Inspired by Beijing Opera
Cultura dell’opera pechinese tradizionale e nuovo autentico contemporaneo
2^ report
settembre 2010
pag 1. Obiettivi e contenuti del report pag 3. Abaco visivo pag 7. Inspiration board: scenari per il progetto
pag 49. Proposta di concept development
a cura UdR DeCH - Design for Cultural Heritage Dip. INDACO Politecnico di Milano Gruppo di ricerca progettuale: dott.se Eleonora Lupo e Raffaella Trocchianesi Borsista: dott.sa Elena Enrica Giunta
1.
di un gruppo selezionato di progettisti senior e junior, in una sessione progettuale concertata e monitorata dal gruppo di ricerca.
Obiettivi e contenuti del report
Il presente report presenta gli esiti progettuali del secondo step di ricerca Inspired by Chinese Opera. Obiettivo generale: comunicare e traferire in modo innovativo il mondo dell’Opera pechinese, conformando un più ampio concetto di valorizzazione e accessibilità a questo patrimonio culturale, rendendolo disponibile alla comunità e costruendo opportunità di appropriazione mediata, attraverso l’uso e il ri-uso creativo delle istanze culturali presenti. In primo luogo si è operato in favore di un’approfondimento filologico dei materiali della collezione, riposizionando in modo affatto casuale le istanze culturali e oggettuali facenti parte della collezione secondo le “etichette” già emerse come CODICI (vedi report precedente). In secondo luogo, la “fase di concettualizzazione” ha sviluppato le Astrazioni individuate nella fase precedente trasformandoli in materiale metaprogettuale: tale sperimentazione ed incorporazione di forme e tecniche dell’Opera pechinese è stata fin qui indagata ed espressa medinate scenari costruiti ibridando processi progettuali ed artistici con suggestioni di natura più ampia e contestualizzando il tutto in un proprio potenziale ambito merceologico di riferimento. Sono stati messi a punto di 19 scenari altrimenti detti inspiration board. Questo strumento è finalizzato allo sviluppo dei concept progettuali veri e propri, che avverrà nella fase successiva.
Obiettivi e contenuti del report
Il report si conclude, infine, prorpio con una proposta metodologica per quest’ultima parte di concept development, attività che vedrà il coinvolgimento 1
2.
I codici processuali indicano ricorrenze nel pro-
Premessa metodologica
cesso della messa in forma o della produzione degli oggetti e costumi. Gli elementi sintattici significativi individuati sono le tecniche: canto, musica, ritmo; storie, personaggi; truccarsi. La traduzione per immagini ha privilegiato i seguenti caratteri: - Corrispondenza codificata ruolo-trucco. La realizzazione dello stesso può essere a base olio o acqua. Si procede per strati e con campiture piatte. - Quartetto di ruoli: maschile, femminile, jing, clown. - Sistema di montaggio dei teatri itineranti. - Lo strumento principale è lo jīnghú, una piccola viella a due corde dal suono acuto. Il secondo strumento è un liuto di forma circolare, il ruan. Gli strumenti a percussione comprendono il daluo, lo xiaoluo e il naobo. Il suonatore di gu e ban è il direttore dell’orchestra
A chiusura della fase precedente, il gruppo di ricerca ha elaborato un sistema matriciale di CODICI*ARCHETIPI (ndr. la tabella delle Astrazioni) desunto dai materiali della collezione rivisti nel loro contesto più ampio di appartenenza, ovvero la storia e le pratiche dell’Opera Pechinese. Nel passaggio dalla ricerca analitica a quella finalizzata al progetto è emersa come prioritaria la necessità di rimaneggiare lo strumento integrandolo con una specifica “mappatura dei Codici” in grado di fissare più direttamente la referenza all’oggetto originariotradizionale e alle sue categorie merceologiche. Questo secondo strumento mette a tema una serie, anche limitata e non esaustiva, di codici espressivi -ovvero “qualità” dell’Opera- che possano essere usati come stimolo e come verifica progettuale dei concept che saranno proposti; una sorta di grammatica visiva, insomma, da poter utilizzare per comporre gli scenari metaprogettuali in modo coerente rispetto al patrimonio della Collezione. Per “codice” era stata intesa una “unità minima di significato ed espressione”; la tavola si configura così come un racconto per immagini, talmente caratterizzanti da poter creare quasi un “deposito visivo” di processi, di elementi percettivi (iconografici, cromatici e formali), di gesti e di spazi.
I codici visivi raggruppano elementi minimi di tipo cromatico, formale, materico e iconografico di cui la collezione è particolarmente ricca. Gli elementi sintattici significativi individuati sono: forme, pattern e cromie. La traduzione per immagini ha privilegiato i seguenti caratteri: - Le volute dei riccioli delle extention posticce di capelli usate nel trucco di scena. - Combinazione lucido/opaco nei costumi di scena: rasi o sete decorate sono implementate con elementi “extra” in cotone bianco (in particolare nei dettagli delle maniche d’acqua). Effetto esterno/ interno. - Abbondanza di dettagli “abbaglianti”: preziosi e metalli, piccole luci…
La tavola sistematizza le quatto categorie di codici definite nel precedente report (e di seguito riportate) andandone a chiarire alcune componenti potenzialmente tasferibili che sono state chiamate “elementi di sintassi”, a loro volta specificate per immagini. 3
Abaco visivo
- Precisa gamma di colori saturi: rosso, rosa, porpora, giallo, bianco, blu, verde, nero, oro e argento. - Decori simbolici: drago, drago con perla, fenice, peonia, loto. - Perfetta simmetria delle maschere; abbinamenti cromatici forti, con effetto optical. Ricorrenza di spirali, ogive, fiamme, gocce, aculei, onde; presenza dell’elemento simbolico sulla zona della fronte. - Dettagli floreali nelle acconciature e nei vestiti. - Piume e frange come elementi decorativi e accessori. - Lance, pennoni e stendardi triangolari decorativi sulle spalle.
circolare prima di posarsi su un oggetto. Anche i movimenti sulla scena seguono questo principio estetico, evitando i bruschi cambiamenti di direzione e adottando un andamento curvo.
I codici spaziali rappresentano le modalità ricorrenti in cui lo spazio scenico viene rappresentato (metaforicamente, materialmente, evocativamente). Gli elementi sintattici significativi individuati sono: pezzi di arredo, movimenti che creano spazi, superfici. La traduzione per immagini ha privilegiato i seguenti caratteri: - Relazioni di reciprocità posizionale tra oggetti (un tavolo e tre sedie). - “Shoujiu” come habitat allestibile: una sorta di cartello personale, disegnato e ricamato; dotato di aperture. - Uso, temporaneo, degli abiti e degli accessori come spazi virtuali. - Paraventi decorati evocano i luoghi (specialmente esterni) della sceneggiatura. - Piccoli oggetti possono rappresentare cose più grandi, come la frusta che convenzionalmente rappresenta un cavallo.
I codici gestuali sono evinti dal paesaggio coreografico e dei movimenti che fanno parte della sfera espressiva del corpo. Gli elementi sintattici significativi individuati sono: acrobazia atletica; gestualità delle mani, posturale/“di contrattempo”; mimica facciale. La traduzione per immagini ha privilegiato i seguenti caratteri: - Gesto di apertura dei ventagli. - Lotta acrobatica: salti e capriole - Camminata di genere: piccoli passi e ravvicinati per la dan (donna), ampi e scanditi per lo Sheng (uomo). Nb. La camminata è legata alle calzature. - Gesti per accarezzare e modellare le piume sul capo - Movimenti e vibrazioni “di contrattempo” degli elementi decorativi posti su copricapi e accessori: pon pon, frange, piume, bandierine. veli. - Il principio stilistico più evidente nell’opera di Pechino è quello di smussare e arrotondare ogni gesto e ogni posa in modo da evitare angoli e linee rette. I movimenti delle mani descrivono archi, anche lo sguardo dell’attore si muove in modo 4
tavola visiva/sinottica dei CODICI
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3. Repertori per il progetto contemporaneo dell’Opera Pechinese
Rispetto alla fase iniziale di ricerca desk e field, ovvero da una parte, di raccolta di casi studio emblematici di attualizzazione e attivazione di forme e processi di specifici patrimoni culturali (qualità estetiche, formali, visive, materiali, performative, processuali e spaziali) e, dall’altra, di esplorazione e definizione del potenziale di attivazione dell’opera pechinese attraverso un processo di analisi e astrazione e concettualizzazione in un abaco dei suoi elementi primari e riconoscibili sottoforma di codici (processuali, visivi, gestuali, spaziali) ed archetipi (“oggetto scenico”, “piatto/pieghevole/portatile”, “iper-caratterizzato” e “luccicante/vibrante/ritmico”), in questa seconda fase il lavoro si è concentrato sulla generazione di alcuni concept progettuali di possibile attualizzazione dell’opera e degli archetipi individuati. I concept sono stati sviluppati a partire da specifici artefatti dell’opera pechinese (ad esempio, dettagli di costumi o performance, arredi di scena) e in relazione ad un archetipo specifico, tenendo come margine di riferimento l’abaco di codici, ossia alcuni elementi di vincolo estetico formale, elaborati nella fase precedente. Questo per garantire che, pur aprendo a possibili nuove e aggiornate interpretazioni, i riferimenti al patrimonio culturale originario siano espliciti e facilmente identificabili, secondo la logica e il framework teorico adottati dalla ricerca.
strategia di lavoro
L’elaborazione dei concept si è concentrata principalmente nella definizione di uno scenario com-
modalità di visualizzazione
Inspiration board: scenari per il progetto
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scala e ambito merceologico affine Riferimenti all’autentico
scala e ambito merceologico differente ispirazioni di cross-fertilisation
plessivo, che rappresenta spesso una logica aperta a molteplici declinazioni e possibili sviluppi, in diversi ambiti merceologici e contesti, senza precipitare immediatamente nella specificazione di una forma, pure se con possibili indicazioni e orientamenti. Per questo, si è scelto di visualizzare i concept attraverso una tavola chiamata “inspiration board”, che contenga tutte le informazioni essenziali alla comprensione della proposta, ma lasci ancora ampi margini di creatività ai progettisti coinvolti nella fase di sviluppo sulle ricadute formali, materiali, estetiche e funzionali degli artefatti progettabili all’interno dello scenario. Le inspiration board, rappresentano, attraverso un composit di immagini organizzate secondo una matrice, sia l’artefatto originario dell’opera pechinese da cui ha preso spunto la proposta progettuale, che un paesaggio merceologico di riferimento e di ispirazione a tutto campo per lo sviluppo del concept. La matrice è organizzata secondo una tensione per cui, maggiormente ci si sposta da sinistra a destra, più si hanno elementi ed esempi di stimolo legati ad altri contesti geografici (delocalizzazione), mentre dal basso verso l’alto si ha un cambiamento di ambito merceologico e tematico (cross-fertilisation). Delle parole chiave nel composit sottolineano alcune specificità degli esempi rappresentati che sono considerate fattori di ispirazione di particolare valore per la costruzione di analogie. Le tavole contengono inoltre, sulla destra, una descrizione verbale del concept, a partire dallo spunto progettuale di avvio, dell’idea di fondo e dei riferimenti più interessanti.
Cina&mondo orientale Riferimenti all’autentico
Altri contesti geografici Ispirazioni delocalizzate 8
I concept si possono raggruppare in macrogruppi in relazione all’archetipo di riferimento; all’interno di questi gruppi è possibile tuttavia trovare delle analogie e complementarietà, ad esempio sulla base di logiche progettuali applicate a diversi ambiti merceologici. Per esempio, all’interno dell’ipercaratterizzato si riscontrano proposte in cui l’atto del colorare, decorare, truccare, accessoriare con applicazioni, legato alla preparazione degli attori e della scena, diviene metafora da trasferire su varie scale e artefatti, con cui generare prodotti in grado di assumere diversi aspetti, forme, identità e ruoli (vedi ad esempio: make-up di accessori e oggetti, role playng, dressable make-up, glasses make-up, stencil dress). All’interno del piatto/pieghevole/portatile, il tema della piega è stato valorizzato declinandolo come logica strutturale sia al trasformismo delle forme (da mobili a accessori moda), che al funzionamento e allestimento temporaneo di artefatti e spazi (vedi ad esempio: multiple, portable habit, open-close). Il tema luccicante/vibrante/ritmico presenta un gruppo di concept legati alla valorizzazione della luce tipica delle lanterne attraverso corpi luminosi che possono essere costumi da ballo o oggetti sonori (vedi ad esempio: corpi lanterna, sound light) e un altro gruppo legato invece al tema del riverbero delle appendici dei costumi di scena trasferito nel progetto di auree dinamiche (vedi ad esempio: appliquè, auree dinamiche). Infine i concept legati all’oggetto scenico, lavorano sul tema dello spazio performato attraverso l’abito che viene reso abitabile o funzionale (vedi ad esempio: extention da vestito, spazi indossabili).
mappatura sintetica dei concept proposti
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Elementi della collezione categorie
Exension da vestito
Spazi indossabili
(pag.25)
(pag.23)
Stencil dress (pag.37)
LVR: Parrucche;Barbe; Copricapo;Piume Frange; Pon pon OG: Uso delle “maniche d’acqua” PPP: Abiti di scena
IPER: Maschere; Scarpe
ACCESSORIO
EVENTI
Artefatti IPER: Specifica gamma di colori saturi; Sistema iconico/simbolico
COSTUME
ABITO/ ACCESSORIO
ORIGINALE -CONTEMPORANEO Scenario/”rituali” di riferimento MODA ARREDO SISTEMI
LVR: Strumenti musicali; Armi; Stendardi e bandiere
Dress(able) make-up (pag.35)
Appliqué (pag.41) Auree dinamiche (pag.43)
Multiple (pag.11)
Tatoo jewels for face/hair (pag.13)
Sculture da parete (pag.27)
Glasses make-up (pag.33)
Open/Close fan (pag.15)
OG: Frustini PPP: Ventaglio; Ombrellino
LVR: Lanterne
mappa/indice degli “inspiration board”
ORIGINARIO- TRADIZIONALE
ARREDO DI SCENA
Corpi lanterna (pag.47)
OG: Tavolo e due sedie PPP: Paraventi; Quinte attrezzate; Fondali
IPER: Codifica dei movimenti, ruoli, pratiche; Pratica del trucco
Sound light (pag.45)
Quinte arredo (pag.17)
Portable habitat (pag.19)
Roleplaying (pag.29)
Make-up e accessori degli oggetti (pag.31)
PERFORMANCE LVR: Arti marziali PPP: Allestimento teatri itineranti
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Bi-segni (pag.39) Segnalibro integrato (pag.21)
scala e ambito merceologico differente ispirazioni di cross-fertilisation
MULTIPLE archetipo di partenza: piatto|pieghevole|portatile codici prevalenti: visivo e gestuale La suggestione nasce dai costumi di scena, guardando in particolare alle componenti materiche e del processo produttivo.
scala e ambito merceologico affine Riferimenti all’autentico
Da una parte, infatti, si vuole mettere in luce l’effetto di combinazione lucido/opaco individuabile nei dettagli delle maniche d’acqua: rasi o sete decorate sono implementate con elementi “extra” in cotone bianco, con un raffinato effetto di esterno/interno; dall’altra, di sicuro interesse è il taglio degli abiti e la loro performatività nel momento in cui sono indossati.
Cina&mondo orientale Riferimenti all’autentico
Altri contesti geografici Ispirazioni delocalizzate
scala e ambito merceologico differente ispirazioni di cross-fertilisation
TATTOO JEWELS FOR FACE/HAIR archetipo di partenza:piatto codici prevalenti: visivo funzionalità Lo spunto progettuale prende avvio dal codice visivo tipicamente formale delle volute delle extention posticce di capelli usate nel trucco di scena: esse sono posizionate così piatte e aderenti al viso tali da sembrare disegnate, confondendosi con il trucco stesso o sembrando una cuffia. L’idea è di progettare un accessorio moda ibrido tra trucco e decorazione e tra viso e capelli: decorativo come un gioiello e aderente al viso esattemente come un tatuaggio o una ciocca di capelli. Gli ambiti di applicazione potrebbero essere più disparati: dal decorativo al funzionale. Di ispirazione per questo concept sono sia gli accessori e le decorazioni per capelli (cuffie, cappelli, fermagli, mollette, fino alle extention posticce e luminose) che il trucco e le decorazioni tattoo e adesive per il corpo e il viso, così come tutti i gioielli second skin e adesivi (ad esempio quelli in silicone o swarovski).
scala e ambito merceologico affine Riferimenti all’autentico
decorazione
aderenza
extention
volute Cina&mondo orientale Riferimenti all’autentico
Altri contesti geografici Ispirazioni delocalizzate
archetipo di partenza:piatto/pieghevole/ portatile codici prevalenti: visivo, gestuale pieghe Lo spunto progettuale prende avvio dall’uso del ventaglio come accessorio di scena all’interno dell’opera pechinese, sia nella sua dimensione formale, costituita da pieghe frastagliate e ritmate regolarmente, ma soprattutto in quella dinamica, ossia nell’azione del “dispiegarsi”, che viene interpretata come metafora dell’apertochiuso trasferita al funzionamento e uso di un artefatto secondo una logica di rotazione su un perno centrale. L’idea è quindi di assumere questa caratteristica non solo come forma strutturale ma anche come azione e necessaria interazione, purchè reversibile e ripetibile, di innesco, di funzionamento o di fruizione di un oggetto, sia esso un accessorio, un mobile, una lampada, un capo di abbigliamento. Di ispirazione per questo concept sono tutti i sistemi automatici di scansione del tempo e della luce che fanno perno su un fulcro centrale, ma anche mobili che usano la logica della estensione per la messa in funzione e tutti gli oggetti, dalla moda al furniture, che usano la piegatura secondo un asse di scorrimento longitudinale o rotazionale. Il progetto deve attribuire valore e significato funzionale alla gestualtà “open-close”.
apertura
scala e ambito merceologico affine Riferimenti all’autentico
scala e ambito merceologico differente ispirazioni di cross-fertilisation
OPEN-CLOSE
rotazione
Cina&mondo orientale Riferimenti all’autentico
Altri contesti geografici Ispirazioni delocalizzate
scala e ambito merceologico differente ispirazioni di cross-fertilisation
QUINTE-ARREDO archetipo di partenza: piatto-pieghevole codici prevalenti: spaziale traforato L’idea di partenza nasce dal concetto di superficie come spazio. La quinta teatrale va oltre la propria funzione di soglia per ingressi e uscite di scena al fine di diventare anche elemento narrativo, fondale dinamico (sovrapposizioni moirée a pattern geometrici d’ispirazione cinese) e funzionale alle vari azioni di scena. I profili stereotipati dei personaggi si stagliano su questo alfabeto di cornici-sfondi che fa da partitura scenografica.
scala e ambito merceologico affine Riferimenti all’autentico
moireé
Cina&mondo orientale Riferimenti all’autentico
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scala e ambito merceologico differente ispirazioni di cross-fertilisation
PORTABLE HABITAT archetipo di partenza: piatto|pieghevole|portatile codici prevalenti: spaziale Lo spunto progettuale viene dalla pratica allestitiva delle scena. Il teatro dell’Opera Pechinese nasce infatti come spettacolo itinerante e, dunque: scenografia, costumi e accessori, attrezzeria e addirittura il teatro stesso erano concepiti in funzione della semplicità di allestimento e della facile trasportabilità. In modo particolare ci si vuole interessare del dispositivo scenico delle “quinte attrezzate” come elemento unico portatore di valori spaziali, grafici e semantici.
scala e ambito merceologico affine Riferimenti all’autentico
L’idea è di esasperare questa logica fino ad immaginare una sorta di micro-scenari/habitat portatili, che possano fungere da intorni affettivi, pieghevoli e, appunto, trasportabili. Paesaggi temporaneamente allestibili. Da un punto di vista progettuale è auspicabile un lavoro che ne svincoli la scala finno ad affrontare anche la dimensione micro (vedi riferimenti ai cosiddetti handscapes).
Cina&mondo orientale Riferimenti all’autentico
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scala e ambito merceologico differente ispirazioni di cross-fertilisation
SEGNALIBRO INTEGRATO archetipo di partenza: piatto-pieghevole codici prevalenti: processuale e visivo
scala e ambito merceologico affine Riferimenti all’autentico
L’idea è incentrata sul rituale della scrittura e lettura come atti creativi e integrati. Il segno, in quanto elemento iconografico che veicola un contenuto, esce alla pagina (o comunque dal supporto cartaceo) per intervenire sul tempo della lettura interpolandosi come elemento di “pausa” o di “accelerazione” nel ritmo della composizione scritta. Questa suggestione conduce ad una forma non convenzionale di segnalibro che “segna il tempo” e fa parte a tutti gli effetti del libro stesso.
forma & contenuto
Cina&mondo orientale Riferimenti all’autentico
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scala e ambito merceologico differente ispirazioni di cross-fertilisation
SPAZI INDOSSABILI archetipo di partenza: oggetto scenico codici prevalenti: gestuale
L’inspiration board nasce nuovamente dai costumi di scena, ponendo in evidenza il potenziale performativo di questi elementi: la manica d’acqua, ad esempio, è parte estensibile, fisicamente plastica che si presta quale supporto per scenografie virtuali. Allo stesso modo accessori come i ventagli, gli ombrellini, le bandierine si configurano come appendici: elementi dell’abito che, all’occorrenza, diventano “temporaneamente spazi” o, più semplicemente, li suggeriscono.
scala e ambito merceologico affine Riferimenti all’autentico
L’interesse progettuale si concentra proprio su questa dimensione temporanea e situata di questo tipo di eventi; nonché sulla reversibilità totale del processo.
Cina&mondo orientale Riferimenti all’autentico
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scala e ambito merceologico differente ispirazioni di cross-fertilisation
EXTENTION DA VESTITO archetipo di partenza: oggetto scenico codici prevalenti: gestuale, spaziale multiuso
applicazioni
Lo spunto progettuale prende avvio dalle maniche ad acqua tipiche dell’opera pechinese, usate sulla scena a scopo performativo e coreografico, la cui logica di “estensione” delle appendici ed estremità di un abito potrebbe assumere una valenza non solo estetica, ma anche funzionale. L’idea è quindi di attribuire un valore d’uso, legato alla possibilità di vestire, coprire, ma anche contenere e riporre, attraverso piegature e appendici contenitori, a delle extention o addizioni applicate all’abito. Di ispirazione formale per questo concept sono sia tutti gli interventi di sovradimensionamento eccessivo di parti dei capi di abbigliamento e di enfatizzazione delle parti terminali (come colli e strascichi) sia interventi funzionalizzanti quali applicazioni di appendici staccabili e multiuso (guanti-borsa, tasche adesive).
scala e ambito merceologico affine Riferimenti all’autentico
appendici contenitori
prolungamento estremità
sovradimensionamento
piegatura Cina&mondo orientale Riferimenti all’autentico
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scala e ambito merceologico differente ispirazioni di cross-fertilisation
SCULTURE DA PARETE archetipo di partenza: ipercaratterizzato codici prevalenti: visivo e spaziale
L’idea nasce dal tema della decorazione tridimensionale e dal rapporto bidimensionaletridimensionale. La superficie si abbiglia, si veste, si trucca, si trasforma in un gioco di maquillage fino a diventare volume. I divertissement floreali tipi ci dei costumi e degli accessori di scena dell’opera pechinese si ipotizza che possano essere declinati in chiave parietale per accentare ed ornare superfici e spazi.
scala e ambito merceologico affine Riferimenti all’autentico
decorazione-applique
Cina&mondo orientale Riferimenti all’autentico
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scala e ambito merceologico differente ispirazioni di cross-fertilisation
ROLEPLAYING archetipo di partenza: iper-caratterizzato codici prevalenti: processuale
Il teatro dell’Opera Pechinese fonda tutta la sua sceneggiatura su uno specifico quartetto di ruoli: maschile, femminile, jing e clown. Questo fortissimo vincolo è anche la “radice” creativa di tutti i plot. L’idea progettuale vuole estrapolare questa caratteristica e trasferirla al mondo della progettazione degli oggetti/abiti immaginando famiglie di prodotti imparentati tra loro, dotate di senso grazie alla reciprocità delle relazioni cui sono vincolati. In modo particolare si può immaginare di giocare sulla relazione maschile/femminile, già indagata da qualche esempio disciplinare.
scala e ambito merceologico affine Riferimenti all’autentico
Sempre in questo ambito è da notare la corrispondenza codificata ruolo-trucco: particolare che può aiutare il designer nella confezione del sistema grafico che da senso alla costellazione oggettuale.
Cina&mondo orientale Riferimenti all’autentico
Altri contesti geografici Ispirazioni delocalizzate
scala e ambito merceologico differente ispirazioni di cross-fertilisation
MAKE UP E ACCESSORI DEGLI OGGETTI archetipo di partenza: ipercaratterizzato codici prevalenti: visivo, processuale reversibilità
accessoriazione
scala e ambito merceologico affine Riferimenti all’autentico
vestizione
scrittura
foto-termo sensibilità Cina&mondo orientale Riferimenti all’autentico
Altri contesti geografici Ispirazioni delocalizzate
Lo spunto progettuale prende avvio dalla pratica del trucco di scena che viene assunta come paradigma di preparazione della performance e quindi trasferita agli oggetti come preparazione all’uso. L’idea è di generare una processo reversibile e ripetibile di “allestimento e personalizzazione degli oggetti per l’uso” a seconda della necessità, attraverso la decorazione, ovvero il loro trucco, il camouflafge, la vestizione o l’accessoriazione, conferendogli di volta in volta diverse identità alla stregua del trucco come azione di identificazione di ruoli e personaggi. Di ispirazione per il concept sono le texturizzazioni grafiche (e reversibili) di oggetti (dai tessuti agli elettrodomestici, dai caschi al table ware), e le decorazioni con accessori come le cover, i magneti e i piercing.
scala e ambito merceologico differente ispirazioni di cross-fertilisation
GLASSES MAKE-UP archetipo di partenza: ipercaratterizzato codici prevalenti: visivo
scala e ambito merceologico affine Riferimenti all’autentico
trasformarsi & interpretare
accessoriare & abbigliare
Cina&mondo orientale Riferimenti all’autentico
Altri contesti geografici Ispirazioni delocalizzate
Lo spunto è la maschera, la trasformazione, il travestimento, il trucco. L’idea è di trasferire il processo di “abbigliaggio” iperconnotato ad un accessorio moda del nostro quotidiano: l’occhiale, facendolo diventare oggetto di trasformazione e di gioco. L’occhiale dunque si veste, di volta in volta, con una serie di “ultraaccessori” in grado di cambiarne l’immagine.
scala e ambito merceologico differente ispirazioni di cross-fertilisation
DRESS(ABLE) MAKE-UP archetipo di partenza: iper-caratterizzato codici prevalenti: processuale
Interesse dell’inspiration board è valorizzare e potenziare l’applicazione del puro colore. Il sistema cromatico del teatro dell’Opera si gioca tutto su una ristretta gamma di cromie sature che, madiante la complessa e antichissima pratica del trucco, veicolano messaggi, emozioni e atmosfere. Analogamente, lo scopo di questo scenario è fare del colore o dell’atto “del colorare” la materia prima principale per il progetto: il colore/materia o il colore che si fa materiale nel momento in cui va a definire un supporto altrimenti neutro identificano i due parametri di riflessione e lavoro.
scala e ambito merceologico affine Riferimenti all’autentico
Le tecniche ammesse sono le più disparate; il supporto privilegiato rimane, per integrità con il modello di riferimento, il corpo o alcune sue “appendici”. Caratteristiche specifiche in termini progettuali, nonché punti di forza di questa visione, sono: la temporaneità e la variabilità (nel tempo) delle composizioni cromatiche, sulla base della pallette di riferimento prescelta.
Cina&mondo orientale Riferimenti all’autentico
Altri contesti geografici Ispirazioni delocalizzate
scala e ambito merceologico differente ispirazioni di cross-fertilisation
STENCIL DRESS archetipo di partenza: ipercaratterizzato codici prevalenti: processuale e visivo decori manuali
scala e ambito merceologico affine Riferimenti all’autentico
L’idea è quella di lavorare sulla personalizzazione dell’abito di scena attraverso decorazioni temporanee a stencil o a pressione. I costumi possono infatti essere decorati in funzione dello specifico spettacolo e dello specifico ruolo dell’attore ma per la sola durata della rappresentazione, a sottolineare la magia temporanea-estemporanea dello spettacolo stesso. Il costume verrà poi lavato e sarà pronto per una nuova storia, per nuove maschere, per nuove decorazioni sempre mutuate dal vasto paesaggio iconografico dell’opera pechinese.
stencil & timbri
Cina&mondo orientale Riferimenti all’autentico
Altri contesti geografici Ispirazioni delocalizzate
scala e ambito merceologico differente ispirazioni di cross-fertilisation
BI-SEGNI archetipo di partenza: ipercaratterizzato codici prevalenti: processuale (e visivo)
L’idea prende spunto dal rituale del segno calligrafico inteso sia come scrittura che come trucco: la calligrafia sulla carta, sulla stoffa, sulla pietra ma anche sul corpo come atto di esternazione, di comunicazione ma anche come decoro ed affermazione simbolica. La forma ed il significato s’intrecciano in un unicum che dà luogo ad infiniti paesaggi ideogrammatici ed iconografici. Si propone un oggetto che soddisfi a questa doppia funzione: una penna che da un lato permetta la scrittura (dotata di un pennino calligrafico che consenta la modulazione dell’inchiostro) e che dall’altro permetta invece di scrivere sul corpo mutuando dal mondo del maquillage e dal tatuaggio non permanente la sua natura. Le due parti saranno caratterizzate da textures differenti o da forma asimmetrica.
scala e ambito merceologico affine Riferimenti all’autentico
segni & disegni
Cina&mondo orientale Riferimenti all’autentico
Altri contesti geografici Ispirazioni delocalizzate
scala e ambito merceologico differente ispirazioni di cross-fertilisation
APPLIQUE’ archetipo di partenza: luccicante|vibrante|ritmico codici prevalenti: visivo La suggestione per questo inspiration board nasce dagli accessori: copricapi e iserti materici, applicazioni posticce tipicamente utilizzate nel teatro dell’Opera per completare il personaggio. Si tratta di artefatti complessi che mixano fiori e pietre, perle e piccoli dettagli metallici, piume, ciocche di capelli colorati. Queste capigliature/copricapo si trasformano in gioielli dinamici, in alcuni casi cangianti, realizzati per lo più con materiali poveri.
scala e ambito merceologico affine Riferimenti all’autentico
E’ interesse del progetto attualizzare queste forme di “accessorio moda” identificandone una precisa merceologia o, in alternativa, specializzandone l’ambito applicativo (es. costumi di scena per ambito cinematografico).
Cina&mondo orientale Riferimenti all’autentico
Altri contesti geografici Ispirazioni delocalizzate
scala e ambito merceologico differente ispirazioni di cross-fertilisation
AUREE DINAMICHE archetipo di partenza: luccicante|vibrante|ritmico codici prevalenti: visivo e gestuale Luce di metalli e preziosi; vibrazioni di pon pon e piume; movimento di frange e pendenti...questa molteplicità di micro-appendici conferisce all’insieme dei costumi di scena un’aura vibratile unica e caratteristica del teatro dell’Opera Pechinese.
scala e ambito merceologico affine Riferimenti all’autentico
E’ interesse del progetto estrarre e amplificare questo carattere, applicandolo anche in scala maggiore e attraversando diversi ambiti merceologici altri rispetto all’originale.
Cina&mondo orientale Riferimenti all’autentico
Altri contesti geografici Ispirazioni delocalizzate
archetipo di partenza: vibrante codici prevalenti: spaziale e visivo
L’idea fonde l’atmosfera delle lanterne e l’archetipo “vibrante” che contraddistingue la tradizione dell’opera pechinese traducendo questi elementi in un sistema di lampade sonore per giardino. L’obiettivo è conferire un’aura magica ad un elemento d’arredo per esterni che assolva non solo alla funzione illuminante ma che riveli un aspetto poetico all’ambiente. I riferimenti si recuperano dalle tradizioni delle luminarie, dalle feste e rituali di paese, ma viene tradotto e declinato ad una scala “privata”. Il carattere vibrante si riconosce sia dai piccoli elementi mobili che costituiscono il sistema d’illuminazione sia dall’inserimento sonoro variabile a seconda delle condizioni dell’ambiente.
suoni & vibrazioni
scala e ambito merceologico affine Riferimenti all’autentico
scala e ambito merceologico differente ispirazioni di cross-fertilisation
SOUND LIGHT
Cina&mondo orientale Riferimenti all’autentico
Altri contesti geografici Ispirazioni delocalizzate
scala e ambito merceologico differente ispirazioni di cross-fertilisation
CORPI LANTERNA archetipo di partenza: luccicante /vibrante codice prevalente: visivo performance
diffusione d’atmosfera Lo spunto progettuale prende avvio dalle lanterne luminose segnaletiche delle performance all’aperto di opera pechinese, dalla caratteristica luminscenza e riverbero cromatico, legati alla loro trasparenza e oscillazione in sospensione. L’idea è di trasferire tali caratteristiche di leggerezza e luminosità ad altri “corpi” luminosi ed in particolare ad accessori e capi d’abbigliamento legati ad uno specifico uso performativo e coreaografico, ossia costumi per la danza. Gli spunti di partenza formali sono dunque altri corpi illuminanti dalla conformazione tondeggiante e che fanno uso ptincipe della carta, mentre quelli tecnologici provengono dai capi di abbigliamento che usano tessuti in fibra ottica lumigram, l’abito luminoso in led (SwarovskiHussein Chalayan o Cutecircuit), le T-shirt luminose philiphs, con una attenzione all’uso della luce in forma puntuale e concentrata di tipo segnaletico o diffusa nello spazio e di creazione d’atmosfera.
tecno-capi
scala e ambito merceologico affine Riferimenti all’autentico
dettaglio segnaletico
Cina&mondo orientale Riferimenti all’autentico
Altri contesti geografici Ispirazioni delocalizzate
5.
Prossimo step: la “fase di traduzione”
Sulla base di un incontro con la committenza, verrà selezionato un numero di concept ritenuti più interessanti, anche accorpando e integrando tra loro alcune proposte. I concept verranno sviluppati attraverso il coinvolgimento di giovani progettisti in una sessione progettuale della durata di circa due/ tre settimane. Ai progettisti verrà fornito il brief di progetto, materiale di riferimento sull’opera pechinese, l’abaco di riferimenti e archetipi estetico formali e assegnato uno/due specifici concept. Ogni studente lavorerà in autonomia ma con revisioni periodiche collettive. Il grado di approfondimento e di dettaglio dei concept, verrà valutato in base alle richieste e preferenze della committenza nonchè al numero di concept stessi. In generale si prevede di elaborare un certo numero di output (tavole) in grado di restituire tutte le specifiche di progetto, ovvero: - prestazioni, funzioni, materiali; - elementi sensoriali, espressi, percettivi, comunicativi; - logiche, contesti e attività d’uso e di funzionamento; - ipotesi di comunicazione dell’artefatto e di individuazione di produttore/know-how.
Proposta di concept development
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