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ALESSANDRO AMAPANI
Nostra Signora, prega per noi! IL ROSARIO DI LOURDES
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A Mariarita, per il suo amore e servizio, alle piscine di Lourdes!
In copertina: Foto - Grotta dell’Immacolata, Lourdes. Il ritornello del canto, O Notre-Dame du Rosaire (nouveau), è tratto dallo spartito Avec Bernadette prier le chapelet, Lourdes chants 2012, NDL Editions. Grafica e impaginazione: Giacomo Travisani - Bisceglie (BT)
© EDIZIONI SAN PAOLO s.r.l., 2016 Piazza Soncino, 5 - 20092 Cinisello Balsamo (Milano) www.edizionisanpaolo.it Distribuzione: Diffusione San Paolo s.r.l. Piazza Soncino, 5 - 20092 Cinisello Balsamo (Milano) ISBN 978-88-215-9891-3
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PRESENTAZIONE
PRESENTAZIONE Il Rosario è la preghiera della Chiesa che, per espressa volontà di molti Papi, racchiude in sé i misteri più profondi della vita di Cristo. A Lourdes, come in ogni parte dell’umanità, costituisce la più comune forma di preghiera, quella della gente semplice. La Signora parlava a santa Bernardette nell’unica lingua che questa conosceva: il dialetto, proprio come nella sua preghiera abituale, quella recitata in casa, la sera, con tutta la famiglia. Questa preghiera era stata così formulata nel Medioevo con san Bernardo e san Domenico. La preghiera del Rosario permette di contemplare tutti gli avvenimenti della vita di Gesù, anche quelli che più fanno soffrire, con gli occhi della Madre di Dio e, grazie a lei, con la forza dello Spirito Santo, incoraggia l’orante a credere sempre di più che la preghiera è la sola cosa necessaria per alimentare la vita di fede. È ciò che santa Bernardette ha vissuto sgranando la sua corona in quella mattina dell’11 febbraio 1858 e nei giorni seguenti, durante i suoi incontri con l’Immacolata. Il Rosario, costituito da diverse decine, non è solo un’opzione o una preghiera secondaria, ma un mezzo quotidiano e permanente per rimanere in comunione con i Santi. San Giovanni Paolo II vi ha dedicato una Lette-
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PRESENTAZIONE
ra Apostolica nel 2002, Rosarium Virginis Mariae, per mostrarne tutto il suo valore, indicando dei suggerimenti per una buona ed efficace recita del Rosario. L’auspicio di questo strumento liturgico è che ciascuno, personalmente o in comunità, riprenda il Rosario tra le mani, nell’ambito della vita quotidiana, per riconfermare il proprio “sì” al Signore, insieme a Maria, e di porsi al suo seguito per diventare portatori di luce là dove ci sono le tenebre della malattia, della sofferenza e di ogni forma di male.
Don Alessandro Amapani
Parroco, Teologo pastoralista, curatore degli strumenti liturgico-pastorali del Gruppo Editoriale San Paolo
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PREGHIERA DELL’ANGELUS
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PREGHIERA DELL’ANGELUS
Ogni recita del Rosario può cominciare facendo memoria del mistero dell’Incarnazione.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. L’Angelo del Signore portò l’annuncio a Maria. Ed ella concepì per opera dello Spirito Santo. Ave Maria, piena di grazia... Eccomi sono la serva del Signore. Avvenga in me secondo la Tua parola. Ave Maria, piena di grazia... E il Verbo si fece carne. E venne ad abitare in mezzo a noi. Ave Maria, piena di grazia... Prega per noi, santa Madre di Dio. Perché siamo resi degni delle promesse di Cristo. Preghiamo. Infondi nel nostro spirito la tua grazia, o Padre, tu che, all’annuncio dell’Angelo, ci hai rivelato l’incarnazione del tuo Figlio, per la sua passione e la sua croce guidaci alla gloria della risurrezione. Per Cristo nostro Signore. Amen. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo... Angelo di Dio, che sei il mio custode... L’eterno riposo, dona loro, o Signore...
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I MISTERI DELLA GIOIA
I MISTERI DELLA GIOIA Dalla Lettera Apostolica di san Giovanni Paolo II Rosarium Virginis Mariae, 16 ottobre 2002. 20. «Il primo ciclo, quello dei “misteri gaudiosi”, è effettivamente caratterizzato dalla gioia che irradia dall’evento dell’Incarnazione. Ciò è evidente fin dall’Annunciazione, dove il saluto di Gabriele alla Vergine di Nazareth si riallaccia all’invito alla gioia messianica: “Rallegrati, Maria”. A questo annuncio approda tutta la storia della salvezza, anzi, in certo modo, la storia stessa del mondo. Se infatti il disegno del Padre è di ricapitolare in Cristo tutte le cose (cfr. Ef 1,10), è l’intero universo che in qualche modo è raggiunto dal divino favore con cui il Padre si china su Maria per renderla Madre del suo Figlio. A sua volta, tutta l’umanità è come racchiusa nel fiat con cui Ella prontamente corrisponde alla volontà di Dio. All’insegna dell’esultanza è poi la scena dell’incontro con Elisabetta, dove la voce stessa di Maria e la presenza di Cristo nel suo grembo fanno “sussultare di gioia” Giovanni (cfr. Lc 1,44). Soffusa di letizia è la scena di Betlemme, in cui la nascita del Bimbo divino, il Salvatore del mondo, è cantata dagli angeli e annunciata ai pastori proprio come “una grande gioia” (Lc 2,10).
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