8 minute read
Il lavaggio nasale: prevenzione e trattamento delle infezioni delle prime vie aeree - Giovanni Farello, Federica Patrizi
ALTE VIE RESPIRATORIE Il lavaggio nasale: prevenzione e trattamento delle infezioni delle prime vie aeree
Giovanni Farello, Federica Patrizi Clinica Pediatrica – Dipartimento di Medicina Clinica, Sanità Pubblica, Scienze della Vita e dell’Ambiente, Università degli Studi de L’Aquila Coppito – L’Aquila.
Possiamo immaginare le cavità nasali come una porta attraverso la quale entra dall’ambiente esterno nel nostro organismo non solo l’ossigeno, indispensabile per mantenere una corretta funzione respiratoria, ma anche una serie di contaminanti quali allergeni, virus, batteri ed altre particelle sospese nell’aria.
Polmoni
Naso Bocca
Diaframma Al fine di evitare l’ingresso di questi contaminanti, le mucose delle cavità nasali sono fornite di strutture ciliari in grado di promuoverne l’espulsione. Dal naso in giù, sono infatti presenti tanti piccoli ‘bastoncini’ (ciglia) che si muovono e battono dall’alto verso il basso per effettuare la puTrachea spiratorio anche dalle secrezioni che normalmente si accumulano e che vengono prodotte naturalmente dal nostro corpo. Questo meccanismo è reso molto meno efficace in occasione di infezioni delle vie aeree, quali riniti, rinofaringiti, sinusiti, decisamente più frequenti nei primi anni di vita, rispetto alle età successive, inoltre
Il vestibolo del naso è la prima “porta” del nostro sistema respiratorio. I sottili peluzzi presenti, le vibrisse, sono il primo filtro. l’aumento della velocità del flusso aereo e l’impossibilità del lattante di respirare con la bocca provocano da un lato un’importante secchezza delle mucose e dall’altro una maggiore produzione di muco, croste ed altri detriti cellulari, portando ad una ingravescente ostruzione delle vie aeree superiori. L’ostruzione delle vie aeree superiori si accompagna spesso – specie nel periodo notturno – a delle apnee che, provocando risvegli improvvisi, rendendo difficoltoso il fisiologico riposo notturno. È noto che la quasi totalità delle infezioni delle vie aeree è sostenuta da virus per i quali non è disponibile una terapia eziologica, ne deriva l’importanza di terapie sintomatiche che siano in grado di ripristinare una
corretta “clearance” muco–ciliare rilizia del naso e dell’apparato re-
Foto al microscopio di mucosa delle cavità nasali
Le infezioni delle prime vie aeree nell’adulto…
Rinosinusiti e sinusiti acute virali ➝ Le più frequenti Sintomi ➝ Ostruzione nasale, mal di testa, dolore a livello di naso, fronte ed occhi, aumento di muco Terapia ➝ Lavaggi nasali con soluzione salina, più volte al giorno, per rimuovere il muco e liberare le cavità nasali (decongestionanti e mucolitici possono causare “congestione di ritorno”, o assuefazione)
solvendo l’ostruzione delle vie aeree. A tale scopo, sin dagli anni ’90 si è sperimentato con successo l’uso di “irrigazioni nasali” con soluzioni isotoniche (quindi con concentrazione di sali uguali a quelle dei nostri fluidi corporei) al fine di lavare la mucosa naso-faringea. Numerosi lavori scientifici hanno confermato l’efficacia del lavaggio nasale con soluzione isotonica in età pediatrica poiché l’azione meccanica di detersione delle mucose (rimozione di secrezioni e croste dalle cavità nasali) non solo migliora la funzionalità muco–ciliare aumentando la frequenza del battito ciliare, ma è in grado di ridurre l’edema della mucosa ed il rilascio dei mediatori dell’infiammazione. Nel lattante o nel bambino sotto l’anno, sono indicate delle instillazioni, ovvero dei piccoli lavaggi con una soluzione normo-salina, mentre in bambini più grandicelli si può ricorrere a qualche arma un po’ più efficace come le docce nasali, indicate nei casi più resistenti in cui può essere necessaria una pulizia più aggressiva. I lavaggi, in ogni loro forma e con soluzioni naturali, non presentano dunque controindicazioni e, dopo un primo approccio con il pediatra, possono essere utilizzati tranquillamente dalla mamma in funzione dei sintomi delle banali infezioni, anche per lunghi periodi o più volte nel corso dell’inverno, perché non hanno effetti collaterali. Si è quindi concordi nel considerare l’uso delle soluzioni isotoniche quale efficace presidio nei confronti delle infezioni respiratorie delle alte vie aeree. Recentemente è stato proposto l’uso di soluzioni isotoniche non solo nelle condizioni acute, ma anche come prevenzione e igiene quotidiana in quelle condizioni di Upper Respiratory Tract Infection (infezioni delle alte vie respiratorie) che sono molto frequenti in età pediatrica e rappresentano un costo notevole per il S.S.N. oltre che una importante perdita di giorni lavorativi per i genitori. Le URTI sono causate da un insieme di fattori: precoce socializzazione, inalazione passiva di fumo ed altri inquinanti, elevato numero di conviventi e, dal punto di vista fisiopatologico si assiste ad una iniziale infiammazione della mucosa, quindi ad una congestione vascolare che dà luogo ad una ipersecrezione di muco e ad una diminuzione della funzione muco–ciliare e, anche se sono sostenute da agenti virali, si stima che oltre il 50% di tali condi-
Due sono gli studi attualmente presenti in letteratura: Slapak et al. nel 2008 che ha dimostrato un miglioramento significativo dei sintomi quali tosse, mal di gola, ostruzione nasale e rinorrea nel gruppo che utilizzava lavaggi nasali con acqua di mare isotonica, rispetto al gruppo che non aveva utilizzato i lavaggi; Varricchio et al. (2013) che ha messo a confronto due gruppi trattati rispettivamente con soluzione isotonica e soluzione isotonica salso solfata. In entrambi i gruppi si è avuto un miglioramento significativo della sintomatologia, con riduzione degli episodi di URTI, in misura maggiore nel gruppo trattato con soluzione isotonica salso solfata. Inoltre, secondo una più recente revisione della letteratura di King et al. (2015), l’irrigazione nasale con soluzione salina ha recato in bambini e adulti benefìci nell’alleviare i sintomi delle infezioni acute delle alte vie respiratorie (URTI).
zioni venga trattata – inutilmente
- con antibiotici. Per tale condizione è necessario predisporre interventi mirati ed efficaci e l’uso di lavaggi nasali con soluzione isotonica potrebbe rappresentare un valido ausilio.
CONCLUSIONI
A distanza di oltre 20 anni dalle prime sperimentazioni sull’uso dei
lavaggi nasali con soluzioni iso-
toniche, si è ormai concordi nell’affermare che tali presidi sono di
fondamentale importanza nella prevenzione e nel trattamento delle più frequenti patologie infiammatorie del distretto naso–faringeo sia negli episodi acuti, che nel trattamento cronico delle
forme più insidiose di sinusiti. La totale assenza di effetti collate-
rali, la facilità di impiego, il basso
costo, l’ottima aderenza alla cura e la documentata efficacia suggeriscono al Pediatra come all’Otorinolaringoiatra di consigliare la pratica
del lavaggio nasale con soluzione isotonica sia nelle forme acute, che in quelle croniche di riniti e fa-
ringiti. Inoltre l’uso dovrebbe es-
sere esteso alla quotidiana pulizia delle cavità nasali al fine di prevenire l’instaurarsi – specie nelle stagioni fredde – di infezioni dell’alto
tratto respiratorio.
Letture consigliate e sitografia 1. Slapack I, Skoupa J, Strnad P. et al. Efficacy of isotonic nasal wash (seawater) in the treatment and prevention of rhinitis in children. Arch. Otolaryngol. Head Neck Surg. 2008;134: 67-74. 2. Varricchio A, Giuliano M. et al. Salso-sulphide thermal water in the prevention of recurrent respiratory infections in children Int. J. Immunopathol. Pharmacol. 2013; 26(4):941-52. 3. Bastier PL, Lechot A, Bordenave L, et al. Nasal irrigation: From empiricism to evidence-based medicine. A review. Eur. Ann. Otorhinolaryngol. Head Neck Dis. 2015; 132(5):281-5. 4. https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/s/sinusite#cause 5. King D, Mitchell B, Williams CP, Spurling GK. Saline nasal irrigation for acute upper respiratory tract infections. Cochrane Database Syst. Rev. 2015 Apr 20;(4).
- PODCAST un fenomeno digitale in espansione
Ruben Cazzola 1 & Alessia Bisini 2 1 Dottore in Comunicazione, Media e Pubblicità, 2 Dottore in Lingue, Comunicazione e Media.
Che cos’è un podcast? Avrete letto spesso questa parola durante il lockdown a causa della pandemia da COVID-19. Se tale termine vi ha incuriosito, in questo articolo vi spieghiamo questo fenomeno digitale in continua espansione.
Un podcast non è altro che un file audio digitale, dai molteplici contenuti, distribuito attraverso Internet e fruibile su un computer o su un lettore MP3. Il termine “podcast” è la combinazione tra “pod” e “cast”, due particelle della lingua inglese che fanno riferimento alla natura tecnologica di questo strumento di comunicazione. “Cast” vuol dire letteralmente “spargere, diffondere” e il termine “pod”, in inglese “baccello”, fa riferimento al supporto fisico che ha innovato le modalità di distribuzione dell’audio digitale nell’ultimo decennio, ovvero l’iPod. Anzitutto un po’ di Storia: I podcast iniziano a diffondersi nei primi anni 2000 e vengono consacrati nel 2005 da Steve Jobs, che introduce una funzione specifica che consente di navigare e collezionare podcast all’interno di iTunes sul proprio iPod. Quindici anni dopo, crearne uno è diventato semplicissimo e alla portata di tutti, anche grazie all’avvento di numerose piattaforme di distribuzione pensate per la loro condivisione. I dati relativi alla situazione italiana parlano chiaro: Oltre 12 milioni di ascoltatori, +1.8 milioni nel 2019, +16% d'incremento sul 2018. Sulla base di una ricerca condotta da Nielsen 1 , azienda globale di misurazione e analisi dati, sono stati individuati tre profili di ascoltatori: • L'abitudinario: è quel tipo di persona che ama i
podcast e ne fa uso regolare, con una media che arriva fino a più ascolti a settimana. • L'ascoltatore seriale: non può farne a meno, tanto da ascoltarli almeno una volta al giorno.
Queste persone in genere li ascoltano ovunque siano: in compagnia o soli, sul tram o al lavoro, a casa o in palestra. • L'ascoltatore potenziale: colui che non li ascolta per il semplice fatto che non sa di cosa si stia parlando.
Tra i contenuti più apprezzati, figurano: musica (45%), news (42%), intrattenimento (37%) e approfondimenti (33%). I più giovani (18-24 anni) apprezzano maggiormente i contenuti in inglese. Per quanto riguarda i principali luoghi di fruizione, l’ambiente domestico viene previlegiato (71%), seguito da macchina (34%) e autobus (22%). In sostanziale parità i fruitori uomini e donne.
A fronte della pandemia e della trasformazione che quest’ultima ha portato nella sala d’aspetto, nasce il podcast di Saluterpertutti.it. Il suo scopo è quello di affiancare alla rivista un focus mirato su una o più tematiche affrontate all’interno della stessa.
Ogni settimana vi terremo compagnia sperando di non farvi venire il mal d’orecchie. Buon ascolto!
https://www.spreaker.com/user/salutepertutti.it/spt00v2
SITOGRAFIA
https://www.ansa.it/canale_lifestyle/notizie/tempo_libero/2019/11/24/fenomeno-podcast-il-pubblico-supera-12-mln-di-ascoltatori_a859ccb0-bab7-42dd-a94e-770d87612044.html