EikonCultureMagazine Aprile 2019 #4

Page 1


2


Editoriale

A

d un anno dalla sua nascita EikonCultureMagazine continua il suo viaggio nel panorama nazionale ed internazionale della fotografia!

ECM è nata con lo scopo di raccontare e di condividere, attraverso le immagini, il proprio percorso artistico e personale. Una rivista dedicata alla fotografia e ai fotografi, nazionali, internazionali, professionisti affermati e amatori. Un magazine attraverso il quale ognuno ha avuto ed ha la possibilità di arricchirsi attraverso le esperienze condivise.

In questo numero, oltre ai numerosi Progetti e alle copertine del Gruppo Eikon, “Pillole di composizione fotografica”, una panoramica sul Photo Contest dedicato all’Etna e al suo territorio in occasione del 90° Anniversario della colata lavica che nel 1928 distrusse il paese di

Mascali e i vincitori del prestigioso Contest Internazionale HIPA.

3


Entra anche Tu a far parte di Eikon Culture Join Eikon Culture EikonCultureVisualReflections promuove la diffusione dell’interesse per la fotografia intesa come parte integrante della cultura, dell’arte e del costume del nostro tempo. La rivista offre la possibilità a tutti di dare visibilità ai propri progetti. Come partecipare: Per proporre la pubblicazione di un progetto è necessario inviare una selezione di fotografie accompagnate da un testo, utilizzando Wetransfer e indirizzando a eikonculture@gmail.com Ogni proposta deve possedere i seguenti requisiti: – originalità dell’opera. – piena titolarità dei diritti d’autore e di ogni altro diritto. – eventuali liberatorie dei soggetti ripresi.

L’autore, con l’invio delle immagini, si assume la responsabilità del proprio lavoro riguardo ai suddetti requisiti, escludendo da ogni responsabilità in proposito lo Staff di EikonCultureMagazine.

Ogni progetto dovrà essere composto da: – da 15 a 25 immagini, jpg 1500 lato lungo. – un testo di massimo 4.000 caratteri spazi inclusi (Il testo dovrà fornire al lettore il contesto dei fatti, senza contenere analisi o giudizi). – didascalie per ogni singola foto massimo 2000 caratteri spazi inclusi. – scheda tecnica con nome, cognome, Paese, website dell’autore, camera e ottiche utilizzate.

EikonCultureVisualReflections promotes the spread of interest in photography as an integral part of the culture, art and customs of our time. The magazine offers everyone the opportunity to give visibility to their projects. How to participate: To propose the publication of a project it’s necessary to send a selection of photographs accompanied by a description, using Wetransfer and directing to eikonculture@gmail.com Each proposal must meet the following requirements: - originality of the work. - full ownership of copyrights and all other rights. - possible releases of the subjects taken back. The author, by sending the images, assumes responsibility for his work regarding the aforementioned requirements, excluding the EikonCultureMagazine staff from any responsibility in this regard. Each project must be composed of: - from 15 to 25 images, jpg 1500 long side. - a text of up to 4,000 characters including spaces (The text must provide the reader with the context of the facts, without containing analyzes or judgments). - captions for every single photo maximum 2000 characters including spaces. - data sheet with name, surname, country, website of the author, camera and optics used. The copyright of the images remain the property of the photographer.

4


Francesco Cito Federica Zucchini - Lessico Familiare Attilio Bixio - Racconto di un’Utopia Nasos Karabelas - Deformed Figures Caludio Asile - I bambini di Craica Sonja Marinsek - Kamčatka, la terra degli Orsi Grigorenko Maxim - The Drift Mauro Boni - Wolfgirl HIPA’s Eighth Season - HOPE Le selezioni di Eikon Eventi - Photo Contest “L’Etna e il suo territorio”

Corso di fotografia in pillole - La regola dei terzi La libreria di Eikon

5


Regolamento Concorso Fotografico EikonCulture 2019 L’associazione EikonCulture, organizza la prima edizione del Concorso Fotografico "ECVR Photo Contest", il concorso è aperto a fotografi professionisti e a fotoamatori, italiani e stranieri. DATE E TEMI Il concorso si svolgerà dal 01 Settembre 2018 al 31 Maggio 2019, termine ultimo per l’invio delle fotografie. Il concorso sarà suddiviso in cinque categorie: ● Ritratto ● Street Photography ● Paesaggio ● Mediterraneo ● Storia (da 2 a 10 immagini, allegare descrizione del progetto) MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE Per ogni serie di tre immagini inviata e per ogni storia inviata è previsto un contributo spesa di € 10,00, dalla seconda serie il contributo per ogni serie è di € 5,00. Entro il 30 Novembre si può usufruire di inviare sei immagini anzichè tre per le categorie singola immagine. Non esistono limitazioni riguardo al numero di serie con cui è possibile partecipare; le serie possono essere distribuite a piacimento fra le tre categorie. L’invio delle immagini potrà avvenire esclusivamente in formato elettronico utilizzando l’indirizzo mail: eikonculture@gmail.com Le foto inviate potranno essere state pubblicate in passato o essere state inviate a precedenti concorsi. 6


Il partecipante deve essere il titolare dei copyright delle immagini e deve assicurare che ha il diritto per utilizzarle. Il formato accettato per l’invio delle immagini è JPEG, lato lungo 4000 pixel – 300dpi. È consentita una minima elaborazione digitale delle immagini: taglio, luminosità, contrasto e conversione in bianco e nero. La giuria può escludere, senza appello, foto ritenute troppo modificate. E’ vietato l’HDR e modificare la vera realtà della scena dello scatto. I finalisti dovranno presentare i file originali delle foto. Le foto dovranno essere inviate in un’unica cartella compressa (winzip o winrar). La cartella dovrà contenere il nome della categoria scelta e il nome e cognome dell’autore separati da un trattino basso (es: Landscape_Mario Rossi). All’interno della cartella ogni immagine dovrà essere nominata con una sequenza numerica e con il nome e cognome dell’autore separati da un trattino basso (es: Mario_Rossi01.jpg). Non verranno accettate fotografie con logo, firma, watermark o segni riconoscibili di qualsiasi genere. Nella sezione FOTO SINGOLA le immagini verranno giudicate singolarmente. Nella sezione STORIA la giuria valuterà la coerenza delle immagini con la storia. Il metodo di pagamento preferito è PayPal (eikonculture@gmail.com) Anche tramite bonifico su: IBAN: EIKON CULTURE IT 15 K0760116900001039346075 Una volta inviate le foto, non sarà possibile sostituirle. Il giurato valuterà l’immagine in base all’impatto visivo, alla composizione, all’originalità, alla tecnica, alla creatività, all’abilità di comunicare un messaggio, uno stato d’animo, un’emozione. Le decisioni della giuria sono insindacabili. Il copyright rimane totalmente all´autore dell´immagine. Il partecipante autorizza EikonCulture all’uso delle proprie immagini ai fini promozionali. Il mancato pagamento della quota comporta la non ammissione al concorso. L’iscrizione al concorso implica l’accettazione integrale del presente regolamento. SELEZIONE Una giuria di esperti visionerà tutte le fotografie in regola con il presente regolamento e selezionerà 15 finaliste per ogni categoria di immagine singola e 3 progetti storia. Le immagini finaliste saranno stampate in formato 40x60cm. a carico dell’Ass. EikonCulture ed entreranno nel circuito Exibition 2019, saranno pubblicate su EikonCultureMagazine, avranno visibilità sul sito eikonculture.com e sui nostri social: pagina e gruppo facebook, instagram. La giuria, infine, decreterà la fotografia vincitrice di ogni categoria. Finalisti e vincitori saranno contattati tramite email.

7


EikonCulture Photographic Competition Rules 2019 EikonCulture association organizes the first edition of the Photo Competition "ECVR Photo Contest", the competition is open to professional photographers and amateur photographers, both Italian and foreign. DATES AND THEMES The competition will take place from 01 September 2018 to 31 May 2019, deadline for sending photographs. The competition will be divided into five categories: ● Portrait

● Street Photography ● Landscape ● Mediterranean ● History (from 2 to 10 images, attach project description) ENTRY RULES For each series of three images sent and for each story sent is a contribution of € 10.00, from the second series the contribution for each series is € 5.00. By November 30 you can take advantage of sending six images instead of three for single image categories. There are no limitations regarding the serial number with which it is possible to participate; the series can be distributed at will between the three categories. The images can be sent exclusively in electronic format using the email address: eikonculture@gmail.com 1. The submitted photos may have been published in the past or sent to previous competitions. The participant must be the copyright holder of the images and must ensure that he has the right to use them. The organizational staff declines all responsibility for the lack of these requirements. 2. The accepted format for sending images is JPEG, 4000 pixels long side - 300dpi. 3. Minimal digital image processing is allowed: cutting, brightness, contrast and black-and-white conversion. The jury can exclude, without appeal, photos considered too modified. 4. HDR is prohibited and change the true reality of the shooting scene. 5. The finalists will have to present the original photo files. 6. The photos must be sent in a single compressed folder (winzip or winrar). The folder must contain the name of the selected category and the author's name and surname separated by an underscore (ex: Landscape_Mario Rossi). Inside the folder each image must be named with a numerical sequence and with the name and surname of the author separated by an underscore (ex: Mario_Rossi01.jpg). 7. No photographs with logo, signature, watermark or recognizable signs of any kind will be accepted.

8. In the SINGLE PHOTO section the images will be judged individually. 9. In the HISTORY section the jury will evaluate the coherence of the images with the story. 10. The preferred payment method is PayPal (eikonculture@gmail.com) 11. Also by bank transfer to: IBAN: EIKON CULTURE IT 15 K0760116900001039346075 8


12. Once the photos are sent, it will not be possible to replace them. 13. The juror will evaluate the image based on the visual impact, composition, originality, technique, creativity, ability to communicate a message, a state of mind, an emotion. 14. The jury's decisions are unquestionable. 15. The copyright remains totally to the author of the image. 16. The participant authorizes EikonCulture to use its images for promotional purposes. Failure to pay the fee will result in non-admission to the competition. Registration for the competition implies full acceptance of these regulations. SELECTION A jury of experts will review all photographs in compliance with this regulation and select 15 finalists for each category of single image and 3 story projects. The finalist images will be printed in 40x60cm format. charged to the Ass. EikonCulture and will enter the Exibition 2019 circuit, will be published on EikonCultureMagazine, will have visibility on the site eikonculture.com and on our social networks: page and group facebook, instagram. Finally, the jury will decide the winning photograph of each category. Finalists and winners will be contacted via email.

9


Francesco CITO

Uno dei migliori fotogiornalisti italiani, come lo ha definito Ferdinando Scianna, con l’istinto del fatto, la passione del racconto, la capacità di far passare attraverso le immagini, con forza di sintesi e rigore visivo, l’essenziale delle cose. La strada ne ha forgiato il talento; le scelte lo hanno portato a vivere in prima persona i rischi dei luoghi più “caldi” del mondo. Francesco Cito, Napoli 1949, si trasferisce a Londra nel 1972 per dedicarsi alla fotografia. Divenuto fotografo free-lance, inizia a collaborare con The Sunday Times mag., che gli dedica la prima copertina per il reportage sulla Mattanza. E’ uno dei primi fotoreporter a raggiungere clandestinamente l'Afghanistan nel 1980. Realizza a Napoli un reportage sulla camorra. Inviato da Epoca in Libano nel 1983, dove segue le varie fasi della guerra civile. Nel 1984 si dedica alle condizioni del popolo palestinese all'interno dei territori occupati della West Bank (Cisgiordania) e la Striscia di Gaza. Segue tutte le fasi della prima "Intifada" dal 1987 al 1993 e la seconda dal 2000 al 2005. Rimane ferito tre volte durante gli scontri. Nel 1990, è in Arabia Saudita, con il primo contingente di Marines americani, durante la Guerra del Golfo. Negli anni 90 segue le varie fasi dei conflitti balcanici. Nel 2012 la prestigiosa casa di gioiellieri parigini "Van Cleef & Arpels" gli commissiona la realizzazione di un lavoro fotografico, dove descrive l'operosità attraverso le mani dei loro artigiani, nel confezionare i gioielli più esclusivi al mondo. Ha collaborato e pubblicato sulle maggiori riviste nazionali e straniere ed ha ottenuto i più prestigiosi riconoscimenti tra cui il World Press Photo nel 1995 e nel 1996.

10


11


12


13


14


15


16


17


18


19


Federica Zucchini Lessico Famigliare Lessico famigliare è il racconto semplice e spontaneo di una madre che affonda le proprie radici nel terreno dissodato della sua famiglia: è un racconto silenzioso, fatto di gesti di bambini

che crescono come gli asparagi selvatici, di geografie, di stagioni, di memoria incessante e ricerche senza fine. E’ un canto d’amore. Chi racconta è dunque donna e madre: si perde e si ritrova tra nuvole di desideri, fabbrica ricordi con devota perseveranza, custodisce dentro ampolle di vetro trasparente il mistero insondabile dei figli e tiene aperto per loro un orizzonte di mondo.

About Federica è nata in pieno inverno. Ama la primavera, stagione operosa che spalanca porte e finestre, che dipinge i muri e mette il rossetto sulle labbra. Ha 43 anni, ma per lei il tempo si è idealmente fermato nel momento in cui è diventata madre per la prima volta, nel 2004, a 29 anni e l'hennè rosso sui capelli. E’ madre di tre figli. Si prende cura di loro con amore; le spine che pungono i fianchi non mancano, ma adora fare la mamma. E’ imprenditrice agricola, gestisce con suo marito una piccola azienda che produce olio extra vergine d’oliva. E’ fotoamatrice per vocazione, racconta con devota ostinazione la vita, la famiglia e la maternità. Ama la natura, camminare sulle montagne, sedersi accanto alle croci e mangiare pane e salsiccia. Ama leggere e immaginare tutte le vite possibili.

20


21


22


23


24


25


26


27


28


29


30


31


Attilio Bixio

In Basilicata, negli anni 50, fu dato inizio ad un'estesa riforma agraria, con la quale molti appezzamenti di terreno furono assegnati a lavoratori terrieri che non ne possedevano. Fu una grande Utopia sociale, ma dopo pochi anni le piccole case agricole che furono costruite, vennero quasi tutte abbandonate, finché oggi l'area è un'immensa distesa di campi di grano, con poche case isolate, alcune delle quali sono crollate. Non esistono più neanche le strade per raggiungerle. Tuttavia, esse appaiono come se facessero parte del paesaggio da sempre e danno vita ad uno scenario grafico e minimale insieme. Pochi sono i segni dell’attività umana che vi si possono scorgere: campi arati con una sola casa abbandonata o un semplice albero. E poi il cielo…e nient'altro.

ABOUT L’attenzione fotografica di Attilio Bixio è rivolta principalmente al paesaggio urbano, all'architettura e al paesaggio naturale, in cui ricerca sempre le tracce dell'attività umana. La sua ricerca riguarda spesso luoghi che possono raccontare qualcosa sulle persone che li vivono, anche al di là della loro estetica.



34


35


36


37


38


39


40


41


Nasos Karabelas Il tipo di fotografia con cui ho avuto a che fare è la fotografia sperimentale in bianco e nero e in particolare "le possibilità di deformazione del corpo umano". Cerco di sfuggire a ciò che tradizionalmente conosciamo come fotografia e di orientarmi verso altri mezzi d'arte come la pittura. Il corpo alienato e le caratteristiche sfocate delle incisioni della materia riflettono le emozioni e i pensieri ambigui e instabili, che costituiscono il soggetto della fotografia. Una delle caratteristiche principali del mio lavoro è l'uso frequente della tecnica di "lunga esposizione" attraverso la quale cerco di esplorare, da un nuovo punto di vista, i miei vari soggetti. Usando la figura umana come tema principale, tendo a creare nuove forme e dare loro un nuovo significato. Questa serie è il tentativo di comprendere il funzionamento delle sensazioni, per esplorare lo spazio delle emozioni e l'interazione tra le forme dell'immagine e lo spettatore. Ogni foto è un'entità, che include una certa condizione mentale. Quindi abbiamo a che fare con una varietà di carichi emotivi dentro un mondo che è ugualmente ambiguo come il nostro. Le forme ottengono una dimensione onirica. A volte non riesci a capire facilmente i loro contorni. L'esplorazione delle forme all'interno delle fotografie ci dà l'opportunità di scoprire i vari aspetti della nostra psicosintesi. Le forme impresse indicano un'estensione di noi stessi ed esprimono il nostro mondo psichico più profondo. Le forme deformate e fragili sono come un flusso infinito di sentimenti. La fotocamera si trasforma in uno strumento privilegiato per l'osservazione, l'esplorazione e la riscoperta del mondo delle emozioni e l'uso del bianco e nero offre l'estetica giusta per rappresentare le forme e incorniciare le emozioni. Con l'idea del movimento continuamente impressa sulle foto, le persone sembrano racchiuse in una nuova realtà. Una realtà sfocata e deformata. Una dimensione che ci appartiene. ABOUT Nasos Karabelas è nato a Pyrgos, in Grecia, e ha 25 anni. Ha iniziato a occuparsi di fotografia negli ultimi sei anni e ha prodotto cinque cortometraggi e un lungometraggio (OSMOSIS) che ha preso parte a festival, in Grecia e all'estero. Facebook: https://www.facebook.com/nasoskarabelasphotography/

42


43


44


45


46


47


48


49


50


51


52


53


54


55


56


57


Claudio Asile

Sono sempre stato incuriosito dalla vita dei popoli denominati nomadi. Il loro modo di vivere così differente dal nostro, in continuo movimento, mi ha sempre affascinato, così distante da quello che generalmente nella nostra società si cerca: la stabilità. Ancora di più mi ha affascinato capire e comprendere quelle minoranze che la maggior parte della gente conosce per sentito dire. Ho iniziato questo viaggio con un lavoro sul Luna Park, moderni viaggiatori su ruote, ma la mia curiosità si è posata prima di tutto sulla popolazione Romanì, quelli che oggi sono chiamati in modo dispregiativo Zingari. Non mi è mai piaciuto generalizzare senza conoscere una realtà quindi con il mio collega fotogiornalista Carmine Rubicco, sono andato in Romania, a Baia Mare per la precisione, dove ospiti della fondazione Somaschi, abbiamo conosciuto la realtà dei campi Rom del luogo. In città ce ne sono sei, alcuni più “vivibili” di altri che invece sono al limite della dignità umana come i vecchi casermoni di ex aziende come la Cuprom o i cosidetti Combinat. Questi ultimi sono stati teatro della polemica sorta sul muro costruito attorno ai palazzi per "nasconderne" gli abitanti con la scusa della sicurezza dei bambini. Edifici adibiti ad abitazioni fatiscenti, senza servizi, senza finestre e spesso sovraffollati. Il primo campo che abbiamo visitato è stato quello di Craica fatto di baracche di legno e cartoni, proprio dietro a palazzi e garage. Dalla strada è impossibile vederlo, in pratica non esiste agli occhi della gente che non conosce. La situazione è più vivibile, se vogliamo, in quanto le baracche sono familiari e all'aria aperta, in mezzo ai prati. Da

qualche parte si vedono anche dei cavalli pascolare e mangiare. Non è sicuramente una situazione umana, ma migliore rispetto ai campi di Cuprom e Combinat. Ci sono anche dei binari in disuso che tagliano a metà il campo. Insomma è il classico paesaggio che si vede nelle foto di Koudelka nel suo libro Gypsies. A Craica, da subito, accompagnati da Suor Gabriela, siamo stati accolti con calore dai ragazzini, che vedendoci con le macchine fotografiche ci hanno subito assalito affettuosamente. Abbiamo conosciuto alcune realtà da vicino, siamo entrati nelle baracche e abbiamo visto i bambini sorridere e giocare tra di loro.

58


Suor Gabriela ci ha subito detto del problema della colla che molti di loro inalano per annebbiarsi la mente. Vogliono dimenticare la loro situazione che è quella del nulla da fare tutto il giorno. In pratica sono allo sbando e senza educazione scolastica, ed è per questo che suor Gabriela con alcuni volontari hanno organizzato una scuola alle cui lezioni però è difficile farli partecipare. La scuola è all'interno di un condominio e per i ragazzi non è una priorità. Con suor Gabriela abbiamo fatto quello che lei fa tutti i giorni: andare a recuperare i bambini in giro per i campi e cercare di convincerli a venire a lezione. La scuola è un appartamento all'interno di un condominio normalmente abitato e difatti non sono rare le situazioni in cui i condomini si lamentano del chiasso. La confusione è quella tipica delle classi con ragazzi della loro età che colorano disegni e imparano a contare e a scrivere. Hanno la curiosità di imparare e di conoscere ma sono intontiti, confusi e storditi dalla colla. Per questo anche i più semplici calcoli o compiti risultano essere difficoltosi per alcuni di loro. Molti non sanno ne leggere ne scrivere e a 10 anni devono iniziare dall'alfabeto. A causa della colla, la soglia di attenzione, di chi ne fa uso, risulta molto bassa. Oltre all’intelletto i volontari cercano di nu-

trire anche il corpo offrendo, quando possibile, pasti caldi. Per arrivare a quello che potrebbe essere definito un refettorio, abbiamo attraversato la città con al seguito parecchi di loro, costantemente guardati male dai passanti che li riconoscevano come appartenenti ai campi Rom.

59


C'è da dire che nei campi non sono presenti solo Rom ma anche Rumeni, entrambi accomunati dallo stesso stato di povertà. Quella adibita a sala mensa è un'ex centrale elettrica, le è rimasto il nome di Centrale per essere riconosciuta, e possiede anche stanze per i volontari e per i bambini che vengono ospitati durante l'inverno evitandogli di dormire per strada. In questa zona della Romania nei mesi invernali la temperatura può arrivare anche a -30°C. È una vera e propria lotta quella che suor Gabriela e i volontari combattono ogni giorno per cercare di tenere i bambini lontani dalla strada e farli sentire al centro di qualcosa, facendogli capire che possono contare su qualcuno, cercando di spiegargli che, nonostante tutto, può esistere un’alternativa a quello cui sono abituati.

@claudio asile www.claudioasile.com

60


61


62


63


64


65


66


67


68


69


70


71


72


73


74


75


76


77


78


79


Sonja Marinsek

Nessun animale suscita nell’uomo un così complesso sentimento di amore e di odio come l’orso. Tutti, o quasi, abbiamo avuto da bambini un orsetto di pelouche, caldo, morbido, amico fraterno dalle movenze

simili alle nostre. Crescendo però ci viene detto che è un animale pericoloso, aggressivo, a volte crudele, che incute paura. Ma qual è la verità? Ho fotografato più volte gli orsi in Slovenia e in Finlandia, sempre da capanni fissi, attendendo in assoluto silenzio, a volte per ore, la loro fugace e circospetta apparizione, prima di scomparire nella foresta. Non ero soddisfatta, non mi bastava, volevo capire come si svolgeva la loro vita, volevo penetrare il senso della loro esistenza. A luglio ebbi l’occasione di partire, con un gruppetto di cinque fotografi e un accompagnatore, verso una terra a me sconosciuta la Kamchatka, in Russia. La terra degli orsi…era ciò che bastava per indurmi a fare questo viaggio. “La penisola di fuoco”, questa è la sua denominazione, si trova ad est della Siberia, un paradiso naturalistico formato da foreste, fiumi, praterie e una grande biodiversità. Su tutto regna l‘orso bruno, maestoso esemplare dalle ragguardevoli dimensioni. Decine di migliaia di essi d’estate si concentrano lungo i fiumi, in attesa della risalita dei salmoni. Petropavlovsk, capoluogo della regione, accoglie in sé la popolazione del territorio. Dopo otto ore di volo da Mosca, il mio gruppo ed io, una volta giunti a Petropavlovsk, abbiamo affrontato anche un viaggio in elicottero verso la riserva naturale di Kronotskij, dove sapevamo che finalmente avremmo convissuto con gli orsi per dieci giorni. L’emozione condivisa, le difficoltà oggettive del viaggio, hanno reso il nostro piccolo gruppo fortemente coeso e desideroso di condividere un’esperienza di vita unica ed avvincente. Accompagnati da un ranger, ogni giorno siamo partiti verso una nuova esperienza. Dall’accampamento, camminavamo lungo il fiume fino a trovare un punto favorevole dal quale poter osservare da vicino la vita dei numerosi orsi che, incuranti della nostra presenza, si dedicavano alle loro attività quotidiane. Era stupefacente vederli pescare, litigare per la postazione migliore e fare delle lunghe pennichelle in attesa della risalita dei salmoni. Erano soprattutto orsi maschi, le femmine con i cuccioli stavano più appartate e nascoste. Gli orsi nel loro continuo andirivieni ci guardavano senza mai manifestare alcuna ostilità.

80


Dopo sei giorni, ci siamo spostati, sempre in elicottero, sul lago Kuryl, lungo le rive del quale abbiamo navigato con una barca. Una sorta di accampamento è stata la nostra base durante il periodo di osservazione. Lungo le sponde del lago abbiamo visto molte madri spesso intente nel difendere i loro cuccioli dall’esuberanza dei maschi, che talvolta entravano in conflitto per la pesca dei salmoni. Dopo cinque giorni, l’elicottero ci ha ricondotti a Petropavlovsk per un’escursione in battello lungo la costa. Sulle scogliere e dentro alle insenature di mirabile bellezza e pullulanti di vita, abbiamo ammirato foche ed una grande varietà di avifauna. Una famiglia di orche, che ci ha accompagnato verso il porto, è stato il lieto epilogo di questa stupenda esperienza nella quale avevano trovato risposta tutti i miei interrogativi sulla vita degli orsi.

81


Mestamente, durante il viaggio di ritorno, pensavo ai nostri orsi in Italia ed alle cronache di quest’estate che avevano suscitato conflitti e polemiche. La pretesa superiorità della razza umana troppo spesso è rea di un atteggiamento e di un comportamento che lede i diritti di questi animali e li priva della possibilità di condurre un’esistenza che risponda ai bisogni della loro natura. Basterebbe creare un corridoio ecologico di ambienti naturali per permettere agli orsi di trovarsi da soli territori più remoti e meno umanizzati. Anche se non abbiamo terre estreme, come altri Continenti, abbiamo pur sempre le riserve integrali, le foreste vetuste e i parchi nazionali, luoghi in cui potrebbero vivere serenamente. Bisogna conoscere l’orso per amarlo, perché solo così si può sperare di salvarlo. Io l’ho conosciuto e gli ho donato il mio cuore.

Testo in collaborazione con Roberta Marras

82


83


84


85


86


87


88


89


90


91


92


93


94


95


96


97


Grigorenko Maxim

Ho scattato tutte le immagini del progetto "The drift" su pellicola Kodak con fotocamera di medio

formato. Tutte le foto sono state fatte nell’arco di due settimane in uno stesso luogo sul Mar Baltico (Palanga, Lituania). Le immagini mostrano le caratteristiche vedute del mare: l'acqua, la spiaggia di sabbia, le barche, il molo e le persone a piedi. Ogni scatto è stato realizzato utilizzando un'esposizione multipla (il metodo di sovrapposizione di più esposizioni per creare una singola immagine). Questa tecnica ha offuscato i contorni degli oggetti ed eliminato piccoli dettagli che permettono di indovinare oggetti familiari senza distrazioni, fino a renderli insignificanti. Il negativo è stato elaborato con una tecnica generalmente utilizzata per lo sviluppo di pellicole di inversione. Questa modalità ha cambiato i colori naturali: il cielo è diventato giallo e verde, il tramonto rosso e le ombre blu intenso. Così, le fotografie si sono allontanate dal riflesso speculare del mondo familiare fino a diventare arte astratta.

98


99


100


101


102


103


Mauro Boni E’ una serata di pioggia invernale, sono in centro e decido di fermarmi allo storico locale “BORDERLINE” di Pisa per salutare i miei carissimi amici che gestiscono uno tra gli ultimi locali pisani dove si può ancora ascoltare musica dal vivo mentre si beve una buona birra. I “Borderiani” sono indaffarati nel sound-check e nei preparativi del locale per la serata di esibizione dei “Deathless Legacy” un gruppo italiano del genere horror-metal.

La vocalist è una ragazza dal nome d’arte a dir poco inquietante “Wolfgirl” e che, a detta dei miei amici, ha un talento “metal” straordinario. Mi incuriosisce vederla in azione e quindi decido di rimanere per assistere al concerto. Wolfgirl sale sul palco, prima silenziosa, poi d’improvviso esplode la sua energia. La sua voce è quella di un demone, lo spettacolo è blasfemo e provocatorio… è un torrente in piena, una belva senza paura! Domina la scena come una regina del male per tutta la notte!…Poi la musica si ferma e le “lune” blu si abbassano, Wolfgirl magicamente si ritira e lascia spazio a Eleonora, una giovane “della porta accanto”, con la faccia pulita, i jeans e gli occhialini con la montatura in plastica nera… perfino timida davanti alla macchina fotografica! La “bestia” ed Eleonora ambedue dentro di lei, ambedue bellissime!... ma come divise da una linea di confine! Le paure gridano. diventano respiri cupi fumi sangue specchi deformanti. La musica della notte è un urlo, latrare di spilli. Il cuore palpita sussulta soffre vive di desideri indicibili sotto / oltre le linee della normalità. Voi siete maschere o persone vere? Io sono altro da quello che sembro: sono il buio e il giorno che torna, luce fugace dell’ombra segreta. Poesia di Alessandro Scarpellini dedicata al lavoro di Mario Boni 104


105


106


107


108


109


110


111


112


113


HIPA’S EIGHTH SEASON

WINNERS OF HIPA’S EIGHTH SEASON ‘HOPE’ ANNOUNCED Martedì 12 marzo, sotto il patrocinio di Sua Altezza lo Sceicco Hamdan bin Mohammed bin Rashid Al Maktoum , Principe ereditario di Dubai e Presidente del Consiglio esecutivo, ha avuto luogo, al Dubai

Opera, la Cerimonia Finale dell’ottava edizione del Premio Internazionale di fotografia internazionale HIPA. La speranza, HOPE, il tema principale di quest’anno, considerata come valore umano raro e linguaggio universale. Un prestigioso Contest con il quale sua altezza lo Sceicco continua il suo impegno nell'incoraggiare e sostenere l'arte, la cultura e l'innovazione. Un Contest rivolto ai fotografi di tutto il Mondo che evidenzia lo sviluppo artistico di una grande e affascinante Metropoli, Dubai. Nove i giudici di fama internazionale, tra cui la statunitense Donna Ferrato. Sua Eccellenza Abdulrahman Al Owais ha premiato i vincitori di “HOPE”: al primo posto, dall’Indonesia, Fanny Octavianus, seguito dal connazionale Muhammad Fahrur Rasyid, al terzo posto il palestinese

Wissam Nassar, mentre Vito Finocchiaro si piazza al quarto posto seguito dal connazionale Sandro Maddalena. Dopo la Cerimonia al Dubai Opera, a Vito Finocchiaro è andato anche un riconoscimento istituzionale da parte del Sindaco del Comune di Mascali, Dott. Luigi Messina e dell’Assessore ai Servizi Sociali Dott.ssa Virginia Silvestro. Durante l’Evento mascalese, divenuto pagina della storia fotografica territoriale, Vito Finocchiaro ha spiegato le dinamiche dello scatto che lo ha portato sul podio degli Hipa Winners 20182019. Durante la conferenza stampa il fotografo ha spiegato che “ci sono fotografie belle e fotografie buone…la fotografia bella, quale può essere un’alba o un tramonto, la guardi e passi avanti…la fotografia

buona la guardi e ti fermi a capire il perché del suo contenuto…è questa la Fotografia con la F maiuscola. Lo scatto è semplicemente la fase finale di un percorso che nasce da un’idea e si concretizza con il racconto. Robert Capa diceva – Se le vostre foto non sono abbastanza buone, non siete abbastanza vicino – La fotografia buona è, infatti, quella che nasce dall’avvicinarsi al soggetto, ma non in senso fisico bensì empatico. Quando vuoi scattare una buona foto devi entrare in sintonia con il soggetto, lo devi conoscere, immedesimarti, avvicinarti a lui attraverso le emozioni… affinché l’immagine possa trasmettere un contenuto sul quale lo spettatore si fermerà a riflettere. Questa la dinamica dello scatto di HOPE…cogliere il connubio di sentimenti nello sguardo della ragazza volontaria per trasmettere agli altri

il vero senso del dono di se stessi come speranza…”

114


I vincitori della categoria “HOPE”

115


116


117


Le Selezioni di EikonCulture

Š Cristina Secci

118


© Ewa Palczynska-Ehrard

© Fausto Maria Magni

119


© Franck Robin

© Gaetano Valenti 120


© Giuseppe Savoca

© Itala Gigliotti

121


© Alba Bellucci

122


Š Angelo Ferlisi

Š Maresa Jung

123


© Zri Mario Conti

124


© Stefi Ste

125


© Birgit Sturm

© Cate Kokkori

126


© Morgaine La Fay

© Rosário Almeida 127


Š Antonella Losso

128


© Andrea Comino

© Rina Spinali 129


Š Claudio Ruggeri

Š Marco Arnesano 130


© Preziosi Domenico

© Saro Sgroi

131


© Ingrid Strain

132


© Luca Faranfa

© Mirco Pennacchi 133


Š La Lori

Š Morena Bellini 134


© Ornella Lo Pò

135


Š Roberta Marras

136


© Marco Ventura

© Santo Vuono 137


© Vito Dell’Orto 138


Š Maribel Jimenez Jimennez

Š Sonja Marinsek

139


© Ming Rae Orden

140


Š Maryna Daniliuk

141


Š Roberta Costanzi

142


Š Sonja Marinsek

143


Š Miriam Taibi

144


© Rino Rossi

145


Eventi Photocontest L’Etna e il suo territorio L’Etna, sin dalla notte dei tempi, ha ammaliato gli uomini, avidi di scoprirne i suoi più intimi meandri e la sua misteriosa bellezza, alla ricerca di quel legame tra realtà e immaginario come viaggio introspettivo dentro l’anima. Il Vulcano, con i suoi paesaggi di incommensurabile bellezza, misteriosi e lunari, la sua flora ricca e varia, la caratteristica fauna, è stato il tema del Contest fotografico ideato da EikonCulture con il Patrocinio e la Compartecipazione del Comune di Mascali in occasione del 90° Anniversario della distruzione del paese causata dalla colata lavica del 1928. Un concorso fotografico nato con lo scopo di descrivere il vulcano con occhi e poesia diversi e di cogliere l’essenza del territorio etneo senza preconcetti e stereotipi. Numerosissimi sono stati i partecipanti, siciliani e non. Finalisti e vincitori sono stati premiati e in mostra al Palazzo della Cultura di Catania a partire dal 15 Dicembre. Così dice dell’Evento l’Assessore Dott. Alberto Cardillo: “Il 90° anniversario dell'eruzione del 1928 e della ricostruzione di Mascali è stato una grande occasione per valorizzare, scoprire e riscoprire il nostro territorio. In particolare. Il contest fotografico curato da EikonCulture ha mostrato il volto selvaggio e più vero del nostro vulcano, con tutte le sue mille ed uniche sfaccettature che lo rendono un luogo unico al mondo. Un lavoro di grande qualità artistica, per il quale ringrazio particolarmente Vito Finocchiaro, apprezzatissimo sia dal pubblico che dalla critica. Il mio auspicio è che attività come questa si ripetano spesso in futuro, dando così modo a tanti di esprimere la propria creatività e ad altrettanto tanti di scoprire l'Etna ed il nostro straordinario territorio.” Venticinque i finalisti selezionati: Alba Bellucci, Antonio Calì, Morena Bellini, Angelo Ferlisi, Francesco Agati, Francesco Bartolotta, Gaia Monno, Giuseppe Mario Famiani, Giuseppe Savoca, Lello Fargione, Leo Pappalardo, Ornella Lo Po, Stefano Pannucci, Roberta Marras, Rosario Vicino, Saro Sgroi, Giuseppe Sergi, Simona Franceschino, Sonja Marinsek, Tony Rappa, Vincenzo Greco, Zri Mario Conti, Francesco Parisi, Leo Gemellaro, Gaetano Valenti.

Una Giuria di Esperti, composta da Enzo Leanza – Docente di Fotografia, Marco Scintilla – Vice Presidente Eikon, Gaetano Perricone - Giornalista, Salvo Siracusano – Fotografo, Stefano Branca – Ricercatore INGV, ha proclamato i vincitori. Primo classificato Stefano Pannucci; secondo classificato Zri Mario Conti; terzi classificati ex aequo Ornella Lo Po e Francesco Parisi.

146


1째 Classificato Stefano Pannucci

2째 Classificato Zri Mario Conti

3째 Classificato ex aequo Francesco Parisi

3째 Classificato ex aequo Ornella Lo Po 147


Corso di Fotografia in pillole…

La composizione fotografica LA REGOLA DEI TERZI

Spesso la composizione è davvero il mezzo migliore che un fotografo ha a disposizione per mostrare la complessità della vita; la struttura di un’immagine può suggerire la forma che diviene bellezza. Robert Adams

Osservare una fotografia, che abbiamo scattato o che ci coinvolge direttamente, può suscitare in noi ricordi e forti emozioni, ma non è altrettanto immediato che altri possano provare le stesse sensazioni osservando la medesima immagine. Per raccontare una storia e far veicolare il nostro messaggio e le nostre emozioni tutti gli elementi presenti nella nostra inquadratura dovranno avere un ruolo ben preciso. A questo scopo è fondamentale prendere alcune decisioni al momento dello scatto, il cui obiettivo sarà quello di comporre un'immagine che coinvolga chi osserva e ne focalizzi l'attenzione su determinati particolari. Si tratta, dunque, di Composizione Fotografica. Con composizione fotografica si intendono, infatti, tutte quelle decisioni prese al momento dello scatto, riguardanti sia la scelta del soggetto da rappresentare sia le relazioni che esso ha con l'ambiente circostante, dando un ordine a tutti i possibili elementi che si trovano nell’inquadratura. Scattare una foto ben composta, però, non è sempre cosa facile, dal momento che la quantità di elementi che sono presenti nell'inquadratura potrebbe rendere difficoltoso il posizionamento di un soggetto che possa attrarre l'attenzione. Succede spesso che in una foto ci siano elementi in posizioni di disturbo sui quali va a cadere l'occhio che distolgono la concentrazione dal vero soggetto dello scatto che viene lasciato in una posizione di secondo piano. In alcuni casi invece possono finire nell'inquadratura soggetti indesiderati che rovinano totalmente la scena (il palo della luce con i fili davanti ad un paesaggio). Il consiglio è quello di non posizionare il soggetto al centro dell'immagine ma di cercare di decentrarlo per rendere l'immagine più dinamica. Questo consiglio è basato su una nota regola nel campo della composizione fotografica: la regola dei terzi. La regola dei terzi è una regola compositiva molto semplice da ricordare, flessibile, efficace e può migliorare il modo di fotografare.

148


149


La Libreria di EikoCulture In questa rubrica diamo spazio e visibilità alle pubblicazioni dei nostri autori. Vi invitiamo a segnalarci le vostre pubblicazioni scrivendoci a eikonculture@gmail.com

Consigliato da Eikon:

WHERE GODS WHISPER di Monika Bulaj

Un libro dove immagini e parole raccontano luoghi e momenti e in cui il sacro si rivela in tutta la sua massima espressione e si rompono i confini tra ebrei, cristiani e musulmani. Preghiere, danze, corpi, reliquie, gesti, costumi, terre e cammini che svelano analogie tra religioni e mostrano l’essere umano in tutta la sua bellezza. Ogni pagina del libro mostra al lettore il mistero della devozione passionale. Un reportage nato dai lunghi viaggi dell’autrice che, attraversando mondi paralleli e poco raccontati, dall’Asia all’America Latina, dalla Russia al Medio Oriente, ha varcato il confine tra sacro e profano, tra luce e ombra. Where Gods whisper mostra il multiforme ingegno dell’autrice, la sua sensibilità per l’alterità, l’istinto della testimonianza da cronista, il gusto per il racconto e l’immensa passione che per molti anni l’ha condotta sui segni delle “genti di Dio”. Editore: Contrasto

150


151


EikonCulture Entra anche tu a far parte di EikonCulture Join EikonCulture

www.eikonculture.com Seguici anche su: www.facebook.com/groups/817006478318575/ www.facebook.com/eikonculture/ eikonculture

La Redazione Vito Finocchiaro direttore Claudia Bobond redattore Teresa Gangemi redattore Morena Bellini redattore Marco Scintilla progetto grafico

Foto di copertina: Vito Finocchiaro

Tutte le foto e i testi sono presenti in questa pubblicazione sono di proprietà di Eikon Culture e dei relativi autori. Ogni riproduzione, anche parziale, è vietata.

Per contattare la redazione scriveteci a: eikonculture@gmail.com 152


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.