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ACCADE NEL MONDO Il Papa è un monarca assoluto
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3LEZIONE LEZIONE 3 Il DPCM
NELLA TUA ESPERIENZA
Di sera, qualche volta a tarda ora, durante le fasi più acute della pandemia, il Presidente del Consiglio dei Ministri compariva in televisione, annunciando agli italiani l’adozione di un DPCM contenente misure per fronteggiare l’epidemia. È così che, per esempio, un DPCM ti aveva relegato in casa per mesi, un altro ti aveva consentito di proseguire l’anno scolastico con la didattica a distanza, uno ti aveva successivamente restituito la libertà di incontrare gli amici e un altro ancora ti aveva permesso di rivivere le emozioni del campionato di calcio, anche se con la strana atmosfera degli stadi senza i cori dei tifosi!
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Che cos’è il DPCM?
Il DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) è un atto amministrativo che viene emanato dal capo del Governo e di solito serve per dare attuazione alle disposizioni di legge, con funzione simile ai regolamenti. Questo strumento non ha natura normativa come i decreti legislativi e i decreti legge, perciò nella gerarchia delle fonti di produzione del diritto è posto a un livello inferiore rispetto sia alle leggi del Parlamento sia ai decreti del Governo. Nonostante tale posizione, la pandemia è stata gestita con questa fonte secondaria del diritto e non con l’emanazione di fonti di grado superiore, come per esempio i decreti legge, che peraltro la Costituzione prevede proprio allo scopo di fronteggiare i problemi gravi e urgenti della collettività. Questa scelta è stata fatta tenendo conto della maggiore rapidità di adozione del DPCM rispetto al decreto legge. Infatti il DPCM, essendo un atto amministrativo, non è sottoposto ad alcuna verifica da parte del Parlamento, mentre il decreto legge deve essere convertito in legge dal Parlamento entro 60 giorni dalla sua pubblicazione, altrimenti perde efficacia. Inoltre il DPCM non deve essere promulgato dal Presidente della Repubblica e acquista efficacia definitiva nel momento della sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica.
Favorevoli e contrari
Gli studiosi del diritto si sono posti il dubbio circa la legittimità del ricorso ai DPCM, in quanto, pur essendo fonti secondarie del diritto, hanno regolato la vita di milioni di persone privandole addirittura di alcune libertà fondamentali stabilite dalla Costituzione.
Alcuni giuristi hanno ritenuto legittimo l’impiego del
DPCM perché erano in pericolo la salute delle persone e la tenuta della società, quindi uno strumento così veloce ha permesso di tutelare questi beni essenziali. All’opposto, altri giuristi hanno valutato negativamente il ricorso al DPCM, perché l’eccezionalità della situazione avrebbe dovuto rimanere sotto il controllo del Parlamento quale organo che rappresenta il popolo, a maggior ragione in un momento in cui i cittadini dovevano subire misure fortemente limitative dei loro diritti fondamentali. Il controllo
LEZIONE 3
del Parlamento, sempre secondo questi studiosi, avrebbe potuto avvenire attraverso una velocissima conversione in legge di decreti legge emanati dal Governo. Così facendo, non solo sarebbe stato rispettato il principio della gerarchia delle fonti del diritto, ma si sarebbe data una significativa dimostrazione di come la democrazia rappresentativa funziona efficacemente anche in presenza di situazioni tanto difficili ed eccezionali.
CITTADINI consapevoli Didattica a distanza: questa forma di svolgimento dell’attività di insegnamento non va intesa semplicemente come trasmissione con strumenti tecnologici di materiale e compiti da svolgere a casa, ma come capacità degli insegnanti di creare nuove situazioni di apprendimento, in cui ogni studente può sviluppare conoscenze e competenze in modo autonomo.
FACCIAMO IL PUNTO
Durante tutto il periodo della pandemia da coronavirus si sono succeduti numerosi DPCM, che hanno stabilito regole di natura sanitaria, economica, finanziaria e sociale. • Alcune di queste regole hanno inciso sicuramente in modo significativo sulla tua vita o su quella della tua famiglia: spiega quali sono state le più difficili da rispettare e quelle che hai lasciato con maggiore soddisfazione alla ripresa della normale quotidianità. • Cerca nel sito www.governo.it i DPCM che hanno stabilito tali regole e indica in quale fase temporale dell’epidemia sono stati adottati. Gli studiosi del diritto elaborano un tipo di interpretazione delle norme giuridiche: • di che tipo si tratta? Per quale motivo il Governo ha fatto le sue scelte senza dover rispettare alcun orientamento espresso dagli studiosi?
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DIRITTO – La fonte principale dell’ordinamento giuridico 4LEZIONE LEZIONE 4 Nuova collaborazione tra enti pubblici territoriali
NELLA TUA ESPERIENZA
Durante il periodo più critico della pandemia avrai notato quanto fosse complicato anche fare la spesa. Quando un membro della tua famiglia usciva da casa per acquistare beni di prima necessità, doveva portare con sé un modulo di autocertificazione in cui era obbligato a dichiarare il motivo della sua presenza in strada e il luogo in cui si recava. Questa norma, che aveva lo scopo di ridurre il più possibile i contatti tra le persone, era stata imposta dallo Stato su tutto il territorio nazionale, anche nelle Regioni interessate da pochi contagi o addirittura ancora non interessate dalla diffusione del virus. Tuttavia le modalità pratiche per fare la spesa erano diverse tra i vari territori. Per esempio, le famiglie residenti nel Lazio potevano recarsi ai supermercati in fasce orarie più ristrette rispetto a quelle previste in Lombardia, perché questa Regione, particolarmente colpita dal virus, aveva ritenuto che dilatando l’orario di apertura al pubblico dei negozi le persone si sarebbero assembrate meno. Se poi la tua famiglia voleva farsi consegnare la spesa a casa, poteva usufruire del servizio a domicilio che lo Stato aveva consentito in tutto il Paese, tranne in Campania, perché questa Regione lo aveva vietato, ritenendola misura rischiosa per la diffusione della pandemia.
La legislazione concorrente
L’art.117 della Costituzione attribuisce la potestà legislativa sia allo Stato sia alle Regioni; in alcune materie può legiferare solo lo Stato, in altre il potere legislativo è concorrente, ossia è riconosciuto a entrambi gli enti territoriali. La tutela della salute, e quindi l’adozione di tutti i provvedimenti che in qualunque modo sono finalizzati alla protezione di questo bene supremo, rientra nella legislazione concorrente. Lo Stato emana i provvedimenti che servono a garantire i livelli essenziali delle prestazioni relative ai diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, mentre le Regioni emanano i provvedimenti che servono a garantire l’efficienza e l’accessibilità di tutti i servizi connessi alla salute. La scelta della Costituzione di affidare la responsabilità della salute pubblica ai due enti territoriali deriva dal fatto che da una parte deve essere garantito a tutti i cittadini il diritto a essere protetti, curati e assistiti, dall’altra parte questa protezione deve essere adattata alle specifiche esigenze dei singoli territori.
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Che cosa è accaduto nel rapporto tra lo Stato e le Regioni?
Questo è ciò che stabilisce la Costituzione, ma la gravità e l’estensione della pandemia hanno provocato disfunzioni nel rapporto Stato-Regioni. Per la prima volta nella storia del nostro Paese, in 100 giorni lo Stato ha adottato, attraverso il Governo, oltre 100 provvedimenti a contenuto sanitario, sociale ed economico, e nello stesso periodo le Regioni ne hanno adottati ben 468. Un numero impressionante di norme che hanno finito per sovrapporsi e a volte per scontrarsi, creando spesso confusione tra i cittadini e mettendo in crisi le relazioni tra i diversi livelli di governo del territorio. Per cercare in qualche modo di affrontare l’emergenza, i rapporti tra Stato e Regioni erano stati organizzati in base a un modello che in parte si discostava dalla Costituzione. Infatti nella prima fase dell’emergenza era stata stabilita la prevalenza delle prescrizioni dello Stato su quelle regionali, consentendo però alle Regioni il potere di adottare misure più restrittive rispetto a quelle stabilite dallo Stato, a condizione che servissero a fronteggiare un aggravamento della situazione della diffusione del virus sul loro territorio. Nella seconda fase era stata aggiunta la possibilità per le Regioni di introdurre misure diverse rispetto a quelle decise dallo Stato, accertando preventivamente la compatibilità delle varie decisioni con la situazione epidemiologica dei propri territori.
Come dovrebbe cambiare il rapporto tra Stato-Regioni?
Secondo l’opinione dei giuristi i rapporti legislativi tra Stato e Regioni dovranno essere riconsiderati dopo la pandemia, ma in che modo? I suggerimenti in merito sono diversi. C’è chi sostiene la necessità di aumentare il potere legislativo esclusivo dello Stato, soprattutto in quelle materie così delicate come la protezione della salute pubblica, ritenendo che la centralizzazione del potere decisionale contribuisca a rendere più efficace il sistema sanitario. Al contrario c’è chi sostiene l’opportunità di rafforzare il potere legislativo delle Regioni, pensando che la delocalizzazione delle decisioni consenta di erogare in modo più efficace i servizi ai cittadini in base alle particolari esigenze delle varie comunità. Al di là dei diversi orientamenti c’è però un punto comune che nessuno mette in discussione: bisogna ripartire dal principio della leale collaborazione tra gli enti territoriali previsto dalla Costituzione (art.120). Questo principio parte dal presupposto secondo il quale i problemi collettivi devono essere gestiti da più istituzioni pubbliche, ciascuna delle quali deve rispettare i limiti della propria competenza e deve collaborare in modo efficace e trasparente con le altre per raggiungere obiettivi comuni. Le situazioni eccezionali, per quanto gravi possano essere, non devono sconvolgere questo equilibrio, perché a rischio ci sarebbe la tenuta dell’assetto democratico nel suo complesso.
LEZIONE 4
CITTADINI consapevoli Modulo di autocertificazione: è un modulo in cui il cittadino dichiara stati giuridici, fatti, qualità che lo riguardano, assumendosi, mediante la propria firma sul modulo, la responsabilità della veridicità di ciò che dichiara. L’autocertificazione sostituisce i certificati e i documenti richiesti dalla Pubblica amministrazione.
FACCIAMO IL PUNTO
Le Regioni che hanno emanato più provvedimenti per fronteggiare la pandemia sono state Campania, Toscana e Abruzzo, inizialmente le meno interessate dalla diffusione dei contagi. Le Regioni che hanno adottato meno provvedimenti sono invece paradossalmente quelle dove il virus si era diffuso maggiormente, cioè Lombardia e Veneto. • Secondo te per quale motivo le Regioni meno contagiate dal virus sono state invece molto produttive di norme anti-Covid? Un suggerimento che proviene dagli studiosi del diritto in relazione a una futura riorganizzazione dei rapporti legislativi tra i diversi enti pubblici territoriali indica il rafforzamento del ruolo dei cosiddetti organi misti, come per esempio le Conferenze Stato-Regioni e le Conferenze Stato-Città Metropolitane. Queste Conferenze potrebbero, per esempio, formulare nuove proposte per migliorare i livelli essenziali delle prestazioni che riguardano i diritti civili e sociali dei cittadini, che la Costituzione affida alla competenza esclusiva dello Stato. • Fai una ricerca sulla composizione e le funzioni attualmente attribuite a queste Conferenze.