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3.3 Le basi della consapevolezza in relazione
LE BASI DELLA CONSAPEVOLEZZA IN RELAZIONE 3.3
La consapevolezza è prestare attenzione intenzionalmente allo scorrere dell’esperienza momento per momento, in modo non giudicante, per riuscire a rispondere piuttosto che reagire automaticamente (Jon Kabat-Zinn, 2003).
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Ogni mente ha bisogno di un’altra mente per potersi sviluppare in un gioco continuo di proiezioni e introiezioni; all’inizio della vita ogni bambino evacua le sue angosce nella mente del caregiver che le bonifica e le restituisce trasformate in semi di pensiero possibile, insieme al modo con cui sono stati trattati.
Questa funzione mentale trasformativa viene introiettata insieme ai contenuti trasformati e costituisce il modello che permette di affrontare e trasformare l’esperienza.
Attraverso la relazione si co-crea la capacità crescente della mente di godere di uno stato di sicurezza.
L’insegnante mindful può offrire lo stesso tipo di contenimento insieme ad un modello di trasformazione delle emozioni difficili in stati d’animo pensabili ed elaborabili. È sufficiente testimoniare, attraverso la qualità della propria presenza, come inserire un momento di consapevolezza tra lo stimolo e la risposta ci protegga da automatismi distruttivi.
Per questo è importante che chi propone la mindfulness la incarni, non è una tecnica che si può o meno applicare, è un modo di essere che si può imparare facilmente e che deve essere allenato.
Per questo serve un allenamento – come per imparare a suonare uno strumento o a fare uno sport – per imparare ad orientare intenzionalmente la nostra attenzione.
Ognuno poi potrà assumersi la responsabilità di allenare questa meta-competenza in modo che possa venire in soccorso quasi in modo spontaneo nel momento del bisogno. Le audioguide indicate nelle schede n.5, n.11 e n.15 nella seconda parte di questo manuale, sono un prezioso strumento per allenare queste abilità.
Il compito degli adulti è quello di incarnarne i benefici, offrendo presenza stabile, ascolto profondo ed empatia. Solo così la proposta delle pratiche di mindfulness diviene credibile.