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Immagini ingenue, parole ingenue

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GLOSSARIO

GLOSSARIO

Linguaggio d’odio Stereotipi e pregiudizi

In sintesi

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I partecipanti analizzeranno autentici fumetti antisemiti della Germania nazista per esplorare diversi tipi di linguaggio d’odio e vedere come questi possano nuocere alla comunità.

Materiali

Immagini stampate (in allegato) o computer e proiettore;

Procedura

L’attività è formata da due parti – possono essere svolte insieme nella stessa sessione del laboratorio o separatamente. La seconda parte è facoltativa.

Prima parte

1. Dì al gruppo che mostrerai immagini tratte da un libro di fumetti. Chiedi ai partecipanti di pensare alle risposte delle seguenti domande: • Da che paese vengono queste immagini? • Quando sono state create (data indicativa)? • Chi sono le persone rappresentate? • Cosa pensi di loro? 2. Mostra ai partecipanti le immagini (allegate). E’ preferibile mostrarle come presentazione su uno schermo o su una parete. Chiedi ai partecipanti di rispondere alle domande di cui sopra.

Note: Le immagini possono essere difficili da capire perché sono tratte da momenti e contesti storici diversi. L’obiettivo di questa parte dell’attività è quello di far emergere le idee dei partecipanti. Non giudicare l’accuratezza delle informazioni, ma chiedi ai partecipanti di spiegare le proprie opinioni.

3. Dopo questa parte, informa i partecipanti che le immagini risalgono a prima della Seconda Guerra Mondiale e che sono state prodotte nella

Germania Nazista. Le vignette erano usate a scuola come parte del processo educativo di bambini e giovani. 4. Durante le lezioni di educazione civica o geografia, i fumetti venivano usati per incoraggiare i bambini ad intraprendere azioni concrete contro la popolazione ebraica. La propaganda usata serviva per mostrare un’immagine disumanizzata dell’ebreo, persona non degna della vita. Il creatore di questo approccio fu Julius Streicher, che iniziò a pubblicare le vignette sul proprio giornale. Le vignette furono successivamente trasferite sui libri di testo scolastici. Streicher tentò di raffigurare l’ebreo come un sub-umano e come minaccia per la nazione tedesca. Le immagini raffiguravano, ad esempio, ebrei obesi ed eccitati che circuivano belle e giovani donne ariane, ebrei senza scrupoli e proprietari di immobili che maltrattavano gli inquilini tedeschi, macellai ebrei sporchi, ricchi ebrei che ignoravano la crisi economica, uomini ariani belli e atletici e uomini ebrei grassi e trasandati. In uno dei libri di testo in cui sono state collocate le vignette, sono anche stati forniti tre esempi di azioni concrete da intraprendere contro gli ebrei: espellere i bambini ebrei dalla scuola, vietare agli ebrei di usare luoghi pubblici (come i parchi), espatriarli. Tale propaganda si dimostrò efficace e fece parte del processo che portò allo sterminio della popolazione ebraica.

5. Invita i partecipanti a discutere, usando le domande di debriefing di seguito proposte.

Seconda parte (facoltativa)

1. Chiedi ai partecipanti se hanno mai visto immagini, vignette o scritte in luoghi pubblici offensive verso un gruppo di persone a causa della loro, ad esempio, appartenenza, delle loro opinioni o del loro aspetto. 2. Scegliete insieme alcuni esempi di linguaggio d’odio (tra quelli forniti dai partecipanti) e chiedi ai partecipanti di discuterli. Ciò può essere fatto in piccolo gruppo. 3. Infine, chiedi ai partecipanti di presentare in plenaria quanto discusso sugli esempi concreti di linguaggio d’odio.

“Immagini ingenue, parole ingenue” è stato pubblicato inizialmente in Polacco in: Wszyscy ludzie rodzą się wolni i równi - pakiet materiałów edukacji praw człowieka, Warszawa 2017: Amnesty International

Domande di debriefing

Prima parte:

• Perché il popolo tedesco ha creduto ad una simile propaganda? • Quali stereotipi sugli ebrei sono stati perpetuati attraverso i fumetti? A che pregiudizi hanno portato? • Le immagini possono essere considerate linguaggio d’odio e perché? Le immagini possono avere un impatto maggiore nella diffusione dell’odio e perché? • Ti vengono in mente esempi simili dalla quotidianità? A chi sono rivolti?

Che impatto hanno sui giovani? • Cosa puoi fare se ti imbatti in immagini d’odio, ad esempio, sui social media?

Parte seconda:

• Quali stereotipi vengono presentati negli esempi? • Chi sono le persone colpite dal linguaggio d’odio? • Chi è / può essere l’autore (il responsabile del linguaggio d’odio)? • Come fa sentire le persone? • Cosa vogliono raggiungere i colpevoli del reato? • Perché l’esempio è linguaggio d’odio? • E’ un crimine? • Cosa puoi fare al riguardo? Domande per il debriefing finale:

Quali sono stati per te gli elementi più difficili dell’attività? Perché? Da dove provengono gli stereotipi e i pregiudizi? Le immagini e le scritte nei luoghi pubblici possono essere pericolose? Per chi? Come pensi che si sentano le vittime? Quali condizioni devono essere soddisfatte affinché si possa parlare di linguaggio d’odio / incitamento all’odio? In che modo il linguaggio d’odio può portare a crimini d’odio? Come puoi contrastare il linguaggio d’odio?

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