Un mondo di bene - Guida 1-2-3

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A. Bollin ● L. Castegini ● M. Contri ● M. Dal Cortivo ● P. Zani

1 2 3 Corso di IRC

per la Scuola Primaria

Guida didattica

Programmazione per unità Accompagnamento al corso Compiti di realtà Mappe bibliche Schede e Verifiche Approfondimenti tematici


GUIDA DIDATTICA CLASSI 1a - 2a - 3a di Antonio Bollin • Lidia Castegini • Monica Contri • Monica Dal Cortivo • Paola Zani Coordinamento e redazione: Diego Mecenero Consulenza editoriale: Natale Benazzi, Lodovica Cima Progetto grafico e impaginazione: A come Ape di Alessia Zucchi Illustrazioni: Stefania Bellucci, Michele Bizzi Responsabile di produzione: Francesco Capitano Foto: Shutterstock, archivi La Spiga - San Paolo

© 2019 La Spiga Edizioni Via Soperga, 2 - 20124 Milano tel. 02 2157240 info@elilaspigaedizioni.it www.elilaspigaedizioni.it

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Presentazione del Corso

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CLASSE PRIMA 1° UNITÀ ECCOMI A SCUOLA Programmazione e sinossi materiali Attività in classe La mappa dei nomi

17 17 18 52

2° UNITÀ CHE MERAVIGLIA IL MONDO! Programmazione e sinossi materiali Attività in classe Viaggio nel passato

20 20 21 67

3° UNITÀ UN DONO SPECIALE Programmazione e sinossi materiali Attività in classe Tre doni speciali

23 23 24 81

4° UNITÀ UN TIPO DI NOME GESÙ 26 Programmazione e sinossi materiali 26 Attività in classe 27 In missione speciale 107 5° UNITÀ LA FORZA DELLA VITA 29 Programmazione e sinossi materiali 29 Attività in classe 30 Coi 5 sensi in chiesa 128

CLASSE SECONDA 1° UNITÀ SETE DI MERAVIGLIE 131 Programmazione e sinossi materiali 131 Attività in classe 134 Esploratori naturali 155 2° UNITÀ L’ATTESA DIVENTA GIOIA 134 Programmazione e sinossi materiali 134 Attività in classe 137 Io, presepista 172

3° UNITÀ ACQUA VIVA 137 Programmazione e sinossi materiali 137 Attività in classe 140 Intervista agli Apostoli

183

4° UNITÀ UNA SORGENTE DI VITA 140 Programmazione e sinossi materiali 140 Attività in classe 143 Donne di ieri ed oggi

195

5° UNITÀ LA CHIESA, UN FIUME 143 Programmazione e sinossi materiali 143 Attività in classe 145 Navigando sul fiume

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CLASSE TERZA 1° UNITÀ IL LIBRO DEI LIBRI 209 Programmazione e sinossi materiali 209 Attività in classe 212 Al quiz della Bibbia 238 2° UNITÀ IL DONO DELLA SALVEZZA 212 Programmazione e sinossi materiali 212 Attività in classe 215 Una rassegna poetica

249


3° UNITÀ UN POPOLO SCELTO 215 Programmazione e sinossi materiali 215 Attività in classe 218 Carta di identità di Abramo

258

4° UNITÀ LA VITA IN DONO 218 Programmazione e sinossi materiali 218 Attività in classe 222 Interpretatori di sogni

272

5° UNITÀ AVVENTURE DI UN POPOLO 222 Programmazione e sinossi materiali 222 Attività in classe 225 Costruttori del Tempio

286

FESTE NEL MONDO EL DIA DE LOS MUERTOS HANUKKAH AL-FITR HOLI DJURDJEVDAN PURIM AL-ADHA CHUNJIÉ

291 296 300 304 308 314 318 322

Schede fotocopiabili

327

ATLANTE BIBLICO AMBIENTE GENERALE ANTICO TESTAMENTO 350 EDEN, DILUVIO E TORRE DI BABELE 352

IL VIAGGIO DI ABRAMO 354 SCHIAVITÙ IN EGITTO ED ESODO 355 LE DODICI TRIBÙ D’ISRAELE 356 IL TEMPIO DI GERUSALEMME 358 I PROFETI D’ISRAELE 359 AMBIENTE GENERALE NUOVO TESTAMENTO 360 LA GERUSALEMME DEL NUOVO TESTAMENTO 361 L’INFANZIA DI GESÙ 362 LE CASE ALL’EPOCA IN CUI VISSE GESÙ 364 LA SINAGOGA ALL’EPOCA DI GESÙ 365 I PRIMI VIAGGI DI GESÙ 366 ATTORNO AL LAGO DI GALILEA 367 VERSO GERUSALEMME 368 GLI ULTIMI GIORNI IN TERRA DI GESÙ 369 LA DIFFUSIONE DELLA BUONA NOTIZIA 370 LE CONFESSIONI CRISTIANE NEL MONDO 372 LE GRANDI RELIGIONI DEL MONDO 374 L’ESTERNO DI UNA CHIESA 378 L’ITALIA DEI CAMMINI RELIGIOSI 379 L’INTERNO DI UN TEMPIO BUDDISTA 380

LINKOGRAFIA GENERALE

381


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Presentazione del Corso Il Corso Un mondo di bene recepisce le Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione (DM 254/2012) e le riferisce in modo organico al vissuto esperienziale degli alunni, al fine di stabilire un parallelo significativo tra le sfide poste dalla Rivelazione e dalla sapienza delle religioni e i “compiti evolutivi” degli alunni. Il titolo del corso, Un mondo di bene, intende evocare sia il mondo “bello e buono” creato da Dio, secondo quanto afferma la Bibbia, sia il “bene” possibile tra le relazioni umane (“ti voglio un mondo di bene”). Il testo presenta i contenuti della fede cristiana cattolica in un’ottica di gradualità didattica, considerando la tenera età delle prime classi e il contesto multietnico e multireligioso dell’epoca attuale, evidenziando il contributo che il Cristianesimo ha dato e dà al patrimonio umano, culturale e valoriale italiano ed europeo, con riferimenti anche alle varie discipline scolastiche, tra le quali in particolar l’arte, la cittadinanza, la storia e le scienze. All’alunno è proposto non solo di apprendere dei contenuti, ma di relazionarsi personalmente ai vari temi a partire dalle sue esperienze di vita quotidiana. Si dà di conseguenza spazio alle emozioni dell’alunno e al “fare” in prima persona, contesto (il primo) e metodologia (la seconda) a partire dai quali si innestano le finalità e i contenuti propri dell’insegnamento della Religione cattolica in quanto disciplina. Il testo si struttura in tre volumi, in modo tale da poter graduare l’espressione lessicale ed il livello di difficoltà dei concetti proposti secondo l’età degli allievi, nel seguente modo: • VOLUME UNO: classe prima • VOLUME DUE: classe seconda e terza • VOLUME TRE: classe quarta e quinta

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Nei volumi sono offerti sia i contenuti del “testo” che del “quaderno operativo”, favorendo così l’immediata correlazione e fruizione tra i due componenti del corso. I contenuti di ciascuna classe sono articolati in 5 sezioni, ciascuna delle quali instaura un rapporto tra i contenuti IRC e le situazioni esperienziali che gli alunni si trovano a vivere nelle tappe della propria crescita. Queste le sezioni proposte che approfondiscono a “spirale” 5 macro-nuclei tematici ricorrenti, ognuno caratterizzato dal medesimo colore ogni anno nell’impostazione grafica delle pagine: CLASSE PRIMA Sezione 1 - fucsia Sezione 2 - verde Sezione 3 - arancio sezione 4 - viola Sezione 5 - azzurro

Eccomi a scuola Che meraviglia il mondo! Un dono speciale Un tipo di nome Gesù La forza della Vita

settembre - ottobre novembre - dicembre gennaio - febbraio marzo - aprile maggio - giugno

CLASSE SECONDA Sezione 1 - fucsia Sezione 2 - verde Sezione 3 - arancio Sezione 4 - viola Sezione 5 - azzurro

Sete di meraviglie L’attesa diventa gioia Acqua viva Una sorgente di Vita La Chiesa, un fiume

settembre - ottobre novembre - dicembre gennaio - febbraio marzo - aprile maggio - giugno

CLASSE TERZA Sezione 1 - fucsia Sezione 2 - verde Sezione 2 - verde Sezione 4 - viola Sezione 5 - azzurro

Il libro dei libri Il dono della salvezza Un popolo scelto La Vita in dono Avventure di un popolo

settembre - ottobre novembre - dicembre gennaio - febbraio marzo - aprile maggio - giugno

CLASSE QUARTA Sezione 1 - fucsia Sezione 2 - verde Sezione 2 - verde sezione 4 - viola Sezione 5 - azzurro

Una Vita in ricerca In una terra nuova Una promessa mantenuta Gesù nella sua terra La festa delle feste

settembre - ottobre novembre - dicembre gennaio - febbraio marzo - aprile maggio - giugno

CLASSE QUINTA Sezione 1 - fucsia Sezione 2 - verde Sezione 2 - verde Sezione 4 - viola Sezione 5 - azzurro

In cammino nel tempo Difficoltà di un viaggio Le vie del cambiamento Agli incroci della vita Sulle strade del mondo

settembre - ottobre novembre - dicembre gennaio - febbraio marzo - aprile maggio - giugno

Di seguito i contenuti presentati in dettaglio per ciascuna sezione delle cinque classi, suddivisi nei tre volumi (volume uno: classe prima; volume due: classe seconda e terza; volume tre: classe quarta e quinta). Per ogni anno è proposto un logo/tema conduttore, visualizzato graficamente su ciascuna pagina, con la funzione di catalizzatore tematico dei contenuti proposti in un dato anno.

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VOLUME UNO CLASSE PRIMA Logo/tema conduttore:

SEZIONI 1. ECCOMI A SCUOLA

GIRANDOLA

INCLUSIONE CULTURALE PER RIASSUMERE E SEMPLIFICARE

2. C HE MERAVIGLIA IL MONDO!

INCLUSIONE CULTURALE PER RIASSUMERE E SEMPLIFICARE

3. UN DONO SPECIALE

INCLUSIONE CULTURALE PER RIASSUMERE E SEMPLIFICARE

4. UN TIPO DI NOME GESÙ

INCLUSIONE CULTURALE PER RIASSUMERE E SEMPLIFICARE

5. LA FORZA DELLA VITA

INCLUSIONE CULTURALE PER RIASSUMERE E SEMPLIFICARE

TITOLI - CONTENUTI Tanti sorrisi intorno a me Eccomi, mi presento I miei amici e insegnanti La scuola, un diritto Religione a scuola Le emozioni Mappa sintetica per tutti e BES-DSA Che bella la natura! Che bello il mondo! L’amore/bene non si tocca ma si sente Tutto è un dono Il racconto della creazione Il libro della Bibbia La storia di Noè Bambini di tutto il mondo Prendersi cura di qualcosa o qualcuno Mappa sintetica per tutti e BES-DSA Una festa si avvicina Io sono un dono Un annuncio a Maria La nascita di Gesù Arrivano i Magi Natale in città Mappa sintetica per tutti e BES-DSA A Nazaret Gesù cresce Gesù in cerca di amici Gesù maestro Gesù e i miracoli L’amore di un papà Mappa sintetica per tutti e BES-DSA Che forza, la vita! Prima: Gesù dona la vita Dopo: Gesù ritorna alla vita È Pasqua Gli altri sono un dono La Chiesa comunità La chiesa edificio Riti religiosi nel mondo Mappa sintetica per tutti e BES-DSA

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VOLUME DUE CLASSE SECONDA Logo/tema conduttore:

SEZIONI 1. SETE DI MERAVIGLIE

GOCCIA D’ACQUA

INCLUSIONE CULTURALE PER RIASSUMERE E SEMPLIFICARE

2. L’ATTESA DIVENTA GIOIA

INCLUSIONE CULTURALE PER RIASSUMERE E SEMPLIFICARE

3. ACQUA VIVA

INCLUSIONE CULTURALE PER RIASSUMERE E SEMPLIFICARE

4. UNA SORGENTE DI VITA

INCLUSIONE CULTURALE PER RIASSUMERE E SEMPLIFICARE

5. LA CHIESA, UN FIUME

INCLUSIONE CULTURALE PER RIASSUMERE E SEMPLIFICARE

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TITOLI - CONTENUTI La storia del pesciolino Pippo In barca sulla Senna La Bibbia, libro dei record La prima pagina della Bibbia L’uomo custode del mondo Con San Francesco Un Papa di nome Francesco Il San Francesco di Giotto Mappa sintetica per tutti e BES-DSA L’attesa del compleanno Che bello: arriva Natale! Avvento significa attesa L’attesa di Maria Un presepe a costo zero La nascita di Gesù nei Vangeli Il presepe più bello (racconto) La povertà nel mondo Mappa sintetica per tutti e BES-DSA La sorgente (racconto) Il Battesimo di Gesù Pescatori di uomini: i 12 Apostoli Miracoli …dell’acqua L’acqua del Battesimo Con tutta l’acqua del mondo L’acqua (record, sport, detti, scoperte) Mappa sintetica per tutti e BES-DSA Gesù seduto al pozzo Gesù acqua viva Donne al tempo di Gesù Modi di dire e immagini bibliche Come un chicco caduto nella terra Gesù entra a Gerusalemme La Pasqua di Gesù Uccellino venuto dal bosco (poesia) Cibi pasquali Mappa sintetica per tutti e BES-DSA La Chiesa come un fiume La discesa dello Spirito Santo La festa di Pentecoste Il linguaggio dei credenti Pregare in tre parole La preghiera nelle religioni Mappa sintetica per tutti e BES-DSA


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VOLUME DUE CLASSE TERZA Logo/tema conduttore:

SEZIONI 1. IL LIBRO DEI LIBRI

FUOCO

INCLUSIONE CULTURALE PER RIASSUMERE E SEMPLIFICARE

2. I L DONO DELLA SALVEZZA

INCLUSIONE CULTURALE PER RIASSUMERE E SEMPLIFICARE

3. UN POPOLO SCELTO

INCLUSIONE CULTURALE PER RIASSUMERE E SEMPLIFICARE

4. LA VITA IN DONO

INCLUSIONE CULTURALE PER RIASSUMERE E SEMPLIFICARE

5. AVVENTURE DI UN POPOLO

INCLUSIONE CULTURALE PER RIASSUMERE E SEMPLIFICARE

TITOLI - CONTENUTI Evviva, siamo in terza! Grazie ad una pecora… (Qumran) Nel mondo della Bibbia Caccia alla sigla! (sigle libri Bibbia) Bibbia narrata, Bibbia scritta I linguaggi della Bibbia Un forziere di simboli La Bibbia tra scienza e fede Racconti straordinari Nel mondo dei miti Mappa sintetica per tutti e BES-DSA Un annuncio a Maria A Betlemme un Salvatore Tradizioni natalizie in Europa Buon Natale in lettere (poesia) La Giornata della Memoria Mappa sintetica per tutti e BES-DSA Abramo, padre degli ebrei Una tenda e tre ospiti L’ospitalità in un’icona (Rublëv) Giacobbe ed Esaù Ti chiamerai …Israele Abramo nelle tre religioni monoteiste Mappa sintetica per tutti e BES-DSA Giuseppe in Egitto Giuseppe, uomo del perdono Mosè, il liberatore Il dono della Legge “Perché non parli?” (Michelangelo) Il comandamento di Gesù Pasqua ebraica e Pasqua cristiana Via Crucis, via dell’amore I Sacramenti, magnifici sette Le processioni di Pasqua Mappa sintetica per tutti e BES-DSA Una terra per 12 tribù Avventure nella Terra Promessa I re di Israele Il Tempio di Gerusalemme Profeti: uomini di Dio Elia, il profeta del fuoco Le donne d’Israele Mappa sintetica per tutti e BES-DSA

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In ciascuna sezione è presente una speciale rubrica dedicata all’inclusione culturale e una mappa di sintesi che riassume e semplifica i contenuti proposti

La rubrica dedicata all’inclusione culturale si chiama APRIAMO LA CLASSE A TUTTI ed è caratterizzata da un apposito logo e da uno sfondo rosso. Le tematiche trattate in queste pagine si riferiscono ai contenuti della sezione in corso ma, in particolare: • permettono una particolare visione “laica” della tematica, o delle sue tracce nel mondo; • permettono perfino, laddove possibile, il reinserimento in classe degli alunni che non si avvalgono dell’IRC, proprio per la natura dei contenuti proposti.

La mappa di sintesi, particolarmente utile anche (ma non solo) per situazioni di BES/ DSA, di chiama PER RIASSUMERE E SEMPLIFICARE ed è caratterizzata dal colore giallo. Il testo delle mappe, corredato di immagini significative, è scritto per tutte e cinque le classi in stampato maiuscolo con font (carattere) certificato per la lettura facilitata.

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Nelle singole pagine del testo vi sono vari elementi ricorrenti, ognuno con una sua funzione e riconoscibile nel seguente modo:

Su questo fondino azzurro le citazioni dei testi biblici proposti.

In questi box sono presenti le attività proposte a partire dai testi del corso. Ogni box è differenziato secondo varie tipologie di attività così denominate:

APPROFONDIAMO, CREIAMO, RISPONDIAMO, GIOCHIAMO, DISEGNIAMO, SCRIVIAMO, DRAMMATIZZIAMO, RIFLETTIAMO.

Quando nel corso del testo si propone un termine nuovo, questo è evidenziato in giallo e spiegato a parte, sempre nella stessa pagina, in un box del medesimo colore.

Tra i riferimenti alle varie discipline, valorizzato in particolar modo è quello con l’arte. Si troverà quindi, a volte, un’opera con la dicitura L’arte insegna, e particolari attività proposte.

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L’opportunità di avere la sezione del “quaderno operativo” nello stesso volume del testo del corso consente continui efficaci ed opportuni rimandi tra le due parti.

Con Prove d’ingresso e Verifiche.

Le pagine del quaderno operativo sono progettate con i contenuti e il richiamo alle stesse 5 sezioni/ tematiche della classe cui si riferiscono.

I CONTENUTI DIGITALI del corso consistono, in primis, nel libro digitale sfogliabile in modalità interattiva, con numerose opzioni: lettura audio vocale del testo, possibilità di impaginazione fluida lineare per BES/DSA con font e fondini ad alta leggibilità, evidenziazione/esclusione di parti sulla pagina, annidamento di appunti (testo, immagini, link…) e molto altro.

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Quando nel testo compare il simbolo del CLOUD DIGITALE seguito da un titoletto si ha un’espansione online tematica, cioè l’offerta di un ulteriore contenuto che è possibile approfondire.

La Pasqua e i suoi segni. Queste le espansioni proposte: CLASSE PRIMA Sezione 1 Sezione 2 Sezione 3 sezione 4 Sezione 5

Eccomi a scuola Che meraviglia il mondo! Un dono speciale Un tipo di nome Gesù La forza della Vita

Wow, che emozioni! Creare o costruire Quando arriva Natale Case di un tempo La Pasqua e i suoi segni

CLASSE SECONDA Sezione 1 Sezione 2 Sezione 3 sezione 4 Sezione 5

Sete di meraviglie L’attesa diventa gioia Acqua viva Una sorgente di Vita La Chiesa, un fiume

Il dono di Madre Terra L’Annunciazione nell’arte Il rito del Battesimo Gli ultimi giorni di Gesù Nel mondo della preghiera

CLASSE TERZA Sezione 1 Sezione 2 Sezione 3 sezione 4 Sezione 5

Il libro dei libri Il dono della salvezza Un popolo scelto La Vita in dono Avventure di un popolo

La Bibbia dei poveri Nel campo dei pastori Valore ospitalità - Nomi nella Bibbia Le Tavole della Legge Sansone e il leone

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Il testo, nell’ottica di un approccio protagonista e creativo dei contenuti, propone per ogni unità di ogni classe di un COMPITO DI REALTÀ, dando dettagliate istruzioni online e fornendo anche elementi per la valutazione mediante le “Competenze chiave” a valenza europea.

Tre doni speciali. Questi i compiti di realtà proposti: CLASSE PRIMA Sezione 1 Sezione 2 Sezione 3 sezione 4 Sezione 5

Eccomi a scuola Che meraviglia il mondo! Un dono speciale Un tipo di nome Gesù La forza della Vita

La mappa dei nomi Viaggio nel passato Tre doni speciali In missione speciale Coi 5 sensi in chiesa

CLASSE SECONDA Sezione 1 Sezione 2 Sezione 3 sezione 4 Sezione 5

Sete di meraviglie L’attesa diventa gioia Acqua viva Una sorgente di Vita La Chiesa, un fiume

Esploratori naturali Io, presepista Intervista agli Apostoli Donne di ieri e di oggi Navigando sul fiume

CLASSE TERZA Sezione 1 Sezione 2 Sezione 3 sezione 4 Sezione 5

Il libro dei libri Il dono della salvezza Un popolo scelto La Vita in dono Avventure di un popolo

Al quiz della Bibbia Una rassegna poetica Carta d’identità di Abram Interpretatori di sogni Costruttori del Tempio

Altri contenuti digitali, costantemente aggiornati, sono presenti nel sito web dedicato:

www.unmondodibene.net

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Cla sse

1° UNITÀ ECCOMI A SCUOLA 17 Programmazione 17 Sinossi dei componenti cartacei 19 Sinossi dei componenti digitali 19 Giochi di accoglienza 32 Una storia per iniziare 33 Scheda Nel castello di cristallo 36 Poesie 37 Scheda L’albero dei sorrisi 39 Scheda Copertina del quadernone 40 Filastrocche 41 Scheda

L’identikit dei miei compagni Scheda Un regalo per i miei amici L’avventura di Gigetto Orientarsi a scuola

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Scheda

CI dell’insegnante di Religione 47 Inside Out 49 Filastrocca delle emozioni 51 La mappa dei nomi 52 2° UNITÀ CHE MERAVIGLIA IL MONDO! 20 Programmazione 20 Sinossi dei componenti cartacei 22 Sinossi dei componenti digitali 22 La pietra e la farfalla 53 Aria, acqua, terra, fuoco 54 La natura 55 Scheda Vivente - Non vivente 56 Il racconto della creazione 57 Filastrocche sull’ambiente 59 Scheda Rispettiamo la natura 60 Scheda Fratello Sole, Sorella Luna 61 Scheda I giorni della creazione 62 Scheda Il mandala della creazione 63 La storia di Noè 64 Scheda Nell’arca di Noè 66 Viaggio nel passato 67

3° UNITÀ UN DONO SPECIALE 23 Programmazione 23 Sinossi dei componenti cartacei 25 Sinossi dei componenti digitali 25 Scatoline variopinte 68 L’Albero di Natale 68 Scheda Natale si avvicina 69 Scheda Segnaposti di Natale 70 L’Annunciazione 71 Scheda In viaggio verso Betlemme 73 Un Calendario dell’Avvento 74 La nascita di Gesù 75 Poesie 76 Perché c’erano l’asino e il bue 77 I re Magi 78 Scheda Seguendo la cometa 79 Scheda I doni dei Re Magi 80 Tre doni speciali 81 4° UNITÀ UN TIPO DI NOME GESÙ Programmazione Sinossi dei componenti cartacei Sinossi dei componenti digitali In cortile con Gesù La giornata di mamma Maria Scheda Il lavoro a Nazaret Scheda Aiutare in casa Le focacce d’orzo di Nazaret Scheda

Giochi di un tempo e di oggi Scheda La trottola del dreidel Gesù a 12 anni nel Tempio In pellegrinaggio a Gerusalemme L’età adulta Un segno profetico Scheda

Gesù dodicenne nel Tempio Il “libro” di testo di Gesù Lo shabbat di Gesù

26 26 28 28 82 83 84 85 86 87 88 89 89 90 90 91 92 93

I tefillin 94 Scheda La mia kippah 95 Storia di una amicizia 96 Il ritratto di Gesù maestro 98 Gesù maestro è... 99 Scheda Ecco un vero maestro 100 Scheda Parabola in gioco 101 Miracolo... in gioco 102 Le nozze di Cana 103 Il matrimonio in Palestina 103 Scheda Alle nozze di Cana 105 In missione speciale 1 07 5° UNITÀ LA FORZA DELLA VITA Programmazione Sinossi dei componenti cartacei Sinossi dei componenti digitali Progetto “Festa di primavera” Scheda Ricordi di primavera Poesie di primavera Giochi di primavera La nuvola e la duna Scheda La nuvola e la duna Scheda Il dono di Gesù I simboli della Pasqua Scheda

29 29 31 31 108 111 112 112 113 115 116 117

Poesie pasquali da decorare Dall’io al noi Dal documento conciliare Lumen Gentium Scheda La Chiesa come un ovile La veste bianca con l’origami Una chiesa in tangram Scheda Il mio arabesco

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Coi 5 sensi in chiesa

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Pres enta

zione

CLASSE 1a

Inizia un’avventura, si apre una grande finestra che dà su un “mondo di bene”. A partire dall’attenzione ai nostri piccoli studenti, con particolar riguardo a una prolungata esperienza di “accoglienza”, iniziamo questo primo anno, il cui filo conduttore simbolico è l’aria, rappresentata da una coloratissima girandola. Il mondo è colorato, è un incanti di bellezza, nelle sue diversità di panorami, persone, esperienze.

Le unità di lavoro 1° Unità: (Accoglienza) Eccomi a scuola • Tanti sorrisi intorno a me. • Eccomi, mi presento. • I miei amici. • La scuola, un diritto. • Religione a scuola. • Pagina speciale: le emozioni. 2° Unità: Che meraviglia il mondo! • Che bella la natura! • Che bella la vita! • Non lo tocco ma lo sento. • Tutto è un dono. • Il racconto della creazione. • Apriamo la Bibbia e conosciamo Noè. • Pagina speciale: mi prendo cura di… • Bambini di tutto il mondo. 3° Unità: Un dono speciale • Io sono un dono. • Un annuncio a Maria. • La nascita di Gesù. • Arrivano i Magi. • Pagina speciale: Natale in città.

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4° Unità: Un tipo di nome Gesù • A Nazaret Gesù cresce. • Gesù in cerca di amici. • Gesù maestro. • Gesù e i miracoli. • Pagina speciale: la tunica del figlio. 5° Unità: La forza della vita • Che forza, la vita! • Prima: Gesù dona la vita. • Dopo: Gesù risorge. • È Pasqua. • Gli altri sono un dono. • La Chiesa comunità. • Pagina speciale: la veste bianca. • La chiesa edificio.


Pro gra m

CLASSE 1a

1° UNITÀ

m a zione

ECCOMI A SCUOLA

Riferimenti progettuali normativi INDICAZIONI NAZIONALI: TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE • L’alunno riflette su Dio Padre e Creatore. • L’alunno riconosce tratti essenziali della Chiesa e della sua missione (IRC a scuola).

INDICAZIONI NAZIONALI: OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DIO E L’UOMO: scoprire che per la religione cristiana Dio è Creatore e Padre. LA BIBBIA E LE ALTRE FONTI: ascoltare, leggere e saper riferire circa alcune pagine bibliche fondamentali, tra cui i racconti della creazione. I VALORI ETICI E RELIGIOSI: riconoscere che la morale cristiana si fonda sul comandamento dell’amore di Dio e del prossimo come insegnato da Gesù.

l conc etto di dono da do en rt pa : O IV OBIET TIVO FO RMAT e scoprire il sens o lti co ac si ir nt se i, ic della vi ta e de gli am la. di Religione a scuo a or ll’ de o op sc lo e

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Pro gra m

m a zione

Contenuti • Tanti sorrisi intorno a me. • Eccomi, mi presento. • I miei amici. • La scuola, un diritto. • Religione a scuola. • Pagina speciale: le emozioni.

Riferimenti interdisciplinari o multidisciplinari • Coinvolgimento delle altre discipline, in particolare cittadinanza, italiano e arte.

Attenzione interculturale e interreligiosa • Conosciamoci: chi siamo, da dove veniamo, cosa ci piace. • I bambini hanno diritto alla scuola tutti allo stesso modo.

Pagine speciali • Le emozioni.

Competenze • L’alunno comprende che il mondo, la natura e la vita sono doni di Dio. • L’alunno prende coscienza di sé nella relazione con gli altri e con l’ambiente che lo circonda.

Conoscenze • L’alunno comprende che per i cristiani Dio è il Creatore e il Padre di tutti gli uomini e che tutti sono fratelli. • L’alunno coglie che Dio fin dalle origini ha voluto stabilire un’alleanza con l’uomo.

Abilità • L’alunno sa scoprire che per i cristiani ognuno, in quanto creatura divina, è un dono di Dio. • L’alunno sa cogliere nell’ambiente i segni dell’amicizia e della fratellanza.

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CLASSE 1a


Pro gra m

CLASSE 1a

m a zione

1° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ CON I COMPONENTI DEL CORSO

Testo

Quaderno operativo

Lapbook

Tanti sorrisi intorno a me.

Un grappolo di nuovi compagni.

Un mondo di emozioni.

Pagina 4

Pagina 47

Pagina 1

Eccomi, mi presento.

Il percorso della mia nascita.

Pagina 6

Giornalino Viva gli amici! Pagina 11

Nomi nell’acqua. Pagina 14

Pagina 48

I miei sensi. pagina 49

I miei amici.

Il diritto alla scuola.

Pagina 7

Tris dell’amicizia.

Pagina 50

Pagina 15

La scuola, un diritto.

W la religione!

Coloro la Bibbia.

Pagina 8

Pagina 51

Pagine 1-10

Religione a scuola. Pagina 9

Pagina speciale: le emozioni. Pagina 10

1° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ DA FONTE DIGITALE

Cloud Wow, che emozioni!

Compito di realtà La mappa dei nomi.

Feste nel mondo Holi: festa asiatica dei colori.

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Pro gra m

2° UNITÀ

m a zione

CLASSE 1a

CHE MERAVIGLIA IL MONDO!

Riferimenti progettuali normativi INDICAZIONI NAZIONALI: TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE • L’alunno riflette su Dio Padre e Creatore. • L’alunno riconosce che la Bibbia è il libro sacro per cristiani ed ebrei e documento fondamentale della propria cultura.

INDICAZIONI NAZIONALI: OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DIO E L’UOMO: scoprire che per la religione cristiana Dio è Creatore e Padre. LA BIBBIA E LE ALTRE FONTI: ascoltare, leggere e saper riferire circa alcune pagine bibliche fondamentali, tra cui i racconti della creazione. I VALORI ETICI E RELIGIOSI: riconoscere che la morale cristiana si fonda sul comandamento dell’amore di Dio e del prossimo come insegnato da Gesù.

etto di dono nella nc co l da do en rt pa IVO: OBIET TIVO FO RMAT tia ni m e e perc hé i cris co re ri op sc , za en propria es peri di Dio. do com e un dono on m il o tt tu o in er cons id

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CLASSE 1a

Pro gra m

m a zione

Contenuti • Che bella la natura! • Che bella la vita! • Non lo tocco ma lo sento. • Tutto è un dono. • Primo approccio alla Bibbia: il racconto della creazione. • Secondo approccio alla Bibbia: la vicenda di Noè. • Pagina speciale: mi prendo cura di… • Bambini di tutto il mondo.

Riferimenti interdisciplinari o multidisciplinari • Coinvolgimento delle altre discipline, in particolare italiano e scienze.

Attenzione interculturale e interreligiosa • 13 Novembre: Giornata della gentilezza. Una parola, un gesto, un sorriso. A volte basta poco per rendere bella una giornata. • 20 Novembre: Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia (Convenzione sui diritti dell’infanzia). Canzoncine, marcia dei diritti, i diritti naturali dei bambini.

Pagine speciali • Mi prendo cura di…

Competenze • L’alunno comprende che il mondo, la natura e la vita sono doni di Dio. • L’alunno prende coscienza di sé nella relazione con gli altri e con l’ambiente che lo circonda. • L’alunno scopre le tracce di Dio nella bellezza della natura.

Conoscenze • L’alunno comprende che per i cristiani Dio è il Creatore e il Padre di tutti gli uomini. • L’alunno coglie che Dio fin dalle origini ha voluto stabilire un’alleanza con l’uomo.

Abilità • L’alunno sa comprendere che il creato, per i cristiani, è dono di Dio. • L’alunno sa scoprire che per i cristiani ognuno, in quanto creatura divina, è un dono di Dio. • L’alunno sa cogliere nell’ambiente i segni che richiamano ai cristiani tracce della presenza di Dio. • L’alunno sa riconoscere che Dio è Creatore dell’uomo e dell’universo.

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Pro gra m

m a zione

CLASSE 1a

2° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ CON I COMPONENTI DEL CORSO

Testo

Quaderno operativo

Lapbook

Giornalino

Che bella la natura!

Il dono più prezioso.

Giochi d’acqua.

Pagina 12

Pagina 53

Pagina 43

Che bella la vita!

Creato o costruito?

Pagina 13

Pagina 54

Non lo tocco ma lo sento. Pagina 14

Pagina 15

Che meraviglia la natura!

Il racconto della creazione.

Il mio animaletto preferito.

Pagina 16

Pagina 56

Tutto è un dono.

Pagina 55

Juan Bruegel. Pagina 15

Apriamo la Bibbia e conosciamo Noè. Pagina 19

Pagina speciale: Mi prendo cura di… Pagina 20

Bambini di tutto il mondo. Pagina 21

2° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ DA FONTE DIGITALE

Cloud Creare o costruire.

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Compito di realtà Viaggio nel passato.

Bibbia interattiva Dio crea il mondo.

Feste nel mondo El dia de los muertos.


Pro gra m

CLASSE 1a

3° UNITÀ

m a zione

UN DONO SPECIALE

Riferimenti progettuali normativi INDICAZIONI NAZIONALI: TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE • L’alunno riconosce il significato cristiano del Natale (e della Pasqua) traendone motivo per interrogarsi sul valore di tali festività nell’esperienza personale, familiare e sociale.

INDICAZIONI NAZIONALI: OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DIO E L’UOMO: conoscere Gesù di Nazareth, come “Emmanuele” e “Messia”. LA BIBBIA E LE ALTRE FONTI: ascoltare, leggere e saper riferire circa gli episodi chiave dei racconti evangelici (Annunciazione e nascita di Gesù). IL LINGUAGGIO RELIGIOSO: riconoscere i segni cristiani, in particolare del Natale, nell’ambiente, nelle celebrazioni religiose e nella pietà tradizionale popolare.

l Natale rire il si gnific ato de op sc : O IV AT RM FO OBIET TIVO gni e simboli. riconosc endone se

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Pro gra m

m a zione

CLASSE 1a

Contenuti • Io sono un dono. • Un annuncio a Maria. • La nascita di Gesù. • Arrivano i Magi. • Pagina speciale: Natale in città.

Riferimenti interdisciplinari o multidisciplinari • Coinvolgimento delle altre discipline, in particolare italiano, storia, arte e immagine.

Attenzione interculturale e interreligiosa • Il Natale nella mia città con, se possibile, visita ad un museo con opere d’arte inerenti la Natività.

Pagine speciali • Natale in città.

Competenze • L’alunno riconosce il significato cristiano del Natale: individua i simboli che caratterizzano il Natale e li distingue da quelli di altre feste e da quelle di carattere consumistico. • L’alunno riflette sul valore del Natale e conosce i personaggi e gli episodi principali legati alla nascita di Gesù.

Conoscenze • L’alunno individua i simboli ed i segni cristiani del Natale. • L’alunno comprende che Gesù di Nazaret è l’Emanuele, il “Dio con noi”. • L’alunno conosce la storia della nascita di Gesù.

Abilità • L’alunno sa prendere coscienza dell’Avvento come tempo di attesa; • L’alunno sa individuare, nel proprio ambiente di vita, i principali segni cristiani della festa del Natale. • L’alunno sa riconoscere che i cristiani vedono in Gesù il dono più grande fatto da Dio agli uomini. • L’alunno sa riconoscere gli avvenimenti legati alla nascita di Gesù.

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Pro gra m

CLASSE 1a

m a zione

3° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ CON I COMPONENTI DEL CORSO

Testo Io sono un dono. Pagina 24

Un annuncio a Maria. Pagina 25

La nascita di Gesù. Pagina 26

Arrivano i Magi. Pagina 27

Quaderno operativo

Lapbook

L’arte insegna

Giornalino

I doni dentro di noi. Pagina 59

Arriva il Natale. Pagina 57

La Corona dell’Avvento.

L’Annunciazione a Maria.

Pagina 21

Pagina 1

Aspettando Gesù.

L’Annunciazione del Beato Angelico.

Pagina 58

Pagina 16

Il presepe tradizionale.

La nascita di Gesù.

Pagina 29

Pagina 2

Come i Magi e i pastori. Pagina 60

Pagina speciale: Natale in città.

Il piatto di Natale.

Pagina 28

Pagina 25

Vetratine natalizie. Pagina 27

3° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ DA FONTE DIGITALE

Cloud Quando arriva Natale.

Compito di realtà Tre doni speciali.

Bibbia interattiva L’Annunciazione. La nascita di Gesù. I re Magi.

Feste nel mondo Hanukkah: festa ebraica delle luci.

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Pro gra m

4° UNITÀ

m a zione

CLASSE 1a

UN TIPO DI NOME GESÙ

Riferimenti progettuali normativi INDICAZIONI NAZIONALI: TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE • L’alunno riflette sui dati fondamentali della vita di Gesù e sa collegare i contenuti principali del suo insegnamento alle tradizioni dell’ambiente in cui vive.

INDICAZIONI NAZIONALI: OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DIO E L’UOMO: conoscere Gesù di Nazaret e il significato dei termini “Emanuele” e “Messia”. LA BIBBIA E LE ALTRE FONTI: ascoltare, leggere e saper riferire circa gli episodi chiave dei racconti evangelici. I VALORI ETICI E RELIGIOSI: riconoscere che la morale cristiana si fonda sul comandamento dell’amore di Dio e del prossimo come insegnato da Gesù.

e di e la fi gura di Gesù er sc no co : O IV AT OBIET TIVO FO RM e in alcuni epis odi er sc no co ri i; ol st po alcuni suoi amici A stro e Fi glio di Dio. ae m e m co sù Ge di e evan gelici la mis sion

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CLASSE 1a

Pro gra m

m a zione

Contenuti • A Nazaret Gesù cresce. • Gesù in cerca di amici. • Gesù maestro. • Gesù e i miracoli. • Pagina speciale: la tunica del figlio.

Riferimenti interdisciplinari o multidisciplinari • Coinvolgimento delle altre discipline, in particolare italiano, cittadinanza, storia e geografia.

Attenzione interculturale e interreligiosa • 8 Marzo: Giornata internazionale della donna. • 21 Marzo: Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale. • 8 Aprile: giornata internazionale del popolo rom.

Pagine speciali • La tunica del figlio.

Competenze • L’alunno sa descrivere aspetti fondamentali della vita familiare, sociale e religiosa dell’ambiente in cui visse Gesù, mettendoli a confronto con la propria esperienza. • L’alunno conosce le principali parabole e miracoli di Gesù.

Conoscenze • L’alunno conosce la vita quotidiana di Gesù suo coetaneo. • L’alunno individua la figura di Gesù nei racconti evangelici (miracoli), descrive la sua personalità e analizza la sua attenzione verso il prossimo.

Abilità • L’alunno conosce Gesù come coetaneo. • L’alunno conosce i primi e più semplici elementi dell’ambiente in cui Gesù è vissuto. • L’alunno conosce alcuni momenti della vita di Gesù. • L’alunno conosce alcuni episodi della vita pubblica di Gesù: il suo messaggio e alcuni miracoli.

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Pro gra m

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CLASSE 1a

4° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ CON I COMPONENTI DEL CORSO

Testo

Quaderno operativo

Lapbook

L’arte insegna

Giornalino

A Nazaret Gesù cresce.

Nazaret di giorno.

Marko Ivan Rupnik.

Gesù nel Tempio.

Pagina 30

Pagina 61

Giornalino 32

Pagina 3

Gesù tra i dottori del Tempio. Pagina 32

Gesù in cerca di amici.

Nella terra di Gesù.

Gli amici di Gesù.

Pagina 32

Pagina 64

Pagina 4

Gesù maestro.

Dentro la parabola del Padre buono.

Pagina 33

Pagine 65-66

Gesù in opere e parole.

Che cos’è la felicità?

Pagina 13

Pagina 29

Il Buon Pastore. Pagina 6

Gioco dell’oca con Gesù. Pagine 34-35

Gesù e i miracoli.

Giotto.

Pagina 34

Giornalino 36

La tempesta calmata Pagina 5

Le nozze di Cana. Pagina 36

Pagina speciale: la tunica del figlio. Pagina 35

4° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ DA FONTE DIGITALE

Cloud Case di un tempo.

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Compito di realtà In missione speciale.

Bibbia interattiva Gesù al Tempio. Il Battesimo di Gesù. La pesca miracolosa. La tempesta calmata. Il Padre misericordioso. La pecorella smarrita.

Feste nel mondo Purim: carnevale ebraico.


Pro gra m

CLASSE 1a

5° UNITÀ

m a zione

LA FORZA DELLA VITA

Riferimenti progettuali normativi INDICAZIONI NAZIONALI: TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE • L’alunno riconosce il significato cristiano del Natale e della Pasqua, traendone motivo per interrogarsi sul valore di tale festività nell’esperienza personale, familiare e sociale. • L’alunno identifica nella Chiesa la comunità di coloro che credono in Gesù Cristo e si impegnano nel mettere in pratica il suo insegnamento.

INDICAZIONI NAZIONALI: OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DIO E L’UOMO: conoscere Gesù di Nazaret crocifisso e risorto e come tale testimoniato dai cristiani; individuare i tratti essenziali della Chiesa e della sua missione. LA BIBBIA E EL ALTRE FONTI: ascoltare, leggere e saper riferire circa gli episodi chiave dei racconti evangelici. IL LINGUAGGIO RELIGIOSO: riconoscere i segni cristiani in particolare della Pasqua nell’ambiente, nelle celebrazioni e nella pietà e tradizione popolare; conoscere il significato di gesti e segni liturgici.

sù r riconosc ere in Ge pe sa : O IV AT RM FO OBIET TIVO amore testimonia nza dell’ a m si as m la o rt so crocifis so e ri sa com e conosc ere la Chie ri ; ità an m l’u r pe di Dio culto dei cris tia ni. comunità e luogo di

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Pro gra m

m a zione

CLASSE 1a

Contenuti • Che forza, la vita! • Prima: Gesù dona la vita. • Dopo: Gesù risorge. • È Pasqua. • Gli altri sono un dono. • La Chiesa comunità. • Pagina speciale: la veste bianca. • La chiesa edificio.

Riferimenti interdisciplinari o multidisciplinari • Coinvolgimento delle altre discipline in particolare italiano, musica, geografia, storia, scienze, arte e immagine.

Attenzione interculturale e interreligiosa • 21 Maggio: Giornata internazionale della diversità culturale per il dialogo e lo sviluppo. • 25 Maggio: Giornata mondiale dell’Africa.

Pagine speciali • La veste bianca.

Competenze • L’alunno conosce la missione d’amore di Gesù e percepisce il legame speciale che lo lega agli Apostoli. • L’alunno coglie nei fatti della Pasqua il più grande dono d’amore di Gesù. • L’alunno riconosce nella Chiesa la grande famiglia dei cristiani. • L’alunno distingue l’edificio chiesa dalla Chiesa come comunità dei credenti.

Conoscenze • L’alunno comprende la missione d’amore di Gesù. • L’alunno conosce il significato cristiano della Pasqua di Gesù. • L’alunno conosce l’edificio chiesa e gli elementi principali. • L’alunno comprende che la Chiesa è la comunità dei cristiani aperta a tutti i popoli.

Abilità • L’alunno conosce gli episodi più significativi della Pasqua vissuta da Gesù. • L’alunno sa riconoscere la Chiesa come famiglia di Dio che fa memoria di Gesù e del suo messaggio. • L’alunno sa riconoscere nel Padre Nostro la principale preghiera cristiana. • L’alunno sa distinguere la chiesa (edificio) dalla Chiesa (comunità dei credenti).

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Pro gra m

CLASSE 1a

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5° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ CON I COMPONENTI DEL CORSO

Testo

Quaderno operativo

Lapbook

L’arte insegna

Giornalino

Che forza, la vita!

Prima… dopo.

Pagina 37

Pagina 67

Gesù in opere e parole.

Prima: Gesù dona la vita.

Gesù sulla croce.

Raffaello Sanzio.

La morte in croce.

Pagina 38

Pagina 68

Pagina 38

Pagina 7

Gesù risorge.

Beato Angelico.

La risurrezione.

Pagina 70

Pagina 39

Pagina 8

Pagina 13

Gli ultimi giorni di Gesù. Pagina 69

Dopo: Gesù risorge. Pagina 39

Il sepolcro di Pasqua. Pagina 47

È Pasqua.

I segni della Pasqua.

Pagina 40

Pagina 38

Gli altri sono un dono. Pagina 41

La Chiesa comunità. Pagina 42

La comunità.

La discesa dello Spirito Santo.

Pagina 71

Pagina 9

Pagina speciale: la veste bianca. Pagina 43

La chiesa edificio. Pagina 44

Dentro una chiesa. Pagina 72

5° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ DA FONTE DIGITALE

Cloud La Pasqua e i suoi segni.

Compito di realtà Coi 5 sensi in chiesa.

Bibbia interattiva La crocifissione. La risurrezione.

Feste nel mondo Djurdjevdan: festa della primavera di San Giorgio.

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Propos te

didattic h e

1° UNITÀ (Accoglienza) :

ECCOMI A SCUOLA

Apriamo assieme ai bambini la prima pagina del libro “Tanti sorrisi intorno a me” alle pagine 4-5 e facciamole descrivere a voce innanzitutto dal punto di vista visivo: dove siamo, quali personaggi si notano, cosa stanno facendo.

Facciamo quindi scrivere nome e classe a ciascuno e chiediamo che ognuno disegni se stesso nell’apposito spazio tondo di pagina 4.

È ora di presentarci: facciamolo con un gioco.

Giochi di accoglienza L’OGGETTO MAGICO I bambini si dispongono in cerchio. Al loro centro mettiamo il peluche di un animaletto simpatico o un vasetto di fiori. Mettiamoci al centro, prendiamolo in mano e presentiamolo come un oggetto magico per chi lo possiede, dicendo che dà il potere di parlare e di essere ascoltati. Iniziamo noi dicendo: «Mi chiamo maestra/o ....., mi piace ..... e oggi sono felice». Riponiamo l’oggetto al centro e invitiamo un bambino a prenderlo e a parlare come abbiamo fatto noi. Si tratta di dire il proprio nome, ciò che piace e l’emozione che si prova. Ogni volta l’oggetto viene riposto al centro del cerchio e si continua fino a che tutti i bambini hanno potuto parlare di se stessi.

SE SEI FELICE Disponiamo i bambini in cerchio e spieghiamo il gioco attraverso un esempio con due bambini. Iniziamo a cantare la nota canzoncina: «Se sei felice, tu lo sai batti le mani! (battere due volte le mani) Se sei felice, tu lo sai batti le mani! (battere due volte le mani) Se sei felice, tu lo sai e mostrarmelo vorrai, se sei felice, tu lo sai, batti le mani. (battere due volte le mani)». Continuiamo con le altre strofe: «…batti i piedi, …fa’ un saluto, …manda un bacio, …fa’ tutto insieme…» e così via, aggiungendo anche altre azioni da noi inventate. Eseguito tutto il ciclo del canto, rifacciamolo ma, stavolta, ad ogni azione (es:

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CLASSE 1a


CLASSE 1a

Propos te

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«batti i piedi») indichiamo un bambino che dovrà eseguire da solo l’azione e, appena fatto, gli altri a gara dovranno ricordare il suo nome.

Altri giochi li troviamo nel Giornalino: “Nomi nell’acqua” a pagina 14 e “Tris dell’amicizia” a pagina 15.

Ora che ci siamo un po’ conosciuti, leggiamo e completiamo la pagina 6 del testo “Eccomi, mi presento”. Facciamo notare come nella descrizione di se stessi rientrino anche i cinque sensi: che cosa possiamo fare e che cosa ci piace più fare con ciascuno di essi?

Continuiamo a raccontarci con le schede del quaderno operativo “Il percorso della mia nascita” e “I miei sensi” alle pagine 48-49.

Il seguente racconto introduce il tema degli “altri”: gli amici, i nuovi compagni di classe. Si tratta di una realtà bellissima (avere nuovi amici) ma anche al contempo delicata (non sempre sono rose e viole).

Una storia per iniziare L’OGGETTO MAGICO C’erano una volta, in un principesco castello di cristallo, quattro principesse che vivevano serene. Il nome che portavano rispecchiava del tutto il carattere di ciascuna: Gioia, Allegria, Felicità e Speranza. Il loro papà e la loro mamma, cioè il re e la regina, si chiamavano Amore e Pace. Ogni giorno in quel castello c’era una festa e l’armonia che sprigionavano quelle quattro sorelle non smetteva mai di coinvolgere i presenti invitati. L’armonia e il bene comune che era tra loro faceva sempre che si andasse d’accordo con tutti e questo era il loro segreto. Ma non era così per tutti gli abitanti del regno. A poca distanza dal castello di cristallo c’era un altro castello, tetro ed oscuro, abitato dal re Odio, dalla regina Perfidia e dai loro pestiferi figli: le principesse gemelle Vanità e Invidia ed il piccolo principe Disgusto. Un bel giorno, questi, stanchi di ciò che ai loro occhi appariva, ossia che i loro vicini vivessero d’amore e d’accordo gioendo e distribuendo ai lor sudditi egual

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Propos te

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emozioni, riunirono il loro esercito per dichiarare loro guerra. Intanto, la servitù del castello di cristallo vide dai loro balconi una schiera di soldati in assetto bellico avvicinarsi al loro castello e corsero subito dalle principesse per avvertirle. «Cosa può averli indotti ad agire repentinamente in modo burrascoso contro di noi?» disse ansimando una delle principesse alle altre. Ci fu subito un fuggi fuggi generale tra i presenti a palazzo ed anche le sorelle andarono in panico, benché fossero di natura sempre ottimiste. Subito fecero di tutto per poterli fermare, ma senza alcun risultato. Quelli non volevano per niente desistere. Ma, si sa, la speranza è sempre l’ultima a morire, perciò la più piccola delle quattro sorelle, Speranza, ebbe un’idea: poiché sapeva che i loro genitori sovrani stavano per ritornare da un lungo viaggio e i vicini stavano approfittando della loro assenza per distrugger tutto ciò che di buono avevano creato, cercò di prender tempo scendendo per la strada e cercando di aver un dialogo diretto coi sovrani Odio e Perfidia. Questi non accettarono di poter parlare, proprio no, anzi! Stavano quasi per travolgerla sotto gli zoccoli dei lor cavalli. In quel preciso istante sì sentì un forte e roboante rumore di carri che di gran trotto erano sopraggiunti al castello: erano il re Amore e la regina Pace che, saputa la notizia delle intenzioni dei loro vicini, avevano accelerato i tempi per arrivare presto a palazzo. Con il loro dire amorevolmente e il loro agire pacato distolsero i vicini dalle loro intenzioni aggressive. Quindi desistettero e tornarono mogi mogi nel loro palazzo. L’AMORE e la PACE trionfarono e ritornarono la GIOIA e la FELICITÀ tra i sudditi del castello di cristallo, che ben presto ricominciarono a far festa in ALLEGRIA. A questo punto voi mi direte: «Ma manca qualcuno all’appello? Che fine avrà fatto SPERANZA?». Eh, come avevo detto già prima, quella è l’ultima a morire e se ancora non l’avete capito voglio che anche voi non perdiate mai la SPERANZA, anche quando vedete che intorno a voi è buio pesto. Non abbiate paura: la SPERANZA in qualcosa di buono vi accompagnerà e ogni brutta cosa o male desisterà.

Chiediamo ai bambini quale potrebbe essere il senso e il messaggio del racconto, esplicitando apertamente cosa potrebbero rappresentare i suoi protagonisti nel contesto scolastico.

IL SENSO DEL RACCONTO: le difficoltà che incontriamo a scuola (litigi, paure, stanchezza, lavori impegnativi…) le possiamo superare con le emozioni positive: AMORE, PACE, GIOIA, FELICITÀ, ALLEGRIA e soprattutto ogni cosa va affrontata con la SPERANZA di riuscire in ogni compito che ci è affidato.

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Propos te

didattic h e

A riguardo possiamo porre agli alunni le seguenti domande. DOMANDE DI APPROFONDIMENTO • Pensa a qualche momento in cui hai vissuto qualche difficoltà (litigio con un amico, una sgridata della mamma o della maestra): come hai superato questo momento? • Quando proviamo gioia, amore, allegria le nostre giornate sono più belle. Racconta un episodio gioioso. • I sentimenti negativi ci fanno stare male e non ci permettono di vivere serenamente. Chi o cosa ha sconfitto il male e la violenza nel racconto che hai ascoltato e ha riportato la tranquillità nel palazzo di cristallo?

Proponiamo ora la seguente scheda da colorare, nella quale accanto al castello di cristallo i bambini dovranno raffigurare i personaggi del racconto, cercando di caratterizzarli in base al loro nome.

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.1 Sch eda n

Nome Classe

Data

NEL CASTELLO DI CRISTALLO Disegna accanto al castello di cristallo il re Amore, la regina Pace e le principesse Gioia, Allegria, Felicità e Speranza.

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Propos te

CLASSE 1a

didattic h e

Introdotto il tema degli amici mediante il racconto e la scheda, leggiamo la pagina 7 del testo “I miei amici” e completiamo quanto essa richiede.

Possiamo sfogliare il Giornalino e andare a pagina 11, leggendo l’articolo “Viva gli amici!”. Una delle cose più belle della vita è avete tanti amici e ora ne abbiamo una classe nuova intera!

Facciamo completare ora la scheda “Un grappolo di nuovi amici” a pagina 47 del quaderno operativo. Sarà interessante notare quali compagni di classe ciascuno sceglierà di rappresentare. Questo ci potrà dare una “rete” di amicizie poste allo stadio iniziale dell’anno scolastico.

Ed ora qualche poesia e filastrocca, sempre sul tema dell’inizio della scuola, arrivando gradatamente a riflettere sul senso della presenza a scuola di un’ora dedicata alla Religione.

Poesie IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA Suona la campanella; scopa, scopa la bidella; viene il bidello ad aprire il portone; viene il maestro dalla stazione; viene la mamma, o scolaretto, a tirarti giù dal letto…

Scrivi bene, senza fretta ogni giorno una paginetta. Scrivi parole diritte e chiare: Amore, lottare, lavorare. (da Gianni Rodari)

Viene il sole nella stanza: su, è finita la vacanza. Metti la penna nell’astuccio, la copertina sul quadernuccio, fa la punta alla matita e corri a scrivere la tua vita.

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Propos te

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CLASSE 1a

LA SCUOLA Vado a Scuola, vedo amici, gioco, parlo, imparo, rido, più si è, più si è felici: degli amici io mi fido. La maestra ha bei capelli è un’amica un po’ più grande lei ci insegna ritornelli, lei risponde alle domande. vado a Scuola, vedo cose, le disegno con colori, sento storie misteriose, e alla fine torno fuori. (Roberto Piumini)

Facciamo realizzare ora agli alunni la seguente scheda nella quale, anche utilizzando più di un “albero dei sorrisi” sia raffigurata tutta la classe. Di seguito viene proposta una copertina utilizzabile per il quadernone personale.

LA SCUOLA La scuola è come un albero è chioma ed è radice la scuola è come un nonno è chi ascolta e chi dice la scuola è come il mare è onda ed è brezza la scuola è come il cuore è domanda e certezza la scuola è come il cielo è vento ed è quiete la scuola è come il circo è acrobata ed è rete la scuola è come fiaba è drago, è mago, è re la scuola è come il mondo la scuola è come me. (Gabriele Clima)

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Nome Classe

Data

Sch eda n .2

L’ALBERO DEI SORRISI Incolla in ogni cuoricino la fototessera dei tuoi compagni o il loro ritratto da te eseguito. Nel tronco colloca invece i tuoi insegnanti.

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.3 Sch eda n

Nome Classe

Data

COPERTINA DEL QUADERNONE Completa e colora la copertina del tuo quadernone di Religione.

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Propos te

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Poesie e filastrocche non sono mai troppe, soprattutto in classe prima: eccone delle altre che possiamo proporre alla classe.

Filastrocche VORREI UNA SCUOLA Vorrei una Scuola tutta di cioccolato, con il tetto di zucchero filato. Vorrei una Scuola fatta di fiori, con uccelli e farfalle di mille colori. Vorrei la Scuola più grande per me, ma la mia Scuola è la più bella che c’è.

NELLO ZAINETTO Questa mattina nello zainetto sai tu che cosa ci metto? Non i quaderni e l’astuccio firmato, né per merenda, il cioccolato. Prova a guardare con attenzione, vi troverai forse un pallone? Quel che mi serve per questa avventura sarà per te novità sicura: un fascio lucente di FANTASIA, un pizzico o più di ALLEGRIA, tanta AMICIZIA da regalare e tanta VOGLIA di IMPARARE!

Chiediamo ai nostri alunni se sarebbero in grado di ricostruire l’identikit di qualcuno dei loro compagni di scuola e proponiamo la scheda che segue.

Dato che abbiamo dei nuovi amici e stiamo bene con loro... perché non scambiarsi dei regali? Proponiamo di realizzare in origami una simpatica coccinella beneaugurante che i bambini si scambieranno in dono. Facciamo attenzione che tutti ne abbiano una.

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.4 Sch eda n

Nome Classe

Data

L’IDENTIKIT DEI MIEI COMPAGNI Divertiti ad inserire nel volto vuoto al centro i vari elementi disegnati, cercando di raffigurare alcuni dei tuoi compagni. Vedi poi se qualcuno indovina!

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Nome Classe

Sch eda n .5

Data

UN REGALO PER I MIEI AMICI Costruisci una coccinella portafortuna da regalare agli amici seguendo queste istruzioni. Scrivici sopra alla fine il nome del compagno a cui la regali. 1)

2)

3)

4)

5)

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Propos te

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Entriamo ora nel vivo del tema “la scuola” e prima di prendere il testo in mano leggiamo questo racconto.

L’AVVENTURA DI GIGETTO Gigetto è un bambino di sei anni che, da pochi giorni, ha iniziato la sua nuova avventura nella Scuola Primaria del suo quartiere. È un bimbo sveglio, vivace e un po’ birichino. Gli piace andare a scuola perché incontra tanti compagni con cui giocare: c’è Marietto che porta sempre le figurine da scambiare, c’è Luisella con le penne brillantate con cui disegnare delle bellissime macchinine sportive e c’è Bruno con cui giocare a palla fuori in cortile. Insomma la scuola per lui è una pacchia… quando si può giocare! Il lato che non sopporta della scuola sono i compiti da fare: «Uffa, bisogna sempre faticare!» pensava ogni volta che doveva scrivere o fare dei calcoli o imparare a memoria delle poesie. Nei momenti in cui rifiutava di far fatica, la sua grande immaginazione spaziava e lo portava a fare dei sogni ad occhi aperti: immaginava una scuola dove non c’erano maestri, ma solamente tanti bambi simpatici con cui giocare tutto il giorno. Una bella mattina, nel mezzo di un piccolo racconto da ricopiare sul quaderno, la sua fantasia lo trasportò nella sua scuola ideale… Che bello! Stava giocando con i suoi amici a pallone in palestra quando, all’improvviso, un corto circuito nella prese di corrente fa scoppiare un incendio! I bambini sono soli, non hanno adulti che li controllano o a cui rivolgersi, perciò si spaventano e vanno in panico. Gigetto è costretto a prendere in mano la situazione e decide di chiamare i pompieri. Sicuro di questa decisione, parte e va al vicino telefono ma scopre che per telefonare occorre saper cercare il numero sulla guida telefonica e, ahimè, lui non ha voluto imparare a leggere e a conoscere i numeri… era troppo faticoso… Cosa deve fare per salvare se stesso e i bambini?

Letto il racconto, chiediamo a tutti di inventare ed esprimere un finale per questa vicenda. Sarà probabile che gli alunni esprimano la necessità di dover imparare a leggere e scrivere.

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Propos te

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Progetto trasversale ORIENTARSI NELLA MAPPA DELLA SCUOLA

Proponiamo quello che potrebbe essere un prodotto finale di una collaborazione tra più discipline che concorrono a far conoscere gli ambienti scolastici ed ad orientarsi in essi: utilizzando alcune scatoline della pasta, del riso, dei biscotti, delle fette biscottate ecc. ricostruire il plastico-mappa della scuola con tutti gli ambienti che i bambini conoscono o conosceranno (aula informatica, aula artistica, aula IRC, palestra, bagni, giardino, aula magna, classe...). Praticare dei tagli per porte e finestre, colorare con le tempere.

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Propos te

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Alla fine possiamo far realizzare e inserire anche il mobilio, modellando della plastilina.

Esplorata la scuola e familiarizzato con essa sia come concetto che come struttura, entriamo nel tema della “ora di Religione”. Leggiamo la pagina 9 del testo “Religione a scuola”, direttamente connessa alla pagina 51 del quaderno operativo “W la religione!”. Lo scopo di queste pagine è far capire che durante l’ora di Religione si faranno delle cose molto ma molto interessanti.

Come approccio alle tematiche della Religione abbiamo a disposizione delle pagine di “Bibbia da colorare” all’inizio del Giornalino. Ci potranno servire per far rilassare gli alunni con un’attività di coloritura che ci consente di verificare quanto conoscano dei principali fatti biblici.

Proponiamo poi la realizzazione della Carta di Identità dell’insegnante di Religione, proponendo la seguente scheda.

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Nome Classe

Data

Sch eda n .6

CARTA D’IDENTITÀ DELL’INSEGNANTE DI RELIGIONE Compila con l’aiuto dell’insegnante la sua Carta d’Identità.

........................................................................ ........................................................................

del MIGLIOR docente di Religione

CARTA D’IDENTITÀ Cognome ................................................... Nome .......................................................... Nato il ........................................................ A .................................................................... Professione .............................................. CONNOTATI Statura ...................................................... Capelli ....................................................... Occhi ........................................................... SEGNI PARTICOLARI ........................................................................

Firma .........................................................

IL SINDACO

........................................................................

........................................................................ ........................................................................

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Propos te

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Entriamo nella tematica delle “emozioni” leggendo la pagina 10 del testo “ Le emozioni”.

A questa pagina corrisponde l’approfondimento digitale nel CLOUD “Wow, che emozioni!”.

Nulla di più efficace, in questo caso, della visione di qualche spezzone di video. Ne proponiamo alla classe un paio. Il primo è riferito al noto film di animazione “Inside Out” (Pixar - Walt Disney, 2015).

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Propos te

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Inside out SCHEDA DEL FILM

Trama Riley, una ragazzina di 11 anni è costretta a trasferirsi dal Minnesota a San Francisco a causa del lavoro del padre. Mentre Riley cerca di adattarsi alla nuova vita, il centro di controllo delle sue emozioni è in subbuglio, non c’è accordo su come affrontare la vita in una nuova città, in una nuova casa ed in una nuova scuola.

Personaggi Riley Andersen: nella sua mente di ragazzina undicenne vivono cinque emozioni che agiscono attraverso una console piena di pulsanti e che costituiscono il suo quartier generale. Gioia: l’emozione dominante, nata per prima e che ha il compito di garantire la felicità della ragazzina. Ha le sembianze di una stella. Tristezza: è la seconda emozione nata. Il suo ruolo non è chiaro né a se stessa né alle altre emozioni, solo alla fine si scoprirà che il suo ruolo è segnalare il bisogno di conforto di Riley. Il suo aspetto è quello di una lacrima. Rabbia: ha il compito di difendere Riley dalle ingiustizie. Prende fuoco quando è in preda alla collera. Il suo aspetto è quello di un mattone. Paura: protegge Riley dai pericoli. È nervoso e si spaventa facilmente, per questo il suo aspetto assomiglia ad un nervo. Disgusto: fa in modo che Riley non venga avvelenata sia fisicamente che socialmente. Ha un atteggiamento snob ed il suo aspetto assomiglia al broccolo. Bing Bong: l’amico immaginario di Riley con carattere allegro ed infantile. Il suo aspetto è un miscuglio di elefante, gatto e delfino di zucchero filato alla fragola. Quando è triste piange caramelle. Si sacrifica dissolvendosi definitivamente per aiutare Gioia ad uscire dal dimenticatoio.

Messaggio In ogni persona sono presenti tante emozioni, tutte utili ed importanti se saggiamente gestite.

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Propos te

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Tentiamo un approccio più innovativo con un secondo video. Questa volta l’animazione di una nota canzone dei Coldplay: “Something just like this” (2014).

Dopo la visione del video facciamo commentare ai bambini le emozioni dei due protagonisti con delle domande stimolo. Casa prova il ragazzo? E la ragazza? Quale atteggiamento hanno? Com’è l’ambiente intorno a loro? Quali sono i colori che dominano? Alla fine cosa comprendono? Vi siete sentiti come i due protagonisti? In quali occasioni?

Proponiamo una filastrocca sul tema delle emozioni.

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Propos te

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Filastrocca delle emozioni... Filastrocca delle emozioni per bambini allegri o musoni. Se son triste una lacrima scende, ma se esce il sole il sorriso splende. Braccia conserte se sono arrabbiato, ma se ho paura trattengo il fiato. Spalanco gli occhi sorpreso mi sento, poi con gli amici gioco contento.

Le provan tutti queste emozioni, adulti, bambini, allegri o musoni. E per finire la filastrocca fare un giro ora mi tocca Batto le mani, faccio un saltino e qui concludo con un inchino.

Sulle emozioni abbiamo nel libro dei lapbook un interessante lavoro a pagina 1.

Infine, sempre sulle emozioni, facciamo realizzare tante faccine con le impronte digitali dei bambini. Utilizzando vari colori a tempera (associati alle emozioni) facciamo produrre l’impronta. Una volta asciutta facciamo realizzare anche la relativa faccina, come in questi esempi.

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La mappa dei nomi CLASSE

PAGINA

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prima

PRODUZIONE Mappa cartacea a pop-up in 3D con i nomi e le caratteristiche riconoscitive principali dei compagni di classe.

COMPETENZA IRC

COMPETENZA CHIAVE EU

Rappresentare modi diversi di stare insieme a scuola, con gli amici, in famiglia e nella comunità religiosa.

1. Comunicazione nella madrelingua: redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali. 5. Imparare a imparare: partecipare attivamente alle attività portando il proprio contributo personale.

PERIODO

TEMPO STIMATO

settembre/ottobre

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3 lezioni

CONSEGNA

FASI

Sei il preside della scuola che vuole realizzare una mappa della tua classe per conoscere gli alunni.

• Mettere gli alunni a coppia l’uno di fronte all’altro. • Far fare reciprocamente un ritratto su metà foglio A4 piegato a sua volta in due (il ritratto quindi su uno spazio di un quarto di A4). • Nella parte interna della piega, sotto il ritratto, far scrivere di ciascun alunno ritratto: nome, colore preferito, gioco preferito, animale preferito. • Incollare le schede su un cartellone a forma di cuore. Sollevando di ciascuna la parte del ritratto si potranno leggere le altre informazioni. • Si può anche giocare a un Memory dei compagni di classe, ricordando i dati di ciascuno senza sollevare il ritratto.


Propos te

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2° UNITÀ:

Che meraviglia il mondo!

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Con questa seconda unità apriamo la finestra sulla visione del mondo e delle sue bellezze. Facciamo leggere e completare la pagina 12 del testo “Che bella la natura!”.

Proponiamo quindi la seguente lettura con lo scopo di far intuire che qualsiasi elemento della natura ha una sua “bellezza” e importanza, anche una pietra.

La pietra e la farfalla Un giorno, in un bosco di montagna, una farfalla meravigliosa svolazzando tra un fiore e l’altro, si posò su di un fiore nato vicino ad una pietra. La pietra vedeva passare ogni giorno quella farfalla e quel giorno, visto che le era così vicina, le disse: «Ciao, che meravigliosi colori che hai e come è bello vederti svolazzare, io invece sono qui immobile e posso vedere ben poco del mondo e poi… ho solo questo colore grigio!». La farfalla un po’ vanitosa rispose: «Sì, ho dei bellissimi colori, tutti mi ammirano e vado dove voglio. Tu invece sei sempre lì. Ma non ti annoi?». La pietra ci pensò un poco e rispose: «No, non mi annoio perché comunque posso vedere le cose belle del mondo che riesco a vedere di qui e ho tanti amici alberi attorno a me, però mi sento un po’ male se penso che non posso andare dove vorrei, come te». A quel sentire, un faggio maestoso che aveva ascoltato tutto intervenne e disse: «Cara mia vecchia amica pietra, se tu non fossi qui, io come altri alberi e altra vegetazione attorno a te non potremmo vivere perché le nostre radici sono affondate nel terreno e si abbracciano con forza a te per sostenerci. Tu che sembri una piccola pietra sei invece maestosa e imponente ed è proprio perché sei lì da secoli immobile che hai permesso a noi alberi attorno a te di crescere stabili. È vero quindi che non hai i colori della farfalla ma la tua bellezza sta nell’essere roccia. Tu invece cara piccola farfalla, è vero che sei splendida con i tuoi colori ed è bello ve-

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derti volare quei pochi giorni della tua vita, ma non potresti esistere se non ci fosse questa vegetazione che abbraccia le proprie radici a rocce maestose come questa che sembra una piccola pietra, ma non lo è». Da quel giorno, la farfalla andò a trovare ogni giorno la pietra per raccontargli del creato che lei vedeva, e quando la farfalla fu sul punto di morire la pietra le disse: «Cara amica mia ti ricorderò per sempre perché, anche se pochi giorni, hai rinunciato a svolazzare un po’ del tuo tempo per raccontarmi le cose belle del mondo che io da qui non posso vedere». (Stefano Lovecchio)

Chiediamo ai bambini qual è secondo loro il significato della lettura appena ascoltata. Proponiamo poi un paio di filastrocche.

Aria, acqua, terra, fuoco Amica aria che volteggi leggera, che riempi tutta la nostra atmosfera, aria preziosa da respirare, aria pulita da non inquinare. Amica acqua che nasci alla fonte che scendi veloce giù dal monte, acqua preziosa per dissetare, acqua pulita da salvaguardare. Amica terra su cui camminiamo, su cui costruiamo e coltiviamo, terra preziosa da seminare, fertile terra da rispettare. Amico fuoco che dai calore, che illumini tutto col tuo bagliore, fuoco prezioso per rischiarare, utile fuoco per riscaldare. (Rita Sabatini)

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La natura In natura sai cosa c’è? Un mondo di cose tutte per te: alberi alti e verdeggianti, mari e fiumi serpeggianti, montagne altissime e piene di neve, cieli azzurri e vento lieve, arcobaleni di mille colori, tenera erbetta e piccoli fiori, ma la cosa più preziosa non è il profumo di una rosa, non è il sole del mattino ma è il sorriso di un bambino. (Rita Sabatini)

Chiediamo ai bambini qual è il dono più importante che esista al mondo. Continuiamo finché, magari aiutandoli, non si dirà: la vita. Quindi proponiamo la scheda di pagina 53 “Il dono più prezioso”.

Dopo la scheda torniamo al testo, alla pagina 13 “Che bella la vita!” e, successivamente, “ Non lo tocco ma lo sento” (l’amore, il bene) di pagina 14.

Proponiamo la scheda seguente, chiedendo agli alunni di saper distinguere ciò che è vivo da ciò che non lo è. Ricordiamo o spieghiamo loro che qualunque essere vivente lo si riconosce come tale per alcune caratteristiche tra le quali queste: nasce, cresce, si nutre.

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Nome Classe

Data

VIVENTE - NON VIVENTE Colora solo ciò che è “essere vivente”, cerchia ciò che non lo è.

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Gli elementi costruiti dall’uomo possiamo capire da dove vengono, ma... gli altri? Al momento ci basti questo come semplice input per intuire come le persone credenti si riferiscano a un Dio Creatore. Per i cristiani è il Dio narrato nella Bibbia. Proponiamo la scheda di pagina 54 “Creato o costruito”.

Anche il CLOUD ci viene in supporto, in questo momento, con la sua proposta circa “Creare o costruire”. Approfondiamo con la LIM.

Andiamo poi a pagina 15 del testo e leggiamo e completiamo “Tutto è un dono”. Abbiamo così il nostro primo approccio al testo sacro della Bibbia, introducendo il racconto della creazione. Leggiamo quindi anche le pagine 16-17 “Il racconto della creazione”. Dopo queste, entriamo più in profondità con il testo qui di seguito, adatto ai bambini ma fedele alla versione originale.

Il racconto della creazione Molto, molto tempo fa, prima dell’inizio del mondo, non c’era nulla. Il mondo era completamente deserto e buio. Vi era solo un mare grandissimo e lo Spirito di Dio si muoveva sopra le sue acque. Allora Dio disse: «Ci sia la luce!». E subito ci fu la luce. Dio chiamò la luce giorno e il buio notte. Questo fu il primo giorno. Poi Dio disse: «Ci sia ora un grande tetto trasparente, tondo come una cupola, che vada fin lassù in alto e divida in due parti tutte queste acque!». E così avvenne. Dio chiamò questo tetto cielo e lo mise in mezzo alle acque, separando così quelle della pioggia che stanno in alto da quelle del mare che stanno in basso. Questo fu il secondo giorno. Poi Dio disse: «Ora le acque del mare che stanno sotto il cielo si spostino per far spazio alla terra asciutta!». E così avvenne. Dio chiamò l’asciutto terra e le acque attorno ad esso mare e vide che tutto questo era proprio bello. Allora Dio disse: «Dalla terra esca ora l’erba verde, crescano piante e frutti di ogni tipo!». E così avvenne. La terra produsse piante e frutti di ogni specie. E Dio vide che tutto questo era proprio bello. Questo fu il terzo giorno. Poi Dio disse: «Ci siano ora delle luci lassù nel cielo, per distinguere il giorno dalla notte e per segnare le feste, i giorni e gli anni». E così avvenne. Dio fece due luci, una più grande per il giorno, il Sole, e una più piccola per la notte, la Luna. Poi Dio fece tutte le stelline luccicanti del cielo che rischiarano la notte. E Dio vide che tutto questo era proprio bello. Questo fu il quarto giorno. Il quinto giorno della creazione Dio disse: «Le acque del mare si riempiano di pesci

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piccoli e grandi e nel cielo volino cinguettando gli uccelli!». E così fu. Dio creò tutti gli animali del mare e del cielo e li benedisse dicendo: «Moltiplicatevi e andate in tutti i mari e i cieli del mondo». Questo fu il quinto giorno. Poi Dio disse: «Ora ci siano anche tutti gli altri animali che vivono sulla terra, domestici e selvatici». E così avvenne. E Dio vide che tutto questo era proprio bello. Allora, dopo aver fatto il cielo, la terra, il mare, il sole, la luna, le stelle, le piante e tutti gli animali, Dio disse: «Ora facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza. Egli si prenderà cura di tutti gli animali: i pesci del mare, gli uccelli del cielo, il bestiame, gli animali selvatici e tutti i rettili che strisciano sulla terra». Così Dio creò l’uomo a sua immagine, lo creò simile a se stesso, cioè soffiò in lui il suo respiro di vita, comunicandogli un’intelligenza e un cuore simili ai suoi. Maschio e femmina li creò. Poi, li benedisse con queste parole: «Siate numerosi e riempite il mondo. Governatelo con saggezza e prendetevi cura di tutte le piante e gli animali». E Dio vide che quanto aveva fatto era bellissimo. Questo fu il sesto giorno. Nel settimo giorno Dio finì il suo lavoro e si riposò. Egli benedisse il settimo giorno e lo rese speciale perché era il giorno nel quale aveva finito la creazione del mondo.

A facilitare la comprensione del testo biblico appena proposto può ora subentrare l’utilizzo della Bibbia digitale interattiva al racconto “Dio crea il mondo”.

Proponiamo la scheda di pagina 55 “Che meraviglia il mondo!” e, dato che abbiamo introdotto la figura dell’uomo (Adamo ed Eva) anche la bellezza dell’essere uomo o donna, anche se di Paesi e fedi diverse con la pagina 21 “Bambini di tutto il mondo”.

Possiamo proporre l’articolo del Giornalino “Giochi d’acqua” di pagina 43, anche solo sfogliandolo, per evidenziare come gli elementi della natura - in questo caso l’acqua - siano spesso fonte di gioia e “divertimento” per l’uomo.

A pagina 15 abbiamo un primo approccio anche all’arte, con l’opera proposta di Juan Bruegel. Verifichiamo quanto i bambini siano in grado di apprezzarla e aiutiamoli a farlo chiedendo di cercare e riconoscere in essa tutti gli animali presenti.

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Propos te

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Dio spesso nel racconto biblico ha ripetuto che tutto ciò che ha fatto è “bello e buono”. Come tale, ogni cosa va rispettata e non deturpata. Proponiamo quindi la seguente filastrocca, facendola poi illustrare sul proprio quadernone.

Filastrocca sul

rispetto dell’ambiente Qui si impara inver giocando, risparmiando e riciclando… per salvare questo mondo in allegro girotondo. L’acqua oggi è assai preziosa, più importante di ogni cosa, non sprecarla nella doccia e conservane ogni goccia Pile, carta, lampadine, vetro, plastica e lattine, non buttarle tutte insieme, differenziale per bene! Mentre giochi coi colori, puoi scoprir nuovi valori: il rispetto dell’ambiente, della terra e della gente.

Ringraziamento Rivolgiamo il nostro ringraziamento alla terra che ci dona la nostra casa. Rivolgiamo il nostro ringraziamento ai fiumi e ai laghi che ci donano le loro acque. Rivolgiamo il nostro ringraziamento agli alberi che ci donano frutti e noci. Rivolgiamo il nostro ringraziamento al sole che ci dona calore e luce. Tutti gli esseri sulla terra: gli alberi, gli animali, il vento e i fiumi si donano l’un l’altro così tutto è in equilibrio. Rivolgiamo la nostra promessa di iniziare a imparare come stare in armonia con tutta la terra. (Dolores La Chapelle)

(Jolanda Restano)

Filastrocca ecologica Come sarebbe bello avere prati colorati invece che inquinati. Vorremmo grandi mari azzurri per far vivere pesci colorati. Vorremmo un mondo normale dove poter giocare pieno di fiorellini dorati

e campi coltivati. Vorremo alberelli sempre belli. Vorremmo un mondo non inquinato e vivere in un posto amato e ben curato.

È la volta ora di alcune schede finalizzate all’approfondimento e alla verifica delle tematiche proposte fino ad ora sul racconto della creazione, compresa la necessità di rispettare il mondo bellissimo in cui viviamo.

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Nome Classe

Data

RISPETTIAMO LA NATURA Colora solo chi sta rispettando la natura e cancella con una X rossa chi invece tratta male la natura. Spiega il perché della tua scelta.

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Nome Classe

Data

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FRATELLO SOLE, SORELLA LUNA Colora il sole, la luna e le stelle e scrivi per ciascuno tre aggettivi o brevi frasi.

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. 10 Sch eda n

Nome Classe

Data

I GIORNI DELLA CREAZIONE Colora ciascun giorno della creazione e descrivi quanto osservi.

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Nome Classe

Data

Sch eda n .

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IL MANDALA DELLA CREAZIONE Colora il mandala della creazione in maniera fantasiosa ma rispettando i colori degli elementi della natura che puoi riconoscere.

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Dato che siamo entrati dentro le prime pagine della Bibbia, rimaniamoci facendo fare la conoscenza ai bambini di un noto patriarca, loro simpatico per il fatto che è sempre attorniano da numerosi animali: Noè. Leggiamo e completiamo le pagine 18-19 “Apriamo la Bibbia e consociamo Noè”.

Proponiamo poi, a proposito di animali, la scheda a pagina 56 “Il mio animaletto preferito”.

Quindi addentriamoci maggiormente nel testo biblico con il seguente testo adatto ai bambini ma fedele alla versione originale.

La storia di Noè Gli uomini si moltiplicarono sulla terra ma il male era entrato nel mondo e tutti diventavano ogni giorno sempre più cattivi. Il Signore Dio vide che la malvagità degli uomini era grande e si addolorò in cuor suo. Così disse: «Manderò sulla terra un diluvio di pioggia che cancellerà tutte queste cattiverie e tutte queste malvagità!». Diversamente da tutti gli altri uomini, però, un vecchio di nome Noè era buono e si comportava come piace a Dio. Egli aveva tre figli: Sem, Cam e Iafet. Dio parlò quindi a Noè e gli disse: «Ho deciso di eliminare tutte le cattiverie che sono sulla terra! Manderò perciò un diluvio di pioggia che distruggerà tutto ciò che esiste nel mondo. Salverò però te e la tua famiglia, poiché sei un uomo buono. Costruisciti perciò un’arca, essa ti servirà per salvarti dal diluvio di pioggia che sto per mandare. Oltre ai tuoi familiari, vi farai entrare anche una coppia per ogni animale, un maschio e una femmina perché voglio salvare la vita di tutti gli animali del mondo». Noè fece tutto ciò che Dio gli aveva comandato. Costruì una grande arca a tre piani, lunga centocinquanta metri e, finiti i lavori, vi entrò con i figli Sem, Cam e Iafet, con sua moglie, le mogli dei suoi figli e con tutte le coppie di animali che esistono nel mondo. Dopo sette giorni che Noè fu entrato nell’arca, sulla terra cadde tantissima pioggia per quaranta giorni e quaranta notti. L’acqua sulla terra aumentava sempre più fino a che l’arca cominciò a galleggiare. Con il passare del tempo, le acque continuarono sempre a crescere e coprirono addirittura tutte le montagne. Si salvarono solamente Noè, i suoi parenti e gli animali che erano con lui nell’arca. Poi

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Propos te

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le acque cominciarono ad abbassarsi e l’arca si posò sopra i monti di un posto chiamato Ararat. Allora Noè aprì la finestra dell’arca e fece uscire un corvo. Il corvo volò via ma poi tornò indietro perché le acque erano ancora alte e non aveva trovato un luogo asciutto dove posarsi. Dopo qualche giorno, allora, Noè fece uscire una colomba, ma anch’essa fece come il corvo. Aspettò ancora una settimana e mandò di nuovo la colomba fuori dall’arca ed ecco, verso sera, essa tornò da lui con nel becco una tenera foglia di ulivo. Noè capì che le acque erano ormai completamente sparite dalla terra e aspettò ancora un’altra settimana. Lasciò di nuovo andare la colomba e questa non tornò più da lui poiché la terra era completamente asciutta ed essa aveva trovato un posto dove posarsi. Allora Dio disse a Noè: «Uscite tutti dall’arca, uomini e animali, e moltiplicatevi su tutta la terra. Ecco, io mi impegno a non mandare più le acque del diluvio. Il mio arco sulle nubi, l’arcobaleno, vi ricorderà questa mia promessa».

Anche in questo caso possiamo ora usufruire alla LIM della Bibbia digitale interattiva alle sezioni “L’arca di Noè” e “La fine del diluvio”.

Dato che Noè si è preso cura degli amici animali, facciamo ora apprezzare ai bambini come sia bello prendersi cura di qualcuno o qualcosa e proponiamo la pagina 20 del testo “Mi prendo cura di...”.

Infine consegniamo la seguente scheda sul personaggio biblico di Noè e la vicenda del diluvio.

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. 12 Sch eda n

Nome Classe

Data

NELL’ARCA DI NOÈ Colora l’arca di Noè, poi ripassa e colora le gocce di pioggia, disegnandone anche altre tu.

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Viaggio nel passato CLASSE

PAGINA

13

prima

PRODUZIONE Linea del tempo arrotolabile con disegni e foto dall’anno zero al tempo presente della propria vita.

COMPETENZA IRC

COMPETENZA CHIAVE EU

Capire l’importanza della comunicazione nell’esperienza umana e personale di ciascuno.

1. Comunicazione nella madrelingua: utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici. 5. Imparare a imparare: reperire, organizzare, utilizzare informazioni da fonti diverse per assolvere un determinato compito; organizzare il proprio apprendimento; acquisire abilità di studio.

PERIODO

TEMPO STIMATO

novembre/dicembre

2 lezioni

CONSEGNA

FASI

Sei uno scienziato che ha inventato la macchina del tempo. Torna al momento della tua nascita e ripercorri le principali tappe della tua vita da allora fino ad oggi.

• Fornire ogni alunno di una fettuccina colorata di stoffa lunga 120 cm, piuttosto larga. • Far segnare sulla striscia con un pennarello una tacca ogni 20 cm, scrivendo zero (0) all’inizio e poi ad ogni tacca: 1, 2, 3, 4, 5 e 6 all’estremità finale della striscia (l’età dei bambini). • Far individuare le tappe ed eventi più significativi della vita di ciascuno (nascita, arrivo di un fratellino, inizio nido, inizio scuola dell’infanzia… fino all’inizio della scuola primaria). • Far illustrare in verticale su un rettangolo di 10 x 6 cm ciascuna scena e applicarla con una graffetta al punto esatto della linea del tempo cui corrisponde. • Si ottiene così una linea del tempo che potrà essere anche arrotolata.

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3° UNITÀ:

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CLASSE 1a

Un dono speciale

Leggiamo e completiamo la pagina 23 del testo “Una festa si avvicina”: cosa si fa quando è in arrivo una grande festa? Ci si prepara, si rende bello l’ambiente, quindi proponiamo di addobbare un alberello di Natale di classe nel modo di seguito descritto.

Scatoline variopinte Si disegna su di un cartoncino una mini scatola da appendere come addobbo all’Albero di Natale. Dopo aver colorato ogni parete della scatola con un colore diverso si ritaglia la sagoma. Successivamente si ripiegano le pareti e le linguette che andranno poi incollate per ottenere la forma finale. Con del nastro colorato, infine, si legherà la scatola in modo da poterla appendere all’Albero di Natale.

Per abbellire la classe abbiamo a disposizione anche le “Vetratine natalizie” a pagina 27 del Giornalino. Durante i lavori facciamo imparare la seguente filastrocca.

L’Albero di Natale C’era una volta un alberello era un po’ spoglio e poco bello. Se ne stava vicino a un sentiero sempre un po’ triste e di umor nero. Un giorno di lì passò un bambino e gli fece un bell’inchino: “Vuoi venire con me alberello?

Ti renderò splendente e bello!” L’alberello felice accettò e in un attimo la sua vita cambiò. Era pieno di belle palline, ricoperto di luci e candeline. Era diventato davvero speciale: ora era l’albero di Natale! (Jolanda Restano)

Chiediamo agli alunni come decorano la propria casa in attesa del Natale, se lo fanno, e come si trasformano le strade e i negozi in questo periodo. A tal riguardo facciamo leggere e completare la pagina 28 del testo “Natale in città”, approfondiamo il tema mediante il CLOUD con “Quando arriva Natale” e proponiamo quindi le seguenti due schede.

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Nome Classe

Data

Sch eda n .

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NATALE SI AVVICINA Colora l’albero di Natale e il bambino che lo addobba. In quale modo anche tu addobbi la tua casa in questo periodo? Racconta.

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. 14 Sch eda n

Nome Classe

Data

SEGNAPOSTI DI NATALE Colora e ritaglia i seguenti segnaposti di Natale, potranno essere utili in classe o a casa.

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Propos te

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Ovvio, parlando di attesa del Natale, nei bambini scatta l’attesa per qualcosa di molto preciso, e va ammesso: i regali. Facciamo intuire che il primo grande dono che abbiamo siamo noi stessi (già lo affermavamo nell’Unità precedente parlando della vita) e leggiamo la pagina 24 “Io sono un dono”. Successivamente proponiamo la scheda di pagina 59 “I doni dentro di noi”.

Anche i cristiani attendono un dono in questo periodo, scopriamo quale leggendo e completando la pagina 25 del testo “Un annuncio a Maria”. Approfondiamo poi questo evento con il racconto biblico qui di seguito.

L’Annunciazione Una ragazza di nome Maria viveva in un paese chiamato Nazaret e stava per sposare un falegname di nome Giuseppe. Il Signore Dio mandò un giorno l’angelo Gabriele da Maria per portarle un annuncio importantissimo. L’angelo entrò in casa sua e le disse: «Rallegrati, Maria, piena di grazia: il Signore è con te!». Maria si meravigliò nel sentire queste parole e quasi si spaventò. Ma l’angelo Gabriele le disse: «Non aver paura, Maria, Dio mi ha mandato per dirti che avrai un figlio che chiamerai Gesù. Egli sarà un grande re e sarà chiamato Figlio del Dio Altissimo. Il suo regno durerà per sempre!». Allora Maria disse all’angelo: «Come può accadere questo? Come posso avere un bambino se sono ancora così giovane?». E l’angelo rispose: «Dio può fare tutto: lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza di Dio ti darà questo figlio. Perciò il bambino che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ecco, anche Elisabetta, tua cugina, avrà un figlio anche se è già anziana: vedi che nulla è impossibile a Dio?». Allora Maria chinò il capo e disse: «Eccomi, farò tutto quello che vuole il Signore». E l’angelo si allontanò da lei.

Possiamo utilizzare alla LIM la Bibbia digitale interattiva alla sezione “L’Annunciazione”. Quindi proponiamo le seguenti due schede, assieme a quella di pagina 57 del quaderno operativo “Arriva il Natale” e alla pagina 1 del Giornalino.

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. 15 Sch eda n

Nome Classe

Data

L’ANNUNCIAZIONE A MARIA Colora la scena dell’Annunciazione. Accanto all’angelo scrivi AVE MARIA.

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Nome Classe

Data

Sch eda n .

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IN VIAGGIO VERSO BETLEMME Colora mediante la tecnica della digitopittura il percorso più breve che Giuseppe e Maria possono fare per arrivare a Betlemme.

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Realizziamo in classe un simpatico Calendario dell’Avvento, seguendo le istruzioni date qui di seguito.

Un Calendario dell’Avvento La festa di Natale ha segni così evidenti nell’ambiente che diventa interessante guidare gli alunni a riscoprire il significato profondo e autentico di questa festività cristiana. Proponiamo la costruzione di un Calendario dell’Avvento, sempre con la funzione di introdurre il tema dell’attesa della nascita di Gesù. Occorrente: fogli di carta bianca, una matita, pennarelli, colla, nastro adesivo, forbici, un cartoncino bianco di 50 x 40 cm, nastro, 24 scatoline di fiammiferi vuote. Realizzazione • Su un foglio tracciare alcune strisce della larghezza di una scatola di fiammiferi e ritagliarle. • Avvolgere la scatola in una striscia e tagliare la carta di troppo. In questo modo si è ottenuta della carta della dimensione e della forma della scatola di fiammiferi. • Disegnare e colorare su quel pezzo di carta un numero scelto fra 1 e 24 (naturalmente ripetere la stessa attività per 23 volte). • Una volta colorata mettere la carta sulla scatola di fiammiferi e fissarla con del nastro adesivo. Poi fare la stessa cosa con le altre 23 scatolette scegliendo per ciascuna un numero diverso fra 1 e 24. • Sul cartoncino incollare le 24 scatolette di fiammiferi. • Decorare con i pennarelli il contorno del calendario. • Fissare il nastro e appenderlo alla parete dell’aula. • Mettere alcune piccole sorprese nelle scatole, così dal primo dicembre, ogni giorno, ogni alunno, potrà scoprire un piccolo dono.

Parallelamente, possiamo realizzare il lapbook “La Corona dell’Avvento”, disponibile a pagina 21 del libro dei lapbook.

A creare il clima di attesa ci può servire anche la scheda di pagina 58 “Aspettando Gesù”, anch’essa caratterizzata da un piccolo Calendario dell’Avvento.

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CLASSE 1a

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Se desideriamo dare spazio all’arte, ricordiamo che a pagina 16 del Giornalino abbiamo interessanti materiali sull’Annunciazione del Beato Angelico e che a pagina 29 del testo abbiamo un approccio all’arte del presepe, tipicamente italiana.

Proponiamo quindi, in prossimità delle feste natalizie, la lettura e completamento della pagina 26 del testo “La nascita di Gesù”, che possiamo poi approfondire con il seguente testo.

La nascita di Gesù Maria e Giuseppe vivevano felici a Nazaret, aspettando la nascita di Gesù. Un giorno dovettero partire per un paesello chiamato Betlemme, dove Giuseppe era nato, perché l’imperatore romano Cesare Augusto voleva sapere quanti erano esattamente gli abitanti del suo regno. Maria sua sposa andò con lui cavalcando un asinello. Mentre si trovavano a Betlemme, durante una notte, arrivò per Maria il tempo di far nascere Gesù. Giuseppe chiese allora di poter entrare in una delle locande del paese, ma erano tutte piene e non ci fu posto per loro. Maria diede quindi alla luce suo figlio Gesù dentro una povera stalla. Lo avvolse in fasce e lo mise a dormire tra la paglia in una mangiatoia. C’erano vicino a Betlemme dei pastori che facevano la guardia di notte alle loro pecore. Un angelo luminoso si presentò a loro e disse: «Vi porto una bella notizia: oggi a Betlemme è nato il Salvatore del mondo, Gesù!». E subito apparvero molti altri angeli che lodavano Dio cantando così: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace sulla terra agli uomini, che egli ama». Allora i pastori raggiunsero in fretta Betlemme e là trovarono Maria, Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. Dopo averlo visto, dissero a tutti ciò che avevano sentito dire dagli angeli e la gente che li ascoltava si stupiva molto delle cose che essi raccontavano.

Possiamo quindi utilizzare alla LIM la Bibbia digitale interattiva alla sezione “La nascita di Gesù” e proporre la pagina 2 del Giornalino.

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Il ricorso a poesie e filastrocche, soprattutto in classe prima e in occasione del Natale, è doveroso: eccone alcune.

Un dono speciale Quest’anno Natale mi ha fatto un bel dono, un dono speciale. Mi ha dato allegria, canzoni cantate in gran compagnia. Mi ha dato pensieri, parole, sorrisi di amici sinceri. Dei vecchi regali non voglio più niente. A ogni Natale io voglio la gente!

I doni Natale è la festa dei doni. Il dono è un segno di amore fra due persone che si amano. C’è uno che dona ed uno che riceve il dono. Il dono è qualcosa che rende visibile l’amore invisibile che c’è in loro.

(Roberto Piumini)

Filastrocca di Natale Natale C’è nel cielo una grande stella, dietro di lei una pecorella. Arrivano alla capanna dove Gesù fa la nanna. Ci sono Giuseppe e Maria che gli fanno compagnia. C’è il timido asinello che riscalda il Bambinello. Arrivano i pastori per offrire i loro cuori.

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Notte di Natale, una notte speciale... gocce dorate appaion le stelle. Nel cielo scuro son tutte belle, ma una soltanto, la stella cometa, si mette in cammino cercando un bambino Gesù. Guarda di qua, guarda di là... Sopra una grotta si ferma già. Tra l’asino e il bue sorride il bambino, si chiama Gesù, il Figlio divino. Adesso la stella riposa un pochino, mentre i pastori si fan più vicino. Anche i re Magi ora san dove andare, sui loro cammelli stan per arrivare. È la notte di Natale, una notte davvero speciale... nel cuore d’ogni uomo scende la Pace.


CLASSE 1a

Propos te

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Proponiamo anche un simpatico racconto, sul perché nei nostri presepi compaiono l’asino e il bue. Al di là di questa spiegazione favolistica, del tutto opportuna per i nostri bambini, noi sappiamo come la tradizione abbia desunto da Isaia 1,3 tale presenza: «Il bue conosce il suo proprietario e l’asino la greppia del suo padrone, ma Israele non conosce».

Perché nella grotta c’erano l’asino e il bue Mentre Giuseppe e Maria erano in viaggio verso Betlemme, un angelo radunò tutti gli animali per scegliere i più adatti ad aiutare la Santa Famiglia nella stalla. Per primo, naturalmente, si presentò il leone. «Solo un re è degno di servire il Re del mondo», ruggì «io mi piazzerò all’entrata e sbranerò tutti quelli che tenteranno di avvicinarsi al Bambino!». «Sei troppo violento» disse l’angelo. Subito dopo si avvicinò la volpe. Con aria furba e innocente, insinuò: «Io sono l’animale più adatto. Per il Figlio di Dio ruberò tutte le mattine il miele migliore e il latte più profumato. Porterò a Maria e Giuseppe tutti i giorni un bel pollo!». «Sei troppo disonesta!» disse l’angelo. Tronfio e splendente arrivò il pavone. Sciorinò la sua magnifica ruota color dell’iride: «Io trasformerò quella povera stalla in una reggia più bella del palazzo di Salomone!». «Sei troppo vanitoso!» disse l’angelo. Passarono, uno dopo l’altro, tanti animali ciascuno magnificando il suo dono. Invano. L’angelo non riusciva a trovarne uno che andasse bene. Vide però che l’asino e il bue continuavano a lavorare, con la testa bassa, nel campo di un contadino, nei pressi della grotta. L’angelo li chiamò: «E voi non avete niente da offrire?». «Niente, - rispose l’asino e afflosciò mestamente le lunghe orecchie - noi non abbiamo imparato niente oltre all’umiltà e alla pazienza. Tutto il resto significa solo un supplemento di bastonate!». Ma il bue, timidamente, senza alzare gli occhi, disse: «Però potremmo di tanto in tanto cacciare le mosche con le nostre code». L’angelo finalmente sorrise: «Voi siete quelli giusti!». (Bruno Ferrero)

Nel DVD “Feste nel Mondo” possiamo in questo periodo approfondire la “Festa delle luci” ebraica di Hanukkah.

Come lavoretti da far portare in famiglia abbiamo a diposizione nel Giornalino “Il piatto di Natale”.

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Propos te

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Il tema dei Magi può essere affrontato al rientro delle vacanze natalizie. Leggiamo e completiamo la pagina 27 del testo “Arrivano i magi” e approfondiamo con il seguente racconto biblico.

I re Magi Quando Gesù nacque a Betlemme, arrivarono nella vicina città di Gerusalemme alcuni Magi che venivano dalla lontana terra d’Oriente. Essi domandarono: «Dov’è quel bambino di cui tutti parlano? In Oriente abbiamo visto apparire in cielo la sua stella e siamo venuti qui per onorarlo come il più grande dei re!». Queste parole misero in agitazione Erode, che era re in quel periodo, poiché aveva paura di perdere il regno. Appena lo seppe, egli radunò tutti i suoi saggi e chiese loro: «In quale paese deve nascere questo bambino?». Essi risposero: «Secondo le antiche profezie, a Betlemme!». Allora il re Erode chiamò i Magi venuti da lontano e li mandò a Betlemme dicendo: «Andate e cercate il bimbo. Quando l’avrete trovato, ditemelo, così anch’io andrò ad onorarlo». Ma questo non era vero: Erode aveva paura che Gesù gli rubasse il regno e voleva ucciderlo. Ricevuto questo comando da parte del re, i Magi partirono. In viaggio, la stella che essi seguivano si muoveva davanti a loro fino a quando non arrivò sopra il posto dove si trovava il bambino. Là si fermò. Essi allora entrarono nella stalla e videro il neonato, Giuseppe e sua madre, Maria. Si inginocchiarono e adorarono il bambino. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Un angelo poi li avvertì in sogno di non tornare da Erode perché era cattivo e voleva uccidere Gesù. Essi, allora, ritornarono alla loro terra lontana per un’altra strada. Anche Gesù, Giuseppe e Maria fuggirono da Betlemme e andarono a cercare rifugio in Egitto.

Possiamo quindi utilizzare alla LIM la Bibbia digitale interattiva alla sezione “I re Magi” e proporre la scheda di pagina 60 “Come i Magi e i pastori”.

Inerente il viaggio dei Magi e i loro tre doni concludiamo con queste due ultime schede.

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CLASSE 1a


Nome Classe

Data

Sch eda n .

17

SEGUENDO LA COMETA Colora la scena. Accanto al villaggio in basso scrivi BETLEMME. Sulla cometa che seguirono i Magi incolla alla fine dei brillantini.

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. 18 Sch eda n

Nome Classe

Data

I DONI DEI RE MAGI Colora i magi, poi disegna i loro doni copiandoli dai modelli in basso. Scrivi infine i nomi dei tre doni, spiegando a voce di cosa di tratta.

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CLASSE 1a

Tre doni speciali CLASSE

PAGINA

27

prima

PRODUZIONE Realizzazione dei doni dei Magi contenenti la spiegazione simbolica di ciascuno.

COMPETENZA IRC

COMPETENZA CHIAVE EU

Conoscere gli annunci evangelici riguardo la nascita e di Gesù.

8. Consapevolezza ed espressione culturale: riconoscere il valore e le potenzialità dei beni artistici e ambientali, per una loro corretta fruizione e valorizzazione.

PERIODO

TEMPO STIMATO

gennaio/febbraio

2 lezioni

CONSEGNA

FASI

Sei un professionista artigiano ricostruttore di oggetti del passato. Devi ricostruire i tre doni dei Magi.

• Far costruire con dei cartoncini colorati delle scatoline, tre per ciascun alunno. • Far abbellire con pennarelli e altre decorazioni applicabili le scatoline, imitando l’aspetto di diversi scrigni. • Con il pongo, il DAS o la plastilina realizzare l’oro (piccole pepite color oro), l’incenso (piccoli granuli di color ambra) e la mirra (una piccola ampolla). • Far fare dei cartellini con su ognuno la scritta: ORO - INCENSO - MIRRA. • Sul retro dei cartellini scrivere in poche parole il significato del dono (si veda il libro di testo). • Far mettere nelle scatoline il cartellino e la realizzazione del pongo, DAS o plastilina.

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Propos te

4° UNITÀ:

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Un tipo di nome Gesù

Apriamo l’Unità con la lettura e il completamento delle pagine 30-31 del testo “A Nazaret Gesù cresce”. Facciamo descrivere per bene le immagini, utili alla comprensione del contesto storico-geografico.

Parlando dei giochi di Gesù con gli amici (pagina 30) proponiamo quanto segue.

In cortile con Gesù Gesù, molto probabilmente, giocava all’aperto come tutti i bambini ebrei di Nazareth: correva, saltava, giocava a scalone o a “settimana”, usava dadi, biglie di terracotta o di sasso o di osso di pecora, lanciava sassi e faceva girare le trottole che erano di legno. Anche il gioco a palla era diffuso ed il pallone era costituito da un mucchio di stracci cuciti insieme.

CONSIGLIO Si potrebbero invitare alcuni nonni disponibili e costruire insieme a loro i giochi di un tempo: i dadi, il pallone, lo scalone… e poi nel cortile della scuola si potrebbe giocare tutti insieme.

Ma cosa facevano intanto mamma e papà? Proponiamo le seguenti tre schede..

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CLASSE 1a


Propos te

CLASSE 1a

LA GIORNATA DI MAMMA MARIA Leggi e segui il percorso. Colora.

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Ciao, sono Maria la mamma di Gesù. Abito a Nazaret, un piccolo villaggio della Palestina. La vita qui da noi scorre tranquilla.

Ecco cosa faccio durante il giorno.

Il mattino mi alzo e come ogni brava donna inizio la mia giornata di lavoro in casa.

Dopo aver preparato la colazione riordino e pulisco la mia piccola casa.

Tornata a casa mi Poi esco e vado a prendere l’acqua al pozzo.

occupo della tessitura, macino il grano e cucino. La sera arriva in fretta.

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. 19 Sch eda n

Nome Classe

Data

IL LAVORO A NAZARET Leggi la prima vignetta, poi osserva e inventa il testo delle altre vignette. Colora. Ciao. Io sono Giuseppe e faccio il falegname. Il mio lavoro consiste nell’aggiustare o costruire oggetti in legno.

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Nome Classe

Data

Sch eda n .

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AIUTARE IN CASA Descrivi e colora le scene nelle quali Gesù aiuta mamma e papà. Come aiuti tu in casa? Disegna sotto quando aiuti mamma e quando aiuti papà.

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Propos te

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CLASSE 1a

Approfondiamo quanto stiamo esaminando con le schede di pagina 61 e 64 del quaderno operativo (“Nazaret di giorno” e “Nella terra di Gesù”).

Ricetta Le focacce d’orzo di Nazaret Ingredienti • 2 tazze di farina di orzo; • 1 tazza di farina di fave e lenticchie; • 1 cucchiaino di miele; • 1 pizzico di sale; • 30 g di lievito madre; • acqua quanto basta. Procedimento • Sciogliamo il miele in acqua tiepida (a temperatura corporea) in una ciotola, aggiungiamo il lievito madre e lasciamo in un luogo tiepido finché il lievito agisce, facendo la schiuma alla superficie. • Nel frattempo uniamo le farine con un pizzico di sale in una ciotola capiente. • Uniamo la miscela di acqua, lievito e miele e mescoliamo con un cucchiaio di legno, aggiungendo altra acqua finché si forma una pasta densa. • Con la pasta formiamo delle focaccette rotonde e riponiamole in recipienti da forno. • Lasciamole lievitare per circa mezz’ora o finché non hanno raddoppiato il loro volume. • Cuociamo in forno a temperatura molto alta (almeno 180°). La durata della cottura varierà, naturalmente, secondo la grandezza e il numero delle forme.

CURIOSITÀ Il pane nella cultura ebraica ha un significato sacro: è il segno della benedizione di Dio. Esiste a riguardo un parallelo tra il pane e la Parola di Dio. Gesù, oltre ad insegnare a chiedere “il pane quotidiano” nella preghiera del Padre nostro, ne fa oggetto di miracolo con la moltiplicazione dei pani e dei pesci e identifica se stesso con il “pane di vita”, trasformando il pane nell’Ultima Cena nel suo corpo offerto in sacrificio.

Sempre sul tema dei giochi proponiamo ora le seguenti due schede, mentre nel CLOUD possiamo approfondire la tematica “Case di un tempo”.

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Nome Classe

Data

Sch eda n . 21

GIOCHI DI UN TEMPO E DI OGGI Colora e descrivi le scene; sotto disegna in quale modo tu giochi con gli amici.

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. 22 Sch eda n

Nome Classe

Data

LA TROTTOLA DEL DREIDEL Costruisci la trottola ebraica: colora, piega e incolla ottenendo un dado; nei due fori infila una matita o una penna.

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Propos te

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A dodici anni Gesù va con la famiglia in pellegrinaggio a Gerusalemme e lì abbiamo il suo primo impatto da noi conosciuto con il Tempio. Leggiamo il seguente testo evangelico.

Gesù a 12 anni nel Tempio I genitori di Gesù si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l’usanza; ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero le sue parole. Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini. (Da Luca 2,41-52)

Può essere utile, a riguardo, approfondire cosa avveniva ai maschietti ebrei una volta raggiunti i dodici anni di età.

APPROFONDIMENTO

In pellegrinaggio a Gerusalemme Una pratica religiosa ebraica molto importante era il pellegrinaggio a Gerusalemme per ogni ebreo maschio, considerato adulto dai 12 anni in su. Al tempo di Gesù andavano in pellegrinaggio anche le donne. Questo pellegrinaggio veniva fatto in occasione di tre importanti feste ebraiche: la Pasqua, la Pentecoste e la Festa delle Capanne. Per chi veniva da lontano come Nazareth bastava una sola volta all’anno, durante la festa della Pasqua.

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L’età adulta Tra i 12 e 13 anni i ragazzi ebrei erano considerati adulti responsabili nelle pratiche religiose di fede e quindi direttamente impegnati nel rispetto dei precetti religiosi come il pellegrinaggio a Gerusalemme.

Un segno profetico Questa vicenda evangelica, svoltasi non a caso nel pellegrinaggio di Pasqua, anticipa la Pasqua di Gesù: secondo i cristiani Gesù mostra di essere il Figlio di Dio (colui che si occupa delle cose del Padre e non tanto di falegnameria) che dopo 3 giorni dalla morte (i tre giorni di ricerca angosciosa dei genitori) risorge con somma gioia degli Apostoli (la gioia del ritrovamento).

Nel Giornalino a pagina 3 abbiamo la possibilità di far descrivere e colore la scena evangelica appena approfondita.

Per un approfondimento invece più sostanzioso, a valenza artistica, abbiamo materiali su un’opera di Marko Ivan Rupnik a pagina 32 del Giornalino.

Cercando in rete Ricerchiamo con gli alunni sulla LIM altre raffigurazioni artistiche del ritrovamento di Gesù dodicenne al Tempio. Analizziamole assieme a loro, confrontandole.

Proponiamo poi la seguente scheda nella quale gli alunni devono disegnare Gesù tra i dottori del Tempio.

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CLASSE 1a


Nome Classe

Data

Sch eda n . 23

GESÙ DODICENNE NEL TEMPIO Disegna Gesù dodicenne tra i dottori del Tempio.

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Tornato a Gerusalemme Gesù cresce in età, grazie e sapienza, frequentando la scuola presso la sinagoga di Nazaret. Approfondiamo come avvenivano gli studi all’epoca.

Il “libro” di testo di Gesù A sei anni i bambini maschi ebrei al tempo di Gesù frequentavano la scuola in Sinagoga con un “maestro” il rabbì che doveva essere sposato e di buon carattere. Il rabbì leggeva i rotoli della Bibbia e i bambini ripetevano a memoria. Dai rotoli della Bibbia, il rabbì insegnava la “storia” del popolo ebraico, la “geografia” della Palestina, la “cittadinanza e costituzione” con le regole dell’ebraismo da rispettare, la “matematica” e la “geometria” con le misure citate per costruire l’arca di Noè, il Tempio ecc. l’ebraico imparando a memoria le citazioni e soprattutto “Religione” educando i bambini ai precetti religiosi. Come si svolgeva una lezione I bambini si sedevano in cerchio su stuoie o tappeti intorno al maestro che leggeva il rotolo e faceva continuamente ripetere ai bambini fino a che non avessero imparato a memoria il brano letto. Poi in alcuni momenti i bambini scrivevano le consonanti dell’alfabeto ebraico. Dove scrivevano I bambini scrivevano su tavolette o cocci di argilla (chiamati ostraka) utilizzando l’inchiostro composto da fuliggine, resina, olio e acqua, o su tavolette di cera con un punteruolo che incideva e poi cancellava, o sulla sabbia, mentre raramente e solo per le cose più importanti su pergamena o papiro. La lingua ebraica L’alfabeto ebraico è fatto di segni alfabetici che sono solo consonanti, mentre le vocali si pronunciano ma non si scrivono. Si scrive da destra a sinistra (come gli arabi) e la prima pagina è quella che noi consideriamo ultima. Questo a scuola, a casa invece Gesù e i suoi amici parlava l’aramaico, un’evoluzione più “moderna” e locale dell’ebraico. E prima dei sei anni cosa facevano? Papà e mamma insegnavano ai loro piccoli le preghiere, la conoscenza delle Legge, le storie della Bibbia, ecc… Le tradizioni venivano trasmesse a voce e rimanevano impresse per sempre.

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Propos te

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Come proseguivano dopo gli studi? I ragazzi più bravi continuavano gli studi a Gerusalemme seguendo uno scriba o dottore della Legge, mentre gli altri potevano continuare ad ascoltare la lettura e spiegazione della Bibbia ogni sabato in sinagoga.

Il giorno di sabato era (ed è) per gli ebrei importantissimo, raccontiamo e spieghiamo ai bambini.

Lo shabbat di Gesù Per gli ebrei il sabato (shabbat) è tutt’oggi il giorno consacrato al Signore, il settimo giorno del riposo di Dio dopo la creazione. Inizia al tramonto del venerdì sera e termina al tramonto del sabato. Al tempo di Gesù l’inizio dello shabbat veniva annunciato con il suono dello shofar o corno d’ariete che il rabbino suonava dal tetto della sinagoga. In ogni casa le donne preparavano la tavola per la cena cucinata in precedenza perché dopo il suono dello shofar veniva interrotto ogni lavoro, anche quello dei servi e degli animali. Poi le donne accendevano la lampada del sabato benedicendo il Signore e tutti indossavano l’abito migliore; gli uomini mettevano lo scialle della preghiera. Il capofamiglia guidava la preghiera e i canti durante il pasto. Alla mattina, dopo la preghiera, ci si recava in sinagoga per recitare lo “Shemàh Israel”, cioè “Ascolta Israele”, la preghiera più importante; poi veniva letto il rotolo della Torah e infine veniva commentato. La giornata terminava con lo spuntare delle prime 3 stelle nel cielo, quindi con la cena di fine sabato e con la benedizione dell’inizio della nuova settimana.

CURIOSITÀ Perché si porta la kippah? La portano gli uomini (maschi) all’interno della sinagoga. Vuole indicare il limite dell’uomo rispetto alla grandezza di Dio e il riconoscimento che Dio è sempre al di sopra dell’uomo: Dio abita il “Cielo” e l’uomo, non degno di essere al suo cospetto, mette quindi una separazione sul capo tra se stesso e la dimora di Dio.

Proponiamo di costruire la kippah ebraica, il copricapo che tutti i maschi (anche non ebrei) devono indossare in determinate occasioni, ad esempio in sinagoga.

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CLASSE 1a

I tefillin

I tefillin sono delle scatoline di cuoio nero che i più fedeli tra i maschi portano in numero di due addosso. Dentro ciascun scatolino vi sono delle piccolissime pergamene con dei testi della Torah.

Ciascuno dei due ha dei lunghi lacci per poterlo fissare al corpo. Il primo tefillin lo si porta sulla fronte perché un passo dice “la tua Legge, Signore, è sempre davanti ai miei occhi”.

Il secondo tefillin lo si porta legato al braccio sinistro perché un altro passo dice “la tua Parola è sempre vicina al mio cuore”.

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Sch eda n . 24

Data

LA MIA KIPPAH Costruisci la kippah, il copricapo che ogni ebreo maschio porta per entrare in sinagoga. Decoralo in maniera adatta al suo uso e indossalo come qui mostrato: taglia lungo le linee tratteggiate senza arrivare al centro; spilla, piegando leggermente per dare la forma del copricapo.

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Gesù è cresciuto. Ora è adulto, ma è nuovamente in cerca di amici: leggiamo e completiamo la pagina 32 del testo “Gesù in cerca di amici”. A disposizione abbiamo poi la scheda biblica “Gli amici di Gesù” a pagina 4 del Giornalino.

La vita di Gesù sarà sempre attorniata di persone e lui dimostrerà di essere capace di vera amicizia (Apostoli, Marta, Maria, Lazzaro...) fino a dire che il gesto più grande dell’amore è quello di dare la vita “per i suoi amici”. Proponiamo quindi il seguente racconto sul tema dell’amicizia.

Storia di una amicizia Micio Geppi era un giovane gatto un po’ sgangherato: era tutto nero con una piccola macchia bianca sotto il naso che sembrava avesse i baffetti; aveva il pelo corto e ispido, mentre la sua coda era enorme, pelosa e bella soffice; aveva un orecchio in su ed uno in giù e quando doveva iniziare a correre faceva un ridicolo balzo all’indietro e poi … via. Era molto simpatico ed affabile con tutti ed era il gatto del vicinato più ricercato per giocare perché aveva molta fantasia ed inventava giochi sempre nuovi e divertenti. Un giorno, passando davanti ad un portone, Geppi vide una bellissima gatta bianca dagli occhi verde mare molto tristi acciambellata in una cesta. Il micio rimase affascinato e, fermandosi, la invitò ad andare a giocare con lui ed i suoi amici: «Ciao! – le disse – perché non vieni a giocare con noi invece di startene lì a guardare? Vieni, vedrai che ti divertirai!». La gattina, che si chiamava Bianca, disse: « Non posso. - rispose - Io esco sempre con la mia padroncina che mi porta in braccio a prendere un po’ d’aria oppure me ne sto qui a guardarvi giocare. Sai, io non posso camminare. Qualche tempo fa, mentre attraversavo la strada senza guardare, sono stata investita da un’auto e da allora non posso più muovere le zampette di dietro. Per questo non posso venire a giocare con voi, anche se mi piacerebbe tanto!». Mentre parlava due grossi lacrimoni iniziarono a scenderle sul bel musetto. Micio Geppi fu così colpito dalle parole di Bianca che immediatamente pensò di fare qualcosa per aiutarla.

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Si ricordò che, nel garage della casa in cui abitava, giaceva abbandonato un carrettino di legno, di quelli usati dai cuccioli degli umani per imparare a camminare. Chiamò a raccolta i suoi amici gatti e gattine e, dopo aver spiegato loro la situazione, tutti insieme andarono nel garage a prendere il carretto. Micio Geppi mise intorno al manico una corda, anche questa trovata nel garage e la porse a due gatti, che tenendosi allineati, tiravano un capo delle corda per ciascuno, mentre tutti gli altri spingevano il carretto. Lo trasportarono dove era Bianca, la quale rimase stupita nel vedere quel trabiccolo e tanti gatti che erano venuti lì per lei. Micio Geppi le spiegò che doveva salire sul carretto e loro l’avrebbero portata a giocare sulla collina, lontano dai pericoli. Facendosi forza sulle zampette davanti ed aiutata dalle altre gattine, che le tenevano sollevate le zampette posteriori, Bianca riuscì a spostarsi e a mettersi nel carretto. Così iniziò quello strano corteo: due gatti che tiravano il carretto come fossero una pariglia di bei cavalli, due gattine ai lati, un’altra gattina nel carretto insieme a Bianca per sostenerla in caso di difficoltà, e gli quattro gatti dietro a spingere. Arrivarono così sulla collina, trovarono un bello spiazzo sotto un grosso albero, misero il carretto in sicurezza e poi si misero a sedere in cerchio, uno accanto all’altro. Micio Geppi, che come sappiamo aveva molta fantasia, per coinvolgere Bianca pensò di fare il gioco della storia a più zampe: un gatto avrebbe iniziato il racconto di una storia che a turno tutti avrebbero dovuto continuare. Un altro giorno, invece, Geppi pensò di fare il gioco delle parole: un gatto diceva una parola e il vicino doveva inventare una frase in cui vi fosse quella parola. Chi inventava la frase più bella vinceva. E così via. Ogni giorno nel primo pomeriggio si poteva vedere passare il carretto spinto dai gatti verso la collina. E ogni giorno sulla collina sempre giochi nuovi e divertenti a cui poteva partecipare tranquillamente anche Bianca, che aveva ritrovato il sorriso. Se invece era brutto tempo, i gatti spingevano il carretto in un posto al coperto per poter continuare a giocare tutti insieme. E se per caso vi capita di passare lì, fermatevi e guardate: vedrete un gruppo di gatti felici che hanno scoperto il gusto di una vera amicizia! (Daniela Trinci)

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Gesù ha tanti amici, e ne ha di significativi, perché è una persona “speciale”. È, soprattutto, un “maestro” la cui parola arriva dritta al cuore e risulta diversa da quella di ogni altro. Leggiamo la pagina 33 del testo “Gesù maestro”.

Per una nostra personale formazione leggiamo il seguente testo del cardinal Ravasi.

Il ritratto di Gesù maestro Questo ritratto può essere ora abbozzato in tre lineamenti: 1 Gesù è chiamato rabbì. Due passi tra i molti, come esempio: Mc 9,5 e 10,51. È un rabbì che parla in pubblico, come facevano i maestri di Israele: nelle sinagoghe, nelle piazze, nel tempio. Gesù è un maestro circondato dai mathetài, cioè dai discepoli, ha una sua scuola. Inoltre Gesù usa le tecniche dei maestri, cioè ha anche un’attrezzatura pedagogica, didattica. Certo, ha qualcosa di originale. C’è soprattutto un aspetto curioso da sottolineare subito. A differenza degli altri rabbì di Israele, egli sceglie i suoi discepoli. È l’esatto contrario di ciò che facevano i rabbì, … incominciavano a parlare nelle piazze, e chi si convinceva li seguiva. Gesù fa il contrario. Gli studiosi parlano di una “discontinuità” del Gesù storico col mondo-ambiente e la cultura entro cui era inserito. Ai discepoli egli dice nei discorsi dell’ultima cena: «Non siete stati voi a scegliere me, ma io ho scelto voi» (Gv 15,16). 2 Gesù è un maestro autorevole. È incisiva la frase di Marco (1,22): «Li ammaestrava come uno che ha autorità, e non come gli scribi». È un maestro che si erge non col potere dell’autorità, ma con l’autorità dell’autorevolezza. Un altro passo di Marco (12,14) è molto significativo: «Maestro, sappiamo che sei sincero e non ti preoccupi di nessuno, perché non guardi in faccia alle persone, ma insegni la via di Dio secondo verità». Questo è un ritratto stupendo del vero maestro, che non piega le ginocchia, che non insegna secondo la convenienza… 3 La radice del suo insegnamento è trascendente. Due passi sono emblematici in questo senso: Gv 8,28: «Come mi ha insegnato il Padre (didàskein), così io parlo», e Mt 11,27: «Nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio voglia rivelarlo». L’insegnamento di Gesù è l’insegnamento del mistero del Padre. (Gianfranco Ravasi)

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Quali doti e caratteristiche dovrebbe avere un “maestro” del genere? Facciamolo esprimere agli alunni mediante la prossima scheda qui proposta. Di seguito una seconda scheda-gioco sulla parabola del Padre misericordioso, dopo aver fatto approcciare gli alunni mediante la LIM alle “Le nozze di Cana” della Bibbia digitale interattiva.

Proiettiamo alla LIM un’immagine di Gesù accompagnata dalla scritta “Gesù maestro è...” e chiediamo agli alunni di scrivere su di essa delle parole (sostantivi, aggettivi) che secondo loro caratterizzano Gesù come maestro di vita.

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. 25 Sch eda n

Nome Classe

Data

ECCO UN VERO MAESTRO Traccia il profilo di un vero maestro mettendo una faccina sorridente accanto alle caratteristiche che secondo te deve possedere. Caratteristica

BUONO PERMISSIVO ALLEGRO SERIO ARRABBIATO SEVERO GIUSTO FA LE PREFERENZE VESTE ALLA MODA MALEDUCATO GENTILE IMPREPARATO ASCOLTA ELEGANTE STRACCIONE PARLA SEMPRE CONSOLA FA PIANGERE SINCERO DÀ BEI VOTI A TUTTI INCORAGGIA NON È DISPONIBILE

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Gruppo Classe

Data

Sch eda n . 26

PARABOLA IN GIOCO Dividiamo la classe ora in squadre. Consegniamo a ciascuna squadra un sacchetto con il testo della parabola suddiviso in sequenze ritagliate e mescolate (vedi qui sotto): al nostro via ciascuna squadra deve ricostruire il testo evangelico incollandolo su un foglio. Vince la squadra che per prima completa la parabola.

UN UOMO AVEVA DUE FIGLI IL PIÙ GIOVANE VOLLE ANDARSENE DI CASA IL PADRE GLI DIEDE LA SUA PARTE DI EREDITÀ IL FIGLIO SPESE TUTTO IN DIVERTIMENTI FECE IL GUARDIANO AI MAIALI DECIDE DI TORNARE DAL PADRE IL PADRE LO VEDE E GLI CORRE INCONTRO IL FIGLIO DICE AL PADRE DI NON ESSERE PIÙ DEGNO IL PADRE ORGANIZZA UNA FESTA IL FIGLIO MAGGIORE NON VUOLE PARTECIPARE IL PADRE INVITA IL FIGLIO MAGGIORE A FARE FESTA

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Propos te

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CLASSE 1a

Proponiamo la scheda delle pagine 65-66 circa la parabola del Padre misericordioso “Dentro la parabola del Padre buono”, per meglio osservare da vicino l’aspetto di Gesù “maestro”.

Il giovane della parabola credeva di trovare la felicità lontano dalla casa del padre, ma dovette ricredersi. Leggiamo nel Giornalino l’articolo di pagina 29 “Che cos’è la felicità?” e svolgiamo le attività proposte. A disposizione abbiamo anche la pagina 6 “Il Buon Pastore”.

Introduciamo ora l’argomento dei miracoli. Proponiamo un’attività con i colori primari, facendo comunque distinguere ai bambini che i miracoli operati da Gesù erano eventi che “rompevano” divinamente le leggi della fisica umane.

Miracolo… in gioco Utilizziamo i colori primari delle tempere per sperimentare, con la loro mescolanza, la formazione dei colori secondari come per “magia”. C’era una volta un mago che prese il giallo del sole dorato e il blu dell’acqua di mare. Li mescolò con la sua bacchetta e ben presto comparve per magia il verde dei prati che si estendeva fino all’orizzonte. giallo

blu +

rosso

= blu

+ giallo

viola =

rosso +

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verde

arancio =

Ora prova anche tu a mescolare i tre colori primari come ha fatto il mago e guarda cosa accade. Costruisci il grafico dei colori mescolati su un cartellone come vedi nell’esempio qui accanto.


CLASSE 1a

Propos te

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Leggiamo quindi la pagina 34 del testo “Gesù e i miracoli”, poi proponiamo il seguente racconto sul primo miracolo di Gesù alle nozze di Cana.

Le nozze di Cana Un giorno in una città della Galilea chiamata Cana vi fu un matrimonio e alla festa furono invitati anche Gesù e sua madre Maria. Mentre erano tutti seduti allegramente a mangiare, ecco che finì il vino. Maria se ne accorse e si girò versò Gesù sussurrando: «Non hanno più vino!», poi si alzò, andò dai servitori e disse: «Qualsiasi cosa vi dica mio figlio Gesù, voi fatela!». Vi erano in quella casa sei grosse anfore di pietra vuote che potevano contenere cento litri d’acqua ciascuna. Gesù allora si avvicinò a queste anfore e disse: «Riempitele d’acqua». Questi presero dell’acqua e le riempirono tutte e sei fino all’orlo. Poi Gesù aggiunse: «Bene, ora riempite delle brocche e portatele in tavola». I servitori, meravigliati per quanto stava dicendo Gesù, fecero però come egli aveva detto e portarono le brocche in tavola. Ed ecco che da quelle invece dell’acqua uscì il vino e i servitori ne restarono davvero meravigliati. Gli invitati alla festa, come ebbero assaggiato l’acqua diventata vino, chiamarono lo sposo e gli dissero: «Complimenti! Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece ci hai dato il vino buono dall’inizio del pranzo fino alla fine!». Dopo questo miracolo fatto da Gesù molti di quelli che erano alla festa credettero in lui.

Alla LIM possiamo approfondire nella sezione della Bibbia digitale interattiva “Le nozze di Cana”. Poi abbiamo a disposizione anche le seguenti informazioni.

Il matrimonio in Palestina I matrimoni in Palestina avvenivano per l’accordo tra la famiglia dello sposo con quello della sposa. Infatti, la famiglia dello sposo doveva versare una somma di denaro, pattuita tra le parti, al padre della sposa e al momento del matrimonio una parte delle monete ricevute venivano legate come ornamento attorno al capo della sposa. Il giorno del matrimonio gli sposi si sistemano sotto un baldacchino e gli invitati mangiano e bevono allegramente con la presenza del maestro di tavola, una

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Propos te

didattic h e

specie di capo-servitù che vigila sull’andamento della festa, controlla i servitori, assaggia che il vino e il cibo siano buoni, dà indicazioni per migliorare le cose. La festa durava una settimana e per questo era importante che il vino ed il cibo fossero abbondanti per coprire l’intero periodo. Il matrimonio terminava con un corteo nuziale notturno illuminato da fiaccole e rallegrato da canti, danze e musiche dove gli invitati accompagnavano gli sposi alla loro casa.

Nel libro dei lapbook abbiamo a disposizione il lavoro intitolato “Gesù in opere e parole” a pagina 13.

Alle pagine 33-35 del Giornalino, invece, possiamo usufruire del “Gioco dell’oca con Gesù”, ripassando un po’ tutta la sua vita e missione, secondo quanto approfondito fino ad ora.

Alla LIM possiamo approfondire altri miracoli di Gesù nella sezione della Bibbia digitale interattiva: “La pesca miracolosa” e “La tempesta calmata”.

Proponiamo poi la seguente scheda, composta di due pagine, una delle quali va ritagliata. Circa le nozze di Cana abbiamo anche un’analisi e attività a carattere artistico nel Giornalino a pagina 36.

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CLASSE 1a


Nome Classe

Data

Sch eda n . 27

ALLE NOZZE DI CANA 1/2 Colora e ritaglia Gesù, Maria e gli sposi e incollali nella schede seguente.

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. 28 Sch eda n

Nome Classe

Data

ALLE NOZZE DI CANA 2/2 Colora e incolla qui al posto giusto quanto hai ritagliato.

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CLASSE 1a

In missione speciale CLASSE

PAGINA

32

prima

PRODUZIONE Piano 007 per la missione evangelizzatrice dei 12 Apostoli di Gesù.

COMPETENZA IRC

COMPETENZA CHIAVE EU

Intuire alcuni elementi essenziali del messaggio di Gesù, attraverso l’ascolto di brani tratti dai Vangeli.

1. Comunicazione nella madrelingua: utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici. 5. Imparare a imparare: reperire, organizzare, utilizzare informazioni da fonti diverse per assolvere un determinato compito; organizzare il proprio apprendimento; acquisire abilità di studio.

PERIODO

TEMPO STIMATO

marzo/aprile

2 lezioni

CONSEGNA

FASI

Sei un agente segreto 007 che deve pianificare una missione speciale in stile evangelico per i 12 Apostoli.

• Realizzare delle schede su ciascun Apostolo (non necessariamente tutti gli alunni devono averle di tutti) con le caratteristiche, abilità, lavoro, ecc… di ciascun Apostolo. • Pianificare per ciascun Apostolo un’azione/piano tenendo conto delle sue peculiari abilità e scegliendo conseguentemente pubblico destinatario, contesto e tempistica. • Prevedere anche potenziali difficoltà, ostacoli e soluzioni alternative. • Scopo dichiarato è recapitare il messaggio evangelico centrale di Gesù (comandamento dell’Amore). • Inserire le schede in una cartellina chiamata “CONFIDENTIAL - TOP SECRET”.

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Propos te

5° UNITÀ:

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CLASSE 1a

La forza della Vita

Introduciamo l’argomento leggendo e completando la pagina 37 del testo “Che forza, la vita!” e la scheda di pagina 67 “prima... dopo”.

Proponiamo un progetto su questo tema un po’ più articolato delle consuete attività. Il progetto può essere svolto tra marzo e aprile con l’obiettivo di organizzare una festa di classe di primavera, aperta anche ai genitori, con lo scopo di evidenziare la correlazione tra gli elementi della vita che rinasce e le tematiche pasquali.

Progetto “Festa di primavera” Gli alunni, suddivisi in sottogruppi di 4-5, dovranno decidere di cosa occuparsi per la realizzazione della festa: giochi - addobbi - bibite e dolci - musiche e danze - locandina d’invito - piccolo ricordino della festa. Per aiutarli nel loro lavoro si possono predisporre le seguenti griglie per ogni attività da svolgere.

GRUPPO N. 1 GIOCHI

Nome dei partecipanti

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Quali giochi proporre

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Cosa serve

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Chi può aiutarci

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Propos te

CLASSE 1a

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GRUPPO N. 2 ADDOBBI

Nome dei partecipanti

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Quali addobbi realizzare

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Cosa serve

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Chi può aiutarci

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GRUPPO N. 3 BIBITE E DOLCI

Nome dei partecipanti

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Quali cibi sono più indicati

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Come predisporli

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Chi può aiutarci

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GRUPPO N. 4 MUSICHE E DANZE

Nome dei partecipanti Quali musiche proporre

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Cosa serve

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Chi può aiutarci

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Propos te

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CLASSE 1a

GRUPPO N. 5 LOCANDINA D’INVITO

Nome dei partecipanti

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Quale locandina proporre

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Cosa serve

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Chi può aiutarci

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GRUPPO N. 6 RICORDINO

Nome dei partecipanti

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Quale oggetto proporre

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Cosa serve

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Chi può aiutarci

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A conclusione del progetto possiamo chiedere ai bambini di compilare una griglia di autovalutazione come la seguente.

• Ho rispettato le regole.

Sì, sempre

Qualche volta

Mai

• Ho dato il mio contributo al gruppo.

Sì, sempre

A volte

No

• Mi è piaciuto lavorare in gruppo.

Molto

Poco

Niente

• Come è venuto quello che abbiamo realizzato?

Bene

Abbastanza bene

Male

Ai fini della valutazione sarebbe utile allegare foto documentative dell’evento.

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Nome Classe

Data

Sch eda n . 29

RICORDI DI PRIMAVERA Colora, decora e ritaglia i braccialetti e i segnalibri di Primavera, da donare a ricordo della festa vissuta in classe.

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Propos te

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CLASSE 1a

POESIE DI PRIMAVERA

Domani uscirà primavera con pieno il grembiule di tiepido sole, di fresche viole, di primule rosse, di battiti d’ali, di nidi, di gridi, di rondini ed anche di stelle di mandorlo bianche.

Ho trecce d’oro filato fino ho un usignolo che canta sul pino, una corona di nidi alle gronde, una cascata di glicine bionde; un rivo garrulo, limpido, fresco; fiori di mandorlo, fiori di pesco, Ho una veste di vento cucita, tutta di piccoli fiori fiorita, occhi di stelle nel viso sereno, dolce profumo di viole e di fieno; e per il sonno i bimbi tranquilli la ninna nanna felice dei grilli. (U. Betti)

Proponiamo dei giochi adatti alla nuova stagione. Sono giochi che si possono fare all’aperto e inaugurano la bella stagione. Si possono eseguire come Educazione Motoria.

Giochi di primavera LA GIMCANA Si traccia un percorso con delle difficoltà o degli ostacoli che i bambini devono superare, evitando di andarvi addosso. Vince il bambino che compie il percorso correttamente nel minore tempo possibile. Esempio di percorso: girare due volte intorno ad una sedia, saltare oltrepassando un sasso, passare sotto un tavolinetto, prendere un bicchiere d’acqua e portarlo correndo da un tavolo ad un altro, arrivare al traguardo saltellando su un piede.

CORSA CON I SACCHI Si tracciano due linee: una di partenza e una di arrivo. I bambini si collocano sulla linea di partenza, infilandosi in un sacco. Al comando dell’insegnante “Via!” i piccoli devono saltellare e raggiungere il traguardo. Vince chi arriva per primo.

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CLASSE 1a

Propos te

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LA FARFALLA ED I FIORI I bimbi si dispongono in cerchio e un compagno si pone al centro. Ogni bambino rappresenta un fiore (rosa, viola, tulipano, giglio, ecc…). Il bimbo che si trova al centro del cerchio rappresenta la farfalla e lancia una palla ad un compagno, dicendo: “La farfalla vola sulla… rosa!”. Il bambino che rappresenta la rosa deve afferrare la palla che il compagno gli lancia e, a sua volta, la deve lanciare ad un altro compagno. Chi lascia cadere la palla o sbaglia a lanciarla al compagno che rappresenta il fiore da lui nominato esce dal gioco.

LA RETE E LE FARFALLE Due bambini fanno una rete, tenendosi per mano. Essi devono catturare i compagni, uno alla volta, quando volano liberamente nel prato. Questi ultimi rappresentano le farfalle. Ogni “farfalla” catturata si aggiunge alla “rete” che naturalmente diventerà sempre più lunga. Vince il gioco la “farfalla” che non viene catturata.

TOMBOLA DEI FIORI PRIMAVERILI Costruiamo un cartellone e delle cartelle con cartoncino resistente. Facciamo disegnare e colorare ai bambini i fiori del prato e del giardino che sbocciano in Primavera. In una scatolina mettiamo gli stessi fiori che ci sono sul cartellone in forma ridotta. Facciamo prendere a turno ai bambini un fiore. Chi riesce a coprire per primo i fiori della sua cartella con dei sassolini o legumi vince.

Passando dalla Primavera alle tematiche più prettamente inerenti la religione, proponiamo questo racconto, che innesca il concetto di “donare la vita per il bene di un altro”.

La nuvola e la duna Una nuvola giovane giovane (ma, è risaputo, la vita delle nuvole è breve e movimentata) faceva la sua prima cavalcata nei cieli, con un branco di nuvoloni gonfi e bizzarri. Quando passarono sul grande deserto del Sahara, le altre nuvole, più esperte, la incitarono: «Corri, corri! Se ti fermi qui sei perduta!». La nuvola però era curiosa, come tutti i giovani, e si lasciò scivolare in fondo al branco delle nuvole, così simile ad una mandria di bisonti sgroppanti. «Cosa fai? Muoviti!» le ringhiò dietro il vento. Ma la nuvoletta aveva visto le dune di sabbia dorata: uno spettacolo affascinante. E planò leggera leggera. Le dune sembravano nuvole d’oro accarezzate dal vento.

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Propos te

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Una di esse le sorrise. «Ciao» le disse. Era una duna molto graziosa, appena formata dal vento, che le scompigliava la luccicante chioma. «Ciao. Io mi chiamo Ola» si presentò la nuvola. «Io, Una» replicò la duna. «Com’è la tua vita lì giù?». «Beh... Sole e vento. Fa un po’ caldo ma ci si arrangia. E la tua?». «Sole e vento... grandi corse nel cielo». «La mia vita è molto breve. Quando tornerà il gran vento, forse sparirò». «Ti dispiace?». «Un po’. Mi sembra di non servire a niente». «Anch’io mi trasformerò presto in pioggia e cadrò. È il mio destino». La duna esitò un attimo e poi disse: «Lo sai che noi chiamiamo la pioggia Paradiso?». «Non sapevo di essere così importante!» rise la nuvola. «Ho sentito raccontare da alcune vecchie dune quanto sia bella la pioggia. Noi ci copriamo di cose meravigliose che si chiamano erba e fiori». «Oh, è vero. Li ho visti!». «Probabilmente io non li vedrò mai», concluse mestamente la duna. La nuvola rifletté un attimo, poi disse: «Potrei pioverti addosso io...». «Ma morirai...». «Tu però, fiorirai», disse la nuvola e si lasciò cadere, diventando pioggia iridescente. Il giorno dopo la piccola duna era fiorita. (Bruno Ferrero)

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CLASSE 1a


Nome Classe

Data

Sch eda n . 30

LA NUVOLA E LA DUNA Colora la scena e, in base al racconto che hai ascoltato, disegna la pioggia e l’oasi verde sulla duna del deserto.

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Nome Classe

. 31 Sch eda n

Data

IL DONO DI GESÙ Anche Gesù dona la vita e vince la morte con l’amore. Riordina le lettere contenute nel cuore partendo dalla più piccola alla più grande e scoprirai il nome della vittoria di Gesù.

I

R

E

Z E

S R

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N U SOLUZIONE __ __ __ __ __ __ __ __ __ __ __ __

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O


Propos te

CLASSE 1a

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Leggiamo e completiamo ora le pagine del testo 38 (“Gesù dona la vita”) e 39 (“Gesù risorge”), accompagnate dalle schede di pagina 68 (“Gesù sulla croce”), 69 (“Gli ultimi giorni di Gesù”) e 70 (“Gesù risorge”). Nelle pagine del testo abbiamo la possibilità di un approccio artistico alla tematica con le opere di Raffaello e il Beato Angelico. A riguardo i bambini si possono esprimere con il colore nelle pagine 7 e 8 del Giornalino.

Leggiamo la pagina 40 del testo “È Pasqua” chiedendo agli alunni quali simboli pasquali riconoscono in essa (campana, colomba). Completiamo con l’approccio ai seguenti simboli pasquali.

I simboli della pasqua

L’ulivo L’ulivo è il simbolo della pace: viene benedetto la Domenica delle Palme in ricordo di Gesù che entrò festosamente a Gerusalemme.

Il pane e il vino Il pane ed il vino sono il simbolo del corpo e sangue di Gesù, donati per la salvezza degli uomini.

La croce La croce è il simbolo della morte di Gesù per la salvezza degli uomini.

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Propos te

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CLASSE 1a

La colomba La colomba è un simbolo pasquale di pace. Nel racconto di Noè la colomba che ritorna all’arca con un rametto di ulivo nel becco sta ad indicare la pace di Dio che ritorna dopo il castigo del diluvio. Dopo il dono della vita di Gesù la pace di Dio è ristabilita per sempre con gli uomini.

L’agnello L’agnello è il simbolo del sacrificio di Gesù per la salvezza dell’umanità.

L’uovo L’uovo di Pasqua è il simbolo di una vita nuova: come il pulcino, una nuova vita, esce dall’uovo, così Gesù esce dal sepolcro risorto.

Le campane Le campane sono simbolo di festa. Dopo essere state tenute ferme durante la Quaresima, la domenica di Pasqua suonano gioiose.

Leggiamo l’articolo del Giornalino a pagina 40 “I segni della Pasqua”. Proponiamo poi ai bambini di inventare delle cornicette a tema sulle seguenti due poesie di Pasqua.

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Nome Classe

Sch eda n . 32

Data

POESIE PASQUALI DA DECORARE Divertiti a disegnare le cornici alle poesie, decorandole con i simboli di cui tratta. Alto svetta il campanile sotto un ciel primaverile, poi scampana allegramente per avvisare tutta la gente che c’è festa in tutto il mondo, fin nel mare più profondo. Forte suona la campana nella valle più lontana, per portare in ogni cuore la certezza dell’amore.

Volan le rondini nel cielo turchino, mentre un pulcino zampetta nell’aia. Cinguettano gli uccelli nel mondo colorato e un uovo di cioccolato regala buffe sorprese. Nell’aria una campana rintocca festosa e una Pasqua gioiosa augura all’umanità.

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Propos te

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Entriamo nelle tematiche legate alla “comunità” dei cristiani con la lettura della pagina 41 del testo “Gli altri sono un dono”. Aiutiamo i bambini a passare dal concetto di “io” a quello di “noi”. A tal fine possono essere utili le seguenti proposte.

Dall’io al noi Per rendere consapevole l’alunno di essere inserito in un contesto più ampio, che lo aiuti ad uscire dalla propria individualità, può essere di aiuto l’adesione a progetti educativi comunitari presenti nel territorio; qualora se ne avvertisse l’esigenza diamo qui di seguito alcuni suggerimenti o proposte. • Città pulita: dedicare una giornata per la cura del proprio ambiente mettendo gli alunni nei panni dei moderni netturbini con tanto di guanti in lattice e sacchi dell’immondizia pronti a bonificare dalle cartacce qualche giardino pubblico nelle vicinanza della scuola. • Angelo custode per un giorno: adottare per una giornata un anziano della casa di riposo o un disabile di qualche associazione territoriale per donare un po’ di tempo e di compagnia, regalando un sorriso o un pensiero fatto con le proprie mani. • Mercatino dei lavoretti: creare dei piccoli manufatti per venderli nella bancherella della scuola ed il ricavato evolverlo a qualche associazione caritativa della parrocchia o del comune. • Concerto di beneficienza: organizzare un piccolo concerto canoro con un biglietto di entrata ad offerta libera, il ricavato viene offerto a qualche famiglia bisognosa.

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CLASSE 1a


CLASSE 1a

Propos te

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Così è la comunità dei cristiani, la Chiesa: una realtà dove ognuno pensa e si prende cura dell’atro. Leggiamo la pagina 42 del testo “La Chiesa comunità” ed eseguiamo la scheda di pagina 71 “La comunità”.

Il Concilio Vaticano II descrive la comunità della Chiesa mediante la metafora dell’ovile. Spieghiamolo ai bambini, riferendoci al seguente testo della Lumen Gentium (n. 6).

Dal documento conciliare Lumen Gentium La Chiesa è un ovile, la cui porta unica e necessaria è Cristo. È pure un gregge, di cui Dio stesso ha preannunziato che ne sarebbe il pastore, e le cui pecore, anche se governate da pastori umani, sono però incessantemente condotte al pascolo e nutrite dallo stesso Cristo, il buon Pastore e principe dei pastori, il quale ha dato la vita per le pecore.

Introdotta questa metafora, ben comprensibile dai bambini, presentiamo la scheda seguente.

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. 33 Sch eda n

Nome Classe

Data

LA CHIESA COME UN OVILE Metti in sequenza, numerandole, le scene della parabola della pecora smarrita. Poi disegna nel riquadro le pecore tutte al sicuro nel loro recinto.

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Propos te

CLASSE 1a

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Proponiamo la lettura della pagina 43 del testo “La veste bianca”, introducendo alla tematica battesimale. Poi facciamo realizzare la veste bianca mediante la tecnica dell’origami qui descritta.

La veste bianca con l’origami Prendiamo un foglio bianco A4 e pieghiamo a metà sul lato più lungo, poi riapriamo il foglio.

Pieghiamo il lato destro e quello sinistro verso il centro.

Pieghiamo verso l’esterno gli angoli in alto in modo da formare una “V” al centro.

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Propos te

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CLASSE 1a Giriamo il foglio e pieghiamolo verso le maniche. Giriamo ancora il foglio e con la matita disegniamo un semicerchio per l’apertura del collo e poi ritagliamo. Ed ecco la nostra bella veste bianca.

Facciamo decorare disegnando i pizzi a piacere intorno al colletto, alle maniche ed in fondo.

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Propos te

CLASSE 1a

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Introduciamo ora la tematica della “chiesa edificio” realizzandone una con la tecnica del tangram, un antico gioco cinese.

Una chiesa in tangram Il tangram è costituito da un quadrato scomposto in sette parti (tan) che combinate opportunamente formano delle figure quasi infinite. Ogni figura si ottiene impiegando tutti e 7 i pezzi. È un gioco di creatività e saggezza che stimola la percezione visiva. Componendo i sette pezzi si può ottenere l’immagine di una chiesa; si potrebbe utilizzare come gioco con la classe divisa in due gruppi, vince il gruppo che per primo compone la chiesetta. Ecco come possiamo costruirci i 7 pezzi da un quadrato.

Si prende un quadrato, diviso in due triangoli rettangoli da una diagonale. Uno dei due triangoli viene diviso esattamente in due, lungo l’altezza relativa all’ipotenusa, ottenendo così i primi due pezzi del tangram.

Il triangolo che rappresenta l’altra metà del quadrato iniziale viene diviso in due parti, lungo la linea che congiunge il punto medio dei cateti, ottenendo così un trapezio isoscele ed un triangolo rettangolo; quest’ultimo costituisce il terzo pezzo del Tangram.

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Propos te

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CLASSE 1a

Il trapezio ottenuto precedentemente viene diviso in due dalla linea che congiunge il punto medio dell’ipotenusa del triangolo ottenuto precedentemente (pezzo n. 3) con il punto medio del cateto del triangolo che rappresenta il pezzo n. 2; si ottiene un trapezio isoscele ed un parallelogramma; quest’ultimo rappresenta il pezzo n. 4.

Il trapezio isoscele che è rimasto, viene diviso in tre pezzi, lungo le due altezze relative alla base, ottenendo così un quadrato e due triangoli uguali, che costituiscono i restanti tre pezzi del Tangram.

Proponiamo quindi la scheda di pagina 72 del testo “Dentro una chiesa”. Per un approccio alle costruzioni religiose di altre religioni proponiamo la seguente scheda spiegando che nelle moschee, il luogo di culto dei musulmani, si trovano molte decorazioni dette “arabesche”.

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Nome Classe

Data

Sch eda n . 34

IL MIO ARABESCO Colora l’arabesco, decorazione presente in moschea, con colori caldi o freddi. Usa i pastelli.

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CLASSE 1a

Coi 5 sensi in chiesa CLASSE

PAGINA

44

prima

PRODUZIONE Cartella scientifica di una visita a una chiesa analizzata mediante i 5 sensi.

COMPETENZA IRC

COMPETENZA CHIAVE EU

Conoscere il significato di gesti e segni liturgici come espressione di religiosità.

1. Comunicazione nella madrelingua: utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici. 8. Consapevolezza ed espressione culturale: riconoscere gli aspetti geografici, ecologici, territoriali dell’ambiente naturale ed antropico.

PERIODO

TEMPO STIMATO

maggio/giugno

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2 lezioni

CONSEGNA

FASI

Sei uno scienziato antropologo che deve documentare su una tabella come l’ambiente di una chiesa coinvolga i 5 sensi dell’uomo.

• Contattare una chiesa della zona chiedendo di poterla far un giorno visitare alla classe. • Far realizzare su un A4 una griglia con uno spazio per ciascuno dei 5 sensi, richiamati anche da un logo. • Incollare il foglio su un cartoncino libero e fissarvi con un filo una matita. • Visitare la chiesa lasciando gli alunni liberi di girare al suo interno, in silenzio, mentre osservano e scrivono sulla cartellina gli elementi riferibili a ciascuno dei 5 sensi. • Tornati in classe sommare su 5 cartelloni gli apporti di ciascuno in relazione ad ognuno dei 5 sensi. • Arricchire i dati con foto degli elementi citati che avremo fatto noi insegnanti in chiesa durante il tempo di osservazione degli alunni.


Cla sse

1° UNITÀ SETE DI MERAVIGLIE

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Programmazione Sinossi dei componenti cartacei Sinossi dei componenti digitali L’uomo che voleva fare tutto da solo L’uomo costruisce... Dio crea… Scheda Il castello di cristallo Scheda La ruota della creazione La creazione nell’Islam Scheda San Francesco d’Assisi Scheda Il Cantico delle Creature Le “parole importanti” sul creato Filastrocche sul riciclaggio Esploratori naturali

131 133 133 145 147 148 149 150 151 152 153 154 155

2° UNITÀ L’ATTESA DIVENTA GIOIA 134 Programmazione 134 Sinossi dei componenti cartacei 136 Sinossi dei componenti digitali 136 Poesia dei compleanni 156 Scheda Calendario dell’Avvento 1 1 57 Scheda Calendario dell’Avvento 2 1 58 Scheda Il dado dell’Avvento 159 La città di Betlemme ieri ed oggi 160 I personaggi della storia del Natale 161 Scheda Poesia in immagini 163 Il presepe di San Francesco 164 Presepio a Greccio 165 Drammatizzare Greccio 165

I numeri della povertà 166 Poesie di Natale 167 Scheda Vetrate gotiche di Natale 168 Scheda Biglietto pop-up di Natale 169 Scheda Burattini a dita di Natale 170 Scheda Biglietto di Natale 171 Io, presepista 172 3° UNITÀ ACQUA VIVA

137

Programmazione Sinossi dei componenti cartacei Sinossi dei componenti digitali I luoghi di Gesù Usi e costumi in Palestina Scheda Io e Gesù I giochi di Gesù Scheda In sinagoga Scheda Gli amici di Gesù Le parabole di Gesù I miracoli di Gesù Scheda Scopri i veri talenti

137 139 139 173 174 175 176 178 179 180 181 182

Intervista agli Apostoli

183

4° UNITÀ UNA SORGENTE DI VITA

140

Gesù entra a Gerusalemme L’ultima Cena Nell’orto degli ulivi Il processo a Gesù La crocifissione La risurrezione Scheda La Pasqua di Gesù Gerusalemme ieri ed oggi Scheda Il pop-up dell’eucaristia Come suonano le campane Poesie di Pasqua

186 186 187 188 188 189 190 191 192 193 193

Donne di ieri ed oggi

XXX

5° UNITÀ LA CHIESA, UN FIUME

143

Programmazione Sinossi dei componenti cartacei Sinossi dei componenti digitali L’Ascensione di Gesù I cristiani ieri ed oggi La discesa dello Spirito Santo

143 144 144 196 196 197

Scheda

Programmazione Sinossi dei componenti cartacei Sinossi dei componenti digitali I segni della Pasqua La Settimana Santa in… campana

140 142 142 184 185

La girandola dello Spirito Santo I doni dello Spirito Santo

198 199

Scheda

Nel mondo della preghiera 201 Scheda Le parole della preghiera 202 I colori dell’amicizia 203 Poesia sull’amicizia 204 Maria, Madre della Chiesa 205 Navigando sul fiume

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Pres enta

zione

CLASSE 2a

Il filo conduttore simbolico che lega le diverse UdA della classe seconda è l’acqua, uno degli elementi simbolici più ricchi e significativi del mondo religioso mondiale e cristiano. Ci accompagnerà durante tutto l’anno scolastico ed è evidenziato anche in alto a margine delle pagine del libro di testo.

Le unità di lavoro 1° Unità: Sete di meraviglie • Pippo il pesce del mare. • L’arte insegna: “In barca sulla Senna” di P. A. Renoir. • La Bibbia: il libro dei record. • La prima pagina della Bibbia: il racconto della creazione del mondo • L’uomo “custode del mondo”. • Papa Francesco. • Pagina speciale: San Francesco negli affreschi di Giotto. 2° Unità: L’attesa diventa gioia (Natale) • Aspettare… il mio compleanno! • Che bello: sta arrivando il Natale! • Avvento significa attesa… • L’attesa di Maria. • Un presepio a costo zero. • I Vangeli raccontano la nascita di Gesù. • Il presepe più bello. • Pagina speciale: Gesù nasce nella povertà. 3° Unità: Acqua viva (La missione di Gesù) • Racconto: “La sorgente”. • L’arte insegna: il Battesimo di Cristo nel Giordano di J. Patinir. • Pescatori di uomini: i Dodici Apostoli. • I miracoli dell’acqua. • Acqua benedetta: l’acqua del Battesimo. • Acqua che è dono e vita (Ebraismo).

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4° Unità: Una sorgente di vita (Pasqua) • Gesù acqua viva: l’incontro con la donna samaritana. • Parole… parole… parole. • Chiccolino (filastrocca). • L’arte insegna: “L’icona dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme”. • La Pasqua di Gesù. • Poesia: “Uccellino venuto dal bosco”. • Pagina speciale: cibi pasquali. 5° Unità: La Chiesa, un fiume • Un fiume per noi: la Chiesa. • La Pentecoste. • La preghiera: il linguaggio dei credenti. • La preghiera nelle varie religioni.


Pro gra m

CLASSE 2a

1° UNITÀ

m a zione

SETE DI MERAVIGLIE

Riferimenti progettuali normativi INDICAZIONI NAZIONALI: TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE • L’alunno riflette su Dio Padre e Creatore. • L’alunno riconosce che la Bibbia è il libro sacro per cristiani ed ebrei e documento fondamentale della propria cultura. • L’alunno riflette sui dati fondamentali della vita di Gesù e sa collegare i contenuti principali del suo insegnamento alle tradizioni dell’ambiente in cui vive; riconosce il significato cristiano del Natale e della Pasqua, traendone motivo per interrogarsi sul valore di tali festività nell’esperienza personale, familiare e sociale. • L’alunno riconosce che la Bibbia è il libro sacro per i cristiani ed ebrei, sapendolo distinguere da altre tipologie di testi, tra cui quelli di altre religioni; identifica le caratteristiche essenziali di un brano biblico, sa farsi accompagnare nell’analisi delle pagine a lui più accessibili, per collegarle alla propria esperienza.

INDICAZIONI NAZIONALI: OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DIO E L’UOMO: scoprire che per la religione cristiana Dio è Creatore e Padre. LA BIBBIA E LE ALTRE FONTI: ascoltare, leggere e saper riferire circa alcune pagine bibliche fondamentali, tra cui i racconti della creazione. I VALORI ETICI E RELIGIOSI: riconoscere che la morale cristiana si fonda sul comandamento dell’amore di Dio e del prossimo come insegnato da Gesù.

IVO: OBIET TIVO FO RMAT etto partendo dal conc opria di amicizia nella pr re es peri en za, scopri i conc etti cris tia ni dine di pace e di gratitu nei conf ronti di Dio Padre e Creatore.

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Pro gra m

m a zione

Contenuti • Pippo il pesce del mare. • L’arte insegna: “In barca sulla Senna” di P. A. Renoir. • La Bibbia: il libro dei record. • La prima pagina della Bibbia: il racconto della creazione del mondo. • L’uomo “custode del mondo”. • Papa Francesco. • Pagina speciale: San Francesco negli affreschi di Giotto.

Riferimenti interdisciplinari o multidisciplinari • Coinvolgimento delle altre discipline in particolare italiano, geografia, storia, scienze, arte e immagine. • Progetto “Educazione Ambientale”: ecologia, eco-sostenibilità, raccolta differenziata, riciclaggio, Cittadinanza e Costituzione.

Attenzione interculturale e interreligiosa • L’ambiente: proprietà di tutta l’umanità.

Pagine speciali • San Francesco negli affreschi di Giotto.

Competenze • L’alunno manifesta stupore di fronte alla bellezza dell’universo. • L’alunno conosce le tappe fondamentali della creazione raccontate nel libro della Genesi. • L’alunno apprezza la natura e la vita come doni gratuiti da rispettare e da custodire.

Conoscenze • L’alunno comprende l’origine del mondo e dell’uomo nel Cristianesimo. • L’alunno scopre che il mondo è affidato alla responsabilità dell’uomo.

Abilità • L’alunno sa comprendere che il creato, per i cristiani, è dono di Dio. • L’alunno sa riconoscere che per i cristiani la creazione è opera di Dio da custodire e rispettare. • L’alunno conosce la figura di alcuni santi, in particolare San Francesco d’Assisi e il suo amore per il creato. • L’alunno comprende, attraverso l’analisi della vita di San Francesco, il valore del rispetto per l’ambiente naturale e umano.

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CLASSE 2a


Pro gra m

CLASSE 2a

m a zione

1° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ CON I COMPONENTI DEL CORSO

Testo

Quaderno operativo

Racconto: Pippo pesce di mare.

Di ritorno dalle vacanze.

Pagina 4

Pagina 98

Lapbook

L’arte insegna

Giornalino

Le emozioni.

Viva gli amici!

Pagina 1

Pagina 11

Nomi nell’acqua. Pagina 14

Tris dell’amicizia. Pagina 15

P.A. Renoir.

L’arte insegna: “In barca sulla Senna” di P. A. Renoir.

Pagina 6

Pagina 6

La Bibbia: il libro dei record.

Coloro la Bibbia.

Pagina 7

Pagine 1-10

La prima pagina della Bibbia: il racconto della creazione. Pagina 8

L’uomo custode del mondo. Pagina 10

I giorni della creazione.

Cosa c’era nell’universo prima della creazione?

Pagina 99

Il gioco della creazione.

Pagina 42

Pagina 100

San Francesco amico della natura. Pagina 101

Papa Francesco.

San Francesco e Papa Francesco.

Pagina 12

Pagina 10

Pagina speciale: San Francesco negli affreschi di Giotto.

Giotto. Pagina 13

Pagina 13

1° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ DA FONTE DIGITALE

Cloud Il dono di Madre Terra.

Compito di realtà Esploratori naturali.

Bibbia interattiva Dio crea il mondo.

Feste nel mondo Holi: festa dei colori asiatica.

133


Pro gra m

2° UNITÀ

m a zione

CLASSE 2a

L’ATTESA DIVENTA GIOIA

Riferimenti progettuali normativi INDICAZIONI NAZIONALI: TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE • L’alunno riconosce il significato cristiano del Natale e della Pasqua traendone motivo per interrogarsi sul valore di tali festività nell’esperienza personale, familiare e sociale.

INDICAZIONI NAZIONALI: OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DIO E L’UOMO: conoscere Gesù di Nazaret, e il significato dei termini “Emanuele” e “Messia”. LA BIBBIA E LE ALTRE FONTI: ascoltare, leggere e saper riferire circa gli episodi chiave dei racconti evangelici. IL LINGUAGGIO RELIGIOSO: riconoscere i segni cristiani - in particolare del Natale nell’ambiente, nelle celebrazioni religiose e nella pietà tradizionale popolare.

IVO: scoprire il OBIET TIVO FO RMAT e riconosc endone si gnific ato del Natal a adizione evan gelic il lin guag gio nella tr e ar tis tic a.

Contenuti • Aspettare… il mio compleanno! • Che bello: sta arrivando il Natale! • Avvento significa attesa… • L’attesa di Maria. • Un presepio a costo zero. • I Vangeli raccontano la nascita di Gesù. • Il presepe più bello. • Pagina speciale: Gesù nasce nella povertà.

1 34


CLASSE 2a

Pro gra m

m a zione

Riferimenti interdisciplinari o multidisciplinari • Coinvolgimento delle discipline di italiano, di storia, di geografia, di musica, di arte e immagine.

Attenzione interculturale e interreligiosa • Approfondimento relativo calendario dell’Avvento, alla Corona dell’Avvento e alle tradizioni locali relative ai preparativi dell’attesa di questa festa, in particolare alla tradizione della preparazione dell’albero di Natale (paesi nordici).

Pagine speciali • Gesù nasce nella povertà.

Competenze • L’alunno riflette sul valore di tale festa e conosce la storia, i personaggi e gli episodi principali legati alla nascita di Gesù. • L’alunno riflette sul significato del Natale. • L’alunno riconosce la Bibbia come testo sacro dei cristiani. • L’alunno coglie nei racconti della natività atteggiamenti di accoglienza e di rifiuto verso Gesù.

Conoscenze • L’alunno conosce i fatti storici della nascita di Gesù. • L’alunno comprende che Gesù, il Messia, è per i cristiani il compimento delle promesse di Dio. • L’alunno riconosce i segni cristiani - in particolare del Natale - nell’ambiente, nelle celebrazioni religiose e nella pietà della tradizione popolare. • L’alunno conosce il significato di gesti e segni liturgici propri della religione cattolica (modi di pregare, di celebrare, ecc.).

Abilità • L’alunno individua nell’Avvento il tempo di attesa e preparazione al Natale. • L’alunno sa conoscere la storia evangelica del primo Natale. • L’alunno coglie il significato simbolico dei doni offerti dai Magi. • L’alunno coglie attraverso pagine evangeliche, come Gesù viene incontro alle attese di perdono, di giustizia e di vita eterna. • L’alunno conosce l’origine della tradizione del presepe

135


Pro gra m

m a zione

CLASSE 2a

2° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ CON I COMPONENTI DEL CORSO

Testo

Quaderno operativo

Aspettare… il mio compleanno!

Quando è festa.

Pagina 15

Pagina 102

Lapbook

L’arte insegna

Giornalino

Che bello: sta arrivando il Natale! Pagina 16

Avvento significa attesa. Pagina 17

La candela calendario dell’Avvento. Pagina 104

La Corona dell’Avvento.

Perché dobbiamo sempre aspettare.

Pagina 21

Pagina 21

La casetta dell’Avvento. Pagina 105

L’attesa di Maria. Pagina 18

L’attesa di Maria.

Andrea della Robbia.

L’Annunciazione a Maria.

Pagina 103

Pagina 18

Pagina 1

Un presepio a costo zero.

Il piatto di Natale.

Pagina 19

Pagina 25

I Vangeli raccontano la nascita di Gesù.

Errori di Natale. Pagina 107

Pagina 20

Il presepe più bello.

Vetratine natalizie.

Pagina 21

Pagina 27

Pagina speciale: Gesù nasce nella povertà.

La nascita di Gesù. Pagina 2

Pagina 22

2° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ DA FONTE DIGITALE

Cloud L’Annunciazione nell’arte.

136

Compito di realtà Io, presepista.

Bibbia interattiva L’Annunciazione. La nascita di Gesù.

Feste nel mondo Hanukkah: festa ebraica delle luci.


Pro gra m

CLASSE 2a

3° UNITÀ

m a zione

ACQUA VIVA

Riferimenti progettuali normativi INDICAZIONI NAZIONALI: TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE • L’alunno riflette sui dati fondamentali della vita di Gesù e sa collegare i contenuti principali del suo insegnamento alle tradizioni dell’ambiente in cui vive. • L’alunno coglie il significato dei sacramenti e si interroga sul valore che essi hanno nella vita dei cristiani.

INDICAZIONI NAZIONALI: OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DIO E L’UOMO: conoscere Gesù di Nazaret e il significato dei termini “Emanuele” e “Messia”. LA BIBBIA E LE ALTRE FONTI: ascoltare, leggere e saper riferire circa gli episodi chiave dei racconti evangelici. I VALORI ETICI E RELIGIOSI: riconoscere che la morale cristiana si fonda sul comandamento dell’amore di Dio e del prossimo come insegnato da Gesù.

IVO: OBIET TIVO FO RMAT Gesù comprendere ch e storico è un pers onag gio e conosc ere alcune

ll’ambi ente caratteris tic he de Palestina. in cui è viss uto, la

ni epis odi Riconosc ere in alcu e di Gesù evan gelici la mis sion com e Fi glio di Dio.

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Pro gra m

m a zione

Contenuti • Racconto: “La sorgente”. • L’arte insegna: il Battesimo di Cristo nel Giordano di J. Patinir. • Pescatori di uomini: i Dodici Apostoli. • I miracoli dell’acqua. • Acqua benedetta: l’acqua del Battesimo. • Acqua che è dono e vita (Ebraismo).

Riferimenti interdisciplinari o multidisciplinari • Coinvolgimento delle discipline di italiano, di storia, di musica, di geografia, di arte e immagine.

Attenzione interculturale e interreligiosa • L’importanza dell’acqua, l’evitare di sprecarla. • La ciclicità dell’acqua. • Progetto sull’acqua. • Acqua come dono e vita (Ebraismo).

Pagine speciali • Nascere nella povertà.

Competenze • L’alunno sa descrivere aspetti fondamentali della vita familiare, sociale e religiosa dell’ambiente in cui visse Gesù, mettendoli a confronto con la propria esperienza. • L’alunno conosce le principali parabole e miracoli di Gesù.

Conoscenze • L’alunno conosce la vita quotidiana in Palestina. • L’alunno individua la figura di Gesù nei racconti evangelici (parabole e miracoli), descrive la sua personalità e analizza la sua attenzione verso il prossimo.

Abilità • L’alunno intuisce che Gesù è un personaggio storico. • L’alunno conosce gli elementi principali dell’ambiente in cui Gesù è vissuto (Palestina). • L’alunno conosce alcuni momenti principali della vita di Gesù. • L’alunno conosce alcuni episodi della vita pubblica di Gesù: parabole e miracoli. • L’alunno riconosce nella fede e nel sacramento del Battesimo gli elementi di base che costituiscono la comunità cristiana.

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CLASSE 2a


Pro gra m

CLASSE 2a

m a zione

3° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ CON I COMPONENTI DEL CORSO

Testo

Quaderno operativo

Racconto “La sorgente”.

L’acqua sorgente di vita.

Pagina 24

Pagina 108

Lapbook

L’arte insegna

Giornalino

Joachim Patinir.

L’arte insegna: il Battesimo di Cristo nel Giordano di J. Patinir.

Pagina 25

Pagina 25

Pescatori di uomini: i Dodici Apostoli. Pagina 26

Pescatori di uomini.

Gli amici di Gesù.

Pagina 109

Pagina 4

I miracoli dell’acqua.

I miracoli dell’acqua.

Gesù in opere e parole.

Gesù calma la tempesta.

Pagina 27

Pagina 111

Pagina 13

Pagina 5

Gioco dell’oca con Gesù. Pagina 34

Le nozze di Cana. Pagina 36

Acqua benedetta: l’acqua del Battesimo. Pagina 28

Con tutta l’acqua del mondo. Pagina 29

Acqua, Acqua, Acqua.

Giochi d’acqua.

Pagina 30

Pagina 43.

3° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ DA FONTE DIGITALE

Cloud Il rito del Battesimo.

Compito di realtà Intervista agli Apostoli.

Bibbia interattiva Il Battesimo di Gesù. La pesca miracolosa. Le nozze di Cana.

Feste nel mondo Djurdjevdan: festa della primavera di San Giorgio.

139


Pro gra m

4° UNITÀ

m a zione

CLASSE 2a

UNA SORGENTE DI VITA

Riferimenti progettuali normativi INDICAZIONI NAZIONALI: TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE • L’alunno riconosce il significato cristiano del Natale e della Pasqua, traendone motivo per interrogarsi sul valore di tale festività nell’esperienza personale, familiare e sociale.

INDICAZIONI NAZIONALI: OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DIO E L’UOMO: conoscere Gesù di Nazaret crocifisso e risorto e come tale testimoniato dai cristiani. LA BIBBIA E EL ALTRE FONTI: ascoltare, leggere e saper riferire circa gli episodi chiave dei racconti evangelici. IL LINGUAGGIO RELIGIOSO: riconoscere i segni cristiani in particolare della Pasqua nell’ambiente, nelle celebrazioni e nella pietà e tradizione popolare.

ere IVO: saper riconosc OBIET TIVO FO RMAT a e risorto la m as sim so is if oc cr sù Ge in anità. ore di Dio per l’um am ll’ de a nz ia on testim pali ri ti e tradizioni Conosc ere i princi pa sq uali.

140


CLASSE 2a

Pro gra m

m a zione

Contenuti • Gesù acqua viva: l’incontro con la donna samaritana. • Parole… parole… parole. • “Chiccolino” (filastrocca). • L’arte insegna: l’icona dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme. • La Pasqua di Gesù. • Poesia: “Uccellino venuto dal bosco”. • Pagina speciale: cibi pasquali.

Riferimenti interdisciplinari o multidisciplinari • Coinvolgimento delle altre discipline in particolare italiano, musica, geografia, storia, scienze, arte e immagine.

Attenzione interculturale e interreligiosa • Il valore del pane e del vino (ciclo della lavorazione del pane e del vino) momento di condivisione e di festa per tutti gli uomini del mondo.

Pagine speciali • Cibi pasquali.

Competenze • L’alunno conosce la missione d’amore di Gesù e percepisce il legame speciale che lo lega agli Apostoli. • L’alunno coglie nei fatti della Pasqua il più grande dono d’amore di Gesù.

Conoscenze • L’alunno comprende la missione d’amore di Gesù. • L’alunno conosce il significato cristiano della Pasqua di Gesù.

Abilità • L’alunno conoscere la figura degli Apostoli come amici di Gesù. • L’alunno coglie nelle azioni e negli insegnamenti di Gesù il comandamento dell’amore di Dio. • L’alunno conosce gli episodi più significativi della Pasqua vissuta da Gesù, in particolare quelli celebrati nella Settimana Santa. • L’alunno riconosce nella fede e nei sacramenti gli elementi che costituiscono la base della comunità cristiana.

141


Pro gra m

m a zione

CLASSE 2a

4° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ CON I COMPONENTI DEL CORSO

Testo Gesù acqua viva: l’incontro con la donna samaritana.

Quaderno operativo

Lapbook

Colori e natura. Pagina 112

L’arte insegna Marko Ivan Rupnik.

Giornalino

Pagina 32

Vorrei fare quello che voglio, invece

Pagine 32-33

Pagina 18

Donne al tempo di Gesù. Pagina 34

Parole parole parole

I colori della Pasqua.

Pagina 35

Pagina 113

Filastrocca: “Chiccolino”.

I simboli di Pasqua.

Pagina 36

Pagina 114

L’arte insegna: l’icona dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme.

Gli ultimi giorni di Gesù.

Le icone bizantine.

La morte in croce.

Pagina 115

Pagina 37

Pagina 7

Pagina 37

La Pasqua di Gesù.

La colomba di Pasqua.

Pagina 38

Pagina 116

La risurrezione. Pagina 8

I segni della Pasqua.

Tante croci diverse.

Pagina 38

Pagina 117

Pixel Art.

Poesia: “Uccellino venuto dal bosco”.

Pagina 39

Pagina 39

Il sepolcro di Pasqua. Pagina 47

Pagina speciale: cibi pasquali.

4° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ DA FONTE DIGITALE

Cloud Gli ultimi giorni di Gesù.

142

Compito di realtà Donne di ieri e di oggi.

Bibbia interattiva Gesù entra a Gerusalemme. L’ultima Cena. La crocifissione. La risurrezione.

Feste nel mondo Al-Adha: festa islamica del sacrificio.


Pro gra m

CLASSE 2a

5° UNITÀ

m a zione

LA CHIESA, UN FIUME

Riferimenti progettuali normativi INDICAZIONI NAZIONALI: TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE • L’alunno identifica nella Chiesa la comunità di coloro che credono in Gesù Cristo e si impegnano nel mettere in pratica il suo insegnamento. • L’alunno coglie il significato dei sacramenti.

INDICAZIONI NAZIONALI: OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DIO E L’UOMO: individuare i tratti essenziali della Chiesa e della sua missione. IL LINGUAGGIO RELIGIOSO: conoscere il significato di gesti e segni liturgici; riconoscere la preghiera come dialogo tra Dio e l’uomo, evidenziando nella preghiera cristiana la specificità del Padre nostro.

IVO: OBIET TIVO FO RMAT iesa com e riconosc ere la Ch culto comunità e luogo di sc ere dei cris tia ni. Cono

izia zione i sacram enti dell’in cris tia na.

Contenuti • La Chiesa come un fiume. • La Pentecoste. • La preghiera: il linguaggio dei credenti. • La preghiera nelle varie religioni.

Riferimenti interdisciplinari o multidisciplinari • Coinvolgimento delle altre discipline in particolare italiano, musica, geografia, storia, scienze, arte e immagine.

Attenzione interculturale e interreligiosa • Parliamo tutti in modo diverso, ma ci unisce la preghiera (ola preghiera nelle varie religioni).

Pagine speciali • La preghiera nelle religioni.

Competenze

• L’alunno riconosce nella Chiesa la grande famiglia dei cristiani. • L’alunno distingue l’edificio chiesa dalla Chiesa come comunità dei credenti.

143


Pro gra m

m a zione

CLASSE 2a

Conoscenze • L’alunno conosce l’edificio chiesa e gli elementi principali. • L’alunno comprende che la Chiesa è la comunità dei cristiani aperta a tutti i popoli. • L’alunno approfondisce la preghiera come espressione di religiosità.

Abilità • L’alunno sa riconoscere la Chiesa come famiglia di Dio che fa memoria di Gesù e del suo messaggio. • L’alunno sa riconoscere nel Padre Nostro la principale preghiera cristiana. • L’alunno sa distinguere la chiesa (edificio) dalla Chiesa (comunità dei credenti).

5° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ CON I COMPONENTI DEL CORSO

Testo

Quaderno operativo

Lapbook

L’arte insegna

La Chiesa come un fiume.

Viva gli amici! Pagina 11

Pagina 42

La Pentecoste. Pagine 43-44

Cosa fanno in Chiesa i cristiani?

Tiziano.

Pagina 43

Pagina 118

La preghiera: il linguaggio dei credenti. Pagina 45

Giornalino

La preghiera sulle punte delle dita di Papa Francesco.

La discesa dello Spirito Santo. Pagina 9

San Francesco e Papa Francesco. Pagina 10

Pagina 119

Pregare in tre parole. Pagina 46

La preghiera nelle varie religioni. Pagina 47

5° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ DA FONTE DIGITALE

Cloud Nel mondo della preghiera.

144

Compito di realtà Navigando sul fiume.

Bibbia interattiva La discesa dello Spirito Santo. La diffusione della Chiesa.

Feste nel mondo Al-Fitr: festa islamica di fine Ramadan.


Propos te

CLASSE 2a

1° UNITÀ:

Sete di meraviglie

didattic h e

È bello ritrovarci a scuolo dopo un po’ che non ci si vede: il Giornalino propone l’articolo a pagina 11 “Viva gli amici!”.

Proponiamo la pagina 98 del quaderno operativo “Di ritorno dalle vacanze” per far esprimere ciascuno sui vissuti dell’estate appena passata. Focalizziamo sui contesti naturali (mare, montagna...) e leggiamo quindi la lettura di pagina 4 “Pippo, pesce di mare”. Chiudiamo l’esplorazione delle bellezze del mondo con l’analisi di un’opera d’arte: “In barca sulla Senna” a pagina 6 del testo.

Come compito di realtà abbiamo a diposizione per questa unità “Esploratori naturali”.

Da dove vengono tutte le bellezze del mondo che ammiriamo? Alcune cose sono realizzate dall’uomo ma... altre? Proponiamo seguente lettura.

L’uomo che voleva fare tutto da solo In un paese lontano viveva un uomo che voleva fare tutto da solo. Questo non perché fosse il più bravo, ma semplicemente perché non voleva che il merito di un lavoro andasse diviso con altri. Un giorno, mentre lavorava nella propria officina, sentì bussare ai vetri della finestra. Si voltò e vi-de un bambino. «Entra – gli disse – così vedrai come lavora un fabbro. Da un pezzo di ferro ricaverò una robusta zappa e senza l’aiuto di nessuno», aggiunse. Ben contento il bambino lo guardò lavorare. Dapprima l’uomo mise il metallo a scaldare sul fuoco, poi, quando divenne incandescente, prese a batterlo su una incudine con un grosso martello. Più volte compì queste operazioni, finché il pezzo acquistò la forma desiderata. Terminato il lavoro, il fabbro alzò lo sguardo verso il piccolo ospite. Con sorpresa lo vide avvicinarsi al fuoco, come se volesse ascoltare il crepitio della fiamma. «Che cosa fai?», domandò incuriosito l’uomo «Ascolto il fuoco».

145


Propos te

didattic h e

«Oh bella! E che cosa dice?». «Dice che senza di lui tutte le tue opere sarebbero dei semplici pezzi di ferro. È il suo calore che rende i metalli facilmente modellabili». «Già, è vero», disse fra sé il fabbro che prese in antipatia il suo lavoro e divenne così un falegname. Di sicuro, per lo meno, non ci sarebbe stato nessun fuoco col quale dividere i meriti. In breve, in tutta la regione, non ci fu un falegname più abile. Sotto le sue mani il legno prendeva forma, ora di un mobile, ora di una sedia o di un tavolo e di mille altre cose altrettanto utili e veramente belle. «Vorrei proprio sentire che cosa mi direbbe adesso quel bambino», si domandava incuriosito di tanto in tanto. Un giorno sentì bussare alla sua porta. Andò ad aprire e vide nuovamente il bambino sorridente. «Ciao!», disse il falegname contento di rivederlo. «Hai visto, ho cambiato mestiere, ho smesso di fare il fabbro, perché non accettavo di dividere i meriti del mio lavoro con il fuoco. Io non ho bisogno di nessuno per eseguire il mio lavoro alla perfezione!». Il bambino, con il sorriso sulle labbra, guardò fuori dalla finestra il maestoso albero che troneggiava in mezzo al prato che circondava la casa del falegname. «Mi dispiace dovertelo dire – replicò il bambino – ma anche questa volta dovrai dividere i tuoi meriti con gli alberi del bosco. Senza di loro, tu non avresti alcun legno da trasformare in tavoli, sedie, mobili». Il falegname si accasciò sulla sedia pensieroso. Anche questa volta il bambino sorridente, con i suoi semplici discorsi, era riuscito a demolire il suo orgoglio. «Quale mestiere dovrei fare allora, per essere sicuro di non dover dividere i miei meriti con qualcuno o qualcosa?», chiese il falegname al bambino. In quel momento il bambino sorridente scomparve e l’uomo improvvisamente capì che per realizzare tutte le cose belle, doveva utilizzare ciò che trovava in natura e che neppure lui riusciva a costruire. C’era però ancora una domanda che avrebbe voluto fare al bambino: «Chi era l’artefice delle cose della natura?». (Riccardo Davico)

146

CLASSE 2a


CLASSE 2a

Propos te

didattic h e

Chiediamo agli alunni quale è il messaggio della lettura e come si potrebbe rispondere alla domanda finale. Uscirà la tematica di Dio Creatore. Proponiamo di realizzare a riguardo un cartellone.

L’uomo costruisce... Dio crea… Chiediamo agli alunni di portare a scuola immagini ritagliate dalle riviste di oggetti costruiti dall’uomo, di esseri viventi (piante, insetti, animali, persone.. ) e di paesaggi naturali. Prepariamo un cartellone diviso a metà, con le scritte sopra L’uomo costruisce… e nell’altra metà Dio crea… Facciamo incollare gli elementi portati.

Proponiamo il racconto della creazione presente a pagina 8 del testo e verifichiamo con la scheda a pagina 99 “I giorni della creazione” e il gioco di pagina 100. A disposizione abbiamo poi le seguenti due schede.

147


.1 Sch eda n

Nome Classe

Data

NEL CASTELLO DI CRISTALLO Colora e ritaglia le scene dei 7 giorni della creazione, poi gioca a memory in coppia con un tuo compagno.

1 48


Nome Classe

Data

Sch eda n .2

LA RUOTA DELLA CREAZIONE Ritaglia e colora la ruota della creazione. Incollala sul quaderno e applica la freccia al centro con un fermacampione.

149


Propos te

didattic h e

Riguardo queste tematiche possiamo affrontare nel Giornalino anche l’articolo di pagina 42 “Cosa c’era nell’universo prima della creazione?” e nel CLOUD digitale “Il dono di Madre Terra”.

Cristianesimo ed Ebraismo sono allineate su questi temi per il fatto di avere in comune la fonde della Bibbia (che possiamo introdurre con la pagina 7 “La Bibbia: il libro dei record). Ma cosa ne pensa l’atra grande religione monoteista, l’Islam? proproniamo questo testo adattato dal Corano.

La creazione nell’Islam Allah è il creatore di ogni cosa ed esercita la sua signoria su ogni cosa. All’inizio i cieli e la terra formavano un grande caos e Allah decise di associarli. In un secondo momento, Allah creò la notte e il giorno, in uno fissò il sole e nell’altro mise la luna. Allah ha creato anche ogni essere vivente e lo ha fatto dall’acqua; poi ha fissato sulla terra delle montagne, le ha fissate perché altrimenti si sarebbero mosse dal loro posto. Sempre dall’acqua, Allah, ha creato ogni animali; ed eccone uno che cammina sul ventre e uno che cammina a due zampe e uno che cammina su quattro. Alla fine del suo lavoro, Allah ha deciso di fare l’uomo, lo ha fatto con l’argilla, altisonante come la ceramica. Tutto il creato canta con gloria di Allah e tutte le cose create sono tracce della sua presenza lasciata all’uomo che sa capire. Riflettere sui segni che il Creatore ha lasciato è dovere per ogni uomo religioso.

Facciamo notare agli alunni i numerosi punti in comune con il racconto biblico.

Il mondo va custodito e non rovinato: proponiamo la pagina 10 del testo “L’uomo custode del creato” e la pagina 12 su Papa Francesco. Introduciamo quindi la figura di San Francesco, raccontando brevemente la sua vita. Le seguenti schede faranno da approfondimento e verifica.

150

CLASSE 2a


Nome Classe

Data

Sch eda n .3

SAN FRANCESCO D’ASSISI Colora le scene e completa le frasi sulla vita di San Francesco d’Assisi.

151


.4 Sch eda n

Nome Classe

Data

IL CANTICO DELLE CREATURE Completa il testo del Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi. Laudato sii, o mio Signore, Con tutte le tue ................................... specialmente per fratello ................................... Il quale ci dà il ................................... e ci .................................... Ed egli è ................................... e ................................... con grande splendore. Laudato sii, o mio Signore, per sorella ................................... e le ..................................., in ................................... le hai create luminose, preziose e .................................... Laudato sii, o mio Signore, per fratello ..................................., per ..................................., il ..................................., il ................................... e ogni ................................... con il quale alle tue ................................... dai sostentamento. Laudato sii, o mio Signore, per sorella ..................................., la quale è molto ..................................., ................................... e .................................... Laudato sii, o mio Signore, per fratello ..................................., con il quale ................................... la notte: ed egli è ..................................., ................................... e .................................... Laudato sii, o mio Signore, per la nostra madre ..................................., la quale ci ................................... e ci ................................... e produce diversi ..................................., con ................................... colorati. Laudato sii, o mio Signore, per quelli che ................................... per il tuo .................................... Laudato sii, o mio Signore, per sorella nostra ................................... corporale, dalla quale nessun ................................... può .................................... Laudate e benedite il mio Signore, ringraziatelo e servitelo con grande ....................................

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CLASSE 2a

Propos te

didattic h e

Sul tema francescano abbiamo a disposizione ora la scheda di pagina 101 “San Francesco amico della natura” e la pagina speciale sul pittore Giotto a pagina 13. Sul Giornalino abbiamo accostati San Francesco e Papa Francesco a pagina 10.

Proponiamo un brainstorming con i bambini sulle parole da “buttare” e sulle parole da “tenere” quando si parla di Creato e natura.

Le “parole importanti” sul creato Tra le parole che verranno proposte durante l’attività (“che parole vi vengono in mente se pensiamo al creato?”) facciamo scegliere tre tra quelle da “buttare” (come ad esempio: sprecare, rovinare e inquinare) e quelle da tenere (ad esempio: amore, rispetto, aiutare, riciclare, coltivare) e realizziamo nel quaderno due “contenitori”: un cestino per quelle da buttare, un albero per quelle da tenere, come nell’immagine qui di esempio.

Volendo, su questo modello precedente potremmo in aggiunta fare anche un cartellone da appendere in classe.

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Propos te

didattic h e

Concludiamo con la proposta di una filastrocca sul valore del riciclaggio.

Filastrocca del riciclaggio È ripartita “Non è un miraggio” la campagna del riciclaggio. Da più parti giunge il messaggio “Ci si comporti in modo più saggio”. Nelle case … che parapiglia! Brontola un po’ tutta la famiglia: separare carta e bottiglia, panni e pile dalla pastiglia. La coscienza te lo bisbiglia! Ogni scarto che viene buttato credi, può essere riciclato, perciò con altri non va mischiato. Certo è pesante. È un impegno! Però se sgarri… paghi pegno. E la pena non è una multa, ma la distruzione della Terra tutta. (Scuola Primaria “E. Flaiano” di Pescara)

Filastrocca sul riciclo Io riciclo qua e là non voglio oziare sul sofà. La TV se ne sta spenta la fantasia già fermenta. Con scatole e bottoni costruirò dei bei vagoni. Con i tappi farò gli occhietti a una famiglia di gufetti. Con matite e cartoncini saltan fuori anche i delfini. È assai bello riciclare e poter sempre inventare. (Vivacemente)

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CLASSE 2a


CLASSE 2a

Esploratori naturali CLASSE

PAGINA

2

seconda

PRODUZIONE Brochure pubblicitaria di un viaggio turistico relativa a un contesto naturale prossimo agli alunni.

COMPETENZA IRC

COMPETENZA CHIAVE EU

Cogliere i segni religiosi nel proprio territorio e nell’esperienza della fede e del vivere della comunità cristiana.

1. Comunicazione nella madrelingua: redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali. 8. Consapevolezza ed espressione culturale: riconoscere gli aspetti geografici, ecologici, territoriali dell’ambiente naturale ed antropico, le connessioni con le strutture demografiche, economiche, sociali, culturali.

PERIODO

TEMPO STIMATO

settembre/ottobre

3 lezioni

CONSEGNA

FASI

Sei un grafico pubblicitario incaricato da un tour operator di realizzare una brochure su un itinerario legato a un contesto naturale del tuo territorio.

• Fornire alla classe un certo numero di brochure e depliant turistici reperendoli da un’agenzia di viaggi della zona. • Far notare lo stile comunicativo dei materiali forniti, analizzando l’uso delle immagini, della grafica e delle parole. • Dividere la classe in gruppetti di 4 alunni. Ogni gruppetto individua un contesto naturale del territorio particolarmente bello e/o significativo. • Incaricare, in accordo con i genitori, l’organizzazione di un’uscita per ciascun gruppo nel luogo scelto. • Durante la visita i ragazzi devono documentare con foto e appunti quanto il contesto naturale offre. • In classe ciascun gruppo su un foglio o cartoncino non più piccolo di un A4 assemblano foto e dispongono testi e grafica in modo da rendere attraente la località. • Ciascun gruppo presenta e illustra in dettaglio alla classe la propria realizzazione.

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Propos te

2° UNITÀ

didattic h e

CLASSE 2a

L’attesa diventa gioia

Che bello quando si aspetta il proprio compleanno ormai imminente! Proponiamo la pagina 15 “Aspettare... il mio compleanno!” e la scheda di pagina 102 “Quando è festa”.

Proponiamo poi le seguenti filastrocche, facendo raccontare agli alunni quando ciascuno compie gli anni e come vive l’attesa di quel giorno.

Poesia dei compleanni Ecco oggi tutti presenti, di star con te siamo contenti. Musica, dolci, panna montata per festeggiare questa giornata. Tamburi, pifferi. campanelli per augurarti gli anni più belli.

Corri tranquilla, gioca contento, ti tenga forte la mano del vento. La strada è vecchia, la vita è nuova, cadi e rialzati, prova e riprova. E adesso spegni le tue candeline, tanto ti illumina senza mai fine la Luce Fiore che non passerà nel cuore di mamma e papà.

Arriva marzo, tuo compleanno, tutte le stelle del cielo lo sanno, la luna aggiunge la sua candelina: auguri bambino, auguri bambina! Cresci bellissimo, cresci stupenda. In altalena la vita ti prenda. Splenda nel sole la tua gioia pazza. In sedia d’oro ti portino in piazza. Splendano grandi due piene, mamma e papà che ti vogliono bene.

Natale è il compleanno di Gesù, anche per questa festa c’è grande attesa: i cristiani la chiamano “Avvento”. Leggiamo a pagina 16 “Che bello: sta arrivando il Natale!” e a pagina 17 “Avvento significa attesa”. Proponiamo poi le seguenti schede a riguardo.

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Nome Classe

Data

Sch eda n .5

CALENDARIO DELL’AVVENTO 1 Punteggiare i 3 lati di ogni finestra per permettere l’apertura del balcone e all’interno ogni giorno scriviamo una parola gioiosa.

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.6 Sch eda n

Nome Classe

Data

CALENDARIO DELL’AVVENTO 2 Costruisci giorno il Calendario dell’Avvento colorando ogni giorno una stellina fino a giungere al giorno di Natale.

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Nome Classe

Data

Sch eda n . 7

IL DADO DELL’AVVENTO Giochiamo insieme con il dado dell’Avvento: colora e componi il cubo poi, lanciandolo con i compagni, spiega chi sono i personaggi che compaiono di volta in volta.

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Propos te

didattic h e

Circa l’Avvento abbiamo a disposizione nel libro dei lapbook la possibilità di realizzare la Corona dell’Avvento a pagina 21.

Nel quaderno operativo possiamo realizzare invece la candela dell’Avvento a pagina 104 e la casetta dell’Avvento a pagina 105.

Sul tema dell’attesa abbiamo a disposizione nel Giornalino a pagina 21 l’articolo “Perché dobbiamo sempre aspettare”.

Introduciamo la figura di Maria con la pagina 18 “L’attesa di Maria”, contestualizzando le tematiche con i contenuti seguenti a disposizione.

La città di Betlemme ieri ed oggi Betlemme si trova a sud della Palestina, nella provincia della Giudea a circa 800 m. sul livello del mare. Il nome Betlemme significa “casa del pane”, ma anticamente era conosciuta anche con il nome di Efrata, che significa “ricca di frutti”. Questi sono nomi molto appropriati, poiché la terra è particolarmente fertile e vi sono raccolti abbondanti anche se ubicata ai bordi del deserto. Ai tempi di Gesù era un villaggio di contadini e pastori che utilizzavano le numerose grotte naturali come stalle. Nonostante fosse un piccolo centro abitato era molto conosciuta, essendo nato qui il re Davide, quello che aveva sconfitto il gigante Golia. Anche il profeta Michea ne parla annunciando la nascita del Salvatore. A Betlemme ancora oggi è visibile la Basilica della Natività, costruita sopra la grotta dove è nato Gesù. Per indicare il punto esatto della mangiatoia è stata messa una stella d’argento. Purtroppo, come in molte altre località della Palestina, Betlemme è stata ed è ancora a volte luogo di violenti scontri tra Israeliani e Palestinesi.

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CLASSE 2a


Propos te

CLASSE 2a

didattic h e

I personaggi della storia del Natale Profeta: colui che parla a nome di un altro. Nella Bibbia è colui che parla agli uomini a nome di Dio. (Isaia 9,1-15) Gioacchino e Anna: i genitori di Maria. Maria: abitava a Nazareth ed è prescelta da Dio accetta in silenzio di diventare la mamma di Gesù, Figlio di Dio. Si sa molto poco di lei dai testi evangelici. Giuseppe: svolge l’attività di falegname a Nazaret, discendente diretto del re Davide e, a seguito della richiesta di Dio, questo “uomo giusto” accetta di sposare Maria, mentre è in attesa di Gesù. Elisabetta: cugina di Maria, moglie di Zaccaria, sono i genitori di Giovanni il Battista. La loro preghiera viene esaudita, poiché Elisabetta cessa di essere sterile. Inoltre riconosce che Maria, sua parente, è “Madre del suo Signore”. Angeli: la parola angelo significa “inviato, messaggero di Dio”; portano la lieta notizia e cantano “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama”. Pastori: erano tra le persone più povere e più semplici del popolo ebraico, facevano la guardia al loro gregge e vivevano di ciò che fornisce loro cuoio, lana, carne, latte da cui si produce panna, burro, formaggio, yogurt. Cesare Augusto: imperatore romano che trasforma la Giudea, l’Idumea e la Samaria in una provincia romana, amministrata da un prefetto. I romani invasero e misero sotto controllo la Palestina circa 60 anni prima della nascita di Gesù. Re Erode il Grande: re pagano, terribilmente sanguinario, sostenuto dagli occupanti romani. Quando gli viene annunciata la nascita di un altro “re” degli ebrei (Gesù), avverte il pericolo di un rivale e teme per il suo potere, facendo uccidere tutti i neonati maschi di Betlemme. Re Magi: uomini sapienti che studiavano il movimento delle stelle e dei pianeti (astronomi-astrologi). Provenivano dall’Oriente, dalla Mesopotamia o dall’Arabia, in ogni caso da un paese pagano. Il Vangelo non dice né che erano re, né che fossero tre. Nei secoli successivi la tradizione popolare ha dato loro i nomi

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Propos te

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di Gaspare, Melchiorre e Baldassarre. Portarono tre doni a Gesù con un significato preciso: – ORO metallo prezioso che al tempo di Gesù veniva offerto solo ai re, perché era molto costoso (Gesù = re); – INCENSO una resina che si ottiene dalla corteccia di un albero e quando brucia emana un gradevole profumo. Al tempo di Gesù veniva bruciato ogni giorno al Tempio come dono a Dio per onorarlo (Gesù = Figlio di Dio); – M IRRA un profumo e balsamo-unguento che al tempo di Gesù veniva usato come profumo per le donne, come unguento per le ferite e per conservare-imbalsamare il corpo dei morti (Gesù = uomo).

Nel Giornalino sulla figura di Maria abbiamo a disposizione “L’Annunciazione a Maria” a pagina 1 e nel CLOUD l’approfondimento “L’Annunciazione nell’arte”.

Chiediamo agli alunni di completare la prossima scheda, relativa a un testo classico poetico sul Natale.

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CLASSE 2a


Nome Classe

Sch eda n .8

Data

POESIA IN IMMAGINI Completa la poesia colorando le immagini e trascrivendo le relative parole ad essa mancanti. Impara a memoria. Mentre il

......................, piano piano dietro ai

...................... tramontava,

nella terra di Betlemme un evento s’annunciava... Una

........................ passeggiava or vicina ed or lontana.

Che voleva? Dove andava, quella stella lunga e strana? Un bell’

........................ dall’ali grandi e aperte allor comparve

disse: «È notte di Natale.

........................ e nato!» e poi scomparve.

«Gesù è nato! Osanna! Osanna!» col suo corre verso la

........................ ogni pastore

........................, inneggiando al Redentore.

Pieni i cuori di letizia. Alle genti più lontane, corre, vola la notizia tra un frastuono di campane ! Tutti vedon la

........................, così fulgida e splendente!

«Essa c’indica una meta!» lieta mormora la gente. Nato, sì ! Ma senza nulla, senza fasce poverino. Senza maglia, senza culla, con la

........................ per lettino!

Il Bambino è poverello. Per scaldarlo non c’è Solo un bue, un asinello ed il Ma quel Bimbo è il Redentore e la

........................!

........................ della sua mamma. ........................, da lassù,

fa che tutti, al suo chiarore, giunger possano a

........................!

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Propos te

didattic h e

Sulla nascita di Gesù abbiamo a disposizione ancora la pagina 20 del testo “I Vangeli raccontano la nascita di Gesù” e la scheda del quaderno operativo a pagina 107 “Errori di Natale”.

Introduciamo il tema del presepe con la pagina 19 del testo “Un presepe a costo zero” e la pagina 21 “Il presepe più bello”. Presentiamo poi l’inventore di questa bella realtà: San Francesco D’Assisi.

San Francesco d’Assisi inventa il presepio a Greccio. Natale 1223, a Greccio, piccola borgata dell’Umbria, Francesco d’Assisi va a trovare un amico di nome Giovanni e gli dice: «Se vuoi che celebriamo a Greccio il Natale di Gesù, precedimi e prepara quanto ti dico: vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie ad un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello». Appena l’ebbe ascoltato, il fedele e pio amico se ne andò sollecito ad approntare nel luogo designato tutto l’occorrente, secondo il disegno esposto dal santo… E giunse il giorno della letizia, il tempo dell’esultanza! Per l’occasione sono qui convocati molti frati da molte parti; uomini e donne arrivarono festanti dai casolari della regione portando, ciascuno secondo le sue possibilità, ceri e fiaccole per illuminare quella notte, nella quale s’accese splendida la Stella che illuminò tutti i giorni e i tempi. Arriva alla fine Francesco: vede che tutto è predisposto secondo il suo desiderio, ed è raggiante di letizia. Ora si accomoda la greppia, vi si pone il fieno e si introducono il bue e l’asinello. In quella scena commovente risplende la semplicità evangelica, si loda la povertà, si raccomanda l’umiltà. Greccio è divenuto come una nuova Betlemme. Questa notte è chiara come pieno giorno e dolce agli uomini e agli animali! La gente accorre e si allieta di un gaudio mai assaporato prima, davanti al nuovo mistero. La selva risuona di voci e le rupi imponenti echeggiano i cori festosi. I frati cantano scelte lodi al Signore, e la notte sembra tutto un sussulto di gioia. Il Santo è lì estatico di fronte al presepio, lo spirito vibrante di composizione e di gaudio ineffabile. (Dalle Fonti Francescane)

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Propos te

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didattic h e

La seguente poesia volge il racconto di Greccio in forma poetica.

Presepio a Greccio Giunse Francesco al paese di Greccio Dove abitava un cane suo amico. Faceva freddo e il vento soffiava Era vicino il Santo Natale.

Cerchiamo una grotta nella collina, chiama una mamma col suo bambino: sarà Maria, la Vergine santa che dona al mondo il bimbo Gesù”.

A Frate Francesco venne un’idea, idea grande, bella e gentile. Come poesia che sgorga dal cuore, come un pensiero soave d’amore.

Vicino a Lei mettiamo Giuseppe; l’asino, il bue, pastori ed agnelli fanno corona al Bimbo che è nato, portando in dono la lana e le fasce.

“Su vieni, Giovanni” disse all’amico. “C’è una cosa che voglio proporti: quest’anno a Natale faremo il presepe, vedremo Gesù che nasce a Betlemme.

Dall’alto dei cieli scendano gli angeli, cantano in coro con gioia festosa: “Sia gloria nei cieli a nostro Signore, e in terra per tutti sia pace ed amore”. (Mario Filippi)

Sull’esempio di San Francesco che riguardo il Natale fece una vera e propria rappresentazione “teatrale” proponiamo ai bambini di drammatizzare la scena.

Come compito di realtà abbiamo a disposizione la sezione online “Io, presepista”.

Come San Francesco drammatizzare la nascita di Gesù Dopo aver letto i brani evangelici della nascita di Gesù e la storia della nascita del presepe vivente di San Francesco, organizziamo in classe la drammatizzazione del racconto. Ci procuriamo alcuni drappi colorati o tuniche e scriviamo insieme un canovaccio della storia con semplici frasi. Assegniamo ad ogni alunno un ruolo: Giuseppe, Maria, Gesù bambino, pastori, angeli, re Erode, soldati romani, Cesare Augusto, bue, asino e pecore… Poi presenteremo la storia ai genitori o ai compagni delle altre classi.

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Propos te

didattic h e

La pagina speciale 22 “Gesù nasce nella povertà” tratta esplicitamente la tematica della povertà nel mondo oggi. Diamo qualche dato concreto.

I numeri della povertà Cosa significa vivere in condizione di povertà? E quanti sono i poveri nel mondo? Due domande che, a volte e comunque mai troppo spesso, capita di porsi. Due risposte che, supportate da dati, descrivono una situazione molto grave. Specialmente in alcune aree del pianeta.

I dati globali Si parla di povertà estrema quando una persona, una comunità o tutti gli abitanti di un’intera regione sono costretti a vivere con meno di 1,90 dollari dal giorno. Meno di due dollari al giorno per procurarsi cibo, acqua, medicine e tutto ciò di cui ci sarebbe bisogno per avere una vita dignitosa. Al mondo, quasi il tredici per cento della popolazione mondiale vive con meno di 1,90 dollari al giorno. La percentuale può sembrare “bassa”. Ma il numero non deve trarre in inganno. O indurre a sottostimare la gravità de problema. Perché, in valori assoluti, in condizione di povertà estrema vivono 902 milioni di persone. Per rendere l’idea, basti dire che si tratta di circa quindici volte la popolazione italiana.

Le zone più povere del mondo Al giorno d’oggi, la povertà si estende “a macchia di leopardo”. In altre parole, riguarda tutto il mondo, da nord a sud. Eppure, è possibile individuare zone del pienata dove si trovano, letteralmente, i Paesi più poveri del mondo: • Africa Subsahariana: 42,7 percento • Asia meridionale: 18,8 per cento • Asia orientale e zona del Pacifico: 7,2 per cento • America Latina e Caraibi: 5,6 per cento Come si intuisce, questi dati si riferiscono al totale della popolazione che vive in condizione di povertà estrema. In particolare, la popolazione dell’Africa Subsahariana ammonta a circa un miliardo. Significa che quasi 430 milioni di persone vivono in condizione di povertà estrema.

La fame nel mondo Al giorno d’oggi, secondo i dati del World Food Programme, 795 milioni di persone soffrono la fame. Stando a quanto abbiamo riportato prima, la metà di loro vive nell’Africa Subsahariana. Fame non significa solo mancanza di cibo ma anche mancanza di micronutrienti. Che aumenta il rischio di contrarre malattie, riduce la produttività, impedisce un adeguato sviluppo fisico e mentale. La povertà ha anche altre conseguenze. Come non avere la possibilità di studiare. Come non avere medicinali e strutture mediche a disposizione. Come, in

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Propos te

CLASSE 2a

didattic h e

sostanza, non avere diritto a una vita che possa definirsi tale. I dati non disegnano una situazione confortante. Ma sappiamo anche che possiamo fare tanto per combattere la povertà nel mondo. Così come anche noi, nel piccolo, possiamo fare la nostra parte. Da Actionaid

Mettaimo a disposizione alcune poesie di Natale.

Nasce Gesù Campana piccina che attendi lassù intona il tuo canto che nasce Gesù. O stella, stellina che brilli lassù, ravviva il tuo lume che passa Gesù O cuore piccino che attendi quaggiù prepara i tuoi doni che nasce Gesù. (Luisa Nason)

L’albero dei sentimenti Come ogni anno arriva Natale, e un grande abete voglio addobbare. Basta palline e nastri lucenti, facciamo un albero di sentimenti. Delle grandi strisce di tranquillità, che abbraccino l’intera umanità. Sfere luminose piene di speranza che spandano in giro la tolleranza. Infine una stella non può mancare, perché nessuno stia più male.

Le ricchezze di Gesù Bambino Gesù Bambino È nato poverino come nessun lo fu. La casa una capanna, la culla un po’ di fieno, per vestito una spanna di lino e forse meno. Per fargli caldo, il fiato d’un asino e d’un bue. Queste che vi ho contato Son le ricchezze sue.

Natale festa di gioia In tutto il mondo oggi è Natale, e io bambino che cosa posso donare? A chi è solo, triste e abbattuto, offro con gioia il mio aiuto. Questo mio dono non costa niente, non ha bisogno di carta lucente. Un po’ di amore e di bontà Può far felice l’umanità. Il vero Natale è volersi bene, trascorrere insieme giornate serene. Perché la festa nei cuori ci sia, l’odio e la guerra spazziamo via.

Per festeggiare il Natale e lasciare un ricordo della festa abbiamo a disposizione nel Giornalino “Il piatto di Natale” a pagina 25 e le “Vetratine natalizie” a pagina 27. Poi le seguenti schede fotocopiabili.

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.9 Sch eda n

Nome Classe

Data

VETRATE GOTICHE DI NATALE Colora e ritaglia le vetrate per decorare la tua classe.

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Nome Classe

Data

Sch eda n .

10

BIGLIETTO POP-UP DI NATALE Colora e realizza il tuo biglietto pop-up della scena della Natività.

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. 11 Sch eda n

Nome Classe

Data

BURATTINI A DITA DI NATALE Colora e realizza i personaggi per il tuo presepe a dita.

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Nome Classe

Data

Sch eda n .

12

BIGLIETTO DI NATALE Colora e realizza il tuo biglietto di auguri di Natale.

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CLASSE 2a

Io, presepista CLASSE

PAGINA

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seconda

PRODUZIONE Realizzazione di un presepe di classe secondo lo stile della tradizione italiana.

COMPETENZA IRC

COMPETENZA CHIAVE EU

Individuare significative espressioni d’arte cristiana legate alla festa del Natale.

8. Consapevolezza ed espressione culturale: riconoscere il valore e le potenzialità dei beni artistici e ambientali, per una loro corretta fruizione e valorizzazione.

PERIODO

TEMPO STIMATO

novembre/dicembre

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3 lezioni

CONSEGNA

FASI

Sei un artigiano presepista che deve realizzare un presepe artistico.

• Visita tramite LIM di presepi artistici italiani, evidenziando le caratteristiche principali in comune. • Scelta della modalità di realizzazione del presepe di classe (cartapesta, cartoncino, DAS, plastica riciclata, pasta, polistirolo, gesso, ecc…). • STEP 1 - l’ambiente: suddivisione ruoli e incarichi per realizzare il contesto del presepe (capanna, grotta, monti, mare, cielo…). • STEP 2 - i personaggi: suddivisione ruoli e incarichi per realizzare i personaggi (sacra famiglia, angeli, Magi, pastori…).


Propos te

CLASSE 2a

3° UNITÀ

Acqua viva

didattic h e

In continuità con il filo conduttore dell’acqua entriamo in questa Unità dedicata alla figura e alla missione di Gesù leggendo e completando la pagina 24 del testo “La sorgente d’acqua”. Di seguito proponiamo la scheda del quaderno operativo a pagina 108 “L’acqua sorgente di vita”.

Il Giornalino ci viene incontro con l’articolo “Giochi d’acqua” a pagina 43.

Per contestualizzare la figura e l’opera di Gesù di Nazaret, ecco qualche materiale a nostra disposizione.

I luoghi di Gesù Betlemme - Efrata (la fruttifera), situata a m 777 sul livello del mare, con le sue abitazioni in pietra bianca e rosata, si adagia su due colline della Giudea ricoperte di vigne, fichi, mandorli, melograni ed ulivi. Qui, in una grotta naturale che serviva da rifugio per i pastori e da stalla per gli animali, nacque Gesù. Nazaret - La città di Nazaret è chiamata “fiore della Galilea” per la delicatezza del suo paesaggio naturale. È meta ininterrotta di pellegrini perché in questo luogo Gesù è vissuto per circa 30 anni. Proprio a Nazaret, Maria ricevette la visita dell’angelo Gabriele che annunciò la nascita di suo figlio Gesù. Gerusalemme - in Giudea, è una città antichissima, già abitata in epoca preistorica. Lungo il corso dei secoli Gerusalemme, la città santa per eccellenza, fu più volte distrutta e ricostruita. Ebbe un’importanza fondamentale nella vita di Gesù perché qui venne crocifisso e risorse.

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Propos te

didattic h e

Usi e costumi in Palestina L’educazione: gli ebrei consideravano i figli un bene prezioso affidato da Dio ai genitori. Fin da piccoli venivano educati ad amare Dio e a conoscere la storia del loro popolo. Fino a 3 anni sia i maschi che le femmine erano educati dalla madre, poi le bambine imparavano le attività di casa e i bambini apprendevano dal padre un mestiere. I maschi venivano considerati adulti a 13 anni, le femmine a 12. L’insegnamento: a 6 anni i soli maschi andavano alla sinagoga per imparare a scrivere, a leggere e a fare i calcoli. Il maestro era il rabbì e si studiava sui rotoli della Bibbia. Gli alunni scrivevano con bastoncini appuntiti su tavolette spalmate di cera, seduti su tappeti o stuoie. I giochi: si svolgevano specialmente all’aperto. Gareggiavano usando dadi, biglie e trottole; costruivano anche sonagli con cocci rotti. Le bambine giocavano con bambole di legno con vestiti di stoffa. I pasti: la colazione e il pranzo di mezzogiorno venivano consumati in fretta. Si mangiava pane, olive e frutta. I bambini bevevano il latte e gli adulti il vino. La cena serale era il pasto principale, consumato seduti su tappeti o stuoie. Spesso veniva preparata una zuppa fatta con orzo, ceci o lenticchie poi versata in un unico grande piatto. Le mani sostituivano le posate; il pane, di forma schiacciata, serviva da cucchiaio. La cena finiva con la frutta secca o fresca. Solo in occasione di importanti feste si consumava carne, ma non quella di cammello o di maiale, considerati animali impuri. Prima e dopo ogni pasto si ringraziava Dio per il cibo donato. I tappeti o le stuoie, usate durante i pasti, venivano utilizzati di notte come giacigli. I vestiti: sia uomini che donne indossavano una tunica sulla quale nei giorni freddi, indossavano un mantello che di notte serviva da coperta. I materiali usati per confezionarli erano la lana, il cotone e il lino. La gente possedeva pochi vestiti che dovevano durare a lungo e i più costosi passavano dai genitori ai figli. Solo quando le persone si spostavano da casa infilavano calzari o sandali ai piedi.

Prima di iniziare a parlare di Gesù, si propone ad ogni alunno di completare la seguente scheda per capire quali sono le conoscenze pregresse di ognuno sulla figura di Gesù e iniziare un lavoro di correlazione tra l’esperienza del bambino e quella di Gesù in un tempo così lontano dal loro.

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CLASSE 2a


Nome Classe

Sch eda n .

Data

13

IO E GESÙ Completa con le informazioni che ti vengono qui richieste.

COMINCIAMO DA TE Nome ............................................................................. Cognome ...................................................................... Età ................................................................................... Altezza ......................................................................... Colore dei capelli ................................................... Occhi ..............................................................................

Metti qui la tua foto

Frequento la scuola ...................................................................................... Il mio compagno di banco si chiama ................................................. I miei genitori si chiamano ..................................................................... I miei fratelli e sorelle si chiamano ..................................................

E… QUESTO GESÙ? Hai mai sentito parlare di Gesù? Da chi? Dove? ..................................................................................................................................... .....................................................................................................................................

Cosa conosci di lui? ..................................................................................................................................... .....................................................................................................................................

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Propos te

didattic h e

Contestualizziamo la figura di Gesù come coetaneo dei nostri alunni, approfondendo il mondo dei giochi del tempo. Proponiamo una serie di giochi “antichi” di gruppo per far collaborare gli alunni tra loro e giungere ad un obiettivo comune: far vincere il proprio gruppo e creare un clima di collaborazione fattiva.

I giochi di Gesù LA PASSEGGIATA CON LE ANFORE Certo, non è facile trovare delle anfore, ma con un po’ di immaginazione esse si sostituiscono con canestri di vimini o con cilindri di cartone, in cui verranno disposti sacchetti di crusca, di sassi o di sabbia, in modo da formare per ognuno il peso complessivo di 1 Kg. Segnate sul campo di gioco (corridoio, giardino o palestra) un punto di partenza, un ostacolo per squadra in cui girare intorno (sedia, birillo o altro) e uno di arrivo. Si formano 2 squadre con numero uguali di maschi e di femmine, che saranno in competizione una contro l’altra. Dal via il concorrente dovrà effettuare una camminata a capo eretto, ben dritto e con passo veloce fino al punto in cui girare l’ostacolo e ritornare all’arrivo passando l’anfora al compagno che rifarà lo stesso percorso.

IL GIOCO DEI CERCHIETTI Servono 2 bastoncini lunghi 40 cm circa e 1 cerchietto del diametro di 10 o 15 cm di cartone (tubi di cartone per rotolare le stoffe tagliati e ricoperti con stoffa o con pelle). Disporre gli alunni in 2 file una di fronte all’altra. Il primo dovrà lanciare il cerchietto al compagno che ha di fronte che dovrà prenderlo con i bastoncini. Come far volare il cerchietto? Semplice, basta insegnare la tecnica e si divertiranno un mondo! Si sospende il cerchietto alle due bacchette incrociate, lo si lancia in avanti e in alto, scostando i due legnetti rapidamente a striscio l’uno sull’altro. Oppure si sospende alla sola bacchetta destra, tenuta orizzontalmente, infilando la sinistra, pure orizzontalmente, nella parte inferiore del cerchio. In que-

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Propos te

CLASSE 2a

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sto secondo caso, tenuta ferma la sinistra, si dà lo slancio con la destra. Il cerchietto deve essere ricevuto dal compagno in volo su una bacchetta, o meglio ancora su ambedue. Il gioco continua fin tanto che uno dei due giocatori lascia cadere a terra il cerchietto. In questo caso prende il punto il compagno che lo ha lanciato. Perde chi per prima lascia cadere a terra il cerchietto per ben 12 volte.

CORSA CON I SACCHI Servono dei sacchi di juta (si possono trovare presso le torrefazioni del caffè). Formare duo o tre squadre, in base al numero dei sacchi che avete a disposizione e segnare sul campo di gioco (corridoio, giardino o palestra) un punto di partenza, un ostacolo x squadra in cui girare intorno (sedia, birillo o altro) e uno di arrivo. Vince la squadra che per prima taglia il traguardo.

TIRO ALLA FUNE Serve una corda lunga almeno 4 o 5 metri. Tracciare a terra un segno con il gesso e porvi sopra la corda perpendicolarmente, metà da un lato e metà dall’altro lato. Formare due o quattro squadre, in base al numero degli alunni. Nominare un capitano per squadra per scegliere i componenti. Al via ogni componente della squadra cercherà di tirare la fune verso la sua parte. Vince la squadra che farà oltrepassare la linea disegnata a terra ad un giocatore avversario. Le squadre vincenti del primo turno si scontreranno per determinare la squadra vincitore finale.

LA TROTTOLA La trottola è un gioco per bambini conosciuto in tutto il mondo fin dai tempi antichi. Risale a più di 6000 anni fa, alcune trottole perfettamente conservate, con le fruste utilizzate per metterle in moto, sono state ritrovate durante gli scavi di Ur in Mesopotamia. I bambini facevano vere e proprie competizioni per vedere chi riusciva a farla girare più a lungo. Giochiamo con i nostri alunni allo stesso modo, cronometro alla mano.

Entriamo a Nazaret facendo costruire la sinagoga mediante la seguente scheda.

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. 14 Sch eda n

Nome Classe

Data

IN SINAGOGA Colora e costruisci la sinagoga di Nazaret seguendo le istruzioni date.

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Nome Classe

Data

Sch eda n .

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GLI AMICI GESÙ Colora e ritaglia i 12 Apostoli, gli amici di Gesù.

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Propos te

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CLASSE 2a

Presentiamo il Battesimo di Gesù, introducendo la sua figura adulta e il suo operato e messaggio con la pagina 25 del testo, in chiave artistica.

Passiamo poi alla pagina 26 sui dodici Apostoli, circa i quali abbiamo appena proposto una scheda fotocopiabile. Su questo tema abbiamo anche la pagina 109 del quaderno operativo “Pescatori di uomini” e il compito di realtà di questa unità. Sintetizziamo poi la tematica di “opere e parole” (a riguardo abbiamo anche il lapbook a pagina 13).

Le parabole di Gesù Il termine parabola significa paragone, confronto. La parabola è un modo particolare di raccontare molto usato nella Bibbia: si confrontano due realtà allo scopo di spiegarne una più difficile per mezzo dell’altra più semplice. Ogni parabola contiene: • Il fatto; • Il messaggio o l’insegnamento.Gesù usa le parabole per spiegare alla gente che lo ascolta: • l’amore di Dio per gli uomini, con la parabola del Buon pastore e con quella della Dracma perduta; • cosa significa amare il prossimo, con la parabola del buon samaritano.

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CLASSE 2a

Propos te

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I miracoli di Gesù Per convincere meglio le persone che lo ascoltavano, Gesù compie gesti straordinari: i miracoli. In questo modo la gente capisce più facilmente quanto Dio ama gli uomini. I miracoli servono a Gesù soprattutto per: • aiutare chi è in difficoltà (le nozze di Cana); • farsi seguire dagli apostoli (la pesca miracolosa); • guarire chi è gravemente malato (la guarigione di un lebbroso e del cieco Bartimeo); • ridonare addirittura la vita (la risurrezione del giovinetto di Nain e di Lazzaro).

Mediante le pagine 27 del testo e 111 del quaderno operativo approfondiamo i miracoli di Gesù secondo il filo conduttore dell’acqua. Nel Giornalino a pagina 5 abbiamo “Gesù calma la tempesta” e a pagina 36 un approccio artistico al miracolo delle nozze di Cana.

Anche con il “Gioco dell’oca con Gesù” del Giornalino a pagina 34 possiamo ripassare e verificare le nozioni apprese su parabole e miracoli di Gesù.

Sul tema dell’acqua l’unità chiude con un riferimento al Battesimo a pagina 28 e con la proposta di testi e dati interessanti sull’acqua a pagina 29 e 30. Sul Battesimo abbiamo anche il materiale del CLOUD di questa sezione.

Facciamo esprimere infine gli alunni su se stessi e i propri vissuti partendo dalla parabola dei talenti mediante la seguente scheda.

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. 16 Sch eda n

Nome Classe

Data

SCOPRI I VERI TALENTI Colora in giallo le monete che rappresentano i veri talenti e in grigio quelle che non lo sono. Puoi continuare l’elenco dei veri talenti, scrivendo nelle righe in basso della scheda, soprattutto individuando i tuoi.

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CLASSE 2a

Intervista agli Apostoli CLASSE

PAGINA

24

seconda

PRODUZIONE Realizzazione di interviste agli Apostoli per un’emittente televisiva.

COMPETENZA IRC

COMPETENZA CHIAVE EU

Intuire alcuni elementi essenziali del messaggio di Gesù, attraverso l’ascolto di brani tratti dai Vangeli.

1. Comunicazione nella madrelingua: redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali. 4. Competenze digitali: utilizzare e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete.

PERIODO

TEMPO STIMATO

gennaio/febbraio

2 lezioni

CONSEGNA

FASI

Sei un giornalista televisivo che deve realizzare delle interviste ai 12 Apostoli per la sua emittente.

• Dividere la classe in gruppi di tre alunni: un intervistato + un intervistatore + un cameraman. • Prevedere che ciascun gruppo possa quel giorno di usufruire di uno smartphone, tablet o videocamera. • Far scegliere a ciascun gruppo uno degli Apostoli, avendo cura che i vari gruppi scelgano in modo perlopiù differenziato. Sull’Apostolo in questione far documentare il gruppetto raccogliendo il più possibile notizie a riguardo. • Far redigere una elenco di domande che l’intervistatore dovrà porre all’intervistato. • Fornire gli Apostoli intervistati di stoffe colorate da indossare a mo’ di veste antica. • Far realizzare l’intervista in modalità video: uno dei tre è l’Apostolo intervistato, un altro l’intervistatore che pone le domande e il terzo il cameraman. • Si possono realizzare più registrazioni facendo cambiare di ruolo gli alunni.

W

INT

IE V R E

1 83


Propos te

4° UNITÀ:

didattic h e

Una sorgente di vita

Questa quarta unità dedicata alle tematiche pasquali inizia facendo scoprire Gesù come sorgente di acqua viva. Questa metafora bene si presta a raffigurare colui che darà la vita agli altri negli eventi pasquali: l’acqua è vita. Leggiamo quindi e completiamo le pagine 32-33 del testo, poi la pagina 35.

Avendo conosciuto la samaritana, possiamo introdurre il tema della vita e condizione delle donne all’epoca di Gesù. Leggiamo quindi la pagina 34 del testo. Su questa tematica abbiamo a disposizione anche il compito di realtà di questa unità.

La donna samaritana ha molto sbagliato lungo la sua vita, ciò ci introduce all’articolo del Giornalino a pagina 18 “Vorrei fare quello che voglio, invece.. ”.

Dall’acqua scaturisce la vita: completiamo le schede di pagina 112 e 113 del quaderno operativo. Quindi possiamo proporre la filastrocca di “Chiccolino” a pagina 36 sempre del testo. A questo punto possiamo proporre i principali simboli pasquali.

I segni della Pasqua Colomba: è un animale che indica purezza; la troviamo nel racconto dell’arca di Noè, quando la colomba segna la fine del diluvio e l’inizio di un’Alleanza tra Dio e gli uomini; nella festa di Pasqua ricorda la pace che Gesù è venuto a portare, l’Alleanza nuova ed eterna che viene donata all’umanità. Campane: sono il segno della festa, con il loro suono rallegrano il giorno di Pasqua; nella tradizione occidentale vengono “legate”, cioè lasciate ferme dal Venerdì Santo fino alla Domenica di Pasqua, quando tornano a suonare; questo gesto esprime la partecipazione della comunità al mistero della morte di Gesù (accompagnato da un clima di silenzio e riflessione) e alla risurrezione (la gioia del loro suono annuncia che la vita ha vinto la morte).

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CLASSE 2a


CLASSE 2a

Propos te

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Croce: è l’oggetto di legno, strumento di tortura romana, che Gesù ha portato sulle spalle e sul quale è stato crocifisso fino alla morte; raffigurata con il Cristo appeso, morto o già risorto (arte bizantina) su di essa, è comunque segno della sua vittoria sulla morte Agnello: è l’animale mite e pacifico per eccellenza; nella Pasqua ricorda l’atteggiamento di Gesù al momento del suo arresto, della sua condanna e crocifissione.

Come verifica di quanto appena approfondito possiamo fare eseguire la scheda di pagina 114 del quaderno operativo “I simboli di Pasqua”.

Per approfondire invece i fatti relativi alla Settimana Santa, gli ultimi giorni di Gesù, costruiamo quanto proposto qui di seguito. Facciamoci aiutare dalla scheda di pagina 115 “Gli ultimi giorni di Gesù”.

La Settimana Santa in… campana Mediante 8 sagome di campane unite da un fermacampione possiamo realizzare la sequenza dei fatti della settimana Santa nel modo che vediamo rappresentato nell’immagine qui accanto (da domenica alla domenica successiva). Ogni alunno potrà disegnare ed esplicitare con frasi quanto successo ciascun giorno della Settimana Santa in base al racconto evangelico che approfondiremo.

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Propos te

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Riguardo quando successo la Domenica delle Palme, possiamo leggere e completare la pagina 37 del testo “L’icona del ingresso di Gesù a Gerusalemme”.

Proponiamo di seguito i racconti evangelici dei fatti della settimana Santa in maniera adatta ai bambini e contemporaneamente fedele ai testi originali. Su ciascuno dei brani che proponiamo abbiamo a disposizione le attività della Bibbia digitale interattiva proiettabili alla LIM.

Gesù entra a Gerusalemme Quando venne il tempo della festa della Pasqua ebraica, Gesù e gli apostoli andarono a Gerusalemme, come faceva ogni anno tanta gente. Per strada si fermarono in un paesino dove gli apostoli presero in prestito un asino. Vi misero sopra i loro mantelli e Gesù montò in groppa. Così, in sella all’asinello, Gesù fece il suo ingresso a Gerusalemme. Là lo aspettava tanta gente che aveva sentito da lungo tempo parlare di lui, dei suoi insegnamenti e dei suoi miracoli. Erano tutti alle porte della città e quando lo videro arrivare cominciarono a gridare di gioia: «Osanna! Salvaci! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re di Israele!». Molti avevano dei rami di palme in mano e li agitavano festosamente. Alcuni presero i loro mantelli e li stesero per terra per farvi passare sopra Gesù.

L’ultima Cena Iniziato il periodo della festa pasquale, Gesù si mise a tavola una sera con i suoi apostoli e disse loro: «Ho tanto desiderato fare questa cena con voi!». Quindi si alzò da tavola, prese un asciugamano e se lo mise attorno ai fianchi. Poi versò dell’acqua in una bacinella e cominciò a lavare e ad asciugare i piedi degli apostoli. Fatto questo, disse: «Voi mi chiamate Maestro e Signore, e dite bene, perché è così. Se dunque io, il Signore e il Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi e servirvi l’un l’altro». Durante la cena, Gesù prese poi il pane, lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli e disse: «Questo è il mio corpo, che viene offerto per voi». Allo stesso modo, alla fine della cena, diede a tutti il calice del vino, dicendo: «Prendete e bevetene tutti: questo calice è il mio sangue dell’alleanza, versato per il perdono dei peccati».

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CLASSE 2a


CLASSE 2a

Propos te

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E infine aggiunse: «Ma ecco: uno di voi mi tradirà!». Allora i discepoli di Gesù si stupirono molto e cominciarono a domandarsi gli uni agli altri chi di loro stesse per fare una cosa del genere. «Sono forse io, Maestro?», gli chiese ad un certo punto Giovanni. «No, Giovanni, non sei tu. È quello al quale darò un boccone di pane». E subito Gesù prese un pezzo di pane, lo intinse nella ciotola e lo diede a Giuda Iscariota. In quel momento il male entrò dentro di Giuda e Gesù gli disse: «Va’ e quello che vuoi fare fallo presto!». Giuda, preso il boccone, si alzò e se ne andò.

Nell’orto degli ulivi Finita la cena, Gesù e gli apostoli andarono in un giardino di ulivi chiamato Getsemani. Lì Gesù disse: «Sedetevi tutti qui, mentre io prego. Pietro, Giacomo e Giovanni: voi venite con me». Si allontanò un po’ dagli altri e disse ai tre apostoli: «Amici miei, sono molto triste. Vi prego, restate qui con me a pregare». Poi, si gettò a terra e pregò il Padre di aiutarlo in quel momento difficile. Egli sapeva, infatti, che stava per essere catturato e ucciso. Dopo un po’ Gesù si accorse che i tre apostoli, invece di pregare, si erano addormentati e disse a Pietro: «Pietro, che fai, dormi? Non sei riuscito a stare sveglio una sola ora? State svegli e pregate». Si allontanò quindi di nuovo e pregò ancora il Padre. Poi tornato da loro di nuovo, li trovò ancora addormentati, li svegliò ed essi, vergognandosi molto, non sapevano che cosa rispondergli. Più tardi Gesù venne per la terza volta e disse loro: «Dormite pure e riposatevi! È arrivata ormai la mia ora: ecco, Giuda Iscariota, il traditore, sta arrivando». E subito, mentre ancora egli parlava, arrivò Giuda e con lui un gruppo di persone cattive che voleva catturare Gesù con spade e bastoni. Queste persone non avevano mai visto Gesù, ma Giuda aveva detto loro: «Capirete subito quale è Gesù: è quello che bacerò. Catturatelo e portatelo via!». Appena giunto nel giardino, Giuda si avvicinò a Gesù dicendogli «Maestro!» e lo baciò. Gesù lo guardò con il volto triste e lo chiamò “amico”, ma la gente che era con lui gli mise le mani addosso e lo arrestò. Gli apostoli, allora, lo abbandonarono e fuggirono via.

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Propos te

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Il processo a Gesù Dopo l’arresto nel giardino del Getsemani, Gesù fu portato nel palazzo di Caifa, il sommo sacerdote del tempio. Lì, per tutta la notte i sacerdoti e i capi ebrei gli fecero mille domande. Ad un certo punto, gli chiesero: «Gesù, tu hai detto che sei il Figlio di Dio. È vero questo?». Gesù rispose: «Sì, è così». Allora tutti si agitarono molto e cominciarono a urlare: «Avete sentito? Nessuno può dire di essere il Figlio di Dio! Questo Gesù deve quindi morire!». Il mattino dopo, i sacerdoti e i capi degli ebrei andarono da Pilato, il governatore romano, per chiedere che Gesù venisse messo in croce e ucciso. Pilato interrogò Gesù e si rese conto che non aveva fatto nulla di male. Disse quindi agli ebrei che voleva liberarlo, ma questi si arrabbiarono molto e dissero che se lo liberava non era più loro amico. «Crocifiggilo! Crocifiggilo!» urlavano assieme a tanta altra gente. Pilato, allora, propose di liberare uno dei prigionieri che aveva in quel giorno, a scelta del popolo, sperando che tutti scegliessero Gesù. Invece la gente, su suggerimento dei capi ebrei, chiese che fosse liberato un furfante di nome Barabba. «Volete davvero liberare Barabba e non Gesù?» gridò a tutti Pilato. «Vogliamo Barabba, crocifiggi Gesù!» urlarono quelli. Pilato, allora, anche se non voleva, ordinò ai soldati di mettere in croce Gesù.

La crocifissione Gesù, i soldati e la folla che lo seguiva piangendo giunsero ad un certo punto su un luogo chiamato Cranio. Lì i soldati lo crocifissero e insieme a lui anche due briganti, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno». Il popolo intanto stava a vedere e qualcuno lo prendeva in giro scuotendo il capo e dicendo: «Ha salvato gli altri e ora non è capace di salvare se stesso?». Quando venne mezzogiorno, improvvisamente il sole sparì e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Gesù allora, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito!». Detto questo, morì. Un soldato romano, vedendo quello che stava accadendo e osservando come era morto Gesù, si girò verso i suoi compagni ed esclamò: «Veramente quest’uomo era giusto!».

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CLASSE 2a


CLASSE 2a

Propos te

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Un uomo buono di nome Giuseppe di Arimatea, poi, chiese a Pilato il corpo di Gesù, lo depose dalla croce, lo avvolse con un lenzuolo e lo mise in un sepolcro nuovo scavato nella roccia. I soldati romani chiusero poi il sepolcro con una grossa pietra rotonda.

La risurrezione Il primo giorno dopo il sabato, al mattino presto, alcune donne andarono fino al sepolcro di Gesù portando i profumi che avevano preparato per la sua sepoltura. Trovarono però che la pietra che chiudeva il sepolcro era stata spostata. Entrarono all’interno, ma non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre esse si domandavano che cosa fosse accaduto, ecco che si presentarono loro due uomini con vesti splendenti. Le donne, impaurite, tennero la faccia abbassata verso terra. Ma quegli uomini dissero: «Perché cercate tra i morti Gesù che è vivo? Egli non si trova qui, è risorto! Andate a dirlo a tutti!». Allora le donne lasciarono il sepolcro e andarono subito a raccontare agli apostoli e a tutti gli altri quello che avevano visto e udito. Erano Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Sentendo queste cose, Pietro pensò che dicessero delle sciocchezze, ma poi si alzò e corse al sepolcro. Guardò dentro e vide solo i teli usati per la sepoltura. Quindi tornò a casa pieno di stupore per ciò che era accaduto.

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Nome Classe

. 17 Sch eda n

Data

LA PASQUA DI GESÙ Leggi e racconta a voce all’insegnante cosa accadde a Gesù a Pasqua. Scrivi le parole nei rettangoli: la lettera iniziale ti aiuta. Colora. C S M

G

S

Tra le seguenti frasi cerchia solamente quelle giuste. • Gesù muore a Nazaret. • Gesù muore in croce. • Gesù viene messo in un sepolcro. • Gesù risorge di domenica. Collega con una freccia i simboli alla parola corretta.

CONIGLIO PASQUALE

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COLOMBA

CAMPANE

AGNELLO


CLASSE 2a

Propos te

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I luoghi in cui si sono svolti i fatti di cui stiamo parlando sono tutti a Gerusalemme, vediamo come era all’epoca e come è oggi questa zona.

Gerusalemme ieri ed oggi Gerusalemme è la città del grande Tempio, il centro spirituale del popolo d’Israele, dove tutti gli ebrei andavano a pregare e compiere sacrifici. Gesù si è recato molte volte al Tempio di Gerusalemme, non solo per pregare, ma anche per insegnare. Oggi dell’antico Tempio è rimasto solo il cosiddetto Muto Occidentale (“Muro del Pianto”) e dove sorgeva il Tempio c’è ora una moschea, luogo di preghiera dei musulmani. Qui a Gerusalemme Gesù è stato arrestato, condannato a morte, crocifisso e sepolto. Dopo tre giorni è risorto e in questo luogo è stata costruita la Basilica del Santo Sepolcro. Nulla è rimasto visivamente simile a com’erano i luoghi al momento della morte e risurrezione di Gesù, ma esattamente su quei posti sorge ora questa Basilica: dall’immagine qui accanto possiamo vedere la morfologia della zona prima della costruzione della Basilica.

Proponiamo ora la costruzione di un pop-up da incollare sul quaderno personale di ciascun alunno.

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. 18 Sch eda n

Nome Classe

Data

IL POP-UP DELL’EUCARISTIA Colora la cena dell’eucaristia con Gesù e con i cristiani di oggi, ritaglia e costruisci Il tuo pop-up da incollare sul tuo quadernone personale.

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Propos te

CLASSE 2a

didattic h e

Tutti conosciamo il suono delle campane, che ci è del tutto familiare, ma forse non abbiamo mai notato quante tipologie di campane e di modalità di suono esistono. Approfondiamo la cosa insieme agli alunni, magari eseguendo delle registrazioni presso le chiese della zona.

Come suonano le campane L’attuale sistema campanario è composto di solito da 5 campane corrispondenti alle note: DO, RE, MI, FA, SOL. Le campane possono essere suonate a distesa, ruotando sul proprio asse orizzontale, dove il batacchio interno per gravità batte contro la parete interna provocando il suono, oppure a martello, dove la campana ferma e colpita esternamente da un martello elettromeccanico. La distesa viene suonata con una sola campana per annunciare che sta iniziando un rito consueto, con più campane invece per altri eventi, con i suoni più gravi per eventi solenni, meno gravi per eventi meno solenni. Il suono a martello viene invece utilizzato per suonare melodie, canti eucaristici, canti mariani, natalizi o di altro genere comunaue melodico.

Proponiamo gli alunni alcune poesie tipicamente pasquali, unitamente a quella nel testo a pagina 39 “Uccellino venuto dal bosco”. Prima o dopo queste possiamo approfondire la pagina 38 del testo “La Pasqua di Gesù” e le pagine 116 e 117 del quaderno operativo “La colomba di Pasqua” e “Tante croci diverse”.

Dall’uovo di Pasqua Dall’uovo di Pasqua è uscito un pulcino di gesso arancione col becco turchino. Ha detto: «Vado, mi metto in viaggio e porto a tutti un grande messaggio».

E volteggiando di qua e di là attraversando paesi e città ha scritto sui muri, nel cielo e per terra: «Viva la pace, abbasso la guerra». (Gianni Rodari)

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Propos te

didattic h e

Pasqua E con un ramo di mandorlo in fiore, a le finestre batto e dico: «Aprite! Cristo è risorto e germinan le vite nuove e ritorna con l’april l’amore Amatevi tra voi pei dolci e belli sogni ch’oggi fioriscon sulla terra, uomini della penna e della guerra, uomini della vanga e dei martelli. Aprite i cuori. In essi irrompa intera di questo dì l’eterna giovinezza ». lo passo e canto che la vita è bellezza. Passa e canta con me la primavera. (Ada Negri)

Campane di Pasqua Campane di Pasqua festose che a gloria quest’oggi cantate, oh voci vicine e lontane che Cristo risorto annunciate, ci dite con voci serene: «Fratelli, vogliatevi bene! Tendete la mano al fratello, aprite la braccia al perdono; nel giorno del Cristo risorto ognuno risorga più buono!». E sopra la terra fiorita, cantate, oh campane sonore, ch’è bella, ch’è buona la vita, se schiude la porta all’amore. (Gianni Rodari)

La pagina speciale 40 del testo ci permette di parlare dei cibi pasquali nell’ambito di interessanti tradizioni culinarie regionali italiane.

Il giornalino a pagina 47 ci consente la costruzione di un sepolcro di Pasqua.

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CLASSE 2a


CLASSE 2a

Donne di ieri ed oggi CLASSE

PAGINA

32

seconda

PRODUZIONE Realizzazione di un pannello didattico per una mostra di un Museo Civile di Storia sulle condizioni delle donne nel passato in confronto ad oggi.

COMPETENZA IRC

COMPETENZA CHIAVE EU

Apprezzare l’impegno della comunità umana e cristiana nel porre alla base della convivenza l’amicizia, la parità di dignità e la solidarietà.

5. Imparare a imparare: reperire, organizzare, utilizzare informazioni da fonti diverse per assolvere un determinato compito; organizzare il proprio apprendimento; acquisire abilità di studio. 6. Competenze sociali e civiche: collaborare e partecipare comprendendo i diversi punti di vista delle persone.

PERIODO

TEMPO STIMATO

marzo/aprile

3 lezioni

CONSEGNA

FASI

Sei un funzionario del Mibact che deve allestire una mostra sulle condizioni della donna al tempo di Gesù rapportate ad oggi.

• Dividere la classe in gruppi di 4 alunni. • Fornire a ciascun gruppo due cartelloni: su uno andrà disegnato un contesto ambientale della Palestina al tempo di Gesù, sull’altro della nostra epoca. • Far illustrare le due scene chiedendo che si metta in evidenza i diversi ruoli e compiti della donna. • Accanto a ciascuna situazione illustrata andranno messi dei cartellini che spiegano quanto si vede. • I cartellini dovranno avere una grafica e funzionalità simile a quella che si vede in una mostra. • Si potranno concepire anche percorsi o idee espositive particolari, anche considerando dove e come vengono posti i cartelloni, nonché con quali altri oggetti o contesti possono essere accompagnati.

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Propos te

5° UNITÀ:

didattic h e

CLASSE 2a

La Chiesa, un fiume

Rimanendo nel tema del filo conduttore dell’acqua, anche riguardo le tematiche ecclesiali inerenti questa unità, partiamo dall’acqua: la Chiesa è come un fiume. Facciamo leggere completare quindi la pagina 42 del testo. A disposizione su questa metafora abbiamo anche il compito di realtà di questa unità “Navigando sul fiume”.

La Chiesa, vedremo, è innanzitutto una comunità di persone che si vogliono bene, prima ancora che una costruzione di mattoni. Il Giornalino ci mette a disposizione l’articolo “Viva gli amici!” a pagina 11.

Prima di affrontare la doppia pagina del testo sulla Pentecoste, introduciamo gli alunni all’evento che precede la Pentecoste stessa: l’Ascensione di Gesù al cielo.

L’Ascensione di Gesù Dopo essere apparso molte volte ai suoi Apostoli, Gesù dà loro due comandi: 1. “Andate in tutto il mondo ad annunciare la buona notizia”; 2. “Battezzate tutti i popoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. E fa loro una promessa: «Vi manderò un dono per aiutarvi nella vostra missione». Detto questo Gesù ascende (sale) in Cielo, cioè sparisce dalla loro vista terrena. Sono passati 40 giorni dalla Pasqua. Dopo invece 50 giorni dalla Pasqua abbiamo la Pentecoste.

Evidenziamo con una tabella - che possiamo riprodurre anche alla LIM o far scrivere sul quaderno - il parallelismo tra i cristiani di allora e quelli di oggi.

I cristiani ieri ed oggi Lo Spirito Santo riempì i primi cristiani di forza e di coraggio. Uscirono dal Cenacolo e cominciarono ad annunciare a tutti gli uomini che Gesù era risorto, era vivo e li amava. Insieme agli Apostoli molte persone divennero amiche di Gesù, accolsero il Vangelo, ricevettero il dono dello Spirito Santo e si impegnarono a vivere secondo la legge dell’amore. Nacque così la famiglia dei cristiani: la Chiesa.

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CLASSE 2a

I primi cristiani stavano sempre insieme: • Ascoltavano l’insegnamento degli Apostoli. • Spezzavano insieme il pane, cioè celebravano l’Eucarestia. • Pregavano Dio. • Si aiutavano come fratelli.

Propos te

didattic h e

Anche oggi essi continuano a vivere così: • Ascoltano la Parola di Dio e l’insegnamento dei pastori. • Partecipano tutte le domeniche alla santa Messa. • Pregano tutti i giorni. • Si aiutano come fratelli.

Proponiamo quindi la pagina 118 del quaderno operativo “Cosa fanno in chiesa i cristiani?”. Poi possiamo far leggere e completare le pagine 43-44 del testo sulla Pentecoste. Ad integrazione del racconto presente nel testo possiamo offrire quanto segue, in fedeltà ai testi originali.

La discesa dello Spirito Santo Dopo cinquanta giorni, mentre stava per terminare il giorno di Pentecoste, gli apostoli erano riuniti in preghiera nella sala del Cenacolo. Venne all’improvviso dal cielo il rumore di un vento forte e impetuoso e riempì tutta la casa dove stavano. Allora agli apostoli videro delle lingue come di fuoco che si posarono sul capo di ciascuno di essi. Era il dono dello Spirito Santo, che il Signore Gesù aveva promesso quando stava ancora con loro. Ed ecco, essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in tante lingue. Abitavano allora a Gerusalemme persone che venivano da diverse nazioni e, sentendo quel rumore, molti si radunarono attorno a quella casa. Gli apostoli uscirono ed ecco, ciascuno li sentiva parlare nella propria lingua. Tutti erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Ma questi non sono forse Galilei? Come mai, allora, ciascuno di noi li sente parlare nella propria lingua? Che miracolo è mai questo?». Allora Pietro prese la parola e disse con grande coraggio: «Gesù di Nazaret, che è stato crocifisso, è risorto!».

Su questo racconto biblico abbiamo a disposizione anche i materiali presenti nella Bibbia digitale interattiva proiettabile alla LIM E la pagina 9 del Giornalino .

Coniamo quindi mediante la scheda di seguito la realizzazione di una simpatica girandola dello Spirito Santo che raffigura i due principali simboli che lo rappresentano: il fuoco e la colomba.

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. 19 Sch eda n

Nome Classe

LA GIRANDOLA DELLO SPIRITO SANTO Costruisci la “girandola dello Spirito Santo” seguendo le istruzioni date.

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Data


CLASSE 2a

Propos te

didattic h e

Sui 7 doni dello Spirito Santo invece possiamo far costruire questo simpatico lavoretto utilizzando un semplice piatto di carta o di plastica.

I doni dello Spirito Santo Materiale necessario: • piatto di carta bianca; • pennearelli; • forbici, colla e scotch; • cartoncino giallo; • nastro colorato rosso.

Inizia con una normale piatto di carta. Innanzitutto taglialo in tre parti in grandi strisce. I pezzi esterni diventano le ali e il centro diventa il corpo della colomba. Taglia la coda e il corpo della colomba dalla sezione centrale dopo aver tagliato le ali libere. Il corpo della colomba è facile da disegnare perché è ha la stessa forma di pupazzo di neve.

Taglia le due parti laterali e poi assemblale come una colomba con una delle ali grandi su ogni lato. Fissa le ali sul dorso della colomba con del nastro o della colla. Disegna delle semplici zampe, un becco e due occhi con i pennarelli.

Disegna e ritaglia da un cartoncino giallo 7 sagome di “fiamma” e scrivi al loro interno i doni dello Spirito Santo con dei pennarelli. Attacca poi con lo scotch le “fiammelle” con i doni a di nastri rossi e fissa a loro volta il tutto sulle ali della colomba.

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Propos te

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Lo Spirito scendeva a Pentecoste sugli Apostoli e Maria mentre erano in preghiera. Introduciamo ora proprio il tema della preghiera. Facciamo leggere e completare la pagina 45 del testo “La preghiera: il linguaggio dei credenti”. Proponiamo poi la pagina 119 del quaderno operativo “La preghiera sulle punta delle dita di Papa Francesco”. Infine sempre sul tema della preghiera facciamo leggere e completare la pagina 46 del testo “Pregare in tre parole”, evidenziando l’importanza nella preghiera di ringraziare Dio, chiedergli aiuto, chiedergli perdono.

Chiudiamo la tematica della preghiera allargando la visione sul mondo intero e sulle religioni. Facciamo leggere la pagina 47 del testo “La preghiera nelle varie religioni”. Su questo abbiamo a disposizione anche il materiale del CLOUD “Nel mondo della preghiera”.

Proponiamo quindi la seguente scheda come verifica, chiedendo di riconoscere da alcune immagini diverse modalità di preghiera in relazione a differenti religioni del mondo. Successivamente proponiamo una seconda scheda nella quale, al contrario, chiediamo di riconoscere una forma di preghiera non da un’immagine ma da un testo.

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CLASSE 2a


Nome Classe

Data

Sch eda n . 20

NEL MONDO DELLA PREGHIERA Riconosci ciascun modo di pregare e descrivilo, indicando di quale religione si tratta. Colora.

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201


Nome Classe

. 21 Sch eda n

Data

LE PAROLE DELLA PREGHIERA Leggi le seguenti due preghiere, poi, dopo averle commentate, collegale alle rispettive immagini.

PREGHIERA

A

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

202

PREGHIERA

B

Che Dio ci protegga, ci nutra. Possiamo lavorare insieme con energia. Che possiamo amarci e vivere in pace.


CLASSE 2a

Propos te

didattic h e

Le tematiche inerenti la Chiesa e la comunità richiamano direttamente il rapporto tra le persone. Volendo entrare in un ambito più quotidiano ed esperienziale dei nostri alunni tocchiamo ora il tema dell’amicizia e dei sentimenti che da essa scaturiscono. Ci faremo aiutare dal noto cartone “Inside Out” (Pixar - Disney 2015).

I colori dell’amicizia Quando stiamo insieme con gli amici proviamo molte emozioni, durante il gioco o le varie attività che svolgiamo insieme: tristezza, rabbia, vergogna, paura, invidia, delusione, collera, disgusto, gioia, pazienza, felicità, amore, falsità… Con l’aiuto dei personaggi del cartone animato “Inside Out” cerchiamo di esprimere attraverso un pensiero in quale momento noi proviamo le emozioni dei personaggi. Ci sono emozioni che tutti possiamo provare come quelle che sono quelle rappresentate dai personaggi del cartone animato: • Rabbia; • Gioia; • Paura; • Tristezza; • Disgusto. Dopo la visione del cartone chiediamo agli alunni in quale occasione hanno provato ciascuna di queste emozioni. Facciamo realizzare un cartellone nel quale per ciascuna emozione esprimiamo a sinistra gli aspetti negativi e a destra gli aspetti positivi che può concretamente suscitare.

Anche una canzone ci può aiutare ad approfondire il tema dell’amicizia.

203


Propos te

didattic h e

CLASSE 2a

Per un amico Un vero amico chi è? È quello che non lascia mai, Un vero amico ha qualcosa che poi Gli manca se tu te ne vai. Un vero amico si sa Aiuta e non chiede perché Ma se per caso si mette nei guai Tu lascia tutto e corri da lui. Per un amico metti su il sorriso più grande che hai Più grande che hai Prova a fare sempre tutto quello che puoi, Quello che puoi Un amico vero non lo scorderai mai Se pensi che sia giusto non far caso a tutto il resto. Un amico è il bene più prezioso che hai Il bene che hai Ogni cosa è meno bella senza lui Senza lui Per un amico metti su il sorriso più grande che hai Un amico vero non ti lascerà mai Più grande che hai Non fare caso al resto Tiri sempre il cuore in ballo, fra di voi Per un amico questo ed altro. Fra di voi Con un amico però Un amico vero non lo perderai mai A volte si litiga, sai Tu lascia stare il resto Ma una parola, una stretta di mano Per un amico questo ed altro. Non può partire sempre da lui. È un’avventura che se vuoi, Può non finire mai Quando incontri un altro bambino Hai un amico vicino e così... Per quell’amico Metti su il sorriso più grande che hai Più grande che hai Prova a fare sempre tutto quello che puoi, Quello che puoi È un amico vero e non lo scorderai mai Se pensi che sia giusto non far caso a tutto il resto Na na na Un amico vero non lo perderai mai Tu lascia stare il resto Perché un amico è tutto questo. Na na na na na Perché un amico è tutto questo. (Zecchino d’Oro)

204


CLASSE 2a

Propos te

didattic h e

Chiudiamo la sezione e l’anno scolastico ricordando che per i cristiani Maria è la Madre della Chiesa. Non a caso è presente nel momento in cui lo Spirito scende a Pentecoste.

Maria, Madre della Chiesa Maria è per i cristiani la Madre della Chiesa, la donna fatta comunità. Ad essa i cristiani dedicano un intero mese, quello di maggio. Tutte le sere si ritrovano, in chiesa o davanti ad un capitello, per recitare il rosario. Che cos’è il rosario? Il rosario è una coroncina di grani di varia dimensione che si fa scorrere tra le dita delle mani per contare le preghiere recitate. Recitare il rosario consiste nel ripetere 50 volte la preghiera dedicata a Maria, mentre si riflette su alcuni fatti evangelici importanti. Sono numerose durante l’anno le importanti festività dedicate alla Madonna. Possiamo chiedere agli alunni, suddivisi per gruppi, di eseguire delle ricerche a riguardo.

205


CLASSE 2a

Navigando sul fiume CLASSE

PAGINA

40

seconda

PRODUZIONE Realizzazione stilizzata/concettuale di un fiume rappresentativo delle principali fasi iniziali della prima comunità cristiana.

COMPETENZA IRC

COMPETENZA CHIAVE EU

Ricostruire, con l’aiuto degli Atti degli Apostoli, le origini della Chiesa.

5. Imparare a imparare:reperire, organizzare, utilizzare informazioni da fonti diverse per assolvere un determinato compito; organizzare il proprio apprendimento; acquisire abilità di studio. 8. Consapevolezza ed espressione culturale: riconoscere il valore e le potenzialità dei beni artistici e ambientali, per una loro corretta fruizione e valorizzazione.

PERIODO

TEMPO STIMATO

maggio/giugno

206

2 lezioni

CONSEGNA

FASI

Sei un artista creativo che deve realizzare l’installazione di una linea del tempo sullo sfondo tematico del “fiume” inerente i fatti della prima comunità cristiana.

• Fase creativa 1/2: ideazione di un concept artistico in grado di veicolare l’elemento del fiume (scia di stoffa, fascio di luce, di farina…). • Fase attuativa 1/2: realizzazione dell’idea concepita utilizzando materiali adatti. • Fase ricognitiva: ricerca sul testo dei principali eventi relativi alla prima comunità ecclesiale. • Fase creativa 2/2: ideazione di come rappresentare tali eventi nel contesto creativo attuato precedentemente. • Fase attuativa 2/2: realizzazione dell’idea concepita utilizzando materiali adatti. • Fase espositiva: presentazione alla classe del lavoro fatto.


Cla sse

1° UNITÀ IL LIBRO DEI LIBRI

209

Programmazione 209 Sinossi dei componenti cartacei 211 Sinossi dei componenti digitali 211 Le risposte del mito 225 La teoria del Big Bang 226 In tanti per capire la storia 227 Scheda Io, ricercatore storico 228 Scheda Io, ricercatore storico 229 I materiali su cui scrivere 230 Grazie ad una capretta 231 La Bibbia murata 232 Scheda La creazione in numeri 234 Scheda Adamo ed Eva 235 La creazione del mondo 236 C’è storia e storia 237 Al quiz della Bibbia 238 2° UNITÀ IL DONO DELLA SALVEZZA

212

Programmazione Sinossi dei componenti cartacei Sinossi dei componenti digitali Il racconto evangelico dell’Annunziazione Scheda L’Annunciazione Nel giardino dell’Eden Scheda Tra Adamo ed Eva

212 214 214 239 240 241 243

Scheda Un patto d’amicizia Il Messia atteso dai profeti Betlemme, la “Casa del pane” Tradizioni di Natale in Europa

244 245 245 246

Una rassegna poetica

249

3° UNITÀ UN POPOLO SCELTO

215

Programmazione Sinossi dei componenti cartacei Sinossi dei componenti digitali Cronologia biblica su Abramo Il popolo ebraico: tratti Il popolo ebraico: storia Scheda La tenda del popolo Scheda Il viaggio di Abramo Scheda Il sacrificio di Isacco Abramo e i tre angeli: l’ospitalità

215 217 217 250 251 252 254 255 256 257

Carta di identità di Abramo

258

4° UNITÀ LA VITA IN DONO

218

Programmazione Sinossi dei componenti cartacei Sinossi dei componenti digitali Cronologia biblica su Giuseppe Cronologia biblica su Mosè

218 220 221 259 260

Scheda Le dieci Parole del Sinai Il paese senza regole Il comandamento di Gesù La Pasqua: il centro di tutto I Magnifici sette: i sacramenti dei cristiani Viaggio tra le processioni pasquali italiane

262 263 264 265

Interpretatori di sogni

272

268 269

5° UNITÀ AVVENTURE DI UN POPOLO 222 Programmazione 222 Sinossi dei componenti cartacei 224 Sinossi dei componenti digitali 224 La terra promessa 273 Scheda Le tribù d’Israele 275 La conquista di Gerico 276 La forza di Sansone 277 Scheda Sansone e i filistei 278 I re d’Israele 279 Salmo 22 – Il buon Pastore 279 Scheda Il Tempio di Gerusalemme 281 I profeti: uomini di Dio 282 Le donne dell’Antico Testamento 282 Costruttori del Tempio

286


Pres enta

zione

CLASSE 3a

La classe terza, semplificando, è l’anno della Bibbia, della scoperta di un patrimonio religioso e culturale che è alle origini della nostra storia. La Bibbia è come un fuoco che non si spegne, cioè un dono che viene dall’alto (Dio) e che è tramandato di padre in figlio, prima a voce e poi per iscritto. Questa Parola non è mai venuta meno, non si è mai spenta... è come una fiamma che scalda il cuore e illumina la vita, il filo conduttore di questo percorso scolastico.

Le unità di lavoro 1° Unità: Il libro dei libri • Evviva, siamo in terza! • Grazie ad una capretta • La Bibbia. • Bibbia raccontata e poi scritta. • I vari linguaggi della Bibbia. • La prima pagina della Bibbia. • I racconti delle origini. • Pagina speciale: nel mondo dei miti. 2° Unità: Il dono della salvezza • L’annuncio a Maria. • A Betlemme un salvatore. • Tradizioni natalizie in Europa. • Buon Natale in lettere! • Pagina speciale: il Giorno della Memoria. 3° Unità: Un popolo scelto • Abramo il patriarca. • Una visita speciale alla tenda di Abramo. • L’ospitalità di Abramo nell’icona di A. Rublev. • Abramo nelle tre grandi religioni monoteiste. • Giacobbe ed Esaù.

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4° Unità: La vita in dono • Giuseppe l’uomo del perdono. • Mosè e la liberazione del popolo eletto. • Mosè e il dono delle Tavole della Legge. • “Perché non parli?”: il Mosè di Michelangelo. • Il comandamento di Gesù. • La Pasqua ebraica e la Pasqua cristiana. • Via Crucis dell’Amore. • I sacramenti, i magnifici sette. • Pagina speciale: le processioni di Pasqua. 5° Unità: Avventure di un popolo • Una terra per 12 tribù. • Avventure nella terra promessa. • I re d’Israele. • Il Tempio di Gerusalemme. • I profeti: uomini di Dio • Elia, il profeta del fuoco. • Pagina speciale: le donne d’Israele.


Pro gra m

CLASSE 3a

1° UNITÀ

m a zione

IL LIBRO DEI LIBRI

Riferimenti progettuali normativi INDICAZIONI NAZIONALI: TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE • L’alunno riflette su Dio Padre e Creatore. • Si confronta con l’esperienza religiosa e distingue la specificità della proposta di salvezza del Cristianesimo. • L’alunno riconosce che la Bibbia è il libro sacro per cristiani ed ebrei e documento fondamentale della propria cultura.

INDICAZIONI NAZIONALI: OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DIO E L’UOMO: scoprire che per la religione cristiana Dio è Creatore e Padre e che fin dalle origini ha voluto stabilire un’alleanza con l’uomo. LA BIBBIA E LE ALTRE FONTI: conoscere la struttura e la composizione della Bibbia; ascoltare, leggere e saper riferire circa alcune pagine bibliche fondamentali, tra cui i racconti della creazione, le vicende e le figure principali del popolo di Israele. I VALORI ETICI E RELIGIOSI: riconoscere che la morale cristiana si fonda sul comandamento dell’amore di Dio e del prossimo come insegnato da Gesù.

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Contenuti • Evviva, siamo in terza! • Grazie ad una capretta. • Nel mondo della Bibbia. • Bibbia narrata, Bibbia scritta. • I linguaggi della Bibbia. • La prima pagina della Bibbia. • Racconti straordinari. • Pagina speciale: nel mondo dei miti.

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Pro gra m

m a zione

Riferimenti interdisciplinari o multidisciplinari

• Coinvolgimento delle altre discipline in particolare italiano, musica, geografia, storia, scienze, arte e immagine.

Attenzione interculturale e interreligiosa • I testi sacri nelle religioni.

Pagine speciali • Nel mondi dei miti.

Competenze • L’alunno riconosce la Bibbia come il testo sacro per ebrei e cristiani. • L’alunno sa rilevare come le teorie scientifiche non sono in contrapposizione con la religione cristiana, bensì complementari ad essa in riferimento alle domande di senso dell’uomo.

Conoscenze • Conosce il libro della Bibbia come testo sacro di ebrei e cristiani. • Comprende l’origine del mondo e dell’uomo secondo il Cristianesimo.

Abilità • L’alunno conosce la struttura, il contenuto e il valore culturale della Bibbia. • L’alunno approfondisce la conoscenza della Bibbia, libro sacro per cristiani ed ebrei. • L’alunno conosce le fasi della redazione della Bibbia: la sua struttura, gli autori e i generi letterali. • L’alunno sa riconoscere e analizzare in alcuni brani biblici la relazione tra Dio e l’uomo. • L’alunno sa comprendere, attraverso i racconti biblici delle origini, che il mondo è opera di Dio, affidato alla responsabilità dell’uomo. • L’alunno sa comprende che la risposta religiosa guida l’uomo alla scoperta del senso dell’esistenza. • L’alunno scopre che l’uomo, fin dalla sua origine, si è sempre posto delle domande su di sé e sull’universo per dare senso alla vita. • L’alunno conosce alcuni racconti mitologici a carattere cosmogonico e le ipotesi scientifiche sull’origine della vita. • L’alunno comprende che la risposta sull’origine del mondo della Bibbia e della scienza sono complementari e non in conflitto.

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CLASSE 3a


Pro gra m

CLASSE 3a

m a zione

1° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ CON I COMPONENTI DEL CORSO

Testo Evviva, siamo in terza! Pagina 50

Quaderno operativo Il viaggio: un modo per crescere. Pagina 121

Lapbook

L’arte insegna

Un mondo di emozioni.

Giornalino Viva gli amici! Pagina 11

Pagina 1

Tris dell’amicizia. Pagina 15

Grazie ad una capretta. Pagina 51

Così è la Bibbia. Pagina 54

Il segnalibro della capretta di Qumran. Pagina 123

La Bibbia: un libro speciale: verifichiamo. Pagina 125

La libreria della Bibbia. Pagina 122

Bibbia narrata, Bibbia scritta. Pagina 55

Gli amanuensi e le loro miniature. Pagina 126

Un forziere di simboli. Pagina 57

La prima pagina della Bibbia. Pagina 58

Cruciverba del libro della Genesi.

Cosa c’era nell’universo prima della creazione?

Pagina 127

Pagina 42

Racconto: “Alla festa della Creazione”. Pagina 128

Le prime pagine della Bibbia in arte.

I racconti delle origini. Pagina 59

Pagina 59

Pagina speciale: nel mondo dei miti. pagina 61

1° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ DA FONTE DIGITALE

Cloud La Bibbia dei poveri.

Compito di realtà Al quiz della Bibbia.

Bibbia interattiva Dio crea il mondo.

Feste nel mondo Holi: festa dei colori asiatica.

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Pro gra m

2° UNITÀ

m a zione

CLASSE 3a

IL DONO DELLA SALVEZZA

Riferimenti progettuali normativi INDICAZIONI NAZIONALI: TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE • L’alunno riconosce il significato cristiano del Natale e della Pasqua traendone motivo per interrogarsi sul valore di tali festività nell’esperienza personale, familiare e sociale.

INDICAZIONI NAZIONALI: OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DIO E L’UOMO: conoscere Gesù di Nazaret, in quanto “Emanuele” e “Messia”. LA BIBBIA E LE ALTRE FONTI: ascoltare, leggere e saper riferire circa gli episodi chiave dei racconti evangelici. IL LINGUAGGIO RELIGIOSO: riconoscere i segni cristiani, in particolare del Natale, nell’ambiente, nelle celebrazioni religiose e nella pietà tradizionale popolare. VALORI ETICI E RELIGIOSI: riconoscere l’impegno della comunità cristiana nel porre alla base della convivenza umana la giustizia e la carità.

IVO: OBIET TIVO FO RMAT ato scoprire il si gnific del Natale com e la

venu ta del M es sia eti; an nunciata dai prof le saper apprez zare he es pres sioni ar tis tic

sta. le gate a ques ta fe

212


CLASSE 3a

Pro gra m

m a zione

Contenuti

• L’annuncio a Maria. • A Betlemme un Salvatore. • Tradizioni natalizie in Europa. • Una poesia e un augurio: Buon Natale in lettere! • Pagina speciale: il Giorno della Memoria.

Riferimenti interdisciplinari o multidisciplinari • Coinvolgimento delle altre discipline in particolare italiano, musica, geografia, storia, scienze, arte e immagine.

Attenzione interculturale e interreligiosa • Giorno della Memoria: approfondimento.

Pagine speciali • 27 gennaio, Giorno della Memoria.

Competenze • L’alunno conosce Gesù come il Messia atteso dai profeti attraverso il testo biblico. • L’alunno comprende il racconto biblico inerente la nascita di Gesù.

Conoscenze • L’alunno conosce la storia della nascita di Gesù, il Messia, compimento delle promesse di Dio. • L’alunno comprende la festa del Natale attraverso le tradizioni popolari.

Abilità • L’alunno sa individuare nell’Avvento il tempo di attesa e di preparazione al Natale. • L’alunno conosce la storia della nascita di Gesù.

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Pro gra m

m a zione

CLASSE 3a

2° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ CON I COMPONENTI DEL CORSO

Testo

Quaderno operativo

Lapbook

L’arte insegna

L’annuncio a Maria.

Beato Angelico. Pagina 62

Pagina 62

A Betlemme un salvatore. Pagina 63

Giornalino L’annunciazione del Beato Angelico. Pagina 16

Perché dobbiamo sempre aspettare.

Il tempo della salvezza. Pagina 130

Pagina 21

Tradizioni natalizie in Europa. Pagina 64

Tradizioni natalizie in Italia.

Pagina 129

La Corona dell’Avvento. Pagina 21

Il piatto di Natale. Pagina 25

Vetratine natalizie.

Una poesia e un augurio: Buon Natale in lettere!

Pagina 27

Pagina 65

Pagina speciale: il Giorno della Memoria. Pagina 66

2° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ DA FONTE DIGITALE

Cloud Nel campo dei pastori.

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Compito di realtà Una rassegna poetica.

Bibbia interattiva L’Annunciazione. La nascita di Gesù.

Feste nel mondo El dia de los muertos.


Pro gra m

CLASSE 3a

3° UNITÀ

m a zione

UN POPOLO SCELTO

Riferimenti progettuali normativi INDICAZIONI NAZIONALI: TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE • L’alunno riflette su Dio Creatore e Padre. • Riconosce che la Bibbia è il libro sacro per cristiani ed ebrei e documento fondamentale della propria cultura; identifica le caratteristiche essenziali di un brano biblico, sa farsi accompagnare nell’analisi delle pagine a lui più accessibili, per collegarle alla propria esperienza.

INDICAZIONI NAZIONALI: OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DIO E L’UOMO: scoprire che per la religione cristiana Dio è Creatore e Padre e che fin dalle origini ha voluto stabilire un’alleanza con l’uomo. LA BIBBIA E LE ALTRE FONTI: conoscere la struttura e la composizione della Bibbia; ascoltare, leggere e saper riferire circa alcune pagine bibliche fondamentali, tra cui i racconti della creazione, le vicende e le figure principali del popolo di Israele. I VALORI ETICI E RELIGIOSI: riconoscere che la morale cristiana si fonda sul comandamento dell’amore di Dio e del prossimo come insegnato da Gesù.

dei e le grandi storie er sc no co : O IV AT OBIET TIVO FO RM e re le vi e del Si gnor ri op sc e be ob ac patriarc hi fino a Gi del suo popolo. ia or st la al no ci vi per es sere

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Pro gra m

m a zione

Contenuti • Abramo il patriarca. • Una visita speciale alla tenda di Abramo. • L’ospitalità di Abramo nell’icona di A. Rublev. • Pagina speciale: Abramo nelle tre grandi religioni monoteiste. • Giacobbe ed Esaù.

Riferimenti interdisciplinari o multidisciplinari • Coinvolgimento delle altre discipline in particolare italiano, musica, geografia, storia, scienze, arte e immagine.

Attenzione interculturale e interreligiosa • Abramo e il senso dell’ospitalità.

Pagine speciali • Abramo nelle tre religioni monoteiste.

Competenze • L’alunno si orienta nella storia del popolo ebraico, riconoscendone personaggi ed eventi.

Conoscenze • L’alunno comprende la storia dei grandi personaggi dell’Antico Testamento.

Abilità • L’alunno sa riconoscere nella storia dei primi patriarchi d’Israele l’inizio dell’alleanza tra Dio e gli uomini. • L’alunno riconosce lo stile pittorico delle icone di tipo ortodosso.

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CLASSE 3a


Pro gra m

CLASSE 3a

m a zione

3° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ CON I COMPONENTI DEL CORSO

Testo Abramo, padre degli ebrei. Pagina 69

Una tenda e tre ospiti.

Quaderno operativo

Lapbook

Abramo: un racconto poco preciso. Pagina 132

L’arte insegna

I patriarchi d’Israele. Pagina 29

Giornalino

Marc Chagall. Pagina 70

Andrej Rublev. Pagina 71

Pagina 70

Abramo nell’arte delle religioni monoteiste.

L’ospitalità di Abramo nell’icona di A. Rublev. Pagina 71

Pagina 72

Pagina speciale: Abramo nelle tre grandi religioni monoteiste.

Arte islamica. Pagina 73

Pagina 72

Giacobbe ed Esaù.

Il sogno di Giacobbe.

Pagina 74

Pagina 133

Ti chiamerai… Israele.

Robert Theodore Barrett.

Prese in giro. Pagina 40

Pagina 74

Pagina 75

3° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ DA FONTE DIGITALE

Cloud Il valore dell’ospitalità. Nomi nella Bibbia.

Compito di realtà Carta di identità di Abramo.

Bibbia interattiva La chiamata di Abramo. La nascita di Isacco. La prova di Abramo. Isacco e Rebecca. Giacobbe ed Esaù.

Feste nel mondo Al-Adha: festa islamica del sacrificio.

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Pro gra m

4° UNITÀ

m a zione

CLASSE 3a

LA VITA IN DONO

Riferimenti progettuali normativi INDICAZIONI NAZIONALI: TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE • L’alunno riconosce il significato cristiano della Pasqua, traendone motivo per interrogarsi sul valore di tale festività nell’esperienza personale, familiare e sociale. • L’alunno si confronta con l’esperienza religiosa e distingue la specificità della proposta di salvezza del Cristianesimo

INDICAZIONI NAZIONALI: OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DIO E L’UOMO: conoscere Gesù di Nazareth, crocifisso e risorto e come tale testimoniato dai cristiani. LA BIBBIA E LE ALTRE FONTI: ascoltare, leggere e saper riferire circa gli episodi chiave dei racconti biblici circa i patriarchi e dei racconti evangelici circa la morte e risurrezione di Gesù. IL LINGUAGGIO RELIGIOSO: riconoscere i segni cristiani, in particolare della Pasqua, nell’ambiente, nelle celebrazioni e nella pietà e tradizione popolare. I VALORI ETICI E RELIGIOSI: riconoscere che la morale cristiana si fonda sul comandamento dell’amore di Dio e del prossimo come insegnato da Gesù.

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CLASSE 3a

Pro gra m

m a zione

Contenuti • Giuseppe in Egitto: l’uomo del perdono. • Mosè e la liberazione del popolo eletto. • Mosè e il dono delle Tavole della Legge. • “Perché non parli?” il Mosè di Michelangelo. • Il comandamento di Gesù. • La Pasqua Ebraica e la Pasqua Cristiana. • Via Crucis dell’Amore. • “I Magnifici Sette”: i sacramenti. • Pagina speciale: le processioni di Pasqua.

Riferimenti interdisciplinari o multidisciplinari • Coinvolgimento delle altre discipline in particolare italiano, musica, geografia, storia, scienze, arte e immagine.

Attenzione interculturale e interreligiosa • L’importanza delle regole in ogni contesto.

Pagine speciali • Le processioni di Pasqua.

Competenze • L’alunno si orienta nella storia del popolo ebraico, riconoscendone personaggi ed eventi. • L’alunno sa confrontare Pasqua ebraica e cristiana rilevando le differenze di significato e comprendendo il valore della festa vissuta da entrambe le religioni monoteiste.

Conoscenze • L’alunno coglie il significato della Pasqua per ebrei e cristiani. • L’alunno comprende la festa della Pasqua ebraica e della Pasqua cristiana.

Abilità • L’alunno sa scoprire attraverso la storia di Giuseppe, il progetto di Dio per il suo popolo. • L’alunno conosce la storia di Mosè e il valore dell’Alleanza stipulata sul Sinai. • L’alunno sa conoscere i riti e i simboli della Pasqua ebraica. • L’alunno comprende il significato cristiano della Pasqua di Gesù. • L’alunno comprende che per i cristiani la memoria della Pasqua ebraica contiene in sé l’annuncio della nuova Pasqua di Gesù.

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Pro gra m

m a zione

CLASSE 3a

4° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ CON I COMPONENTI DEL CORSO

Testo

Quaderno operativo

Lapbook

Giuseppe l’uomo del perdono.

Giuseppe il re dei sogni.

I patriarchi d’Israele.

Pagine 76-77

Pagina 134

Pagina 29

Mosè e la liberazione del popolo eletto.

Mosè, il liberatore.

Pagina 78

L’arte insegna

Giornalino

Giotto.

Invidie e gelosie.

Pagina 77

Pagina 41

Pagina 135

Mosè e il dono delle Tavole della Legge.

Il giro dei Comandamenti.

Che cos’è la felicità?

Pagina 79

Pagina 136

Pagina 29

La tavola di Pesach. Pagina 137

“Perché non parli?”: il Mosè di Michelangelo.

Michelangelo Buonarroti. Pagina 80

Pagina 80

Il comandamento di Gesù. Pagina 81

Pasqua ebraica e la Pasqua cristiana.

Giotto. Pagina 83

I segni della Pasqua. Pagina 38

Pagina 82

Il sepolcro di Pasqua.

Via Crucis dell’Amore.

Pagina 47

Pagina 84

“I Magnifici Sette”: i sacramenti. Pagina 85

Pagina speciale: le processioni di Pasqua. Pagina 87

220

Un cuore che si spezza e si dona. Pagina 139


Pro gra m

CLASSE 3a

m a zione

4° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ DA FONTE DIGITALE

Cloud Le Tavole della Legge.

Compito di realtà Interpretatori di sogni.

Bibbia interattiva Giuseppe e i suoi fratelli. Giuseppe in Egitto. Dio libera il suo popolo. Il passaggio del Mar Rosso. La manna del deserto. Le Tavole della Legge.

Feste nel mondo Chunie: capodanno cinese.

221


Pro gra m

5° UNITÀ

m a zione

CLASSE 3a

AVVENTURE DI UN POPOLO

Riferimenti progettuali normativi INDICAZIONI NAZIONALI: TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE • L’alunno riflette su Dio Creatore e Padre. • L’alunno riconosce che la Bibbia è il libro sacro per cristiani ed ebrei e documento fondamentale della propria cultura; identifica le caratteristiche essenziali di un brano biblico, sa farsi accompagnare nell’analisi delle pagine a lui più accessibili, per collegarle alla propria esperienza.

INDICAZIONI NAZIONALI: OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DIO E L’UOMO: scoprire che per la religione cristiana Dio è Creatore e Padre e che fin dalle origini ha voluto stabilire un’alleanza con l’uomo. LA BIBBIA E EL ALTRE FONTI: conoscere la struttura e la composizione della Bibbia; ascoltare, leggere e saper riferire circa alcune pagine bibliche fondamentali, tra cui i racconti della creazione, le vicende e le figure principali del popolo di Israele. IL LINGUAGGIO RELIGIOSO: riconoscere i segni cristiani, in particolare della Pasqua, nell’ambiente, nelle celebrazioni religiose e nella pietà e tradizione popolare. I VALORI ETICI E RELIGIOSI: riconoscere che la morale cristiana si fonda sul comandamento dell’amore di Dio e del prossimo come insegnato da Gesù.

IVO: OBIET TIVO FO RMAT ofeti riconosc ere nei pr ento, dell’A ntico Tes ta m fi gure nei re e in alcune lo femminili del popo di ebraico testimoni fe de nell’unico Dio.

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CLASSE 3a

Pro gra m

m a zione

Contenuti • Una terra per 12 tribù. • Avventure nella terra promessa. • I re d’Israele. • Il Tempio di Gerusalemme. • I profeti: uomini di Dio • Elia il profeta del fuoco. • Pagina speciale: le donne d’Israele.

Riferimenti interdisciplinari o multidisciplinari • Coinvolgimento delle altre discipline in particolare italiano, musica, geografia, storia, scienze, arte e immagine.

Attenzione interculturale e interreligiosa • Diritti dei bambini: ognuno ha diritto ad avere una propria casa.

Pagine speciali • Le donne di Israele.

Competenze • L’alunno conosce in modo approfondito il testo sacro dei cristiani: coglie la specificità della singolare alleanza tra il popolo ebraico e il Dio di Abramo.

Conoscenze • L’alunno conosce le principali tappe della storia della salvezza. • L’alunno comprende la storia dei grandi personaggi dell’Antico Testamento.

Abilità • L’alunno sa collocare nello spazio e nel tempo alcune figure dell’Antico Testamento. • L’alunno conosce le principali vicende del popolo ebraico. • L’alunno conosce la storia dei primi re d’Israele e il significato religioso del Tempio di Gerusalemme.

223


Pro gra m

m a zione

CLASSE 3a

5° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ CON I COMPONENTI DEL CORSO

Testo

Quaderno operativo

Lapbook

L’arte insegna

Una terra per 12 tribù.

Le dodici Tribù di Israele.

I patriarchi d’Israele.

Pagina 89

Pagina 140

Pagina 29

Giornalino

Avventure al ritorno nella terra promessa. Pagina 90

I re d’Israele. Pagina 91

Racconto: la storia di Salomone e delle due donne.

Marc Chagall. Joseph Qiu. Pagina 91

Pagina 143

Il Tempio di Gerusalemme.

Il Tempio di Salomone.

Pagina 92

Pagina 43

I profeti: uomini di Dio. Pagina 94

La storia di Giona (lavoretto).

Vorrei fare quello che voglio, invece…

Pagina 141

Pagina 18

Elia, il profeta di fuoco. Pagina 95

Pagina speciale: le donne d’Israele. Pagina 96

Parole intrecciate: scopri i nomi delle donne nella Bibbia. Pagina 144

5° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ DA FONTE DIGITALE

Cloud Sansone e il leone

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Compito di realtà Costruttori del Tempio.

Bibbia interattiva La terra promessa. La forza di Sansone. Dio chiama Samuele. Davide e Golia. I Salmi di Davide. La sapienza di Salomone. Dio appare ad Elia. Giona nella balena.

Feste nel mondo Purim: carnevale ebraico.


Propos te

CLASSE 3a

1° UNITÀ

Il libro dei libri

didattic h e

Iniziamo l’anno scolastico facendo leggere la pagina 50 del testo “Evviva, siamo in terza!”. Quanto approfondiremo è proprio un viaggio, un’avventura, quindi proponiamo anche la scheda operativa di pagina 121 “Il viaggio: un modo per crescere”.

Essendo l’inizio dell’anno ed essendo bello ritrovarsi tutti insieme, possiamo usufruire dell’artico a pagina 11 del Giornalino “Viva gli amici!”.

Lungo il suo viaggio, l’uomo di ogni tempo si è imbattuto sempre in numerose domande. Questo vale sia per la storia dell’umanità che per la storia personale di ciascun essere umano, compresi i nostri alunni. Chiediamo loro quali sono le domande più importanti che si sono fatti nella vita.

• Cos’è la vita? • Perché si muore? • Da cos’è formata la Terra? • Cos’è l’universo? • Come si è originato?

• Perché pensiamo? • Come si è originato l’uomo? • Come si è evoluto l’uomo? • Cosa c’è dopo la morte? • C’è un Dio?

A rispondere a tali domande si sono presentate nella storia due importanti realtà: il mito (e la religione) e la scienza.

Le risposte del mito Da sempre gli uomini si pongono delle domande. Porsi domande è segno di intelligenza e curiosità. L’uomo può porsi domande osservando la natura e vivendo nuove esperienze. Chi ha creato il mondo e l’uomo? Fin dai tempi più antichi gli uomini si sono posti interrogativi sull’origine del mondo e della vita. Gli uomini primitivi hanno provato a rispondere attraverso i miti, cioè racconti simbolici fantastici mediante i quali si spiegavano in modo semplice i misteri della vita, della morte, del male e dell’universo.

225


Propos te

didattic h e

CLASSE 3a

Le risposte della scienza: la teoria del Big Bang 1 Circa 15 miliardi di anni fa, l’universo era formato da una nuvola di gas e polvere, che si surriscaldò ed esplose, da cui il nome Big Bang (grande esplosione). 2 Enormi ammassi di materia incandescente si sparsero nello spazio formando le stelle. 3 Uno di questi ammassi si raffreddò: era il pianeta Terra. Il raffreddamento creò intorno alla terra uno strato di gas: l’atmosfera. 4 Un lungo periodo di poggia diede origini a mari, fiumi, laghi. Nell’acqua si formarono i primi esseri viventi. 5 Da questi organismi si svilupparono animali sempre più complessi. 6 Circa 400 milioni di anni fa apparvero sulla terra i primi uomini e le prime donne.

Ricostruiamo alla lavagna o alla LIM la seguente rappresentazione grafica e chiediamo agli alunni di copiarla nel quadernone personale.

Regole Cose da fare e da non fare Un gruppo di uomini

Luoghi sacri

Tempi sacri e feste

Idea di Dio

Religione Libri sacri e miti

Idea dell’aldilà

Preghiere Modi per comunicare con la divinità

Guide religiose

Riti Gesti particolari fatti di azioni e preghiere verso la divinità

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CLASSE 3a

Propos te

didattic h e

Sono numerosi e interessanti i ruoli e i lavori che gli uomini ricoprono per capire e interpretare la storia, parliamone agli alunni.

In tanti per capire la storia Per scrivere la storia delle origini dell’uomo è necessario il lavoro di molti studiosi, ognuno specializzato in una disciplina. • Geologo: studia le trasformazioni della crosta terrestre avvenute nel corso dei millenni. • Numismatico: studia le monete, le iscrizioni, le date e le figure che vi sono rappresentate. • Antropologo: studia le razze umane, misura i resti umani ritrovati (statura, ossa, ecc.). • Archeologo: studia le antiche costruzioni e gli oggetti ritrovati durante gli scavi. • Paleografo: studia gli scritti riportati su tavolette, papiri, pergamene, carta, metalli e le diverse scritture. Quindi i documenti che confermano la storia, oltre che scritti e orali, possono essere anche: • reperti archeologici; • fossili; • monete.

Mediante le prossime due schede chiediamo ora agli alunni di improvvisare uno di questi mestieri legati al mondo della storia in modo il più possibile scientifico.

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.1 Sch eda n

Nome Classe

Data

IO, RICERCATORE STORICO Osserva le scene e descrivi cosa avviene in modo il più possibile “scientifico”.

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Nome Classe

Data

Sch eda n .2

IO, RICERCATORE STORICO Osserva le scene e descrivi cosa avviene in modo il più possibile “scientifico”.

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Propos te

didattic h e

In che modo scrivevano gli antichi? Presentiamolo agli alunni dando particolare risalto alla lavorazione dei materiali che avveniva per avere i supporti di scrittura.

I materiali su cui scrivere La PERGAMENA era ottenuta prima tosando e poi scuoiando una pecora o una capra. In seguito la pelle veniva levigata e rifilata. Si aveva così un grande foglio doppio. Il nome pergamena deriva da Pergamo, città dell’attuale Turchia asiatica.

Il PAPIRO, invece, è di origine vegetale, perché si ottiene dall’omonima pianta, che cresceva abbondante lungo i fiumi (ad esempio il Nilo).

Così veniva poi arrotolato il papiro:

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CLASSE 3a


CLASSE 3a

Propos te

didattic h e

Le TAVOLETTE DI ARGILLA erano altro materiale per scrivere. Per brevi frasi si usavano gli “ostraka”, frammenti di piatti e anfore. Per scrivere si usava una cannuccia e un calamaio che conteneva l’inchiostro ottenuto da fuliggine e polveri di ferro diluiti con acqua.

Circa questi supporti antichi di scrittura abbiamo a disposizione ora, come fase propedeutica all’ingresso nella Bibbia, il racconto del ritrovamento dei rotoli del Mar Morto. Presentiamolo mediante il seguente testo, poi leggiamo la pagina 51 del testo e facciamo eseguire la scheda di pagina 123, che ci propone la costruzione di un simpatico segnalibro.

Grazie ad una capretta Nel 1947 a Qumran, presso il Mar Morto, un pastorello di 13 anni in cerca di una capra che gli era sfuggita trovò una misteriosa caverna in mezzo ad un paesaggio aspro e desertico. In quella grotta scoprì enormi giare stracolme di rotoli: si tratta delle più antiche copie dell’Antico Testamento giunte fino a noi. Gli Esseni, autori delle copie ritrovate, facevano parte di una comunità ebraica che attendeva il Messia. I manoscritti risalgono ad un periodo compreso tra il II secolo a.C. e il I secolo d.C.

Siamo quibndi entrati nel mondo della Bibbia. Leggiamo e completiamo la pagina 54 “Così e la Bibbia”. Proponiamo poi le due schede operative di pagina 125 “La Bibbia: un libro speciale” e “La libreria della Bibbia” a pagina 122.

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Propos te

didattic h e

Ebrei e cristiani la Bibbia è un libro speciale, è qualcosa di vivo. Il prossimo racconto permette di intuire questa importantissima realtà.

La Bibbia murata Il 10 maggio 1861, un violento incendio devastò la città di Glaris, in Svizzera: 490 case furono inghiottite dal fuoco. I cittadini decisero di ricostruire le loro case. In uno dei numerosi cantieri che si aprirono in città lavorava un giovane muratore venuto dal Nord Italia, di nome Giovanni. Il giovane fu incaricato di esaminare lo stato di un muro lesionato. Cominciò a battere con un martello quando un pezzo di intonaco si staccò, e lasciò intravedere un libro che era stato inserito al posto di un mattone. Un grosso volume che era stato murato. Incuriosito, Giovanni lo estrasse. Era una Bibbia. Qualcuno l’aveva messa là di proposito, forse per scherzo... Il giovane muratore non aveva mai avuto molto interesse per le questioni religiose, ma durante la pausa del pranzo cominciò a leggere quel libro. Continuò alla sera, a casa, e per tante altre sere. A poco a poco scoprì la parola che Dio aveva indirizzato agli uomini. E lentamente la sua vita cambiò. Due anni dopo, l’impresa per cui Giovanni lavorava, si trasferì a Milano. Il cantiere era molto vasto e gli operai condividevano alcune camerette. Una sera, il compagno di stanza di Giovanni si fermò incuriosito a osservare il giovane che leggeva con aria assorta e tranquilla la sua Bibbia. «Che cosa leggi?», gli chiese. «La Bibbia». «Uff! Come fai a credere a tutte quelle scemenze? Pensa che io, una volta, ne ho murata una nella parete di una casa in Svizzera. Sarei curioso di vedere se il diavolo o chi per esso è riuscito a far- la uscire di là!». Giovanni alzò la testa di scatto e guardò negli occhi il compagno. «E se io ti facessi vedere proprio quella Bibbia?», disse semplicemente. «La riconoscerei, perché l’avevo segnata». Giovanni porse al compagno il volume che stringeva in mano: «Riconosci il tuo segno?».

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CLASSE 3a


CLASSE 3a

Propos te

didattic h e

L’altro prese in mano il libro, aprì la prima pagina e rimase turbato, in silenzio. Quella era proprio lo Bibbia che aveva murato in Svizzera, dicendo ai compagni di lavoro: «Voglio proprio vedere se uscirà di qui sotto!». Giovanni sorrise: «Come vedi è tornata da te». (Bruno Ferrero)

Concludiamo quindi la parte introduttiva sulla Bibbia proponendo la pagina 55 “Bibbia narrata, Bibbia scritta” e la scheda operativa di pagina 126 “Gli amanuensi e le loro miniature”. Infine la pagina del testo 57 “Un forziere di simboli”.

Entriamo nella prima pagina della Bibbia, con la tematica della creazione, affrontandola pagina 58 del testo.

Proponiamo poi le seguenti due schede fotocopiabili, una sul racconto della creazione e una sul racconto del peccato originale.

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.3 Sch eda n

Nome Classe

Data

LA CREAZIONE IN NUMERI Colora i numeri e racconta cosa è avvenuto in ciascun giorno della creazione. Ritagliali e incollali sul quadernone scrivendo per ciascuno una didascalia.

2 34


Nome Classe

Sch eda n .4

Data

ADAMO ED EVA Ricostruisci la sequenza esatta delle vignette numerandole, poi scrivi sotto ciascuna cosa succede.

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Propos te

didattic h e

CLASSE 3a

Oltre alle schede qui presentati abbiamo a disposizione nel quaderno operativo la pagina 127 “Cruciverba del libro della Genesi” e la pagina 128 “Alla festa della creazione”.

Confrontiamo quanto abbiamo approfondito circa la Bibbia con la prima parte dell’unità riferita alle indagini della scienza.

La creazione del mondo Domande

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Bibbia

Scienza

Quando è stato creato il mondo?

“In principio”

Miliardi di anni fa

Come è stato creato il mondo?

Con la sua Parola

Con il Big Bang

Chi ha creato il mondo?

Dio

Non risponde

Perché lo ha creato?

Per amore dell’uomo

Non risponde


CLASSE 3a

Propos te

didattic h e

Scopriamo così che esistono differenti modalità di approccio ai fatti storici e, laddove la storia non è esplorabile, di espressione su livelli più simbolici. Proponiamo a riguardo le due pagine 59 “I racconti delle origini” e 61 “Nel mondo dei miti”.

C’è storia e storia Insegniamo a distinguere fra gli esatti significati di questi termini. • La storia è la narrazione, fondata su documenti, di ciò che è realmente accaduto (per esempio che siamo nati in un dato anno è certificato all’anagrafe). • La leggenda è un fatto in parte storico, in parte abbellito con circostanze di fantasia (per esempio il re Alarico seppellito nel fiume Busento). • Il mito è una spiegazione fantastica e non reale che i popoli primitivi cercavano di dare a fatti naturali e umani (per esempio il sole, al tramonto, si corica a dormire sotto il mare). • La fiaba è un racconto fantastico, con fate, maghi, streghe e altri esseri del tutto irreali (per esempio Biancaneve e i sette nani, Shrek). • La favola è un racconto in cui agiscono quasi sempre animali, che spesso impersonano vizi e virtù, a scopo di insegnamento morale (per esempio Il lupo e l’agnello oppure i tre porcellini).

Nel Giornalino abbiamo a disposizione l’articolo “Cosa c’era nell’universo prima della creazione?” a pagina 42.

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CLASSE 3a

Al quiz della Bibbia CLASSE

PAGINA

52

terza

PRODUZIONE Realizzazione e somministrazione di un quiz sui temi, personaggi e vicende affrontate finora nella Bibbia.

COMPETENZA IRC

COMPETENZA CHIAVE EU

Ascoltare, leggere e saper riferire circa alcune pagine bibliche fondamentali tra cui le vicende e la figure principali del popolo d’Israele.

1. Comunicazione nella madrelingua: utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici. 4. Competenze digitali: utilizzare e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete.

PERIODO

TEMPO STIMATO

settembre/ottobre

238

2 lezioni

CONSEGNA

FASI

Sei un autore televisivo di quiz e devi realizzare e poi condurre un quiz sui personaggi e vicende della Bibbia.

• I ragazzi formulano un numero il più possibile alto di domande sulla Bibbia, ricavando le informazioni dal libro di testo. • Individuano una serie di regole e un format di quiz. • Si dividono a squadre e giocano, a turno, conducendo o provando a rispondere al quiz.


Propos te

CLASSE 3a

2° UNITÀ

Il dono della salvezza

didattic h e

Questa unità ci accompagna al Natale in compagnia di alcuni personaggi: Maria, Adamo ed Eva, la figura del Messia preannunciato dai profeti e atteso da secoli. Iniziamo con la figura di Maria e leggiamo la pagina 63 del testo “L’annuncio a Maria”.

Iniziamo ad abituare gli alunni ai testi ufficiali e integrali della Bibbia, in questo caso del Vangelo. Proponiamo quindi il seguente passo di Luca.

Il racconto evangelico dell’Annunciazione Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l’angelo partì da lei. (Lc 1,26-38)

Proponiamo quindi, come verifica, la seguente scheda che chiede agli alunni di ricordare cosa disse Maria al momento dell’Annunciazione.

239


.5 Sch eda n

Nome Classe

Data

L’ANNUNCIAZIONE Dopo l’ascolto del testo evangelico dell’Annunciazione scrivi a memoria, come le ricordi, le due frasi pronunciate da Maria all’angelo.

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CLASSE 3a

Propos te

didattic h e

Ora prendiamo il Giornalino alla pagina 16 e leggiamo l’articolo sull’Annunciazione del Beato Angelico.

Nell’opera d’arte del Beato Angelico sono presenti anche Adamo ed Eva. Lavoreremo sul perché della loro presenza in questa scena e sul confronto tra essi e Maria, la madre di Gesù. Ma prima facciamo la loro conoscenza, leggiamo il seguente testo biblico adattato per bambini.

Nel giardino dell’Eden Dopo aver creato ogni cosa, il Signore Dio fece un giardino in un posto chiamato Eden e vi mise l’uomo e la donna. In questo giardino meraviglioso crescevano alberi carichi di frutti bellissimi e squisiti. Lì Adamo ed Eva vivevano felici e senza mai nessun dolore, giocavano con gli animali e mangiavano quei frutti deliziosi. Solo di un albero non potevano mangiare i frutti, l’albero della conoscenza del bene e del male, i cui frutti permettono di decidere da soli che cosa è bene e che cosa è male. Di questo albero il Signore Dio aveva detto: «Potete mangiare tutti i frutti che volete, ma non quelli di quest’albero: se lo farete, morirete!». Ma un giorno venne il serpente, che era il più furbo di tutti gli animali, e disse alla donna: «Non è vero che dovete morire se mangiate il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male! Anzi, Dio sa bene che se ne mangerete diventerete importanti come lui!». La donna prese allora uno di quei frutti e lo mangiò. Poi ne diede uno anche ad Adamo e anch’egli lo mangiò. Quando venne il Signore, chiese ad Adamo: «Che cosa è successo? Hai mangiato forse il frutto che ti avevo proibito di mangiare?». L’uomo gli rispose: «È stata Eva ad offrirmelo!». Quindi Dio si rivolse alla donna: «Che cosa hai fatto?». Rispose Eva: «È colpa del serpente imbroglione: mi ha detto che non è vero che mangiandolo si muore!». Allora il Signore Dio disse al serpente: «Io ti maledico: da oggi in poi striscerai sulla tua pancia e mangerai polvere per tutti i giorni della tua vita!». Quindi si rivolse di nuovo all’uomo e alla donna e disse loro: «Poiché avete fatto questo, ecco che prima o poi dovrete morire. In più, avrete dei dolori nella vita. Siete fatti di polvere e un giorno tornerete ad essere polvere!». Così il Signore Dio dovette scacciarli dal giardino e incaricò degli angeli che tenevano in mano una spada di fuoco di fare da sentinella al suo ingresso.

241


Propos te

didattic h e

Su questo testo abbiamo a disposizione anche la Bibbia digitae interattiva proiettabile alla LIM.

Proponiamo una ricerca alla LIM di varie rappresentazioni artistiche dell’Annunciazione, facendo annotare quali sono gli elementi in comune a tutte.

Proponiamo quindi le seguenti due schede, la prima come per un’espressione più grafica, la seconda più sui contenuti specifici.

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CLASSE 3a


Nome Classe

Data

Sch eda n .6

TRA ADAMO ED EVA Disegna tra Adamo ed Eva l’albero della conoscenza del bene e del male con il serpente astuto che li ingannò.

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Nome Classe

.7 Sch eda n

Data

UN PATTO D’AMICIZIA Completa e rispondi. • La Bibbia racconta che Dio dopo aver creato il mondo, l’uomo e la donna, stringe un “patto” di amicizia con Adamo ed Eva e li pone nel ................................................... donando loro tutto ciò che aveva creato. • Poi Dio dà loro un consiglio: “Non mangiate il ................................ di quell’albero altrimenti ……………………….”. • A chi credono Adamo ed Eva? Alla parola di Dio.

Alla parola del serpente.

• Adamo ed Eva, disubbidendo a Dio, rompono l’amicizia con Lui e .......................................... la pace e la felicità. • Dio Padre vuole bene alle sue creature e per questo promette di mandare suo figlio .......................................... per ristabilire l’amicizia. Disegna il Salvatore promesso da Dio. • Per i cristiani, Gesù ridona l’amicizia con Dio, la pace e la felicità a tutti gli uomini. Come ti senti quando rompi l’amicizia con un compagno? solo;

felice;

triste.

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CLASSE 3a

Propos te

didattic h e

Leggiamo e completiamo la pagina 63 del testo “A Betlemme un Salvatore”: Gesù è il Messia, il Salvatore promesso da secoli da Dio per voce dei profeti.

Il Messia atteso dai profeti Nella Bibbia scopriamo che la venuta di Gesù era stata annunciata dai profeti molto tempo prima. Profeta è “colui che parla in nome di Dio” e ne annuncia la volontà. Molti profeti annunciano la venuta del “Re dei Re”, il Messia, cioè l’inviato di Dio, che avrebbe portato la salvezza, la pace e l’amore di Dio fra gli uomini. Nel Vangelo leggiamo che si adempiono tutte queste profezie sul Messia, come annunciato dai profeti Gesù nasce a Betlemme, la città del re Davide, gli angeli cantano a tutti che “c’è una grande gioia nel mondo, è nato il Salvatore”. Gesù viene al mondo per donare a tutti pace, gioia e salvezza.

Le profezie antiche non si limitano ad annunciare la venuta del Salvatore, ma lo identificano anche geograficamente: egli verrà dal piccolo borgo di Betlemme. Facciamo conoscere in profondità Betlemme ai nostri alunni.

Nel CLOUD possiamo approfondire alla LIM la tematica “Il campo dei pastori”.

Betlemme, la “Casa del pane” La traduzione della parola ebraica “Betlemme” è “Casa del pane” (“Casa della Carne” in arabo). Betlemme fu il luogo dove Rachele, amata moglie di Giacobbe, morì partorendo Beniamino (Genesi 35,18-19; 48,7). È il luogo natale del Re Davide e della sua consacrazione da parte di Samuele (1Sam 16,1). È anche il luogo della nascita di Gesù (Mt 2,1; Lc 2,4). Oggi a Betlemme è possibile visitare la Basilica della Natività, con all’interno la Grotta della Natività dove si trova il luogo di nascita di Gesù indicato da una stella d’argento a quattordici punte, il Campo dei Pastori, dove secondo la tradizione l’angelo annunciò ai pastori la nascita di Gesù e la tomba di Rachele.

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Propos te

didattic h e

La scheda operativa di pagina 130 “Il tempo della salvezza” ci aiuta a collocare gli eventi natalizi in quest’ottica di storia e di attesa della salvezza veterotestamentaria.

In tema di attesa abbiamo l’articolo del Giornalino a pagina 21 “Perché dobbiamo sempre aspettare” e la costruzione della Corona dell’Avvento a pagina 21 dei lapbook.

Proponiamo la pagina 65 del testo “Una poesia e un augurio: Buon Natale in lettere!” con un approccio stavolta poetico alla tematica natalizia. Da qui possiamo lanciare il compito di realtà di questa unità “Una rassegna poetica”.

Apriamo quindi la tematica delle tradizioni natalizie in Europa con la pagina 64 del testo “Tradizioni natalizie in Europa” e la scheda operativa di pagina 129, più focalizzata sul territorio italiano.

Per un ulteriore approfondimento su questo offriamo i seguenti contenuti.

Tradizioni di Natale in Europa In Germania: dolci nelle scarpe In Germania i festeggiamenti del Natale iniziano il 5 e il 6 dicembre, la festa di San Nicola (Nikkolaus). Proprio per la vigilia del giorno di San Nicola i bimbi lasciano fuori dalla porta le scarpe o gli stivali. Durante la Notte san Nicola passa e lascia all’interno delle scarpe dolci e dolcetti. Non c’è Natale in Germania senza i mercatini di Natale, simili a quelli che ci sono in Trentino. Il più famoso è il Christkindlesmarket di Norimberga, tra i più antichi, dove l’8 dicembre si tiene la tradizionale processione delle luci. Oltre 2000 bimbi

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CLASSE 3a


CLASSE 3a

Propos te

didattic h e

ognuno con la propria lanterna illuminano il percorso dalla piazza al castello. I bimbi tedeschi usano aprire i regali il 24 dicembre, proprio nel pomeriggio della Vigilia e l’albero di Natale, solitamente si illumina solo la notte di Natale. Bellissima e tipica decorazione natalizia, molto diffusa è la Corona dell’Avvento. Una corona di pianta sempre verde con 4 candele. Ogni candela viene accesa al passare di ogni domenica d’avvento e rappresentano secondo la tradizione: speranza, pace, gioia e amore.

In Irlanda: caccia (finta) allo scricciolo Un tempo la caccia allo scricciolo era tradizione seguita il 26 dicembre in tutta l’Irlanda. Il motivo di tanto accanimento contro questo uccellino è da ricercare nella leggenda che accompagna il martirio di Santo Stefano. Si narra infatti che il santo si fosse nascosto dietro un cespuglio per sfuggire ai suoi persecutori, ma fosse stato scoperto a causa di uno scricciolo che volò via dal nascondiglio svelando quindi la presenza del martire. Per questo motivo il 26 dicembre di ogni anno, gruppi di uomini ricordano questo episodio, fingendo di dargli la caccia, di catturarlo e poi di condurlo legato ad un bastone di casa in casa cantando e facendo la questua. Naturalmente è solo una finzione: oggi nessuno scricciolo deve temere per la propria incolumità, ma è comunque costume diffuso che uomini mascherati con abiti vecchi vadano di casa in casa offrendo canti ed intrattenimento.

In Svezia: con Santa Lucia Durante il periodo natalizio le case vengono addobbate con decorazioni fatte con la paglia, con dei fiori soprattutto rossi, ma anche rosa, bianchi oppure blu chiaro, e con dolcetti speziati che poi vengono appesi. I bambini usano il Calendario dell’Avvento per contare i giorni fino a Natale e ogni giorno aprono una finestrella. L’albero si addobba il giorno prima di Natale. La sera di Natale si mangia una minestra di riso, delle polpettine e salsicce. Dopo la cena, solitamente ci si riunisce intorno all’albero per cantare. Solo a questo punto arriva Babbo Natale. Durante il periodo natalizio in Svezia c’è un’altra bella festa che è molto sentita: Santa Lucia. Questa festa si celebra il 13 dicembre quando c’è il solstizio d’ inverno. Di solito in una famiglia è la figlia maggiore che si veste come Santa Lucia, cioè con una tunica bianca, una cintura rossa e in testa una corona con delle candele accese e porta un vassoio con dei dolci e li offre a tutta la famiglia.

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Propos te

didattic h e

In Spagna: i carri dei Re Magi A Barcellona è costume il 28 dicembre fare scherzi a qualcuno. I regali se li scambiano il 6 gennaio quando arrivano “los Reyes”, cioè i re magi, che naturalmente fanno un’entrata in grande stile con quella che si chiama “la cavalcata de los reyes”; ce ne sono varie in tutte le città spagnole, a Barcellona stessa ce ne sono diverse anche se la maggiore li fa partire dal mare per finire poi al Parco della cittadella. In quel giorno sfilano quindi carri bellissimi con i re magi sopra che distribuiscono caramelle tirandole giù dal carro; tutti li aspettano a corteo e li seguono raccogliendo dietro il loro passaggio caramelle di ogni tipo.

Come lavoretto per Natale abbiamo a disposizione nel Giornalino “Il piatto di Natale” a pagina 25 e le “Vetratine natalizie” a pagina 27.

In questo periodo ricorre la Giornata della Memoria: proponiamo la pagina 66 del testo.

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CLASSE 3a


CLASSE 3a

Una rassegna poetica CLASSE

PAGINA

63

terza

PRODUZIONE Organizzazione di un Festival della Poesia Natalizia con produzione e declamazione di poesie sul tema.

COMPETENZA IRC

COMPETENZA CHIAVE EU

Individuare e creare significative espressioni di letteratura cristiana in relazione alla festa del Natale.

1. Comunicazione nella madrelingua: utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici.

PERIODO

TEMPO STIMATO

novembre/dicembre

2 lezioni

CONSEGNA

FASI

Sei il presidente di un’Associazione di poesia che organizza e realizza una rassegna letteraria poetica su tema natalizio.

• Ideazione di un Festival della Poesia Natalizia: titolo, periodo, scadenze, eventuali criteri e condizioni di partecipazione, premi. • Composizione di una poesia da parte di ciascun alunno. • Consegna delle poesie non firmate. • Elezione di un comitato che come giuria farà una selezione delle migliori poesie, comprensivo di docenti e rappresentanti di alunni e genitori. • Allestimento di una mostra con tutte le poesie, premiazione di quelle selezionate e rinfresco natalizio con auguri e presenza di tutte le famiglie degli alunni.

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Propos te

3° UNITÀ

didattic h e

Un popolo scelto

In questa unità di lavoro iniziamo l’avventura della storia del popolo ebraico e partiamo con la figura di Abramo. Diamo a riguardo, come faremo anche per i principali successivi patriarchi, una cronologia biblica della loro vita.

Cronologia biblica su Abramo • Vocazione di Abramo: Gn 12,1-9: Dio fa ad Abramo tre promesse molto importanti, quella di fare di lui un popolo grande, di benedirlo, e di rendere famoso sempre il suo nome perché da lui nascerà un popolo; • Abramo in Egitto: Gn 12,10-20: la moglie Sarai viene fatta passare per sorella di Abramo, sposa il faraone ma poi sarà lui stesso a cacciarli via; • Abramo si separa da Lot, il nipote, affinché non ci sia contesa tra loro; • Promesse di Dio ad Abramo: Gn 13,14-18; • Dio promette un figlio ad Abramo e fa con lui un’Alleanza: Gn 15,1-8. 12-16; • Abramo ha come figlio Ismaele da una serva, quello è sì suo figlio, ma non un figlio avuto da Sara, sua moglie. Ismaele sarà benedetto da Dio e molto amato da Sara e Abramo fino a quando Isacco non nascerà; • Patto fra Dio e Abramo: Gn 17,1-8; • Promessa di un figlio (Isacco) e cambio di nome a Sara: Gn 17,15-17.19-22: Sara Principessa, madre di numerosi figli, mentre Sarai è una forma diversa dello stesso nome. Isacco sorriso, figlio del sorriso (perché veniva in un’età insperata), colui che ride; • Nascita di Isacco, il figlio promesso: Gn 21,17; • Dio prova Abramo: Gn 22,1-19: • Morte di Sara: Gn 12,1-19; • Isacco si sposa con Rebecca: Gn 24,29-67; • Morte di Abramo: Gn 25,5-11.

Leggiamo e completiamo la pagina 69 del testo “Abramo, padre degli ebrei” e come verifica proponiamo la pagina 132 del quaderno operativo “Abramo: un racconto poco preciso”.

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Nel lapbook abbiamo a disposizione circa la storia del popolo ebreo uno strumento molto ricco e prezioso a pagina 29: “I patriarchi di Israele”. Diamo una visione d’insieme di questo popolo anche con i materiai seguenti.

Il popolo ebraico: tratti Ebrei significa “gente senza dimora fissa” perché erano un popolo di pastori nomadi originari della Mesopotamia; si stabilirono nella terra di Canaan, che oggi corrisponde all’incirca allo stato di Israele e ai territori palestinesi. La loro storia non è legata a un solo territorio, ma è segnata da continui spostamenti.

Le attività e la società La terra di Canaan è una striscia pianeggiante e fertile che si estende lungo la costa del Mar Mediterraneo. È circondata da un altopiano desertico e montuoso, solcato da un fiume, il Giordano, e dal deserto del Sinai. Il clima era caldo e umido nei territori pianeggianti. Vi crescevano palme, sicomori, fichi e mandorli. I deserti, invece, erano caldi e aridi con pochi arbusti spinosi. Allevavano cavalli, buoi, cammelli e asini adatti ai lavori più faticosi, pecore e capre per la carne, il latte e la lana. Coltivavano viti, olivi e alberi da frutto. Utilizzavano un aratro trainato da animali per seminare cereali, come frumento e orzo, e legumi, come fave e lenticchie. Scambiavano i prodotti della terra con i popoli vicini per procurarsi le merci che non possedevano. Per esempio, ottenevano dai Fenici un colorante per tessuti, la porpora, e dagli Egizi rame, ferro, oro e spezie. Tutto quanto serviva per la vita quotidiana era costruito in famiglia: abiti, vasellame, attrezzi da lavoro. Non esistevano artigiani specializzati e gli architetti venivano dalla Fenicia.

La società Gli ebrei erano divisi in dodici tribù, ciascuna formata da più famiglie imparentate fra loro. Alla guida di ogni tribù vi era un patriarca, ma in caso di pericolo veniva eletto un capo unico per tutto il popolo: il giudice. Il re era circondato da funzionari e sacerdoti. Con Saul le tribù si riunirono in un unico regno. A lui succedettero il re Davide e poi il re Salomone, che fece costruire a Gerusalemme, la capitale, un famoso tempio.

La scrittura alfabetica Gli ebrei conoscevano la scrittura alfabetica, che avevano imparato dai Fenici. Nell’alfabeto ebraico le lettere erano soltanto consonanti. Solo pochi ebrei sapevano leggere e scrivere; i testi venivano trascritti su fogli di papiro, che si arrotolavano intorno a due bastoncini.

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La religione A differenza di altri popoli che credevano in molti dèi, gli ebrei erano monoteisti. Jaweh, il Dio unico, non ha forme umane ed è invisibile agli uomini; non può essere rappresentato e nemmeno invocato con il suo nome. C’era un unico luogo sacro: il Tempio di Gerusalemme. Al centro c’era il santuario (la parte più sacra), che conteneva l’Arca dell’Alleanza, una cassa che custodiva i Dieci Comandamenti, ovvero le Tavole della Legge che, secondo gli Ebrei, Mosè aveva ricevuto direttamente da Jaweh. Solo i sacerdoti e il re potevano entrare nel santuario: essi cantavano inni, detti salmi, e facevano danze di ringraziamento a Jaweh. Le vicende dei re di Israele sono narrate nella Bibbia, che è il libro sacro degli Ebrei. Nella Bibbia sono compresi la tradizione e il pensiero religioso degli Ebrei; è una raccolta di molti libri. I primi cinque libri, che gli Ebrei chiamano Torah, contengono le regole della religione, i precetti della vita quotidiana, le preghiere e il racconto dei fatti e dei personaggi importanti della storia di Israele.

Il popolo ebraico: storia 1 Dalla Mesopotamia alla Palestina Intono al 2000 a.C. gli ebrei vivevano nei pressi della città di Ur ed erano suddivisi in gruppi chiamati tribù. A capo di ogni tribù c’era un patriarca. Sotto la guida del patriarca Abramo, intorno al 1900 a.C., essi iniziarono un lungo viaggio verso la Palestina, nella valle del fiume Giordano. Questa era la “Terra promessa” che gli aveva indicato il loro Dio Jahvè. Qui si stabilirono diventando agricoltori sedentari e mantenendo l’organizzazione in tribù. 2 Dalla Palestina all’Egitto Nel 1700 a.C. le carestie e gli scontri con i popoli confinanti costrinsero gli Ebrei a migrare in Egitto. Qui vissero per alcuni secoli in pace, apprendendo l’uso dell’aratro e di nuove tecniche agricole, fino a quando il faraone Ramesse II li rese schiavi. 3 Dall’Egitto alla Palestina Nel 1200 a.C. circa, Mosè, uno dei patriarchi, liberò il suo popolo e lo condusse nuovamente in Palestina. Giunti in Palestina, per meglio difendersi dagli attacchi delle popolazioni confinanti, gli ebrei riunirono le loro dodici tribù sotto un unico capo. Nacque così il Regno di Israele, con capitale Gerusalemme. Il primo re fu Saul, a cui seguirono Davide e Salomone. 4 La deportazione a Babilonia Il Regno di Israele non durò a lungo. Alla morte di Salomone, nel 933 a.C., fu diviso nel regno di Israele e nel regno di Giuda, con capitale Gerusalemme. I due regni erano circondati da popoli forti che volevano controllare la Palestina, attraversata dalle più importanti vie commerciali del tempo. Nel 722 a.C., gli Assiri conquistarono il regno di Israele e, poco più di un secolo dopo, nel

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586 a.C., i Babilonesi conquistarono quello di Giuda. Gerusalemme con il suo tempio fu rasa al suolo e gli ebrei furono deportati come schiavi a Babilonia per quasi cinquant’anni da Nabucodonosor. 5 Il ritorno in Palestina Ritornati in Palestina, gli ebrei non riuscirono più a formare uno Stato forte e vennero sottomessi da vari popoli, finché, nel 70 d.C., furono nuovamente costretti a lasciare la Palestina e a disperdersi per il mondo (diaspora). 6 Nell’epoca moderna e contemporanea A partire dalla fine dell’Ottocento, molti ebrei, dopo secoli di persecuzioni e di dispersione nei vari Paesi del mondo, sono tornati in Palestina. Qui, nel 1948, hanno fondato lo Stato di Israele. La convivenza con la popolazione palestinese e con gli stati Arabi vicini, però, è stata fin da subito molto difficile. Ancora oggi il territorio è sconvolto da violenze e da attentati terroristici.

Proponiamo le seguenti schede, una sulla vita nomade caratterizzata dalla tenda (tematica presente anche nel lapbook citato) e una sul viaggio compiuto da Abramo. Una terza scheda propone una verifica sul fatto del sacrificio di Isacco.

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.8 Sch eda n

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Data

LA TENDA DEL POPOLO Colora e descrivi la scena, raccontando come si viveva nelle tende presso il deserto.

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Sch eda n .9

IL VIAGGIO DI ABRAMO Traccia sulla mappa il percorso che fece Abramo partendo dalla città di Ur. Colora.

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. 10 Sch eda n

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Data

IL SACRIFICIO DI ISACCO Leggi e completa il testo tratto dal libro della Genesi.

Dopo queste cose, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: “Abramo! Abramo!” . Rispose: “Eccomi!” . Riprese: “Prendi tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, va’ nel territorio di Moria e offrilo in olocausto su di un .................................... che io ti indicherò”. Abramo si alzò di buon mattino, sellò l’.................................... prese con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l’olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato. Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi e da lontano vide quel luogo. Allora Abramo disse ai suoi servi:” Fermatevi qui con l’...... ..............................; io e il ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi”. Abramo prese la legna dell’olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutt’e due insieme. Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: “Padre mio!”. Rispose: “ Eccomi, figlio mio”. Riprese: “Ecco qui il fuoco e la ...................................., ma dov’è l’.................................... per l’olocausto?”. Abramo rispose:” .................................... stesso provvederà l’agnello per l’olocausto, figlio mio!”. Proseguirono tutt’e due insieme; così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l’...................................., collocò la legna, legò il figlio Isacco e lo depose sull’altare sopra la legna. Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: “Abramo! Abramo!”. Rispose: “Eccomi!”. L’.................................. disse: “Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli alcun male! Ora so che tu .................................... Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio”. (Gn 22,1-12)

Rispondi alle seguenti domande. • Di chi si è fidato Abramo? ........................................................................................................................................................................ • Come è stata premiata la sua fiducia in Dio? ........................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................

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Approfondiamo la tematica dell’ospitalità nella Bibbia con il racconto dei tre angeli/inviati da Dio ad Abramo, dopo aver letto la pagina 70 del testo “Una tenda e tre ospiti”.

Abramo e i tre angeli: l’ospitalità Il Signore apparve ad Abramo, presso la quercia di Mamre, mentre egli riposava all’ingresso della tenda, nell’ora più calda del giorno. Abramo alza gli occhi. Vede tre uomini; stanno in piedi davanti a lui. Corre loro incontro e fa un profondo inchino: «Signori, vi prego, non continuate il viaggio. Farò portare dell’acqua e così potrete rinfrescarvi e riposarvi sotto l’albero». Quelli risposero: «Fa’ come hai detto». Abramo si precipita verso la tenda di sua moglie Sara: «Presto, prendi tre misure di fior di farina, impastale e fanne delle focacce». Poi corre al gregge, prende un vitello tenero e grasso e lo dà a un servo perché lo prepari per il pasto. Prende del formaggio, del latte, della carne e mette tutto davanti ai suoi ospiti. (Adattato da Gen 18,1-8)

Come compito di realtà per questa unità abbiamo la possibilità di costruire la “Carta di identità di Abramo”, mentre nel CLOUD possiamo approfondire il significato dei “Nomi di persona nella Bibbia”.

Quindi analizziamo l’opera artistica di Rublev a pagina 71 del testo. Sempre con taglio artistico abbiamo possibilità di lavorare con le immagini di pagina 72 “Abramo nelle tre grandi religioni monoteiste”.

Presentiamo Giacobbe ed Esaù con la pagina 74 del testo e la scheda operativa di pagina 133. Poi con la pagina 75 del testo “Ti chiamerai.. Israele”.

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Carta di identità di Abramo CLASSE

PAGINA

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PRODUZIONE Realizzazione di una carta di identità sulla figura di Abramo.

COMPETENZA IRC

COMPETENZA CHIAVE EU

Ascoltare, leggere e saper riferire circa alcune pagine bibliche fondamentali tra cui le vicende e la figure principali del popolo d’Israele.

1. Comunicazione nella madrelingua: redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali. 6. Competenze sociali e civiche: agire in modo autonomo e responsabile, conoscendo e osservando regole e norme, con particolare riferimento alla Costituzione.

PERIODO

TEMPO STIMATO

gennaio/febbraio

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1 lezioni

CONSEGNA

FASI

Sei un funzionario dell’ufficio anagrafe della terra di Canaan e devi redigere la carta di identità di Abramo.

• Analisi di reali carte di identità di genitori e insegnanti per l’individuazione dei dati da rilevare e la forma grafica da imitare. • Raccolta di informazioni su Abramo dal libro di testo e altre fonti a disposizione. • Redazione ognuno della sua carta di identità di Abramo. • Controllo in classe da parte dell’insegnante (sindaco) che le firma. • Plastificazione, ritaglio e piegatura delle carte di identità.


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4° UNITÀ

La vita in dono

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Iniziamo l’unità facendo la conoscenza del patriarca Giuseppe, consapevoli che la sua vicenda costituisce una vera e propria avventura che affascina sempre i bambini. A riguardo forniamo la seguente cronologia.

Cronologia biblica su Giuseppe • Giuseppe e i suoi sogni: Gn 34, 1-11; • Giacobbe manda Giuseppe dai fratelli: Gn 37,12-24 • Venduto dai fratelli: Gn 37, 25-36 • Giuseppe in Egitto in casa di Putifar: Gn 39, 1-4 • La padrona lo tenta: Gn 39, 7-17 • Giuseppe arrestato: Gn 39-19-23 • I sogni di Faraone: Gn 41, 1-8. 14-16. 25-35 • Giuseppe diventa viceré d’Egitto: Gn 41, 37-44 • I sogni si avverano: Gn 41, 46-49 • I fratelli vanno in Egitto: Gn 42, 1-38; • I fratelli tornano da Giuseppe con Beniamino; • Giuseppe mangia con i fratelli: Gn 43, 24-33; • Giuseppe mette alla prova i fratelli. • Giuseppe si fa riconoscere dai fratelli.

Leggiamo e completiamo le pagine 76-77 del testo “Giuseppe, l’uomo del perdono”, alle quali possiamo far seguire la pagina 134 del quaderno operativo “Giuseppe, il re dei sogni”.

Il compito di realtà di questa unità ci permette di lavorare sulla figura di Guseppe con la proposta “Interpretatori di sogni”.

Nel lapbook possiamo approfondire la sua figura, e quella degli altri patriarchi con “I patriarchi d’Israele” a pagina 29.

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Il Giornalino invece ci aiuta nell’analisi della reazione dei fratelli di Giuseppe con l’articolo di pagina 41 “Invidie e gelosie”.

Anche riguardo Mosè forniamo la seguente cronologia.

Cronologia biblica su Mosè • Vocazione di Mosè Es 2,10: la parola Mosè vuol dire salvato dalle acque; • Mosè fugge nel paese di Madian: Es 2,11-22 • Il roveto ardente: Es 3,1-15; • Dio rassicura Mosè: Es 4,1-17; • Mosè parte per l’Egitto; • Primi contatti con il Faraone: Es 5,1-9; • Il segno del bastone: Es 7, 6-13; • Le piaghe d’Egitto: Es 7,14 – 10,29); • Minaccia della decima piaga: Es 11, 4-10; • Istituzione della Pasqua: Es 12,1-20; • Decima piaga: Es 12, 29-30; • Il popolo d’Israele parte per l’Egitto: Es 12, 31-36 • Il Faraone insegue gli Ebrei: Es 14, 5-14 • Passaggio del Mar Rosso: Es 14, 19-31 • Viaggio nel deserto e miracolo dell’acqua miracolosa: Es 17,1-7; • Arrivo al monte Sinai: Es 19,9-13; • Dio si manifesta sul Sinai: Es 19, 16-25; • I dieci comandamenti: Es 20,1-17 • Organizzazione dell’arca dell’Alleanza; • Il vitello d’oro: Es 32, 1-6 • Mosè spezza le tavole della legge: Es 31, 15-20 • Mosè elegge Giosuè come suo successore: Dt 31,1-8 • Morte di Mosè: Dt 34,1-10

Leggiamo e completiamo la pagina 78 del testo “Mosè e la liberazione del popolo ebreo” cui possiamo far seguire il quaderno operativo a pagina 135 con “Mosè, il liberatore”.

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A disposizione per tutte queste vicende bibliche abbiamo numerose sezioni dellla Bibbia digitale interattiva proiettabili alla LIM: • Giuseppe e i suoi fratelli • Giuseppe in Egitto • Dio libera il suo popolo • Il passaggio del Mar Rosso • La manna nel deserto • Le Tavole della Legge

Proponiamo la scheda operativa di pagina 137 “La tavola di Pesach” e leggiamo quindi e completiamo la pagina 79 del testo “Mosè e il dono delle Tavole della Legge” con la collegata scheda di pagina 16 “Il giro dei Comandamenti”.

Il Giornalino con l’articolo di pagina 29 ci consente di approfondire le tematiche che abitavano il cuore del popolo ebraico (“Che cos’è la felicità?”).

Riguardo le Tavole della Legge con i Dieci Comandamenti proponiamo la seguente scheda fotocopiabile.

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. 11 Sch eda n

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Data

LE DIECI PAROLE DEL SINAI Cosa ricordi dei Dieci Comandamenti? Scrivili nelle Tavole della Legge.

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Per far comprendere il valore dei Comandamenti (che essenzialmente sono delle “regole”) proponiamo agli alunni la seguente lettura.

Il paese senza regole In un paese di questo mondo la gente si era proprio stancata delle regole. Tutto era comandato: a che ora dovevano alzarsi, a che ora dovevano essere sul posto di lavoro. Agli scolari veniva prescritto a che ora cominciava la scuola e quando potevano tornare a casa. E poi dovevano portarsi un fazzoletto, lavarsi i denti, avere le mani pulite, attraversare la strada sulle strisce, non camminare in mezzo alla strada. Veramente, le regole erano tante e per tutti, grandi e piccoli; perciò la gente si mise d’accordo e decise: «D’ora in avanti non ci saranno più regole. Che bello!». Naturalmente la scuola rimase vuota, perché i ragazzi preferivano andare a giocare. La gente metteva i tavoli in mezzo alla strada perché lì c’era più sole. I giovani alzavano gli stereo al massimo volume, ventiquattro ore su ventiquattro. Quando la gente voleva andare a dormire, gli altoparlanti continuavano a trasmettere musica a tutta forza. Era una gran confusione! Nel pieno della notte, un uomo si mise a suonare le campane della chiesa. La gente accorse sulla piazza e quando tutti furono riuniti alcuni esclamarono: «No, così non possiamo più vivere!». «No, così non possiamo più vivere!», risposero tutti. «Dobbiamo avere delle regole. Sì, vogliamo di nuovo avere delle regole!», ripeté in coro tutta la gente. E insieme cominciarono a fissare alcune regole: • I bambini devono obbedire ai genitori. • I genitori devono amare i figli. • Nessuno deve fare del male all’altro. • Bisogna dire la verità. Ne stabilirono tantissime. Qualcuno ne diceva sempre una nuova, necessaria perché la vita fosse possibile. Alla fine uno suggerì: «Non potremmo riassumere tutte queste regole in alcune poche che le contengano tutte?». Un ragazzino sveglio e vivace si fece avanti e disse che la maestra aveva insegnato dieci regole che riassumevano tutte le regole possibili. E cominciò a recitare: 1 RISPETTA GLI ALTRI. 2 RISPETTA IL BABBO E LA MAMMA. 3 RISPETTA TE STESSO. 4 RISPETTA L’AMBIENTE. 5 RISPETTA LE REGOLE DEL VIVERE INSIEME. 6 NON UCCIDERE. 7 NON RUBARE. 8 NON DIRE BUGIE. 9 NON COMMETTERE ATTI VIOLENTI CONTRO LE PERSONE E LE COSE. 10 NON ESSERE INVIDIOSI DI CIÒ CHE HANNO GLI ALTRI.

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«Sì, queste regole ci vanno proprio bene!», dissero tutti. E se ne tornarono a casa, felici e contenti. Da quel giorno in quel paese tornò la vita, la pace, la libertà e la gioia. (Josef Osterwalder)

Poniamo quindi il confronto tra Antico e Nuovo Testamento collegando i Dieci Comandamenti al Comandamento dell’Amore proposto da Gesù.

Il comandamento di Gesù Allora i farisei, avendo udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». Gli rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti». (Matteo 22,34-40)

Proponiamo una visione artistica dell’argomento mediante la pagina 80 del testo sul Mosè di Michelangelo. Poi, sempre nell’ottica del parallelismo innescato, la pagina 81 “Il Comandamento di Gesù”.

A disposizione su questo tema abbiamo il CLOUD con “Le Tavole della Legge”.

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La Pasqua - che stiamo trattando in questa unità - è un argomento e un evento così importante che merita un particolare approfondimento. Forniamo quindi i seguenti contenuti aggiuntivi, rispetto al testo, che possiamo utilizzare in svariato modo a nostra discrezione con gli alunni.

La Pasqua: il centro di tutto La Pasqua è il centro sia della religiosità ebraica che di quella cristiana. Per i cristiani è il culmine del Triduo pasquale, centro e cuore di tutto l’anno liturgico. Prosegue con l’ottava di Pasqua (la settimana successiva) e con il tempo liturgico di Pasqua che dura 50 giorni, inglobando la festività dell’Ascensione, fino alla solennità della Pentecoste. Che significa la parola “Pasqua”? Deriva dal greco: pascha, a sua volta dall’aramaico pasah e significa propriamente “passare oltre”, quindi “passaggio”. Gli ebrei ricordavano il passaggio attraverso il Mar Rosso dalla schiavitù d’Egitto alla liberazione. Per i cristiani è la festa del passaggio dalla morte alla vita di Gesù Cristo. Quali sono le origini di questa festa? Presso gli ebrei la Pasqua (Pesach) era in origine legata all’attività agricola ed era la festa della raccolta dei primissimi frutti della campagna, a cominciare dal frumento. Altre feste, solo per ricordarle, erano la Festa delle Settimane, che celebrava la raccolta del grano ai primi di giugno, e la Festa dei Tabernacoli, cioè della vendemmia, a settembre. In seguito, la Pasqua diventa la celebrazione annuale della liberazione degli ebrei dalla schiavitù, significato che si aggiunse all’altro, come ricordo della fuga dall’Egitto e del fatto che con il sangue degli agnelli si fossero dipinti gli stipiti delle porte affinché l’angelo sterminatore, come dice la Bibbia, passando da quelle case, risparmiasse i primogeniti. Ancora oggi, la cena pasquale presso gli ebrei si svolge secondo un preciso ordine detto Seder. Ci si nutre di cibi amari per ricordare l’amarezza della schiavitù egiziana e lo stupore della libertà ritrovata. Per celebrare la Pasqua gli israeliti al tempo di Gesù ogni anno si recavano a Gerusalemme. Anch’egli vi si recava. La sua morte avvenne, infatti, in occasione della Pasqua ebraica. Egli per i cristiani è l’agnello pasquale che risparmia dalla morte, il pane nuovo che rende nuovi (cfr 1Cor 5,7-8). Perché si mangia l’agnello? La tradizione di consumare l’agnello per Pasqua deriva dalla Pesach, la Pasqua ebraica. Infatti l’agnello fa parte dell’origine di questa festività. In particolare si fa riferimento a quando Dio annunciò al popolo di Israele che lui lo avrebbe liberato dalla schiavitù in Egitto dicendo “In questa notte io passerò attraverso l’Egitto e colpirò a morte ogni primogenito egiziano, sia fra le genti che tra il bestiame”.

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Ordinando, così, al popolo d’Israele di marcare le loro porte con del sangue d’agnello in modo che lui fosse in grado riconoscere chi colpire col suo castigo e chi no. Inoltre in passato esisteva un comandamento riguardo la Pasqua ebraica che diceva di fare l’offerta dell’agnello il giorno 14 del mese ebraico di Nisan e di consumare quella stessa notte il sacrificio di Pesach. Con il Cristianesimo, il simbolo dell’agnello immolato per la salvezza di tutti diventa Cristo stesso e il suo sacrificio ha valore di redenzione. Perché la data della Pasqua cambia ogni anno? Perché è legata al plenilunio di primavera. La datazione della Pasqua, nel mondo cristiano fu motivo di gravi controversie fra le Chiese d’Oriente e d’Occidente, la prima era composta da ebrei convertiti e la celebrava subito dopo la Pasqua ebraica e cioè nella sera della luna piena, il 14 Nisan, primo mese dell’anno ebraico; quindi sempre in giorni diversi della settimana. Solo con il Concilio di Nicea del 325, si ottenne che fosse celebrata nello stesso giorno in tutta la cristianità e cioè adottando il rito Occidentale, fissandola nella domenica che seguiva il plenilunio di primavera. Cosa è e come è la Veglia Pasquale? Per Sant’Agostino quella pasquale è “la madre di tutte le veglie sante, durante la quale il mondo intero è rimasto sveglio”. Nel corso di questa notte, quella che precede la domenica di Pasqua, la Chiesa celebra la risurrezione di Cristo, battezzando nuovi cristiani e domandando a coloro che già lo sono, di rinnovare tutti insieme gli impegni del loro Battesimo. La Veglia pasquale è una celebrazione complessa ed unitaria, che si svolge in quattro momenti successivi: 1 Liturgia della Luce che inizia con la benedizione del fuoco, la preparazione e accensione del cero quale “luce di Cristo”, e la processione con cui è introdotto nella chiesa buia, che è quindi illuminata dai ceri dei fedeli accesi al cero pasquale. Segue il solenne annunzio pasquale, detto anche dalla parola iniziale latina Exultet; 2 Liturgia della Parola con nove letture, sette tratte dall’Antico testamento e le ultime due dal Nuovo; 3 Liturgia Battesimale; 4 Liturgia Eucaristica, svolta nella notte, simbolo dell’umanità che senza Cristo è immersa nelle tenebre dell’ignoranza e dell’errore, del peccato e della morte. Perché si mangiano le uova? La tradizione di decorare uova risale già ai primi cristiani che pitturavano le uova di rosso, per ricordare il sangue di Cristo, e le decoravano con croci o altri simboli (una tradizione che dura ancora oggi nei paesi ortodossi e cristiano-orientali). La simbologia dell’uovo è evidente: dall’uovo nasce la vita che a sua volta veniva associata con la rinascita del Cristo e quindi con la Pasqua. In realtà, le uova decorate secondo questa simbologia sarebbero andate bene anche per il Natale, in occasione della nascita di Cristo, ma secondo alcuni studi la tradizione delle uova pasquali venne rafforzata da un’usanza tipicamente pasquale: la

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Quaresima, il periodo di quaranta giorni prima della Pasqua nel quale i credenti sono tenuti al digiuno e all’astinenza. In questo periodo è vietato mangiare carne. In passato, e tuttora nelle chiese cristiane orientali, era vietato mangiare anche le uova. Era difficile però costringere le galline a non depositare uova in quel periodo, così i primi cristiani si trovavano con un surplus di uova che non potevano mangiare. Dalla necessità di farci qualcosa sarebbe nata la tradizione di bollirle fino a farle diventare dure come sassi e poi dipingerle con colori sacri e simbolici.

Confrontiamo Pasqua ebraica e cristiana con la pagina 82 del testo e proponiamo l’articolo del Giornalino a pagina 38 “I segni della Pasqua”.

Possiamo invece approfondire cosa sia la Via Crucis con la pagina 84 del testo, mentre come lavoretto possiamo proporre nel Giornalino “Il sepolcro di Pasqua”.

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A conclusione dell’unità, in modo direttamente connesso alle tematiche pasquali, introduciamo il tema dei sette sacramenti. Leggiamo e completiamo la pagina 85 del testo “I magnifici sette: i sacramenti” e proponiamo la scheda di pagina 139 “Un cuore che si spezza e si dona”. Quindi, abbiamo a disposizione i seguenti contenuti aggiuntivi.

I Magnifici sette: i sacramenti dei cristiani 1 BATTESIMO Quando si nasce, si eredita secondo i cristiani il primo dei “peccati”. Si chiama “peccato originale”, quello che hanno commesso i progenitori Adamo ed Eva. Quando ci si battezza, ci si pulisce da questo peccato e da tutti quelli commessi prima di riceverlo, diventando figli di Dio e passando a far parte della Chiesa. Il sacerdote, effondendo l’acqua benedetta sul battezzato, dice: “Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”. 2 CONFERMAZIONE O CRESIMA Dio e il suo Spirito Santo aumentano la fede dei cristiani perché si ha la certezza che Egli è con i suoi fedeli sempre. Questo sacramento aumenta anche la carità perché si ami di più lui e il prossimo. In questo caso, dev’essere un vescovo a imporre le mani su chi deve ricevere la Confermazione e a ungerlo con l’olio (il Santo Crisma), dicendo: “Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono”. 3 EUCARISTIA Gesù trasforma per i cristiani ogni giorno il pane e il vino nel suo corpo e nel suo sangue nella messa. Ciò avviene in un momento chiamato consacrazione. Gesù ha istituito questo sacramento nell’Ultima Cena con i dodici Apostoli. È Gesù stesso che, secondo i cristiani, viene ad abitare nel cuore dei sui fedeli e li sostiene nella vita spirituale. 4 PENITENZA O CONFESSIONE Con questo sacramento il sacerdote che ascolta i peccati dei fedeli trasmette il perdono di Dio Padre. È necessario essere pentiti per il male commesso e per il bene non fatto. La penitenza proposta offre ai cristiani pace e aumenta la forza per essere buoni figli di Dio. 5 UNZIONE DEGLI INFERMI O DEI MALATI Dio ama i malati. Quando qualcuno è molto malato o è molto anziano e può morire presto, ha bisogno dell’aiuto di Dio per quel momento. Un aiuto che consta di forza, pace e coraggio, oltre che del perdono di tutti i peccati del malato e della preparazione al momento della morte e del viaggio verso il Cielo. È come se si creasse un’unione con la Passione che Cristo ha sofferto. I

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malati aiutano quindi con il loro dolore Gesù a portare la Croce, e allo stesso tempo Egli aiuta loro negli ultimi momenti di vita. 6 ORDINE (sacerdotale) Ricevono questo sacramento solo coloro che hanno la vocazione al sacerdozio (suddiviso in diaconato, presbiterato ed episcopato). È un vescovo a imporre le mani e a pregare sul nuovo sacerdote, consacrandolo. L’ordine sacerdotale concede una speciale effusione dello Spirito Santo e ha una caratteristica speciale: chi riceve questo sacramento, sarà sacerdote per sempre. 7 MATRIMONIO Questo sacramento è l’unione tra un uomo e una donna per sempre. Sposandosi in chiesa, è per i cristiani come se Dio stesso unisse i loro corpi e le loro anime. Chi si sposa non può poi rompere il matrimonio: “L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto” (Marco 10, 9). Il modello che gli uomini e le donne devono seguire è quello della Sacra Famiglia: Gesù, la Vergine Maria e San Giuseppe.

Infine leggiamo la pagina speciale di inclusione culturale 87 “Le processioni di Pasqua”, alla quale offriamo questi contenuti aggiuntivi.

Viaggio tra le processioni pasquali italiane ENNA - SICILIA Sfilano per questa occasione circa 2.500 confrati incappucciati, che portano i fercoli di Gesù morto e della Madonna Addolorata. Tutto è iniziato dalle antiche confraternite, la prima delle quali è datata addirittura 1261. Nel corso dei secoli si sono moltiplicate, in concomitanza con la dominazione spagnola, che governò l’Isola dal XV secolo fino al 1700. Il corteo è accompagnato dalle note di diverse marce funebri, il che rende tutto molto intenso dal punto di vista emotivo.

SORA - LAZIO L’evento ha inizio dalla Chiesa di S. Spirito, in pieno Corso Volsci. Ogni anno vi prende parte un grandissimo numero di fedeli, raccolto in un corteo che si snoda a sera presso le principali vie del signorile centro storico. La processione è guidata dall’Amministratore Apostolico e vi prendono parte tutte le confraternite cittadine, i sacerdoti, le religiose, i religiosi e le autorità locali. La Banda Sinfonica Città di Sora, accompagna il lento incedere del corteo con le struggenti note del “canto sorano”, dedicato all’Addolorata.

SAVONA – LIGURIA La processione pasquale si svolge per le vie del centro cittadino ed è organizzata da sei Confraternite risalenti al Tredicesimo Secolo. Durante la processione vengo-

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no portati a spalla 15 gruppi lignei policromi, che vanno dal Cinquecento al Novecento, e che rappresentano vari momenti della Passione e della Morte di Gesù. Durante la processione si può ammirare anche l’Arca della Reliquia della S. Croce di Gesù, sormontata dal baldacchino in un trionfo di oro e di argento. Uno dei punti di forza di tutta la Processione è la presenza di alcuni gruppi musicali che eseguono melodie di Passione e brani eseguiti esclusivamente in quest’occasione.

SAN SEVERO – PUGLIA La mattina del Venerdì Santo inizia la tradizionale processione dell’Addolorata e di Gesù Flagellato, con le tre processioni che escono ognuna da una chiesa della città. Queste giungono in Piazza Castello, luogo in cui avviene il cosiddetto “Incontro” tra le statue di Gesù alla colonna e dell’Addolorata, portate a spalla dalle Confraternite. L’origine di questa processione è molto antica, sembra risalire all’epoca dell’epidemia di colera del 1837.

PROCIDA – CAMPANIA In quest’isola l’evento pasquale è molto sentito e i suoi abitanti entrano nel clima diverse settimane prima, con la preparazione dei “Misteri”, ovvero delle rappresentazioni iconiche della vita di Gesù Cristo. Questi vengono costruiti con passione ed originalità dai più giovani, unendo sapientemente: gesso, foglie, rami, manichini, cartapesta e legna, così da realizzare dei caratteristici carri. Dalla creazione alla rappresentazione di Gesù nell’orto degli ulivi, dall’episodio della Samaritana al pozzo, al tradimento di Giuda, fino all’ultima cena. I Misteri vengono portati nella notte tra il Giovedì e il Venerdì Santo sulla Terra Murata, ovvero sul punto di partenza della sfilata, che inizia alle prime luci dell’alba e che si conclude a Marina Grande, dopo aver percorso le principali stradine dell’isola.

BARILE – BASILICATA La rappresentazione si snoda per ben cinque chilometri, capeggiata da tre centurioni a cavallo e da tre bambine vestite di bianco, che simboleggiano le tre Marie. Assieme alle scene più drammatiche, si possono apprezzare personaggi che conservano fedelmente le descrizioni bibliche. Nella rappresentazione sono coinvolte circa 126 persone di età differente, organizzate in 25 gruppi, che percorrono per quattro ore le vie del paese.

RADICOFANI – TOSCANA Questa inizia la sera del Giovedì Santo, con una messa che rievoca l’ultima cena e l’apertura del sepolcro del Cristo. Segue la processione di penitenza nota come “buia”, che commemora la morte di Gesù e alla quale prendono parte i 12 fratelli della congregazione di Sant’Agata (in cappa rossa) e i 12 membri della confraternita di Misericordia (in cappa bianca). La processione del venerdì santo inizia alle 21.30, con partenza dalla chiesa di San Pietro e raggiunge il suo apice con l’arrivo alla chiesa di Sant’Agata, dove avviene l’adorazione del Calvario. Questo è costituito da un apparato di straordinario richiamo, costruito attorno allo splendido altare di Andrea Della Robbia, una parete di bosso arricchita di 750 luminarie allegoriche.

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SULMONA – ABRUZZO Le processioni vengono organizzate dalla chiesa della Trinità e dalla Chiesa di S. Maria della Tomba. I confratelli dell’Arciconfraternita della SS. Trinità indossano un vistoso saio rosso porpora con pettorina bianca e cingolo rosso, simbolo di costrizione e umiltà. Sfilano lungo le vie del centro in un corteo processionale suddiviso in vari settori. Il cuore della processione è costituito dal coro, composto da oltre 110 elementi che intonano varie versioni del Miserere e altri canti sacri.

SASSARI – SARDEGNA Le Confraternite si occupano dell’organizzazione delle suggestive processioni che si sviluppano per le strade del centro storico al ritmo dei tamburi. Il Venerdì Santo rappresenta uno dei momenti più alti di devozione per la città, con innumerevoli residenti che partecipano alla processione dell’Arciconfraternita dei Servi di Maria, che porta il simulacro della Madonna Addolorata dalla chiesa di Sant’Antonio a San Giacomo e poi al Duomo, dove si celebra la messa.

URBANIA - MARCHE Girando per le vie del centro è possibile ammirare i quadri viventi pasquali tipici del posto. La processione si svolge portando in corteo una statua lignea risalente al 1300 che durante tutto il percorso viene accompagnata da preghiere e note della banda cittadina.

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Interpretatori di sogni CLASSE

PAGINA

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terza

PRODUZIONE Impersonificazione di esperti interpretatori dei sogni dei compagni di classe.

COMPETENZA IRC

COMPETENZA CHIAVE EU

Ascoltare, leggere e saper riferire circa alcune pagine bibliche fondamentali tra cui le vicende e la figure principali del popolo d’Israele.

1. Comunicazione nella madrelingua: utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici. 6. Competenze sociali e civiche: collaborare e partecipare comprendendo i diversi punti di vista delle persone.

PERIODO

TEMPO STIMATO

marzo/aprile

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2 lezioni

CONSEGNA

FASI

Sei uno psicanalista e devi analizzare, attribuendone un significato, i sogni dei tuoi compagni.

• Momento di ascolto di musica rilassante per la rievocazione/ricordo di almeno un sogno interessante fatto da parte di ciascun alunno. • Breve ricerca con il docente su LIM del mondo dell’interpretazione dei sogni, dall’antichità alle più moderne metodologie o prassi popolari. • Individuazione (non in relazione ai sogni degli alunni) di simboli/figure archetipe ricorrenti: l’elemento di paura, l’elemento desiderato, l’elemento riconducibile a un fatto reale successo, l’elemento bizzarro.. • Trasformazione della cattedra in trono del faraone (drappo, cuscini, scettro, copricapo…). • A estrazione si estrae un alunno che si siede sul trono e un altro che impersonifica Giuseppe: il primo racconterà il suo sogno, il secondo proverà a darne un’interpretazione.


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5° UNITÀ

Avventure di un popolo

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Finalmente il popolo ebreo entra nella terra promessa: leggiamo e completiamo la pagina 89 del testo “Una terra per 12 tribù”. A questa facciamo seguire la scheda operativa di pagina 140 “Le 12 tribù di Isarele”.

A disposizione nella Bibbia digitale interattiva abbiamo in relazione a questa unità numerose sezioni proiettabili alla LIM: • La terra promessa • La forza di Sansone • Dio chiama Samuele • Davide e Golia • I Salmi di Davide • La sapienza di Salomone • Il Cantico dei Cantici • Dio appare a Elia • La pazienza di Giobbe • Daniele nella fossa dei leoni • Giona nella balena

Proponiamo il seguente testo biblico adatto ai bambini sull’arrivo alla terra promessa e la morte di Mosè.

La terra promessa Quando gli ebrei furono vicini alla terra che il Signore aveva loro promesso, Dio parlò un giorno a Mosè e disse: «Manda alcuni uomini ad esplorare la terra di Canaan che sto per darvi, scegline uno per ogni famiglia». Mosè li scelse e li mandò per quaranta giorni a esplorare la terra promessa che era ormai vicina. Passati i quaranta giorni essi tornarono portando su un palo tenuto da due persone un grossissimo grappolo d’uva e presero anche melagrane e fichi dall’aspetto meraviglioso. Il popolo fu molto meravigliato nel vedere queste cose. Gli esploratori raccontarono: «Siamo andati nella terra promessa e davvero là vi scorrono latte, miele e vi sono frutti come questi. Ma il popolo che abita quella zona è forte e la sua città,

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Gerico, è assai grande. Come faremo a conquistarla?». Così, tra gli Israeliti, alcuni pensavano che sarebbero riusciti ad abitare la terra promessa, altri invece cominciarono a dire che era troppo difficile occupare un posto abitato da gente più forte di loro. In quei giorni il Signore portò Mosè ai piedi di un monte, chiamato Nebo, e gli disse: «Sali su questo monte, che è di fronte alla città di Gerico, e ammira la terra promessa di Canaan. Ecco, Mosè, tu sei molto vecchio e stai per morire. Perciò ti voglio far vedere dall’alto la terra promessa, poiché morirai prima di entravi». Mosè morì proprio su quel monte è lì fu sepolto, vicino alla città di Gerico.

Proponiamo la seguente scheda fotocopiabile aiutando gli alunni con la proiezione alla LIM della mappa della distribuzione delle tribù nella terra promessa.

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Data

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LE TRIBÙ D’ISRAELE Scrivi i nomi delle dodici tribù di Israele, facendoti aiutare dalla mappa messa a disposizione dall’insegnante. Colora.

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Una volta arrivati nella terra promessa non fu facile per gli ebrei prenderne possesso, anzi... se ne può parlare in termini di vere e proprie “avventure”, come propone la pagina 90 del testo.

Celebre è ad esempio la vicenda della conquista della città di Gerico, proponiamola agli alunni.

La conquista di Gerico Dopo la morte di Mosè, il Signore Dio scelse un uomo di nome Giosuè come guida del suo popolo. Giosuè era il figlio di un aiutante di Mosè. Dio gli disse: «Sii coraggioso e forte, poiché tu dovrai dare a questo popolo la terra che io gli ho promesso. Non avere paura: io sono con te!». Giosuè radunò quindi il popolo e partì andando verso la città di Gerico. I sacerdoti stavano davanti a tutti e portavano le Tavole di pietra della Legge di Mosè dentro l’Arca dell’alleanza, una bellissima cassa di legno tutta d’oro, con due statue d’angelo sopra il suo coperchio. Appena giunsero vicino a un fiume chiamato Giordano, le sue acque si fermarono e il popolo lo attraversò all’asciutto. Quando arrivarono alle mura di Gerico, il Signore Dio disse: «Ora, tutti quelli che possono combattere gireranno intorno alla città una volta. Faranno così per sei giorni, mentre sette sacerdoti porteranno delle trombe di corno d’ariete davanti all’Arca dell’alleanza, ma non le suoneranno. Il settimo giorno, invece di una sola volta, essi gireranno intorno alla città per sette volte e i sacerdoti, alla fine, suoneranno le trombe. Appena si sentirà lo squillo delle trombe, tutto il popolo lancerà un grande grido di guerra. Allora, vedrete, le mura della città crolleranno e voi la potrete facilmente conquistare». Giosuè fece come gli aveva ordinato il Signore e le cose andarono proprio come Dio aveva predetto. Fu così che gli Israeliti occuparono la città di Gerico.

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Ugualmente, è nota la storia di Sansone, proponiamo anche questa, con la successiva scheda fotocopiabile.

La forza di Sansone Dopo aver conquistato Gerico, gli Israeliti si diffusero nella terra di Canaan. Col tempo, però, si dimenticarono dell’alleanza con Dio e cominciarono a non rispettare la sua Legge. Il Signore Dio, allora, li lasciò per quarant’anni a combattere da soli contro il popolo dei giganti, i Filistei. Dopo, decise di aiutarli e scelse un bambino di nome Sansone come futuro loro liberatore. Un angelo spiegò ai suoi genitori che questo bambino era speciale per il Signore Dio e che, per questo motivo, non bisognava mai tagliargli i capelli. Dio, infatti, aveva messo nei suoi lunghi capelli una forza speciale. Sansone crebbe e diventò un uomo fortissimo: da solo era capace di uccidere un leone. Si innamorò di una donna di nome Dalila che, però, lo tradì e disse ai Filistei che il segreto della sua forza era nella lunghezza dei suoi capelli. Così, una notte, Dalila fece addormentare Sansone e poi chiamò un uomo che gli tagliò le sue lunghe sette trecce. Sansone perse la sua forza e fu catturato dai Filistei che gli cavarono gli occhi e lo portano in catene in un palazzo. Lì lo tennero prigioniero e ogni giorno lo prendevano in giro. Col tempo, però, i suoi capelli cominciarono piano piano a ricrescere e, un giorno, il cieco Sansone convinse un bambino a farsi accompagnare vicino a due colonne che sostenevano il tetto del palazzo. Quando fu là, Sansone gridò: «Che io muoia insieme con i Filistei!» e, spingendo le colonne con la sua grande forza, fece crollare l’intero palazzo sulle teste dei suoi nemici, uccidendone tremila.

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. 13 Sch eda n

Nome Classe

Data

SANSONE E I FILISTEI Dopo aver approfondito il racconto biblico su Sansone completa disegnando Sansone tra le colonne.

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Passiamo quindi alla conoscenza dei re di Israele e facciamo leggere la pagina 91 del testo, proponendo poi la vicenda di re Salomone a pagina 143 del quaderno operativo.

I re d’Israele Alla morte di Mosè, fu Giosuè a guidare gli ebrei alla conquista della terra di Canaan. Essi divisero il territorio fra le dodici tribù che discendevano dai figli di Giacobbe. Quando c’erano dei pericoli queste eleggevano un Giudice fra gli uomini più valorosi. Ben presto il popolo, sentì l’esigenza di avere un re, affinché lo rendesse più forte e più unito. Chi veniva scelto come futuro re doveva essere consacrato a Dio con l’olio. Il primo re fu Saul, consacrato da Samuele, l’ultimo dei giudici. Egli fu un grande guerriero e morì combattendo contro i Filistei. Il secondo re d’Israele fu Davide, un giovane pastore che sconfisse il gigante Golia. Davide unificò le dodici tribù in un unico regno, conquistò Gerusalemme e la rese capitale del regno. Dopo Davide salì al trono suo figlio Salomone, egli costruì il grandioso Tempio di Gerusalemme nel quale collocò l’Arca dell’Alleanza che conteneva le tavole dei dieci comandamenti.

Riguardo re Davide, in aggiunta a quanto proposto nel testo, facciamo sapere agli alunni delle sua capacità poetiche e musicali dicendo che, secondo la tradizione, egli è l’autore del libro biblico dei Salmi e proponiamo il seguente testo.

Salmo 22 – Il buon Pastore Il Signore è il mio pastore non manco di nulla; su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome. Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca. Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni.

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La pagina 92 del testo ci introduce alla tematica del Tempio di Gerusalemme, leggiamola e completiamola.

A riguardo abbiamo a disposizione nel libro dei lapbook a pagina 43 “Il Tempio di Salomone” e il compito di realtà “Costruttori del Tempio”.

Proponiamo quindi come verifica la seguente scheda fotocopiabile.

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Data

Sch eda n .

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IL TEMPIO DI GERUSALEMME Colora il Tempio di Gerusalemme e scrivi una didascalia accanto a ciascun personaggio cercando di individuare chi è e cosa fa o sta facendo.

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Introduciamo il tema dei profeti con la pagina de testo 94 “I profeti: uomini di Dio”, la pagina 95 “Elia, il profeta di fuoco” e la scheda operativa su Giona a pagina 141.

Nel CLOUD abbiamo a disposizione “Sansone e il leone”.

I profeti: uomini di Dio Dopo la morte del re Salomone, la terra di Canaan fu divisa in due regni e continuamente minacciata dagli Assiri e dai Babilonesi. In questo terribile periodo vennero distrutti il Tempio, l’Arca dell’Alleanza e trasferite a forza (deportate) numerose persone. Il popolo ebraico, nei momenti di difficoltà e di scoraggiamento si affidò alla voce dei profeti. Il profeta è “colui che parla al popolo in nome di Dio”. Il suo compito era quello di mantenere la speranza e la fede in Dio. Il profeta ricordava a tutti che Dio non avrebbe abbandonato il suo popolo e che aveva promesso di mandare un Salvatore a riportare pace e giustizia. Nella Bibbia troviamo 16 profeti e le loro storie sono narrate nei libri profetici. Ciascun libro porta il nome del suo protagonista.

La pagina speciale di questa unità ci presenta la figura di alcune donne dell’Antico Testamento a pagina 96. Offriamo a riguardo le seguenti informazioni aggiuntive.

Le donne dell’Antico Testamento SARA “Sara”, il cui nome significa principessa, segue silenziosamente e docilmente Abramo nel suo pellegrinare dietro la voce del Signore verso la terra promessa. Lungo questo viaggio pieno di peripezie, di fatiche, di notti oscure, se pur trapuntate di stelle, ella gli è sempre accanto come sposa, come sorella, come madre, come donna saggia che gli attira benevolenza... Ma nasconde nel cuore una ferita che vela di tristezza la sua esistenza: è sterile. Ed ecco che un giorno, mentre ormai anziana dimora con Abramo nella tenda presso la quercia di Mamre, il Signore la visita e le dà l’annunzio della maternità umanamente impossibile. Dio si rivela così come colui che può e vuole operare

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meraviglie di grazia nell’estrema debolezza e impotenza umana. Al tempo stabilito, davanti al tanto desiderato dono, Sara esclama: «Motivo di lieto riso mi ha dato Dio», e chiama il bambino “Isacco”. REBECCA “Rebecca”, sposa di Isacco, è una donna tutta disponibilità. Cercata in terra lontana, lascia la casa paterna accompagnata da una bellissima benedizione: «Tu, sorella nostra, diventa migliaia di miriadi...», scenda su di te la benedizione che Dio ha promesso. Il volto nascosto dietro il velo, il suo mistero traspare nella bellezza di quel segno di pudore e di fedeltà, di esclusiva appartenenza. Vera madre anche nello spirito, Rebecca avverte come suo principale compito quello di proteggere, di tutelare la vita, di evitare gli scontri violenti tra i due fratelli che ha dato miracolosamente alla luce dopo lunga attesa e che fin dal suo grembo aveva percepito in rapporto conflittuale. RACHELE “Rachele”, sposa di Giacobbe, nel suo incontenibile desiderio di maternità, dà un nome altamente simbolico al figlio ottenuto per grazia: Giuseppe, ossia «Dio aggiunga». Che cosa aggiunga? Un altro figlio... E mentre è in viaggio, lungo la strada verso Efrata, Rachele muore dando alla luce Beniamino, il «figlio del dolore». Altra tomba nella Terra promessa. Se le donne dei patriarchi sono madri che portano avanti la catena delle generazioni mettendosi al servizio della vita con struggente amore, fino all’estremo sacrificio, altre donne dopo di loro, fragili ed eroiche ad un tempo, sostengono il popolo nel suo cammino irto di difficoltà. MYRIAM La carestia aveva costretto i figli di Israele a ritornare popolo errante, a scendere esuli in Egitto. Nell’ardua attraversata del deserto per la riconquista della Terra promessa incontriamo, accanto al grande e umile Mosè, anche la sorella “Myriam”, significativa figura femminile che sembra impersonare gli slanci di ardore e le gravi debolezze dell’intero popolo in cammino. Ci appare allora come colei che porta su di sé le conseguenze del peccato di molti ed insieme come colei che, guarita per intercessione dello stesso Mosè, impara per viva esperienza che cosa siano l’umiltà e l’amore gratuito. DEBORA Nel libro dei Giudici emerge la figura di “Debora”, la profetessa, che, abitata dallo Spirito del Signore, veglia su tutto Israele. Debora celebra la liberazione di Israele con uno stupendo cantico in cui esprime l’amore di Dio per il suo popolo e l’amore riconoscente del popolo per il suo Dio da cui si sente fortemente protetto. Poesia, teologia e storia si intrecciano, offrendo un grandioso quadro dove è messo in risalto l’intervento dell’onnipotenza divina mediante figure femminili.

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GIUDITTA Con “Giuditta” ed “Ester” ci troviamo ancora di fronte a donne che, attingendo forza da Dio, salvano il popolo di Israele in momenti in cui ai capi responsabili viene meno il coraggio. L’esercito di Oloferne avanza minaccioso, tutta la città di Betulia è in preda al panico: l’acqua e i viveri scarseggiano. Il re Ozia e gli anziani del popolo sono sul punto di consegnarsi al nemico. Ma c’è una donna che crede fermamente nell’aiuto che viene dal Signore proprio nelle situazioni più disperate: “Giuditta”. Vedova, vive ritirata nella sua casa sotto lo sguardo di Dio; tutta raccolta in preghiera, riceve luce e forza dall’Alto. Ella si pone perciò davanti agli anziani con l’autorità che le viene dall’essere una donna che ama Dio al di sopra di tutto e che ama il popolo con viscere materne. Questa fiducia non la rende però passiva; anzi, pur consapevole della propria debolezza, riceve il coraggio di mettere in pericolo la propria vita per affrontare apertamente il «nemico». Giuditta perciò si prepara al passo decisivo con digiuno, penitenza, preghiera. E così preme sul cuore di Dio: «La tua forza non sta nel numero, ma nell’amore che si china pietoso al grido dei poveri, degli oppressi, dei deboli, dei derelitti, degli sfiduciati, dei disperati». ESTER Sul popolo eletto in terra d’esilio pende un editto di sterminio. Per vie misteriose Dio prepara una giovane ebrea, “Ester”, a diventare strumento di salvezza per Israele. Orfana e lontana dalla sua terra, ancora giovinetta viene provvidenzialmente scelta tra tante sue coetanee per sostituire la regina Vasti ripudiata dal grande re Assuero. Ella si trova quindi a corte nel tempo in cui tutti gli Israeliti esuli vivono con «la morte davanti ai loro occhi». Il suo posto di privilegio diventa subito per lei un posto di più grande responsabilità: se è lì, non è per avere salva la propria vita, ma per salvarla ai suoi fratelli. Fede integra e angoscia mortale si combattono nel suo cuore da cui sgorga un grido di preghiera che è insieme altissima testimonianza di amore e pressante invocazione di aiuto: «Mio Signore, nostro re, tu sei “l’unico”! Vieni in aiuto a me che sono “sola” e non ho altro soccorso se non te, perché un grande pericolo mi sovrasta». Malgrado le grandi tentazioni cui ogni giorno la vita di corte certamente la esponeva, il cuore di questa donna è unicamente posseduto dall’amore del suo Dio e del suo popolo. ANNA All’inizio del primo libro di Samuele troviamo “Anna”, moglie di uno “zufita” delle montagne di Efraim, un’altra donna sterile, come le spose dei patriarchi... Essa, umiliata e disprezzata per questa sua condizione, va a sfogare la sua angoscia davanti al Signore nel santuario di Silo. Là osa pronunciare un voto: «Signore, se vorrai ricordarti di me, se darai alla tua schiava un figlio maschio, io lo offrirò al Signore per tutti i giorni della sua vita». La sua preghiera di povera è esaudita e Anna mantiene il voto: nasce il grande profeta Samuele. Dopo lo svezzamento, offre il piccolo Samuele al Signore per

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tutti i giorni della sua vita. Al momento dell’offerta, dal suo cuore e dalle sue labbra sgorga un bellissimo cantico di ringraziamento, il primo Magnificat: «Il mio cuore esulta nel Signore, la mia fronte s’innalza grazie al mio Dio. L’arco dei forti s’è spezzato, ma i deboli sono rivestiti di vigore». RUT e NOEMI Su uno scenario di povertà e di debolezza si apre anche il libro di “Rut”: Noemi, emigrata in terra di Moab, rimasta vedova, senza figli e senza nipoti, decide di far ritorno alla sua terra d’origine... Benché si avvii da un paese straniero verso la terra dei suoi padri, non parte sospinta dalla speranza, bensì con l’animo abbattuto di chi si sente sconfitto dalla vita. Ma Rut, la nuora, tenacemente fedele, la segue. Ed ecco le due donne giungere a Betlemme al tempo della mietitura dell’orzo: bellissimo segno di speranza. Rut va a spigolare dietro i mietitori, con l’umiltà di chi è consapevole non solo di essere povera, ma anche di essere straniera. Sollecita e riservata, viene definita “donna virtuosa”, “donna forte” nel bene, forte nella mansuetudine, nella bontà, nell’amore fino al sacrificio. Ed è per questo che trova grazia agli occhi di Booz, il padrone del campo e suo parente prossimo con il «diritto di riscatto». Così Rut entra nel solco delle generazioni d’Israele, diventa antenata di Cristo, anzi, entra nel “Nuovo Testamento”, perché il suo nome compare nella genealogia del nato Messia (cfr. “Matteo” 1, 1-17).

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Costruttori del Tempio CLASSE

PAGINA

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terza

PRODUZIONE Realizzazione di un modellino base in 3D dell’antico Tempio di Gerusalemme.

COMPETENZA IRC

COMPETENZA CHIAVE EU

Conoscere il significato di gesti ed elementi rituali della religiosità ebraica antica.

5. Imparare a imparare: reperire, organizzare, utilizzare informazioni da fonti diverse per assolvere un determinato compito; organizzare il proprio apprendimento; acquisire abilità di studio. 7. Spirito di iniziativa e imprenditorialità: scegliere tra opzioni diverse; prendere decisioni; agire con flessibilità; progettare e pianificare.

PERIODO

TEMPO STIMATO

maggio/giugno

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3 lezioni

CONSEGNA

FASI

Sei un archeologo modellista e sei stato incaricato di costruire un modellino del Tempio di Gerusalemme fedele alla versione originale.

• Ricerca tramite LIM di esemplificazioni di modelli in 3D dell’Antico Tempio di Gerusalemme. • Scelta e reperimento dei materiali da utilizzare per la costruzione (DAS, plastilina, pongo, polistirolo, cartoncino, Lego…). • Progettazione della costruzione: carta del progetto con indicazioni di massima delle parti da eseguire e di come realizzarle. • Suddivisione in gruppi per la costruzioni delle singole parti (la base/spianata del tempio, il colonnato, la parte centrale…). • Costruzione e assemblamento delle parti.


Recite Canzoni Testi e poesie Videoclip Foto e Schede

EL DIA DE LOS MUERTOS – festa del giorno dei morti HANUKKAH – festa ebraica delle luci AL-FITR – festa islamica di fine digiuno HOLI – festa asiatica dei colori DJURDJEVDAN – festa della primavera di San Giorgio PURIM – carnevale ebraico AL-ADHA – festa islamica del sacrificio CHUNJIÉ – capodanno cinese


M O ND O L E N E T S E F

audio-video

Feste nel Mondo è un innovativo format pensato per l’IRC nella Scuola Primaria. L’idea nasce dall’esigenza, sempre più forte, di integrare nella scuola culture diverse fra loro, accrescerne la conoscenza facilitando così l’integrazione e la coesistenza delle stesse nel rispetto reciproco. Le feste popolari, che caratterizzano le diverse culture, vengono presentate dal punto di vista artistico, con l’aggiunta di nozioni storiche, geografiche, di tradizione e di costume, attraverso tutorial video, audio, foto, testi, poesie, canzoni, schede operative. Una guida operativa è allegata al DVD come valido aiuto per introdurre a ciascuna festa, fornire a riguardo utili materiali didattici e allestire inedite recite teatrali finale in cui gli studenti possono presentare le diverse feste, declinate secondo l’approfondimento fatto durante l’anno scolastico.

te: or ti te pres enta s e f le ior no d ei m te s g l e e d Qu ta s e S-f LOS MU E RTO • E L DIA D E lle luci ebraic a d e ta s e f H A iuno • H A N U KK a di fine dig ic m la is ta s fe • A L-FIT R ri c a d ei colo ti ia ior gio s a ta s e ra di S a n G e v a • HO LI - f im r p d ella DA N - fes ta • DJU RDJE V braico ar nevale e c IM R U P c rificio • mic a d el s a la is ta s e f • A L-AD HA cines e c a p o d a n no IÉ J N Ū H C •

GUIDA L’insegnante è coadiuvato da una guida cartacea che introduce ciascuna festa e illustra le modalità ed il metodo migliore per allestire l’evento finale, a conclusione dei lavori svolti nell’anno scolastico. La guida contiene tutti gli approfondimenti contenuti nel documentario ed è arricchita da illustrazioni originali di personaggi caratteristici, di oggetti tipici, sfondi panoramici significativi ed ogni altro soggetto peculiare della festa e del territorio in questione.

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FESTE NE L M O ND O

COPIONE Il testo delle recite proposte è originale, composto con un approccio divertente pur mantenendo inalterati il messaggio e la tradizione, nel completo rispetto delle culture coinvolte. Note di regia e di sceneggiatura guidano gli alunni-attori alla corretta interpretazione. Tutto è fornito in formato PDF stampabile e Word modificabile.

SCHEDE OPERATIVE Proposte fotocopiabili per rispondere, colorare, giocare e soprattutto scoprire le differenti culture dei popoli del mondo in modo semplice e divertente. Le schede operative facilitano l’apprendimento e, insieme a tutti gli altri media proposti nel pacchetto “Feste nel Mondo”, contribuiscono ad una informazione più che completa e fungono anche da elemento di verifica.

FOTO E ILLUSTRAZIONI Tutte le illustrazioni presenti nel format sono originali e rappresentative delle feste. Per ognuna delle recite è fornita un’illustrazione da poter proiettare alla LIM, ottenendo così una scenografia virtuale.

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M O ND O L E N E T S E F

RECITA TEATRALE

Tutorial video di teatro consistente in una rappresentazione inerente alla festa, con due canzoni originali. Prepara gli alunni, oltre alla recitazione, alla gestualità e ai movimenti in scena. L’intento primario è quello di coinvolgere il maggior numero di alunni sia in scena che nei lavori dietro le quinte. Il tutorial è recitato da adulti proprio perché venga considerato come guida (durata 10/15 minuti).

CANZONI

Ogni festa proposta nel DVD contiene: • la sigla del format “Feste nel Mondo”; • due canzoni inedite originali fornite nella versione cantata e strumentale, completate dal testo e dallo spartito per chitarra; • una canzone tradizionale cantata in lingua e nello stile originale.

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DOCUMENTARI

Tutorial video che illustra le particolarità della festa e del Paese che la ospita tramite immagini (illustrazioni, foto, mappe), cenni storici, clima, conformazione del territorio, città principali, monumenti, sport, ricette tradizionali, eroi popolari e quanto altro possa delineare un quadro esplicativo generale (durata 20/30 minuti).

TESTI E POESIE

Le poesie e le filastrocche e altri testi sono tradotti ed interpretati secondo lo spirito della festa, per comprendere al meglio la cultura del Paese.


EL DIA DE LOS MUERTOS

Día de los muertos De d ulce calave ri ta y flores como atracción es costumbre, tradición se convoca n a la ci ta Los d ulces par a los niños en form a d e cora zón es p ura record ación d e su alm a co n cariño Con ta mbora y el copal y d e los muert os el pan son ofrendas q ue se dan ta mbién se obs eq uia ta m al Es un día d e ex cepción cuando la s alm as reviven y con los vivo s conviven celebran en co munión (Nin go)

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MU E RTOS S O L E D E L DIA In Messico il giorno dei morti viene celebrato molto diversamente rispetto alla tradizione cattolica. Gli Aztechi, la popolazione che abitava la zona del Messico prima della scoperta dell’America, credevano che le anime dopo la morte vivessero per 4 anni in un luogo chiamato Mitclan, prima di tornare sulla terra. Per questo il loro ritorno era celebrato con una festa gioiosa, in agosto alla fine del periodo del raccolto del mais. Con l’avvento del cattolicesimo la festa è stata spostata all’1 e 2 novembre, ma ha mantenuto le sue caratteristiche di gioia e allegria. Infatti le case e le strade vengono decorate di giallo, viola e arancione e addobbate con corone e petali di Cempasuchil, i fiori di calendula. Vengono costruiti altari, chiamati Ofrendas, su cui si dispongono ricordi dei defunti, foto, il loro cibo preferito e i cibi tradizionali, come il Pan de Muertos, insieme ai Calaveras, caramelle di zucchero a forma di teschio. Anche gli altari vengono decorati con i fiori, con disegni e ricami colorati, con candele, a rappresentare l’elemento del fuoco, il Papel picado, carta colorata molto fine e tutta bucherellata, a rappresentare il vento, una ciotola di acqua per dissetare gli spiriti al loro arrivo. Le persone si mascherano da teschi e scheletri coloratissimi e festosi, prendendo come modello la Catrina, il personaggio rappresentativo della festa e si riversano per le strade e nelle piazze per festeggiare con danze, musiche, fuochi d’artificio, sfilate di carri e maschere.

CURIOSITÀ

Dal 2008 grazie all’Unesco il Dia de los Muertos è considerato patrimonio dell’umanità.

SIMBOLI Calaveras Calavera in spagnolo significa “teschio”. I teschi sono uno dei simboli del Messico, presenti già nei disegni e nelle incisioni delle civiltà precolombiane e sono diventati uno dei simboli de Dia de los Muertos. Sono coloratissimi, spesso buffi e divertenti per ricordarci di vivere sempre la vita con il sorriso e che anche la morte fa parte della vita. Spesso sono regalati come portafortuna. Possono essere raffigurati su oggetti come gioielli, abiti, tatuaggi e sono anche… caramelle! Le caramelle tradizionalmente di zucchero a forma di teschio, si mangiano durante la festa e sono anche poste sugli altari come offerta agli spiriti. Per calaveras si intendono anche filastrocche o poesie scritte per prendere in giro figure importanti della vita politica e sociale attuale del Paese.

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E L DIA D E LOS MU E R TOS Catrina La Catrina è il simbolo per eccellenza di questa festa. Rappresenta lo scheletro di una donna vestita elegantemente. Ha un grande cappello, un trucco molto curato e colorato, è ornata di fiori in testa e al collo. Prima dei festeggiamenti ci sono tante gare e concorsi per decretare il costume più bello. Inventata agli inizi del 1900 da Josè Posada come caricatura della donna messicana che rifiuta le proprie origini e si veste seguendo la moda europea, aveva il nome di Calavera Garbancera. Era il simbolo della protesta contro coloro che si erano arricchiti alle spalle del popolo messicano. Più tardi nel 1947 l’artista messicano Diego Rivera la ribattezza Catrina. Come nel caso delle calaveras anche la Catrina ci ricorda che la vita va vissuta col sorriso e che la morte è un passaggio della vita di fronte al quale siamo tutti uguali.

Ofrendas Le Ofrendas sono gli altari allestiti in onore dei defunti. Vengono preparati nelle case private, nei cimiteri e nelle piazze e servono per accogliere gli spiriti che in questa occasione si riuniscono alle famiglie. Si dice che se lo spirito apprezza i doni trovati sull’altare la famiglia avrà un anno fortunato (in passato era un buon auspicio per il raccolto del mais) ed è per questo che la preparazione delle Ofrendas segue delle regole precise.

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MU E RTOS S O L E D E L DIA Sono altari che possono arrivare fino a sette scalini ognuno dei quali rappresenta un passaggio tra la vita terrena e la vita spirituale. Tra gli elementi decorativi ci sono: • simboli degli elementi naturali: semi di mais (terra), per nutrire le anime; una ciotola di acqua (acqua) per dissetare gli spiriti; un candela per ogni defunto (fuoco) per illuminare il cammino e indicare il punto di ritrovo; papel picado, fogli colorati di giallo e viola molto sottili e intagliati con immagini di teschi (aria);

• cibo, sia quello preferito dai defunti, sia il tradizionale Pan de Muertos, un pane dolce decorato, sia le calaveras di zucchero spesso col nome dei propri cari; • s ale, simbolo di protezione; • incenso per purificare l’aria e mandare le preghiere agli spiriti; • fiori di calendula, chiamati Cempasuchil.

Cempasuchil I Cempasuchil sono i fiori di calendula, di colore giallo arancione, che fioriscono proprio nel periodo della festa dei morti. Vengono usati per decorare le case, gli altari, le tombe e anche i costumi de la Catrina. Spesso i petali vengono sparsi per le strade a indicare alle anime il percorso verso l’altare.

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E L DIA D E LOS MU E R TOS

PAN DE MUERTOS

Il Pan de Muertos è un pane dolce tipico della festa dei morti. Aromatizzato con semi di anice o arancio e decorato con teschi e scheletri fatti con la pasta. Si prepara qualche giorno prima del 1° novembre e tradizionalmente viene posto sugli altari o mangiato di fronte alle tombe dei propri cari. 250 grammi di farina forte 50 grammi di burro 5 grammi di lievito istantaneo 1 cucchiaino di sale 65 grammi di zucchero semolato 1 uovo 60 grammi di latte intero 1/2 scorza di arancia grattata 1 uovo sbattuto Zucchero semolato

IL MESSICO

Il Messico è situato nella parte meridionale dell’America del nord, sotto gli Stati Uniti. È prevalentemente montuoso ad eccezione della regione dello Yucatan e delle coste sul Golfo del Messico. Ricco di fiumi (il più lungo è il Rio Bravo sul confine con gli Stati Uniti) e di laghi, si affaccia sull’Oceano Pacifico e sull’Oceano Atlantico. È attraversato dal tropico del Cancro e presenta una grande varietà di climi, da quello temperato a quello tropicale. È popolato soprattutto da persone di provenienza europea, mentre gli amerindi, discendenti dei popoli indigeni (come i Maya) rappresentano una minoranza.

Preparazione • Versare tutti gli ingredienti, tranne il burro, in una ciotola e mescolare per bene. • Una volta che l’impasto inizia a prendere forma aggiungere gradualmente il burro a tocchetti, impastare per bene e mettere a lievitare dentro una ciotola unta e coperta con un telo di cotone fin quando l’impasto non raddoppia. • Trascorso il tempo di lievitazione ricavare dall’impasto un panetto abbastanza grande e due strisce di pasta. • Mettere di nuovo tutto a lievitare fin quando l’impasto non raddoppia ancora. • Una volta che il panetto è lievitato spennellare la superficie con l’uovo e appoggiare le due strisce di pasta a forma di X sulla superficie. • Spennellare ancora, versare zucchero semolato a caduta e cuocere in forno caldo a 180° per 30 minuti facendo attenzione a non far bruciare la superficie. • Lasciar raffreddare, tagliare a fettine e servire.

È una repubblica presidenziale federale e non ha una lingua ufficiale, anche se la maggior parte della popolazione parla lo spagnolo. La capitale è Città del Messico. L’economia si basa prevalentemente sull’agricoltura e sullo sfruttamento delle risorse minerarie in particolare argento e piombo. Ma anche il turismo è una risorsa importantissima, grazie soprattutto ai siti archeologici delle civiltà precolombiane, ad esempio nello Yucatan (le piramidi Maya a Chichén Itza) e alle spiagge come la Baia di Acapulco. Materiali nel DVD Feste nel Mondo

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HANUKKAH Oh, Hanukkah, Oh, Hanukkah Oh, Hanukkah, Oh, Hanukkah Com e light the menorah

Let's have a party We'll all danc e the hora Gath er round the table, we'll give you a trea t Sevivonim to play with and lakes to eat And while we are playing The candles are burning low

One for each night, they shed a sweet light To remind us of days long ago

One for each night, they shed a sweet light To remind us of days long ago

Oh, Hanukkah, Oh, Hanukkah Com e light the menorah

Let's have a party We'll all danc e the hora Gath er round the table, we'll give you a trea t Sevivonim to play with and lakes to eat And while we are playing The candles are burning low

One for each night, they shed a sweet light To remind us of days long ago

Oh, Hanukkah, Oh, Hanukkah Com e light the menorah

Let's have a party We'll all danc e the hora Gath er round the table, we'll give you a trea t Sevivonim to play with and lakes to eat And while we are playing

The candles are burning low One for each night, they shed a sweet light To remind us of days long ago One for each night, they shed a sweet light To remind us of days long ago One for each night, they shed a sweet light To remind us of days long ago (Warner/Chappell Music)

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H A N U KK A

H

Hanukkah è una festa ebraica conosciuta come Festa delle Luci. La parola Hanukkah significa “inaugurazione” o “dedica”. Comincia al tramonto del 24° giorno di Kislev (nel calendario ebraico coincide al periodo tra novembre e dicembre) e dura 8 giorni. Si festeggia la ricorrenza della liberazione del Tempio di Gerusalemme dagli Elleni che avevano introdotto culti pagani e quindi profanato il tempio. Per purificarlo Maccabeo, la guida della rivolta, decise di accendere la Menorah e farla ardere per otto giorni, ma l’olio del lume non era sufficiente. Nonostante questo, la Menorah rimase accesa ininterrottamente per otto giorni. Per ricordare questo miracolo gli ebrei di tutto il mondo accendono un candelabro a 9 bracci chiamato Chanukkiyah. La festa di Hanukkah ruota tutta attorno all’accensione del candelabro, che segue una procedura stabilita. Si recitano preghiere di benedizione e ringraziamento, si cantano inni, si mangiano cibi tradizionali, cotti nell’olio per ricordare il miracolo, e i bambini ricevono regali e giocattoli. Le case vengono decorate con i simboli della festa che sono appunto il candelabro e il dreidel, una trottola con cui giocano i bambini.

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H A N U KK A

H

CANDELABRO

Il candelabro per festeggiare Hanukkah si chiama Chanukkiyah e ha nove bracci. Ha una candela centrale e posizionata in alto rispetto alle altre, chiamata Shamash che serve ad accendere le altre otto, una per ogni giorno del miracolo della Menorah. La Menorah è la lampada a 7 bracci presente nel Tempio di Gerusalemme, rimasta accesa miracolosamente otto giorni di seguito dopo la liberazione del tempio.

RITO DELL’ACCENSIONE

Hanukkah ruota tutto attorno all’accensione del candelabro. Si inizia al tramonto del 24 del mese di Kislev o prima del tramonto se cade di venerdì. La prima candela ad essere accesa è sempre la Shamash. Ogni sera si aggiunge una candela a partire da destra, mentre l’accensione avviene in senso contrario, partendo dall’ultima candela posizionata sul candelabro. All’accensione delle candele si recita una preghiera di benedizione e una di ringraziamento. La prima sera si aggiunge anche una preghiera che di solito si recita ogni volta che si inizia qualcosa o si fa qualcosa per la prima volta. Dopo aver acceso le candele si riposiziona la Shamash al centro. Le candele devono ardere almeno mezz’ora dopo il tramonto. Il candelabro viene posto sul davanzale della finestra o comunque in un posto da cui si possa ammirare dall’esterno. Dopo l’accensione si cantano gli inni tutti insieme.

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H A N U KK A

H

I Have a Little Dreidel Well

DREIDEL O SEVIVON

Il dreidel o sevivon è una trottola a quattro lati su cui sono incise o disegnate quattro lettere dell’alfabeto ebraico: Nun, Ghimel, He, Pe; sono le iniziali della frase: “Un grande miracolo è avvenuto qui”. Lo scopo del gioco è quello di vincere più gelt, le monete di cioccolato (ma si può puntare qualsiasi altro oggetto, dai fagioli, alla frutta). All’inizio del gioco ogni giocatore fa una puntata, poi a turno gira la trottola. La faccia che compare determina chi vince, perde o pareggia. Nun: nessuno vince o perde; Ghimel: si vince tutto; He: si vince la metà; Pe: si perde tutto. Se un giocatore finisce le monete può uscire dal gioco o chiedere un prestito. Il gioco finisce quando il piatto rimane vuoto.

I have a little d reid el I m ad e it o ut o f cla y A nd when it's dry and re ad y Then, dreid el I sh all pla y. Oh, dreid el, d reid el, dreid el I m ad e it o ut o f cla y A nd when it's dry and re ad y Then, dreid el I will pla y. It ha s a lovely bo d y With le gs so sh ort and thin A nd when it ge ts all tired It drops and I will win. Oh, dreid el, d reid el, dreid el I m ad e it o ut o f cla y A nd when it's dry and re ad y Then, dreid el I will pla y. M y dreid el is so pla yf ul It loves to dan ce and spin A happ y ga m e of dreid el Com e pla y no w, let's b egin. Oh, dreid el, d reid el, dreid el I m ad e it o ut o f cla y A nd when it's dry and re ad y Then, dreid el I will pla y. (War ner/Cha pp

ell Mus ic)

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AL-FITR ora zione, O gni nostra ad re ghiera, o gni nostra p p er Alla h. uona a zione è o gni nostra b rdia Pace, mis erico ni di Alla h e le b enedizio o Profeta. siano su di te, di noi La pac e sia su rvitori di Alla h. e sui d evoti se cun Dio e ch e non vi al n o im st te no So e sono testimon se non Iddio e re è il suo Servito ch e Muh amm ad g gero. ed il suo M es sa

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A L-FIT R Eid El-Fitr è una festa musulmana che significa letteralmente “Festa dell’interruzione”. Viene infatti celebrata il primo giorno del mese di Shawwal, alla fine del Ramadan, il mese dedicato al digiuno. Si festeggiano la gioia e l’abbondanza dopo il mese di privazioni. In arabo viene chiamata anche Piccola Festa, in contrapposizione alla Grande Festa, quella del sacrificio chiamata Eid El-Adha, che si celebra due mesi dopo.

COME SI FESTEGGIA

La festa dura tre giorni e inizia il 1° giorno di Shawwal che cambia di anno in anno, in base al calendario lunare. All’alba del primo giorno i musulmani si riuniscono nella moschea per pregare. È usanza, prima della festa, pulire la casa e prendersi cura della propria persona. Si fa un bagno purificatore, si comprano abiti nuovi, si usano profumi e, le donne, si dipingono le mani con l’henné. L’augurio per tutti è Eid Mubarak (Buona festa). I bambini ricevono regali e si celebra in famiglia e con gli amici.

ZAKAT AL FITR

È usanza, nonché regola del buon musulmano, che le persone con possibilità economiche, aiutino i più bisognosi. In genere si raccoglie denaro e si fanno offerte, o si donano abiti o cibo.

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A L-FIT R

CIBI

I pranzi e le cene di festeggiamento sono sempre a base di cereali (riso e orzo) patate e carne certificata halal, ossia preparata rispettando i precetti della religione. A farla da padrone però sono i dolci. Eid Al-Fitr è chiamata anche “Festa dolce”. In genere si inizia mangiando datteri, sempre in numero dispari, per interrompere il periodo di digiuno del Ramadan. Dolci tipici sono: • l’Halwa, a base di semolino, uvetta e mandorle, molto speziato, si mangia in genere a colazione accompagnato da una specie di frittella chiamata Puri; • il Falooda, una bevanda simile al frappè a base di sciroppo di rose e semi di basilico; • la Baklava, un dolce tipico della tradizione turca.

HALWA

200 g di semolino 300 g di zucchero 720 ml di acqua 2 chiodi di garofano Poche gocce di essenza di kewra 1 pizzico di colorante alimentare giallo 1 manciata di uvetta e mandorle 1 pizzico di cardamomo 120 ml di ghee o di olio di semi

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Preparazione • In un wok scalda l’olio con il cardamomo e i chiodi di garofano. • Aggiungi semolino mescolando. • I n un’altra padella sciogli lo zucchero nell’acqua con il colorante alimentare. • Quando bolle, aggiungi lo sciroppo al semolino. • Abbassa il fuoco al minimo, copri il wok e fai cuocere fin ad assorbimento dell’acqua. • Aggiungi l’essenza di kewra, l’uvetta e le mandorle e servi il composto in una coppetta.


A L-FIT R

BAKLAVA

400 g di pasta fillo (pasta sfoglia molto sottile preparata con l’olio al posto del burro) 300 g di noci (o nocciole, o mandorle) 250 g di pistacchi 200 g di burro 200 g di zucchero un cucchiaio di succo di limone 2 cucchiai di miele 300 ml di acqua

Preparazione • Tritate i pistacchi e le noci con due cucchiai di zucchero. • Fate sciogliere il burro in un pentolino. • Prendete una teglia e imburratela e stendete un foglio di pasta fillo. • Spennellate col burro e mettete sopra un altro foglio e poi un terzo, sempre imburrando. • Ricoprite con il trito di pistacchi e noci e poi ripetete la stratificazione finché la pasta fillo non è finita. • Cuocete per 15 minuti in forno a 180°. • Nel frattempo preparate uno sciroppo facendo bollire lo zucchero, il miele, il succo di limone e l’acqua. • Una volta pronta la Baklava, cospargetela con questo sciroppo e con il trito di noci e pistacchi. • Servitela fredda, tagliata a rombi.

CURIOSITÀ L’henné Le decorazioni simili ad arabeschi che le donne disegnano sulle mani e i piedi, sono tatuaggi temporanei di nome Mehndi. Per realizzarli, si utilizza una pasta prodotta naturalmente partendo dalla pianta di henné, che viene fatta essiccare e tritata finemente, alla quale vengono poi aggiunte acqua e oli essenziali. I disegni sono molto articolati e vengono impiegate fino a tre ore per realizzarli. Assumono una colorazione arancione-marrone scuro e durano fino a quindici giorni. L’henné ha proprietà curative per la pelle e viene utilizzato anche per tingere i capelli e renderli più voluminosi. Materiali nel DVD Feste nel Mondo

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HOLI

ka ari i Ma ari Pic h K g n a R Pe Kyo Mo a ari. on gi M ein G o D Ji r a w n D ek ho Ku colore pr u z zate il Perc hé mi s p er voi. ip e, giurerò c in r p io m Ad es s o

ne D oon Ho Kais e Ja e g a L th a a M ein H oon. Ba hu t Dina n Pakad Kar L th e Pe a h T To Son Ka Aaj Ph a g wa

mie m a ni, o s ei tra le p m te to n D opo ta te ne vada? etterò c h e m r ar ti. e p e m co p er affer r to s iu g to n e è il mom O g gi è l’Holi,

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HO LI Holi o Festa dei colori, è una ricorrenza di origine induista che si celebra quindi in tutte le regioni dove questa religione è diffusa, come Bangladesh, Nepal, Pakistan e India, ma è conosciuta e festeggiata anche in Europa e nei Paesi occidentali anche se con modalità diverse. Se in Asia infatti è festeggiata in concomitanza con la primavera (equinozio o prima luna piena) e dura anche due settimane, in Occidente dura un giorno e non c’è un periodo prestabilito. In genere si sceglie un periodo in cui il clima permette di stare all’aperto. In Italia è diventato un tour itinerante che si sposta di città in città.

SIGNIFICATO DELLA FESTA

Holi è il Festival dei colori, in cui si celebrano la vittoria del Bene sul Male, l’amore universale e quello romantico, la Primavera e quindi la fertilità festeggiando i primi raccolti dopo l’inverno. È una festa in cui si ricordano anche tante leggende.

La Leggenda di Prahlad e Holika Un re potente e malvagio a cui il Dio Brahma aveva concesso il dono dell’immortalità, aveva deciso che tutti dovessero venerarlo come una divinità. Il figlio Prahlad invece iniziò a venerare Vishnu. Per vendicarsi di questo affronto il re cercò di ucciderlo con vari tentativi a cui Prahlad sopravvisse. Come ultimo tentativo il re chiese alla sorella Holika, che aveva il potere di resistere alle fiamme, di gettarsi nel fuoco con il figlio in braccio così da ucciderlo. Ma la protezione di Vishnu fece accadere il contrario e Prahlad sopravvisse. Il significato del termine Holi infatti è “bruciare”.

La Leggenda di Krishna e Radha Krishna e Radha erano innamorati nonostante la differenza di età, ceto sociale e colore della pelle. Krishna aveva la carnagione scura mentre Radha aveva la carnagione chiara. Krishna volle farle uno scherzo e le colorò il viso. Per questo gli innamorati il giorno di Holi si colorano il viso a vicenda.

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HO LI

COME SI SVOLGE

I preparativi della festa di Holi iniziano 40 giorni prima con l’allestimento del falò con al centro la statua di Holika (la demonessa che ogni anno viene bruciata la notte prima della festa) e con la preparazione delle polveri colorate con fiori e verdure essiccati, tritati e aggiunti ad acqua grano e amido di mais. La festa poi ha due momenti salienti: Holika Dahan e Rangwali Holi.

Holika Dahan Viene acceso il falò con la statua di Holika al centro, attorno al quale le persone danzano e intonano mantra e canzoni tradizionali indiane. Il falò ricorda la sconfitta di Holika e il trionfo del Bene sul Male.

Rangwali Holi La festa vera e propria inizia quando le persone escono per le strade e si lanciano polveri colorate e secchiate d’acqua per farle aderire alla pelle al grido BURA NA MANO…HOLI EH! (non avere paura è solo Holi!). È consuetudine scambiarsi doni e dimenticare i vecchi rancori. Durante Holi scompaiono tutte le diversità, anche quelle sociali. Non c’è differenza di età, di ceto sociale e di provenienza.

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HO LI

CIBI TIPICI

Lo Shakkar pare è un dolcetto che, in comune con alcuni dolci mediorientali, viene fritto e inzuppato in uno sciroppo di zucchero. 250 g farina 00 60 g burro chiarificato (ghee) fuso poca acqua per impastare (meno di 100 ml) 250 g zucchero semolato 80 ml acqua

Preparazione • Mescolare la farina con il burro e poi aggiungere l’acqua fredda fino a ottenere un impasto compatto e sodo. • Lasciarlo riposare per mezzora avvolto nella pellicola. Poi lavorare ancora un po’ e tagliarlo a metà. • Prendere la prima metà, stenderla in una sfoglia alta più o meno mezzo cm, tagliarla a rombi che andranno fritti. Durante questo procedimento l’altra parte dovrà rimanere avvolta nella pellicola perché non si secchi. Poi ripetere il procedimento con la parte rimasta. • Preparare lo sciroppo facendo sciogliere lo zucchero nell’acqua. • Una volta pronto immergere i dolcetti e ricoprirli tutti. • Una volta raffreddati servirli su un vassoio.

L’INDIA

L’india è una regione dell’Asia meridionale che si trova alle pendici della catena himalayana ed è bagnata dall’Oceano Indiano. È un paese molto popolato e vasto tant’è che tra le catene montuose e l’Oceano possiamo trovare la giungla, la savana, la steppa e il deserto a seconda del clima e della quantità di precipitazioni. Dal punto di vista climatico abbiamo tre stagioni: estate, inverno e monsoni, ossia le stagioni delle piogge. È una regione in cui sono rappresentate tutte le religioni, anche se la maggioranza osserva la religione induista, e si parlano più di 1000 lingue, anche se le lingue ufficiali sono l’inglese e l’hindi. È una federazione di 28 stati e 7 territori, divisi in distretti. La capitale è Nuova Delhi. Per quanto riguarda l’economia, è l’agricoltura a farla da padrone. L’India è il secondo produttore al mondo di grano, ma si coltivano anche riso, miglio, cotone, iuta e tè. Sono in forte espansione anche i servizi per le aziende straniere. È un paese di grandi contrasti: possiamo trovare estrema povertà e una ricchezza ostentata. Le persone sono organizzate in caste e ogni ruolo viene osservato scrupolosamente. Materiali nel DVD Feste nel Mondo

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DJURDJEVDAN

Giorno di San Giorgio La prim avera atter ra sulla mia spalla Il mughetto si fa verd e

Il mughetto si fa verd e Per tutti tran ne che per me

Le strade se ne sono andate e io sono rima sto Non c’è la stella visibile di giorno

Non c’è la stella visibile di giorno Mia compagna di viag gio Hey, a chi la mia cara ora Prof uma di mughetto

Prof uma di mughetto A me mai più

Ecco l’alba, ecco l’alba Perc hé preghi Dio

Ecco l’alba, ecco l’alba Hey, è il giorno di San Gior gio

E io non sono con quella che amo Che si faccia pure il suo nom e Ogni altro giorno

Ogni altro giorno Tran ne il giorno di San Gior gio

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DJU RDJE V

DA N

Si tratta della festa slava che i cristiano-ortodossi dedicano a San Giorgio, patrono della Serbia, e si celebra il 6 maggio principalmente nella repubblica Serba e nel Montenegro. Viene considerata anche un saluto alla Primavera e la celebrazione della vita che rinasce, per questo viene osservata anche in altri luoghi a prescindere dalla religione. Viene infatti celebrata anche dai Gorani, musulmani, in Kosovo, e dai Croati, cattolici, con il nome di Jurjevo. È inoltre una festa molto sentita dai Rom balcanici, che la chiamano Hederlezi e ne hanno fatto la loro festa ufficiale.

COME SI SVOLGE

Il giorno prima, il 5 maggio, si prepara la casa adornata di candele e ramoscelli verdi. Il 6 maggio la famiglia si riunisce attorno a un pranzo a base di carne di pecora e altri cibi tradizionali come i Proja, le Sarme e la salsa Ajvar. Si accende un falò attorno al quale si balla e si canta. Per i Rom è l’occasione per riunire le famiglie provenienti da ogni parte del mondo.

CURIOSITÀ Cos’è una Slava Tradizionalmente la Slava è la festa dedicata al Santo patrono. Oltre a San Giorgio, patrono della nazione serba, si celebrano anche i santi protettori delle singole famiglie. In tutte queste occasioni le famiglie e gli amici si riuniscono attorno a banchetti speciali. I festeggiamenti durano fino a tre giorni. All’inizio si accende una candela che secondo tradizione rimane accesa fino a che l’ultimo ospite se ne sarà andato. Vicino alla candela si pone un Vangelo e una croce ortodossa.

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DJU RDJE V

DA N

MUSICHE E BALLI

Le musiche tradizionali sono di derivazione celtica, caratterizzate dal suono di cornamusa e si chiamano Gajde, oppure di derivazione araba, caratterizzate dal suono degli ottoni e si chiamano Blehmuzika. La canzone più famosa di questa festa si intitola Ederlezi. La versione più conosciuta è quella di Goran Bregovic. Parla dello svolgimento della festa e di quanto sia importante per i Rom. È diventato anche l’inno della squadra di calcio di Belgrado. Sa me amala oro khelena Oro khelena, dive kerena Sa o Rom a daje Sa o Rom a babo babo

Sa o Rom a o daje Sa o Rom a babo babo Ederlezi, Ederlezi Sa o Rom a daje

Sa o Rom a babo, e bakren chinen A me, chorro, dural bes hava Rom ano dive, amaro dive Amaro dive, Ederlezi E devado babo, amenge bakro

Sa o Rom a babo, e bakren chinen Sa o Rom a babo babo Sa o Rom a o daje Sa o Rom a babo babo Ederlezi, Ederlezi Sa o Rom a daje

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Materiali nel DVD Feste nel Mondo

TRADUZIONE Tutti i miei amici ballano la Hora ballano la Hora, celebrando il giorno tutti i Rom, mamma tutti i Rom, papà tutti i Rom, mamma tutti i Rom, papà. Ederlezi, Ederlezi. Tutti i Rom, mamma tutti i Rom, papà hanno agnelli arrosto (sacrificati) Ma io, che sono povero sto seduto appartato Il giorno dei Rom, il nostro giorno il nostro giorno Ederlezi, loro ci regalano un agnello tutti i Rom, papà hanno agnelli arrosto (sacrificati) tutti i Rom, papà tutti i Rom, mamma tutti i Rom, papà. Ederlezi, Ederlezi. tutti i Rom, mamma.


DJU RDJE V

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Hederlezi Il termine Hederlezi deriva dal turco Hidirellez, la festa in onore del profeta Hizir (nome con cui si indica San Giorgio) che si svolgeva un mese dopo l’equinozio di primavera. L’unione della ricorrenza cristiana con quella musulmana ha prodotto la festa della rinascita celebrata dai Rom balcanici.

San Giorgio San Giorgio è un santo martire, vissuto intorno al 300 d.C. all’epoca dell’Imperatore Diocleziano, morto e risorto e venerato da tutti i cristiani, in particolare gli ortodossi. È il simbolo della vittoria del bene sul male. L’iconografia classica lo raffigura mentre uccide un drago con la sua lancia. Si narra infatti che una città fosse sotto la minaccia di un drago al quale venivano offerte pecore in sacrificio. Quando le pecore cominciarono a scarseggiare, cominciarono i sacrifici di giovani uomini e donne. Per salvare l’ennesima vittima del sacrificio, la figlia del re, Giorgio uccide il drago e fa convertire tutta la città al cristianesimo.

San Jordi Secondo la versione catalana della leggenda, dal sangue del drago caduto a terra è nato un roseto che fioriva ogni mese di aprile. Il 23 aprile, San Giorgio, in Catalogna è il giorno degli innamorati, più sentito del nostro San Valentino. È usanza che gli innamorati si scambino una rosa rossa e un libro. Materiali nel DVD Feste nel Mondo

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DJU RDJE V

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CIBI E RICETTE

Il banchetto di Djurdjevdan è a base di agnello o pecora arrosto con tante altre pietanze tradizionali che lo accompagnano. La proja, una focaccia a base di farina di mais e yogurt; le sarme, involtini di foglie di cavolo acido ripieni di carne macinata e riso; la ajvar, una salsa a base di peperoni, peperoncini, melanzane e aglio, che può essere da agrodolce a molto piccante, che serve per condire la carne o il pesce.

PROJA

1 tazza e 1/2 di farina di mais 1 tazza di farina 00 3 uova 1 cucchiaino di bicarbonato 1/2 tazza di olio di semi 2 vasetti di yogurt 200 gr di kajmak (formaggio serbo) in alternativa va benissimo la feta Sale ma solo se non usate la feta 1 tazza di acqua minerale frizzante Preparazione • Sbattere molto bene le uova con lo yogurt, il sale e l’olio. • A parte mescolare le farine con il bicarbonato e poi unirle alle uova sbattute. • Mescolare per una decina di minuti. • Aggiungere il formaggio ben sminuzzato e per ultimo l’acqua minerale continuando a mescolare.

• Versate in una teglia preferibilmente quadrata o rettangolare. Non c’è bisogno di ungerla perché ci sono parecchi ingredienti grassi, ma se volete usate la carta forno. • Infornate a 200 gradi per circa 15 minuti. Appena la proja comincerà a dorarsi abbassate a 180 per altri 15 minuti. • Fate la prova stecchino.

SARME

Quello che segue è uno dei procedimenti classici di preparazione delle sarme. Tuttavia, a seconda del luogo e delle abitudini, i vari passaggi e gli ingredienti possono subire lievi modifiche. 1 cavolo acido intero ½ kg di carne macinata (misto manzo e maiale) 250 g di pancetta affumicata costole di maiale affumicate a piacere 1 cipolla 1 tazzina di riso 1 uovo sale, pepe macinato e in grani 3 cucchiai di strutto (va bene anche l’olio di semi) acqua (q.b.)

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Materiali nel DVD Feste nel Mondo


DJU RDJE V Preparazione • Soffriggete nell’olio la cipolla tagliata finemente a cubetti. • Aggiungete la carne macinata e continuate la cottura per un po’. • Fine aggiungete il riso, il sale e il pepe macinato. A fuoco spento mescolate bene con un uovo intero. • Staccate le foglie singole del cavolo. Mettete un cucchiaio di ripieno nel centro di ogni foglia e piegatela ai lati verso l’interno quindi arrotolate per formare un involtino. • Un cucchiaio di impasto è sufficiente per riempire un involtino

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• Mettete un involtino accanto all’altro in modo molto stretto e coprite il fondo di una pentola larga o, ancora meglio, di una terracotta che possa essere usata sul fuoco e nel forno. • Tra i singoli involtini inserite i pezzi di pancetta, le costole o qualsiasi altra carne di maiale possibilmente affumicata e coprite tutto con acqua fredda. È possibile fare anche un secondo strato se la pentola è profonda. • Cuocete tutto sul fuoco basso per 2–3 ore.

LA SERBIA E I PAESI BALCANICI

La Repubblica di Serbia si trova al centro della Penisola Balcanica e non ha sbocchi sul mare. Il suo territorio è costituito a nord da una parte del Bassopiano Pannonico e al centro-sud da una zona collinare e montuosa che comprende i monti Carpazi. I fiumi principali sono il Danubio e il Sava. La sua capitale è Belgrado. È popolata da numerose etnie tra cui albanesi, ungheresi, rom anche se quella predominante è quella serba. Dal punto di vista religioso i serbi cristiano-ortodossi sono la maggioranza, seguiti dai cattolici di etnia ungherese e croata. Nella parte sud del Paese prevale la religione islamica. L’economia serba negli ultimi anni ha visto crescere il turismo, tra impianti termali e agriturismi, città come Belgrado, ricostruite dopo la guerra, molti parchi nazionali e aree protette. Anche l’agricoltura (coltivazioni di cereali, patate e barbabietole) e l’industria (con investimenti da parte di industrie straniere come la Fiat) sono abbastanza fiorenti. Intorno alla Serbia si trova la Penisola Balcanica, che prende il nome dalla catena montuosa dei Balcani e arriva fino alla Turchia. È un territorio in cui si incontrano e si incrociano tante etnie e religioni. Materiali nel DVD Feste nel Mondo

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PURIM

Buon Purim rim Buon Purim Buon Pu ga zzi padri di fa mi glia e ra giova ni e vecc hi os servano il Purim e a tu tti coloro ch e desid erio Vo glio dirvi qual è il qui ch e mi ha portato sin l pezzo ho cors o per un be trato tre ca ntori finché non ho incon uno ebreo te desco e uno ebreo polacco e uno ebreo italia no ve sono noti per ogni do

e sono in tre a la sua pappa d’aven l’ebreo te desco con il suo ar rosto l’ebreo polacco con o olio d’oliva le sue ins alate e il su l’ebreo italia no con

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Materiali nel DVD Feste nel Mondo


PU RIM Purim è considerato il carnevale ebraico per la sua atmosfera spensierata, gioiosa e carnevalesca, data l’usanza di indossare maschere. Si celebra il 14° giorno del mese ebraico di Adar (che corrisponde circa al periodo di marzo) anche se inizia il giorno prima e termina il giorno dopo con il Shushan Purim.

COSA SI FESTEGGIA

Purim è una festa che ruota attorno a una figura biblica femminile, quella di Ester. Intorno al VI secolo a.C., Ester era la regina degli ebrei, e venne scelta come seconda moglie dal re di Persia Assuero. Assuero impedì la fine della costruzione del Tempio a Gerusalemme, ignorando che la moglie fosse di fede ebraica, e Haman, il suo primo ministro, decise di sterminare tutti gli ebrei, scegliendo il 13° giorno di Adar per l’esecuzione. Ma Ester e il suo consigliere Mardocheo si guadagnarono la fiducia del re, informandolo di un complotto contro di lui. La sua intercessione permise la salvezza degli ebrei e la sconfitta e uccisione di Haman.

COME SI FESTEGGIA

Purim inizia il 13° giorno, con il digiuno dall’alba al tramonto e con la lettura del libro di Ester. Questa lettura può essere ascoltata anche da donne e bambini che, ogni volta che viene pronunciato il nome di Haman, cercano di coprirlo con rumori e schiamazzi. Anche la giornata di Purim inizia con la lettura del libro di Ester. A seguire, si banchetta e si festeggia fino a sera tardi. Le banche e le scuole sono chiuse, mentre le altre attività rimangono aperte e le strade e i negozi si vestono di colori vivaci. I bambini girano mascherati, si organizzano feste in maschera e sfilate, la più famosa delle quali si svolge a Holon, città a sud di Tel Aviv. È usanza preparare cestini di cibo da regalare. Materiali nel DVD Feste nel Mondo

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PU RIM

CURIOSITÀ

Il termine Purim significa “sorti”. Infatti Haman scelse il giorno dello sterminio degli ebrei sorteggiandolo e il giorno designato era il 13° di Adar. Ma la “sorte” (in realtà il disegno di Dio) volle invece che quella fosse la data della sua uccisione. Così, questa festa insegna che “nulla è come appare” ed ecco perché ci si maschera (la maschera è qualcosa che appare, ma non la vera realtà). Purim è anche chiamata in fatti anche la “festa dei rovesciamenti”, per il fatto che la sorte degli ebrei e degli altri protagonisti della storia si è letteralmente ribaltata: gli ebrei dovevano essere uccisi e si sono salvati, mentre Haman che voleva ottenere il massimo del potere, cadde in disgrazia e venne ucciso.

MASCHERE

Le maschere tradizionali sono quelle dei protagonisti della storia: la regina Ester, il re Assuero, il consigliere mardocheo e il primo ministro Haman.

SFILATE

In molte città israeliane si svolgono sfilate che vengono chiamate Adloyada. La più nota è la Adloyada Street Parade, che si tiene ad Holon, a sud di Tel Aviv. Si tratta di una sfilata di carnevale di strada, un corteo gioioso di musica, spettacoli di strada, carri colorati e costumi tradizionali della festa di Purim.

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PU RIM

CESTINO DI PURIM

Si chiama mishloach manot ed è un cestino di cibi e bevande che va donato in modo che tutti abbiano il necessario per festeggiare Purim e ricordare l’amore e l’amicizia che caratterizzano questa festa. I cestini contengono bevande, frutta e dolci. Un dolce tipico sono le hamantaschen, le tasche di Haman, ossia biscotti di pastafrolla ripieni di marmellata e semi di papavero (erroneamente chiamate orecchie di Haman, simili ai nostri galani, fritti e spolverati di zucchero a velo e sono piegati a forma triangolare).

Hamantaschen 2 uova 125 gr di zucchero 65 ml di olio (metà di semi e metà di oliva) 250 gr di farina 1 cucchiaino di lievito in polvere marmellata Preparazione • In una ciotola sbattete le uova insieme allo zucchero. • Aggiungete poi la farina, l’olio ed infine il lievito e impastate per bene tutto fino ad ottenere una pasta liscia e senza grumi. • Stendete l’impasto con il mattarello avendo cura di non farlo troppo sottile. • Preriscaldate il forno a 180°. • Fate dei cerchi di pasta, mettete al cen-

tro un pochino di marmellata e chiudete tre angoli di pasta in modo da ottenere dei triangoli con la marmellata al centro. • Mettete i biscotti su una teglia oliata o su carta da forno. • Fate cuocere per circa 15-20 minuti fino a che la pasta diventa dorata. • Fate raffreddare e poi servite.

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AL-ADHA Nel nom e di Dio, il Misericordioso, il Co mpa ss ionevole In nom e di Allah, il Compa ss ionevole, il Misericordioso. La lod e appartiene ad Allah, Signore de i mondi, il Compa ss ionevole , il Misericordioso, Re del Giorno del Giu dizio. Te noi adoriamo e a Te chiediamo aiu to. Guidaci sulla retta via, la via di coloro ch e hai colm ato di gr azia, non di coloro ch e sono incor si nella tua ira, né de gli sv iati.

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A L-AD HA

La parola Adha significa sacrificare, perciò Eid Al-Adha è anche conosciuta come Festa del Sacrificio. La Festa del Sacrificio è la celebrazione più importante dopo quella della fine del Ramadan. Si festeggia nel 12° mese del calendario lunare e coincide con l’ultimo giorno del pellegrinaggio alla Mecca in Arabia Saudita. Ma anche chi rimane a casa celebra Eid Al-Adha.

COSA SI FESTEGGIA

Durante Al-Adha si ricorda il sacrificio che il profeta Abramo era pronto a compiere su richiesta di Allah. Dio infatti chiese ad Abramo di sacrificare la vita del figlio Ismaele, per avere prova della sua fede. Quando capì che Abramo era disposto a compiere il sacrificio, nonostante Satana tentasse di dissuaderlo in ogni modo, Allah mandò l’Arcangelo Gabriele per fermarlo. Abramo allora sacrificò un montone per ringraziare Allah. La celebrazione dura 4 giorni ed è l’occasione per i musulmani di riunire tutta la famiglia. Tutti i fedeli si vestono con i loro abiti migliori. La giornata inizia all’alba con la preghiera che precede il sacrificio dell’animale, a cui partecipa tutta la famiglia. L’animale, che può essere un bovino, un ovino o un camelide, viene poi suddiviso in tre parti: una parte viene mangiata, una parte donata, una parte distribuita ai poveri. Anche questa festa dà molta importanza alla beneficienza. Oltre al rito del sacrificio dell’animale, c’è anche il lancio delle pietre, che ricorda la cacciata di Satana. Materiali nel DVD Feste nel Mondo

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A L-AD HA Il sacrificio viene celebrato in tutti i Paesi musulmani e fuori dall’Arabia Saudita viene chiamato Hari Raya (in Indonesia e Malaysia) o Tabaski (in Africa occidentale). La carne dell’animale sacrificato viene cucinata alla griglia o seguendo ricette tipiche accompagnate da cous cous.

RICETTE

L’agnello è la pietanza principale della festa, proprio perché è l’animale che più spesso viene sacrificato. Ci sono però tante altre ricette tipiche che accompagnano la festa.

Osban Polpette di trippa farcite con riso, fegato e carne, condite con spezie saporite e piccanti, servite con cous cous.

Tajine Carne in umido cotta sulla brace all’interno di una pentola in terracotta con il coperchio a forma di cono. La ricetta che comunemente si consuma durante le feste è la Mrouzia, carne di agnello aromatizzata con miele, cannella, prugne e mandorle ed è originaria del Nord Africa.

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A L-AD HA Byriani In Asia invece si consuma il riso basmati condito con carne, pesce, uova e verdure.

Mahshi Verdure, in genere zucchine, peperoni, melanzane o patate, ripiene di carne di vitello riso e spezie e cotte nella salsa di pomodoro.

Ma’amoul Sono dolcetti di pasta frolla senza uovo, farciti con datteri e frutta secca. È una ricetta tipica del Medio Oriente.

IL PELLEGRINAGGIO ALLA MECCA

Il pellegrinaggio o Hajji è il viaggio che, secondo il Corano, ogni musulmano in buone condizioni economiche e di salute deve fare almeno una volta nella vita, per ricevere il perdono dei peccati e mostrare la sua fede in Allah. Si compie verso la Mecca, la città considerata santa dai musulmani. Nella moschea si trovano la Ka’bah, edificio cubico ricoperto da tessuto che contiene la pietra nera, e la fonte sacra di Zemzem. Ogni fedele che raggiunge la moschea deve girare attorno alla Ka’bah 7 volte in senso antiorario e lancia 7 pietre contro le steli che rappresentano Satana. L’ultimo giorno del pellegrinaggio si festeggia Eid Al-Adha sacrificando un animale ad Allah.

La Mecca e Medina La Mecca una città dell’Arabia Saudita occidentale situata in una zona collinare vicino al Mar Rosso. È considerata la città Santa per i musulmani perché secondo tradizione lì è nato il profeta Maometto. Alla Mecca si trova la Ka’bah, edificio sacro che contiene la pietra nera. La seconda città santa per i musulmani è Medina, dove ha vissuto e dove si trova la tomba del profeta all’interno della Moschea del Profeta. La Mecca e Medina possono essere visitate solo da persone di fede islamica.

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CHÜNJIÉ i p etardi Tra il suono d hio an no, se ne va il vecc rim averile e la brez za p al vino Tusu. porta calore oli porte Su in num erev i portafortuna appaiono nuov co, in le gno di p es lli vecc hi, al posto di q ue m er se le ca se sono im attino. nel sole d el m (Wan g A ns hi)

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CHŪNJIÉ Quello che noi occidentali chiamiamo Capodanno Cinese, in Cina in realtà viene chiamato Capodanno Lunare o Festa di Primavera. I festeggiamenti infatti iniziano la seconda luna nuova dopo il solstizio d’inverno, perciò nel periodo tra il 21 gennaio e il 20 febbraio, e durano due settimane al contrario del capodanno occidentale che ha una data fissa e dura solo un giorno. Si celebra in Cina e in molti paesi dell’Estremo Oriente, come Giappone, Corea, Vietnam, Nepal, Mongolia, Singapore. Inoltre viene celebrato in tutte le comunità cinesi presenti in Occidente (negli Usa e anche in Italia).

ORIGINE

La festa risale a più di 4000 anni fa ed era legata ai cicli stagionali, in particolare al ciclo del raccolto (Nian, che oggi significa “anno”). Non aveva una data fissa. Nel 104 a.C. venne introdotto il calendario lunare e il primo giorno dell’anno lunare, chiamato Chun Jie (Festa di Primavera) venne designato come inizio della festa. La leggenda narra che il mostro Nian usciva una volta l’anno per mangiare i bambini e veniva cacciato grazie ai suoi punti deboli: il colore rosso e i rumori forti. Per questo il colore rosso è il colore tradizionale del Capodanno Lunare e si usa festeggiare con danze, balli, canti e spettacoli pirotecnici.

COME SI FESTEGGIA

Alla vigilia di Capodanno le famiglie puliscono a fondo le proprie abitazioni per allontanare il passato e lasciare spazio per accogliere il nuovo, recitano preghiere al Buddha e si riuniscono per cenare insieme. È usanza scambiarsi buste rosse, chiamate Hong Bao che contengono denaro, regali o abiti. Il giorno di Capodanno si visitano parenti e amici per augurare fortuna e successo. Le strade si vestono a festa, si organizzano eventi culturali, feste, sfilate e magnifici spettacoli pirotecnici. I festeggiamenti si concludono il quindicesimo giorno con la Festa delle lanterne Materiali nel DVD Feste nel Mondo

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CHŪNJIÉ detta anche Yuan Xiao, dal nome delle tipiche polpette che si mangiano durante questo giorno. Lanterne rosse vengono appese lungo le strade, alle porte di abitazioni e negozi per augurare un futuro luminoso. Il rosso è anche il colore della felicità. Una delle danze tradizionali più suggestive di questa festa è la Danza del leone. Attori e ballerini indossano un costume da leone di enormi dimensioni e lo muovono e agitano seguendo il ritmo incessante di tamburi e percussioni. Il leone è l’animale simbolo di coraggio e la danza ha lo scopo di scacciare gli spiriti maligni.

CIBI TIPICI DELLA FESTA

I cinesi danno importanza sia alle pietanze, che hanno tutte un significato di augurio, che alla loro presentazione. Accanto al pesce e all’anatra, che vanno mangiati per interi a simboleggiare e augurare l’unione della famiglia, ci sono altre pietanze tipiche, ognuna col suo augurio insito.

Torta di riso glutinoso o Nian Gao È un dolce fatto con pochissimi ingredienti e si cucina al vapore. Si mangia per augurare abbondanza e crescita. 400 g di farina di riso glutinoso 130 g di zucchero di canna 210 ml di acqua bollita 1 cucchiaio di latte Acqua (q.b.)

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Procedimento • Far sciogliere lo zucchero di canna in acqua bollente. • I n una ciotola disporre la farina e aggiungere lo zucchero sciolto e il latte. • Aggiungere acqua fino ad ottenere un impasto della giusta consistenza. • Lavorare l’impasto su un piano ricoperto di farina glutina in modo che non si attacchi. • Stenderlo sulla carta forno e metterlo nella pentola per cuocere al vapore. • Farlo cuocere per 50 minuti, facendo attenzione a non aprire il coperchio prima, per non far uscire il vapore e fermare la cottura. • Una volta cotta, rovesciare la torta su un piatto e farla raffreddare.


CHŪNJIÉ Yuan Xiao o TangYuan Sono le polpette di riso glutinoso che danno il nome alla Festa delle Lanterne. Possono essere ripiene o meno e quelle ripiene possono essere dolci o salate. Le polpette dolci hanno il ripieno fatto di soia rossa zuccherata, oppure di sesamo zuccherato, di mandorle o giuggiole, mentre le polpette salate hanno un ripieno di macinato di carne di maiale, prosciutto e gamberetti.

Ravioli cinesi o Jiaozi Sono involucri di pasta ripieni di carne di maiale, pesce e verdure, insaporiti con scalogna, zenzero e aromi, e cotti al vapore. Hanno i bordi con molte pieghe e augurano abbondanza e ricchezza. La loro forma ricorda i lingotti d’oro che si usavano come moneta di scambio e si usa mettere in uno di loro una moneta. Chi troverà la moneta avrà più fortuna. Devono essere disposti in fila e mai in cerchio per augurare il successo a chi li mangia.

Noodles I noodles sono spaghetti molto lunghi, fatti con farina di grano, amido di mais e acqua. Si possono servire in brodo o saltati in padella con vari condimenti. Augurano felicità e lunga vita.

Pomelo È un agrume molto grande che si presenta a forma di pera, con la buccia liscia e spessa e dentro spicchi dal sapore simile al pompelmo. Simboleggia pienezza e denaro.

CURIOSITÀ L’Oroscopo cinese Ogni anno è dedicato a uno dei dodici animali dell’oroscopo cinese. Il ciclo dell’oroscopo dura 12 anni e inizia con il segno del Topo. Gli animali sono: Topo, Bue, Tigre, Coniglio, Drago, Serpente, Cavallo, Capra, Scimmia, Gallo, Cane, Maiale. L’ordine è stabilito in base all’alternanza di Yin e Yang: se il numero degli artigli è pari l’animale è Yang, se è dispari è Yin. Il Topo è il primo perché contiene sia Yin che Yang: il numeri degli artigli delle zampe anteriori è pari mentre quello delle zampe posteriori è dispari. Ma la somma degli artigli lo rende un animale Yang. Ogni animale ha la sua caratteristica: Topo = saggezza Drago = forza Bue = operosità Serpente = agilità Tigre = coraggio Cavallo = lungimiranza Coniglio = prudenza Capra = uniformità

Scimmia = mutabilità Gallo = costanza Cane = fedeltà Maiale = amabilità Materiali nel DVD Feste nel Mondo

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CHŪNJIÉ

LA CINA

La Repubblica Popolare Cinese è uno stato grande quasi quanto l’Europa che si trova nell’Asia Orientale popolato da 1,4 miliardi di persone (la somma delle persone che popolano Europa e Nord America). La capitale è Pechino. Ha un territorio molto vasto, per lo più costituito da altopiani e colline, anche se nella regione del Tibet, al confine con il Nepal, troviamo il monte Everest che è la montagna più alta del mondo. La terra è attraversata da molti fiumi, i più famosi dei quali sono il Fiume Giallo, il Fiume Azzurro e il Fiume delle Perle. Ha un clima continentale, che però cambia moltissimo da nord a sud per la vastità del suo territorio. Al nord troviamo inverni molto lunghi ed estati brevissime, al sud esattamente il contrario. Esiste poi la regione dello Yunnan che è famosa per la sua eterna primavera. Le città più importanti sono Pechino, che ha al suo centro la Città proibita, e la Grande Muraglia, Shanghai, la città più ricca, Xi’an una capitale del passato in cui si trova il famoso esercito di terracotta, Honk Kong, che è una regione amministrativa speciale, in cui si trova una perfetta fusione e integrazione tra cultura occidentale e cultura orientale.

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Materiali nel DVD Feste nel Mondo


Nome Classe

Sch eda n .

Data

1

LA MIA ARTISTICA CALAVERA El dia de los muertos

Colora la calavera del Dia de los muertos con i tuoi colori preferiti, mantenendo lo sfondo bianco.

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.2 Sch eda n

Nome Classe

Data

L’ALTARINO DELL’OFRENDA El dia de los muertos

Incolla al centro dell’ofrenda la foto di un tuo caro parente defunto e colora. Racconta in classe chi era e che rapporto avevi con lui.

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Nome Classe

Sch eda n .3

Data

LA CATRINA

El dia de los muertos Colora la Catrina del Dia de los muertos e spiega a voce che cosa sai di lei.

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.4 Sch eda n

Nome Classe

Data

SIMBOLI DI HANUKKAH Hanukkah

Scrivi accanto a ciascun simbolo il suo nome e cosa rappresenta.

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Nome Classe

Sch eda n .5

Data

LA MIA CHANUKKIYAH Hanukkah

Colora la Chanukkiyah disegnando una fiammella sopra ciascun braccio. Disegna più in grande quella sopra il braccio centrale di Shamash.

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.6 Sch eda n

Nome Classe

Data

GIOCANDO CON IL DREIDEL Hanukkah

Colora i dreidel scrivendo accanto a ciascuno che cosa succede nel gioco se esce quella lettera.

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Nome Classe

Sch eda n .7

Data

MESSAGGIO AUGURALE Hanukkah

Scrivi un messaggio di buona festa di Hanukkah, dimostrando di conoscere i contenuti di questa ricorrenza.

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.8 Sch eda n

Nome Classe

Data

IL CANTO DEL MUEZZIN Al-fitr

Disegna dentro al minareto il muezzin mentre canta per la festa di Al-Fitr.

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Nome Classe

Sch eda n .9

Data

IL MIO DONO DI EID MUBARAK Al-fitr

Cosa regaleresti a un bambino nel giorno della festa di Al-Fitr? Disegnalo dentro al pacco.

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. 10 Sch eda n

Nome Classe

Data

L’ARTE DELL’HENNÉ Al-fitr

Colora la mano già decorata con l’henné e decora l’altra a tuo piacimento.

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Nome Classe

Sch eda n .

Data

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CON MILLE COLORI Holi

Colora i due personaggi e poi “sporca” i loro vestiti con i mille colori della festa di Holi.

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. 12 Sch eda n

Nome Classe

Data

HOLIKA DAHAN Holi

Colora il falò di Holika Dahan e racconta cosa avviene in questa circostanza della festa di Holi.

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Nome Classe

Sch eda n .

Data

13

I MIEI COLORI DI HOLI Holi

Quali sono i tuoi colori preferiti? Riempi con essi i tipici contenitori di colore della festa di Holi.

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. 14 Sch eda n

Nome Classe

Data

INNO ALLA PRIMAVERA Djurdjevdan

Componi un inno alla primavera, evidenziando la tematica della vittoria della vita sulla morte e del bene sul male.

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Nome Classe

Sch eda n .

Data

15

SAN GIORGIO E IL DRAGO Djurdjevdan

Colora San Giorgio mentre sconfigge il drago, simbolo del male. Descrivi la figura del santo.

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. 16 Sch eda n

Nome Classe

Data

I FIORI DI PRIMAVERA Djurdjevdan

Disegna una corona di fiori primaverili sulla testa della ragazzina.

342


Nome Classe

Sch eda n .

Data

17

LA REGINA ESTER Purim

Colora la regina Ester e racconta la sua storia.

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. 18 Sch eda n

Nome Classe

Data

IL CESTINO DI MISHLOACH MANOT Purim

Colora il cestino di mishloach manot e disegna al suo interno i tuoi cibi preferiti ma… attenzione, che non siano vietati dalle regole alimentari degli ebrei.

34 4


Nome Classe

Sch eda n .

Data

19

EID MUBARAK Al-adha

Colora la tipica pecorella di Al-Adha e ripassa la scritta in arabo Eid Mubarak che sta per “buona festa”.

EID MUBARAK

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. 20 Sch eda n

Nome Classe

Data

ATTORNO ALLA KA’BAH Al-adha

Colora la Ka’bah de La Mecca, spiega perché è importante e disegna alcuni pellegrini così come sai dovrebbero essere raffigurati, in base a quanto approfondito.

34 6


Nome Classe

Sch eda n . 21

Data

IL DRAGONE CINESE Chünjié

Colora il dragone cinese in maniera variopinta, secondo la tradizione.

347


. 22 Sch eda n

Nome Classe

Data

LO ZODIACO CINESE Chünjié

Colora i simboli dello zodiaco cinese, scrivi accanto a ciascuno il nome e cerchia quello che corrisponde alla tua data di nascita.

348


Mappe AT Mappe NT Religioni Luoghi sacri

Ambiente generale AT Eden - Diluvio universale - Torre di Babele Viaggio di Abramo Schiavitù in Egitto - Esodo - Conquista Tempio di Gerusalemme - Profeti Ambiente generale NT Infanzia di Gesù - Missione di Gesù Diffusione della Chiesa - Religioni del mondo


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Linkografia generale per approfondire online

RIPORTIAMO UN ELENCO DI SITI UFFICIALI E AFFIDABILI PER L’APPROFONDIMENTO PERSONALE DEL DOCENTE E DI CLASSE, UTILE ANCHE PER LE RICERCHE GUIDATE DI GRUPPO DEGLI ALUNNI PIÙ GRANDICELLI.


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LINK GENERALI

RELIGIONI E DINTORNI

Santa Sede - Vaticano www.vatican.va

Unione delle Comunità Islamiche d’Italia www.ucoii.org

Sala Stampa del Vaticano www.news.va

Islamologia accademica e spiritualità islamica www.islamitalia.it

L’Osservatore Romano www.osservatoreromano.va

Comunità Religiosa Islamica Italiana www.coreis.it

Radio Vaticana www.radiovaticana.va

Centro Islamico di Milano e Lombardia www.centroislamico.it

Chiesa Cattolica Italiana www.chiesacattolica.it

Unione Buddhista Italiana www.buddhismo.it

Servizio Nazionale per l’IRC della CEI www.chiesacattolica.it/irc

Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai www.sgi-italia.org

Catechismo e Catechismi della Chiesa www.educat.it

Unione Induista Italiana www.hinduism.it

Bibbia della CEI www.bibbiaedu.it

Tradizione filosofica d’Oriente e d’Occidente www.vedanta.it

Vie della bellezza della CEI www.viedellabellezza.it

Chiesa Taoista d’Italia www.daoitaly.org

Agensir - Agenzia di Stampa della CEI www.agensir.it

Protestantesimo - rubrica Rai www.protestantesimo.rai.it

Avvenire www.avvenire.it

Chiesa Ortodossa d’Italia e Malta www.ortodossia.it

Beni ecclesiastici della CEI www.bce.chiesacattolica.it

Testimoni di Geova www.jw.org

Progetto culturale della Cei www.progettoculturale.it

Centro studi sulle nuove religioni www.cesnur.org

TV 2000 della CEI www.tv2000.it

Unione degli Atei e Agnostici Razionalisti www.uaar.it

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TESTI SACRI Bibbia Edu www.bibbiaedu.it La Sacra Bibbia in italiano online www.laparola.net La Sacra Bibbia www.bibbia.net Associazione Biblica Italiana www.associazionebiblica.it Corano in italiano www.corano.it Tipitaka buddhista www.canonepali.net Scuola di Filosofia Orientale e Comparativa www.filosofiaorientalecomparativa.it

ALTRI LINK Azione Cattolica Italiana www.azionecattolica.it Movimento dei Focolari www.focolare.org Cammino Neocatecumenale www.camminoneocatecumenale.it Rinnovamento nello Spirito www.rns-italia.it Liturgia della Chiesa www.lachiesa.it Caritas Italiana www.caritasitaliana.it

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Adista News www.adista.it Servizio Nazionale Giovani della CEI www.giovani.org Santi, Beati e Testimoni www.santiebeati.it Fondazione Migrantes www.migrantes.it Istituto di bioetica Veritatis Splendor www.veritatis-splendor.it La Sacra Sindone www.sindone.org Sermig - Arsenale della Pace www.sermig.org Pope to you www.pope2you.net Telefono Azzurro www.azzurro.it Unicef www.unicef.it Save the children www.savethechildren.it Medici Senza Frontiere www.medicisenzafrontiere.it Nessuno tocchi Caino www.nessunotocchicaino.it Comunità di Sant’Egidio www.santegidio.org Comunità di Capodarco www.comunitadicapodarco.it

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Unesco www.unesco.it

Roma Sette www.romasette.it

Comunità Nuovi Orizzonti www.nuoviorizzonti.org

Nigrizia www.nigrizia.it

Associazione Papa Giovanni XXIII www.apg23.org

Agenzia Zenit www.zenit.org

Il Cammino di Santiago de Compostela www.santiagodicompostela.it

Centro Culturale di Milano www.centroculturaledimilano.it

Via Francigena www.viefrancigene.org

Sentinelle del mattino www.sentinelledelmattino.org

Cammini Lauretani www.camminilauretani.eu

Giovani e riconciliazione www.giovaniericonciliazione.it

Il Sentiero Francescano www.sentierofrancescano.it

Associazione Ore Undici www.oreundici.org

Gifra - Gioventù Francescana www.gifra.org

Credere - rivista www.credere.it

Comunità di Taizé www.taize.fr

Cultura Cattolica www.culturacattolica.it

Comunità di Nomadelfia www.nomadelfia.it

Antropologia Arte Sacra www.antropologiaartesacra.it

Monastero di Bose www.monasterodibose.it

Associazione Anastasis www.associazioneanastasis.org

Dio dopo Internet www.diodopointernet.it

Verona Minor Hierusalem www.veronaminorhierusalem.it

La Bibbia che non ti aspetti www.labibbiachenontiaspetti.it

Associazione Culturale Oriente Cristiano www.acioc-milano.org

Bioetica e Famiglia www.bioeticaefamiglia.it

Atlante della Chiesa www.atlasofchurch.altervista.org

Documenta Catholica Omnia www.documentacatholicaomnia.eu

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