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Prole chiamano altre parole

Parole chiamano altre parole

Fra le parole date sottolinea i due vocaboli che possono sostituire quello evidenziato.

Dividetevi in gruppi e preparate un’attività come questa da sottoporre alla classe. • Scegliete un breve descrizione (o racconto) e individuate le parole da

“sostituire”. • Poi con l’aiuto di un dizionario dei sinonimi e dei contrari scegliete la parola che può prendere il posto di quella evidenziata e “nascondetela” fra altre. • Infine scambiate i brani con gli altri gruppi e svolgete l’attività.

La cucciolata

Era una piccola casa diroccata (restaurata / in rovina / rozza / cadente) quella in cui aveva trovato rifugio (ricovero / conforto / aiuto / riparo) Lara, la cagnetta amica dei ragazzi. Fu Gigino a scoprire l’animale e lo indicò subito agli altri soffocando a stento (con sofferenza / con difficoltà / a fatica / con povertà) un piccolo grido di meraviglia e di piacere. Erano nati. Sei cuccioli, muovendo zampe e pelo, si arrampicavano (ruzzolavano / salivano / si affaticavano / si inerpicavano) sul pancione di Lara, distesa su un morbido (molle / dolce / ruvido / soffice) letto di paglia. Lei guardava i ragazzi con un’espressione fiduciosa (diffidente / sicura / sfiduciata / speranzosa) ma attenta, confidente ma vigile. Intanto continuava a leccare affettuosamente i cuccioli per tranquillizzarli (inquietarli / rassicurarli / rappacificarli / rasserenarli). I ragazzi stavano immobili, sospesi tra la voglia di avvicinarli e il timore (timidezza / paura / preoccupazione / speranza) di impaurire la cucciolata e allarmare Lara. – C’è n’è uno che si muove più di tutti – disse Gheghé. – Non avere paura, non diremo a nessuno che siete qui.

Lucio Carraro, Bianca Gallisay, La verde collina, Petrini editore

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