Agenda geografia - 50 lezioni per un mondo sostenibile

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M.V. Menichetti - V. Lavatelli - E. Noseda

AGENDA GEOGRAFIA 50 Lezioni per un mondo sostenibile Didattica breve: lezioni segmentate in unità autosufficienti

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EDUCAZIONE CIVICA AGENDA 2030

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AGENDA GEOGRAFIA LA STRUTTURA DEL TESTO

AGENDA GEOGRAFIA è un libro in 50 lezioni, adatto a un insegnamento della geografia più approfondito. La trattazione, ampia e aggiornata, è caratterizzata da un’esposizione chiara e sistematica. Nei primi quattro temi sono affrontati argomenti di geografia generale con grande attenzione alle tematiche affrontate dall’Agenda 2030. Negli ultimi due temi di geografia regionale sono presenti, oltre all’Italia, i maggiori Stati del mondo, dagli Stati Uniti alla Cina, dai principali Paesi UE alle potenze emergenti (BRICS). Tutti gli argomenti sono aggiornati ai più recenti accadimenti, in primis la pandemia di Covid-19 e la Brexit.

Ogni lezione è composta sistematicamente da quattro pagine ed è organizzata (novità importante) in segmenti autosufficienti, tutti corredati di esercizi. Questo consente realmente una didattica breve, una delle metodologie più adatte alle attuali esigenze dell’insegnamento, esplicitamente sottolineata nelle linee guida ministeriali. All’interno della trattazione grande risalto è dato ai temi legati all’ all’Agenda 2030, segnalati dal colore verde della pagina e dall’esplicito richiamo all’obiettivo dell’Agenda.

1. Osserva le due foto e scegli fra le due quella che più ti sembra mostrare un’edilizia capace di rispettare l’ambiente. A

Lezione 4. Il mondo vegetale Lezione 5. I cambiamenti climatici Lezione 6. La disponibilità di cibo

Lezione 3. Acqua e terra

Lezione 7. Le grandi epidemie

Veduta satellitare del Parco nazionale del Sundarbans, la più grande foresta di mangrovie al mondo, al confine tra India e Bangladesh.

Una porzione di foresta vergine tropicale vista dal satellite.

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Unità di Apprendimento TITOLO ▶

TAPPA 2 Partecipare al dibattito

Questa Unità di apprendimento ti guida ad approfondire il Patrimonio dell’Umanità del continente europeo. L’Europa, con oltre 500 siti, è l’area geografica più rappresentata fra i luoghi considerati Patrimonio UNESCO. La presenza di questi luoghi è per il continente una grande risorsa economica perché, secondo i dati pubblicati dall’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), il 40% del turismo internazionale mondiale è di matrice culturale. Molti sono anche i siti europei che vengono tutelati per la loro importanza ambientale.

QUALI DISCIPLINE ▶ POSSONO ESSERE COINVOLTE?

Oltre a geografia, sono interessate educazione civica, italiano, storia dell’arte, storia, scienze, informatica, inglese.

QUALI ARGOMENTI ▶ DEL TESTO DI GEOGRAFIA RIGUARDA?

Londra, “The Shard”, progettato da Renzo Piano, è diventato obsoleto come tutti gli altri grattacieli moderni vetrati. La commissione parlamentare inglese vorrebbe che il Governo del Regno Unito promulgasse nuove normative contro il surriscaldamento estivo degli edifici che riguardano evidentemente l’uso scriteriato delle facciate vetrate. Dal punto di vista bioclimatico, in generale, il vetro presenta svantaggi rilevanti: un basso isolamento, l’ingresso dell’energia solare non sufficientemente controllabile, una bassa inerzia termica. I moderni grattacieli, seguendo una moda architettonica iniziata decenni fa, sono invece completamente vetrati senza sfruttare i principi della bioclimatica ma adottando soluzioni tecnologiche sempre più care sotto l’aspetto economico ed ecologico, cioè non conta quanto essi siano insostenibili e costosi, conta solo che siano alti e belli.

B

Comprensione del testo – Comprensione di una comunicazione video – Lettura di una carta fisico-politica – Lettura di immagine - Utilizzo della rete Internet –Elaborazione di un testo – Rappresentazione visuale di una ricerca

QUALI STRUMENTI ▶ E METODI PUOI UTILIZZARE?

Lezione partecipata (in presenza o a distanza) – LIM – video – libro di testo – laboratorio di informatica per ricerca in Internet – lettura di articoli di viaggio – analisi di un video o di un’immagine

COME È ▶ STRUTTURATO IL LAVORO?

Visione di un video in modalità flipped classroom – Lettura del testo di geografia – Osservazione di una carta - Lettura di articoli – Discussione di gruppo – Ricerca di informazioni e materiali in Internet – Attività parallele nelle varie discipline –Testo di sintesi - Confronto

CHE COSA ▶ TI PROPONE LA FLIPPED CLASSROOM?

Per un primo approccio ai siti del Patrimonio europeo puoi guardare il breve video realizzato da National Geographic e la galleria fotografica nel sito Visit Europe, il portale della European Travel Commission, organizzazione no profit composta dagli uffici nazionali del turismo di oltre 30 paesi europei. Trova quindi, con una ricerca in Internet, la lista completa dei siti del continente europeo, Italia esclusa.

COME PROCEDE ▶ IL LAVORO?

Dividetevi in piccoli gruppi e ognuno di essi sceglie un sito della lista. Raccogliete materiale (storia, descrizione, immagini) in Internet, utilizzando competenze e contenuti di tutte le discipline coinvolte. Fate riferimento al Paese a cui il sito scelto appartiene e alle motivazioni per la decisione dell’Unesco di includerlo nella lista. Eventualmente, trovate dati sui movimenti turistici che il sito genera.

COME ▶ SI CONCLUDE IL LAVORO?

Ogni gruppo crea un PowerPoint o un altro strumento di comunicazione per la presentazione del sito al resto della classe.

(Dario Faccini in www.bioarchitettura.org/articoli/ ed-116-alti-e-belli-ma-con-tanti-svantaggi)

2. Scegli ora le parole che ti potranno servire per illustrare il tuo punto di vista dalla lista: tradizione urbanistica – inurbamento – crescita demografica – sostenibilità – socialità – problematiche paesaggistiche – risparmio del suolo – consumo energetico

2. Fai una ricerca su Internet per migliorare la tua informazione sull’argomento e poi fai una lista di tre argomenti a favore della tua posizione e tre a sfavore della posizione in cui non ti riconosci.

TAPPA 3 Trarre le conclusioni

Scrivi sul quaderno quanto emerso durante il dibattito in classe e trai le tue conclusioni.

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EDUCAZIONE CIVICA

MANGROVIE Un diboscamento particolarmente disastroso è quello che riguarda le estensioni di mangrovie che bordano molte coste delle zone tropicali e subtropicali. Chiamate anche “foreste di marea” per la loro capacità di crescere nell’acqua salata, sono presenti in America centrale, in Asia, in Africa e in Oceania. Oltre a ospitare numerose specie ani-

5. Le foreste

Il processo di scambio tra energia solare, acqua, suolo, anidride carbonica da una parte e alberi dall’altra vale per tutto il mondo vegetale, dal lichene al baobab, passando per le erbe e gli arbusti, ma diventa particolarmente incisivo quando riguarda estese superfici, come quelle delle grandi foreste. BIODIVERSITÀ Le foreste sono tra i più ricchi ecosistemi esistenti sul nostro pianeta, preziosissimi per la tutela della biodiversità e della vita. In queste aree, infatti, gli alberi vivono associati ad altre formazioni vegetali (erbe, arbusti, liane, muschi ecc.) e a numeri difficilmente calcolabili di specie animali. FORESTE PRIMARIE Secondo alcuni calcoli, in tempi lontani le foreste originarie (o primarie) coprivano oltre il 40% delle terre emerse. Secoli e secoli di diboscamento hanno ridotto nella nostra epoca la loro estensione a meno dell’8% della superficie dei continenti. Gli uomini hanno tagliato gli alberi per ottenere legname e terreni coltivabili, per creare insediamenti e vie di comunicazione, per impiantare attività produttive. Oltre alle foreste originarie il patrimonio boschivo planetario è costituito dai rimboschimenti operati dall’uomo con la piantumazione (ormai la maggioranza della superficie verde), che portano il totale al 31% circa.

Lezione CRESCITA LENTA E AUMENTO DEGLI ANZIANI La popolazione europea continua ad aumentare, anche se molto lentamente. La mortalità è diminuita e la durata media della vita si è allungata, ma anche la natalità è in costante calo. La vita media In aiEuropa sidella parlano oltre lingue. La maggior parte appartiene però a si è allungata grazie progressi medicina e a 60 un buon sistema sanitario. una L’invecchiamento della popolazione crea lingue che hanno un’origine comune, la stessa famiglia, che raggruppa però nuovi problemi economici e di organizzazione sociale.

7 L’EUROPA DELLE LINGUE

NELLA FORESTA DI MANGROVIE

mali, prevengono l’erosione del suolo e controllano la qualità dell’acqua, assorbendo le sostanze inquinanti. Creano inoltre vere e proprie barriere tra la terra e il mare, proteggendo la terraferma dall’invasione del mare: dove ci sono le mangrovie, gli effetti degli tsunami sono meno dannosi, poiché esse ne arginano l’onda devastante. Le foreste di mangrovie, però, stanno lentamente scomparendo: vengono abbattute per ampliare le spiagge nelle zone turistiche e per creare spazio per gli allevamenti di gamberetti.

famiglia indoeuropea, appartenente ai popoli asiatici giunti in Europa

COMPLETA LO STUDIO

Approfondisci in rete qual è la distribuzione delle formazioni di mangrovie sul pianeta. Trova quali sono i Paesi che le ospitano e anche in quali l’estensione è diminuita notevolmentenegli ultimi anni.

contribuiscono alla distribuzione delle precipitazioni

accolgono l’80% della terrestre proteggono la

del pianeta

filtrano le e ricaricano le falde

regolano il a scala locale, regionale e globale stabilizzano riducendo il rischio di disastri ambientali

MIGRAZIONI A contrastare il declino demografico a partire dal 2000 avantiè interCristo. Le principali lingue indoeuropee sono venuto un sempre più intenso fenomeno immigratorio, neolatine, germaniche che ha contribuito adquelle arricchire ulteriormente la già straor-e slave. dinaria varietà culturale ed etnica del continente, un tempo area di origine di ingenti flussi verso le altre parti del mondo. Le lingue della Infatti, l’alto livello di sviluppo e il generale miglioramentofamiglia indoeuropea All’interno vi sono lingue che hanno più somiglianze delle condizioni di vita della popolazione hannodella fattofamiglia sì che indoeuropea DENSITÀ DELLA POPOLAZIONE IN EUROPA altre meno. L’italiano e Densità lo spagnolo, perin esempio, sono più simili tra loro di l’Europa diventasse una meta ambitaeper milioni di cittadini della popolazione Europa (abitanti/kmq) Le città lo siano l’italiano e il tedesco. Questo perché la famiglia100indoeuropea si extraeuropei, in fuga da povertà e daquanto situazioni di guerra. da 10 a 50 000 - 500 000 ab. superiore a 200 divide in gruppi linguistici, o sottofamiglie. Italiano e spagnolo appartengono al da 1 a10 500 000 - 1 000 000 ab. da 100 a 200 COMPLETA LO STUDIO gruppo neolatino (o romanzo), mente il tedesco fa parte del gruppo germanico. Quali problemi può comportare, secondo te, il inferiore a 1 oltre 1 000 000 ab. da 50 a 100 I principali gruppi linguistici della famiglia indoeuropea sono: progressivo invecchiamento della popolazione • lingue neolatine, derivate dal latino parlato dagli antichi romani. Le più europea? IL FUTURO DEMOGRAFICO DELL’EUROPA importanti sono l’italiano, il francese, lo spagnolo, il portoghese e il romeno; • lingue germaniche, derivate da quelle parlate dagli antichi popoli che si stanziarono nell’Europa centro-settentrionale. Le principali sono l’inglese, il tedesco, l’olandese, il fiammingo, il danese, il norvegese e lo svedese; Oltre il 90% delle lingue europee appartiene al ceppo • lingue slave, parlate dai popoli dell’Europa orientale. Le principali sono il indoeuropeo: la loro origine risale infatti alla lingua parlata Islandese Cartelli stradali in italiano e tedesco in russo, il polacco, l’ucraino, il bulgaro, il serbo-croato, lo sloveno, il ceco. dalle popolazioni, provenienti dall’Asia centrale, che invaseTrentino-Alto Adige. come quello comro l’Europa circa 10.000 anni fa. Appartengono alla famiglia indoeuropea anche gruppi minori Svedese Finlandese (irlandese, posto dalle lingue baltiche (lituano, lettone), dalle lingue celtiche Scozzese GRUPPI LINGUISTICI Norvegese scozzese, gallese, bretone), oltre al greco e all’albanese. Le famiglie e i gruppi Nel corso dei secoli si sono quindi sviluppatiindiversi gruppi linguistici in cui è possibile racco- In Europa Estone Irlandese si parlano anche lingue che appartengono linguistici Europa Russo a gliere la grande maggioranza degli idiomi parlati attualmenLettone(ungherese, un’altra famiglia, quella ugrofinnica Danese Lituano te in Europa: finlandese, estone), oltre al basco, lingua parlata Frisone Gallese Islandese Inglese Bielorusso - lingue neolatine: italiano, francese, spagnolo, portoghese, in una regione e Francia. Il Neerlandesea cavallo fra Spagna Famiglie e gruppi linguistici Polacco Tedesco ladino, rumeno, catalano; basco (o euskera) è una lingua “isolata”, che in Europa Svedese Finlandese Ceco Ucraino Lingue indoeuropee non ha nessuna parentela con altre lingue - lingue Scozzese slave: russo, bulgaro, polacco, ucraino, serbo, croaFrancese Slovacco Norvegese lingue neolatine al mondo; il suo to, sloveno, ceco, slovacco ecc.; Reto- caso è interessante perché Ungherese Romanzo Galiziano Francolingue slave Sloveno Estone è anche provenzale un esempio di come un popolo Russo Basco - Irlandese lingue germaniche: tedesco, olandese, inglese, danese, norOccitano Rumeno Serbocroato lingue propria germaniche si sia per secoli sentito unito dalla Portoghese Danese islandese ecc.;Lettone vegese, svedese, fiammingo, Bulgaro Catalano Spagnolo Lituano greco lingua. Italiano Albanese Macedone - lingue e lettone; Frisone Gallese baltiche: lituano Sardo Inglese Bielorusso albanese - lingue celtiche:Neerlandese irlandese, scozzese, gallese, bretone. Polacco lingue celtiche Tedesco Greco Famiglie e gruppi linguistici La lingua madre più conosciuta è il russo, seguito dal tedeCeco lingue baltiche Ucraino in Europa sco. Ma la lingua Francese più parlata in assoluto Slovacco è l’inglese, conoLingue indoeuropee Lingue non indoeuropee I GRUPPI sciuta come seconda lingua da circa il 40% degli europei. RetoUngherese Romanzo LINGUISTICI lingue ugrofinniche lingue neolatine Galiziano FrancoSloveno poi anche molte lingue Nel nostro continente si parlano provenzale IN EUROPA Basco Occitano Rumeno lingue slave basco croato extraeuropee, diffuse tra le diverseSerbocomunità di immigrati, Portoghese lingue germaniche Bulgaro Italiano nei Paesi d’accoglienza. Catalano quelle parlate che affiancano Spagnolo

4. Le lingue

COMPLETA LO STUDIO

Completa le frasi presenti nello schema.

riducono il

172

3. La demografia

4. Lotta al dissesto idrogeologico

COMPATTEZZA DEI SUOLI Con le loro radici, gli alberi compattano il terreno e assorbono l’acqua in eccesso, impedendo smottamenti, frane e valanghe. Il diboscamento infatti, soprattutto sui versanti più ripidi di montagne e colline, toglie solidità al terreno, che diventa più friabile e facilmente asportabile nel caso di forti precipitazioni. In passato si diboscava soprattutto per procurare combustibile e legname per costruire navi e abitazioni; oggi il taglio degli alberi avviene soprattutto per fare spazio a nuovi insediamenti e piste da sci, come avviene spesso nelle Alpi italiane. Anche in pianura, in caso di alluvioni, l’assenza di alberi lungo le rive dei fiumi permette alle acque di riversarsi più facilmente nella zona circostante, arrecando danni a terreni agricoli, abitazioni, vie di comunicazione.

dei suoli

proteggono le coste

producono e sostentamento per 1,6 miliardi di persone sono casa per 60 milioni di indigeni

DOVE SONO LE FORESTE Attualmente, secondo i dati della FAO (2020), le foreste più estese si trovano nella Fede- (2.199.800 km2), Australia (1.340.050 km2), Repubblica derazione russa (8.151.360 km2), in Brasile (4.966.200 km2), mocratica del Congo (1.261.550 km2), Indonesia (995.690 Canada (3.469.280 km2), Stati Uniti (2.259.000 km2), Cina km2), Peru (723.300 km2), Angola (666.070 km2).

Sardo

COMPLETA LO STUDIO

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Albanese Macedone

Costruisci uno schema che visualizzi Greco la struttura delle lingue indoeuropee.

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greco albanese lingue celtiche lingue baltiche Lingue non indoeuropee

166 166

PR_Atlantis_V1_150_179_exe_R.indd 166

2

Le città – L’ONU – Il Patrimonio italiano – Il territorio europeo – La popolazione europea – Francia – Germania – Gran Bretagna - Russia

QUALI ABILITÀ ▶ DEVI METTERE IN CAMPO?

(Luca Molinari in www.linkiesta.it/2017/02/ ecco-perche-la-nostra-paura-dei-grattacieli-e-assurda/)

2 Da qualche anno si è scoperto che il famoso grattacielo di

EDUCAZIONE CIVICA

Il patrimonio UNESCO in Europa

DI CHE COSA ▶ TRATTA?

1. Scegli il tuo punto di vista dopo aver letto questi due pareri in contrasto tra loro. 1 Le torri sono strutturalmente un elemento che comporta la possibilità di consumare meno territorio, perché salgono in verticale. Un altro tema è che ormai i grattacieli hanno delle tecnologie applicate che consentono un risparmio energetico molto significativo. Questo è valido per molte architetture costruite in classe A. È una delle categorie di ranking di sostenibilità che gli edifici possono acquisire, indipendentemente dall’essere alti o bassi. C’è inoltre la possibilità di lavorare sulla piastra e sui primi livelli pubblici della torre come elemento integrativo di funzioni private e pubbliche insieme. Ormai il grattacielo non è più solamente un oggetto solo in mezzo al vuoto.

TEMA

Noi siamo ospiti del pianeta: dagli ambienti traiamo il nostro sostentamento e la possibilità di svilupparci e progredire. Le nostre attività, però, determinano profondi cambiamenti sulla natura. Se per secoli queste trasformazioni sono restate all’interno di un sostanziale equilibrio tra uomo e ambiente, dal Novecento gli interventi umani hanno inciso radicalmente sull’armonia del sistema globale.

Lezione 2. Fasce climatiche e biomi

5. L’ITALIA E L’EUROPA

LA STRUTTURA DELLE LEZIONI E LA DIDATTICA BREVE

L’eccessivo consumo di suolo e di risorse naturali è uno dei grandi problemi del nostro tempo. In molte città per “occupare” meno terreno si preferisce costruire in altezza, edificando imponenti grattacieli. Ma davvero questi “colossi” offrono vantaggi all’ambiente?

3

Il rapporto uomo-ambiente

Lezione 1. Montagne e pianure

COSTRUIRE IN ALTEZZA PUÒ ESSERE UN VANTAGGIO PER L’AMBIENTE?

TAPPA 1 Comprendere e preparare il dibattito

TEMA

La Terra costituisce un unico grande ecosistema in cui materiali organici e inorganici si integrano e creano le condizioni di vita ideali per le specie viventi. Nulla è stabile, tutto è in continuo e inarrestabile movimento: il ciclo dell’acqua, i moti dell’atmosfera, le fasi di erosione e di accumulo delle rocce, gli spostamenti lentissimi o improvvisi della crosta terrestre. Tutto ciò concorre a creare il mondo che conosciamo.

1. LA TERRA E I SUOI SISTEMI

Ogni tema si apre con “Il tema in breve”, una mappa degli argomenti trattati nelle pagine seguenti (in carattere ad alta leggibilità) e si chiude con una pagina di Geo Debate, per educare al confronto tra opinioni diverse e alla partecipazione attiva; una doppia pagina di verifiche, per verificare l’acquisizione delle conoscenze di base (in carattere ad alta leggibilità); un’Unità di Apprendimento, per sviluppare, anche attraverso espliciti richiami ai temi dell’educazione civica, più articolate competenze geografiche e interdisciplinari.

2

La Terra e i suoi sistemi

Geo DEBATE

LA STRUTTURA DEI TEMI

AGENDA 2030

1 TEMA

lingue ugrofinniche

147

basco

08/07/20 16:10


8. Le diverse etnie

Lezione

9. Città e spazi urbani

Lezione 12. L’Agenda 2030

Lezione 39. Africa fisica

Lezione 28. Territorio Europa

Lezione 22. I trasporti

Lezione 14. Lo sviluppo economico

Lezione 30. L’Unione Europea

Lezione 16. La collaborazione

Lezione 31. Francia

LONGITUDINE I meridiani sono semicirconferenze che collegano il Polo Nord al Polo Sud e tagliano perpendicolarmente l’Equatore. Il meridiano fondamentale (o meridiano 0) è il meridiano di Greenwich, chiamato così dal nome della località inglese che attraversa e in cui sorge un importante osservatorio astronomico. Sui meridiani si misura la longitudine che è la distanza angolare di un punto dal meridiano fondamentale misurata sul parallelo che passa per quel punto. Varia da 0° a 180° est e da 0° a 180° ovest. Tutti i punti che si trovano lungo uno stesso meridiano hanno la stessa longitudine: ad esempio tutti i punti che si trovano sul meridiano fondamentale hanno longitudine 0°.

Lezione 40. Africa politica

Lezione 29. Gli Europei

Lezione 15. Gli obiettivi ambientali

LATITUDINE I paralleli sono circonferenze perpendicolari all’asse terrestre e parallele all’Equatore (definito anche parallelo 0 o fondamentale). Sui paralleli si misura la latitudine, che è la distanza angolare di un punto dall’Equatore. Varia da 0° a 90° nord e da 0° a 90° sud. Tutti i punti che si trovano lungo uno stesso parallelo hanno la stessa latitudine: ad esempio i punti che si trovano sull’Equatore hanno tutti latitudine 0°.

Lezione 38. Cina

Lezione 27. Economia e lavoro in Italia

Lezione 21. Il settore terziario

Lezione 13. I bisogni essenziali

Lezione 41. Sudafrica Lezione 42. America fisica Lezione 43. America politica

Lezione 32. Germania

Lezione 44. Stati Uniti

Lezione 33. Regno Unito

Lezione 45. Brasile

Lezione 34. Russia

Lezione 46. Oceania fisica e politica Lezione 47. Artide e Antartide

Polo Nord

meridiano passante per P P latitudine

centro della Terra

Polo Nord

longitudine P parallelo di P

meri

Equatore

Immagine satellitare del porto di Rotterdam (Paesi Bassi).

Operazione di carico e scarico container.

47

Novara di Sicilia (Messina) vista dal drone

89

CONTENUTI DIGITALI INTEGRATIVI Nelle pagine sono inserite le seguenti icone che indicano la presenza e il tipo di contenuti digitali disponibili sul libro.

Video

Filmati e animazioni per iniziare e integrare le lezioni.

Risaie in Indonesia. Polo Sud

119

Link esterni

Collegamenti a siti e a pagine web esterne.

LATITUDINE

173

clicca sulle carte per scaricarle sul tuo device

Testi

45ϒE

75ϒE 60ϒE

parallelo

parallelo

Polo Sud

Fig.05. A nel testo

RETICOLATO GEOGRAFICO

COMPLETA LO STUDIO

Osserva i disegni e rispondi alle domande. a. Che latitudine ha l’Equatore? b. Che longitudine ha l’antimeridiano di Greenwich? c. Conosci le cooordinate geografiche della località in cui vivi, oppure del punto dove sorge la tua scuola? d. A che cosa serve il reticolato geografico?

Fig.05.5b ex 05. G nel testo

231

• inquadra la pagina del libro in cui sono presenti le icone dei contenuti digitali

• pagine “liquide” con possibilità di ingrandimento © Casa Editrice G. Principato

30ϒE

Equatore

e con l’app libRArsi

• accedi ai contenuti multimediali

15ϒE

Polo Sud

Polo Nord

Test di diversa tipologia a correzione immediata.

• leggibilità ad alto contrasto

Fig.05.B nel testo ex 05. E nel testo

Test

L’applicazione librARsi permette di accedere ai contenuti multimediali direttamente da smartphone e tablet in modo semplice e rapido: • scarica l’app gratuita

15ϒE

PARALLELI

Oggetti interattivi per visualizzare e approfondire i contenuti.

La funzione Alta Accessibilità degli soddisfa pienamente le esigenze della didattica inclusiva e rappresenta un ottimo strumento compensativo per i Bisogni Educativi Speciali. Le funzionalità di base del servizio di ALTA ACCESSIBILITÀ: • carattere specifico per dislessia

30ϒE

Polo Sud

REALTÀ AUMENTATA

ALTA ACCESSIBILITÀ

• sintesi vocale dei contenuti testuali

Polo Sud

LONGITUDINE

75ϒE 45ϒE 60ϒE

HTML 5

Approfondimenti e testi che integrano il manuale.

I contenuti digitali sono fruibili sul sito www.principato.it, sull’

Fig.05.05 a ex 05. G nel testo

MERIDIANI

antimeridiano

1. Il reticolato geografico ASSE TERRESTRE ED EQUATORE La Terra ha una forma vicina a quella di una sfera, leggermente schiacciata ai poli (Polo Nord e Polo Sud). Sappiamo poi che compie due movimenti, uno intorno al Sole (movimento di rivoluzione) e l’altro intorno a se stessa (movimento di rotazione). L’asse immaginario intorno al quale la Terra gira nel movimento di rotazione è definito asse terrestre, che ha i poli come estremità. A metà strada tra i due poli si sviluppa la linea dell’Equatore che corrisponde alla circonferenza massima e divide a metà il globo: l’emisfero boreale a nord e l’emisfero australe a sud.

Lezione 37. India

Lezione 26. La popolazione in Italia

GLI STRUMENTI DEL GEOGRAFO

Polo Nord

La conoscenza dei continenti extraeuropei e dei principali Paesi che ne fanno parte costituisce non solo un ampliamento del sapere geografico, ma anche un importante elemento di crescita personale. Permette infatti di acquisire la piena consapevolezza della diversità tra le varie parti del pianeta, in un mosaico composito e integrato, sia sotto il profilo geoclimatico sia per gli aspetti demografici, culturali ed economici. Lezione 36. Asia politica

Lezione 25. Il patrimonio dell’Unesco

Lezione 20. Il settore secondario

LEZIONE

Per i geografi, le coordinate geografiche sono importanti quanto le date per gli storici: servono a individuare la posizione assoluta di un qualsiasi punto e a collocarlo sulla superficie terrestre. Poli ed Equatore sono stati utilizzati come principali elementi di riferimento per creare un reticolato di linee immaginarie che avvolge la Terra.

Lezione 35. Asia fisica

Lezione 24. Il sistema degli enti

Lezione 19. Le risorse energetiche

Lezione 11. L’ONU

L’Europa è il nostro continente. L’Italia è uno dei Paesi che lo costituiscono e che concorrono a formarne l’identità. Le sue particolarità sono però notevoli: dalla stessa conformazione fisica e localizzazione al centro del Mediterraneo all’immensa ricchezza del suo patrimonio culturale. La conoscenza di Francia, Regno Unito, Germania e Russia ci permette di approfondire altri aspetti fondanti del continente.

48 Orientarsi sulla Terra

Gli altri continenti

Lezione 23. Il territorio italiano

Lezione 17. Lo spazio globalizzato Lezione 18. Il settore primario

Lezione 10. Guerre e flussi migratori

6 TEMA

antimeridiano

I rapporti economici sono il motore dello sviluppo. I prodotti del suolo e del sottosuolo, le attività di trasformazione, il settore dei servizi sono gli ambiti di un mercato che non ha più confini, ma si irradia su tutte le terre emerse, avvolgendo il pianeta in una rete globale. La grande sfida che ci aspetta in futuro riguarda il superamento delle disuguaglianze nella disponibilità di beni e nella distribuzione della ricchezza prodotta.

L’Italia e l’Europa

antimeridiano 0

5 TEMA

meridiano

Lezione

4

L’economia

meridiano

Nel corso dei millenni, gli uomini e le donne si sono costituiti in società, hanno formato le loro culture e organizzato gli spazi in cui vivere. Il desiderio di potere politico ed economico ha fatto entrare le società in conflitto tra loro, determinando guerre e distruzioni. Ma la comunità internazionale ha anche prodotto gli anticorpi per tutto questo, creando organismi e programmi che lavorano per la pace e lo sviluppo dei popoli.

TEMA

diano fondamentale

La cittadinanza sul pianeta

meridiano 0 (meridiano fondamentale)

3 TEMA

3


TEMA

1 La Terra e i suoi sistemi 7 Lezione 1

Lezione 2 Lezione 3

Lezione 5 Lezione 6 Lezione 7

Come si origina un terremoto

13

La classificazione dei climi di Köppen

Acqua e terra

17

Il ciclo dell’acqua

1 Gli elementi del clima • 2 I fattori del clima • 3 I biomi terrestri • 4 I biomi d’acqua 5 Gli ecosistemi 1 L’acqua e la distribuzione sulla Terra • 2 Il ciclo idrologico • 3 L’inquinamento idrico 4 Il suolo o terreno • 5 Il degrado dei suoli • 6 Il sottosuolo e le risorse naturali Verifica le conoscenze 22

Come si forma il vento

Parliamo di suolo

Unità di apprendimento 24

26

IL TEMA IN BREVE

Il mondo vegetale

27

Piante per combattere l’inquinamento

I cambiamenti climatici

31

L’effetto serra Tornado e trombe d’aria

La disponibilità di cibo

35

L’agricoltura biologica

Le grandi epidemie

39

Le malattie virali

1 La ricerca botanica • 2 I doni delle piante • 3 Fabbriche di ossigeno • 4 Lotta al dissesto idrogeologico • 5 Le foreste • 6 Attacco alle foreste

1 La temperatura terrestre • 2 I cambiamenti sul lungo periodo • 3 Gli eventi metereologici estremi • 4 Gli effetti sulle comunità umane • 5 L’impegno internazionale 1 Un settore strategico • 2 L’agricoltura commerciale • 3 Agroecologia • 4 Le buone pratiche 1 Le epidemie di peste • 2 Altre grandi epidemie del passato • 3 Le epidemie nella storia recente • 4 Le cause ambientali delle epidemie Geo Debate 43

TEMA

Com’è fatto un vulcano

Fasce climatiche e biomi

2 Il rapporto uomo-ambiente 25

Lezione 4

9

1 La struttura dei continenti • 2 Catene montuose e pianure • 3 La tettonica a placche 4 Le zone instabili

Geo Debate 21

TEMA

8

IL TEMA IN BREVE

Montagne e pianure

Verifica le conoscenze 44

Nella foresta di mangrovie

Unità di apprendimento 46

3 La cittadinanza sul pianeta 47 Lezione 18 Le diverse etnie

48 49

Lezione 19 Città e spazi urbani

53

Lezione 10 Guerre e flussi migratori

57

Lezione 11 L’ONU

61

IL TEMA IN BREVE

1 Etnie e nazioni • 2 Le religioni • 3 Il mosaico linguistico • 4 Le famiglie linguistiche

1 Definizioni degli spazi urbani • 2 Le città del Nord del mondo • 3 Le città del Sud del mondo 4 Sostenibilità urbana • 5 Città intelligenti e solidali • 6 Piano FAO per le “città verdi” 1 Guerra e terrorismo • 2 I punti caldi del Pianeta • 3 La guerra “ibrida” • 4 Scappare dalle guerre e dai disastri

1 Gli obiettivi dell’ONU • 2 Gli organi dell’ONU • 3 Le principali agenzie • 4 Altri organismi internazionali • 5 Organizzazioni Non Governative • 6 Le definizioni degli Stati

Le razze non esistono Perché l’inglese è la lingua più parlata al mondo? Come calcolare la propria impronta ecologica Come funziona l’acquaponica Le città verdi L’UNHCR Geografia della guerra La storia dell’ONU

Lezione 12 L’Agenda 2030

65

La classifica ISU completa

Lezione 13 Obiettivi dell’Agenda 2030 I bisogni essenziali

69

Il mondo dei diritti

Lezione 14 Obiettivi dell’Agenda 2030 Lo sviluppo economico

73

L’economia circolare

Lezione 15 Obiettivi dell’Agenda 2030 Gli obiettivi ambientali

77

L’inquinamento del Mediterraneo

Lezione 16 Obiettivi dell’Agenda 2030 La collaborazione

81

Migrazioni planetarie

1 L’ Agenda 21 • 2 Gli obiettivi del Millennio • 3 L’ Agenda 2030 • 4 Laudato sì

2 Sconfiggere la fame • 3 Garantire salute e benessere • 4 Fornire un’istruzione di qualità • 6 Garantire acqua pulita e strutture igieniche

1 Sconfiggere la povertà • 8 Garantire un lavoro dignitoso • 9 Promuovere innovazione sostenibile • 10 Abolire le disuguaglianze • 12 Diffondere consumi sostenibili 7 Garantire a tutti energia pulita • 13 Combattere il riscaldamento climatico 14 Proteggere mari e oceani • 15 Proteggere gli ecosistemi terrestri

5 Raggiungere la parità di genere • 11 Creare città e comunità sostenibili 16 Garantire la pace e la giustizia • 17 Rafforzare la collaborazione mondiale Geo Debate 85

4

Verifica le conoscenze 86

Unità di apprendimento 88

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TEMA

4 L’economia 89

IL TEMA IN BREVE

Lezione 17 Lo spazio globalizzato

91

Da globale a locale

Lezione 18 Il settore primario

95

OGM e fame nel mondo

Lezione 19 Le risorse energetiche

99

Le fonti energetiche

1 I settori globalizzati • 2 I protagonisti economici • 3 Non solo economia • 4 Pro e contro 1 Diversi tipi di agricoltura • 2 Agricoltura dei Paesi del Sud del mondo • 3 Agricoltura dei Paesi sviluppati • 4 Allevamento, pesca e acquacoltura • 5 Il sistema agroalimentare 6 Le tendenze del settore primario

1 Le fonti non rinnovabili: petrolio e carbone • 2 Le fonti non rinnovabili: gas naturale e uranio • 3 Le fonti rinnovabili: acqua e vento • 4 Altre fonti rinnovabili

Lezione 20 Il settore secondario

103

L’industria manifatturiera nel mondo

Lezione 21 Il settore terziario

107

Il turismo sostenibile

Lezione 22 I trasporti

111

Il futuro della mobilità

1 Caratteristiche dell’industria • 2 I modi della produzione • 3 Industria 4.0 • 4 I Paesi di antica industrializzazione • 5 I nuovi poli produttivi • 6 I Paesi non industrializzati 1 Caratteristiche del terziario • 2 Commercio internazionale • 3 Sistema finanziario 4 Ricerca scientifica e quaternario • 5 Turismo 1 Le reti dei Paesi sviluppati • 2 Le reti nel resto del mondo • 3 Il trasporto aereo 4 Le vie navigabili • 5 Smart mobility Geo Debate 115

TEMA

90

Verifica le conoscenze 116

5 L’Italia e l’Europa 119

Unità di apprendimento 118

IL TEMA IN BREVE

120

Lezione 23 Il territorio italiano

121

La carta delle coste taliane

Lezione 24 Il sistema degli enti

125

Due piccoli stati stranieri

Lezione 25 Il patrimonio dell’UNESCO

129

I siti UNESCO

Lezione 26 La popolazione in Italia

133

Italian sounding food

Lezione 27 Economia e lavoro in Italia

137

L’industria manifatturiera in Italia

Lezione 28 Territorio Europa

141

Ecosistemi europei

Lezione 29 Gli Europei

145

Il futuro demografico dell’Europa

Lezione 30 L’Unione Europea

149

Quanto sai dell’UE?

Lezione 31 Francia

153

Visitare Parigi

Lezione 32 Germania

157

Visitare Berlino

Lezione 33 Regno Unito

161

Visitare Londra

Lezione 34 Russia

165

La Russia e la sua storia

1 Montagne, colline, pianure • 2 La linea costiera • 3 Fiumi e laghi d’Italia • 4 Climi e ambienti 1 La Regione • 2 Una rete policentrica • 3 Le cinque città più popolose

1 La storia dell’UNESCO • 2 Il patrimonio italiano • 3 I siti misti • 4 Il Patrimonio di saperi e memoria 1 I cambiamenti della società italiana • 2 La composizione delle famiglie • 3 I movimenti migratori • 4 Lingua, dialetti e italiano nel mondo • 5 Le minoranze linguistiche

1 La stuttura economica • 2 Lavoro e squilibri sociali • 3 Il settore primario • 4 Il settore secondario • 5 Il settore terziario o dei servizi • 6 Le vie di comunicazione 1 Montagne, colline, pianure • 2 Coste, isole e acque interne • 3 Climi e ambienti 4 I problemi ambientali 1 I confini • 2 Le città • 3 La demografia • 4 Le lingue • 5 L’ economia • 6 Le vie di comunicazione 1 Che cos’è l’UE • 2 Le tappe dell’Unione • 3 Istituzioni UE • 4 La cittadinanza europea

1 Il territorio • 2 Climi e ambienti • 3 Storia recente • 4 Gli insediamenti • 5 La popolazione 6 L’economia

1 Il territorio • 2 Climi e ambienti • 3 Storia recente • 4 Gli insediamenti • 5 La popolazione 6 L’economia

1 Il territorio • 2 Climi e ambienti • 3 Storia recente • 4 Gli insediamenti • 5 La popolazione 6 L’economia 1 Il territorio • 2 Climi e ambienti • 3 Storia recente • 4 Gli insediamenti • 5 La popolazione 6 L’economia Geo Debate 169

Verifica le conoscenze 170

Il dissesto idrogeologico

Futures of education

Unità di apprendimento 172

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5


TEMA

6 Gli altri continenti 173

IL TEMA IN BREVE

174

Lezione 35 Asia fisica

175

Gli tsunami in Asia

Lezione 36 Asia politica

179

Dalle risaie ai microchip

Lezione 37 India

183

La quinta potenza mondiale

Lezione 38 Cina

187

L’insostenibile inquinamento della Cina

Lezione 39 Africa fisica

191

L’acqua nascosta

Lezione 40 Africa politica

195

I rifugiati nel mondo

Lezione 41 Sudafrica

199

Breve storia dell’apartheid

Lezione 42 America fisica

203

I grandi parchi americani

Lezione 43 America politica

207

Religioni nelle due Americhe

Lezione 44 Gli Stati Uniti

211

Il sorpasso cinese

Lezione 45 Brasile

215

Le tribù amazzoniche

Lezione 46 Oceania fisica e politica

219

Salvare la barriera corallina

Lezione 47 Artide e Antartide

223

L’Italia in Antartide

1 Il territorio • 2 Fiumi e laghi • 3 Climi • 4 Ambienti

1 Le regioni • 2 Gruppi etnici e lingue • 3 Popolazione e città • 4 L’economia 5 Le vie di cominicazione 1 Il territorio • 2 Climi e ambienti • 3 Storia recente • 4 Gli insediamenti 5 La popolazione • 6 L’economia 1 Il territorio e le regioni • 2 Climi e ambienti • 3 Gli insediamenti • 4 La popolazione 5 L’economia • 6 Le vie di comunicazione 1 Il territorio • 2 Climi e ambienti • 3 I problemi ambientali 1 Le regioni • 2 Le città • 3 La demografia • 4 Gruppi etnici e lingue • 5 L’economia 6 Le vie di comunicazione 1 Il territorio • 2 Climi e ambienti • 3 Storia recente • 4 Gli insediamenti 5 La popolazione • 6 L’economia 1 Il territorio • 2 Coste, isole e acque interne • 3 Climi e ambienti 4 I problemi ambientali

1 Le regioni • 2 Le città • 3 La demografia • 4 Gruppi etnici e lingue 5 L’economia 1 Il territorio • 2 Climi e ambienti • 3 Gli insediamenti • 4 La popolazione • 5 L’economia 6 Le vie di comunicazione

1 Il territorio • 2 Climi e ambienti • 3 Storia recente • 4 Gli insediamenti 5 La popolazione • 6 L’economia 1 Il territorio • 2 Climi e ambienti • 3 La popolazione • 4 Gli insediamenti • 5 L’economia 6 Le vie di comunicazione 1 L’Artide • 2 L’Antartide • 3 Il futuro dell’Artide • 4 Risorse e sfruttamento dell’Antartide Geo Debate 227

Verifica le conoscenze 228

Unità di apprendimento 230

Gli strumenti del geografo 231

Lezione 48 Orientarsi sulla Terra

231

La carta di Peters

Lezione 49 Cartografia e informatica

234

Come funziona il GPS

Lezione 50 Indicatori e grafici

238

Le statistiche mondiali

1 Il reticolato geografico • 2 Il planisfero • 3 I fusi orari

1 La scala di riduzione • 2 Le carte tematiche • 3 I GIS • 4 Il GPS • 5 Google Maps e Google Earth 1 Indicatori statistici demografici ed economici • 2 Diversi tipi di grafico 3 L’indice di sviluppo umano

6

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1 TEMA

La Terra e i suoi sistemi La Terra costituisce un unico grande ecosistema in cui materiali organici e inorganici si integrano e creano le condizioni di vita ideali per le specie viventi. Nulla è stabile, tutto è in continuo e inarrestabile movimento: il ciclo dell’acqua, i moti dell’atmosfera, le fasi di erosione e di accumulo delle rocce, gli spostamenti lentissimi o improvvisi della crosta terrestre. Tutto ciò concorre a creare il mondo che conosciamo. Lezione 1. Montagne e pianure Lezione 2. Fasce climatiche e biomi Lezione 3. Acqua e terra

Una porzione di foresta vergine tropicale vista dal satellite.

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7


1. La Terra e i suoi sistemi

Il Tema in breve ▶

Catene montuose

nate dai movimenti della crosta terrestre

MONTAGNE E PIANURE

FASCE CLIMATICHE E BIOMI

TETTONICA A PLACCHE

▼ nate dall’accumulo dei detriti lasciati dai fiumi

Pianure alluvionali

Le fasce climatiche (tropicale, temperata, polare)

dipendono dai ▶ FATTORI DEL CLIMA

A seconda delle aree climatiche, sulla Terra ci sono diversi BIOMI

I SISTEMI DELLA TERRA sono

Causa di fenomeni sismici e vulcanici

BIOMI TERRESTRI

BIOMI D’ACQUA

Ogni bioma comprende vari ECOSISTEMI SIMILI

L’ACQUA è la principale risorsa del nostro pianeta

la sua distribuzione è diversa nelle aree della Terra

dipende dalle ▶ condizioni climatiche

CICLO DELL’ACQUA

TERRA E ACQUA

8

Altra risorsa fondamentale è il SUOLO

Il SOTTOSUOLO è ricco di risorse naturali utili all’uomo

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ROCCE

HUMUS

MINERALI

Distribuiti

▶ in modo non uniforme


1 Montagne e pianure LEZIONE

I continenti coprono circa il 30% della superficie terrestre: sono separati da mari e circondati da tre oceani. Queste terre emerse sono costituite da una grande varietà di formazioni geologiche: da quelle più antiche e caratterizzate da una notevole stabilità, a quelle più recenti, dove invece sono frequenti fenomeni vulcanici e sismici.

1. La struttura dei continenti Groenlandia

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Alpi

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scudo sahariano

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SCUDI E OROGENESI

scudo siberiano

scudo russo

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scudo cinese l ay a

scudo indiano

bacino del Congo scudo australiano

scudo brasiliano

scudi e massicci antichi piattaforme orogenesi recenti

scudo antartico

grandi fratture

SCUDI Le rocce più antiche si sono formate alcuni miliardi di anni fa e costituiscono la maggior parte delle masse continentali. Gli scudi sono enormi territori pianeggianti posti all’interno dei continenti: la loro forma leggermente convessa è il risultato di lunghissimi processi di erosione. Esempi di scudi dell’emisfero settentrionale sono quello baltico, in Europa, che occupa gran parte della penisola scandinava, quello canadese in Nord America, e quello siberiano in Asia. I principali scudi dell’emisfero meridionale si trovano in Africa (dove occupano circa metà del continente), nell’America meridionale e in Australia. Lo scudo antartico è coperto da ghiacciai a calotta (detti inlandsis).

COMPLETA LO STUDIO

Osserva la carta e completa la tabella abbinando i vari scudi al continente corretto. Eurasia

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Africa

America

America

settentrionale

meridionale

Oceania

9


1. LA TERRA E I SUOI SISTEMI

2. Catene montuose e pianure di Do Re r s yk ale ja ne s

Monta Costi gne ere

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Himalaya

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Fossa del Giappone

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Fossa delle Curili

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Fossa delle Marianne

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Fossa delle Filippine

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Massiccio della Guyana

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Fossa delle Aleutine

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Catena di Brooks Catena d’Alaska

CATENE MONTUOSE E DORSALI

CATENE MONTUOSE I rilievi più antichi si sono formati dai 250 ai 400 milioni di anni fa (orogenesi caledoniana ed ercinica): è il caso delle montagne dell’Europa settentrionale e centrale, degli Urali tra Europa e Asia, delle catene dell’Asia orientale, dei Monti Appalachi nell’America settentrionale, della Gran Catena Divisoria in Australia. Tutte queste montagne sono poco elevate perché sono state sottoposte a fenomeni di erosione per tempi lunghissimi. Molto più elevate e dalle forme aguzze sono le montagne più giovani, che si sono formate durante l’orogenesi alpina, iniziata circa 100 milioni di anni fa e ancora in corso. Queste montagne sono allineate su due grandi fasce: una si sviluppa da nord a sud nelle Americhe (Montagne Rocciose, Sierre e Ande), l’altra va da ovest a est, dall’Europa all’Asia (Pirenei, Alpi, Caucaso, Monti Zagros, Hindukush, Himalaya).

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PIANURE ALLUVIONALI Gran parte delle pianure è di origine alluvionale, cioè è stata formata dall’accumulo dei detriti lasciati dai fiumi, a seguito dell’erosione delle rocce e il trasporto dei sedimenti. Le pianure alluvionali si possono formare in due diversi tipi di bacini fluviali: esoreici se le acque sfociano in un mare o in un oceano, oppure endoreici se sono bacini chiusi, dove le acque confluiscono in laghi interni o si perdono nel sottosuolo. Tra le più vaste pianure alluvionali esoreiche vi sono quella del Missouri-Mississippi negli USA e quella del Gange-Brahmaputra in India. I più grandi bacini endoreici si trovano invece sugli altopiani statunitensi (bacino del Gran Lago Salato), in Africa (regione orientale, bacino del Ciad), in Asia (bacino del Caspio, bacino del Lago d’Aral).

COMPLETA LO STUDIO

Nella tabella puoi leggere alcune delle catene montuose maggiori della Terra e la loro lunghezza. Completa la tabella inserendo il continente a cui appartengono e, cercando in rete, il nome della loro cima più elevata.

10

catena

lunghezza

Ande

7 500

Montagne Rocciose

4 800

Gran Catena Divisoria

3 700

Tian Shan

2 600

Himalaya

2 500

continente

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cima più elevata


3. La tettonica a placche dorsale di Reykjavik

a) Margini divergenti

placca eurasiatica

placca eurasiatica

placca delle Filippine

b) Margini convergenti

placca di Juan de Fuca

placca nordamericana c placca caraibica

placca indoaustraliana

dorsale indo-antartica

placca arabica a) Margini

b

placca sudamericana

placca eurasiatica

a

placca di Nazca

a) Margini divergenti

placca antartica

FAGLIE Dove le placche divergono, si creano le faglie, delle fratture della litosfera da cui fuoriesce la roccia fusa, cioè la lava. Nel caso di faglie sottomarine, il magma, raffreddandosi, forma lunghissime catene vulcaniche, le dorsali oceaniche. Le faglie continentali possono creare lunghe fosse, come quelle che si estendono dal Mar Morto all’Africa orientale; qui si estende la celebre Rift Valley, occupata da laghi di forma allungata (Kivu, Alberto, Malawi, Tanganica). Se le placche scorrono orizzontalmente l’una accanto all’altra senza scontrarsi, lungo il loro margine si determinano aree ad alto rischio sismico; in questo caso si tratta di faglie trascorrenti, come quella californiana di San Andreas, negli Stati Uniti. NASCITA DELLE MONTAGNE Quando due placche si scontrano si creano terremoti, eruzioni vulcaniche e il sollevamento di nuove catene montuose (orogenesi). In questo modo sono nate le Alpi e l’Himalaya: le prime hanno avuto origine dallo scontro della zolla africana con quella europea, la seconda dallo scontro della zolla indiana, un tempo attaccata all’Africa, verso la zolla asiatica.

placca d Filippin

b) Margini convergenti

placca della Nuova Scozia

PLACCHE I processi orogenetici sono causati principalmente dai movimenti della crosta terrestre, un involucro rigido (litosfera) diviso in una ventina di placche, o zolle, che galleggiano su uno strato più fluido, l’astenosfera. Le placche hanno continui spostamenti (da 1 a 15 cm all’anno): possono divergere, cioè allontanarsi tra loro, convergere fino a scontrarsi, oppure scorrere l’una accanto all’altra in direzioni opposte.

placca turca

placca divergenti africana

placca del Pacifico

dorsale pacifica orientale

placca egea

placca adriatica

placca di Cocos dorsale araboindiana

c) Margini trascorrenti

dorsale medioatlantica

dorsaleplacca indiana eurasiatica occidentale

dorsale araboindiana placca placca delle indoaustraliana Filippine

LE PLACCHE TERRESTRI a) Margini divergenti

b) Margini convergenti

c) Margini trascorrenti

b) Margini convergenti

pl di

dorsale araboindiana

placca eurasiatica

dorsale araboindiana

dorsale indo-antartica

placca del Pacifico

dorsale pacifica orientale

dorsale indo-antartica

b placca di Nazca

placca antartica

Il monte Everest, la montagna più alta del mondo (8848 m), è la cima più nota dell’Himalaya.

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Rispondi alle seguenti domande. a. Come si chiamano le aree più antiche dei continenti? b. Quali sono le aree più instabili del pianeta? c. Che cosa è una faglia?

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placca nordamericana dorsale c pl pacifica placca di ca oriental Juan de Fuca placca di Cocos

placca indoaustraliana

c) Margini trascorrenti

placca del Pacifico

dorsale indo-antartica

placca indoaustraliana placca delle Filippine

c) Margini trascorrenti

placca di Juan de Fu

11


1. LA TERRA E I SUOI SISTEMI

Pericolosità BASSA

IL RISCHIO SISMICO Pericolosità IN ITALIA

Bolzano Trento

Aosta

4. Le zone instabili

Milano

In generale, tutte le zone, sia continentali sia sottomarine, che corrispondono ai limiti delle placche sono le più instabili della Terra, con la presenza di fenomeni sismici e vulcanici. VULCANI I vulcani sono fratture della crosta terrestre da cui fuoriescono lava e prodotti piroclastici (ceneri e lapilli) che accumulandosi danno origine a rilievi. A seconda del tipo di materiali eruttati, i vulcani hanno forme diverse. Quando la lava è fluida e si spande per chilometri si creano i vulcani a scudo, come in molte isole dell’Oceania. In altri casi, invece, la lava è densa e le eruzioni sono accompagnate da esplosioni con l’emissione di lapilli e ceneri; possono così formarsi le formazioni montuose dei classici vulcani a forma di cono. Se hanno dato manifestazioni negli ultimi dieci millenni, i vulcani sono considerati attivi, definiti quiescenti se si trovano oggi in una fase di riposo; altrimenti sono considerati estinti e spesso i loro crateri si sono riempiti d’acqua, formando dei laghi. I vulcani attivi sono concentrati lungo le zone di convergenza delle placche, come nella cosiddetta cintura di fuoco circumpacifica (cioè intorno all’Oceano Pacifico), e lungo quelle di divergenza, manifestandosi nelle numerose isole vulcaniche. Ci sono poi fenomeni di vulcanesimo secondario, come i geyser (emissioni intermittenti di acqua bollente e vapore), i soffioni boraciferi e le solfatare (emissioni di vapore acqueo e sostanze minerali), le fumarole (vapori caldi che fuoriescono da crepacci). COM’È FATTO UN VULCANO

Venezia

Torino

Genova

MEDIA secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).

Trieste

Pericolosità BASSA

Bologna

Firenze

Ancona

Pericolosità MEDIA

Perugia

Pericolosità ELEVATA Pericolosità ALTA

L’Aquila ROMA Campobasso

Pericolosità ELEVATA Bari

Napoli Potenza

Pericolosità ALTA

Cagliari Catanzaro

Palermo

TERREMOTI Al confine tra due zolle si verifica anche la maggior parte dei fenomeni sismici. Come le eruzioni vulcaniche, infatti, i sismi ci ricordano che la crosta terrestre è in continuo movimento: le spinte che derivano dallo scontro tra due zolle liberano enormi quantità di energia che dall’interno della Terra si propagano sotto forma di onde fino alla superficie e provocano forti vibrazioni. Il punto interno da cui si originano le onde si chiama ipocentro, mentre quello corrispondente sulla superficie si chiama epicentro, dove il terremoto ha la massima intensità. Quando l’epicentro di un terremoto si localizza in un’area oceanica si parla di maremoto: i movimenti sottomarini generano onde anomale, anche molto alte (tsunami), che causano gravi danni lungo le coste. COME SI ORIGINA UN TERREMOTO

epicentro

cratere

epicentro

ipocentro

camino vulcanico onde sismiche

COMPLETA LO STUDIO

camera magmatica

12

faglia

I più elevati vulcani attivi della Terra si trovano in America centro-meridionale. Trova il nome di alcuni di loro e i Paesi a cui appartengono.

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2 Fasce climatiche e biomi LEZIONE

La Terra è suddivisa in alcune fasce climatiche principali (intertropicale, temperata e polare) le cui caratteristiche si ripetono a nord e a sud dell’Equatore. Queste fasce comprendono diversi tipi di clima i cui elementi sono causati da specifici fattori. I climi determinano lo sviluppo dei biomi: estese aree caratterizzate da uno stesso tipo di vegetazione dominante e dagli habitat animali collegati.

1. Gli elementi del clima

LA CLASSIFICAZIONE DEI CLIMI DI KÖPPEN

Tropico del Cancro

Equatore

Tropico del Capricorno

LE GRANDI FASCE CLIMATICHE 1. Climi polari

3. Climi subtropicali

2. Climi temperati

4. Climi intertropicali

I principali elementi del clima (o dati climatici), utilizzati anche per le previsioni del tempo meteorologico, sono tre. LA TEMPERATURA La temperatura dell’aria indica quanta energia solare viene immagazzinata dall’atmosfera. La differenza tra la temperatura massima e quella minima di una giornata è chiamata escursione termica giornaliera. La differenza tra la temperatura media del mese più caldo (luglio nel nostro emisfero) e di quella del mese più freddo (gennaio) è chiamata escursione termica annua. LA PRESSIONE La pressione atmosferica è il peso dell’aria sulla Terra, tanto più grande quanto più si è vicino alla superficie terrestre. I venti sono causati dallo spostamento dell’aria tra punti che hanno pressione diversa, da un’area con alta pressione a un’area con bassa pressione. L’UMIDITÀ Altro importante elemento è l’acqua contenuta nell’aria sotto forma di vapore acqueo; quando si condensa si creano le nubi e la nebbia.

Essa viene restituita alla superficie terrestre attraverso le precipitazioni (pioggia, neve, grandine) o per condensazione (rugiada). COMPLETA LO STUDIO

Osserva la carta delle fasce climatiche e collega ciascuna descrizione al numero del clima corrispondente. a. Le zone a clima □ sono accomunate da scarsissime precipitazioni e da temperature elevate. b. Le zone a clima □ hanno precipitazioni abbondanti e temperature mensili superiori ai 15°. c. Le zone a clima □ sono caratterizzate da precipitazioni moderate e inverni più o meno rigidi. d. Le zone a clima □ hanno temperature sempre inferiori ai 10° e scarse precipitazioni.

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13


1. LA TERRA E I SUOI SISTEMI

2. I fattori del clima

COME SI FORMA IL VENTO

Spesso clima e tempo atmosferico vengono usati come sinonimi, ma non sono la stessa cosa. Il clima è l’insieme delle condizioni metereologiche di una certa zona per lunghi periodi ed è influenzato da cinque fattori. LA LATITUDINE Uno dei fattori principali è la distanza di una località dall’equatore, cioè la sua latitudine. Questa ha notevoli effetti sulla temperatura media annua. Quanto più ci si allontana dall’equatore, procedendo verso nord o verso sud, tanto più le temperature diminuiscono. LA MARITTIMITÀ Un altro fattore importante è la distribuzione delle terre e dei mari, che determina il grado di marittimità o di continentalità di un luogo. Infatti, il clima delle località costiere è mitigato dalla presenza del mare, che LE DIVERSE INCLINAZIONI DEI RAGGI SOLARI SULLA TERRA

angolo di incidenza

raggi solari

abbassa le temperature medie estive e innalza quelle invernali (effetto termoregolatore). Inoltre, le zone costiere risentono anche dell’influsso delle correnti oceaniche, calde o fredde, come ad esempio la corrente calda che proviene dal Golfo del Messico e lambisce l’Europa atlantica, producendo un innalzamento della temperatura di qualche grado. Quanto più ci si addentra all’interno dei continenti, tanto più il clima presenta elevate escursioni termiche annue (dette anche stagionali) e scarse precipitazioni. LE CORRENTI MARINE Questi “fiumi” che scorrono negli oceani sono visibili a volte in superficie sotto forma di lunghe strisce dal colore più intenso di quello delle acque circostanti. Le correnti sono determinate dallo spirare di venti regolari sulla superficie del mare, ma soprattutto dalla diversità di temperatura, salinità e densità delle acque delle correnti rispetto alle acque circostanti. Infatti, le acque più calde e quelle meno salate sono più leggere e quindi tendono a salire, mentre le acque più fredde o salate, più pesanti, tendono a scendere verso i fondali marini. Le correnti calde riscaldano le coste, mentre quelle fredde raffreddano le temperature sulla terraferma. IL RILIEVO Influisce sul clima anche l’andamento delle catene montuose, che possono deviare il movimento delle masse d’aria calda e fredda. Ad esempio, nell’Europa meridionale la disposizione delle catene alpine che bordano il Mediterraneo fa sì che l’influsso del mare si limiti alle regioni costiere; allo stesso tempo, esse costituiscono un’efficace barriera contro le correnti d’aria più fredda provenienti da nord. L’ALTITUDINE Man mano che si sale in quota, la temperatura dell’aria diminuisce: di conseguenza il clima delle zone d’alta quota è in genere rigido. Anche una diversa esposizione al sole dei versanti montuosi può determinare importanti differenze climatiche.

COMPLETA LO STUDIO

Comprendiamo meglio perché la latitudine è il fattore principale da cui dipende il clima. Osserva il disegno e completa il testo con le parole mancanti. sulla Terra.

Il clima dipende in gran parte dalla inclinazione dei

rispetto al piano dell’orbita,

Poiché l’asse di rotazione della Terra è i raggi solari battono sulla

con una inclinazione diversa da zona

a zona. Le zone equatoriali o prossime all’Equatore ricevono il luce e del calore, mentre le zone polari il

della .

superficie terrestre • massimo • inclinato • raggi solari • minimo

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3. I biomi terrestri

A seconda delle varie aree climatiche, sono diffusi sulla Terra diversi biomi. TUNDRA È diffusa in Alaska, Canada e Russia. La sua caratteristica principale è il suolo perennemente gelato (permafrost): solo durante l’estate cresce rada la vegetazione e mancano le specie arboree. TAIGA Chiamata anche foresta di conifere, è formata da abeti e larici; si trova a nord delle zone temperate, nelle aree settentrionali di Europa, Asia e America, dove il clima rigido dell’inverno ha temperature inferiori anche a -30 °C. FORESTA TEMPERATA Si trova nelle regioni continentali a clima temperato; la vegetazione tipica è formata da piante di alto fusto generalmente decidue (cioè piante che perdono le foglie durante l’inverno) ma anche da sempreverdi.

e asiatica), con forti escursioni termiche annue e precipitazioni non molto elevate, costituite da pioggia o neve. DESERTO È un bioma presente in ogni continente tranne che in Europa; è caratterizzato dalla quasi totale mancanza di pioggia e dal fatto che il sole non è mai schermato da nuvole. Tuttavia, vi si trovano piante e animali per la presenza di acque sotterranee: quando queste affiorano si formano le oasi. SAVANA Questa formazione a prateria si trova nelle zone tropicali dove sono presenti due differenti stagioni (la stagione delle piogge e la stagione secca). La temperatura è alta tutto l’anno. L’erba è più resistente degli alberi alla siccità, rappresentando così la principale fonte di cibo per le numerose specie animali durante la stagione secca.

MACCHIA MEDITERRANEA È diffusa nell’area mediterranea, nelle zone caratterizzate da inverni miti e umidi ed estati calde con scarse precipitazioni. Presenta una formazione vegetale arbustiva costituita da piante basse, legnose, perenni e resistenti alla siccità estiva.

FORESTA PLUVIALE Si trova in prossimità dell’equatore (è detta anche foresta equatoriale) dove la temperatura e l’umidità sono molto elevate, e formano le condizioni ideali per lo sviluppo di alberi ad alto fusto e di un fittissimo sottobosco.

STEPPA È formata da estese praterie, pochi alberi e una vegetazione prevalentemente erbacea; è tipica delle zone continentali più interne (in particolare della Russia europea

CALOTTA POLARE È una massa di ghiaccio che copre il terreno di una vasta area geografica: si trova in Groenlandia (emisfero boreale) e Antartide (emisfero australe).

savana deserto

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macchia

Osserva la carta e scrivi per ciascuna immagine il bioma corrispondente.

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I BIOMI

prateria

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tundra alpina taiga foresta temperata foresta pluviale prateria tundra calotte polari

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1. LA TERRA E I SUOI SISTEMI

4. I biomi d’acqua MARI E OCEANI Importanti negli equilibri del nostro pianeta sono anche i biomi dell’idrosfera, cioè i biomi acquatici. Troviamo biomi marini (o d’acqua salata) negli ambienti polari, compresa la banchisa, cioè le grandi masse di ghiaccio galleggiante, nelle grandi distese oceaniche, nei mari interni, nelle zone salmastre (le aree costiere dove si mischia acqua dolce e acqua salata). Sono biomi marini le scogliere coralline, formate dagli scheletri calcarei di milioni di coralli, presenti soprattutto nelle zone intertropicali, e le foreste di alghe, diffuse in tutti i mari, generalmente in prossimità delle coste. ACQUE INTERNE Sono biomi d’acqua dolce i bacini fluviali e quelli lacustri. EDUCAZIONE CIVICA

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Scopri dove si trovano le maggiori barriere coralline del pianeta.

5. Gli ecosistemi

AMBIENTI E VIVENTI Ogni bioma comprende vari ecosistemi simili. Un ecosistema è costituito dall’interazione fra l’ambiente e gli esseri viventi che lo abitano. Un bosco, un prato, una spiaggia, anche gli spazi verdi di una città costituiscono ecosistemi dove convivono, legati da rapporti di tipo alimentare, diverse specie vegetali e animali. ECOSISTEMI GRANDI E PICCOLI Gli ecosistemi possono avere dimensioni molto diverse: sono considerati ecosistemi sia un’estesa area forestale sia la cavità piena d’acqua e di vita di un albero che fa parte della stessa foresta (microecosistema). SOSTENIBILITÀ E BIODIVERSITÀ Quando un ecosistema è in buona salute viene definito sostenibile dagli scienziati: significa che tutti gli organismi vivono in equilibrio e sono in grado di riprodursi. Un ecosistema sostenibile è caratterizzato da una elevata biodiversità, vale a dire da una grande varietà di organismi viventi. La diversità delle specie animali e vegetali e la varietà genetica all’interno della stessa specie sono infatti un elemento molto positivo per la salvaguardia

del nostro pianeta: quanto più un ambiente è ricco di specie animali e vegetali diverse, tanto più è resistente alle malattie, all’invasione di altri organismi e ai cambiamenti climatici. COMPLETA LO STUDIO

1. Completa tu la definizione. Si dice che un’area è ricca di biodiversità quando . 2. Collega la parola giusta alla definizione. biomi • ecosistema • biosfera • ecologia a. Si definisce la parte del nostro pianeta abitata dai viventi, o più precisamente l’insieme delle zone dove le condizioni ambientali permettono la vita. b. La scienza che studia la biosfera e le sue caratteristiche è l’ . c. I raggruppamenti che raccolgono al loro interno i luoghi del pianeta caratterizzati da una certa condizione ambientale o climatica sono chiamati .

La presenza di una grande varietà di piante e specie animali permette la conservazione biologica anche dei piccoli ambienti (un bosco, uno stagno ecc.).

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d. I biomi possono essere suddivisi in aree più limitate, non più legate a caratteristiche climatiche (che possono variare nel tempo), ma piuttosto collegate alle relazioni di stretta convivenza fra gli esseri viventi che le popolano (la cosiddetta componente biotica) e l’ambiente (componente abiotica). Questo insieme prende il nome di .

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3 Acqua e terra LEZIONE

L’acqua, il suolo e il sottosuolo rappresentano le principali risorse naturali del nostro pianeta. In abbinamento all’energia solare, infatti, essi determinano la presenza e la disponibilità di tutti gli elementi necessari per la sopravvivenza dell’umanità e lo sviluppo economico delle società.

1. L’acqua e la distribuzione sulla Terra

LA DISTRIBUZIONE DELL’ACQUA SUL PIANETA Popolazione senza accesso Popolazione senza accesso all’acqua potabile all’acqua potabile in casa o in area raggiungibile in casa o in area raggiungibile in 15minuti minuti di cammino in 15 di cammino 100% 75% 175% 50% 150% 25% 125% 110% 10% 110% Datinon nondisponibili disponibili Dati

DISPONIBILITÀ L’acqua è certamente la risorsa più importante del nostro pianeta. Tuttavia, anche se oltre il 70% della superficie terrestre è ricoperto d’acqua, solo una piccolissima parte può essere utilizzata per il fabbisogno delle società umane, che per l’agricoltura e la sopravvivenza utilizzano unicamente acqua dolce. Le aree con una grande disponibilità di acqua e suoli fertili hanno sempre avuto buone probabilità di diventare importanti zone agricole. DISTRIBUZIONE La quantità d’acqua disponibile è diversa da regione a regione ed è determinata da diversi fattori. Fondamentali sono le condizioni climatiche: la presenza d’acqua è conseguenza di piogge abbondanti, oltre che della capacità della vegetazione di trattenerla nel suolo, riducendo l’evaporazione. La distribuzione dell’acqua dolce sul pianeta non è uniforme: ci sono zone aride o semi-aride e zone con

grandi bacini fluviali, ricche di precipitazioni e con ingenti depositi idrici nel sottosuolo. FABBISOGNO E PRELIEVO La capacità di rinnovamento delle riserve (sotterranee e in superficie) può essere ridotta se si effettuano prelievi più rapidi del tempo necessario al rifornimento naturale. Il fabbisogno d’acqua, infatti, cresce progressivamente con l’aumentare della popolazione e con l’intensificarsi della produzione agricola e industriale. COMPLETA LO STUDIO

Osserva la carta della distribuzione dell’acqua e rispondi alle domande. a. Quali sono le zone della Terra con la maggior disponibilità d’acqua? b. In quali zone l’acqua è più scarsa?

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1. LA TERRA E I SUOI SISTEMI

2. Il ciclo idrologico

EVAPORAZIONE Lo scambio tra atmosfera, superficie terrestre, acque superficiali, acque sotterranee e organismi viventi viene definito ciclo idrologico. Il sole riscalda l’acqua del mare e la fa evaporare nell’atmosfera. L’ evaporazione avviene anche dalle acque interne (laghi e fiumi) e dagli organismi viventi, soprattutto le piante. Le correnti d’aria ascensionali portano il vapore nelle zone più elevate dell’atmosfera, dove la bassa temperatura ne provoca la condensazione in piccole gocce che formano le nubi. IL CICLO DELL’ACQUA

condensazione

neve

pioggia

evaporazione

pioggia grandine

evaporazione

evapotraspirazione

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ACQUE INTERNE La maggior parte delle piogge cade negli oceani, ma anche sulle terre emerse dove scorre nei fiumi oppure si raccoglie nei laghi; vi è inoltre l’acqua che si infiltra nel terreno e si accumula nelle falde freatiche, dove enormi quantità di acqua dolce sotterranea vengono immagazzi immagazzinate per lunghi periodi di tempo. Una parte di quest’acqua sotterranea trova poi vie d’uscita ed emerge nelle sorgenti. Tutta l’acqua che scorre sotto o sopra la superficie terrestre si dirige quindi verso il mare, dove il ciclo ricomincia. COMPLETA LO STUDIO

Osservando lo schema e consultando l’approfondimento video di questa lezione, prova a descrivere oralmente il ciclo dell’acqua. Puoi incominciare così: Il ciclo dell’acqua rappresenta la circolazione dell’acqua tra l’atmosfera e la superficie terrestre, secondo le fasi dell’evaporazione ecc.

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3. L’inquinamento idrico LE ACQUE: UN UNICO SISTEMA Come abbiamo visto, la circolazione delle acque costituisce un unico sistema, nel quale acque marine, acque interne di superficie e del sottosuolo, umidità atmosferica sono collegate e comunicanti tra loro; il forte inquinamento di un fiume, perciò, provoca quasi certamente l’inquinamento del mare in cui sfocia. AGRICOLTURA E INDUSTRIA Una delle principali cause d’inquinamento di fiumi e falde acquifere è l’agricoltura: fertilizzanti e rifiuti liquidi degli allevamenti vengono spesso smaltiti nelle acque di scarico, a volte senza trattamenti di depurazione. Gli scarichi agricoli contengono in genere grandi quantità di azoto e di fosforo che possono causare l’eutrofizzazione, cioè l’eccessivo sviluppo di alcuni tipi di alghe. Anche molti rifiuti industriali vengono scaricati nei fiumi, arrivando quindi fino al mare. I Paesi di più antica industrializzazione negli ultimi tempi hanno approntato leggi che impongono regole severe sullo 18

PRECIPITAZIONI I venti trasportano le nubi. Le particelle che le compongono entrano in contatto e si accrescono, cadendo quindi come precipitazioni (pioggia, neve, grandine). Quando l’acqua evapora abbandona quasi tutto il suo contenuto di sale, per cui l’acqua che ridiscende a terra è acqua distillata. Qualche precipitazione cade come neve e può accumularsi nei ghiacciai. In quest’ultimo caso l’acqua assume uno stato solido e si blocca per un certo periodo di tempo. In genere ghiaccio e neve si sciolgono in primavera, e l’acqua di fusione fluisce come ruscellamento.

smaltimento delle scorie. Maggiori rischi ambientali corrono le aree di nuova industrializzazione, dove la legislazione in materia è stata fino a ora meno rigida. COMPLETA LO STUDIO

Osserva la foto e rispondi alla domanda. Quali sono le principali cause di inquinamento idrico? Fai alcuni esempi.

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45% minerali

4. Il suolo o terreno

25% aria

ELEMENTO INDISPENSABILE Con aria e acqua, il suolo (o terreno) è una parte fondamentale del sistema Terra e una delle principali risorse che assicurano agli esseri umani la sopravvivenza. È il risultato della frantumazione delle rocce e della decomposizione di animali e vegetali che lo arricchiscono di preziosi elementi chimici. ROCCE Il suolo, che è la parte più superficiale della crosta terrestre, si origina attraverso un lungo processo di disgregazione fisica e alterazione chimica delle rocce. Il grado di compattezza del tipo di roccia determina la velocità di formazione del suolo. Altrettanto importanti sono le condizioni climatiche: una forte escursione termica giornaliera, per esempio, rende più veloce la frantumazione delle rocce e la loro trasformazione in suolo.

25% acqua 5% materia organica

Un suolo è sempre formato da materia organica e inorganica, acqua e aria. Ma i tipi di suolo variano moltissimo, a seconda delle rocce che li compongono.

HUMUS Importantissima per la fertilità di un suolo è la presenza di materia organica, o humus, cioè l’insieme dei residui di organismi biologici decomposti. Preserva la struttura del suolo, mantenendolo soffice ed evitandone la compattazione; inoltre ne accresce la capacità di trattenere l’acqua e fornisce azoto e altri minerali nutritivi per la crescita delle piante. FUNZIONI DEL SUOLO Oltre che costituire il substrato fondamentale dove praticare agricoltura, silvicoltura e allevamento, il suolo contribuisce a depurare le acque superficiali e proteggere le risorse idriche sotterranee filtrando le potenziali sostanze inquinanti. Un suolo sano riduce inoltre il rischio di alluvioni. COMPLETA LO STUDIO

Guarda l’online “Parliamo di suolo” e rispondi alle domande. PARLIAMO DI SUOLO

EDUCAZIONE CIVICA

5. Il degrado dei suoli

INQUINAMENTO Un suolo può essere inquinato da sostanze tossiche (metalli, diossine, soventi chimici, scorie radioattive) scaricate direttamente nel terreno a seguito di processi industriali, o anche attraverso il sistema idrico. Può anche subire un degrado in conseguenza di un accumulo incontrollato di rifiuti. L’inquinamento del suolo ha notevoli conseguenze sul ciclo dell’acqua e sulla catena alimentare. CONSUMO DI SUOLO Anche il consumo di suolo, conseguenza soprattutto dell’ampliamento delle città e delle vie di comunicazione, è considerata una forma di degrado. Con l’edificazione di immobili residenziali e impianti sportivi, la costruzione di grandi strade e aeroporti, di capannoni e centri commerciali, le aree naturali sono in continua diminuzione.

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Quali sono le principali cause di inquinamento del suolo? Fai alcuni esempi.

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1. LA TERRA E I SUOI SISTEMI

6. Il sottosuolo e le risorse naturali

LA DISTRIBUZIONE DEI MINERALI

MINERALI Il sottosuolo è un altro grande scrigno di risorse naturali utili all’uomo. I minerali sono distribuiti in modo non uniforme sulla Terra: ne sono in genere più ricche le formazioni rocciose più antiche, come i grandi scudi che costituiscono il cuore dei continenti. QUATTRO CATEGORIE A parte petrolio e carbone (rocce sedimentarie), di cui si parlerà nella ▶LEZIONE 19 , i minerali possono essere suddivisi in alcune grandi categorie, a seconda delle loro possibilità di sfruttamento per le attività dell’uomo. • Minerali metalliferi Sono chiamati così i minerali da cui si possono estrarre i metalli. Per esempio, il ferro, il metallo più abbondante sulla superficie terrestre, si estrae dalla magnetite e dall’ematite; dall’unione con il carbonio, nasce l’acciaio, una tra le leghe più utilizzate dall’industria. L’alluminio si estrae invece dalla bauxite. Altri metalli molto diffusi sulla crosta terrestre sono il rame e il piombo. • Minerali non metalliferi Forniscono all’industria chimica materie prime come lo zolfo, i fosfati, il silicio (presente nel quarzo e utilizzato nell’industria elettronica) ecc., 20

e anche un elemento importante per l’alimentazione umana, il salgemma. • Minerali preziosi In questa categoria si riuniscono sia metalli, come l’oro, l’argento, il platino, sia non metalli, come il diamante, costituito da carbonio, e altre pietre preziose. • Minerali per l’edilizia Ci sono infine diversi minerali, in genere molto diffusi, che vengono utilizzati nei settori delle costruzioni (edifici, infrastrutture) e in diverse attività artigianali: per esempio, l’argilla, la ghiaia, il marmo, il granito. COMPLETA LO STUDIO

Osserva la carta dei minerali e rispondi alle domande. a. In quali parti del mondo si estraggono i diamanti? b. In quali regioni dell’Africa si concentrano le maggiori produzioni minerarie? c. Quali sono le principali risorse minerarie dell’Australia?

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1. LA TERRA E I SUOI SISTEMI

Geo DEBATE

COSTRUIRE IN ALTEZZA PUÒ ESSERE UN VANTAGGIO PER L’AMBIENTE?

TAPPA 1 Comprendere e preparare il dibattito

L’eccessivo consumo di suolo e di risorse naturali è uno dei grandi problemi del nostro tempo. In molte città per “occupare” meno terreno si preferisce costruire in altezza, edificando imponenti grattacieli. Ma davvero questi “colossi” offrono vantaggi all’ambiente? 1. Osserva le due foto e scegli fra le due quella che più ti sembra mostrare un’edilizia capace di rispettare l’ambiente. A

TAPPA 2 Partecipare al dibattito

1. Scegli il tuo punto di vista dopo aver letto questi due pareri in contrasto tra loro. 1 Le torri sono strutturalmente un elemento che comporta

la possibilità di consumare meno territorio, perché salgono in verticale. Un altro tema è che ormai i grattacieli hanno delle tecnologie applicate che consentono un risparmio energetico molto significativo. Questo è valido per molte architetture costruite in classe A. È una delle categorie di ranking di sostenibilità che gli edifici possono acquisire, indipendentemente dall’essere alti o bassi. C’è inoltre la possibilità di lavorare sulla piastra e sui primi livelli pubblici della torre come elemento integrativo di funzioni private e pubbliche insieme. Ormai il grattacielo non è più solamente un oggetto solo in mezzo al vuoto. (Luca Molinari in www.linkiesta.it/2017/02/ ecco-perche-la-nostra-paura-dei-grattacieli-e-assurda/)

2 Da qualche anno si è scoperto che il famoso grattacielo di Londra, “The Shard”, progettato da Renzo Piano, è diventato obsoleto come tutti gli altri grattacieli moderni vetrati. La commissione parlamentare inglese vorrebbe che il Governo del Regno Unito promulgasse nuove normative contro il surriscaldamento estivo degli edifici che riguardano evidentemente l’uso scriteriato delle facciate vetrate. Dal punto di vista bioclimatico, in generale, il vetro presenta svantaggi rilevanti: un basso isolamento, l’ingresso dell’energia solare non sufficientemente controllabile, una bassa inerzia termica. I moderni grattacieli, seguendo una moda architettonica iniziata decenni fa, sono invece completamente vetrati senza sfruttare i principi della bioclimatica ma adottando soluzioni tecnologiche sempre più care sotto l’aspetto economico ed ecologico, cioè non conta quanto essi siano insostenibili e costosi, conta solo che siano alti e belli.

B

(Dario Faccini in www.bioarchitettura.org/articoli/ ed-116-alti-e-belli-ma-con-tanti-svantaggi)

2. Scegli ora le parole che ti potranno servire per illustrare il tuo punto di vista dalla lista: tradizione urbanistica – inurbamento – crescita demografica – sostenibilità – socialità – problematiche paesaggistiche – risparmio del suolo – consumo energetico

2. Fai una ricerca su Internet per migliorare la tua informazione sull’argomento e poi fai una lista di tre argomenti a favore della tua posizione e tre a sfavore della posizione in cui non ti riconosci.

TAPPA 3 Trarre le conclusioni

Scrivi sul quaderno quanto emerso durante il dibattito in classe e trai le tue conclusioni.

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1. LA TERRA E I SUOI SISTEMI

Verifica le conoscenze 1. Collega correttamente gli elementi geografici della prima colonna con il significato corrispondente espresso nella seconda colonna. a. b. c. d. e. f. g. h.

scudo orogenesi pianura alluvionale placca faglia sisma geyser tsunami

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

terremoto emissione di acqua bollente e vapore nascita delle montagne frattura della litosfera zolla onda anomala causata da maremoto bassopiano di origine fluviale antico territorio pianeggiante

2. Rispondi alle domande scegliendo la risposta corretta. a. Quando si crea un vulcano a forma di cono? □ La lava è densa ed è accompagnata da emissioni di materiali □ La lava è fluida e si spande per chilometri b. Quando un vulcano è considerato attivo? □ Quando si è manifestato negli ultimi 10 000 anni □ Quando ha eruttato nell’ultimo secolo c. Che cosa sono le solfatare? □ Fenomeni di vulcanesimo secondario □ Miniere di zolfo d. Come si definisce il punto da cui si propagano le onde sismiche in superficie? □ Ipocentro □ Epicentro 3. Sottolinea l’alternativa giusta. 1. La latitudine / La longitudine determina l’efficacia del riscaldamento solare. 2. Si parla di effetto termoregolatore sul clima nelle zone continentali / nelle zone costiere. 3. In montagna maggiore è l’altitudine più diminuisce la temperatura / più aumenta la temperatura. 4. Un vento si forma quando una massa d’aria si sposta da un’area di alta pressione a una di bassa pressione / un’area di bassa pressione a una di alta pressione. 5. La zona temperata boreale è racchiusa tra il Circolo Polare Artico e il Tropico del Cancro / tra il Circolo Polare Antartico e il Tropico del Capricorno. 6. La zona polare antartica si estende attorno al Polo Nord / al Polo Sud. 4. Indica a quali elementi climatici corrispondono le definizioni. 1. È la quantità di energia solare immagazzinata nell’atmosfera. 2. È il peso dell’aria sulla Terra. 3. È l’acqua contenuta nell’aria.

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1. LA TERRA E I SUOI SISTEMI

Svolgi gli esercizi in modalità interattiva sull’eBook+ o sull’app librARsi 5. Cancella l’elemento estraneo. 1. La disponibilità dell’acqua si è ridotta nel tempo perché: □ a. è aumentata la popolazione. □ b. per le migliorate condizioni di vita è aumentato il consumo. □ c. è diventata sempre più salata. 2. Le foreste sono fondamentali per l’ambiente perché: □ a. assorbono anidride carbonica e producono ossigeno. □ b. bloccano l’avanzata del deserto. □ c. accrescono l’umidità presente nell’atmosfera. 6. In base ai diversi gruppi di elementi individua il bioma corrispondente. ● Conifere ● -30 gradi ● Area Nord dei continenti

● Arbusti ● Siccità estiva ● Erbe profumate

● Temperature elevate ● Stagione piogge ● Tropici

a.

b.

c.

7. Completa scegliendo i termini corretti. pianura - altitudine – clima nivale – Antartico - montagna – clima temperato latitudine – Artico – longitudine - clima subartico L’isola atlantica dell’Islanda, la Penisola Scandinava e la Russia settentrionale sono le aree che lambiscono il Circolo Polare

. Nell’estremo nord il

è caratterizzato dalla presenza di ghiacci e nevi perenni. Più a sud, si estendono le aree a , caratterizzato da inverni lunghi ed estati brevi e fresche. Simile a quella della regione nordica è la situazione climatica di alta succedono a seconda non della

. Qui i diversi climi si , ma dell’

.

8. Indica se le seguenti frasi sono vere V o false F . 1. Sono considerate risorse naturali solo quelle rinnovabili.

V

F

2. L’acqua è una risorsa rinnovabile ma in molte aree del mondo è limitata.

V

F

3. Oltre il 70% della superficie terrestre è coperto d’acqua.

V

F

4. Il rinnovamento delle riserve d’acqua può essere compromesso se il prelievo è troppo veloce. V

F

5. L’inquinamento di un fiume determina l’inquinamento del mare in cui sfocia.

V

F

6. Il settore primario non ha effetti inquinanti sul sistema delle acque.

V

F

9. Inserisci nella tabella, in base al loro significato, i numeri dei termini corrispondenti. 1. precipitazioni 2. acqua di fusione 3. rifiuti industriali 4. alghe 5. nubi 6. vapore acqueo 7. sottosuolo eutrofizzazione evaporazione ruscellamento condensazione

falda freatica

inquinamento

grandine

10. Indica il completamento corretto. 1. Il suolo è composto soltanto da minerali / da minerali e da una parte organica. 2. Il consumo di suolo è una forma di degrado ambientale / un processo naturale. © Casa Editrice G. Principato

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1. LA TERRA E I SUOI SISTEMI

Unità di Apprendimento TITOLO ▶ DI CHE COSA ▶ TRATTA?

QUALI DISCIPLINE ▶ POSSONO ESSERE COINVOLTE?

I movimenti della crosta terrestre

EDUCAZIONE CIVICA

Questa Unità di apprendimento ti guida a comprendere come gli elementi costitutivi della crosta terrestre, in continuo movimento, generano fenomeni vulcanici e sismici che interessano il pianeta e il territorio italiano. Ti aiuta anche capire gli articoli dei media che descrivono questi eventi e le loro conseguenze, e ad acquisire i suggerimenti della protezione civile in caso di terremoto. Oltre a geografia, sono interessate scienze della terra, educazione civica, italiano, informatica, inglese.

QUALI ARGOMENTI ▶ DEL TESTO DI GEOGRAFIA RIGUARDA?

Cartografia – Teoria della tettonica a placche – Terremoti e vulcani – Vulcani e aree a rischio sismico nel territorio italiano

QUALI ABILITÀ ▶ DEVI METTERE IN CAMPO?

Comprensione del testo – Comprensione di una comunicazione video – Conoscenza del linguaggio cartografico – Lettura di un planisfero tematico – Lettura della carta fisica del territorio italiano – Collegamento di elementi fisici superficiali a fenomeni endogeni – Lettura di un disegno schematico – Utilizzo della rete Internet

QUALI STRUMENTI ▶ E METODI PUOI UTILIZZARE?

Lezione partecipata (in presenza o a distanza) – LIM – Video – Libro di testo – Laboratorio di informatica per ricerca in Internet – Lettura di articoli su carta stampata e online – Attività pratica sul campo

COME È ▶ STRUTTURATO IL LAVORO?

Lettura del testo di geografia – Lettura di articoli – Indagine in Internet – Attività parallele delle varie discipline – Visione di un video in modalità Flipped classroom – Discussione di gruppo – Elaborazione di uno schema – Visita guidata alla struttura scolastica

CHE COSA ▶ TI PROPONE LA FLIPPED CLASSROOM?

Dopo aver approfondito i movimenti della crosta terrestre e i fenomeni sismici e vulcanici, utilizzando anche gli elementi acquisiti nel lavoro con le altre discipline, a casa guarda il video realizzato dalla Regione Emilia Romagna su che cosa fare in caso di terremoto. Ti servirà per conoscere i comportamenti corretti da tenere in caso di terremoto. Dopo la visione osserva la tua abitazione focalizzando le indicazioni fornite dal video.

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COME PROCEDE ▶ IL LAVORO?

Riporta alla classe e all’insegnante le tue impressioni sul video e le nuove conoscenze che hai acquisito. Insieme ai tuoi compagni costruisci uno schema/tabella/mappa concettuale alla lavagna o alla LIM. Organizzate a piccoli gruppi una visita della struttura scolastica, per conoscere come comportarvi nel caso in cui l’evento sismico si verifichi durante l’orario di lezione.

COME ▶ SI CONCLUDE IL LAVORO?

Costruite uno strumento di comunicazione (PowerPoint, video, pieghevole, manifesto) per presentare al resto della scuola i corretti comportamenti di prevenzione, durante e dopo il terremoto.

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2 TEMA

Il rapporto uomo-ambiente Noi siamo ospiti del pianeta: dagli ambienti traiamo il nostro sostentamento e la possibilità di svilupparci e progredire. Le nostre attività, però, determinano profondi cambiamenti sulla natura. Se per secoli queste trasformazioni sono restate all’interno di un sostanziale equilibrio tra uomo e ambiente, dal Novecento gli interventi umani hanno inciso radicalmente sull’armonia del sistema globale. Lezione 4. Il mondo vegetale Lezione 5. I cambiamenti climatici Lezione 6. La disponibilità di cibo Lezione 7. Le grandi epidemie

Veduta satellitare del Parco nazionale del Sundarbans, la più grande foresta di mangrovie al mondo, al confine tra India e Bangladesh.

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2. Il rapporto uomo-ambiente

▼ ▼ ▼

Il Tema in breve Il MONDO VEGETALE è il motore del mondo

Offre cibo, materiali e medicine Produce ossigeno Combatte il dissesto idrogeologico

Il RISCALDAMENTO GLOBALE provoca i CAMBIAMENTI CLIMATICI

È causato principalmente dall’EFFETTO SERRA

Desertificazione

che danneggiano l’ambiente e la vita sociale ed economica dell’umanità

Scioglimento dei ghiacci Innalzamento dei mari Acidificazione degli oceani

Il RAPPORTO UOMOAMBIENTE

Ecosistemi in pericolo Eventi metereologici estremi

Il rapporto più stretto tra uomo e ambiente è rappresentato dalla FILIERA ALIMENTARE

Perché l’ambiente possa soddisfare la crescente domanda di cibo è necessario il mantenimento della biodiversità

Valorizzando il lavoro dei piccoli agricoltori Valorizzando le coltivazioni a chilometro zero Rispettando la stagionalità

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Da sempre gli uomini hanno a che fare con le EPIDEMIE

Evitando gli sprechi Quando si protraggono nel tempo provocano cambiamenti nella società e nell’economia

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4 Il mondo vegetale LEZIONE

I vegetali sono il vero motore del mondo. Costituiscono l’85% delle forme di vita del pianeta e creano le condizioni essenziali per la sopravvivenza di tutto il regno animale, di cui anche noi facciamo parte: producono ossigeno, puliscono l’aria dai gas nocivi, regolano il clima e sono alla base della catena alimentare.

1. La ricerca botanica

Una foresta di mangrovie.

BIODIVERSITÀ VEGETALE Secondo uno studio che ha riunito diversi database botanici, le specie di piante attualmente note alla scienza sono quasi 400.000, a cui si devono aggiungere le alghe e i muschi. Sono però molto più numerose quelle ancora sconosciute: ogni anno vengono identificate duemila nuove specie, alcune delle quali già a rischio di estinzione al momento della scoperta. SCARSI FINANZIAMENTI Nonostante il mondo vegetale costituisca la grande maggioranza delle specie viventi, solo il 3% degli scienziati si occupa dello studio delle piante. Anche gli investimenti nella ricerca botanica sono molto meno ingenti di quelli dedicati ad altri campi, per esempio quello dell’energia. Eppure le piante rivestono un’importanza fondamentale nella vita dell’uomo, che ne trae cibo, medicine, vestiti, alimenti per animali, materiali da costruzione, biocarburanti. Inoltre, con le loro funzioni, regolano il clima.

IMPARARE DALLE PIANTE Del totale delle specie conosciute, solo il 13% ha almeno un uso documentato. Si pensa però che molte altre piante abbiano proprietà che sono potenzialmente utili per migliorare la vita dell’uomo e del pianeta: l’intelligenza delle piante ha spesso predisposto naturali contromisure nei confronti di siccità, minacce alla biodiversità, cambiamenti climatici, inquinamento dell’acqua, dei suoli e dell’atmosfera. È quindi importante, per il futuro del pianeta, potenziare la ricerca scientifica sul mondo vegetale. COMLPETA LO STUDIO

Approfondisci il concetto di “intelligenza delle piante” trovando in rete degli esempi concreti.

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2. IL RAPPORTO UOMO-AMBIENTE

2. I doni delle piante

CIBO Le piante rappresentano le principali fonti di approvvigionamento per gli esseri umani. Sono infatti moltissime le specie che ci forniscono cibo: sono tipi di alimenti estremamente vari (frutti, foglie, bacche, arbusti, erbe, alghe), con una gamma completa di sostanze nutritive: vitamine, carboidrati, grassi, proteine vegetali. MATERIALI Grazie alle piante abbiamo anche la possibilità di procurare materie prime per realizzare indumenti (lino, canapa, cotone ecc.), per costruire ripari e utensili, per abitare anche in zone dalle basse temperature. Tra i materiali prevale il legno innanzitutto, per lungo tempo insostituibile a tutte le latitudini come fonte di energia e materiale da costruzione. Molto utile anche il caucciù, ottenuto dal lattice dell’hevea brasiliensis, una pianta scoperta nella foresta amazzonica e poi trapiantata anche nel sud-est asiatico, indispensabile per molte lavorazioni e, un tempo, soprattutto per l’industria dei mezzi di trasporto. MEDICINE Molti vegetali producono importanti sostanze curative. Già i primi uomini impararono a nutrirsi di particolari piante per evitare carenze alimentari o per curarsi da malattie e parassiti. In ogni parte del mondo, le varie medicine tradizionali (cinese, indiana, africana, europea, amerindia) fanno da secoli ricorso alla fitoterapia (ovvero all’uso curativo delle piante). Pur avvalendosi della chimica di sintesi, ancora oggi la medicina moderna utilizza in laboratorio le piante per la preparazione di diversi tipi di farmaci: ad esempio, la morfina viene estratta dal papavero da oppio. PREVENZIONE La fitoterapia può contribuire alla prevenzione di patologie, mantenendo l’organismo umano sano,

AREE DI PIANTAGIONI DELLA GOMMA classifica Paese superficie (1.000 ettari) 1 Thailandia 3537 2 Malesia 1073 3 India 882 4 Cambogia 559 5 Costa d’Avorio 542 6 Vietnam 503 7 Guinea 237 8 Sri Lanka 137 9 Guatemala 82,4 10 Colombia 58,3 11 Camerun 54,3 12 Bangladesh 23,7 13 Gabon 23,0 14 Papua Nuova Guinea 11,7 15 Ecuador 6,22 16 Zambia 1,09 17 Nepal 1,09

fortificato e in equilibrio con l’ambiente naturale. È funzione di alcune specie vegetali anche tenere lontani gli insetti nocivi, causa di molte malattie. COMPLETA LO STUDIO

Approfondisci un prodotto vegetale (un alimento o una fibra tessile) a tua scelta. Cerca materiale in rete e stendi un breve testo che ne illustri brevemente caratteristiche, diffusione, utilità, storia, produzione attuale.

PIANTE PER COMBATTERE L’INQUINAMENTO

3. Fabbriche di ossigeno ATTIVITÀ DI DEPURAZIONE Le forme vegetali sono un argine essenziale per proteggere gli ambienti del pianeta che gli uomini continuano a compromettere con le loro attività. Le piante sono in grado di assorbire gran parte dei gas nocivi prodotti dall’uomo, combattendo l’inquinamento e depurando l’atmosfera. Gli alberi assorbono infatti significative quantità di CO2 (anidride carbonica) il cui eccesso nell’atmosfera (provocato dall’attività umana) è il principale responsabile dei cambiamenti climatici. PRODUZIONE DI OSSIGENO Grazie alla fotosintesi, l’anidride carbonica viene utilizzata dalle piante per produrre la materia organica che le costituisce. Risultato di questo processo chimico è un materiale di scarto per noi molto prezioso, indispensabile per la vita di tutti gli animali e delle piante stesse: l’ossigeno. In un albero, l’efficienza dell’attività di fotosintesi si può valutare da quanto legno accumula: se 28

in un anno l’accrescimento del tronco e dei rami è notevole significa che una grande quantità di anidride carbonica è stata prelevata dall’atmosfera; l’aria ne risulta purificata e allo stesso tempo arricchita per l’immissione di molto ossigeno. COMPLETA LO STUDIO

Cerca informazioni sul ciclo del carbonio e costruisci uno schema che lo rappresenti.

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EDUCAZIONE CIVICA

4. Lotta al dissesto idrogeologico

COMPATTEZZA DEI SUOLI Con le loro radici, gli alberi compattano il terreno e assorbono l’acqua in eccesso, impedendo smottamenti, frane e valanghe. Il diboscamento infatti, soprattutto sui versanti più ripidi di montagne e colline, toglie solidità al terreno, che diventa più friabile e facilmente asportabile nel caso di forti precipitazioni. In passato si diboscava soprattutto per procurare combustibile e legname per costruire navi e abitazioni; oggi il taglio degli alberi avviene soprattutto per fare spazio a nuovi insediamenti e piste da sci, come avviene spesso nelle Alpi italiane. Anche in pianura, in caso di alluvioni, l’assenza di alberi lungo le rive dei fiumi permette alle acque di riversarsi più facilmente nella zona circostante, arrecando danni a terreni agricoli, abitazioni, vie di comunicazione. MANGROVIE Un diboscamento particolarmente disastroso è quello che riguarda le estensioni di mangrovie che bordano molte coste delle zone tropicali e subtropicali. Chiamate anche “foreste di marea” per la loro capacità di crescere nell’acqua salata, sono presenti in America centrale, in Asia, in Africa e in Oceania. Oltre a ospitare numerose specie ani-

5. Le foreste

Il processo di scambio tra energia solare, acqua, suolo, anidride carbonica da una parte e alberi dall’altra vale per tutto il mondo vegetale, dal lichene al baobab, passando per le erbe e gli arbusti, ma diventa particolarmente incisivo quando riguarda estese superfici, come quelle delle grandi foreste. BIODIVERSITÀ Le foreste sono tra i più ricchi ecosistemi esistenti sul nostro pianeta, preziosissimi per la tutela della biodiversità e della vita. In queste aree, infatti, gli alberi vivono associati ad altre formazioni vegetali (erbe, arbusti, liane, muschi ecc.) e a numeri difficilmente calcolabili di specie animali. FORESTE PRIMARIE Secondo alcuni calcoli, in tempi lontani le foreste originarie (o primarie) coprivano oltre il 40% delle terre emerse. Secoli e secoli di diboscamento hanno ridotto nella nostra epoca la loro estensione a meno dell’8% della superficie dei continenti. Gli uomini hanno tagliato gli alberi per ottenere legname e terreni coltivabili, per creare insediamenti e vie di comunicazione, per impiantare attività produttive. Oltre alle foreste originarie il patrimonio boschivo planetario è costituito dai rimboschimenti operati dall’uomo con la piantumazione (ormai la maggioranza della superficie verde), che portano il totale al 31% circa.

NELLA FORESTA DI MANGROVIE

mali, prevengono l’erosione del suolo e controllano la qualità dell’acqua, assorbendo le sostanze inquinanti. Creano inoltre vere e proprie barriere tra la terra e il mare, proteggendo la terraferma dall’invasione del mare: dove ci sono le mangrovie, gli effetti degli tsunami sono meno dannosi, poiché esse ne arginano l’onda devastante. Le foreste di mangrovie, però, stanno lentamente scomparendo: vengono abbattute per ampliare le spiagge nelle zone turistiche e per creare spazio per gli allevamenti di gamberetti. COMPLETA LO STUDIO

Approfondisci in rete qual è la distribuzione delle formazioni di mangrovie sul pianeta. Trova quali sono i Paesi che le ospitano e anche in quali l’estensione è diminuita notevolmente negli ultimi anni.

COMPLETA LO STUDIO

Completa le frasi presenti nello schema. contribuiscono alla distribuzione delle precipitazioni

accolgono l’80% della terrestre

riducono il

proteggono la

del pianeta

dei suoli

filtrano le e ricaricano le falde

regolano il a scala locale, regionale e globale stabilizzano riducendo il rischio di disastri ambientali

proteggono le coste

producono e sostentamento per 1,6 miliardi di persone sono casa per 60 milioni di indigeni

DOVE SONO LE FORESTE Attualmente, secondo i dati della FAO (2020), le foreste più estese si trovano nella Fede- (2.199.800 km2), Australia (1.340.050 km2), Repubblica derazione russa (8.151.360 km2), in Brasile (4.966.200 km2), mocratica del Congo (1.261.550 km2), Indonesia (995.690 Canada (3.469.280 km2), Stati Uniti (2.259.000 km2), Cina km2), Peru (723.300 km2), Angola (666.070 km2). © Casa Editrice G. Principato

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2. IL RAPPORTO UOMO-AMBIENTE

6. Attacco alle foreste

LEGNO COMMERCIALE Il più importante mercato legato alla foresta è il commercio del legno. Le foreste del nord producono soprattutto legname dalle conifere, mentre alle medie latitudini ci sono vari tipi di quercia, castagni e altre latifoglie. Il teak, il mogano e l’ebano sono i legnami più pregiati, presenti nella fascia intertropicale, in Asia, in Africa e in America Latina. In alcuni casi il commercio di prodotti forestali ha sostenuto la crescita economica e le condizioni di vita della popolazione di Paesi del Sud del mondo, ma questi Paesi sono spesso costretti a vendere le loro ingenti risorse a prezzi molto bassi. ILLEGALITÀ Si calcola che quasi il 40% della produzione mondiale di legno venga da diboscamenti illegali, che implicano corruzione, riciclaggio di denaro, tagli di specie protette o in aree sottoposte a salvaguardia, tagli in eccesso. Oltre che determinare ovvie implicazioni sotto il profilo ambientale (per la mancanza di alcun tipo di controllo), dal punto di vista socio-economico i diboscamenti illegali presentano importanti effetti collaterali: abbassano il prezzo del legname, producono evasione fiscale e deprivano delle loro risorse le popolazioni che dipendono dalla foresta per la loro sussistenza. FSC Contro il taglio illegale di legname, molti Paesi hanno attivato regole sul commercio del legno, vietando l’immissione sul mercato di prodotti per cui non è assicurata la tracciabilità dell’intera catena produttiva, attraverso i sistemi di certificazione forestale. FSC (Forest Stewardship Council) è un ente

Attività di disboscamento nella foresta del Camerun.

certificatore riconosciuto a livello internazionale. Il logo di FSC garantisce il consumatore che il legname o i prodotti da esso derivato sono stati realizzati con materie prime derivanti da foreste gestite correttamente e in modo sostenibile. WANGARI MAATHAI Nel 2004 il Premio Nobel per la pace è stato assegnato alla biologa keniana Wangari Maathai. Dopo aver studiato negli Stati Uniti, tornò in Africa dove creò il Green Belt Movement, un’organizzazione impegnata a fermare il diboscamento e a riforestare diverse aree del suo Paese, mettendo a dimora milioni di nuovi alberi. Il premio ha voluto sottolineare lo stretto legame che esiste fra sviluppo sostenibile e pace, spesso minacciata dallo sfruttamento del territorio da parte dei poteri economici. COMPLETA LO STUDIO

Osserva la tabella e confronta questi dati con quelli contenuti nel testo del paragrafo precedente.

L’ESTENSIONE FORESTALE NEL 1990 (dati in km2)

BRASILE 5.888.980 CINA 1.571.410

CANADA 3.482.730 INDONESIA 1.185.450

a. Quale Paese ha ridotto maggiormente la superficie forestale? Di quanto? b. Quale Paese ha invece accresciuto l’estensione delle sue foreste? c. Quale ha mantenuto un sostanziale equilibrio? La foresta di Białowieža, al confine tra Polonia e Bielorussia, è una delle ultime foreste originarie del continente europeo.

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d. Quali sono le tue considerazioni in merito?

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5 I cambiamenti climatici LEZIONE

Il riscaldamento globale (definito spesso con il termine inglese di global warming)) è la causa principale dei mutamenti climatici che nel periodo attuale stanno modificando le condizioni di vita delle specie viventi sul nostro pianeta. La comunità scientifica attribuisce questo cambiamento soprattutto alle emissioni nell’atmosfera terrestre di gas prodotti dalle attività umane.

1. La temperatura terrestre

L’EFFETTO SERRA

L’EFFETTO SERRA

CO2 a altri gas serra

Il mantenimento della temperatura terrestre su valori adatti alla vita è il risultato dell’azione combinata di alcuni fattori: l’irraggiamento solare, la presenza dell’atmosfera, il calore interno della Terra, l’effetto delle correnti oceaniche, l’effetto serra. EFFETTO SERRA Come in una serra, che trattiene il calore solare e permette di far crescere piante anche durante l’inverno, alcuni gas dell’atmosfera (vapore acqueo, anidride carbonica, metano e altri) intrercettano i raggi del sole mantenendo mediamente le temperature ideali per la vita della biosfera. Questo è un fenomeno naturale, ma se la quantità di gas è eccessiva, l’effetto serra si accentua e la temperatura terrestre, di conseguenza, diviene sempre più elevata. CAUSE DEL RISCALDAMENTO Questo è quanto sta avvenendo dalla seconda metà del secolo scorso a causa delle attività umane che, soprattutto con il consumo di combustibili fossili, sono le principali responsabili di questo disequilibrio. I gas di scarico degli autoveicoli, i fumi prodotti dal riscaldamento delle case, le emissioni industriali formano uno schermo e impediscono lo scambio di calore con gli strati atmosferici più esterni. A tutto ciò si aggiunge anche la deforestazione di vaste aree boschive: i grandi alberi, infatti, hanno l’importante funzione di assorbire anidride carbonica.

radiazione della Terra (onde lunghe)

radiazione dal Sole (onde corte)

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Osserva il grafico e rispondi. a. Quale Paese emette i maggiori quantitativi di anidride carbonica? b. Se consideriamo la popolazione, quale Paese ne emette maggiormente pro capite? Fai un rapido calcolo considerando i Paesi ai primi posti.

PRINCIPALI STATI PER EMISSIONI DI CO2 nell’anno 2017

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2. IL RAPPORTO UOMO-AMBIENTE

EDUCAZIONE CIVICA

2. I cambiamenti sul lungo periodo

L’innalzamento delle temperature a livello globale è causa comune di alcuni mutamenti climatici a scala regionale molto differenti tra loro. DESERTIFICAZIONE Questo problema investe circa un quarto delle terre emerse. Particolarmente colpite sono le zone semiaride, come la fascia del Sahel posta a sud del deserto del Sahara. Zone ad alto rischio sono però presenti anche in Asia, in America Latina, negli Stati Uniti, lungo le coste del Mediterraneo e in Russia. La desertificazione è uno dei risultati più immediati del riscaldamento globale: poche specie vegetali resistono alle temperature elevate e alla drastica diminuzione delle precipitazioni, che lasciano il suolo arido e degradato, impossibile da coltivare. SCIOGLIMENTO DEI GHIACCI Il riscaldamento globale porta alla fusione degli strati di ghiaccio che coprono le regioni polari (Groenlandia, Artide, Antartide) e dei ghiacciai situati alle maggiori altitudini delle catene montuose, anche quelli considerati una volta perenni. INNALZAMENTO DEI MARI Questo fenomeno è dovuto a due fattori concomitanti, sempre legati all’aumento delle temperature: lo scioglimento dei ghiacciai e il riscaldamento delle acque marine, che assorbono la maggior parte del calore generato dalle attività umane. L’ elevarsi della temperatura provoca un aumento del volume delle masse idriche, con la conseguente espansione degli oceani. ACIDIFICAZIONE DEGLI OCEANI L’ eccesso di anidride carbonica presente nell’atmosfera determina una sempre maggiore acidificazione degli oceani, che ne assorbono una buona percentuale con gravi conseguenze per le specie ma-

Gli effetti della desertificazione.

rine che vi abitano. Ma più aumenta la temperatura delle acque oceaniche. più queste liberano maggiori quantità di anidride carbonica, disperdendola nell’atmosfera e accelerando ulteriormente il cambiamento climatico. FAUNA IN PERICOLO I cambiamenti climatici rappresentano un pericolo per gli ecosistemi naturali, come deserti, foreste, laghi e oceani, e mettono a rischio la sopravvivenza delle specie animali che vi abitano, che riescono sempre meno ad adattarsi. Gli habitat si modificano e questo causa la migrazione verso aree del pianeta più adatte dal punto di vista della temperatura; alcune specie, però, sono inevitabilmente sempre più a rischio di estinzione.

COMPLETA LO STUDIO Osserva la carta tematica e rispondi. a. Nei diversi continenti, quali sono le aree a maggior rischio di desertificazione? b. In Nord America è più a rischio il versante atlantico o il versante Pacifico? c. È più a rischio l’India o la Cina? d. Quale zona dell’Europa RISCHIO DI ha un rischio minore? e. Quale Paese europeo è a maggior rischio? f. Descrivi la situazione dell’Australia.

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DESERTIFICAZIONE Rischio Basso Moderato Alto Molto alto

Altre zone Forte aridità Basse temperature Alta umidità Presenza di ghiacci

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3. Gli eventi metereologici estremi

Il riscaldamento globale ha anche effetti su diversi eventi meteorologici, rendendoli più violenti, frequenti e diffusi anche in regioni dove erano un tempo sconosciuti. ONDATE DI CALORE E SICCITÀ Le temperature particolarmente elevate, concentrate in certi periodi dell’anno, si registrano sempre più spesso anche in zone dal clima temperato. In alcune zone del pianeta una maggior evaporazione, in assenza di piogge, causa siccità prolungate, con maggiori difficoltà nell’approvvigionamento di acqua, problemi alle colture e alla sopravvivenza degli animali. ALLUVIONI E INONDAZIONI In altre zone della Terra, con le temperature più elevate, nell’atmosfera tendono a formarsi enormi masse d’acqua: le piogge si trasformano così in precipitazioni violente, riempiendo eccessivamente fiumi e torrenti.

TORNADO E TROMBE D’ARIA

COME SI FORMANO I CICLONI E GLI ANTICICLONI

aria calda ascendente

aria fredda discendente

vento

ALTA PRESSIONE (anticiclone)

Anche in Italia le inondazioni sono sempre più frequenti.

BASSA PRESSIONE (ciclone)

Un ciclone visto dal satellite.

Poiché queste acque scorrono in terreni inadeguati ad assorbire volumi di precipitazioni così elevate, anche perché spesso privati del manto vegetale protettivo, nelle stagioni piovose si verificano frane e smottamenti rovinosi. CICLONI Le alte temperature (superiori ai 27 °C) delle zone oceaniche tropicali creano aree di bassissima pressione verso cui convergono i venti, seguendo un moto a spirale che determina un vortice. I cicloni (chiamati uragani in America e tifoni in Asia) si alimentano proprio con il calore dell’acqua: quindi, più è estesa l’area caratterizzata da acque molto calde, più si allarga la fascia dove può arrivare la forza distruttiva degli uragani, che da qualche tempo si verifica anche su coste storicamente quasi immuni. I cicloni, inoltre, diventano via via sempre più potenti: acqua più calda significa più evaporazione e umidità, quindi un’ energia più intensa che si manifesta nei temporali e nella velocità del vento.

Un uragano in Florida (USA).

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Cerca informazioni in rete sugli uragani che hanno colpito gli Stati Uniti negli ultimi dieci anni.

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2. IL RAPPORTO UOMO-AMBIENTE

EDUCAZIONE CIVICA

4. Gli effetti sulle comunità umane

Il cambiamento climatico non è solo un grave danno dal punto di vista ambientale, ma è un elemento che influenza negativamente la vita sociale ed economica di gran parte dell’umanità. AGRICOLTURA La siccità e gli eventi meteorologici devastanti causano gravi danni alle attività agricole. Le conseguenze sono abbandono delle campagne, aumento dei prezzi di prodotti alimentari e massicce migrazioni. Dai Paesi del Sahel sono sempre più numerose le persone che per motivi di sopravvivenza economica si spostano attraverso il deserto per arrivare alle coste del Mediterraneo e imbarcarsi verso i Paesi europei. CONFLITTI Condizioni di vita peggiorate sono spesso alla base di tensioni sociali e conflitti. La necessità di approvvigionamento di acqua può inoltre provocare scontri diplomatici e anche fisici tra Stati che condividono uno stesso fiume o lago (le guerre per l’acqua). Un esempio è la gestione delle acque del bacino del Nilo, contese da ben otto Paesi africani. MALATTIE Il caldo estremo ha notevoli conseguenze sulla salute, favorendo la diffusione in aree più ampie di malattie come la malaria e altre patologie tipiche delle zone tropicali. La siccità porta invece con sé carenza di igiene e disturbi intestinali di varia gravità. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità,

in futuro il cambiamento climatico potrebbe causare circa 250.000 decessi l’anno. INCENDI La carenza di precipitazioni amplia il problema degli incendi boschivi, soprattutto nelle zone temperate dell’Europa centro meridionale, dell’America settentrionale e dell’Australia. In questi ultimi anni una delle aree più colpite è stata la California: questo Stato americano, affacciato sul Pacifico, ha abitualmente un clima caldo e secco, ma il riscaldamento climatico ha ingigantito il rischio di incendi. Durante tutto l’arco del secolo scorso la California ha avuto 13 grandi incendi, mentre solo nell’arco del primo ventennio di questo secolo gli eventi disastrosi sono stati 50. PICCOLE ISOLE Il riscaldamento mette in difficoltà soprattutto le piccole isole tropicali, sia per la progressiva scomparsa delle barriere coralline, sia per l’innalzamento del livello del mare, che rischia di sommergere buona parte dei loro territori. COMPLETA LO STUDIO

Scegli uno degli effetti negativi illustrati nel paragrafo. Approfondisci l’argomento cercando materiale in rete. Stila quindi una breve relazione contenente esempi concreti.

5. L’impegno internazionale Per contenere i danni provocati dalle attività umane sull’ambiente, sono necessari accordi internazionali che coinvolgono tutti i Paesi della Terra. PROTOCOLLO DI KYOTO Elaborato nel 1997 ed entrato in funzione nel 2005, l’accordo internazionale ha impegnato i governi di oltre 180 Paesi a ridurre la produzione di gas serra attraverso una serie di iniziative, come lo sviluppo delle energie rinnovabili e la protezione delle foreste. Con l’accordo di Doha, il protocollo è stato prolungato fino al 2020. ACCORDO DI PARIGI Nel 2015, i Paesi partecipanti alla Convenzione dell’ONU sui cambiamenti climatici (o COP 21) hanno concordato un patto globale, definito Accordo di Parigi, nel quale i membri si sono impegnati per mantenere

l’aumento della temperatura entro 1,5 °C, riunendosi ogni 5 anni per valutare la situazione. Nel 2018, nella città polacca di Katowice è stato stabilito un protocollo che contiene norme, procedure e indicazioni dettagliate per rendere operativo l’accordo di Parigi. Nello stesso anno l’Unione Europea si è impegnata a ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 40% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. FRIDAYS FOR FUTURE È chiamato così (in italiano Venerdì per il futuro) il movimento internazionale fondato nel 2015 dalla studentessa svedese Greta Thunberg. I giovani che ne fanno parte manifestano per chiedere a governi e istituzioni azioni concrete di lotta al riscaldamento globale. Il nome deriva dal fatto che, per un certo periodo, ogni venerdì gli studenti di oltre 100 Paesi hanno organizzato uno sciopero scolastico per esigere un impegno su alcune richieste precise: 100% di energia pulita proveniente da fonti rinnovabili e aiuti concreti ai migranti climatici. COMPLETA LO STUDIO

Informati sull’impegno degli studenti nelle scuole della tua città rispetto al movimento “Fridays for future”.

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6 La disponibilità di cibo LEZIONE

Nel 2050 la popolazione mondiale dovrebbe raggiungere i 10 miliardi. La FAO (Food Agriculture Organization) stima perciò che la domanda alimentare richiederà un incremento della produzione agricola del 60-70%, considerati anche i cambiamenti nei livelli di consumo associati all’incremento del benessere e dell’urbanizzazione.

1. Un settore strategico

TITOL

Un trattore spruzza pesticidi in un campo di soia.

La filiera alimentare è il sistema economico che riguarda la produzione e la distribuzione di cibo. È una rete strettamente interconnessa che coinvolge numerose attività: dall’agricoltura all’allevamento e pesca, dall’industria alla ricerca scientifica e tecnologica al commercio locale e internazionale. CIBO E AMBIENTE Ma, soprattutto, la filiera costituisce il legame più diretto tra uomo e natura, poiché attraverso di essa si assicura la sopravvivenza di tutta l’umanità. Si è calcolato che, nell’intero pianeta, la superficie coltivabile totale sia di quasi 45 milioni di km2, ma solo un terzo circa di questi è costituito da terreni effettivamente coltivati; inoltre, per il 70% è destinato a pascolo o alla produzione di mangime per animali d’allevamento. Quindi la potenzialità di sfamare un’umanità in continua crescita esiste. Sono però importanti le scelte relative al tipo di coltivazione e all’impatto che queste hanno sull’ambiente. BIODIVERSITÀ ED EQUILIBRIO Eventi recenti come la pandemia del Covid-19 o le invasioni di locuste e altri parassiti sono segnali importanti dell’interdipendenza tra l’uomo e gli ecosistemi. Ogni intervento sul patrimonio vegetale e sulla fauna, sia di allevamento sia selvatica, ha con-

seguenze difficilmente prevedibili. Una prospettiva di lungo termine deve perciò saper conciliare la crescente domanda di cibo e il mantenimento della biodiversità. IMPATTO DELL’ALLEVAMENTO Dei terreni coltivati, ben il 70% è destinato a pascolo o alla produzione di mangimi e foraggi per gli animali d’allevamento. Gli allevamenti industriali sono una delle maggiori minacce ambientali in quanto, oltre a consumare suolo e inquinare, richiedono enormi quantità di alimenti vegetali: il 75% della soia e il 50% dei cereali prodotti nel mondo! Per ottenere un prodotto di derivazione animale si arriva a consumare un quantitativo di vegetali pari fino a venti volte il peso dell’alimento stesso. C’è perciò una concorrenza diretta fra cibo per gli umani e cibo per gli animali. Poiché il nostro pianeta non potrà ampliare all’infinito i terreni dedicati al foraggio, sarà quindi necessario diminuire i consumi di carne a favore dei cibi di origine vegetale. COMPLETA LO STUDIO

Spiega con le tue parole il termine ‘biodiversità’, cercando in rete degli esempi concreti sui pericoli legati alla sua perdita.

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2. IL RAPPORTO UOMO-AMBIENTE

2. L’agricoltura commerciale

PRODUTTIVITÀ AGRICOLA Nella seconda metà del secolo scorso, l’aumento esponenziale della popolazione e i forti interessi economici che si andavano creando nel settore alimentare spinsero sempre più verso un aumento della produttività per ettaro, soprattutto nelle coltivazioni di cereali. L’utilizzo di macchinari e di efficienti sistemi di irrigazione, l’applicazione di fertilizzanti, pesticidi e antiparassitari chimici, l’uso di sementi selezionate permisero di ottenere raccolti molto più abbondanti. Per essere più efficienti, questi metodi dovevano essere applicati a monocolture, cioè grandi estensioni di una sola specie vegetale; la produttività si è pagata con un aumento delle fitopatologie (combattute con dosi sempre maggiori di prodotti chimici), inaridimento dei suoli e attacco alla biodiversità. Questo intervento massiccio è avvenuto dapprima nei Paesi più avanzati, quindi anche in Paesi popolosi come la Cina e l’India. NUOVE TECNOLOGIE Negli ultimi decenni, i finanziamenti delle multinazionali dell’alimentazione hanno stimolato la ricerca e l’uso di tecnologie sempre più avanzate. I satelliti raccolgono dati sui terreni e le condizioni ambientali, aerei e droni distribuiscono sementi, prodotti chimici e acqua, riducendo notevolmente i costi e aumentando ulteriormente la produttività. ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI Per rendere le piante più resistenti e produttive la ricerca scientifica ha creato sementi OGM. Oltre 2 milioni di km2 di terreni sono coltivati con queste piante transgeniche, concentrati per la maggior parte negli Stati Uniti, in Brasile, Argentina, Canada e India, tutti Paesi con vaste estensioni destinate all’agri-

Per ottimizzare l’irrigazione e l’uso di fertilizzanti, è allo studio l’uso di droni agricoli.

coltura e dove gli OGM sono permessi dalle legislazioni nazionali. In altri Paesi la limitazione dell’utilizzo e dell’importazione di questi prodotti è dovuta ai dubbi tuttora esistenti sui loro effetti su salute e ambiente. L’ALLEVAMENTO BOVINO La quantità complessiva di carne consumata nel mondo è in continua crescita. L’allevamento di bovini, in particolare, ha però un forte impatto ambientale sulle risorse del pianeta. Negli allevamenti estensivi, a pascolo, è evidente il consumo di suolo; ma sono soprattutto gli allevamenti intensivi, che avvengono in stalla, a richiedere grandi estensioni di superficie coltivabile che viene destinata alla produzione di foraggio per l’alimentazione animale. In alcuni Paesi – come il Brasile – si ricorre anche al diboscamento di vaste zone forestali, con conseguenze dirette sul riscaldamento globale. Gli allevamenti intensivi sono inoltre molto inquinanti, soprattutto per la dispersione nei terreni e nelle acque di grandi quantità di ormoni e antibiotici utilizzati per favorire lo sviluppo degli animali.

COMPLETA LO STUDIO Fonte: www.isaaa.org

Osserva la carta e indica in quale continente è maggiore la produzione di OGM.

OGM NEL MONDO

26 Paesi al mondo coltivano OGM. In Italia non esistono colture OGM, se non a livello di studio o sperimentale. Ma ciò non fa dell’Italia un paese “OGM free” in quanto molti foraggi e mangimi, utilizzati negli allevamenti non biologici, è prodotta con soia e mais provenienti da Usa, Canada e Sud America. L’Italia non è infatti in grado di produrre tutti i mangimi di cui ha bisogno.

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3. Agroecologia

L’AGRICOLTURA BIOLOGICA

CIBO SOSTENIBILE L’agricoltura commerciale e l’allevamento intensivo sono considerati i principali responsabili del degrado dei suoli e della perdita di biodiversità. I piani dei governi più responsabili e delle organizzazioni internazionali che si occupano di agricoltura sono indirizzati a potenziare invece sistemi alimentari sostenibili, supportati anche dalle scelte di un numero sempre più ampio di consumatori consapevoli. COLTIVAZIONI BIOLOGICHE Conciliare produzione agricola, salute pubblica e tutela dell’ambiente è l’obiettivo dell’agricoltura biologica, che sta incrementando in tutto il mondo la sua diffusione. Gli ordinamenti relativi consentono di utilizzare solo concimi organici, lotta biologica e lavorazioni meccaniche (ad esempio, per diserbare), escludendo quasi completamente l’utilizzo di fertilizzanti, diserbanti, insetticidi e pesticidi chimici. Le tecniche di coltivazione biologica ricorrono il più possibile alla rotazione delle colture, che permette il naturale riformarsi di sostanze nutrienti nel terreno. Favorisce inoltre la piantumazione di alberi e arbusti e l’accostamento di piante differenti (policoltura), in modo da evitare il più possibile le fitopatologie e favorire la crescita di specie animali antagoniste ai parassiti. Nell’allevamento, anche ittico, gli animali devono aver spazio per muoversi liberamente ed essere nutriti con prodotti naturali e adatti. MERCATO IN CRESCITA Nel 2018 ben 2,8 milioni di aziende nel mondo utilizzavano metodi biologici per coltivare 71,5 milioni di ettari, creando un mercato di oltre 100 miliardi di dollari. Mentre l’India è il Paese che ha il maggior numero di produttori, l’Australia presenta la maggiore estensione di terreni certificati bio (circa la metà del totale).

AGRICOLTURA BIOLOGICA IN EUROPA

BIOLOGICO E RISCALDAMENTO GLOBALE Secondo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), le aree coltivate con il metodo biologico utilizzano in media il 45% di energia in meno, producendo il 40% in meno di gas serra. Inoltre, ogni ettaro di suolo coltivate in modo biologico è in grado di immagazzinare ogni anno almeno mezza tonnellata di carbonio e trattenere maggiori quantità di acqua. L’agricoltura biologica potrebbe perciò servire concretamente per ridurre il cambiamento climatico.

COMPLETA LO STUDIO L’infografica mostra le regioni dell’Unione europea dove è più elevata la percentuale di terreni dedicati all’agricoltura biologica. a. Quali regioni italiane sono indicate? b. Sapresti individuare, in base alle bandierine simbolo, a quali paesi europei appartengono le altre regioni? c. A che Paese in particolare appartiene la regione al primo posto?

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2. IL RAPPORTO UOMO-AMBIENTE

EDUCAZIONE CIVICA

4. Le buone pratiche

PICCOLI AGRICOLTORI 800 milioni di persone nel mondo sono agricoltori familiari. Gestiscono il 75% dei terreni agricoli e producono circa l’80% del cibo, affrontando nel loro lavoro diversi tipi di difficoltà, dai parassiti alle fluttuazioni del mercato, dalle cattive condizioni meteorologiche alla vera e propria crisi climatica, in una situazione di grande precarietà. Eppure sono proprio loro i protagonisti della conservazione dell’ambiente, perché nei loro terreni praticano la policoltura, mantenendo i suoli fertili e utilizzando meno prodotti chimici rispetto all’agricoltura industriale. Per creare sistemi che garantiscano una produzione di cibo sostenibile e una maggiore sicurezza alimentare è quindi fondamentale che i piccoli coltivatori siano aiutati sia dalle istituzioni sia dalle scelte dei consumatori. CHILOMETRO ZERO E STAGIONALITÀ Quando si parla di alimenti a chilometro zero si indicano quei prodotti locali che hanno il vantaggio di essere cresciuti nelle immediate vicinanze dei consumatori e non provenienti da lontano, addirittura da altri continenti. Le lunghe catene di intermediazione nella vendita hanno infatti lo svantaggio di essere inquinanti (per le esigenze di trasporto), meno controllabili rispetto all’origine del prodotto e alle condizioni di lavoro degli agricoltori. Lo stesso discorso vale per la stagionalità. Acquistare cibi in periodi al di fuori della normale stagione di maturazione comporta un grande dispendio energetico: perché provengono da luoghi lontani dove le stagioni sono invertite o il clima è più caldo del nostro, oppure perché devono essere coltivati in serre, spesso riscaldate. Consumare prodotti locali e di stagione è una buona pratica a sostegno dell’ambiente.

Personale del World Food Programme al lavoro in Nepal (foto di WFP.Aviation)

EVITARE LO SPRECO Circa un terzo del cibo prodotto per il consumo umano (circa 1,3 miliardi di tonnellate) viene sprecato ogni anno e il 14% della produzione alimentare mondiale si perde tra il raccolto e la vendita al pubblico, con perdite per 400 miliardi di dollari; anche in Italia, secondo un’indagine, si sprecano 27,5 kg di cibo per persona all’anno. Lo spreco di cibo non incide soltanto sulla possibilità di soddisfare il fabbisogno mondiale, ma anche sull’inquinamento del pianeta e sul consumo di risorse non rinnovabili. NOBEL PER LA PACE Il Programma alimentare mondiale (PAM o, in inglese, World Food Programme), con sede a Roma, è l’agenzia dell’ONU che si occupa di assistenza alimentare, aiutando le persone che non riescono a trovare o produrre cibo per sé e le proprie famiglie. È anche considerata la più grande organizzazione umanitaria del mondo poiché assiste oltre 100 milioni di persone in 88 paesi. Nel 2020 al PAM è stato attribuito il Premio Nobel per la Pace con questa motivazione: «per gli sforzi nel contrastare la fame, per il contribuito nel migliorare le condizioni di pace nelle aree interessate da conflitti e per essere determinante negli sforzi di prevenzione delle guerre che sfruttano la fame come arma». A questi obiettivi si aggiunge l’appoggio a progetti contro l’insicurezza alimentare causata dai cambiamenti climatici, dalle disuguaglianze socioeconomiche e dalle emergenze sanitarie, come quella del Covid-19. COMPLETA LO STUDIO

Pensi di tenere comportamenti corretti rispetto alle tue abitudini alimentari? Rispondi e spiega perché.

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7 Le grandi epidemie

LEZIONE

Le epidemie fanno parte della storia dell’umanità, da quando gli uomini hanno iniziato a organizzarsi in comunità. Nell’ultimo periodo, l’infezione provocata dal coronavirus Sars-CoV-2, chiamata Covid-19, è partita da alcuni focolai e in seguito si è diffusa in tutti i continenti, trasformandosi così da epidemia in vera e propria pandemia.

1. Le epidemie di peste LA DIFFUSIONE DELLA PESTE NEL XIV SECOLO

Non di rado, quando le epidemie si protraggono nel tempo, trasformano le società in cui si sono propagate, cambiando in modo decisivo la loro economia e la loro storia. LA PESTE DI GIUSTINIANO La prima epidemia di peste di cui si è a conoscenza si diffuse durante il governo dell’imperatore Giustiniano. Giunta improvvisa in un periodo di grande splendore, uccise circa il 40% della popolazione di Costantinopoli (l’attuale Istanbul, in Turchia), che allora contava circa ottocentomila abitanti. Questa epidemia, in cui perse la vita lo stesso imperatore, innescò una gravissima crisi politica ed economica nel mondo bizantino. LA PESTE NERA Fu una vera e propria pandemia che dall’Asia arrivò in Europa negli anni a metà del XIV secolo. Allora le cause erano sconosciute, ma cinque secoli più tardi si scoprì che la peste era causata da un batterio diffuso dalle punture delle pulci ospitate dai ratti. Sui mezzi di trasporto (carri e navi) i roditori si spostavano attraverso terre e mari, raggiungendo località lontane e invadendo gli insediamenti umani. Si è calcolato che in sei anni l’Europa perse quasi metà della popolazione, determinando grandi cambiamenti nell’economia e nella geopolitica.

Cittadini di Tournai, in Belgio, seppelliscono vittime di peste a metà del XIV secolo.

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Cercando materiale in rete, approfondisci una delle epidemie citate nel testo, trovando diffusione, cause e conseguenze.

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2. IL RAPPORTO UOMO-AMBIENTE

2. Altre grandi epidemie del passato

LA MALATTIA DEL SUDORE Nonostante la malattia sia stata raccontata accuratamente in molte cronache dell’epoca, non è stata mai conosciuta la causa certa di questa epidemia che si diffuse in Inghilterra a diverse ondate tra il XV e il XVI secolo e che divenne nota per la sua letalità e rapidità di trasmissione.

IL VAIOLO Questa malattia è stata endemica per millenni, cioè è rimasta diffusa tra la popolazione mondiale per molto secoli. Era una malattia estremamente contagiosa, con una mortalità molto elevata, che poteva raggiungere anche il 30%. Il vaiolo fu particolarmente letale in America, dove colpì la popolazione autoctona che aveva difese molto basse contro le nuove malattie portate dai colonizzatori, ma anche in Europa aggredì milioni di persone, in particolare durante il XVIII secolo. Il vaiolo fu la prima malattia infettiva che si poté debellare con la vaccinazione. In Europa un trattamento simile, la variolizzazione, utilizzato da tempo in Oriente, fu fatto conoscere nel XVIII secolo da Lady Montagu, moglie dell’ambasciatore inglese in Turchia. Alla fine del secolo, il medico inglese Edward Jenner dimostrò scientificamente l’efficacia dei vaccini derivati dal virus del vaiolo bovino; in Italia questa profilassi fu introdotta dal medico Luigi Sacco. L’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato ufficialmente estinto il virus del vaiolo nel 1980: l’ultimo caso fu diagnosticato in Somalia nel 1977. L’INFLUENZA SPAGNOLA Nel 1918 durante gli ultimi mesi della Prima guerra mondiale, venne registrato il primo caso di influenza spagnola che, a dispetto del nome, sembra abbia avuto origine negli Stati Uniti. La malattia pre-

Le goccioline respiratorie prodotte con la respirazione, gli starnuti, i colpi di tosse o semplicemente parlando hanno dimensioni superiori ai 5 μm.

se il nome di “spagnola” perché furono i giornali spagnoli (non soggetti alla censura durante la guerra) a diffondere per primi la notizia della diffusione di quella pandemia. Questo particolare ceppo di influenza, estremamente contagioso e letale, si diffuse velocemente in tutto il mondo, anche grazie ai trasferimenti di truppe durante gli eventi bellici. Oggi si stima che globalmente morirono fra i 20 e i 50 milioni di persone, ma recenti studi ipotizzano un numero di 100 milioni di vittime.

COMPLETA LO STUDIO

Antica rappresentazione degli effetti devastanti di un’epidemia di vaiolo sulla popolazione dei nativi americani.

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Cercando materiale in rete, approfondisci una delle epidemie citate nel testo, trovando diffusione, cause e conseguenze.

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UCRAINA

KAZAKISTAN

CIAD

IL MORBILLO NEL MONDO

THAILANDIA

Gravi focolai di morbillo si trovano in questi 12 paesi, di cui 8 africani, come vedi dai colori piu scuri sulla carta. L’Africa ha registrato un incremento dei casi di morbillo del 900%.

FILIPPINE

NIGERIA SUDAN CAMERUN ANGOLA

SUDAN DEL SUD MADAGASCAR

REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO

3. Le epidemie nella storia recente

L’INFLUENZA ASIATICA Il virus A/H2N2, responsabile di questa epidemia di influenza, fu registrato per la prima volta nel 1957 nella provincia cinese di Yunnan. Il virus era di origine aviaria, cioè proveniva dagli uccelli: in meno di un anno si diffuse in tutto il mondo colpendo circa il 20% della popolazione.

L’INFLUENZA DI HONG KONG Circa dieci anni dopo l’influenza asiatica, il virus mutò, rendendo inefficace il vaccino che era stato elaborato per la precedente pandemia. Da Hong Kong, che allora era una colonia britannica in Asia, il nuovo virus A/H3N2 si diffuse in tutti i continenti, causando circa un milione di morti. LA FEBBRE EMORRAGICA DA VIRUS EBOLA Il virus che causa questa malattia è stato identificato negli anni Settanta del secolo scorso, la prima volta in Sud Sudan e poi in diverse zone dell’Africa. Anche se non è ancora certo, sembra che alcune specie di pipistrelli siano le riserve virali, cioè animali che ospitano il virus e che lo possono trasmettere agli esseri umani. L’AIDS Il virus HIV è responsabile dell’AIDS (Sindrome da immunodeficienza acquisita) una malattia a carattere di pandemia che dai primi anni Ottanta del secolo scorso ha deter-

LE MALATTIE VIRALI

minato alti numeri di vittime (oltre 25 milioni) e per cui non è stato ancora scoperto il vaccino. Il virus, che si trasmette da persona a persona attraverso i fluidi organici e da madre a figlio durante la gravidanza, non è di per sé letale, ma provoca l’indebolimento del sistema immunitario, esponendo l’organismo a rischio di altre malattie. L’AIDS è diffusa in tutti i continenti, ma la regione più colpita è l’Africa subsahariana. LA SARS Questo è l’acronimo dell’inglese Severe acute respiratory syndrome, una malattia virale apparsa per la prima volta nel 2002 in Cina e causata da un virus appartenente alla famiglia dei coronavirus, così chiamati per la particolare forma di una sfera dotata di protuberanze che danno loro un aspetto simile a una corona. SARS ha avuto un alto tasso di mortalità ma nell’arco di due anni ha concluso il suo ciclo, prima dell’arrivo del vaccino che nel frattempo era stato approntato. IL COVID-19 È l’acronimo dell’inglese COronaVIrus Disease 19 (dall’anno in cui si è manifestato, il 2019). Questa malattia infettiva respiratoria, causata dal coronavirus SARS-CoV-2 è diventata in pochi mesi una vera pandemia planetaria; ha un elevatissimo tasso di contagio e un’alta mortalità soprattutto tra la popolazione anziana e tra individui con malattie pregresse, polmonari o vascolari.

COMPLETA LO STUDIO Cerca informazioni in rete e ricostruisci le misure adottate per contrastare la diffusione del virus Sars-CoV-2.

LA DIFFUSIONE DEL COVID-19 NEL 2020

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2. IL RAPPORTO UOMO-AMBIENTE

4. Le cause ambientali delle epidemie LA DISTRUZIONE DEGLI ECOSISTEMI È ormai chiaro alla maggior parte della comunità scientifica mondiale che le epidemie non sono un evento naturale imprevedibile e a sé stante, ma sono fortemente connesse alle trasformazioni del pianeta e agli interventi dell’uomo sugli ecosistemi. Le condizioni geofisiche, biologiche, territoriali, strettamente collegate all’azione umana, possono infatti causare o modificare le dinamiche di insorgenza e diffusione delle malattie. L’ aumento della densità di popolazione, la distruzione di molti habitat e la perdita di biodiversità sono fattori che contribuiscono alla compromissione degli equilibri naturali, creando condizioni ambientali non più in grado di contrastare i microrganismi responsabili di alcune malattie.

erbivori, grandi e piccole scimmie ecc. Il bushmeat (cioè la carne selvatica) viene consumato nelle zone di foresta, ma anche commercializzato illegalmente nelle aree urbane e in Paesi lontani dal luogo di cattura. Il contatto diretto con questi animali e i loro liquidi organici espone gli esseri umani a virus patogeni ospiti della fauna. Il consumo di questo tipo di carne è in crescita soprattutto nelle zone a for forte incremento demografico e scarsità di risorse alimentari di tipo proteico.

ALTA DENSITÀ DI POPOLAZIONE Soprattutto nelle aree urbane, un’ elevata concentrazione di abitanti ha come effetto un maggiore rischio di contagio per ogni epidemia virale o batterica. I nomadi cacciatori-raccoglitori delle epoche prestoriche, dispersi in ampi territori, avevano sì un’ elevatissima mortalità, ma le cause erano differenti da quelle pandemiche.

FAUNA IN CATTIVITÀ Un pericolo particolare esiste nei mercati dove si vendono animali selvatici vivi che rimangono a contatto con animali da allevamento. Il motivo risiede nel fatto che in molti paesi l’animale selvatico deve essere macellato al momento dell’acquisto, per motivi tradizionali ma anche di conservazione e refrigerazione. Gli animali in cattività hanno infatti un potenziale enorme di trasmissione dei virus, tra loro e contaminando l’uomo.

TRASPORTI INTERNAZIONALI La crescente velocità dei collegamenti ha favorito, all’interno dei Paesi e da una parte all’altra del pianeta, la diffusione del corredo microbico dei singoli individui, che lo portano con sé ovunque si spostino, come un bagaglio a mano. INQUINAMENTO Sempre più spesso gli scienziati trovano connessioni tra la diffusione dei virus che si trasmettono per via aerea e l’inquinamento atmosferico. Sembra infatti che le polveri sottili (particolato atmosferico) veicolino più facilmente e rapidamente questo tipo di virus, facilitandone la diffusione. DEFORESTAZIONE La diminuzione in molte parti del pianeta delle aree forestali ha portato a una forte perdita di biodiversità, che riguarda sia le specie animali sia quelle vegetali. La radicale riduzione di specie ha determinato spesso la diffusione amplificata degli ospiti serbatoio, cioè di quelle specie animali che sono vettori di cariche virali e batteriche. Inoltre ha favorito i trasferimenti di agenti patogeni tra specie diverse.

CAMBIAMENTO CLIMATICO Il riscaldamento globale modifica profondamente gli ecosistemi che comprendono anche i virus e i batteri che così sono costretti ad adattarsi a questi cambiamenti. Perciò i microrganismi possono saltare da una specie a un’altra spostandosi al seguito dei loro nuovi ospiti. Ad esempio l’ aumento di temperatura favorisce la riproduzione della zanzara anofele, responsabile della malaria, e della Aedes aegypti, la zanzara che trasmette alcune delle malattie più pericolose delle zone tropicali, come la dengue, la febbre gialla, la zyka. COMPLETA LO STUDIO

Spiega con le tue parole questa immagine elaborata dal WWF.

ALLEVAMENTI INTENSIVI Anche la crescita di consumo di carne d’allevamento (suini, bovini, polli) è avvenuta spesso a spese degli spazi forestali, modificando il rapporto fauna domestica-fauna selvatica. Lo spillover (ovvero il salto di specie dei virus patogeni) è favorito dove le attività umane impongono modifiche ambientali, ad esempio creando allevamenti intensivi, o anche monoculture agricole, nelle aree dove la fauna selvatica è prevalente per numero di specie e di individui. COMMERCIO E CONSUMO DI SPECIE SELVATICHE La cattura e uccisione di animali selvatici a scopo alimentare è considerata un’ attività a forte rischio di contaminazione virale. In molte parti del mondo, infatti, sono cacciate senza alcun controllo diverse specie di animali selvatici: rettili, vari tipi di 42

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2. IL RAPPORTO UOMO-AMBIENTE

Geo DEBATE

COSA POSSIAMO FARE CONTRO IL DISSESTO IDROGEOLOGICO?

TAPPA 1 Comprendere e preparare il dibattito

pareri che affrontano il tema del dissesto idrogeologico da punti di vista diversi:

1. Osserva le due foto e scegli fra le due quella che ti sembra maggiormente mostrare la capacità di intervenire per salvaguardare un territorio.

1 La “base”, cioè noi italiani, fa troppo poco per monitorare e accudire il territorio. I nostri nonni, per esempio, molto più che oggi vivevano in campagna e sulle pendici dei monti e sapevano benissimo di doversi prendere cura dell’ambiente circostante, senza bisogno di leggi e norme che lo imponessero. Sapevano di dover tenere sgombri i canali, controllare le frane, anche piccole, fare manutenzione di argini e sentieri. Era un modo per proteggersi da problemi più gravi in futuro. Oggi, viceversa, viviamo quasi tutti in città e sembriamo non aver consapevolezza alcuna del fatto che l’ambiente che ci circonda è “vivo” e va gestito. Una gestione che può passare anche da semplici segnalazioni alle autorità di problemi o abusi, oppure dalla scelta di dedicare ore di volontariato al servizio della propria città o paese.

In Italia si calcola che il 60% del territorio sia a rischio di dissesto idrogeologico. Siamo di fronte a un problema di dimensioni enormi e che di anno in anno si sta aggravando. Da più parti si richiedono maggiori risorse e interventi da parte dello Stato. Possono bastare o serve fare di più?

A

(Roberto Roveda, Il fango è di tutti in Unione sarda del 14 ottobre 2014)

2 Le città non possono essere lasciate da sole a fronteggiare

impatti di questa dimensione dovuti in primis ai cambiamenti climatici, che amplificano gli effetti di frane e alluvioni e che stanno causando danni al territorio e alle città, mettendo in pericolo la vita e la salute dei cittadini. Nonostante siano state messe in campo nuove politiche per la riduzione del rischio sul territorio, purtroppo ancora oggi non se ne vedono i risultati. La dimensione dei problemi che vediamo nei territori legati alla fragilità idrogeologica del Paese, a una pianificazione e a una espansione urbanistica che spesso non ne tiene conto e a un clima che sta cambiando, è tale da obbligare a un cambio di strategia e di velocità degli interventi. Occorre un piano nazionale di adattamento e interventi coerenti e coordinati. Per questo chiediamo al Governo di approvare il Piano nazionale, a cui devono seguire piani su scala regionale e territoriale, in modo da aiutare i Comuni, che devono individuare i rischi e gli interventi prioritari di prevenzione.

B

(Giorgio Zambetti, direttore di Legambiente in www.infobuild.it/ approfondimenti/italia-paese-rischio-frane-alluvioni-condono/)

2. Scegli ora le parole che ti potranno servire per illustrare il tuo punto di vista dalla lista: responsabilità personale - interventi statali - volontariato - senso civico - programmazione - piano nazionale per la cura del territorio - risorse economiche - attenzione dei cittadini

TAPPA 2 Partecipare al dibattito

1. Scegli il tuo punto di vista dopo aver letto questi due

2. Fai una ricerca su Internet per migliorare la tua informazione sull’argomento e poi fai una lista di tre argomenti a favore della tua posizione e tre a sfavore della posizione in cui non ti riconosci.

TAPPA 3 Trarre le conclusioni

Scrivi sul quaderno quanto emerso durante il dibattito in classe e trai le tue conclusioni.

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1. IL 2. LARAPPORTO TERRA UOMO-AMBIENTE E I SUOI SISTEMI

Verifica le conoscenze 1. Indica se le seguenti frasi sono vere V o false F .

a. Ogni anno si scoprono circa duemila nuove specie di piante.

V

F

b. La botanica è il settore più finanziato della ricerca.

V

F

c. Delle specie conosciute solo il 13% non viene utilizzato.

V

F

d. Le proprietà delle piante possono aiutarci nella soluzione di molti problemi ambientali.

V

F

e. I cibi che provengono dal mondo vegetale sono molto carenti in sostanze nutritive.

V

F

f. La fitoterapia è fondamentale in tutte le medicine tradizionali.

V

F

g. La farmacopea moderna utilizza le piante per la preparazione di molti medicinali.

V

F

2. Completa le frasi scegliendo l’alternativa corretta. a. Nella fotosintesi clorofilliana l’anidride carbonica viene trasformata in ossigeno materia organica / ossigeno e CO2. b. Piu un albero assorbe anidride carbonica più il suo tronco si indurisce / più il suo tronco si accresce. c. Dove ci sono foreste di mangrovie non avvengono uragani / gli tsunami sono meno dannosi. d. Le alluvioni hanno effetti più gravi quando non ci sono alberi lungo le sponde dei fiumi / i letti dei fiumi sono molto ampi. e. Gli habitat più ricchi di biodiversità del pianeta sono le foreste / i giardini. f. Le foreste originarie oggi corrispondono a circa l’8% della superficie dei continenti / del pianeta. g. La massima estensione di foreste del pianeta si trova in Russia / in Brasile. 3. Quali dei seguenti elementi sono connessi al commercio illegale di legname? (tre risposte a. □ Abbassamento del prezzo del legname. b. □ Tracciabilità della filiera produttiva. c. □ Aumento del prezzo del legname.

corrette) d. □ Riciclaggio di denaro. e. □ Taglio di specie protette. f. □ Arricchimento delle popolazioni locali.

4. Elenca almeno tre fattori che influiscono sulla temperatura terrestre. a.

b.

c.

5. Indica se le seguenti frasi sono vere V o false F . a. La desertificazione interessa un quarto delle terre emerse.

V

F

b. Lo scioglimento dei ghiacciai riguarda solo l’Antartide.

V

F

c. Acque più calde favoriscono l’innalzamento del livello dei mari.

V

F

d. Nelle acque oceaniche c’è molta anidride carbonica.

V

F

e. L’aumento della temperatura determina lo spostamento della fauna verso luoghi più adatti. V

F

f. Gli uragani diventano più violenti se le acque oceaniche sono più fredde.

V

F

g. Con l’aumento delle temperature possono aumentare frane e smottamenti.

V

F

6. Completa il brano inserendo i termini corretti, scegliendo tra quelli dell’elenco proposto. livello del mare - calore - tropicali - natura - equatoriali - ecosistemi - globale - temperate - sopravvivenza - coralline - antirumore - mediterranee - naturale Il riscaldamento

mette in difficoltà le piccole isole

la progressiva scomparsa delle barriere

, vasti e fragili

importanti per la pesca e quindi per la l’innalzamento del

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, sia per

di intere comunità, sia per , che rischia di sommergere buona parte dei loro territori.

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2. IL RAPPORTO UOMO-AMBIENTE

Svolgi gli esercizi in modalità interattiva sull’eBook+ o sull’app librARsi 7. Rispondi alle domande scegliendo la risposta corretta. a. Sulla Terra, quanta parte dei terreni coltivabili è destinata al pascolo o alla coltivazione del foraggio? □ 70% □ 30% b. Come è l’andamento del consumo di carne sul pianeta? □ in crescita □ in diminuzione c. Quale tipo di allevamento determina il maggior consumo di suolo? □ l’allevamento estensivo, perché ha bisogno di vasti pascoli □ l’allevamento intensivo, perché ha bisogno di molti campi coltivati a foraggio 8. Indica quali elementi sono attribuibili all’agricoltura biologica A e all’agricoltura industriale B . a. Monocoltura

A

B

b. OGM

A

B

c. Lotta biologica

A

B

d. Policoltura

A

B

e. Antiparassitari

A

B

f. Concimi chimici

A

B

g. Letame

A

B

h. Rotazione delle colture

A

B

9. Spiega brevemente perché è preferibile scegliere prodotti a chilometro zero e di stagione.

10 Collega correttamente a. Peste bizantina b. Peste nera c. Vaiolo d. Influenza spagnola e. Ebola f. HIV g. SARS

le seguenti malattie con l’elemento corrispondente. □ 1. È diffusa soprattutto in Africa. □ 2. Si trasmette attraverso i fluidi organici. □ 3. Scoppiò negli ultimi mesi della Prima guerra mondiale. □ 4. Era trasmessa dalle pulci dei ratti. □ 5. È stata dichiarata ufficialmente estinta. □ 6. Ha attaccato soprattutto le vie respiratorie. □ 7. Uccise il 40% della popolazione di Costantinopoli.

11. Completa lo schema sulle cause ambientali di molte malattie inserendo i termini appropriati. popolazione - inquinamento - climatico - fauna (o animali) - selvatiche - intensivi - trasporti - perdita

▶ ▼

▲ ◀

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1. IL 2. LARAPPORTO TERRA UOMO-AMBIENTE E I SUOI SISTEMI

Unità di Apprendimento TITOLO ▶

Lo spreco alimentare

EDUCAZIONE CIVICA

DI CHE COSA ▶ TRATTA?

Questa Unità di apprendimento ti invita ad approfondire un argomento di grande importanza per l’ambiente e che tocca da vicino la vita quotidiana di noi tutti. Ogni giorno, nelle nostre case, nelle strutture commerciali e nella ristorazione collettiva si eliminano grandi quantità di cibo, scartato perché scaduto o semplicemente non più appetibile. Questo comportamento va nella direzione contraria ai modelli di consumo sostenibili poiché rappresenta uno spreco di energia, di acqua, di suolo, di concimi utilizzati per la produzione agricola, in un pianeta dove una grande parte della popolazione è sottoalimentata.

QUALI DISCIPLINE ▶ POSSONO ESSERE COINVOLTE?

Oltre a geografia, sono interessate educazione civica, italiano, scienza degli alimenti, informatica, inglese, diritto, matematica, religione.

QUALI ARGOMENTI ▶ DEL TESTO DI GEOGRAFIA RIGUARDA?

La diponibilità globale di cibo – Il settore primario – I diversi tipi di agricoltura nel mondo – Agricoltura in Italia Agenda 2030: Obiettivo 2 (sconfiggere la fame), Obiettivo 12 (promuovere consumi responsabili)

QUALI ABILITÀ ▶ DEVI METTERE IN CAMPO?

Comprensione del testo – Comprensione di una comunicazione video – Lettura di una carta tematica – Utilizzo della rete Internet – Visualizzazione di concetti e dati in uno schema – Elaborazione di un testo – Formulazione e analisi di un questionario

QUALI STRUMENTI ▶ E METODI PUOI UTILIZZARE?

Lezione partecipata (in presenza o a distanza) – LIM – Video – Libro di testo – Laboratorio di informatica per ricerca in Internet – Lettura di articoli su carta stampata e online – Elaborazione grafica dei dati

COME È ▶ STRUTTURATO IL LAVORO?

Visione di un video in modalità Flipped classroom – Lettura del testo di geografia – Lettura di articoli – Discussione di gruppo – Indagine in Internet – Attività parallele nelle varie discipline – Elaborazione di un questionario – Lavoro di sintesi – Confronto – Esportazione.

CHE COSA ▶ TI PROPONE LA FLIPPED CLASSROOM?

Per prepararti all’argomento, a casa guarda il video di Superquark Lo spreco alimentare in Italia e nel mondo (del 9 agosto 2017) su Raiplay. Per fissare i punti principali e le buone pratiche che tu stesso puoi mettere in atto guarda il breve video di Regione Lombardia Lo spreco alimentare: cos’è e come ridurlo. Ti può essere utile anche leggere sull’argomento articoli su carta stampata e online.

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COME PROCEDE ▶ IL LAVORO?

Con i tuoi compagni e l’insegnante, in presenza o a distanza, analizzate le idee emerse dai materiali esaminati, evidenziando comportamenti negativi, comportamenti virtuosi e le possibili cause. Insieme, approfondite i vari elementi della filiera del cibo: produzione, trasformazione, trasporto, commercializzazione, acquisto, consumo, spreco, in relazione a diverse aree geografiche. Elaborate un questionario sui comportamenti in famiglia (spreco, rifiuti, consumi energetici, costi economici ecc.) e analizzate i dati raccolti. Raccogliete il materiale elaborato nelle altre discipline (ad esempio, vocabolario inglese o analisi matematica dei dati).

COME ▶ SI CONCLUDE IL LAVORO?

Tutto il materiale raccolto e le vostre personali riflessioni devono essere convogliati in un prodotto finale collettivo: un testo di scrittura condivisa, un video, un manifesto o una conferenza sull’argomento dello spreco.

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3 TEMA

La cittadinanza sul pianeta Nel corso dei millenni, gli uomini e le donne si sono costituiti in società, hanno formato le loro culture e organizzato gli spazi in cui vivere. Il desiderio di potere politico ed economico ha fatto entrare le società in conflitto tra loro, determinando guerre e distruzioni. Ma la comunità internazionale ha anche prodotto gli anticorpi per tutto questo, creando organismi e programmi che lavorano per la pace e lo sviluppo dei popoli. Lezione

8. Le diverse etnie

Lezione

9. Città e spazi urbani

Lezione 10. Guerre e flussi migratori Lezione 11. L’ONU Lezione 12. L’Agenda 2030 Lezione 13. I bisogni essenziali Lezione 14. Lo sviluppo economico Lezione 15. Gli obiettivi ambientali Lezione 16. La collaborazione

Immagine satellitare del porto di Rotterdam (Paesi Bassi).

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3. La cittadinanza sul pianeta

193 Paesi del mondo fanno parte dell’ONU Nel 2015 l’ONU ha redatto l’AGENDA 2030

Le città del Sud del mondo hanno centri ricchi e periferie occupate da baraccopoli

Molte delle quali sono legate al TERRORISMO

▼ ▶ ▶

Al giorno d’oggi si parla molto di città intelligenti, citta solidali e città verdi

GUERRA IBRIDA

La guerra, insieme alle dittature e alle difficoltà economiche, spingono molti uomini a MIGRARE in altri Paesi

L’ONU aiuta a risolvere i conflitti internazionali Formula politiche di interesse comune

Piano per migliorare entro il 2030 la vita del Pianeta e dei suoi abitanti 48

STORIA E TRADIZIONI

Le città del Nord del mondo sono prevalentemente centri di servizi

Nel mondo si combattono molte GUERRE

LINGUA

Vive in metropoli, megacittà, aree metropolitane e megalopoli

L’UOMO e LA TERRA

RELIGIONE

La maggior parte della popolazione è URBANA

▶ ▼

Ognuna delle quali è caratterizzata da

La popolazione della Terra è divisa in ETNIE

Il Tema in breve

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8 Le diverse etnie LEZIONE

Etnia deriva da “ethnos”, parola greca che significa popolo. Questo termine definisce una popolazione che condivide elementi culturali caratterizzanti, come la lingua, la religione, la storia comune, le tradizioni, le regole della vita sociale. A volte un gruppo etnico coincide con uno Stato nazionale, ma in generale nel mondo prevalgono i Paesi multietnici.

1. Etnie e nazioni

LE RAZZE NON ESISTONO

IN ASIA L’ etnia più numerosa è quella Han, che costituisce oltre il 90% della popolazione cinese e circa un quinto dell’intera umanità. IN AFRICA La suddivisione politica post-coloniale in Africa, a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso, ha creato Stati (la maggioranza dei Paesi del continente) dove convivono decine di etnie, a volte in conflitto tra loro. IN AMERICA Gli Stati americani sono nati dall’immigrazione, nell’arco di secoli, di milioni di persone provenienti da parti diverse del pianeta. Le vicende storiche hanno perciò determinato la nascita di grandi Paesi multietnici, come Stati Uniti, Brasile, Cuba. IN EUROPA Da un punto di vista etnico-linguistico si possono riconoscere alcuni grandi raggruppamenti corrispondenti alle aree germanica, neolatina e slava. Esistono poi numerosi gruppi etnici che non hanno un proprio Stato. MINORANZE ETNICHE In ogni Stato dove esiste un’etnia maggioritaria vivono minoranze etniche, a volte individuabili in aree precise, in altri casi diffuse sul territorio. Queste minoranze, quando vivono condizioni di emarginazione sia politica sia economica, aspirano spesso all’autonomia o addirittura all’indipendenza.

Curdi che celebrano la festa di Newroz. Il popolo curdo è un gruppo etnico che costituisce una nazione senza Stato.

COMPLETA LO STUDIO

Cancella le due frasi che non c’entrano con la definizione di etnia. Si parla di etnia o gruppo etnico quando: a. i membri di un gruppo risultano identificabili sulla base di caratteristiche biologiche b. si è prodotto il mito di una comune origine o discendenza c. si è creata una comunità che condivide memorie comuni (tradizioni) e vi è chi si preoccupa di trasmetterle alle generazioni future d. è una cultura condivisa (fatta di linguaggio, credenze religiose, costumi, espressioni artistiche e letterarie ecc.) che presenta caratteri distintivi rispetto alle popolazioni geograficamente vicine e. i membri del gruppo vivono nello stesso territorio, identificabile con precisi confini geografici

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3. LA CITTADINANZA SUL PIANETA

2. Le religioni Russia Canada

Kazakistan

erun

Vietnam Cambogia

tan anis

Etiopia

Rep. Centrafricana

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Somalia

Sri Lanka

Malaysia

Brunei

Kenya

Rep. Dem. del Congo

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Yemen

Sudan

Uganda

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Bangladesh

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Colombia

Nigeria

Togo Benin Liberia Guinea Burkina Costa d'Avorio Equat.

Taiwan

India

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Panama

Sierra Leone

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Oman

Eritrea

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Guinea

Guyana Francese

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Arabia Saudita E.A.U.

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Bhutan

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Suriname

Venezuela

Mali

GuineaBissau

Guyana

Giordania

Mauritania

Gambia

Barbados

Egitto

Cina Nepal

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Senegal

Giamaica

Libia

Iraq

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Rep. Dominicana Porto Rico

Siria

Th

Belize

Haiti

Algeria

Sahara Occidentale

Ghana

Cuba

go

Messico

Azerbaigian

Cipro Libano Israele

Tunisia

Marocco

Corea del Sud

Kirghizistan Tagikistan

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Turchia

(USA)

Guatemala El Salvador Honduras Nicaragua Costa Rica

be kis tan Turkmenistan

Georgia

Stati Uniti d'America

Corea del Nord

Mongolia

Uz

pone

Armenia

Ruanda Burundi

PapuaNuova Guinea

Indonesia

Tanzania

Brasile Angola

Bolivia

Malawi

Zambia

Cristianesimo cattolico Induismo Cristianesimo cattolico Induismo Cristianesimo protestante Buddhismo Swaziland Australia Cristianesimo protestante Buddhismo Rep. Cristianesimo ortodosso Taoismo Lesotho Sudafricana Cristianesimo cattolico Induismo Cristianesimo ortodosso Taoismo Ebraismo Confucianesimo Cristianesimo protestante Ebraismo Buddhismo Islamismo sunnita ConfucianesimoScintoismo Cristianesimo Cristianesimo cattolico ortodosso Islamismo InduismoTaoismo sunnita Scintoismo Islamismo sciita Animismo Nuova RELIGIONI NEL MONDO Ebraismo Confucianesimo Cristianesimo protestante Buddhismo Islamismo sciita Animismo Zelanda Islamismo sunnita Cristianesimo ortodosso Taoismo Scintoismo Aree di conflitto a sfondo religioso Cristianesimo cattolico Induismo Aree di conflitto a sfondo religioso Animismo sciita Confucianesimo Cristianesimo protestante EbraismoIslamismo Buddhismo

ra

Namibia

gu

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Cile Argentina

Uruguay

LE

Cristianesimocattolico ortodosso Cristianesimo Cristianesimo Ebraismo protestante Cristianesimo ortodosso Islamismo sunnita

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Botswana

Pa

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Zimbabwe

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Perù

Madagascar

Islamismo sunnita Scintoismo Taoismo Induismo Aree di conflitto a sfondo religioso Islamismo sciita Animismo Buddhismo Confucianesimo

Taoismo Scintoismo Aree di conflitto a sfondo religioso Islamismo sciita Animismo Ebraismo Confucianesimo Alcune religioni sono legate a una particolare etnia, ma più ci e su messaggi di pace, tolleranza e saggezza trasmessi agli Islamismo sunnita Scintoismo di conflitto a sfondouomini religioso dagli dei. Uno dei principi base è la reincarnazione. diffuse sono quelle universali, praticate in varieAreeparti del Islamismo sciita Animismo

mondo.

L’induismo è la terza religione per numero di fedeli.

Aree di conflitto a sfondo religioso

CRISTIANESIMO È suddiviso in tre grandi confessioni. Il cattolicesimo, diffuso soprattutto nei Paesi latini, nell’Europa centrale e in Irlanda, nelle Filippine e in alcuni Paesi africani, riconosce il Papa come massima autorità religiosa. Il protestantesimo è nato nel XVI secolo con la riforma di Martin Lutero; nei secoli successivi si è separato in Chiese diverse ed è diffuso in Europa nord-occidentale, in America settentrionale, in Australia e in alcuni Paesi africani. La Chiesa ortodossa, diffusa soprattutto in Russia e in Europa orientale, ha avuto origine nell’XI secolo, a seguito di uno scisma dalla Chiesa di Roma. Il cristianesimo ha oltre 2 miliardi di fedeli, pari al 33% dei fedeli del mondo. ISLÀM È la religione rivelata nel VII secolo d.C. dal profeta Maometto. Islam significa “sottomissione”, intesa come fedeltà alla parola di Dio e il suo testo sacro è il Corano. Si suddivide in due confessioni principali: l’Islam sunnita, maggioritario, e l’Islam sciita, presente soprattutto in Iran e Iraq. Dopo il Cristianesimo, l’Islam è la religione con il maggior numero di fedeli (20% del totale mondiale). INDUISMO Tra le grandi religioni universali è la più antica: è un insieme di insegnamenti basati su comportamenti eti50

BUDDHISMO Non è una religione vera e propria, ma un insieme di norme di vita e pratiche spirituali che hanno come traguardo il nirvana, cioè la fine del dolore e delle passioni. Guida spirituale è il Dalai Lama. I buddhisti sono oltre 500 milioni, sparsi in tutto il mondo ma soprattutto in Asia. EBRAISMO Questa religione è basata sui testi sacri Torah e Talmud, che contengono le norme di comportamento alle quali tutti gli ebrei osservanti devono attenersi. Dei circa 15 milioni di ebrei diffusi in tutto il mondo, quasi 6 milioni vivono in Israele, dove costituiscono il 75% della popolazione, e quasi altrettanti abitano negli Stati Uniti.

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Osserva la carta e collega la religione allo Stato in cui è professata in maggioranza. Cina • Religione cristiana India • Religione islamica Brasile • Religione induista Religione buddhista Egitto •

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3. Il mosaico linguistico

PERCHÉ L’INGLESE È LA LINGUA PIÙ PARLATA AL MONDO?

Groenlandia

Alaska

(Danimarca)

(USA)

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ISLANDA

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(USA)

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GEORGIA

BG

TURKMENI

TURCHIA LIBANO ISRAELE

MAROCCO

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ARABIA SAUDITA

MYANMAR

LAOS THAILANDIA CAMBOGIA

SRI LANKA

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COSTA D'AVORIO

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NIGERIA

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BHUTAN

NEPAL

INDIA

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COLOMBIA

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YEMEN

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BURKINA FASO

GUINEA

SIERRA LEONE

COREA DEL SUD

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VENEZUELA

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GUINEA BISSAU

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AFGHANISTAN

Mare Arabico

NIGER

GAMBIA

COSTA RICA

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SENEGAL

NICARAGUA

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TAGIKISTAN

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MAURITANIA

HAITI

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GIAMAICA

HONDURAS

GHANA

BELIZE GUATEMALA

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CUBA

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COREA DEL NORD

KIRGHIZISTAN STA

PAKISTAN

KUWAIT BAHREIN

LIBIA

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TUNISIA

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PAPUA NUOVA GUINEA

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ZAMBIA

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MADAGASCAR

BOTSWANA

PARAGUAY

C

SWAZILAND

N A N T I A R G E E L I

REPUBBLICA SUDAFRCANA URUGUAY

inglese

russo

inglese

russo francese

cinese

francese

cinese spagnolo

arabo

russo spagnolo

arabo portoghese

altri

LESOTHO

LE LINGUE PARLATE NEL MONDO inglese francese

cinese portoghese

spagnolo

arabo

portoghese

La lingua è l’elemento culturale che distingue in modo evidente un popolo dall’altro. 5000 LINGUE DIVERSE Le lingue parlate sul pianeta sono alcune migliaia, ma solo una minoranza di esse è codificata con una grammatica e viene espressa attraverso la scrittura. Le lingue ufficiali, cioè considerate dagli Stati lingue nazionali e utilizzate negli uffici pubblici e sui documenti, sono invece circa un centinaio soltanto. Le più diffuse sono quelle parlate da popolazioni molto numerose, come il cinese mandarino in Cina. Spesso la propria lingua materna non corrisponde a quella ufficiale del Paese in cui si vive; è il caso dell’India, dove si parlano decine di lingue diverse e la principale, l’hindi, è quella materna solo per il 40% della popolazione. LINGUE VEICOLARI Esistono diverse lingue, dette veicolari, utilizzate per gli scambi tra persone di lingua diversa; queste coincidono a volte con lingue storicamente collegate al colonialismo, come nel caso dell’inglese. In tutto il mondo, infatti, questa lingua è utilizzata dalla comunità scientifica, nella ricerca e nelle moderne tecnologie; e molti termini inglesi fanno ormai parte anche di altre lingue, all’interno dei linguaggi specialistici, ma anche nel parlare comune. Un altro esempio di lingua nata per permettere a popoli diversi di comunicare è lo swahili, una delle lingue più diffuse dell’Africa, un misto di arabo e lingue bantu. LINGUE EUROPEE NEL MONDO Per le vicende storiche

altri

A U S T R A L I A

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altri

delle conquiste e della colonizzazione, diverse lingue europee sono parlate negli altri continenti. Alcune di esse sono diventate anche lingue ufficiali perché permettono la comunicazione tra diverse etnie. Inglese, spagnolo, francese, portoghese sono conosciute e utilizzate da un largo numero di persone in Paesi diversi da quello di origine. LINGUE MINORITARIE E LINGUE MINACCIATE Si definiscono lingue minoritarie le lingue parlate da gruppi numericamente non dominanti (minoranze linguistiche), all’interno di una comunità che ha come lingua materna la lingua dello Stato di cui fa parte. Sono dunque minoranze linguistiche anche le comunità di immigrazione antica o recente. Vi sono poi lingue a rischio estinzione in quanto il numero di chi le utilizza è sempre più ristretto; ad esempio in Giappone la lingua ainu è conosciuta e parlata solo da pochissime persone anziane, per cui è destinata presto a scomparire se non verrà tutelata. COMPLETA LO STUDIO

Rispondi alle domande. a. Qual è la lingua madre più parlata in assoluto nel mondo? b. Qual è la lingua veicolare più diffusa al mondo? c. Osserva la carta: in quali continenti è diffuso l’arabo?

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3. LA CITTADINANZA SUL PIANETA

4. Le famiglie linguistiche

LE FAMIGLIE LINGUISTICHE Khoisan

Indoeuropea

Amerindia

Niger-kordofaniana

Na-denè

Ciukcia

Austronesiana

Nilo-sahariana

Caucasica

Eskimo-aleutina

Dravidica

Afroasiatica

Sino-tibetana

Australiana

Indopacifica

Austro-asiatica

Uralo-altaica

La maggior parte delle lingue è raggruppata in grandi famiglie, a loro volta suddivise in gruppi linguistici. LINGUE INDOEUROPEE La famiglia più estesa è quella delle lingue indoeuropee (circa il 45% delle lingue parlate al mondo) che derivano dall’idioma parlato in antichità nell’Asia centrale e portato circa diecimila anni fa, per migrazioni successive, in tutta l’Europa e in Asia occidentale (Iran, Curdistan) e meridionale (India). Delle lingue precedenti l’invasione indoeuropea, nel nostro continente è sopravvissuto solo il basco (o euskara), parlato nelle province spagnole e francesi che si affacciano sul golfo di Biscaglia. Molte delle lingue indoeuropee (spagnolo, portoghese, inglese, francese, russo) si sono poi diffuse negli altri continenti, e soprattutto nelle Americhe, a seguito delle colonizzazioni iniziate nel XVI secolo. LINGUE SINO-TIBETANE Il cinese mandarino appartiene alla famiglia delle lingue sino-tibetane, che comprende quasi tutte le lingue diffuse in Cina; seconda per diffusione è il cantonese, parlato da circa 70 milioni di persone. LINGUE NIGER-KORDOFANIANE Questa famiglia è molto estesa, poiché vi appartengono quasi tutte le migliaia di lingue e di loro varianti parlate nell’Africa subsaha52

Daica

riana. Il gruppo più vasto è quello delle lingue bantu, parlate nel centro-sud del continente. LINGUE AFROASIATICHE L’arabo ha avuto la sua grande diffusione a seguito della conquista islamica dell’Asia occidentale e dell’Africa settentrionale, portando la sua influenza anche in molte parole delle lingue europee. L’ arabo appartiene alla famiglia delle lingue afroasiatiche e al gruppo delle lingue semitiche, che comprende anche l’ebraico e il tigrino, parlato nel Corno d’Africa. LINGUE AUSTRONESIANE Questa famiglia conta più di 1200 lingue parlate in un’area che comprende la maggior parte delle isole dall’Oceano Indiano al Pacifico, tra queste il Madagascar, il Sud-est asiatico, Formosa e Oceania. COMPLETA LO STUDIO

Osserva la carta e descrivi dove sono parlate, nei vari continenti, le lingue della famiglia indoeuropea.

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9 Città e spazi urbani LEZIONE

Nel nostro pianeta, la popolazione urbana è oggi più numerosa di quella rurale: oggi vivono in aree urbane circa 3 miliardi e mezzo di persone. Poiché, in genere, la natalità è meno elevata nelle aree urbane rispetto alle zone rurali, l’aumento del numero di cittadini va attribuito principalmente al processo di inurbamento, cioè allo spostamento dalle campagne alle città.

1. Definizioni degli spazi urbani LA POPOLAZIONE MONDIALE URBANA E RURALE

La crescita urbana varia da regione a regione, ma quasi tutti i Paesi (soprattutto quelli a basso reddito) presentano due elementi comuni: la percentuale di persone che abitano in città è in aumento e le dimensioni della città tendono a crescere. Per cui è necessario trovare nuove definizioni per gli spazi urbani. METROPOLI, MEGACITTÀ E AREE METROPOLITANE La città è un centro abitato che accoglie almeno 100 mila persone; una città che ospita oltre un milione di abitanti si definisce metropoli; si parla invece di megacittà quando supera i dieci milioni. Le metropoli hanno intorno a sé un agglomerato urbano che comprende città e paesi più piccoli confinanti. Per area metropolitana si intende il territorio che include anche aree agricole e industriali. SISTEMA URBANO Più città connesse da comunicazioni e rapporti economici costituiscono un sistema urbano, che viene definito monocentrico quando una città prevale sulle altre, e policentrico quando tutti i centri hanno più o meno la stessa importanza: in questo caso si può parlare anche di conurbazioni. MEGALOPOLI Si definisce megalopoli una regione urbanizzata di grandissime dimensioni e svariati milioni di abi-

tanti, che comprende più sistemi urbani costituendo un polo regionale integrato, anche se vi sono aree non urbanizzate o agricole. Un esempio di megalopoli può essere, in Italia, la megalopoli padana che va da Milano a Torino; mentre una megacittà è l’area metropolitana di Roma. COMPLETA LO STUDIO

Osserva il grafico interattivo sopra e rispondi alle domande. a. Quando la popolazione urbana e rurale dei paesi più avanzati era più o meno equivalente? b. Quando avviene il superamento della popolazione urbana rispetto a quella rurale per i Paesi meno sviluppati? c. Per lungo tempo le due linee dei Paesi più sviluppati sono cresciute quasi in parallelo; quando hanno iniziato ad allontanarsi? d. Nella previsione relativa al 2050, quale sarà la proporzione tra popolazione urbana e popolazione rurale nei Paesi meno avanzati?

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3. LA CITTADINANZA SUL PIANETA

2. Le città del Nord del mondo

Le grandi città del mondo sviluppato sono le protagoniste della vita economica, politica e culturale dei Paesi a cui appartengono; anzi, per molte di esse il raggio di influenza assume dimensioni continentali o planetarie.

CENTRI DI SERVIZI Negli ultimi decenni le grandi città del Nord del mondo sono cambiate: da città industriali, oggi sono in prevalenza centri di servizi. Gli spazi delle fabbriche e i vecchi quartieri operai sono stati ristrutturati e destinati alle attività terziarie: uffici direzionali e amministrativi, strutture commerciali, luoghi per la cultura e il divertimento. URBANIZZAZIONE DIFFUSA La crescita e l’espansione delle città è un processo che invade le aree e i paesaggi rurali e non sempre avviene in maniera armoniosa. Oggi la popolazione che “usa” la città appare di gran lunga più numerosa della popolazione insediata. Questo ha determinato un nuovo rapporto tra città e campagna. Le due realtà, un tempo separate, si sono oggi avvicinate: la scuola, i mezzi di comunicazione, l’espandersi del lavoro terziario, Internet hanno mutato esigenze e modelli abitativi delle zone rurali. Questo fenomeno viene definito urbanizzazione diffusa.

3. Le città del Sud del mondo

Negli ultimi decenni le grandi città africane, asiatiche e latinoamericane hanno visto crescere il numero di abitanti: alcune di esse sono oggi tra le più grandi e popolose del pianeta. Qui il problema del contrasto centro–periferie, comune in tutte le città, raggiunge livelli drammatici. PERIFERIE DEGRADATE In questa parte del mondo, infatti, masse di contadini si trasferiscono quotidianamente dalle campagne nelle città alla ricerca di un’ occupazione e di migliori condizioni di vita. In generale, però, vanno a

Il Moscow International Business Center, moderno centro direzionale della capitale russa.

COMPLETA LO STUDIO

Sottolinea l’informazione che ti sembra esatta. Le città del Nord del mondo sono cresciute a ritmo rapido a partire dal Cinquecento / Ottocento in seguito all’industrializzazione. Da alcuni decenni la loro crescita è rallentata / aumentata.

popolare le enormi baraccopoli che circondano quasi tutte le metropoli del Sud del mondo: questi quartieri periferici sono costituiti da abitazioni sovraffollate costruite in modo precario con materiale di recupero e prive di servizi. CENTRI RICCHI Nelle metropoli del Sud del mondo vi sono però anche quartieri centrali modernissimi, simili a quelli delle grandi città europee e americane, con aree commerciali, centri direzionali e grattacieli. LE AREE URBANE PERCENTUALE DI URBANIZZAZIONE 0-25% 25-50% 50-75%

POPOLAZIONE CENTRI URBANI 1-5 MILIONI 5-10 MILIONI 10 MILIONI E PIÙ

75-100%

COMPLETA LO STUDIO

Osserva la carta e rispondi alla domanda. In quali regioni del pianeta si stanno concentrando le maggiori metropoli?

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4. Sostenibilità urbana

COME CALCOLARE LA PROPRIA IMPRONTA ECOLOGICA

LA CARTA MONDIALE DELL’IMPRONTA ECOLOGICA < 1,75 gha 1,75 - 3,5 gha

3,5 - 5,25 gha 5,25 - 7 gha

> 7 gha dati insufficienti

Nelle grandi città l’affollamento e il gigantismo urbano mettono a serio rischio gli equilibri ecologici. IMPRONTA ECOLOGICA Viene definito come impronta ecologica l’indice statistico che individua la porzione di territorio necessaria per garantire, all’interno di una città, la vita della popolazione e il funzionamento delle sue attività. Essa comprende perciò la porzione di territorio da cui attingere le risorse per rifornirsi di alimenti, energia e acqua, e in cui smaltire i propri rifiuti, le emissioni di auto e di impianti di riscaldamento. Per soddisfare queste esigenze, le metropoli di ogni parte del mondo utilizzano superfici di territorio sempre più vaste, che superano anche centinaia di volte l’area urbana vera e propria. CITTÀ SOSTENIBILE Partendo dal concetto di impronta ecologica è stata coniata la definizione di città sostenibile, cioè di città che tende all’equilibrio tra esigenze urbane, qualità della vita e patrimonio ambientale. Si è calcolato che ogni persona produce in media oltre un chilo di rifiuti al giorno: in un centro urbano che conta un milione di abitanti bisogna perciò provvedere a differenziare, o a smaltire, mille tonnellate al giorno di rifiuti. L’ acqua in uscita deve passare attraverso i depuratori perché non danneggi i corsi d’acqua e le falde sotterranee. Altra importante questione è l’enorme quantità di energia consumata per il riscaldamento degli edifici, che comporta l’immissione nell’aria di inquinanti che si sommano a quelli prodotti dagli autoveicoli. Infrastrutture e servizi adegua-

Istanbul, una delle città con la maggiore impronta ecologica per il Mediterraneo.

ti, lotta all’inquinamento e al traffico eccessivo, equilibrio nello sviluppo dei quartieri sono perciò azioni politiche indispensabili per permettere un buon livello di sostenibilità degli spazi urbani. COMPLETA LO STUDIO

Osserva la carta e rispondi alle domande. a. È maggiore l’impronta ecologica dell’America settentrionale o di quella meridionale? b. Qual è il continente con l’impronta ecologica più leggera?

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3. LA CITTADINANZA SUL PIANETA

5. Città intelligenti e solidali

CITTÀ SOLIDALE Importante è anche il tema delle questioni sociali sociali: una città in equilibrio deve garantire anche una vita dignitosa a tutti i suoi abitanti, con un accesso ai servizi senza discriminazioni, senza differenze tra centro e periferie. Una crescita urbana sostenibile, infatti, è strettamente collegata a tre fattori fondamentali: sviluppo economico, sviluppo sociale e tutela dell’ambiente.

SMART CITY In questi ultimi decenni si parla spesso anche di smart city (città intelligente), un’espressione inglese che indica una città che per migliorare la vita dei suoi cittadini e tutelare l’ambiente fa largo uso di tecnologie avanzate: grazie a esse, i trasporti urbani sono più organizzati, più veloci e meno inquinanti, i metodi di riscaldamento mirano al massimo risparmio energetico, le comunicazioni e i rapporti con la pubblica amministrazione sono più efficienti. HABITAT III La terza Conferenza delle Nazioni Unite sugli insediamenti umani, Habitat III, che si è svolta a Quito (capitale dell’Ecuador) nel 2016, ha proposto la creazione di un nuovo modello di sviluppo urbano che integra lo sviluppo sostenibile, l’equità e il benessere per tutti i cittadini, di qualsiasi ceto sociale, sia che abitino in centro o nelle periferie. EDUCAZIONE CIVICA

Si propone perciò una città policentrica, con l’attenta pianificazione del processo di inurbamento, per evitare il sovraffollamento delle baraccopoli. Altro intervento fondamentale è quello sui trasporti, che devono utilizzare il più possibile energie rinnovabili e privilegiare i mezzi pubblici e la bicicletta rispetto all’automobile. COMPLETA LO STUDIO

Fai una ricerca in rete e trova i nomi di alcune smart city, almeno due europee, una americana e una asiatica.

6. Piano FAO per le “città verdi”

L’ emergenza del Covid-19 ha evidenziato i numerosi problemi delle aree urbane. La risposta della FAO (Food and Agriculture Organization), agenzia dell’ONU per la produzione alimentare, è stata un piano d’azione denominato ‘Città verdi’.

CITTÀ VERDI Grazie alla creazione di nuove aree boschive e agricole urbane e periurbane, cioè vicine alla città, per mille città del mondo entro il 2030, il piano si prefigge di raggiungere tre diversi obiettivi: combattere il riscaldamento climatico, migliorare la vivibilità delle aree urbane e creare dei sistemi agroalimentari a chilometro zero. Riguardo all’agricoltura urbana, il piano propone di investire sui tradizionali orti di comunità ma anche di attuare una modernizzazione ecologica attraverso metodi innovativi come l’acquaponica e la coltivazione indoor. In questo modo si crea la possibilità di un approvvigionamento sostenibile per milioni di cittadini, particolarmente funzionale alle situazioni di crisi sanitaria o ambientale.

COME FUNZIONA L’ACQUAPONICA

COMPLETA LO STUDIO Gli orti urbani sono porzioni di verde, concesse dai comuni ai cittadini, che favoriscono l’aggregazione, favoriscono un uso costruttivo del tempo libero e aiutano a riqualificare aree urbane degradate o dismesse.

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LE CITTÀ VERDI

Leggi questo articolo sul sito della Fao che illustra il piano d’azione e fai le tue considerazioni in merito.


10 Guerre e flussi migratori LEZIONE

Gli uomini hanno sempre fatto la guerra, ma i motivi che sono alla base dei conflitti sono stati diversi a seconda delle epoche storiche. Alcuni eventi bellici hanno sfondo religioso, altri derivano da storiche tensioni etniche, altri ancora hanno alla base l’aspirazione all’indipendenza. Ma molto di frequente la causa è principalmente economica.

1. Guerra e terrorismo ◀ Il National September 11 Memorial & Museum a New York.

▼ Fiori e una bandiera neozelandese deposti in ricordo delle vittime della strage di Christchurch (2019).

ATTENTATI TERRORISTICI Dopo l’11 settembre 2001, data dell’attacco alle Twin Towers a New York, il mondo occidentale si è improvvisamente sentito minacciato dal terrorismo e gli Stati Uniti si sono fatti promotori di una guerra permanente contro alcuni Stati (Afghanistan, Iraq, Siria, Corea del Nord), colpevoli di supportare e proteggere i quadri dirigenti di al-Qaida, l’organizzazione promotrice della guerriglia islamica. Negli anni successivi si sono succeduti una serie di attentati che hanno colpito anche l’Europa (Madrid, Londra, Mosca, Parigi, Bruxelles, Monaco, Nizza ecc.) e altri Paesi in Africa e in Asia: fra questi la Turchia, il Bangladesh, l’Indonesia, la Tunisia. Sono sempre più frequenti anche attentati di stampo razzista, spesso antiislamici, come la strage di Christchurch (2019), in Nuova Zelanda, dove rimasero uccise 50 persone. ISIS Nel 2006 è nato l’ISIS (Daesh in arabo), acronimo inglese di “Islamic State of Iraq and Sham”, dove per Sham si intende un insieme di territori comprendenti Siria, Palestina, Libano e Giordania. Nel 2014 l’Isis ha proclamato ufficialmente la restaurazione del califfato islamico sui territori occupati scatenando una offensiva terroristica che ha colpito il mondo intero.

TERRORISMO E DISUGUAGLIANZA Integralismo religioso, tensioni tra Paesi confinanti, questioni irrisolte di politica internazionale, emergenze (ad esempio l’accoglienza nei campi profughi) che diventano situazioni permanenti: tutto ciò alimenta il terrorismo. Tuttavia, per contrastarlo efficacemente bisogna comprendere che esso affonda le sue radici soprattutto nella distribuzione diseguale della ricchezza e nell’emarginazione di milioni di persone, abitanti anche nelle periferie urbane del continente europeo. COMPLETA LO STUDIO

Cercando articoli di cronaca in rete, approfondisci uno degli attacchi terroristici degli ultimi 20 anni.

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3. LA CITTADINANZA SUL PIANETA

2. I punti caldi del Pianeta AFRICA È il continente più martoriato: dal 1990 ha conosciuto oltre venti conflitti, sia fra due o più Stati, sia come guerre civili. Particolarmente cruenti sono i conflitti scatenatisi nel Corno d’Africa (Somalia, Etiopia, Eritrea).

Giubbotti di salvataggio abbandonati dai migranti che hanno effettuato la traversata dalla Turchia all’isola greca di Lesbo (Grecia) nel settembre del 2019.

ASIA OCCIDENTALE Nella principale zona petrolifera del pianeta, continuano il conflitto israelo-palestinese e lo stato di guerra in Afghanistan. Inoltre i Curdi, da lungo tempo perseguitati e al centro di numerosi conflitti, vivono nel Kurdistan, una regione non riconosciuta e a cavallo tra diversi Stati. La situazione più grave è quella della Siria, dove dal 2011 è in corso una guerra civile, ma dove si sono inseriti anche interessi ed eserciti esterni (Stati Uniti, Russia, Turchia, Isis). Oltre ai numerosissimi sfollati interni, circa 6 milioni e mezzo di siriani hanno dovuto abbandonare il Paese (quasi 3 milioni solo nel 2018). ASIA CENTRO-MERIDIONALE Da molto tempo è forte la tensione fra India e Pakistan; altri punti di crisi sono i territori di Indonesia e Filippine, con la presenza di movi-

I conflitti hanno causato nel 2018 quasi 12 milioni di profughi. Siria e Repubblica Democratica del Congo (DRC) sono, insieme all’Iraq, i Paesi più martoriati.

menti indipendentisti armati. Per 25 anni gli indipendentisti Tamil si sono contrapposti all’etnia maggioritaria dello Sri Lanka, determinando una guerra civile pacificata solo di recente. AMERICHE Ci sono tensioni soprattutto nell’istmo centrale, mentre il confine tra Stati Uniti e Messico è uno dei più caldi per quanto riguarda il fenomeno delle migrazioni. EUROPA Dopo un decennio di sanguinose guerre civili nei Balcani (prima in Bosnia, in seguito nel Kosovo), si è ristabilita la pace nel 1999 con l’intervento dell’ONU. Nel 2014 una nuova guerra civile è scoppiata in Ucraina, quando la regione orientale del Donbass e la penisola di Crimea sono insorte per rivendicare l’indipendenza dal governo centrale. COMPLETA LO STUDIO Secondo il rapporto pubblicato nel giugno 2020 dall’UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati) oggi il numero di profughi nel mondo è di circa 80 milioni: solo nell’ultimo anno è aumentato di 10 milioni a causa di conflitti che non hanno trovato soluzione. L’UNHCR

Alcuni rifugiati siriani che abbandonano le loro case per raggiungere zone di pace.

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Visita il sito dell’UNHCR e scopri quali sono i principali Paesi di provenienza e quali quelli di accoglienza.

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3. La guerra “ibrida” I 15 PAESI CHE SPENDONO DI PIÙ IN ARMI

Il terrorismo ha cambiato le modalità di “fare la guerra”. Il politologo americano Randal Schweller definisce questa nuova forma una guerra ibrida. “Con questo termine s’intende un conflitto dove coesistono un mix di tattiche militari e non-militari con il fine di sfruttare le vulnerabilità dei sistemi democratici per annullare la superiore forza militare degli avversari”. NUOVE TATTICHE Fanno parte della cosiddetta guerra ibrida le tattiche terroristiche come i kamikaze (vere e proprie bombe umane) e la cyber-guerra che si traduce nell’intercettazione, nell’alterazione e nella distruzione dell’informazione e dei sistemi di comunicazione nemici.

DRONI Nella nuova guerra i droni sono strumenti di attacco micidiali: permettono di essere presenti sul campo di battaglia senza esserlo fisicamente. Il livello di vittime civili di questi attacchi è alto: per esempio, in Yemen e Pakistan centinaia di civili sono stati uccisi dagli attacchi robotici negli ultimi anni. GEOGRAFIA DELLA GUERRA

COMPLETA LO STUDIO

Osserva la carta che illustra quanti dollari sono stati investiti in spese militari in alcuni Paesi e rispondi alle domande. a. Facendo un confronto tra Stati Uniti e gli altri Paesi, che cosa noti? b. Dopo gli Stati Uniti quali sono gli altri due Paesi che spendono di più? c. Facendo un rapporto tra chi spende di più in spese militari e i luoghi caldi del pianeta che cosa noti? d. Indica almeno tre elementi che fanno parte delle spese militari di un Paese: 1. 2.

La guerra civile dello Yemen ha avuto inizio nel 2015 e a farne le spese è stata soprattutto la popolazione.

3.

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3. LA CITTADINANZA SUL PIANETA

EDUCAZIONE CIVICA

4. Scappare dalle guerre e dai disastri

MIGRAZIONI I conflitti che costringono le persone ad abbandonare le proprie case sono una delle principali cause di migrazione. Già nel 1991 ventunomila albanesi chiesero asilo politico in Italia, per sfuggire la dissoluzione della Repubblica Popolare Socialista d’Albania. Un flusso ancora maggiore arrivò dal 1998 al 2000 – parte dall’Iraq, parte in fuga dal conflitto che insanguinava i Balcani. RICHIEDENTI ASILO Dalla metà degli anni 2000 il fronte caldo per le richieste d’asilo italiane si è spostato dall’Europa verso Asia e Africa: si tratta di persone in fuga da nazioni disintegrate. Basti ricordare Iraq e Afghanistan, dove da anni i conflitti locali politici, etnici e religiosi si mescolano in modo esplosivo agli effetti degli interventi occidentali, e naturalmente la Siria.

adeguate opportunità: un esempio sono i cosiddetti ““cervelli in fuga”, cioè laureati e diplomati che si trasferiscono all’estero. RIFUGIATI AMBIENTALI Tra i migranti sono sempre più numerosi gli individui costretti a lasciare il loro habitat tradizionale, in via temporanea o definitiva, a causa di gravi sconvolgimenti ambientali (siccità, deforestazione, alluvioni ecc.).

DITTATURE Altre cause sono il degrado politico nei Paesi di origine, con il susseguirsi di regimi totalitari (dittature) che hanno un sostrato militare e di violenza. Per questo i giovani eritrei, in fuga dal servizio militare a tempo indeterminato, ma anche i giovani gambiani, avoriani, nigeriani, maliani, guineani, congolesi, sudanesi sono numerosi fra i profughi. MIGRANTI ECONOMICI Tra le principali motivazioni delle migrazioni vi sono quelle economiche, che spingono individui e famiglie a spostarsi in altri Paesi per trovare nuove occasioni di lavoro e migliorare le proprie condizioni di vita. Fanno parte di questa categoria sia numerosi abitanti dei Paesi meno avanzati sia molte persone di Paesi ricchi che però non trovano in patria COMPLETA LO STUDIO

1. Completa tu le definizioni. La dittatura è

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totalitario e repressivo.

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I profughi sono coloro che lasciano il proprio Paese per non subire persecuzioni e chiedono in uno Stato straniero. I cervelli in fuga sono laureati e diplomati che cercano

all’estero.

migranti

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2. Completa la mappa inserendo i motivi che spingono le persone a diventare migranti. ........................................

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11 L’ONU LEZIONE

L’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) è stata fondata alla fine della Seconda Guerra Mondiale, su iniziativa delle potenze vincitrici. Nel corso degli anni i Paesi membri sono via via aumentati, per esempio quando le colonie hanno conquistato l’indipendenza. L’ultimo membro è stato il Sudan del Sud nel 2011. EDUCAZIONE CIVICA

1. Gli obiettivi dell’ONU

LA STORIA DELL’ONU

La rappresentante ONU Awa Ndiaye Seck visita una provincia della Repubblica Democratica del Congo.

L’ Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) è stata fondata alla fine della Seconda guerra mondiale, nel 1945, su iniziativa delle potenze vincitrici. Oggi ne fanno parte 193 Stati, cioè quasi tutte le nazioni del pianeta.

tire la propria voce e votano per dar forma alle politiche della comunità internazionale.

STRUMENTO DEMOCRATICO L’ONU non è un governo mondiale e non fa leggi. Tuttavia, fornisce i mezzi per aiutare a risolvere i conflitti internazionali e formula politiche su questioni di interesse comune. Tutti i membri dell’ONU – grandi e piccoli, ricchi e poveri, con differenti visioni politiche e diversi sistemi sociali – possono far sen-

▶Mantenere la pace e la sicurezza internazionali.

OBIETTIVI E PRINCIPI Uno Statuto fissa i principi fondamentali delle relazioni internazionali per tutti i Paesi. ▶Risolvere le controversie fra le nazioni. ▶Promuovere la cooperazione economica e sociale. ▶Promuovere il rispetto dei diritti umani. ▶Sostenere l’autodeterminazione dei popoli. ▶Promuovere il disarmo. ▶Promuovere il rispetto per il diritto internazionale.

COMPLETA LO STUDIO

L’aula dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Rispondi alle domande. a. Quando ha avuto termine la Seconda Guerra Mondiale? b. Quali sono state le potenze vincitrici? c. Quale obiettivo ha un collegamento diretto con quel momento storico?

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3. LA CITTADINANZA SUL PIANETA

2. Gli organi dell’ONU ASSEMBLEA GENERALE In questo parlamento partecipano tutti i Paesi membri, ognuno dei quali ha diritto a un voto. Discute su argomenti di carattere generale e pubblica documenti, ma sul piano politico può avanzare solo raccomandazioni. CONSIGLIO DI SICUREZZA Comprende 5 membri permanenti (Stati Uniti, Russia, Francia, Regno Unito e Cina) e 10 a rotazione tra gli altri Paesi. È l’organo con maggior potere, poiché decide sulle questioni relative al mantenimento della pace, intervenendo eventualmente anche contro Stati colpevoli di aggressione (utilizzando un proprio esercito, i caschi blu). I membri permanenti hanno diritto di veto, cioè la possibilità di bloccare ogni decisione con un solo voto. SEGRETARIATO GENERALE È l’organo che assicura il funzionamento dell’ONU e l’applicazione dei programmi; a capo vi è il Segretario nominato dall’Assemblea. CONSIGLIO ECONOMICO E SOCIALE Promuove e coordina le iniziative dell’ONU e delle sue numerose Agenzie,

La Corte internazionale di giustizia.

che si occupano di problemi che riguardano lo sviluppo e la tutela del pianeta e della sua popolazione. CORTE INTERNAZIONALE DI GIUSTIZIA È l’organo giudiziario, con il compito di risolvere le questioni che sorgono tra i Paesi membri, applicando il diritto internazionale. COMPLETA LO STUDIO

Costruisci uno schema per rappresentare gli organi che garantiscono il funzionamento dell’ONU.

3. Le principali agenzie

LA FAO (Food and Agriculture Organization) ha l’obiettivo di aumentare la disponibilità di cibo e migliorare le tecniche agricole dei Paesi meno sviluppati. L’UNICEF (United Nations Children’s Fund) si occupa dei bambini in condizioni disagiate, attiva campagne per la loro salute e istruzione, interviene in situazioni di emergenza, come guerre o catastrofi naturali. L’UNESCO (United Nations Educational Scientific and Cultural Organization) si occupa di scuola e di ricerca scientifica. Una delle sue azioni più importanti riguarda la tutela del Patrimonio culturale e ambientale dell’Umanità. L’UNHCR (United Nations High Commissioner for Refugees) si occupa di profughi e rifugiati nelle varie parti del mondo, fornendo protezione internazionale e campi di accoglienza. LA WHO (World Health Organization) nota in Italia come OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) promuove progetti sanitari, lotta contro le epidemie, promozione della ricerca farmaceutica. 62

COMPLETA LO STUDIO

Scegli una agenzia ed esegui una breve ricerca sulle sue funzioni passate e presenti. Indica su un foglio: sede principale (Paese e città), attuale presidente, scopo, recenti iniziative

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EDUCAZIONE CIVICA

4. Altri organismi internazionali

ORGANIZZAZIONI REGIONALI Esistono organismi di collaborazione economica fra i Paesi di singole regioni geografiche. Per esempio, il NAFTA (North North American Free Trade Agreement) favorisce il commercio tra Stati Uniti, Canada e Agreement Messico, mentre la cooperazione economica tra i Paesi che si affacciano sull’Oceano Pacifico è assicurata dall’APEC (Asia-Pacific Economic Cooperation). La quasi totalità dei Paesi dell’America meridionale è associato nel Mercosur, mentre tutti i Paesi africani fanno parte dell’UA (Unione Africana) che mira a favorire lo sviluppo di tutto il continente. ISTITUTI ECONOMICI L’OPEC (Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio) riunisce i maggiori produttori di petrolio con l’obiettivo di coordinare le quantità vendute e i prezzi, mentre il WTO (World Trade Organization)) regola tutti i tipi di transazione commerciale nel mondo. I principali istituti finanziari, collegati all’ONU, sono invece la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale (FMI), due grandi banche che concedono prestiti a Paesi in difficoltà o che hanno bisogno di finanziamenti.

Una piattaforma petrolifera.

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Collega correttamente le seguenti organizzazioni e l’area corrispondente. America Meridionale UA America settentrionale NAFTA Africa MERCOSUR Asia e Pacifico APEC

5. Organizzazioni Non Governative PROGETTI Le ONG (Organizzazioni non governative) sono associazioni di civili e religiose che operano soprattut soprattutto per aiutare le popolazioni dei Paesi meno sviluppati e delle zone che hanno subito guerre e violenze. Spesso lavorano autonomamente, staccate da governi e organismi sovranazionali ufficiali, anche se spesso ne ricevono finanziamenti, offrendo in cambio la loro collaborazione. Si occupano di agricoltura, di istruzione, di sanità; organizzano corsi di formazione per i contadini e personale sanitario; creano scuole, ambulatori, orfanotrofi, laboratori ecc.

Manifestazione di Amnesty.

EDUCAZIONE Le ONG operano anche per sensibilizzare i cittadini dei Paesi sviluppati sulle condizioni di vita nelle aree meno avanzate, attraverso il lavoro nelle scuole e nelle associazioni, con mostre, rassegne cinematografiche, pubblicazioni, raccolte di fondi, adozioni a distanza. ALCUNI ESEMPI Medici Senza Frontiere è un’organizzazione nata in Francia che fornisce assistenza sanitaria a popolazioni stremate da guerre ed epidemie. Amnesty International, fondata a Londra nel 1961, denuncia i casi di violazione dei diritti umani. Entrambe hanno ricevuto il premio Nobel per la pace (Amnesty nel 2018). Emergency è una delle ONG italiane più attive. Assiste dal punto di vista sanitario le popolazioni civili in molte zone di guerra e nei campi profughi, ma ha anche attivato ambulatori in diverse aree disagiate del territorio italiano.

Ambulatorio mobile di Emergency.

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Rispondi alle domande. a. Che cosa significa ‘violazione dei diritti umani’? b. Che cosa significa ’sensibilizzazione dei cittadini’?

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3. LA CITTADINANZA SUL PIANETA

6. Le definizioni degli Stati TERZO E QUARTO MONDO Negli anni Cinquanta venne coniato il termine Terzo Mondo. Erano gli anni definiti della guerra fredda, in cui si contrapponevano Stati Uniti con i loro alleati (primo mondo) e URSS, cioè la Russia con i suoi Paesi satelliti (secondo mondo). Un’ulteriore differenziazione, Quarto mondo, venne fatta in seguito, per rappresentare i Paesi privi di risorse e al più basso livello di sviluppo. PAESI SVILUPPATI Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), sono considerati Paesi sviluppati quei Paesi che, dopo una fase di forte industrializzazione, basano oggi la loro ricchezza soprattutto sul settore terziario: gli Stati Uniti e il Canada nel Nord America, il Giappone in Asia, l’Australia e la Nuova Zelanda in Oceania, Israele nel Medio Oriente e quasi tutte le nazioni del nostro continente. PAESI IN VIA DI SVILUPPO La maggior parte degli Stati del mondo costituisce il gruppo dei Paesi in via di sviluppo, cioè nazioni che non hanno ancora raggiunto un buon livello economico e/o di vita per tutta la propria popolazione. Questa

Un progetto dell’ONG Mani Tese in Burkina Faso (foto di Mirko Cecchi).

definizione raccoglie però Stati con dimensioni e realtà molto diverse, da quelli emergenti a quelli meno avanzati. BRICS Tra i Paesi in via di sviluppo si differenziano i BRICS, un acronimo formato dalle iniziali di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, tutti Paesi con ingentissime risorse minerarie e agricole e un buon potenziale industriale in crescita.

Città del Messico è una capitale ricca di contraddizioni dove forte è il contrasto fra quartieri ricchi e quartieri poveri.

NORD E SUD DEL MONDO Nel 1980 il politico tedesco Willy Brandt, in un rapporto presentato all’ONU, introdusse i termini Nord e Sud del mondo, partendo dalla constatazione che i Paesi ricchi si trovano all’incirca a nord del 30° parallelo dell’emisfero settentrionale, con la sola eccezione di Australia e Nuova Zelanda. A sud di questa linea ideale sono situati gli altri Paesi, che, pur presentando diversi gradi di sviluppo, devono tutti affrontare gravi difficoltà socio-economiche.

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Osserva il planisfero e rispondi alle domande.

Russia

a. Quali sono le regioni dove si trovano i Paesi sviluppati? b. Quale Paese dei BRICS appartiene al Nord del mondo? c. In quale continente si concentrano i Paesi meno sviluppati?

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Cina

Nord Sud

India

Brasile

Livello di sviluppo alto medio basso

Sudafrica Paesi BRICS

NORD E SUD DEL MONDO

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12 L’Agenda 2030 LEZIONE

Nel 2015 l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha dato il via a un piano di lungo termine, definito Agenda 2030, per realizzare, nell’arco di 15 anni, miglioramenti significativi per la vita del pianeta e di tutti i suoi abitanti. Dall’ultimo decennio del secolo scorso, l’Agenda 2030 è stata preceduta da altri piani programmatici. EDUCAZIONE CIVICA

1. L’Agenda 21

SUMMIT DELLA TERRA La Conferenza di Rio, organizzata dall’ONU a Rio de Janeiro nel 1992, chiamata anche Summit della Terra, è stata il primo confronto mondiale dei capi di Stato sull’ambiente, a cui aderirono anche migliaia di rappresentanti di organizzazioni non governative. TEMATICHE FONDAMENTALI Per la prima volta furono trattati a livello planetario argomenti centrali, come - la limitazione nella produzione di inquinanti e rifiuti velenosi; - la sostituzione progressiva delle fonti energetiche derivate dai combustibili fossili, ritenuti primi responsabili del cambiamento climatico, con delle fonti energetiche sostenibili; - la necessità di non considerare più l’acqua un elemento sempre disponibile, ma una risorsa preziosa; - l’importanza di fare piani per i trasporti pubblici al fine di diminuire le emissioni di smog.

PENSARE GLOBALMENTE, AGIRE LOCALMENTE Oltre a porre le basi del Protocollo di Kyoto sul cambiamento climatico, dalla Conferenza di Rio scaturì l’Agenda 21, il cui nome voleva indicare ciò che era necessario fare entro l’inizio del XXI secolo. Nei piani, l’Agenda 21 includeva interventi a vari livelli: internazionale, nazionale, regionale e locale. La vera innovazione era quest’ultima: le azioni programmatiche dovevano partire dal basso, nelle regioni, nei comuni, nelle comunità montane, per raccogliere la voce dei cittadini e delle associazioni e aumentare così la consapevolezza ambientale delle famiglie. COMPLETA LO STUDIO

Spiega qual è, secondo te, il significato dello slogan «Pensare globalmente, agire localmente».

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3. LA CITTADINANZA SUL PIANETA

2. Gli Obiettivi del Millennio MILLENNIUM DEVELOPMENT GOALS Nel simbolico anno 2000, gli Stati della Terra si impegnarono a realizzare, entro il 2015, otto obiettivi concreti per migliorare la vita degli abitanti del pianeta, e in particolare di quelli che vivono nelle zone più disagiate del mondo. I ministri delle finanze degli Stati più ricchi decisero di fornire fondi alla Banca Mondiale e ad altri istituti economici per permettere a tutti i Paesi di raggiungere gli obiettivi; inoltre, si impegnarono a estinguere parte del debito dei Paesi meno avanzati, in modo da liberare questo denaro per programmi sociali sulla salute e l’istruzione. LE OTTO SFIDE Questi erano gli Obiettivi del Millennio.

COMPLETA LO STUDIO

Scegli uno degli Obiettivi del Millennio. Spiegane l’importanza e proponi un possibile intervento diretto al suo raggiungimento.

1. Sradicare la povertà estrema e la fame

3. Promuovere la parità e l’autonomia delle donne

5. Ridurre la mortalità materna

7. Garantire la sostenibilità ambientale

2. Realizzare l’istruzione primaria per tutti

4. Ridurre la mortalità infantile

6. Combattere le principali malattie

8. Sviluppare una collaborazione mondiale per lo sviluppo

L’INDICE DI SVILUPPO UMANO molto elevato

elevato

basso

molto basso

dati non disponibili

L’Indice di Sviluppo Umano (ISU) è un utile indicatore per classificare il grado di sviluppo di uno Stato: prende in esame il reddito per abitante, la durata media della vita e il livello d’istruzione.

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LA CLASSIFICA ISU COMPLETA


3. L’Agenda 2030 AMBIENTE E SOCIETÀ Nel 2015, l’Agenda 2030 ha riunito, aggiungendone di nuove, molte delle tematiche contenute nei programmi precedenti: i problemi ambientali evidenziati dall’Agenda 21 e gli Obiettivi del Millennio, legati al progresso e allo sviluppo dei popoli. L’Agenda 2030 indica infatti come una necessità la forte integrazione tra le diverse dimensioni dello sviluppo: ambientale, economica e sociale. 17 OBIETTIVI L’Agenda 2030 ha quindi definito 17 Obiettivi Globali per lo Sviluppo Sostenibile che tutti i Paesi si sono impegnati a raggiungere entro il 2030. A loro volta gli obiettivi sono suddivisi in 169 traguardi che definiscono in particolare gli interventi che è necessario realizzare. SOSTENIBILITÀ Gli Obiettivi dell’Agenda 2030 propongono uno sviluppo sostenibile, cioè un progresso economico e un miglioramento delle condizioni di vita delle persone senza compromettere le risorse (i paesaggi, le piante, gli animali, le acque, i suoli, l’aria) della Terra per le generazioni future. GLOBALITÀ Questi obiettivi sono globali, cioè universali, validi in ogni tempo e ogni luogo. Essi riguardano tutti i Paesi della Terra: non mirano solo a migliorare le condizioni di vita dei Paesi più poveri, ma obbligano anche i Paesi avanzati a definire proprie strategie di sviluppo. Se da un lato, infatti, è necessario diminuire le sostanziali differenze tra Paesi ricchi e Paesi poveri, è importante lottare contro gli squilibri che esistono anche all’interno di ogni Paese, tra regioni economicamente più sviluppate e regioni più disagiate, tra centro e periferie. Inoltre, soprattutto sul piano ambientale, sono proprio i Paesi avanzati ad aver trasformato di più il pianeta: hanno quindi il dovere di agire al più presto per il cambiamento.

Pozzo e pannello solare nel centro di una piccola città del Senegal.

SIAMO TUTTI COINVOLTI Gli obiettivi dell’Agenda 2030 richiedono l’impegno di tutti: governi locali e nazionali, istituzioni, imprese, associazioni, singoli cittadini. D’altra parte, uno degli slogan dell’Agenda 2030 è «nessuno escluso!»: questo significa che nessuno deve essere lasciato indietro lungo questo cammino. I progressi devono essere ottenuti per tutti gli individui e per l’intera umanità, comprese le persone che hanno o possono incontrare difficoltà nel pieno sviluppo della propria personalità e della propria vita (bambini, donne, anziani, disabili), in qualsiasi zona del mondo essi abitino.

COMPLETA LO STUDIO

Nel grafico è espresso il posizionamento dell’Italia rispetto ai 17 obiettivi, in una scala da 1 a 3 (1= valutazione insufficiente, 3= valutazione pienamente sufficiente). Osserva il grafico e rispondi alle domande. a. C’è un settore in cui l’Italia dimostra di aver raggiunto pienamente l’obiettivo? b. Quali sono i settori in cui l’Italia risponde meglio alle richieste degli obiettivi?

17 governance 16 istituzione 15 biodiversità

1 povertà 3,0

2 cibo 3 salute

2,5

4 educazione

2,0 1,5

14 oceani

5 donne

1

6 acqua

13 clima

7 energia

12 sostenibilità

c. In quali invece risulta più carente? d. Secondo te, perché? Prova a dare una spiegazione discutendone in classe.

11 città 10 ineguaglianza

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8 economia 9 infrastrutture

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3. LA CITTADINANZA SUL PIANETA

4. Laudato si’ Nel 2015, mentre all’ONU si stava elaborando il documento dell’Agenda 2030, anche la Chiesa cattolica sentiva l’urgenza di indicare una via per la salvaguardia del pianeta. L’ENCICLICA LAUDATO SI’ Con questa enciclica, che prende il nome dai celebri versi di San Francesco, papa Bergoglio, capo della chiesa cattolica, dichiara la necessità di un’alleanza tra scienza e religione per la cura e la tutela dell’ambiente e per lo sviluppo di un’economia che rispetti tutti gli uomini e le donne.

sprechi di cibo ed energia, sobrietà nei consumi ecc.) che possono incidere sul loro futuro. IL LAVORO L’ enciclica sottolinea anche l’importanza del lavoro non soltanto come strumento economico ma come forma di emancipazione dalla solitudine sociale e dall’emarginazione nella vita sociale.

TERRA, CASA COMUNE Nell’enciclica si prendono in esame i principali problemi ambientali. La disponibilità di acqua, l’inquinamento, il cambiamento climatico, la tutela della biodiversità sono considerate questioni fondamentali che riguardano tutta l’umanità e ogni parte del pianeta. ECOLOGIA INTEGRALE La crisi ecologica è però strettamente legata a quella sociale: impegnarsi per il bene ambientale comune significa anche fare scelte solidali, cioè di aiuto e cura della parte più povera della popolazione. Da combattere sono la negazione dei problemi, l’indifferenza e la rassegnazione, oltre a una globalizzazione economica e a uno sviluppo tecnologico che mirano solo al profitto e non rispettano le persone e il pianeta. IMPORTANZA DELL’EDUCAZIONE Tra le varie linee di azione, l’enciclica sottolinea l’importanza di ciò che può fare ogni cittadino, con le scelte di vita e di consumo che possono influenzare il comportamento delle imprese, forzandole a considerare l’impatto ambientale e i modelli di produzione. Di conseguenza è importante l’educazione ambientale: alle nuove generazioni bisogna insegnare il rispetto per la Terra e la consapevolezza di gesti e abitudini quotidiane (risparmio di acqua, raccolta differenziata dei rifiuti, evitare gli

Papa Francesco saluta un gruppo di persone al termine dell’udienza generale settimanale in Piazza San Pietro.

COMPLETA LO STUDIO

1. «Laudato sii, per nostra madre Terra»: questo è un verso del Cantico delle Creature di San Francesco. Approfondisci e rifletti sul perché è stato scelto questo nome per l’enciclica. 2. Osserva lo schema qui sotto e spiegalo oralmente.

SOCIALE Equo

Vivibile Sostenibile

AMBIENTALE

Donne africane con contenitori di acqua sulle loro teste in un villaggio vicino alla città di Dar Es Salaam (Tanzania).

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Realizzabile

ECONOMICO


13 I bisogni essenziali LEZIONE

OBIETTIVI DELL’AGENDA 2030

I 17 Obiettivi Globali per lo Sviluppo Sostenibile sono spesso collegati tra loro: le tematiche ambientali sono infatti connesse con quelle economiche e con il rispetto dei diritti umani. Si è cercato però di suddividere a grandi linee gli obiettivi in 4 gruppi. Gli obiettivi sui bisogni essenziali riguardano i diritti legati alle irrinunciabili necessità di base.

Obiettivo 2: sconfiggere la fame

IL MONDO DEI DIRITTI

I traguardi dell’Obiettivo 2 • Garantire cibo nutriente e sufficiente a tutti gli abitanti del pianeta. • Raddoppiare la produzione agricola, grazie a investimenti in macchinari, irrigazione, ricerca, formazione professionale. • Aiutare le produzioni locali e le coltivazioni biologiche. • Imporre dei prezzi massimi per gli alimenti di base. • Creare leggi per evitare gli sprechi alimentari.

L’Africa è il continente in cui la sottoalimentazione è più grave.

L’ Obiettivo 2 dell’Agenda 2030 mira a raggiungere la sicurezza alimentare per tutti, in ogni parte del pianeta. Per ottenere il giusto equilibrio tra necessità degli esseri umani, risorse ambientali e disponibilità di cibo si devono però applicare sistemi sostenibili per la produzione e il commercio degli alimenti. SITUAZIONE OGGI Si è calcolato che le persone gravemente denutrite superano nel mondo gli 820 milioni. Di queste circa 520 milioni vivono in Asia e 260 milioni vivono in Africa. Persone denutrite ci sono anche all’interno di aree avanzate come l’America settentrionale e l’Europa (8% della popolazione). Grave è anche la presenza in tutti i continenti di circa 150 milioni di bambini sottopeso sotto ai cinque anni. MALNUTRIZIONE Oltre alle persone che soffrono costantemente la fame, altri due miliardi, quindi più di un quarto della popolazione mondiale, devono lottare ogni giorno per procurarsi il cibo (insicurezza alimentare) oppure sono soggetti a malnutrizione. Questo significa che consumano cibo che non contiene elementi nutritivi (proteine e vitamine) sufficienti per una vita sana.

AGRICOLTURA Il problema della fame è collegato alla produzione agricola, che dipende da diversi fattori. A causa del cambiamento climatico, in certe zone è sempre più frequente la siccità, che trasforma fertili terreni agricoli in aridi deserti; in altre zone, invece, violente alluvioni possono distruggere un’intera stagione di raccolti. Anche la guerra compromette la produzione agricola: la presenza di campi minati, per esempio, non permette la coltivazione per lungo tempo dopo la fine dei conflitti. PREZZO DEL CIBO Una delle variabili più importanti è quella dell’economia. Il prezzo di molti alimenti viene deciso nei mercati finanziari: a volte, perciò, il cibo può diventare troppo caro per essere comprato dalle famiglie povere. Ci sono poi regioni che hanno terreni fertili ed estesi, ma non riescono a sfamare i propri abitanti perché il cibo prodotto dalle grandi aziende agricole non è disponibile per le comunità locali, ma viene esportato nei Paesi ricchi. COMPLETA LO STUDIO

Leggi e commenta i traguardi da raggiungere per questo obiettivo.

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▶LEZIONI 6, 18 69


3. LA CITTADINANZA SUL PIANETA

Obiettivo 3: garantire salute e benessere I traguardi dell’Obiettivo 3 • Garantire a tutti, in tutto il mondo, un’assistenza medica di qualità. • Mettere fine alle epidemie di gravi malattie. • Evitare la mortalità materna e infantile. • Ridurre decessi e malattie provocati dall’inquinamento. • Scoraggiare l’uso di alcol, tabacco e altre droghe.

Una lunga fila fuori da un negozio di New York a causa delle misure di allontanamento sociale durante la pandemia di COVID-19.

La salute è un elemento essenziale per una buona qualità della vita e per lo sviluppo sostenibile di una comunità. È necessario quindi che ci si nutra in modo sano, che si viva in un ambiente non inquinato, che si venga curati quando ci si ammala. Fondamentale è anche l’attenzione alle persone con disabilità, a cui devono essere forniti strumenti adeguati, rimuovendo gli ostacoli alla loro vita quotidiana. PROGRESSI E RITARDI Negli ultimi decenni sono stati ottenuti importanti risultati in questo campo. Nei Paesi più ricchi i sistemi sanitari sono efficienti: grazie a controlli periodici si può fare prevenzione per le principali malattie. Progressi sono stati fatti anche nei Paesi meno avanzati: la mortalità è diminuita e le vaccinazioni sono sempre più diffuse. Nelle zone rurali, però, gli ospedali sono scarsi e spesso difficili da raggiungere; anche nelle periferie degradate delle grandi città non è facile curarsi, perché medici e ambulatori sono insufficienti e non dispongono di una strumentazione moderna.

Mali 110,6‰

Sierra Leone 123,5‰

Niger 91,3‰ Nigeria 104,3‰

Ciad 127,3‰ Sud Sudan Rep. 90,7‰ Centrafricana 123,6‰ Congo R. D. 94,3‰

I PAESI CON LA PIÙ ALTA MORTALITÀ INFANTILE

70

Una campagna di vaccinazione in Repubblica Democratica del Congo.

MISURE DI INTERVENTO Africa e Asia meridionale sono le aree del pianeta non ancora in grado di fornire un’assistenza sanitaria adeguata a tutti i cittadini. Le organizzazioni internazionali invitano i governi di queste zone a prendere misure per aumentare il numero degli ambulatori e ospedali e per istruire nuovo personale sanitario, facilitando l’accesso a prevenzione, vaccini e farmaci. In particolare, bisogna porre attenzione all’abbassamento della mortalità infantile e materna e al contenimento della diffusione di malattie virali. EDUCAZIONE È ritenuta molto importante l’educazione della popolazione. Per esempio, si è verificato che la mortalità dei bambini è più bassa nelle famiglie dove le mamme sono più istruite e informate. Inoltre, è fondamentale diffondere, soprattutto tra i giovani, la conoscenza di norme igieniche e di una corretta alimentazione, oltre alla consapevolezza dei danni per la salute causati dal fumo, dalle droghe e dall’alcol. COMPLETA LO STUDIO

Leggi e commenta i traguardi da raggiungere per questo obiettivo.

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▶LEZIONE 7


Obiettivo 4: fornire un’istruzione di qualità Studenti davanti a un piccolo edificio scolastico in un remoto villaggio nel centro del Malawi, uno dei paesi più poveri del mondo.

I traguardi dell’Obiettivo 4 • Permettere a tutti di frequentare scuola d’infanzia, primaria e secondaria. • Favorire il proseguimento degli studi nelle scuole superiori e all’università. • Garantire l’istruzione a ragazzi con disabilità o difficoltà in famiglia. • Inserire nei programmi scolastici l’educazione alla sostenibilità ambientale, alla pace e ai diritti umani.

L’istruzione è un diritto fondamentale per ogni uomo e donna sulla Terra. È anche un elemento irrinunciabile per lo sviluppo sostenibile di una società: una popolazione istruita e consapevole è maggiormente in grado di attuare scelte di governo per il proprio territorio, di prendere misure condivise per la crescita della propria economia, di combattere le disuguaglianze.

• Fornire aiuti economici per scuole e insegnanti nei paesi meno avanzati.

ISTRUZIONE SECONDARIA È importante che ragazzi e ragazze, senza differenza di genere, possano proseguire gli studi anche dopo la scuola dell’obbligo: solo così potranno formarsi, cioè ottenere le conoscenze e sviluppare le capacità che li faranno diventare dei cittadini responsabili, in grado di compiere le proprie scelte di vita e di lavoro. Perché sia efficace, però, l’istruzione deve essere di qualità: gli insegnanti devono essere preparati e aggiornati, i programmi didattici devono tener conto delle esigenze di ogni alunno, l’insegnamento deve far conoscere a ognuno la propria realtà, ma anche informare sul mondo e le altre culture.

STUDENTI Rispetto al secolo scorso è molto diminuito il numero delle persone che, nel mondo, non sono mai andate a scuola. Ciononostante, sono ancora più di 300 milioni i bambini e le bambine che non frequentano la scuola primaria, o che l’hanno iniziata ma hanno dovuto abbandonarla. È molto probabile che questi ragazzi, una volta cresciuti, diventino adulti analfabeti. Si aggiungerebbero ai quasi 800 milioni di adulti, di cui il 64% donne, che non possiedono le conoscenze minime di lettura e scrittura.

FORMAZIONE PERMANENTE Oltre a combattere l’abbandono scolastico, l’impegno dei governi deve indirizzarsi a estendere l’istruzione a tutto l’arco della vita attiva delle persone, per accrescere le competenze nel lavoro e adeguare le conoscenze ai cambiamenti tecnologici sempre più rapidi.

OSTACOLI PRINCIPALI Oltre un terzo dei bambini che non frequentano la scuola abita in Paesi colpiti da emergenze umanitarie. Molte famiglie si trovano in zone di guerra, oppure hanno trovato rifugio nei campi profughi; o, ancora, hanno dovuto lasciare la propria casa a seguito di catastrofi naturali. Altri ragazzi non frequentano la scuola perché vivono lontano da centri abitati oppure perché devono lavorare per contribuire al reddito familiare.

COMPLETA LO STUDIO

Leggi e commenta i traguardi da raggiungere DISUGUAGLIANZE E DIRITTI per questo obiettivo.

Unità

1

I PAESI CON LA MAGGIORE E MINORE SCOLARIZZAZIONE CLASSIFICA ISU

PAESE

CONTINENTE

ANNI DI SCOLARIZZAZIONE (MEDIA)

CLASSIFICA ISU

PAESE

CONTINENTE

ANNI DI SCOLARIZZAZIONE (MEDIA)

1

NORVEGIA

EUROPA

12,6

189

NIGER

AFRICA

2,0

2

SVIZZERA

EUROPA

13,4

188

CENTRAFRICANA REP

AFRICA

4,3

3

AUSTRALIA

OCEANIA

12,9

187

SUD SUDAN

AFRICA

4,8

4

IRLANDA

EUROPA

12,5

186

CIAD

AFRICA

2,3

5

GERMANIA

EUROPA

14,2

185

BURUNDI

AFRICA

3,0

6

ISLANDA

EUROPA

12,4

184

SIERRA LEONE

AFRICA

3,5

7

SVEZIA

EUROPA

12,0

183

BURKINA FASO

AFRICA

1,5

8

SINGAPORE

ASIA

11,5

182

MALI

AFRICA

2,3

9

PAESI BASSI

EUROPA

12,2

181

LIBERIA

AFRICA

4,7

10

DANIMARCA

EUROPA

12,6

180

MOZAMBICO

AFRICA

3,5

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3. LA CITTADINANZA SUL PIANETA

Obiettivo 6: garantire acqua pulita e strutture igieniche I traguardi dell’Obiettivo 6 • Garantire a tutti acqua potabile, sicura ed economica. • Fare in modo che tutti possano avere disponibili servizi sanitari e igienici. • Evitare l’inquinamento dell’acqua, eliminando i depositi di rifiuti vicino alle fonti idriche e controllando gli scarichi industriali e degli allevamenti. • Proteggere gli ecosistemi legati all’acqua, come fiumi, laghi e foreste. • Far gestire a ogni comunità locale la propria acqua, evitando gli sprechi.

L’acqua potabile è un bene cui, ancor oggi, non tutti possono accedere.

Circa 50 litri di acqua al giorno è la quantità d’acqua minima di cui ogni individuo ha bisogno per vivere, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Ma circa il 40% della popolazione mondiale ha problemi di approvvigionamento. Ogni anno nel mondo, milioni di persone muoiono per malattie dovute alla carenza d’acqua e a livelli d’igiene inadeguati. ACQUA PULITA Attingere l’acqua da fonti non sicure può causare pericolose malattie. In molte aree rurali si impiega buona parte della giornata per procurare l’acqua necessaria alla vita quotidiana: ci sono infatti regioni dove si devono percorrere chilometri per arrivare a un pozzo o a un fiume e questo compito faticoso spetta soprattutto a donne e bambine. CAUSE DEL PROBLEMA Il riscaldamento globale sta ampliando le zone a clima semidesertico, che sono anche tra le più povere del mondo. Un’altra causa è la crescita della popolazione: l’umanità aumenta di circa 80 milioni di persone all’anno, determinando un incremento dell’1% del bisogno di acqua. Le attività economiche consumano sempre di più: l’industria, la produzione di energia, ma soprattutto agricol-

tura e allevamento che, insieme, consumano il 70% dell’acqua dolce del pianeta. Spesso mancano, o sono scadenti, gli acquedotti: così l’acqua si disperde inutilmente. In molte zone, poi, si spreca acqua perché non esistono impianti di depurazione per riciclare gli scarichi urbani. DIVERSE SOLUZIONI In alcuni Paesi il corso dei fiumi è stato deviato, o fermato con grandi dighe per creare laghi artificiali: questi interventi hanno spesso causato danni all’ambiente e disagi alle popolazioni locali. In alcuni casi hanno provocato tensioni e conflitti (definiti guerre per l’acqua) tra Paesi attraversati da uno stesso fiume. In alcuni Paesi ricchi, come i produttori di petrolio della Penisola Araba, sono stati creati costosi impianti per desalinizzare l’acqua del mare e renderla potabile. Per portare l’acqua davvero a tutti, anche nei più sperduti villaggi, molte organizzazioni propongono invece di scavare piccoli pozzi per attingere acqua dal sottosuolo. COMPLETA LO STUDIO

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▶LEZIONI 3, 5

ACQUA E SERVIZI IGIENICO-SANITARI NEL MONDO Indice di qualità dell’acqua e dei servizi igienico-sanitari (dove 100 è il punteggio massimo)

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14 Lo sviluppo economico LEZIONE

OBIETTIVI DELL’AGENDA 2030

Alcuni obiettivi dell’Agenda 2030 focalizzano l’attenzione sull’economia planetaria e i suoi problemi. Diversi sono i traguardi che è necessario raggiungere nel breve periodo per creare lavoro per tutti e una produzione equa, solidale e innovativa. Anche i cittadini dispongono di un importante strumento: una nuova consapevolezza nei consumi e nelle scelte d’acquisto.

Obiettivo 1: sconfiggere la povertà I traguardi dell’Obiettivo 1 • Fare in modo che nessuna persona si trovi in condizioni di povertà assoluta. • Ampliare i servizi sociali per aiutare le categorie più fragili. • Fornire servizi sanitari e scolastici gratuiti per tutti. • Creare nuovi posti di lavoro. • Organizzare interventi di emergenza per i più poveri nel caso di catastrofi naturali o di problemi legati al cambiamento climatico. Una donna anziana usa smartphone e laptop in una zona rurale.

Circa un miliardo di persone vive nel mondo con meno di due dollari al giorno: 1,90 dollari è secondo l’ONU la soglia minima per soddisfare i propri bisogni primari (cibo, casa, vestiti, salute, scuola). Questa condizione è considerata povertà assoluta. Esiste però anche una povertà relativa, che viene calcolata in base al costo della vita in ciascun Paese. I PIÙ POVERI Si è valutato che, in ogni parte del mondo, le persone più a rischio di povertà sono le donne e i bambini: le vedove, gli orfani, i piccoli delle famiglie numerose sono gli elementi più fragili della società, che spesso devono dipendere dagli uomini per la loro sopravvivenza. Il numero di poveri aumenta, poi, drammaticamente quando si verificano situazioni di emergenza: una guerra, una catastrof e naturale, i cambiamenti climatici che portano uragani oppure siccità nelle zone agricole, un’epidemia o anche le gravi crisi economiche in cui molte persone perdono il lavoro e non possono più assicurare un reddito e una vita dignitosa alla propria famiglia. POVERTÀ E SERVIZI La povertà di una famiglia non si misura solo in denaro, ma anche nella possibilità di accedere a servizi che permettano una vita serena e sicura. Molto

dipende dalle scelte governative. In un territorio ben amministrato anche chi ha entrate ridotte vede garantiti i suoi diritti alla casa, alla scuola, alla salute. Quando invece viene lasciato spazio alle privatizzazioni in tutti i settori, anche chi ha un lavoro può non riuscire ad assicurare alla propria famiglia una buona qualità di vita. I governi devono quindi creare programmi di protezione sociale per garantire a tutti, anche a chi non ha denaro per pagarseli, medici e ospedali, le reti delle infrastrutture (elettricità, acqua potabile, fognature, raccolta dei rifiuti), l’istruzione di base, la formazione professionale, un sistema pensionistico. COMPLETA LO STUDIO

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3. LA CITTADINANZA SUL PIANETA

Obiettivo 8: garantire un lavoro dignitoso I traguardi dell’Obiettivo 8 • Favorire la crescita economica. • Creare nuovi posti di lavoro. • Retribuire in modo uguale lavori di uguale valore. • Abolire il lavoro minorile. • Aiutare le piccole imprese locali. L’ECONOMIA CIRCOLARE

Il lavoro è un diritto umano. Tutte le persone adulte, in ogni parte del mondo, devono avere la possibilità di mantenere se stesse e la propria famiglia svolgendo un’occupazione. DISOCCUPAZIONE Oggi, nel mondo, i disoccupati sono più di 200 milioni e per la maggior parte sono giovani. Inoltre, nei prossimi anni si affacceranno sul mercato del lavoro nuove generazioni di ragazzi e ragazze che oggi vanno ancora a scuola e che costituiscono il capitale umano del futuro. LAVORO EQUO E DIGNITOSO Molti lavoratori sono pagati troppo poco oppure lavorano in modo irregolare, senza raggiungere una garanzia di sopravvivenza. Inoltre, le lavoratrici hanno sempre retribuzioni più basse, anche quando svolgono lo stesso lavoro di un uomo. Non basta quindi avere un lavoro: è importante che sia pagato giustamente, in accordo

con il costo della vita del Paese dove si svolge. Deve anche essere un lav oro dignitoso, cioè che rispetti le persone e la loro libertà. È fondamentale anche la cura per l’ambiente e la salute di lavoratori e consumatori. Dove è possibile, il lavoro deve lasciare spazio alla creatività e alle nuove idee. LAVORO MINORILE In alcuni Paesi è ammesso anche il lavoro dei bambini e delle bambine; in altri Paesi, anche se è vietato per legge, è tollerato dalle autorità. I bambini lavorano, di solito pagati pochissimo, per dare un contributo alla sopravvivenza della famiglia. Sono impiegati in agricoltura, nell’artigianato, in vari tipi di servizi (bar e ristoranti, botteghe, trasporti) oppure come domestici presso famiglie ricche. Non possono giocare e andare a scuola, hanno spesso danni alla salute e problemi nella crescita.

Obiettivo 9: promuovere innovazione sostenibile

Se un Paese vuole raggiungere un buon livello di sviluppo deve investire per creare infrastrutture moderne ed efficienti.

I traguardi dell’Obiettivo 9

INDUSTRIA PER LO SVILUPPO L’ attività industriale è indispensabile per creare sviluppo: un Paese economicamente avanzato, infatti, non dipende quasi completamente dalle importazioni, ma ha un’industria che produce i beni necessari alla sua popolazione, creando profitto e occupazione.

• Incrementare le infrastrutture sostenibili.

INFRASTRUTTURE In molte parti del mondo non esistono infrastrutture moderne: ad esempio, circa 2 miliardi e mezzo di persone sul pianeta non dispongono di energia elettrica in modo continuativo e a 1 miliardo e mezzo manca completamente. Oltre un miliardo di persone, poi, non possiede servizi di telefonia affidabili; anche le vie e i mezzi di comunicazione su cui trasportare le merci sono spesso inadeguati. RICERCA Per aiutare tutti i Paesi a raggiungere uno sviluppo sostenibile bisogna fare in modo che le innovazioni e le nuove scoperte della tecnologia siano diffuse il più possibile. Oggi la ricerca scientifica è principalmente concentrata nei Paesi più avanzati. Elettronica, telecomunicazioni, biotecnologie, farmaceutica, sono alcuni dei campi dove vengono 74

• Sviluppare l’industria nei Paesi meno avanzati. • Aiutare le piccole imprese a rinnovare macchinari e tecniche di lavoro. • Investire nella ricerca scientifica e tecnologica e nella sua diffusione. • Portare Internet e le nuove tecnologie anche nelle aree meno avanzate.

appli sperimentate nuove idee che saranno poi brevettate e applicate all’industria. È quindi necessario che queste innovazioni attraversino i confini e siano messe a disposizione di quei Paesi che, attualmente svantaggiati, vogliono raggiungere una crescita economica in modo sostenibile. COMPLETA LO STUDIO

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▶LEZIONI 17, 20, 21, 22


Obiettivo 10: abolire le disuguaglianze

I traguardi dell’Obiettivo 10 • Far crescere il reddito dei più poveri più velocemente di quello medio. • Far aumentare il reddito senza distinzione di età, sesso, religione, origine geografica. • Abolire tutte le leggi che mantengono differenze tra i cittadini. • Assicurare a tutti le stesse possibilità di studio, di cure e di lavoro. • Creare leggi sulle tasse, sulla vita sociale e sul lavoro che proteggano le classi più povere.

Il contrasto tra le abitazioni dei quartieri ricchi e quelle dei quartieri poveri a Sao Paulo (Brasile).

In tutti i Paesi, la ricchezza è sempre più concentrata nelle mani di pochi: questo significa che la forbice tra ricchi e poveri si è allargata. Se non è inclusiva, la crescita economica non è sufficiente per ridurre la povertà diffusa. PAESI RICCHI, PAESI POVERI Negli ultimi anni l’economia di alcuni Paesi, come per esempio la Cina, è cresciuta moltissimo, avvicinandosi a quella dei Paesi sviluppati. Al contrario, è aumentata enormemente la distanza con i Paesi più poveri, prevalentemente situati nell’Africa subsahariana e nell’Asia meridionale. Globalmente, si è calcolato che l’1% della popolazione possiede circa la metà della ricchezza totale del pianeta, mentre metà della popolazione mondiale ne possiede solo lo 0,5%. ENORMI DIFFERENZE La disuguaglianza di reddito è molto accentuata anche all’interno dei singoli Stati. In alcuni Paesi poche famiglie possiedono enormi fortune, mentre la grande maggioranza della popolazione ha redditi ai limiti della sopravvivenza e non può accedere a servizi di base. Ci

sono inoltre disuguaglianze in base alle differenze di genere o etniche e tra diverse zone di uno stesso Paese: le regioni più periferiche risultano a volte abbandonate dal governo centrale. Anche nei Paesi avanzati le disuguaglianze economiche possono essere notevoli. PIÙ EQUITÀ Ridurre le disuguaglianze non è solo una scelta di giustizia, ma una necessità: le differenze di reddito sono un ostacolo per l’economia perché diminuiscono i consumi e quindi la produzione. Questo è confermato dal fatto che i Paesi con governi che combattono attivamente le disuguaglianze (come quelli dell’Europa nordica) sono oggi tra i più ricchi del mondo: il denaro raccolto grazie al prelievo fiscale viene utilizzato per l’intera popolazione, in modo da permettere a tutti una buona qualità di vita e le stesse opportunità per il futuro. Al contrario, in una società ineguale, che non garantisce i diritti di base, chi nasce in una famiglia povera difficilmente avrà la possibilità di migliorare la sua vita e, con molta probabilità, resterà povero per sempre. IL PIL PRO CAPITE oltre 25.000 $

5.000-15.000 $

meno di 1.000 $

15.000-25.000 $

1.000-5.000 $

dati non disponibili

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1, 22

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▶LEZIONE 17 75


3. LA CITTADINANZA SUL PIANETA

Obiettivo 12: diffondere consumi sostenibili I traguardi dell’Obiettivo 12 • Utilizzare le risorse naturali del pianeta in modo sostenibile e responsabile. • Dimezzare lo spreco alimentare nella produzione, nella distribuzione e nel consumo. • Ridurre la quantità di rifiuti attraverso il riciclo e il riutilizzo. • Informare in modo completo i consumatori. • Diffondere la tecnologia per rendere più sostenibili produzione e consumo.

ne

9 LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Per estendere lo stile di vita dei Paesi ricchi a tutta l’umanità sarebbero necessari tre pianeti delle dimensioni della Terra. il problema non èe lasociale mancanza di risorse, ma il loro Lo sviluppo sostenibileInè realtà, uno sviluppo economico compatibile con la salvaguardia dell’ambiente: sviluppo che cancella le disuguaglianze e spreco euno sottoutilizzo. tutela i diritti delle future generazioni ad avere una buona qualità della vita.

rdia dell’ambiente passa attraverso l’utilizzo di energie

RISORSE E CONSUMI Ogni attività umana utilizza le risorse della Terra: acqua, suolo, piante e animali, minerali e Che cos’è lo vengono sviluppousati sostenibile fonti energetiche e trasformati per produrre i Lo sviluppo cui dobbiamo puntare è detto “sostenibile” perché la beni che consumiamo. Ma queste risorse non sono infinite. crescita economica si deve “autosostenere” nel tempo. Non deve Alcune, comea la parte deichi minerali, cioè portare unamaggior crisi futura, privando è giovanenon oggi sono di una rinbuona qualità vita in futuro. novabili, perchédella disponibili solo in determinate quantità sul Si tratta innanzitutto di proteggere l’ambiente: la Terra è la pianeta; altre, come ad esempio il carbone, hanno bisogno nostra casa e rispettarla è rispettare noi stessi e il nostro futuro. di tempi lunghissimi ricrearsi; altre ancora, come certi Occuparsi dei problemi per ambientali però significa anche occuparsi di tutto quellosono che riguarda l’economia, cioè che inquinate. cosa e come Ansuoli e acque, state irrimediabilmente e la società, cioè le persone. cheprodurre, consumare in modo irresponsabile può essere un peÈ indispensabile che lo sviluppo economico non si basi più sul ricolo. Quando gettiamo grandi merci consumo indiscriminato delle risorse quantità della Terra di e che tutti i(cibo, citta- vedini del mondo possano godere dei diritti fondamentali per una vita dignitosa.

ECONOMIA

EQUITÀ

stiti, altri oggetti) nella spazzatura, non è solo un problema per lo smaltimento dei rifiuti, ma abbiamo anche sprecato le risorse di base che sono servite per produrle. ECONOMIA CIRCOLARE Grazie alla moderna tecnologia si può arrivare a riciclare oltre l’80% dei materiali di scarto. Dalla materia prima così ottenuta, l’industria produce nuovi oggetti, annullando gli sprechi. Il cibo ancora commestibile eliminato dalla distribuzione e dalla ristorazione può essere utilizzato per offrire pasti gratuiti, mentre quello scaduto viene compostato per diventare concime naturale per l’agricoltura. IMPEGNO DI TUTTI In questo processo sono coinvolti governi e amministrazioni locali, le imprese e anche i consumatori. Oltre a riciclare è importante anche ridurre i consumi, acquistando solo ciò di cui si ha veramente bisogno o che si è certi di utilizzare. Quando un oggetto può essere utilizzato in momenti diversi da più persone può anche essere utile la condivisione (come nel car o bike sharing). Inoltre, un comportamento sostenibile prevede di allungare la vita di un oggetto, riparandolo quando è rotto invece di eliminarlo. Si può anche decidere di comprare più spesso oggetti usati (abbigliamento, libri, elettrodomestici, veicoli ecc.) invece che nuovi.

AMBIENTE SVILUPPO TRADIZIONALE

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SVILUPPO SOSTENIBILE

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Nel raggiungimento degli Obiettivi dello sviluppo sostenibile indicati dall’ONU nell’Agenda 2030 tutti hanno una responsaCasacittadini Editrice G. Principato bilità: i governi, chi ha più potere in economia, © i singoli con i loro comportamenti. Anche comperare una maglietta o un paio di jeans che sono stati fabbricati rispettando la natura e i lavoratori può contribuire allo sviluppo sostenibile.

▶LEZIONE 19


15 Gli obiettivi ambientali LEZIONE

OBIETTIVI DELL’AGENDA 2030

L’Agenda 2030 si occupa delle prospettive ambientali per il futuro del pianeta. Non è possibile infatti un impegno per lo sviluppo economico e per ottenere migliori condizioni di vita per la popolazione mondiale se la comunità internazionale non interviene decisamente per fermare inquinamento, consumo eccessivo di risorse e cambiamento climatico.

Obiettivo 7: garantire a tutti energia pulita I traguardi dell’Obiettivo 7 • Garantire in ogni parte del pianeta la possibilità di ottenere energia in modo comodo, sicuro e conveniente. • Aumentare la quota di energie rinnovabili sul consumo totale di energia. • Aumentare gli investimenti della ricerca per un’energia sostenibile. • Far accedere i Paesi meno avanzati alle nuove tecnologie in campo energetico.

L’energia geotermica è generata da fonti geologiche di calore ed è considerata una forma di energia rinnovabile.

L’ energia è un elemento fondamentale per ogni attività umana e per il futuro del pianeta. L’accesso alle fonti energetiche è essenziale per lo sviluppo economico. È però necessario che diventi più sostenibile, assicurando a tutti l’utilizzo delle moderne tecnologie, migliorando l’efficienza energetica e accrescendo l’uso di risorse rinnovabili.

agricoli più efficienti, impianti di riscaldamento intelligenti, lampadine a led per l’illuminazione ecc. Nelle città le reti di infrastrutture energetiche devono essere improntate al risparmio, ben organizzate e mantenute in buono stato per evitare gli sprechi. Nelle case si deve controllare che gli impianti siano a norma, cioè in regola secondo le leggi.

PULITA E RINNOVABILE Deve essere sempre più intenso l’utilizzo delle fonti energetiche “pulite”, cioè che non producono inquinamento dell’aria, dell’acqua o del suolo. Ad esempio, è importante che gli impianti per la produzione di energia (come le grandi centrali idroelettriche) non abbiano effetti negativi sull’ambiente, distruggendo spazi naturali, cacciando animali dai loro habitat, costringendo comunità umane ad abbandonare le proprie case. È necessario rendere più conveniente l’energia ricavata dalle fonti rinnovabili (sole, acqua, vento, biomasse) in modo da soddisfare il fabbisogno energetico dell’umanità in continuo aumento. Si devono perciò sviluppare nuove tecnologie e riqualificare le infrastrutture, in modo da associare la sostenibilità a costi di produzione via via più ridotti.

ENERGIA PER TUTTI Ancora oggi, tra tutti gli abitanti della Terra, uno su cinque non è collegato a una moderna rete elettrica. Questo costituisce un ostacolo insormontabile per lo sviluppo economico: per il funzionamento di macchinari, per l’uso di computer e il collegamento alla rete Internet, per la comunicazione e la diffusione di informazioni, oltre che per tutti gli utilizzi dell’elettricità nella vita quotidiana delle famiglie e degli insediamenti (ad esempio per l’illuminazione stradale).

RIDUZIONE DEI CONSUMI L’industria deve produrre oggetti che utilizzano sempre meno energia: elettrodomestici che richiedono meno elettricità, automobili e mezzi

▶LEZIONE 19 Leggi e commenta i traguardi da raggiungere per questo obiettivo.

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3. LA CITTADINANZA SUL PIANETA

Obiettivo 13: combattere il riscaldamento climatico I traguardi dell’Obiettivo 13 • Fermare l’aumento delle temperature utilizzando tutti gli strumenti e le strategie in agricoltura, nei trasporti, nel consumo di energia, nella protezione delle foreste. • Aumentare la ricerca sul cambiamento climatico, in modo da migliorare le conoscenze e le capacità di azione. • Aiutare le popolazioni, soprattutto quelle dei paesi più poveri, ad affrontare le conseguenze del riscaldamento globale e dei disastri naturali. • Fare in modo che tutti i governi inseriscano nei loro piani la lotta al cambiamento climatico.

A causa del riscaldamento climatico molti ghiacciai, come quello di Fellaria in provincia di Sondrio, si stanno ritirando.

La principale e più urgente crisi ambientale è legata al cambiamento climatico, che rappresenta una sfida centrale per lo sviluppo sostenibile. La temperatura dell’atmosfera che circonda la Terra sta aumentando sempre più. Questo modifica il clima del nostro pianeta, creando il fenomeno conosciuto come riscaldamento globale. TUTTO IL PIANETA I mutamenti del clima interessano tutti i continenti, ma sono macroscopici dove sono presenti ambienti “estremi”, come le zone desertiche e predesertiche e le aree circumpolari. In molte aree tropicali assistiamo a lunghi periodi di siccità e alla desertificazione, cioè l’avanzata del deserto; in altre ci sono piogge violentissime: il riscaldamento può avere infatti effetti meteorologici diversi, a volte addirittura opposti. L’ effetto più visibile si verifica nelle zone polari, dove le calotte glaciali stanno lentamente sciogliendosi. Anche le aree a clima temperato, però, sono sempre più spesso soggette a fenomeni estremi e distruttivi, come alluvioni e uragani.

CONSUMI È però importante agire anche sui nostri comcom portamenti: come e che cosa consumiamo, come ci riscaldiamo e ci spostiamo, quali sono le nostre abitudini alimentari. Ad esempio, nei Paesi ricchi il consumo di carne è altissimo e in continua crescita. Anche i grandi allevamenti producono emissioni di gas che contribuiscono all’effetto serra; inoltre, per lasciare spazio a nuove coltivazioni di foraggio si abbattono zone di foresta, aumentando così la quantità di anidride carbonica nell’atmosfera. Quindi, anche mangiare meno carne e diventare un po’ più vegetariani può essere un valido aiuto per il pianeta.

EFFETTO SERRA E DEFORESTAZIONE Molte attività dell’uomo sono state poco lungimiranti: hanno tratto degli immediati vantaggi, ma non hanno tenuto conto delle possibili conseguenze sull’ambiente e sulla vita delle prossime generazioni. Esse, infatti, sono le principali responsabili di questo fenomeno che, in un circolo vizioso, si ritorce con effetti negativi sulla vita dell’umanità. BUONE PRATICHE Per fermare l’aumento della temperatura non c’è una sola soluzione: ci sono molte cose che si possono fare, ma vanno fatte presto e tutte insieme. Utilizzare fonti di energia (per l’industria, per i trasporti, per la produzione di elettricità) che non producono gas serra è una di queste. Smettere di diboscare e piantare nuove foreste è un’altra azione indispensabile. 78

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▶LEZIONE 5


5

Obiettivo 14: proteggere mari e oceani I traguardi dell’Obiettivo 14 • Ridurre l’inquinamento marino, anche proveniente dalla terraferma. • Regolare la pesca, in modo da ricostituire le riserve di pesce. • Aiutare i piccoli pescatori locali. • Aumentare gli aiuti alla ricerca scientifica che si occupa del mare. • Creare aree marine protette su almeno il 10% delle zone costiere del pianeta.

La vita sulla Terra dipende da oceani e mari. Le loro acque coprono la maggior parte della superficie terrestre e creano il più vasto ecosistema del pianeta. Producono oltre metà dell’ossigeno che respiriamo, riciclano i rifiuti organici nella catena alimentare e assorbono l’anidride carbonica, permettono i trasporti e costituiscono anche un’importantissima riserva di cibo per milioni di persone. REGOLAZIONE DEL CLIMA I mari accumulano calore nei mesi più caldi e lo restituiscono d’inverno: in questo modo fanno sì che sulla Terra si creino gli habitat perfetti per la vita degli uomini e degli altri esseri viventi. Atmosfera e acque oceaniche fanno parte di un unico indivisibile sistema climatico. Il riscaldamento dell’atmosfera, provocato dall’inquinamento, ha fatto aumentare la temperatura degli oceani con gravi conseguenze per gli ecosistemi. La fauna e la flora acquatiche si sono spostate in aree diverse da quelle di origine, seguendo le temperature adatte al loro sviluppo; a volte questo ha portato alla scomparsa delle specie locali. URAGANI E GHIACCIAI Un uragano aumenta la propria forza assorbendo il calore e l’umidità che incontra sulla superficie del mare: via via che aumenta la temperatura dell’ac-

qua diventa sempre più violento e distruttivo. Collegato al riscaldamento del clima è anche lo scioglimento dei ghiacciai polari. Questo provoca un aumento del livello delle acque marine, creando problemi sulle coste soprattutto delle piccole isole. PESCA ECCESSIVA Nei mari e negli oceani, alle varie profondità, vivono milioni di specie animali, alcune delle quali catalogate, ma per la maggior parte sconosciute. Nonostante la presenza di una fauna così abbondante, da diversi di anni è sempre più grave il pericolo della pesca eccessiva (conosciuta con il termine inglese di overfishing). La richiesta di pesce è in aumento in tutto il mondo. Questo ha portato a pescare anche i pesci piccoli, non lasciando il tempo necessario per una loro riproduzione. Il pericolo è soprattutto nelle acque costiere dove si rischia di esaurire completamente le specie più richieste dal mercato. In questo modo si danneggia tutta la fauna marina, perché si interrompono le catene alimentari. PLASTICA Attualmente solo il 10% della plastica viene riciclato, mentre la maggior parte finisce in mare dove rimane per lunghissimo tempo. A causa delle correnti oceaniche, gli oggetti di plastica galleggianti si accumulano in immense isole di spazzatura: la più estesa si trova nell’Oceano Pacifico, a nord dell’arcipelago delle Hawaii, e ha una superficie grande come l’intera Francia. Molto pericolosi sono i frammenti di plastica più piccoli di 2 millimetri (chiamati microplastiche) che vengono ingoiati da pesci e altri animali marini, entrando quindi nelle catene alimentari. L’INQUINAMENTO DEL MEDITERRANEO

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La pesca sconsiderata e senza regole porta gravissimi danni agli ecosistemi.

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▶LEZIONI 3, 5 79


3. LA CITTADINANZA SUL PIANETA

Obiettivo 15: proteggere gli ecosistemi terrestri I traguardi dell’Obiettivo 15 • Fermare la deforestazione e piantare nuovi alberi. • Arrestare la diminuzione di biodiversità e proteggere le specie animali e vegetali a rischio di estinzione. • Inserire nei programmi di tutti i governi la protezione della biodiversità. • Porre fine al bracconaggio, cioè alla caccia illegale, e al commercio incontrollato di legname. • Prevenire l’introduzione nei vari ambienti (acquatici e terrestri) di specie diverse che potrebbero sostituirsi a quelle locali.

Sul nostro pianeta vivono circa 8 milioni di specie animali e vegetali, per la grande maggioranza ancora sconosciute. Secondo l’IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) molte di esse, sia già catalogate sia ancora da scoprire, sono a rischio di estinzione. Questo rappresenta una minaccia alla biodiversità, che invece dobbiamo proteggere per la vita futura della Terra e dei suoi abitanti. DODO E SILFIO Il dodo era un uccello che abitava l’isola africana di Mauritius ed era incapace di volare perché dotato di un corpo pesante e ali molto piccole. Nel XVII secolo si estinse a causa dei coloni europei che diboscarono l’isola cambiando il suo habitat e che si nutrirono delle sue uova. Un’altra storia di estinzione è quella del silfio, una pianta medicinale che gli antichi romani consideravano molto efficace contro numerose malattie. Era coltivata in Nordafrica ed era così preziosa per l’economia che venne rappresentata su molte monete. Nel I secolo d.C. il silfio però scomparve, probabilmente perché il clima era diventato troppo caldo e secco per la sua coltivazione. SPECIE IN PERICOLO

Le percentuali di specie in pericolo secondo la Lista rossa IUCN: in pericolo di estinzione in pericolo vulnerabile. Mammiferi Uccelli Rettili Anfibi Pesci Insetti Molluschi Piante

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LISTA ROSSA L’IUCN ha compilato un elenco, la Lista rossa delle specie minacciate, che comprende circa 106.000 specie, classificate secondo una scala che va da quelle meno in pericolo a quelle seriamente minacciate, fino a quelle ormai estinte, ossia il cui ultimo esemplare esistente sul pianeta è scomparso. La lista è in costante aumento: secondo l’aggiornamento del 2019, i più fragili sono gli anfibi (41%), seguiti dalle conifere (34%); ma il rischio esiste anche per il 25% dei mammiferi, il 14% degli uccelli e il 30% degli squali. MINACCE ALLA BIODIVERSITÀ Ogni anno circa 120.000 km2 di territorio sono ridotti a deserto (desertificazione) per il riscaldamento climatico e il diboscamento. Gli alberi vengono tagliati per far posto a insediamenti, pascoli e terreni coltivabili (per cibo o biocarburanti), per creare vie di comunicazione in zone ricche di minerali, per ricavare legname. Ma la biodiversità è messa in pericolo anche dall’eccessiva selezione delle specie coltivate: le piante che ci possono fornire cibo sono diverse migliaia, ma di esse solo 9 rappresentano i due terzi del totale dei raccolti mondiali. ACCORDO INTERNAZIONALE Nel 1992 è stata firmata a Rio de Janeiro (Brasile) la Convenzione sulla diversità biologica, approvata da quasi tutti i Paesi della Terra. Nell’ultimo decennio è stato avviato un piano strategico chiamato “Vivere in armonia con la natura”, in cui sono previsti alcuni obiettivi specifici e le azioni per raggiungerli. La Convenzione obbliga, inoltre, tutti Paesi a monitorare le proprie specie a rischio e a sviluppare dei programmi nazionali per la conservazione e l’uso sostenibile della diversità biologica. COMPLETA LO STUDIO

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▶LEZIONI 2, 4


OBIETTIVI DELL’AGENDA 2030

16 La collaborazione LEZIONE

L’Agenda 2030 non trascura l’importanza delle relazioni tra le persone e tra le istituzioni. Società più giuste e solidali possono nascere solo se si valorizza la collaborazione tra pari a vari livelli, se si rispettano i diritti umani, se le comunità urbane si organizzano in modo sostenibile, se si impediscono guerre e violenze di ogni genere.

Obiettivo 5: raggiungere la parità di genere I traguardi dell’Obiettivo 5 • Dare valore al lavoro che le donne svolgono in famiglia. • Incoraggiare le donne e le ragazze a partecipare alla vita politica ed economica. • Proteggere la salute delle donne. • Creare leggi che garantiscano alle donne la parità nella proprietà, nelle eredità e nell’accesso alle risorse naturali. • Creare iniziative che aiutino le ragazze ad avere fiducia in se stesse. • Mettere fine ai matrimoni precoci e a tutti tipi di violenza contro le donne di ogni età.

La disparità di genere, cioè la disuguaglianza di diritti tra uomini e donne, è diffusa in tutto il mondo, anche se in misura e modi diversi nei vari Paesi. È un problema che riguarda tutta la società: quando la disparità di diritti è molto forte diventa un ostacolo alla crescita economica, alla lotta contro la povertà, al raggiungimento di un livello di benessere generale. DISCRIMINAZIONI IN FAMIGLIA In alcuni Paesi le donne sono sottomesse alla volontà del padre e spesso devono accettare un matrimonio combinato. Poiché si pensa che il loro futuro sia soprattutto quello di mogli e di madri, in queste società le ragazze smettono di andare a scuola prima dei loro compagni maschi. Ci sono poi Paesi dove le donne non hanno diritto alla proprietà della terra, né possono avere un proprio conto in banca: attraverso la dote, i beni che spettano loro passano dal padre al marito. Anche la testimonianza di una donna in tribunale può avere meno valore di quella di un uomo. DISPARITÀ SUL LAVORO Le donne subiscono discriminazioni anche in Paesi che sono considerati molto avanzati dal punto di vista sociale, come quelli dell’Europa settentrionale. Secondo le statistiche, la percentuale di donne che

lavora è dappertutto più bassa di quella degli uomini e questo significa soltanto che molti dei lavori svolti non sono retribuiti. Ancora oggi, infatti, sono soprattutto le donne che si occupano gratuitamente del cibo, della casa, dei figli, degli anziani. Se è necessario scegliere, è quasi sempre la moglie che rinuncia al proprio lavoro fuori casa. DIFFERENZE NELLA RETRIBUZIONE Anche gli stipendi delle lavoratrici sono in tutto il mondo più bassi di quelli degli uomini. Solo un Paese, l’Islanda, ha creato una legge che obbliga le aziende a pagare in modo uguale i dipendenti maschi e femmine. Ai vertici delle grandi aziende quasi tutte le donne si scontrano con un “soffitto di cristallo”: anche le più capaci, infatti, non riescono a oltrepassare una barriera, spesso invisibile, che ostacola la loro carriera. Anche nei posti di governo e nella politica le donne sono poco numerose: per questo in certi Paesi si è deciso di stabilire le quote rosa, cioè una percentuale di seggi riservata alle candidate. COMPLETA LO STUDIO

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▶LEZIONE 26 81


3. LA CITTADINANZA SUL PIANETA

Obiettivo 11: creare città e comunità sostenibili I traguardi dell’Obiettivo 11 • Garantire a tutti case sane e ben attrezzate. • Organizzare una rete di trasporti efficiente e a basso costo. • Aumentare parchi e altre aree verdi. • Migliorare le reti delle infrastrutture. • Predisporre servizi sociali soprattutto per anziani, disabili, bambini. • Rendere più organizzate e accoglienti le periferie. • Aiutare i paesi meno avanzati a costruire nuovi quartieri ed edifici sostenibili.

Le città sono i luoghi dove si formano le idee, dove nascono cultura e scoperte scientifiche, dove si sviluppano la produttività e i commerci. In molti casi l’inurbamento ha permesso alle persone di migliorare la loro condizione sociale ed economica. Tuttavia, ogni città deve oggi affrontare la difficile sfida di conservare il suo ruolo sociale di centro propulsivo senza compromettere il territorio e le risorse. IMPATTO SULL’AMBIENTE Se continuerà l’andamento attuale, tra qualche decennio nel pianeta 7 persone su 10 vivranno in un centro urbano. Già oggi, però, pur occupando solo il 3% della superficie terrestre, le città consumano l’80% di energia e producono il 75% dell’anidride carbonica. Le dimensioni di questo fenomeno ci fanno capire quanto sia

importante che le città possano crescere in modo ordinato e sostenibile sia per l’ambiente urbano, sia per il territorio circostante. CITTÀ SOLIDALI Oltre all’ambiente, l’attenzione per uno sviluppo sostenibile dei centri urbani deve essere posta sulle condizioni di vita dei cittadini. La mancanza di fondi per fornire i servizi di base, la scarsità di alloggi adeguati, il degrado delle infrastrutture sono questioni ancora aperte in molte periferie, soprattutto nei Paesi meno avanzati ma, in molti casi, anche in quelli più ricchi. Per combattere povertà e degrado le città devono offrire opportunità di lavoro e una qualità della vita accettabile per tutti, con accesso a servizi sociali, scuola e strutture sanitarie, vare reti (dalla fornitura di energia all’acqua potabile, dalla raccolta dei rifiuti a Internet ecc.), spazi verdi e ricreativi. Indispensabile per una corretta ed efficiente amministrazione urbana è la partecipazione dei cittadini alle scelte per la comunità. TRASPORTI L’organizzazione dei trasporti è una delle questioni fondamentali da affrontare per il futuro di una città: traffico e inquinamento sono infatti tra i principali nemici di una città sostenibile. Le città che vengono definite smart city, cioè “città intelligenti”, hanno innanzitutto trovato soluzioni brillanti per risolvere questo problema: potenziamento del trasporto pubblico per diminuire quello privato, aumento delle piste ciclabili, incentivi al car sharing, tecnologie informatiche applicate alla viabilità.

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Le moderne tecnologie permettono di condividere i mezzi di trasporto e ottimizzare la mobilità.

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▶LEZIONI 9, 22, 24


, 24

Obiettivo 16: garantire la pace e la giustizia I traguardi dell’Obiettivo 16 • Ridurre ogni forma di violenza. • Garantire a tutti la possibilità di ricorrere ai tribunali per ottenere giustizia. • Combattere il traffico di armi e ogni forma di criminalità organizzata. • Promuovere leggi contro il razzismo e le discriminazioni. • Proteggere i diritti umani e le libertà fondamentali. • Eleggere ovunque governi capaci, responsabili e onesti.

La pace è una condizione indispensabile per costruire delle società giuste e solidali. È fondamentale però anche per raggiungere o mantenere un buon livello di sviluppo economico. Infatti le guerre, oltre a distruggere insediamenti e vite umane, costituiscono un arresto di quasi tutte le attività produttive. DANNI DI GUERRA Nei periodi di guerra la maggior parte dei campi agricoli non viene più coltivata e diminuisce la disponibilità di cibo. Le conseguenze rimangono poi per lungo tempo: in molte aree restano le letali mine antiuomo che rendono inutilizzabili i terreni per anni anche dopo la fine della guerra. Nel dopoguerra bisogna ricostruire abitazioni, edifici pubblici, fabbriche, vie di comunicazione. Anche il patrimonio artistico e le testimonianze storiche sul territorio rischiano di essere per sempre compromessi. CAPITALE UMANO Le guerre causano soprattutto perdi-

ta di vite umane, ferimenti, mutilazioni; intere generazioni di uomini sono costrette a lasciare famiglie e lavoro e a combattere. I conflitti creano inoltre migliaia di profughi, che devono abbandonare le proprie case e chiedere asilo in un altro Paese. In molti Paesi si verifica la realtà dei bambini-soldato che sono strappati alle loro famiglie ed educati a combattere. Anche senza raggiungere queste condizioni limite, nei periodi di guerra ragazzi e ragazze hanno difficoltà a frequentare la scuola, vedendo quindi compromesso il loro futuro. DIRITTI UMANI Anche in tempo di pace, però, si sviluppano varie forme di violenza. Alcuni Paesi sono governati da dittature, dove i cittadini non possono esprimere liberamente le proprie opinioni poiché gli oppositori sono incarcerati o subiscono altre forme di repressione. Questi governi violano molti dei diritti proclamati nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dall’Assemblea Generale dell’ONU nel 1948. Sono violenti anche i diversi tipi di terrorismo, che non esitano a sacrificare vite umane per opporsi ai governi esistenti. In ogni Paese, inoltre, sono attive le mafie, cioè associazioni di criminalità organizzata che arrivano a costituire un governo alternativo del territorio: usando la violenza controllano le attività economiche e le scelte di vita di molte persone. Anche se possono sembrare meno gravi, fenomeni illegali come la corruzione e l’evasione fiscale tolgono risorse economiche utili a migliorare la condizione delle classi più povere e diminuire le disuguaglianze. MIGRAZIONI PLANETARIE

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Profughi rohingya lasciano il Myanmar.

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▶LEZIONE 10 83


3. LA CITTADINANZA SUL PIANETA

Obiettivo 17: rafforzare la collaborazione mondiale I traguardi dell’Obiettivo 17 • Elaborare piani nazionali, indicando quali sono i problemi più urgenti da risolvere. • Incoraggiare i governi a istituire politiche per lo sviluppo sostenibile. • Aumentare gli aiuti allo sviluppo e promuovere gli investimenti nei Paesi meno avanzati. • Condividere le scoperte scientifiche e le innovazioni tecnologiche a condizioni favorevoli per i Paesi meno avanzati.

Per raggiungere gli Obiettivi dell’Agenda 2030 è necessario che gli Stati, le organizzazioni internazionali, le aziende, le associazioni e i cittadini collaborino tra loro sempre di più. Si devono attivare le energie e le risorse di tutti, in tutto il mondo, per portare i Paesi meno avanzati a livelli di sviluppo simili a quelli dei Paesi ricchi. COOPERAZIONE GLOBALE Molti Paesi poveri sono in realtà ricchissimi di risorse naturali e di manodopera. Ma la strada verso lo sviluppo è ostacolata dalla gestione del commercio mondiale operata dalle multinazionali, che stabiliscono prezzi e condizioni. Un primo passo è quindi quello di creare regole giuste e solidali nei rapporti commerciali tra le varie parti del pianeta. Per compensare lo sfruttamento che è avvenuto in passato, queste regole devono essere decisamente favorevoli verso i Paesi meno avanzati, per esempio non facendo pagare dazi sulle importazioni dei loro prodotti: in questo modo potranno esportare di più e a prezzi per loro più vantaggiosi. DEBITO Un secondo passo è quello di cancellare i debiti con le banche internazionali: ci sono Paesi che ogni anno devono restituire una quantità di denaro (prestiti + interes-

• Favorire gli scambi commerciali, togliendo ostacoli alle esportazioni dei Paesi meno avanzati.

si) superiore al loro PIL. Quando questo avviene, non possono fare investimenti per migliorare la vita della propria popolazione. TECNOLOGIA Un’altra strada per aiutare lo sviluppo è quella della diffusione delle scoperte scientifiche e tecnologiche, sviluppate dalla ricerca dei Paesi avanzati sia nel campo della sostenibilità ambientale, sia in quello dell’informazione e della comunicazione. Risparmiare energia, coltivare con tecniche moderne e non inquinanti, utilizzare l’informatica per gestire le risorse e la produzione: sono tutti esempi di come sia importante condividere le più avanzate conquiste della conoscenza. AIUTI ALLO SVILUPPO I contributi internazionali sono la principale fonte di denaro per molti Paesi poveri. L’ONU ha stabilito che tutti gli Stati avanzati devono destinare a questi aiuti almeno lo 0,7% del PIL. Ma solo pochissimi (alcuni Paesi dell’Europa settentrionale) hanno raggiunto questa quota. Circa il 90% degli aiuti è pubblico, cioè proviene dai governi, che li indirizzano direttamente ad altri Paesi oppure li conferiscono a organizzazioni internazionali che operano sui territori. Il resto arriva da associazioni private, ONG, aziende o anche dal denaro inviato a casa dai migranti. Sono molto importanti anche le collaborazioni Sud-Sud, cioè gli aiuti economici e di conoscenze che si scambiano i Paesi in via di sviluppo: poiché hanno problemi simili, comprendono meglio difficoltà ed esigenze reciproche. COMPLETA LO STUDIO

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▶LEZIONE 11


2. IL RAPPORTO UOMO-AMBIENTE

Geo DEBATE

L’ONU PUÒ SVOLGERE ANCORA UNA FUNZIONE IMPORTANTE A LIVELLO INTERNAZIONALE?

TAPPA 1 Comprendere e preparare il dibattito

L’Onu è stata fondata dopo la Seconda guerra mondiale per prevenire nuovi conflitti e favorire la pace e l’uguaglianza nel mondo. Questa organizzazione ha svolto una funzione importante per decenni, ma negli ultimi anni, secondo molti osservatori, ha perso importanza e capacità di agire nei teatri di crisi. 1. Osserva le due foto e scegli quale fra le due ti sembra meglio rappresentare l’Onu oggi. A

TAPPA 2 Partecipare al dibattito

1. Scegli il tuo punto di vista dopo aver letto questi due pareri in contrasto tra loro: 1 Di fronte alle tragedie che sconvolgono il mondo e all’inca-

pacità delle superpotenze di prevenire i conflitti armati, l’ONU dovrebbe rappresentare una piattaforma fondamentale per dirimere le controversie. Ma, alla luce dei fatti, si può tranquillamente ammettere che l’Organizzazione delle Nazioni Unite, proprio di fronte a queste immani tragedie, consegna al mondo che dovrebbe garantire l’immagine di un organismo totalmente inutile. Il sangue che bagna i teatri di guerra della Siria e dell’Iraq, dello Yemen e della Libia, la devastazione delle guerre in Africa, le crisi internazionali e il terrorismo mostrano a tutto il mondo l’assoluta inutilità di un organismo che sembra doversi relegare all’interno delle pagine dei libri di storia. Oggi l’ONU è assente, e i suoi organi sono più che altro complessi palcoscenici in cui si confermano le stesse tendenze della politica internazionale. In assenza di un potere coercitivo, ma soprattutto legato dalle stesse regole che hanno imposto le nazioni nel momento della creazione di questa organizzazione, l’ONU è entrato in una crisi profondissima e comincia a non avere più alcun valore politico reale. (Lorenzo Vita in https://it.insideover.com/guerra/lonu-non-serve-niente-siria-libia-yemen-lo-dimostrano.html#google_vignette)

B

2 Le agenzie dell’Onu hanno lavorato con migliaia di fun-

zionari, molti dei quali hanno perso la vita durante il servizio. Se non ci fossero le Nazioni Unite, per esempio, 80 milioni di persone non verrebbero sfamate ogni anno a livello planetario; due miliardi e mezzo di persone non avrebbero accesso all’acqua; 400 milioni di bambini non sarebbero stati vaccinati; 150 milioni di persone non si sarebbero salvate da epidemie. E poi ci sono i profughi. L’Onu si occupa di dare aiuto a 12 milioni di rifugiati nel mondo. (Michele Zurleni in https://www.panorama.it/news/nazioni-unite-i-motivi-per-cui-sono-ancora-indispensabili-2644799841?rebelltitem=1#rebelltitem1)

2. Scegli ora dalla lista sotto le parole che ti potranno servire per illustrare il tuo punto di vista sull’Organizzazione della Nazioni Unite: antiquata - democratica - sovranazionale indipendente - debole - portatrice di pace - costosa

2. Fai una ricerca su Internet per migliorare la tua informazione sull’argomento e poi fai una lista di tre argomenti a favore della tua posizione e tre a sfavore della posizione in cui non ti riconosci.

TAPPA 3 Trarre le conclusioni

Scrivi sul quaderno quanto emerso durante il dibattito in classe e trai le tue conclusioni. © Casa Editrice G. Principato

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1. IL 2. LARAPPORTO TERRA UOMO-AMBIENTE E I SUOI SISTEMI

Verifica le conoscenze 1. Scegli la risposta corretta. 1. Qual è la lingua più parlata al mondo? a. □ il mandarino b. □ il cantonese

c. □ l’inglese

2. Qual è la famiglia linguistica più vasta? a. □ l’indoeuropea b. □ la sino-tibetana

c. □ l’afroasiatica

3. Qual è la religione più diffusa al mondo? a. □ Islam b. □ Induismo

c. □ Cristianesimo

4. Quale religione è la più antica? a. □ Confucianesimo

c. □ Cristianesimo

b. □ Induismo

2. Indica quali frasi sono vere V o false F . 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

Nel mondo gli stati multietnici sono una minoranza. L’etnia più numerosa è quella Han. I popoli tribali vivono solo in Africa e in Sudamerica. Nel mondo si parlano circa 1000 lingue diverse. La famiglia delle lingue indoeuropee ha origine in Asia. Il gruppo delle lingue semitiche comprende l’arabo e l’ebraico. Il Taoismo si basa sul libro sacro del Talmud. Il protestantesimo è nato nel XVI secolo.

V V V V V V V V

F F F F F F F F

3. Individua il completamento corretto. 1. Un sistema urbano è policentrico: a. □ quando molte città si raggruppano intorno a un centro più grande. b. □ quando è costituito da città che hanno più o meno la stessa grandezza. 2. Oggi le città del Nord del mondo: a. □ sono soprattutto città industriali. b. □ sono soprattutto città terziarie. 3. Nelle città del Sud del mondo: a. □ il centro storico è spesso un quartiere moderno con alti grattacieli. b. □ il centro storico è occupato dalle baraccopoli. 4. La città sostenibile: a. □ è una città che si allarga nelle campagne circostanti. b. □ è una città con un buon equilibrio tra esigenze urbane e impatto ambientale. 4. Scegli il completamento esatto tra quelli proposti. 1. La causa di molti conflitti è una causa principalmente: a. □ religiosa b. □ economica

c. □ etnica

2. Una delle cause fondamentali del terrorismo è sicuramente: a. □ la disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza. b. □ i diritti di sfruttamento delle multinazionali del petrolio. c. □ la sovranità sulle acque del Mediterraneo. 3. La guerra ibrida è una nuova forma di guerra che utilizza: a. □ armi convenzionali. b. □ intelligenze e forze speciali.

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c. □ entrambe (a e b).


2. IL RAPPORTO UOMO-AMBIENTE

Svolgi gli esercizi in modalità interattiva sull’eBook+ o sull’app librARsi 5. Collega le seguenti organizzazioni al rispettivo campo d’azione.

1.

UNICEF

2.

UNESCO

3.

WHO

4.

NATO

5.

UA

6.

WTO

7.

OPEC

8.

FMI

a. b. c. d. e. f. g. h.

eroga fondi a Paesi in difficoltà persegue obiettivi economici e politici nel continente africano si occupa di bambini in condizioni disagiate si occupa di scuola e di ricerca scientifica riunisce i Paesi produttori di petrolio regola i rapporti commerciali riunisce Stati Uniti e Paesi occidentali con scopi di difesa si occupa di salute e progetti sanitari

6. Scegli 3 obiettivi e spiegane l’argomento.

1.

2.

3.

7. Rispondi alle domande. a. Perché l’Agenda 2030 ha questo nome?

b. Perché gli Obiettivi sono definiti globali?

c. Che cosa significa “Sviluppo sostenibile”

d. Che cosa significa “Nessuno escluso”?

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1. IL 2. LARAPPORTO TERRA UOMO-AMBIENTE E I SUOI SISTEMI

Unità di Apprendimento TITOLO ▶

Lotta per la parità

EDUCAZIONE CIVICA

DI CHE COSA ▶ TRATTA?

Questa Unità di apprendimento prende spunto da uno degli Obiettivi dell’Agenda 2030, l’Obiettivo 5: Raggiungere la parità di genere. Moltissimi sono le difficoltà che bambine, ragazze e donne incontrano nel corso della loro vita, soprattutto in alcune parti del mondo. I problemi di disuguaglianza di genere sono ingigantiti dalla povertà, dalla mancanza di lavoro, da rigide regole sociali e religiose, da situazioni di guerra e di crisi ambientale.

QUALI DISCIPLINE ▶ POSSONO ESSERE COINVOLTE?

Oltre a geografia, sono interessate educazione civica, italiano, informatica, inglese, diritto, religione.

QUALI ARGOMENTI ▶ DEL TESTO DI GEOGRAFIA RIGUARDA?

Etnie – Popolazione italiana - Agenda 2030: Obiettivo 5 (raggiungere la parità di genere) e altri Obiettivi – Europa – America – Africa – Asia - Oceania

QUALI ABILITÀ ▶ DEVI METTERE IN CAMPO?

Comprensione di una comunicazione video – Comprensione del testo – Utilizzo della rete Internet – Visualizzazione di concetti e dati in uno schema – Elaborazione di un testo – Organizzazione e assemblaggio di materiale da fonti diverse

QUALI STRUMENTI ▶ E METODI PUOI UTILIZZARE?

Lezione partecipata (in presenza o a distanza) – LIM – Video – Libro di testo – Laboratorio di informatica per ricerca in Internet – Lettura di articoli online – Costruzione di schemi e mappe concettuali - Creazione di un testo stampato e online

COME È ▶ STRUTTURATO IL LAVORO?

Visione di un video e lettura di un pdf in modalità Flipped classroom – Discussione di gruppo – Attività parallele nelle varie discipline – Costruzione di uno schema – Ricerca in Internet – Elaborazione di testi per comporre un Atlante sui problemi di genere

CHE COSA ▶ TI PROPONE LA FLIPPED CLASSROOM?

L’ONG Save the Children ha realizzato l’Atlante dell’infanzia a rischio – Con gli occhi delle bambine, un libro, disponibile anche online, che affronta tutte le tematiche delle differenze di genere, con tutte le difficoltà che incontrano nella loro vita le donne, e in particolare le bambine. A casa guarda il breve video di presentazione. Poi scarica il pdf dell’intero Atlante. Leggi la prefazione. Scorri l’indice: individua e leggi l’argomento (o gli argomenti) che più ti interessa.

COME PROCEDE ▶ IL LAVORO?

Confronta le tue letture con i tuoi compagni e l’insegnante. Notate quali altri Obiettivi dell’Agenda 2030 (oltre all’Obiettivo 5) sono stati toccati. Sulla lavagna o la LIM elencate le principali problematiche che sono state sollevate. In base a queste costruite uno schema: con il contributo delle altre discipline, per ogni problematica evidenziate quali sono le conseguenze, quali comportamenti bisogna mettere in atto per contrastarle, eventualmente, quali nuove leggi bisognerebbe istituire. Con una ricerca in Internet trovate per ognuna un esempio, in positivo o in negativo, relativo a un Paese del pianeta.

COME ▶ SI CONCLUDE IL LAVORO?

Costruite quindi il vostro Atlante, scegliendo lo strumento di comunicazione che preferite, in stampa o informatico. Dopo aver evidenziato i Paesi in un planisfero preparate per ciascuno di essi una scheda, con la problematica da cui siete partiti e la storia che volete raccontare.

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4 TEMA

L’economia I rapporti economici sono il motore dello sviluppo. I prodotti del suolo e del sottosuolo, le attività di trasformazione, il settore dei servizi sono gli ambiti di un mercato che non ha più confini, ma si irradia su tutte le terre emerse, avvolgendo il pianeta in una rete globale. La grande sfida che ci aspetta in futuro riguarda il superamento delle disuguaglianze nella disponibilità di beni e nella distribuzione della ricchezza prodotta. Lezione 17. Lo spazio globalizzato Lezione 18. Il settore primario Lezione 19. Le risorse energetiche Lezione 20. Il settore secondario Lezione 21. Il settore terziario Lezione 22. I trasporti

Operazione di carico e scarico container.

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4. L’economia

Il Tema in breve LA GLOBALIZZAZIONE riguarda principalmente l’economia

▶ IL SETTORE PRIMARIO comprende

Commercio, comunicazioni, finanza, ricerca scientifica

ma anche il mondo della cultura e della salute

AGRICOLTURA

▶ ALLEVAMENTO, PESCA

Di sussistenza e di piantagione nel Sud del mondo; intensiva e estensiva nei Paesi sviluppati

e ACQUACOLTURA

Lo sviluppo economico necessita di RISORSE ENERGETICHE

FONTI NON RINNOVABILI

Impiegano molto tempo a rigenerarsi

FONTI RINNOVABILI

Si rigenerano in tempi abbastanza rapidi

L’ECONOMIA Settori tradizionali

Il SETTORE SECONDARIO comprende attività industriali e artigianali

IL SETTORE TERZIARIO fornisce servizi necessari per la vita e le attività dei cittadini

TRASPORTI

Le reti sono piu fitte nelle zone più popolose e ricche 90

TECNOLOGIA AVANZATA

INDUSTRIA 4.0

TRADIZIONALE

▶ alberghieri, ristoranti

AVANZATO O QUATERNARIO

pubblica, ▶ Amministrazione assicurazioni, finanza,

▶ ▶

Automazione, digitalizzazione, green economy Commercio, servizi

ricerca e servizi alla persona e all’impresa

AEREI VIE NAVIGABILI

SMART MOBILITY

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Improntata alla sostenibilità


17 Lo spazio globalizzato LEZIONE

La forza trainante della globalizzazione è l’economia, determinata dagli scambi commerciali e dalle attività finanziarie; l’aggettivo globale tuttavia fa riferimento all’estensione di questo fenomeno non solo all’economia ma a ogni aspetto della società e della cultura.

1. I settori globalizzati

Il porto di Singapore, all’estremo dello Stretto di Malacca, tra Oceano Indiano e Mar della Cina: vi transita quasi il 40% del traffico planetario. Rappresenta un cardine della globalizzazione di stampo asiatico: la Global-is-Asian.

Il commercio, la finanza e le innovazioni scientifico-tecnologiche sono i settori in cui è maggiormente evidente il fenomeno della globalizzazione.

aree a lungo trascurate. La circolazione del denaro, inviato per lo più attraverso le reti telematiche, è così aumentata vertiginosamente.

COMMERCIO I Paesi del mondo hanno sempre scambiato materie prime e prodotti, creando flussi commerciali anche tra popoli molto distanti. Nel tempo i commerci sono aumentati e alla fine del secolo scorso si è verificata la tendenza a costruire un unico spazio economico non più limitato ai confini nazionali o continentali. Fino a qualche decennio fa gli scambi avvenivano principalmente tra Europa, America del Nord e Giappone, ma più recentemente altre zone del mondo si sono inserite come protagoniste: innanzitutto la Cina, seguita da Corea del Sud e India.

RICERCA SCIENTIFICA Da molto tempo i Paesi sviluppati basano la propria economia sulla ricerca in campo scientifico e tecnologico, ma oggi anche i Paesi emergenti investono in questo settore e nella formazione di personale competente. Risultati e nuove conoscenze, inoltre, vengono divulgati a livello internazionale più velocemente. Restano comunque ai margini, in genere, le aree meno ricche del pianeta.

COMUNICAZIONI La globalizzazione economica è stata favorita dallo sviluppo dei trasporti (più velocità, meno costi, riduzione dei dazi doganali) e dall’ eccezionale progresso dei sistemi di telecomunicazione; soprattutto dalla nascita e dalla diffusione planetaria delle reti digitali come Internet. FINANZA Spostare capitali da una parte all’altra del pianeta in tempi molto rapidi e senza dover superare grossi ostacoli burocratici ha spinto molte società a cercare nuovi profitti in

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Cerca in rete degli esempi di aziende che operano in ciascun settore globalizzato. Commercio: Trasporti: Reti digitali Finanza: Ricerca scientifica:

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4. L’ECONOMIA

2. I protagonisti economici MULTINAZIONALI Le grandi imprese che hanno filiali sparse in varie parti del mondo, sono le principali protagoniste della globalizzazione economica. Controllano i due terzi del commercio mondiale e spesso hanno un potere economico-politico così forte da piegare ai propri interessi molti governi. Sono europee, statunitensi, giapponesi, cinesi e sudcoreane. I guadagni ottenuti in giro per il mondo vengono però quasi interamente trasferiti nel Paese di origine e pochi sono i vantaggi per i Paesi che le ospitano. ORGANISMI INTERNAZIONALI In genere i governi nazionali esercitano scarso potere nei confronti delle multiLenazionali; principali multinazionali statunitensi, cinesi europee, nell’imporresono lorooggi delle regole sono piùedefficaci glicon filiali presenti in tutto il mondo. Nell’industria operano soprattutto in campo organismi economici internazionali. Il WTO (acronimo petrolifero, energetico, elettronico, automobilistico, chimico-farmaceutico; Worldterziario Trade Organization) accordi perdella ridurre neldisettore predominano neipromuove campi del commercio, finanza le barriere doganalidei e favorire il commercio internazionale; (banche e assicurazioni), social media. I gruppi finanziari sono gli altri grandi protagonisti mondiail Fondo Monetario Internazionale (FMI),dell’economia concede prestiti le:agli sonoStati, potentimentre società che “muovono” capitali, finanzia cioè denaro, nelle Borse e la Banca Mondiale soprattutto in programmi altre sedi. I flussi sono aumentati oltre cinquandi finanziari sviluppointernazionali nei Paesi meno avanzati, di indirizzanta volte rispetto a mezzo secolo fa. I capitali si muovono in tempo reale da done anche la politica economica. un capo all’altro del Pianeta a fini d’investimento, spesso seguendo solo la logica della speculazione, cioè del massimo guadagno. I fattori umani e sociali, come la perdita di posti di lavoro, la crisi di intere zone urbane o il fallimento di uno Stato, contano ben poco.

LE 10 PRINCIPALI MULTINAZIONALI PER FATTURATO Multinazionale

Stato

Settore

Walmart

Stati Uniti

Commercio/Grande distribuzione

State Grid

Cina

Energia

Sinopec Group

Cina

Petrolio

China National Petroleum Cina

Petrolio

Royal Dutch Shell

Paesi Bassi

Petrolio

Toyota Motor

Giappone

Auto

Volkswagen

Germania

Auto

BP (British Petroleum)

Regno Unito

Petrolio

Apple

Stati Uniti

Elettronico

Amazon

Stati Uniti

Commercio elettronico

L’ECONOMIA MONDIALE

Unità

3

GEO EO D+ G La delocalizzazione Uno degli aspetti fondamentali dell’economia è la delocalizzazione produttiva, cioè il trasferimento di aziende da Paesi industrializzati (Europa, Nord America, Giappone) a Paesi fino a pochi anni fa esclusi dall’industrializzazione. In questi ultimi Paesi si trovano migliori condizioni per il produttore: stipendi molto più bassi, tassazione minima, scarsi vincoli ambientali. Delocalizzando, le grandi aziende abbassano quindi i costi di produzione, aumentano i profitti e conquistano nuovi mercati, come per esempio quello cinese, formato da alcune centinaia di milioni di persone. Non sfuggono a questa pratica molte produzioni del Made in Italy: nel nostro Paese restano le funzioni creative, l’organizzazione della produzione e il marketing, mentre la produzione vera e propria viene spesso delocalizzata dove la manodopera costa meno, dalla Romania al Brasile, dalla Tunisia al Vietnam.

Le 10 principali multinazionali per fatturato Totale filiali nel mondo

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1.116.000

Dipendenti complessivi Impresa

130.000.000 Settore Fatturato (miliardi dididollari) 132.000 (miliardi dollari) 1 Walmart Stores (USA) Commercio 485 651 Contributo al PIL mondiale 30% 2 Sinopec Group (Cina) Energia7.200 (miliardi 446di811 Profitti complessivi netti dollari) 3 Royal Dutch Shell (Paesi Bassi ) Petrolio 431 344 Quota di partecipazione al commercio mondiale 80% 4 PetroChina (Cina) Petrolio 428 620 multinazionali in cifre 5Le Exxon Mobil (USA) Petrolio 382 597

(Paese-casa madre) complessivo 2015 Fatturato

2018

Tutto chiaro? 1 2 3 4 5

Walmart Stores (USA) Commercio 1 Scegli (cancella l’errore). Energia State Grid (Cina) L’economia si divide in due/ tre settori. Sinopec Group (Cina ) Energia 2 Completa. China National Petroleum (Cina) Petrolio I Dutch grandiShell gruppi finanziari ePetrolio le Royal (Paesi Bassi) multinazionali hanno molto potere nell’economia mondiale.

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1. Completa tu le definizioni. a. Le multinazionali sono

.

b. L’obiettivo del WTO è di

.

2. Le tabelle a fianco mostrano l’elenco delle più grandi multinazionali nel 2015 Una 2018. fabbrica tessile in Vietnam. e nel Leggile attentamente e rispondi alle domande. a. Confrontando le due tabelle che cosa noti? Quali sono i Paesi più presenti?

500 343 Definisci (metti una2018 crocetta). 3483903 b. Nel i settori maggiormente redditizi Il settore primario comprende: 326 953 sono rimasti uguali o sono variati? 326 008 ✗ l'agricoltura. l'industria. i servizi. c. Scegli uno di questi marchi e fai una ricerca Scegli (cancella l’errore). 3114870 sulla presenza filiali nel mondo. La delocalizzazione è il trasferimentodi di soldi/attività produttive da un Paese/settore all'altro.

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3. Non solo economia

CULTURA Il fenomeno della globalizzazione ha coinvolto anche gli aspetti culturali della società. Attraverso i mezzi di comunicazione – dalla stampa alla televisione, dai vari portali di musica e video agli interventi degli influencer sui social - le idee e i comportamenti viaggiano velocissimi, vengono scambiati, mescolati e assunti come modelli di valore universale. In ogni città del mondo la musica, il cinema, la moda, le abitudini alimentari sono diventati stili e tendenze globali. NUOVE TECNOLOGIE Ha contribuito a tutto ciò la rapida evoluzione delle telecomunicazioni su scala planetaria. In particolare, hanno avuto un grande sviluppo le reti di distribuzione via Internet (come Netflix o Prime) e le piattaforme televisive satellitari (come Sky) che sono diventate anche tra le principali case di produzione di film, serie tv e altri programmi di intrattenimento. Queste società stanno prendendo sempre più il posto delle televisioni nazionali, contribuendo così a trasmettere messaggi e contenuti multimediali planetari. SALUTE Anche gli aspetti legati al benessere e alla salute sono globalizzati. Diete, pratiche salutistiche, informazioni sanitarie, consigli di cura viaggiano incessantemente attraverso il pianeta, avvantaggiati dalla diffusione dei social e dalla sempre più ampia conoscenza della lingua inglese. La recente pandemia ha inoltre mostrato come anche i virus patogeni viaggino per il mondo senza confini, così come si estendono a tutti i continenti le conseguenze che determinano sulla società e sull’economia. ▶LEZIONE 7

PRIMA E DOPO LA GLOBALIZZAZIONE Quante persone vivono in povertà rispetto al passato?

Soglia di povertà (1,25$ al giorno)

Popolazione (a un’area più ampia corrisponde un maggior numero di persone)

1988

Nel 1988 centinaia di milioni di persone, in Asia, si trovavano sotto la soglia di povertà

100

200

500

1.000

2.000

2011

5.000

10.000

40.000

Nel 2011 si è ormai sviluppata una classe media globale, che però è ancora relativamente povera almeno per gli standard occidentali

Cina India Resto dell’Asia America Latina Africa sub-sahariana Nazioni Sviluppate

100

200

500

1.000

2.000

5.000

10.000

40.000

Reddito annuale per persona (dollari del 2005 a parità di potere d’acquisto)

COMPLETA LO STUDIO

Stendi un breve testo sugli esempi che conosci relativi alla globalizzazione di aspetti culturali e sociali. La globalizzazione ha generato, nelle economie avanzate, un processo di delocalizzazione produttiva senza precedenti, ma la progressiva digitalizzazione e robotizzazione di produzioni è destinata a rendere via via meno importante la disponibilità di manodopera a basso costo.

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4. L’ECONOMIA

4. Pro e contro

PAESI EMERGENTI La delocalizzazione ha favorito la crescita di nuove potenze industriali, prime fra tutte Cina e India: in questi e altri Paesi emergenti, che insieme rappresentano oltre metà della popolazione mondiale, sono così migliorate le condizioni di vita di una grossa parte della popolazione e si sono creati grandi mercati interni, che hanno messo in moto un’economia non più indirizzata solo all’esportazione. Inoltre, sono state avvantaggiate dalla rivoluzione tecnologica in cui hanno intensamente investito.

nel 1999 a Seattle, negli USA) si sono sempre dichiarati contrari perché ritengono che l’omologazione degli stili di vita distrugga le culture nazionali e locali, privi le persone della propria identità e le renda schiave delle mode.

LIBERTÀ Al contrario, i sostenitori della globalizzazione sottolineano come la diffusione di modelli culturali, soprattutto occidentali, sia tutto sommato positiva perché nei Paesi sviluppati esiste un patrimonio comune di garanzie DISUGUAGLIANZE Diversi studi economici sostengono a favore di tutti i cittadini: vengono generalmente tutelate però che in complesso la globalizzazione non ha avuto le libertà di opinione e di religione, così come l’uguagliangrande influenza nella riduzione della povertà e che le di- za di genere e le scelte personali e familiari. suguaglianze hanno continuato ad aumentare. A fronte GLOCAL In generale, in ogni caso, molti ritengono che di una crescita del reddito negli Stati emergenti si è fatta inuna tendenza alla globalizzazione sia un processo ormai fatti più drammatica la situazione dei Paesi privi di risorse, inarrestabile. È stato perciò coniato un neologismo, glocal, colpiti anche da cambiamenti climatici e guerre civili. Ma che indica come per raggiungere un corretto stile di vita anche nei Paesi in crescita, comunque, la concentrazione sia importante valorizzare le economie e le culture locali, della ricchezza è nelle mani di una classe abbiente poco nusenza ignorare i vantaggi di una diffusione planetaria delmerosa, a fronte di una immensa massa di diseredati. le idee e della conoscenza. DIGITAL DIVIDE È la definizione in uso per indicare il divario tra Paesi, aree o gruppi sociali che hanno accesso alle DA GLOBALE A LOCALE moderne tecnologie di informazione, telecomunicazione e altri che ne sono esclusi. Per misurare il divario digitale si considera spesso la percentuale di persone che hanno acCOMPLETA LO STUDIO cesso a Internet nelle varie parti del mondo: l’Africa risulta Partendo da quanto scritto nel paragrafo, decisamente il continente più svantaggiato. approfondisci il tema sui pro e contro della NO GLOBAL Anche sotto il profilo culturale il dibattito sulle caratteristiche positive o negative della globalizzazione è intenso. Gli aderenti al movimento no global (nato

globalizzazione, portando anche nuovi esempi. Costruisci quindi una tabella per organizzare il materiale che hai raccolto.

LA PERCENTUALE DI POPOLAZIONE PER PAESE CHE POSSIEDE UNA CONNESSIONE ALLA RETE

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18 Il settore primario LEZIONE

Il settore primario comprende le attività dell’agricoltura, dell’allevamento e della pesca, assicurando il cibo necessario alla vita umana. La coltivazione dei campi è perciò un’attività fondamentale e caratterizza aree estese del pianeta, anche se con diversi livelli di fertilità dipendenti da disponibilità d’acqua e composizione dei suoli.

1. Diversi tipi di agricoltura

AGRICOLTURA E POPOLAZIONE: FUTURO Agricoltura e popolazione:PASSATO passato eEfuturo

Per molti secoli la coltivazione della terra ha rappresentato la più importante attività economica. Oggi nei Paesi sviluppati meno del 5% della popolazione attiva è occupato nel settore agricolo, mentre nei Paesi più poveri i lavoratori dell’agricoltura sono ancora più del 60% degli occupati. Nel mondo si praticano diverse forme di agricoltura che si possono ricondurre a due tipi principali: l’agricoltura tradizionale e quella commerciale. AGRICOLTURA TRADIZIONALE È un’agricoltura che utilizza principalmente animali e strumenti manuali; occupa un gran numero di persone e produce quasi esclusivamente per il consumo delle famiglie contadine o per i piccoli mercati locali. AGRICOLTURA COMMERCIALE Viene anche definita agricoltura di mercato, perché la produzione non va a soddisfare il fabbisogno locale, ma è indirizzata alla vendita sui mercati nazionali o internazionali. Le coltivazioni utilizzano in genere macchinari avanzati, antiparassitari e concimi chimici, impiegando invece una scarsa manodopera.

COMPLETA LO STUDIO

Osserva il grafico e completa il testo con le parole mancanti elencate sotto. policolture • fertilità • irrigazione • intensificazione • arabili L’importazione e la produzione di prodotti agricoli sono destinati ad aumentare nei Paesi in via di sviluppo. Secondo il rapporto FAO del 2018, la produzione agricola nel 2030 dovrà essere superiore del 70% rispetto a quella attuale. I 4/5 di questa crescita saranno dovuti all’ della produzione grazie a un aumento delle rese, alle (vale a dire coltivazioni diverse nella stessa area geografica o nella stessa azienda) o a periodi più brevi di maggese (periodi in cui il terreno non viene coltivato per restituirgli ). Inoltre ci sarà una crescita delle terre : nell’America del Sud e nell’Africa Subsahariana grazie al miglioramento delle tecniche di .

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4. L’ECONOMIA

2. Agricoltura dei Paesi del Sud del mondo

AGRICOLTURA DI SUSSISTENZA L’ agricoltura tipica dei Paesi del Sud del mondo è l’agricoltura di sussistenza. È praticata in campi di piccole dimensioni, lavorati con pochi attrezzi antiquati; il lavoro di semina, concimazione e raccolta è svolto prevalentemente dalle donne. Nelle regioni aride dell’Africa e dell’Asia si coltivano cereali poveri come il miglio e il sorgo, la manioca (un tubero molto diffuso) e le patate dolci, mentre nelle zone calde e umide dell’Asia la coltivazione più diffusa è il riso.

AGRICOLTURA DI PIANTAGIONE In Asia, Africa, America centro-meridionale l’agricoltura di piantagione convive accanto all’agricoltura di sussistenza. È praticata nelle aziende di grandi proprietari terrieri o di imprese straniere, le multinazionali. In queste aziende vengono coltivate estensioni molto vaste, si utilizzano moderne tecniche di coltivazione e concimazione, grandi macchinari e numerosi braccianti che ricevono bassi salari. Solitamente si pratica la monocultura, cioè si coltiva un solo prodotto (cacao, caffè, cotone, frutta tropicale ecc.).

COMPLETA LO STUDIO

Indica a che cosa corrispondono i due tipi di agricoltura. Quella di sussistenza è un’agricoltura

Quella di piantagione è un’agricoltura

3. Agricoltura dei Paesi sviluppati

L’agricoltura praticata in Europa, nell’America settentrionale, in Australia e Nuova Zelanda è un’ un’agricoltura di tipo moderno, in gran parte collegata con l’allevamento. Molte colture sono infatti destinate all’alimentazione degli animali (soprattutto bovini e ovini). Dominano il mercato aziende di grandi dimensioni, specializzate in pochi tipi di coltivazione. AGRICOLTURA INTENSIVA Nelle aree densamente popolate dell’Europa, del Giappone e degli Stati Uniti orientali

si pratica l’agricoltura intensiva. I terreni, non vastissimi, vengono sfruttati intensamente grazie a tecniche moderne di coltivazione e a macchinari; vengono coltivate colture specializzate che danno alti rediti (come la vite). AGRICOLTURA ESTENSIVA In America settentrionale, in Australia e Nuova Zelanda, territori poco abitati e con poca manodopera, l’agricoltura è estensiva, caratterizzata cioè dalla presenza di grandi superfici coltivabili con moderni macchinari.

COMPLETA LO STUDIO

Per agricoltura intensiva si intende

. Per agricoltura estensiva si intende

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.

OGM E FAME NEL MONDO

Completa tu la definizione.

.

.

L’AGRICOLTURA NEL MONDO

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4. Allevamento, pesca e acquacoltura

ALLEVAMENTO L’ allevamento del bestiame ha affiancato l’agricoltura fin dai tempi antichi. Quello tradizionale, caratterizzato in genere dalla presenza di razze miste e da bassissime rese di carne e di latte, è praticato come integrazione all’attività agricola. L’allevamento moderno, esercitato nei Paesi più ricchi e sviluppati, è collegato con l’agricoltura commerciale specializzata. In alcuni Paesi l’allevamento rappresenta anche il 60-70% del reddito agricolo e spesso le coltivazioni servono soprattutto per produrre alimenti per gli animali (colture foraggere). Si allevano bovini da carne e da latte, suini, pollame, ovini e caprini.

PESCA Per oltre 3 miliardi di persone il pesce è una componente importante nella dieta. La maggior parte del pescato proviene dalle acque fredde e superficiali dell’Oceano Pacifico e dell’Atlantico, ma è importante anche il prelievo nei mari chiusi e nelle acque interne. Il settore della pesca è dominato dalle grandi flotte di pescherecci soprattutto

giapponesi, norvegesi, statunitensi e russi. Le prime fasi di lavorazione del pesce vengono svolte direttamente sulle “navi-officina” affiancate da navi munite di frigoriferi. ACQUACOLTURA La produzione dell’allevamento di pesci d’acqua dolce (carpe, trote, anguille) e marina (orata, tonno rosso, molluschi) ha da qualche anno superato la cattura in acque libere. Il suo enorme sviluppo è dovuto a vari fattori: la facilità nel delimitare le zone costiere, la possibilità di offrire il prodotto a un prezzo più basso, la tendenza all’esaurimento degli stock ittici in molti mari aperti. COMPLETA LO STUDIO

Negli ultimi tempi è sempre più acceso il dibattito sull’allevamento. Sono in discussione i metodi, la sostenibilità, il rispetto della vita animale, l’inquinamento che ne deriva. Scegli un tipo di allevamento e approfondisci questi temi.

5. Il sistema agroalimentare COMMERCIO INTERNAZIONALE Le coltivazioni sono praticate ovunque le condizioni ambientali lo permettano. Le colture alimentari più importanti sono i cereali: soprattutto grano, riso e mais, che insieme alle patate costituiscono la base dell’alimentazione per la gran parte dell’umanità. Nel commercio dei prodotti agricoli i grandi esportatori sono pochi (i principali sono Paesi UE, USA, Brasile, Cina e Canada), mentre i Paesi che acquistano sono moltissimi: tra le aree più dipendenti dalle importazioni vi sono il Medio Oriente e l’Africa settentrionale. FRANCIA 3%

COMPLETA LO STUDIO

Fai una ricerca in rete e ricostruisci la filiera agroalimentare.

RUSSIA

BRASILE ITALIA 1% 2%

E PAESI EX URSS

3%

INDIA 10%

USA 17%

INDUSTRIA ALIMENTARE Nei paesi sviluppati e in molte regioni di quelli emergenti l’agricoltura fa oggi parte di un complesso sistema produttivo e distributivo: i coltivatori lavorano in stretto collegamento con le industrie; queste comprano i prodotti agricoli e li trasformano in prodotti confezionati conservabili, poi venduti dalle grandi catene distributive ai consumatori.

INDIA 9%

USA 7%

ALTRI 180 PAESI 49%

ALTRI 180 PAESI 44% CINA 37%

CINA 18%

PRODUZIONE MONDIALE PRODUZIONE MONDIALE DI CEREALI CEREALI DI

PRODUZIONEMONDIALE MONDIALE PRODUZIONE DI VERDURA DI FRUTTA FRUTTA EE VEDURA © Casa Editrice G. Principato

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4. L’ECONOMIA

EDUCAZIONE CIVICA

6. Le tendenze del settore primario

AGRICOLTURA BIOTECH La principale innovazione introdotta nelle pratiche agricole attuali è l’uso di sementi geneticamente modificate (OGM): il patrimonio genetico delle piante viene modificato con l’introduzione di geni appartenenti ad altre specie per renderle più produttive, in grado di adattarsi a climi e suoli differenti, più resistenti a insetti e malattie. In Europa la valutazione su questa tipologia di prodotti agricoli viene effettuata dall’Agenzia per la Sicurezza Alimentare (la European Food Safety Authority detta anche EFSA). AGRICOLTURA BIOLOGICA Una visione totalmente opposta è quella offerta dall’agricoltura biologica (od organica) che da qualche anno conosce una forte crescita, concentrata soprattutto nei Paesi sviluppati. Consiste in metodi di coltivazione che impiegano solo sostanze presenti in natura (concimi di origine animale, lotta biologica ecc.). AGRICOLTURA DI PRECISIONE I progressi tecnologici rendono sempre più efficiente e redditizia la gestione dei campi. Per esempio, nei Paesi più sviluppati si sta diffondendo la cosiddetta “agricoltura di precisione”: satelliti, aerei, droni e sensori a terra raccolgono dati sui terreni, le piante, la temperatura, l’umidità; così si può determinare con esattezza quando e come irrigare, concimare, raccogliere ecc. risparmiando l’uso di prodotti chimici e acqua. L’ agricoltura di precisione sta cambiando profondamente la forza lavoro nelle campagne, promuovendo figure professionali come il geo-ingegnere e l’esperto nell’uso di energia.

I primi 5 produttori del settore primario

I loro primati mondiali

Cina

Frumento, riso, patate, tè, ovini, suini, pesce

Stati Uniti

Mais, soia

Russia

Orzo, barbabietola da zucchero

Brasile

Canna da zucchero, caffè

India

Banane, bovini I primi 5 Paesi per pescato

Cina, Indonesia, India, Vietnam, USA I primi 5 Paesi per acquacoltura Cina, India, Vietnam, Indonesia, Bangladesh

COMPLETA LO STUDIO

Secondo te, quale utilità può avere l’uso dei droni nel settore primario?

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19 Le risorse energetiche LEZIONE

Lo sviluppo economico mondiale, la crescita dei consumi nei Paesi a medio e alto sviluppo, l’affermarsi di nuove potenze industriali come Cina e India determinano un continuo aumento dell’utilizzo delle risorse energetiche, cioè degli elementi naturali che permettono di produrre energia per gli spostamenti, il lavoro e la vita delle società.

1. Le fonti non rinnovabili: petrolio e carbone

MESSICO (3707)

(4148)RUSSIA (9677)

(2786)

ALGERIA KUWAIT IRAN (2122) IRAQ ARABIA (2675) (4148) (2008)

(8330) (3288)

VENEZUELA

IRAN

IRAQ NORVEGIA(2008)

STATI UNITI CANADA

(8330)

(9677)

(2786)

(3288)

MESSICO STATI UNITI (3707)

RUSSIA

NORVEGIA

CANADA

LE FONTI ENERGETICHE

NIGERIA ALGERIA

SAUDITA (10.665)

(2122)(2443) ARABIA

(2803)

NIGERIA

VENEZUELA

(2443)

(2803)

SAUDITA (10.665)

EAU KUWAIT (2945) (2675)

CINA

(3845)

CINA

(3845)

EAU

(2945)

Maggiori produttori LA PRODUZIONE DI PETROLIO (milioni di barili al giorno) (1000) NEL MONDO (1000)

Sono definite non rinnovabili le fonti di energia disponibili in quantità limitate sul pianeta e anche quelle che impiegano tempi lunghissimi per riformarsi. PETROLIO Il combustibile fossile più utilizzato è il petrolio che fornisce circa il 32% dell’energia prodotta nel mondo. Trasportabile su lunghe distanze per mezzo di oleodotti e petroliere, è utilizzato per produrre benzina e diesel e per alimentare le centrali termoelettriche. Le maggiori riserve mondiali di petrolio sono concentrate nel Medio Oriente (Arabia Saudita, Iran, Iraq, Qatar), in Russia, in America (Stati Uniti, Venezuela) e in alcuni Paesi africani (Libia, Algeria, Nigeria). CARBONE Al secondo posto è il carbone, usato per riscaldamento e nelle centrali termoelettriche, che fornisce circa il 29% dell’energia prodotta nel mondo. Si trova nelle aree geografiche di antica formazione ed è uno dei minerali più abbondanti. È presente in molti Paesi, ma i giacimenti

Maggiori produttori (milioni di barili al giorno)

maggiori sono concentrati in soli cinque Stati: USA, Russia, Cina, Australia e India possiedono il 72% delle riserve accertate. COMPLETA LO STUDIO

Osserva la carta dei maggiori produttori di petrolio mondiali e svolgi l’esercizio. a. Indica nello spazio puntinato almeno 4 tra le principali aree petrolifere del pianeta.

b. Cosa indicano i numeri sulla carta? Il numero di occupati nel settore Le migliaia di barili prodotti ogni giorno

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4. L’ECONOMIA

2. Le fonti non rinnovabili: gas naturale e uranio

GAS NATURALE Al terzo posto delle fonti non rinnovabili, con circa il 21% dell’energia prodotta, è il gas naturale, che si trova spesso associato al petrolio. L’utilizzo del gas naturale, trasportabile su lunghe distanze attraverso gasdotti e in forma liquefatta con navi gasiere, è in continua crescita perché ha un alto potere calorifico ed è il combustibile meno inquinante.

URANIO L’energia nucleare, ricavata utilizzando uranio, copre oggi circa il 5% del consumo mondiale. Le maggiori riserve di uranio sono localizzate in quattro Paesi, che da soli ne detengono oltre il 60%: Australia, soprattutto, quindi Kazakistan, Canada e Russia. Oggi sono in funzione circa 400 reattori nucleari, distribuiti in 30 Paesi. Gli Stati Uniti, la Francia il Giappone e la Russia sono quelli che ne possiedono il maggior numero, anche se lo sviluppo più significativo sta avvenendo in Cina e India.

Il petrolio e il gas naturale, e in genere tutti i combustibili fossili, non sono distribuiti equamente sul pianeta; al contrario, spesso si trovano in aree poco industrializzate. Occorre quindi trasportare queste risorse anche per grandi distanze, e a tale scopo si utilizzano gli oleodotti e i gasdotti. Spesso gasdotti e oleodotti sono anche causa di guerre e di incidenti gravi.

LA DIFFUSIONE DELLE CENTRALI NUCLEARI NEL MONDO Reattori in funzione Nessun reattore, ma progetti di costruzioni a breve Reattori stabili o in via di dismissione Reattori proibiti dalla legge

COMPLETA LO STUDIO

Osserva l’istogramma. Quale gruppo di fonti energetiche è aumentato maggiormente nel corso del decennio considerato?

Non rinnovabili Idroelettrico Eolico, solare e altre fonti rinnovabili

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EDUCAZIONE CIVICA

3. Le fonti rinnovabili: acqua e vento

Le energie rinnovabili sono quelle forme di energia che si rigenerano in tempi abbastanza veloci e che non intaccano il patrimonio naturale da lasciare in eredità alle generazioni future. Esse vengono definite anche energie alternative perché sostituiscono quelle fossili, più diffuse e inquinanti: infatti sono in genere energie pulite, che non immettono nell’atmosfera sostanze nocive e sfruttano il sole, il vento ecc. Le fonti energetiche alternative oggi stanno vivendo una stagione di grande sviluppo a livello mondiale e assumendo un peso sempre maggiore nella produzione energetica.

ACQUA La più importante e utilizzata è l’energia idroelettrica, cioè prodotta dai movimenti dell’acqua. Le centrali producono energia elettrica sfruttando la caduta dell’acqua dei fiumi, trattenuta all’interno di bacini artificiali e dighe (nel mondo ne funzionano circa 50.000). Oggi questa fonte di energia copre circa il 17 % della produzione elettrica mondiale. Il principale produttore è la Cina; in alcuni Paesi come Norvegia, Brasile e Venezuela, questa fonte soddisfa quasi interamente il fabbisogno nazionale di energia.

Quando le centrali sono alimentate da dighe hanno spesso un forte impatto ambientale e sociale: corsi d’acqua deviati o prosciugati, villaggi sommersi e talvolta migliaia di persone costrette ad abbandonare la propria abitazione. In Francia, Regno Unito, Norvegia e Giappone viene sfruttato anche il potenziale energetico delle maree e delle correnti oceaniche.

VENTO Quando si produce elettricità sfruttando la forza del vento si parla di energia eolica. Negli ultimi anni, grazie all’evoluzione della tecnologia, i costi delle centrali eoliche sono molto diminuiti. Così, tra le energie rinnovabili, quella eolica può essere considerata la risorsa più competitiva. Per essere convenienti le centrali eoliche devono però essere di grandi dimensioni e avere un gran numero di pale rotanti. Recentemente è cominciata la costruzione di centrali eoliche off shore (cioè al largo delle coste marine), per ridurre al minimo l’attrito del suolo sul vento; impianti off shore sono funzionanti nei Paesi Bassi, in Canada, in Svezia e in Danimarca.

Un parco eolico a Hellegatsplein, nei Paesi Bassi.

COMPLETA LO STUDIO

Questo ideogramma mostra i posti di lavoro offerti globalmente dal settore energetico rinnovabile. Rispondi alle domande. a. Quanti lavoratori nel mondo sono impiegati nel settore dell’energia rinnovabile? b. Quale fonte energetica offre più posti di lavoro?

Solare Biomasse Idroelettrico Eolico Geotermico

c. Scegli una delle fonti presentate e, con una ricerca in Internet, trova quali professionalità (progettuali, tecniche, di manutenzione ecc.) servono per farla funzionare.

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4. L’ECONOMIA

4. Altre fonti rinnovabili

SOLE Dagli anni ’90 si è cominciato a pensare seriamente al sole come fonte energetica. L’ energia solare viene sfruttata sia attraverso i pannelli solari termici, in grado di produrre acqua calda, sia attraverso impianti fotovoltaici, che trasformano l’energia solare in energia elettrica. CALORE DEL SOTTOSUOLO L’energia geotermica sfrutta le emissioni di vapori caldi del sottosuolo: può essere utilizzata solo nei Paesi caratterizzati da fenomeni vulcanici, come Italia (per esempio, in Toscana), Stati Uniti, Russia, Islanda, Giappone e Nuova Zelanda. RIFIUTI ORGANICI L’energia da biomasse è ricavata dallo

sfruttamento dei rifiuti dell’agricoltura, dell’allevamento, dell’industria e delle singole famiglie. ACQUE OCEANICHE L’energia talassotermica è una fonte di energia rinnovabile che sfrutta le differenze di temperatura tra la superfice marina e le profondità oceaniche. Le ottimali condizioni per lo sfruttamento di tale energia si trovano in mari molto profondi e caldi. IDROGENO L’idrogeno è un combustibile non presente allo stato elementare in natura, ma è combinato con altri elementi. Per sfruttarne l’energia si utilizzano le fuel cells (celle a combustibile).

COMPLETA LO STUDIO

1. Quali sono le fonti energia rinnovabili e quali non rinnovabili? Completa lo schema collocando al posto giusto le seguenti fonti di energia: carbone • biomasse • uranio • solare • petrolio • maree • gas naturale • idroelettrica • eolica

rinnovabili

fonti energetiche non rinnovabili

2. Indica negli spazi a quale fonte energetica si riferiscono le foto.

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20 Il settore secondario LEZIONE

È il settore che comprende tutte le attività di trasformazione artigianale e industriale e che, negli ultimi decenni, ha visto profondi cambiamenti. Grandi Stati come l’India, la Corea del Sud e, soprattutto, la Cina si sono affiancati agli Stati Uniti, al Giappone e ai Paesi dell’Unione Europea, che per molti decenni avevano dominato il panorama produttivo mondiale.

1. Caratteristiche dell’industria

Cina Giappone Stati Uniti Corea del Sud Germania Italia Francia Taiwan Messico India Spagna Canada Thailandia Polonia Rep. Ceca

INSTALLAZIONE ANNUALE DI ROBOT INDUSTRIALI

PRODUZIONI TRADIZIONALI L’ industria, che dalla fine del Settecento si è diffusa prima in Europa e poi in tutti gli altri continenti, comprende alcuni settori conside1000 of unit rati tradizionali: l’industria estrattiva (che sfrutta le ricchezze minerarie del sottosuolo), l’industria chimica, meccanica, LE IMPRESE Le PMI (aziende di piccole e medie dimensioni) costituiscono la struttura portante dell’industria monelettrica, alimentare, tessile. diale, ma sono le grandi industrie, spesso potenti multinaPRODUZIONI A TECNOLOGIA AVANZATA Negli ultimi zionali, a dominare l’economia di intere aree. tempi hanno avuto un enorme sviluppo le produzioni a tecnologia avanzata: l’aeronautica, l’elettronica, l’informaCOMPLETA LO STUDIO tica, le biotecnologie (vale a dire le applicazioni tecnoloA quale continente appartengono i Paesi con giche della biologia), il nucleare, la robotica (industria che la maggior quota di impianti di robotica costruisce macchine ad alta precisione e completamente industriale? automatizzate). © Casa Editrice G. Principato

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4. L’ECONOMIA

B

2. I modi della produzione

C

D

F

E

G H

A

Negli ultimi tempi si sta modificando la geografia dell’industria sia per la forte delocalizzazione delle imprese sia per la diffusione delle catene globali del valore. DELOCALIZZAZIONE Con la delocalizzazione le fasi della produzione non vengono più realizzate all’interno di un’unica azienda, ma sono distribuite su più fabbriche sparse in diversi Paesi in base alla convenienza economica e produttiva. Le grandi multinazionali sono in grado di coordinare l’attività di numerose aziende, anche di piccole e di medie dimensioni, specializzate nelle varie fasi della produzione e situate in Paesi diversi. CATENE GLOBALI DEL VALORE Le reti di imprese che concorrono alla realizzazione dello stesso prodotto formano le cosiddette catene globali del valore. In queste catene le attività industriali si integrano con le tecnologie di comunicazione, i servizi di trasporto e il settore finanziario; di conseguenza le economie diventano sempre più interconnesse.

I L N

M

Un esempio di catena globale del valore o frammentazione della produzione: A Blocco di sicurezza (Slovacchia); B Altoparlanti (Germania); C Aria condizionata (Francia); D Touch screen per auto (Indonesia); E Impianto audio (Corea); F Poggiatesta (Norvegia); G Antenna radio (Brasile); H Copertura interni (India); I Ruote motrici (Svezia); L Sistema dei freni (USA/Inghilterra); M Scarico fumi (Svezia); N Fari (USA/ Canada).

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Definisci i termini “delocalizzazione” e “multinazionali”.

3. Industria 4.0 DIGITALIZZAZIONE Per industria 4.0 si intendono i in nuovi processi che coinvolgono l’automatizzazione delle industrie. Tutto questo si basa sulla digitalizzazione e sull’utilizzo di una rete Internet di ultima generazione, capace di fornire velocemente più informazioni, grazie alla quale è possibile connettere fra loro anche oggetti, macchine e servizi (IoT, Internet of Things). AUTOMAZIONE Insieme alla robotica e alla diffusione delle stampanti 3D capaci di realizzare oggetti tridimensionali, queste innovazioni stanno modificando profondamente l’organizzazione dell’industria manifatturiera che diventerà completamente automatizzata. LA GREEN ECONOMY In campo industriale è cresciuta notevolmente l’importanza della green economy, cioè l’insieme delle attività che per le loro produzioni utilizzano meCOMPLETA LO STUDIO

Osserva l’infografica e rispondi alle domande.

todologie attente alla sostenibilità ambientale. Per esempio, pongono una particolare attenzione al risparmio energetico, al riciclaggio, alla salute e alla sicurezza sui luoghi di lavoro. Sono interessate soprattutto le aziende dei Paesi appartenenti all’Unione europea, che sostiene le produzioni ecocompatibili con mirati piani di finanziamento. LE QUATTRO RIVOLUZIONI INDUSTRIALI

a. Quali sono le caratteristiche della prima rivoluzione industriale? b. Quali sono le caratteristiche più significative delle 4 rivoluzioni? c. Perché la rivoluzione attuale si definisce 4.0?

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4. I Paesi di antica industrializzazione

L’America del Nord, il Giappone e l’Unione Europea sono stati fino a poco tempo fra le principali potenze industriali del pianeta. Hanno una struttura produttiva diversificata e innovativa, e la ricerca scientifica è potenziata. EUROPA In Europa sono presenti tutti i settori; particolarmente importanti sono quello chimico e quello automobilistico. I Paesi più industrializzati sono Germania, Francia, Regno Unito, Italia; a questi si affiancano altri Paesi, come Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, che stanno rendendo più efficienti e competitive le loro industrie.

AMERICA In America la più forte e dinamica industrializzazione si è verificata in Canada e Stati Uniti. Le aziende di punta sono quelle aerospaziali, chimiche, elettroniche, delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT, Information and Communications Technology). GIAPPONE In Giappone il settore dei trasporti, quello dell’elettronica, la meccanica di precisione e l’industria automobilistica dominano l’industria. L’INDUSTRIA MANIFATTURIERA NEL MONDO

INDUSTRIA NEL MONDO: LE PRINCIPALI REGIONI E CENTRI INDUSTRIALI

COMPLETA LO STUDIO

1. Osserva la carta, comparala con un planisfero e rispondi alle domande. a. Quali Paesi dell’Asia sono più industrializzati?

PRODUZIONE MONDIALE MANIFATTURIERA

b. Qual è il continente meno industrializzato? c. Quali sono le aree più industrializzate dell’America del Nord? Della UE e della Russia? 2. Osserva il grafico a lato e rispondi. a. In che anno la Cina supera gli Usa per valore di produzione industriale? b. Confrontando i dati iniziali e le previsioni per il 2025 che cosa noti?

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4. L’ECONOMIA

5. I nuovi poli produttivi In alcuni dei Paesi che hanno imboccato definitivamente la via della crescita economica, diventando seri competitors dei Paesi Ocse, sono presenti altre sfide. Tra queste, due meritano di essere ribadite: quella per una più solida “democratizzazione” (in particolare per i due “giganti” Cina e Russia) e quella per debellare diseguaglianze e povertà. ASIA I nuovi poli produttivi dell’industria mondiale, affermatisi a partire dagli anni Settanta del XX secolo sono alcuni Paesi dell’Asia orientale e sud orientale come Corea del Sud, Taiwan, Singapore, Thailandia, Indonesia. Questi Paesi all’inizio si sono sviluppati basandosi sull’esportazione di prodotti del tessile e dell’elettronica di consumo, ma in seguito hanno sviluppato industrie ad alta tecnologia.

ALTRI PAESI Altri Paesi, come il Venezuela e alcuni Stati arabi, hanno iniziato un processo di industrializzazione grazie alla presenza nel sottosuolo di risorse minerarie ed energetiche (soprattutto petrolio). BRICS Tra i nuovi poli si sono affermati alcuni grandi Paesi che hanno conquistato posizioni di primo piano nell’industria mondiale. La Cina è ora la prima potenza manifatturiera e la più grande esportatrice di merci. L’India ha una produzione diversificata con una forte crescita dei settori high tech. Il Brasile è la principale potenza industriale del Sudamerica, seppure in crisi negli ultimi anni, e ha sviluppato vari settori, dall’automobilismo all’elettronica. Insieme a Russia e Sudafrica, Cina, India e Brasile formano il gruppo dei BRICS, acronimo formato dalle loro iniziali.

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Leggi la tabella e rispondi alle domande. a. Quale Paese ha il PIL/PPA (Percentuale Popolazione Attiva) più basso? b. Qual è la percentuale più alta del PIL prodotto dall’industria? c. In quale Paese è più elevata la percentuale di popolazione attiva nell’industria (att. ind.)? d. Metti in ordine decrescente i cinque Paesi considerati secondo il PIL/PPA, il PIL prodotto dall’industria e la percentuale di popolazione che ci lavora.

Stati Uniti

Germania

Russia

Cina

India

Brasile

PIL/abb PPA

59.501

50.425

27.834

16.660

7.183

15.603

% PIL industria

19,2

30,6

32,5

39,8

28,8

21,2

% popolazione att. ind.

18,9

27,4

26,9

28,8

23,8

20,8

(Da Calendario Atlante De Agostini 2019)

6. I Paesi non industrializzati Nel mondo vi sono ancora molti Paesi dove l’attività dominante è l’agricoltura e l’industria è poco sviluppata. La principale attività commerciale è spesso costituita dall’esportazione verso i Paesi sviluppati di un unico prodotto non lavorato. AFRICA CENTRALE L’Africa centrale è la regione meno industrializzata del mondo, nonostante le enormi risorse minerarie di rame, oro, ferro, bauxite, diamanti. Ma le materie prime, estratte prevalentemente da imprese europee, nordamericane e cinesi, non vengono lavorate localmente, ma sono esportate grezze verso le industrie di Paesi più industrializzati. Non viene perciò generato quel circolo virtuoso che hanno vissuto altre aree e che porta allo sviluppo: l’industria genera profitto e crea posti di lavoro, che a loro volta determinano un aumento dei consumi e della richiesta di prodotti manifatturieri.

106

La manodopera in molti Paesi emergenti come l’India lavora spesso in un regime di sfruttamento e senza garanzia di sicurezza.

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Secondo te, che cosa potrebbero fare le grandi aziende multinazionali per creare sviluppo in queste aree?

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21 Il settore terziario LEZIONE

Il settore terziario raccoglie l’insieme delle attività economiche che forniscono i servizi necessari per la produzione o per la vita e le attività dei cittadini. Le attività che si avvalgono delle moderne tecnologie come finanza, informazione, attività culturali e ricerca sono considerate terziario avanzato o quaternario.

1. Caratteristiche del terziario

Il terziario rappresenta il settore di attività che nell’ultimo mezzo secolo ha aumentato maggiormente il numero degli occupati. Sono sempre più numerose e importanti le attività dei movimenti di beni, persone e capitali, le comunicazioni, il tempo libero, la salute e l’educazione dei cittadini. SERVIZI Nei Paesi sviluppati vengono garantiti agli abitanti numerosi servizi come la sanità, l’istruzione, la tutela della maternità; questi servizi sono finanziati con le tasse versate dai cittadini e costituiscono lo Stato sociale, detto anche Welfare State.

TIPOLOGIE Il settore terziario si divide in n terziario tradizionale: il commercio, i servizi alberghieri e di ristorazione; n terziario avanzato-quaternario: le amministrazioni pubbliche, il mondo della finanza, delle assicurazioni, dell’informazione, della ricerca che utilizza le più moderne tecnologie, localizzato nei grandi centri del pianeta. Il terziario avanzato o quaternario comprende nuovi servizi alla persona e alle imprese: sono gli stessi del terziario, ma molto più complessi. Infatti, solamente i Paesi più sviluppati hanno attività che vi rientrano.

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Completa la mappa con le parole mancanti che trovi qui elencate. distribuzione e commercio • telecomunicazioni • produzione • ricerca scientifica • pubblica amministrazione

come ad esempio

informatica

danno lavoro ad un gran numero di scienziati e ricercatori

possono essere pubbliche private

IL SETTORE TERZIARIO composto da ATTIVITÀ ALTAMENTE QUALIFICATE nei paesi moderni e più sviluppati sono indispensazbili per consentire

ATTIVITÀ TRADIZIONALI come ad esempio trasporti e comunicazione turismo

competizione con le altre potenze industriali

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107


4. L’ECONOMIA

2. Commercio internazionale

In tutto il mondo, tra gli addetti al terziario i più numerosi sono quelli impiegati nel settore commerciale. In generale, nei Paesi meno industrializzati le attività commerciali sono svolte da piccolissime imprese familiari, mentre nei Paesi avanzati prevalgono negozi di grandi dimensioni, supermercati e centri commerciali riuniti in rete. Hanno volumi sempre più grandi le varie forme dell’e-commerce, cioè la compravendita attraverso Internet.

AREE La globalizzazione ha determinato un forte sviluppo del commercio internazionale. Le tre aree del mondo in cui si concentrano i due terzi degli scambi sono l’Unione Europea (l’area commerciale più importante del pianeta), il Nord America e l’Asia orientale, in particolare la Cina.

PROTAGONISTI I Paesi avanzati esportano beni industriali, prodotti e servizi ad alto contenuto tecnologico, mentre i Paesi emergenti esportano soprattutto beni di consumo, impianti e risorse energetiche. I Paesi che hanno economie arretrate e possono esportare solo materie prime e prodotti agricoli dipendono dalle scelte e dalle condizioni imposte dai Paesi più ricchi o dalle multinazionali.

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Osserva l’istogramma a lato e completa le frasi. a. Nell’istogramma qui a fianco possiamo valutare i contributi al commercio internazionale di varie aree del mondo, analizzandoli nell’arco di tempo che va . b. Le economie emergenti sono cresciute molto più di qualsiasi altra nell’anno .

LA CRESCITA DEL COMMERCIO MONDIALE La crescita del commercio mondiale % del volume di merci scambiato annualmente 9 6 3 8

c. Rispetto al dato mondiale le economie dell’Eurozona e degli USA sono in leggera .

3. Sistema finanziario

Le attività finanziarie, legate all’acquisto e alla vendita di denaro fanno da supporto al sistema economico. Dagli anni Novanta del secolo scorso il ruolo della finanza ha continuato a crescere; oggi il valore dei prodotti finanziari è superiore a quello della produzione mondiale di beni e servizi. MULTINAZIONALI Protagonisti di questo processo sono le multinazionali e le grandi istituzioni finanziarie che spostano enormi capitali da una parte all’altra del mondo alla ricerca di investimenti più redditizi o di luoghi dove si pagano meno tasse: i cosiddetti paradisi fiscali. MERCATI I “mercati” principali dei prodotti finanziari sono le Borse valori, dove gli scambi avvengono quasi completamente online, su reti telematiche. Le Borse di New York, Tokyo, Londra, Hong Kong e Shanghai sono le più importanti. Solo l’Africa per ora resta fuori dai grandi circuiti mondiali. BANCHE Fanno parte del sistema finanziario le banche, cioè imprese pubbliche o private che raccolgono il denaro dei risparmiatori, lo investono e lo prestano dietro paga108

USA

Mondo 2015

Eurozona 2016

Paesi emergenti asiatici 2017

America Latina 01/04/2018

9 6 3 8 -3 -6

La sede di Wall Street, la borsa di New York, uno dei luoghi-simbolo della ricchezza degli Stati Uniti e uno dei più -12importanti centri degli scambi finanziari a livello mondiale. USA Eurozona Paesi emergenti America (FotoMondo di Alex Proimos da Sydney, Australia) asiatici Latina -9

2016 queste le2017 01/04/2018 hanno mento di un 2015 interesse. Fra banche centrali la funzione di controllare tutta l’attività bancaria di uno specifico Stato e di emettere la moneta nazionale. I maggiori gruppi bancari del mondo si concentrano negli Stati Uniti, in Giappone, nel Regno Unito e in Svizzera. Recentemente 9 sono nate le banche online che utilizzano Internet e la rete 6 delle carte di credito per attivare un servizio home banking. 3

8 COMPLETA LO STUDIO

-3 Ricerca in rete dove si trovano i principali paradisi fiscali. -6 -9 -12

© Casa Editrice G. Principato Mondo 2015

USA

2016

Eurozona

Paesi emergenti asiatici 2017

Europa emergente 01/04/2018

America Latina


4. Ricerca scientifica e quaternario RICERCA SCIENTIFICA La ricerca è una delle principali attività del terziario avanzato. I Paesi più sviluppati basano sempre più la propria economia sul settore della ricerca e dello sviluppo di nuove tecnologie e di prodotti high tech come computer, software, satelliti, robot, droni, nuovi materiali, fibre ottiche, farmaci, armi nucleari e chimiche. Oggi i campi più avanzati della ricerca sono quelli relativi alle biotecnologie (tecnologie che integrano organismi, cellule o loro parti in processi produttivi) e alle nanotecnologie (tecnologie che sviluppano strumenti grandi milionesimi di millimetro: nanometri). PAESI PROTAGONISTI La spesa mondiale per la ricerca e lo sviluppo (R&S) è fortemente concentrata in pochi Paesi situati quasi tutti nelle tre principali aree economiche del pianeta: il flusso più consistente di investimenti in R&S avviene nell’Asia orientale e meridionale (Cina, India e Corea del Sud da sole effettuano oltre il 40% degli investimenti totali); seguono il Nord America (gli Stati Uniti sono il Paese che spende di più) e l’Unione Europea. SETTORE QUATERNARIO Il quaternario comprende tutte le attività che riguardano la gestione e il controllo della società e dell’economia, funzioni svolte dagli organi di programmazione economica e finanziaria, dalle associazioni imprenditoriali, culturali, sindacali e politiche, dalle grandi organizzazioni internazionali (per esempio l’ONU), dai gradi più alti dei servizi amministrativi, commerciali e di marketing. Poche grandi metropoli nel mondo sono sedi di attività del quaternario di portata mondiale, luoghi di incontro di relazioni finanziarie, scientifiche, commerciali, politiche globali e perciò sono state chiamate città globali. Le più importanti città globali sono due europee, Londra e Parigi, una nordamericana, New York, due asiatiche, Tokyo e Shanghai, Dubai negli Emirati e Sao Paulo in America Latina

Del terziario avanzato fanno parte le imprese high-tech, raggruppate in quattro macrosettori: software, ricerca e sviluppo, installazione-riparazione hardware ed elaborazione dati.

15%

13%

23%

29%

COMPLETA LO STUDIO

Nei due areogrammi a lato sono visualizzati gli investimenti pubblici nel settore R&S dal 2000 al 2017. Scrivi accanto a ciascuna didascalia a quale anno fa riferimento. ..……. Le economie asiatiche emergenti sono l’unico fenomeno degno di nota dopo USA e UE. ..……. La Cina ha incrementato notevolmente i suoi investimenti nella ricerca sia per quanto riguarda il pubblico che il privato. Questo andamento è una diretta conseguenza del fatto che, negli ultimi anni, l’intensità degli sforzi dedicati a R&S ha ristagnato a livello di tutta l’UE. ..……. Nel settore R&S la percentuale di spesa sostenuta dalla UE è diminuita.

12%

15%

2000

6%

2017 21%

14%

26%

16% 10%

UE

CINA

BRICS*

USA

resto del mondo

Paesi asiatici in via di sviluppo

*BRICS= Brasile, Russia, India e Sudafrica

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4. L’ECONOMIA

5. Turismo

Il grande sviluppo delle vie e dei mezzi di trasporto e il miglioramento delle condizioni di vita in molti Paesi hanno contribuito alla crescita delle attività turistiche. A partire dalla metà del secolo scorso, nei Paesi europei e negli Stati Uniti diverse zone caratterizzate dalla bellezza dei paesaggi naturali (mare, montagna, laghi) sono diventate meta di flussi turistici, trovando in questa attività un’importante occasione di sviluppo economico. Con l’avanzare del turismo di massa e dell’urbanizzazione a volte incontrollata (alberghi, seconde case ecc.), hanno assunto interesse turistico molte aree in Paesi del Sud del mondo, periferiche economicamente, ma dotate di grandi ricchezze naturali. TURISMO DI MASSA Il turismo oggi è un’attività capace di promuovere flussi enormi di persone. Nel 2017, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT, un’agenzia dell’ONU), hanno viaggiato all’estero 1 miliardo e 32 milioni di persone e si stima che nel 2030 saranno quasi 2 miliardi. Nel 2020, a seguito della pandemia di Covid-19, il settore ha attraversato una profonda crisi.

ATTIVITÀ L’industria del turismo comprende una vasta gamma di attività: dalle strutture di accoglienza (alberghi, ristoranti, discoteche) ai servizi organizzativi (agenzie di viaggio, noleggio veicoli). Dominano il mercato i grandi gruppi che controllano sia l’organizzazione del viaggio sia le strutture di accoglienza. PROTAGONISTI Il turismo è un fenomeno diffuso in tutti i continenti con caratteristiche e numeri diversi. L’Europa è l’area più visitata al mondo, seguita dalla zona Asia-Pacifico in costante crescita; l’area che registra i maggiori introiti è però l’America settentrionale. Fra i Paesi il più visitato è la Francia, seguita da Stati Uniti, Spagna, Cina e Italia. I Paesi che spendono di più per il turismo internazionale sono Germania, Stati Uniti e Regno Unito. Negli ultimi anni però in questa classifica sono entrati anche Cina, Russia e Corea del Sud. LE PRINCIPALI AREE TURISTICHE EUROPEE

Stoccolma

S. Pietroburgo

Mosca Copenaghen

Dublino Manchester Birmingham Londra Amsterdam Rotterdam d’EmCôte erau d

e

Côte de Nacre

Hannover Dusseldorf

te Cô pale d’O

Bruxelles

Lourdes Barcellona

Costa Brava Costa Dorada

Siviglia

Costa del Azahar

Granada

Algarve Costa del Sol

Vienna Milano

Costarra Azzu

turismo d’arte

agriturismo e aree termali

turismo religioso

grandi aree archeologiche

turismo d’arte e per affari

aree di turismo balneare

turismo per affari

aree di turismo montano

turismo d’arte

agriturismo e aree termali

turismo religioso

grandi aree archeologiche

iera Riv ure Lig Versilia

Lidi Adriatici

Bologna Firenze Assisi

Vaticano Costa Smeralda

TURISMO SOSTENIBILE

Budapest

Venezia

Marsiglia

Madrid

Fatima

Czestochowa

aree di turismo montano

Monaco

Zurigo Torino

Santiago

Berlino

aree di turismo balneare

turismo per affari

Praga Norimberga

Stoccarda Lione

Lisbona

Colonia Francoforte

Parigi Côte d’Amour

Varsavia

Amburgo

turismo d’arte e per affari

Medjuporoje

Istanbul Roma Costa Amalfitana

Costa Blanca

Atene

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Osserva l’infografica per il turismo sostenibile, proposta online. Completa poi le righe sottostanti con quelli che, secondo te, sono i 5 argomenti che ti convincono di più (puoi aggiungerne tu). 1. 2. 3. 4. 5.

110

IL TURISMO SOSTENIBILE

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22 I trasporti LEZIONE

Lo spazio geografico terrestre è attraversato da un fitto intreccio di linee di comunicazione. Strade, ferrovie, vie d’acqua, oleo e gasdotti costituiscono grandi reti di trasporto che si irradiano sulla superficie terrestre, favorendo la produzione e gli scambi commerciali. Porti e aeroporti, vie aeree e rotte marittime integrano il complesso sistema dei trasporti planetari.

1. Le reti dei Paesi sviluppati

La stazione di Bordeaux-Saint-Jean (Francia), inaugurata nel 1855 e ancora oggi utilizzata.

Negli ultimi decenni il processo di globalizzazione economica ha moltiplicato gli spostamenti di merci e persone all’interno dei Paesi e fra le diverse parti del pianeta, coinvolgendo anche zone in precedenza isolate. Tuttavia, sono molte le cause che possono creare un arresto nello sviluppo dei trasporti: guerre, chiusure dei confini, eventi climatici catastrofici o, come è successo di recente con il Covid-19, l’estendersi di pandemie che vedono nelle comunicazioni la prima diffusione dei contagi. PAESI SVILUPPATI Le vie di comunicazione sono naturalmente più fitte dove è più densa la popolazione e dove esiste una maggior ricchezza economica. La rete dei trasporti più sviluppata del mondo, infatti, si trova nella regione nordoccidentale del continente europeo (Benelux, Francia settentrionale, Germania occidentale) e si prolunga a nord-ovest fino a Londra, grazie al tunnel sotto il canale della Manica, e

a sud, attraverso le Alpi, fino all’Italia settentrionale. Altri sistemi importanti sono la fittissima rete giapponese e quella nordamericana, molto estesa e più densa lungo le fasce costiere. In queste aree prevalgono sistemi di trasporto moderni: il traffico scorre lungo autostrade e linee ferroviarie (molte delle quali ad alta velocità) efficienti; utilizza automezzi commerciali potenti, automobili tecnologicamente avanzate, treni confortevoli, aerei e navi traghetto. Anche l’Europa orientale, la Russia europea e l’Australia hanno buone vie di comunicazione, anche se più rade e con un traffico meno intenso. COMPLETA LO STUDIO

Dopo aver letto il testo rispondi. Perché la globalizzazione ha aumentato gli spostamenti?

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111


4. L’ECONOMIA

2. Le reti nel resto del mondo

PAESI MENO AVANZATI In gran parte dell’America latina latina, dell’Africa e dell’Asia le comunicazioni si effettuano con sistemi obsoleti: poche strade a scorrimento veloce, ferrovie antiquate e disagiate, fiumi difficili da navigare, mezzi di trasporto pubblico su strada lenti, affollati, poco affidabili. In molti di questi Paesi si trovano anche tronconi di linee ferroviarie o di arterie stradali risalenti al passato coloniale, quando collegavano piantagioni e miniere ai porti d’imbarco, tenuti oggi in efficienza dalle multinazionali che hanno interessi economici sul luogo. Reti di trasporto fitte e abbastanza efficienti si trovano solo nelle vicinanze delle grandi città, dei porti e dei poli industriali dei Paesi in maggior sviluppo. CINA Una realtà a parte è costituita dalla Cina. Nel suo vastissimo territorio i trasporti hanno dati da record: quasi due milioni di chilometri di rete stradale e il sistema autostradale più esteso, il più grande mercato automobilistico del mondo e 470 milioni di biciclette, un quarto del totale globale di ferrovie e la linea ad alta velocità più lunga della Terra. Inoltre, il ponte più lungo del mondo (Hong Kong-

Camion su una strada di montagna del Jammu e Kashmir (India).

Zhuhai-Macao) e un treno, il Transrapid di Shanghai, che raggiunge i 431 km orari. A fronte di queste eccellenze ci sono però aree, soprattutto nelle zone occidentali, dove i trasporti sono estremamente difficili e le comunicazioni con il resto del Paese sono quasi inesistenti. COMPLETA LO STUDIO

Dopo aver letto il testo rispondi. Quali sono le caratteristiche delle reti di trasporto nei Paesi meno avanzati?

3. Il trasporto aereo

LE AEROLINEE L’ aeroplano è il mezzo maggiormente indicato lungo le grandi distanze, per il traffico intercontinentale e per quello all’interno dei Paesi più estesi, come gli Stati Uniti, il Brasile o l’Australia. Dagli ultimi decenni del secolo scorso il trasporto aereo ha però fatto registrare un grandissimo sviluppo anche per le medie distanze, grazie all’enorme diffusione delle compagnie low cost (a basso costo). Questo fenomeno ha determinato anche un aumento del traffico negli aeroporti secondari, situati nei pressi di centri minori, che hanno costi di servizio inferiori a quelli dei grandi scali internazionali. GLI HUB Gli aeroporti di livello planetario sono definiti hub, traducibile in italiano con “fulcro”, dove si incrociano le linee principali. Con il sistema hub and spoke (cioè “fulcro e raggi”) si fanno convergere su questi grandi scali i voli provenienti da quelli secondari, permettendo così di collegare alla rete principale anche aeroporti con scarsi flussi di traffiCOMPLETA LO STUDIO

Leggi la tabella che riguarda i maggiori aeroporti del mondo per numero di passeggeri e rispondi alle domande. a. A quali Paesi appartengono i due aeroporti più trafficati? b. Qual è l’unico scalo europeo in classifica?

112

L’areoporto di Fiumicino, a Roma.

co. Questi nodi globali corrispondono in genere alle grandi metropoli del pianeta, soprattutto nelle regioni più sviluppate e nei Paesi a economia emergente: oltre agli aeroporti internazionali possono essere dei centri nodali i grandi porti oceanici e anche i nodi terrestri, autostradali e ferroviari. Città Atlanta

Passeggeri nel 2018 107.394.029

Dubai

89.149.387

Pechino (Beijing) Los Angeles Tokyo

Chicago Londra

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100.983.290 87.534.384 87.131.973

83.339.186

80.126.320


4. Le vie navigabili

ROTTE MARITTIME Con lo sviluppo del traffico aereo il diminui trasporto passeggeri via mare su lunghe distanze è diminuito nettamente: resta importante solo per le navi da crociera. La globalizzazione ha invece incrementato il traffico merci sulle navi cargo che hanno visto via via aumentare le loro dimensioni e capacità di carico. Sempre più numerose sono le navi porta-container che superano il 90% del traffico merci: i container, infatti, facilitano il trasporto intermodale, perché possono essere facilmente spostati sui vari mezzi di trasporto (dalle navi ai TIR o ai treni). Le rotte oceaniche (pacifiche, atlantiche, indiane e artiche) sono in genere più trafficate di quelle nei mari chiusi. Importantissimi sono i canali artificiali di Panama e di Suez, luoghi di passaggio obbligati per il commercio tra due mari o due oceani. PORTI I porti, un tempo costruiti in luoghi costieri favorevoli, sono sempre più spesso artificiali e necessariamente ben collegati con infrastrutture all’entroterra. I più voluminosi traffici commerciali si svolgono nei porti asiatici: il primo è Ningbo, in Cina (oltre un miliardo di tonnellate di merci all’anno). Il Paese, però, che vanta la più numerosa flotta di marina mercantile è l’Indonesia, seguita da Panama; quest’ultimo fa parte delle cosiddette “bandiere ombra” (flags of convenience), cioè quei Paesi che, alle imbarcazioni iscritte nei loro registri navali, offrono agevolazioni fiscali e la possibilità di impiegare personale di qualsiasi nazionalità senza controllo. NAVIGAZIONE INTERNA Fiumi e canali artificiali hanno un ruolo importante per i trasporti nei territori ricchi di acque. Così è, per esempio, nella regione centro-orientale dell’Europa con il sistema Reno-Danubio; oppure in America settentrionale, con la rete integrata dei Grandi Laghi con il fiume San Lorenzo; o, ancora, lungo i grandi fiumi cinesi (Huang He e Chang Jiang). La navigazione interna è concorrenziale per il trasporto delle merci, soprattutto di quelle voluminose e pesanti (come rottami, minerali, materiale da costruzione); per quanto riguarda i passeggeri è invece indirizzata solo al traffico turistico.

Il Canal du Midi è una via d’acqua navigabile che, in Francia, collega il Mediterraneo con l’Oceano Atlantico, nei pressi della città di Bordeaux. Un tempo molto importante per il trasporto merci, oggi lo è per il turismo: sulle sue acque navigano canoe, battelli e houseboat (case galleggianti). Dal 1996 il Canal du Midi è stato iscritto nel Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

Il Danubio nasce in Germania, nella Foresta Nera. Dopo un lungo tratto in cui segna il confine tra Romania e Bulgaria sfocia con un delta nel mar Nero. Attraversa 4 capitali (Vienna, Bratislava, Budapest e Belgrado) e 10 Paesi (Germania, Austria, Slovacchia, Ungheria, Croazia, Serbia, Bulgaria, Romania, Moldova, Ucraina). Il tratto del fiume che attraversa la Germania è il più trafficato dal punto di vista commerciale per la presenza di diverse aree industriali.

COMPLETA LO STUDIO

Trova informazioni sulla rotta artica e sulle trasformazioni dovute allo scioglimento dei ghiacci.

Il Reno è la via navigabile più trafficata del mondo. Nasce sulle Alpi dal massiccio del San Gottardo e attraversa la Svizzera. Quindi attraversa la Ruhr, una delle più importanti aree industriali della Germania e d’Europa. Lungo le sue rive, percorse da strade, ferrovie e altre infrastrutture, si affacciano molte città e aree industriali. Il fiume sfocia infine nel mare del Nord dopo essersi diviso in tanti bracci. Il braccio più importante ospita il porto di Rotterdam (Paesi Bassi), punto d’incontro tra il traffico marittimo e quello fluviale. © Casa Editrice G. Principato

113


4. L’ECONOMIA

5. Smart mobility

IL FUTURO DELLA MOBILITÀ

TRASPORTI INTELLIGENTI Le moderne politiche sui trasporti tengono conto sempre più spesso della sostenibilità. Gli spostamenti di mezzi e persone devono perciò avvenire in modo efficiente, ma facendo attenzione alla tutela dell’ambiente e alla qualità della vita delle persone. L’ingegneria dei trasporti viene integrata con la tecnologia informatica, la conoscenza del territorio e i bisogni della popolazione. I trasporti intelligenti sono una componente fondamentale delle smart cities. Con l’obiettivo di migliorare la vita dei suoi cittadini, un’amministrazione urbana deve organizzare una rete di servizio pubblico sempre più veloce e meno inquinante. Un notevole contributo viene dai Sistemi informativi geografici (GIS, Geographic Information System) che, su una base cartografica, analizzano i dati, elaborano simulazioni e propongono soluzioni per i trasporti urbani ed extraurbani. ▶STRUMENTI DRONI Gli utilizzi civili per i droni sono ormai moltissimi (riprese video, monitoraggio animali selvatici, operazioni di soccorso ecc.). Sempre più spesso vengono impiegati anche per il trasporto merci di piccolo carico: nelle zone montane, nelle isole e in altri luoghi che potrebbero essere difficilmente raggiungibili con i mezzi di trasporto tradizionali. Per esempio, sono utilizzati per il trasporto di medicinali durante le campagne di vaccinazione nei villaggi sperduti del Sahel in Africa.

APP Decine di migliaia di app sono dedicate in tutto il mondo alla gestione dei trasporti, a scala locale, nazionale o globale. Forniscono un servizio ai cittadini informando sui trasporti pubblici urbani e sulla viabilità delle strade, organizzando servizi di taxi e noleggio, avvisando per il parcheggio, permettendo di prenotare biglietti per treni e aerei ecc. Anche per le aziende diverse app si occupano di trasporto, per esempio aggiornando sulle normative dei diversi Paesi e sui percorsi convenienti oppure mettendo in rete i diversi trasportatori.

In entrata

In uscita

2.000.000

Mosca

1.000.000

Milano

1.000.000

Parigi

600.000

Londra

600.000

Lisbona

550.000

Madrid

510.000

Bruxelles

800.000 600.000 300.000 400.000 350.000 250.000 200.000

NUMERO DI PENDOLARI NELLE MAGGIORI CITTÀ EUROPEE

114

Bicilcette in condivisione a Helsinki, in Finlandia.

CAR SHARING Nelle smart cities è via via più diffuso l’utilizzo condiviso di veicoli, organizzato secondo precisi costi di carburante, elettricità e noleggio, che vengono calcolati in base ai minuti di utilizzo o ai chilometri. In particolare è in crescita il servizio free floating (cioè a flusso libero): in questa modalità l’utente non ritira il veicolo in una stazione fissa, ma ne preleva uno parcheggiato in strada, dopo averlo individuato tramite una app. Uno dei maggiori vantaggi nelle città sempre più assediate dalle automobili private è la possibilità di parcheggiare anche nelle zone riservate ai residenti o gratuitamente nei posteggi a pagamento. In aumento è anche l’utilizzo delle auto elettriche o ibride (carburante + elettricità). In parallelo cresce il numero delle stazioni di ricarica, anche queste gestite da app dedicate. PISTE CICLABILI Smart mobility significa anche una fitta rete di piste ciclabili, percorsi protetti riservati alle biciclette. Questo migliora la sicurezza stradale e alleggerisce il traffico e l’inquinamento. Per essere efficaci le piste ciclabili devono però essere integrate in una rete e collegare centro e periferie; non devono avere interruzioni, ma essere facilitate negli incroci e nelle rotatorie. Un sistema di piste ciclabili deve perciò essere attentamente pianificato e disegnato da urbanisti. L’Europa è la regione del mondo dove sono più fitte le reti di piste ciclabili, anche se ci sono notevoli differenze tra i Paesi. Ai primi posti ci sono i Paesi Bassi (dove c’è più di una bicicletta per abitante), la Danimarca e la Germania. COMPLETA LO STUDIO

Individua alcune situazioni in cui potrebbe essere utile l’uso di droni, oggi o in futuro.

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4. L’ECONOMIA

Geo DEBATE

LA NUOVA VIA DELLA SETA È UN’OPPORTUNITÀ PER L’EUROPA?

TAPPA 1 Comprendere e preparare il dibattito

1 La Nuova Via della Seta darà maggiore visibilità ai porti ita-

La Cina ha promosso dal 2013 la cosiddetta “Nuova Via della Seta”, un sistema di infrastrutture e collegamenti che unisce il Paese all’Europa e al Mediterraneo attraversando l’Asia centrale e il Medio Oriente (e in parte l’Africa). Questa nuova rotta offre dei vantaggi anche all’Europa o rientra solo nella strategia della Cina per trovare uno sbocco diretto per i suoi prodotti nei mercati occidentali? 1. Osserva le due immagini e scegli fra le due quella che ti sembra maggiormente mostrare gli obbiettivi che si raggiungeranno con la Nuova Via della Seta. A

Mosca

OLANDA

Rotterdam Duisburg GERMANIA

Venezia

KAZAKISTAN

Urumqi Almaty Bishkek TAGIK. Kashgar TURCHIA Dushanbe Islamabad Teheran CINA

Istanbul

ITALIA

Atene GRECIA

RUSSIA

KIRGH.

Samarcanda

IRAN

PAKISTAN

Gwandar

Cintura economica della Via della Seta

Kolkata INDIA

Via della Seta marittima Corridoio economico Cina-Pakistan

Colombo Nairobi KENYA

SRI LANKA

Xi’an

Fuzhou Guangzhou Hanoi Haikou

(Gioia Arnone in http://www.salvisjuribus.it/ la-nuova-via-della-seta-le-novita-del-2019-e-i-vantaggi-per-litalia/)

Kuala Lumpur

MALAYSIA

Giacarta

INDONESIA

B

2. Scegli ora le parole e le espressioni che ti potranno servire per illustrare il tuo punto di vista: nuove vie di comunicazione - globalizzazione vantaggi per la Cina - vantaggi per l’Europa debito eccessivo - prodotti cinesi - mercati europei.

TAPPA 2 Partecipare al dibattito

liani, che assumeranno un ruolo rilevante nel sistema import/ export delle merci, soprattutto quelli di Genova, Trieste e Venezia che potranno candidarsi al ruolo di terminali, in Europa, per la Nuova Via della Seta. I porti italiani si prestano infatti a rendere più agevole e veloce il commercio e la circolazione delle merci cinesi in Europa. La posizione geografica dell’Italia garantisce ai nostri porti un ruolo strategico, oltre a costituire un magnifico canale di accesso a tutti i Paesi europei, in virtù anche delle procedure di sdoganamento tra le più veloci in Europa. Diversi i carichi di merce che ogni giorno transitano dai porti italiani e lì sdoganati. Basti pensare che il 90% dei traffici tra Cina ed Europa passa lungo la Via della Seta marittima. Si tratta di un’opportunità che giova a tutto il Mediterraneo, visto che nel Mare Nostrum transita una parte consistente del commercio globale. Nel Mediteranno il numero di navi porta container dalla Cina cresce rapidamente, di anno in anno, e sarà interesse dunque delle aziende cinesi trattare il transito delle loro merci dai maggiori porti italiani.

1. Scegli il tuo punto di vista dopo aver letto questi due pareri che affrontano le prospettive offerte dalla Nuova Via della Seta da due punti di vista diversi.

2 Bruxelles guarda con sospetto la Cina a causa della sua

ambiguità retorica in materia di politica estera e delle ingenti somme di denaro in arrivo. Infatti, se da una parte Pechino rassicura il rispetto delle regole del libero scambio, dall’altra dichiara apertamente nelle linee guida di politica estera di non avere il medesimo interesse nazionale di uno stato europeo o dell’Unione Europea. Inoltre, sapendo che la Cina è una predatrice di conoscenze tecnologiche, gli investimenti elargiti potrebbero avere lo scopo di catturare il nostro know how tecnologico, oppure di creare gravi debiti conducendoci alla trappola del debito. L’UE è consapevole della posizione ambivalente della Cina. Per questa ragione, in un comunicato ufficiale essa è stata definita un partner negoziale ma anche un competitor economico e “un rivale sistemico che promuove modelli alternativi di governance”. (Chiara Campanaro in https://bridgingchinagroup.com/ la-nuova-via-della-seta-italia-rischio-o-opportunita/)

2. Fai una ricerca su Internet per migliorare la tua informazione sull’argomento e poi fai una lista di tre argomenti a favore della tua posizione e tre a sfavore della posizione in cui non ti riconosci.

TAPPA 3 Trarre le conclusioni

Scrivi sul quaderno quanto emerso durante il dibattito in classe e trai le tue conclusioni. 115

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1. L’ECONOMIA 4. LA TERRA E I SUOI SISTEMI

Verifica le conoscenze

1. Collega correttamente gli elementi della prima colonna con il significato corrispondente espresso nella seconda colonna. a. b. c. d. e. f. g. h.

No global. Digital divide. Glocal. WTO FMI Multinazionale. Spazio economico. Dazio doganale.

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

Organizzazione mondiale del commercio. Neologismo che sintetizza globale e locale. Grande azienda con sedi in molti paesi. Tassa sulle importazioni. Fondo monetario internazionale. Persona o movimento contrario alla globalizzazione. Disuguaglianza in campo tecnologico. Ambito dove avvengono gli scambi.

2. Rispondi alle domande scegliendo la risposta corretta. a. Tra quali Paesi avvenivano principalmente gli scambi fino a pochi decenni fa? □ Stati Uniti, Paesi europei, Giappone □ Stati Uniti, Cina, Germania b. Che cosa finanzia la Banca Mondiale? □ Programmi dei Paesi meno avanzati □ Attività delle multinazionali

c. Quale effetto negativo ha la globalizzazione? □ Scambi culturali tra Paesi diversi □ Omologazione degli stili di vita

d. Quale effetto positivo ha la globalizzazione? □ Miglioramento delle condizioni di vita in molti Paesi □ Annullamento delle disuguaglianze economiche

3. Individua la risposta corretta. 1. L’agricoltura del Sud del mondo: □ a. È una agricoltura di sussistenza cui si affianca una agricoltura di piantagione. □ b. È una agricoltura di sussistenza cui si affianca una agricoltura intensiva. 2. L’agricoltura intensiva si pratica: □ a. Su terreni poco estesi e con abbondanza di macchinari. □ b. Su terreni molto estesi e con molta manodopera. 3. Gli OGM sono piante più produttive ma: □ a. Sono del tutto diverse dagli originali. □ b. Minacciano la biodiversità. 4. La più grande opposizione agli OGM: □ a. È in Africa. □ b. È in Europa. 5. La maggior parte del pesce: □ a. Si ottiene con la cattura (pesca). □ b. Si ottiene con l’acquacoltura. 4. Indica se le seguenti frasi sono vere V o false F . 1. I combustibili fossili sono risorse rinnovabili.

V

F

2. Il petrolio è la fonte energetica più utilizzata.

V

F

3. L’energia elettronucleare è diffusa in tutti i paesi industrializzati.

V

F

4. Tra le fonti energetiche “alternative” le principali sono la solare e l’eolica.

V

F

5. L’energia da biomasse è ricavata anche dallo sfruttamento dei rifiuti agricoli.

V

F

6. L’energia nucleare si ottiene dall’uranio.

V

F

7. La maggior parte delle centrali sono in Asia.

V

F

116

© Casa Editrice G. Principato


4. L’ECONOMIA

Svolgi gli esercizi in modalità interattiva sull’eBook+ o sull’app librARsi 5. Completa il brano scegliendo tra le parole dell’elenco. idrocarburi • solare • 80 • idroelettrica • sicurezza • 21 • carbone • da biomassa • 32 • nucleare • rinnovabili Più dell’

% del consumo mondiale di energia è garantito dal %) e gas naturale (

( 29% del fabbisogno mondiale ), petrolio (. %). Molti Paesi hanno iniziato a ridurre i consumi di (

l’uso delle fonti

e incoraggiato

, eolica,

) ma di quella

, geotermica,

, che però pone ancora molti problemi di

. 6. Indica se le seguenti frasi sono vere V o false F . 1. Il settore secondario comprende le attività di trasformazione dalle materie prime in prodotti finiti.

V

F

2. Le PMI fanno parte delle grandi industrie multinazionali.

V

F

3. L’industria manifatturiera trasforma le materie prime in semilavorati.

V

F

4. La delocalizzazione avviene principalmente nei Paesi del Sud del mondo.

V

F

5. Fra i BRICS non compare nessun Paese europeo.

V

F

6. I Paesi non industrializzati esportano principalmente materie grezze.

V

F

7. 1. 2. 3.

Rispondi alle seguenti domande. Quali sono i settori che fanno parte del terziario avanzato? Quali sono i più importanti servizi per la vendita? Quali sono le principali aree turistiche mondiali?

8. Attribuisci correttamente le seguenti caratteristiche dei trasporti. a. Paesi avanzati. b. Paesi meno avanzati. A. B. C. D. E. F. 9. a. b. c.

Numerose autostrade. Densità della rete. Collegamenti tra miniere e porti. Mezzi tecnologicamente avanzati. Sistemi obsoleti. Ferrovie antiquate. Rispondi alle domande. Quale mezzo è particolarmente usato nei Paesi di grande estensione? Quali scali sono stati avvantaggiati dalla diffusione delle compagnie low cost? Quali aeroporti possono essere definiti degli hub?

10. Collega correttamente gli elementi della prima colonna con il significato corrispondente espresso nella seconda colonna. a. b. c. d. e. f. g.

Bandiera ombra. Container. Nave-cargo. Nodo globale. Alta velocità. Canale artificiale Navigazione interna

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.

Trasporto su fiumi e canali. Mezzo per il trasporto merci. Corso d’acqua costruito dall’uomo. Paesi che offrono agevolazioni fiscali alle navi. Grandi metropoli del pianeta. Grande contenitore metallico. Linea ferroviaria rapida. © Casa Editrice G. Principato

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1. L’ECONOMIA 4. LA TERRA E I SUOI SISTEMI

Unità di Apprendimento TITOLO ▶ DI CHE COSA ▶ TRATTA?

QUALI DISCIPLINE ▶ POSSONO ESSERE COINVOLTE? QUALI ARGOMENTI ▶ DEL TESTO DI GEOGRAFIA RIGUARDA?

EDUCAZIONE CIVICA

Il lavoro

Questa Unità di apprendimento ti invita ad approfondire l’argomento del lavoro. Il diritto al lavoro fa parte dei diritti umani, come puoi leggere nei punti elencati nell’articolo 23 della Dichiarazione universale dei diritti umani, proclamata nel 1948 dall’Assemblea delle Nazioni Unite. Ciononostante, questo diritto non sempre è rispettato. Per esempio negli Stati a regime totalitario, dove non è garantita la libertà di aderire a un sindacato. Ma sono moltissimi i Paesi del mondo dove il lavoro non è considerato un diritto, né ci sono sistemi di protezione contro la disoccupazione. Numerosi sono anche i Paesi dove è permesso o tollerato il lavoro minorile. Infine, quasi ovunque non viene garantita uguale retribuzione per uguale lavoro, soprattutto nel caso della differenza di genere. Oltre a geografia, sono interessate educazione civica, italiano, informatica, inglese, diritto.

I settori economici: primario, secondario e terziario – Globalizzazione – Economia italiana – Agenda 2030: Obiettivo 8 (garantire un lavoro dignitoso) - Obiettivo 5 (garantire la parità di genere)

QUALI ABILITÀ ▶ DEVI METTERE IN CAMPO?

Comprensione di un testo – Comprensione di una comunicazione video –Utilizzo della rete Internet – Elaborazione di uno schema per punti – Elaborazione di un testo – Organizzazione e assemblaggio di materiale da fonti diverse

QUALI STRUMENTI ▶ E METODI PUOI UTILIZZARE?

Lezione partecipata (in presenza o a distanza) – LIM – video – libro di testo – laboratorio di informatica per ricerca in Internet – lettura di articoli online – ricerca cartografica e iconografica - creazione di un testo stampato

COME È ▶ STRUTTURATO IL LAVORO?

Lettura di articoli della Dichiarazione Universale e della Costituzione Italiana riguardanti il lavoro e visione di un video in modalità flipped classroom – Discussione di gruppo - Lettura del testo di geografia –Indagine in Internet – Attività parallele nelle varie discipline – Elaborazione di testi per comporre un Atlante mondiale del lavoro

CHE COSA ▶ TI PROPONE LA FLIPPED CLASSROOM?

A casa trova e leggi l’articolo 23 della Dichiarazione universale dei diritti umani. Leggi anche gli articoli della Costituzione Italiana che riguardano il lavoro. In particolare, gli articoli 1 e 4 dei Principi Fondamentali e gli articoli 35-36-37-38-39-40 del Titolo III-Rapporti Economici. Per approfondire l’impegno internazionale nelle questioni di lavoro, guarda il video sull’ILO (International Labour Organization). Ricordati di prendere appunti su ciò che guardi e leggi.

COME PROCEDE ▶ IL LAVORO?

Con i tuoi compagni e l’insegnante avvia una discussione sul materiale che avete esaminato. Insieme, stendete un elenco di temi-chiave relativi ai problemi sul mondo del lavoro, avvalendovi anche delle attività svolte nelle altre discipline. Singolarmente o a piccoli gruppi fate un’attività di ricerca in Internet: per ogni punto individuato cercate un esempio relativo a un diverso Paese del mondo: potrà essere un’analisi complessiva o un caso concreto, o entrambi.

COME ▶ SI CONCLUDE IL LAVORO?

Si tratta ora di realizzare l’Atlante del lavoro. Ognuno di voi (oppure ogni gruppo) si occupa di un Paese. Il capitolo relativo conterrà un testo introduttivo elaborato da voi, una carta e le informazioni di base dl Paese (nome, continente, superficie, abitanti, densità, capitale, lingua), gli articoli che avete trovato in Internet, eventuali immagini, le vostre personali riflessioni finali.

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5 TEMA

L’Italia e l’Europa

L’Europa è il nostro continente. L’Italia è uno dei Paesi che lo costituiscono e che concorrono a formarne l’identità. Le sue particolarità sono però notevoli: dalla stessa conformazione fisica e localizzazione al centro del Mediterraneo all’immensa ricchezza del suo patrimonio culturale. La conoscenza di Francia, Regno Unito, Germania e Russia ci permette di approfondire altri aspetti fondanti del continente. Lezione 23. Il territorio italiano Lezione 24. Il sistema degli enti Lezione 25. Il patrimonio dell’Unesco Lezione 26. La popolazione in Italia Lezione 27. Economia e lavoro in Italia Lezione 28. Territorio Europa Lezione 29. Gli Europei Lezione 30. L’Unione Europea Lezione 31. Francia Lezione 32. Germania Lezione 33. Regno Unito Lezione 34. Russia

Novara di Sicilia (Messina) vista dal drone

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5. L’Italia e l’Europa

Il Tema in breve

Si trova nella parte meridionale dell’Europa

La Costituzione prevede l’esistenza di uno Stato centrale, che demanda parte dell’amministrazione agli ENTI LOCALI

L’ITALIA

Dal 2019 il saldo naturale è negativo

È tra le maggiori potenze industriali

REGIONI (5 a Statuto speciale)

Ha un patrimonio storico e artistico immenso

È una penisola che si allunga nel Mediterraneo

▶ ▶

PROVINCIE COMUNI

CITTÀ METROPOLITANE

54 siti riconosciuti dall’UNESCO nel 2018

Sono diminuiti i tassi di mortalità e natalità

L’8,3% della popolazione è straniera

Dopo la crisi economica è aumentata la DISOCCUPAZIONE

Formato da 46 Stati Piccolo continente quasi interamente compreso nella fascia temperata dell’emisfero boreale

Ha una crescita demografica lenta

Il 90% delle lingue sono di ceppo indoeuropeo

L’EUROPA

È una delle economie più avanzate del mondo

Le maggiori potenze europee sono

Al 2021 27 Stati europei fanno parte dell’UNIONE EUROPEA Paese tra i più vasti e popolosi, è una

▶ grande protagonista sulla scena europea

FRANCIA

GERMANIA

Principale punto di riferimento delle politiche europee

REGNO UNITO

Con la BREXIT uscito dall’UE

Tra gli Stati più importanti della Terra, ma il suo ruolo è limitato dal territorio vasto, dall’economia legata al settore estrattivo e da un regime poco democratico

▶ RUSSIA

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23 Il territorio italiano LEZIONE

L’Italia si trova nella parte meridionale dell’Europa. Il suo territorio è costituito in massima parte da una penisola (circondata per tre lati dal mare e collegata alla terra solo da un lato) che si allunga nel centro del Mar Mediterraneo. Possiamo immaginare l’Italia composta da tre grandi parti: l’area continentale, l’area peninsulare e l’area insulare.

CARTA DI INDENTITÀ DELL’ITALIA

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302 073 km2

Ha una popolazione di

60 317 ??? abitanti

La densità è quindi di

199 abitanti per km2

La capitale è

Roma

La lingua ufficiale è

italiano

La moneta è

l’euro

(Fonte: Calendario Atlante De Agostini 2019)

Ha una superficie di

121


5. L’ITALIA E L’EUROPA

Alp

1. Montagne, colline e pianure

i

Il 35% del territorio è formato da montagne, il 42% da colline e il 23% da pianure.

LA DISTRIBUZIONE DEI RILIEVI IN ITALIA

ALPI E APPENNINI A nord si trovano le Alpi, una catena montuosa dalle cime aguzze, ancora poco levigate dall’erosione degli agenti atmosferici. Sono suddivise in occidentali e orientali, con la linea di demarcazione in corrispondenza del lago di Como. Il sistema alpino digrada a sud verso la Pianura Padana, formando una serie di catene meno aspre ed elevate chiamate Prealpi. Gli Appennini sono meno elevati, ma costituiscono la catena più lunga: percorrono la penisola, dalla Liguria alla Calabria fino ai monti della Sicilia.

A

p

p

en

n

in

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VULCANI I vulcani attivi sono: il Vesuvio in Campania, Stromboli e Vulcano nelle isole Eolie e l’Etna che supera i 3000 metri ed è la cima più elevata della Sicilia. COLLINE La maggior parte del territorio italiano è occupato da colline (fino a 600-700 m di altitudine) in tutte le regioni tranne Val d’Aosta e Trentino-Alto Adige. Alcune derivano da antiche montagne erose dagli agenti atmosferici, altre sono costituite dalle morene, masse di terra spinte a valle durante le epoche glaciali, altre sono vulcani spenti. PIANURE La più estesa e più importante è la Pianura Padana: prende il nome dal fiume Po che l’attraversa e l’ha formata nel tempo. Quasi tutte le altre sono pianure costiere; vaste superfici pianeggianti si trovano in Puglia, con il Tavoliere e la pianura della penisola salentina.

COMPLETA LO STUDIO

Confronta la carta con quella fisica di pagina 121 e scrivi i nomi delle due catene; colora poi la zona della Pianura padana e indica con un pallino dove si trovano i vulcani.

2. La linea costiera Dal momento che l’Italia ha una lunga linea costiera (circa 8.300 km) e moltissime isole, le sue coste sono molto variegate. La loro morfologia, cioè la forma in cui si presentano, dipende da vari fattori; per più di un terzo sono coste alte con tratti rocciosi, le rimanenti sono coste basse e sabbiose, formate dai detriti depositati dai fiumi. COSTE LIGURI Strette alle spalle da Alpi e Appennini, le coste affacciate sul Mar Ligure sono alte e rocciose, frastagliate e piene di insenature. COSTE TIRRENICHE Sabbiose e lineari sono le coste tirreniche fino al Golfo di Napoli: dalla penisola sorrentina inizia una costa alta, fino alla punta calabrese di Scilla. COSTE ADRIATICHE Bassi e sabbiosi sono anche i litorali affacciati sul Mar Adriatico, tranne le coste alte e frastagliate del promontorio del Gargano e del Monte Conero. COSTE IONICHE Uniformi, con un breve bordo sabbioso, sono le coste ioniche della Sicilia orientale e quelle che racchiudono il Golfo di Taranto, mentre si innalzano lungo la Calabria. LA CARTA DELLE COSTE ITALIANE

122

COMPLETA LO STUDIO

Lavora con le immagini. Scrivi le didascalie alle due immagini utilizzando le parole:

•Adriatico •fiumi •frastagliate •Mar Ligure •basse •coste •rocciose •sabbiose •detriti

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3. Fiumi e laghi d’Italia

IL DISSESTO IDROGEOLOGICO

I corsi d’acqua che scorrono nel territorio italiano sono molti ma decisamente più brevi rispetto a quelli degli altri Paesi europei. Anche i laghi sono numerosi ma non di grandi dimensioni. Il Po è il nostro fiume più lungo, il lago di Garda è il lago più vasto. FIUMI ALPINI I fiumi alpini sono in genere abbastanza lunghi e hanno portata regolare, poiché ricevono acqua sia dallo scioglimento delle nevi, sia dalle precipitazioni. Il fiume alpino più lungo è il Po, che nasce dal Monviso, sul versante meridionale delle Alpi, e attraversa tutta l’Italia settentrionale per gettarsi nel Mar Adriatico. Dalle Alpi scendono diversi affluenti del Po, come il Ticino, l’Adda e il Mincio.

Il fiume Po a Torino

FIUMI APPENNINICI I fiumi appenninici hanno invece corsi più brevi (solo l’Arno, il Tevere e il Volturno raggiungono una certa lunghezza) e portate irregolari, poiché sono alimentati prevalentemente dalle piogge. Le stagioni più piovose come l’autunno e la primavera sono i loro periodi di piena, mentre l’inverno e l’estate sono stagioni in cui la portata di questi fiumi si riduce al minimo. LAGHI I maggiori laghi italiani si trovano a nord, e sono di origine tettonica e glaciale. Sono infatti all’interno di vaste conche scavate dai ghiacciai. I più estesi si trovano nella fascia prealpina e sono il Lago di Garda, il Lago Maggiore e il Lago di Como. Nell’Italia centrale si trovano diversi laghi di origine vulcanica come il Lago di Bolsena. In Umbria il Lago Trasimeno, che è il quarto lago più vasto d’Italia, è di origine tettonica e alluvionale.

Il lago di Bolsena nel Lazio

COMPLETA LO STUDIO

Osserva la carta e rispondi alle domande. a. Dove nasce il Po? b. Dove sfocia? Con che tipo di foce? c. Quali importanti città attraversa? d. Quali sono i suoi principali affluenti di destra? Quali di sinistra? e. Confronta questa carta con quella politica di pagina 125. Di quali regioni segna il confine?

Il fiume Ticino a Pavia, in Lombardia

Dida dida dida

Il lago di Como © Casa Editrice G. Principato

123


5. L’ITALIA E L’EUROPA

IL CLIMA IN ITALIA

4. Climi e ambienti

Regione alpina Regione padana

È possibile suddividere l’Italia in sei regioni climatiche e ambientali.

Regione appenninica Regione adriatica

REGIONE ALPINA Questa regione ha inverni lunghi e freddi, con precipitazioni nevose, ed estati brevi e fresche, spesso piovose. La vegetazione è costituita da foreste di conifere e da prati; alle altitudini più elevate si estendono ghiacciai e nevai.

Regione ligure-tirrenica Regione meridionale e insulare

REGIONE PADANA La regione padana ha un clima di tipo continentale, con estati calde e afose e inverni rigidi. Questa è l’area naturale più trasformata dall’uomo: l’antica foresta di latifoglie sopravvive solo in piccole aree. REGIONE APPENNINICA Varia a seconda della latitudine: nel tratto settentrionale le temperature sono più basse e la piovosità è maggiore, nel tratto meridionale l’aridità è più accentuata e le temperature sono più alte. La vegetazione è costituita soprattutto da foreste di latifoglie e prati. REGIONE ADRIATICA La regione adriatica ha un clima più freddo e piovoso rispetto alla costa tirrenica. Alle foci dei fiumi si trovano aree paludose, mentre più a sud cresce la macchia mediterranea. REGIONE LIGURE-TIRRENICA La regione ligure-tirrenica ha inverni miti ed estati calde, ma ventilate. Le piogge sono poco abbondanti e si concentrano in autunno. Qui si estende la macchia mediterranea, intervallata da pinete. REGIONE MERIDIONALE E INSULARE La regione meridionale ha un clima mediterraneo sub-tropicale, con estati lunghe, calde e secche, e inverni miti e poco piovosi. Qui prevale nettamente la macchia mediterranea, alternata a piante tropicali, come palme, agavi, fichi d’india.

124

COMPLETA LO STUDIO

Rispondi alle domande in base al testo e alla carta. a. Quale tipo di clima ha la regione padana? b. Quale regione ha la massima estensione in latitudine? c. Quali aree sono interessate dalla regione mediterranea?

Umbria, colline

Alpi occidentali

Pianura Padana

Arcipelago toscano © Casa Editrice G. Principato


24 Il sistema degli enti LEZIONE

La Costituzione, entrata in vigore il 1° gennaio 1948, stabilisce i principi della nostra Repubblica parlamentare. Uno di questi è l’esistenza di uno Stato centrale che demanda agli enti locali, cioè gli organi di governo decentrato del territorio, buona parte dell’amministrazione. I principali enti locali sono le Regioni, le Province, i Comuni e le Città metropolitane.

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5. L’ITALIA E L’EUROPA

EDUCAZIONE CIVICA

1. La Regione

La Regione è il livello superiore della divisione amministrativa territoriale del nostro Paese, dove più Comuni formano una Provincia o, a volte, una Città metropolitana e l’insieme di una Città metropolitana e di più Provincie forma una Regione. La Regione è un ente pubblico che esercita poteri e funzioni su territori più o meno ampi secondo i principi stabiliti dalla Costituzione. POTERE LEGISLATIVO La Regione è l’unico ente amministrativo a condividere con il Parlamento il potere legislativo. Su diversi argomenti può quindi emanare leggi che hanno valore su tutto il territorio regionale. Un esempio recente è stata la gestione della pandemia Covid-19 che ha spinto alcune Regioni a mettere in atto norme più stringenti rispetto alle prescrizioni statali. Rientra infatti nelle prerogative regionali la possibilità di assumere autonome decisioni relative all’organizzazione ed erogazione delle prestazioni sanitarie. È il caso, ad esempio, della scelta se effettuare o meno tamponi a tutta la popolazione regionale o la decisione di introdurre misure di lockdown più restrittive. AUTONOMIA REGIONALE Le Regioni italiane hanno diversi poteri e campi di autonomia: oltre a emanare leggi regionali, hanno un proprio patrimonio e proprie entrate (reperite attraverso le tasse regionali) e definiscono autonomamente le proprie regole di organizzazione e funzionamento. COMPITI DELLE REGIONI Lo Stato affida alle Regioni diversi compiti. Devono occuparsi di servizi per il cittadino, come gli ospedali e i trasporti. Devono intervenire a difesa dell’ambiente, per esempio controllando l’inquinamento dell’aria e delle acque: di questo si occupano le ARPA (Agenzie Regionali di Protezione Ambientale). Istituiscono e gestiscono i parchi regionali nelle aree di importante interesse naturalistico. Aiutano le attività economiche, stabilendo regole e assegnando dei contributi che favoriscano lo sviluppo.

COMUNE DI PEDEMONTE

PROVINCIA DI VICENZA

Belluno

Treviso Verona

REGIONE VENETO

Vicenza Padova

VENEZIA

Città metropolitana

Rovigo

UN ESEMPIO DI DIVISIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE VENETO

GOVERNO DELLA REGIONE Ogni Regione è amministrata da un Consiglio Regionale e da un Presidente, eletti ogni cinque anni dai cittadini maggiorenni. Il Presidente nomina e guida la Giunta, formata dagli assessori regionali. REGIONI A STATUTO SPECIALE Delle 20 Regioni 15 sono a statuto ordinario e 5 a statuto speciale. Queste ultime godono di un’autonomia maggiore per le loro specificità territoriali e culturali: la Valle d’Aosta, il Trentino-Alto Adige e il Friuli-Venezia Giulia, regioni di confine dove vivono importanti minoranze etniche, e le regioni insulari di Sicilia e Sardegna. COMPLETA LO STUDIO

Completa la mappa sul meccanismo di governo delle Regioni. I cittadini eleggono

Il .................................... Il .................................... che nomina ....................................... formata dagli .............................................. Il palazzo della Regione Lombardia

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na

.......

2. Una rete policentrica Le città italiane non si concentrano in alcune aree geografiche ma sono distribuite lungo tutto il territorio nazio nazionale, solo poche aree lungo l’Appennino centro-meridionale e interne alla Sardegna e alla Sicilia presentano rari insediamenti urbani. TASSO DI URBANIZZAZIONE Si definisce tasso di urbanizzazione il rapporto tra popolazione urbana e popolazione rurale. L’Italia ha una percentuale di abitanti che vive nelle città non molto elevata (69%), se confrontata alla media europea (73%). RETE URBANA In Italia la rete delle città è stata determinata dalla morfologia del territorio, in prevalenza montuoso e costiero, e dalle vicende storiche. Dalla caduta dell’Impero romano, nel corso dei secoli si sono venuti a formare diversi Stati che, pur con dimensioni diverse, hanno avuto un importante ruolo di governo del proprio territorio. Ognuno di questi Stati aveva una propria capitale, con funzioni di centro politico, culturale ed economico all’interno dei propri confini. LE 100 CITTÀ Anche l’unificazione del Paese nel XIX secolo non ha contrastato il ruolo direzionale di molte capitali degli Stati preunitari. Pur essendo il centro politico e la città più estesa e abitata del nostro Paese, anche Roma non svolge il ruolo accentratore che hanno altre capitali europee. Ecco

L’ITALIA DELLE CITTÀ METROPOLITANE

DUE PICCOLI STATI STRANIERI

CITTÀ METROPOLITANA

POPOLAZIONE

capoluogo e comuni della città metropolitana

perché si parla spesso di “Italia dalle 100 città”, una definizione che spiega la struttura policentrica della sua rete urbana.

ROMA MILANO NAPOLI TORINO PALERMO BARI CATANIA FIRENZE BOLOGNA VENEZIA GENOVA MESSINA REGGIO CALABRIA CAGLIARI

4.355.725 3.234.658 3.101.002 2.269.120 1.260.193 1.257.520 1.109.888 1.013.260 1.011.291 853.552 .844.957 631.297 551.212 431.955

CITTÀ METROPOLITANE Nel 2014 una legge ha istituito 14 città metropolitane: Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Palermo, Messina, Catania e Cagliari. In questi nuovi enti locali, i capoluoghi devono prendere decisioni con gli altri comuni del loro territorio, coordinando i piani di sviluppo nei vari ambiti di governo: trasporti, scuole, risorse energetiche, parchi, acque, settori economici ecc.

COMPLETA LO STUDIO

Rispondi alle seguenti domande. a. Che cosa significa rete policentrica? b. Quali sono le radici storiche di questa struttura urbana? c. Che cosa sono le città metropolitane?

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La sede amministrativa del Comune di Roma (Palazzo Senatorio)

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5. L’ITALIA E L’EUROPA

3. Le cinque città più popolose ROMA (2 872 800 ab.) Situata in una zona collinare, lungo le rive del fiume Tevere, Roma fu il centro della civiltà romana, come testimoniano i numerosi monumenti che si sono conservati nonostante i secoli di decadenza e le grandi ristrutturazioni dell’epoca fascista. Importanti sono anche gli edifici e le opere d’arte che risalgono alle epoche rinascimentale e barocca. Per la grande ricchezza artistica e per la presenza del Vaticano, Roma è una delle principali mete turistiche mondiali. MILANO (1 366 180 ab.) È il principale centro economico e finanziario del Paese, oltre che il primo polo borsistico italiano e città famosa per il design industriale. Per la sua attività fieristica e congressuale ha sempre attirato moltissimi visitatori. Ma la ricchezza di opere d’arte, le occasioni di shopping e le recenti trasformazioni urbanistiche, con la costruzione di avveniristici edifici e la creazione di nuovi spazi pubblici, ne stanno facendo una delle principali mete turistiche italiane.

Veduta di Roma

NAPOLI (966 144 ab.) Affacciata sul celebre golfo che porta lo stesso nome, tra il Vesuvio e l’area vulcanica dei Campi Flegrei, Napoli è il principale centro demografico ed economico dell’Italia meridionale. È soprattutto una città terziaria: molto importante è la sua attività commerciale e quella del suo porto (il primo per numero di passeggeri). È anche una notevole meta turistica, celebre in tutto il mondo.

Skyline di Milano

TORINO (882 523 ab.) Torino sorge nella parte più occidentale della Pianura Padana ed è attraversata dal Po e dal suo affluente Dora Riparia. È uno dei più attivi centri economici del Paese: il suo nome viene infatti identificato con l’industria automobilistica. Ma fondamentale è anche la sua funzione culturale, per la presenza di musei, università e importanti istituti di ricerca.

Il golfo di Napoli

PALERMO (668 405 ab.) Il capoluogo siciliano sorge in una zona pianeggiante (la Conca d’Oro, dal colore degli agrumeti) affacciata su un’ampia insenatura della costa tirrenica. Fondata dai fenici, fu un importante centro della Magna Grecia, quindi capitale dell’isola durante la dominazione degli Arabi e poi dei Normanni, che ne fecero uno dei maggiori poli culturali del Mediterraneo. Oggi è un centro terziario di grande attrazione turistica sia per il suo patrimonio artistico sia per la bellezza delle vicine zone costiere. Veduta di Torino

COMPLETA LO STUDIO

La Palermo barocca

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Prova a descrivere il capoluogo vicino alla tua residenza utilizzando lo stesso modello di descrizione qui proposto.

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25 Il patrimonio dell’UNESCO LEZIONE

L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (conosciuta con l’acronimo inglese UNESCO) con sede a Parigi, ha tra i suoi obiettivi la tutela dei siti considerati Patrimonio dell’Umanità. Dal 1972 ogni anno aggiorna una lista di luoghi che per la loro importanza necessitano di una tutela sovranazionale.

NUMERO DI SITI UNESCO PER PAESE

EDUCAZIONE CIVICA

1. La storia dell’UNESCO

COME È NATA L’INIZIATIVA L’idea di proteggere questi siti preziosi ebbe origine nel 1960, quando l’UNESCO avviò una campagna internazionale per salvare la Valle dei Templi in Egitto: la costruzione di una grande diga sul Nilo avrebbe infatti provocato la sommersione degli inestimabili tesori del sito archeologico. COLLABORAZIONE INTERNAZIONALE Oltre cento Paesi di diversi continenti si impegnarono fornendo risorse economiche e tecnologia, per salvaguardare il sito, in modo da spostare i templi di Abu Simbel, nell’Egitto meridionale, e ricostruirli più in alto rispetto alla diga. 1972: NASCE LA CONVENZIONE L’ esito positivo di questo intervento spinse gli stessi Paesi alla firma, nel 1972, della Convenzione sulla tutela del patrimonio mondiale. L’UNESCO stilò un primo elenco di luoghi che per la loro importanza culturale, oppure naturale, avevano valore emblematico per tutta l’umanità e necessitavano perciò di una tutela sovranazionale (cioé al di sopra di una o più nazioni). LISTA IN CONTINUA CRESCITA Di anno in anno nuovi siti sono stati inclusi e la lista è in continuo accrescimento: secondo l’aggiornamento del 2019, i siti sottoposti a salva-

guardia sono 1121 (869 siti culturali, 213 naturali e 39 misti), suddivisi in 167 Paesi dei vari continenti. Numerose sono anche le località transfrontaliere, che più di altre sono a rischio di contesa o di abbandono. SITI MOLTO DIVERSI La tipologia dei siti protetti è molto varia: va da antichi centri storici alle principali aree archeologiche, da testimonianze di una passata attività industriale a complessi artistici monumentali, da riserve di biodiversità (ambienti dove è rappresentata una grande varietà di specie vegetali e animali) a paesaggi agricoli tradizionali ecc. COMPLETA LO STUDIO

Rispondi alle seguenti domande. a. Quale fu la prima iniziativa che avviò la creazione di un Patrimonio dell’Umanità? b. Che cosa sono i siti misti? c. Che cosa sono i siti transfrontalieri?

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5. L’ITALIA E L’EUROPA

EDUCAZIONE CIVICA

2. Il patrimonio italiano

L’alto numero di siti protetti in Italia (54 nel 2018) è dovuto soprattutto all’enorme ricchezza del suo patrimonio storico e artistico. Il patrimonio culturale comprende infatti monumenti, edifici o località di valore storico, estetico, archeologico, scientifico o antropologico. Vediamone alcuni esempi. ARTE DEI CAMUNI Il primo sito italiano iscritto nel Patrimonio dell’Umanità (1979) è stata la Valle Camonica, nell’area alpina dell’Italia settentrionale, e le sue incisioni rupestri: si tratta di una delle collezioni più grandi al mondo, in un sito non ancora completamente esplorato che si estende per circa 70 chilometri quadrati. Oltre 140.000 figure e simboli incisi nella roccia lungo un periodo di circa 8000 anni descrivono quella antica civiltà.

CASTEL DEL MONTE Nel 1996 l’UNESCO ha inserito nel Patrimonio dell’Umanità Castel del Monte, che sorge su una collina delle Murge vicino all’attuale città di Andria, considerato uno dei più bei castelli d’Europa. Quest’opera ha grande valore sia per la bellezza delle sue architetture, perfettamente inserite nel paesaggio, sia perché unisce la cultura del Nord Europa, da cui proveniva Federico II di Svevia, il suo ideatore, con quella del mondo classico (greco e romano) e del mondo islamico, tutti e due parte della storia della Puglia.

Castel del Monte.

Incisioni rupestri in Valle Camonica.

CENTRO STORICO DI SIENA La città di Siena, in mezzo alle colline della Toscana, non è cambiata molto rispetto al grande borgo di epoca medievale che si formò nel XIII secolo, quando iniziò ad arricchirsi di begli edifici e grandi opere artistiche. Per questo e per la sua importanza nella storia dell’arte, nel 1995 l’UNESCO ha iscritto Siena nell’elenco del Patrimonio dell’Umanità.

PATRIMONIO NATURALE Il patrimonio naturale, invece, indica rilevanti caratteristiche fisiche, biologiche e geologiche, nonché l’habitat di specie animali e vegetali in pericolo e aree di particolare valore scientifico ed estetico. Per esempio, appartengono a questa lista il complesso vulcanico dell’Etna e la catena montuosa delle Dolomiti.

L’Etna.

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Consulta la lista dei siti sul sito UNESCO. Trova un sito vicino a dove abiti e descrivilo in massimo 10 righe su modello delle città illustrate nel paragrafo. I SITI UNESCO

Piazza del Campo a Siena.

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3. I siti misti Il patrimonio misto comprende esempi di interazione fra l’uomo e l’ambiente, come i parchi e i giardini; questi siti vengono anche indicati con la definizione di paesaggio culturale. TRA NATURA, ARTE E STORIA Il Parco Nazionale del Cilento, in Campania, è stato iscritto nell’elenco nel 1998 ed è un esempio di forte integrazione tra i vari aspetti: l’area comprende infatti un insieme di paesaggi naturali e testimonianze culturali di eccezionale valore. Punto d’incontro tra le colonie della Magna Grecia e i centri etruschi e degli altri popoli italici, quest’area comprende gli importanti resti classici di Paestum e Velia, oltre a insediamenti medievali, testimonianze di archeologia industriale e il capolavoro barocco della Certosa di Padula. VILLE DEI MEDICI Un altro esempio di siti misti è dato dalle ville e dai giardini medicei in Toscana, iscritti nella lista del Patrimonio nel 2013, che non costituiscono propriamente un sito, poiché sono 14 tenute di campagna, importanti per il loro valore storico-architettonico, distribuite in tutto il territorio regionale.

Il tempio di Atena a Paestum.

Le ville medicee in Toscana sono patrimonio UNESCO insieme ai loro splendidi giardini con piante rare, fontane e antichi giochi d’acqua.

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Osserva la foto delle colline del prosecco in Valdobbiadene. Scrivi una didascalia in cui provi a spiegare in che senso rappresentano anche un paesaggio culturale.

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5. L’ITALIA E L’EUROPA

4. Il Patrimonio di saperi e di memoria MEMORIA DEL MONDO Nel 1992 la lista degli elementi da salvaguardare è stata ampliata dalla Memoria del mondo, un grande patrimonio di documenti, registrazioni, filmati storici la cui conservazione riveste una grande importanza per la storia di tutta l’Umanità. In Italia sono iscritti nell’elenco importanti biblioteche e archivi, come quello dell’Istituto Luce, dedicato alla cinematografia. TRADIZIONE ORALE Nel 2001 si è invece voluto attribuire importanza e valore al Patrimonio orale e immateriale dell’Umanità, che raccoglie espressioni culturali (spettacoli, riti e feste, saperi, pratiche artigianali) che, pur non rappresentando località o elementi tangibili, sono parte integrante della tradizione dei popoli e possono rischiare di non essere tramandati alle future generazioni. Esempi di Patrimonio immateriale (anche questi ogni anno più numerosi) sono il Teatro delle Ombre in Cambogia e quello Kabuki in Giappone. PATRIMONIO IMMATERIALE IN ITALIA Anche in Italia sono diverse le antiche conoscenze tutelate dall’Unesco:

La dieta mediterranea.

• il Canto a Tenore sardo, • l’Opera dei Pupi siciliana, • la dieta mediterranea, • l’artigianato del violino di Cremona, • alcune caratteristiche processioni religiose (Nola, Palmi, Sassari, Viterbo), • le coltivazioni viticole di Pantelleria, • l’arte dei pizzaioli napoletani.

Pantelleria.

MURETTI A SECCO Nel 2018 è stata inserita in questa lista la tecnica di fabbricazione dei muretti a secco, che l’Italia condivide con altri Paesi dell’Europa meridionale. Questa sistemazione dei terreni scoscesi è uno dei primi esempi di manifattura umana, utilizzata per fini sia abitativi sia agricoli. Particolarmente utili a prevenire il dissesto idrogeologico, la maggior parte dei muretti a secco è abbandonata e sta lentamente scomparendo. COMPLETA LO STUDIO

Guarda il video che presenta l’iniziativa UNESCO Futures of Education. Descrivi poi in breve quali sono gli obiettivi di questa iniziativa. FUTURES OF EDUCATION

L’Opera dei Pupi.

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26 La popolazione in Italia LEZIONE

La situazione demografica italiana è il frutto dei processi storici, sociali ed economici che hanno caratterizzato il nostro Paese dall’Unità. Oggi la popolazione si concentra in alcune aree: le zone costiere e quelle pianeggianti, oltre alle principali aree metropolitane, come Milano, Roma e Napoli, che continuano ad attirare abitanti dal resto del Paese.

1. I cambiamenti della società italiana

100 STATISTICHE PER CAPIRE L’ITALIA

La struttura e le tendenze demografiche sono fattori che hanno effetti determinanti sull’ organizzazione e sullo sviluppo economico e sociale di un Paese. L’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) aggiorna ogni anno i dati della popolazione italiana fornendo informazioni molto utili.

UNA POPOLAZIONE CHE NON CRESCE Dall’Unità fino alle soglie del 2000 il saldo naturale (numero dei nati meno numero dei morti) è stato positivo, tranne che nei periodi delle due guerre mondiali (1915-18 e 1940-45), nonostante la massiccia emigrazione verso le Americhe e verso altri Paesi europei. Dal 2019 però il saldo naturale è diventato negativo (secondo ISTAT 200mila unità in meno), inoltre al crollo della natalità si è aggiunta l’aggravante della pandemia Covid-19. VITA PIÙ LUNGA Rispetto al secolo scorso il tasso di mortalità (cioé il numero di morti ogni 1000 abitanti) è diminuito. Gli italiani sono ancora oggi fra le popolazioni più longeve del mondo: la speranza di vita è di 81 anni per gli uomini e 85 per le donne. Quasi un Italiano su cinque ha più di 60 anni, mentre bambini e ragazzi sotto i 15 anni rappresentano meno del 14%. MENO NASCITE L’invecchiamento della popolazione in Italia è strettamente legato al tasso di fecondità, che è uno dei più bassi del mondo (1,3 figli per donna). Il tasso di natalità (cioè il numero di nati ogni 1000 abitanti) è infatti diminuito. Una prole numerosa era un tempo un aiuto per la famiglia, poiché ogni membro contribuiva presto alla sua economia. In una società moderna come quella italiana, invece, ogni figlio è un costo fino al raggiungimento dell’età adulta: prosegue sempre più a lungo negli studi e ha esigenze che i suoi coetanei di un tempo non avevano. COMPLETA LO STUDIO

1. Completa tu le seguenti definizioni: Il saldo naturale è Il tasso di mortalità è Il tasso di fecondità è

Densità demografica nelle province italiane per km2 Densità demografica 0 - 99 nelle province italiane 100 - 199 per km2 Densità demografica 200 - 299 0 - 99 nelle province italiane 300 - 399 100 - 199 per km2 Densità demografica DENSITÀ DEMOGRAFICA 400 - 499 0 - 99 2002- 299 nelle province italiane ITALIANE PER KM NELLE PROVINCIE 500 - 599 100 - 199 300 - 399 per km2 0 - 99 200 - 299 + 1.000 400 - 499 100 - 199 200 - 299 300 - 399 400 - 499 500 - 599

300 - 399

500 - 599

400 - 499 500 - 599

+ 1.000

+ 1.000

Il tasso di natalità è + 1.000

. .

ab./km2

ab./km2

ab./km2

.

2 2.ab./km Scrivi una frase utilizzando, a scelta, almeno due dei termini spiegati nell’esercizio precedente.

.

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5. L’ITALIA E L’EUROPA

2. La composizione delle famiglie PIANIFICAZIONE DELLE FAMIGLIE Oggi in Italia il numero dei figli non viene più lasciato alla casualità, ma, di solito, pianificato; così, le famiglie italiane sono sempre più piccole e oggi la maggioranza è composta da due o tre persone. Un altro elemento è dato dal fatto che moltissime donne lavorano fuori casa e difficilmente possono conciliare professione e famiglia numerosa. Questo fenomeno è accompagnato dalla diminuzione dei matrimoni e dal “ritardo” con cui le coppie scelgono di avere il loro primo bambino. POPOLAZIONE ANZIANA

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2018

300 000 0,5% della popolazione

ultracentenari

11 300 0,02% della popolazione

85 anni e piu

65 anni e piu

12 MILIONI 20,3% della popolazione

2008

FAMIGLIE COMPOSTE DA UNA SOLA PERSONA Cinquant’anni fa una famiglia italiana era composta in media da 3,3 persone, oggi solo da 2,2. Inoltre, una famiglia su tre è composta da una sola persona perché, con l’invecchiamento della popolazione, è aumentato il numero di anziani vedovi, perché sono cresciuti separazioni e divorzi, sono diminuiti i matrimoni e molti immigrati vivono in Italia da soli, perché la famiglia è rimasta nel Paese d’origine.

Svolgi una ricerca in rete su come è formata la popolazione nel tuo comune.

13,8 MILIONI 22,8% della popolazione 496 800 0,8% della popolazione 14 100 0,02% della popolazione

3. I movimenti migratori In Italia vivono 5 milioni di stranieri, pari all’8,3% della popolazione. La maggior parte di loro (3,9 milioni) proviene da Paesi al di fuori dell’Unione Europea. Quasi il 60% risiede nelle regioni del settentrione. FLUSSI IN ENTRATA Il numero degli italiani sarebbe molto diminuito già da alcuni anni se il saldo negativo non fosse compensato dall’immigrazione. A contrastare questa linea di tendenza, infatti, contribuiscono gli ingressi, cioè i flussi migratori in entrata, in continuo aumento. Inoltre, le famiglie immigrate, giovani e provenienti da Paesi meno avanzati, hanno in genere un tasso di fecondità superiore rispetto a quelle italiane. COMPLETA LO STUDIO Osserva i grafici dei movimenti migratori, leggi la tabella e rispondi alle domande. 1. Da quale continente proviene la maggior parte degli immigrati in Italia? 2. Qual è la prima etnia africana? E la prima etnia asiatica?

COMUNITÀ DI PROVENIENZA L’ etnia straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania, Paese della comunità europea, con quasi un quarto di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita da quelle dell’Albania, del Marocco, della Cina e dell’Ucraina. NUOVA EMIGRAZIONE Negli ultimi decenni del secolo scorso l’emigrazione degli italiani si è invece molto ridotta, mentre è cresciuto il numero dei ritorni in patria. Ma nel secondo millennio i trasferimenti all’estero sono intensamente ricominciati, anche se differenti dal passato: a emigrare sono oggi soprattutto i giovani diplomati e laureati in cerca di occasioni di lavoro migliori di quelle offerte in Italia. America 7,5%

stranieri 8,3%

Asia 19,7%

Africa 52,1%

3. Quale regione italiana ospita il maggior numero di stranieri?

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Europa 52,1%

Altri 36,1%

Romania 23,1%

Albania 8,6% Egitto 2,3%

Marocco 8,1% Moldova Cina 2,6% 5,7% Filippine Bangladesh India 3,3% 2,6% 3,0%


EDUCAZIONE CIVICA

4. Lingua, dialetti e italiano nel mondo

DIVERSITÀ REGIONALI Nel 1861, quando venne realizzata l’Unità d’Italia, i cittadini del nuovo Stato in grado di parlare l’italiano erano una piccola minoranza: si utilizzavano soprattutto i dialetti, idiomi diffusi in ambiti geografici limitati, numerosi e molto differenti tra loro. ITALIANO LINGUA NAZIONALE Oggi, dopo 150 anni e un lungo processo di unificazione linguistica attuato soprattutto dalla scuola e dai mezzi di comunicazione di massa, quasi la totalità della popolazione comprende e utilizza l’italiano. Ciononostante, in molte aree si parlano ancora i dialetti; anche da parte dello Stato viene attribuito un importante valore culturale alla tutela del dialetto e delle tradizioni. Enorme è oggi l’utilizzo di anglicismi, determinato dal grande prestigio raggiunto in campo scientifico, tecnologico ed economico dai paesi di lingua inglese, soprattutto d’oltreoceano. DIFFUSIONE DELLA LINGUA A causa della forte e prolungata emigrazione italiana nel mondo, esistono importati

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Leggi il brano e rispondi alle domande. 1. Che cosa significa lingua volgare?

2. Da chi veniva usato il fiorentino?

3. Perché il fiorentino divenne la lingua comune di tutta la penisola?

4. Dai un titolo al brano.

comunità italiane italofone negli USA, in Brasile, Messico, Argentina, ma anche in Germania, Belgio, e Svizzera. L’italiano è la 18a lingua al mondo per numero di parlanti (subito prima dell’urdu, parlato in Pakistan), ma è la quinta lingua più studiata all’estero. LINGUA COLTA L’italiano è considerato una lingua molto bella e armonica, la più vicina al latino, ma è soprattutto la lingua di riferimento per gli amanti dell’arte, della musica e dell’architettura, solo per citare alcuni ambiti della creatività umana. ITALIAN SOUNDING L’italiano è anche la lingua del cibo, che ha il più elevato numero di vocaboli per descrivere ingredienti e modi di cucinare. Fenomeno sempre più diffuso all’estero è l’italian sounding, la consuetudine di utilizzare marchi dal “suono” italiano per prodotti fatti all’estero: sembra infatti che preparazioni alimentari e bevande, soprattutto, ma anche oggetti di design, abiti, profumi siano molto più attrattivi e vengano percepiti di qualità migliore se hanno un nome italiano. ITALIAN SOUNDING FOOD

La lingua italiana deriva dal fiorentino, l’idioma utilizzato a Firenze nel XIV secolo. Questa era una delle tante lingue che si erano diffuse in Italia dopo la fine dell’Impero romano, differenti tra loro perché il latino si era mescolato con lingue parlate da altri popoli. Erano dette “lingue volgari” perché parlate dal volgo, cioè il popolo, mentre il latino continuava a essere la lingua della cultura e della Chiesa. Il fiorentino era rimasto più simile al latino di ogni altra parlata italiana e inoltre si era diffuso tra le classi più colte, utilizzato da scrittori e poeti nelle proprie opere. Anche i documenti di notai e mercanti toscani erano scritti in volgare fiorentino: così, attraverso di loro, venne portato al di fuori dalla regione. La creazione di vocabolari contribuì in seguito a trasformarlo nella lingua comune della penisola.

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5. L’ITALIA E L’EUROPA

EDUCAZIONE CIVICA

5. Le minoranze linguistiche

Soprattutto nelle aree di confine sono diffuse minoranze che conservano la propria identità culturale e una lingua diversa dall’italiano. La minoranza più consistente è quella di lingua tedesca che abita nel Südtirol (o Alto Adige), la parte del Trentino-Alto Adige confinante con l’Austria e che ha Bolzano come capoluogo; qui il tedesco è ufficiale accanto all’italiano. La comunità slovena invece è insediata in Friuli-Venezia Giulia, nelle province di Gorizia, Trieste e Udine, zone di confine con la Slovenia. Nella Valle d’Aosta il francese è lingua ufficiale accanto all’italiano, ma è parlato anche un dialetto franco-provenzale (detto anche occitano) diffuso anche in alcune valli delle province piemontesi di Torino e Cuneo. Vi sono poi altre minoranze sparse nella penisola in zone non di confine. La più consistente è quella di origine albanese (arbëreshë), ma vi sono anche comunità greche (in Puglia e in Calabria) e catalane (Sardegna). Vere e proprie lingue possono inoltre essere considerati il sardo e il friulano. Sempre più importanti sono poi le minoranze linguistiche costituite dai numerosi immigrati provenienti da tutto il mondo: rumeno, albanese, arabo, cinese, spagnolo ecc. vengono parlati da comunità diffuse in tutto il territorio nazionale.

La sfilata tradizionale delle donne con i costumi della tradizione durante la Settimana Santa di Piana degli Albanesi, dove si celebra la Pasqua arbëreshë una liturgia in rito greco bizantino.

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Segnaletica bilingue in provincia di Bolzano.

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Rispondi e poi inserisci un titolo o una breve didascalia della carta. 1. Cerchia le zone interessate dalle principali minoranze linguistiche. 2. In quali regioni sono diffuse le comunità linguistiche albanesi? 3. Quali di questi dialetti possono essere considerati vere e proprie lingue?

...................................... ......................................

Lingue e dialetti ladino gallo-italici veneto friulano toscano umbromarchigiani-laziali

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abruzzese pugliese campano calabrese siciliano sardo

Minoranze linguistiche franco-provenzale tedesco sloveno Minoranze A albanese C croato T tedesco

G greco Ca catalano


27 Economia e lavoro in Italia LEZIONE

L’Italia, nonostante i periodi di crisi dovuti anche alla recente pandemia Covid-19, resta una tra le maggiori potenze industriali. La nostra economia, tuttavia, è caratterizzata da forti squilibri regionali nell’occupazione, negli investimenti innovativi e nel sistema delle infrastrutture che, insieme a un’elevata evasione fiscale, costituiscono un ostacolo a un completo sviluppo.

EDUCAZIONE CIVICA

1. La struttura economica

La maggior parte delle aziende in Italia è di piccole e di medie dimensioni, mentre le grandi aziende che operano a livello multinazionale sono molto meno numerose in confronto a quelle di altri Paesi europei. SETTORE PRIMARIO Il settore primario, come in tutti i Paesi sviluppati, è quello che occupa meno manodopera e contribuisce in minima parte alla formazione del PIL. Ciononostante riveste un’importanza strategica notevole ed è destinatario di ingenti investimenti e attività di ricerca. SETTORE SECONDARIO Per quanto riguarda l’industria, anche in Italia si verifica il fenomeno della delocalizzazione: molte fabbriche vengono spostate in Paesi, come quelli dell’Est, dove i costi di produzione e i salari risultano più bassi. SETTORE TERZIARIO Il terziario, seguendo una tendenza che ha riguardato tutti i Paesi sviluppati, è il settore che da qualche decennio occupa la maggioranza della popolazione attiva e produce la maggior parte del reddito nazionale. PIL industria 23,9%

agricoltura 2,1%

terziario 74,0%

POPOLAZIONE ATTIVA terziario 70,2%

agricoltura 3,8%

industria 26,0%

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1. Completa tu le seguenti definizioni: Il settore primario comprende La delocalizzazione è

.

2. Osserva le tre foto sopra e individua l’attività che fa parte A. del settore primario, B. secondario e C. terziario.

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5. L’ITALIA E L’EUROPA

2. Lavoro e squilibri sociali

DISOCCUPAZIONE In seguito alla crisi economica, che ha colpito tutti i Paesi sviluppati, negli ultimi anni in Ita Italia sono diminuiti i consumi. Il calo dei consumi e la delocalizzazione di interi comparti industriali in altri Paesi hanno determinato la crescita della disoccupazione, in particolare giovanile e nelle regioni meridionali, dove la struttura produttiva è più debole, arretrata e in alcune zone legata solo al settore primario. LAVORATORI STRANIERI Da alcuni anni l’Italia è interessata da un’immigrazione in costante aumento. La popolazione straniera proveniente da Paesi UE ed Extra UE in età da lavoro (15-64 anni), nel 2019, era pari a più di 4 milioni e 33 mila individui. Secondo gli ultimi dati gli occupati di 15 anni e oltre sono 2 milioni e mezzo, le persone in cerca di lavoro quasi 500mila e gli inattivi tra i 15 e i 64 anni circa un milione. La maggior parte degli stranieri lavora nei servizi alla persona, come le numerose badanti, e alla collettività: complessivamente il 10% della manodopera del settore primario è straniera. In generale la quota del lavoro non

qualificato degli immigrati è del 36,5% contro il 7,9% degli occupati italiani. SQUILIBRI SOCIALI Disoccupazione e lavoro nero creano povertà e squilibri sociali. In Italia il 6,3% delle famiglie, circa 4,5 milioni di individui, si trova sotto la soglia di povertà. Questa soglia è il livello di reddito al di sotto del quale non si è in grado di ottenere per sé e per la propria famiglia i beni e i servizi indispensabili. Secondo i dati ISTAT le famiglie in condizione di povertà si trovano quasi 9 milioni di persone tra cui i lavoratori irregolari, totalmente in nero o che vivono nell’illegalità. COMPLETA LO STUDIO

A seguito della pandemia Covid-19 le quote di disoccupati sono aumentate e, di conseguenza, la percentuale di popolazione in povertà assoluta. Fai una breve ricerca e trova i dati relativi al fenomeno comparando il tasso di occupazione prima e dopo la pandemia.

3. Il settore primario

Valtellina

Val d’Adige Friuli

COLTURE In Italia ci sono ancora moltissime piccole aziende agricole a conduzione familiare. Ciononostante, il numero delle grandi aziende che usano macchinari tecnologicamente avanzati è in costante aumento: si trovano soprattutto nella Pianura Padana, dove operano nella cerealicoltura (frumento, mais, riso) e nelle coltivazioni legate all’allevamento e all’industria alimentare (per esempio la soia). In tutta Italia, poi, sono diffuse le imprese che si occupano di colture specializzate: viti, ulivi, ortaggi, frutta, fiori.

Milano

Vercellese

Torino Monferrato

Pianura V eneta

Lomellina Bassa lombarda

Venezia Alto V eronese Padova Polesine

Langhe

Emilia

Genova

Bologna Lunigiana

Sanremese

Va l Firenze d’Årno

Piana d’Albenga

Chianti

Grossetano

PESCA E ACQUACOLTURA La pesca non è molto produttiva, a causa dell’inquinamento marino e dell’utilizzo di attrezzature spesso arretrate. In crescita invece l’acquacoltura, cioè l’allevamento di specie ittiche lungo le coste. Osserva la carta sui tipi di coltivazione e di allevamento in Italia e rispondi alle domande. a. Dove è più diffuso l’allevamento bovino? b. Dove è diffusa la coltivazione di agrumi? c. Dove è sviluppata la risicoltura?

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LE COLTURE IN ITALIA allevamento ovini allevamento bovini

Pianura Pontina Terra di Lavoro

cerali

riso

foraggio

Puglia Salernitano Piana di Metaponto

Tarantino Salento

Piana di Sibari

allevamento ovini Campidano

allevamento bovini allevamento suini Palermo

uva da vino

Conca d’Or o Trapanese Canicattì

Piana di Catania

Piana di Gela

uva da tavola agrumi

olive cerali

pesche

riso

mele

foraggio

fiori

ortaggi patate

uva da vino

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Bari

Napol i

allevamento suini

uva da tavola

Fucino

Roma

ALLEVAMENTO Quello bovino e suino, praticato soprattutto nelle regioni settentrionali, è in genere moderno e produttivo. Gli ovini e caprini sono invece allevati nelle zone collinari del Centro, del Sud e delle isole, con metodi rimasti sostanzialmente uguali nei secoli.

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Romagna

bietola da zucchero


cchero

4. Il settore secondario

IMPRESE E DISTRETTI Il sistema industriale è caratterizzato dalla presenza di poche grandi imprese, alcune delle quali multinazionali e molte aziende di medie e piccole dimensioni. Mentre queste ultime sono diffuse su tutto il territorio, le aziende più grandi sono presenti soprattutto nel Nord. Nel Nord-est, nel Nord-ovest e nel Centro si sono formati numerosi distretti, zone caratterizzate dalla presenza di molte aziende specializzate nella produzione degli stessi prodotti. SETTORI Alcuni settori dell’industria italiana sono molto competitivi sui mercati internazionali. Si tratta dei settori che si basano sulla creatività e dove si utilizzano design e materiali di ottima qualità: il tessile, l’abbigliamento, le calzature, i mobili, gli accessori per la persona e per la casa. Saldo positivo (cioè si esporta più di quanto si importi) hanno anche i prodotti della trasformazione alimentare, come pasta, vino e conserve. Un altro settore in cui l’Italia è molto competitiva a livello mondiale è quello della robotica e della meccanica di precisione, destinata soprattutto alle macchine utensili. L’Italia ha aziende di eccellenza anche nel settore automobilistico e nell’industria farmaceutica. Povera di risorse minerarie ed energetiche, per questi settori il nostro Paese è in gran parte dipendente dall’estero. Inoltre, l’industria italiana risulta meno presente nei settori innovativi come l’informatica, l’aeronautica, le telecomunicazioni, la chimica e l’elettronica: queste attività richiedono infatti forti investimenti nella ricerca scientifica, dove, sia nel pubblico sia nel privato, l’Italia è carente rispetto agli altri Paesi. LA GREEN ECONOMY In Italia si sta ampliando il numero di imprese che fanno riferimento alla Green Economy, un modello di sviluppo economico che, oltre alla produzione, al profitto e all’occupazione, prende anche in considerazione l’impatto ambientale della filiera produttiva sul territorio: materie prime, fonti energetiche, distribuzione e smaltimento rifiuti.

Bolzano Aosta

Varese Ivrea Torino

Asti Alba

Cuneo

Lovere

Monfalcone Trieste

Treviso Valdagno Vicenza

Milano Brescia Verona Pavia Mantova Padova

Venezia

Parma Reggio E.

Carpi Ferrara Modena Bologna Maranello Ravenna Genova Riva T. Forlì Massa La Spezia Prato Pisa Firenze Livorno Pontedera Piombino

Perugia Terni L'Aquila Atessa Colleferro Cassino Pomezia Roma

L’INDUSTRIA MANIFATTURIERA IN ITALIA

Termoli Foggia

S. Maria C.V. Aversa Pomigliano Bagnoli Napoli Pisticci Castellammare

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Bari Brindisi Taranto

Osserva la carta e rispondi alle domande. a. Dove è diffusa l’industria automobilistica? b. Quale settore prevale in Sardegna?

L’INDUSTRIA IN ITALIA

c. Dove è diffuso il tessile? d. Che differenza noti tra Nord e Sud Italia?

centri con più impianti centri con oltre 5.000 addetti centri con 3.000–5.000 addetti centri con1.500–3.000 addetti altri centri aree industriali

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Palermo Termini I.

Catania Priolo

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Lecce


5. L’ITALIA E L’EUROPA

5. Il settore terziario o dei servizi ATTIVITÀ Il terziario comprende attività molto varie, da quelle tradizionali (pubblica amministrazione, trasporti, commercio, turismo) a quelle tipiche delle società più avanzate (finanza, comunicazione, ricerca). Queste ultime si concentrano soprattutto nelle regioni settentrionali e nei grandi centri urbani. BANCHE E BORSA Nel settore bancario e assicurativo operano numerosi gruppi. La Borsa di Milano è una delle prime in Europa: nel 1998 ha inglobato anche le altre piazze borsistiche del Paese ed è diventata Borsa Italiana. Dal 2007, grazie alla fusione con la Borsa di Londra, fa parte del London Stock Exchange Group. COMMERCIO Il settore del commercio, interno ed estero, è in Italia uno dei più importanti. La maggior parte del commercio estero avviene con i Paesi dell’Unione Europea (circa il 55% degli scambi), in particolare Francia e Germania, e con gli Stati dell’area mediterranea. TURISMO Il turismo è una delle attività terziarie per cui l’Italia occupa un posto di rilievo a livello mondiale. Il nostro Paese possiede infatti un enorme patrimonio ambientale e culturale che attira visitatori da tutto il pianeta. Località balneari e montane, città d’arte, centri archeologici alimentano grandi flussi turistici, con oltre 40 milioni di arrivi dall’estero ogni anno. Sono le Regioni dell’Italia settentrionale ad accogliere la maggioranza delle presenze. Nel 2020 la pandemia di Covid-19 ha colpito duramente il settore.

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Svolgi una breve ricerca sulle principali tipologie commerciali della tua zona.

6. Le vie di comunicazione VIA TERRA Il sistema dei trasporti è condizionato dalla forma lunga e stretta del Paese e dalla presenza delle montagne. I collegamenti sono garantiti soprattutto da strade e autostrade. Da alcuni decenni il trasporto ferroviario è oggetto di una profonda ristrutturazione, con la realizzazione di numerose linee ad alta velocità. VIA ARIA Il trasporto aereo è organizzato intorno a due poli principali: Milano e Roma. Vi sono poi numerosi aeroporti regionali, utilizzati soprattutto dalle compagnie low-cost. VIA MARE Il trasporto marittimo ha sempre avuto un ruolo importante, grazie al notevole sviluppo costiero dell’Italia e alla sua posizione centrale nel Mar Mediterraneo. I porti più importanti sono quelli di Genova, di Trieste, di Taranto e di Gioia Tauro. COMPLETA LO STUDIO

Approfondisci: quali sono i principali punti deboli del trasporto via terra in Italia?

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Lingu la g v fr to u m a


28 Territorio Europa

L’Europa è un continente dalle dimensioni ridotte e dalla forma molto frastagliata, quasi interamente compreso nella fascia temperata dell’emisfero boreale. I suoi confini estremi vanno I DATI DELL’EUROPA dal Mar Glaciale Artico, a nord, Elbrus 5642 m fino al Mediterraneo, a sud; dall’Oceano Il monte più alto Il fiume più lungo Volga 3531 km Atlantico, a ovest, fino ai monti Urali, Il lago più grande Ladoga 18 400 km2 a est, dove corre il confine con l’Asia. L’isola più estesa

Gran Bretagna

209 331 km2

Il principale vulcano attivo Etna

3 330 m

Il Paese più vasto

Russia europea

4 265 525 km2

Il Paese più piccolo

Città del Vaticano

0,44 km2

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(Fonte: Calendario Atlante De Agostini 2019)

LEZIONE

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5. L’ITALIA E L’EUROPA

1. Montagne, colline, pianure

Nel continente predominano pianure e colline, mentre le montagne coprono circa un quarto del territorio. I rilievi dell’Europa centro-settentrionale, come le Alpi Scandinave, sono di origine antichissima: modellati dal vento, dalla pioggia e dai ghiacciai, sono poco elevati e di forma arrotondata. I rilievi meridionali, più recenti, sono invece più alti e hanno vette appuntite: sono le Alpi, i Carpazi e il Caucaso, la catena dove alcune cime superano i 5000 metri. Alcune aree situate sui margini di zolle tettoniche ospitano diversi vulcani attivi: i maggiori si trovano in Italia, Islanda e Grecia. L’Europa è ricca anche di colline, in gran parte frutto dell’erosione delle montagne più antiche o dell’azione dei ghiacciai. Le pianure più estese del continente si trovano nell’Europa orientale. Sono soprattutto pianure di erosione, come per esempio la pianura russa (Bassopiano Sarmatico). Antico è anche il Bassopiano Germanico, la più vasta pianura dell’Europa centrale.

La regione delle Ardenne in Belgio.

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Individua sulla carta di pag 141 il sistema collinare delle Ardenne, delle Alture del Volga e dei Monti Metalliferi.

2. Coste, isole e acque interne

COSTE E ISOLE Le coste europee si estendono per circa 38.000 chilometri, lungo un litorale che, dal Mar Bianco e dalla penisola di Kola a nord del continente, si sviluppa fino al Mar Nero e Mar d’Azov. Tra il Mare del Nord e il Baltico si allunga la grande penisola scandinava, fronteggiata dalla più piccola penisola danese.

Nel Mar Mediterraneo si protendono la penisola iberica, quella italiana e quella balcanica. Nell’Atlantico si trovano le maggiori isole del continente europeo, la Gran Bretagna, l’Islanda e l’Irlanda.

I BACINI IDROGRAFICI EUROPEI Pe

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Mare del Nord

ACQUE INTERNE L’Europa è ricca di fiumi e di canali artificiali. I fiumi che si gettano nell’Oceano Atlantico, come la Loira, o nel Mare del Nord, come il Reno (che segna per un tratto il confine tra Francia e Germania) e l’Elba, sono frequentate vie di navigazione, mentre i fiumi che sfociano nel Mar Mediterraneo sono in genere poco navigabili. Importanti vie fluviali sono anche il Danubio, che attraversa l’Europa da Ovest a Est e sfocia nel Mar Nero, e il Volga, che è il fiume più lungo d’Europa e scorre in territorio russo, terminando nel Mar Caspio. I laghi, in maggioranza di origine glaciale, sono concentrati in regioni determinate: nel Nord (Russia, Finlandia, Svezia) e nei pressi dell’arco alpino. Tra i primi vi è il Ladoga, il lago più grande d’Europa, situato nel Nord-ovest della Russia europea, vicino al confine con la Finlandia.

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Individua sulla carta dei bacini idrografici quali sono i fiumi che si gettano nel Mar Mediterraneo.

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3. Climi e ambienti

Il continente europeo si trova nella fascia temperata settentrionale settentrionale, tra il Tropico del Cancro e il Circolo Polare Artico: questa posizione, insieme alla importante presenza del mare, determina condizioni climatiche non estreme. Ciononostante i climi sono vari, a causa della sua forma molto mossa e frastagliata, della presenza di alti rilievi e delle diverse caratteristiche dei mari su cui si affaccia (mari chiusi, aperti, oceani). CLIMA SUBARTICO Riguarda la parte più settentrionale del continente ed è caratterizzato da temperature medie molto basse e scarsità di precipitazioni. In queste regioni il suolo è gelato in profondità (permafrost) e quindi gli alberi non vi possono sviluppare le proprie radici. È il regno della tundra, una prateria di muschi, licheni e qualche arbusto.

clima subcontinentale risente in minima parte dell’influsso del mare.

CLIMA ATLANTICO Riguarda l’Europa occidentale e ha temperature miti (grazie alla Corrente del Golfo) e un’abbondanza di precipitazioni; caratteristica è la presenza quasi costante dei venti. La vegetazione alterna foreste di latifoglie a distese erbose e brughiere, dei terreni poco fertili dove crescono vari tipi di arbusto.

CLIMA ALPINO Caratterizza non solo le Alpi, ma anche le altre zone montuose e le regioni nordiche. Ha inverni lunghi e freddi, estati fresche e precipitazioni abbondanti tutto l’anno (neve in inverno e pioggia nelle altre stagioni). È caratterizzato dalla presenza di foreste di conifere e dalle praterie di montagna.

CLIMA CONTINENTALE Domina gran parte dell’Europa centrale e orientale; l’inverno è rigido, la neve può durare anche per diversi mesi all’anno, mentre le piogge si concentrano in primavera ed estate. Alle latitudini maggiori prevale la foresta di conifere, ma è diffusa anche la foresta mista. Il

CLIMA MEDITERRANEO Interessa le regioni costiere meridionali ed è caratterizzato da estati calde e secche e inverni miti. La vegetazione diffusa è la macchia mediterranea: arbusti bassi e alberi ad alto fusto come lecci, olivi, querce da sughero e pini marittimi.

Tundra.

I CLIMI EUROPEI mar di Norvegia

clima atlantico clima mediterraneo clima subcontinentale

clima atlantico clima mediterraneo clima subcontinentale clima continentale clima subartico clima alpino

clima continentale clima subartico

ECOSISTEMI EUROPEI clima alpino mare del Nord

COMPLETA LO STUDIO

mar Baltico

oceano Atlantico mar Caspio mar Nero

m

ar

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Osserva la carta tematica sui climi e rispondi alle seguenti domande. 1. Quale clima è più diffuso in Europa? 2. Quali Paesi sono interessati dal clima atlantico? 3. Quali catene montuose sono caratterizzate dal clima alpino? 4. Quali Paesi non mediterranei sono interessati dal clima mediterraneo?

dite

5. Da quali climi è interessata l’Italia?

rran eo mar Mediterraneo

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5. L’ITALIA E L’EUROPA

EDUCAZIONE CIVICA

4. I problemi ambientali

La densità abitativa dell’Europa e lo stile di vita dei suoi cit cittadini hanno un grande impatto a livello ambientale. Secondo i dati della Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA), in Europa sono minacciati il 42% dei mammiferi, il 15% degli uccelli e il 52% dei pesci d’acqua dolce; circa mille specie vegetali sono gravemente a rischio o in via di estinzione. AMBIENTI A RISCHIO Tutti gli ambienti sono minacciati, anche se in diversa misura, dalle attività dell’uomo. Gli ambienti del Nordeuropa (tundra, foreste boreali di conifere) sono poco popolati, per cui non vi sono pericoli di forte degrado, ma nell’Europa centrale, densamente popolata e urbanizzata, l’inquinamento dell’aria e dell’acqua legato alle industrie e all’agricoltura ha provocato notevoli danni, soprattutto alle foreste di latifoglie. Gli ambienti più a rischio si trovano però nell’Europa mediterranea, dove migliaia di ettari di boschi e di macchia mediterranea sono stati distrutti

per lasciare il posto alle infrastrutture turistiche o a industrie inquinanti, come quella petrolifera presente soprattutto sulle coste. A protezione degli ambienti del nostro continente sono stati creati Parchi nazionali e riserve naturali. Il primo Paese a istituire un parco nazionale è stata la Svezia nel 1909; l’Italia nel 1922 ha creato il parco del Gran Paradiso, sulle Alpi, e il Parco Nazionale d’Abruzzo, sugli Appennini. Oggi in Europa esistono oltre 200 parchi nazionali. CAMBIAMENTO CLIMATICO Il cambiamento climatico ha dimostrato di avere un effetto molto negativo nel nostro continente: il decennio scorso, infatti, è stato il più caldo mai registrato. In certe aree sono sempre più frequenti alluvioni e inondazioni, mentre altre subiscono lunghi periodi di siccità. In generale si è registrata una lenta ma inesorabile recessione dei ghiacciai. OBIETTIVI PER IL 2030 L’Unione Europea ha fissato alcuni obiettivi per ridurre entro il 2030 le emissioni di gas a effetto serra, per migliorare l’efficienza energetica e aumentare la quota di energia da fonti alternative ai combustibili fossili e per attuare un massiccio piano di rimboschimento. COMPLETA LO STUDIO

Leggi il testo e traduci le parole evidenziate. Global warming is the term used to describe the rising of the average temperature on Earth. The Earth has gone through changes in temperature before. The Earth has even gone through several ice ages, when the temperature dropped significantly and a lot of the world was covered in ice glaciers.

Il fiume Senna, in piena, inonda Parigi

Each time the planet eventually warmed up and melted the ice. Why is global warming important? Even small variations of the planet’s average temperature can have a large impact on the environment. rising average ice ages ice glaciers Lo stambecco ha rischiato l’estinzione alla fine del XIX secolo e si è salvato solo nelle valli che oggi compongono il Parco nazionale Gran Paradiso per poi ripopolare tutte le Alpi.

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eventually environment

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29 Gli Europei LEZIONE

L’attuale assetto politico europeo rispecchia solo parzialmente la struttura etnica dei popoli europei. Nel nostro continente, infatti, convivono quasi novanta etnie, ma solo poco più di un terzo di esse costituisce la maggioranza della popolazione in uno Stato sovrano: il resto è costituito da minoranze, a cui si aggiungono le persone giunte in Europa seguendo i diversi flussi migratori.

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5. L’ITALIA E L’EUROPA

1. I confini

I 46 Paesi che compongono attualmente il continente europeo sono il frutto di secoli di storia e di frequenti e san sanguinosi conflitti che hanno mutato più volte i confini tra gli Stati, a volte separando comunità nazionali, a volte unendo etnie tradizionalmente ostili. Gli abitanti del continente sono oggi oltre 720 milioni. Il Paese più vasto e popoloso è la Russia: il suo territorio si allarga nel continente asiatico, oltre la catena degli Urali. Tra Europa e Asia, infatti, non esistono confini precisi. Turchia e Kazakistan hanno una parte del loro territorio compreso nel continente Europeo, così come i Paesi caucasici (Georgia, Armenia e Azerbaigian) vengono talvolta inclusi tra gli Stati europei.

2. Le città

TASSO DI URBANIZZAZIONE Durante la Rivoluzione industriale in Europa molti contadini abbandonarono le campagne e si spostarono nelle città. Questo processo di urbanizzazione si diffuse inizialmente nell’Europa occidentale e, dopo la seconda guerra mondiale, anche nella parte orientale e in quella meridionale del continente. Oggi oltre il 75% vive in un centro urbano. METROPOLI Da diversi decenni le grandi città europee hanno smesso di ampliarsi. Fino alla metà del secolo scorso tre città europee comparivano nella classifica delle dieci metropoli più grandi del mondo: Londra, Parigi e Mosca. Oggi nessuna città europea è più in questa graduatoria: mentre le metropoli europee hanno perso in parte il loro potere di attrazione, le

146

Gli Arabi fondarono Madrid nel IX secolo, ma divenne una capitale solo nel XVI secolo, quando Filippo II la scelse per la sua posizione al centro del Paese. Da allora si arricchì di opere d’arte, chiese, palazzi, monumenti. Nel secolo scorso ha avuto uno sviluppo industriale che ha fatto aumentare la sua popolazione. Oggi Madrid è una

I monti Urali, tradizionale linea di confine fra Europa e Asia.

COMPLETA LO STUDIO

Osserva la carta di pagina 145 e prova a raggruppare i Paesi europei per macroregioni; ricorda di inserire anche gli Stati meno estesi.

grandi città degli altri continenti stanno ampliandosi a dismisura. Le capitali europee restano poli di primaria importanza nel panorama urbano mondiale, per il loro ruolo fondamentale nell’economia, per la cultura, per le conquiste sociali. AREE METROPOLITANE I centri urbani maggiori stanno perdendo abitanti a favore dei piccoli centri che li circondano e delle città medie, numerosissime in tutto il continente. Si formano così vaste aree metropolitane, dove i quartieri residenziali si alternano a zone industriali e commerciali. COMPLETA LO STUDIO

Fai una ricerca in rete e indica quali sono le maggiori aree metropolitane d’Europa.

grande metropoli vivibile e verde, molto vivace sotto il profilo culturale. Oltre ai suoi prestigiosi musei (primo tra tutti il Prado) e teatri, la vita culturale si manifesta anche nei piccoli locali dove si fanno musica e performance e nelle strade della tipica movida.

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3. La demografia

Lezione CRESCITA LENTA E AUMENTO DEGLI ANZIANI La

7 L’EUROPA DELLE LINGUE

popolazione europea continua ad aumentare, anche se molto lentamente. La mortalità è diminuita e la durata media della vita si è allungata, ma anche la natalità è in costante calo. La vita media In aiEuropa sidella parlano oltre lingue. La maggior parte appartiene però a si è allungata grazie progressi medicina e a 60 un buon sistema sanitario. una L’invecchiamento della popolazione crea lingue che hanno un’origine comune, la stessa famiglia, che raggruppa però nuovi problemi economici e di organizzazione sociale. famiglia indoeuropea, appartenente ai popoli asiatici giunti in Europa

MIGRAZIONI A contrastare il declino demografico a partire dal 2000 avantiè interCristo. Le principali lingue indoeuropee sono venuto un sempre più intenso fenomeno immigratorio, neolatine, germaniche che ha contribuito adquelle arricchire ulteriormente la già straor-e slave. dinaria varietà culturale ed etnica del continente, un tempo area di origine di ingenti flussi verso le altre parti del mondo. Le lingue della famiglia indoeuropea Infatti, l’alto livello di sviluppo e il generale miglioramento All’interno vi sono lingue che hanno più somiglianze delle condizioni di vita della popolazione hannodella fattofamiglia sì che indoeuropea DENSITÀ DELLA POPOLAZIONE IN EUROPA altre meno. L’italiano e Densità lo spagnolo, perin esempio, sono più simili tra loro di l’Europa diventasse una meta ambitaeper milioni di cittadini della popolazione Europa (abitanti/kmq) Le città lo siano l’italiano e il tedesco. Questo perché la famiglia indoeuropea si extraeuropei, in fuga da povertà e daquanto situazioni di guerra. da 10 a 50 100 000 - 500 000 ab. superiore a 200 divide in gruppi linguistici, o sottofamiglie. Italiano e spagnolo appartengono al da 1 a10 500 000 - 1 000 000 ab. da 100 a 200 COMPLETA LO STUDIO gruppo neolatino (o romanzo), mente il tedesco fa parte del gruppo germanico. Quali problemi può comportare, secondo te, il inferiore a 1 oltre 1 000 000 ab. da 50 a 100 I principali gruppi linguistici della famiglia indoeuropea sono: progressivo invecchiamento della popolazione • lingue neolatine, derivate dal latino parlato dagli antichi romani. Le più europea? IL FUTURO DEMOGRAFICO DELL’EUROPA importanti sono l’italiano, il francese, lo spagnolo, il portoghese e il romeno; • lingue germaniche, derivate da quelle parlate dagli antichi popoli che si stanziarono nell’Europa centro-settentrionale. Le principali sono l’inglese, il tedesco, l’olandese, il fiammingo, il danese, il norvegese e lo svedese; Oltre il 90% delle lingue europee appartiene al ceppo • lingue slave, parlate dai popoli dell’Europa orientale. Le principali sono il indoeuropeo: la loro origine risale infatti alla lingua parlata Islandese Cartelli stradali in italiano e tedesco in russo, il polacco, l’ucraino, il bulgaro, il serbo-croato, lo sloveno, il ceco. dalle popolazioni, provenienti dall’Asia centrale, che invaseTrentino-Alto Adige. come quello comro l’Europa circa 10.000 anni fa. Appartengono alla famiglia indoeuropea anche gruppi minori Svedese Finlandese (irlandese, posto dalle lingue baltiche (lituano, lettone), dalle lingue celtiche Scozzese GRUPPI LINGUISTICI Nel corso dei secoli si sono quindi Norvegese scozzese, gallese, bretone), oltre al greco e all’albanese. Le famiglie e i gruppi sviluppati diversi gruppi linguistici in cui è possibile raccoEstone In Europa Irlandese si parlano anche lingue che appartengono linguistici in Europa Russo a gliere la grande maggioranza degli idiomi parlati attualmenLettone(ungherese, un’altra famiglia, quella ugrofinnica Danese Lituano te in Europa: finlandese, estone), oltre al basco, lingua parlata Frisone Gallese Islandese Inglese Bielorusso - lingue neolatine: italiano, francese, spagnolo, portoghese, in una regione e Francia. Il Neerlandesea cavallo fra Spagna Famiglie e gruppi linguistici Polacco Tedesco ladino, rumeno, catalano; basco (o euskera) è una lingua “isolata”, che in Europa Svedese Finlandese Ceco Ucraino Lingue indoeuropee non ha nessuna parentela con altre lingue - lingue Scozzese slave: russo, bulgaro, polacco, ucraino, serbo, croaFrancese Slovacco Norvegese lingue neolatine al mondo; il suo to, sloveno, ceco, slovacco ecc.; Reto- caso è interessante perché Ungherese Romanzo Galiziano Francolingue slave Sloveno Estone è anche provenzale un esempio di come un popolo Russo Basco - Irlandese lingue germaniche: tedesco, olandese, inglese, danese, norOccitano Rumeno Serbocroato lingue propria germaniche si sia per secoli sentito unito dalla Portoghese Danese islandese ecc.;Lettone vegese, svedese, fiammingo, Bulgaro Italiano Catalano Spagnolo Lituano greco lingua. Albanese Macedone - lingue e lettone; Frisone Gallese baltiche: lituano Sardo Inglese Bielorusso albanese - lingue celtiche:Neerlandese irlandese, scozzese, gallese, bretone. Polacco lingue celtiche Tedesco Greco Famiglie e gruppi linguistici La lingua madre più conosciuta è il russo, seguito dal tedeCeco lingue baltiche Ucraino in Europa sco. Ma la lingua Francese più parlata in assoluto Slovacco è l’inglese, conoLingue indoeuropee Lingue non indoeuropee I GRUPPI sciuta come seconda lingua da circa il 40% degli europei. RetoUngherese Romanzo LINGUISTICI lingue ugrofinniche lingue neolatine Galiziano FrancoSloveno poi anche molte lingue Nel nostro continente si parlano provenzale IN EUROPA Basco Occitano Rumeno Serbolingue slave basco extraeuropee, diffuse tra le diversecroato comunità di immigrati, Portoghese lingue germaniche Bulgaro Italiano Catalano che affiancano quelle parlate nei Paesi d’accoglienza. Spagnolo

4. Le lingue

Sardo

Albanese Macedone

greco

COMPLETA LO STUDIO

albanese

Costruisci uno schema che visualizzi Greco la struttura delle lingue indoeuropee.

lingue celtiche lingue baltiche Lingue non indoeuropee

166 166

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lingue ugrofinniche basco

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5. L’ITALIA E L’EUROPA

5. L’economia

VIAGGIARE

Unità

8

L’Europa è una delle aree più economicamente avan- fatti vantaggioso far eseguire le lavorazioni in Paesi dove il zate del mondo. La nostra economia si avvantaggia di un costo del lavoro è basso, le materie prime sono abbondanti e passato coloniale che le ha permesso di attingere liberamen- i problemicudi ambientale sono poco sentiti. riocarattere so no te alle risorse di altri continenti. IL PIL PRO CAPITE IN UE E REGNO UNITO In Europa le stradeIMPORTAZIONI e le ferrovie sono più o meno presenti a seconda Ancora oggi importa notevoli quantitàdelle di caDove sono i tunnel ratteristiche del territorio, popolamento dello materie sviluppoprime economico prodotti del alimentari. Importae molte mine- degli L e r e g i o n i m e n o svi l u p p a t e ( P I L p r o ca p i t e < 7 5 ) zi o n e lunghi ( P I L p r o ca p d’Europa? ite > 7 5 e < 9 0 ) Stati. La rete meno di strade ferrovie si registra in pochissimi Islanda e in Russia, R e g i o n i i n t r a n si più ralifitta e anche sotto ileprofilo energetico solo Paesi L e r e g i o n i p i ù i v s l u p p a t e ( P I L p r o a c p ite > 9 0 ) Paesi in cui la densità abitanti è bassa e dove le condizioni climatiche rensonodegli autosufficienti. La galleria stradale e quella dono più difficili i trasporti. Le vie di comunicazione sono invece molto fitte ferroviaria più lunghe d’Europa ATTIVITÀ INDUSTRIALE Alcuni dei Paesi europei sono nel centro dell’Europa e in particolare nella megalopoli renana (p. 196), una sono anche le più lunghe del grandi potenze industriali, ma oggi devono confrontarsi mondo. La galleria stradale più delle zone più industrializzate e densamente abitate. La rete delle autostrade con una sempre più accesa concorrenza di altri forti prolunga è il tunnel di Lærdal collega tra loro tutte le regioni e le cittàfra principali d’Europa: daldiPortoduttori mondiali, primo tutti la Cina. Inoltre,infatti una serie in Norvegia (25 km). Quella gallo alla Polonia crisi o dalla Svezia all’Italia è possibile attraversare tutto il contieconomiche, la prima iniziata nel 2008, l’ultima a seferroviaria è invece il tunnel del nente viaggiando guito in autostrada. La rete delle ferrovie adprovocato alta velocità è invece della pandemia di Covid-19, hanno la chiuSan Gottardo in Svizzera meno estesa di quella autostradale, ma inattività alcunicommerciali Stati, comeeSpagna, Francia e sura di molte fabbriche, un aumento (57 km). Il tunnel ferroviario del della disoccupazione in tutti i Paesi. Germania, i treni veloci collegano tra loro tutte le aree più importanti di questi canale della Manica, che collega Paesi. Alla rete continentale di strade e ferrovie sono collegati gli Stati separati la Gran Bretagna e la Francia, è il DELOCALIZZAZIONE A tutto ciò si affianca il fenomeno dal mare: il tunneldella ferroviario della Manica collega la Gran Bretagna al resto tunnel sottomarino più lungo al delocalizzazione: molte aziende europee trovano inmondo. dell’Europa (attraverso la Francia), il lungo ponte di Øresund mette invece in COMPLETA LO STUDIO comunicazione la Svezia con la Danimarca. Tunnel Stato km

so

Europa, la rete delle comunicazioni

Osserva la carta del livello di PIL pro capite. Come puoi notare, ci sono molte differenze tra i Paesi. Rispondi:

Lærdal

Norvegia

25

a. Come si colloca l’Italia?

San Gottardo

Svizzera

17

b. Quale Paese occidentale è interamente a basso livello di sviluppo?

Arlberg

Austria

14

Fréjus

Italia/Francia

13

Monte Bianco

Italia/Francia

12

Tunnel ferroviario

Stato

km

stradale

c. Che confronti puoi fare tra Est e Ovest?

6. Le vie di comunicazione

L’Europa è il continente con la più fitta rete di trasporti, che unisce i Paesi tra loro e con il resto del mondo.

San Gottardo

Svizzera

57

della Manica

UK/Francia

51

TRASPORTO SU STRADA Negli spostamenti interni prevale il trasporto su strada: la motorizzazione di massa ha portato un’enorme crescita del numero di automobili e veicoli commerciali. Strade e autostrade costituiscono nel continente una rete molto densa e ben organizzata. L’Europa è ricca di meraviglie dell’ingegneria, tra queste il Tunnel della Manica, che unisce Francia e Regno Unito.

Lotschberg

Svizzera

35

Koralm

Austria

33

Guadarrama

Spagna

28

TRASPORTO AEREO Le comunicazioni per via aerea hanno avuto unaLa crescita notevolissima negli ultimi decenni, sopratrete autostradale europea tutto in relazione ai movimenti interni al continente, in gran parte gestiti da compagnie low-cost che permettono collegamenti facili e frequenti entro i confini europei.

TRASPORTO FERROVIARIO Il sistema delle ferrovie ha visto Tutto chiaro?un aumento dei treni ad alta velocità, concorrenziali con il mezzo aereo, e i treni metropolitani che collegano le periferie con i centri cittadini, soprattutto per il trasporto pendolare. 1 Completa. 3 Completa. COMPLETA LO STUDIO TRASPORTO ACQUA I porti marittimi sono molto at- a Napoli si sviluppa l’Autostrada del In Europa la rete SU delle strade e delle Da Milano Scegli uno dei sistemi di trasporto diffusi suluna versante atlantico sia su alta. quello mediterraneo. ferrovie tivi, siaha densità molto in Europa, approfondisci Sole Nel e una linea ferroviaria ad alta in Internet velocità.e trova nostro continente sono molto importanti anche le vie d’acqua i suoi nodi principali (porti, aeroporti, poli 2 Definisci (metti una crocetta). 4 Scegli (cancella l’errore). interne, con la rete fluviale completata da un numero ingente ferroviari, nodi di interscambio). Le vie di comunicazione più efficienti La rete meno fitta di strade e ferrovie si ha in Russia/ di canali artificiali. si trovano in Germania, Belgio e: Germania, anche a causa delle sfavorevoli/favorevoli condizione climatiche. Paesi Bassi. Svezia. Francia. ✗ 148 © Casa Editrice G. Principato

245


30 L’Unione Europea LEZIONE

L’Unione Europea è la principale organizzazione internazionale del continente. Nel 2021 vi partecipano 27 Stati che si estendono su circa metà del territorio continentale, dall’Oceano Atlantico al Mar Nero, dal Mar Baltico al Mar Mediterraneo. L’Unione Europea Paesi membri prima del 2004 Paesi entrati nel 2004 Paesi entrati dal 2007 in poi

ISLANDA

Paesi candidati Brexit 2020 2020

FINLANDIA NORVEGIA SVEZIA ESTONIA RUSSIA

LETTONIA DANIMARCA

LITUANIA

IRLANDA REGNO UNITO

BIELORUSSIA

PAESI BASSI BELGIO

UCRAINA

LUSSEMBURGO

REP. CECA LIECH.

FRANCIA

POLONIA

GERMANIA

SVIZZERA

SLOVACCHIA AUSTRIA

MOLDOVA

UNGHERIA

SLOVENIA

ROMANIA

CROAZIA BOSNIA- SERBIA ERZEG.

PORTOGALLO

ANDORRA

ITALIA

MONTENEGRO KOSOVO

BULGARIA

MACEDONIA

SPAGNA

ALBANIA DEL NORD

TURCHIA

GRECIA

CIPRO MALTA

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5. L’ITALIA E L’EUROPA

EDUCAZIONE CIVICA

1. Che cos’è l’UE

L’Unione Europea (abbreviata UE) viene definita come entità sovranazionale poiché i 27 Stati membri delegano all’organizzazione una parte della loro sovranità in merito a diversi argomenti. Uno dei principali campi di intervento è costituito dai programmi di cooperazione economica: i rapporti commerciali, infatti, sono un potente strumento di interdipendenza tra i Paesi che porta alla collaborazione e riduce il rischio di conflitti. Inoltre, le politiche comuni di sviluppo hanno portato l’Unione Europea a diventare una delle massime potenze economiche mondiali e a svolgere un ruolo di primo piano all’interno delle Nazioni Unite e nei summit planetari. Su altre questioni, invece, come gli affari interni, la difesa e la politica estera, le competenze dell’Unione Europea sono scarse: in merito a questi argomenti, perciò, le decisioni restano agli Stati nazionali. Altri ambiti dove l’Unione Europea ha un’importante funzione sovranazionale sono le politiche ambientali, quelle dei trasporti e l’intervento nel settore dell’educazione e della cultura. Ci sono poi campi di intervento dove l’appartenenza all’Unione Europea favorisce un coordinamento e un’armonizzazione delle risoluzioni interne, come avviene ad esempio in ambito sanitario.

La targa all’ingresso del Parlamento Europeo in tutte le lingue del’Unione.

COMPLETA LO STUDIO

Scegli la risposta corretta. a. L’Unione Europea è: uno Stato federale una confederazione di Stati una organizzazione economica un’alleanza militare b. Quanti Stati fanno parte oggi dell’Unione Europea? 6 12 27 15

2. Le tappe dell’Unione Oggi l’Unione Europea riunisce la maggior parte dei Paesi europei e si occupa di molti aspetti della vita politica, economica, sociale e culturale. Gli Stati membri delegano una parte della propria sovranità nazionale alle istituzioni dell’Unione Europea, in misura molto diversa a seconda degli argomenti: per alcune questioni, soprattutto in campo economico, le funzioni dell’UE sono molto precise e ben definite. LA CECA Nel 1952, con il Trattato di Parigi, sei Paesi (Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, Repubblica Federale Tedesca, Francia e Italia) istituirono la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA) con l’obiettivo di coordinare gli sforzi per la ricostruzione post-bellica e rilanciare il settore siderurgico che attraversava una grave crisi. DALLA CEE ALL’UE Nel 1958, con l’applicazione del Trattato di Roma, gli stessi sei Paesi diedero vita alla Comunità Economica Europea (CEE). Nel 1992 i Paesi, diventati 12, decisero con il trattato di Maastricht di intensificare le funzioni della Comunità, trasformandola in Unione Europea: tra gli obiettivi, Le dodici stelle della bandiera dell’UE istituita col trattato del 1992.

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il raggiungimento dell’unione monetaria e di quella politica, a tutt’oggi non ancora pienamente raggiunti. In oltre sessant’anni di storia, l’UE non ha comunque mai smesso di ampliarsi, anche grazie all’adesione di molti Stati dell’Est europeo. BREXIT Nel 2016 il Regno Unito, votando un referendum per l’uscita dall’Unione, la cosiddetta Brexit (parola composta dai termini “Britain” ed “exit”), è stato il primo Paese a mettere in atto le procedure per uscire dall’UE. Il Regno Unito ha cessato ufficialmente di far parte dell’UE il 31 gennaio 2020, quando è iniziato un processo di transizione conclusosi alla fine dello stesso anno. COMPLETA LO STUDIO

Osserva la carta a pagina 149 e rispondi alle seguenti domande. a. Quali sono i Paesi che hanno fondato la UE? b. Quali altri Paesi prima del 2004? c. Quali Paesi hanno aderito nel 2004? d. Quali Paesi hanno aderito dal 2007 in poi? e. Quali sono i Paesi candidati? f. Per quale Paese è prevista l’uscita nei prossimi anni?

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EDUCAZIONE CIVICA

3. Istituzioni UE

PARLAMENTO Il Parlamento, l’unico organismo a suffragio universale, viene eletto da tutti i cittadini europei ogni 5 anni. Ha sede a Strasburgo. E’ un organismo di controllo e condivide il potere legislativo con il Consiglio dei Ministri che ha sede a Bruxelles, quest’ultimo composto da tutti i ministri dei Paesi membri, che si riuniscono a seconda delle competenze.

La Commissione Europea è una delle principali istituzioni dell’UE, di cui è organo esecutivo e promotrice del processo legislativo. Ha sede a Bruxelles in questo edificio chiamato Palazzo Berlaymont.

La sede di Strasburgo del Parlamento Europeo.

COMMISSIONE EUROPEA La Commissione europea, un’altra importante istituzione, con sede a Bruxelles, propone le leggi al Parlamento e vigila sulla loro applicazione; è composta da un commissario per ogni Paese. CONSIGLIO Svolge un ruolo fondamentale anche il Consiglio europeo, composto dai soli capi di Stato o di governo. Nelle sue riunioni, che si svolgono a Bruxelles, si decidono gli orientamenti politici ed economici generali della UE. CORTI La Corte di Giustizia ha l’ultima parola su tutte le controversie tra Stati, cittadini e istituzioni europee. La Corte dei Conti esamina la regolarità della gestione finanziaria controllando i bilanci dell’Unione. Entrambe hanno sede a Lussemburgo.

La sede della Banca Centrale Europea.

BCE La Banca Centrale Europea (BCE) ha sede a Francoforte, emette l’euro e controlla l’andamento dei prezzi.

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Riepilogo delle funzioni che spettano alle principali istituzioni della UE: scrivi per ognuno l’istituzione competente.

...........................

........................... ...........................

ORGANO DI INDIRIZZO

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POTERE ESECUTIVO

POTERE LEGISLATIVO

...........................

POTERE GIUDIZIARIO

QUANTO SAI DELL’UE?

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5. L’ITALIA E L’EUROPA

EDUCAZIONE CIVICA

4. La cittadinanza europea

Nel 1992 il trattato di Maastricht istituì la cittadinanza europea per cui “è cittadino dell’UE chiunque abbia la cittadinanza di uno Stato membro” che si affianca a quella nazionale senza sostituirla. Riconosce numerosi diritti ai cittadini europei e rende possibile studiare, lavorare e risiedere in qualsiasi Paese dell’Unione. L’ACCORDO DI SCHENGEN L’accordo di Schengen (dal nome della cittadina lussemburghese in cui venne fissato) è stato sottoscritto da 26 paesi: 22 membri dell’Unione europea e quattro non membri (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera). Nello spazio Schengen i cittadini della UE, i turisti extracomunitari e le persone che sono immigrate legalmente possono spostarsi liberamente senza essere sottoposti a controlli alle frontiere. Per evitare che possano circolare persone ricercate o entrate clandestinamente in un Paese per il controllo è stato istituito il Sistema Informativo Schengen (SIS), dal 2018 inoltre sono attivi controlli temporanei limitati. CIRCOLAZIONE MERCI Dal 1968 per migliorare i rapporti commerciali tra i Paesi sono stati aboliti i dazi doganali e definiti i limiti quantitativi di importazione ed esportazione fra gli Stati membri.

L’EURO Con l’adozione dell’euro è stata attuata l’unificazione monetaria di una parte del continente. I tempi e i modi sono stati definiti nel Trattato di Maastricht e, dal 2019, sono 19 i Paesi che ne fanno parte. La gestione della politica monetaria della “zona euro” spetta al cosiddetto Eurosistema, che comprende la Banca Centrale Europea (BCE con sede a Francoforte in Germania) e le banche centrali nazionali degli Stati membri della zona euro, come la Banca d’Italia. I parametri di Maastricht sono i requisiti economici e finanziari che i Paesi devono soddisfare per aderire e rimanere nella zona dell’euro e che gli Stati membri devono rispettare per evitare sanzioni. Per rispettare i “paletti” fissati dai parametri di Maastricht spesso i Paesi devono adottare politiche di austerità che tendono a rallentare la crescita economica e peggiorano le condizioni di vita delle popolazioni. LE POLITICHE COMUNI L’Unione Europea fornisce finanziamenti e aiuti economici a molti settori per ridurre le differenze di sviluppo tra le aree economicamente più forti e quelle meno ricche e migliorare le capacità di competere delle aziende europee a livello economico mondiale.

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Erasmus Plus è un programma ideato per consentire agli studenti universitari e della scuola secondaria, formatori e insegnanti, di trascorrere un periodo di studio in un altro Paese europeo e imparare una nuova lingua. Con questo progetto la UE intende promuovere la cittadinanza europea. Collega ciascuna lettera sulla carta. A. La Spagna è il paese più richiesto dagli studenti e con il maggior numero studenti che partono; B. la Germania è il 2° Paese più richiesto; C. il Regno Unito ha interrotto nel 2021 la partecipazione al programma; D. l’Italia è al 4° posto per studenti che partono, e al 5°per studenti in arrivo; E. l’università più richiesta è quella di Granada; F. l’università di Praga è al 5° posto come ateneo che riceve più studenti in Europa.

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31 Francia LEZIONE

La Francia è uno dei Paesi più vasti e popolosi d’Europa. La sua lunga storia di potenza agricola e industriale e la sua posizione favorevole per i traffici ne fanno uno degli Stati chiave dell’economia europea. E’ stato infatti tra i Paesi fondatori della CEE (diventata poi Unione Europea) e ancora oggi protagonista della scena economica del nostro continente.

superficie

543 940 km2

popolazione

64 812 052 milioni abitanti

densità

119 abitatnti per km2

capitale

Parigi

forma di governo

repubblica

lingua ufficiale

francese

moneta

euro

(Fonte: Calendario Atlante De Agostini 2020)

I DATI DELLA FRANCIA

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5. L’ITALIA E L’EUROPA

1. Il territorio

Il territorio della Francia, situato nella parte occidentale del continente europeo, ha una forma compatta, simile a quella di un esagono. Si affaccia a ovest sull’Oceano Atlantico, a nord ovest sul canale della Manica e a sud sul Mar Mediterraneo. Fanno parte della Francia anche la Corsica, grande isola del Mediterraneo, prevalentemente montuosa, e alcuni dipartimenti d’oltremare, sparsi nei vari continenti ma perlopiù nei Caraibi e in Oceania. LE PIANURE E I RILIEVI Il territorio è in prevalenza pianeggiante e collinare. La pianura più estesa è il Bassopiano Francese. I principali rilievi sono i Pirenei, condivisi con la Spagna, e le Alpi, condivise con Svizzera e Italia (il Monte Bianco è la vetta più elevata); al centro-sud si eleva il Massiccio Centrale, un altopiano di antica formazione, caratterizzato dai puys, coni di vulcani ormai estinti. Il confine con Germania, Belgio e Lussemburgo a est è pianeggiante o segnato dai modesti rilievi del Giura e dei Vosgi.

Il Rodano ad Avignone.

FIUMI E LAGHI La rete idrografica è estesa e articolata: i numerosi fiumi hanno un regime regolare e una debole pendenza, perciò sono facilmente navigabili; inoltre, sono collegati fra loro da una fitta rete di canali. I principali sono la Senna, che percorre le regioni settentrionali e sfocia nella Manica; il Reno, che segna a est il confine con la Germania; la Loira e la Garonna, che sfociano nell’Oceano Atlantico; il Rodano, che nasce nelle Alpi Svizzere e si getta nel Mar Mediterraneo. In Francia si estende parte del Lago di Ginevra, al confine con la Svizzera. COMPLETA LO STUDIO

Osserva la carta e rispondi alle domande. a. Con quali Paesi confina la Francia? b. Quali catene montuose sorgono lungo i confini? c. Quale è la montagna più elevata? Con quale Paese è condivisa? d. In quali mari si gettano la Senna, la Loira, il Rodano? e. Quale fiume attraversa Bordeaux? f. Come si chiamano e dove si trovano i due golfi più ampi?

La costa atlantica della Bretagna.

2. Climi e ambienti

Nella Francia settentrionale e occidentale il clima è di tipo atlantico, caratterizzato da pioggia, nebbia e vento, con scarse escursioni termiche fra estate e inverno. Il paesaggio è costituito da ampie zone coltivate ma anche da brulle brughiere spazzate dal vento. Nel centro del Paese e a est il clima è continentale: qui diminuisce la piovosità, gli inverni sono più freddi e le estati afose. Il clima di alta montagna è limitato alle zone più elevate delle Alpi e dei Pirenei. 154

Infine, a sud il clima è mediterraneo, con lunghe estati calde e inverni miti: nelle zone meridionali e in Corsica domina la macchia mediterranea. COMPLETA LO STUDIO

Dopo aver letto il testo, indica quali sono i fattori che determinano i vari climi del territorio francese.

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3. Storia recente

La Francia si trasformò in un grande Paese industriale nel corso del XIX secolo, anche grazie ai profitti derivanti dai vasti domini coloniali in Africa, Asia e Oceania. Dopo la Seconda guerra mondiale, la Francia perse la maggior parte delle sue colonie: alcune conquistarono l’indipendenza pacificamente; altre, come l’Algeria e il Vietnam, dopo difficili guerre di liberazione. Il Paese, tuttavia, ha mantenuto il suo ruolo di potenza economica e politica, per esempio come protagonista della nascita e dello sviluppo dell’Unione Europea.

Guadalupa, nelle Piccole Antille. I territori d’oltremare facevano parte dell’impero coloniale francese.

COMPLETA LO STUDIO

Quali altri Paesi sono stati fondatori della comunità che in seguito è diventata l’Unione europea?

4. Gli insediamenti

RETE URBANA La Francia ha una densità di popolazione piuttosto bassa, con una forte concentrazione di abitanti nell’area parigina e attorno a poche altre zone lungo le coste e i confini. Le aree di campagna sono invece in genere poco abitate. Il tasso di urbanizzazione è perciò elevato: supera infatti l’80%. Nel corso del XX secolo, infatti, è stato continuo l’afflusso verso la conurbazione di Parigi, tanto che i governi hanno attuato diversi piani economici e urbanistici per spostare la popolazione verso i centri di medie e piccole dimensioni. CITTÀ Parigi è l’unico grande polo del paese: ospita nel suo agglomerato urbano circa un quinto della popolazione totale. Al suo peso demografico si accompagna una netta prevalenza economica, poiché la maggior parte delle grandi aziende hanno sede nella capitale. Grazie al suo immenso patrimonio artistico, Parigi è inoltre uno dei principali poli culturali e tra le prime mete turistiche del pianeta. Lione, importante città industriale, è situata in una posizione favorevole, a metà strada tra l’area parigina e la costa meridionale. Marsiglia è il primo porto del Paese e del Mediterraneo. Tolosa è al centro di un’importante zona agrico-

Marsiglia.

la, ma anche sede dell’industria aeronautica e aerospaziale. Bordeaux è un grande centro della produzione vinicola. Altre città importanti sono Lilla, Nizza e Strasburgo. COMPLETA LO STUDIO

Trova sulla carta a pagina 153 le città citate nel testo.

VISITARE PARIGI

Parigi è situata al centro del grande bacino formato dai fiumi Senna e Marna ed è l’unica grande metropoli a scala nazionale: il suo agglomerato, la Grande Parigi, è il più popoloso del continente. La metropoli è divisa in quartieri, chiamati arrondissement, ognuno con una spiccata identità urbanistica e culturale. Cuore amministrativo, politico, economico e culturale della Francia, Parigi è anche una delle più importanti mete del turismo internazionale grazie ai suoi monumenti famosi in tutto il mondo come, il Louvre (qui nella foto) o la Tour Eiffel. La celebre cattedrale di Notre-Dame, monumento storico e Patrimonio Unesco, nel 2019 è stata gravemente danneggiata da un incendio.

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5. L’ITALIA E L’EUROPA

5. La popolazione

ETNIE Circa un quinto dei cittadini francesi ha origini straniere: la Francia è il Paese dell’UE con il maggior numero di seconde generazioni, cioè di figli di immigrati, nati perciò in territorio francese. Fino agli anni Sessanta del secolo scorso tre immigrati su quattro provenivano da altri Paesi europei (Italia, Spagna, Portogallo, Belgio, Russia, Polonia); in seguito sono aumentati quelli provenienti dalle ex colonie francesi di Africa e Asia (Algeria, Tunisia, Senegal, Marocco, Vietnam) e dalla Turchia. DEMOGRAFIA Con quasi 65 milioni di abitanti la Francia è il quarto Paese europeo per popolazione. In Francia l’incremento naturale è elevato (2,1 per mille, in Italia è negativo) grazie a un alto tasso di natalità: le politiche demografiche francesi da molti anni incoraggiano infatti la natalità con servizi sociali e sgravi fiscali. La speranza di vita è in aumento e ha raggiunto gli 85 anni per le donne e i 79 per gli uomini: anche se in misura minore rispetto ad altri Paesi europei continua perciò l’invecchiamento della popolazione. LINGUE E RELIGIONI La lingua ufficiale è il francese, una delle lingue più diffuse nel mondo (l’area francofona mondiale comprende circa 280 milioni di persone) grazie al pas-

6. L’economia UN PAESE RICCO La Francia è una delle potenze economiche mondiali. Fino a pochi decenni fa lo Stato possede possedeva direttamente alcune fra le principali aziende del Paese. In seguito, le imprese statali sono state privatizzate, ma il ruolo dello Stato rimane rilevante, per esempio con la realizzazione di importanti poli industriali e di ricerca scientifica, le tecnopoli. SETTORE PRIMARIO Grazie a una grande estensione di superficie agricola e a una situazione climatica favorevole, la Francia è il primo produttore agricolo della UE e tra i maggiori esportatori al mondo di prodotti alimentari. Molte sono le aziende di grandi dimensioni, avanzate tecnologicamente. Principali coltivazioni sono i cereali, la barbabietola da zucchero, la vite per la produzione di vino (tra i primi posti nel mondo). Molto importante è l’allevamento bovino, famoso per la sua produzione di latte e latticini. SETTORE SECONDARIO Carente di risorse energetiche, oltre il 70% dell’energia elettrica è prodotta in 19 centrali nucleari. Il settore industriale è diversificato e molto avanzato: le esportazioni di prodotti ad alta tecnologia sono circa un quarto del totale. Altri settori sviluppati sono il tessile e l’alta moda, la siderurgia, la meccanica (automobili, aerei, treni ecc.), la chimica e la farmaceutica. SETTORE TERZIARIO E’ il settore prevalente per produzione di reddito e occupazione. Il turismo è un settore trainante 156

sato coloniale e all’importante tradizione culturale del Paese. Ma vi sono diversi dialetti e lingue parlate dalle minoranze: basco e catalano nella regione dei Pirenei, bretone in Bretagna, corso in Corsica, fiammingo nelle Fiandre, tedesco in Alsazia e Lorena, provenzale nel sud del Paese; l’arabo infine è la lingua più diffusa fra gli immigrati. Per quanto riguarda la religione, il 51% della popolazione è cristiana, ma quasi il 40% si dichiara non religioso. La seconda religione del Paese è quella islamica (5,6%). COMPLETA LO STUDIO

Fai un’indagine e scopri in quali Paesi al di fuori della Francia il francese è lingua ufficiale, da sola o in abbinamento a un’altra lingua.

per l’economia nazionale: da tempo la Francia è tra le prime mete turistiche mondiali. Molto importanti sono la finanza (quella di Parigi è una delle principali piazze borsistiche del continente) e il commercio interno e internazionale. LE VIE DI COMUNICAZIONE La rete stradale è una tra le più fitte del mondo e la più estesa dell’Unione Europea. E’ sviluppata soprattutto nella regione parigina e lungo l’asse Parigi-Lione-Marsiglia. Anche la linea ferroviaria è ben sviluppata, con numerose linee ad alta velocità: il TGV (Train à Grande Vitesse) ha a disposizione quasi 1300 km di binari speciali. Nel 1994 l’apertura del tunnel ferroviario sotto il Canale della Manica (Eurotunnel) ha determinato l’aumento degli scambi con il Regno Unito. In Francia vi sono numerosi aeroporti internazionali; Parigi è uno dei più importanti scali d’Europa. Molto estesa la rete di fiumi e canali, utilizzata soprattutto per il trasporto di merci pesanti. I porti di Marsiglia e di Le Havre sono fra i più attivi d’Europa per il flusso delle merci transitate. COMPLETA LO STUDIO

Sophia Antipolis è tecnopoli francesi. sua localizzazione, hanno sede e sulla

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uno delle principali Trova informazioni sulla sui principali settori che vi sua organizzazione.


32 Germania LEZIONE

Uscita sconfitta dalla Seconda guerra mondiale, la Germania ha potuto comunque diventare la prima potenza economica del continente, partecipando anche alla fondazione della CEE (oggi UE). Dopo l’unificazione tra est e ovest (1990) ha visto crescere notevolmente il suo peso demografico e politico: oggi è il principale punto di riferimento delle politiche europee.

I DATI DELLA GERMANIA superficie

357 582 km2

popolazione

82 792 351 milioni abitanti

densità

274 abitanti per km2

capitale

Berlino

forma di governo

repubblica federale

lingua ufficiale

tedesco

moneta

euro

(Fonte: Calendario Atlante De Agostini 2020)

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5. L’ITALIA E L’EUROPA

1. Il territorio

La Germania è situata nella regione centrale del continente europeo. Il suo territorio presenta un’uniformità di paesaggi per la decisa prevalenza di aree pianeggianti. Le coste, basse e sabbiose, a volte paludose, si affacciano sul Mare del Nord e sul Mar Baltico. In questi mari sorgono le isole principali, situate a poca distanza dalla costa, di cui sono un prolungamento naturale: le piccole Isole Frisone Orientali e Settentrionali, nel Mare del Nord, e la più vasta isola di Rügen, nel Baltico.

Il Reno nei pressi di Magonza.

LE PIANURE E I RILIEVI Il territorio può essere suddiviso in tre grandi regioni naturali, che si differenziano per la forma e l’altezza dei rilievi. A nord, il Bassopiano Germanico è costituito da un’estesa pianura, occupata dal corso di lunghi fiumi e da stagni e brughiere nelle zone costiere. La zona montuosa centrale è invece costituita da una serie di rilievi molto antichi, incisi da valli fluviali e ricchi di boschi, pascoli e miniere: a ovest c’è il Massiccio Scistoso Renano, attraversato dal fiume Reno, mentre a est, al confine con la Repubblica Ceca, si elevano i Monti Metalliferi. A sud ci sono le cime più alte del Paese, comprese nei rilievi alpini (Prealpi Bavaresi e Giura Svevo) che segnano il confine con la Svizzera e l’Austria.

forma un enorme delta. Anche i suoi affluenti hanno una notevole importanza economica e ambientale: i maggiori sono il Neckar, il Meno, la Ruhr, la Mosella. Altri grandi fiumi sono l’Elba, il Weser, l’Oder e il Danubio, che in Germania, nella Foresta Nera, ha le sue sorgenti. Le principali zone lacustri sono quella alpina, con il vasto Lago di Costanza, condiviso con Svizzera e Austria, e quella situata tra l’Elba e il confine con la Polonia, dove il ritiro dei ghiacciai ha formato numerosi bacini di varie dimensioni.

FIUMI E LAGHI. La Germania è attraversata da numerosi fiumi, navigabili grazie all’abbondanza delle loro acque e alle portate costanti. Il Reno, che attraversa il territorio tedesco per 850 km, è la principale via d’acqua non solo del Paese, ma dell’intera Europa centrale: il suo corso collega l’Europa alpina con il Mar del Nord, nei Paesi Bassi, dove insieme alla Mosa

c. Quali sono i più importanti rilievi della fascia centrale?

COMPLETA LO STUDIO

Osserva la carta e rispondi alle domande. a. Con quali Paesi confina la Germania? b. Da quali mari è bagnata?

d. Quale fiume attraversa il sud del Paese? e. In quale mare sfocia il Reno? f. Quali sono i principali affluenti del Reno?

2. Climi e ambienti

Nella zona che si affaccia sul Mare del Nord il clima è oceanico temperato, molto umido; più rigido sulle coste del Mar Baltico. Nella parte centrale del territorio il clima è continentale, con inverni lunghi e freddi e precipitazioni più scarse. Il clima presenta invece caratteri alpini sui rilievi al confine con l’Austria. Qui l’ambiente naturale è caratterizzato da prati, boschi di conifere e latifoglie; le foreste, che si trovano soprattutto nella parte meridionale, occupano circa il 33% del Paese. COMPLETA LO STUDIO

Nonostante la Germania sia densamente abitata e altamente industrializzata, buona parte del territorio risulta protetto, con 15 parchi nazionali. Scegli uno di essi e cerca informazioni, approfondendo caratteristiche e localizzazione.

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I fitti boschi della Selva Nera.

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3. Storia recente

Dopo la Seconda guerra mondiale la Germania, sconfitta e in gran parte distrutta, venne divisa in due Stati: la parte ovest divenne la Repubblica Federale Tedesca, legata alle potenze occidentali; la parte est costituì la Repubblica Democratica Tedesca (RDT), uno Stato controllato dall’Unione Sovietica. Anche Berlino venne divisa in due settori, separati all’inizio degli anni Sessanta da un lungo muro. Questa situazione durò fino al 1989, quando il crollo del regime comunista permise la riunificazione del Paese. Nei decenni seguenti la Germania è diventata il Paese economicamente più avanzato del nostro continente e ha assunto un ruolo importante di guida dell’Unione Europea.

Un tratto di muro di Berlino, oggi ricoperto di murales.

COMPLETA LO STUDIO

Approfondisci l’argomento del Muro di Berlino. a. Per quale ragione venne costruito? b. Che cosa determinò nella vita della città?

4. Gli insediamenti

RETE URBANA Più del 77% dei tedeschi vive in città. Poiché per secoli la Germania è rimasta divisa in tanti Stati si sono sviluppate numerose città di rilievo, che formano una rete urbana molto fitta e articolata e ben integrata con la campagna circostante. La popolazione si concentra soprattutto nelle regioni occidentali e in quelle minerarie e industriali. CITTÀ. La più importante tra le città tedesche è certamente Berlino, tornata ad essere la capitale della Germania unificata dal 1991. Oggi è un importante centro economico e culturale, che attira anche notevoli flussi turistici. Altre grandi metropoli del Paese sono Monaco, importante polo economico della Baviera, Francoforte, principale centro finanziario europeo e uno dei primi del mondo, e Amburgo che, grazie al suo lungo estuario sul Mare del Nord, è il più trafficato porto tedesco e uno dei maggiori europei. Inoltre, un’immensa conurbazione si estende su una vasta superficie, che dalle valli del Reno e della Ruhr arriva al confine con

Il Municipio di Monaco di Baviera.

Paesi Bassi e Belgio, comprendendo alcuni dei maggiori centri urbani, come Duisburg, Essen, Dortmund, Dusseldorf e Colonia. COMPLETA LO STUDIO

Trova sulla carta a pagina 157 le città citate nel testo.

VISITARE BERLINO

Sorta alla confluenza dei fiumi Sprea e Havel, Berlino fu a lungo capitale dell’Impero germanico prima e della repubblica tedesca fino alla Seconda guerra mondiale. Quasi completamente distrutta dai bombardamenti alleati durante la guerra, nel dopoguerra venne divisa in due zone, analogamente al resto della Germania. Entrambi i settori furono oggetto di ristrutturazione urbanistica, con la realizzazione di nuovi quartieri e opere di architettura moderna. Berlino è oggi il più importante centro culturale della Germania e anche una delle città europee più “verdi”: circa il 40% del suo territorio è occupato da parchi, giardini, laghi e canali. Uno dei monumenti simbolo è la Porta di Brandeburgo, in stile neoclassico (foto a lato).

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5. L’ITALIA E L’EUROPA

5. La popolazione

ETNIE I tedeschi costituiscono la grande maggioranza della popolazione, ma nel Paese vivono oltre 11 milioni di stranieri e moltissimi sono i ragazzi di seconda generazione, cioè figli di immigrati; le comunità principali sono quelle turca e curda, polacca, siriana e italiana. Per molti anni lo sviluppo economico favorì l’immigrazione: la Germania aveva infatti bisogno dei lavoratori stranieLa Cancelliera tedesca Angela Merkel con alcuni giovani. ri per la sua economia in crescita. Negli ultimi anni, però, anche qui sono state introdotte leggi più restrittive: sono stono numerosi dialetti locali, spesso molto diversi fra loro. ancora ben accolti tecnici specializzati e ricercatori, è invece La religione principale è il cristianesimo: il nord del Paese ostacolato l’arrivo di lavoratori meno qualificati. è in prevalenza protestante, mentre a sud, in particolare in Baviera, è molto forte la tradizione cattolica. Esiste poi una DEMOGRAFIA Con quasi 83 milioni di abitanti la Germania è il secondo Paese europeo per numero di abitanti e il forte minoranza di religione musulmana, mentre la popoprimo dell’Unione Europea. L’età media è abbastanza eleva- lazione ebraica, un tempo molto numerosa, è stata drasticata e da molti anni l’incremento naturale è negativo, com- mente ridotta dall’olocausto operato dal regime nazista. pensato in parte solo dall’arrivo di profughi e immigrati ecoCOMPLETA LO STUDIO nomici. Il declino demografico e la speranza di vita elevata, Rispondi alle domande. caratteristica dei Paesi più avanzati, rendono molto forte il a. Qual è la percentuale di stranieri in rapporto fenomeno dell’invecchiamento della popolazione: infatti, alla popolazione tedesca? quasi il 30% dei tedeschi ha più di 60 anni di età, mentre i giovani sotto i 15 anni sono solo il 12% del totale. b. In quale zona del Paese è più radicato il LINGUE E RELIGIONI Lingua ufficiale è il tedesco, ma esi-

cattolicesimo?

6. L’economia

Grazie soprattutto a un settore industriale molto solido e diversificato, la Germania è la quarta potenza economica nel mondo, dopo USA, Cina e Giappone, e la prima in Eu Europa, dove svolge una vera e propria funzione di traino per l’economia degli altri Paesi. La Germania è uno Stato sociale (welfare state) che garantisce a tutti uno standard minimo di benessere; questo grazie a un efficiente sistema di tutela sociale e sanitaria dei cittadini che assicura una qualità della vita tra le più elevate del mondo. Il carbone, principale risorsa mineraria tedesca, ha favorito in passato lo sviluppo dell’industria, ma ora i grandi bacini carboniferi della Ruhr sono poco sfruttati. Per la produzione di energia sono sempre più importanti le fonti rinnovabili. SETTORE PRIMARIO L’agricoltura è fortemente meccanizzata e ha una produttività molto alta; tuttavia, per ragioni climatiche, metà del fabbisogno alimentare deve essere importato. Le principali coltivazioni sono quelle dell’orzo e delle patate; importanti sono anche la barbabietola da zucchero e il luppolo, utilizzato per la produzione di birra. L’allevamento bovino e suino è molto produttivo, collegato a un’attivissima industria alimentare. SETTORE SECONDARIO L’industria tedesca, che raggiunge altissimi livelli di qualità e produttività in quasi tutti i settori, è dominata da un gruppo di grandi aziende multinazionali, ma la spina dorsale del sistema manifatturiero sono le numerose aziende di medie dimensioni. Sono molto attivi 160

i settori siderurgico, metallurgico, chimico, farmaceutico; particolarmente importante è l’industria automobilistica: la Volkswagen è la principale azienda tedesca e una delle più grandi del mondo. SETTORE TERZIARIO Il settore dei servizi produce quasi il 70% del prodotto nazionale. Ha il suo punto di forza nelle attività bancario-assicurative dove sono presenti alcune tra le principali compagnie europee. Francoforte è un centro finanziario di livello mondiale. Molti investimenti sono diretti alla ricerca scientifica, strettamente collegata a diverse produzioni industriali, per esempio quella farmaceutica. VIE DI COMUNICAZIONE Il sistema di trasporti è molto sviluppato ed efficiente. La rete stradale e quella ferroviaria sono fitte ed estese; le autostrade, gratuite, sono le seconde al mondo per estensione. Grande importanza hanno i trasporti sulle vie navigabili interne. I porti marittimi si affacciano sia sul Mare del Nord (Amburgo, Brema) sia sul Baltico. L’aeroporto internazionale di Francoforte è tra gli scali più trafficati d’Europa. COMPLETA LO STUDIO

Questi i dati per la bilancia commerciale per il 2018. Import 1.285.644 milioni di $ • Export 1.560.816 milioni di $

La bilancia commerciale della Germania è in attivo o in passivo? Di quanto?

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33 Regno Unito LEZIONE

Erede di un immenso impero che ha permesso la formazione di capitali per lo sviluppo industriale, il Regno Unito (spesso definito semplicemente Inghilterra dalla sua regione principale) è tuttora uno dei protagonisti della scena economica e politica europea. La sua recente uscita dalla UE (Brexit) sta però modificando i rapporti commerciali e finanziari con le altre potenze del continente.

I DATI DEL REGNO UNITO superficie

242 749 km2

popolazione

66 435 550 milioni abitanti

densità

274 abitanti per km2

capitale

Londra

forma di governo

monarchia costituzionale

lingua ufficiale

inglese

moneta

sterlina

(Fonte: Calendario Atlante De Agostini 2020)

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5. L’ITALIA E L’EUROPA

1. Il territorio

Il Regno Unito comprende la Gran Bretagna, l’isola più vasta d’Europa (formata da Inghilterra, Galles e Scozia), e l’Irlanda del Nord, che un confine separa dalla Repubblica d’Irlanda. L’arcipelago è completato da migliaia di isole più piccole: le Shetland, le Ebridi e le Orcadi, le isole del Canale, oltre alle isole di Wight e di Man. Il Regno Unito è bagnato dall’Atlantico a nord e a ovest, dal Mare del Nord a est e dal Canale della Manica, che lo separa dalla Francia, a sud. Le coste sono molto frastagliate e articolate; a sud-ovest si allunga la stretta penisola della Cornovaglia. LE PIANURE E I RILIEVI Il territorio della Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord è soprattutto collinare e pianeggiante. Le catene montuose sono molto antiche, arrotondate durante i periodi glaciali e perciò poco elevate. La cima più elevata è il Ben Nevis (1345 m.) compreso all’interno dei Monti Grampiani, in Scozia. In Inghilterra si innalzano i Monti Pennini e nel Galles i Monti Cambrici.

Il Severn nei pressi di Bristol.

FIUMI E LAGHI I fiumi sono numerosi, spesso collegati da canali artificiali: percorrono il territorio con scarsa inclinazione e hanno portate regolari perché alimentati prevalentemente dalle piogge. I maggiori sono il Tamigi, sul cui estuario sorge la capitale Londra, e il Severn, alla cui foce sorge Bristol. I laghi sono molto numerosi ma di piccole dimensioni; il più esteso, il Lough Neagh, si trova nell’Irlanda del Nord. Altri laghi si trovano in Scozia, dove hanno riempito le valli scavate dagli antichi ghiacciai. COMPLETA LO STUDIO

Osserva la carta e rispondi alle domande. a. Qual è la regione più settentrionale? b. Quali caratteristiche dei fiumi britannici ti fanno capire che sono per la maggior parte navigabili? c. Qual è il nome dello stretto che separa l’Inghilterra dalla Francia? Il Loch Lomond, uno di più grandi laghi della Scozia.

d. Come si chiama il mare che divide le due isole maggiori dell’arcipelago britannico?

2. Climi e ambienti

La presenza dell’Oceano Atlantico e della Corrente del Golfo ha un’influenza notevole sul clima abbastanza mite del Paese, anche se diventa via via più freddo procedendo verso nord. Le precipitazioni sono abbondanti e ben distribuite in tutte le stagioni; sulle coste occidentali è spesso presente il fenomeno della nebbia. Le piogge costanti determinano una vegetazione di prati e pascoli nelle zone pianeggianti, che diventa brughiera sulle alture. Numerosi sono i parchi e le riserve naturali che tutelano l’ambiente. Il più vasto è il Lake District National Park, situato nel nord-ovest dell’Inghilterra. COMPLETA LO STUDIO

Perché la Corrente del Golfo influenza il clima britannico?

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Brughiera nello Yorkshire.

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3. Storia recente

Le ricchezze conquistate con l’impero coloniale, esteso in tutto il mondo, furono alla base dello sviluppo economico del Regno Unito. In particolare, posero le condizioni per la Rivoluzione industriale, che ebbe origine proprio nell’Inghilterra del XVIII secolo. La fine dell’impero, nel secondo dopoguerra, ha mutato i rapporti economici con le altre potenze. Tuttavia, il Regno Unito ha mantenuto strette relazioni con molte delle sue ex colonie attraverso l’associazione del Commonwealth. Nel 1973 Il Regno Unito è entrata a far parte della CEE, restando poi nell’UE fino al 2020: nel 2016, infatti, a seguito di un referendum, i cittadini britannici hanno votato a favore dell’uscita dall’Unione Europea (Brexit), avvenuta dopo una lunga fase di passaggio.

Ragazze inglesi manifestano a favore dell’uscita del Regno Unito dall’Unione EUropea.

COMPLETA LO STUDIO

Approfondisci l’argomento Brexit. Per quali ragioni il Regno Unito è uscito dall’UE?

4. Gli insediamenti RETE URBANA Circa l’83% della popolazione vive in un centro urbano, ma il tasso di urbanizzazione è molto diverso tra le regioni. In Inghilterra si estende la Greater London, una grande area metropolitana che circonda la capitale; in questa regione si trovano anche le altre principali conurbazioni del Paese. Al contrario, le regioni marginali (Scozia, Galles e Irlanda del Nord) hanno una densità urbana più bassa. CITTÀ La capitale Londra è uno dei principali centri finanziari planetari: la sua Borsa è una delle prime tre del mondo (insieme a New York e Tokyo) e muove immense quantità di capitali. La metropoli è uno dei poli del commercio europeo: il suo porto e i suoi aeroporti sono tra i più attivi d’Europa. Londra è anche una delle principali mete turistiche internazionali, ricca di celebri monumenti. Manchester e Birmingham sono importanti poli industriali. L’ economia di Liverpool si basa sull’attività commerciale del suo porto. Edimburgo e Glasgow sono le principali città

La cattedrale di Glasgow.

della Scozia, mentre Belfast è il capoluogo dell’Irlanda del Nord. COMPLETA LO STUDIO

Trova sulla carta a pagina 161 le città citate nel testo.

VISITARE LONDRA

Il tessuto urbano di Londra è formato da quartieri creati dalle continue ondate migratorie, in cui la popolazione si suddivide per area di provenienza o per classe sociale. Il Tamigi è il punto di riferimento per tutti e divide la città in due aree: a nord prosperano gli affari e si concentrano parchi, eleganti abitazioni, locali di divertimento, banche; a sud si trovano invece i quartieri abitati dalle classi meno abbienti. La City, il quartiere centro degli affari, costituisce con altri 12 municipi l’Inner London. Intorno a essa una cintura di 20 municipi forma l’Outer London, che delimita all’esterno il territorio della metropoli.

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163


5. L’ITALIA E L’EUROPA

5. La popolazione

ETNIE La popolazione del Regno Unito è molto composita: l’immigrazione ha infatti una lunga storia. Con la fine dell’impero i flussi dalle ex colonie (India, Pakistan, Bangladesh, Nigeria, Caraibi) si sono intensificati; a questi si sono aggiunti i numerosi arrivi dall’Irlanda e dagli altri Paesi europei, meridionali e orientali. Nel corso del tempo, molti immigrati hanno preso la cittadinanza, ma ci sono oggi oltre sei milioni di stranieri appartenenti a più di 300 diversi gruppi etnici; recentemente, il flusso più consistente proviene dalla Polonia. DEMOGRAFIA Il Regno Unito è un Paese popoloso, con una densità demografica molto elevata. La popolazione britannica, come quella di molti Paesi europei, ha un’età media abbastanza elevata: la speranza di vita per donne e uomini è alta (83 e 79 anni rispettivamente). Tuttavia l’incremento naturale è abbastanza consistente, soprattutto grazie all’alta natalità delle comunità di immigrazione.

6. L’economia

Il Regno Unito è una delle grandi potenze economiche mondiali, con un’industria produttiva e un settore terziario tra i più vitali del pianeta. Tuttavia, nell’ultimo periodo la situazione di incertezza creata dalla Brexit ha causato un rallentamento della crescita economica. Molte grandi imprese hanno infatti deciso di portare la propria sede in altri Paesi e anche le attività finanziarie rischiano di avere un forte ridimensionamento, poiché chi non fa parte dell’Unione Europea non può operare liberamente nei suoi Paesi membri. SETTORE PRIMARIO L’ agricoltura britannica è avanzata, ma non è sufficiente per soddisfare il fabbisogno alimentare del Paese, che deve perciò ricorrere alle importazioni. Le coltivazioni principali sono i cereali (frumento, orzo, segale, avena) e le patate. Più produttivo è l’allevamento, che contribuisce per oltre 2/3 al reddito del settore primario. Il Regno Unito ha il primo posto in Europa per numero di capi di ovini ed è tra i maggiori produttori mondiali di lana; questa attività alimenta una notevole esportazione. SETTORE SECONDARIO Il settore industriale ha una lunga tradizione. Nell’ultima parte del secolo scorso l’industria pesante ha perso importanza rispetto ai settori più innovativi. Continuano a essere trainanti attività tradizionali come quella tessile, ma l’export si basa sempre più sulle produzioni legate alla ricerca scientifica, come l’elettronica, la chimica avanzata, la farmaceutica, le biotecnologie, le telecomunicazioni. Conservano importanza i settori meccanico, cantieristico e aeronautico. SETTORE TERZIARIO Nel centro di Londra, nella City, si trovano il London Stock Exchange (la Borsa, una delle tre più importanti del pianeta) e innumerevoli aziende che of164

LINGUE E RELIGIONI Lingua ufficiale è l’inglese, ma sono presenti due lingue co-ufficiali: il gallese in Galles e il gaelico in Scozia. Vi sono poi, molto diffuse, le lingue parlate dalle diverse comunità di immigrati. La religione prevalente è il protestantesimo, soprattutto nella confessione anglicana, dove il capo della Chiesa è il sovrano del Regno Unito. In Scozia e nell’Irlanda del Nord è praticata anche la religione cattolica. Molto presenti sono le religioni delle varie comunità di immigrazione, come l’islamismo e l’induismo. COMPLETA LO STUDIO

Rispondi alle domande. a. A quale gruppo delle lingue indoeuropee fanno parte il gaelico e il gallese? b. Quali altre lingue del continente appartengono a questo gruppo?

frono servizi bancari, assicurativi e di consulenza per grandi imprese di tutto il mondo. Dal Regno Unito vengono controllati anche diversi paradisi fiscali, localizzati in territori esterni, come Gibilterra o le isole Cayman, nei Caraibi. Altri comparti molto attivi sono la ricerca scientifica, il turismo (la meta principale è Londra) e il commercio internazionale. VIE DI COMUNICAZIONE La rete delle comunicazioni è fitta e ben strutturata: vie terrestri, marittime, fluviali e aeree formano un sistema efficiente e integrato. Dal 1994 la galleria ferroviaria Channel Tunnel (o Eurotunnel) collega Regno Unito e Francia passando sotto il Canale della Manica. Numerosi canali collegano i principali fiumi formando un’estesa rete interna di vie d’acqua. Oltre 300 porti sono distribuiti lungo le coste; il più importante è quello di Londra. Nelle vicinanze della capitale sono situati gli aeroporti principali (Heathrow è il più trafficato d’Europa, con circa 80 milioni di passeggeri all’anno); attivi aeroporti minori si trovano vicino ai centri urbani di medie dimensioni. COMPLETA LO STUDIO

Nella tabella la bilancia commerciale del Regno Unito per l’anno 2018.

IMPORT Germania Cina Stati Uniti

tot. 673 549 91 573 63 377 63 254

EXPORT Stati Uniti Germania Paesi Bassi

tot. 485 711 65 315 46 747 33 142

a. La bilancia commerciale del Regno Unito è in attivo o in passivo? Di quanto? b. Quali sono i principali partner per l’import e per l’export?

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34 Russia LEZIONE

I DATI DELLA RUSSIA superficie

17 125 300 km2

popolazione

146 882 100 milioni abitanti

densità

9 abitanti per km2

capitale

Mosca

forma di governo

repubblica federale

lingua ufficiale

russo

moneta

rublo russo

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(Fonte: Calendario Atlante De Agostini 2019)

Protagonista della storia mondiale dalla fine del XIX secolo, la Russia è oggi uno degli Stati più importanti della Terra, anche se il suo ruolo è limitato dalla difficoltà per il potere statale di amministrare un territorio vastissimo, da un’economia incentrata soprattutto sullo sfruttamento delle risorse minerarie e da un sistema politico poco democratico.

165


5. L’ITALIA E L’EUROPA

1. Il territorio

La Russia è il più vasto Paese del mondo; il suo territorio, che occupa la parte più orientale dell’Europa e tutta la fascia settentrionale dell’Asia, comprende 11 fusi orari. Fanno parte della Russia anche l’enclave di Kaliningrad, a ovest del Paese, le Isole Curili, rivendicate dal Giappone, e dal 2014 la Repubblica di Crimea e la città di Sebastopoli (queste ultime non riconosciute dall’Ucraina e dalla comunità internazionale). PIANURE E RILIEVI L’elemento dominante del paesaggio sono le pianure: nella Russia europea la più vasta è quella del Bassopiano Sarmatico che presenta al centro una zona di basse colline (Rialto del Valdaj, Rialto Centrale Russo e Alture del Volga) e termina a Est con la catena degli Urali. Nella parte asiatica si succedono bassopiani (Siberiano Occidentale), altopiani e catene montuose. Nella fascia meridionale si elevano i monti del Caucaso. FIUMI E LAGHI I bacini idrografici nella Russia europea formano due sistemi. Il primo comprende fiumi come la

Il fiume Volga.

Neva, la Dvina Settentrionale e il Pečora che scorrono da Sud a Nord e sfociano nel Mar Baltico e nel Mar Glaciale Artico. Del secondo fanno parte i maggiori fiumi russi, quelli che scorrono verso Sud: il Don che sfocia nel Mar Nero, il Volga e l’Ural che terminano nel Mar Caspio. In Siberia i fiumi sono l’Ob, l’Enisej, la Lena (che nasce presso il Lago Bajkal, il più profondo del mondo) e l’Amur. Nella Russia europea si trovano i laghi Ladoga e Onega. COMPLETA LO STUDIO

Osserva la carta e rispondi alle domande. a. Con quali Paesi confina la Russia? b. Da quali mari è bagnata?

c. Quali isole si affacciano sul Mar Glaciale Artico? d. Quale catena montuosa separa la Russia europea da quella asiatica?

e. Quali fiumi sfociano nel Mar Nero, nel Caspio e nel Mar Glaciale Artico?

Il lago Baijkal ghiacciato.

2. Climi e ambienti

A Nord il clima è artico, caratterizzato da inverni lunghi e rigidi; su tutta la fascia centrale del Paese è continentale: d’inverno le temperature medie sono sotto zero, mentre le estati sono brevi e calde. Sulle coste del Mar Nero e del Mar Caspio il clima è temperato ma arido. Sul litorale artico il terreno gela in profondità, e la vegetazione è costituita da muschi e licheni (la tundra); nella fascia centrale del Paese si estende la più vasta foresta di conifere del mondo, la taiga, mentre sulle coste del Mar Nero e del Caspio le praterie con erbe alte lasciano il posto verso oriente alla steppa. COMPLETA LO STUDIO

Approfondisci le caratteristiche ambientali della tundra e della taiga.

166

La tundra in Siberia.

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3. Storia recente

Dopo la fine dell’Unione Sovietica, la Russia ha cercato di riaffermare il proprio ruolo politico nel mondo, interve intervenendo nella crisi ucraina e nella guerra siriana, contrapponendosi all’Unione Europea e agli Stati Uniti. Seppure esclusa dai vertici degli Stati più avanzati e influenti del pianeta, la Russia mantiene un ruolo internazionale importante in quanto membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. La politica interna vede una forte repressione delle opposizioni e restrizioni nella libertà di stampa e del web.

Michail Sergeevič Gorbačëv è stato l’ultimo presidente dell’Unione Sovietica.

COMPLETA LO STUDIO

Cerca in rete notizie sull’omicidio della giornalista Anna Politkovskaja.

LA RUSSIA E LA SUA STORIA

4. Gli insediamenti

RETE URBANA La popolazione non è distribuita in modo omogeneo: il 74% dei russi vive in città, mentre il re restante 24% nella Russia asiatica. La distribuzione irregolare è ulteriormente accentuata dal processo di urbanizzazione: le campagne si spopolano e oggi il 74% dei russi vive in città. CITTÀ Le aree più densamente popolate sono quelle attorno alla capitale Mosca e a San Pietroburgo. Diversi insediamenti sono sorti lungo il Volga e nella regione degli Urali, favoriti dall’abbondanza di risorse minerarie ed energetiche che hanno permesso la nascita di enormi complessi industriali. In Siberia vi sono grandi città, come Novosibirsk e Omsk, sorte in genere all’incrocio della rete ferrovia con quella fluviale, oppure vicino a importanti bacini minerari. Molte di queste città ospitano oggi importanti centri di ricerca per le nuove tecnologie.

Il Palazzo d’Inverno a San Pietroburgo.

COMPLETA LO STUDIO

Dove si trova Mosca? E San Pietroburgo?

Mosca è il centro delle principali attività amministrative, economiche e culturali della Russia. La città forma, con i comuni vicini e numerose città-satellite, un’area metropolitana in continua espansione, che ospita ormai oltre 12 milioni di abitanti e che, nel corso del XX secolo, ha avuto notevoli ristrutturazioni urbanistiche. Grazie al suo grande patrimonio storico-artistico (Cremlino, Cattedrale di San Basilio, la Piazza Rossa), la capitale è anche un’importante meta turistica.

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167


5. L’ITALIA E L’EUROPA

Stranieri in Russia (2017)

5. La popolazione

Paese d’origine

Numero

Ucraina

2.417.575

Uzbekistan

2.215.780

ETNIE In Russia vivono più di 100 etnie. Il gruppo più numeroso è quello slavo, che costituisce circa l’80% della popolazione e si concentra prevalentemente nella parte europea. Vi sono poi numerose minoranze: popoli d’origine turca, mongola e quelli appartenenti alla famiglia caucasica. DEMOGRAFIA Da alcuni decenni la popolazione della Russia non cresce, a causa del diffuso peggioramento della qualità della vita. Solo negli ultimi anni, grazie al miglioramento della situazione economica e agli incentivi governativi a favore delle nascite, l’incremento naturale è tornato positivo, seppur di poco. LINGUE E RELIGIONI La lingua ufficiale è il russo, una lingua slava che utilizza l’alfabeto cirillico. La religione più professata è quella cristiano-ortodossa (42,5%). La seconda religione è quella islamica (6,5%), maggioritaria nel Caucaso.

Tagikistan

999.169

Kazakistan

597.559

Azerbaigian

579.493

Moldova

561.033

Kirghizistan

544.956

Bielorussia

517.828

Armenia

480.017

COMPLETA LO STUDIO Confronta i dati sulla speranza di vita in Russia e in Italia. Quali riflessioni puoi fare?

Russia Italia

MASCHI

67 81

FEMMINE

77 85

6. L’economia PETROLIO, GAS E MATERIE PRIME Per circa settant’anni lo Stato ha controllato ogni attività produttiva. Dal 1991, con la fine del sistema comunista, l’economia russa è diventata più simile a quella dei Paesi occidentali: sono nate piccole aziende private e, soprattutto, sono sorti importanti gruppi economici nel settore delle materie prime. La Russia è uno degli Stati più ricchi per potenziale energetico e risorse minerarie; la sua economia si regge in larga misura sulla vendita di petrolio, gas naturale e altre materie prime di cui il Paese è ricco (metalli e legname). SETTORE PRIMARIO L’agricoltura è poco meccanizzata: si coltivano cereali (grano, segale, avena, orzo) e si pratica l’allevamento. Sviluppata è la pesca praticata soprattutto nel Mar Bianco e nell’Oceano Pacifico. Imponente è il patrimonio forestale che viene sfruttato in numerose industrie locali. SETTORE SECONDARIO Le attività del settore secondario sono poco diversificate: per sfruttare le abbondanti materie prime, l’industria russa si è specializzata soprattutto nel settore pesante: siderurgia, metallurgia, chimica e meccanica.

ferroviaria che collega Mosca a Vladivostok sul Pacifico. È molto sfruttata la vasta rete delle vie navigabili interne e i numerosi oleodotti e gasdotti che collegano regioni minerarie, industriali e agricole. COMPLETA LO STUDIO

La Russia dispone di grandi quantità di petrolio e di gas naturale spesso però difficilmente accessibili perché situate nell’estremo Nord e in Siberia. Per superare le enormi distanze e facilitare l’esportazione degli idrocarburi è stato costruito un sistema di oleodotti e gasdotti, gestito dalla potentissima compagnia russa Gazprom. Osserva la foto e prova a fare una ricerca che risponda alle domande. a. In quali zone si trovano i pozzi petroliferi e di gas naturale? b. Gli oleodotti e i gasdotti quale parte della Russia attraversano? E quali città o nazioni mettono in contatto?

SETTORE TERZIARIO La principale attività del terziario è il commercio, in particolare le esportazioni degli idrocarburi che rappresentano il 70% dell’export totale di merci. Il turismo è limitato alle città, soprattutto Mosca e San Pietroburgo. VIE DI COMUNICAZIONE La Russia dispone di poche autostrade; le ferrovie, le vie di comunicazione più utilizzate, sono sovraccariche di traffico e maltenute. La Siberia è attraversata dalla Transiberiana, una lunghissima linea 168

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5. L’ITALIA E L’EUROPA

Geo DEBATE

CHE COSA SERVE PER IL FUTURO DELL’ITALIA?

TAPPA 1 Comprendere e preparare il dibattito

Nel corso degli ultimi decenni l’Italia ha attraversato un periodo di crisi e ha perso terreno nei confronti delle nazioni più avanzate d’Europa. Questo declino è dovuto a molti fattori. Alcuni osservatori puntano il dito sulla diminuzione e sull’invecchiamento della popolazione italiana. Altri ritengono che si debba puntare maggiormente sull’istruzione e l’innovazione per ritornare al passo delle nazioni più moderne del pianeta. Ma cosa serve all’Italia? 1. Osserva le due immagini e scegli fra le due quella che ti sembra maggiormente mostrare la via da seguire per garantire un futuro migliore al nostro Paese: A

TAPPA 2 Partecipare al dibattito

1. Scegli il tuo punto di vista dopo aver letto questi due pareri che affrontano le prospettive dell’Italia da punti di vista diversi. 1 Dalla demografia dipende il nostro futuro, non solo econo-

mico ma anche geopolitico. Un Paese vecchio e sottopopolato produce meno e tende a ritirarsi dal ring della competizione internazionale. Parlare di destino dell’Italia, dei giovani, della scuola e del piano di aiuti europeo senza trattare la questione demografica sarebbe come (ri)costruire una casa partendo dal tetto. [..] Una collettività anziana ha inevitabilmente un diverso modo di stare al mondo rispetto ad una controparte giovane: paesi con una età mediana elevata tendono a prediligere il benessere economico al prestigio internazionale, ripudiano la “conflittualità” e si affezionano allo status quo, rinunciando alle imprese massimaliste tipiche dei grandi soggetti geopolitici. A conferma di ciò, le grandi potenze mondiali hanno generalmente una età mediana molto bassa (sotto i 40 anni): basti pensare per esempio agli Stati Uniti, alla Cina, alla Russia, all’Iran o alla Turchia. (Edoardo Crivellaro in https://awarepec.com/economia/il-futuro-dellitalia-dipende-dalla-demografia-dai-costi-economico-geopoliticialle-possibili-soluzioni/)

2 Quando un Paese si avvicina alla frontiera tecnologica,

la crescita dipende soprattutto dalla sua capacità di integrare e promuovere l’innovazione. Questo richiede una spesa adeguata in ricerca e sviluppo e investimenti in istruzione, dalla scuola primaria fino all’università. I ritardi accumulati in questi campi, unitamente alle complesse interrelazioni con la struttura del sistema produttivo, sono all’origine della nostra debole crescita economica.

B

(Ignazio Visco in https://www.ilriformista.it/istruzione-e-innovazione-per-il-futuro-dellitalia-la-road-map-per-un-progressoequilibrato-165509/)

2. Fai una ricerca su Internet per migliorare la tua informazione sull’argomento e poi fai una lista di tre argomenti a favore della tua posizione e tre a sfavore della posizione in cui non ti riconosci. 2. Scegli ora le parole e le espressioni che ti potranno servire per illustrare il tuo punto di vista: Innovazione - più giovani - ricerca - istruzione invecchiamento - spinta a rinnovare - sicurezza.

TAPPA 3 Trarre le conclusioni

Scrivi sul quaderno quanto emerso durante il dibattito in classe e trai le tue conclusioni.

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5. L’ITALIA E L’EUROPA

Verifica le conoscenze 1. Rispondi alle domande. 1. Quali sono le caratteristiche del clima alpino? 2. Che cosa significa clima continentale? Dove si trova in Italia? 3. Quali sono le caratteristiche climatiche della regione ligure-tirrenica? 4. Come varia da nord a sud il clima appenninico? 5. Quali sono le caratteristiche del clima dell’Italia meridionale e insulare? 6. Qual è la vegetazione prevalente in questa parte d’Italia?

2. Cita almeno tre elementi che hanno trasformato la società italiana negli ultimi decenni. a.

.

b.

.

c.

.

3. Indica se le seguenti frasi sono vere V o false F . 1. In Italia il saldo naturale negativo è compensato dall’immigrazione.

V

F

2. Le zone costiere sono le più spopolate.

V

F

3. La speranza di vita è maggiore per gli uomini che per le donne.

V

F

4. Le famiglie italiane sono piccole.

V

F

5. La comunità di immigrati più numerosa in Italia è quella marocchina.

V

F

6. Nel 2015 il numero degli emigrati italiani ha superato quello degli immigrati. V

F

4. Quali di questi dialetti possono essere considerati vere e proprie lingue? Rispondi indicando le due risposte corrette. veneto campano friulano calabrese toscano siciliano abruzzese sardo pugliese 5. Indica il completamento corretto. 1. La maggior parte delle aziende è: di grandi dimensioni / di medie e piccole dimensioni. 2. Il settore primario occupa: pochissima manodopera / la maggior parte della manodopera. 3. Molte produzioni industriali sono state delocalizzate dove: i salari sono più bassi / c’è maggior mercato. 4. Il settore terziario produce: la maggior parte / un terzo del reddito nazionale. 6. Collega gli elementi delle due colonne in modo corretto, indicando dove sono prevalentemente svolte queste attività. a. b. c. d.

allevamento bovino allevamento ovino e caprino colture specializzate acquacoltura

1. 2. 3. 4.

regioni centrali e meridionali lungo le coste in tutta Italia regioni settentrionali

7. Rispondi alle domande. 1. Quali sono i settori dell’industria italiana più competitivi sul mercato internazionale? 2. Quali sono le principali vie di comunicazione?

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5. L’ITALIA E L’EUROPA

Svolgi gli esercizi in modalità interattiva sull’eBook+ o sull’app librARsi 8. Osserva la carta dell’Europa a pagina 141 e collega correttamente gli elementi del riquadro. a. d. g.

b. e. h.

Il Danubio Il clima alpino Il clima artico

c. f.

Gli Urali Il Reno I Carpazi

1. segnano il confine con l’Asia 3. sono di origine recente 5. è il regno della tundra 7. sono di origine antichissima

2. 4. 6. 8.

I rilievi dell’Europa settentrionale Il clima atlantico

segna per un tratto il confine tra Francia e Germania ha una piovosità molto abbondante attraversa l’Europa da ovest a est ospita la foresta di conifere

9. Indica almeno 6 Paesi attraverso cui scorre il Danubio. a.

.

b.

c.

.

d.

.

e.

f.

.

10. Completa le frasi scegliendo il termine corretto. 1. Gli europei sono oltre: 500/700 milioni. 2. La mortalità demografica è: aumentata/diminuita. 3. Il Paese più popoloso è: la Russia/Germania. 11. Collega ogni istituzione della UE prima alle sue funzioni e poi alla sua sede. 1. Garantisce la corretta applicazione delle leggi

a.

Parlamento Europeo

b.

Commissione Europea

c.

Consiglio Europeo

d.

Corte di Giustizia

4. Emette l’euro

e.

Banca Centrale

5. Garantisce la perfetta applicazione delle leggi

2. Decide gli orientamenti generali politici ed economici 3. Potere di controllo e legislativo

1. 2. 3. 4.

Bruxelles Francoforte Lussemburgo Strasburgo

12. Indica se le frasi seguenti sono V o false F . 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

La Russia confina a sud con la Moldova. Le montagne sono l’elemento dominante del paesaggio. Il fiume Volga sfocia nel Mar Nero. Il fiume Don scorre interamente in territorio russo.. I fiumi siberiani scorrono prevalentemente da sud a nord. La popolazione è distribuita in modo regolare. Il sottosuolo è ricco di materie prime, soprattutto risorse energetiche. Le attività del settore secondario sono poco diversificate.

V V V V V V V V

F F F F F F F F

13. Scegli per ogni frase il completamento corretto. a. La Russia è una: repubblica parlamentare 1. 2. repubblica presidenziale 3. democrazia federata 4. repubblica federale b. La religione più praticata e quella: 1. musulmana 2. cattolica 3. ortodossa 4. protestante © Casa Editrice G. Principato

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5. L’ITALIA E L’EUROPA

Unità di Apprendimento TITOLO ▶

Il patrimonio UNESCO in Europa

EDUCAZIONE CIVICA

DI CHE COSA ▶ TRATTA?

Questa Unità di apprendimento ti guida ad approfondire il Patrimonio dell’Umanità del continente europeo. L’Europa, con oltre 500 siti, è l’area geografica più rappresentata fra i luoghi considerati Patrimonio UNESCO. La presenza di questi luoghi è per il continente una grande risorsa economica perché, secondo i dati pubblicati dall’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), il 40% del turismo internazionale mondiale è di matrice culturale. Molti sono anche i siti europei che vengono tutelati per la loro importanza ambientale.

QUALI DISCIPLINE ▶ POSSONO ESSERE COINVOLTE?

Oltre a geografia, sono interessate educazione civica, italiano, storia dell’arte, storia, scienze, informatica, inglese.

QUALI ARGOMENTI ▶ DEL TESTO DI GEOGRAFIA RIGUARDA?

Le città – L’ONU – Il Patrimonio italiano – Il territorio europeo – La popolazione europea – Francia – Germania – Gran Bretagna - Russia

QUALI ABILITÀ ▶ DEVI METTERE IN CAMPO?

Comprensione del testo – Comprensione di una comunicazione video – Lettura di una carta fisico-politica – Lettura di immagine - Utilizzo della rete Internet –Elaborazione di un testo – Rappresentazione visuale di una ricerca

QUALI STRUMENTI ▶ E METODI PUOI UTILIZZARE?

Lezione partecipata (in presenza o a distanza) – LIM – video – libro di testo – laboratorio di informatica per ricerca in Internet – lettura di articoli di viaggio – analisi di un video o di un’immagine

COME È ▶ STRUTTURATO IL LAVORO?

Visione di un video in modalità flipped classroom – Lettura del testo di geografia – Osservazione di una carta - Lettura di articoli – Discussione di gruppo – Ricerca di informazioni e materiali in Internet – Attività parallele nelle varie discipline –Testo di sintesi - Confronto

CHE COSA ▶ TI PROPONE LA FLIPPED CLASSROOM?

Per un primo approccio ai siti del Patrimonio europeo puoi guardare il breve video realizzato da National Geographic e la galleria fotografica nel sito Visit Europe, il portale della European Travel Commission, organizzazione no profit composta dagli uffici nazionali del turismo di oltre 30 paesi europei. Trova quindi, con una ricerca in Internet, la lista completa dei siti del continente europeo, Italia esclusa.

COME PROCEDE ▶ IL LAVORO?

Dividetevi in piccoli gruppi e ognuno di essi sceglie un sito della lista. Raccogliete materiale (storia, descrizione, immagini) in Internet, utilizzando competenze e contenuti di tutte le discipline coinvolte. Fate riferimento al Paese a cui il sito scelto appartiene e alle motivazioni per la decisione dell’Unesco di includerlo nella lista. Eventualmente, trovate dati sui movimenti turistici che il sito genera.

COME ▶ SI CONCLUDE IL LAVORO?

Ogni gruppo crea un PowerPoint o un altro strumento di comunicazione per la presentazione del sito al resto della classe.

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6 TEMA

Gli altri continenti

La conoscenza dei continenti extraeuropei e dei principali Paesi che ne fanno parte costituisce non solo un ampliamento del sapere geografico, ma anche un importante elemento di crescita personale. Permette infatti di acquisire la piena consapevolezza della diversità tra le varie parti del pianeta, in un mosaico composito e integrato, sia sotto il profilo geoclimatico sia per gli aspetti demografici, culturali ed economici. Lezione 35. Asia fisica Lezione 36. Asia politica Lezione 37. India Lezione 38. Cina Lezione 39. Africa fisica Lezione 40. Africa politica Lezione 41. Sudafrica Lezione 42. America fisica Lezione 43. America politica Lezione 44. Stati Uniti Lezione 45. Brasile Lezione 46. Oceania fisica e politica Lezione 47. Artide e Antartide

Risaie in Indonesia.

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6. Gli altri continenti

Il Tema in breve Si estende dall’equatore fin quasi al polo nord Presenta una grande varietà di climi e ambienti ASIA

È il continente più popoloso (4,5 miliardi di abitanti) È un continente di antiche civiltà, dove sono nate alcune grandi religioni È attraversa dall’equatore e dai tropici

AFRICA

È compresa per gran parte nella fascia intertropicale con clima caldi, sia secchi sia umidi. A nord e lungo le coste il clima è temperato È il continente con il maggior numero di Stati (54) Ha enormi risorse agricole e minerarie, ma è l’area più povera del pianeta

GLI ALTRI CONTINENTI SONO

▶ ▶ ▶

È formata da realtà territoriali distinte AMERICA

America settentrionale America centrale America meridionale

Presenta tutti i climi del globo Si divide in due aree linguistiche e culturali

▶ ▶ ▶

America anglosassone

Tra le aree più ricche al mondo

America latina

Ha ancora un’economia varia, con fasi di crisi alternate a fasi di crescita È il continente più piccolo e meno popolato OCEANIA

Si trova interamente nell’emisfero australe con climi caldi e secchi Australia e Nuova Zelanda hanno economie sviluppate; gli altri paesi hanno uno sviluppo ridotto

ARTIDE E ANTARTIDE

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Sono zone glaciali, con solo 2 stagioni (sei mesi continui di luce diurna e sei mesi di buio)

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35 Asia fisica LEZIONE

(Fonte: Calendario Atlante De Agostini 2019)

I DATI DELL’ASIA Il monte più alto

Everest (Cina/India)

8848 m

Il fiume più lungo

Chang Jiang (Cina)

5800 km

Il lago più grande

Caspio (Europa/Asia)

371 000 km2

L’isola più estesa

Borneo (Indonesia/ Malaysia/Brunei)

736 000 km2

Il deserto più vasto

Gobi (Cina/Mongolia)

1 500 000 km2

Il Paese più esteso

Cina

9 572 900 km2

Il Paese più piccolo Maldive

L’Asia, il continente più vasto della Terra, si estende dall’Equatore fino quasi al Polo Nord. Confina a ovest con l’Europa, mentre per i restanti lati le coste, lunghe circa 70.000 km, sono circondate da mari e oceani: Mar Glaciale Artico, Mare di Bering, Oceano Pacifico, Oceano Indiano, Mar Rosso, Mar Mediterraneo.

3000 km2

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6. GLI ALTRI CONTINENTI

1. Il territorio

Il territorio asiatico si può dividere in tre grandi aree. SIBERIA A nord si estende la Siberia, terra di antichissima formazione, costituita da vaste pianure, sparse colline e a est chiuso verso il mare da catene montuose. REGIONE CENTRALE Nella regione centrale grandi sistemi montuosi racchiudono estesi altopiani, come il Tibet, e deserti vastissimi come il Deserto di Gobi. Le principali catene si diramano dal massiccio del Pamir (detto il “tetto del mondo”) verso Est: sono il Karakoram, il Kunlun e l’Himalaya, che comprende la vetta più alta della Terra, l’Everest. REGIONE MERIDIONALE Nella regione meridionale si trovano grandi penisole e immense pianure alluvionali: la Mesopotamia (Iraq), la pianura indo-gangetica (Pakistan, India, Bangladesh), le pianure dell’Indocina e quelle cinesi. La penisola arabica e quella indiana sono caratterizzate dalla presenza di altopiani, definiti tavolati per la loro morfologia molto piatta. A Est e a Sud-est ci sono numerose isole e arcipelaghi, come quello indonesiano e giapponese.

La catena del Karakorum.

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Osserva la carta e rispondi alle domande. a. In quali punti l’Asia entra in contatto con gli altri continenti? b. Da quali oceani e mari è bagnata?

c. Quali sono i più importanti rilievi della fascia centrale? d. Dove si trovano le principali aree pianeggianti?

e. Quali sono le principali isole asiatiche?

f. Quale catena delimita a sud l’altopiano del Tibet?

Deserto dei Gobi.

2. Fiumi e laghi L’Asia è attraversata da alcuni dei più lunghi fiumi del mondo mondo, che nascono quasi tutti dalle catene montuose centrali. I fiumi che sfociano nel Mar Glaciale Artico (Ob-Irtys, Enisej, Lena) scorrono da Sud a Nord e sono ghiacciati per la maggior parte dell’anno. Nell’Oceano Pacifico sfociano i grandi fiumi cinesi Huang He (o Fiume Giallo), Chang Jiang (o Fiume Azzurro), Xi Jiang (o Fiume delle Perle) e il Mekong, nella penisola indocinese. L’Indo, il Gange e il Brahmaputra scorrono nel nord della penisola indiana e sfociano nel Golfo del Bengala, il più ampio del mondo, che si apre nell’Oceano Indiano. In questo oceano si getta anche, in Asia Occidentale, lo Shatt-el-Arab (fiume degli Arabi) formato dal Tigri e dall’Eufrate. Nella parte centro-occidentale dell’Asia, oltre un terzo del territorio è solcato da fiumi che non arrivano al mare, ma sfociano in bacini interni: il Mar Caspio, il più grande del pianeta, il lago d’Aral, che per il ritiro delle acque si è diviso in due bacini, e il Bajkal, il lago più profondo del mondo (1620m.). 176

Il Gange a Varanasi.

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Individua sulla carta di p. 179 lo Chan Jiang e indica quali grandi città che attraversa.

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3. Climi I CLIMI IN ASIA clima equatoriale clima subequatoriale clima arido caldo clima arido freddo clima mediterraneo clima temperato umido clima temperato secco clima continentale clima continentale freddo clima polare clima di montagna

L’enorme estensione in latitudine, la presenza di alti rilievi centrali, la vicinanza o meno al mare, la presenza di venti periodici rendono molto varia la situazione climatica del continente. ZONE CLIMATICHE Per semplicità possiamo suddividere il territorio in: • una fascia di clima polare nell’estremo Nord • una zona dal clima continentale e continentale freddo a Nord, dal confine con l’Europa alla Siberia orientale • una fascia dai climi aridi freddi e caldi al centro e a Ovest • una zona montuosa centrale con un clima di montagna, o clima alpino

• una zona dal clima temperato (umido o secco) dal centro del continente all’Oceano pacifico • una zona dal clima mediterraneo intorno al Mar Mediterraneo e al Mar nero • una zona caldo-umida, dove prevalgono climi equatoriali e subequatoriali nel Sud del continente. MONSONI Quest’ultima zona comprende il clima monsonico. I monsoni sono venti periodici, tipici delle coste dell’Oceano Indiano; il nome deriva dalla parola araba mawsim, che significa “stagione”. Infatti, i monsoni sono due: uno estivo, carico di pioggia, e uno invernale che porta aria secca. L’alternanza dei monsoni determina anche i ritmi dell’agricoltura e le rese dei singoli anni: ritardi o anticipi di questi venti possono causare grandi siccità o disastrose alluvioni, che spesso compromettono i raccolti. COMPLETA LO STUDIO

GLI TSUNAMI IN ASIA

Osserva la carta e rispondi alle domande. a. Quali climi incontri seguendo il parallelo del Tropico del Cancro? b. Quali sono i climi dell’India? In particolari condizioni, i monsoni possono provocare alluvioni.

c. Quale clima prevale nell’arcipelago indonesiano?

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6. GLI ALTRI CONTINENTI

4. Ambienti

SIBERIA E MONTAGNE La regione più fredda è quella settentrionale, la Siberia: nella parte più a nord si trova la tundra, mentre al di sotto del 60° parallelo si estende la taiga, la foresta di conifere e betulle più vasta del pianeta. Ambienti simili si trovano anche nella regione centrale, dove si trovano le montagne più elevate.

ISOLE E COSTE A SUD Nelle regioni più meridionali peninsulari e insulari il clima caldo e molto umido ha determinato la nascita della foresta pluviale. Questo straordinario ambiente naturale è minacciato dalla deforestazione e dall’eccessivo sfruttamento delle sue risorse (soprattutto il legname pregiato) che mettono a rischio anche numerose specie di animali. Le coste del Mediterraneo e del Mar Nero hanno inverni miti e piovosi ed estati asciutte; qui cresce perciò la macchia mediterranea, formata da arbusti sempreverdi e alberi resistenti alla siccità estiva.

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REGIONE MERIDIONALE Nelle regioni influenzate dalla presenza dei monsoni, in cui la stagione secca si alterna a quella umida, predominano la savana e la giungla, una foresta simile a quella equatoriale, ma con alberi a foglie caduche. COMPLETA LO STUDIO

Osserva le immagini della pagina e indica a quale ambiente si riferisce ciascuna di esse.

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36 Asia politica LEZIONE

L’Asia è il continente più popoloso: oggi i suoi abitanti sono quasi 4,5 miliardi, più della metà concentrati in due soli Paesi, India e Cina. Ma la densità di popolazione (97 ab./km2 il suo valore medio) è molto varia, con diverse aree quasi disabitate e altre tra le più popolate della Terra. Un continente di antiche civiltà dove hanno avuto origine le grandi religioni.

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6. GLI ALTRI CONTINENTI

1. Le regioni

pata dalla popolosissima India. Di fronte alla penisola indocinese, nell’Oceano Indiano, si estendono migliaia di isole che formano i due grandi arcipelaghi dell’Indonesia e delle Filippine.

Sotto il profilo della suddivisione politica è possibile ripartire il continente in tre grandi regioni. ASIA CENTRO-OCCIDENTALE Va dal Mediterraneo orientale fino ai confini occidentali della Cina; comprende Paesi, dalla penisola arabica al Mar Caspio, tra i più ricchi al mondo di risorse energetiche.

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Osserva le carte e rispondi alle domande.

ASIA ORIENTALE Il territorio e la popolazione di questa regione appartengono per la grande maggioranza alla Cina, il Paese più popoloso del mondo; in questa zona sono presenti anche altre realtà importantissime, come il Giappone e la Corea del Sud.

a. Quali sono i Paesi dell’Asia centro occidentale?

ASIA MERIDIONALE E SUD-ORIENTALE Comprende vasti Stati insulari e peninsulari. Una delle penisole è occu-

e. Quali le loro capitali?

TURCHIA

c. Quale Paese si trova tra la Russia e la Cina?

d. Quali Paesi occupano la penisola indocinese? f. Quale Paese ha per capitale Seoul?

GEORGIA

K A Z A K I S TA N LIBANO SIRIA ISRAELE

COREA DEL NORD

MONGOLIA

ARMENIA AZERBAIGIAN

GIORDANIA

b. Quali le loro capitali?

GIAPPONE

UZBEKISTAN TURKMENISTAN

I R AQ

COREA DEL SUD

KIRGHISISTAN TAGIKISTAN

I R A N

KUWAIT

C

AFGHANISTAN

I

N

A

BAHREIN

ARABIA S A U D I TA YEMEN

QATAR

PAKISTAN

TAIWAN

NEPAL

E.A.U.

BHUTAN

BANGLA DESH

OMAN

I N D I A

MYANMAR

FILIPPINE

LAOS VIETNAM

THAILANDIA

CAMBOGIA

LE REGIONI DELL’ASIA Asia centro-occidentale

BRUNEI

SRI LANKA

M A L AY S I A

MALDIVE

Asia orientale

SINGAPORE

Asia meridionale e sud-orientale

I

N

D

O

N

E

S

I

A

TIMOR ORIENT.

2. Gruppi etnici e lingue

Culla di civiltà millenarie, l’Asia offre una straordinaria no le principali lingue del conricchezza di lingue e religioni. tinente, ma accanto a esse sono parlate anche le lingue degli RELIGIONI In Asia occidentale si sono sviluppate tre grandi ex-colonizzatori (inglese) e mireligioni monoteiste: Ebraismo, Cristianesimo e Islamismo. gliaia di lingue e dialetti locali. Nelle regioni centro-orientali sono nate religioni e filosofie come l’Induismo, il Buddhismo, lo Shintoismo, il ConfuCOMPLETA LO STUDIO cianesimo e il Taoismo. LINGUE Il cinese mandarino, l’arabo e l’hindi costituisco180

Matrimonio shintoista.

Fai una ricerca in rete e indica quali sono le lingue indoeuropee parlate in Asia.

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3. Popolazione e città

In Asia vivono quasi due terzi dell’umanità. Fino a poco tempo fa i ritmi di crescita erano molto elevati quasi ovunque. DEMOGRAFIA Oggi la situazione è molto differenziata: l’incremento naturale è negativo in Giappone e si è ridotto sensibilmente nell’Asia orientale, grazie soprattutto a campagne di pianificazione familiare, condotte a volte ai limiti della costrizione, mentre in Medio Oriente, Asia centrale, regione indiana e Sud-est la natalità resta alta o molto alta. La maggior parte della popolazione vive in villaggi rurali, praticando un’agricoltura di sussistenza. In Asia si trovano, però, alcune delle più popolose metropoli del mondo. METROPOLI DELL’ESTREMO ORIENTE In Cina superano dieci milioni di abitanti ben 10 città, tra le quali Shan-

Tokyo.

ghai, Beijing, la capitale, e Guangzhou (Canton). Con oltre 37 milioni di abitanti, la Grande Area di Tokyo (Giappone) copre un’area di circa 13.500 km2 ed è considerata la più grande regione metropolitana del mondo. METROPOLI INDIANE Diverse sono le metropoli indiane, come Delhi, Mumbai e Kolkata. Altre enormi agglomerati sono quelli di Dhaka (Bangladesh), Karachi (Pakistan), Manila (Filippine), Giakarta (Indonesia), le cui periferie sono caratterizzate da enormi baraccopoli. Baraccopoli di Manila (Filippine).

DENSITÀ DELLA POPOLAZIONE NEL SUD-EST ASIATICO

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La carta mostra la densità di popolazione nell’Asia sud-orientale peninsulare e insulare. Confrontala con la carta politica e individua: a. I Paesi corrispondenti alle capitali.

Densità della popolazione

Hanoi

(abitanti/kmq)

Yangon Manila

Bangkok

b. In quali zone la densità della popolazione è superiore a 500 ab./kmq. c. Le zone meno densamente popolate.

superiore a 500 da 499 a 200 da 199 a 100 da 99 a 50 da 49 a 10 inferiore a 10

Kuala Lumpur

d. A conclusione dell’analisi della carta, scrivi una breve didascalia.

Singapore

Giakarta

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6. GLI ALTRI CONTINENTI

4. L’economia

MATERIE PRIME L’Asia possiede immense risorse forestali (taiga siberiana, foreste nelle regioni monsoniche ed equatoriali), minerarie (ferro, tugsteno, cromo e stagno) ed energetiche (carbone, petrolio, gas naturale, uranio). SETTORE SECONDARIO Anche se la maggior parte della popolazione vive di agricoltura, l’Asia è il continente che ha subito di recente le maggiori trasformazioni economiche. Mentre fino a pochi anni fa solo il Giappone e Israele avevano una struttura industriale paragonabile a quella dei Paesi occidentali, negli ultimi tempi anche altre nazioni (Corea del Sud, Taiwan, Singapore) si sono industrializzate a ritmi elevatissimi. Il fenomeno più importante dell’economia asiatica è però rappresentato dalla crescita economica di Cina e India. CINA La Cina è diventata il primo Paese manifatturiero e la seconda potenza economica mondiale dopo gli Stati Uniti. Il settore industriale è in grande ampliamento, sia per le produzioni tradizionali sia nei settori avanzati. Le merci prodotte non vengono più solo esportate, ma acquistate dai cinesi: i consumi stanno infatti crescendo vertiginosamente e il mercato cinese è ormai il più grande del mondo. INDIA Anche l’India si sta velocemente sviluppando: le lavorazioni che erano un tempo artigianali sono diventate oggi soprattutto manifatture industriali, spesso su commissione di aziende europee e statunitensi. Inoltre, alcune attività online (assistenza tecnologica, consulenze, servizi commerciali ecc.) rivolte al resto del mondo hanno assunto un ruolo trainante. INDUSTRIALIZZAZIONE Altri Stati della regione hanno avviato un analogo processo di sviluppo: si tratta dei Paesi di nuova industrializzazione (Indonesia, Thailandia, Malaysia, Filippine), dove grandi imprese multinazionali, sia occidentali sia asiatiche, hanno aperto filiali, attirate dalla presenza di una manodopera numerosa e poco costosa e da una modesta tassazione.

PETROLIO E GAS NATURALE L’Asia centro-occidentale ha enormi giacimenti di petrolio e gas naturale. Grazie a questo, nei principali Paesi produttori (Arabia Saudita, Kuwait, Emirati Arabi Uniti, Iran) le condizioni di vita della popolazione sono notevolmente migliorate, anche se la ricchezza non è equamente distribuita; in particolare, resta precaria la situazione dei molti lavoratori immigrati. DALLE RISAIE AI MICROCHIP

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Osserva la tabella e rispondi alle domande. a. Quale Paese ha il PIL pro capite più alto? b. Confronta i dati relativi al PIL e all’occupazione per settore ed evidenzia nella tabella i Paesi che presentano i dati più alti nel PIL e nell’occupazione per l’agricoltura, l’industria e per il terziario. c. Confronta i dati relativi al PIL e all’occupazione per settore ed evidenzia nella tabella i Paesi che presentano i dati più bassi nel PIL e nell’occupazione per l’agricoltura, l’industria e per il terziario.

DATI ECONOMICI RELATIVI AD ALCUNI PAESI ASIATICI Paesi

PIL/ab PPA $-USA

PIL settore (%) 1°-2°-3°

Occupati settore (%) 1°-2°-3°

Cina

16.666

8,6-39,8-51,6

27,7-28,8-43,5

India

7183

17,4-28,8-53,8

42,7-23,8-33,5

Indonesia

12.377

14-40,8-45,3

31,3-21,7-47,1

Iran

20.200

9,8-34,3-55,9

17,1-32,4-50,5

Israele

36.340

1,3-20,8-77,9

1-17,5-81,5

Viet Nam

6913

18,1-36,4-45,5

40,9-25,2-34,1

(Fonte: Calendario Atlante DeAgostini 2019)

5. Le via di comunicazione

La rete delle strade e delle ferrovie è disomogenea. È fitta e moderna in Giappone e in Corea del Sud e nelle regioni più sviluppate dei Paesi emergenti come la Cina, mentre è molto più rada e poco efficiente nelle altre aree. In genere le zone più dotate di vie di comunicazione sono quelle costiere. È sempre più rilevante il trasporto aereo, grazie alla presenza di alcuni tra i principali hub mondiali. COMPLETA LO STUDIO

Indaga in rete su quali sono i principali porti e aeroporti del continente.

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Il treno ad alta velocità Shinkansen (Giappone).


37 India LEZIONE

L’India è un immenso Stato asiatico, il secondo più popoloso del mondo. È un Paese dalle grandi contraddizioni: da un lato è un’economia emergente, proiettata verso una continua crescita industriale supportata da un attivissimo settore della ricerca, dall’altro presenta una diffusa povertà estrema, con enormi ritardi nel garantire un buon livello di vita per tutta la popolazione.

superficie

3 287 469 km2

popolazione

1 339 180 127 abitanti

densità

407 abitanti per km2

capitale

New Delhi

forma di governo

repubblica federale

lingua ufficiale

inglese, hindi

moneta

rupia

(Fonte: Calendario Atlante De Agostini 2019)

I DATI DELL’INDIA

Kangchenjunga▲ 8586

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6. GLI ALTRI CONTINENTI

1. Il territorio

L’India si trova nell’Asia meridionale, dove occupa una vasta penisola di forma triangolare. Si estende nell’Oceano Indiano, tra due ampi golfi, il Mar Arabico e il Golfo del Bengala. Appartengono al Paese anche tre arcipelaghi: le Andamane e le Nicobare nel Golfo del Bengala, e le Laccadive nel Mar Arabico. Confina a nord con la Cina, il Nepal e il Bhutan, a ovest con il Pakistan, a est con il Bangladesh e il Myanmar. PIANURE E RILIEVI L’ estremità settentrionale dell’India comprende tratti delle più imponenti catene montuose della Terra, il Karakorum e l’Himalaya: in quest’ultima si innalza il Kangchenjunga (8.586 m), montagna più elevata del Paese e terza cima del pianeta. A sud dell’area montuosa si estende la grande pianura fluviale formata dal fiume Gange e dai suoi affluenti. La parte peninsulare è occupata dall’altopiano del Deccan, ai cui bordi si elevano i Ghati Occidentali e Orientali, lunghe catene montuose parallele alle coste, dalla tipica struttura a gradinate (ghat in hindi significa infatti “gradino”). FIUMI E LAGHI Il Gange ha la sorgente nella catena dell’Himalaya e lungo il suo corso raccoglie le acque di molti affluenti, tra cui lo Yamuna. Al termine sfocia nel Golfo del Bengala con un delta amplissimo che in gran parte si estende nel territorio del Bangladesh, dove si unisce a un altro grande fiume, il Brahmaputra. Nella regione nord-occiden-

2. Climi e ambienti

La vastità del territorio determina una notevole varietà di climi e ambienti naturali. A grandi linee si possono individuare tre vaste regioni. A nord c’è la fascia himalayana, con un clima di alta mon-

Il fiume Brahmaputra.

tale scorre invece un breve tratto dell’Indo, che continua poi il suo corso in territorio pakistano. Molti altri corsi d’acqua attraversano la penisola: tra questi i maggiori sono il Godavari, che si getta nel Golfo del Bengala, e il Narmada, che sfocia nel Mar Arabico. Data l’abbondanza di acque, i laghi sono numerosi in tutto il territorio. COMPLETA LO STUDIO

Osserva la carta e rispondi alle domande. a. Quale Tropico attraversa l’India? b. Come si chiama la regione settentrionale al confine con Pakistan e Cina? c. Qual è il nome del grande golfo sulla costa orientale? d. Cita il nome di tre città che sorgono lungo le rive del Gange.

tagna; nelle zone non troppo elevate ci sono prati e foreste di conifere. A nord-ovest si estende la zona più arida, che comprende anche il Deserto del Thar. Nel resto del territorio prevalgono le zone caratterizzate da forti venti stagionali, i monsoni, con una stagione secca, da dicembre a marzo, e una piovosa, da giugno a novembre. Naturalmente i venti possono avere un’influenza più o meno accentuata: le zone interne sono più aride perché protette dai rilievi, mentre la costa orientale, affacciata sul Golfo del Bengala, ha il classico clima umido tropicale, con una piovosità massima (oltre 3.000 mm di pioggia all’anno). L’ambiente del clima monsonico è la giungla che si differenzia dalla foresta pluviale perché le piante non sono sempreverdi, ma perdono le foglie durante la stagione secca.

COMPLETA LO STUDIO

Le montagne dell’Himalaya.

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La tigre del Bengala è considerata l’animale nazionale dell’India, ma è anche una specie minacciata di estinzione. Svolgi una breve ricerca su di essa e sul suo habitat. © Casa Editrice G. Principato


3. Storia recente

Per circa due secoli l’India è stata la principale colonia dell’Impero Britannico. Grazie alla lotta non violenta, guidata dal Mahatma (“grande anima”) Gandhi, il Paese divenne indipendente insieme al Pakistan nel 1947. La nascita dei due Stati di religione differente (India induista e Pakistan musulmano) causò la migrazione di 20 milioni di persone nelle due direzioni. La tensione tra i due confinanti, sfociata in una serie di conflitti, dura ancora oggi, aggravata dalle rivendicazioni di entrambi i Paesi sulla regione del Kashmir.

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Approfondisci la storia e il pensiero del Mahatma Gandhi.

4. Gli insediamenti RETE URBANA Nonostante l’altissima densità demografica, il tasso di urbanizzazione dell’India è molto basso: la maggioranza della popolazione vive infatti nei villaggi rurali. Le grandi città sono comunque numerose e alcune sono tra le più popolose del mondo. Le metropoli si allargano nelle immense periferie costituite da slum, cioè baraccopoli, dove le condizioni di vita sono estremamente disagiate.

Nell’interno, nel Nord, è situata Delhi, un’antica città che si allarga in un vastissimo agglomerato urbano; nei suoi pressi sorge New Delhi, capitale del Paese, creata agli inizi del XX secolo come centro amministrativo della colonia britannica. Nei pressi della costa orientale del Golfo del Bengala sorge Kolkata (Calcutta), porto fluviale e importantissimo polo industriale. A Sud, lungo la costa orientale è situata Chennai (Madras), la più grande metropoli della regione peninsulaCITTÀ Sulla costa occidentale sorge la megalopoli di Mumre. Altre grandi città sono Bangalore e Hyderabad, divenbai, una delle più popolose del pianeta. Fino agli anni Notate importanti poli economici industriali e molto attive nel vanta è stata chiamata Bombay, dal nome dato dagli inglesi campo della ricerca scientifica e delle nuove tecnologie. in epoca coloniale. Il suo sviluppo è dovuto alla posizione geografica molto favorevole: una serie di isole e penisole che COMPLETA LO STUDIO creano un ampio e protetto porto naturale. Nel tempo, alla Individua sulla carta a pagina 183 le città funzione commerciale si è aggiunta quella finanziaria; è sede citate nel testo. inoltre di università e aziende avanzate.

5. La popolazione

ETNIE Le etnie prevalenti sono quella dravidica, minoritaria e discendente dalle popolazioni originarie, e quella indoariana, maggioritaria e collegata alle grandi invasioni del II millennio a.C. Sono presenti altre etnie, soprattutto nelle zone di confine, come quella tibetana e quella birmana. DEMOGRAFIA L’India è il secondo Paese più popoloso del mondo, ma secondo alcune previsioni statistiche sembra che possa superare la Cina nel giro di un decennio. La natalità è infatti tuttora molto elevata (soprattutto nelle zone rurali) e la popolazione giovane è nettamente prevalente. Questa situazione demografica, oltre al persistere di una povertà diffusa, determina notevoli flussi migratori verso l’estero. Sebbene sia proibita per legge la selezione in base al sesso, in India la natalità femminile è minore a quella del resto del mondo. LINGUE E RELIGIONI Oltre alle lingue nazionali (hindi e inglese) ogni Stato della federazione ha le sue lingue ufficiali. Ma in realtà le lingue parlate e i dialetti sono molte centinaia. L’antica lingua sanscrita è utilizzata solo in ambito culturale e religioso. In India vige la libertà religiosa; la fede

Pellegrini hindu.

più diffusa è l’induismo, mentre l’islamismo, meno diffuso dopo la separazione dal Pakistan, è praticato soprattutto nelle regioni settentrionali. Molti sono anche i cristiani, oltre a sikh, buddisti e giainisti. COMPLETA LO STUDIO

Cerca materiale in rete e approfondisci la questione delle caste. Proibita per legge, la suddivisione della popolazione dettata dalla religione induista è tuttora presente nella società.

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6. GLI ALTRI CONTINENTI

6. L’economia

L’India fa parte del gruppo dei BRICS, le potenze economiche di recente sviluppo. In effetti, il volume complessivo del suo PIL è tra i primi 10 al mondo. Nonostante le esportazioni siano in crescita, la bilancia commerciale è sempre negativa; da alcuni anni il governo ha però avviato dei progetti per una produzione maggiormente indirizzata al mercato locale. Bisogna tuttavia osservare che la povertà diffusa tra la maggioranza della popolazione, soprattutto negli slum e nelle campagne, costituisce un freno ai consumi interni. SETTORE PRIMARIO La maggioranza dei lavoratori è occupata nel settore primario. Nei villaggi si pratica un’agricoltura di sussistenza poco produttiva, condotta con metodi antiquati. Nelle grandi piantagioni, che utilizzano mezzi moderni, si produce sia per i mercati interni delle città sia per l’esportazione. Per tè, riso, frumento, patate, cotone, arachidi, canna da zucchero l’India è tra i primi produttori al mondo. Importante è anche la coltivazione di spezie, come il pepe e la cannella. Per quanto riguarda l’allevamento, l’India è al primo posto per numero di bovini, utilizzati come mezzi di trasporto in agricoltura e per la produzione di latte. Importante è l’allevamento di bachi da seta. Nella produzione di pesce è al terzo posto dopo Cina e Indonesia: si pesca nei mari ma anche nei fiumi e nelle zone deltizie. Dalle foreste si ottiene legname pregiato, esportato in tutto il mondo. SETTORE SECONDARIO Il sottosuolo è ricchissimo di risorse minerarie, come carbone e ferro, petrolio e gas naturale, oltre a piombo, zinco, bauxite. L’industria è in continua e veloce crescita, avvantaggiata anche dalla creazione di numerose zone speciali con notevoli facilitazioni per gli investitori stranieri. Settori attivi da tempo sono la siderurgia, l’automobilistica, la chimica, il tessile e l’abbigliamento, ma i settori in maggior sviluppo sono quelli ad alta tecnologia: biotecnologie, elettronica, informatica, aerospaziale. Molto importante è anche l’industria cinematografica, situata soprattutto a Mumbai.

SETTORE TERZIARIO È il settore più importante per la produzione di reddito. Ma al suo interno ci sono attività molto diverse, dai poverissimi lavori di servizio ai settori più tecnologicamente avanzati. Il commercio interno e internazionale è un settore tra i più produttivi. L’ attività finanziaria è in crescita: la borsa valori di Mumbai è una delle più importanti dell’Asia. Ci sono poi prestigiose università, poli di ricerca scientifica e tecnologica, istituti per la sperimentazione sanitaria e farmaceutica. Il turismo muove molti capitali interni (sono molto importanti anche i pellegrinaggi che coinvolgono milioni di persone) e procura valuta pregiata estera con i flussi in entrata. LE VIE DI COMUNICAZIONE Le strade e ferrovie collegano le città principali e le coste. Molte zone interne sono invece poco servite dalle vie di comunicazione: nei periodi delle piogge a volte sono completamente isolate. I porti marittimi principali sono quelli di Kolkata, di Mumbai e di Chennai, ma è importante anche la navigazione fluviale. Data la vastità del territorio, il trasporto aereo è molto utilizzato e gli aeroporti internazionali sono numerosi. LA QUINTA POTENZA MONDIALE

COMPLETA LO STUDIO

Nel 2018 l’India ha importato beni per un valore di 510.665 milioni di dollari e ne ha esportati per 325.562 milioni di dollari. a. La bilancia commerciale è in attivo o in passivo? I principali esportatori verso l’India sono la Cina (90.398 milioni di dollari) e gli Stati Uniti (38.904 milioni di dollari). b. All’incirca, che percentuale rappresentano questi due Paesi sul totale delle importazioni indiane?

Mumbai.

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38 Cina LEZIONE

I DATI DELLA CINA superficie

9 572 900 km2

popolazione

1 382 710 000 abitanti

densità

144 abitanti per km2

capitale

Bejjing-Pechino

forma di governo

repubblica popolare

lingua ufficiale

cinese mandarino

moneta

yuan renminbi

© Casa Editrice G. Principato

(Fonte: Calendario Atlante De Agostini 2019)

La Cina, Paese estremamente povero fino a circa quarant’anni fa, è stata protagonista negli ultimi decenni di un eccezionale sviluppo economico che l’ha profondamente trasformata e l’ha fatta diventare una delle maggiori potenze industriali del pianeta, oltre che uno dei principali artefici della globalizzazione.

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6. GLI ALTRI CONTINENTI

1. Il territorio e le regioni

La Cina si estende su un immenso territorio, il terzo del mondo per superficie dopo Russia e Canada. Per la sua vasta estensione confina con 14 Stati e a Est si affaccia sull’Oceano Pacifico. Si articola in due grandi regioni: quella orientale (Cina interna) e quella occidentale (Cina esterna). CINA OCCIDENTALE Circondati dalle alte catene montuose dell’Hymalaia (che comprende il monte Everest, la cima più elevata della Terra) e del Karakorum, si trovano numerosi altopiani: lo Sinkiang (Xinjiang), la Mongolia interna, occupata dal deserto sabbioso del Gobi, il Tibet, chiuso fra le più elevate catene montuose del mondo e caratterizzato da deserti rocciosi. La regione è ricca di laghi per lo più salati, tra cui il il Qinghai, uno dei più grandi. CINA ORIENTALE Collinosa e pianeggiante, questa parte della Cina comprende quattro regioni: la pianura di nordest, la Manciuria, attraversata dal fiume Liao; lo Shandong, la pianura più grande e fertile della Cina attraversata dallo Huang He (Fiume Giallo) e dai suoi affluenti; la pianura del centro dove scorre lo Chang Jiang (Fiume

Azzurro), il fiume più lungo della Cina; le aree collinari meridionali, interrotte da pianure costiere e fluviali come quelle del delta dello Zhujiang (il Fiume delle Perle). Le coste sono articolate, ricche di penisole e golfi (Bo Hai, Tonchino) circondate da più di 5000 isole; la più grande è quella di Hainan. COMPLETA LO STUDIO

Osserva la carta che mostra le caratteristiche fisiche del territorio e rispondi alle domande. a. Partendo da Nord-est e procedendo in senso antiorario, indica i 14 Stati che confinano con la Cina. b. Quali sono e dove si trovano i tre mari che bagnano la Cina?

c. Quali sono e dove sfociano i fiumi principali? d. Quali sono le catene montuose cinesi?

e. Quali sono e dove si trovano i deserti? f. Qual è la più grande isola cinese?

Il Chang Jiang è il fiume più lungo dell’Asia.

2. Climi e ambienti

Nella Cina occidentale il clima è continentale freddo, caratterizzato in inverno da venti provenienti dal Nord; gli ambienti naturali prevalenti sono la steppa e il deserto freddo. Nella parte orientale il clima varia da zona a zona ma in complesso è più temperato. Sulle coste meridionali il clima è subtropicale: è caldo e molto umido perché risente dell’influsso dei monsoni. COMPLETA LO STUDIO

Trova la Cina nella carta climatica di pag. 177 e confrontala con il testo del paragrafo.

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La Grande Muraglia.

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3. Gli insediamenti

RETE URBANA La maggior parte (90%) degli abitanti vive nelle pianure, lungo i grandi fiumi e nelle zone costiere. Ogni anno centinaia di milioni di cinesi si spostano dalle campagne povere dell’interno verso le ricche metropoli delle pianure; nel 2013 la popolazione urbana ha superato quella rurale. CITTÀ Le aree urbane più importanti sono: quella formata dalla capitale Beijing (Pechino) e Tianjin, importante porto fluviale e costiero; l’area di Shanghai, principale centro economico cinese, con Wuhan e Nanchino (25 milioni di abitanti); l’area del Guandong (50 milioni di abitanti), che include Xiangang (Hong Kong), Shenzen, Guanzhou e Macao; l’area di Chongqing e Chengdu (30 milioni di abitanti), situata nel Sechuan, la più popolosa provincia cinese. COMPLETA LO STUDIO

Osserva la carta a pagina 187 e rispondi alle domande. a. Dove si trova la capitale Beijing?

b. Quali sono le tre importanti città che sorgono sulle coste?

c. In quali parti del Paese sono sviluppate le vie di comunicazione?

La popolazione cinese è molto numerosa e si concentra soprattutto nelle città.

4. La popolazione

ETNIE La Cina è il Paese più popolato del mondo. Il 91,5% dei cinesi appartiene al gruppo etnico han. Le minoranze etniche comprendono circa 130 milioni di persone, che vivono soprattutto nelle aree periferiche del Paese dove sono state create 5 regioni autonome: Mongolia Interna, Ningxia, Guangxi, Xinjiang, Tibet. LINGUE E RELIGIONI La lingua ufficiale è il cinese di Beijing (Pechino) o cinese mandarino, utilizzata nei mezzi di comunicazione, negli atti ufficiali, nell’insegnamento. Le religioni praticate in Cina sono soprattutto il confucianesimo, il taoismo, il buddismo, l’islamismo e diverse confessioni cristiane. Il regime esercita un controllo sull’attività religiosa che sino al 1980 era addirittura vietata.

Donne di etnia Miao in abiti tradizionali.

COMPLETA LO STUDIO

Lhasa è la capitale del Tibet, un tempo residenza del Dalai Lama, il capo spirituale e politico di molti buddisti. Dopo aver fatto una ricerca in rete rispondi alle domande. a. Da quali montagne è circondato l’altopiano del Tibet? b. Quanti sono gli abitanti del Tibet?

c. Quali sono le conseguenze del dominio cinese in Tibet?

Il Potala è un imponente complesso di templi e monasteri, residenza del Dalai Lama fino al 1959.

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6. GLI ALTRI CONTINENTI

5. L’economia

La Cina è diventata negli ultimi anni la seconda potenza mondiale dopo gli Stati Uniti. Il governo si è aperto al mercato mondiale e agli investimenti stranieri; in questo modo si è avviato un enorme sviluppo industriale che ha reso la Cina la “fabbrica del mondo” e la più grande esportatrice di merci. FASE DI TRANSIZIONE Il governo cinese sta trasformando la struttura economica del Paese passando da una economia basata sul basso costo della manodopera a una tecnologicamente avanzata con servizi innovativi. Oggi la Cina non vuole essere solamente un grande Paese esportatore ma sta attivando politiche per migliorare la qualità della vita dei cinesi e così facilitare lo sviluppo di un mercato interno. SETTORE PRIMARIO Le coltivazioni più diffuse sono i cereali (frumento, riso, mais) patate, arachidi, frutta. La Cina è leader mondiale nell’allevamento di suini, ovini, pollame e nella pesca. I prodotti agricoli servono principalmente per coprire il fortissimo fabbisogno interno. SETTORE SECONDARIO Il sottosuolo è ricco di risorse minerarie ed energetiche come ferro, carbone, petrolio e gas naturale. Per fronteggiare la crescita dei consumi energetici la Cina ha costruito grandi centrali idroelettriche e nucleari. Il settore industriale è molto sviluppato; le industrie side-

6. Le via di comunicazione

I canali navigabili e le ferrovie, le tradizionali vie di comunicazione, negli ultimi anni sono state potenziate. La rete stradale è sottodimensionata rispetto alle esigenze del Paese. Per superare l’isolamento causato dalle grandi distanze e per far fronte al crescente turismo è stato potenziato il trasporto aereo. La rete ad alta velocità cinese è la più vasta del mondo: comprende oltre 35 000 chilometri di ferrovie. L’alta velocità ha permesso di rendere molto più rapidi e agevoli i viaggi attraverso l’immenso territorio del Paese. Oggi risultano connesse tutte le maggiori metropoli: una delle tratte più trafficate è quella che collega la capitale Beijing alla città di Guangzhou.

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L’INSOSTENIBILE INQUINAMENTO DELLA CINA

rurgiche e tessili sono localizzate soprattutto nel Nord-est, mentre nella regione di Shanghai e nel Sud-est ci sono quelle più moderne (informatica ed elettronica). SETTORE TERZIARIO Il Paese è uno dei maggiori esportatori mondiali di merci. Con l’aumento dei consumi interni si è sviluppato anche il settore e-commerce. Le attività finanziarie sono in grande crescita: le Borse valori di Shanghai e Hong Kong sono tra le più importanti del mondo. COMPLETA LO STUDIO

Individua a casa tua almeno 5 prodotti di fabbricazione cinese. Scegline uno e scopri in rete in quale zona della Cina (area, città) è stato prodotto. Approfondisci anche le principali caratteristiche dell’azienda produttrice.

COMPLETA LO STUDIO

Osserva la carta a pagina 187. Tenendo conto del fatto che la velocità media dell’alta velocità cinese è di 200 km/h, calcola i tempi di percorrenza tra Beijing e Guangzhou Shanghai e Chongqing Chengdu e Wuhan Potrai trovare le distanze tra le città in rete oppure calcolarle sulla carta utilizzando la scala di riduzione.

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39 Africa fisica LEZIONE

L’Africa si estende per oltre 30 milioni di chilometri quadrati, attraversata dall’Equatore e dai Tropici. È collegata all’Asia da uno stretto istmo, tagliato nel 1869 dal Canale di Suez; per il resto è circondata da mari e oceani (Atlantico, Mediterraneo, Mar Rosso, Oceano Indiano), separata dall’Europa solo dai 14 km dello Stretto di Gibilterra.

(Fonte: Calendario Atlante De Agostini 2019)

I DATI DELL’AFRICA Il monte più alto

Kilimangiaro 5895 m

Il fiume più lungo

Nilo-Kagera

6671 km

Il lago più grande

Vittoria

18 400 km2

L’isola più estesa

Madagascar

587 000 km2

Il principale vulcano Meru attivo (Tanzania)

4565 m

Il Paese più esteso

2 381 741 km2

Algeria

Il Paese più piccolo Seychelles

456 km2 © Casa Editrice G. Principato

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6. GLI ALTRI CONTINENTI

1. Il territorio

Un branco di elefanti percorre il Parco nazionale del Serengeti, in Tanzania; sullo sfondo si staglia il Monte Kilimangiaro ammantato di neve.

RILIEVO Il territorio è quasi interamente costituito da uno scudo, una formazione geologica antichissima e molto stabile, dominata da altopiani. Lungo il lato orientale corre invece la fossa tettonica della Rift Valley: è una zona ad alto rischio sismico, caratterizzata da intensi fenomeni vulcanici. In quest’area si trovano le cime più elevate, come il monte Kilimangiaro, il monte Kenya e il Ruwenzori. Altre importanti aree montuose si trovano nella regione nord-occidentale (catena dell’Atlante, suddivisa in Medio, Alto e Anti Atlante), vicino al golfo di Guinea (gruppo vulcanico del Monte Camerun) e nella parte meridionale (Monti dei Draghi). Il grande deserto del Sahara arriva in alcuni tratti fino al mare, interrotto da alcuni massicci montuosi, come l’Ahaggar e il Tibesti.

tutto l’anno. Il Nilo è il fiume più lungo del mondo e sfocia nel Mediterraneo con un ampio delta. Il Niger è il principale corso d’acqua della regione occidentale e sfocia nel Golfo di Guinea. Navigabile e grande fonte di energia idroelettrica, il Congo attraversa una delle più vaste e fitte foreste del pianeta, giungendo alla fine del suo corso nell’Oceano Atlantico. Lo Zambesi scorre nell’Africa australe e sfocia nell’Oceano Indiano. I laghi sono allineati soprattutto lungo la Rift Valley; hanno perciò una forma stretta e allungata e sono piuttosto profondi. Il più vasto, il lago Vittoria, ha però una forma arrotondata perché si è formato in una depressione.

COSTE E ISOLE Nella forma del continente compatta e massiccia, vagamente triangolare, interrompono la linearità la grande rientranza del golfo di Guinea, a ovest, e la sporgenza della penisola somala (o Corno d’Africa) a est, che forma con la costa arabica il golfo di Aden. Lo circondano poche isole: la più grande è Madagascar, una delle maggiori del mondo; vi sono poi piccoli arcipelaghi, sparsi nell’Oceano Atlantico, come le isole di Capo Verde, e nell’Oceano Indiano (Mauritius, Seychelles). ACQUE INTERNE I maggiori fiumi africani nascono nella regione equatoriale, dove le piogge sono abbondanti e frequenti

Le cascate Vittoria, Zimbabwe.

COMPLETA LO STUDIO

Osserva le carte a pagina 191 e 195 e rispondi. a. Come si chiama la penisola affacciata sul Mar Rosso che divide l’Africa dall’Asia? b. Quali Paesi sono interessati dal Sahara?

c. Dove si trova l’arcipelago delle Seychelles? d. In quale Paese si trova il deserto del Kalahari?

e. Come si chiama la principale catena montuosa del Sudafrica? f. Come si chiama la più grande isola dell’Africa? Il deserto del Sahara è il più grande e caldo deserto del mondo.

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2. Climi e ambienti

CLIMA EQUATORIALE L’Africa è compresa per gran parte nella fascia intertropicale: è perciò interessata soprattutto da climi caldi, sia umidi sia secchi. Il clima equatoriale, caratterizzato da intense precipitazioni tutto l’anno, riguarda un immenso territorio nell’Africa centrale, coperto in buona parte dalla foresta pluviale. Solo gli altopiani orientali, grazie all’altitudine, hanno un clima più fresco e secco, che rientra nei climi temperati e che determina una vegetazione di montagna.

co: a nord si estende il Sahara, mentre a sud si trovano il Kalahari e il deserto costiero del Namib; è desertica anche gran parte del Corno d’Africa. Tra i deserti e le zone di foresta sempreverde si estende la fascia a clima subequatoriale, dove la stagione invernale secca si alterna a quella umida estiva; ambiente caratteristico è la savana.

CLIMI TEMPERATI A nord e a sud sulle zone costiere si presenta un clima mediterraneo, dalle temperature miti e dalle scarse escursioni termiche stagionali; qui è diffusa la CLIMI TROPICALI Circa un terzo del territorio, in corri- macchia mediterranea. Sui rilievi delle zone temperate ci spondenza dei due tropici, è interessato dal clima deserti- sono boschi di latifoglie e di conifere.

Leoni nella savana.

La foresta pluviale del Congo.

COMPLETA LO STUDIO Leggi il testo e rispondi alle domande.

▶LEZIONE 10

Le riserve di acqua dei laghi e dei fiumi africani sono tra le più vaste dell’intero pianeta. Ma da tempo l’Agenzia per l’Ambiente delle Nazioni Unite lancia un grido d’allarme: la desertificazione avanza a ritmi spietati. La carenza d’acqua può avere notevoli conseguenze politiche. Per esempio, il Nilo è da molti anni al centro delle dispute tra i dieci Paesi che sono attraversati o lambiti dal suo corso, oppure che

ospitano le sue sorgenti. L’Egitto, infatti, è molto contrario alla costruzione di dighe in altri Paesi, che potrebbero ridurre la portata d’acqua nel tratto egiziano del fiume. Queste tensioni sono state definite “guerre per l’acqua” e potrebbero sfociare un giorno anche in conflitti veri e propri.

a. Che importanza hanno fiumi e laghi in Africa? b. Quali conseguenze può avere il controllo di questa risorsa?

c. Quali Paesi fanno parte del bacino del Nilo?

d. Perché l’Egitto contrasta la nascita di grandi dighe in altri Paesi?

L’ACQUA NASCOSTA

Diga di Assuan.

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6. GLI ALTRI CONTINENTI

3. I problemi ambientali

L’arido Nord della Somalia.

La posizione geografica a cavallo dell’equatore e tra le due fasce tropicali fa sì che l’Africa sia il continente più fragile dal punto di vista ambientale rispetto ai cambiamenti climatici e alle conseguenze delle attività umane. DEFORESTAZIONE L’estensione delle foreste africane ammonta a circa 6,2 milioni di chilometri quadrati. Ma questo ingentissimo patrimonio forestale è sotto continuo attacco. La responsabilità maggiore è attribuibile principalmente alle grandi compagnie multinazionali che abbattono le foreste per ricavare legname, accedere alle miniere e creare spazi per le piantagioni. Il taglio degli alberi ha spesso ritmi e metodi che non permettono la rigenerazione spontanea della vegetazione. Oltre alla diminuzione di fertilità dei suoli, che in poco tempo diventano inutilizzabili, la scomparsa della foresta provoca la perdita della biodiversità, cioè l’estinzione di numerose specie animali e vegetali, molte delle quali ancora sconosciute, con gravi danni per tutto l’ecosistema terrestre.

COMPLETA LO STUDIO

Osserva la foto relativa alla desertificazione dell’Africa. Le zone in giallo sono quelle dove il territorio è più desertificato. Dopo rispondi alle domande. a. Quali aree dell’Africa si presentano più soggette a desertificazione?

b. In queste aree sono presenti deserti? Quali? c. Quali zone invece appaiono meno desertificate?

d. Quali ambienti sono presenti dove la desertificazione incide meno?

DESERTIFICAZIONE Questo fenomeno di degrado ambientale colpisce soprattutto le zone ai margini dei deserti veri e propri, come il Sahel, ma sta progressivamente estendendosi. Le cause principali sono legate ai mutamenti climatici (con l’aumento delle temperature e la diminuzione delle precipitazioni), ma anche ad attività umane come la deforestazione, l’eccessivo sfruttamento del suolo per l’agricoltura e l’allevamento, l’utilizzo intensivo delle acque e l’estendersi degli insediamenti umani. La desertificazione è un processo solitamente irreversibile che, in molte regioni africane, ha gravi ripercussioni sulla vita delle popolazioni che vedono drasticamente ridotte le risorse naturali necessarie alla loro sopravvivenza.

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▶LEZIONI 4, 5


40 Africa politica LEZIONE

L’Africa è il continente più frammentato politicamente, con il più alto numero di Stati. Ciononostante ospita Stati molto vasti. Per le condizioni ambientali, la densità di popolazione è mediamente poco elevata. Dati demografici che caratterizzano il continente sono anche una bassissima età media, a causa dell’alto numero di giovani e della speranza di vita poco elevata.

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6. GLI ALTRI CONTINENTI

1. Le regioni

Il continente è formato da 54 Stati indipendenti. È possibile suddividere il suo territorio in alcune macroregioni: - il Maghreb, che comprende i Paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo; - il Sahel, che comprende Stati molto vasti ma poco abitati, situati nella fascia interna che si estende tra l’Oceano Atlantico e il Mar Rosso; - il Golfo di Guinea, i cui Paesi, di medie e piccole dimensioni, si affacciano sulla costa atlantica; - il Corno d’Africa, la parte più orientale, con Stati proiettati verso il Mar Arabico; - l’Africa centrale, che comprende Stati immensi e Stati piccolissimi, dall’Atlantico meridionale all’Oceano Indiano; - l’Africa meridionale, l’estrema punta a sud del continente, affiancata dalla vasta isola di Madagascar e dominata politicamente dal Sudafrica. UNIONE AFRICANA Tutti i Paesi fanno parte dell’Unione Africana, l’organizzazione con sede ad Addis Abeba, in Etiopia, che ha come principali funzioni il mantenimento della pace nel continente e la garanzia dei diritti umani, ma pone la sua attenzione anche allo sviluppo economico sostenibile delle comunità.

Il Sahel in Niger.

COMPLETA LO STUDIO

Osserva la carta a pagina 195 e rispondi alle domande. a. Quali Paesi si affacciano sul Mediterraneo?

b. Quali Paesi fanno parte del Corno d’Africa? c. Quali Paesi si trovano lungo la linea dell’equatore? d. Qual è il Paese più occidentale?

e. È più meridionale il Niger o la Nigeria? f. Quali Paesi confinano con il Sudafrica? g. Quale Paese è un’isola?

h. In quale Paese si trova la foce del Nilo?

2. Le città TASSO DI URBANIZZAZIONE La percentuale di popolazione che vive nelle città è più bassa che in altri continenti, anche se nelle metropoli africane sta aumentando vertiginosamente il numero degli abitanti; la forma di insediamento prevalente nel continente è infatti il villaggio rurale, spesso privo delle essenziali infrastrutture di base (rete idrica, elettrica, fognaria). INURBAMENTO Di solito isolate al centro di zone poco abitate, le grandi città continuano ad attirare popolazione dalle aree circostanti, nella speranza di un lavoro, favorendo il fenomeno dell’inurbamento. La maggior parte dei nuovi abitanti va a ingrandire le bidonville, un termine francese che definisce le immense baraccopoli di edifici costruiti con materiali di recupero, senza infrastrutture e servizi; non di rado si tratta di una fase di transito per una nuova migrazione verso le metropoli di Paesi più ricchi. COMPLETA LO STUDIO

Inserisci nella tabella il nome degli Stati a cui corrispondono le capitali indicate.

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Scorcio della Cairo Vecchia. Il Cairo, capitale dell’Egitto, è la più popolosa città africana.

Capitale Rabat Nairobi Abuja Maputo Antananarivo Luanda Asmara

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Stato


3. La demografia

POPOLAZIONE IN CRESCITA Nel continente africano vivono oltre 1 miliardo e 200 milioni di persone, con una densità media di circa 40 ab./km2. Ma questa popolazione è in continuo aumento poiché a fronte di una diminuzione della mortalità (per il miglioramento economico di molte aree e la maggiore diffusione di cure e vaccini rispetto al passato), la natalità resta ancora elevata. FAMIGLIA PATRIARCALE Soprattutto nelle situazioni rurali la sopravvivenza di una famiglia è in gran parte legata

alla presenza di un alto numero di figli. Qui predomina infatti la famiglia allargata: in questo sistema familiare diverse generazioni e rami collaterali convivono e hanno relazioni di collaborazione e solidarietà reciproca. Ogni figlio porta molto presto un contributo all’economia della famiglia, essendo bassa la scolarità e anticipata l’entrata nel mondo del lavoro rispetto alle regioni più sviluppate. Gli anziani sono mantenuti all’interno del nucleo e contribuiscono secondo le loro possibilità, per esempio all’accudimento dei piccoli; in cambio, ed è una funzione importante anche per le carenze di sanità e servizi sociali, vengono assistiti nei loro ultimi anni. Il tasso di fecondità è perciò in genere elevato. MOLTI GIOVANI Tutto ciò ha determinato un notevole tasso di incremento naturale. A differenza di quanto avviene in Europa, dove prevalgono gli anziani, oggi in Africa circa la metà della popolazione ha un’età inferiore ai 15 anni. Numerosi giovani alla ricerca di un lavoro sono perciò costretti a spostarsi prima nelle città e seguire poi la strada dell’emigrazione all’estero. I RIFUGIATI NEL MONDO

COMPLETA LO STUDIO

Secondo te, oltre all’occupazione lavorativa, quali altre esigenze sociali devono essere soddisfatte in presenza di una popolazione giovane?

Un gruppo di migranti proveniente dall’Africa tratti in salvo nel Mediterranoe centrale.

4. Gruppi etnici e lingue

ETNIE La composizione etnica dell’Africa è estremamente varia. In Africa settentrionale la maggioranza della popolazione è costituita da arabi, mentre la minoranza di berberi discende dalle etnie che popolavano quest’area fin dalle epoche più antiche. A sud del Sahara, vivono popolazioni sudanesi, bantu (soprattutto in Africa centrale) e khoisan (Africa meridionale). In particolare, l’Africa orientale è un vero mosaico etnico, composto da etiopi e genti bantu, da arabi e inDue donne berbere vestite con il costume tradizionale. diani arrivati con la colonizzazione inglese ecc. Soprattutto in Africa meridionale vivono anche numerosi discendenti di fa come lingua commerciale e oggi ufficiale in alcuni Paesi europei, rimasti dopo la fine della colonizzazione. dell’Africa centro-orientale. L’afrikaans è invece una lingua LINGUE La suddivisione etnica determina il mosaico lin- derivata dall’olandese ed è parlata da una parte degli abitanti guistico: le più numerose sono le lingue bantu, anche se bianchi del Sudafrica. sono molto diffuse le lingue dei Paesi che hanno colonizzato COMPLETA LO STUDIO in passato il continente (inglese, francese, portoghese ecc.). In alcuni Paesi sono state scelte come lingue ufficiali per Approfondisci in rete la spartizione non privilegiare un’etnia rispetto a un’altra. Lo swahili è una dell’Africa nella seconda metà del XIX secolo lingua bantu con forti influenze arabe, nata circa sette secoli a opera delle potenze europee. © Casa Editrice G. Principato

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6. GLI ALTRI CONTINENTI

5. L’economia

L’Africa è un continente di grandi contraddizioni economiche, perché nonostante le sue immense risorse agricole e minerarie resta complessivamente l’area più povera del pianeta, con condizioni di vita della popolazione tra le più problematiche. Ci sono però differenze tra Paese e Paese: alcuni stanno avviando dei processi di modernizzazione economica, mentre altri restano legati a situazioni di estrema dipendenza dai Paesi avanzati e anche da quelli emergenti, come la Cina.

....

AGRICOLTURA In Africa si possono distinguere due tipi di agricoltura. L’agricoltura di sussistenza è diretta ai consumi delle famiglie contadine e ai mercati locali. Vengono coltivati soprattutto cereali poveri, manioca, patate dolci. Questo tipo di agricoltura utilizza scarsi mezzi tecnici e spesso deve fare i conti con la siccità e la carenza di concimi. L’agricoltura di piantagione occupa grandi spazi ed è gestita in modo moderno da aziende multinazionali. Produce cacao, caffè, arachidi, tè, caucciù, cotone e frutta tropicale (ananas, banane), quasi completamente destinati all’esportazione. Dalle foreste dell’Africa occidentale e centrale si ricava legname pregiato, anch’esso esportato nel Nord del mondo. RISORSE MINERARIE L’Africa è un continente ricchissimo di risorse minerarie ed energetiche: alcuni Paesi hanno petrolio e gas naturale; altri hanno oro, diamanti, cromo, manganese, rame e uranio. L’estrazione è anche in questo caso controllata da grandi compagnie multinazionali che possiedono immensi territori, eserciti privati, linee ferroviarie e porti. Questo fa sì che i guadagni vadano soprattutto all’estero e non vengano investiti per la nascita di un’industria locale. Gli unici Paesi con con una vera struttura industriale sono il Sudafrica e gli Stati mediterranei. TURISMO Questo settore è una fonte di entrate importante per alcuni Paesi mediterranei, per gli Stati insulari e per quelli caratterizzati dai grandi parchi nazionali.

.... COMPLETA LO STUDIO

Osserva le immagini e sistema al posto giusto le didascalie. a. L’agricoltura di piantagione utilizza moderne tecnologie e produce per l’esportazione. b. L’agricoltura di sussistenza utilizza strumenti antiquati e produce per la sopravvivenza della famiglia.

6. Le vie di comunicazione COMUNICAZIONI DIFFICILI In gran parte dell’Africa vi sono poche arterie a scorrimento veloce e molte strade non asfaltate; le ferrovie, dove esistono, sono antiquate e spesso disagevoli, i fiumi difficili da navigare, i mezzi di trasporto pubblico su strada lenti e affollati. In molti Paesi si trovano tronconi di linee ferroviarie o di arterie stradali risalenti al periodo coloniale, quando collegavano piantagioni e miniere ai porti d’imbarco, tenuti oggi in efficienza dalle multinazionali che hanno interessi economici sul luogo. COMPLETA LO STUDIO

Individua in rete quali sono i principali porti marittimi africani.

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Una strada sterrata conduce a un villaggio dell’Africa centrale.

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41 Sudafrica LEZIONE

Il Sudafrica è un grande Paese ricchissimo di risorse naturali e umane. L’organizzazione della società e dell’economia risente ancora di una lunga storia coloniale, ufficialmente conclusa, ma non completamente superata. Il Sudafrica, infatti, è il Paese africano che ospita la più numerosa minoranza bianca, discendente dagli antichi colonizzatori.

(Fonte: Calendario Atlante De Agostini 2019)

I DATI DEL SUDAFRICA superficie

1 220 813 km2

popolazione

57 725 600 abitanti

densità

47 abitanti per km2

capitale

Città del Capo (capitale legislativa), Bloemfontein (capitale giudiziaria), Pretoria (capitale amministrativa, sede del governo)

forma di governo

repubblica

lingua ufficiale

afrikaans, inglese, isiNdebele, isiXhosa, isiZulu, sePedi, seSotho, seTswana, siSwati, tshivenda, xitsonga

moneta

rand

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6. GLI ALTRI CONTINENTI

1. Il territorio

Come indica il suo nome, il Sudafrica occupa la parte più meridionale del continente. Confina a nord con Nami Namibia, Botswana e Zimbabwe, a est con Mozambico ed eSwatini (Swaziland); il suo territorio racchiude, inoltre, il piccolo regno del Lesotho. A ovest si affaccia sull’Oceano Atlantico e a est sull’Oceano Indiano. Il Capo di Buona Speranza separa idealmente le acque dei due oceani anche se, in realtà, il punto più meridionale del Paese è il Capo Agulhas. La sua lunghissima linea costiera è caratterizzata dalla presenza di strette pianure e, a tratti, è intervallata da golfi e profonde insenature. PIANURE E RILIEVI L’altitudine media è elevata poiché buona parte del territorio è costituita da un unico vastissimo altopiano, racchiuso da alcune catene montuose. La più elevata è quella dei Monti dei Draghi: si estende a sud-est e ospita le maggiori cime del Paese, che superano i 3000 metri. FIUMI E LAGHI L’Orange è il fiume più lungo: ha la sorgente nei Monti dei Draghi e sfocia nell’Oceano Atlantico dopo aver tracciato per un lungo tratto il confine con la Namibia; il suo principale affluente è il Vaal, che dà il nome alla regione del Transvaal (significa infatti ‘al di là del Vaal’). Questi fiumi sono caratterizzati da regimi irregolari e sono interrotti da cascate che vengono sfruttate per la produzione di energia idroelettrica. Il secondo fiume per lunghezza è il Limpopo che, dopo aver segnato il confine con il Botswa-

I Monti dei Draghi, nella parte orientale del paese.

na e lo Zimbabwe, attraversa il Mozambico per poi sfociare nell’Oceano Indiano. I laghi maggiori sono costieri e si trovano nella fascia litoranea sud-orientale. COMPLETA LO STUDIO

Osserva la carta pagina 199 e rispondi alle domande. a. In quale emisfero si trova il Sudafrica? b. Con quali Paesi confina il Sudafrica? c. Dove si trova la Baia di Sant’Elena? d. Qual è la montagna più elevata? In quale catena si trova? e. A quale capo si riferisce il nome di Città del Capo?

2. Climi e ambienti

A differenza di buona parte del territorio del continente, in Sudafrica prevalgono i climi temperati, anche se ci sono notevoli differenze tra le regioni soprattutto a causa dei diversi regimi pluviometrici. La regione interna è poco piovosa, caratterizzata dal veld, la prateria tipica del Sudafrica. Ci sono però anche zone di pieno deserto, come nel Kalahari e sulle coste occidentali che, a causa della corrente fredda del Benguela, non hanno praticamente precipitazioni. La zona del Capo di Buona Speranza ha un clima tipicamente mediterraneo, con temperature miti e siccità estiva; anche per quanto riguarda la vegetazione prevale la macchia mediterranea. Le regioni sudorientali che si affacciano sull’Oceano Indiano sono le più piovose: qui si incontra una vegetazione di tipo tropicale e sono possibili le colture di piantagione.

Il deserto del Kalahari. Una leonessa nel Parco Kruger, in Sudafrica.

COMPLETA LO STUDIO

Venti parchi nazionali proteggono un grande patrimonio di flora e fauna. Trova quali di essi sono stati inclusi nel Patrimonio mondiale dell’Umanità dell’UNESCO.

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3. Storia recente

Il territorio sudafricano è stato colonizzato da olandesi (i boeri, cioè “contadini”, che assunsero poi il nome di afrikaners) e inglesi. Essi diedero vita al regime dell’apartheid: furono proibiti i matrimoni misti e vennero separati per gruppi etnici ospedali, scuole, mezzi di trasporto; i neri furono racchiusi in quartieri-ghetto (township), da cui potevano uscire solo per recarsi al lavoro. Il Sudafrica divenne una repubblica nel 1961, ma solo nel 1994 ci furono libere elezioni a cui partecipò tutta la popolazione. In quell’occasione venne eletto presidente Nelson Mandela, leader dell’African National Congress, il partito che per decenni si era opposto in clandestinità alle politiche governative razziste.

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Approfondisci la storia e la figura di Nelson Mandela, Premio Nobel per la Pace. Nelson Mandela.

BREVE STORIA DELL’APARTHEID

4. Gli insediamenti LA RETE URBANA Il tasso di urbanizzazione è tra i più alti del continente, anche se è distribuito in modo irregolare: le città principali si concentrano, infatti, in poche aree, a volte separate da spazi quasi desertici. Molte sorgono nelle zone costiere, oppure nella provincia mineraria nord-orientale. La meno densamente abitata è invece la vasta provincia occidentale, la più desertica del Paese. LE CITTÀ Città del Capo (Cape Town) sorge sulla costa sud-occidentale, in una posizione panoramica, tra mare e montagna. È una delle tre capitali, con Pretoria e Bloemfontein: questa suddivisione dei poteri risale alla nascita dello Stato, caratterizzata dalla contrapposizione tra inglesi e afrikaners. Cape Town è anche un importante polo economico, grazie al suo porto e all’attività industriale. Johannesburg, situata all’interno di una zona mineraria e industriale nel nord-est del Paese, è il centro più popoloso e più attivo economicamente. Nella sua periferia si estende il vasto sobborgo di Soweto (dalle iniziali South West Town) abitato da

5. La popolazione

ETNIE Oltre l’80% della popolazione è costituito dall’etnia bantu bantu, suddivisa in vari gruppi, tra i quali prevale quello zulu. La minoranza bianca è ripartita circa a metà tra afrikaners e inglesi. Sono numerosi anche i coloured, discendenti dalle unioni tra bianchi e neri, e gli immigrati asiatici (in prevalenza dall’India). DEMOGRAFIA L’incremento naturale non è molto elevato, ma c’è molta differenza tra la popolazione nera che ha una natalità alta, e quella bianca, con valori demografici simili a quelli europei. Anche gli indicatori sulla qualità della vita (salute, scolarizzazione, mortalità infantile ecc.) differiscono notevolmente tra le diverse etnie.

Città del Capo.

circa 2 milioni di persone, quasi esclusivamente neri. Durban è il più grande porto dell’intero continente, ma è anche il cuore di una vivace area turistica. Sulla costa sud-orientale sorgono anche altre grandi città come Port Elizabeth e East London. COMPLETA LO STUDIO

Individua sulla carta di pagina 199 le città citate nel testo.

LINGUE E RELIGIONI Le lingue ufficiali sono undici: oltre all’inglese e all’afrikaans, una lingua che deriva dall’olandese portato dagli antichi coloni, sono ufficiali le lingue dei principali gruppi etnici autoctoni. Tra le religioni prevalgono quelle cristiane protestanti, ma sono diffuse anche le religioni animiste tradizionali. COMPLETA LO STUDIO

La speranza di vita è 61 anni per gli uomini e 67 per le donne (in Italia è, rispettivamente, 81 e 85). Quali riflessioni puoi fare, anche in relazione alla composizione etnica sudafricana?

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6. GLI ALTRI CONTINENTI

5. L’economia

Insieme alla Nigeria, il Sudafrica è la principale potenza economica africana. Il suo sviluppo è dovuto sia alle ingenti risorse del sottosuolo (carbone, ferro, platino, oro, diamanti, uranio, manganese, titanio), sia all’ampia disponibilità di manodopera a basso costo che ha attirato molti capitali stranieri. Il Paese è stato incluso nel gruppo dei BRICS, cioè delle principali economie considerate emergenti, insieme a Brasile, Russia, India, Cina. Tuttavia, da qualche anno il tasso di crescita del PIL è molto basso. Non è infatti stato ancora superato il fortissimo squilibrio tra le varie componenti della popolazione: da una parte i bianchi che hanno reddito e stile di vita paragonabili a quelli dei Paesi occidentali, dall’altra la maggioranza dei neri che vivono situazioni di povertà o addirittura di notevole degrado, a causa anche di un alto tasso di disoccupazione. Tutto ciò risulta un freno per i consumi del mercato interno e quindi per lo sviluppo della produzione. SETTORE PRIMARIO L’agricoltura sudafricana è tra le più sviluppate del continente, grazie alla presenza di aziende agricole organizzate con macchinari e moderne tecnologie; in genere, sono gestite da proprietari e amministratori bianchi, utilizzando invece manodopera nera. Nelle zone di altopiano si producono soprattutto cereali (mais, frumento) e cotone, mentre nelle zone tropicali ci sono colture di piantagione, come il tè e il caffè, banane, ananas, arachidi. Colture di tipo mediterraneo (tabacco, ortaggi, frutta, vite) si trovano soprattutto lungo la costa meridionale e orientale. L’allevamento è sviluppato e utilizza i pascoli che coprono buona parte della superficie del Paese; il patrimonio zootecnico è costituito da bovini e ovini. Nei villaggi si pratica un’agricoltura tradizionale di cereali poveri e ortaggi, destinata all’autoconsumo. La pesca è importantissima: si svolge soprattutto nelle acque dell’Oceano Atlantico, ricco di merluzzi e pesce azzurro (acciughe, sardine e sgombri). SETTORE SECONDARIO La grande ricchezza del sottosuolo alimenta l’esportazione, ma anche l’attività industriale: sideCOMPLETA LO STUDIO

Nella foto l’antica miniera Big Hole, vicino alla città di Kimberley, ormai esaurita e diventata monumento nazionale. Mentre in passato il Sudafrica era il primo produttore di diamanti al mondo, oggi al primo posto ci sono altri Paesi del continente. a. Trova quali sono questi Paesi. b. Approfondisci il tema della sostenibilità dei diamanti, soprattutto per le condizioni di lavoro e per le situazioni di conflitto causate dal loro traffico illegale.

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rurgia e metallurgia sono stati infatti i primi settori a svilupparsi. In seguito si sono affermate anche le industria meccanica (automobili, aerei, navi), tessile, chimica e alimentare. Il Sudafrica è il Paese più industrializzato del continente. Le principali aree industriali sono nella regione di Città del Capo, nelle città di Port Elizabeth e Durban e nella regione mineraria intorno a Johannesburg. Molte aziende appartengono a multinazionali estere, interessate alla contemporanea presenza di manodopera a basso costo e infrastrutture moderne e avanzate. SETTORE TERZIARIO Quello dei servizi è il settore più importante sia per l’occupazione sia per la produzione di reddito. La Borsa valori di Johannesburg è la più attiva dell’Africa. Anche se il Sudafrica commercia con tutti gli altri Paesi del continente, i partner principali per l’import-export sono la Cina, la Germania e gli Stati Uniti. Il turismo è un settore in sviluppo: oltre a ricevere flussi turistici dall’estero e soprattutto dagli altri continenti, il Sudafrica è l’unico Paese africano ad avere un consistente movimento turistico interno, anche se ancora in gran parte limitato a una parte privilegiata della popolazione (bianchi e borghesia nera). Le mete principali sono i grandi parchi nazionali, le città e le località costiere. LE VIE DI COMUNICAZIONE Rispetto al resto del continente, il sistema dei trasporti è moderno ed efficiente, con molte strade asfaltate e una ferrovia ben organizzata. Per motivi ambientali ed economici, c’è però molta diversità tra le regioni: la linea meglio servita dalla ferrovia è quella che collega le tre città principali (Città del Capo-Johannesburg-Pretoria) oppure i centri della fascia costiera, ma altre zone sono di difficile praticabilità. Molto importante è l’attività dei porti mercantili: il principale è Durban, poi ci sono quelli di Città del Capo, Port Elizabeth, East London e Richards Bay. Il trasporto aereo è molto utilizzato, sia negli scambi con l’estero sia all’interno del Paese: gli scali più importanti sono Johannesburg, Pretoria, Durban e Città del Capo.

L’antica miniera Big Hole (foto di Rudolph Bothe).

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42 America fisica

L’America è un continente formato da realtà territoriali distinte: l’America settentrionale, che arriva a nord ben oltre il Circolo Polare Artico ed è separata dall’Asia dallo stretto di Bering; l’America centrale, formata da uno stretto istmo di terra e un grande arcipelago; l’America meridionale, attraversata dall’Equatore e protesa verso sud.

(Fonte: Calendario Atlante De Agostini 2019)

I DATI DELL’AMERICA Il monte più alto

Aconcagua

Il fiume più lungo

Rio delle Amazzoni 6281 km

Il lago più grande

Superiore

82 100 km2

L’isola più estesa

Groenlandia

2 121 286 km2

6962 m

Il principale vulcano Antofalla attivo

6440 m

Il Paese più esteso

9 897 170 km2

Canada

Il Paese più piccolo Saint Kitts e Nevis

272 km2 © Casa Editrice G. Principato

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6. GLI ALTRI CONINENTI

1. Il territorio

L’ISTMO E LE PENISOLE L’America ha una forma allungata: si estende cioè in prevalenza da Nord a Sud piuttosto che da Est a Ovest. La parte settentrionale e quella meridionale del continente sono unite da un istmo. A Nord ci sono due grandi penisole, l’Alaska e il Labrador, e penisole minori, come la Florida e la Bassa California.

I RILIEVI Le caratteristiche del rilievo di America settentrionale e meridionale sono simili: a Ovest si estendono imponenti catene montuose; a Est sono presenti rilievi antichi poco elevati; al Centro si trovano vaste pianure fluviali. Nell’America settentrionale si snodano le Montagne Rocciose e alcune catene minori; in America meridionale troviamo le Ande, la catena più lunga del mondo. È montuosa anche l’America centrale, con le due catene della Sierra Madre che racchiudono un altopiano centrale. COMPLETA LO STUDIO

L’Aconcagua (6962 m sul livello del mare) è la cima più elevata della Cordigliera (catena in spagnolo) delle Ande. Fai una ricerca in Internet e trova i seguenti dati relativi alla catena:

Le montagne rocciose in Canada.

2. Coste, isole e acque interne COSTE E ISOLE In America settentrionale e centrale le coste sono frastagliate e incise da golfi e mari interni, mentre l’America meridionale ha una forma più compatta. Le isole sono numerose. Oltre alla Groenlandia, l’isola più grande del mondo, lungo il circolo polare artico emergono diversi arcipelaghi. Le Piccole e Grandi Antille fronteggiano il continente nella sua parte centrale, delimitando il Mar dei Caraibi. Altre isole sono le Galapagos, nel Pacifico, e le Malvine (Falkland) nell’Atlantico di fronte all’Argentina. ACQUE INTERNE In America del Nord si trova il sistema dei Grandi Laghi, che è un complesso di cinque laghi ed

a. lunghezza totale b. punti estremi c. altezza media d. Paesi interessati e. capitali localizzate nell’area andina

è il più vasto bacino di acque dolci al mondo. Esso è collegato al mare dal fiume San Lorenzo che si getta nell’Atlantico settentrionale. Sempre a Nord, lo Yukon percorre gran parte del territorio dell’Alaska. Dai Grandi Laghi fino al Golfo del Messico scorre il Mississippi, con il suo principale affluente, il Missouri. Più brevi sono invece i fiumi che nascono dalle Montagne Rocciose e sfociano nel Pacifico. In America meridionale scorre uno tra i maggiori fiumi del pianeta: il Rio delle Amazzoni è il primo del mondo per portata d’acqua e ampiezza di bacino fluviale. Un altro grande sistema fluviale è formato dai fiumi Uruguay, Paraguay e Paranà, che creano insieme l’ampio estuario del Rio de La Plata, sulla costa atlantica. Qui si trovano anche numerose cascate spettacolari: la più alta del mondo (quasi un chilometro) è quella di Salto Angel, in Venezuela. COMPLETA LO STUDIO

Osserva le carte a pagina 203 e 207. Completa con il nome di almeno una città che sorge lungo le rive di ciascun fiume. San Lorenzo Yukon Mississippi Rio delle Amazzoni Rio de La Plata Il fiume Mississippi in Minnesota.

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3. Climi e ambienti

I GRANDI PARCHI AMERICANI

L’America è l’unico continente in cui sono rappresentati tutti i climi del globo. CLIMA ARTICO Le grandi estensioni del Nord hanno clima polare; qui prevalgono i ghiacci perenni e l’ambiente della tundra. CLIMA ALPINO Un clima di tipo alpino caratterizza anche le catene montuose, dove prevale la foresta di conifere. Un clima freddo, umido e connotato da forti venti è presente anche nella punta meridionale del continente, la Terra del Fuoco; qui le temperature sono rese meno estreme dall’influenza del mare. CLIMA TEMPERATO Una fascia a clima temperato si estende nella parte mediana dei due continenti. Queste sono le regioni delle grandi foreste di latifoglie e delle praterie. Alle stesse latitudini vi sono però anche vaste estensioni di steppa, nelle zone più interne, e veri e propri deserti. CLIMA TROPICALE All’interno delle due fasce tropicali le temperature sono in genere elevate e i periodi piovosi si alternano ad altri più secchi. In corrispondenza del Tropico del Cancro è localizzato l’Arcipelago delle Antille, mentre

il Tropico del Capricorno attraversa il deserto di Atacama (Perù e Cile), una delle zone più aride della Terra; la causa della sua aridità è la presenza di una corrente oceanica fredda che costeggia la regione. CLIMA EQUATORIALE Nella fascia equatoriale il clima è caldo con abbondanti precipitazioni tutto l’anno e una completa assenza di stagionalità. Qui è presente la foresta pluviale più vasta del pianeta, corrispondente al bacino del Rio delle Amazzoni. COMPLETA LO STUDIO

Dove si estendono le principali zone climatiche? Fai un esempio per ogni tipo di clima. a. Clima polare b. Clima alpino c. Clima temperato d. Clima desertico e. Clima equatoriale

Il deserto di Atacama si estende dal Perù meridionale alla parte settentrionale del Cile. La scarsità di precipitazioni è prodotta sia dalla corrente fredda di Humboldt che fa condensare le nuvole sull’oceano, sia dalle Ande che impediscono l’afflusso di umidità dall’Amazzonia.

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6. GLI ALTRI CONINENTI

4. I problemi ambientali Il vasto territorio americano presenta, come altre parti della Terra, importanti attacchi all’equilibrio ambientale. I PROBLEMI DEL NORD Nel Nord un grave problema sono le piogge acide, cioè la ricaduta dall’atmosfera sui suoli di molecole acide, causate dai gas inquinanti, attraverso le precipitazioni. Le zone maggiormente colpite sono i territori orientali degli Stati Uniti e quelli del Sud-est del Canada. Effetti negativi si avvertono soprattutto sulle foreste e sulle acque dolci e la loro fauna, ma anche sulla salute umana e gli edifici nelle città. I PROBLEMI DEL SUD Nel Sud il problema principale è costituito dal diboscamento di larghe aree di foresta, che compromette l’equilibrio boschivo di flora e fauna, la sopravvivenza di popolazioni indigene e la riserva di ossigeno di tutto il pianeta. Ma il continente deve affrontare molte al-

tre sfide ambientali. Come nel resto del pianeta, il forte innalzamento delle temperature globali determina varie conseguenze negative: il veloce scioglimento dei ghiacciai delle Ande sta provocando frequenti alluvioni; in altre zone invece la siccità porta desertificazione, con gravi danni all’agricoltura e la riduzione della disponibilità di energia idroelettrica. Inoltre, si è calcolato che oltre il 60% dei suoli sia soggetto ad erosione. Molto grave è anche lo sfruttamento delle risorse del continente ad opera di multinazionali sudamericane, statunitensi e cinesi, che viene attuato senza tener conto degli altissimi impatti ambientali che ne conseguono. LA SFIDA DEL RECUPERO AMBIENTALE

COMPLETA LO STUDIO

La foresta amazzonica è definita foresta primaria: questa definizione significa che è una foresta intatta, dove le attività umane non hanno distrutto o modificato la vegetazione originaria. Al suo interno vive il 50% di tutte le specie terresti e rappresenta la più estesa riserva di biodiversità. Ma anche la foresta amazzonica sta subendo una riduzione della superficie boscata per motivi di sfruttamento economico. Osserva l’areogramma sulle ultime foreste primarie del pianeta e rispondi alla domanda. a. Quale continente è maggiormente interessato? Ambientalisti puliscono una spiaggia in California.

b. Oltre a quella dell’Amazzonia, qual è la più vasta foresta americana?

DOVE SI TROVANO LE ULTIME FORESTE PRIMARIE DEL PIANETA Africa 8%

Europa 3%

Asia Meridionale e Pacifico 7%

Sul fronte ambientale da diversi anni si combatte una vera e propria guerra, con molte vittime tra coloro che difendono il pianeta. In questo conflitto l’America Latina è al primo posto per numero di ambientalisti uccisi, soprattutto in Colombia, Brasile e Messico. Sono giornalisti, volontari delle ONG, giovani e sacerdoti che difendono il diritto alla terra di contadini e popoli indigeni. Le loro lotte contro la deforestazione o l’apertura di nuove miniere sono scomodi ostacoli per gli interessi delle grandi aziende.

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America Latina e Caraibica 35%

Asia Settentrionale 19%

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Nord America 28%


43 America politica LEZIONE

Le vicende della colonizzazione europea hanno dato vita a due grandi aree linguistiche e culturali: l’America anglosassone, definita in tal modo perché permeata dalla cultura di origine inglese, e l’America latina, chiamata così perché vi prevalgono le culture spagnola e portoghese. Queste aree corrispondono rispettivamente all’America settentrionale e all’America centrale e meridionale.

Toronto

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6. GLI ALTRI CONTINENTI

1. Le regioni

L’America anglosassone comprende due grandi Stati (Canada e Stati Uniti), oltre ad alcune piccole isole, mentre l’America latina è composta da oltre trenta Paesi, di dimensioni molto diverse: dal vastissimo Brasile alle piccolissime isole indipendenti del Mar delle Antille.

CANADA

STATI UNITI

COMPLETA LO STUDIO

Osserva la carta a pagina 207 e rispondi alle domande.

MESSICO

a. Quale parte degli Stati Uniti confina a Sud-ovest con il Canada?

BAHAMAS SAINT KITTS E NEVIS ANTIGUA E BARBUDA DOMINICA SAINT LUCIA BARBADOS TRINIDAD E TOBAGO

GUATEMALA

b. Quale Paese costituisce un collegamento tra l’America settentrionale e l’America centrale?

EL SALVADOR COSTA RICA

GUYANA SURINAME

c. A quale Paese dell’America meridionale è collegato l’istmo dell’America centrale? d. Con quali Paesi confina la Bolivia? e. Qual è il Paese più meridionale del continente?

LE DUE AMERICHE

BRASILE

America anglosassone

f. Qual è l’isola più vasta dell’arcipelago delle Antille?

BOLIVIA

America latina

PARAGUAY

CILE

2. Le città

ARGENTINA

L’America è il continente più urbanizzato: la maggior parte della popolazione (oltre l’80%) vive nelle città, anche se spesso le aree urbanizzate sono circondate da vaste zone poco abitate. MEGALOPOLI Nell’America anglosassone si trovano aree metropolitane di enormi estensioni, che raggruppano le città principali e i centri minori. La più vasta è quella che si estende lungo la costa orientale degli Stati Uniti, che comprende New York e la capitale Washington: per quest’area è stato coniato il termine megalopoli, che dà l’idea della sua vastità, ma anche della sua importanza economica. Un’altra estesissima area metropolitana fa capo a Los Angeles e San Francisco, sulla costa del Pacifico. Al confine tra Stati Uniti e Canada vi è poi l’area urbanizzata della regione dei Grandi Laghi, che comprende Chicago (Usa) e Toronto (Canada). METROPOLI E FAVELAS In America Latina, sul versante orientale gli insediamenti si concentrano nelle aree costiere: sono in prevalenza le città fondate per motivi commerciali in epoca coloniale. Sul versante occidentale, il popolamento è invece maggiore sugli altipiani, caratterizzati da un clima più temperato rispetto alle altitudini minori. Ci sono poi alcune delle metropoli più popolose del pianeta, come Città del Messico e São Paulo, in Brasile, che con le loro enormi periferie superano i 20 milioni di abitanti. Altre vaste metropoli sono Rio de Janeiro (Brasile), Buenos Aires (Argentina), Lima (Perù), Bogotà (Colombia). Queste città sono 208

Il quartiere de “La Boca” a Buenos Aires è stato costruito e popolato, a partire dalla fine dell’Ottocento, da immigrati genovesi. Gli abitanti vengono chiamati ancora oggi Xeneizes che è una deformazione della parola dialettale genovese Zeneize, che significa “genovese”.

circondate da baraccopoli, i quartieri abitati dalle popolazioni più disagiate, denominati principalmente con il termine portoghese favela. COMPLETA LO STUDIO

Individua sulla carta di pagina 207 le metropoli citate. a. Quali di esse sono capitali dei rispettivi Paesi? b. Scegli una di esse e svolgi una ricerca in rete per individuare le sue principali caratteristiche.

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3. La demografia

DENSITÀ VARIA La popolazione conta poco meno di un miliardo di abitanti, con una densità media di 24 ab/ km2. Ma la densità è molto varia: va da quella altissima dei Paesi piccoli e molto popolati, a quella bassa dei Paesi più estesi e, soprattutto, con condizioni climatiche estreme: il Canada, per esempio ha una densità di soli 4 ab/km2. I Paesi andini hanno invece una bassa densità a causa della morfologia del territorio. NATALITÀ E MORTALITÀ Anche gli altri dati demografici si differenziano notevolmente, evidenziando le notevoli disparità economiche. I Paesi più ricchi hanno in genere una bassa natalità e una bassa mortalità, con un conseguente incremento naturale ridotto. I Paesi più poveri mantengono invece una natalità ancora molto elevata. Anche se ci sono forti diversità, la speranza di vita è ovunque in aumento.

COMPLETA LO STUDIO

Osserva le due foto che mostrano due aspetti della demografia del continente americano. Poi rispondi alle domande. Secondo te, quale immagine è relativa alla demografia dell’America settentrionale e quale a quella dell’America meridionale? Perché?

4. Gruppi etnici e lingue ETNIE La colonizzazione, l’immigrazione dai diversi Paesi europei e asiatici e la tratta degli schiavi africani hanno contribuito a creare in America un amalgama di etnie e culture (melting pot, ossia crogiuolo, come si definisce con un’espressione inglese). Le popolazioni originarie (i nativi americani) sono invece diminuite drasticamente e, in generale, corrispondono ai ceti più poveri della popolazione. LINGUE Le lingue più diffuse sono l’inglese, parlato negli Stati Uniti e in Canada (dove è presente anche una forte comunità francofona), lo spagnolo, parlato in tutti i Paesi dell’America centrale e meridionale, tranne che in Brasile, la cui lingua ufficiale è il portoghese. In alcune zone sono ancora parlate le lingue delle popolazioni native, come gli idiomi quechua, diffuse in Perù, Colombia ed Ecuador.

Una famiglia di nativi americani del Perù.

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Melting pot o salad bowl? Recentemente nell’America anglosassone, invece di melting pot si preferisce parlare di salad bowl. Trova il significato di questa definizione e spiega perché può essere più rispondente alla situazione etnica nordamericana.

RELIGIONI NELLE DUE AMERICHE

Una strada affollata di New York.

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6. GLI ALTRI CONTINENTI

5. L’economia AMERICA ANGLOSASSONE L’America anglosassone è una delle zone più ricche del mondo. La struttura econo economica degli Stati Uniti e del Canada è moderna e articolata, gestita in larga parte da grandi imprese private. La ricchezza di risorse minerarie e naturali garantisce ai due Paesi l’autosufficienza alimentare ed energetica e un ruolo fondamentale nella rete del commercio mondiale. L’agricoltura è condotta con metodi avanzati ed è molto produttiva. Gli Stati Uniti, dove hanno la sede le più importanti multinazionali, detengono il primato in diversi settori produttivi e l’economia è basata principalmente sul settore terziario: finanza, informazione, commercio. Grazie ai programmi spaziali e militari statunitensi, sono molto sviluppati i settori industriali ad alta tecnologia, soprattutto l’elettronica, le biotecnologie, gli armamenti e le telecomunicazioni. AMERICA LATINA Nell’America latina il quadro economico è molto vario. Negli ultimi decenni le economie nazionali hanno conosciuto frequenti crisi, alternate a periodi di notevole sviluppo. Paesi come Messico, Brasile e Argentina possiedono infatti ingenti risorse: grazie all’inserimento nei mercati internazionali e alla recente apertura ai Paesi asiatici, Cina soprattutto, che acquistano materie prime e prodotti agricoli in grande quantità, stanno migliorando il proprio sistema produttivo e puntando a costruire sistemi economici più solidi. Nel complesso, oggi l’attività industriale è ancora ridotta, mentre l’agricoltura e lo sfruttamento delle risorse del sottosuolo, di proprietà di società multinazionali e di poche grandi famiglie, sono ancora per molti Paesi le attività fondamentali. Nei fertili terreni pianeggianti sono diffuse le piantagioni dei prodotti tropicali: caffè, canna da zucchero, banane, cacao, gomma e noci di cocco, destinati all’esportazione. Un settore in forte crescita è ovunque il turismo, che in alcuni Paesi, come le isole caraibiche, è la principale attività economica. DISUGUAGLIANZA L’America Latina è l’area del pianeta con il più alto grado di disuguaglianza economica. L’1% della popolazione latinoamericana, infatti, possiede più del 40% della ricchezza dell’intera regione e oltre il 30% della popolazione vive in povertà. Moltissime sono le persone non proprio povere ma in una situazione di grande precarietà: per loro l’insicurezza economica si accompagna alla difficoltà di accesso ai servizi fondamentali come la salute e l’istruzione. Per queste persone la Banca Mondiale ha coniato il termine di “classe vulnerabile”. La ricchezza di risorse ha arricchito i grandi patrimoni senza generare lavoro e benessere per tutti. D’altra parte, le politiche di molti governi non hanno favorito la redistribuzione della ricchezza e la protezione sociale.

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L’industria aerospaziale è uno dei settori trainanti dell’economia nordamericana.

COMPLETA LO STUDIO

Osserva la carta e rispondi alle domande. a. Dove si trovano le principali zone minerarie del Brasile? b. Dove si trovano le principali centrali eoliche? c. In quali zone si trovano le centrali nucleari e quelle idroelettriche?

FONTI ENERGETICHE E MINERARIE DEL BRASILE Gas naturale Manganese

Gas naturale Petrolio Bauxite Bauxite Ferro Petrolio Petrolio Oro Stagno

Gas naturale Petrolio Gas naturale

Stagno Miniere

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Centrali idroelettriche Parchi eolici Centrali nucleari

Manganese

Gas naturale Petrolio Bauxite Ferro Oro

Gas naturale Petrolio Gas naturale

Gas naturale


44 Stati Uniti LEZIONE

(Fonte: Calendario Atlante De Agostini 2019)

Gli Stati Uniti occupano buona parte dell’America settentrionale e sono il terzo Paese del mondo per numero di abitanti, dopo Cina e India. La sua popolazione presenta una grande varietà etnica, formata, nel corso dei secoli, principalmente attraverso grandi ondate immigratorie. Gli Stati Uniti sono inoltre la più grande potenza economica del pianeta.

I DATI DEGLI STATI UNITI superficie

9 371 219 km2

popolazione

323 127 513 abitanti

densità

34 abitanti per km2

capitale

Washington

forma di governo

repubblica federale

lingua ufficiale

inglese

moneta

dollaro USA © Casa Editrice G. Principato

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6. GLI ALTRI CONTINENTI

1. Il territorio

Gli Stati Uniti d’America si estendono nella fascia temperata del continente nordamericano, racchiusi tra Canada e Messico, dalle coste dell’Atlantico a quelle del Pacifico. Il Paese, quarto al mondo per superficie, ha dimensioni continentali, a cui si aggiungono i territori non contigui dell’Alaska (lo stato più esteso e settentrionale, separato dal resto degli Stati Uniti dal territorio canadese), delle isole Hawaii (in Oceania) e di altre piccole isole del Pacifico e dei Caraibi. PIANURE E RILIEVI Grandi catene montuose con orientamento Nord-sud costituiscono il rilievo principale: le Montagne Rocciose separano una grande e fertile pianura alluvionale da aridi e semidesertici altipiani, chiusi a loro volta a ovest dalla Sierra Nevada e dalla catena delle Cascade Mountains, parallele alla costa pacifica. Lungo la costa orientale si allineano i più modesti rilievi degli Appalachi. La regione occidentale, l’Alaska e le isole Hawaii sono aree sismiche con la presenza di vulcani attivi. ACQUE INTERNE A Nord-est si trova il sistema dei Grandi Laghi, il più grande bacino di acqua dolce al mondo, da cui escono diversi emissari, come il San Lorenzo, che entra in territorio canadese, e l’Hudson, che attraversa New York. Il più vasto bacino fluviale è costituito dal sistema Mississippi-Missouri che, dopo aver raccolto le acque di numerosi

Il fiume Mississippi nei pressi della città di Saint Louis. Lungo 3778 chilometri nasce nello Stato del Minnesota e sfocia nel Golfo del Messico.

affluenti, sfocia nel Golfo del Messico con un grande delta. Tra i fiumi che nascono nelle Montagne Rocciose, uno dei maggiori è il Rio Grande, che segna il lungo confine con il Messico, dove è chiamato Rio Bravo. COMPLETA LO STUDIO

Osserva la carta a pagina 211 e rispondi. a. Dove si trova la cima più elevata, cioè il Monte Mc Kinley? b. Quali sono le principali penisole? c. Come si chiamano i cinque Grandi Laghi? d. Quale lago si trova interamente in territorio statunitense?

Uno degli spettacoli naturali più caratteristici e noti degli Stati Uniti è il Grand Canyon.

2. Climi e ambienti

Anche se gli Stati Uniti si trovano nella fascia temperata, per l’estensione in latitudine e la complessa morfologia del territorio i paesaggi creano uno straordinario mosaico che rappresenta buona parte dei climi del pianeta: dal clima glaciale a Nord a quelli che caratterizzano la fascia tropicale a Sud. Le temperature aumentano infatti procedendo da Nord a Sud, mentre le precipitazioni diminuiscono nelle zone interne. Anche sotto il profilo ambientale la varietà è notevolissima. Gli ambienti vanno da quelli artici dell’Alaska a quelli desertici del Sud-ovest, dalla macchia mediterranea della California alla foresta di latifoglie della fascia costiera 212

settentrionale alla vegetazione tropicale umida della Florida. L’estensione forestale è notevole e copre quasi interamente le estese aree montuose, mentre le vaste praterie che un tempo coprivano a perdita d’occhio le grandi pianure centrali sono oggi in gran parte coltivate. COMPLETA LO STUDIO

Cerca in rete l’elenco dei Parchi Nazionali degli Stati Uniti e approfondisci le caratteristiche ambientali di uno di essi.

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3. Gli insediamenti

RETE URBANA Gli Stati Uniti sono un Paese a forte tasso di urbanizzazione, con l’82% circa della popolazione che abita nelle città. D’altra parte, proprio perché gli statunitensi si concentrano nelle aree urbane, il Paese conserva ancora grandi spazi disabitati e in parte non utilizzati per le attività dell’uomo. I centri urbani sono situati principalmente sulle coste, lungo i fiumi e nella zona dei Grandi Laghi. Spesso le grandi metropoli non corrispondono alle capitali degli Stati, che hanno prevalentemente funzioni amministrative. NEW YORK La maggiore area metropolitana ha al centro New York e fa parte della vastissima megalopoli che va da Washington D.C. la capitale, a Boston, più a nord sulla costa. Pur non essendo la capitale, New York, divisa nei cinque distretti di Manhattan, Brooklyn, Queens, Bronx e Staten Island, è il simbolo della potenza economica degli Stati Uniti. Sorge sulla parte meridionale dell’isola di Manhattan e fin dall’epoca coloniale è sempre stata la città più grande del Paese, porto di arrivo degli immigrati europei. Oggi New York è una città cosmopolita e multietnica, dove si parlano 800 lingue diverse. A New York si trova la borsa valori più importante del mondo (Wall Street), ma la metropoli è anche un punto di riferimento mondiale per l’arte, la cultura, l’informazione. ALTRE AREE METROPOLITANE Un’altra estesa regione urbanizzata fa capo alla città di Los Angeles, sulla costa del

New York.

Pacifico in California, e comprende anche la città di San Diego, quasi al confine con il Messico. Altre popolate aree metropolitane sono quella dei Grandi Laghi, che ha al centro Chicago e si estende fino in Canada, e quelle di Dallas e Houston nel Texas. COMPLETA LO STUDIO

Spiega oralmente perché, secondo te, New York è considerata il simbolo degli Stati Uniti, più di ogni altra città americana.

4. La popolazione

ETNIE La maggioranza della popolazione è formata da bianchi (77%), discendenti dei coloni o arrivati attraverso i vari flussi migratori da tutti i Paesi europei. Gli abitanti di origine africana, eredi degli schiavi utilizzati nelle piantagioni dai primi coloni, rappresentano il 13% della popolazione. I nativi americani costituiscono invece poco più dell’1% della popolazione totale. DEMOGRAFIA Tra le diverse etnie ci sono notevoli differenze nei diversi indicatori demografici: per esempio, l’incremento demografico è vicino allo zero tra la popolazione bianca, mentre è elevato nelle altre comunità. L’immigrazione continua a essere notevole: si calcola che circa 40 milioni di cittadini statunitensi siano nati all’estero. Dalla seconda metà del secolo scorso l’immigrazione europea è diminuita, ma nuovi flussi provengono soprattutto dall’America Latina. LINGUE E RELIGIONI L’inglese è la lingua nazionale, conosciuta e parlata dal 96% della popolazione. Lo spagnolo, parlato dal 12% degli statunitensi, è la lingua più diffusa dopo l’inglese. Il cristianesimo in tutte le sue confessioni è la principale religione degli Stati Uniti: il 46% della popolazione è protestante.

Una giovane nativa americana.

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Indaga in rete su una delle nazioni dei nativi americani a tua scelta approfondendo la loro storia, la distribuzione geografica e il loro attuale stile di vita.

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6. GLI ALTRI CONTINENTI

5. L’economia GRANDI RICCHEZZE L’economia degli Stati Uniti può contare su enormi spazi e una grande ricchezza di risorse naturali, a cui si uniscono ingenti investimenti per la ricerca. Le potenti multinazionali americane dominano il mercato mondiale e il dollaro è la principale moneta del commercio internazionale. SETTORE PRIMARIO L’agricoltura è importantissima e il patrimonio zootecnico è enorme. Le aziende agricole, generalmente estese e molto meccanizzate, sono strettamente collegate all’industria alimentare. Si coltivano cereali, semi oleosi, come il girasole e la soia, frutta e verdura, cotone, canna da zucchero, uva da vino; le risorse forestali sono immense. SETTORE SECONDARIO Il Paese è ricchissimo di risorse minerarie, a cominciare dal petrolio e dal gas naturale; anche le altre risorse del sottosuolo (carbone, ferro, rame, piombo, zinco, oro) sono rilevanti. Gli Stati Uniti sono il più importante Paese industriale del mondo. Le industrie nazionali eccellono nell’aeronautica, nelle biotecnologie, nella chimica, nell’informatica e le telecomunicazioni. Importanti sono anche le tradizionali industrie siderurgiche e dell’automobile.

La Silicon Valley è stata il primo polo tecnologico americano ed è il luogo simbolo dell’industria informatica mondiale.

SETTORE TERZIARIO Il settore dei servizi è nettamente il più importante, sia per l’occupazione, sia per la produzione di reddito. La borsa di New York è la prima al mondo per volume di scambio e valore delle società quotate, mentre a Chicago si trova la principale borsa merci. La ricerca scientifica detiene la leadership mondiale. Hollywood è uno dei poli principali della cinematografia mondiale. Gli Stati Uniti sono anche uno dei grandi Paesi turistici: primo nel mondo come entrate valutarie in questo settore e terzo per quanto riguarda gli arrivi internazionali. IL SORPASSO CINESE

La produzione di soia (1000 t)

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Osserva la tabella. La soia è una delle principali produzioni agricole degli Stati Uniti. I raccolti sono destinati principalmente all’alimentazione animale. Oltre il 90% della soia prodotta negli Stati Uniti è OGM (organismi geneticamente modificati). a. Qual è la percentuale di soia prodotta negli Stati Uniti rispetto alla produzione mondiale? b. Fai una breve ricerca. A che cosa è principalmente destinata questa coltivazione? Che cosa significa soia OGM?

Stati Uniti

119.518

Brasile

114.599

Argentina

54.972

Cina

13.149

India

10.981

Paraguay

10.478

Canada

7.717

Ucraina

3.899

Russia

3.621

Mondo

352.644

(Fonte: Calendario Atlante DeAgostini 2020)

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6. Le via di comunicazione TRASPORTI EFFICENTI Nel Paese è presente la più moderna ed estesa rete di strade al mondo. L’uso generalizzato del trasporto su gomma ha portato alla parziale dismissione della rete ferroviaria. Per il trasporto pubblico è presente un servizio di autobus ben organizzato. La navigazione interna è utilizzata per il trasporto di merci pesanti. Data la vastità del territorio, il mezzo aereo è molto utilizzato anche negli spostamenti interni: Atlanta è il primo aeroporto del mondo per traffico di passeggeri. La circolazione marittima ha dimensioni vastissime lungo tutte le fasce costiere.

214

Osserva la tabella e rispondi alle domande. a. Dove si svolge la maggior parte del traffico a terra? b. Che importanza hanno le autostrade? Secondo te, perché? c. Giudichi abbastanza estesa, in rapporto al territorio, la rete delle vie d’acqua interne? Vie di comunicazione tipo di via

km

strade autostrade ferrovie vie navigabili interne

6.703.479 107.819 228.218 40.234

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45 Brasile LEZIONE

(Fonte: Calendario Atlante De Agostini 2019)

Il Brasile è una potenza economica emergente, grazie alle sue risorse naturali e allo sviluppo di un’industria dinamica. Restano però enormi squilibri tra le classi più ricche e la popolazione povera delle campagne e delle aree urbane periferiche. Un grave problema, per il Paese e per tutto il pianeta, è costituito dalla continua e incontrollata deforestazione dell’Amazzonia.

I DATI DEL BRASILE superficie

8 510 821 km2

popolazione

208 494 900 abitanti

densità

24 abitanti per km2

capitale

Brasilia

forma di governo

repubblica federale

lingua ufficiale

portoghese

moneta

real

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6. GLI ALTRI CONTINENTI

1. Il territorio

Il Brasile è il più vasto Paese dell’America meridionale: la sua superficie comprende metà del territorio continenta continentale. Il territorio è attraversato a nord dall’Equatore e a sud dal Tropico del Capricorno. Si affaccia con una lunghissima linea costiera sull’Oceano Atlantico e confina con 10 Paesi: Uruguay, Argentina, Paraguay, Bolivia, Perù, Colombia, Venezuela, Guyana, Suriname e Guyana francese. PIANURE E RILIEVI La maggior parte del territorio si divide in due grandi regioni: la pianura dell’Amazzonia (Selvas) a nord, attraversata dal Rio delle Amazzoni e dai suoi affluenti, e la grande regione degli altipiani al centro, che comprende l’altopiano del Brasile e l’altopiano del Mato Grosso. A queste si aggiungono una zona montuosa situata ai confini settentrionali, il Massiccio della Guyana, dove si trova la cima più alta del Paese, il Pico de Neblina (2.995 m), e le pianure all’estremo sud. In generale, i rilevi digradano dolcemente verso ovest, mentre terminano a est con un susseguirsi di cime arrotondate chiamate “pan di zucchero”. Lungo la costa si trova una stretta fascia pianeggiante. FIUMI E LAGHI I fiumi in Brasile sono numerosi. Il Rio delle Amazzoni è il maggior corso d’acqua dell’America meridionale e quello che ha la maggior portata del mondo. Nasce in Perù, a oltre 5.000 metri di altitudine, percorre quasi 7.000 chilometri, lungo i quali raccoglie le acque di migliaia di affluenti, sfociando nell’Oceano Atlantico con un delta largo più di 200 chilometri. Altri fiumi importanti sono il Paranà-Paraguay, ricco di

La foresta amazzonica.

rapide e cascate spettacolari come quelle di Iguaçu, e il Sao Francisco, che sfocia lungo la costa del Nordeste, la regione all’estremo nord-est del Brasile. Una grande laguna, estesa circa 10.000 km2, si estende lungo la costa nella zona meridionale, mentre in varie parti del Paese sono stati creati vasti laghi artificiali interrompendo le acque dei fiumi. COMPLETA LO STUDIO

Osserva la carta a pagina 215 e rispondi alle domande. a. Quali sono le città più importanti del sud del Paese? b. Quale città sorge al centro dell’Amazzonia? c. Quale grande fiume prosegue il suo corso in Uruguay?

2. Climi e ambienti

Compreso tra l’Equatore e il Tropico del Capricorno e raggiunto da venti oceanici ricchi di umidità, il Brasile ha in genere un clima caldo e umido. Tuttavia, per la notevole estensione in latitudine, climi e ambienti sono molto diversificati. Si passa dal clima equatoriale nell’Amazzonia a un clima temperato lungo le coste meridionali. Anche la distanza dal mare è determinante: il clima oceanico che caratterizza le coste diventa via via più arido procedendo verso gli altopiani interni. La vegetazione cambia da regione a regione. In Amazzonia domina la foresta pluviale e sugli altopiani la savana arbustiva. Nelle zone più calde e aride dell’entroterra si estende la caatinga, un ambiente caratterizzato da cactus e arbusti spinosi. Nel sud prevalgono le praterie e, lungo le coste, le foreste di mangrovie. La costa sud-orientale conserva ancora tracce della Mata Atlantica, la foresta originaria che l’urbanizzazione litoranea ha drasticamente ridotto. Verso il confine con la Bolivia si trova la più vasta area umida del pianeta, il Pantanal, un’oasi per migliaia di specie di piante e animali. 216

Vista aerea del Pantanal.

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Svolgi una ricerca sui pericoli che corre la foresta amazzonica e le conseguenze che può avere sulla vita del pianeta.

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3. Storia recente

Colonia portoghese, il Brasile diventò indipendente nel 1889. Il popolamento del Brasile seguì via via lo sviluppo dei vari tipi di produzione economica: il caucciù dell’Amazzonia, la canna da zucchero e il cotone nel Nordeste, la ricerca di oro e diamanti nel Minas Gerais, le piantagioni di caffè nel Sudeste. Dalle sue origini, il Brasile è stato più volte sottoposto a dittature militari o governi autoritari: a farne le spese sono stati, oltre che gli oppositori del regime, le classi più povere delle periferie urbane e le popolazioni tribali dell’Amazzonia, decimate soprattutto per lo sfruttamento economico della regione.

LE REGIONI DEL BRASILE

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Nel link proposto puoi trovare la descrizione e la storia di molte tribù amazzoniche. Scegline una e approfondisci.

Norte Nordeste Centro-Oeste Sudeste

Sul

LE TRIBÙ AMAZZONICHE

4. Gli insediamenti

LA RETE URBANA Gli insediamenti maggiori si concentrano lungo una fascia costiera urbanizzata, che verso sud si allarga comprendendo anche grandi centri non marittimi, come Sao Paulo e Belo Horizonte. Città popolose si trovano anche nella pianura amazzonica. Il resto del Paese, a eccezione dell’area che ospita la capitale, è scarsamente urbanizzato. Quasi tutte le grandi città sono circondate da baraccopoli, sterminate periferie degradate chiamate in portoghese favelas. LE CITTÀ Brasilia, situata al centro di una regione interna poco popolata, a circa 1.000 m di altitudine, è una capitale progettata a tavolino dall’urbanista Lucio Costa e dall’architetto Oscar Niemeyer, edificata negli anni Cinquanta del secolo scorso. Nel centro sorgono gli edifici amministrativi, affiancati dalle zone residenziali; la maggior parte della popolazione, quella più povera, vive però in vasti quartieri periferici lontani dal nucleo centrale. São Paulo, situata poco lontano dalla costa a 800 metri di altezza, è la città più popolosa dell’America meridionale, con un agglomerato che supera i 20 milioni di

5. La popolazione

ETNIE Circa metà della popolazione è costituita da bianchi discendenti dagli antichi coloni portoghesi o arrivati con le varie immigrazioni dall’Europa. Molti sono i neri discendenti dagli schiavi portati a forza dall’Africa, ma ancora più numerosi sono i meticci, cioè le persone nate dalle unioni di etnie diverse. È presente anche una consistente minoranza asiatica (giapponesi e cinesi). Le comunità autoctone sono ormai ridotte a poche centinaia di migliaia di individui. DEMOGRAFIA Con oltre 200 milioni di abitanti, il Brasile è il Paese più popoloso dell’America latina. Negli ultimi decenni, anche se l’incremento naturale resta abbastanza alto, la crescita demografica è rallentata, il tasso di mortalità è diminuito ed è aumentata la speranza di vita.

I grattacieli di São Paulo.

abitanti. La città è anche il motore economico e il centro culturale del Paese. Rio de Janeiro, posta lungo la costa atlantica meridionale, è il secondo centro più popoloso. È un importante polo turistico ed economico, grazie anche al suo porto. Altre importanti metropoli sono Fortaleza, Recife e Salvador nel Nordeste, Manaus lungo il Rio delle Amazzoni, Belo Horizonte nell’interno, Curitiba e Porto Alegre nel sud. COMPLETA LO STUDIO

Individua sulla carta di pagina 215 le città citate nel testo.

LINGUE E RELIGIONI Lingua ufficiale è il portoghese, nella particolare versione brasiliana. Si parlano poi le lingue amerindie e quelle delle comunità di immigrati. La religione prevalente è quella cattolica, e un quinto della popolazione è protestante. Sono diffusi i culti sincretici, in cui convivono cristianesimo e religioni tradizionali. COMPLETA LO STUDIO

Rispondi oralmente alle seguenti domande. a. Quali sono le caratteristiche etniche della società brasiliana? b. Quali le caratteristiche demografiche? c. Perché la lingua ufficiale è il portoghese?

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6. GLI ALTRI CONTINENTI

5. L’economia

Il Brasile è uno dei BRICS, cioè i Paesi considerati emergenti, con ricche risorse naturali e un settore industriale in svi sviluppo. Punto di forza è il patrimonio estrattivo: nel sottosuolo si trovano infatti straordinarie ricchezze minerarie. Anche l’abbondanza di acqua è di grande importanza: l’energia elettrica consumata nel Paese è per oltre il 70% di origine idrica. Il Brasile, inoltre, è uno dei maggiori produttori ed esportatori mondiali di derrate agricole e uno tra i primi dieci Paesi industriali del mondo. SETTORE PRIMARIO Prevale l’agricoltura di piantagione, praticata su enormi latifondi. I prodotti principali sono caffè, canna da zucchero, soia, mais, cacao, cotone, agrumi. Le coltivazioni per autoconsumo producono invece soprattutto riso, fagioli e manioca. È importante l’allevamento dei bovini, praticato in modo brado nelle zone di prateria; la carne è destinata prevalentemente all’esportazione. Anche la pesca (soprattutto fluviale) dà un notevole contributo. La foresta fornisce legname pregiato, ma porzioni sempre più vaste vengono bruciate per ampliare le zone estrattive oppure per far posto ai pascoli o a coltivazioni di canna da zucchero usata per produrre biocarburanti: il Brasile è al primo posto nel mondo per l’etanolo. SETTORE SECONDARIO Le ricchezze minerarie (carbone, bauxite, ferro, oro, diamanti, gas naturale, petrolio) e la grande disponibilità di energia elettrica hanno favorito lo sviluppo industriale. I primi settori sono stati la siderurgia, la petrolchimica, la metalmeccanica, ma negli ultimi decenni si sono sviluppati i settori a tecnologia avanzata (aeronautica, elettronica, biotecnologia). I principali poli industriali sono situati nel centro-sud del Paese e non di rado sono di proprietà di multinazionali straniere. SETTORE TERZIARIO È il settore economico che produce più ricchezza e assorbe il maggior numero di lavoratori. Molto attivo è il commercio con l’estero, ma ci sono attività avanzate legate alla ricerca scientifica e sono sempre più importanti le

esportazioni di alta tecnologia. Il turismo è una voce importante del terziario ed è in crescita. La borsa principale è quella di Sao Paulo ed è la più importante dell’America Latina. LE VIE DI COMUNICAZIONE In un Paese così vasto e morfologicamente vario i trasporti non sono sempre facili. La rete stradale non è molto efficiente: le strade asfaltate sono una minoranza (meno del 15% del totale). È fitta soprattutto lungo la costa e nei collegamenti tra i centri principali. La Transamazzonica, lunga 5.000 chilometri, è il principale asse stradale est-ovest; altri assi corrono invece da nord a sud, lungo la costa oppure nell’interno. La rete ferroviaria è molto ridotta. Importante è il trasporto fluviale, che coinvolge oltre 100 porti, e quello marittimo; molti grandi fiumi sono accessibili per lungo tratto anche dalle navi oceaniche. Per la vastità del territorio sono molto sviluppati i collegamenti aerei interni, oltre a quelli internazionali. COMPLETA LO STUDIO

Osserva la tabella sull’import/export brasiliano e rispondi alle domande. a. La bilancia commerciale è attiva o passiva? b. Quali sono i primi tre Paesi di interscambio? c. Con quale Paese import ed export più o meno si equivalgono? d. Con quali Paesi dell’America latina il Brasile ha importanti rapporti commerciali?

LA BILANCIA COMMERCIALE Import

Tot. 188.718

Export

Tot. 239.681

Cina

34.730

Cina

64.206

Stati uniti

29.350

Stati uniti

29.170

Argentina

11.051

Argentina

14.951

Germania

10.557

Paesi bassi

18.068

Corea del sud

5.381

Cile

6.389

Piantagioni di caffè.

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46 Oceania fisica e politica LEZIONE

Con una superficie di quasi 9 milioni di km l’Oceania è il più piccolo dei continenti e si trova interamente nell’Oceano Pacifico australe, tra l’estremità sud-orientale dell’Asia e il continente americano. In questo spazio vivono quasi 43 milioni di persone. Nonostante le sue magnifiche risorse naturali, l’Oceania ha modesti flussi turistici internazionali, per via delle distanze.

Il monte più alto

Wilhelm

Il maggior bacino fluviale

Murray-Darling 910 000 km2

Il lago più grande

Eyre

9690 km2

L’isola più estesa

Nuova Guinea

785 000 km2

Il principale vulcano attivo

Mauna Loa (Hawaii)

4170 m

ll Paese più esteso

Australia

7 692 024 km2

Il Paese più piccolo Nauru

4509 m

21,2 km2

(Fonte: Calendario Atlante De Agostini 2019)

(Fonte: Calendario Atlante De Agostini 2019)

I DATI DELL’OCEANIA

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6. GLI ALTRI CONTINENTI

1. Il territorio

SALVARE LA BARRIERA CORALLINA

L’Australia, l’Isola del Nord e l’Isola del Sud (Nuova Zelanda) e una parte della Nuova Guinea costituiscono il 99% del territorio dell’Oceania. AUSTRALIA L’Australia si può dividere in tre grandi regioni: lo scudo australiano, un vasto pianoro, ricoperto di terre rosse e sabbie, con rilievi isolati; la Grande Catena Divisoria, una zona montuosa che si sviluppa parallelamente alla costa orientale, da Nord a Sud; infine, un ampio bassopiano, sotto il quale si trova un sistema di falde acquifere, il Gran Bacino Artesiano. Le coste sono lineari e uniformi; le principali insenature sono la Grande Baia Australiana a Sud e il Golfo di Carpentaria, delimitato dalla penisola di Capo York, a Nord. Al largo della costa orientale si trova la Grande Barriera Corallina, la più grande struttura al mondo costruita da un organismo vivente, mentre a Sud si estende la vasta isola della Tasmania. Molti fiumi hanno carattere endoreico, cioè non hanno sbocco al mare. Il principale bacino si trova nella regione sud-orientale ed è costituito dai fiumi Darling e Murray.

NUOVA ZELANDA E NUOVA GUINEA I rilievi maggiori si trovano in Nuova Zelanda con le Alpi Neozelandesi e in Nuova Guinea con il Monte Wilhelm. Queste due isole sono anche le più ricche d’acqua: la Nuova Zelanda, in particolare, ha un clima temperato umido, con la presenza di ghiacciai nell’isola meridionale. MICRONESIA, MELANESIA E POLINESIA Il restante 1% del territorio dell’Oceania comprende circa 30.000 isole di origine vulcanica o corallina, suddivise in tre grandi gruppi: la Micronesia, la Melanesia e la Polinesia. Quest’ultima è la più vasta regione insulare, formata da diversi arcipelaghi sparsi tra l’Equatore e il tropico del Capricorno; molte isole polinesiane hanno un’origine corallina: basse e pianeggianti, con una caratteristica forma anulare. Della Polinesia fanno parte l’Isola di Pasqua (a Est) e l’arcipelago vulcanico delle Hawaii (a Nord-est), uno dei cinquanta Stati degli Stati Uniti. COMPLETA LO STUDIO

Osserva la carta a pagina 219 e rispondi alle domande. a. Su quale oceano si affaccia a ovest l’Oceania? b. Come si chiama il mare che separa l’Australia dalla Nuova Zelanda? c. Come si chiama l’arcipelago a nord est di Australia e Nuova Guinea? d. Come si chiama l’arcipelago a nord dell’Equatore? e. Quali sono i deserti che si trovano nel centro-ovest dell’Australia?

Bora Bora, Polinesia.

2. Climi e ambienti

Per la sua localizzazione geografica, in Oceania prevalgono nettamente i climi caldi, sia umidi sia secchi, e i corrispondenti ambienti naturali. Equatore e Tropico In Nuova Guinea e nelle isole poste nei pressi dell’Equatore il clima è equatoriale; qui è presente la foresta pluviale. A mano a mano che ci si allontana dall’Equatore spostandosi verso i Tropici, le precipitazioni diminuiscono. Nelle regioni distanti dal mare, come le terre interne australiane, il clima è arido e continentale, e l’ambiente prevalente è il deserto o la steppa arida. COMPLETA LO STUDIO

Trova informazioni sulla Grande Barriera Corallina e sui pericoli che sta correndo in questo periodo.

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L’Ayers Rock. Uluru è il nome aborigeno originale di questo luogo che i nativi ritengono sacro.

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3. La popolazione

Gli Stati indipendenti sono meno di una quindicina: Australia, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea e alcuni arcipelaghi; le altre isole sono rimaste territori coloniali appartenenti a Paesi europei e americani. ETNIE In Oceania si è venuta a costituire una società accentuatamente multietnica, composta dalle popolazioni originarie come i Maori in Nuova Zelanda (14,9%), dai discendenti dei colonizzatori e immigrati europei e dalle consistenti minoranze asiatiche (cinesi e indiani soprattutto), attratte da favorevoli condizioni di lavoro. LINGUE In tutto il continente la lingua più diffusa è l’inglese, spesso accanto alle lingue dei popoli autoctoni: molte di esse appartengono a un ceppo comune oceanico; fanno eccezione quelle degli aborigeni australiani e degli abitanti della Nuova Guinea. RELIGIONI Il cristianesimo di confessione protestante è professato da circa due terzi degli abitanti del continente, ma tra le popolazioni indigene sopravvivono religioni di tipo animista. DEMOGRAFIA La natalità è stata a lungo molto elevata ma oggi soprattutto in Australia e Nuova Zelanda la fecondità è molto bassa, simile a quella dei Paesi europei. L’aspettativa di

vita alla nascita è di 68 anni per gli uomini e 73 per le donne, ma sempre con enormi differenze tra gli Stati maggiori e le isole. COMPLETA LO STUDIO

Osserva la foto e rispondi alle domande. a. Che cosa è l’haka? b. Quale popolazione la pratica? c. In quale Paese? d. Quale sport e quale squadra l’anno resa famosa nel mondo?

4. Gli insediamenti Con poco più di 40 milioni di abitanti l’Oceania è il continente meno popolato e con la più bassa densità di popolazione. Il popolamento è fitto lungo le aree costiere più favorevoli all’insediamento e in alcune piccole isole come Nauru e Tuvalu. Il tasso di urbanizzazione è molto elevato solo in Australia e Nuova Zelanda. CITTÀ Le città più popolose dell’Australia sono Canberra (la capitale), Sidney, Melbourne, Brisbane mentre in Nuova

Zelanda Auckland è l’unica città con quasi mezzo milione di abitanti. Nelle isole minori i centri urbani hanno spesso dimensioni modestissime; crescono quelli più turistici come Papeete nell’isola di Tahiti (Polinesia Francese). COMPLETA LO STUDIO

Da anni le metropoli australiane e neozelandesi sono ai primi posti nelle classifiche delle città vivibili. Secondo te, perché?

La città di Sidney. Sulla sinistra la moderna architettura del famoso Teatro dell’opera.

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6. GLI ALTRI CONTINENTI

5. L’economia

I Paesi più economicamente sviluppati dell’Oceania sono Australia e Nuova Zelanda. In principio il loro sviluppo si è basato soprattutto sullo sfruttamento minerario e zootecnico; in seguito si è formato anche un produttivo settore industriale. AUSTRALIA In Australia, ricca di risorse minerarie, si contano numerosi impianti siderurgici, chimici, meccanici e automobilistici. Il commercio è fondamentale per la sua economia: il Paese è uno dei maggiori esportatori di materie prime e agricole a livello mondiale. L’interscambio si svolge essenzialmente con Cina, Giappone, Corea del Sud e Stati Uniti. ALTRI PAESI DELL’OCEANIA Gli altri Paesi dell’Oceania hanno avuto uno sviluppo economico molto ridotto, anche per la limitatezza delle superfici territoriali e per la scarsità di risorse naturali a disposizione. La pesca qui è un’importante fonte di reddito, soprattutto perché i Paesi più piccoli hanno ceduto i propri diritti di pesca a Paesi dotati di grandi flotte pescherecce, come il Giappone. Un notevole contributo viene anche dal turismo. AIUTI INTERNAZIONALI Mentre l’Australia e la Nuova

In Nuova Zelanda è diffuso l’allevamento di ovini, destinato alla produzione di carne e di lana. Per quanto riguarda la lana, il Paese è il terzo produttore mondiale dopo la Cina (1°) e l’Australia (2°).

Zelanda sono assimilate ai Paesi del Nord del mondo, la maggior parte dei Paesi dell’Oceania sono caratterizzati da un basso livello di sviluppo e per alcuni la sopravvivenza è legata agli aiuti internazionali. Ai contributi costanti si aggiungono di frequente aiuti umanitari a seguito di emergenze climatiche o ambientali come i cicloni (che hanno devastato negli scorsi anni alcuni arcipelaghi della Melanesia).

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Quasi tutti i piccoli Stati insulari non sopravvivono senza ricorrere agli aiuti internazionali. La maggior parte degli aiuti arrivano da Australia, Stati Uniti, Giappone e ultimamente Cina, che in questo modo esercitano un forte controllo su tutta l’area del Pacifico.

Paese Kiribati

19,2

Marshall

28,9

Micronesia

21,7

Nauru

44,4

Salomone

17,2

Tonga

19,3

Tuvalu

100,0

Osserva la tabella e rispondi alle domande. a. Numera in modo decrescente i Paesi secondo la percentuale degli aiuti ricevuti.

Aiuti internazionali % del PIL

b. Quale Stato dipende completamente dagli aiuti internazionali?

6. Le vie di comunicazione

Le caratteristiche territoriali dell’Oceania fanno sì che il trasporto aereo abbia una grande importanza sia per i collegamenti interni sia per quelli con gli altri continenti. Tra le isole è molto efficiente la rete dei traghetti per il trasporto via mare. In Australia le vie di comunicazione terrestri sono sviluppate soprattutto lungo le coste e in prossimità delle maggiori aree urbane, mentre in Nuova Zelanda la rete stradale è più fitta nell’Isola del Nord. COMPLETA LO STUDIO

Secondo te, come hanno influito sulla rete dei trasporti le caratteristiche del territorio?

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Il Ghan è un treno passeggeri che attraversa l’Australia, da Darwin ad Adelaide. Il viaggio dura 48 ore e percorre quasi 3.000 chilometri, attraverso i bellissimi paesaggi del Paese.

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47 Artide e Antartide LEZIONE

Le regioni polari sono gli ambienti compresi entro le due calotte polari, cioè entro il Circolo Polare Artico a Nord (Artide) e il Circolo Polare Antartico a Sud (Antartide). Sono zone glaciali. In queste due aree le stagioni sono due: si hanno infatti sei mesi continui di luce diurna (stagione estiva) e sei mesi di buio (stagione invernale o notte polare).

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6. GLI ALTRI CONTINENTI

1. L’Artide

L’ Artide è l’insieme dei mari e delle terre a nord del Circolo Polare Artico, oltre i 66 gradi latitudine Nord. Fanno parte dell’Artide un vasto mareghiacciato, il Mar Glaciale Artico, sede del Polo Nord, e le regioni più settentrionali di Europa, America e Asia. TERRITORIO In superficie la temperatura delle acque del Mar Glaciale Artico resta quasi sempre sotto lo zero e il mare è coperto da uno strato di ghiaccio spesso 2-4 m, denominato banchisa. Questa si espande durante l’inverno e si contrae durante l’estate: dalla banchisa si staccano enormi blocchi di ghiaccio, gli iceberg, che vanno alla deriva nel mare. CLIMA E AMBIENTE Il clima freddo è caratterizzato da forti contrasti sia stagionali sia fra le zone continentali e quelle costiere o insulari. Oltre agli orsi bianchi, la fauna comprende animali come la volpe e il lupo polari; le pianure e le regioni costiere sono coperte da bassi arbusti, licheni e muschi. POPOLAZIONE Gli abitanti delle zone artiche vivono essenzialmente in Nord America (inuit), nelle regioni settentrionali della Siberia (jakuti, nenec e ciukci) e nella penisola scandinava (sami). Tradizionalmente si dedicavano alla pesca e alla caccia, ma molte comunità sono diventate oggi stanziali: vivono in villaggi occupandosi di allevamento (renne) oppure impiegati in miniere, centri di ricerca scientifica, basi militari che sono sorti nei loro territori.

Una donna inuit.

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Osserva la carta dell’Artide e rispondi. a. A quale latitudine si trova il Circolo Polare Artico? b. A quali Paesi è più vicino il Mar Glaciale Artico? c. Quale grande isola è attraversata dal Circolo Polare Artico? Fa parte di quale Stato? d. Quali Paesi europei sono bagnati dal Mar Glaciale Artico?

2. L’Antartide

L’ Antartide (cioè “opposto all’Artide”) è un continente vero e proprio che occupa l’area circostante il Polo Sud. Grande circa una volta e mezza l’Europa, è ricoperto da un’enorme calotta di ghiaccio detta inlandsis, spessa fino 4000 metri che si allarga nelle acque di tre oceani: Atlantico, Pacifico, Indiano. TERRITORIO Elevati altopiani, (oltre i 3000 metri), vulcani attivi e catene montuose si innalzano in questa terra inospitale. Oltre alla parte continentale, l’Antartide presenta numerose isole e arcipelaghi. Il ghiaccio che la ricopre costituisce il 90% di tutto il ghiaccio del pianeta, il 2% dell’acqua totale e l’80% dell’acqua dolce presente sulla Terra. Caratteristiche dell’Antartide sono le piattaforme, cioè enormi tavolati di ghiaccio dolce galleggianti da cui si staccano periodicamente enormi iceberg piatti, di tutte le dimensioni, alcuni dei quali lunghi più di 100 km, tanto che i primi esploratori li scambiarono per isole. CLIMA E AMBIENTE L’Antartide è l’area più inospitale del pianeta, con temperature che arrivano a -80 °C e dove soffiano venti molto forti: per questo motivo non sono possibili insediamenti umani permanenti. È abitata da una grande 224

Il monte Vinson (4892 m), la cima più alta dell’Antartide.

varietà di animali marini e terrestri come foche, elefanti marini, e da milioni di uccelli, tra cui gabbiani, albatros e pinguini. Questi ultimi, che si raggruppano in colonie formate da numerosi individui, appartengono a specie diverse. Nei mari circostanti abbonda il plancton, riserva alimentare per crostacei, molluschi, pesci e cetacei. COMPLETA LO STUDIO

Osserva la carta dell’Antartide e rispondi. a. Confronta la carta dell’Artide e la carta dell’Antartide: quali sono le caratteristiche dell’Artide? b. Quanta parte dell’Antartide è compresa nel Circolo Polare Antartico? c. Dove si trova il Mare di Ross? d. Quale parte Antartide è più vicina alla costa dell’America Meridionale? e. Quale è più vicina all’Oceano Indiano?

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EDUCAZIONE CIVICA

3. Il futuro dell’Artide

TERRITORI DEL NORD Le terre artiche corrispondono alle zone costiere e insulari più settentrionali di Islanda, Norvegia, Svezia, Finlandia e Danimarca (Groenlandia), Russia, Stati Uniti e Canada. Nessuno Stato ha sovranità sulle acque del Mar Glaciale Artico, anche se i Paesi rivieraschi cercano di ampliare il più possibile i limiti delle relative acque territoriali. LEGGE DEL MARE Otto nazioni hanno firmato un trattato sulla Legge del Mare per regolare il controllo dell’Oceano Artico: Russia, Canada, Danimarca (tramite la Groenlandia), Norvegia, Stati Uniti (Alaska), Svezia, Finlandia e Islanda. ROTTE MARITTIME Per lo scioglimento dei ghiacci le rotte tradizionali stanno diventando libere e dunque sempre navigabili senza difficoltà. Inoltre sta diventando possibile tracciare nuovi percorsi, più veloci (le navi potranno transitare dall’Europa del Nord all’Asia in soli 10 giorni), che potrebbero modificare drasticamente le caratteristiche degli attuali commerci via mare. CONSEGUENZE AMBIENTALI Oltre ai problemi ai vari habitat causati dal riscaldamento globale e dalla progressiva riduzione dell’estensione della calotta polare, con la riduzione dei ghiacci è stato possibile sfruttare nuovi importanti giacimenti di petrolio, con notevoli conseguenze sul fragile ecosistema artico. Nel 2020 in Siberia un incidente causato dallo scioglimento del permafrost ha determinato il crollo di enormi serbatoi contenenti gasolio che si è riversato, inquinandolo gravemente, nel Mar Glaciale Artico.

I pinguini imperatore.

LO SCIOGLIMENTO DEI GHIACCI ARTICI O C E A N O PA C I F I C O

Limite medio dei ghiacci nel periodo 1979-2000

Alaska

Limite dei ghiacci nel 2017

(Stati Uniti)

CANADA

Polo Nord

COMPLETA LO STUDIO

R U S S I A

Osserva la carta e rispondi. a. La rotta asiatica sarebbe stata percorribile tra il 1979 e il 2000? Perché?

Groenlandia

b. La rotta americana (Passaggio a Nord-Ovest) sarebbe stata percorribile tra il 1979 e il 2000? Perché? c. Quali nazioni sono favorite dall’apertura della rotta asiatica? d. Quali nazioni sono favorite dall’apertura del Passaggio a Nord-Ovest? e. Quali nazioni rientravano nel limite dei ghiacci tra il 1979 e il 2000 e non rientrano più nel

Possibile rotta asiatica Possibile rotta americana (Passaggio a Nord-Ovest)

O C E A N O AT L A N T I C O

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E U R O P A

225


6. GLI ALTRI CONTINENTI

4. Risorse e sfruttamento dell’Antartide CENTRI DI RICERCA La popolazione umana in Antartide è scarsissima; la maggior parte è costituita da ricercatori e addetti delle basi scientifiche che sono state create da numerosi Paesi (in estate 4000 persone e in inverno non più di 1000). Qui gli scienziati osservano l’evolversi del clima, l’attività del Sole, la deriva dei continenti e gli adattamenti della vita alle condizioni ambientali più ostili.

• il divieto di sfruttare le risorse minerarie esistenti.

TRATTATO ANTARTICO L’ Antartide non appartiene a nessuno Stato: per evitare rivendicazioni territoriali, nel 1959 è stato firmato da 12 Paesi il Trattato Antartico che prevede:

RISERVA MARINA Nelle profonde acque del vasto mare di Ross si trova un ecosistema marino quasi incontaminato e ricco di biodiversità. Questa porzione dell’oceano è popolata da circa16.000 specie viventi che sono riuscite ad adattarsi in modo unico al clima. In quest’area di 1,5 milioni di km2 sta sorgendo la più grande riserva marina della Terra: un accordo firmato da 24 Paesi prevede l’istituzione di un’area nel quale vi sarà un divieto assoluto di pesca. Questa tutela può portare a nuove scoperte e a un ripopolamento ittico compromesso da decenni di pesca intensiva.

• il divieto di ogni attività a carattere militare e di ogni esperimento nucleare; • la promozione dell’attività scientifica attraverso la cooperazione internazionale; • la protezione degli animali terrestri e marini;

Dal 1985 l’Italia invia spedizioni scientifiche in Antartide; la base italiana è la Stazione Mario Zucchelli, situata a Baia Terra Nova nel Mare di Ross.

L’ITALIA IN ANTARTIDE

COMPLETA LO STUDIO

Osserva l’immagine, leggi il testo e rispondi alle domande. Gli iceberg sono blocchi di ghiaccio che si sono staccati da un ghiacciaio o da una piattaforma di ghiacciai, galleggiante nel mare. Dall’Antartide negli ultimi anni si staccati alcuni grandi iceberg.

226

a. Quali sono le cause dell’aumento del numero di iceberg? b. Quali le possibili conseguenze nei territori vicini? E a livello mondiale?

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6. GLI ALTRI CONTINENTI

Geo DEBATE

L’AFRICA SARÀ IL CONTINENTE DEL FUTURO?

TAPPA 1 Comprendere e preparare il dibattito

1 Esistono una serie di ostacoli strutturali che l’Africa ha bi-

L’Africa fa spesso notizia per la povertà di alcuni dei suoi Paesi e per le guerre che spesso sconvolgono il suo territorio. Allo stesso tempo il continente africano è un che sta crescendo e che può contare sulla popolazione più giovane del pianeta. Quale sarà allora il destino dell’Africa nei prossimi decenni? 1. Osserva le due immagini e scegli fra le due quella che ti sembra maggiormente mostrare il futuro del continente africano. A

sogno di superare al fine di garantire maggiore stabilità e prosperità per tutti. […] Tra 30 anni, circa 2,3 miliardi di persone vivranno in Africa subsahariana, a fronte di 1,1 miliardo oggi. Tassi di fertilità elevati e migliori aspettative di vita sorreggono il ritmo straordinario di crescita demografica, che produrrà un drastico incremento della domanda di servizi pubblici. […] Allo stesso modo, per molti stati africani sarà difficile raccogliere i benefici potenziali dell’urbanizzazione fino a quando non saranno affrontati sistematicamente alcuni nodi cruciali, tra cui la creazione di lavoro, una lenta trasformazione economica nei settori più produttivi, povertà e diseguaglianze. […] In generale, i livelli di reddito sono cresciuti nel sub-continente, e molti africani si sono affrancati dalla povertà estrema, costretti a vivere con meno di 1,90 dollari al giorno. La riduzione della povertà, comunque, è stata significativamente più lenta che in Cina, in India o persino in Indonesia, dove i tassi di crescita economica sono stati più elevati dei tassi di crescita demografica per anni. In effetti, in ragione della crescita straordinariamente rapida della popolazione africana e della sua crescita economica relativamente lenta, il numero di persone in condizioni di povertà estrema continuerà ad aumentare. (Julia Bello-Schünemann in https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/ orizzonte-2050-le-prospettive-di-sviluppo-dellafrica-25861)

2 “L’Africa è divenuta, con i recenti accordi dell’Unione

B

2. Scegli ora le parole e le espressioni che ti potranno servire per illustrare il tuo punto di vista: popolazione giovane - desertificazione sfruttamento straniero - ricchezze naturali instabilità politica - corruzione disponibilità ad affrontare rischi.

TAPPA 2 Partecipare al dibattito

1. Scegli il tuo punto di vista dopo aver letto questi due pareri che affrontano le prospettive dell’Africa nel prossimo futuro da due prospettive diverse.

Africana, un enorme mercato di libero scambio, sulla falsariga dell’Europa ai suoi primi passi, con una popolazione di 1 miliardo e 200 milioni di persone. Una popolazione giovane, che diverrà di 2 miliardi e 500 mila nel 2050 e il doppio nel 2100. Un continente con età media 19 anni, composto da 54 nazioni, con una classe media che raggiungerà a breve i 400 milioni di persone, individui-consumatori, l’equivalente dell’intera Europa. Un continente, dunque, più sicuro di quanto si creda: nel 1990 vi erano il 19% dei conflitti, oggi il 6%. A questi dati bisogna aggiungere una dinamica di crescita in costante aumento”. (Mario Lubetkin in https://www.cespi.it/it/eventi-attualita/dibattiti/ africa-la-sfida-del-xxi-secolo/africa-europa-una-visione-comune-dello)

2. Fai una ricerca su Internet per migliorare la tua informazione sull’argomento e poi fai una lista di tre argomenti a favore della tua posizione e tre a sfavore della posizione in cui non ti riconosci.

TAPPA 3 Trarre le conclusioni

Scrivi sul quaderno quanto emerso durante il dibattito in classe e trai le tue conclusioni.

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227


1. GLI 6. LA ALTRI TERRA CONTINENTI E I SUOI SISTEMI

Verifica le conoscenze 1. Completa il seguente testo con le parole che trovi nella lezione.

, cioè a

L’Asia si estende prevalentemente nell’emisfero dell’Equatore. A est è bagnata dall’Oceano ; a ovest confina con l’

, mentre a Sud da quello e la linea di confine è segnata

.

dagli

2. Rispondi seguendo le indicazioni. 1. Indica tre religioni che sono nate in Asia. 2. Indica le tre lingue più diffuse. 3. Indica le tre principali città cinesi 4. Indica le tre principali città indiane 3. Indica se le seguenti frasi sono vere V o false F . 1. La popolazione cinese è la più numerosa del mondo.

V

F

2. Il 90% della popolazione vive nelle regioni occidentali.

V

F

3. Il gruppo etnico Han è il più diffuso.

V

F

4. La popolazione urbana è in diminuzione.

V

F

5. Le vie di comunicazione sono ovunque poco efficienti.

V

F

6. Gli scambi commerciali sono in continuo aumento.

V

F

4 Collega gli elementi delle due colonne in modo corretto, indicando dove sono prevalentemente svolte queste attività. a. oceano 1. Madagascar 2.

Kilimangiaro

b. golfo

3.

Sahara

c. catena montuosa

4.

Vittoria

d. isola

5.

Suez

e. vulcano

6.

Indiano

f. fiume

7.

Rift Valley

g. deserto

8.

Zambesi

h. canale

9.

Guinea

i. lago

10.

Atlante

l. fossa tettonica

5. La popolazione sudafricana è composta da: (due risposte corrette)

1. 2. 3.

una maggioranza bianca di origine olandese una maggioranza coloured una minoranza zulu

6. Attribuisci correttamente le frasi all’America Settentrionale, Centrale o Meridionale. a AMERICA SETTENTRIONALE b AMERICA CENTRALE c AMERICA MERIDIONALE 1 3 5 6

228

è separata dall’Asia dallo Stretto di Bering. 2 è attraversata dall’Equatore. a nord si trovano molte isole e penisole. 4 comprende l’arcipelago delle Antille. nel suo territorio si trova il lago di Maracaibo. il Canale di Panama mette in contatto l’Oceano Atlantico e l’Oceano Pacifico. © Casa Editrice G. Principato


6. GLI ALTRI CONTINENTI

Svolgi gli esercizi in modalità interattiva sull’eBook+ o sull’app librARsi 7. Collega correttamente i seguenti toponimi con la definizione corrispondente. a. stretto Titicaca 1. 2.

Baia di Hudson

3.

Rio della Plata

4.

Atacama

5.

Salto Angel

6.

Sierra Madre

7.

Drake

8.

Galapagos

9.

Missouri

10.

Magellano

b. golfo

c. catena montuosa d. isole e. estuario f. fiume g. deserto h. canale i. lago l. cascata

8. Verifica se le seguenti affermazioni sono V o false F . 1. L’America anglosassone comprende il Messico, gli USA e il Canada.

V

F

2. Il Canada ha sempre avuto un rapporto privilegiato con gli Stati Uniti.

V

F

3. La popolazione prevalente in America è di origine europea.

V

F

4. L’economia degli Stati Uniti è prevalentemente industriale.

V

F

5. Diverse isole caraibiche sono mete turistiche.

V

F

6. La densità di popolazione dell’America è molto alta.

V

F

9. Individua tre caratteristiche della popolazione statunitense scegliendo tra quelle elencate. 1. L’incremento naturale è negativo 2. La maggioranza degli statunitensi deriva da immigrati 3. Gli afroamericani costituiscono il 13% della popolazione 4. I nativi americani costituiscono il 10% della popolazione 5. La religione più diffusa è il protestantesimo 6. I flussi immigratori si sono recentemente arrestati 10. Scegli il completamento corretto. 1. La capitale del Brasile è Rio de Janeiro/Brasilia. 2. Il principale centro economico del Brasile è Sao Paulo/Fortaleza. 3. Nel paese si parla spagnolo/portoghese. 11. Scegli tra le frasi seguenti quella che definisce l’Oceania. 1.

Oceania e Australia sono sinonimi.

2.

L’Oceania è composta dall’isola continentale dell’Australia, dalle isole della Nuova Zelanda e da migliaia di isole del Pacifico. L’Oceania è costituita da tre grandi arcipelaghi: Micronesia, Melanesia e Polinesia.

3.

12. Collega correttamente Artide e Antartide con gli elementi corrispondenti. A Artide B Antartide 1.

Si trova al Polo Nord

2.

E’ un continente

3.

E’ abitato da alcune popolazioni

4.

Si trova al Polo Sud

5.

E’ sede soltanto di basi scientifiche

6.

Ci vivono pinguini

7.

E’ un grande mare circondato da terre

8.

Ospita l’orso bianco

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1. GLI 6. LA ALTRI TERRA CONTINENTI E I SUOI SISTEMI

Unità di Apprendimento TITOLO ▶ DI CHE COSA ▶ TRATTA?

QUALI DISCIPLINE ▶ POSSONO ESSERE COINVOLTE? QUALI ARGOMENTI ▶ DEL TESTO DI GEOGRAFIA RIGUARDA? QUALI ABILITÀ ▶ DEVI METTERE IN CAMPO? QUALI STRUMENTI ▶ E METODI PUOI UTILIZZARE? COME È ▶ STRUTTURATO IL LAVORO? CHE COSA ▶ TI PROPONE LA FLIPPED CLASSROOM?

COME PROCEDE ▶ IL LAVORO?

COME ▶ SI CONCLUDE IL LAVORO?

230

La deforestazione illegale

EDUCAZIONE CIVICA

Questa Unità di apprendimento affronta il problema del taglio illegale delle foreste, approfondendo in particolare gli effetti sulle comunità tribali che vivono nella foresta Amazzonica. E’ un fenomeno in continuo aumento: per fare un esempio, in questo ecosistema l’area deforestata monitorata dal satellite nel luglio 2020 copre una superficie di 2254 km2, ovvero il 278% in più rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. A difendere la foresta ci sono i corpi delle guardie forestali, che sono attivamente affiancate da volontari delle tribù indigene, che combattono per la propria sopravvivenza. Al contrario, le azioni governative non contrastano a sufficienza i taglialegna abusivi, perché sono emissari di potenti compagnie multinazionali del commercio di legname. Oltre a geografia, sono interessate educazione civica, italiano, scienze, informatica.

Il mondo vegetale – Etnie - America fisica– America politica - Brasile – Agenda 2030: Obiettivo 15 (conservare la biodiversità) – Obiettivo 16 (garantire la pace e i diritti umani) Comprensione del testo – Comprensione di una comunicazione video – Lettura di una carta fisico-politica – Lettura di immagine - Utilizzo della rete Internet –Elaborazione di un testo – Rappresentazione visuale di una ricerca Lezione partecipata (in presenza o a distanza) – LIM – video – libro di testo – laboratorio di informatica per ricerca in Internet – lettura di articoli– analisi di un video o di un’immagine Visione di un video in modalità flipped classroom – Lettura del testo di geografia – Osservazione di una carta - Lettura di articoli – Discussione di gruppo – Ricerca di informazioni e materiali in Internet – Attività parallele nelle varie discipline –Testo di sintesi - Confronto Per conoscere l’impegno dei popoli tribali contro l’attività dei taglialegna illegali e delle multinazionali del legname guarda il breve video del canale televisivo Euronews. Successivamente guarda il video realizzato dalla rivista “Internazionale”. Consultate anche il sito della ONG Survival, che offre molti spunti di testi e video sull’argomento.

Dopo aver letto i testi di geografia su Brasile e deforestazione, avviate una discussione in classe sui gravi problemi della foresta amazzonica e delle altre foreste equatoriali (individuate dove si trovano), Dividetevi quindi in piccoli gruppi: ciascuno di essi approfondirà, facendo una ricerca in Internet, uno dei punti di vista sotto il quale osservare la questione: sociale, culturale, politico, economico, ambientale. Ogni gruppo crea un PowerPoint o un altro strumento di comunicazione per presentare il risultato della propria ricerca al resto della classe. Segue un confronto finale.

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48 Orientarsi sulla Terra LEZIONE

GLI STRUMENTI DEL GEOGRAFO

Per i geografi, le coordinate geografiche sono importanti quanto le date per gli storici: servono a individuare la posizione assoluta di un qualsiasi punto e a collocarlo sulla superficie terrestre. Poli ed Equatore sono stati utilizzati come principali elementi di riferimento per creare un reticolato di linee immaginarie che avvolge la Terra. Polo Nord

LONGITUDINE I meridiani sono semicirconferenze che collegano il Polo Nord al Polo Sud e tagliano perpendicolarmente l’Equatore. Il meridiano fondamentale (o meridiano 0) è il meridiano di Greenwich, chiamato così dal nome della località inglese che attraversa e in cui sorge un importante osservatorio astronomico. Sui meridiani si misura la longitudine che è la distanza angolare di un punto dal meridiano fondamentale misurata sul parallelo che passa per quel punto. Varia da 0° a 180° est e da 0° a 180° ovest. Tutti i punti che si trovano lungo uno stesso meridiano hanno la stessa longitudine: ad esempio tutti i punti che si trovano sul meridiano fondamentale hanno longitudine 0°. Polo Nord

meridiano passante per P

latitudine

centro della Terra

longitudine P parallelo di P

m e ri

Equatore

diano fondamentale

P

Polo Nord

Polo Sud

LATITUDINE Fig.05.05 a ex 05. G nel testo

Polo Sud

LONGITUDINE

30ϒE

antimeridiano 0

antimeridiano

antimeridiano

75ϒE 45ϒE 60ϒE

15ϒE

Polo Sud

15ϒE

30ϒE

45ϒE

75ϒE 60ϒE

meridiano

LATITUDINE I paralleli sono circonferenze perpendicolari all’asse terrestre e parallele all’Equatore (definito anche parallelo 0 o fondamentale). Sui paralleli si misura la latitudine, che è la distanza angolare di un punto dall’Equatore. Varia da 0° a 90° nord e da 0° a 90° sud. Tutti i punti che si trovano lungo uno stesso parallelo hanno la stessa latitudine: ad esempio i punti che si trovano sull’Equatore hanno tutti latitudine 0°.

MERIDIANI

meridiano

ASSE TERRESTRE ED EQUATORE La Terra ha una forma vicina a quella di una sfera, leggermente schiacciata ai poli (Polo Nord e Polo Sud). Sappiamo poi che compie due movimenti, uno intorno al Sole (movimento di rivoluzione) e l’altro intorno a se stessa (movimento di rotazione). L’asse immaginario intorno al quale la Terra gira nel movimento di rotazione è definito asse terrestre, che ha i poli come estremità. A metà strada tra i due poli si sviluppa la linea dell’Equatore che corrisponde alla circonferenza massima e divide a metà il globo: l’emisfero boreale a nord e l’emisfero australe a sud.

meridiano 0 (meridiano fondamentale)

1. Il reticolato geografico

Polo Sud

Polo Nord

Fig.05.B nel testo ex 05. E nel testo parallelo

PARALLELI

Equatore

parallelo

Polo Sud

Fig.05. A nel testo

RETICOLATO GEOGRAFICO

COMPLETA LO STUDIO

Osserva i disegni e rispondi alle domande. a. Che latitudine ha l’Equatore? b. Che longitudine ha l’antimeridiano di Greenwich? c. Conosci le cooordinate geografiche della località in cui vivi, oppure del punto dove sorge la tua scuola? d. A che cosa serve il reticolato geografico?

Fig.05.5b ex 05. G nel testo

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GLI STRUMENTI DEL GEOGRAFO

2. Il planisfero

LA CARTA DI PETERS

Il reticolato geografico viene tracciato sul globo terrestre (o, come viene chiamato abitualmente, mappamondo) oppure sul planisfero, la rappresentazione cartografica dell’intera superficie terrestre. PARALLELI FONDAMENTALI Oltre all’Equatore, il reticolato geografico evidenzia alcuni paralleli fondamentali, determinati in base all’altezza del sole al passaggio da una stagione all’altra. Il parallelo di latitudine 23°30’ Nord, sul quale al solstizio d’estate (21 giugno) il sole è perpendicolare a mezzogiorno, è il Tropico del Cancro. Il parallelo di latitudine 23°30’ Sud, sul quale il sole è perpendicolare nel solstizio d’inverno (22 dicembre), è chiamato Tropico del Capricorno. Il Circolo Polare Artico (66°30’ Nord) è il parallelo che delimita nell’emisfero boreale la “zona glaciale artica”: lungo il Circolo Polare, al solstizio d’estate, il sole non scende sotto la linea dell’orizzonte. Analogamente, nell’emisfero australe il Circolo Polare Antartico (66°30’ Sud) corrisponde al circolo di illuminazione che delimita la “zona glaciale antartica”.

RAPPRESENTAZIONI APPROSSIMATE Dal momento che è impossibile riprodurre esattamente in piano una superficie sferica, come quella della Terra, il planisfero, come ogni carta geografica, è considerato una rappresentazione approssimata della realtà. I cartografi devono perciò scegliere quale elemento privilegiare: la corretta forma dei continenti oppure una giusta proporzione tra le aree. Per fare questo ricorrono a operazioni geometriche e matematiche, definite proiezioni. COMPLETA LO STUDIO

a. Quali continenti sono attraversati dall’Equatore? b. Quali sono gli Stati attraversati dal Circolo Polare Artico? c. Quali Stati africani di trovano a sud del Tropico del Cancro?

PLANISFERO POLITICO

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3. I fusi orari ACCORDO INTERNAZIONALE Alla fine del XIX secolo venne stabilita una convenzione che regola il tempo su scala internazionale. La superficie terrestre è stata divisa in 24 fasce orarie corrispondenti alle 24 ore del giorno e delimitate da 24 meridiani distanti 15° di longitudine l’uno dall’altro; queste fasce sono state chiamate fusi per la loro forma, che si stringe verso i Poli e si allarga in corrispondenza dell’Equatore. Tutte le località che si trovano dentro lo stesso fuso hanno la medesima ora, cioè quella del meridiano centrale del fuso (ora civile). L’ora adottata nel primo fuso orario, centrato attorno al meridiano di Greenwich (meridiano 0), è chiamata ora internazionale o anche Tempo Universale (T.U.). CAMBIO DI FUSO A ogni fuso corrisponde un’ora diversa. Quello in cui si trova l’Italia (II fuso o fuso dell’Europa centrale) ha il meridiano centrale passante per l’Etna; se in questo fuso è mezzogiorno, nel fuso immediatamente a ovest sono le undici del mattino, mentre in quello a est sono le ore tredici. Quindi, se un viaggiatore si dirige verso est deve, a ogni passaggio di fuso, spostare avanti le lancette dell’orologio; al contrario, se il suo viaggio lo porta verso ovest, l’orologio dovrà segnare, a ogni cambiamento di fuso, l’ora precedente.

PAESI E FUSI ORARI Per ragioni di praticità, molti Stati hanno preferito aderire a un unico fuso orario, anche se questo ha significato non seguire geometricamente i limiti creati dai meridiani. Gli Stati di grandi dimensioni hanno dovuto adottare più di una fascia oraria sul proprio territorio nazionale. Per esempio, negli Stati Uniti l’ora di New York, sull’Atlantico, differisce di tre fusi dall’ora di Los Angeles, situata sul Pacifico. Altri Paesi hanno invece scelto un’ora intermedia: per esempio l’India si trova a +5h30’ da Greenwich. Per facilitare le comunicazioni, diversi Paesi che fanno parte dell’Unione europea hanno deciso di adottare un’unica ora, indipendentemente dal fuso a cui appartengono. COMPLETA LO STUDIO

Osserva la carta e rispondi alle domande. a. Che ore sono a New York, quando a Roma sono le 18? b. Consigli di telefonare a una persona che sta a Tokyo quando in Italia sono le 8 di sera? Perché? c. Quanti fusi ci sono tra la costa pacifica e la costa atlantica degli Stati Uniti? d. Quale Paese ha esattamente 12 h di differenza dall’Italia?

FUSI ORARI NEL MONDO

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GLI STRUMENTI DEL GEOGRAFO

49 Cartografia e informatica LEZIONE

GLI STRUMENTI DEL GEOGRAFO

La carta geografica è uno strumento fondamentale per la geografia. Un tempo i geografi disegnavano le carte sulla base di misurazioni realizzate sul terreno, cioè nella realtà. Oggi alla base della cartografia ci sono le riprese effettuate dai satelliti che orbitano intorno alla Terra. La tecnologia informatica elabora quindi i dati e li applica all’analisi e alla progettazione degli spazi.

1. La scala di riduzione Ogni carta è una rappresentazione ridotta di una porzione della superficie terrestre. Il passaggio dalla realtà al disegno sulla carta avviene grazie all’adozione della scala, un rapporto di riduzione che può essere espresso in modo numerico oppure grafico. SCALA NUMERICA La scala numerica indica quante volte le misure lineari sulla carta sono rimpicciolite rispetto a quelle reali. Per esempio, nella scala 1:1.000 (si legge: uno a mille) ogni distanza reale è stata ridotta 1.000 volte: quindi 1 cm sulla carta corrisponde a 1000 cm nella realtà, cioè a 10 m. Il secondo termine del rapporto, infatti, indica quante volte si deve moltiplicare la distanza sulla carta per ottenere la corrispondente distanza reale.

oltre 500 metri da 400 a 500 metri da 300 a 400 metri da 200 a 300 metri da 100 a 200 metri da 0 a 100 metri da 0 a -100 metri da -100 a -200 metri da -200 a -300 metri

SCALA GRAFICA La scala grafica è costituita da un segmento graduato, le cui parti, uguali tra loro, corrispondono a una determinata distanza reale. In questo modo è possibile dedurre per confronto, per esempio con un righello, le distanze tra due punti riportate sulla carta.

da -300 a -400 metri oltre -400 metri

500 400 300 200 100 0 -100 -200 -300 -400

isoipse isobate

CARTE DIVERSE Più il secondo numero del rapporto di scala è grande, più le dimensioni sono state ridotte: si dice allora che la carta è a piccola scala e rappresenta grandi territori. Il contrario avviene nelle carte a grande scala, che mostrano una porzione ridotta di territorio. Una delle classificazioni delle carte geografiche dipende proprio dalla scala utilizzata. • Piante e mappe sono la carte con scala maggiore di 1:10.000 • Carte topografiche hanno scala tra 1:10.000 e 1:100.000 • Carte corografiche (cioè regionali) hanno scala tra 1:100.000 e 1: 1.000.000 • Carte geografiche hanno una scala inferiore a 1:1.000.000. 234

Nella cartografia, la curva di livello è quella curva che unisce punti con uguale distanza verticale dal piano di riferimento al quale è stato attribuito quota zero; se sono sopra il livello del mare si chiameranno isoipse sotto il livello del mare si chiamano isobate.

COMPLETA LO STUDIO

In base alla scala, quale tipo di carta utilizzeresti per rappresentare: a. Il territorio della Sicilia? b. La città di Lucca? c. La Francia? d. Un itinerario di trekking?

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2. Le carte tematiche Le rappresentazioni cartografiche sono spesso utilizzate per illustrare fenomeni in base a dati statistici o linee di flusso. Grazie alla tecnologia informatica, la carta tematica si è evoluta da semplice disegno rappresentativo di un territorio alla funzione di una vera e propria banca dati che ne mostra dinamiche e trasformazioni.

Una carta tematica dell’Africa con indicate tutte le stazioni per il rilevamento delle attività vulcaniche e sismiche.

DATI SULLE CARTE Le carte tematiche conservano lineamenti generali del territorio, come appaiono nelle carte geografiche, sovrapponendo a essi una gamma di simboli, colorazioni e scritte che rappresentano i dati relativi al tema considerato. Il vantaggio di trasferire i dati visivamente sulla carta è quello di offrire una visione immediata della distribuzione, nello spazio, di un fenomeno.

METACARTE Sono un particolare tipo di cartogramma dove la dimensione di un fenomeno viene rappresentata ricorrendo a vistose deformazioni dell’area a cui si riferisce. Ad esempio, in una metacarta demografica un Paese vasto ma poco abitato risulterà più piccolo di uno meno esteso, ma densamente popolato.

DIVERSE CARTE TEMATICHE Sono un esempio di particolari carte tematiche le carte demografiche che rappresentano la distribuzione e i movimenti delle popolazioni. Oppure le carte che si riferiscono alla produzione agricola o industriale, agli insediamenti e alle diverse attività (carte economiche) o a caratteristiche tipologiche del territorio. CARTOGRAMMI A differenza delle carte tematiche, i cartogrammi non tengono conto della esatta posizione geografica dei fenomeni rappresentati, ma utilizzano un fondo cartografico a cui sovrappongono diverse gradazioni di colori, simboli grafici o numeri. Sono in genere di facile interpretazione e risultano particolarmente utili quando si devono rappresentare, contemporaneamente, dati di carattere economico e storico.

COMPLETA LO STUDIO

Osserva la metacarta della popolazione mondiale e rispondi alle domande. Nella metacarta le dimensioni di ogni Stato non sono quelle reali ma risultano distorte, proporzionali alla sua popolazione. a. Individua l’India (3 milioni e 200 mila km2) e il Brasile (8 milioni 500 mila km2): quale ha la popolazione più numerosa? b. Confronta il Giappone con l’Australia: quali riflessioni puoi fare? c. Che cosa noti osservando la forma dell’Italia?

METACARTA DELLA POPOLAZIONE MONDIALE

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GLI STRUMENTI DEL GEOGRAFO

3. I GIS

MAPPE INFORMATICHE I Geographic Information Systems sono applicazioni che nascono dall’integrazione tra informatica e cartografia, grazie all’analisi e all’abbinamento delle diverse informazioni che è possibile rilevare all’interno di un territorio. L’obiettivo è la creazione di mappe informatiche specializzate che hanno vari livelli separati, ognuno dei quali contiene un certo tipo di dati. Si creano così carte tematiche digitali che considerano un fenomeno sia complessivamente, sia sotto i differenti aspetti che lo compongono. UTILIZZI I GIS vengono prevalentemente utilizzati per individuare le relazioni tra un territorio (componente geografica) e le possibili evoluzioni di particolari fenomeni, come il rischio idrogeologico o la diffusione di malattie (componente descrittiva). Nelle grandi aziende agricole si combinano i dati relativi alle semine e ai raccolti con le informazioni meteorologiche. Importante è l’uso dei GIS nella pianificazione urbanistica e delle reti dei trasporti, nella creazione di piani di emergenza in occasione di calamità naturali ecc.

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Osserva questo grafico, che rappresenta schematicamente l’insieme degli elementi che concorrono alla realizzazione di un GIS. Spiega oralmente il suo significato.

4. Il GPS

STRUMENTO MILITARE La storia del Global Positioning System inizia negli anni Sessanta, all’apice della Guerra fredda, come strumento militare e di intelligence del dipartimento della difesa statunitense. Negli ultimi decenni del secolo scorso il sistema è stato reso disponibile anche per le applicazioni civili: navigazione navale e aerea, pesca, circolazione automobilistica, escursionismo ecc. FUNZIONAMENTO Tecnicamente il GPS si basa sulle rilevazioni di 27 satelliti orbitanti attorno alla Terra, di cui 24 effettivamente operativi e tre di riserva. Ogni satellite si trova a circa 20 000 km dalla Terra e compie due rivoluzioni al giorno intorno al pianeta. Le orbite dei satelliti sono state studiate in modo che ogni punto della Terra venga sempre “visto” da almeno 4 satelliti contemporaneamente. Incrociando tra di loro i dati ricevuti dai satelliti, il ricevitore determina la localizzazione di un punto sulla Terra e le sue coordinate geografiche. NAVIGATORI Il GPS viene messo in abbinamento a dettagliati atlanti digitali, che trasformano le coordinate e le altitudini fornite dal satellite in mappe digitali, riuscendo a contenere in pochi megabyte la rete stradale di Paesi e continenti. Queste mappe si possono consultare su supporti diversi, come tablet, smartphone e personal computer. PROGRAMMA GALILEO Anche l’Europa ha recentemente avviato un sistema di navigazione satellitare, con l’utilizzo di 26 satelliti e funzioni molto avanzate. Una integrazione tra il sistema europeo e quello americano permette al dispo236

3

1 4

2

sitivo di ricezione di scegliere tra un sistema e l’altro, per ottenere così la massima precisione. COMPLETA LO STUDIO

COME FUNZIONA IL GPS

Leggi il testo e osserva il disegno che illustra il funzionamento del GPS. Collega al disegno le funzioni. a. Una costellazione di più di 24 satelliti orbita intorno alla Terra monitorando la superficie del pianeta. (.....) b. I satelliti trasmettono segnali radio con la loro posizione, lo stato e il tempo esatto dell’invio del messaggio. (.....) c. Il rilevatore GPS riceve i segnali radio, registra l’esatto orario del loro arrivo e calcola la distanza dal satellite. (.....) d. Le stazioni di controllo a terra verificano lo stato dei satelliti. (.....)

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5. Google Maps e Google Earth

L’uso dei satelliti ha permesso a Google, il principale motore di ricerca per Internet e il sito più visitato al mondo, di creare una cartografia digitale estesa a tutta la superficie terrestre e via via sempre più completa e particolareggiata.

GOOGLE MAPS Dal 2005 Google Maps presenta carte geografiche di ogni parte del mondo e la possibilità di ricercare e localizzare luoghi, punti di attrazione, servizi e attività, oltre alle indicazioni dei percorsi per raggiungerli. Grazie a Google Maps si può velocemente cambiare la scala di un territorio, passare dalle foto satellitari alle mappe e viceversa, seguire precisi itinerari.

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Leggi la carta.

a. Quale continente è ancora quasi completamente escluso dal servizio di Street View? b. Quali invece sono quasi completamente coperti?

GOOGLE EARTH Se Google Maps è utilissimo per trovare località e direzioni, per esplorare la superficie terrestre lo strumento ideale è Google Earth. Questo software parte dalle immagini satellitari, le abbina a fotografie aeree e a dati topografici secondo la tecnologia dei GIS: in questo modo genera immagini virtuali e tridimensionali della Terra, estremamente precise e riconoscibili. Nelle principali città del globo Google Earth è in grado di mostrare immagini con una risoluzione spaziale inferiore al metro quadrato: strade, piazze, edifici, monumenti sono visitabili in alta risoluzione navigando con il mouse. Dal 2017 il programma ha avviato una funzione che mostra i luoghi del pianeta in una simulazione di volo.

Una funzione molto interessante è quella del servizio di street view (il più diffuso è quello di Google) che permettono di visualizzare molte località a 360°. Per realizzare le foto che vanno a comporre queste panoramiche si utilizzano macchine fotografiche collocate sul tetto di automobili o, nelle aree pedonali, su apposite biciclette. In alcuni casi, Google Street View permette di navigare a 360° all’interno di edifici storici, salendo anche di piano in piano, come, per esempio, all’interno della Tour Eiffel a Parigi.

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GLI STRUMENTI DEL GEOGRAFO

50 Indicatori e grafici LEZIONE

GLI STRUMENTI DEL GEOGRAFO

Per descrivere la realtà sono necessarie molte informazioni e non tutte possono essere ricavate dalla semplice osservazione. Per descrivere un territorio, per esempio, non basta individuarne le caratteristiche naturali: è indispensabile conoscere il numero di abitanti, il tipo di economia, la storia, le tradizioni culturali.

1. Indicatori statistici demografici ed economici Il geografo nel suo lavoro ha bisogno del contributo di altre scienze. Tra queste occupa un posto importante la statistica, la scienza che raccoglie, studia e interpreta i dati numerici che descrivono la realtà. ANALISI DELLA POPOLAZIONE I dati statistici che riguardano la popolazione sono particolarmente importanti perché dall’analisi di questi numeri si possono conoscere le linee di tendenza su molti aspetti della società: dalla speranza di vita ai fenomeni migratori, dalla consistenza delle famiglie all’efficienza del settore sanitario. PRINCIPALI INDICATORI Ecco qui di seguito i più significativi indicatori statistici demografici: Tasso di natalità: è il tasso di nascite in un anno ogni mille abitanti. Tasso di mortalità: è il numero dei morti in un anno ogni mille abitanti. Tasso di incremento naturale o saldo naturale: è la differenza tra il tasso di natalità e il tasso di mortalità. La differenza può essere positiva (+), negativa (-) o nulla. Speranza di vita: è il numero di anni che una persona in un dato Paese può sperare di vivere.

Altri dati fondamentali per la geografia sono quelli che riguardano le caratteristiche economiche di un Paese o di una regione. PRODOTTO INTERNO LORDO Un dato significativo è il PIL, il valore in moneta dei beni e dei servizi prodotti in un Paese. Vediamo il significato di questo indicatore: prodotto, perché indica il valore della produzione di ogni settore economico; interno, poiché comprende tutto ciò che è stato prodotto all’interno dei confini del Paese; lordo, perché include le imposte indirette. PIL PRO CAPITE Spesso è difficile confrontare la ric-

chezza complessiva di due Paesi non omogenei (per esempio, se si confronta il PIL di uno densamente popolato e quello di uno quasi disabitato). Per ovviare al problema si utilizza il PIL pro capite (PIL/ab.) calcolato dividendo il PIL per il numero degli abitanti.

PIL PER SETTORI ECONOMICI Generalmente il PIL viene suddiviso per settore economico: primario (agricoltura e pesca), secondario (industria), terziario (commercio, servizi e turismo); in questo modo si capisce quali sono i settori economici che generano più ricchezza. Per completare l’analisi dell’economia di un Paese sono anche significativi i dati relativi agli occupati. POPOLAZIONE URBANA Altro indicatore interessante è il tasso di urbanizzazione, che rappresenta la percentuale di popolazione che vive nelle città sul totale degli abitanti di un Paese. COMPLETA LO STUDIO

Visita il sito ISTAT e trova i valori dei principali indicatori demografici italiani.

La demografia ha come oggetto di studio la pololazione. Questa disciplina si avvale della statistica che fornisce i dati necessari per produrre le analisi della situazione attuale e delle linee di tendenza.

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LE STATISTICHE MONDIALI


2. Diversi tipi di grafico

Come abbiamo visto nelle pagine precedenti, spesso gli indicatori e i relativi dati statistici vengono presentati in tabelle, che li espongono in maniera ordinata e ben leggibile. Tuttavia è possibile rendere questi dati ancora più fruibili e di rapida comprensione elaborandoli graficamente. A seconda del fenomeno che deve essere rappresentato si opera una scelta tra diversi tipi di grafico (o diagramma). DIAGRAMMI CARTESIANI Sono così chiamati perché utilizzano il sistema degli assi cartesiani (ascisse e ordinate). Rappresentano di norma le variazioni di un fenomeno attraverso il tempo: la forma e l’inclinazione della linea indicano l’andamento del fenomeno e la sua velocità di trasformazione. AREOGRAMMI Sono generalmente grafici a cerchio, chiamati talvolta diagrammi a torta a causa della loro forma. Il cerchio completo rappresenta la totalità (il 100%), mentre l’ampiezza dei singoli settori corrisponde alle diverse percentuali. ISTOGRAMMI Questi grafici sono formati da colonne (o rettangoli) di altezza proporzionale ai dati numerici. A seconda della scelta di visualizzazione, le colonne possono essere disposte in verticale o in orizzontale. PIRAMIDI DELLE ETÀ Sono un particolare tipo di istogramma: sono formate da barre disposte in orizzontale e

utilizzata per rappresentare la struttura della popolazione per sesso e per età. Questa rappresentazione grafica viene chiamata “piramide” perché la situazione tipica prevede la presenza di molti giovani e poi via via meno persone al crescere dell’età, come conseguenza dell’azione della mortalità. Una piramide larga alla base e stretta sulla cima rappresenta una popolazione in crescita, con un elevato potenziale di forza lavoro per il futuro. Viceversa una piramide più corposa nella parte superiore è la raffigurazione di un Paese in declino demografico. CARTOGRAMMI Simili alle carte tematiche sono i cartogrammi, ma nel loro caso le carte sono solo la base su cui inserire altri grafici o colori che rappresentano la quantità di un femomeno ma non una sua precisa localizzazione. Questo tipo di gafico offre il vantaggio di essere di immediata lettura e di facile comprensione del rapporto tra il valore di un fenomeno e il territorio in cui si svolge. INFOGRAFICHE Sono uno strumento di rappresentazione composito, sempre più diffuso per rappresentare dati e fenomeni. Oltre ai diagrammi, utilizzano illustrazioni, brevi testi, dati numerici, frecce e altri segni grafici. Riescono in questo modo a rappresentare anche fenomeni complessi, in modo immediato e intuitivo e fornendo un’informazione completa.

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Indica per ciascuna figura di che grafico si tratta. Suddivisione del territorio italiano

Densità della popolazione per Paese

Bangladesh 477 Kore Rep. of Netherland 386 Japan 341 Belgium 337 India 310 U.K. 246 Germany 231 Italy 192 134 China 107 France 30 Usa Brazil 20 Russia 8

42%

Piave

Montagna

Pioggia m (mm)

200 150 100 50 0 Marzo

Aprile

405 Km

Po

652 Km 0

100

200

300

400

500

600

700

800

= 50 persons (per square kilometer)

300 250

Febbraio

241 Km

Tevere

Collina

Source: Statistics Bureau, MIC, United Noations

Gennaio

220 Km

Arno

Pianura

978

410 Km

Adige

23%

Maggio

Giugno

gen-11 feb-11 mar-11 apr-11 mag-11 giu-11 lug-11 ago-11 set-11 ott-11 nov-11 dic-11 gen-12 feb-12

Precipitazioni medie mensili dal 1921 66,6 73,6 71,1 77,5 74,7 60,2 36,4 48,2 81,5 96,9 116,1 91,9 66,6 73,6

Precipitazioni mensili attuali 36,9 38,1 99,2 17,3 38,7 64,5 76,6 4,4 45,1 44,0 10,5 73,5 27,3 34,5

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Deficit mensile (mm) -29,7 -35,5 28,1 -60,2 -36,0 4,3 40,2 -43,8 -36,4 -52,9 -105,6 -18,4 -39,3 -39,1

Cumulata Cumulata Deficit precipita- precipita- Differenza tra le sulle cuzioni medie zioni mensi- cumulate mulate mensili li attuali 44,6% 66,6 36,9 -29,7 44,6% 48,2% 140,2 75,0 -65,2 46,5% -39,5% 211,3 174,2 -37,1 17,6% 77,7% 288,8 191,5 -97,3 33,7% 48,2% 363,5 230,2 -133,3 36,7% -7,1% 423,7 294,7 -129,0 30,4% -110,4% 460,1 371,3 -88,8 19,3% 90,9% 508,3 375,7 -132,6 26,1% 44,7% 589,8 420,8 -169,0 28,7% 54,6% 686,7 464,8 -221,9 32,3% 91,0% 802,8 475,3 -327,5 40,8% 20,0% 894,7 548,8 -345,9 38,7% 59,0% 961,3 576,1 -385,2 40,1% 53,1% 1034,9 610,6 -424,3 41,0% Deficit mensile (%)

239


GLI STRUMENTI DEL GEOGRAFO

3. L’indice di sviluppo umano Negli anni è maturata la consapevolezza che per valutare il benessere di un Paese bisogna considerare l’effettiva qualità della vita, qualità che si basa su fattori come la sicurezza, la salute o anche la possibilità di esprimere la propria personalità. Secondo questo principio l’UNDP (United Development Programme, ovvero il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite) ha elaborato l’Indice di Sviluppo Umano (ISU). Secondo l’UNDP, per avere un reale sviluppo umano la crescita economica deve consentire alle persone un reddito sufficiente, ma anche una vita sana e lunga, grazie alla disponibilità di servizi come l’assistenza sanitaria, e l’accesso alla conoscenza, che dipende dalla possibilità di istruzione.

L’indicatore ISU è perciò un indicatore complesso, ottenuto dalla combinazione di tre dati: il tasso di istruzione, la speranza di vita, il PIL pro capite. Nella tabella puoi vedere i cinque Paesi che hanno l’indicatore ISU migliore. Sono anche evidenziati gli indicatori che contribuiscono a determinare l’indicatore ISU. Tra i Paesi con ISU più basso in assoluto vi sono i Paesi dell’Africa centrale. COMPLETA LO STUDIO

Come si pone l’Italia nella classifica ISU? Fai una ricerca in rete per scoprirlo.

I SEI PAESI CON IL MIGLIORE INDICATORE ISU Posizione nel 2020 (dati del 2019)

Paese

Indice ISU

Percentuale di crescita media annua

1

Norvegia

0.957

0,20 %

2

Irlanda

0,955

0,65 %

2

Svizzera

0,955

0,16 %

4

Hong Kong

0,949

0,54 %

4

Islanda

0,949

0,62 %

6

Germania

0,947

0,24 %

Coordinamento editoriale Marco Mauri

Prima edizione: febbraio 2021

Redazione e ricerca iconografica Matteo Gorla

Ristampe 2026 2025 VI V

Progetto grafico, copertina e impaginazione Enrica Bologni Contenuti digitali Progettazione Marco Mauri, Giovanna Moraglia Realizzazione Alberto Vailati Canta, bSmart labs Cartine LS International, Studio Aguilar Immagine di copertina Shutterstock Referenze iconografiche Shutterstock, Archivio Principato Per le riproduzioni di testi e immagini appartenenti a terzi, inserite in quest’opera, l’editore è a disposizione degli aventi diritto non potuti reperire, nonché per eventuali non volute omissioni e/o errori di attribuzione nei riferimenti.

240

2024 IV

2023 III

2022 II

2021 I ✳

Printed in Italy © 2021 - Proprietà letteraria riservata. È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico, non autorizzata. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le riproduzioni per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale, possono essere effettuate a seguito © Casa Editrice G. Principato

di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi (Centro licenze e autorizzazioni per le riproduzioni editoriali), corso di Porta Romana 108, 20122 Milano, e-mail autorizzazioni@clearedi.org e sito web www. clearedi.org. L’editore fornisce – per il tramite dei testi scolastici da esso pubblicati e attraverso i relativi supporti o nel sito www.principato.it – materiali e link a siti di terze parti esclusivamente per fini didattici o perché indicati e consigliati da altri siti istituzionali. Pertanto l’editore non è responsabile, neppure indirettamente, del contenuto e delle immagini riprodotte su tali siti in data successiva a quella della pubblicazione, dopo aver controllato la correttezza degli indirizzi web ai quali si rimanda Casa Editrice G. Principato http://www.principato.it Via G.B. Fauché 10 - 20154 Milano e-mail: info@principato.it La casa editrice attua procedure idonee ad assicurare la qualità nel processo di progettazione, realizzazione e distribuzione dei prodotti editoriali. La realizzazione di un libro scolastico è infatti un’attività complessa che comporta controlli di varia natura. È pertanto possibile che, dopo la pubblicazione, siano riscontrabili errori e imprecisioni. La casa editrice ringrazia fin da ora chi vorrà segnalarli a: Servizio clienti Principato e-mail: info@principato.it

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TEMA 1 SCUDI E OROGENESI CATENE MONTUOSE E DORSALI LE PLACCHE TERRESTRI IL RISCHIO SISMICO IN ITALIA LE GRANDI FASCE CLIMATICHE LE DIVERSE INCLINAZIONI DEl RAGGI SOLARI SULLA TERRA l BIOMI LA DISTRIBUZIONE DELL'ACQUA SUL PIANETA LA DISTRIBUZIONE DEl MINERALI TEMA2 RISCHIO DI DESERTIFICAZIONE OGM NEL MONDO AGRICOLTURA BIOLOGICA IN EUROPA LA DIFFUSIONE DELLA PESTE NEL XIV SECOLO IL MORBILLO NEL MONDO LA DIFFUSIONE DEL COVID-19 NEL 2020 TEMA3 LE RELIGIONI NEL MONDO LE LINGUE PARLATE NEL MONDO LE FAMIGLIE LINGUISTICHE LE AREE URBANE LA CARTA MONDIALE DELL' IMPRONTA ECOLOGICA 115 PAESI CHE SPENDONO DI PIÙ IN ARMI NORD E SUD DEL MONDO L'INDICE DI SVILUPPO UMANO l PAESI CON LA PIÙ ALTA MORTALITÀ INFANTILE ACQUA E SERVIZI IGIENICO-SANITARI NEL MONDO IL PIL PRO CAPITE

9 10 11 12 13 14 15 17 20

UN ESEMPIO DI DIVISIONE AMMINISTRATIVA NELLA REGIONE VENETO

126

L'ITALIA DELLE CITIÀ METROPOLITANE

127

DENSITÀ DEMOGRAFICA NELLE PROVINCE ITALIANE

133

LINGUE E DIALETII IN ITALIA

136

LE COLTURE IN ITALIA

138

L'INDUSTRIA IN ITALIA

139

EUROPA FISICA

141

l BACINI IDROGRAFICI EUROPEI

142

l CLIMI EUROPEI

143

EUROPA POLITICA

145

DENSITÀ DELLA POPOLAZIONE IN EUROPA

147

32

GRUPPI LINGUISTICI IN EUROPA

147

36

IL PIL PRO CAPITE IN UE E REGNO UNITO

148

37

L'UNIONE EUROPEA

149

39

FRANCIA

153

41

GERMANIA

157

41

REGNO UNITO

161

RUSSIA

165

LA DIFFUSIONE DELLE CENTRALI NUCLEARI NEL MONDO

100

INDUSTRIA NEL MONDO: LE PRINCIPALI REGIONI E CENTRI INDUSTRIALI

105

LE PRINCIPALI AREE TURISTICHE EUROPEE

110

TEMA6 ASIA FISICA l CLIMI IN ASIA ASIA POLITICA LE REGIONI DELL'ASIA DENSITÀ DELLA POPOLAZIONE NEL SUD-EST ASIATICO INDIA CINA AFRICA FISICA AFRICA POLITICA SUDAFRICA AMERICA FISICA AMERICA POLITICA LE DUE AMERICHE FONTI ENERGETICHE E MINERARIE DEL BRASILE STATI UNITI BRASILE LE REGIONI DEL BRASILE OCEANIA FISICA E POLITICA ARTIDE ANTARTIDE LO SCIOGLIMENTO DEl GHIACCI ARTICI

ITALIA FISICA

121

STRUMENTI

LA DISTRIBUZIONE DEl RILIEVI IN ITALIA

122

PLANISFERO POLITICO

232

IL CLIMA IN ITALIA

124

FUSI ORARI NEL MONDO

233

ITALIA POLITICA

125

METACARTA DELLA POPOLAZIONE MONDIALE

235

50 51 52 54 55 59 64 66 70 72

75

TEMA4 LA PERCENTUALE DI POPOLAZIONE PER PAESE CHE POSSIEDE UNA CONNESSIONE ALLA RETE

94

L'AGRICOLTURA NEL MONDO

96

LA PRODUZIONE DI PETROLIO NEL MONDO

99

175 177 179 180 181 183 187 191 195 199 203 207 208 210 211 215 217 219 223 223 225

TEMAS

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