di fronte all’aumento nei livelli dei neurotrasmettitori, o all’alterazione nei meccanismi di comunicazione, cerca di adattarsi. Per esempio, per non essere travolto dall’eccessiva presenza di dopamina riduce il numero di centri di ricezione, oppure, dato che di dopamina ne arriva già in abbondanza per cause esterne, abbassa la produzione naturale di questo trasmettitore. In tutti i casi il risultato di questo adattamento è che l’azione della dopamina nell’attivare i circuiti del piacere viene ridotta: la sensazione di benessere cala e il soggetto si sente stanco, depresso, non interessato alla vita, incapace di provare motivazione verso ciò che prima lo attirava. L’unico modo per stare meglio è riportare alti i livelli di dopamina: dato però che il cervello si è adattato al precedente tipo di consumo, bisogna ricorrere a una maggiore quantità di sostanza, capace di rispondere alle nuove necessità. Ma a ciò seguiranno un nuovo adattamento del cervello e un ulteriore incremento nell’uso… Questo circolo vizioso, che imbriglia il soggetto in una rete di consumo da cui è molto difficile poi uscire, porta con sé conseguenze negative che possono essere molto pericolose, soprattutto nell’adolescente. Innanzitutto la continua esposizione alle droghe influisce sul modo in cui il cervello guida i comportamenti verso le so21


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stanze stesse: il capolinea si ha quando la persona non ha più controllo su di sé, la sua volontà è privata della facoltà di decidere, e il soggetto riceve forti impulsi a consumare la sostanza nel tempo, nonostante l’evidenza dei danni subiti. Fatto che vale soprattutto se si inizia precocemente: una ricerca dell’Università di Dresda, effettuata su oltre 3.000 giovani osservati a partire dai 14 anni, ha evidenziato che l’incontro con la cannabis in adolescenza e il suo uso continuato a questa età portano all’abuso e a una dipendenza che si protrae senza variazioni almeno fino ai 34 anni (dalla rivista scientifica “Addiction”, marzo 2008). In secondo luogo l’azione tossica delle droghe provoca profondi cambiamenti e malformazioni a livello delle cellule neuronali, delle strutture e delle funzioni del cervello, compromettendo in modo irreversibile il funzionamento di questo organo. Ad esempio l’ecstasy può recare danno cronico ad alcuni tipi di neuroni causando riduzione delle capacità mentali, mentre l’abuso di alcol danneggia seriamente le aree da cui dipende la capacità di pensare, imparare, memorizzare e decidere. Infine l’attrazione, prodotta chimicamente dalle droghe, e la loro capacità di trascinare i giovani in un gioco che imprigiona li conducono lontano dal sentiero tracciato per la loro vita: affascinati da queste sollecitazioni artificiali, che spesso si accompagnano a modelli di identificazione e a una presunta cultura di appartenenza, gli adolescenti perdono interesse nello studio o nel lavoro, nelle attività e nelle relazioni che prima coltivavano, appaiono demotivati verso quanto offerto dalla famiglia o dalla scuola, non seguono più chi li vuole educare, anzi se è possibile tengono alla larga, con bugie o in modo duro, chi vuole aiutarli.

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Premessa: adolescenti al bivio, ma non più soli

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PARTE PRIMA SOSTANZE E NUOVE DIPENDENZE: IL RAPIMENTO DEI CERVELLI Inserto Genitori Un padre e una madre: «Come possiamo capire se nostro figlio beve o si droga?» 11. La privazione della libertà comincia dal cervello Una realtà diversa e un piacere artificiale a basso costo… …ma con conseguenze negative …conseguenze da conoscere meglio

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Inserto Genitori Una madre: «Ho il sospetto che mio figlio usi qualche droga. Che cosa fare?»

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12. Gli adolescenti e le sigarette Perché la nicotina conquista i giovani

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Perché una sigaretta tira l’altra Difficilissimo farne a meno se si inizia presto

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Un problema per le prossime generazioni Prevenire l’uso di tabacco Quando i compagni ti spengono la sigaretta

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Inserto Genitori Una madre: «Di fronte a questo problema mi sento sola e disorientata»

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13. Lo spinello: un pericolo ancora sconosciuto La droga più diffusa tra gli adolescenti Cosa vuoi che faccia uno spinello!

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Inserto Genitori Un padre: «A chi possiamo rivolgerci ora per chiedere aiuto?»

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Inserto Genitori Un padre: «Cannabis: vorrei mettere mio figlio in guardia. Ma se scopre che la fumavo anch’io?» »

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Inserto Genitori Un padre: «È troppo difficile parlare con i miei figli di questi argomenti»

Studenti persi per strada Alla ricerca dei bulli e dei vandali Giovani, cannabis e passione per la vita

14. Giovani in un mondo artificiale: dagli psicofarmaci all’ecstasy Psicofarmaci: tra ansia, dolore e disattenzione dei genitori Amfetamine e stimoli sintetici: dalle discoteche alle aule scolastiche 310

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Inserto Genitori e Insegnanti «Il ragazzo dice che va tutto bene. Possiamo fidarci?»

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15. Adolescenti e alcol: un’associazione a rischio Etanolo: un estraneo tossico nel corpo umano Un organismo impreparato e più vulnerabile all’alcol Quando le ragazze bevono Energy drinks e alcopops: sono pericolosi? Alcol e adulti troppo disattenti: la prevenzione

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Inserto Educatori che rispondono agli adolescenti «Uno dei miei genitori beve troppo, io soffro e non so che cosa fare. Paola»

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16. Le “nuove dipendenze”: tra Internet e cellulari Cronache dal mondo digitale Una dipendenza senza sostanza

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Inserto Genitori «Padri, spegnete gli aggeggi elettronici! E “connettetevi” con la vostra famiglia»

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Inalanti: la droga dei più piccoli e dei poveri Ecstasy: come perdere la realtà

Tra pc e cellulari: poi vanno male a scuola Soli davanti allo schermo Educarli all’uso del cellulare Come moderare l’uso dei videogames Strategie contro la dipendenza e i rischi di Internet Inserto Insegnanti Un docente di Informatica: «Internet può veramente spingere gli adolescenti verso la droga?»

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PARTE SECONDA COME CRESCERE FIGLI SANI NELLA FAMIGLIA E NELLA SCUOLA 17. Contrastare la dipendenza prima che si sviluppi: la prevenzione pag. Prevenire l’uso di droga tra gli adolescenti: i principi guida dell’azione » L’importanza dei fattori di rischio e dei fattori protettivi » La famiglia protagonista della prevenzione » La scuola come luogo privilegiato per la prevenzione »

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Inserto Insegnanti di Educazione Fisica e Allenatori Un allenatore: «Posso essere utile nella prevenzione del consumo di droga tra gli adolescenti?»

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Una prevenzione rivolta a tutta la comunità Consigli per svolgere concretamente i programmi di prevenzione

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18. I fattori di rischio e i fattori protettivi: un approfondimento strategico Il sentiero del rischio I fattori protettivi e di rischio individuali I fattori protettivi e di rischio presenti nella famiglia

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Inserto Genitori «Padri e madri: sapevate che l’estate è un momento di rischio?»

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I fattori protettivi e di rischio nella scuola e nel contesto sociale Come e quando si sviluppa l’abuso di sostanze? 19. In famiglia: come crescere figli sani e lontani dalle droghe 312


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Nuove sfide? Nuove risposte… con un po’ di fiducia e ottimismo pag. Entra davvero in sintonia con la vita dei tuoi figli » Stabilisci regole, aspettative e conseguenze » Sii presente con un buon monitoraggio » Inserto Genitori «Padri: da settembre a fianco dei figli nella scuola»

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10. A scuola: favorire un ambiente sano ed educare adolescenti sereni

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Inserto Insegnanti Un docente: «A volte vedo strani oggetti in mano agli studenti»

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Monitorare nei momenti più a rischio Il monitoraggio nella comunità: estendere la rete oltre la famiglia Inserto Genitori «Che fare se si è genitori soli o separati?» Rispetta i tuoi figli e insegna loro a rispettarsi Essere buoni modelli: un principio fondamentale nella prevenzione Programmare la salute: un calendario per proteggere i figli

Qual è il ruolo della scuola in questo campo? Un ambiente accogliente, sicuro e sano Inserto Insegnanti e Allenatori «Uno dei nostri ragazzi fa uso di droghe, forse in ambiente scolastico» Come progettare la prevenzione nella scuola

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Un problema per la scuola: come coinvolgere i genitori? Anche un solo insegnante può fare la differenza Inserto Educatori che rispondono agli adolescenti «Uno dei miei amici usa droghe. Vorrei aiutarlo, ma non so… Fabio»

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PARTE TERZA COME INFORMARSI PER COMBATTERE LE DIPENDENZE 11. Le risorse informative a livello mondiale L’Onu, le droghe e il nostro Paese WDR 2008: una fotografia planetaria Fotografia di un treno perso: il “caso cannabis” in Italia OMS: il vero problema è la salute mentale delle persone, non le etichette Tre istituti utili da tenere sott’occhio 12. Le risorse informative a livello europeo La lente dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze L’Italia e la Relazione annuale europea del 2007 Droghe: come la pensano i giovani europei? 2013: appuntamento decisivo con l’Europa 13. Le risorse informative disponibili in Italia La Relazione annuale sullo stato delle tossicodipendenze in Italia L’Istituto Superiore di Sanità: alcol, fumo e guida pericolosa Dronet: il Network Nazionale sulle dipendenze 314


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14. Cosa funziona davvero nella prevenzione: un’esperienza riuscita pag. Dal fondo si può risalire, con ottimi risultati » No al silenzio: le campagne mediatiche funzionano » La prevenzione riesce se è un lavoro di squadra »

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Inserto Educatori Un parroco: «Vorrei difendere meglio i ragazzi del quartiere dalla droga»

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I test antidroga: un’opportunità che funziona e crea dibattito Screening diagnostico e intervento breve: utili anche con gli adolescenti? Contatti utili Sitografia: come approfondire e aggiornarsi Ringraziamenti

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