Progetto senza zaino

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I.C.”R.Onor” Scuola primaria “Marco Polo”

SCUOLA SENZA ZAINO per una scuola comunità Classe 1°

Insegnanti: De Gennaro Elisabetta Pellizzaro Maria Luisa Benotto Erika

A.S. 2017/18


La scuola primaria Marco Polo ha aderito al progetto “Scuola Senza Zaino” per la classe prima. Senza Zaino è un modello di scuola che propone un nuovo ambiente formativo, la ristrutturazione degli spazi, la revisione dei modi di insegnare, avendo come fondamento per l'approccio al curricolo  la globalità della persona  la globalità del sapere  la globalità come integrazione delle differenze  la globalità dell'ambiente

Sviluppa un nuovo approccio all'insegnamento e all'educazione che si fonda su tre valori fondamentali: la RESPONSABILITA', la COMUNITA', l'OSPITALITA'. LA RESPONSABILITA' In Senza Zaino (SZ) gli studenti sono portati ad assumersi la responsabilità del proprio apprendimento. Ci riferiamo al costruttivismo, per cui il sapere non si trasmette passivamente, ma è frutto dell’azione responsabile del soggetto. I metodi attivi basati sul problem-solving e quelli passivi orientati alla comprensione sono posti a fondamento dell'agire didattico. Gli alunni sono coinvolti con i docenti a strutturare, progettare e revisionare le attività didattiche. Pertanto si sentono motivati ad studiare e le varie materie sono occasione per sviluppare competenze, perché si creano situazioni autentiche. Il senso di responsabilità si nota anche in quanto ognuno tiene in ordine gli armadi e gli strumenti didattici per essere pronti all’uso. L’insegnante SZ organizza la classe le attività in modo che gli alunni siano autonomi. In questo sono aiutati dal fatto che insieme elaborano precise procedure raccolte nel manuale della classe. LA COMUNITA' La comunità ci dice che l’apprendimento avviene nella relazione. In una classe SZ la personalizzazione dell'insegnamento e la comunità si integrano. SZ vede la scuola come una comunità di apprendimento, di ricerca e di pratiche dove ci si pongono domande e problemi, si condividono i percorsi di studio, si scambiano le risorse cognitive e le pratiche di lavoro. Nel lavoro in classe si può lavorare individualmente, in piccoli gruppi, in coppia a seconda delle necessità secondo il modello del cooperative learning. C'è poi un tempo in cui la classe si riunisce in agorà per parlare e ascoltarsi, stabilire regole, individuare i compiti di responsabilità, per una lettura dell'insegnante o la presentazione di un argomento.La struttura metodologica non standardizzata permette a ciascuna alunna/o di essere riconosciuta/o nella propria originalità e diversità. La comunità naturalmente riguarda anche gli insegnanti che si confrontano e scambiano pratiche e idee in un'ottica di cooperative teaching. La comunità implica inoltre un pieno coinvolgimento dei genitori anche nelle azioni educative. L'OSPITALITA' Un ambiente ospitale e ben organizzato favorisce l'apprendimento per il gruppo e la persona. L'aula è ben organizzata con libri, materiali per scrivere e ascoltare, disegnare e dipingere, modellare e costruire, strumenti didattici per le varie discipline di studio, materiali di cancelleria, giochi e strumenti didattici. Inoltre gli spazi sono attrezzati con tavoli grandi, un angolo agorà con


pedana e cuscini, mobili a giorno, archivi e un laboratorio di italiano e uno di matemetica. Tutto ciò serve per un apprendimento efficace e globale, oltre che rendere la scuola più ospitale. Più ospitale per ospitare le diversità dei soggetti in formazione e perchè il sapere, ovvero la scoperta del mondo, avviene se il mondo stesso è contrassegnato dall'ospitalità e dall'accoglienza. Rendere le scuole ospitali è, dunque, un impegno di cambiamento. E tuttavia l’ospitalità implica non solo costruire ambienti belli ed amichevoli, ma anche far sì che ciascuno possa sviluppare i propri e gli altrui talenti, originalità, bisogni e in generale il precorso di crescita e di apprendimento in un clima positivo, sereno e accogliente. Ecco perchè Senza Zaino. “...Lo zaino comunica un senso di precarietà, di inadeguatezza, di inospitalità. Non a caso è stato inventato per gli alpinisti e per i soldati al fine di affrontare luoghi inospitali. Noi proponiamo di togliere lo zaino come gesto reale e simbolico” (M.Orsi 2006). Un gesto reale perché gli alunni utilizzano una semplice borsa, studiata appositamente, per portare il necessario per i compiti a casa. L'aula e la scuola, arredate in modo funzionale e attrezzate con materiali didattici adeguati, offrono tutto il necessario per le attività scolastiche.

CONCLUSIONI Conoscere il mondo significa renderlo comprensibile, trasformarlo, umanizzarlo per farlo diventare, appunto, ospitale. La responsabilità e l’ospitalità, dunque, si aprono alla costruzione della scuola come comunità, luogo di condivisione, di cooperazione e co - costruzione del sapere. Le insegnanti, nella stesura delle programmazioni per discipline, che comunque si rendono necessarie per sviluppare coerentemente e specificamente i vari saperi, si propongono, in un'ottica di globalità e cooperative-teaching, di fare attenzione a          

L'autonomia degli alunni che genera competenze il problem solving che alimenta la costruzione del sapere l'attenzione ai sensi e al corpo che sviluppa la persona intera la diversificazione dell'insegnamento che ospita le intelligenze, le potenzialità, le differenze la co-progettazione che rende responsabili docenti e alunni l'attenzione agli spazi che rendono autonomi gli alunni i diversi strumenti didattici che stimolano vari stili di insegnamento la cooperazione tra docenti che alimenta la formazione e lo scambio continuo la partecipazione dei genitori che sostiene l'impegno della scuola la valutazione autentica che incoraggia i progressi.

Le insegnanti De Gennaro Elisabetta Pellizzaro Maria Luisa Benotto Erika

San Donà di Piave, 11/11/2017


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