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Descrivere un ambiente • Primavera

PrimaveraI DATI SENSORIALI / LE PERSONIFICAZIONIDESCRIVERE UN AMBIENT E Per descrivere un ambiente si usano i DATI SENSORIALI (visivi, olfattivi e uditivi). Si possono usare anche PERSONIFICAZIONI, attribuendo azioni e sentimenti umani a oggetti.

Analizzo

Sottolinea in azzurro i dati visivi, in viola i dati uditivi, in rosa i dati olfattivi, in verde i dati tattili. Nel testo leggi “questi colori dormono ancora tutti”. Si tratta di: una similitudine. una personificazione.

Rifletto sulla lingua

Cerca sul vocabolario e scrivi tre sinonimi del verbo “guardare”. F inalmente una mattina il cielo tornò sereno e il sole cominciò a risplendere. Mary si svegliò presto; il sole filtrava attraverso le tende e quella vista dava tanta allegria che balzò fuori dal letto, corse alla finestra, tirò le tende, aprì i vetri e respirò a pieni polmoni l’aria fresca. La brughiera aveva quel suo colore azzurrino dei giorni sereni e tutto il mondo sembrava nuovo, come se una magia, un incantesimo lo avesse reso più bello, lavato, pulito. Si sentivano dei fruscii, dei ciangottii, dei pigolii fra gli arbusti, nei cespugli: la vita riprendeva con gioia. Si sentiva cinguettare sui rami degli alberi in un modo che faceva pensare ai professori d’orchestra quando accordano gli strumenti prima di iniziare un concerto… Mary espose il palmo di una mano al sole. – Com’è caldo! Caldo! – esclamò. – Farà germogliare i bulbi e farà crescere le foglie alte alte e le radici sottoterra si allungheranno sempre più. Si sporse quanto più poté dal davanzale e aspirò profondamente con il naso quell’aria ossigenata e fresca… “Dev’essere molto presto” pensò. “Quelle piccole nubi nel cielo sono color di rosa, non avevo mai visto un cielo così limpido e questi colori dormono ancora tutti… Devo andare, devo andare subito a vedere il giardino!”. Volò giù per la scaletta che la portava alla piccola porta di servizio di cui sapeva aprire i catenacci… ed eccola sull’erba che non era più secca, ma sembrava diventata verde per una magia notturna, con il sole che l’avvolgeva e la scaldava con i suoi raggi lucenti, mentre tutt’intorno a lei si udivano fremiti di vita. Guardò su verso il cielo e lo vide così azzurro e rosa e color di perla in quella luce chiara di primavera che lo circondava, che si sentì leggera, come se anche lei potesse volare, potesse salire su una di quelle nuvole, potesse unirsi al coro di tutti gli uccelli che si svegliavano e salutavano il sole. Rimase così per qualche attimo, poi s’inoltrò correndo per i sentieri tra gli arbusti, verso il giardino segreto.

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