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XVIII pellegrinaggio degli universitari di Roma
Fede e testimonianza
XVIII pellegrinaggio degli universitari di Roma
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Ostia Antica - 6 Novembre 2021 In data 6 Novembre 2021, molti dei collegiali romani hanno avuto la possibilità di partecipare all’XVIII pellegrinaggio organizzato dal Vicariato della città presso il magnifico parco archeologico di Ostia Antica; un pellegrinaggio dedicato alla riscoperta della bellezza e del valore della vita, al quale i ragazzi dei collegi universitari della Cattolica (Ker Maria, San Luca, San Damiano e Nuovo Joanneum) hanno piacevolmente preso parte, potendo trascorrere, così, una giornata particolare insieme. A partire dalla mattina presto, i ragazzi sono stati accompagnati nei pressi del parco archeologico, dove, dopo aver potuto ammirare brevemente l’incanto delle rovine della città, sono stati accolti in un primo momento da mons. Andrea Lonardo. Come direttore dell’Ufficio per la Cultura e l’Università del Vicariato di Roma don Andrea ha offerto ai presenti una panoramica sulla storia di Ostia, prima colonia romana fondata nel VII sec. a.C. dal re di Roma Anco Marzio, sviluppatasi poi in epoca imperiale come strategico centro commerciale e portuale e trasformata, infine, in prestigioso centro residenziale e amministrativo in seguito alla costruzione dei porti di Claudio e Traiano. Ma non solo: come è stato ben sottolineato, Ostia conserva molti luoghi cari a due personaggi speciali, che il pellegrinaggio ha sicuramente voluto ricordare e mettere in risalto: Santa Monica e il figlio Sant’Agostino. Poco prima della morte della donna, infatti, madre e figlio si trovavano proprio in una locanda della città, nelle vicinanze del porto, mentre erano in attesa di una barca che li avrebbe condotti a Cartagine, e proprio lì, sporti da una finestra che affacciava sul giardino dell’ostello, “lontani dai rumori della folla, dopo la fatica di un lungo viaggio, – come racconta Sant’Agostino nelle sue “Confessioni” – raccogliendo le forze per la traversata sul mare”, vissero entrambi una particolare esperienza di estasi, parlando di Dio e delle cose del Cielo. Un’esperienza toccante, che è stata egregiamente raccontata, in un secondo momento della mattinata, dallo stesso mons. Andrea Lonardo presso il Teatro Romano del parco Archeologico, con tanto di ampia riflessione sulla fede, sul male e la sua origine, sulle “cose del Cielo”, sulla bellezza del creato, sul valore della