Un mondo di bene - Guida 4-5

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A. Bollin ● L. Castegini ● M. Contri ● M. Dal Cortivo ● P. Zani

4 5 Corso di IRC

per la Scuola Primaria

Guida didattica

Programmazione per unità Accompagnamento al corso Compiti di realtà Mappe bibliche Schede e Verifiche Approfondimenti tematici


GUIDA DIDATTICA CLASSI 4a - 5a di Antonio Bollin • Lidia Castegini • Monica Contri • Monica Dal Cortivo • Paola Zani Coordinamento e redazione: Diego Mecenero Consulenza editoriale: Natale Benazzi, Lodovica Cima Progetto grafico e impaginazione: A come Ape di Alessia Zucchi Illustrazioni: Michele Bizzi, Francesca Pesci, Stefania Bellucci Responsabile di produzione: Francesco Capitano Foto: Shutterstock, archivi La Spiga - San Paolo

© 2019 La Spiga Edizioni Via Soperga, 2 - 20124 Milano tel. 02 2157240 info@elilaspigaedizioni.it www.elilaspigaedizioni.it

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Presentazione del Corso

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CLASSE QUARTA

CLASSE QUINTA

1° UNITÀ UNA VITA IN RICERCA 17 Programmazione e sinossi materiali 17 Attività in classe 33

1° UNITÀ IN CAMMINO NEL TEMPO 151 Programmazione e sinossi materiali 151 Attività in classe 170 Itinerari del territorio 194

Indagine sul senso della vita 2° UNITÀ IN UNA TERRA NUOVA Programmazione e sinossi materiali Attività in classe Maschi vs femmine

59 21 21 60 81

3° UNITÀ UNA PROMESSA MANTENUTA 24 Programmazione e sinossi materiali 24 Attività in classe 82 Le feste della Luce 102

2° UNITÀ DIFFICOLTÀ DI UN VIAGGIO 155 Programmazione e sinossi materiali 155 Attività in classe 195 In tribunale davanti ai cristiani

3° UNITÀ LE VIE DEL CAMBIAMENTO 160 Programmazione e sinossi materiali 160 Attività in classe 224 Giornalisti di cronaca bianca

4° UNITÀ GESÙ NELLA SUA TERRA 27 Programmazione e sinossi materiali 27 Attività in classe 103 Con l’emozionometro

243

4° UNITÀ AGLI INCROCI DELLA VITA 163 Programmazione e sinossi materiali 163 Attività in classe 244

129 Un documento ecumenico

5° UNITÀ LA FESTA DELLE FESTE 30 Programmazione e sinossi materiali 30 Attività in classe 130 Le regole dell’amicizia

223

148

261

5° UNITÀ SULLE STRADE DEL MONDO 166 Programmazione e sinossi materiali 166 Attività in classe 262 Tutti in redazione 286


FESTE NEL MONDO EL DIA DE LOS MUERTOS 291 HANUKKAH 296 AL-FITR 300 HOLI 304 DJURDJEVDAN 308 PURIM 314 AL-ADHA 318 CHUNJIÉ 322 Schede fotocopiabili

327

ATLANTE BIBLICO AMBIENTE GENERALE ANTICO TESTAMENTO EDEN, DILUVIO E TORRE DI BABELE IL VIAGGIO DI ABRAMO SCHIAVITÙ IN EGITTO ED ESODO LE DODICI TRIBÙ D’ISRAELE IL TEMPIO DI GERUSALEMME I PROFETI D’ISRAELE AMBIENTE GENERALE NUOVO TESTAMENTO LA GERUSALEMME DEL NUOVO TESTAMENTO L’INFANZIA DI GESÙ

350 352 354 355 356 358 359 360 361 362

LE CASE ALL’EPOCA IN CUI VISSE GESÙ 364 LA SINAGOGA ALL’EPOCA DI GESÙ 365 I PRIMI VIAGGI DI GESÙ 366 ATTORNO AL LAGO DI GALILEA 367 VERSO GERUSALEMME 368 GLI ULTIMI GIORNI IN TERRA DI GESÙ 369 LA DIFFUSIONE DELLA BUONA NOTIZIA 370 LE CONFESSIONI CRISTIANE NEL MONDO 372 LE GRANDI RELIGIONI DEL MONDO 374 L’ESTERNO DI UNA CHIESA 378 L’ITALIA DEI CAMMINI RELIGIOSI 379 L’INTERNO DI UN TEMPIO BUDDISTA 380

LINKOGRAFIA GENERALE

381


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Presentazione del Corso Il Corso Un mondo di bene recepisce le Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione (DM 254/2012) e le riferisce in modo organico al vissuto esperienziale degli alunni, al fine di stabilire un parallelo significativo tra le sfide poste dalla Rivelazione e dalla sapienza delle religioni e i “compiti evolutivi” degli alunni. Il titolo del corso, Un mondo di bene, intende evocare sia il mondo “bello e buono” creato da Dio, secondo quanto afferma la Bibbia, sia il “bene” possibile tra le relazioni umane (“ti voglio un mondo di bene”). Il testo presenta i contenuti della fede cristiana cattolica in un’ottica di gradualità didattica, considerando la tenera età delle prime classi e il contesto multietnico e multireligioso dell’epoca attuale, evidenziando il contributo che il Cristianesimo ha dato e dà al patrimonio umano, culturale e valoriale italiano ed europeo, con riferimenti anche alle varie discipline scolastiche, tra le quali in particolar l’arte, la cittadinanza, la storia e le scienze. All’alunno è proposto non solo di apprendere dei contenuti, ma di relazionarsi personalmente ai vari temi a partire dalle sue esperienze di vita quotidiana. Si dà di conseguenza spazio alle emozioni dell’alunno e al “fare” in prima persona, contesto (il primo) e metodologia (la seconda) a partire dai quali si innestano le finalità e i contenuti propri dell’insegnamento della Religione cattolica in quanto disciplina. Il testo si struttura in tre volumi, in modo tale da poter graduare l’espressione lessicale ed il livello di difficoltà dei concetti proposti secondo l’età degli allievi, nel seguente modo: • VOLUME UNO: classe prima • VOLUME DUE: classe seconda e terza • VOLUME TRE: classe quarta e quinta

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Nei volumi sono offerti sia i contenuti del “testo” che del “quaderno operativo”, favorendo così l’immediata correlazione e fruizione tra i due componenti del corso. I contenuti di ciascuna classe sono articolati in 5 sezioni, ciascuna delle quali instaura un rapporto tra i contenuti IRC e le situazioni esperienziali che gli alunni si trovano a vivere nelle tappe della propria crescita. Queste le sezioni proposte che approfondiscono a “spirale” 5 macro-nuclei tematici ricorrenti, ognuno caratterizzato dal medesimo colore ogni anno nell’impostazione grafica delle pagine: CLASSE PRIMA Sezione 1 - fucsia Sezione 2 - verde Sezione 3 - arancio sezione 4 - viola Sezione 5 - azzurro

Eccomi a scuola Che meraviglia il mondo! Un dono speciale Un tipo di nome Gesù La forza della Vita

settembre - ottobre novembre - dicembre gennaio - febbraio marzo - aprile maggio - giugno

CLASSE SECONDA Sezione 1 - fucsia Sezione 2 - verde Sezione 3 - arancio Sezione 4 - viola Sezione 5 - azzurro

Sete di meraviglie L’attesa diventa gioia Acqua viva Una sorgente di Vita La Chiesa, un fiume

settembre - ottobre novembre - dicembre gennaio - febbraio marzo - aprile maggio - giugno

CLASSE TERZA Sezione 1 - fucsia Sezione 2 - verde Sezione 2 - verde Sezione 4 - viola Sezione 5 - azzurro

Il libro dei libri Il dono della salvezza Un popolo scelto La Vita in dono Avventure di un popolo

settembre - ottobre novembre - dicembre gennaio - febbraio marzo - aprile maggio - giugno

CLASSE QUARTA Sezione 1 - fucsia Sezione 2 - verde Sezione 2 - verde sezione 4 - viola Sezione 5 - azzurro

Una Vita in ricerca In una terra nuova Una promessa mantenuta Gesù nella sua terra La festa delle feste

settembre - ottobre novembre - dicembre gennaio - febbraio marzo - aprile maggio - giugno

CLASSE QUINTA Sezione 1 - fucsia Sezione 2 - verde Sezione 2 - verde Sezione 4 - viola Sezione 5 - azzurro

In cammino nel tempo Difficoltà di un viaggio Le vie del cambiamento Agli incroci della vita Sulle strade del mondo

settembre - ottobre novembre - dicembre gennaio - febbraio marzo - aprile maggio - giugno

Di seguito i contenuti presentati in dettaglio per ciascuna sezione delle cinque classi, suddivisi nei tre volumi (volume uno: classe prima; volume due: classe seconda e terza; volume tre: classe quarta e quinta). Per ogni anno è proposto un logo/tema conduttore, visualizzato graficamente su ciascuna pagina, con la funzione di catalizzatore tematico dei contenuti proposti in un dato anno.

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VOLUME TRE CLASSE QUARTA Logo/tema conduttore:

SEZIONI 1. UNA VITA IN RICERCA

ORME

INCLUSIONE CULTURALE PER RIASSUMERE E SEMPLIFICARE

2. I N UNA TERRA NUOVA

INCLUSIONE CULTURALE PER RIASSUMERE E SEMPLIFICARE

3. U NA PROMESSA MANTENUTA

INCLUSIONE CULTURALE PER RIASSUMERE E SEMPLIFICARE

4. GESÙ NELLA SUA TERRA

INCLUSIONE CULTURALE PER RIASSUMERE E SEMPLIFICARE

5. LA FESTA DELLE FESTE INCLUSIONE CULTURALE PER RIASSUMERE E SEMPLIFICARE

TITOLI - CONTENUTI La vita, che fantastica avventura! Caccia al senso della vita I cacciatori e il fulmine (racconto) Il senso religioso della vita Dal senso del sacro alla religione Tra politeismo e monoteismo Il politeismo antico in Mesopotamia Divinità mesopotamiche Il politeismo in Egitto La vita nell’aldilà La religione della civiltà greca L’aldilà nei greci Il politeismo a Roma L’avventura di un uomo e un popolo Le pietre della storia Mappa sintetica per tutti e BES-DSA La storia della salvezza Giosuè e le mura di Gerico Davide e Betsabea Divisione del regno e dominazioni straniere I profeti, uomini ispirati da Dio Buon Natale in lettere (poesia) Debora: la donna giudice Mappa sintetica per tutti e BES-DSA Quando qualcuno promette… Le promesse messianiche I Vangeli narrano Gesù Il Natale nella storia Le fonti storiche su Gesù Un regno di pietra Mappa sintetica per tutti e BES-DSA Emozioni per essere umani L’uomo delle parabole L’uomo dei miracoli Gesù sostiene la vita Gesù nella sua terra La Palestina al tempo di Gesù I gruppi religiosi e politici del tempo Le pietre della storia: una casa Mappa sintetica per tutti e BES-DSA Il “Piccolo principe” insegna La festa delle feste Le pietre della storia: un uomo Mappa sintetica per tutti e BES-DSA

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VOLUME TRE CLASSE QUINTA Logo/tema conduttore:

SEZIONI 1. IN CAMMINO NEL TEMPO

ZAINO - CUORE

INCLUSIONE CULTURALE PER RIASSUMERE E SEMPLIFICARE

2. DIFFICOLTÀ DI UN VIAGGIO

INCLUSIONE CULTURALE PER RIASSUMERE E SEMPLIFICARE

3. L E VIE DEL CAMBIAMENTO

INCLUSIONE CULTURALE PER RIASSUMERE E SEMPLIFICARE

4. AGLI INCROCI DELLA VITA

INCLUSIONE CULTURALE PER RIASSUMERE E SEMPLIFICARE

5. S ULLE STRADE DEL MONDO

INCLUSIONE CULTURALE PER RIASSUMERE E SEMPLIFICARE

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TITOLI - CONTENUTI Col pellegrino di Vallombrosa Pellegrini per la Pentecoste ebraica Il dono dello Spirito Santo La via della comunità di Gerusalemme La via del Cristianesimo La via di Pietro Sulla via di Damasco I viaggi dell’Apostolo delle genti La via della misericordia con Papa Francesco Mappa sintetica per tutti e BES-DSA Le difficoltà del viaggio Cristiani in difficoltà a Gerusalemme Cristiani in difficoltà a Roma Le grandi persecuzioni Il martirio dei cristiani I martiri dalle catacombe alle reliquie L’arte nelle catacombe Viaggio verso la libertà di culto Il pellegrinaggio di Sant’Elena Viaggio nell’architettura delle chiese Le emozioni della paura e dell’amore Mappa sintetica per tutti e BES-DSA La Chiesa in cammino La strada dei monaci eremiti La strada dei monaci cenobiti La strada di Cirillo e Metodio Un giorno in monastero La via degli Ordini religiosi La via delle Riforme La via di Benedetto XVI Il monachesimo nelle altre religioni Mappa sintetica per tutti e BES-DSA Strade che si separano Lo scisma d’Oriente Lo scisma d’Occidente La Chiesa anglicana La via dei grandi Concili Il movimento ecumenico Pasqua e Natale interconfessionali Mappa sintetica per tutti e BES-DSA Il pellegrinaggio nelle varie religioni La via della religione cristiana La via della religione ebraica La via della religione islamica La via della religione buddhista La via della religione induista La via di altre religioni e movimenti La via del dialogo La Giornata della Memoria Mappa sintetica per tutti e BES-DSA


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In ciascuna sezione è presente una speciale rubrica dedicata all’inclusione culturale e una mappa di sintesi che riassume e semplifica i contenuti proposti

La rubrica dedicata all’inclusione culturale si chiama APRIAMO LA CLASSE A TUTTI ed è caratterizzata da un apposito logo e da uno sfondo rosso. Le tematiche trattate in queste pagine si riferiscono ai contenuti della sezione in corso ma, in particolare: • permettono una particolare visione “laica” della tematica, o delle sue tracce nel mondo; • permettono perfino, laddove possibile, il reinserimento in classe degli alunni che non si avvalgono dell’IRC, proprio per la natura dei contenuti proposti.

La mappa di sintesi, particolarmente utile anche (ma non solo) per situazioni di BES/ DSA, di chiama PER RIASSUMERE E SEMPLIFICARE ed è caratterizzata dal colore giallo. Il testo delle mappe, corredato di immagini significative, è scritto per tutte e cinque le classi in stampato maiuscolo con font (carattere) certificato per la lettura facilitata.

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Nelle singole pagine del testo vi sono vari elementi ricorrenti, ognuno con una sua funzione e riconoscibile nel seguente modo:

Su questo fondino azzurro le citazioni dei testi biblici proposti.

In questi box sono presenti le attività proposte a partire dai testi del corso. Ogni box è differenziato secondo varie tipologie di attività così denominate:

APPROFONDIAMO, CREIAMO, RISPONDIAMO, GIOCHIAMO, DISEGNIAMO, SCRIVIAMO, DRAMMATIZZIAMO, RIFLETTIAMO.

Quando nel corso del testo si propone un termine nuovo, questo è evidenziato in giallo e spiegato a parte, sempre nella stessa pagina, in un box del medesimo colore.

Tra i riferimenti alle varie discipline, valorizzato in particolar modo è quello con l’arte. Si troverà quindi, a volte, un’opera con la dicitura L’arte insegna, e particolari attività proposte.

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L’opportunità di avere la sezione del “quaderno operativo” nello stesso volume del testo del corso consente continui efficaci ed opportuni rimandi tra le due parti.

Con Prove d’ingresso e Verifiche.

Le pagine del quaderno operativo sono progettate con i contenuti e il richiamo alle stesse 5 sezioni/ tematiche della classe cui si riferiscono.

I CONTENUTI DIGITALI del corso consistono, in primis, nel libro digitale sfogliabile in modalità interattiva, con numerose opzioni: lettura audio vocale del testo, possibilità di impaginazione fluida lineare per BES/DSA con font e fondini ad alta leggibilità, evidenziazione/esclusione di parti sulla pagina, annidamento di appunti (testo, immagini, link…) e molto altro.

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Quando nel testo compare il simbolo del CLOUD DIGITALE seguito da un titoletto si ha un’espansione online tematica, cioè l’offerta di un ulteriore contenuto che è possibile approfondire.

La Pasqua e i suoi segni. Queste le espansioni proposte: CLASSE QUARTA Sezione 1 Sezione 2 Sezione 3 sezione 4 Sezione 5

Una Vita in ricerca In una terra nuova Una promessa mantenuta Gesù nella sua terra La festa delle feste

Nelle grotte di Altamira Una storia avvincente Nel mondo dei Vangeli Paesaggi palestinesi I successori di Pietro

CLASSE QUINTA Sezione 1 Sezione 2 Sezione 3 sezione 4 Sezione 5

In cammino nel tempo Difficoltà di un viaggio Le vie del cambiamento Agli incroci della vita Sulle strade del mondo

Un Dio in tre Persone Chiesa, duomo, cattedrale, santuario Tra conventi e monasteri L’arcipelago protestante Il Buddhismo in Italia

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Il testo, nell’ottica di un approccio protagonista e creativo dei contenuti, propone per ogni unità di ogni classe di un COMPITO DI REALTÀ, dando dettagliate istruzioni online e fornendo anche elementi per la valutazione mediante le “Competenze chiave” a valenza europea.

Tre doni speciali. Questi i compiti di realtà proposti: CLASSE QUARTA Sezione 1 Sezione 2 Sezione 3 sezione 4 Sezione 5

Una Vita in ricerca In una terra nuova Una promessa mantenuta Gesù nella sua terra La festa delle feste

Indagine sul senso della vita Maschi vs femmine Le feste della Luce Con l’emozionometro Le Regole dell’Amicizia

CLASSE QUINTA Sezione 1 Sezione 2 Sezione 3 sezione 4 Sezione 5

In cammino nel tempo Difficoltà di un viaggio Le vie del cambiamento Agli incroci della vita Sulle strade del mondo

Itinerari del territorio In tribunale dinanzi ai cristiani Giornalisti di cronaca bianca Un documento ecumenico Tutti in redazione

Altri contenuti digitali, costantemente aggiornati, sono presenti nel sito web dedicato:

www.unmondodibene.net

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Le interviste impossibili Nell’ambito del percorso delle classi quarta e quinta di Un mondo di bene sono proposte nel Giornalino una serie di interviste impossibili che permettono un approccio innovativo ai contenuti del corso, mediante la rievocazione dei personaggi che in passato ne furono protagonisti o che hanno una parola interessante da dire a riguardo.

Pablo Picasso

Charles Darwin Johann Sebastian Bach

Walt Disney

Giacomo Leopardi

Carlo Collodi

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Elisabetta I


Cla sse

1° UNITÀ UNA VITA IN RICERCA 17 Programmazione 17 Sinossi dei componenti cartacei 19 Sinossi dei componenti digitali 20 Costruiamo una caverna rocciosa 36 Le prime sepolture 37 Modelliamo la Grande Madre 37 Preghiera al Dio Utu 38 Il mito di Gilgamesh 39 Scheda Esplorando una tomba 45 Scheda Costruiamo un ziggurat 46 Scheda Marduk contro Tiamat 47 Scheda Il mito di Gilgamesh 48 Scheda Le piramidi: grandiose tombe 49 Scheda Il tempio greco 51 Scheda L’acropoli della dea Atena 52 Scheda Ade e Persefone 54 Scheda Romolo e Remo 55 Scheda Le prime pietre del culto 56 Scheda Il Tempio di Gerusalemme 57 Scheda Mi sperimento in situazione 58 Indagine sul senso della vita

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2° UNITÀ IN UNA TERRA NUOVA

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Programmazione Sinossi dei componenti cartacei Sinossi dei componenti digitali Io sulla linea del tempo Il mio albero genealogico Storia della salvezza vs la nostra storia L’Arca dell’Alleanza e la Tenda del Convegno Progetto affettività: la donna nella Bibbia Figure di donna nella Bibbia Davide e Betsabea Canti e danze del tempo dei re Costruiamo un tamburello

21 23 23 60 60 61 62

Profeti maggiori e minori della Bibbia 68 Scheda Nella Tenda del Convegno 69 Scheda L’Arca dell’Alleanza 70 Scheda Un’epoca di eroi 71 Scheda Identikit della mamma 72 Scheda La cacciata di Agar 73 Scheda Rebecca al pozzo 74 Scheda Debora 75 Scheda

Ester alla presenza di Assuero 76 Scheda L’annunciazione di Murillo 77 Scheda Donne in preghiera 78 Scheda Danzando e cantando 79 Scheda Mi sperimento in situazione 80 Maschi vs femmine 81 3° UNITÀ UNA PROMESSA MANTENUTA 24 Programmazione 24 Sinossi dei componenti cartacei 26 Sinossi dei componenti digitali 26 Proverbi e modi di dire 82 Promesse in gioco 83 Un villaggio in… attesa 83 Il Messia nella concezione biblica 84 Canti messianici 84 Un mottetto di Mozart 85 Progetto “misurare il tempo” 86 Calendario giuliano o gregoriano? 86 Cos’era la grotta di Betlemme? 87 Biglietto di Natale 88 Poesie di Natale… d’autore 89 Le feste della luce 91 Il Regno portato dal Messia 93 Scheda Il cubo degli evangelisti 95 Scheda

64 65 66 66 67

La grotta delle profezie avverate 96 Scheda

Le fonti storiche non cristiane 98 Scheda Il Regno del nuovo Messia 99 Scheda Mi sperimento in situazione 101 Le feste della Luce 52 4° UNITÀ GESÙ NELLA SUA TERRA

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Programmazione 27 Sinossi dei componenti cartacei 29 Sinossi dei componenti digitali 29 Emozioni in maschera 103 La guarigione del paralitico nell’arte 104 Il concetto di malattia nella Bibbia 105 La vita oltre la morte nelle religioni 106 Progetto “Ecologia, fauna e flora in Palestina” 107

Il mio Albero Amico 109 L’Arbor Day 110 Poesie sull’albero 110 Il popup del paesaggio palestinese 112 Progetto “Nel mondo dei mestieri” 113 Nella Palestina di Gesù… quanti mestieri! 114 Scheda Il cieco di Gerico 117 Scheda I dieci lebbrosi 118 Scheda Il paralitico di Cafarnao 119 Scheda La vita dopo la morte 120 Scheda Il mio albero amico 121 Scheda La vita di un albero 123 Scheda Paesaggi palestinesi 124 Scheda Un lavoro… a colori 126 Scheda

I gruppi sociali al tempo di Gesù 127 Scheda Compito in situazione 128 Con l’emozionometro 5° UNITÀ LA FESTA DELLE FESTE Programmazione Sinossi dei componenti cartacei Sinossi dei componenti digitali “Il Piccolo Principe” insegna Progetto lettura: “Di pianeta in pianeta con…” Confronto con la Bibbia La “Passione secondo Matteo” di Bach Quadretti di Pasqua La passione di Gesù del Duomo di Modena Ruoli di guida religiosa nelle religioni Imam • sacerdote • bramino • rabbino Significato di Papa, vescovo, prete, religioso, laico

129 30 30 32 32 130 132 133 134 135 135 136 138 138

Scheda

Gioca con il Piccolo Principe Scheda Amicizia è… Scheda La Pasqua con Alessandro Manzoni Scheda La Pasqua con Giovanni Pascoli Scheda Dinanzi al Ghirlandaio Scheda Ultime Cene a confronto Scheda L’inno dell’Exultet Scheda Compito in situazione

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Le Regole dell’Amicizia

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142 143 144 145 146 147


Pres enta

zione

CLASSE 4a

Inizia un’avventura, si apre un nuovo anno scolastico all’insegna delle “orme”: orme del passato da esplorare (la religiosità dell’umanità primitiva, il popolo ebreo in viaggio, le tracce di Gesù in Palestina) e orme da lasciare nel proprio presente (le nostre “grandi domande”, il mondo delle emozioni). A guidarci, come filo conduttore lungo l’anno scolastico, è proprio l’immagine e la metafora delle orme.

Le unità di lavoro 1° Unità: Una vita in ricerca • La vita, che fantastica avventura! • Caccia al senso della vita. • I cacciatori e il fulmine. • Il senso religioso della vita. • Dal senso del sacro alla religione. • Tra politeismo e monoteismo. • Il politeismo antico in Mesopotamia. • Divinità mesopotamiche. • Il politeismo in Egitto. • La vita nell’aldilà. • La religione della civiltà greca. • L’aldilà nei greci. • Il politeismo a Roma. • L’avventura di un uomo e di un popolo. 2° Unità: In una terra nuova • La storia della salvezza. • Giosuè e le mura di Gerico. • Canaan divisa in 12 tribù. • Debora: la donna giudice. • Davide e Betsabea. • Divisioni e dominazioni straniere. • I profeti, uomini ispirati da Dio.

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3° Unità: Una promessa mantenuta • Quando “qualcuno” promette... • Le promesse messianiche. • Nel mondo dei Vangeli. • Il Natale nella storia. • Le fonti storiche. 4° Unità: Gesù nella sua terra • Emozioni per essere umani. • L’uomo delle parabole. • L’uomo dei miracoli. • Gesù sostiene la vita. • Gesù nella sua terra. • La Palestina al tempo di Gesù. • Gruppi religiosi e politici del tempo. • La casa sulla roccia. 5° Unità: La festa delle feste • Il piccolo principe insegna. • La festa delle feste. • La Chiesa sulla roccia.


Pro gra m

CLASSE 4a

1° UNITÀ

m a zione

UNA VITA IN RICERCA

Riferimenti progettuali normativi INDICAZIONI NAZIONALI: TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE • L’alunno si confronta con l’esperienza religiosa e distingue la specificità della proposta di salvezza del Cristianesimo. • L’alunno sa distinguere la Bibbia da altre tipologie di testi, tra cui quelli di altre religioni.

INDICAZIONI NAZIONALI: OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO LA BIBBIA E LE ALTRE FONTI: confrontare la Bibbia con i testi sacri delle altre religioni. IL LINGUAGGIO RELIGIOSO: riconoscere il valore del silenzio come “luogo” di incontro con se stessi, con l’altro con Dio. I VALORI ETICI E RELIGIOSI: riconoscere che la morale cristiana si fonda sul comandamento dell’amore di Dio e del prossimo come insegnato da Gesù.

dere il biso gno di rispon e ch re pi ca : O IV OBIET TIVO FO RMAT o sens o alla vi ta è nn da e ch de on of alle dom ande più pr età sia og gi com e e qu un al qu di a rs on pres ente in ogni pe e es to biso gno na sc qu da te en am ic or nel pa ss ato; st ch e si trasform a so io lig re o ns se le dapprim a un inizia la zione del Dio di ve Ri lla ne e ar in lm cu in religione fino a A bramo.

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Pro gra m

m a zione

CLASSE 4a

Contenuti • L’avventura “religiosa” di classe quarta. • Le nostre domande “speciali”. • Le domande degli uomini primitivi e la scoperta del senso religioso. • La nascita della religione. • Le domande degli uomini antichi e le religioni politeiste. • Con la Rivelazione di Dio nasce la religione monoteista.

Riferimenti interdisciplinari o multidisciplinari • Coinvolgimento della disciplina di storia, di geografia, di arte e immagine. • Progetto ecologico: dal limo al compost. • Progetto Settimana dello Sport: le Olimpiadi ieri e oggi.

Attenzione interculturale e interreligiosa • La scrittura. • Inclusione culturale: le pietre della storia.

Pagine speciali • Le pietre della storia.

Competenze • L’alunno coglie la profonda distinzione tra religione politeista e religione rivelata. • L’alunno interpreta e rielabora le informazioni acquisite. • L’alunno sa orientarsi nello spazio e nel tempo.

Conoscenze • L’alunno comprende il bisogno di dare una risposta alle domande sul senso della propria esistenza. • L’alunno capisce come i primi uomini abbiano dato origine con le loro domande ad un iniziale sentimento religioso. • L’alunno conosce la risposta al senso della vita di alcune religioni politeiste e le loro caratteristiche. • L’alunno conosce come ha avuto origine la religione monoteista.

Abilità • L’alunno sa distinguere le domande di senso da quelle superficiali. • L’alunno sa riconoscere il senso religioso dalla religione vera e propria. • L’alunno è in grado di correlare e valorizzare le informazioni acquisite dalle civiltà antiche alle moderne tecniche artigianali diffuse nella nostra società. • L’alunno riconosce la differenza tra religione politeista e religione rivelata.

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Pro gra m

CLASSE 4a

m a zione

1° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ CON I COMPONENTI DEL CORSO

Testo La vita, che fantastica avventura! Pagina 4

Caccia al senso della vita Pagina 5

Quaderno operativo Pronti, partenza… via! Pagina 118

Pronti, partenza… via!

L’arte insegna

Giornalino

La Guernica di Picasso.

Viaggiando nel passato.

Pagina 5

Pagina 9

Pagina 118

La Guernica

Intervista a Picasso.

Pagina 120

Pagina 1

Chi risponde alle nostre domande? Pagina 121

Domande a scuola Pagina 122

I cacciatori e il fulmine Pagina 6

Religioni di ieri e di oggi Pagina 123

Le pitture rupestri di Lauscaux.

Il senso religioso della vita Pagina 7

Pagina 6

Dal senso del sacro alla religione

Le incisioni rupestri.

Pagina 8

Pagina 8

Tra politeismo e monoteismo Pagina 9

Il politeismo antico in Mesopotamia Pagina 10

Divinità mesopotamiche Pagina 11

In Mesopotamia Pagina 124

La torre di Babele di H. Van Clev.

La torre di Babele.

Pagina 10

Pagina 15

Verifichiamo Pagina 127

Il politeismo in Egitto

Riconoscere immagini egizie

Pagina 12

Pagina 125

Indovina chi sono Pagina 128

Il tempio egizio del dio Khonsu Pagina 130

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Pro gra m

m a zione

Testo

CLASSE 4a

Quaderno operativo

La vita nell’aldilà

Essere dèi in Egitto

Pagina 13

Pagina 131

L’arte insegna

Giornalino

La pesatura delle anime Pagina 132

Lavori egizi in corso Pagina 135

Verifichiamo Pagina 136

La religione della civiltà greca Pagina 14

Gli dèi nell’antica Grecia Pagina 137

L’aldilà nei greci

Verifichiamo

L’Ade di Jean Bruegel.

Pagina 15

Pagina 138

Pagina 15

Il politeismo a Roma

Dèi greci e dèi romani

Pagina 16

Pagina 139

La Gloria di Apollo di C. Le Brun Verailles. Pagina 16

Verifichiamo

Percorsi articolati. Pagina 13

Pagina 140

L’avventura di un uomo e di un popolo

La cartina del viaggio di Abramo

Pagina 17

Pagina 142

Pagina speciale: le pietre della storia

I mattoni d’argilla al posto delle pietre

Pagina 18

Pagina 141

1° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ DA FONTE DIGITALE

Cloud Nelle grotte di Altamira.

20

Compito di realtà Indagine sul senso della vita.

Bibbia interattiva La chiamata di Abramo.

Feste nel mondo Holi: festa dei colori asiatica.


Pro gra m

CLASSE 4a

2° UNITÀ

m a zione

IN UNA TERRA NUOVA

Riferimenti progettuali normativi INDICAZIONI NAZIONALI: TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE • L’alunno riconosce che la Bibbia è il libro sacro per cristiani ed ebrei e documento fondamentale della propria cultura, sapendola distinguere da altre tipologie di testi, tra cui quelli di altre religioni. • L’alunno identifica le caratteristiche essenziali di un brano biblico, sa farsi accompagnare nell’analisi delle pagine a lui accessibili, per collegarle alla propria esperienza.

INDICAZIONI NAZIONALI: OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DIO E L’UOMO: conoscere le origini e lo sviluppo del cristianesimo e delle altre grandi religioni individuando gli aspetti più importanti del dialogo interreligioso. LA BIBBIA E EL ALTRE FONTI: leggere direttamente pagine bibliche individuandone il messaggio principale. IL LINGUAGGIO RELIGIOSO: riconoscere il valore del silenzio come “luogo” di incontro con se stessi, con l’altro con Dio. I VALORI ETICI E RELIGIOSI: scoprire la risposta della Bibbia alle domande di senso dell’uomo e confrontarla con quella delle principali religioni non cristiane.

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Pro gra m

m a zione

CLASSE 4a

Contenuti • La storia della nostra classe. • Un Dio che accompagna il suo popolo nell’avventura. • Le tappe della Storia della Salvezza degli ebrei. • L’avventura di Giosuè nella terra promessa. • Debora: la donna giudice. • Il tempo dei re: Davide e Betsabea. • Essere profeta: una bella avventura!

Riferimenti interdisciplinari o multidisciplinari • Coinvolgimento della disciplina di storia, di geografia, di arte e immagine. • Progetto affettività: la donna nella Bibbia.

Attenzione interculturale e interreligiosa • I popoli che hanno abitato Canaan e il loro modo di costruire le città. • Inclusione culturale: Debora, la donna giudice.

Pagine speciali • Debora: la donna giudice.

Competenze • L’alunno coglie la graduale conoscenza degli ebrei e del loro Dio che si è rivelato nella storia. • L’alunno interpreta e rielabora le informazioni acquisite. • L’alunno sa orientarsi nello spazio e nel tempo.

Conoscenze • L’alunno comprende che la crescita fisica ed intellettuale avviene in modo graduale. • L’alunno capisce che anche per gli ebrei la conoscenza di Dio è avvenuta per tappe e che lui ha sempre rispettato i tempi della loro crescita. • L’alunno conosce attraverso le esperienze di alcuni personaggi chiave della Storia della Salvezza come è cambiata nel tempo la comprensione del Dio che si è rivelato.

Abilità • L’alunno sa collocare nella linea del tempo le varie tappe della Storia della Salvezza degli ebrei. • L’alunno è in grado di correlare una precisa comprensione di Dio ad un certo periodo storico.

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Pro gra m

CLASSE 4a

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2° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ CON I COMPONENTI DEL CORSO

Testo

Quaderno operativo

L’arte insegna

Giornalino

La storia della salvezza

Come siamo cresciuti!

Che cosa vuol dire diventare grandi?

Pagina 22

Pagina 143

Pagina 20

L’albero genealogico da Abramo Pagina 144

Giosuè e le mura di Gerico

Cadono le mura di Gerico

Pagina 23

Pagina 145

Canaan divisa in 12 tribù

Le 12 tribù di Israele

Pagina 24

La piazza delle diversità.

Pagina 146

Pagina 39

Debora.

Pagina speciale: Debora, la donna giudice

Pagina 25

Pagina 25

Davide e Betsabea

I simboli di Davide

Pagina 26

Pagina 147

Divisioni e dominazioni straniere Pagina 27

I profeti, uomini ispirati da Dio Pagina 28

Il profeta Giona Pagina 148

L’altare di pietra a Sichem

Isaia ed Ezechiele di Michelangelo. Pagina 28

Pagina 149

Verifichiamo Pagina 150

2° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ DA FONTE DIGITALE

Cloud Una storia avvincente.

Compito di realtà Maschi vs femmine.

Bibbia interattiva La terra promessa. Davide e Golia. I Salmi di Davide. La sapienza di Salomone. Dio appare ad Elia.

Feste nel mondo Al-Fitr: festa islamica di fine digiuno.

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Pro gra m

3° UNITÀ

m a zione

CLASSE 4a

UNA PROMESSA MANTENUTA

Riferimenti progettuali normativi INDICAZIONI NAZIONALI: TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE • L’alunno riflette sui dati fondamentali della vita di Gesù e sa collegare i contenuti principali del suo insegnamento alle tradizioni dell’ambiente in cui vive • L’alunno riconosce il significato cristiano del Natale traendone motivo per interrogarsi sul valore di tale festività nell’esperienza personale, familiare e sociale. • L’alunno riconosce che la Bibbia è il libro sacro per cristiani ed ebrei e documento fondamentale della propria cultura. • L’alunno sa farsi accompagnare nell’analisi delle pagine a lui accessibili, per collegarle alla propria esperienza.

INDICAZIONI NAZIONALI: OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DIO E L’UOMO: sapere che per la religione cristiana Gesù è il “Signore”. LA BIBBIA E EL ALTRE FONTI: leggere direttamente pagine bibliche ed evangeliche, riconoscendone il genere letterario ed individuandone il messaggio principale. IL LINGUAGGIO RELIGIOSO: intendere il senso religioso del Natale a partire dalle narrazioni evangeliche e dalla vita della Chiesa. Individuare significative espressioni d’arte cristiana per rilevare come la fede sia stata interpretata e comunicata dagli artisti nel corso dei secoli. I VALORI ETICI E RELIGIOSI: scoprire la risposta della Bibbia alle domande di senso dell’uomo.

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CLASSE 4a

Pro gra m

m a zione

Contenuti • Quando qualcuno promette. • Le profezie si realizzano. • Il Natale. • I documenti storici. • I Vangeli.

Riferimenti interdisciplinari o multidisciplinari • Coinvolgimento della disciplina di italiano, di storia, di arte e immagine e musica. • Progetto “misurare il tempo”.

Attenzione interculturale e interreligiosa • I testi sacri nelle religioni. • Le feste della luce. • Inclusione culturale: un regno di pietra.

Pagine speciali • Un regno di pietra.

Competenze • L’alunno coglie nella sua realtà quotidiana le similitudini delle vicende bibliche. • L’alunno interpreta e rielabora le informazioni acquisite. • L’alunno sa orientarsi nello spazio e nel tempo.

Conoscenze • L’alunno conosce e sperimenta l’impatto emotivo e il valore di una promessa. • L’alunno capisce il senso e il valore delle promesse messianiche. • L’alunno comprende che le fonti storiche attestano l’esistenza fisica reale di una persona. • L’alunno conosce la motivazione storica della scelta del 25 dicembre come data di nascita di Gesù.

Abilità • L’alunno sa collocare nella linea del tempo le promesse messianiche e le varie fonti storiche su Gesù. • L’alunno sa distinguere tra le fonti storiche quelle cristiane.

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Pro gra m

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CLASSE 4a

3° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ CON I COMPONENTI DEL CORSO

Testo

Quaderno operativo

L’arte insegna

Giornalino

Quando “qualcuno” promette...

Il valore di una promessa

Pagina 30

Pagina 151

Le promesse messianiche

L’annuncio del salvatore

Madonna Odigitria con Bambino.

Pagina 31

Pagina 152

Pagina 24

Pagina speciale: un regno di pietra

Verifichiamo

Pagina 32

Pagina 153

Nel mondo dei Vangeli

Vangeli ed evangelisti

Pagina 33

Pagina 154

Il Natale nella storia

Crucinatale

Pagina 34

Pagina 155

Le fonti storiche

Le fonti su Gesù

Pagina 35

Pagina 156

Il profeta Daniele di Michelangelo. Pagina 32

L’Adorazione dei pastori di Giorgione.

Un centro tavolo natalizio.

Pagina 34

Pagina 23

3° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ DA FONTE DIGITALE

Cloud Nel mondo dei Vangeli.

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Compito di realtà Le feste della Luce.

Bibbia interattiva L’Annunciazione. La nascita di Gesù. I Re Magi.

Feste nel mondo Hanullah: festa ebraica delle luci.


Pro gra m

CLASSE 4a

4° UNITÀ

m a zione

GESÙ NELLA SUA TERRA

Riferimenti progettuali normativi INDICAZIONI NAZIONALI: TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE • L’alunno riflette sui dati fondamentali della vita di Gesù e sa collegare i contenuti principali del suo insegnamento alle tradizioni dell’ambiente in cui vive. • L’alunno identifica le caratteristiche essenziali di un brano biblico, sa farsi accompagnare nell’analisi delle pagine a lui più accessibili, per collegarle alla propria esperienza.

INDICAZIONI NAZIONALI: OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DIO E L’UOMO: sapere che per la religione cristiana Gesù è il Signore, che rivela all’uomo il volto del Padre e annuncia il Regno di Dio con parole e azioni. LA BIBBIA E EL ALTRE FONTI: leggere direttamente pagine bibliche ed evangeliche, riconoscendone il genere letterario ed individuandone il messaggio principale; ricostruire le tappe fondamentali della vita di Gesù, nel contesto storico, sociale, politico e religioso del tempo, a partire dai Vangeli; decodificare i principali significati dell’iconografia cristiana. IL LINGUAGGIO RELIGIOSO: individuare significative espressioni d’arte cristiana per rilevare come la fede sia stata interpretata e comunicata dagli artisti nel corso dei secoli. I VALORI ETICI E RELIGIOSI: riconoscere nella vita e negli insegnamenti di Gesù proposte di scelte responsabili, in vista di un personale progetto di vita.

propri e rire attraver so le op sc ri : O IV AT RM OBIET TIVO FO a alla um ana, colle ga ndol a nz se es ll’ de ro te emozioni il mis una o nella sua terra in ut ss vi o, m uo ro pers ona Gesù ve vina la con la natura di do an nt ro nf co e epoc a ben precis a di Gesù il Cris to.

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Pro gra m

m a zione

CLASSE 4a

Contenuti • L’umanità delle nostre emozioni. • L’uomo Gesù insegna con le parabole. • Il Figlio di Dio manifestato con i miracoli. • La Palestina storica e la sua gente.

Riferimenti interdisciplinari o multidisciplinari • Coinvolgimento della disciplina di italiano, di storia, di arte e immagine e musica. • Progetto ecologia: fauna e flora in Palestina. • Progetto Costituzione e Cittadinanza: i mestieri.

Attenzione interculturale e interreligiosa • La vita oltre la morte nelle religioni. • Inclusione culturale: la casa sulla roccia.

Pagine speciali • La casa sulla roccia.

Competenze • L’alunno estrapola informazioni storico-culturali ed ambientali da alcuni brani biblici. • L’alunno utilizza le informazioni a disposizione per valutare fatti e comportamenti umani e sociali.

Conoscenze • L’alunno riconosce la matrice umana che genera le emozioni. • L’alunno comprende la missione pubblica di Gesù maestro, che insegna con le parabole. • L’alunno conosce la natura divina di Gesù attraverso i miracoli. • L’alunno conosce alcune informazioni storiche, culturali e ambientali della Palestina al tempo di Gesù.

Abilità • L’alunno riconosce ed interpreta le emozioni umane. • L’alunno è in grado di ricavare alcune informazioni storiche, culturali e ambientali dall’analisi di alcune pagine evangeliche.

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Pro gra m

CLASSE 4a

m a zione

4° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ CON I COMPONENTI DEL CORSO

Testo

Quaderno operativo

Lapbook

Emozioni per essere umani

Nella terra di Gesù

Pagina 37

Pagina 1

L’arte insegna

Giornalino Quella volta che ho provato paura. Pagina 10

Pagina 38

Impresa EdilVangelo… case sicure!

Il seminatore al tramonto di Van Gogh.

Pagina 160

Pagina 38

L’uomo dei miracoli

La guarigione del paralitico

Pagina 39

Pagina 157

I mosaici di Sant’Apollinare Nuovo.

Gesù sostiene la vita

Verifichiamo

L’uomo delle parabole

Pagina 39

Pagina 158

Pagina 40

La risurrezione della figlia di Giairo di Domenico Morelli.

Il mio mosaico (cuore).

Pagina 40

Pagina 33

Pagina 27

Io, artigiano al tempo di Gesù.

Gesù nella sua terra Pagina 41

La Palestina al tempo di Gesù

Drone su Gerusalemme

Pagina 42

Pagina 159

Gruppi religiosi e politici del tempo Pagina 43

Pagina speciale: la casa sulla roccia Pagina 44

4° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ DA FONTE DIGITALE

Cloud Paesaggi palestinesi.

Compito di realtà Con l’emozionometro.

Bibbia interattiva Il discorso della montagna. Il buon samaritano. La pecorella smarrita. La pesca miracolosa. Il cieco Bartimeo. La risurrezione di Lazzaro.

Feste nel mondo Chunie: capodanno cinese.

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Pro gra m

5° UNITÀ

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CLASSE 4a

LA FESTA DELLE FESTE

Riferimenti progettuali normativi INDICAZIONI NAZIONALI: TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE • L’alunno riflette sui dati fondamentali della vita di Gesù e sa collegare i contenuti principali del suo insegnamento alle tradizioni dell’ambiente in cui vive. • L’alunno riconosce il significato cristiano del Natale traendone motivo per interrogarsi sul valore di tale festività nell’esperienza personale, familiare e sociale. • L’alunno riconosce che la Bibbia è il libro sacro per cristiani ed ebrei; sa farsi accompagnare nell’analisi delle pagine a lui accessibili, per collegarle alla propria esperienza.

INDICAZIONI NAZIONALI: OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DIO E L’UOMO: sapere che per la religione cristiana Gesù è il Signore, che rivela all’uomo il volto del Padre e annuncia il Regno di Dio con parole e azioni. LA BIBBIA E EL ALTRE FONTI: leggere direttamente pagine bibliche ed evangeliche, riconoscendone il genere letterario ed individuandone il messaggio principale; ricostruire le tappe fondamentali della vita di Gesù, nel contesto storico, sociale, politico e religioso del tempo, a partire dai Vangeli; decodificare i principali significati dell’iconografia cristiana. IL LINGUAGGIO RELIGIOSO: intendere il senso religioso del Natale a partire dalle narrazioni evangeliche e dalla vita della Chiesa; individuare significative espressioni d’arte cristiana per rilevare come la fede sia stata interpretata e comunicata dagli artisti nel corso dei secoli. I VALORI ETICI E RELIGIOSI: riconoscere nella vita e negli insegnamenti di Gesù proposte di scelte responsabili, in vista di un personale progetto di vita.

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CLASSE 4a

Pro gra m

m a zione

Contenuti • L’essenziale è invisibile agli occhi. • Gli eventi pasquali di Gesù e le celebrazioni cristiane. • Il primo tra gli Apostoli.

Riferimenti interdisciplinari o multidisciplinari • Coinvolgimento della disciplina di italiano, di storia, di arte e immagine e musica. • Progetto lettura: “Di pianeta in pianeta con…”.

Attenzione interculturale e interreligiosa • Ruoli religiosi nelle religioni. • Inclusione culturale: “Tu sei Pietro” - La Chiesa sulla roccia.

Pagine speciali • Il piccolo principe insegna.

Competenze • L’alunno riconosce il compimento essenziale della salvezza nell’evento pasquale cristiano. • L’alunno coglie la continuità salvifica nella fondazione della Chiesa.

Conoscenze • L’alunno comprende l’espressione “l’essenziale è invisibile agli occhi” e la sperimenta nella sua realtà quotidiana. • L’alunno capisce il motivo per cui Gesù ha scelto gli Apostoli e Pietro come capo della sua Chiesa. • L’alunno conosce la differenza tra Papa, vescovo, religioso, prete e laico.

Abilità • L’alunno sa collegare gli eventi pasquali storici con le celebrazioni cristiane attuali. • L’alunno sa interpretare alcune opere d’arte con tematica pasquale.

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Pro gra m

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CLASSE 4a

5° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ CON I COMPONENTI DEL CORSO

Testo

Quaderno operativo

L’arte insegna

Giornalino Una volpe in origami

Pagina speciale: il piccolo principe insegna

Pagina 35

Pagina 46

La festa delle feste

La festa di Pasqua

Pagina 48

Pagina 161

La lavanda dei piedi del Duomo di Modena. Pagina 48

ll Cristo verde di Gauguin. Pagina 36

Il bacio di Giuda di Giotto. Pagina 49

La pietà di Van Gogh. Pagina 49

La risurrezione di Raffaello. Pagina 50

La Chiesa sulla roccia Pagina 51

Verifichiamo Pagina 162

La Chiesa sulla roccia Pagina 163

La consegna delle chiavi a Pietro di Nicholas Poussin. Pagina 51

5° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ DA FONTE DIGITALE

Cloud I successori di Pietro.

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Compito di realtà Le Regole dell’Amicizia.

Bibbia interattiva La crocifissione. La risurrezione. Sulla via di Emmaus. Gesù appare agli Apostoli. L’incredulo Tommaso. Sul lago di Galilea.

Feste nel mondo Djurdjevdan: festa della primavera di San Giorgio.


Propos te

CLASSE 4a

1° UNITÀ:

Una Vita in ricerca

didattic h e

Inizia una nuova avventura. Prima di aprire la prima pagina del testo destiamo la curiosità degli alunni con una delle seguenti strategie. Mettiamo una musica di sottofondo rilassante e iniziamo a dire: “Bambini, ora chiudiamo gli occhi ed immaginiamo di addentrarci in una buia caverna. In mano abbiamo una lampada e ai piedi dei sicuri scarponi che ci impediscono di scivolare. Sulla parete della caverna intravvediamo delle figure, le illuminiamo con la nostra lampada e vediamo raffigurati dei monumenti del passato! Ah, è nel passato che siamo finiti! Cosa ci serve andare nel passato? Cosa scopriremo e visiteremo? A cosa servivano questi monumenti e come si chiamano? Lasciatevi guidare dalla vostra fantasia: cosa vedete ancora addentrandovi nella caverna? Cosa vi aspettate da questa avventura? Cosa volete scoprire? Chi vi piacerebbe incontrare?”. Lasciamo gli alunni in silenzio ad occhi chiusi con la sola musica che li guida. Poi sollecitiamoli a raccontare cosa hanno “visto” con gli occhi della loro fantasia. Infine facciamoli esprimere liberamente nel disegno.

Oppure...

Mettiamo sulla cattedra una bussola, degli scarponi da viaggio e il testo di religione. Chiediamo agli alunni perché sono presenti questi tre oggetti. Raccolte tutte le risposte, anche le più fantasiose, procediamo a mostrare la prima pagina del testo (pagina 4) e ad illustrare il percorso da compiere. Infine facciamo disegnare agli alunni le tappe del percorso scolastico nelle orme del quaderno operativo (pagina 118).

Nel Giornalino a pagina 9 abbiamo a disposizione la rubrica “Viaggiando nel passato”.

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Propos te

didattic h e

CLASSE 4a

Leggiamo e completiamo la pagina 5 del testo, dedicata alla celebre opera di Picasso detta “Guernica”. Nel sito web dedicato troviamo un’ampia spiegazione della raffigurazione dell’artista, ma qui di seguito ne forniamo una sintesi più visiva.

PERSONE DONNA CON BAMBINO UOMO MORTO CON BRACCIA APERTE DONNA CON LAMPADA DONNA CHE VA VERSO LA LUCE UOMO NELLE FIAMME CON BRACCIA AL CIELO

ANIMALI TORO CAVALLO COLOMBA

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OGGETTI LAMPADARIO LAMPADA PALAZZO IN FIAMME SPADA SPEZZATA FIORE


CLASSE 4a

Propos te

didattic h e

Proponiamo quindi le pagine del quaderno operativo 120 “La Guernica di Picasso”, 121 “Chi risponde alle nostre domande?” e 122 “Domande a scuola”. Poi conosciamo Picasso nell’intervista del Giornalino a pagina 1. Possiamo proporre agli alunni anche il compito in situazione qui a pagina 58.

Nel sito web dedicato possiamo trovare ora delle semplici storie da leggere ai ragazzi, dopo le quali essi dovranno esprimere quale era la “domanda” che i protagonisti delle varie vicende si ponevano.

Sempre nel sito dedicato troviamo numerose frasi e citazioni di personaggi famosi da commentare insieme alla classe.

Quindi passiamo alla pagina 6 del testo “I cacciatori e il fulmine” e, successivamente, alla pagina 123 del quaderno operativo “ Religioni di ieri e di oggi”.

Proponiamo ora la pagina del testo 7 “Il senso religioso della vita” e portiamoci poi all’interno di una delle antiche grotte con iscrizioni rupestri, facendone costruire una. A disposizione sul sito dedicato abbiamo un approfondimento su queste antiche forme di culto.

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Propos te

didattic h e

Costruiamo una caverna rocciosa Costruiamo delle caverne rocciose utilizzando della carta da pacchi marrone, poi facciamo disegnare al suo interno scene di danze di caccia come nei due esempi qui dati. Facciamo colorare con polvere di matita rossa, gialla, ocra e contornare ogni figura con la china nera.

Su questa tematica appena svolta, anche prima di essa volendo, abbiamo a disposizione nel Giornalino “Le pitture rupestri di Lascaux” a pagina 6 e “Le incisioni rupestri” a pagina 8 e il compito di realtà “Nelle grotte di Altamira”.

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CLASSE 4a


CLASSE 4a

Propos te

didattic h e

Le prime sepolture Il culto dei morti attesta abbastanza chiaramente la primitiva credenza in una vita oltre la morte. Infatti, il defunto veniva deposto in fosse scavate nel terreno con tutti gli oggetti che da vivo aveva utilizzato e che gli sarebbero serviti nell’aldilà. Spesso i corpi erano sistemati nella terra rannicchiati nella forma fetale, in quanto il ventre di Madre Terra avrebbe dato loro una nuova vita.

Sul tema delle sepolture proponiamo la scheda fotocopiabile n. 1 qui a pagina 35, nella quale si chiede di selezionare tra molti oggetti quelli che probabilmente potremmo trovare in una tomba antica di quest’epoca.

Proponiamo la pagina 8 del testo “Dal senso del sacro alla religione”. Il culto alla Grande Madre, alla Dea della fertilità, è tra le prime forme di religiosità legata a una divinità intesa come “individuo”. In riferimento a questo proponiamo il seguente laboratorio.

Modelliamo la Grande Madre Il culto alla dea della fecondità simboleggiava la protezione e la prosperità sia delle nascite, sia dell’abbondanza. Ad essa gli uomini offrivano sacrifici e libagioni sacre. Sono state ritrovate numerose statuette della dea che confermano tale culto. facciamone modellare una con il pongo o con la creta come nell’esempio qui dato. Facciamo notare come queste figure della “Grande Madre” siano caratterizzate da grandi fianchi e seno, elementi caratterizzanti la fecondità.

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Propos te

didattic h e

Il sito web dedicato propone, se lo riteniamo, un ricco excursus sul tema della scrittura antica presso Sumeri, Egizi, Arabi e Cinesi, nonché un approfondimenti delle odierne forme di politeismo esistenti. Proponiamo la pagina del testo 9 “Tra politeismo e monoteismo”.

Entriamo ora nell’antico mondo della Mesopotamia creando il clima con questa antica preghiera sumerica.

Preghiera al Dio Utu Oh Utu, signore della terra dei Sumeri, padre degli uomini! Quando tu vai a riposare il mondo dorme con te. E quando tu, giovane Utu, ti alzi, la terra si sveglia dal sonno con te. Se tu non ci sei, nessun uccello cerca il suo chicco, e nessun uomo cammina rettamente. All’uomo che cammina solo stai benevolmente accanto.

Facciamo quindi leggere e completare la pagina 10 del testo “Il politeismo antico in Mesopotamia” e la pagina 124 del quaderno operativo “In Mesopotamia”. La scheda fotocopiabile n. 2 qui a pagina 46 consente poi di costruire una ziggurat, nel modo qui mostrato, montando assieme quattro livelli/piani in modo da ottenere un edificio tridimensionale.

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CLASSE 4a

Propos te

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Nel giornalino abbiamo a disposizione “La torre di Babele” a pagina 15. Facciamo poi leggere la pagina 11 del testo “Divinità mesopotamiche”, riguardo la quale abbiamo a diposizione sul sito web dedicato il testo sul racconto di creazione che vede protagonisti Marduk e Tiamat. Su questo racconto possiamo poi proporre la scheda fotocopiabile n. 3 qui a pagina 47. Altra epopea nota su questa tematica è quella detta di Gilgamesh, che proponiamo di seguito.

Il mito di Gilgamesh Gilgamesh è un famoso eroe dei popoli della Mesopotamia le cui gesta sono arrivate fino ai nostri giorni. Infatti nel poema a lui intitolato si racconta che fosse più un dio che un uomo. Era il re di Uruk ed era un uomo potente e ricco, ma anche spietato. È proprio per la sua crudeltà che i suoi sudditi chiedono aiuto alla dea Ishtar. Quest’ultima però, innamorata di lui e da lui allontanata, si vendica creando con il fango Enkidu, un essere dalla forza invincibile di cui Gilgamesh diventa però amico. I due compiono grandi imprese insieme come eliminare un toro creato da Ishtar per distruggere Gilgamesh e la sua città. La loro amicizia si rafforza sempre di più fino a quando Ishtar colpisce Enkidu con una malattia mortale. Gilgamesh sperimenta così il sentimento della perdita e piange per giorni e giorni. Si rende anche conto che anche lui è mortale come tutti gli uomini e decide di partire per un lungo viaggio per cercare l’uomo a cui era stata concessa l’immortalità: Utnapishtim, sopravvissuto al diluvio. Grazie a lui Gilgamesh scopre l’esistenza della pianta dell’immortalità e la trova nei pericolosi fondali marini secondo le sue indicazioni, ma dopo averla presa non riesce né a mangiarla né a darla ai suoi amici perché un serpente sentendone la dolcezza la ingoia, diviene giovane e scappa via. È così che Gilgamesh e gli uomini sono costretti a rimanere mortali. Gilgamesh esprime allora il desiderio di vedere un’ultima volta il caro Enkidu: una fessura si apre e i due possono finalmente riabbracciarsi e parlare a lungo. Enkidu racconta la vita nell’Aldilà dicendo che si tratta di un mondo buio, scuro, tetro, dove manca la luce e di come il corpo venga mangiato dai vermi. Anche Gilgamesh, dopo un lungo regno, muore come ogni comune essere umano.

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Propos te

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CLASSE 4a

Proponiamo poi le seguenti domande.

• Chi sono i protagonisti del mito? • Chi è l’antagonista? • Come diventano amici? • Descrivi la loro amicizia. • Cosa vuole spiegare questo antico mito mesopotamico? • Immagina di essere Gilgamesh: descrivi quali emozioni ha provato alla perdita del suo più caro amico. • Come immaginavano i popoli della Mesopotamia l’Aldilà?

Su questo mito proponiamo la scheda n. 4 qui a pagina 48 che consente di realizzare i personaggi principali dell’epopea di Gilgamesh. Come verifica degli argomenti finora trattati abbiamo a disposizione la pagina 127 del quaderno operativo.

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Propos te

didattic h e

Passiamo dalla Mesopotamia all’Egitto. Nel sito dedicato troviamo materiali sui racconti di creazione in contesto egizio antico. Quindi proponiamo la pagina del testo 12 “Il politeismo in Egitto” e le pagine del quaderno operativo 125 “Riconoscere immagini egizie”, 128 “Indovina chi sono” e 130 “Il tempio egizio del dio Khonsu”.

Riguardo il mondo egizio antico nel sito web dedicato troviamo un interessantissimo progetto interdisciplinare: “Dal limo al compost”.

Le schede fotocopiabili nn. 5-6 qui alle pagine 49-50 permettono di costruire in 3D una piramide che, aprendosi, mostra al suo interno un sarcofago con i 4 vasi canopi che contenevano intestino, polmoni, stomaco e fegato del defunto.

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Propos te

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Circa il culto dei morti egizio affrontiamo ora la pagina del testo 13 “La vita nell’aldilà” e le pagine del quaderno operativo 131 “Essere dei in Egitto”, 132 “La pesatura delle anime”, 135 “Lavori egizi in corso”. A conclusione delle tematiche sul mondo antico egizio proponiamo la verifica di pagina 136.

Entriamo ora nel mondo della religione degli antichi greci in modo operativo mediante la pagina 14 del testo “La religione della civiltà greca” e la pagina 137 del quaderno operativo “Gli dei dell’antica Grecia”.

Quindi, in modalità prettamente operativa, approfondiamo con la scheda fotocopiabile n. 7 qui a pagina 51 la terminologia delle parti del tempio greco e con le schede fotocopiabili nn. 8-9 alle pagine 52-53 la costruzione dell’Acropoli con il tempio della dea Atena (vedi modellino di come vengono assemblati i pezzi).

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CLASSE 4a


CLASSE 4a

Propos te

didattic h e

Nel sito web dedicato troviamo approfondimenti su alcuni miti greci (Minotauro, Aracne) e un interessante progetto denominato “Le Olimpiadi ieri ed oggi” che possiamo realizzare in concomitanza con la settimana dello sport.

L’aldilà degli antichi greci è proposto dalla pagina 15 del testo e verificato a pagina 138 del quaderno operativo. A conclusione del viaggio nel mondo dell’antica religione greca proponiamo la scheda fotocopiabile n. 10 qui a pagina 54 sul mito di Ade e Persefone, la cui storia è a disposizione nel sito web dedicato.

Inizia ora l’esplorazione della religione degli antichi romani, ma approfondiamo prima il mito della nascita della città mediante la leggenda di Romolo e Remo a disposizione nel sito web dedicato e con la scheda fotocopiabile n. 11 qui a pagina 55, che chiede di sintetizzare quanto appreso.

Facciamo leggere la pagina 16 del testo “Il politeismo a Roma” e completare le pagine 139 e 140 del quaderno operativo. Nel sito web dedicato troviamo un approfondimento sul Pantheon e un accostamento del tema della “pietra” e del “tempio” alla figura di Gesù “pietra scartata dai costruttori”. Sul Giornalino abbiamo invece giochi e quiz a riguardo alla pagina 13.

Il testo a pagina 17 ci propone quindi l’avventura del popolo ebreo e del suo capostipite Abramo, sulla quale possiamo lavorare anche con la pagina 142 del quaderno operativo. Su questo tema abbiamo a disposizione anche “La chiamata di Abramo” nella Bibbia digitale interattiva.

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Propos te

didattic h e

Sulla pagina speciale “Le pietre della storia” nel testo a pagina 18 e sulla scheda operativa “I mattoni al posto dell’argilla” abbiamo a disposizione la scheda fotocopiabile n. 12 qui a pagina 56, che consente di realizzare quanto vediamo in questo modellino.

Infine, sempre parlando di “pietre” ecco la scheda fotocopiabile n. 13 qui a pagina 57, che chiede di inserire al posto giusto i nomi delle sue varie parti.

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CLASSE 4a


Nome Classe

Data

Sch eda n .

1

ESPLORANDO UNA TOMBA Metti con una linea nella tomba insieme al corpo solo gli oggetti che gli sono appartenuti. Spiega il perché della tua scelta.

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.2 Sch eda n

Nome Classe

Data

COSTRUIAMO UNA ZIGGURAT Ritaglia ogni gradone della ziggurat e incolla in ordine crescente lasciando all’ultimo piano il tempio vero e proprio, dimora terrena della divinità protettrice della città.

46


Nome Classe

Data

Sch eda n .3

MARDUK CONTRO TIAMAT Colora e ritaglia le immagini; costruisci il pop-up sul tuo quaderno della battaglia di Marduk contro Tiamat. Incolla il drago, mentre il carro scorre su un binario (taglio sulla pagina) a cui è attaccato con un anello di carta. Crea lo sfondo cielo dove avvenne la battaglia.

47


.4 Sch eda n

Nome Classe

Data

IL MITO DI GILGAMESH Colora e ritaglia le immagini; costruisci il pop-up sul quaderno come nel modello mostrato dall’insegnante. Crea lo sfondo a piacere e scrivi una didascalia riassuntiva.

48


Nome Classe

Data

Sch eda n .5

LE PIRAMIDI: GRANDIOSE TOMBE Colora e ritaglia le immagini; costruisci il pop-up sul quaderno come mostrato dall’insegnante.

49


.6 Sch eda n

Nome Classe

Data

LE PIRAMIDI: GRANDIOSE TOMBE Colora e ritaglia le immagini; costruisci il pop-up sul quaderno come mostrato dall’insegnante.

50


Nome Classe

Data

Sch eda n .7

IL TEMPIO GRECO Scrivi al posto giusto i nomi delle principali parti di un tempio greco.

51


.8 Sch eda n

Nome Classe

Data

L’ACROPOLI DELLA DEA ATENA Colora e costruisci l’Acropoli della dea Atena come mostrato dall’insegnante.

52


Nome Classe

Data

Sch eda n .9

L’ACROPOLI DELLA DEA ATENA Colora e costruisci l’Acropoli della dea Atena come mostrato dall’insegnante.

53


Nome Classe

. 10 Sch eda n

Data

ADE E PERSEFONE Colora la scena, scrivi poi sotto quanto ricordi della vicenda di questi personaggi.

54


Nome Classe

Data

Sch eda n .

11

ROMOLO E REMO Colora la scena, scrivi poi sotto quanto ricordi della vicenda di questi personaggi.

55


. 12 Sch eda n

Nome Classe

Data

LE PRIME PIETRE DEL CULTO Colora e ritaglia le immagini; costruisci il pop-up sul quaderno come ti mostra l’insegnante. Disegna come sfondo erba, alberi e montagne.

56


Nome Classe

Data

Sch eda n .

13

IL TEMPIO DI GERUSALEMME Inserisci nei rettangoli corretti le parole sotto elencate. VELO DEL TEMPIO • CORTILE DEI SACERDOTI • CORTILE DELLE DONNE PORTA DI NICANOR • SANTO DEI SANTI • PORTA BELLA ALTARE DEL SACRIFICIO • CORTILE DEI GENTILI

57


Nome Classe

. 14 Sch eda n

Data

MI SPERIMENTO IN SITUAZIONE Immagina di dover creare una brochure di pubblicità per un viaggio organizzato nelle civiltà antiche per dei turisti. Come la faresti? Aiutandoti con lo schema esplicita i tratti essenziali e le immagini da inserire nella brochure.

• Che immagine

• Poi quale altra

metteresti e cosa

immagine inseriresti?

scriveresti come prima cosa?

• Che cosa scriveresti sotto questa nuova

• Quale titolo daresti alla brochure?

immagine? • Quale percorso

• Quali notizie

segnaleresti?

secondarie inseriresti?

• Per ultima quale immagine metteresti? Perché? • Quale itinerario proporresti per ultimo? • Quali aspetti del viaggio metteresti in evidenza?

INDICATORI DEL LIVELLO DI COMPETENZA MATURATA LIVELLO BASE

L’alunno crea una brochure senza tenere conto degli apprendimenti legati alla Religione.

LIVELLO INTERMEDIO

L’alunno crea una brochure tenendo conto parzialmente degli apprendimenti legati alla Religione.

LIVELLO AVANZATO

L’alunno crea una brochure mettendo a frutto consapevolmente e con padronanza gli apprendimenti legati alla Religione.

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CLASSE 4a

Indagine sul senso della vita CLASSE

PAGINA

2

quarta

PRODUZIONE Realizzazione e somministrazione di un questionario per un’indagine ISTAT sul senso della vita come interpretato da genitori e nonni.

COMPETENZA IRC

COMPETENZA CHIAVE EU

Affinare capacità di osservazione dell’ambiente e del mondo per cogliervi le grandi domande sul senso della vita.

1. Comunicazione nella madrelingua: utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici. 6. Competenze sociali e civiche: collaborare e partecipare comprendendo i diversi punti di vista delle persone.

PERIODO

TEMPO STIMATO

settembre/ottobre

3 lezioni

CONSEGNA

FASI

Sei un sociologo funzionario dell’ISTAT che deve ideare e somministrare un questionario semi-strutturato sul senso della vita percepito da alcune categorie di persone.

• Fase 1 - selezione del campione d’indagine: genitori, fratelli/sorelle maggiori, nonni, parenti… con proporzioni equilibrate tra età, sesso e altri indicatori. • Fase 2 - costruzione del questionario: strutturato (domande chiuse) o semi-strutturato (domande chiuse e aperte); codifica degli indicatori di risposta per poter creare poi grafici e percentuali. • Fase 3 - somministrazione del questionario al campione delle persone selezionate (registrando, prendendo appunti, facendo compilare…). • Fase 4 - elaborazione dei dati: analisi delle risposte, attribuzione degli indicatori di risposta, creazione di grafici. • Fase 5 - interpretazione dei dati elaborati: enucleazione dei risultati dell’indagine in modo discorsivo e tematizzato.

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Propos te

2° UNITÀ:

didattic h e

CLASSE 4a

In una terra nuo va

Apriamo l’unità con la pagina 22 del testo “La storia della salvezza” e, con l’aiuto della scheda del quaderno operativo a pagina 143 “Come siamo cresciuti!”, inneschiamo un paragone di confronto tra la storia personale degli alunni e quella dell’antico popolo ebreo.

Proponiamo la realizzazione di una linea del tempo (dalla nascita all’epoca attuale) degli alunni e la realizzazione del loro albero genealogico (dai nonni).

Io sulla linea del tempo Da un cartellone 70 x 100 cm ricaviamo tante strisce lunghe un metro, tagliandolo orizzontalmente (spessore di 4 o 4 cm). Diamo una striscia ad ogni alunno e facciamo segnare su di essa l’anno di nascita all’estremità sinistra e la data odierna all’estremità opposta. Nel mezzo mettiamo a distanza eguale l’uno dall’altro tutti gli anni trascorsi. Chiediamo ad ognuno di individuare dei momenti “forti” e significativi accaduti nella propria vita e facciamoli segnare (anche disegnare, volendo) sulla linea del tempo. Per fare meglio possiamo far scrivere e disegnare su delle vignette di carta a parte (quadrate, un po’ a punta in basso), poi incollate sulla linea del tempo.

Il mio albero genealogico Forniamo a ciascun alunno un foglio e chiediamo di disegnare un albero. Alla base dell’albero, in piedi lungo il tronco, facciamo disegnare i bambini stessi. Appena partono i rami facciamo disegnare a sinistra il padre e a destra la madre (o viceversa) e appena sopra ciascuno di genitori i nonni dei bambini. Facciamo scrivere i nomi di tutti.

Fatte queste esperienze, facciamo completare la scheda del quaderno operativo a pagina 144 “L’albero genealogico di Abramo”. Quindi mostriamo alla LIM lo schema qui di seguito che mette, come dicevamo, in parallelo la storia dei bambini con quella del popolo ebreo.

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Propos te

CLASSE 4a

didattic h e

Storia della salvezza vs la nostra storia SCUOLA PRIMARIA

TEMPO DEI PATRIARCHI

……………………………………........

Gli ebrei fanno AMICIZIA con Dio ed imparano il significato di ALLEANZA.

……………………………………........

CLASSE PRIMA Abbiamo imparato a STARE CON GLI ALTRI, a leggere e a scrivere. CLASSE SECONDA Abbiamo imparato a RISPETTARCI, a RISPETTARE L’AMBIENTE, ad ORIENTARCI negli spazi pubblici, a risolvere qualche PROBLEMINO. CLASSE TERZA Abbiamo conosciuto la linea del TEMPO, la STORIA della Terra, a disegnare in PROSPETTIVA. CLASSE QUARTA Abbiamo visto cos’è un RIASSUNTO, il METODO SCIENTIFICO, una canzone in INGLESE.

TEMPO DELLA SCHIAVITÙ Gli ebrei imparano che essere amici di Dio NON VUOL DIRE risparmiare fatiche ed avere tutto subito. TEMPO DELL’ESODO Gli ebrei imparano che il loro Dio è dalla parte della LIBERTÀ. TEMPO DI GIOSUÈ Gli ebrei imparano che il loro Dio mantiene le PROMESSE. TEMPO DEI GIUDICI Gli ebrei imparano che nei momenti di difficoltà Dio NON LI ABBANDONA. TEMPO DEI RE Gli ebrei imparano che Dio RIUNISCE il suo popolo sotto un’unica guida. TEMPO DELLE DOMINAZIONI Gli ebrei imparano che le loro sfortune non sono castighi di Dio, ma conseguenze del loro PECCATO. TEMPO DEI PROFETI Gli ebrei comprendono il valore della fiducia, della fede in Dio che invierà un Salvatore.

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Propos te

didattic h e

CLASSE 4a

Il Giornalino ci può far chiudere questa prima parte più antropologica con l’articolo di pagina 20 “Che cosa vuol dire diventare grandi?”.

Riprendiamo quindi la storia del popolo ebreo, errante nel deserto, e familiarizziamo con l’Arca dell’Alleanza e la Tenda del Convegno.

L’Arca dell’Alleanza e la Tenda del Convegno L’Arca dell’Alleanza è una delle reliquie più interessanti di ogni tempo e suscita grande curiosità. Secondo alcuni si tratta di uno degli oggetti sottratti dagli ebrei agli egizi prima della liberazione dalla schiavitù. In un primo momento era custodita nella Tenda del Convegno, durante l’esodo, successivamente nella parte più interna del Tempio di Gerusalemme.

Era una cassa di legno di acacia completamente ricoperta d’oro puro sia all’interno sia all’esterno, lunga 1,80 cm e larga e alta 80 cm. Un reliquiario molto prezioso per un semplice popolo di pastori nomadi, trasportato a spalla grazie agli anelli in oro in cui infilare le stanghe per poterla trasportare nel lungo viaggio di ritorno nel deserto verso Canaan, durato circa 40 anni. Sul coperchio uno davanti all’altro c’erano due cherubini ad ali spiegate: esso fungeva da altare quando Dio si manifestava agli ebrei.

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CLASSE 4a

Propos te

didattic h e

Nel tempio era collocata nel Santo dei Santi, la “stanza” più interna della tenda preceduta dal Santo, e conteneva le tavole della Legge, il bastone di Aronne e il vaso della manna, molto preziosi per il popolo. Tutto intorno la tenda c’era un ampio cortile delimitato da dei paletti o dalle tende degli ebrei al cui interno venivano posizionati la vasca per le abluzioni e l’altare dell’incenso. La tenda diventa il luogo della presenza di Dio: egli scendeva avvolto da una densa nube che oscurava tutto e non permetteva a nessuno di vederlo in volto. Solo quando la nube si dileguava il popolo poteva smantellare la tenda e proseguire il suo cammino. Durante il viaggio guidava gli ebrei. Arrivati a Canaan l’Arca sarà, con la costruzione della casa di pietra, il tempio di Gerusalemme, posta al suo interno, nel Santo dei Santi.

Facciamo completare le schede fotocopiabili n. 15 e n. 16 qui a pagina 69 e 70. La prima fa approfondire la Tenda del Convegno e la seconda l’Arca dell’Alleanza e il futuro Tempio di Gerusalemme, nel quale essa sarà poi custodita.

Per entrare nella terra promessa, gli ebrei dovranno affrontare molti popoli loro ostili. Nel sito web dedicato troviamo materiali per approfondire i seguenti popoli: filistei, cananei, madianiti, moabiti, ammoniti ed edomiti.

La scheda fotocopiabile n. 17 qui a pagina 71 permette una verifica sulla conoscenza delle più rilevanti tra queste popolazioni.

A pagina 23 del testo proponiamo la storia di “Giosuè e le mura di Gerico”, con la scheda del quaderno operativo a pagina 145 “Cadono le mura di Gerico”.

Dopo di ciò presentiamo la pagina 24 con “Canaan divisa in 12 tribù” e la scheda del quaderno operativo a pagina 146 “Le 12 tribù di Israele”.

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Propos te

didattic h e

CLASSE 4a

Prima di fare l’interessante conoscenza di Debora nel testo, diamo il via al seguente mini-progetto incentrato sulla figura della donna.

Progetto affettività: la donna nella Bibbia Si tratta di approfondire il concetto di storia della salvezza attraverso un percorso di esplorazione delle figure femminili e del loro ruolo nel progetto divino, così come vengono colte dall’espressione iconografica di ogni tempo. Il tutto con dei riferimenti alla donna nell’epoca attuale dal punto di viste delle tre religioni monoteiste.

LA FIGURA MATERNA IN FAMIGLIA

LA DONNA EBREA, MUSULMANA E CRISTIANA OGGI

La donna nella Bibbia

FIGURE FEMMINILI DELL’ANTICO TESTAMENTO (SARA E AGAR - REBECCA DEBORA - ESTER)

MARIA LA DONNA DEL COMPIMENTO DELLA SALVEZZA

Come non riferirsi alla figura femminile “chiave” dei nostri alunni, la mamma? Proponiamo la scheda fotocopiabile n. 18 qui a pagina 72, che chiede di realizzare l’identikit della propria mamma.

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CLASSE 4a

Propos te

didattic h e

Facciamo quindi leggere e completare la pagina speciale 25 del testo “Debora, la donna giudice”. Proponiamo poi la conoscenza di altre figure femminili bibliche mediante dei contenuti nel sito dedicato online che sono in riferimento alle schede fotocopiabili nn. 19-20-21-22-23 qui da pagina 73 a pagina 77. Per ogni figura femminile vengono fornite informazioni mediante un noto dipinto, approfonditamente spiegato, circa il quale si chiede ogni volta all’alunno di colorarne una copia.

Figure di donna nella Bibbia Queste le opere d’arte scelte, e le relative figure femminili bibliche: • “LA CACCIATA DI AGAR” DI FABRITIUS BARENT; • “REBECCA AL POZZO” DI OTTAVIO VANNINI; • “DEBORA” DI CHARLES LANDELLE; • “ESTER ALLA PRESENZA DI ASSUERO” DI POMPEO GIROLAMO BATONI; • “L’ANNUNCIAZIONE” DI MURILLO.

Per riferirci al tempo presente proponiamo la scheda fotocopiabile n. 24 qui a pagina 78, che contestualizza una donna ebrea, una musulmana e una cristiana all’interno, rispettivamente, di una sinagoga, una moschea e una chiesa.

Arriviamo a re Davide, proponendo la pagina 26 “Davide e Betsabea” e la scheda operativa di pagina 147 del testo “I simboli di Davide”. A riguardo abbiamo a disposizione anche una breve recita scolastica.

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Propos te

didattic h e

Davide e Betsabea COPIONE DI UNA RECITA nel sito web dedicato. Con battute suddivise per personaggi possiamo far esprimere i ragazzi in una semplice drammatizzazione che permette di conoscere le vicende legate a Davide che stiamo affrontando.

Questo ci introduce al tema della danza e del canto. Ricordiamo come re Davide sia considerato l’autore del libro dei Salmi e sia spesso raffigurato nell’atto di suonare la cetra mentre canta.

Canti e danze del tempo dei re In ogni occasione importante, come feste religiose, matrimoni, nascite ecc. gli ebrei utilizzavano la musica e la danza. I salmi, componimenti poetici di preghiera, erano accompagnati da uno strumento musicale chiamato “salterio”. In 1 Cronache 25,1-9 si dice che Davide amava talmente tanto la musica che incaricò una numerosa corale di cantori per lodare il Signore con particolari strumenti musicali. Gli strumenti descritti nella Bibbia erano trombe, flauti, lire, cetre, arpe, tamburi, timpani, cembali e campanelle. Anche la danza era diffusa, soprattutto durante le celebrazioni sacre, come dice la Bibbia in 2 Sam 6,5: “Davide e tutta la casa d’Israele facevano festa davanti al Signore con tutte le forze, con canti e con cetre, arpe, timpani, sistri e cembali”. Lo stesso in 2 Sam 6,4-15: “Davide danzava con tutte le forze davanti al Signore. Ora Davide era cinto di un efod di lino. Così Davide e tutta la casa d’Israele trasportavano l’arca del Signore con tripudi e a suon di tromba”.

Proponiamo un laboratorio nel quale costruiremo un tamburello alla maniera “antica”. Lo potremo poi far ritmare assieme a delle tradizionali musiche ebraiche.

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CLASSE 4a


CLASSE 4a

Propos te

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Costruiamo un tamburello Materiale: • piatti di cartone o di plastica; • tappi a corona; • spago da cucina; • carta colorata; • colla vinilica; • punteruolo; • forbice; • matita. Procedimento: praticare, con il punteruolo, 4-5 buchi in torno al piatto distanziati regolarmente. Sempre con il punteruolo, bucare nel centro i tappi a corona ed inserirli a due a due in pezzi di spago da infilare e legare nei buchi del piatto. Disegnare e ritagliare sulla carta colorata delle forme e poi incollarle sul tamburello come decorazioni. Muovendo il piatto, i tappi produrranno il suono.

Circa la danza e gli strumenti musicali di quest’epoca proponiamo quindi la scheda fotocopiabile n. 25 qui a pagina 79.

Proponiamo la pagina 27 del testo “Divisioni e dominazioni straniere”. A riguardo nel sito web dedicato abbiamo abbondanti materiali informativi su: babilonesi, assiri, persiani, greci, romani.

La pagina 28 del testo “I profeti, uomini ispirati da Dio”, ci apre la finestra sul mondo dei profeti. A riguardo nel sito web dedicato abbiamo informazioni approfondite sui profeti “maggiori” e “minori” della Bibbia. Qui di seguito ne accenniamo solo.

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Propos te

didattic h e

CLASSE 4a

Profeti maggiori e minori della Bibbia La Bibbia dedica una parte nell’Antico Testamento a quegli uomini scelti da Dio con il compito di esserne la voce o meglio di annunciare, nei periodi di difficoltà, la venuta di un Messia e di rimproverare il popolo o rincuorarlo quando era necessario. Nella Bibbia i profeti si dividono in maggiori e minori, non tanto per l’importanza del personaggio, quanto per la lunghezza del libro. Ecco quindi che tra i maggiori troviamo Isaia, Geremia, Baruc, Ezechiele e Daniele mentre tra i minori Osea, Gioele, Amos, Abdia, Giona, Michea, Naum, Abacuc, Sofonia, Aggeo, Zaccaria e Malachia.

Concludiamo con le pagine del quaderno operativo 148 su Giona, 149 sull’episodio dell’altare di pietra a Sichem e con la verifica di pagina 150.

68


Nome Classe

Sch eda n .

Data

15

NELLA TENDA DEL CONVEGNO Osserva e descrivi l’immagine: di cosa si tratta? Poi colora.

RISOLVI IL CRUCIVERBA Oggetto sacro per gli ebrei. 1

Lo è quella del Convegno. 6

L’Arca è una… 2

Nell’Arca sono in dieci. 7

Legno utilizzato per costruire l’Arca. 3

Il padrone del bastone dentro l’Arca. 8

Materiale prezioso che riveste l’Arca. 4

Casa di pietra per l’Arca. 9

Decorano il coperchio. 5

L’arca è considerata una… 10

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

69


. 16 Sch eda n

Nome Classe

Data

L’ARCA DELL’ALLEANZA Osserva e descrivi le immagini, ricordando il più possibile quanto hai appreso dell’Arca dell’Alleanza e della parte centrale del Tempio.

70


Nome Classe

Data

Sch eda n . 17

UN’EPOCA DI EROI Rispondi alle domande. • Chi erano i filistei?

• Dove si stabilirono i cananei?

• Con quale altro nome sono chiamati i cananei in un periodo successivo?

• Ricerca nella Bibbia una delle più conosciute storie di disputa tra ebrei e filistei. Fa’ un breve riassunto. Le vignette ti aiuteranno a capire di quale personaggio dovrai parlare.

• Da chi discendono i moabiti? E gli ammoniti?

• Chi era Kemosh?

71


. 18 Sch eda n

Nome Classe

Data

IDENTIKIT DELLA MAMMA Compila l’identikit della tua mamma e realizza sotto il suo ritratto.

Identikit della mamma La mia mamma ha gli occhi… La mia mamma ha i capelli… La mia mamma è di statura… La mia mamma si veste… Alla mia mamma le piace… La migliore qualitá della mamma è… Un difetto della mamma è… Con la mamma faccio… Con la mamma gioco… Con la mamma parlo di…

Disegno la mia mamma

72


Nome Classe

Data

Sch eda n . 19

LA CACCIATA DI AGAR DI FABRITIUS BARENT Osserva il dipinto qui e alla LIM, descrivilo poi colora la copia sotto.

73


. 20 Sch eda n

Nome Classe

Data

REBECCA AL POZZO DI OTTAVIO VANNINI Osserva il dipinto qui e alla LIM, descrivilo poi colora la copia sotto.

74


Nome Classe

Data

Sch eda n .

21

DEBORA DI CHARLES LANDELLE Osserva il dipinto qui e alla LIM, descrivilo poi colora la copia sotto.

75


. 22 Sch eda n

Nome Classe

Data

ESTER ALLA PRESENZA DI ASSUERO DI POMPEO GIROLAMO BATONI Osserva il dipinto qui e alla LIM, descrivilo poi colora la copia sotto.

76


Nome Classe

Data

Sch eda n . 23

L’ANNUNCIAZIONE DI MURILLO Osserva il dipinto qui e alla LIM, descrivilo poi colora la copia sotto.

77


. 24 Sch eda n

Nome Classe

Data

DONNE IN PREGHIERA Colora le donne, poi ritagliale lungo i tratteggi. Ricerca e stampa le immagini dell’interno di una chiesa, sinagoga e moschea. Poi praticando un taglio come nel modellino, fa’ scorrere i personaggi.

78


Nome Classe

Data

Sch eda n . 25

DANZANDO E CANTANDO Descrivi la scena di danza e musica sottostante e riconoscine gli strumenti musicali, cerchiandoli e descrivendoli sotto nella forma e nella funzione.

79


Nome Classe

. 26 Sch eda n

Data

MI SPERIMENTO IN SITUAZIONE Sei uno storico biblista e vuoi raccogliere schematicamente quale comprensione di Dio avessero gli ebrei durante la loro storia. Annota nello schema tappa per tappa un pensiero o uno slogan che faccia capire che idea avevano del loro Dio e perché avevano avuto quell’idea.

Periodo storico

Idea di Dio

Motivazione

TEMPO DEI PATRIARCHI (Abramo, Isacco, Giacobbe, Giuseppe) 1850-1700 a.C

SCHIAVITÙ EGIZIANA 1750-1250 a.C.

TEMPO DELL’ESODO 1250-1200 a.C.

TEMPO DEI GIUDICI 1200-1000 a.C.

TEMPO DEI RE 1050-950 a.C.

TEMPO DELLE DOMINAZIONI STRANIERE E DEI PROFETI 950-63 a.C.

INDICATORI DEL LIVELLO DI COMPETENZA MATURATA

Livello base Livello intermedio Livello avanzato

80

L’alunno completa lo schema parzialmente e centrando poco l’idea di Dio sottesa nelle tappe esaminate. L’alunno completa lo schema, ma in alcune tappe non centra correttamente l’idea di Dio. L’alunno completa correttamente lo schema centrando con padronanza l’idea di Dio e le motivazioni corrette.


CLASSE 4a

Maschi vs femmine CLASSE

PAGINA

23

quarta

PRODUZIONE Ideazione di un talk show in cui, in due gruppi, maschi e femmine evidenzino le caratteristiche del loro “genio”.

COMPETENZA IRC

COMPETENZA CHIAVE EU

Arricchire la personale visione della realtà leggendo, interpretando e rielaborando fonti religiose ebraiche e cristiane.

4. Competenze digitali: utilizzare e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete. 6. Competenze sociali e civiche: collaborare e partecipare comprendendo i diversi punti di vista delle persone.

PERIODO

TEMPO STIMATO

novembre/dicembre

1 lezione

CONSEGNA

FASI

Sei un conduttore televisivo che deve ideare e condurre un talk show che metta a confronto due gruppi di persone, maschi e femmine.

• Studio e confronto in classe sulla tematica emergente dalla pagina 23 del libro di testo: le caratteristiche e il “genio” del mondo femminile, figure di donne di rilievo nella Bibbia. • Ricerca di figure di donne di rilievo lungo il corso della storia e all’epoca attuale: visita tramite LIM del sito del libro Storie della buonanotte per bambine ribelli 1 e 2. • Individuazione di una lista di tematica di elementi su cui confrontare maschie e femmine (modi di pensare, di fare, di giocare, di lavorare, di reagire…). • Suddivisione della classe in due gruppi: maschi e femmine e selezione di un compagno e compagna che facciano da conduttori televisivi. • Individuazione di due conduttori, un ragazzo e una ragazza che, seguendo l’elenco delle tematiche, intervisteranno i due gruppi.

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Propos te

3° UNITÀ:

didattic h e

CLASSE 4a

Una promessa mantenuta

In questa unità si toccano due importanti tematiche tra esse direttamente connesse: le antiche promesse messianiche e il Natale, che per i cristiani è la realizzazione delle medesime. Ma, per partire dai vissuti dei ragazzi, proponiamo la pagina 30 del testo “Quando qualcuno promette...”.

A disposizione proponiamo quanto segue per destare l’interesse sui modi di dire legati al concetto di promessa.

Proverbi e modi di dire La saggezza popolare ha raccolto nel tempo numerosi modi di dire, veri e propri proverbi per sottolineare il valore del “promettere” come atto di onore e di reputazione che implica un impegno e che fa di una persona un “uomo di parola”. Queste perle di saggezza ci suggeriscono di non prendere mai alla leggera l’atto di promettere perché chi promette in debito si mette, in quanto la promessa è un debito che si deve saldare, a costo della propria dignità. La saggia riflessione popolare, prima di accingersi a promettere, difende dal promettere mari e monti, cioè cose impossibili da mantenere, così come dal fare promesse da marinaio consapevoli che non si potranno esaudire. Se da un lato fare promesse chiama in causa la serietà e la correttezza della persona, dall’altro coloro che si fidano ciecamente delle promesse vengono allertati dalla saggezza con il mescere, non il promettere, riempie il bicchiere, pane promesso non riempie lo stomaco, legna promessa non accende la stufa e che medicina promessa non cura, tutto questo perché purtroppo nel mondo il furbo promette e lo sciocco aspetta.

A riguardo, proponiamo di far intervistare nonni, vicini o anziani della casa di riposo per raccogliere tutti i proverbi che conoscono sulle promesse, facendone spiegare il significato. Poi invitiamo i ragazzi a partecipare al seguente gioco.

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CLASSE 4a

Propos te

didattic h e

Promesse in gioco Gli alunni si dispongono seduti in cerchio: un bambino inizia ad alta voce “ho promesso un carico di…” e sussurra nell’orecchio del vicino l’oggetto (giochi, frutti, vestiario, colori, ecc…), e ci si passa sussurrando d’orecchio in orecchio ciò che si è capito, alla fine del giro l’ultimo dovrà dire “hai promesso… (pronuncia il nome dell’oggetto)” e chi aveva iniziato il gioco se l’oggetto è quello che aveva sussurrato risponde “Promessa mantenuta” e passa il gioco ad un altro, altrimenti dice “Promessa da marinaio” e ricomincia nuovamente il gioco. Possiamo giocare anche in un altro modo: gli alunni si dispongono in cerchio; uno si mette al centro e dice “Ho promesso di… (sceglie un’azione che tutti dovranno eseguire, ad esempio saltare, salutare, fare autostop, ecc…)”. Si turna fino a che tutti sono stati al centro almeno un giro.

Concludiamo questa parte dedicata al tema delle promesse con la scheda del quaderno operativo a pagina 151 “Il valore di una promessa”. Poi possiamo approcciare il tema mediante un noto testo poetico.

Un villaggio in… attesa Nel sito dedicato online viene proposto “Il sabato del villaggio” di Giacomo Leopardi, spiegato a misura di bambino, per sottolineare il tema dell’attesa. Puntiamo l’attenzione sull’aspetto negativo di delusione che emerge dalla parte finale della poesia: più avanti potremo richiamarla, mettendo in confronto il fatto che per i cristiani, invece, la realizzazione delle antiche promesse è pienamente attuata in Cristo.

Facciamo leggere la pagina 31 del testo “Le promesse messianiche”. Possiamo integrare con il seguente approfondimento.

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Propos te

didattic h e

CLASSE 4a

Il Messia nella concezione biblica L’ebraico mashiah indica il consacrato a Dio, cioè l’unto di Dio per mezzo del rito dell’unzione del capo. Corrisponde al greco christós (Cristo) e nell’Antico Testamento questa unzione era riservata alla designazione di un re con funzione salvifica e regale stabilite da Dio, per conferire la carica di Sommo Sacerdote e per legittimare un profeta. Per gli ebrei il Messia si riferisce a un discendente della stirpe di Davide, un individuo del tutto umano, con capacità governative tali da unire il popolo, assicurargli pace e stabilità ed in grado di restituire l’autonomia politica. Per i cristiani il Messia ha connotazione divina (Figlio di Dio) e, unitamente al suo essere anche pienamente uomo, corrisponde alla figura di Gesù.

Proponiamo ora la pagina 152 del quaderno operativo “L’annuncio del salvatore”, dopo di che sul sito dedicato web possiamo accostare il tema con due diversi approcci musicali.

Canti messianici Sul sito web dedicato si trovano due canti messianici ebraici che legano insieme la visione anticotestamentaria del Messia con quella cristiana. I canti si prestano anche alla versione karaoke con l’evidenziazione delle parole per un eventuale canto corale in classe.

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CLASSE 4a

Propos te

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Un mottetto di Mozart Sempre sul sito web dedicato troviamo un breve componimento di Mozart diciasettenne, il mottetto Exultate, jubilate, scritto ed eseguito a Milano. Nel testo del componimento musicale traspare la gioia della realizzazione delle attese messianiche.

La gioia dell’attesa scaturisce da una situazione negativa: si attende una liberazione. Da cosa? Facciamo esprimere i nostri alunni a riguardo e per attualizzare possiamo disporre del compito in situazione della scheda fotocopiabile n. 31 qui a pagina 101, mediante la quale viene chiesto di essere cronisti “profetici” dinanzi ai mali del mondo odierno. Sul tema dei profeti abbiamo poi la pagina speciale 32 “Un regno di pietra” e la verifica di pagina 153 del testo.

Per i cristiani Gesù è l’adempimento di queste attese. Proponiamo la pagina 33 del testo “Nel mondo dei Vangeli” e la scheda operativa di pagina 154 “Vangeli ed evangelisti”, proprio per introdurre la figura di Gesù.

Per un parallelo sui testi sacri nelle religioni abbiamo nel sito dedicato online approfondimenti su: Ebraismo, Islamismo, Induismo, Buddhismo e Cristianesimo stesso. Ricordiamo come anche nel lapbook a pagina 39 abbiamo un bel lavoro sui testi sacri delle religioni.

Entriamo ora nelle tematiche natalizie. Il Natale costituisce per i cristiani il momento esatto in cui le promesse messianiche si attuano. Proponiamo la pagina del testo 34 “Il Natale nella storia” che colloca la nascita di Gesù in questo contesto di attesa lungo il tempo. A riguardo abbiamo a disposizione anche quanto segue.

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Progetto “misurare il tempo” Fin dal passato l’uomo ha cercato di misurare il tempo e di collocare in ordine cronologico gli avvenimenti storici in una linea. La nascita di Gesù è un avvenimento molto importante non solo per la religione cristiana, ma anche per la storia. Infatti gli storici hanno scelto di collocarla nell’anno zero, anche se esistono documenti che provano che Gesù è nato intorno l’anno 4 o 5 avanti Cristo, dividendo così la linea del tempo in anni avanti Cristo (a.C.) e anni dopo Cristo (d.C.). Gli anni avanti Cristo sono ordinati in modo decrescente mentre quelli dopo Cristo in modo crescente. Proponiamo agli alunno di costruire una linea del tempo che, partendo da Abramo e arrivando alla nascita di Cristo, evidenzi i principali momenti della Storia della salvezza.

Su queste tematiche ecco un paio di approfondimenti, uno sul modo di misurare il tempo e uno sull’esatto luogo in cui nacque Gesù.

Calendario giuliano o gregoriano? Il calendario giuliano viene promulgato da Giulio Cesare nell’anno 46 a.C. e diventa il calendario ufficiale dell’Impero Romano. È un calendario solare basato sul ciclo delle stagioni e si estende poi a tutta l’Europa e alle Americhe. Viene sostituito dal calendario gregoriano nel 1582 grazie a Papa Gregorio XIII, da cui prende il nome, perché aveva accumulato un ritardo di circa dieci giorni nel XVI secolo. Difatti il calendario gregoriano è composto da 12 mesi di 30 o 31 giorni. Solo Febbraio ha 28 giorni che diventano 29 ogni quattro anni. Questo anno viene chiamato bisestile. Alcune chiese ortodosse usano ancora oggi il calendario giuliano per motivi liturgici.

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Cos’era la grotta di Betlemme? Secondo quanto scritto nei Vangeli Giuseppe e Maria decidono di salire a Betlemme per adempiere al decreto di censimento di Cesare Augusto. Giunti in città trovarono posto in una grotta e Gesù viene deposto in una mangiatoia. All’epoca le persone povere viaggiavano a piedi e chi era più fortunato su asini. Erano solamente i ricchi a poter permettersi cammelli, cavalli o carri. Lungo il tragitto potevano riposare e trovare rifugio nei caravanserragli costruiti di norma a ridosso di una montagna nella quale scavare una grotta. Erano costruzioni delimitate da una recinzione in pietra all’interno della quale c’era un cortile in cui sostavano gli animali con al centro un pozzo e un porticato in cui i viaggiatori trovavano riparo per la notte nelle stanze soprastanti.

A disposizione nel sito web dedicato abbiamo un approfondimento sul Natale nell’arte mediante le seguenti tre opere: l’Annunciazione di Leonardo da Vinci, l’Adorazione dei pastori del Giorgione e i mosaici della festa dei Saturnali a Roma.

Il campo dei pastori a Betlemme.

Nelle schede fotocopiabili nn. 28a-28b qui alle pagine 96-97 abbiamo la proposta di un biglietto di Natale. Eccolo spiegato di seguito.

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Biglietto di Natale • Piega a metà un cartoncino blu A4 che sarà la base del biglietto. • Colora e ritaglia la grotta della scheda 28a a pagina 96. • Piega lungo le linee tratteggiate e incolla la grotta al cartoncino base blu. Attenzione alle distanza dal cartoncino che deve essere equidistante sia nella parte in basso che nella parte alta della grotta come puoi vedere qui nel modellino. • Colora i personaggi della scheda 28b a pagina 97 e incollali all’interno della grotta sul cartoncino blu. • Colora anche l’angioletto che va incollato dietro la grotta sul lato sinistro e la stella invece va messa sopra la grotta sul cartoncino blu o sul davanti della stessa. Volendo con una fustella a forma di stella o fiocchi si possono fare delle decorazioni. • Ai piedi della grotta facciamo scrivere su un biglietto, magari a forma di pergamena, la seguente profezia di Michea circa la nascita del Messia a Betlemme.

Michea 5,1 “Ma da te, o Betlemme, piccola per essere tra le migliaia cittadine di Giuda, da te uscirà colui che sarà dominatore in Israele, le cui origini risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni”.

• Colora anche il pastore con le pecore e incollali sulla base del biglietto.

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Ora qualche poesia di Natale ma, non essendo più bambini “piccoli”, proponiamo qualcosa di un certo spessore: tre poesie d’autore, una di Umberto Saba, una di Guido Gozzano e una di Giacomo Leopardi.

Poesie di Natale… d’autore

È nato! Alleluia! È nato il sovrano Bambino, è nato, Alleluia! Alleluia! La notte che già fu si buia risplende di un astro divino. (Umberto Saba)

Orsù, cornamuse Orsù, cornamuse più gaie suonate! Squillate campane! Venite, pastori e massaie, o genti vicine e lontane! Non sete, non molli tappeti, ma come nei libri hanno detto da quattromill’ anni i profeti, un poco di paglia ha per letto. Da quattromil’anni s’attese a quest’ora su tutte le ore. È nato, è nato il Signore! È nato nel nostro paese. Risplende d’un astro divino la notte che già fu si buia. È nato il sovrano Bambino, è nato Alleluia! Alleluia! (Guido Gozzano)

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Tacciano i venti Tacciano i venti tutti, del mar si arrestino le acque, Gesù, Gesù già nacque, già nacque il Redentor. Il Sommo Nume Eterno scese dall’alto cielo, il misterioso velo già ruppe il Salvator.

Sorgi, e solleva il capo dal sonno tuo profondo; il Redentor del mondo ormai ti liberò. No, più non senti il giogo di servitù pesante, son le catene infrante da lui che ti salvò.

Nascesti alfin nascesti, pacifico Signore, al mondo apportatore d’alma felicità. L’empia, funesta colpa, giacque da te fiaccata, gioisci, o avventurata, felice umanità.

Gloria sia dunque al sommo, Onnipossente Iddio, guerra per sempre al rio d’Averno abitator. Dia lode e Cielo, e Terra, al Redentor divino, al sommo Re Bambino di pace alto Signor. (Giacomo Leopardi)

Facciamo completare la pagina 155 del quaderno operativo “Crucinatale” e sul Giornalino abbiamo un articolo sulla Madonna Odigitria a pagina 24 (anche “Maria” indica Gesù, come gli antichi profeti) e la realizzazione del lavoretto a pagina 23.

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Proponiamo quindi degli approfondimenti su altre feste religiose legate al tema della “luce”. A riguardo abbiamo anche il DVD “Feste nel mondo” e il compito di realtà di questa unità.

Le feste della luce Chanukkah, festa delle luci per gli Ebrei La festa delle luci ebraica è chiamata Chanukkah e può essere paragonata al Natale cristiano. Si festeggia nel mese di kislev. È il libro dei Maccabei a raccontare la vicenda che si sviluppò da un avvenimento storico molto significativo e bello. Siamo nel 180 a.C., nel periodo in cui gli ebrei erano sottomessi al regno siriano con a capo Antioco IV Epifane che, a differenza del suo predecessore, non solo li perseguitò, ma profanò pure i loro templi. Per molti anni i soprusi verso gli ebrei continuarono nel tentativo di sottometterli proibendo loro di praticare la Legge, di rinunciare alla loro cultura religiosa per assumere gli usi e i costumi dei conquistatori. Molti furono gli edifici sacri profanati o distrutti fino alla ribellione ebraica. La rivolta guidata da Giuda Maccabeo durò tre anni ed ebbe buon esito. Egli era riuscito a formare un esercito contro la profanazione del Tempio di Gerusalemme in cui era stato consacrato un altare al dio Zeus. “Ecco, i nostri nemici sono stati sconfitti. Andiamo perciò a purificare il Tempio e a restaurarlo” (1 Maccabei 4,36). Non appena entrarono nel Tempio trovarono una gran distruzione e profanazione. Iniziarono quindi la ricostruzione e la purificazione del luogo togliendo ogni presenza di divinità straniere imposte. Poi Giuda, i suoi fratelli e tutta l’assemblea d’Israele, stabilirono che i giorni della dedicazione dell’altare si celebrassero a loro tempo, ogni anno, per otto giorni” (1 Maccabei 4,59). Perché il Tempio fosse consacrato era necessario che l’olio bruciasse per ben otto giorni: ed ecco il miracolo. A causa della distruzione straniera siriana non era rimasta che una piccola ampolla, utilizzabile per un solo giorno. Tuttavia l’olio bruciò per otto notti illuminando il Tempio in maniera miracolosa. Da qui il simbolo della Menorah, candelabro a otto bracci proprio in ricordo di questo fatto straordinario. La festa di Chanukkah viene festeggiata ancora oggi in tutto il mondo. Le famiglie accendono davanti a una finestra o all’ingresso la Menorah, una candela per ogni sera, per dimostrare l’evento miracoloso e la libertà riconquistata. Ai bambini vengono fatti dei regali come il dreidel, la trottola a quattro facce che già abbiamo conosciuto in passato.

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Diwali, la festa delle luci per gli induisti Diwali è la ricorrenza più importante per gli Induisti. Essa festeggia la vittoria del bene sul male, della luce sulle tenebre. Dura cinque giorni e si celebra tra ottobre e novembre. È consuetudine illuminare con candele e lampade le strade delle città e le case. Ricorda il ritorno di Rama, incarnazione del dio Vishnu, la cui moglie Sita era stata rapita da Lanka Ravana. Egli la cercò con l’aiuto del re delle Scimmie Hanuman seguendo la scia di gioielli che lei aveva fatto cadere dopo aver rotto la sua collana. La trovarono prigioniera su un’isola e la liberarono uccidendo Ravana con una freccia magica. I tre fecero un lungo viaggio per tornare a casa e il popolo li accolse con lampade ad olio. Due giorni prima della data indicata della festa è di buon auspicio acquistare degli utensili per la casa che deve essere ben pulita. I festeggiamenti proseguono per altri due giorni.

Il testo conclude questa unità con lo studio delle “fonti storiche” su Gesù. Facciamo leggere a riguardo la pagina 35. I Vangeli stessi sono fonti storiche (cristiane): a riguardo abbiamo l’approfondimento sul cloud. Sulle fonti storiche non cristiane, dopo la pagina del quaderno operativo a pagina 145 del testo, abbiamo anche la scheda fotocopiabile n. 29 qui a pagina 98.

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Il Regno portato dal Messia

Nei Vangeli Gesù si propone come rabbi o meglio come maestro della Legge non solo per i suoi miracoli e insegnamenti in parabole, ma perché egli rivela il Regno di Dio anche con la sua morte e risurrezione. Il suo è un insegnamento nuovo, solido come la pietra. La parola Regno ricorre moltissime volte e viene annunciato da Gesù fin da subito. È un regno di giustizia, di vicinanza ai poveri e agli oppressi, d’amore, a cui tutti sono chiamati, e che si realizza affidandosi a Dio, l’unico che salva. Molte sono le parabole che parlano del Regno tra cui quella del tesoro nascosto e della perla preziosa.

Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo. Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra. (Mt 13,44-46)

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Queste due parabole camminano insieme. I protagonisti non sono il bracciante e il ricco mercante, ma il tesoro e la perla in cui essi si imbattono tanto da decidere di vendere tutto. A prima vista la cosa sembra un’azione insensata, ma in realtà è l’unica possibile perché ciò che trovano ha un valore superiore. Ecco dunque che vale la pena vendere tutto per avere un bene più grande ed entrare a far parte del Regno di Dio. È una decisione saggia quella presa da entrambi e non sofferta. Il tesoro e la perla sono preziosi e nascosti, non sono gratuiti, vanno conquistati. Una volta raggiungi non si potrà però più farne a meno.

Sulla parabola del tesoro nascosto abbiamo le schede fotocopiabili nn. 30a-30b qui alle pagine 99-100. Permettono la realizzazione di un popup sul racconto evangelico.

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Data

Sch eda n . 27

IL CUBO DEGLI EVANGELISTI Colora, ritaglia e monta il cubo degli evangelisti con i loro simboli. Gioca con i tuoi compagni lanciando il dado e spiegando il simbolo dell’evangelista che compare.

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. 28a Sch eda n

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Data

LA GROTTA DELLE PROFEZIE AVVERATE Colora, ritaglia e segui le istruzioni che ti fornisce l’insegnante.

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Data

Sch eda n . 28b

LA GROTTA DELLE PROFEZIE AVVERATE Colora, ritaglia e segui le istruzioni che ti fornisce l’insegnante.

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. 29 Sch eda n

Data

LE FONTI STORICHE NON CRISTIANE Leggi, commenta e numera in ordine cronologico le seguenti fonti non cristiane.

Ci fu verso questo tempo Gesù, uomo saggio, se pure bisogna chiamarlo uomo: era infatti autore di opere straordinarie, maestro di uomini che accolgono con piacere la verità, e attirò a sé molti Giudei, e anche molti dei greci. Questi era il Cristo. E quando Pilato, per denunzia degli uomini notabili fra noi, lo punì di croce, non cessarono coloro che da principio lo avevano amato. Egli infatti apparve loro al terzo giorno nuovamente vivo, avendo già annunziato i divini profeti queste e migliaia d’altre meraviglie riguardo a lui. Ancor oggi non è venuta meno la tribù di quelli che, da costui, sono chiamati Cristiani. (Giuseppe Flavio, Antichità giudaiche, 93 d.C.)

Dato che i Giudei, istigati da Cresto, provocavano costantemente dei tumulti, [Claudio] li espulse da Roma. (Gaio Svetonio, Vite dei Cesari, 110 d.C.)

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...

Annales di Cornelio Tacito.

...

Antichità giudaiche di Giuseppe Flavio.

...

Vite dei Cesari di Gaio Svetonio.

...

Lettera a Traiano di Plinio il Giovane.

L’autore di questa denominazione, Cristo, sotto l’impero di Tiberio(imperatore dal 14 al 37), era stato condannato al supplizio dal Procuratore Ponzio Pilato; ma, repressa per il momento, l’esiziale superstizione erompeva di nuovo, non solo per la Giudea, origine di quel male, ma anche per l’Urbe, ove da ogni parte confluiscono tutte le cose atroci e vergognose. (Cornelio Tacito, Annales, 116 d.C.)

I cristiani affermavano inoltre che tutta la loro colpa o errore consisteva nell’esser soliti riunirsi prima dell’alba e intonare a cori alterni un inno a Cristo come se fosse un dio, e obbligarsi con giuramento non a perpetrare qualche delitto, ma a non commettere né furti, né frodi, né adulteri, a non mancare alla parola data e a non rifiutare la restituzione di un deposito, qualora ne fossero richiesti. (Plinio il giovane, Lettera a Traiano, 112 d.C.)


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Data

Sch eda n . 30a

IL REGNO DEL NUOVO MESSIA Costruisci il popup della parabola del tesoro nascosto seguendo le istruzioni.

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. 30b Sch eda n

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Data

IL REGNO DEL NUOVO MESSIA Costruisci il popup della parabola del tesoro nascosto seguendo le istruzioni.

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Data

Sch eda n .

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MI SPERIMENTO IN SITUAZIONE Sei un profeta del tuo tempo. Leggi le notizie sotto riportate sui quotidiani e scrivi una lettera alle redazioni dove esprimi un breve commento che riporti fiducia e serenità in un tale contesto.

INDICATORI DEL LIVELLO DI COMPETENZA MATURATA

Livello base Livello intermedio Livello avanzato

L’alunno scrive una lettera senza tenere conto degli apprendimenti legati alla Religione. L’alunno scrive una lettera tenendo conto parzialmente degli apprendimenti legati alla Religione. L’alunno scrive una lettera mettendo a frutto consapevolmente e con padronanza gli apprendimenti legati alla Religione.

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Le feste della Luce CLASSE

PAGINA

32

quarta

PRODUZIONE Realizzazione di una puntata televisiva di A sua immagine sul tema di alcune feste delle religioni legate all’elemento della luce.

COMPETENZA IRC

COMPETENZA CHIAVE EU

Conoscere il significato di gesti e segni come espressione di religiosità a livello mondiale.

4. Competenze digitali: utilizzare e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete. 4. Competenze digitali: utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca e approfondimento disciplinare.

PERIODO

TEMPO STIMATO

gennaio/febbraio

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3 lezioni

CONSEGNA

FASI

Sei un giornalista inviato del programma di Rai Uno “A sua immagine” che deve documentare le feste delle principali religioni legate all’elemento della luce.

• Suddivisione della classe in 4 gruppi, uno per ciascuna festa religiosa legata all’elemento della luce: Natale (cristiani); Hanukkah (ebrei); Eid al-Fitr (musulmani); Holi (induisti). • Ricerca di ogni gruppo relativa alla propria festa, reperendo anche immagini e filmati. • Allestimento della classe a mo’ di studio televisivo, attorno alla LIM, con la scritta del programma A sua immagine proiettata sulla medesima. • Due ragazzi fungono da conduttori del programma e, a turno, intervistano i gruppi che, anche mediante i materiali digitali reperiti, illustrano le caratteristiche delle proprie feste sulla luce. • Si registra il tutto, costituendo la “puntata” di A sua immagine.


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4° UNITÀ:

Gesù nella sua terra

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Apriamo l’unità parlando dell’aspetto più “umano” dell’umanità: le emozioni. Questo, per avvicinare Gesù (Dio fatto uomo) all’esperienza dei nostri alunni. Apriamo la pagina 37 del testo “Emozioni per essere umani”. Proponiamo poi questa attività di tipo laboratoriale.

Emozioni in maschera Utilizzando dei sotto-torta tondi di cartone o dei cartoncini sagomati tondi, facciamo disegnare diverse faccine con espressioni differenti. Facciamole poi colorare con le tempere, aggiungere capelli di lana o di truciolo; forare in prossimità degli occhi e della bocca, inserire un elastico e le maschere sono pronte!

Il Giornalino ci offre l’articolo “Quella volta che ho provato paura” a pagina 10. Il tema del compito di realtà di questa unità è incentrato sulla costruzione di un “emozionometro” e sul sito web dedicato abbiamo infine a disposizione delle canzoni sul tema delle emozioni.

Avviciniamoci quindi alla figura umana di Gesù. Anch’egli, come tutti gli uomini, ha avuto e ha vissuto emozioni di ogni genere e queste permeano tutta la sua missione, che ora affronteremo dal punto di vista delle parole (parabole) e opere (miracoli). Sulle parabole abbiamo a disposizione sul sito dedicato online degli approfondimenti su quella del seminatore, del granello di senapa e su quella del lievito. Leggiamo e completiamo la pagina 38 del testo “L’uomo delle parabole” e la pagina 160 del quaderno operativo “Impresa EdilVangelo... case sicure!”.

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Circa i miracoli, invece, abbiamo la pagina 39 del testo “L’uomo dei miracoli” e la pagina 157 del quaderno operativo “La guarigione del paralitico”. Il sito dedicato online ci dà approfondimenti su altri miracoli compiuti da Gesù: il cieco nato, i dieci lebbrosi e il paralitico. Proponiamo poi le tre schede operative fotocopiabili nn. 32-33-34 qui alle pagine 117-119 sulla guarigione del cieco, del lebbroso e del paralitico.

Circa la guarigione del paralitico di Cafarnao, ecco un approfondimento su una delle numerose opere d’arte che raffigurano questo noto miracolo.

La guarigione del paralitico di Cafarnao nell’arte L’autore di questo mosaico è sconosciuto. la scena rappresenta il brano evangelico della guarigione del paralitico di Cafarnao. Nel mosaico è possibile individuare due dei quattro amici del paralitico nominati nel brano evangelico di Marco (2,1-12) che calano il malato dal tetto proprio perché la troppa folla ne impediva il passaggio dalla porta. Sul lato sinistro è possibile notare Gesù con un discepolo. Gesù viene qui raffigurato con dimensioni maggiori rispetto gli altri personaggi, questo ad indicare la sua sovranità e l’importanza salvifica della Chiesa, identificata dall’unico seguace dietro di lui. Le braccia tese del paralitico sul suo lettuccio verso Gesù, così come quelle del discepolo, sottolineano l’atto di benedizione del Figlio di Dio. È una guarigione non solo fisica, ma anche e soprattutto spirituale, e il discepolo di bianco vestito ne diventa testimonianza. L’opera si trova nella basilica di Sant’Apollinare Nuovo a Ravenna.

Mosaico in Sant’Apollinare Nuovo, Ravenna, 493-526.

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Altro piccolo approfondimento lo offriamo sul concetto di malattia nella Bibbia, in un contesto in cui la medicina non era ai nostri passi e le spiegazioni al male erano a volte riferite al mondo della religione.

Il concetto di malattia nella Bibbia Nella teologia veterotestamentaria si assiste, dinanzi al fatto della malattia, alla convinzione (quasi “dogma”) della retribuzione divina come spiegazione della sofferenza nell’uomo. Ogni sofferenza e malattia sono, in questa logica, il frutto del peccato, del limite e della fragilità umana. Nel libro di Giobbe tale concetto è bene espresso nel dialogo con i quattro amici di Giobbe, ma il libro stesso è scritto per smontare questa tesi, dato che Giobbe è sì malato, ma è “giusto”, mentre molti malvagi stanno bene. Queste idee erano comunque ancora presenti al tempo di Gesù. Nel Nuovo Testamento, infatti, tale concetto viene ripreso con l’episodio del cieco nato (Gv 9,1-41) dove Gesù dice a chiare lettere che né lui, né i suoi genitori hanno peccato. L’amore donato può trasfigurare la malattia e la sofferenza, trasformandola in dono di se stessi come strumenti nelle mani di Dio, capaci di operare salvezza in ogni creatura. Questo fece Gesù morendo sulla croce. Ecco allora il mandato di Cristo alla sua Chiesa: annunciare con l’accoglienza e la carità la vicinanza del Regno di Dio e delle sue opere prodigiose ad ogni povero e sofferente.

Nel sito dedicato online abbiamo a disposizione approfondimenti sul miracolo della risurrezione di Lazzaro e della figlia di Giairo. Proponiamo poi la pagina 40 del testo “Gesù sostiene la vita” e la scheda di verifica a pagina 158.

Altro approfondimento è ora dato su come l’Ebraismo e le altre religioni del mondo vedono la vita oltre la morte. Su questo tema abbiamo poi la scheda fotocopiabile n. 35 qui a pagina 120.

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La vita oltre la morte nelle religioni Gli EBREI sostenevano in un primo momento l’esistenza dello Sheol, un mondo sotterraneo dove andranno tutti, giusti e non giusti. Successivamente, in un’epoca più tardiva, si arrivò a dire che Dio, grazie alla sua bontà avrebbe dato ai giusti la vita eterna in una sorta di paradiso, mentre i malvagi avrebbero avuto una punizione. Il defunto viene deposto in terra consacrata. Sulla sua tomba si è soliti posare dei sassolini bianchi. Nel CORANO si parla invece di come i meritevoli entreranno nel Gan Eden, cioè in un luogo in cui i fedeli possono trovare cose materiali come miele, carne, frutta ma anche le urì cioè delle vergini. È un paradiso diviso in sette dimore, mentre i non meritevoli andranno all’inferno. Il corpo del defunto viene avvolto in un sudario e sepolto con il volto in direzione della Kaaba. La religione BUDDHISTA crede nella reincarnazione o trasmigrazione delle anime. Ognuno rinasce in un’altra forma umana o animale sulla base delle azioni compiute nella vita precedente. Per i buddhisti è importante uscire dal ciclo di nascita, morte, reincarnazione per poter smettere di soffrire e raggiungere quello stato che chiamano Nirvana, cioè la felicità eterna. Tutto ciò è possibile grazie alla meditazione.

Ora il testo ci propone una panoramica della terra di Gesù. Affrontiamo la pagina 41 del testo “Gesù nella sua terra”. Su questa serie di argomenti abbiamo a disposizione nel lapbook un notevole lavoro molto interessante dalla pagina 1. Ma possiamo partire con un piccolo progetto che possiamo intitolare come segue, iniziando con una lettura.

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Progetto “Ecologia, fauna e flora in Palestina” L’albero generoso C’era una volta un albero che amava un bambino di nome Giulio. Il bambino veniva a visitarlo tutti i giorni. Raccoglieva le sue foglie con le quali intrecciava delle corone per giocare al re della foresta. Si arrampicava sul suo tronco e dondolava attaccato ai suoi rami. Mangiava i suoi frutti e poi, insieme, giocavano a nascondino. Quando era stanco, il bambino si addormentava all’ombra dell’albero, mentre le fronde gli cantavano la ninna-nanna. Il bambino amava l’albero con tutto il suo piccolo cuore. E l’albero era felice. Ma il tempo passò e il bambino crebbe. Ora che Giulio era grande, l’albero rimaneva spesso solo. Un giorno Giulio venne a vedere l’albero e l’albero gli disse: «Avvicinati, amico mio, arrampicati sul mio tronco e fai l’altalena con i miei rami, mangia i miei frutti, gioca alla mia ombra e sii felice». «Sono troppo grande ormai per arrampicarmi sugli alberi e per giocare», disse Giulio. «Io voglio comprarmi delle cose e divertirmi. Voglio dei soldi. Puoi darmi dei soldi?». «Mi dispiace», rispose l’albero «ma io non ho dei soldi. Ho solo foglie e frutti. Prendi i miei frutti, amico mio, e va’ a venderli in città. Così avrai dei soldi e sarai felice». Allora Giulio si arrampicò sull’albero, raccolse tutti i frutti e li portò via. E l’albero fu felice. Ma Giulio fece passare molto tempo senza ritornare... E l’albero divenne triste. Poi un giorno tornò; l’albero tremò di gioia e disse: «Avvicinati, amico mio, arrampicati sul mio tronco e fa’ l’altalena con i miei rami e sii felice». «Ho troppo da fare e non ho tempo di arrampicarmi sugli alberi», rispose Giulio. «Voglio una casa che mi ripari», continuò. «Voglio una moglie e voglio dei bambini, ho dunque bisogno di una casa. Puoi darmi una casa?». «Io non ho una casa», disse l’albero. «La mia casa è il bosco, ma tu puoi tagliare i miei rami e costruirti una casa. Allora sarai felice». Giulio tagliò tutti i rami e li portò via per costruirsi una casa. E l’albero fu felice. Per molto tempo Giulio non venne. Quando tornò, l’albero era così felice che riusciva a malapena a parlare. «Avvicinati, amico mio», mormorò, «vieni a giocare». Sono troppo vecchio e troppo triste per giocare» disse Giulio. «Voglio una barca per fuggire lontano di qui. Tu puoi darmi una barca?». «Taglia il mio tronco e fatti una barca», disse l’albero. «Così potrai andartene ed essere felice». Allora Giulio tagliò il tronco e si fece una barca per fuggire. E l’albero fu felice, ma non del tutto. Molto molto tempo dopo, Giulio tornò ancora. «Mi dispiace, amico mio», disse l’albero «ma non resta più niente da donarti... Non ho più frutti». «I miei denti sono troppo deboli per dei frutti», disse Giulio. «Non ho più rami». continuò l’albero «non puoi più dondolarti».

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«Sono troppo vecchio per dondolarmi ai rami», disse Giulio. «Non ho più il tronco», disse l’albero. «Non puoi più arrampicarti». «Sono troppo stanco per arrampicarmi», disse Giulio. «Sono desolato», sospirò l’albero. «Vorrei tanto donarti qualcosa... ma non ho più niente. Sono solo un vecchio ceppo. Mi rincresce tanto...». «Non ho più bisogno di molto, ormai», disse Giulio. «Solo un posticino tranquillo per sedermi e riposarmi. Mi sento molto stanco». «Ebbene», disse l’albero, raddrizzandosi quanto poteva «ebbene, un vecchio ceppo è quel che ci vuole per sedersi e riposarsi. Avvicinati, amico mio, siediti. Siediti e riposati». Così fece Giulio. E l’albero fu felice.

Con le schede nn. 36a-36b alle pagine 121-122 proponiamo un semplice lavoretto qui di seguito spiegato.

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Il mio Albero Amico • Pieghiamo a metà un cartoncino blu A4. • Coloriamo tutte le parti delle schede 5a e 5b. • Ritagliamo le piccole strisce della scheda 5a. • Arricciamo un pochino le strisce. • Incolliamo il tronco al centro del cartoncino blu. • Sulla parte alta del tronco incolliamo i rami, una estremità al tronco e l’altra un po’ arricciata sullo sfondo blu. • Decoriamo l’albero con le foglie e i fiori della scheda 5b.

L’umanità è sempre stata consapevole dell’importanza degli alberi, dall’antichità fino ai giorni nostri. Ecco un breve approfondimento. Seguono testi poetici sull’argomento che stiamo trattando.

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L’Arbor Day Già nel passato, per motivi di religione, greci e romani davano grande valore a boschi e alberi e quest’ultimi li festeggiavano con la Festa Lucaria il 19 luglio. Il primo Arbor Day dell’epoca moderna, invece, fu inaugurato nello stato americano del Nebraska nel 1872. In Italia la prima ricorrenza risale al 1898 a cui poi seguì la legge forestale del 1923. Dal 2010 la festa è stata istituzionalizzata nella data del 21 novembre. L’attenzione agli alberi è di notevole importanza, soprattutto perché grazie ad essi è possibile un miglioramento della vita dell’uomo, per l’ossigeno che rilasciano e per l’assorbimento dell’anidride carbonica, ma anche come prevenzione del dissesto idrogeologico. La festa vuole quindi sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del rispetto della natura alla luce anche dei grandi cambiamenti climatici in atto.

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Il colore azzurro degli alberi Il colore azzurro degli alberi nella corteccia rovente, il colore piano del muschio protetto da ogni dolore, il colore chiaro del legno che alza il suo cuore cantando nell’inno dei cieli, quel colore che si leva nel vento e parla col tuo Signore l’antico messaggio segreto della creazione del caos, la parola nuda del servo che inneggia al Dio Salvatore, e le piccole pieghe ed i ricci e ciò che cade dall’albero antico, fortifica tutte le zolle che hai dentro al cuore, fortifica tutte le cose le cose d’amore. (Alda Merini)

Io sono come un albero

Pensa agli alberi

Io sono come un albero Sto con i piedi per terra Cerco la luce del sole E così cresco di più I piedi… radici Le gambe… il tronco Le braccia… i rami I capelli… le foglie La pelle… corteccia Il sangue... la linfa Il cuore della terra Batte dentro la mia pancia

Ogni volta che ti sentirai smarrita, confusa, pensa agli alberi, ricordati del loro modo di crescere. Ricordati che un albero con molta chioma e poche radici viene sradicato al primo colpo di vento, mentre in un albero con molte radici e poca chioma la linfa scorre a stento. Radici e chioma devono crescere in egual misura, devi stare nelle cose e starci sopra, solo così potrai offrire ombra e riparo, solo così alla stagione giusta potrai coprirti di fiori e frutti.

(Giorgio Minardi)

(Susanna Tamaro)

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Passiamo ora ai contenuti prettamente biblici e inerenti il corso. Proponiamo un approfondimento di flora e fauna nella Bibbia e la realizzazione di un simpatico popup sul contesto paesaggistico palestinese del tempo di Gesù.

Flora e fauna nella Bibbia Anche nella Bibbia la flora e la fauna sono molto citate e utilizzate in modo simbolico, ognuno con un significato ben preciso. Troviamo difatti differenti tipi di piante e arbusti: il fico, il grano, l’incenso, la mirra, la palma da dattero, la senape, rovi e numerosi sono gli animali che vengono nominati come cani, colombe, cammelli, agnelli, asini, buoi, cavalli e tanto altro ancora. Nel sito internet dedicato troviamo materiali a riguardo.

Il popup del paesaggio palestinese Mediante le schede fotocopiabili nn. 38a-38b qui alle pagine 124-125 facciamo ricostruire il paesaggio della Palestina dell’epoca di Gesù. Leggiamo poi il testo a pagina 41 e 42 e proponiamo il cloud online “Paesaggi palestinesi”. Come verifica abbiamo infine la scheda del quaderno operativo “Drone su Gerusalemme” a pagina 159 del testo.

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Dopo aver conosciuto il paesaggio, entriamo nella società dell’epoca mediante il seguente approfondimento, dopo di aver letto e completato la pagina 43 del testo “Gruppi religiosi e politici del tempo”.

Progetto Cittadinanza e Costituzione “Nel mondo dei mestieri” Il lavoro è uno degli aspetti fondamentali in una società. È sicuramente un bisogno che permette di soddisfare le esigenze primarie, materiali e non, dell’uomo. Grazie ad esso l’individuo percepisce uno stipendio e quindi può guadagnare denaro per acquistare quanto serve per vivere. Può dimostrare inoltre le proprie capacità e competenze nel gruppo e assumere una propria identità. Il lavoro rende inoltre consapevole l’uomo anche degli eventuali progressi, sviluppi e possibilità che nel tempo si possono ottenere. Purtroppo a volte molte persone sono costrette a migrare per poter trovarlo. La Costituzione italiana ne promuove il diritto. Ecco come.

Articolo 1 L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

Articolo 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Articolo 4 La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

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Sul tema del lavoro nella Costituzione abbiamo a disposizione la scheda fotocopiabile n. 39 qui a pagina 126. Ecco poi un approfondimento sui mestieri all’epoca di Gesù. A riguardo il Giornalino ci propone “Io, artigiano al tempo di Gesù” a pagina 33.

Nella Palestina di Gesù… quanti mestieri!

PASTORI I pastori si distinguevano in proprietari del gregge o garzoni. Essi erano nomadi e vivevano all’aperto sulle colline.

PESCATORI I pescatori lavorano tutto il giorno con fatica pescando nel lago di Galilea. È un’attività lavorativa che impiegava non solo loro, ma anche chi si dedicava all’essiccazione del pesce, alla vendita, alla riparazione di reti e barche.

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CONTADINI Tutte le mattine aspettavano di essere chiamati al lavoro dei campi. Erano spesso poveri e avevano una famiglia numerosa da mantenere.

PUBBLICANI Erano gli esattori delle tasse, le riscuotevano per l’autorità romana a cui veniva data la maggior parte del denaro raccolto. La rimanente la tenevano per sé. Per questo erano mal visti dal popolo, oltre che per la collaborazione che avevano con gli stranieri.

ARTIGIANI Lavoravano nella loro bottega che spesso era anche la loro abitazione. Essi erano ad esempio vasai, falegnami, fabbri, tessitori, panettieri.

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POVERI E AMMALATI Erano ai margini della società, riconosciuti per la loro condizione come castigati da Dio. Vivevano di elemosina.

RICCHI PROPRIETARI Amministravano le loro ricchezze e davano lavoro ai braccianti che controllavano nell’attività lavorativa.

Concludiamo questa tematica con la scheda fotocopiabile n. 40 qui a pagina 127 sui gruppi sociali al tempo di Gesù e con la scheda n. 41 a pagina 128 che chiede di intervistare Gesù come esperienza di compito in situazione.

Sulla pagina speciale 44 del testo “La casa sulla roccia” il sito dedicato online ci dà l’approfondimento “La città sulla roccia: Sion-Gerusalemme”.

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Data

Sch eda n . 32

IL CIECO DI GERICO Riordina, numerandole, le vignette e per ognuna scrivi una breve didascalia.

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Nome Classe

. 33 Sch eda n

Data

I DIECI LEBBROSI Completa il fumetto: cosa chiesero i lebbrosi? Completa il cruciverba.

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Gesù è in viaggio verso… Durante il tragitto incontra dieci… Essi chiedono a Gesù di avere…. Gesù li manda dai… Solo … torna da Gesù.

1 2 3 4 5

ESEGUI UN RICERCA SU COSA ERA LA LEBBRA

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Nome Classe

Data

Sch eda n . 34

IL PARALITICO DI CAFARNAO Costruisci un mosaico utilizzando i pastelli di diverse sfumature dello stesso colore. Sotto l’immagine riporta nei tasselli tutte le sfumature di colore che hai utilizzato.

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. 35 Sch eda n

Data

LA VITA DOPO LA MORTE Trova nello schema le parole elencate a fianco. V

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VITA RELIGIONI EBREI SHEOL PARADISO NIRVANA RINASCITA MORTE CORANO ANIMA ETERNO FEDELI DIO GIUSTI

1 Come vedono la vita dopo la morte gli ebrei?

Che cos’è lo Sheol? 2 3 Cosa gli ebrei depongono sulla tomba del defunto?

Dove vanno secondo il Corano i meritevoli? 4

Verso quale direzione viene deposto il corpo del defunto musulmano? 5

Come interpretano i buddhisti la vita dopo la morte? 6

Che cos’è il Nirvana? 7

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Nome Classe

Data

Sch eda n . 36a

IL MIO ALBERO AMICO Costruisci un tuo biglietto augurale per la Festa dell’Albero seguendo le istruzioni dell’insegnante.

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. 36b Sch eda n

Nome Classe

Data

IL MIO ALBERO AMICO Costruisci un tuo biglietto augurale per la Festa dell’Albero seguendo le istruzioni dell’insegnante.

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Data

Sch eda n . 37

LA VITA DI UN ALBERO Coinvolgi le tue conoscenze di scienze e ripassa le parti dell’albero scrivendo ogni parola al posto giusto.

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. 38a Sch eda n

Nome Classe

Data

PAESAGGI PALESTINESI Ricostruisci il paesaggio della Palestina seguendo le istruzioni dell’insegnante.

INCOLLA QUI IL PAESAGGIO DELLA SCHEDA 38b

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Nome Classe

Data

Sch eda n . 38b

PAESAGGI PALESTINESI Ricostruisci il paesaggio della Palestina seguendo le istruzioni dell’insegnante.

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. 39 Sch eda n

Nome Classe

Data

UN LAVORO... A COLORI Colora solo le affermazioni corrette.

Il lavoro è un diritto dell’uomo.

La Costituzione italiana non sancisce il diritto al lavoro.

Il lavoro permette all’uomo di esprimersi, migliorare e avere una dignità.

Poche sono le attività lavorative esistenti.

Gli ebrei avevano differenti tipi di lavoro.

Solo gli uomini lavoravano fuori casa presso gli ebrei.

La donna ebrea era sottomessa al padre o al marito e svolgeva le sue attività in casa.

I pubblicani erano esattori delle tasse ed erano mal visti dal popolo.

Al tempo di Gesù non esistevano gli artigiani.

I pescatori pescavano nel Mar Morto.

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Nome Classe

Sch eda n . 40

Data

I GRUPPI SOCIALI AL TEMPO DI GESÙ Scrivi accanto ai fumetti il gruppo politico e religioso a cui fa riferimento. In basso individuane altri tre tu. La mia spada caccerà i Romani!

Guido le sacre celebrazioni al Tempio!

Io raccolgo le tasse per i Romani!

Io osservo la Torah!

Interpreto la sacre Scritture!

Io vado al tempio sul monte Garizim!

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. 41 Sch eda n

Data

COMPITO IN SITUAZIONE Sei un giornalista televisivo inviato in Palestina per realizzare una intervista a Gesù. Per questo lo segui e assisti ai suoi miracoli, ascolti le sue parabole, senti cosa dice di lui la gente. Stila una lista di domande che faresti a Gesù per intervistarlo e farlo conoscere ai tuoi telespettatori.

INDICATORI DEL LIVELLO DI COMPETENZA MATURATA

Livello base

L’alunno stila una lista di domande poco pertinenti a Gesù e

Livello intermedio

L’alunno stila una lista di domande pertinenti ma non originali.

Livello avanzato

L’alunno stila una lista di domande pertinenti, originali e profonde.

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scontate.


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Con l’emozionometro CLASSE

PAGINA

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quarta

PRODUZIONE Realizzazione di uno strumento di indagine e misurazione di alcune emozioni.

COMPETENZA IRC

COMPETENZA CHIAVE EU

Rappresentare modi diversi di stare insieme a scuola, con gli amici, in famiglia in termini di espressione “emozionale”.

1. Comunicazione nella madrelingua: utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici. 6. Competenze sociali e civiche: collaborare e partecipare comprendendo i diversi punti di vista delle persone.

PERIODO

TEMPO STIMATO

marzo/aprile

3 lezioni

CONSEGNA

FASI

Sei un sociologo ricercatore che deve ideare e costruire un sistema di misurazione delle principali tipologie di emozioni dei tuoi compagni.

• Individuazione delle principali emozioni da misurare: gioia, trepidazione, fiducia, paura, speranza, sorpresa, delusione, nostalgia, felicità, commozione, disapprovazione, vergogna, orgoglio, rabbia, disgusto, meraviglia… • Suddivisione in piccoli gruppi, uno per ogni emozione presa in considerazione. • Individuazione di 7 domande chiuse per ogni emozione, con 5 opzioni di risposta per ciascuna, con valore di presenza dell’emozione da un minimo di 1 a un massimo di 5 (esempio: Guardi spesso che ora è prima di un appuntamento? - risposte da scegliere messe in ordine sparso di valore: 1. Assolutamente no, per me l’orologio potevano anche non inventarlo! 2. Boh, non ci ho mai fatto caso. 3. Beh, se mi ci cade l’occhio... perché no? 4. Certo, meglio sapere quanto tempo manca, giusto? 5. Mi tengo proprio l’orologio davanti agli occhi!). • Ideazione di un “emozionometro” in cartoncino o altro materiale che faccia da coreografia alla scrittura delle domande e risposte possibili (meglio se informaticamente, consigliamo Excel). • Ad ogni risposta scelta si attribuisce il valore relativo: 1 = assente, 2 = scarso; 3 = medio; 4 = elevato; 5 = massimo. Nella stesura le 5 opzioni di risposta andranno ogni volta mescolate. • Per calcolare le risposte basterà sommare i numeri relativi a tutte le risposte e dividere per 7 e ottenere la media (se abbiamo utilizzato Excel lo si potrà avere in automatico): media 1 = emozione assente, media 2 = emozione scarsa; media 3 = emozione media; media 4 = emozione elevata; media 5 = emozione massima.

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Propos te

5° UNITÀ:

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La festa delle feste

Questa ultima unità dell’anno scolastico inizia in maniera particolare, con subito una doppia pagina speciale su Il Piccolo Principe (pagine 46-47). Dalle tematiche di questo celebre libro faremo scaturire riflessioni e attività prima sul tema dell’amicizia, poi su quello del dono di sé, arrivando quindi agli argomenti prettamente pasquali. Ma, prima, approfondiamo la conoscenza dell’autore e del libro che presentiamo ai ragazzi.

“Il Piccolo Principe” insegna A Lione, il 29 giugno del 1900, in una famiglia aristocratica, nasce Antoine de Saint-Exupéry. Anche se rimane prematuramente orfano di padre, trascorre un’infanzia felice grazie alle cure amorevoli della madre. Da adulto si dedica alla scrittura e diventa aviatore militare: numerose sono le missioni che compie, non senza incidenti. È proprio durante una di queste che alla giovane età di 44 anni scompare misteriosamente. Il suo libro più noto, che affascina grandi e piccoli ancora oggi, è Il Piccolo Principe. Il Piccolo Principe è uno dei libri più tradotti al mondo. Uscito per la prima volta negli Stati Uniti, racconta la storia di un aviatore, l’autore stesso del libro, che precipita con il suo aereo in avaria nel deserto del Sahara. Qui incontra un bambino, appunto il Piccolo Principe, che gli chiede di disegnargli una pecora e non si accontenta fintantoché l’aviatore gli propone una scatola all’interno della quale il Principe possa immaginare la sua. L’aviatore viene a conoscenza del fatto che il Piccolo Principe proviene dall’asteroide B612 in cui vive con tre vulcani, di cui solo uno attivo, e una bellissima rosa.

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Il motivo della sua partenza è proprio questa rosa, che con il suo atteggiamento scorbutico l’ha rattristato. Durante il viaggio racconta di aver incontrato dei personaggi particolari: un vecchio, un uomo vanitoso, un ubriacone, un uomo d’affari, un lampionaio e un geografo che gli consiglia di dirigersi verso la Terra dove potrà trovare la pecora che possa divorare i baobab che crescono sull’asteroide. Sulla Terra il Piccolo Principe fa tre incontri simbolici: un serpente, un piccolo fiore con un roseto e una volpe. Terminato il suo racconto, i due vanno alla ricerca di acqua e trovato un pozzo si separano, dandosi appuntamento per la sera dopo. Quando l’aviatore arriva, trova il Piccolo Principe in compagnia del serpente: egli grazie a lui è pronto a ritornare a casa, sul suo asteroide. Il pilota da quel giorno osservando il cielo stellato penserà a lui: è stato “addomesticato”, come avvenuto con la volpe.

Il Giornalino a pagina 35 ci propone la costruzione in origami del personaggio della volpe, mentre nel sito dedicato online troviamo le istruzioni su un lapbook su Il Piccolo Principe.

Volendo leggere, o far leggere, il libro intero (che non richiede molto tempo), possiamo ideare un progetto lettura ad hoc.

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Progetto lettura: “Di pianeta in pianeta con…” Introduciamo Il Piccolo Principe con la visione del noto film di animazione. Si possono poi affrontare le diverse tematiche leggendo dei brani del libro durante l’anno scolastico. È un’esperienza che aiuterà i bambini a crescere e maturare determinati atteggiamenti proprio perché i temi trattati nel testo sono molteplici e tutti di grande profondità. Ecco alcune frasi famose che permettono di entrare nel vivo del libro.

“Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”.

“Amare è donare tutto se stesso senza nulla chiedere amare è non dire mai... mi devi”.

“È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante”.

“Diventi responsabile per sempre di ciò che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa”.

La frase più famosa del testo è: «Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi». Essa aiuta a far capire all’individuo che la cosa fondamentale è “vedere” con il cuore e lasciarsi stupire da tutto ciò che va ben al di là delle semplici apparenze.

«È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante». Il protagonista nell’asteroide cura una semplice rosa con grande dedizione e amore. Lei, tuttavia, lo ricambia non sempre in modo amorevole, anzi in alcuni momenti diventa scorbutica e piena di esigenze.

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Quando è lontano, tuttavia, il Piccolo Principe capisce che lui ha un profondo amore nei suoi confronti, perché si sono presi cura l’uno dell’altro, tanto da farsi mordere dal serpente velenoso per tornare da lei. Questo gesto così estremo induce a capire che non è l’apparenza e l’esteriorità la cosa importante, ma l’io profondo di ognuno. Gli adulti non dovrebbero mai dimenticare il bambino che c’è dentro di loro e non dovrebbero farsi prendere dal materialismo e dalle apparenze del mondo che li circonda. Questo “bambino addormentato” dentro ciascuno va svegliato.

Confronto con la Bibbia Il libro Il Piccolo Principe si presta molto bene ad un confronto con molte delle tematiche presenti nella Bibbia, sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento, come la fedeltà e l’amore che ben stanno insieme perché l’una non esclude l’altra. Difatti lo stesso evangelista Giovanni riferisce le parole di Gesù: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici» (Gv 15,13). Gesù inoltre durante la sua vita terrena si prende cura delle persone svantaggiate o in difficoltà, così come il protagonista del libro si prende cura della sua rosa.

Proponiamo due schede su quanto affrontato con Il Piccolo Principe: la scheda n. 42 qui a pagina 140 con giochi e quiz e la scheda 43 a pagina 141 con la richiesta di esprimersi sul concetto di amicizia. Circa questa tematica abbiamo a disposizione il compito di realtà di questa unità “Le Regole dell’amicizia”.

Facciamo leggere la pagina 48 del testo “La festa delle feste”, con la scheda operativa “La festa di Pasqua” a pagina 161. Entriamo così nelle tematiche pasquali, ma facciamolo con l’aiuto della musica, presentando una delle opere più celebri di Johann Sebastian Bach, compositore tedesco del XVIII secolo, peraltro molto religioso.

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La “Passione secondo Matteo” di Bach Si tratta una delle opere musicali a carattere religioso di Bach più note, che presenta il testo evangelico di Mattero dei capitoli 26 e 27. Egli utilizza prevalentemente il “recitativo” e per ogni personaggio di cui racconta la storia (Gesù, Pietro, Giuda, ecc.) c’è un cambio di tenore. Le parti recitative impostano le varie scene, mentre la musica diviene forte ed emozionale nei passaggi più forti e drammatici, quali il tradimento, la flagellazione e la crocifissione. L’opera compare in scena per la prima volta nella chiesa di San Tommaso a Lipsia il venerdì santo dell’11 aprile 1727. Dal sito web dedicato facciamo ascoltare l’opera di Bach e facciamola confrontare con il testo evangelico di Matteo, riconoscendone i vari episodi.

Un altro approccio alla Pasqua lo abbiamo a disposizione attraverso le numerose opere d’arte proposte, dal Cristo verde di Gauguin a pagina 36 del Giornalino a quanto presente nel testo stesso: la Lavanda dei piedi del Duomo di Modena a pagina 48, il Bacio di Giuda di Giotto a pagina 49, la Pietà di Van Gogh a pagina 49 e la Risurrezione di Raffaello a pagina 50.

Dopo la musica e l’arte, tocca ora alla letteratura e, per la precisione, la poesia. Le schede fotocopiabili nn. 44-45 qui alle pagine 142-143 fanno lavorare i ragazzi su una poesia di Alessandro Manzoni e su una di Giovanni Pascoli.

Numerose storie della Bibbia digitale interattiva ci possono venire incontro in queste tematiche (ultima Cena, Getsemani, arresto e condanna, crocifissione, risurrezione).

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Quadretti di Pasqua Possiamo far realizzare dei bellissimi quadretti utilizzando cartoncini colorati, perline, colla vinilica, nastrini e fustelle per creare pizzo, foglie, fiori e coniglietti. Ecco un esempio.

Circa la risurrezione proponiamo la scheda n. 46 fotocopiabile qui a pagina 144 nella quale si chiede una propria interpretazione di un noto affresco sul tema. Sempre in ambito artistico facciamo conoscere agli alunni una delle opere scultoree più interessanti in Italia, custodita nel Duomo di Modena.

La passione di Gesù del Duomo di Modena È un’opera scultorea grandiosa che si trova sull’ambone ed il relativo pontile del Duomo di Modena, eseguita da Anselmo da Campione con i suoi allievi nella prima metà del XIII secolo. Oltre ai bassorilievi degli evangelisti e dei dottori della Chiesa, vi sono le scene di Gesù con gli Apostoli nell’orto del Getsemani, l’ultima Cena, la lavanda dei piedi, il bacio di Giuda, l’arresto e la flagellazione.

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Su quest’opera proponiamo la scheda fotocopiabile n. 47 qui a pagina 145, nella quale si chiede un confronto con l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci.

Passiamo quindi alla pagina del testo 51 “La Chiesa sulla roccia”, introducendo le ultime pagine del corso, a carattere ecclesiale. Apriamo in modo inclusivo il tema, allargando al ruolo di guida e capo spirituale - parallelo a Pietro - nelle religioni del mondo.

Ruoli di guida religiosa nelle religioni

Nel mondo islamico esistono diverse persone con compiti precisi e ordinati. Oltre ai comuni fedeli, vi sono gli imam che guidano la preghiera, i muezzin che richiamano alla preghiera, i sapienti o maestri della tradizione ed infine i califfi con ruolo politico, sociale ed istituzionale, in quanto successori del profeta Maometto. Nel mondo ebraico, la figura più importante all’epoca del Tempio era il Sommo Sacerdote, scelto tra i kohanim, cioè sacerdoti discendenti di Aronne. Il Sommo Sacerdote aveva funzioni cultuali all’interno della parte più sacra del Tempio e presiedeva il Sinedrio, come organo legislativo ed esecutivo. I leviti erano invece i discendenti della tribù di Levi e avevano il compito di assistere i sacerdoti, il servizio del canto e della musica. I dottori della Legge erano coloro che si occupavano delle Sacre Scritture, le studiavano e le trascrivevano. I rabbini o maestri avevano il ruolo di guide della preghiera nella sinagoga ed erano a tutti gli effetti degli insegnanti per le giovani generazioni.

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Nel mondo induista un sistema gerarchico rigido è garantito dalle caste a carattere ereditario. Si tratta di una vera e propria stratificazione sociale basata su fondamenti religiosi che suddivide le categorie in base al lavoro, al potere, al prestigio e al possedimento di beni. Le caste dipendono dalla concezione religiosa della reincarnazione, secondo la quale, in base ai meriti acquisiti durante una vita, nella successiva si viene premiati nascendo in una casta più alta, viceversa si nasce in una casta più bassa se si è vissuti da peccatori. La casta più elevata in India è quella dei brahmani, ossia la casta sacerdotale formata da anime considerate pure.

Possiamo dettare il seguente testo agli alunni, lasciando degli spazi vuoti per le seguenti parole, che scriveremo alla lavagna e che i ragazzi dovranno poi inserire al posto giusto.

IMAM • SACERDOTE • BRAMINO • RABBINO

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Ed ecco il testo da dettare.

In tutte le religioni vi sono delle persone preposte alla guida delle celebrazioni e della preghiera nei relativi luoghi di culto. Nelle sinagoghe tale funzione è svolta dal che legge i rotoli della Torah durante le funzioni dello shabbat. Nella moschea, il venerdì sera. chi guida la preghiera è l’ che sale sul minbar a pronunciare il suo sermone. Tra gli induisti, invece, la preghiera è generalmente personale, anche se vi è una figura di guida attenta alla pratica della meditazione e della purificazione chiamata . Nel mondo cristiano i fedeli si ritrovano la domenica in chiesa per celebrare il rito dell’eucarestia, presieduto dal .

Concludiamo proponendo la verifica a pagina 162 del quaderno operativo e la scheda “La Chiesa sulla roccia” alla pagina seguente. Nel cloud digitale abbiamo a disposizione l’approfondimento “I successori di Pietro” e, qui di seguito, spieghiamo alcuni termini a riguardo.

Significato di Papa, vescovo, prete, religioso, laico Nella Chiesa cristiana cattolica, la distinzione tra i diversi ruoli religiosi è data dalla diversità di vocazioni e ministeri che lo Spirito Santo suscita per un concreto servizio nella Comunità. Vi sono in primo luogo i laici, cioè i fedeli che attraverso il sacramento del Battesimo sono chiamati figli di Dio e mettono in pratica l’insegnamento di Gesù nella loro vita quotidiana. I religiosi sono coloro che consacrano la vita a Dio, seguendo una regola con voto di castità, povertà e obbedienza. I religiosi si distinguono in monaci, frati e suore, in base alla Regola dei rispettivi Ordini. I diaconi, collaborano con i sacerdoti e si possono sposare. I sacerdoti chiamati anche presbiteri, sono scelti dai Vescovi e si mettono a servizio della comunità chiamata parrocchia. Fanno voto di celibato, cioè non si sposano. I vescovi sono i successori degli Apostoli, a guida delle diocesi organizzate territorialmente da un insieme di parrocchie; annunciano il Vangelo e amministrano i sacramenti. Alcuni vescovi diventano collaboratori stretti del Papa e vengono nominati cardinali, con il compito di eleggere un nuovo Papa.

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Il Papa è il successore dell’Apostolo Pietro, è vescovo di Roma ed è la guida di tutta la Chiesa. Papa significa “padre”, per questo spesso viene chiamato “Santo Padre”. Citiamo gli ultimi Papi: • SAN GIOVANNI XXIII (1958-1963) padre ispiratore del Concilio Vaticano II che ha aperto le porte alla modernità della Chiesa. Ricordato come il “Papa buono”. • BEATO PAOLO VI (1963-1978) il Papa promotore dei grandi incontri ecumenici (a Gerusalemme abbraccia il Patriarca di Costantinopoli) e che concluse il Concilio Vaticano II. • GIOVANNI PAOLO I (1978) dal breve papato di soli 33 giorni, viene ricordato per il suo sorriso aperto. • SAN GIOVANNI PAOLO II (1978-2005) primo Papa polacco, grande viaggiatore, di ampie vedute e amato dai giovani. Istituì per loro la giornata mondiale della gioventù, in grado di riunire milioni di giovani di tutto il mondo. • BENEDETTO XVI (2005-2013) Papa emerito ricordato per la sua ampia conoscenza teologica. • FRANCESCO attuale Papa da marzo 2013, il suo ministero è caratterizzato da fratellanza, povertà e preghiera.

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. 42 Sch eda n

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Data

GIOCA CON IL PICCOLO PRINCIPE Inserisci le parole dopo aver risposto a ciascuna domanda. 1 2 3 4 5

Il fiore che il Piccolo Principe ama. Precipita con il suo aereo in avaria. Gli consiglia di andare sulla Terra. Lo aiuta a ritornare dalla rosa. Gli spiega cosa vuol dire amare qualcuno.

1 2 3 4 5

Spiega con parole tue una delle frasi più significative del libro: «Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi».

E tu? Come dimostri la tua amicizia?

E Gesù? Cosa ha fatto per gli uomini, che chiamava “amici”?

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AMICIZIA È... Disegna nel pianeta un tuo amico o amica e descrivi in basso le caratteristiche del vostro rapporto di amicizia.

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. 44 Sch eda n

Nome Classe

Data

LA PASQUA CON ALESSANDRO MANZONI Risurrezione È risorto: il capo santo più non posa nel sudario è risorto: dall’un canto dell’ avello solitario sta il coperchio rovesciato: come un forte inebbriato, il Signor si risvegliò. Era l’alba; e molli il viso Maddalena e l’altre donne fean lamento in su l’Ucciso; ecco tutta di Sionne si commosse la pendice e la scolta insultatrice di spavento tramortì. Un estranio giovinetto si posò sul monumento: era folgore l’aspetto era neve il vestimento: alla mesta che ‘l richiese dié risposta quel cortese: è risorto; non è qui.

Esegui la parafrasi della poesia con gli aiuti che ti dà l’insegnante alla LIM.

(Alessandro Manzoni)

CHI È ALESSANDRO MANZONI? È uno dei più grandi scrittori italiani, vissuto tra 1785 e il 1873, originario di Milano. È celebre per la sua più grande opera intitolata I promessi sposi, con la travagliata storia d’amore di Renzo e Lucia. Si tratta di un autore molto legato al pensiero cristiano.

142


Nome Classe

Sch eda n . 45

Data

LA PASQUA CON GIOVANNI PASCOLI La domenica dell’ulivo Hanno compiuto i questo dì gli uccelli il nido (oggi è la festa dell’ulivo) di foglie secche, radiche, fuscelli; quel sul cipresso, questo su l’alloro al bosco, lungo il chioccolo d’un rivo, nell’ombra mossa d’un tremolìo d’oro. E covano sul musco e sul lichene fissando muti il cielo cristallino, con improvvisi palpiti, se viene un ronzio d’ape, un vol di maggiolino. (Giovanni Pascoli)

CHI È GIOVANNI PASCOLI? Grande poeta, autore di saggi e professore universitario. Visse tra il 1855 e il 1912. La sua vita, segnata da profondo dolore in seguito a numerosi lutti familiari, ha forgiato il suo animo di letterato nella capacità di rappresentare il mondo naturale contadino collegandolo all’ideale del nido familiare come luogo essenziale di protezione e pace dell’anima. Nelle sue poesie si coglie lo stupore ed il mistero che avvolge l’umanità nella bellezza della natura.

Disegna un nido composto dagli elementi descritti nella poesia.

143


. 46 Sch eda n

Nome Classe

Data

DINANZI AL GHIRLANDAIO Descrivi secondo la tua interpretazione l’affresco qui riportato. Papa Sisto IV chiamò nel 1481 alcuni artisti fiorentini per affrescare la Cappella Sistina. Uno di questi fu il Ghirlandaio, a cui vennero affidate due opere tra cui quella qui rappresentata: la Risurrezione di Cristo. L’affresco venne rovinato nel corso del tempo e ricomposto da Hendrik van den Broeck.

CONTESTO

144

PERSONAGGI

COLORI


Nome Classe

Data

Sch eda n . 47

ULTIME CENE A CONFRONTO Fa’ un confronto tra l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci e il bassorilievo del Duomo di Modena. Distingui gli Apostoli, Gesù e gli atteggiamenti.

145


. 49 Sch eda n

Nome Classe

Data

L’INNO DELL’EXULTET Ogni notte di Pasqua i cristiani proclamano l’inno dell’Exultet (dal verbo “esultare”). Sottolinea le parole, espressioni e metafore che più ti colpiscono, poi confrontati con i compagni. Cristo ha pagato per noi all’eterno Padre

Di questa notte è stato scritto: la notte

il debito di Adamo, e con il sangue sparso

splenderà come il giorno, e sarà fonte

per la nostra salvezza ha cancellato la

di luce per la mia delizia.

condanna della colpa antica.

Il santo mistero di questa notte sconfigge

Questa è la vera Pasqua, in cui è ucciso

il male, lava le colpe, restituisce l’innocenza

il vero Agnello, che con il suo sangue

ai peccatori, la gioia agli afflitti.

consacra le case dei fedeli.

Dissipa l’odio, piega la durezza dei potenti,

Questa è la notte in cui hai liberato i figli

promuove la concordia e la pace.

di Israele, nostri padri, dalla schiavitù

O notte veramente gloriosa, che

dell’Egitto, e li hai fatti passare illesi

ricongiunge la terra al cielo e l’uomo

attraverso il Mar Rosso.

al suo creatore!

Questa è la notte in cui hai vinto le tenebre

In questa notte di grazia accogli, Padre

del peccato con lo splendore della colonna

santo, il sacrificio di lode, che la Chiesa

di fuoco.

ti offre per mano dei suoi ministri, nella

Questa è la notte che salva su tutta la terra

solenne liturgia del cero, frutto del lavoro

i credenti nel Cristo dall’oscurità del peccato

delle api, simbolo della nuova luce.

e dalla corruzione del mondo, li consacra

Riconosciamo nella colonna dell’Esodo gli

all’amore del Padre e li unisce nella

antichi presagi di questo lume pasquale che

comunione dei santi.

un fuoco ardente ha acceso in onore di Dio.

Questa è la notte in cui Cristo, spezzando

Pur diviso in tante fiammelle non estingue

i vincoli della morte, risorge vincitore

il suo vivo splendore, ma si accresce nel

dal sepolcro.

consumarsi della cera che l’ape madre

Nessun vantaggio per noi essere nati,

ha prodotto per alimentare questa preziosa

se lui non ci avesse redenti.

lampada.

O immensità del tuo amore per noi!

Ti preghiamo, dunque, Signore, che questo

O inestimabile segno di bontà: per riscattare

cero, offerto in onore del tuo nome per

lo schiavo, hai sacrificato il tuo Figlio!

illuminare l’oscurità di questa notte, risplenda

Davvero era necessario il peccato di

di luce che mai si spegne.

Adamo, che è stato distrutto con la morte

Salga a te come profumo soave,

del Cristo.

si confonda con le stelle del cielo.

Felice colpa, che meritò di avere un così

Lo trovi acceso la stella del mattino, questa

grande redentore!

stella che non conosce tramonto: Cristo, tuo

O notte beata, tu sola hai meritato

Figlio, che risuscitato dai morti fa risplendere

di conoscere il tempo e l’ora in cui Cristo

sugli uomini la sua luce serena e vive e regna

è risorto dagli inferi.

nei secoli dei secoli.

146


Nome Classe

Data

Sch eda n . 49

COMPITO IN SITUAZIONE Devi ricostruire il percorso di Gesù dall’Ultima Cena alla risurrezione tracciandolo in rosso su questa ricostruzione della Gerusalemme antica. Fatti guidare dall’insegnante che ti aiuta alla LIM.

INDICATORI DEL LIVELLO DI COMPETENZA MATURATA

Livello base

L’alunno stila un itinerario incompleto e non cronologico.

Livello intermedio

L’alunno stila un itinerario completo ma non cronologico.

Livello avanzato

L’alunno stila un itinerario completo, cronologico e correttamente commentato.

147


CLASSE 4a

Le Regole dell’Amicizia CLASSE

PAGINA

44

quarta

PRODUZIONE Realizzazione di un documento legislativo che codifichi il concetto e il rispetto dell’amicizia tra persone e popoli.

COMPETENZA IRC

COMPETENZA CHIAVE EU

Apprezzare l’impegno della comunità umana e cristiana nella codifica dei valori alla base della convivenza amicale.

1. Comunicazione nella madrelingua: utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici. 6. Competenze sociali e civiche: collaborare e partecipare comprendendo i diversi punti di vista delle persone.

PERIODO

TEMPO STIMATO

maggio/giugno

1 48

2 lezioni

CONSEGNA

FASI

Sei il membro di una commissione parlamentare mondiale che deve redigere un documento legislativo che definisca e tuteli l’amicizia e il rispetto tra le persone e i popoli.

• Suddivisione in classe in gruppi quanti sono i continenti del pianeta: Europa, Asia, Africa, America, Antartide e Oceania. • Ricerca da parte di ogni gruppo delle principali caratteristiche culturali e sociali delle principali popolazioni ed etnie del proprio continente. • Riunione dei gruppi ed esposizione delle ricerche. • Individuazione di valori considerabili condivisi. • Redazione di un documento che definisca e tuteli tali valori, promuovendo la pace, il dialogo e l’amicizia tra i popoli del mondo.


Cla sse

1° UNITÀ IN CAMMINO NEL TEMPO 151 Programmazione 151 Sinossi dei componenti cartacei 153 Sinossi dei componenti digitali 154 Il pellegrinaggio medievale 170 Il pellegrinaggio nell’arte 171 La leggenda della conchiglia 172 La cattedrale di Santiago di Compostela 173 Il Girasole 174 La pozzanghera 175 La prima comunità degli Atti degli Apostoli 176 Il nome “cristiani” 176 La viabilità romana 177 “La vocazione dei primi apostoli” della Sistina 177 Progetto: “Pinocchio da burattino a bambino” 178 Cresco anch’io 179 Chi ha fatto il miracolo? 180 La Conversione di Saulo” di Michelangelo 181 Scheda Simboli di pellegrinaggio 183 Scheda La Pentecoste nell’arte 184 Scheda Il popup di Pentecoste 185 Scheda I primi cristiani 187 Scheda Scheda filmografica 188 Scheda Pinocchio in personaggi 189 Scheda Diario di bordo di San Paolo 190 Scheda Pentecoste cristiana o ebraica? 191 Scheda Apostoli in viaggio 192 Scheda Compito in situazione 193 Itinerari del territorio 194 2° UNITÀ DIFFICOLTÀ DI UN VIAGGIO Programmazione Sinossi dei componenti cartacei Sinossi dei componenti digitali

155 155 158 159

Incontri che feriscono il cuore 195 Progetto affettività: “No al bullismo” 196 Il bullo citrullo 197 Il bullo 198 In scena con il diacono Stefano 199 Che tipi, questi cristiani 201 l’Anfiteatro Flavio 203 Il culto delle reliquie nelle religioni 204 Dall’Editto di Tessalonica 205 I ritrovamenti di Sant’Elena 205 Il sasso inutile 206 Una vetrata natalizia 208 Scheda Una ragazza ferita dai compagni 209 Scheda Io e il bullismo 210 Scheda Questione di comportamento 2 11 Scheda Giornalista delle persecuzioni 212 Scheda La mappa delle persecuzioni 213 Scheda Artisti con Munch 214 Scheda Interpretando Munch 215 Scheda

Tra editti e Costituzione italiana Scheda Costruiamo un reliquiario Scheda Il sasso inutile Scheda Una vetrata natalizia Scheda Mi sperimento in situazione

216 217 218 219 222

In tribunale davanti ai cristiani

223

3° UNITÀ LE VIE DEL CAMBIAMENTO Programmazione Sinossi dei componenti cartacei Sinossi dei componenti digitali Ambienti educativi per i ragazzi d’oggi La scuola è un diritto Leo Da Vinci Le cause della crisi dell’Impero Romano La vita di Sant’Antonio Abate Madonna tra i santi Antonio Abate e Giorgio San Pacomio nell’arte Il barilotto L’origine del canto gregoriano Gli ordini mendicanti Filippo Neri Don Giovanni Bosco Scheda Un’offerta di… valori Scheda Le cause di una crisi

160 160 162 162

Scheda

Animali simbolici del medioevo Scheda So tutto sul monachesimo Scheda I ruoli in un monastero Scheda

224 225 226 226 227 228 229 230 232 233 234 235 236 237 238 239 240

Io monaco amanuense in erba Scheda Compito in situazione

241 242

Giornalisti di cronaca bianca

148

4° UNITÀ AGLI INCROCI DELLA VITA 163 Programmazione 163 Sinossi dei componenti cartacei 165 Sinossi dei componenti digitali 165 Progetto affettività: “Meravigliosa amicizia” 244 Quattro amici al bar 245 Il sonetto 104 di William Shakespeare 246 Papa Leone IX e Michele Cerulario 247 Il Simbolo Apostolico nell’arte 248 Creare un’icona ortodossa 249 La questione delle indulgenze 250 Compravendendo le indulgenze 251 Il matrimonio per protestanti e anglicani 252 L’inno alla gioia di Beethoven 253 Scheda Leone IX vs Michele Cerulario 255 Scheda Compravendendo indulgenze 2 56 Scheda Matrimonio cattolico vs anglicano 257 Scheda Un Inno alla Gioia 258 Scheda Leggo e cancella 259 Scheda Compito in situazione 260 Un documento ecumenico

261

5° UNITÀ SULLE STRADE DEL MONDO 166 Programmazione 166 Sinossi dei componenti cartacei 168 Sinossi dei componenti digitali 169 Progetto lettura: “Cronache di un viaggio” 262 Il pellegrinaggio nelle religioni del mondo 263 Frasi celebri sul cammino 264 La polivalenza d el “pellegrinaggio” 265 Le crociate 266 Il nome di Dio per gli ebrei 267 Concetto dell’aldilà 267 Progetto lettura: Il Giorno della Memoria 268 Se questo è un uomo 269 I cinque pilastri dell’Islam 270 La festa di Vesak 271 Arte e religioni 272 Scheda Il sentiero del pellegrinaggio 273 Scheda Il nome di Dio 274 Scheda Lo Sheol ebraico 275 Scheda I pilastri dell’Islam 276 Scheda Tra tappeti e arabeschi 277 Scheda La via dell’Islam 278 Scheda La via del Buddhismo 279 Scheda La via dell’Induismo 280 Scheda Tra domande e risposte 281 Scheda Un Dio… chi e come 282 Scheda La diffusione delle religioni 283 Scheda Ed ora ricerco io! 284 Scheda Compito in situazione 285 Tutti in redazione 286


Pres enta

zione

CLASSE 5a

Inizia l’ultimo anno di un lungo cammino, varcando la porta della propria casa e nazione fino a giungere ai confini della mondialità. Tale è la Chiesa, che cammina nel tempo e nello spazio, giungendo ad annunciare la Buona Novella a tutti i popoli del mondo e confrontandosi con essi con l’intenzione di trovare dei punti in comune nell’orizzonte del Bene. Il simbolo che ci accompagna quest’anno è quindi quello di uno zainetto da viaggio con evidenziato in esso un cuore.

Le unità di lavoro 1° Unità: In cammino nel tempo • In viaggio col pellegrino di Vallombrosa. • Pellegrini a Gerusalemme. • Il dono dello Spirito Santo. • La via scelta dalla comunità di Gerusalemme. • La via del Cristianesimo. • La via di Pietro. • La via della misericordia con Papa Francesco. • Sulla via di Damasco: la conversione di Paolo. • I viaggi dell’apostolo delle genti. 2° Unità: Difficoltà di un viaggio • Le difficoltà di un viaggio. • Cristiani in difficoltà a Gerusalemme. • Cristiani in difficoltà a Roma. • Le emozioni della paura e dell’amore • Le grandi persecuzioni. • Il martirio dei cristiani. • Il viaggio dei martiri. • L’arte nelle catacombe. • Viaggio verso la libertà. • Il pellegrinaggio di Sant’Elena. • Alla scoperta dell’architettura delle chiese.

150

3° Unità: Le vie del cambiamento • La Chiesa in cammino. • La strada dei monaci eremiti. • La strada dei monaci cenobiti. • La strada di Cirillo e Metodio. • Un giorno in monastero. • Il monastero nelle altre religioni. • La via degli ordini religiosi. • La via delle riforme. • Benedetto XVI, il Papa come un nonno. 4° Unità: Agli incroci della vita • Strade che si separano. • Lo scisma d’Oriente. • Lo scisma ad Occidente. • La Chiesa anglicana. • La via dei grandi Concili. • Il movimento ecumenico. • Tradizioni di Pasqua interconfessionali. • Viaggio nelle tradizioni natalizie. 5° Unità: Sulle strade del mondo • Sulle strade del mondo • Il pellegrino nelle varie religioni. • La via della religione cristiana. • La via della religione ebraica. • Pagina speciale: la giornata della memoria. • La via della religione islamica. • La via della religione buddhista. • La via della religione induista. • La via di altre religioni e movimenti. • La via del dialogo.


Pro gra m

CLASSE 5a

1° UNITÀ

m a zione

IN CAMMINO NEL TEMPO

Riferimenti progettuali normativi INDICAZIONI NAZIONALI: TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE • L’alunno si confronta con l’esperienza religiosa e distingue la specificità della proposta di salvezza del Cristianesimo. • L’alunno identifica nella Chiesa la comunità di coloro che credono in Gesù Cristo e si impegnano per mettere in pratica il suo insegnamento.

INDICAZIONI NAZIONALI: OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DIO E L’UOMO: conoscere le origini e lo sviluppo del cristianesimo. LA BIBBIA E LE ALTRE FONTI: saper attingere informazioni sulla religione cattolica anche nella vita di santi e in Maria, la madre di Gesù; leggere direttamente pagine bibliche ed evangeliche, riconoscendone il genere letterario ed individuandone il messaggio principale. IL LINGUAGGIO RELIGIOSO: individuare significative espressioni d’arte cristiana; rendersi conto che la comunità ecclesiale esprime, attraverso vocazioni e ministeri differenti, la propria fede ed il proprio servizio all’uomo. I VALORI ETICI E RELIGIOSI: riconoscere nella vita e negli insegnamenti di Gesù proposte di scelte responsabili.

IVO: saper OBIET TIVO FO RMAT ora del viag gio, utiliz zare la m etaf lo dei pelle grini in particolare quel mprendere m edio evali, per co o storico l’ori gine e lo svilupp del Cris tia nesimo.

151


Pro gra m

m a zione

CLASSE 5a

Contenuti • Viaggiare come i pellegrini medioevali. • Tutto ha inizio a Gerusalemme con la Pentecoste. • La vita dei primi cristiani. • La domus ecclesia. • Pietro e Paolo.

Riferimenti interdisciplinari o multidisciplinari • Coinvolgimento della disciplina di storia, di geografia, tecnologia, italiano e di arte e immagine. • Progetto lettura: “Pinocchio da burattino a bambino”.

Attenzione interculturale e interreligiosa • Il pellegrinaggio ebraico di Shavuot a Gerusalemme. • La viabilità romana. • La via della misericordia con Papa Francesco.

Pagine speciali • La via della misericordia con Papa Francesco.

Competenze • L’alunno è in grado di attuare un transfert dalle dinamiche del viaggio a quelle della storia della Chiesa. • L’alunno sa confrontare diverse esperienze religiose. • L’alunno sa argomentare gli episodi narrati nei primi capitoli del libro degli Atti degli Apostoli.

Conoscenze • L’alunno capisce il valore del mettersi in viaggio. • L’alunno comprende le ragioni del pellegrinaggio medioevale. • L’alunno conosce l’origine e lo sviluppo della Chiesa primigenia. • L’alunno conosce la figura di Pietro, Paolo e di Papa Francesco. • L’alunno apprende alcune informazioni circa la cultura religiosa, civile e politica dei primi secoli dopo Cristo.

Abilità • L’alunno sa fare collegamenti tra gli argomenti sul pellegrinaggio e quelli sulla storia del Cristianesimo dei primi secoli. • L’alunno sa confrontare la vita degli apostoli Pietro e Paolo prima e dopo la conversione. • L’alunno è in grado di correlare e valorizzare le informazioni del contesto storico con le novità della neo nascente Chiesa.

1 52


Pro gra m

CLASSE 5a

m a zione

1° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ CON I COMPONENTI DEL CORSO

Testo In viaggio col pellegrino di Vallombrosa Pagina 54

Quaderno operativo

Lapbook

Prova d’ingresso

Nella terra di Gesù.

Pagina 165

Pagina 1

L’arte insegna

Giornalino

I simboli del pellegrinaggio Pagina 166

Pellegrini a Gerusalemme

Vesti il pellegrino

Pagina 55

Pagina 167

Il dono dello Spirito Santo

Lo Spirito Santo in simboli

Pagina 56

Pagina 169

La via scelta dalla comunità di Gerusalemme

Verifichiamo Pagina 170

Pagina 57

La via del Cristianesimo

La domus ecclesiae

Pagina 58

Pagina 171

Vocazione dei primi Apostoli di Domenico Ghirlandaio.

La via di Pietro Pagina 59

Pagina 59

Pagina speciale: la via della misericordia con Papa Francesco Pagina 60

Sulla via di Damasco: la conversione di Paolo Pagina 61

I viaggi dell’apostolo delle genti Pagina 62

Una giornata nella Roma del Papa.

Un successore di Pietro: Papa Francesco

Pagina 40

Pagina 173

La conversione di Pietro e Paolo

Conversione di Saulo di Michelangelo.

Pagina 172

Pagina 61

I rischi del viaggio Pagina 174

Verifichiamo Pagina 175

153


Pro gra m

m a zione

CLASSE 5a

1° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ DA FONTE DIGITALE

Cloud Un Dio in tre Persone.

1 54

Compito di realtà Itinerari del territorio.

Bibbia interattiva La diffusione della Chiesa. La conversione di Paolo.

Feste nel mondo El dia de los muertos: festa del giorno dei morti.


Pro gra m

CLASSE 5a

2° UNITÀ

m a zione

DIFFICOLTÀ DI UN VIAGGIO

Riferimenti progettuali normativi INDICAZIONI NAZIONALI: TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE • L’alunno si confronta con l’esperienza religiosa e distingue la specificità della proposta di salvezza del Cristianesimo. • L’alunno identifica nella Chiesa la comunità di coloro che credono in Gesù Cristo e si impegnano per mettere in pratica il suo insegnamento.

INDICAZIONI NAZIONALI: OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DIO E L’UOMO: conoscere le origini e lo sviluppo del Cristianesimo; riconoscere avvenimenti, persone, strutture fondamentali della Chiesa cattolica sin dalle origini. LA BIBBIA E LE ALTRE FONTI: decodificare i principali significati dell’iconografia cristiana; saper attingere informazioni sulla religione cattolica anche nella vita di santi. IL LINGUAGGIO RELIGIOSO: individuare significative espressioni d’arte cristiana; rendersi conto che la comunità ecclesiale esprime, attraverso vocazioni e ministeri differenti, la propria fede ed il proprio servizio all’uomo. I VALORI ETICI E RELIGIOSI: riconoscere nella vita e negli insegnamenti di Gesù proposte di scelte responsabili.

dall’es peri en ze di , re de en pr m co : IVO OBIET TIVO FO RMAT oblemi incontrati pr i , ta vi a ri op pr te nella difficoltà incontra e quali ati risolti nel tempo st no so e m co , ni dai primi cris tia ino ia della Chiesa, perf or st lla ne o ut av o cons eguenze ha nn i stili architettonici. nell’evoluzione de gl

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Pro gra m

m a zione

Contenuti • Le difficoltà del mio viaggio. • Le emozioni collegate al viaggio. • Le difficoltà dei cristiani con gli ebrei e con i romani. • Le grandi persecuzioni e i martiri. • L’arte nelle catacombe. • La libertà religiosa. • Le chiese nel tempo.

Riferimenti interdisciplinari o multidisciplinari • Coinvolgimento della disciplina di storia, di cittadinanza, di tecnologia, italiano, matematica e di arte e immagine. • Progetto affettività: “No bullismo”.

Attenzione interculturale e interreligiosa • Il culto delle reliquie nelle religioni. • Il pellegrinaggio di Sant’Elena. • Le emozioni.

Pagine speciali • Le emozioni della paura. • Le emozioni dell’amore.

Competenze • L’alunno è in grado di delineare i passaggi di un problem solving applicato al periodo storico trattato. • L’alunno sa confrontare diverse esperienze religiose. • L’alunno sa motivare le scelte di alcuni martiri.

Conoscenze • L’alunno comprende che nella vita si possono incontrare delle difficoltà. • L’alunno conosce le difficoltà dei primi cristiani. • L’alunno capisce le motivazioni che stanno alla base delle grandi persecuzioni. • L’alunno conosce la figura di alcuni martiri. • L’alunno conosce il significato delle catacombe e dei simboli artistici in esse presenti. • L’alunno sa cosa sono le reliquie ed il culto inerente ad esse. • L’alunno comprende il valore della libertà religiosa. • L’alunno conosce i diversi stili dell’edificio chiesa ed il significato sotteso.

1 56

CLASSE 5a


CLASSE 5a

Pro gra m

m a zione

Abilità • L’alunno sa fare collegamenti tra le proprie emozioni e quelle dei primi cristiani durante il periodo delle persecuzioni. • L’alunno sa confrontare i valori cristiani con quelli pagani. • L’alunno sa attualizzare il valore della libertà contenuta nell’Editto di Costantino collegandola ad alcuni articoli della Costituzione Italiana. • L’alunno sa collegare lo stile di una chiesa con il messaggio religioso sotteso.

157


Pro gra m

m a zione

CLASSE 5a

2° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ CON I COMPONENTI DEL CORSO

Testo Le difficoltà di un viaggio Pagina 64

Cristiani in difficoltà a Gerusalemme

Quaderno operativo Un mio viaggio Pagina 176

Santo Stefano Pagina 177

Pagina 65

Cristiani in difficoltà a Roma Pagina 66

Lapbook

L’arte insegna

Affascinanti catacombe. Pagina 29

Martirio di Santo Stefano. Pagina 65

Valori romani e cristiani a confronto

Nella Roma delle persecuzioni.

Pagina 178

Pagina 19

L’urlo di Edvard Munch.

Pagina speciale: le emozioni della paura

Pagina 67

Pagina 67

Pagina speciale: le emozioni dell’amore

La nascita di Venere di Botticelli.

Pagina 68

Pagina 68

Le grandi persecuzioni Pagina 69

Il martirio dei cristiani

San Sebastiano del Perugino.

Pagina 70

Pagina 70

Il viaggio dei martiri Pagina 71

Verifichiamo Pagina 179

L’arte nelle catacombe

Cimiteri sotterranei

Pagina 72

Pagina 180

Viaggio verso la libertà

Editti alla mano

Pagina 73

Pagina 181

Il sogno di Costantino di Piero della Francesca. Pagina 73

158

Giornalino

Quella volta che ho provato paura. Pagina 10


Pro gra m

CLASSE 5a

Testo

Quaderno operativo

Lapbook

L’arte insegna

m a zione

Giornalino

Ritrovamento della santa croce di Jan van Eyck.

Il pellegrinaggio di Sant’Elena Pagina 74

Pagina 74

Alla scoperta dell’architettura delle chiese Pagina 76

Tanti stili, tante chiese

Questioni di… stile.

Pagina 182

Pagina 47

Verifichiamo Pagina 183

Gotico o romano? Pagina 184

2° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ DA FONTE DIGITALE

Cloud Chiesa, duomo, cattedrale, santuario.

Compito di realtà In tribunale davanti ai cristiani.

Bibbia interattiva Il primo martire Stefano. Le lettere di Paolo.

Feste nel mondo Al-Adha: festa islamica del sacrificio.

159


Pro gra m

3° UNITÀ

m a zione

CLASSE 5a

LE VIE DEL CAMBIAMENTO

Riferimenti progettuali normativi INDICAZIONI NAZIONALI: TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE • L’alunno si confronta con l’esperienza religiosa e distingue la specificità della proposta di salvezza del Cristianesimo. • L’alunno identifica nella Chiesa la comunità di coloro che credono in Gesù Cristo e si impegnano per mettere in pratica il suo insegnamento.

INDICAZIONI NAZIONALI: OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DIO E L’UOMO: riconoscere avvenimenti, persone e strutture fondamentali della Chiesa cattolica sin dalle origini e metterli a confronto con quelli delle altre confessioni cristiane. Conoscere le origini e lo sviluppo del cristianesimo. LA BIBBIA E LE ALTRE FONTI: saper attingere informazioni sulla religione cattolica anche nella vita di santi e in Maria, la madre di Gesù. IL LINGUAGGIO RELIGIOSO: riconoscere il valore del silenzio come “luogo” di incontro con se stessi, con l’altro, con Dio; individuare significative espressioni d’arte cristiana; rendersi conto che la comunità ecclesiale esprime, attraverso vocazioni e ministeri differenti, la propria fede ed il proprio servizio all’uomo. I VALORI ETICI E RELIGIOSI: riconoscere nella vita e negli insegnamenti di Gesù proposte di scelte responsabili.

ni ha nno rire com e i cris tia op sc : O IV AT RM FO OBIET TIVO ia, nuove form e di or st lla de o rs co il attuato, lungo am ento es ig en ze di rinnov ad re de on sp ri r testimonia nza pe m e un opria fe de, così co pr lla de to en am id e cons ol e r incontrare nuov pe re ilia m fa do ni suo ba mbino es ce dal e nuove es cere, conosc er cr a o an ut ai lo e es peri en ze ch cose e migliorare.

1 60


CLASSE 5a

Pro gra m

m a zione

Contenuti • Gli ambienti educativi della mia vita. • Dai monaci eremiti ai cenobiti. • Cirillo e Metodio. • La Regola di San Benedetto. • Papa Benedetto XVI. • Il monachesimo nelle altre religioni. • Le congregazioni e gli ordini religiosi.

Riferimenti interdisciplinari o multidisciplinari • Coinvolgimento della disciplina di storia, di geografia, tecnologia, italiano e di arte e immagine. • Progettare una visita ad un monastero.

Attenzione interculturale e interreligiosa • La via di Benedetto XVI. • Le cause della crisi dell’Impero Romano.

Pagine speciali • Il monastero nelle altre religioni.

Competenze • L’alunno è in grado di riconoscere gli ambienti educativi della sua vita. • L’alunno sa confrontare diverse esperienze religiose. • L’alunno sa motivare la nascita del monachesimo.

Conoscenze • L’alunno riconosce gli ambienti della sua vita che lo aiutano a crescere, imparare e migliorare. • L’alunno conosce l’opera evangelizzatrice dei fratelli Cirillo e Metodio. • L’alunno conosce la Regola di San Benedetto da Norcia. • L’alunno conosce la vita di Papa Benedetto XVI. • Comprende la presenza di forme di monachesimo anche in altre religioni. • L’alunno apprende alcune informazioni circa il fiorire di congregazioni e ordini religiosi che hanno riformato il volto della Chiesa.

Abilità • L’alunno distingue il monachesimo eremita dal cenobita. • L’alunno sa collegare i diversi edifici e spazi presenti nel monastero con i lavori diversificati dei monaci. • L’alunno sa elencare alcune riforme apportate alla Chiesa dagli ordini e dalle congregazioni religiose.

161


Pro gra m

m a zione

CLASSE 5a

3° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ CON I COMPONENTI DEL CORSO

Testo La Chiesa in cammino Pagina 79

Quaderno operativo

Lapbook

In cammino verso la scuola

Giornalino Una famiglia chiamata Europa.

Pagina 185

Pagina 28

Madonna tra i Santi Antonio Abate e Giorgio del Pisanello.

La strada dei monaci eremiti Pagina 80

Pagina 80

La strada dei monaci cenobiti Pagina 81

La strada di Cirillo e Metodio

Impariamo il cirillico

Un giorno in monastero

L’abito fa il monaco

Pagina 82

Pagina 83

Pagina 186

Pagina 187

La giornata del monaco Pagina 188

Pagina speciale: il monastero nelle altre religioni Pagina 84

La via degli ordini religiosi Pagina 86

Verifichiamo Pagina 189

Pagina 86

Pagina 87

Tra misticismo ed ascesi

Benedetto XVI, il Papa come un nonno

Una Chiesa promotrice di umanità

La via delle riforme

Pagina 88

Il ciclo della vita di San Francesco di Giotto.

Pagina 191

Pagina 192

3° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ DA FONTE DIGITALE

Cloud Tra conventi e monasteri.

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Compito di realtà Giornalisti di cronaca bianca.

Bibbia interattiva Le visioni di Giovanni.

Feste nel mondo Purim: carnevale ebraico.


Pro gra m

CLASSE 5a

4° UNITÀ

m a zione

AGLI INCROCI DELLA VITA

Riferimenti progettuali normativi INDICAZIONI NAZIONALI: TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE • L’alunno si confronta con l’esperienza religiosa e distingue la specificità della proposta di salvezza del Cristianesimo. • L’alunno identifica nella Chiesa la comunità di coloro che credono in Gesù Cristo e si impegnano per mettere in pratica il suo insegnamento. • L’alunno coglie il significato dei Sacramenti e si interroga sul valore che essi hanno nella vita dei Cristiani. Riconosce il significato cristiano del Natale e della Pasqua.

INDICAZIONI NAZIONALI: OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DIO E L’UOMO: DIO E L’UOMO: riconoscere avvenimenti, persone e strutture fondamentali della Chiesa cattolica sin dalle origini e metterli a confronto con quelli delle altre confessioni cristiane evidenziando le prospettive del cammino ecumenico. Cogliere il significato dei sacramenti nella tradizione della Chiesa, come segni della salvezza di Gesù e azione dello Spirito Santo. Descrivere i contenuti principali del credo cattolico. LA BIBBIA E LE ALTRE FONTI: decodificare i principali significati dell’iconografia cristiana. Saper attingere informazioni sulla religione cattolica anche nella vita di santi e in Maria, la madre di Gesù. IL LINGUAGGIO RELIGIOSO: intendere il senso religioso del Natale e della Pasqua, a partire dalle narrazioni evangeliche e dalla vita della Chiesa. Individuare significative espressioni d’arte cristiana. I VALORI ETICI E RELIGIOSI: riconoscere nella vita e negli insegnamenti di Gesù proposte di scelte responsabili.

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Pro gra m

m a zione

CLASSE 5a

Contenuti • Amicizia interrotta. • Lo scisma d’Oriente. • Lo scisma d’Occidente. • La Chiesa anglicana. • I grandi Concili. • Il movimento ecumenico. • Natale e Pasqua interconfessionali.

Riferimenti interdisciplinari o multidisciplinari • Coinvolgimento della disciplina di storia, di geografia, tecnologia, italiano e di arte e immagine. • Progetto affettività: l’amicizia. • Progetto d’inglese: la corte reale.

Attenzione interculturale e interreligiosa • Pasqua e Natale interconfessionali. • Inno alla gioia di Beethoven.

Pagine speciali • Tradizioni di Pasqua interconfessionali. • Viaggio nelle tradizioni natalizie.

Competenze • L’alunno è in grado di analizzare le motivazioni che hanno portato alla separazione dei cristiani. • L’alunno valutare l’importanza del dialogo ecumenico per ripristinare l’unità dei cristiani.

Conoscenze • L’alunno comprende l’esperienza di separazione, dovuta a cause diverse, in un rapporto di amicizia. • L’alunno conosce le motivazioni storiche dello scisma d’Oriente e d’Occidente. • L’alunno conosce la motivazione principale di separazione della Chiesa anglicana. • L’alunno comprende l’intento di rinnovamento religioso dei grandi Concili. • L’alunno capisce le iniziative di unità promosse dal movimento ecumenico.

Abilità • L’alunno sa discriminare le cause politiche e quelle religiose della separazione tra Chiesa cattolica e ortodossa.

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Pro gra m

CLASSE 5a

m a zione

4° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ CON I COMPONENTI DEL CORSO

Testo

Quaderno operativo

Strade che si separano

Amici che vanno… nuovi che arrivano

Lo scisma d’Oriente

La questione del Filioque

Pagina 89 Pagina 90

Pagina 194

Giornalista per caso

La Chiesa anglicana

La dinastia Tudor

Pagina 92

Giornalino

Pagina 193

Lo scisma d’Occidente Pagina 91

Lapbook

Pagina 195

Intervista a Elisabetta I.

Pagina 196

Pagina 18

La via dei grandi Concili Pagina 96

Il movimento ecumenico Pagina 97

Confessioni cristiane a confronto Pagina 197

Pagina speciale: tradizioni di Pasqua interconfessionali Pagina 98

Pagina speciale: viaggio nelle tradizioni natalizie Pagina 100

Natale nel mondo Pagina 198

Verifichiamo Pagina 201

L’Adorazione dei pastori del Ghirlandaio. Pagina 100

Un centro tavola natalizio. Pagina 23

4° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ DA FONTE DIGITALE

Cloud L’arcipelago protestante.

Compito di realtà

Bibbia interattiva

Un documento ecumenico.

La diffusione della Chiesa.

Feste nel mondo Holi: festa asiatica dei colori.

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Pro gra m

5° UNITÀ

m a zione

CLASSE 5a

SULLE STRADE DEL MONDO

Riferimenti progettuali normativi INDICAZIONI NAZIONALI: TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE • L’alunno riconosce che la Bibbia è il libro sacro per cristiani ed ebrei e documento fondamentale della nostra cultura, sapendola distinguere da altre tipologie di testi, tra cui quelli di altre religioni. • L’alunno si confronta con l’esperienza religiosa e distingue la specificità della proposta di salvezza del Cristianesimo. • L’alunno identifica nella Chiesa la comunità di coloro che credono in Gesù Cristo e si impegnano per mettere in pratica il suo insegnamento.

INDICAZIONI NAZIONALI: OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DIO E L’UOMO: DIO E L’UOMO: cogliere il significato dei sacramenti nella tradizione della Chiesa, come segni della salvezza di Gesù e azione dello Spirito Santo. Conoscere le origini e lo sviluppo del cristianesimo e delle altre grandi religioni individuando gli aspetti più importante del dialogo interreligioso. LA BIBBIA E LE ALTRE FONTI: confrontare la Bibbia con i testi sacri delle altre religioni. IL LINGUAGGIO RELIGIOSO: individuare significative espressioni d’arte cristiana. I VALORI ETICI E RELIGIOSI: scoprire la risposta della Bibbia alle domande di senso dell’uomo e confrontarla con quella delle principali religioni non cristiane.

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CLASSE 5a

Pro gra m

m a zione

Contenuti

• I miei compagni raccontano la loro religione. • Le religioni e i loro pellegrinaggi. • Il libro sacro nelle religioni. • Tratti essenziali di ciascuna religione. • Il dialogo interreligioso.

Riferimenti interdisciplinari o multidisciplinari • Coinvolgimento della disciplina di storia, di geografia, tecnologia, italiano e di arte e immagine. • Progetto lettura: “Cronache di un viaggio”. • Progetto lettura: la Giornata della Memoria.

Attenzione interculturale e interreligiosa • La giornata della memoria. • Il velo della donna nelle culture, dalla sua presenza nel passato all’attuale uso nella cultura islamica. • L’uso della numerazione araba nella società odierna. • I diversi usi della corona nella preghiera.

Pagine speciali • La Giornata della Memoria.

Competenze • L’alunno è in grado di riconoscere i tratti essenziali delle grandi religioni del mondo. • L’alunno sa confrontare diverse esperienze religiose. • L’alunno sa padroneggiare la modalità del dialogo per risolvere eventuali conflitti nella propria esperienza.

Conoscenze • L’alunno comprende i diversi modi di intendere il pellegrinaggio. • L’alunno conosce i tratti essenziali delle diverse religioni. • L’alunno conosce le finalità di dialogo, rispetto e tolleranza tra le varie religioni contenute nel documento conciliare Nostra Aetate.

Abilità • L’alunno sa ascoltare con rispetto i compagni che raccontano la propria fede. • L’alunno sa confrontare i diversi testi sacri delle grandi religioni. • L’alunno è in grado di applicare la modalità del dialogo nei diverbi che insorgono in classe.

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Pro gra m

m a zione

CLASSE 5a

5° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ CON I COMPONENTI DEL CORSO

Testo

Quaderno operativo

Lapbook

L’arte insegna

Giornalino

Il pellegrino nelle varie religioni Pagina 101

La via della religione cristiana

Vesti e oggetti liturgici

Pagina 102

Pagina 202

La Risurrezione di Gesù di Giotto. Pagina 102

Il calendario liturgico Pagina 205

La via della religione ebraica

L’ebreo in cucina

Pagina 104

Pagina 206

Il sacrificio di Isacco del Caravaggio. Pagina 104

Nel mondo ebraico Pagina 207

Pagina speciale: la Giornata della Memoria Pagina 106

Ebrei e cristiani a confronto Pagina 208

La farfalla della memoria Pagina 209

Ad Auschwitz Pagina 210

La via della religione islamica

Il pellegrino musulmano

Pagina 108

Pagina 211

La via della religione buddhista

Vesti e oggetti religiosi buddhisti

Pagina 110

Pagina 212

La via della religione induista

Pagina 114

La via del dialogo Pagina 115

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Miniature islamiche.

Pagina 39

Pagina 108

Buddha riceve l’illuminazione.

Raffigurazione di Brahma.

Pagina 112

La via di altre religioni e movimenti

I testi sacri delle religioni.

La puja degli induisti. Pagina 44

Di religione in religione Pagina 213

Sikh quiz. Pagina 45

La pizza delle diversità. Pagina 39


Pro gra m

CLASSE 5a

m a zione

5° UNITÀ SINOSSI DELLE ATTIVITÀ DA FONTE DIGITALE

Cloud Il Buddhismo in Italia.

Compito di realtà Tutti in redazione.

Bibbia interattiva Le visioni di Giovanni.

Feste nel mondo Djurdjevdan: festa della primavera di San Giorgio.

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Propos te

1° UNITÀ:

didattic h e

In cammino nel tempo

La classe quinta vede un accompagnatore speciale dei propri contenuti, lungo le 5 unità di lavoro che la compongono: un pellegrino medievale di Vallombrosa. Facciamo la sua conoscenza leggendo la pagina del testo 54. Possiamo usufruire anche delle prove di ingresso a pagina 165 e del lavoro sui simboli del pellegrinaggio a pagina 166. Sul fatto dei pellegrinaggi e dei cammini a valenza religiosa abbiamo anche il compito di realtà di questa unità “Itinerari del territorio”. Ma ecco un approfondimento del pellegrinaggio medievale.

Il pellegrinaggio medievale Con il termine pellegrinaggio si intende un viaggio religioso attraverso strade e mete prefissate allo scopo di ottenere delle grazie, oppure il perdono dei peccati o più semplicemente come forma devozionale. Il termine deriva dal latino peregrinus che significa “straniero”, infatti chi intraprende un simile viaggio si fa straniero verso altri luoghi, assumendosi la responsabilità nell’accettare fatiche, sacrifici e rischi di ogni genere al fine di incontrare la salvezza spirituale. Si possono distinguere due tipi di pellegrinaggio: quello devozionale e quello penitenziale. Il più antico è il devozionale, intrapreso soprattutto per crescere spiritualmente e dimostrare la propria fiducia verso il sacro; la meta in questo caso era Gerusalemme, al Santo Sepolcro. Il pellegrinaggio penitenziale, invece, si diffuse nel Medioevo come espiazione dei peccati commessi, similmente al perenne peregrinare biblico di Caino dopo l’uccisione del fratello Abele (Gen 4,12-14). Principalmente la meta era Roma, alla tomba di San Pietro. Verso il XI secolo, per opera dell’abbazia di Cluny, vi si aggiunse una terza meta, Santiago di Compostela, dove vi era la tomba dell’apostolo San Giacomo. Successivamente le due forme di pellegrinaggio si fusero assieme e rimasero tre le mete principali di visita, al cui ritorno i pellegrini portavano un segno (la palma da Gerusalemme, le chiavi di San Pietro da Roma e la conchiglia da Santiago). Uno dei pellegrinaggi devozionali più conosciuti è quello del IV secolo, intrapreso da Sant’Elena, madre di Costantino. Diverse forme di pellegrinaggio possono essere riconosciute in tutte le religioni del mondo.

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CLASSE 5a


CLASSE 5a

Propos te

didattic h e

Proponiamo la pagina del testo 55 “Pellegrini a Gerusalemme” e la scheda fotocopiabile n. 1 sulle tre principali mete di pellegrinaggio della cristianità, abbinate ai relativi simboli, di pagina 183. La scheda del testo a pagina 167, invece, ci fa lavorare sulle vesti tipiche del pellegrino.

Affrontiamo poi la tematica delle vesti del pellegrino dal punto di vista dell’arte sacra.

Il pellegrinaggio nell’arte Osserviamo l’abbigliamento tipico del pellegrino nelle seguenti opere d’arte. A riguardo è possibile fare una ricerca in internet sui personaggi raffigurati e sugli episodi a cui ci si riferisce.

Pellegrini in cammino verso Roma scolpiti in un rilievo del Duomo di Fidenza (fine XII secolo).

Nella torre meridionale della facciata del Duomo di Fidenza, in provincia di Parma, si trovano dei bassorilievi, probabilmente opera dello scultore Benedetto Antelami, che raffigurano pellegrini di tutti i ceti sociali che si avviano verso Roma. In una delle colonne della facciata vi è infatti la statua dell’apostolo Simon Pietro con una pergamena che rappresenta la cartina del percorso per Roma. Ad uno sguardo attento i bassorilievi mostrano i pericoli fisici e spirituali che dovevano superare i pellegrini. Secondo Isidoro di Siviglia l’Apostolo Giacomo detto il Maggiore, figlio di Zebedeo e fratello di Giovanni, si recò in viaggio in Spagna per diffondere la lieta novella. Lorenzo Lotto, San Giacomo Viene rappresentato in abito da pellegrino sia per ricordare Maggiore, Recanati. questo ipotetico viaggio, sia per confermare la tradizione medioevale che designa la sua tomba, meta di pellegrinaggio. San Giacomo fu il primo apostolo martirizzato. Viene festeggiato il 25 luglio.

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Propos te

didattic h e

CLASSE 5a San Rocco di Montpellier, era di famiglia nobile francese, nato nel 1295, decise di viaggiare per i santuari cristiani per l’elevazione spirituale a cui anelava. Lungo il suo cammino peregrinante venne colpito dalla peste, fu aiutato e sostenuto da un cane e dal suo padrone. La sua fama di taumaturgo, soprattutto nei confronti della peste, è ancora oggi riconosciuta. L’iconografia classica lo rappresenta vestito da pellegrino, con i segni della peste sulla pelle e con accanto il “famoso” cane che lo aiutò.

Bernardo Strozzi, San Rocco, Venezia.

Sull’elemento “conchiglia” esiste una leggenda legata alla figura si San Giacomo, circa il quale di seguito diamo alcune notizie sulla cattedrale che ne custodisce oggi le reliquie.

La leggenda della conchiglia Si narra che, un bel giorno, un cavaliere, mentre è in sella al suo cavallo, viene disarcionato dall’animale imbizzarrito e poi trascinato nelle acque agitate dell’oceano. Dopo alcuni attimi di terrore e di ansia da parte dei suoi compagni di viaggio, ecco che, come per incanto, il cavaliere, viene salvato da San Giacomo e riappare dalle acque sano e salvo. È completamente ricoperto di conchiglie a testimonianza che esse hanno dato una mano al Santo nella sua opera di salvataggio. È possibile ritrovare la conchiglia in tutte le sculture del Medioevo dedicate al pellegrino.

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CLASSE 5a

Propos te

didattic h e

La cattedrale di Santiago di Compostela La splendida cattedrale in stile romanico, gotico e barocco, fu edificata nel 1075, ma il suo completamento nella versione attuale ha richiesto vari interventi: a cominciare dalla facciata in stile barocco costruita fra il 1738 e il 1750 con le sue due torri di origine medioevale, dove si trovano le due rispettive statue dei genitori dell’apostolo Giacomo (Salomè e Zebedeo), mentre la sua statua campeggia al centro della facciata. La pianta è a croce latina ed il suo cuore è rappresentato dalla Cappella Maggiore, dove si trova l’altare in stile barocco e la statua in pietra di San Giacomo con un mantello d’argento. Dietro all’altare c’è una scala che permette ai pellegrini di espletare uno dei rituali d’arrivo più famosi: l’abbraccio o “stretta” della statua con il bacio al mantello.

Introduciamo il tema ora della Pentecoste proponendo due racconti. “Il girasole” segue il sole così come gli Apostoli ricevono forza e coraggio dopo il dono dello Spirito da parte di Gesù e continuano ad operare in suo nome diffondendo la religione cristiana nel mondo allora conosciuto. “La pozzanghera” si è lasciata convincere dal poeta ad non avere più paura del sole e del viaggiare oltre la sua realtà attuale: allo stesso modo gli Apostoli superano la paura con il dono dello Spirito Santo e viaggiano per il mondo portando la lieta notizia e diffondendo così la religione cristiana.

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Propos te

didattic h e

CLASSE 5a

Il Girasole In un giardino ricco di fiori di ogni specie, cresceva, proprio nel centro, una pianta senza nome. Era robusta, ma sgraziata, con dei fiori stopposi e senza profumo. Per le altre piante nobili del giardino era né più né meno una erbaccia e non gli rivolgevano la parola. Ma la pianta senza nome aveva un cuore pieno di bontà e di ideali. Quando i primi raggi del sole, al mattino, arrivavano a fare il solletico alla terra e a giocherellare con le gocce di rugiada, per farle sembrare iridescenti diamanti sulle camelie, rubini e zaffiri sulle rose, le altre piante si stiracchiavano pigre. La pianta senza nome, invece, non si perdeva un salo raggio di sole. Se li beveva tutti uno dopo l’altro. Trasformava tutta la luce del sole in forza vitale, in zuccheri, in linfa. Tanto che, dopo un po’, il suo fusto che prima era rachitico e debole, era diventato uno stupendo fusto robusto, diritto, alto più di due metri. Le piante del giardino cominciarono a considerarlo con rispetto, e anche con un po’ d’invidia. «Quello spilungone è un po’ matto», bisbigliavano dalie e margherite. La pianta senza nome non ci badava. Aveva un progetto. Se il sole si muoveva nel cielo, lei l’avrebbe seguito per non abbandonarlo un istante. Non poteva certo sradicarsi dalla terra, ma poteva costringere il suo fusto a girare all’unisono con il sole. Così non si sarebbero lasciati mai. Le prime ad accorgersene furono le ortensie che, come tutti sanno, sono pettegole e comari. «Si è innamorato del sole», cominciarono a propagare ai quattro venti. «Lo spilungone è innamorato del sole», dicevano ridacchiando i tulipani. «Oooh, com’è romantico!», sussurravano pudicamente le viole mammole. La meraviglia toccò il culmine quando in cima al fusto della pianta senza nome sbocciò un magnifico fiore che assomigliava in modo straordinario proprio al sole. Era grande, tondo, con una raggiera di petali gialli, di un bel giallo dorato, caldo, bonario. E quel faccione, secondo la sua abitudine, continuava a seguire il sole, nella sua camminata per il cielo. Così i garofani gli misero nome «girasole». Glielo misero per prenderlo in giro, ma piacque a tutti, compreso il diretto interessato. Da quel momento, quando qualcuno gli chiedeva il nome, rispondeva orgoglioso: «Mi chiamo Girasole». Rose, ortensie e dalie non cessavano però di bisbigliare su quella che, secondo loro, era una stranezza che nascondeva troppo orgoglio o, peggio, qualche sentimento molto disordinato. Furono le bocche di leone, i fiori più Coraggiosi del giardino, a rivolgere direttamente la parola al girasole. «Perché guardi sempre in aria? Perché non ci degni di uno sguardo? Eppure siamo piante, come te», gridarono le bocche di leone per farsi sentire. «Amici», rispose il girasole, «sono felice di vivere con voi, ma io amo il sole. Esso è la mia vita e non posso staccare gli occhi da lui. Lo seguo nel suo cammino. Lo amo tanto che sento già di assomigliargli un po’. Che ci volete fare? il sole è la mia vita e io vivo per lui...». Come tutti i buoni, il girasole parlava forte e l’udirono tutti i fiori del giardino. E in fondo al loro piccolo, profumato cuore, sentirono una grande ammirazione per «l’innamorato del sole». (Bruno Ferre

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CLASSE 5a

Propos te

didattic h e

La pozzanghera C’era una volta una piccola pozzanghera. Era felice di esistere e si divertiva maliziosamente quando schizzava qualcuno con l’aiuto di un’automobile. Aveva paura solo di una cosa: del sole. «È la morte delle pozzanghere», pensava rabbrividendo. Un poeta che camminava con la testa sognante, finì dentro alla pozzanghera con tutti e due i piedi, ma invece di arrabbiarsi fece amicizia con lei. «Buongiorno» disse, e la pozzanghera rispose: «Buongiorno!». «Come sei arrivata quaggiù? » chiese il poeta. Invece di rispondere la pozzanghera raccolse tutte le sue forze e rispecchiò la volta celeste. Parlarono a lungo del Grande Padre, la pioggia, e del fatto che la pozzanghera aveva tanta paura del sole. Il buon poeta volle farle passare quella paura. Le parlò dell’incredibile vastità del mare, del guizzare dei pesci e della gioia delle onde. Le raccontò anche che il mare era la patria e la madre di tutte le pozzanghere del mondo e che la vita della terra e del mare era dovuta al sole. Anche la vita delle pozzanghere. La sera abbracciò il poeta e la pozzanghera ancora assorti nel loro muto dialogo. Alcuni giorni dopo, il poeta tornò dalla sua umida amica. La trovò che danzava nell’aria alla calda luce del sole. La pozzanghera spiegò: «Grazie a te ho capito. Quando il sole mi ha avvolto con la sua tenerezza, non ho più avuto paura. Mi sono lasciata prendere e ora parto sulle rotte delle oche selvatiche che mi indicano la via verso il mare. Arrivederci e non mi dimenticare». (Bruno Ferrero)

Proponiamo la scheda fotocopiabile n. 2 qui a pagina 184 per un approfondimento della Pentecoste mediante due opere pittoriche di Giotto. Facciamo leggere la pagina del testo 56 “La discesa dello Spirito Santo” e chiediamo di completare la scheda del quaderno operativo a pagina 169 “Lo Spirito Santo in simboli”.

Con le schede 3a e 3b, invece, alle pagine 185-186, possiamo realizzare un popup della Pentecoste che permette che si apra la porta del Cenacolo, vedendo all’interno la scena della discesa dello Spirito Santo.

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Propos te

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Prima di proporre la pagina 57 del testo “La via scelta dalla comunità di Gerusalemme” leggiamo agli alunni il seguente testo degli Atti degli Apostoli. La scheda del quaderno operativo a pagina 170 potrà fare poi da verifica su quanto affrontato.

La prima comunità degli Atti degli Apostoli Erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli Apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. Un senso di timore era in tutti e prodigi e segni avvenivano per opera degli Apostoli. Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune; chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati. (At 2,42-48)

Sulla prima comunità degli Atti abbiamo la scheda fotocopiabile n. 4 qui a pagina 187 e la scheda del quaderno operativo “La domus ecclesiae” di pagina 171 del testo. Possiamo poi proseguire con la pagina 58 del testo “La via del Cristianesimo”. Ecco un breve approfondimento sul nome “cristiani”.

Il nome “cristiani” Dopo le prime persecuzioni avvenute per opera delle autorità ebraiche (lapidazione di San Stefano), molti si rifugiarono ad Antiochia di Siria e lì per la prima volta furono chiamati Cristiani cioè seguaci di Cristo (Atti 11,26). All’inizio i primi convertiti dopo la Pentecoste venivano individuati come gli appartenenti alla setta dei Nazireni. La Chiesa di Antiochia per importanza fu seconda a quella di Gerusalemme.

Il Cristianesimo comincia a diffondersi, percorrendo le “strade” del tempo. A riguardo è utile il seguente approfondimento.

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Propos te

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La viabilità romana Gli antichi Romani costruirono lunghe strade dai 4 ai 6 metri soprattutto per scopi militari: dovevano servire per ingrandire ed espandere l’impero e quindi permette lo spostamento dell’esercito per le conquiste dei territori. Queste “vie” prendevano il nome della città verso cui conducevano oppure per il motivo per cui servivano o del popolo che si voleva raggiungere. Più tardi, nel IV sec, anche dei funzionari che le avevano progettate. Ben costruite perché dovevano avere una durata lunga: inizialmente si procedeva a fare uno scavo di 45-60 cm riempito con strati di terra, pietra e sabbia. L’opera veniva poi completata con la calcina e un lastricato di pietre in basalto utile per far filtrare l’acqua nei giorni di pioggia e per il passaggio dei carri su due corsie.

Presentiamo la figura di San Pietro leggendo la pagina del testo 59 “La via di Pietro” e ricordiamo il momento della sua prima chiamata mediante il seguente approfondimento alla luce dell’arte.

“La vocazione dei primi

apostoli” della Cappella Sistina L’affresco è stato realizzato nel 1481-1482 dal fiorentino Domenico Bigordi, detto il Ghirlandaio perché originario da una famiglia di orafi specializzati nella cesellatura di ghirlande ornamentali indossate sul capo dalle ragazze nobili. Nell’affresco vi si trovano diverse scene: nello sfondo il lago al centro di una vallata e i pescatori Giacomo e Giovanni sulla barca che rammendano le reti sono chiamati a riva da Gesù; in primo piano Cristo solennemente benedice Pietro ed Andrea inginocchiati al suo cospetto e vestiti dai mantelli rispettivamente giallo-arancio per Pietro e verde per Andrea. La moltitudine di spettatori sono i contemporanei dell’artista, vestiti come si usava all’epoca e rappresentano gli osservatori della sacra scena.

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Propos te

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Sulla figura di Pietro il sito dedicato online ci fornisce materiali per la costruzione di un libretto popup. Ma chi è l’attuale successore di Pietro? Riferiamoci a Papa Francesco mediante la pagina speciale 60 del testo e la scheda del quaderno operativo a pagina 173. Il Giornalino a pagina 40 ci propone invece “Una giornata nella Roma del Papa”.

Dopo la figura di San Pietro ecco ora la volta di San Paolo. Facciamone conoscenza leggendo la vicenda della sua conversione a pagina 61 del testo. A riguardo abbiamo la scheda operativa di pagina 172. Sulla figura di Paolo, proprio in riferimento alla sua conversione, proponiamo un mini progetto che lo accosta alle vicende di Pinocchio.

Progetto lettura: “Pinocchio, da burattino a bambino”

Carlo Collodi ha scritto Le avventure di Pinocchio, storia di un burattino, fiaba pubblicata nel 1881, in cui si racconta di come il falegname Geppetto, da un pezzo di legno parlante ricevuto in dono da Mastro Ciliegia, scolpisce un burattino a cui dà il nome di Pinocchio. Pinocchio, anche se è un gran furbetto, promette a Geppetto di andare a scuola, ma molte sono le distrazioni che incontra: Mangiafuoco e il suo carro di marionette, il gatto e la volpe, Lucignolo e il paese dei balocchi. A stargli vicino ci sono tuttavia il grillo parlante, la coscienza, e la fata Turchina. Alla fine della storia Pinocchio diventerà un bambino vero non senza aver affrontato molte difficoltà. La fiaba introduce molti insegnamenti validi in ogni tempo, di un bambino che deve crescere prestando attenzione alle minacce del mondo esterno circondato tuttavia da persone amorevoli che lo accompagnano nel cammino di maturazione.

Il sito web dedicato ci propone l’ascolto di questa canzone dei Sulutumana che parla del valore della crescita proprio riferendosi al noto burattino che stiamo approfondendo. Proponiamo di seguito anche un testo poetico di Gianni Rodari.

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Propos te

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Cresco anch’io Tu lo vedi come cresce il giorno come cresce l’erba intorno cresce la sete ed un po’d’acqua chiedi crescon le unghie in fondo ai piedi cresce la luna sui tuoi sogni belli crescono i tuoi capelli e a quel burattino crescerà il nasino per ogni bugia che racconterà cresce, cresce il sole, crescono parole cresce nel mio cuore la felicità tu lo vedi come cresce il tempo e la barba sopra al mento verso la fine se ne va l’inizio cresce anche il dente del giudizio cresce la fame quando è mezzogiorno e il freddo in pieno inverno e a quel burattino crescerà il nasino per ogni bugia che racconterà cresce, cresce il sole, crescono parole cresce nel mio cuore la felicità

cresce il sole / cresce il sole crescono parole / crescono parole cresce il mare / cresce il mare il battito del cuore / il battito del cuore cresce il vento, l’eco del mio canto cresce il vento, l’eco del mio canto frutti fiori profumi colori frutti fiori profumi colori tu lo vedi come cresce tutto sopra il ramo cresce il frutto sui prati verdi cresceranno fiori mille i profumi ed i colori sì, tutto cresce e ciao diventa addio pian piano cresco anch’io e a quel burattino crescerà il nasino per ogni bugia che racconterà cresce, cresce il sole, crescono parole cresce nel mio cuore la felicità (Sulutumana)

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Propos te

didattic h e

CLASSE 5a

Chi ha fatto il miracolo? Qui per poco ancora dura di Pinocchio l’avventura, che dormendo sogna e sente sussurrare dolcemente: “La tua testa fu più forte d’ogni colpo della sorte, c’è un buon cuore nel tuo legno: d’esser uomo ormai sei degno”. Dal bel sogno il sole in festa coi suoi raggi lo ridesta. Ma chi balza dal lettino del nasuto burattino? “Guarda, guarda, non c’è più il mio naso a punta insù: se lo specchio mi è sincero son di carne, sono vero!”. Nella tasca del vestito

un tesoro chi ha cucito? (certi sarti stanno, o gente, nelle fiabe solamente…) In tinello ecco Geppetto: è guarito il buon vecchietto e abbracciando il suo figliolo torna a fare il legnaiolo. “Della Fata fu un portento!”, dice il bimbo, arcicontento. Ma di fate, ben si sa, c’è oggigiorno scarsità: il portento – aprite l’occhio – l’ha operato il buon Pinocchio… Tanto errò, soffrì, imparò, che un vero uomo diventò. (Gianni Rodari)

Il libro di Collodi può essere introdotto anche con la visione del film animato della Walt Disney o con altri in circolazione. Lo si può anche leggere a tappe (integrale o in versione ridotta) durante l’anno scolastico.

A disposizione abbiamo due schede fotocopiabili, la n. 5 qui a pagina 188 da eseguire dopo la visione del film e la scheda n. 6 a pagina 189 sull’analisi dei principali personaggi del libro. Il sito dedicato online ci permette la costruzione di un libro popup sulle vicende di Pinocchio. Infine affrontiamo la conversione di Paolo dal seguente punto artistico.

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Propos te

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La “Conversione di Saulo” di Michelangelo La Conversione di Saulo è un affresco di Michelangelo Buonarroti che si trova presso la Cappella Paolina, Palazzi Vaticani. Fu commissionata all’artista da papa Paolo III che voleva che la cappella fosse decorata con opere legate ai nomi di Paolo e Pietro.

Cristo è circondato da angeli, segno che è risorto.

Saulo è anziano e ricorda probabilmente il Papa. È a terra, caduto da cavallo, dopo essere stato accecato dalla luce che proviene da Cristo.

Il corteo che accompagna Saulo è preso dalla paura e cerca di fuggire.

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Propos te

didattic h e

Anche sulla figura di san Paolo il sito dedicato online ci dà indicazioni per la costruzione di un libretto popup, nonché un approfondimento tematico dei suoi numerosi viaggi. A riguardo abbiamo la pagina 62 del testo e la scheda operativa a pagina 174. Proponiamo quindi infine la scheda fotocopiabile n. 7 qui a pagina 190 per la realizzazione di un “diario di bordo” dell’Apostolo.

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Nome Classe

Data

Sch eda n .

1

SIMBOLI DI PELLEGRINAGGIO Collega i simboli del pellegrinaggio alla meta corrispondente. Poi colora.

1 83


.2 Sch eda n

Nome Classe

Data

LA PENTECOSTE NELL’ARTE Questa opera di Giotto raffigurante la Pentecoste è una tempera e oro su tavola che si trova a Londra alla National Gallery. Essa mostra una stanza priva della parte superiore per permettere all’osservatore di ammirare la scena. Due persone curiose rappresentate in modo simmetrico osservano l’accaduto.

1 Chi sono i personaggi rappresentati nell’opera? 2 Riconosci la presenza dello Spirito Santo? Da che cosa?

Ecco ora una scena dal ciclo pittorico nella Cappella degli Scrovegni a Padova (1303-1305), opera di Giotto. La Pentecoste è l’ultima delle storie della Passione di Gesù, dipinte nella parete sinistra.

1 Dove sono seduti gli Apostoli? Dove è collocata Maria? 2 Come è rappresentato lo Spirito Santo?

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Nome Classe

Data

Sch eda n . 3a

IL POPUP DI PENTECOSTE Colora il disegno, poi costruisci il popup seguendo le istruzioni dell’insegnante.

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. 3b Sch eda n

Nome Classe

Data

IL POPUP DI PENTECOSTE Colora il disegno, poi costruisci il popup seguendo le istruzioni dell’insegnante.

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Nome Classe

Data

Sch eda n .4

I PRIMI CRISTIANI Scrivi una frase per ciascuna scena della prima comunità cristiana descritta negli Atti degli Apostoli. Sottolinea poi i verbi che specificano il loro modo di vivere. Riordina infine le vignette seguendo l’ordine del testo biblico.

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Nome Classe

.5 Sch eda n

Data

SCHEDA FILMOGRAFICA Dopo la visione del film di animazione su Pinocchio, compila la seguente scheda.

TITOLO: REGISTA: PROTAGONISTI: GENERE FILM (ANIMAZIONE, HORROR, AVVENTURA, COMICO, ….) BREVE RIASSUNTO: AMBIENTAZIONE E TEMPO BREVE DESCRIZIONE DEI PROTAGONISTI (ASPETTO FISICO, CARATTERE, COMPORTAMENTO): BREVE DESCRIZIONE DEGLI ANTAGONISTI:

1 88


Nome Classe

Sch eda n .6

Data

PINOCCHIO IN... PERSONAGGI Leggi le brevi descrizioni dei personaggi. Evidenzia poi con un colore quali sono le sue caratteristiche più importanti.

Pinocchio è un burattino di legno,

Il grillo parlante è la coscienza

un credulone capace di raccontare

di Pinocchio, colui che lo istruisce

molte bugie. Il suo è un viaggio non

nel suo viaggio di crescita.

privo di prove: alla fine otterrà di diventare un bambino vero grazie a Geppetto, la fata, e il grillo. Mangiafuoco è un omone burbero dalla barba nera. Regala a Pinocchio Il gatto e la volpe sono due malintenzionati che approfittano

gli zecchini d’oro da portare a Geppetto.

dell’ingenuità di Pinocchio, lo imbrogliano e lo derubano. Lucignolo è un discolo amico di Pinocchio. Lo convince ad La fata Turchina starà vicina

andare nel Paese dei Balocchi dove

a Pinocchio per aiutarlo a scoprire

tutto in apparenza è meraviglioso.

i sui errori e a crescere fino

Rappresenta il bambino che non

a diventare un bambino vero.

vuole crescere.

Geppetto è un falegname buono e paziente che vuole guadagnarsi un po’ di soldi con il burattino che vuole costruire con un legno che gli hanno regalato. Aiuterà Pinocchio a crescere.

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.7 Sch eda n

Nome Classe

Data

DIARIO DI BORDO DI SAN PAOLO Costruisci il “diario di bordo” dei quattro viaggi di San Paolo.

PRIMO VIAGGIO PARTENZA: META: COMPAGNI DI VIAGGIO:

ANNOTAZIONI IMPORTANTI:

SECONDO VIAGGIO

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TERZO E QUARTO VIAGGIO

PARTENZA:

PARTENZA:

META:

META:

COMPAGNI DI VIAGGIO:

COMPAGNI DI VIAGGIO:

ANNOTAZIONI IMPORTANTI:

ANNOTAZIONI IMPORTANTI:


Nome Classe

Sch eda n .8

Data

PENTECOSTE CRISTIANA O EBRAICA? Di quale Pentecoste si tratta? Colora di rosso il rettangolo con le frasi che si riferiscono alla Pentecoste cristiana e di blu quelle della Pentecoste ebraica.

SHAVUOT

COLOMBA

LINGUE DI FUOCO

SPIROTO SANTO

FESTA AGRICOLA

LEGGE

APOSTOLI

PELLEGRINAGGIO AL TEMPIO

PARLARE IN LINGUE DIVERSE

10 COMANDAMENTI

FORTE VENTO

MOSÈ

MARIA

FESTA DEL RINGRAZIAMENTO

CORAGGIO

FORZA

DESERTO

MONTE SINAI

TAVOLE DI PIETRA

NASCITA DELLA CHIESA

CENACOLO

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.9 Sch eda n

Nome Classe

Data

APOSTOLI IN VIAGGIO Collega l’Apostolo alla comunità che ha formato o diretto.

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Nome Classe

Sch eda n .

Data

10

COMPITO IN SITUAZIONE Immagina di essere un pellegrino del medioevo arrivato a Gerusalemme. Descrivi i seguenti luoghi di visita e il motivo della loro importanza.

Il Santo Sepolcro

Il Cenacolo

La Domus ecclesiae di Cafarnao

Redigi un diario di viaggio dove annoti lo stile di vita di un cristiano del tempo, come era visto dagli altri (se lo approvavano oppure no e perché), quali erano le difficoltà che poteva incontrare.

INDICATORI DEL LIVELLO DI COMPETENZA MATURATA

Livello base Livello intermedio Livello avanzato

L’alunno descrive i luoghi di visita, la loro importanza e redige il diario di viaggio in modo incompleto. L’alunno descrive i luoghi di visita, la loro importanza e redige il diario di viaggio in modo essenziale. L’alunno descrive i luoghi di visita, la loro importanza e redige il diario di viaggio in modo corretto e arricchito.

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CLASSE 5a

Itinerari del territorio CLASSE

PAGINA

52

quinta

PRODUZIONE Realizzazione di percorso percorribile a piedi sul proprio territorio con punti di interesse religioso-culturali.

COMPETENZA IRC

COMPETENZA CHIAVE EU

Affinare capacità di osservazione del proprio ambiente per cogliere e strutturare la presenza di elementi legati alla fede.

7. Spirito di iniziativa e imprenditorialità: conoscere l’ambiente in cui si opera anche in relazione alle proprie risorse. 8. Consapevolezza ed espressione culturale: riconoscere il valore e le potenzialità dei beni artistici e ambientali, per una loro corretta fruizione e valorizzazione.

PERIODO

TEMPO STIMATO

settembre/ottobre

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3 lezioni

CONSEGNA

FASI

Sei un cartografo incaricato di realizzare un percorso percorribile a piedi nel tuo territorio che valorizzi i punti di interesse religiosi e culturali.

• Visita virtuale di classe mediante Google Maps o Google Earth del proprio territorio con individuazione di punti di interesse religiosi e culturali presenti in esso. • Suddivisione della classe in gruppetti, uno per ogni punto di interesse: reperimento di informazioni e immagini sul punto di interesse sia per via digitale che mediante visita sul posto. • Stampa della mappa del territorio e individuazione di come i punti di interesse potrebbero essere uniti da un unico percorso a piedi. • Utilizzo del sito gratuito Tour Builder, piattaforma che utilizzando le mappe geografiche di Google Maps permette di costruire percorsi su qualsiasi territorio con punti di interesse a quali sono abbinabili testi, immagini, video, link e ogni altra risorsa digitale a disposizione. • Creazione del percorso digitale, così come pensato sulla mappa cartacea: selezione di Add locator oppure attraverso la funzione di trascinamento Crop impostazione del di ciascun punto di fermata e di interesse del tour. • Inserimento da parte dei gruppi di lavoro dei materiali testuali e visuali elaborati per ciascun punto di interesse. • Il lavoro viene salvato in tempo reale in automatico; cliccando in alto a sinistra su Home si può tornare in una schermata di amministrazione dove è possibile condividere e rendere pubblico il tour.


Propos te

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2° UNITÀ:

Difficoltà di un viaggio

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Quando si viaggia si fa sempre un’esperienza interessante ma, non raramente, si incontrano delle difficoltà. Questa constatazione è il filo conduttore in filigrana di questa unità di lavoro, in riferimento ai momenti difficili affrontati dai primi cristiani, soprattutto le persecuzioni. Leggiamo la pagina 64 del testo “Le difficoltà di un viaggio” e coinvolgiamo l’esperienza quotidiana dei ragazzi con la scheda a pagina 176 del testo “Un mio viaggio”.

Un riferimento “forte” a momenti difficili vissuti dai nostri alunni è costituito da quanto proponiamo ora sul tema del bullismo, davvero un “incidente di viaggio” pesante per chi vi incappa, purtroppo non raramente. Leggiamo ai ragazzi la seguente lettera, relativa a un fatto di cronaca reale raccontato da Famiglia Cristiana nel settembre del 2017.

Incontri che feriscono il cuore Lettera di una studentessa «A tutti voi che nel corso della mia vita vi siete solo impegnati a “divertirvi” con le mie emozioni, sottolineando i miei difetti anche più nascosti, distruggendomi interiormente senza rendervene conto, voglio dire grazie. Grazie per avermi lasciata sola a raccogliere i pezzi rotti di me stessa e fatto in modo che li rimontassi a mio piacimento così da sembrare più forte; grazie perché adesso il mio fisico è cambiato. Non so se è migliorato perché ho perso quei pochi chili che avevo in più di cui mi vergognavo, dopo tutte le vostre critiche poco costruttive ma pesanti, perché eravate in tanti se non troppi a farle. Voglio solo dire un altro grazie a tutti quelli privi di cuore nei miei confronti. Sapete perché vi ringrazio? Perché, nonostante tutto, la vostra ignoranza mi ha resa più forte e ho sempre mantenuto il sorriso davanti a voi, non lasciandovela vinta».

Dopo la lettura della lettera - che potrebbe fare una nostra alunna - poniamo le seguenti domande per stimolare la conversazione con gli alunni.

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Propos te

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• Cosa è successo a questa studentessa? • Chi vuole ringraziare? • Perché vuole ringraziare? • Ciò che gli è successo cosa ha provocato in lei? • È accaduto anche a te un episodio simile? • Come ti sei sentito? • Cosa hai fatto? • Come si è risolto?

La scheda fotocopiabile n. 11 qui a pagina 209 ci consente di far lavorare introspettivamente sulla lettera di questa ragazza. Se lo riteniamo possiamo proporre un breve cammino progettuale sul bullismo (e cyberbullismo), tantopiù che questa tematica è indicata dal Ministero come da affrontare assolutamente nel corso della Scuola Primaria e noi, come docenti di Religione, ne siamo investiti in pieno per la portata umana della cosa.

Progetto affettività: “No al bullismo” Tutti nella loro vita, poco o tanto, hanno preso in giro o sono stati derisi. A volte tra amici prendersi in giro con degli scherzi è bello, è anche un modo per iniziare un’amicizia bella e importante. Quando però il deridere diventa una prepotenza che continua nel tempo e soprattutto è intenzionale non è più un semplice scherzo. Si crea una differenza tra i ragazzi coinvolti in cui “il più forte” colpisce “il più debole” che si sente solo e non sempre ha il coraggio di raccontare quanto gli sta accadendo. Ecco allora che si parla di bullismo. Questo fenomeno che è in ampia diffusione tra i ragazzi può essere di più tipi. Può colpire la vittima da un punto di vista fisico, verbale, psicologico e purtroppo anche elettronico. Si parla perciò di cyberbullismo.

Il sito web dedicato propone un racconto sul bullismo. Poi possiamo disporre di questa canzone (linkata nel sito) e della successiva poesia.

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CLASSE 5a

Propos te

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Il bullo citrullo Tutti a scuola han paura di un bullo Cammina tra noi come fosse un rullo, Quando va in giro il bullo, io scappo Lui mi rincorre e mi dice: “Ora ti acchiappo!” Tutti lo temono se si avvicina A tanta arroganza qualcuno si inchina, Lui prende in giro il resto del mondo E dà del cicciopalla a chi è grasso e un po’ tondo! Del bullo han paura Sia belli, che brutti, Grandi e piccini… Insomma un po’ tutti, Ma io questa volta li ho messi a cantare La rima che il bullo ha dovuto ascoltare Si crede perfetto ma il bullo è citrullo, Se fosse a Firenze sarebbe anche grullo, Vivrebbe anche lui in un mondo più bello, Se usasse col cuore anche il cervello! Si crede perfetto ma il bullo è citrullo, Un pollo convinto di essere un gallo, Sconfiggere il bullo anche tu ora puoi Unisciti al coro e canta con noi! Si crede perfetto ma il bullo è citrullo, Se fosse a Firenze sarebbe anche grullo, Vivrebbe anche lui in un mondo più bello,

Se usasse col cuore anche il cervello! Si crede perfetto ma il bullo è citrullo, Un pollo convinto di essere un gallo, Sconfiggere il bullo anche tu ora puoi Unisciti al coro e canta con noi! Ora ogni giorno è più sorridente, Tutto è più allegro e più divertente. Il bullo ci ha visti uniti e sicuri E adesso va strisciando contro tutti i muri. Se la lezione L’abbiamo capita È un grande tesoro Per tutta la vita, Il bullo è tornato e mi ha detto: “Se vuoi, Potrei unirmi anch’io a cantare con voi?” A cantare con noi? Si crede perfetto ma il bullo è citrullo, Se fosse a Firenze sarebbe anche grullo, Vivrebbe anche lui in un mondo più bello, Se usasse col cuore anche il cervello! Si crede perfetto ma il bullo è citrullo, Un pollo convinto di essere un gallo, Sconfiggere il bullo anche tu ora puoi Unisciti al coro e canta con noi! (Zecchino d’Oro)

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Propos te

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Il bullo Di bulli come te ce ne sono tanti, fai volare insulti pesanti, parole buone non sai pronunciare, gran spettacolo vuoi sempre dare.

Ma questo lo realizzerai quando in solitudine resterai, Non si può vivere senza amore, che della vita è il motore.

Sei come una bolla di sapone, gonfio d’aria e senza ragione avanzi sempre tante pretese solo verso persone indifese.

Caro bullo, tu forse non lo sai, ma segni profondi lascerai, Cicatrici che nel cuore portano solo tanto dolore.

Questo vile comportamento spesso viene fuori nel momento In cui ti trovi in compagnia di chi ti sostiene con ipocrisia.

Ci vorrà molto, chi lo sa. Non so quando si rialzerà Chi hai ferito con le tue sfide e adesso più non sorride.

Credi di essere forte e fiero, Ma sei solo un prigioniero della tua grande debolezza che annienta ogni dolcezza.

Ma adesso sai cosa facciamo? Da oggi in poi ci teniamo la mano, sconfiggendo con saggezza ogni violenza perché la forza è l’amicizia.

Forse tu non hai capito, debole non è chi hai avvilito, In difetto sei tu soltanto giacché il tuo cuore vive affranto.

Proponiamo le schede fotocopiabili n. 12 e n. 13 qui alle pagine 210-211, rispettivamente sul bullismo e sull’analisi dei propri comportamenti più in generale.

Focalizzato in questo modo molto vicino ai ragazzi il tema delle “difficoltà”, apriamo ora il testo a pagina 65 per i “Cristiani in difficoltà a Gerusalemme” e a pagina 66 per i “Cristiani in difficoltà a Roma”, con la scheda operativa alla pagina 177 sul martirio di Santo Stefano. Sul primo martire della Chiesa proponiamo la seguente mini recita.

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In scena con il diacono Stefano PERSONAGGI • SCRIBI • FARISEI • POPOLO • STEFANO • SOMMO SACERDOTE • SAULO COSTUMI Tutti indossano maglietta e pantaloni neri, con solo dei simboli che li caratterizzano: • SCRIBI: un foglio arrotolato a mo’ di pergamena e una penna d’oca in mano • FARISEI: una fascia intorno alla testa. • POPOLO: la stella di David come grossa spilla. • STEFANO: mantello azzurro. • SOMMO SACERDOTE: un medaglione al collo. • SAULO: mantello rosso. SCENOGRAFIA Prepariamo con gli alunni tre cartelloni per le tre scene che compongono la rappresentazione: • il primo con primo piano una piazzetta con le porte delle case di Gerusalemme; • un altro all’interno di una stanza con finestre e panche; • un altro con sfondo della citta di Gerusalemme e in primo piano un muretto.

SCENA 1 Musica di sottofondo: GABRIEL’S OBOE dalla colonna sonora THE MISSION (1986) di Ennio Morricone. VOCE FUORI CAMPO Stefano, pieno di grazia e di fortezza, faceva grandi prodigi e miracoli tra il popolo. STEFANO resta in silenzio a braccia sollevate. FARISEI nel punto in cui la musica si abbassa alla fine gridano insieme: Lo abbiamo udito pronunziare bestemmiare contro Mosè e contro Dio! POPOLO attornia Stefano, due lo prendono ai lati delle braccia e lo trattengono, altri due-tre del popolo gridano puntando il dito su di lui: Costui continua a parlare contro questo luogo sacro e contro la legge di Dio. Lo abbiamo udito dichiarare che Gesù il Nazareno distruggerà questo luogo e cambierà le regole tramandatici da Mosè. La scena termina con un fascio di luce (una torcia elettrica) sul volto di Stefano, illuminato come un angelo celeste.

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SCENA 2 Musica di sottofondo: dalla colonna sonora LA SCONOSCIUTA (2006) di Ennio Morricone. VOCE FUORI CAMPO Portarono Stefano davanti al Sommo Sacerdote. SOMMO SACERDOTE seduto su una specie di trono: È vero che parli contro la Legge di Dio? STEFANO risponde: Fratelli e padri, ascoltate: il Dio della gloria apparve al nostro padre Abramo e gli diede questa terra. VOCE FUORI CAMPO Stefano riassume la storia della salvezza da Abramo a Mosè, al tradimento degli ebrei con la costruzione degli idoli nel deserto. STEFANO O gente testarda e pagana nel cuore e nelle orecchie, voi sempre opponete resistenza allo Spirito Santo; come i vostri padri, così anche voi. Quale dei profeti i vostri padri non hanno perseguitato? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Messia, che voi avete tradito e ucciso; voi che avete ricevuto la legge per mano degli angeli e non l’avete osservata. SCRIBI alzano la penna e negano con la testa. STEFANO alza gli occhi al cielo e conclude: Ecco, io contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta alla destra di Dio. POPOLO si tura gli orecchi. SOMMO SACERDOTE Via da qui, portatelo fuori dalla città! La scena si conclude con due del popolo che portano fuori di scena Stefano.

SCENA 3 Musica di sottofondo: dalla colonna sonora C’ERA UNA VOLTA IL WEST (1968) di Ennio Morricone. VOCE FUORI CAMPO Lo portarono fuori dalle mura della città, si tolsero i mantelli. SAULO Datemi i vostri mantelli che li custodisco, mentre voi lapidate costui! POPOLO lancia pietre (si possono fare con la carta appallottolata e fissata con nastro adesivo da pacchi grigio in modo da farle sembrare pietre). STEFANO Signore Gesù, accogli il mio spirito…

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VOCE FUORI CAMPO Poi piegò le ginocchia. STEFANO Signore, non imputar loro questo peccato. La scena si conclude con Stefano disteso a terra.

Proponiamo il noto brano dalla Lettera a Diogneto che descrive i cristiani nel loro atteggiamento e confronto dinanzi agli altri. Leggiamo il seguente testo agli alunni e commentiamolo insieme.

Che tipi, questi cristiani I cristiani né per regione, né per voce, né per costumi sono da distinguere dagli altri uomini. Infatti, non abitano città proprie, né usano un gergo che si differenzia, né conducono un genere di vita speciale. La loro dottrina non è nella scoperta del pensiero di uomini multiformi, né essi aderiscono ad una corrente filosofica umana, come fanno gli altri. Vivendo in città greche e barbare, come a ciascuno è capitato, e adeguandosi ai costumi del luogo nel vestito, nel cibo e nel resto, testimoniano un metodo di vita sociale mirabile e indubbiamente paradossale. Vivono nella loro patria, ma come forestieri; partecipano a tutto come cittadini e da tutto sono distaccati come stranieri. Ogni patria straniera è patria loro, e ogni patria è straniera. Si sposano come tutti e generano figli, ma non gettano i neonati. Mettono in comune la mensa, ma non il letto. Sono nella carne, ma non vivono secondo la carne. Dimorano nella terra, ma hanno la loro cittadinanza nel cielo. Obbediscono alle leggi stabilite, e con la loro vita superano le leggi. Amano tutti, e da tutti vengono perseguitati. Non sono conosciuti, e vengono condannati. Sono uccisi, e riprendono a vivere. Sono poveri, e fanno ricchi molti; mancano di tutto, e di tutto abbondano. Sono disprezzati, e nei disprezzi hanno gloria. Sono oltraggiati e proclamati giusti. Sono ingiuriati e benedicono; sono maltrattati ed onorano. Facendo del bene vengono puniti come malfattori; condannati gioiscono come se ricevessero la vita. Dai giudei sono combattuti come stranieri, e dai greci perseguitati, e coloro che li odiano non saprebbero dire il motivo dell’odio. (Dalla Lettera a Diogneto, II secolo d.C.)

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A questo punto, sempre in termini di confronti, proponiamo la scheda operativa a pagina 178 del testo “Valori romani e cristiani a confronto”. Il giornalino ci offre invece a pagina 19 l’articolo “Nella Roma delle persecuzioni”.

Il sito web dedicato ci presenta un’altra grande figura di martire cristiano: Sant’Ignazio. Troviamo un approfondimento della sua storia e un libretto popup dei cristiani divorati dalle fiere.

Scaturisce da quanto stiamo affrontando il tema della paura, innegabilmente. Riferiamo all’esperienza degli alunni a riguardo con la pagina speciale 67 “Le emozioni della paura” e la pagina 10 del Giornalino “Quella volta che ho avuto paura”. Puntiamo a far capire che la paura ha sempre un senso, e che per i cristiani in questo senso c’era anche e soprattutto un dono di fede e di amore: leggiamo la pagina 68 “Le emozioni dell’amore”.

Entriamo nel vivo delle persecuzioni ai cristiani con la pagina 69 del testo “Le grandi persecuzioni” e con la pagina 70 “Il martirio dei cristiani”, alle quali possiamo aggiungere le schede fotocopiabili qui nn. 14-15-16a-16b alle pagine 212-215. Con l’occasione presentiamo uno dei principali scenari delle persecuzioni a Roma: il Colosseo.

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l’Anfiteatro Flavio L’anfiteatro Flavio è anche conosciuto dal Medioevo in poi con il nome di Colosseo. Il suo titolo infatti è dovuto alla grande statua di Nerone, il colosso Nerone, che venne posta nelle vicinanze dello storico monumento. La statua era alta più o meno 36 metri. La costruzione fu iniziata durante l’impero di Vespasiano e portata a termine da Tito nell’anno 80 d.C. Ebbe grandi interventi di restauro a causa di calamità naturali quali terremoti e incendi. Il maestoso monumento ospitava i giochi dei gladiatori e spettacoli vari, di caccia, di battaglie famose e sulla mitologia classica. Infatti si può parlare di venationes, lotte tra animali, munera, combattimenti tra gladiatori nonchè noxii, l’esecuzione a morte di persone ritenute colpevoli di reati da parte di animali feroci o in altro modo. L’anfiteatro ospitava circa 70.000 spettatori, aperto a tutta la popolazione, con la differenza che solo i patrizi potevano stare sui posti a sedere mentre la plebe in piedi sulla parte alta dell’edificio. Ha una forma ellittica, costruito con materiali quali travertino, tufo e calcestruzzo. Sono presenti nei primi tre piani colonne di diversi stili, ionico, dorico e corinzio. Durante il periodo delle persecuzioni numerosi cristiani sono morti martiri proprio all’interno di questo celebre anfiteatro.

Il sito web dedicato ci offre materiali anche sulla figura di San Sebastiano martire, spesso presente nelle chiese e tradizioni religiose italiane. Possiamo concludere il tema delle persecuzioni quindi con la pagina 71 “Il viaggio dei martiri” e la scheda operativa di verifica a pagina 179 sempre del testo degli alunni.

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Entriamo ora nell’affascinante mondo della catacombe, circa il quale abbiamo un bellissimo lavoro nel libro dei lapbook dalla pagina 29. Leggiamo la pagina 72 del testo “L’arte nelle catacombe” e proponiamo la scheda operativa di pagina 180 “Cimiteri sotterranei”. Anche nelle altre religioni del mondo abbiamo esempi di culto per le reliquie di morti dal messaggio e portata significativi. Ecco a riguardo quanto qui segue.

Il culto delle reliquie nelle religioni Il bisogno dell’uomo di trattenere a sé il potere speciale esercitato da alcuni suoi simili ritenuti eccezionali e/o particolarmente ispirati in vita, lo porta a conservare parti del corpo o oggetti appartenuti al personaggio riconosciuto come tale. Questo bisogno risale agli albori dell’umanità e lo si riscontra in particolare nei vari riti del culto dei morti; ancora oggi nei popoli considerati “primitivi” ci sono alcune ritualità vicine al culto delle reliquie nei confronti dello stregone o del re del villaggio, venerati anche dopo la loro morte. Nell’antico Egitto si veneravano le diverse parti del corpo di Osiride, in seguito all’omonimo mito. Gli antichi Greci veneravano moltissime reliquie dei loro eroi: le ossa di Teseo; oppure reliquie delle divinità come il sasso ingoiato da Crono al posto del figlio Zeus. Negli stupa della religione buddista, vengono conservate reliquie di Buddha; molto venerate sono anche reliquie dei Lama. Nell’Islamismo odierno non è diffusa questa pratica del culto delle reliquie, un tempo, invece, era oggetto di venerazione l’asar cioè la barba di Maometto. È soprattutto nel Cristianesimo a partire dal IV secolo che si inizia a diffondersi tale pratica nei confronti dei cristiani martiri. Vengono venerate parti del loro corpo o parte degli strumenti utilizzati nel martirio: le catene di San Pietro, la graticola di San Lorenzo. All’epoca delle crociate e con la pratica del pellegrinaggio in Terra Santa molte sono le reliquie appartenenti alla vita terrena di Gesù e al suo supplizio che vengono raccolte e portate in Occidente. A partire dal IX secolo le reliquie vengono esposte in appositi reliquiari per essere venerati. I cristiani protestanti, al contrario degli ortodossi, rigettano il culto dei Santi e delle reliquie. Dal 1669 la Santa Congregazione delle indulgenze e delle reliquie, ora Congregazione dei riti, dirige e sorveglia l’autenticazione delle reliquie oggetto di culto, proibendo severamente la loro compravendita.

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Il periodo delle persecuzioni cristiane ha fortunatamente una fine, graduale, ma piuttosto risolutiva. Ci riferiamo ai due Editti di Tessalonica e di Milano. Leggiamo la pagina 73 del testo “Viaggio verso la libertà” e facciamo eseguire la scheda operativa a pagina del 181 “Editti alla mano”.

Dall’Editto di Tessalonica “Noi vogliamo che tutti i popoli che ci degniamo di tenere sotto il nostro dominio seguano la religione che San Pietro Apostolo ha insegnato ai Romani. Ordiniamo quindi che chi segue questa fede sarà chiamato cristiano cattolico, gli altri invece saranno considerati stolti eretici e le loro riunioni non riceveranno più il nome di chiesa. Costoro saranno condannati anzitutto dal castigo divino, poi dalla nostra autorità, che ci viene dal Giudice Celeste”.

Sui due editti abbiamo a disposizione la scheda fotocopiabile n. 17 qui a pagina 216. Sul celebre “sogno di Costantino” sono offerti invece materiali nel sito web dedicato.

Una figura interessante da conoscere è quella della madre di Costantino: Sant’Elena, legata alla tradizione del ritrovamento della Croce di Gesù. Leggiamo la pagina 74 del testo “Il pellegrinaggio di Sant’Elena”, avendo a disposizione anche il seguente racconto.

I ritrovamenti di Sant’Elena Nel 326, a 78 anni, Elena, divenuta cristiana, intraprende un pellegrinaggio in Terra Santa. A lei sono attribuiti il fervore e l’impegno operati affinché avvenisse la costruzione di numerose Basiliche nella Terra di Gesù: quella della Natività a Betlemme, dell’Ascensione sul Monte degli Ulivi. La basilica di Santa Croce in Gerusalemme a Roma fu costruita per custodire le sante reliquie ritrovate sul Golgota. In quel luogo, infatti, lei stessa fu secondo la tradizione protagonista del ritrovo della vera Croce di Cristo, del cartiglio originario sulla croce detto titulus crucis, la

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croce di uno dei due ladroni, la spugna imbevuta d’aceto, parte della corona di spine e i chiodi (uno dei chiodi è nella basilica di Santa Croce, gli altri 3 chiodi si trovano rispettivamente nella Corona Ferrea a Monza, sull’altare maggiore del Duomo di Milano e uno a Siena nel Duomo di Colle Val d’Elsa). Oltre al ritrovamento della Croce, avvenuto nel 326 d.C. e rappresentato in celebri dipinti presenti nella Basilica di Santa Croce e ad Arezzo, in un ciclo di pitture che porta la firma di Piero della Francesca, Elena avrebbe ritrovato anche la tomba di Cristo scavata nella roccia. Sempre nella Basilica di Santa Croce si trova anche la cappella di Sant’Elena, il cui pavimento è stato ricoperto di terra proveniente dal luogo dove ella fu fervente pellegrina. Nei dipinti e nelle sculture, Sant’Elena viene ritratta con la croce, in ricordo del miracoloso ritrovamento all’epoca del suo pellegrinaggio. Una grande statua della santa è collocata in una nicchia della Basilica di San Pietro a Roma.

Dopo questo approfondimento proponiamo agli alunni di costruire un vero e proprio reliquiario con la scheda fotocopiabile n. 18 qui a pagina 217.

Introduciamo infine il tema dell’architettura delle chiese con la seguente lettura, dopo la quale possiamo aprire il testo degli alunni a pagina 76.

Il sasso inutile C’era una volta su una strada un sasso che non serviva a niente. Era un bel sasso, di forma tondeggiante, grosso più o meno come la testa di un uomo, di un bel grigio-azzurro. Ma nessuno lo degnava di uno sguardo. Un sasso è solo un sasso, a chi può interessare? Al principio spuntava appena dalla terra al centro di una strada che portava in città. Non gli mancava la compagnia. Quasi tutti quelli che passavano di là inciampavano. Qualcuno si accontentava di lanciare colorite imprecazioni, altri maledicevano il povero sasso. Gli zoccoli ferrati dei cavalli lo colpivano violentemente, facendo sprizzare sciami di scintille che brillavano nella notte. Il sasso era sempre più triste. Che razza di vita era mai la sua! Un giorno una carrozza che procedeva veloce per la strada ebbe un impatto così violento con il povero sasso da lasciargli un segno ben visibile, che sembrava una ferita. Nell’urto ebbe la peggio la ruota, che si spezzo. Il vetturino, furibondo, con un ferro cavò il sasso e lo scagliò lontano. Il sasso rotolò malinconicamente per un po’ e si arrestò fra altri sassi nella scarpata. “Ci mancavi solo tu, sgorbiane!”, gli gridarono gli altri sassi. “Quanto sei pesan-

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CLASSE 5a

Propos te

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te, ciccione!”, gli dissero due pietre piatte e sottili, cosparse di mica scintillante. Se le pietre avessero lacrime, il sasso sarebbe scoppiato in un pianto tristezza. Solo una lumaca lo prese in simpatia e gli lasciò per ricordo una scia luccicante di lava. Il povero sasso desiderò sprofondare nel terreno e sparire per sempre. Ma un mattino due mani robuste lo sollevarono, “Questo serva a me!”, disse una voce. “E gli altri?”, chiese un uomo, “possono servire anche loro. Raccoglieteli”. Mentre gli altri sassi venivano gettati in un carro. Il sasso tondeggiante fece il viaggio nella bisaccia dell’uomo. Quando uscì, si trovò in un cantiere brulicante di operai. Tutti erano all’opera per innalzare una magnifica costruzione, che, pure incompleta, già svettava nel cielo. E i muri, le possenti arcate, le guglie che svettavano nel cielo, tutto era formato da pietre grigio-azzurre come lui. “Questo è il paradiso!” pensò il sasso, che non aveva mai visto niente di più bello. Le mani dell’uomo passarono sulla superficie del sasso con una ruvida carezza. ”Finirai lassù, anche tu, amico mio - disse la voce. - Ho un progetto magnifico per te. Dovrai soffrire un po’, ma ne varrà la pena”. Il sasso venne portato in un angolo dove un gruppo di uomini stava scolpendo figure di santi di pietra. Una delle statue era senza testa. L’uomo la indicò e disse: ”Ho trovato la testa per quello!”. Sfiorò nuovamente il sasso con le mani e continuò: ”È perfetto. Sembra fatto apposta, e anche questa piccola fenditura mi ha fatto venire un’idea…”. Al sasso pareva di sognare: nessuno lo aveva mai definito “perfetto” Subito dopo però fu stretto in una morsa e uno strumento acuminato cominciò a ferirlo senza pietà. L’uomo lo scalpellava con vigore e perizia. Il dolore era forte, ma non durò molto. Il sasso inutile si trasformò nella magnifica testa di un santo che fu collocata sulla facciata della cattedrale. Era la statua che tutti notavano e additavano per una particolarità: tutti gli altri erano seri e aggrondati, quello era l’unico santo sorridente. L’artista aveva trasformato la ferita provocata dalla ruota del carro in un magnifico sorriso. Il sorriso pieno di pace e felicità del sasso che aveva trovato il suo posto. (Bruno Ferrero)

Su questa lettura abbiamo a disposizione la scheda fotocopiabile n. 19 qui alla pagina 218.

Essendo periodo natalizio, proponiamo la realizzazione di una triplice vetrata natalizia, mediante le schede fotocopiabili 20a-20b-20c qui alle pagine 219-221. Di seguito le istruzioni.

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Propos te

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Una vetrata natalizia In relazione alle schede 20a-20b-20c: • ritaglia gli archi seguendo la sagoma e punteggiare (o tagliare con cura) le parti interne; • applicare la carta velina che traspaia dietro le vetrate; • si può utilizzare la vetrata anche come biglietto, chiudendo a fisarmonica; • sul cartoncino centrale si può applicare una poesia.

Nel sito web dedicato abbiamo materiali sul Gobbo di Notre Dame in relazione all’architettura delle cattedrali e la costruzione di una chiesa romanica popup. Alle pagine 182-183-184 del testo abbiamo tre schede operative su queste tematiche architettoniche.

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Nome Classe

Sch eda n .

Data

11

UNA RAGAZZA FERITA DAI COMPAGNI Ascolta dall’insegnante l’articolo circa la ragazza presa in giro ed evidenzia le parole che più ti colpiscono, riportandole nei rettangoli qui sotto. Poi metti la crocetta accanto alle frasi che corrispondono all’episodio di cronaca.

La ragazza ricorda con tristezza i compagni che l’anno presa in giro e che l’hanno fatta soffrire anziché dare il loro aiuto e la loro amicizia.

La ragazza ringrazia i suoi compagni che l’hanno aiutata a crescere forte con le loro parole d’incoraggiamento.

La studentessa ringrazia i compagni La studentessa ringrazia i suoi

perché dalle loro cattiverie ha tratto

compagni per le belle emozioni che

la forza di resistere e di sorridere

ha provato con loro.

sempre.

La ragazza è rimasta ferita nel cuore,

La ragazza è rimasta ferita nel cuore

ma ha anche saputo superare e

e non riuscirà più a risanare i pezzi

rafforzare la stima di sé.

feriti di se stessa.

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. 12 Sch eda n

Nome Classe

Data

IO E IL BULLISMO Scrivi nella pergamena una breve descrizione di te stesso, delle tue emozioni e del tuo modo di comportarti. Hai mai vissuto situazioni di bullismo? Se sì, racconta.

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Nome Classe

Data

Sch eda n .

13

QUESTIONE DI... COMPORTAMENTO Descrivi ciascun comportamento e analizza se, in un qualche modo, ti appartiene o meno. Trova le motivazioni di tali comportamenti e analizza anche queste.

211


. 14 Sch eda n

Nome Classe

Data

GIORNALISTA DELLE PERSECUZONI Immagina di essere un giornalista del tempo che intervista i protagonisti del fatto, redigi poi un articolo più dettagliato.

EDIZIONE STRAORDINARIA “Nel giorno di Calende di Quintilis Nerone sottopone a supplizio Liberto, fedele ad una superstizione nuova e malefica chiamata Cristianesimo.” (Gaio Svetonio)

PROTAGONISTI LIBERTO, NERONE, GAIO SVETONIO, CRISTIANI, ROMANI INTERVISTA • Nerone, perché hai ordinato il supplizio di Liberto? • Liberto, chi ti ha accusato e perché? • Gaio Svetonio, perché consideri il Cristianesimo una superstizione malefica? • Cristiani, in che cosa credete e perché? • Romani, che idea vi siete fatti dei cristiani?

212


Nome Classe

Sch eda n .

Data

15

LA MAPPA DELLE PERSECUZIONI Leggi il libro a pagina 67 poi completa questo schema. LE GRANDI PERSECUZIONI

NERONE PERSEGUITA I CRISTIANI ACCUSATI DELL’INCENDIO DI ROMA

DIOCLEZIANO PERSEGUITA CON VIOLENZA E DISTRUZIONE

DOMIZIANO

VALERIANO

TRAIANO PERSEGUITAVA I DENUNCIATI CHE NON SACRIFICAVANO AGLI DEI

DECIO

213


. 16a Sch eda n

Nome Classe

Data

ARTISTI CON MUNCH Diventa artista e divertiti a colorare l’opera di Munch con tempere o pastelli.

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Nome Classe

Data

Sch eda n .

16b

INTERPRETANDO MUNCH Prova a interpretare l’opera di Munch in relazione al tema delle persecuzioni dei cristiani aiutandoti con le seguenti domande. 1 Chi sono i personaggi dell’opera di Munch?

2 Cosa vuole rappresentare l’autore nel dipinto?

3 Quali sono i colori che dominano nel quadro?

Hai mai provato una paura così grande? Se sì, quando e per quale motivo? 4 Qualcuno ti ha aiutato? Chi? I cristiani del periodo delle persecuzioni, secondo te, che tipo di sentimenti 5 possono aver provato?

215


. 17 Sch eda n

Nome Classe

Data

TRA EDITTI E COSTITUZIONE ITALIANA Ricerca gli articoli della Costituzione italiana che trattano della libertà di religione. Confrontali con l’Editto di Milano e di Tessalonica e poi rispondi alle domande. Tutti i cittadini hanno

Tutte le confessioni religiose

pari dignità sociale e

sono egualmente libere

sono uguali davanti alla

davanti alla legge.

legge senza distinzione di

Le confessioni religiose diverse

sesso, di razza, di lingua,

dalla cattolica hanno diritto

di religione, di opinioni

di organizzarsi secondo i

politiche, di condizioni

propri statuti, in quanto non

personali e sociali.

contrastino con l’ordinamento

ART. 3 DELLA COSTITUZIONE

giuridico italiano. ART. 8 DELLA COSTITUZIONE

Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume. ART. 19 DELLA COSTITUZIONE

• Quale dei due Editti assomiglia alle indicazioni della Costituzione? Perché? • Se tu fossi un Imperatore come ti comporteresti a riguardo?

216


Nome Classe

Data

Sch eda n .

18

COSTRUIAMO UN RELIQUIARIO Colora le immagini di giallo oro, poi ritagliale lungo i contorni, ritaglia il cerchio in mezzo e incollale tra di loro facendo attenzione ad inserire nel foro centrale un cellofan trasparente (quello che si usa per i fiori) con dentro un pezzetto di legno.

217


. 19 Sch eda n

Nome Classe

Data

IL SASSO INUTILE 1 Cosa pensavano del sasso la maggior parte delle persone?

2 Come viene definito invece dall’uomo che lo nota e lo raccoglie?

In cosa viene trasformato? Quale “muto” messaggio dava la sua 3 particolarità?

218


Nome Classe

Data

Sch eda n . 20a

UNA VETRATA NATALIZIA 1/3 Colora, ritaglia e monta la vetrata natalizia seguendo le istruzioni del tuo insegnante.

219


. 20b Sch eda n

Nome Classe

Data

UNA VETRATA NATALIZIA 2/3 Colora, ritaglia e monta la vetrata natalizia seguendo le istruzioni del tuo insegnante.

220


Nome Classe

Data

Sch eda n . 20c

UNA VETRATA NATALIZIA 3/3 Colora, ritaglia e monta la vetrata natalizia seguendo le istruzioni del tuo insegnante.

221


Nome Classe

. 21 Sch eda n

Data

MI SPERIMENTO IN SITUAZIONE Inventa un racconto storico inserendo i personaggi e le notizie sotto elencate con lo stile del problem solving.

Personaggi

Momento storico

Elementi

Notizie

Imperatore Decio,

Persecuzioni;

Basilica romana

Giudizio e condanna

Apollonio e Sabino

speranza dei

(descrizione),

di Apollonio nella

(cristiani), popolo

cristiani, sentimenti,

catacombe

Basilica romana;

romano.

emozioni.

(descrizione),

martirizzazione

sacrifici agli dèi

in pasto ai leoni;

(descrizione),

scelta del simbolo

luogo di preghiera

nell’epigrafe di

dei cristiani,

Apollonio e Sabino,

celebrazioni

motivazione della

cristiane.

scelta.

Sotto l’impero di Decio vivevano due fratelli, Apollonio, il più vecchio, e Sabino, il più giovane. Erano entrambi cristiani e alla domenica si ritrovavano

INDICATORI DEL LIVELLO DI COMPETENZA MATURATA

Livello base Livello intermedio Livello avanzato

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L’alunno inventa un racconto storico in modo parziale e contorto. L’alunno inventa un racconto storico in modo essenziale e poco creativo. L’alunno inventa un racconto storico in modo completo e originale.


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In tribunale davanti ai cristiani CLASSE

PAGINA

64

quinta

PRODUZIONE Ideazione e rappresentazione di un processo in tribunale ai cristiani con accusa e difesa strutturate.

COMPETENZA IRC

COMPETENZA CHIAVE EU

Conoscere le origini e lo sviluppo del Cristianesimo: le prime persecuzioni.

1. Comunicazione nella madrelingua: utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici. 6. Competenze sociali e civiche: agire in modo autonomo e responsabile, conoscendo e osservando regole e norme, con particolare riferimento alla Costituzione.

PERIODO

TEMPO STIMATO

novembre/dicembre

2 lezioni

CONSEGNA

FASI

Sei un avvocato coinvolto in un maxi processo relativo alla figura, comportamento e credo dei primi cristiani.

• Proiezione sulla LIM di un’immagine che evochi i primi martiri cristiani; sovrapporre la scritta “CRISTIANI A PROCESSO”. • Suddividere la classe in due gruppi: uno di avvocati accusatori, uno di avvocati difensori. • Ciascun gruppo si prepara i capi di accusa e le arringhe di difesa, trovando informazioni, prove, dati e pianificando una strategia di accusa o di difesa. • Esecuzione del processo, con i due gruppi schierati uno di fronte all’altro davanti alla LIM; due componenti per ogni gruppo vengono selezionati dal docente e, accanto a lui, entrano a far parte della giuria. • Parte il gruppo dell’accusa, parlano due persone; risponde il gruppo della difesa con altre due persone; e così via. • A conclusione, con votazione segreta i 5 della giuria votano decretando se i cristiani sono “colpevoli” o “innocenti”. • Tolti i ruoli affidati a tutti, si discute in classe su come è andato il processo.

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Propos te

3° UNITÀ:

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Le vie del cambiamento

Iniziamo questa unità di lavoro incentrata soprattutto sul monachesimo e gli ordini religiosi mendicanti con l’aprire e leggere la pagina 79 del testo “La Chiesa in cammino”. La metafora del cammino, utile ad affrontare queste tematiche, può essere avvicinata al mondo dell’alunno mediante la scheda operativa di pagina 185 “In cammino verso la scuola”. Emergeranno da questi contenuti molti valori che hanno arricchito l’Italia, l’Europa e il mondo intero. Tanti di questi valori sono a disposizione anche dei nostri ragazzi. Parliamone loro ed esemplifichiamo.

Ambienti educativi per i ragazzi d’oggi La scuola, innanzitutto, è un’opportunità a cui non tutti purtroppo nel mondo possono accedere. È vero, a volte è noiosa, richiede impegno e tanto lavoro, ma imparare permette di avere una chance per essere un cittadino nel mondo. Qui, a differenza di video giochi, cellulari e tutto ciò che la tecnologia propone, le pile non si scaricano, anzi la cultura carica l’individuo di quel qualcosa che perso non andrà mai. Anche perché la scuola così come lo sport e tutte quelle associazioni, parrocchiali e non, permettono di vivere valori importanti nel gruppo. Lo stare insieme, in associazioni sportive, grest, campi scuola, scout e quant’altro permette ai ragazzi di vivere appieno il rapporto con l’altro, di confrontarsi e di integrarsi, di imparare il rispetto dell’altro nella differenza di vedute e opinioni. Nello sport, vi è sicuramente competizione, ma anche spirito di lealtà e affermazione del merito. I videogiochi vanno utilizzati con consapevolezza e moderazione. Se si abusa di essi, come per tutte le cose, non aiutano invece i ragazzi. Ecco dunque che bisogna prestare molta attenzione quando ci si gioca. Per più motivi: in essi è sempre più presente la violenza che poi si potrebbe manifestare nei comportamenti. Un altro effetto negativo è il chiudersi in se stesso. Il bambino gioca solo e non può interagire con gli altri e quindi confrontarsi. Altre ripercussioni si possono avere a livello fisico, con problemi di vista, di postura. Vengono a mancare interessi che possono avere ripercussioni anche nel rendimento scolastico.

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Propos te

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Proponiamo la scheda fotocopiabile n. 22 qui a pagina 236 per far individuare agli alunni quali valori sono insiti nelle varie attività che svolgono o che possono svolgere oltre alla scuola.

Il sito dedicato online propone la lettura “Una scuola da ingrandire” e una griglia di riflessione a riguardo. Dopo di questo, possiamo ricordare ai ragazzi cosa affermano alcuni documenti importanti.

La scuola è un diritto La Dichiarazione universale dei diritti umani, all’articolo 26 sostiene quanto segue: Ognuno ha diritto ad un’istruzione. L’istruzione dovrebbe essere gratuita, almeno a livelli elementari e fondamentali. L’istruzione elementare dovrebbe essere obbligatoria. L’istruzione tecnica e professionale, dovrebbero essere generalmente fruibili, così come pure un’istruzione superiore dovrebbe essere accessibile sulle basi del merito. L’articolo 34 della Costituzione italiana, comma 3 e 4, afferma: Tutti hanno diritto all’istruzione, anche se privi di mezzi economici. Dovere della Repubblica è rendere effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze da attribuire mediante concorso.

Poter accedere allo studio è un dono. L’intelligenza e i saperi sono vere e proprie ricchezze e, quando possono esprimersi, possono far fiorire vere e proprie genialità. Proponiamo di riflettere sulla figura di Leonardo Da Vinci.

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Propos te

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Leo Da Vinci Leonardo Da Vinci è un personaggio storico significativo per le sue grandi scoperte e opere. Nel recente film d’animazione Leo Da Vinci, che possiamo proporre in classe, è attorniato da un gruppo di amici. Trascorre il suo tempo immerso nelle sue grandi idee da realizzare finché arriva il momento di aiutare l’amica Lisa la cui casa è misteriosamente bruciata assieme ai campi. Per questo deve recuperare un tesoro nella zona dell’isola di Monte Cristo aiutandosi con una delle sue tante invenzioni. Il messaggio che emerge è inseguire i propri sogni e per questo si deve lavorare anche quando sembra impossibile che essi si possano avverare.

Leggiamo la pagina 80 del testo “La strada dei monaci eremiti”. Sullo sfondo di questo momento storico abbiamo la crisi dell’Impero Romano. Approfondiamo.

Le cause della crisi dell’Impero Romano Le motivazioni della grande crisi dell’Impero a Occidente furono molteplici. Si assistette, infatti, a una forte diminuzione della popolazione causata da epidemie e guerre, a una crisi economica in campagna e perciò a un calo delle attività commerciali, alla fuga di molti dalle città perché sottoposte a saccheggi e principale luogo del diffondersi di malattie per mancanza di igiene, alle invasioni di popoli stranieri (Franchi, Goti, Visigoti, Unni …) che si spostavano dalle loro terre e premevano per invadere quelle circostanti. Verso la fine del IV secolo le invasioni barbariche contribuirono profondamente allo sgretolarsi di un sistema politico già in bilico per la mancanza di un governo stabile che culminò poi con la definitiva caduta nel 476, quando Odoacre sconfisse Romolo Augusto, l’ultimo imperatore di Roma. Con il benestare dell’imperatore d’Oriente egli regnò in Italia che venne poi invasa dai Longobardi.

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Propos te

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La scheda fotocopiabile n. 23 qui a pagina 237 ci permette di far creare delle connessioni tra cause politiche e religiose in relazione alla crisi dell’Impero. Facciamo poi la conoscenza di Sant’Antonio Abate, così importante e presente nelle tradizioni e devozioni di tutta Italia.

La vita di Sant’Antonio Abate Antonio nacque a Coma, in Egitto nel 250 d. C., da una ricca famiglia contadina, educato secondo i principi evangelici e, rimasto orfano giovane, vendette le sue proprietà e si dedicò alla vita ascetica. Visse come eremita in preghiera, povertà e castità, non senza essere attaccato da durissime prove e tentazioni che superò con la sua grande tenacia e fede. Molti cristiani si recavano al suo eremo per consiglio e conforto spirituale. Per due volte nella sua vita lasciò l’eremo, una nel 311 quando si recò ad Alessandria d’Egitto per sostenere i cristiani perseguitati dall’imperatore romano Massimino Daia ed un’altra volta per sostenere il suo amico Sant’Atanasio, vescovo di Alessandria, contro l’eresia ariana. Visse nel deserto della Tebaide per una lunghissima vita ultracentenaria dove fu d’esempio per molti che desideravano vivere una fede più profonda fondata sulla preghiera e sulla contemplazione. Quando nel 561 fu scoperto il suo luogo di sepoltura, cominciarono a circolare in vari paesi e città le sue reliquie. In Francia fu perfino costruita una chiesa in suo onore, dove vi si recavano ad onorare le reliquie del Santo molti ammalati di herpes zoster, chiamato anche “fuoco di Sant’Antonio”, in quanto una confraternita di religiosi, gli “Atoniani”, avevano costruito un ospedale per ospitare questi malati e curarli con il grasso dei maiali da loro allevati. Per questo motivo nell’iconografia cristiana il Santo veniva ritratto con accanto il maialino, che poi la pietà popolare ha esteso a tutti gli animali domestici e alla stalla divenendone il loro protettore e patrono, tanto che il 17 gennaio, giorno della sua scomparsa terrena, nelle campagne si usa benedire la stalla e gli animali. Nell’iconografia è ritratto anche con il bastone dell’eremita a forma di T.

Proponiamo ai ragazzi di ricercare e collezionare, insieme a nonni o pareti anziani, i “santini” che ritraggono Sant’Antonio Abate. Ricordiamoci che possiamo rivolgerci anche a negozi religiosi, mercatini dell’usato o ricorrere ad internet. Ecco presentata e analizzata un’immagine.

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Propos te

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Madonna tra i santi Antonio Abate e Giorgio NOTE TECNICHE Si tratta di una tempera dipinta dal Pisanello su tavola di dimensione 47 x 29 cm (al centro in basso, mimetizzata come radici, c’è la firma PISANUS). Databile al 1445, è oggi conservata alla National Gallery di Londra. AMBIENTAZIONE E PERSONAGGI Al centro vi è l’apparizione gloriosa di Maria con Gesù in braccio in un disco d’oro, Sant’Antonio Abate e San Giorgio sono collocati sotto che si guardano l’un l’altro come se fossero in dialogo tra di loro. Tutto ciò avviene ai margini di una fitta foresta. PARTICOLARI Sant’Antonio, a sinistra, anziano e con le vesti tipiche dei monaci, con i 3 segni distintivi la campanella, il bastone del pellegrino e il cinghiale simbolo delle tentazioni, ma anche dell’opera assistenziale dei monaci in quanto con il grasso di questo animale producevano emollienti per curare le piaghe. A destra San Giorgio con una lussuosa armatura e con il volto del signore di Ferrara, Lionello d’Este. I suoi attributi sono il bastone del comando con cui doma le forze del male rappresentate dal drago e l’armatura con i cavalli sono simbolo del mondo della cavalleria che si ispira agli ideali di lotta del bene contro il male. MESSAGGIO La fede cristiana vincerà sempre sul male, oggi come nel passato.

La scheda fotocopiabile n. 24 qui a pagina 238 consente di approfondire la figura di alcuni animali sacri rappresentati nell’iconografia religiosa di quest’epoca. Passiamo quindi alla pagina 81 del testo “La strada dei monaci cenobiti”. Tra questi, vi è il grande Pacomio.

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Propos te

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San Pacomio nell’arte Pacomio nasce in Egitto, nella Tebaide, da una famiglia pagana. Venne arruolato contro la sua volontà nell’esercito imperiale e fu fatto prigioniero dopo poco tempo. Commosso dal gesto caritatevole di alcuni cristiani che di sera portavano conforto e viveri a lui e agli altri prigionieri, volle conoscere il loro Dio al quale fece voto di dedicare la sua vita a Lui in cambio della libertà. Quando finalmente fu liberato, volle conoscere meglio il Dio dei cristiani attraverso le Sacre Scritture e la catechesi ricevuta in una comunità cristiana del luogo, poi si fece battezzare. Dopo un breve periodo di vita ascetica decise di sperimentare una nuova forma di monachesimo, quello cenobita, sull’esempio di Gesù in comunità con i suoi Apostoli. Quindi non più la solitudine degli eremiti, ma la vita comunitaria basata sul lavoro, sulla preghiera e il pasto in comune. La sua regola diviene la recitazione a memoria delle Sacre Scritture mentre si svolge il lavoro. Muore il 14 maggio del 346 e il luogo di sepoltura è sconosciuto secondo le sue precise istruzioni. Alla sua morte aveva già fondato dieci monasteri maschili e due femminili.

Ora è la volta di Cirillo e Metodio; leggiamo la pagina 82 del testo “La strada di Cirillo e Metodio” e proponiamo la scheda operativa a pagina 186 “Impariamo il cirillico”.

San Cirillo e il suo alfabeto “cirillico” Cirillo nasce in Grecia, a Tessalonica, paese in cui si parlava non solo la lingua ufficiale ma anche quella slava. Nato in una famiglia nobile alla morte del padre si trasferisce a Costantinopoli dove frequenta l’università, diventa bibliotecario, professore di filosofia e poi monaco. Viene mandato assieme al fratello Metodio in missione presso i cazari, popolo che abitava nelle vicinanze del Mar Nero, e poi in Moravia come insegnante di scrittura vista la conoscenza della lingua slava. La sua missione era di evangelizzare questi popoli. Prima di partire per la Moravia nell’ 862 formula un alfabeto (l’alfabeto glagolico) adatto al popolo slavo creando lettere per i suoni della loro lingua e traduce la Bibbia. Volle, assieme al fratello, avere l’approvazione papale della nuova lingua e per questo si recarono a Roma da Papa Adriano II che approvò subito. All’età di 42 anni muore. La missione iniziata in Moravia venne portata avanti da Metodio.

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L’alfabeto cirillico è stato creato dai seguaci del santo e trova le sue fondamenta nella lingua greca. Ad esso sono stati aggiunti 10 caratteri inventati per quei suoni slavi che non trovavano corrispondenza in quello greco.

Entriamo ora nell’affascinante mondo del monastero. Leggiamo la pagina del testo 83 “Un giorno in monastero” e proponiamo le schede operative di pagina 187 e 188. Prima ancora possiamo introdurre l’argomento con la seguente lettura.

Il barilotto Tempo fa, in una terra lontana, viveva un signore potente e famoso in ogni angolo del regno. Sull’orlo di una nera scogliera aveva fatto costruire una roccaforte così solida e ben armata, da non temere né re, né conti, né duchi, né principi, né visconti. E questo possente signore aveva un bell’aspetto, nobile e imponente. Ma nel suo cuore era sleale, astuto e ipocrita, superbo e crudele. Non aveva paura né di Dio né degli uomini. Sorvegliava come un falco i sentieri e le strade che passavano nella regione e piombava sui pellegrini e mercanti per rapinarli. Aveva da tempo calpestato tutte le promesse e le regole della cavalleria. La sua crudeltà era divenuta proverbiale. Disprezzava apertamente la gente e le leggi della Chiesa. Ogni Venerdì santo invece di digiunare e rinunciare a mangiare carne organizzava grandi festini e lautii banchetti per i suoi cavalieri. Si divertiva a tiranneggiare vassalli e servitù. Ma un giorno, durante un combattimento, un colpo di balestra lo ferì gravemente ad un fianco. Per la prima volta, il crudele signore provò la sofferenza e la paura. Mentre giaceva ferito, i suoi cavalieri gli fecero balenare davanti agli occhi la gola spalancata e infuocata dell’inferno a cui era sicuramente destinato se non si fosse pentito dei suoi peccati e confessato in chiesa. “Pentirmi io? Mai! Non confesserò neppure un peccato!”. Tuttavia il pensiero dell’inferno gli provocò un po’ di spavento salutare. A malincuore gettò elmo, spada e armatura e si diresse a piedi verso la caverna di un santo eremita. Con tono sprezzante, senza neppure inginocchiarsi, raccontò al santo frate tutti i suoi peccati: uno dietro l’altro, senza dimenticarne neppure uno. Il povero eremita si mostrò ancora più afflitto: “Sire, certamente hai detto tutto, ma non sei pentito. Dovresti almeno fare un po’ di penitenza, per dimostrare che vuoi davvero cambiare vita”.

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Propos te

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“Farò qualunque penitenza. Non ho paura di niente, io! Purché sia finita questa storia”. “Digiunerai ogni Venerdì per sette anni...!”. “Ah, no! Questo puoi scordartelo!”. “Vai in pellegrinaggio fino a Roma...”. “Neanche per sogno!”. “Vestiti di sacco per un mese...”. “Mai!”. Il superbo cavaliere respinse tutte le proposte del buon frate, che alla fine propose: “Bene, figliolo. Fa’ soltanto una cosa: vammi a riempire d’acqua questo barilotto e poi riportamelo”. “Scherzi? È una penitenza da bambini o da donnette!”. Sbraitò il cavaliere agitando il pugno minaccioso. Ma la visione del diavolo sghignazzante lo ammorbidì subito. Prese il barilotto sotto braccio e brontolando si diresse al fiume. Immerse il barilotto nell’acqua, ma quello rifiutò di riempirsi. “È un sortilegio magico”, ruggì il penitente, “ma ora vedremo”. Si diresse verso una sorgente: il barilotto rimase ostinatamente vuoto. Furibondo, si precipitò al pozzo del villaggio. Fatica sprecata! Provò ad esplorare l’interno del barilotto con un bastone: era assolutamente vuoto. “Cercherò tutte le acque del mondo”, sbraitò il cavaliere. “Ma riporterò questo barilotto pieno!”. Si mise in viaggio, così com’era, pieno di rabbia e di rancore. Prese ad errare sotto la pioggia e in mezzo alle bufere. Ad ogni sorgente, pozza d’acqua, lago o fiume immergeva il suo barilotto e provava e riprovava, ma non riusciva a fare entrare una sola goccia d’acqua. Anni dopo, il vecchio eremita vide arrivare un povero straccione dai piedi sanguinanti e con un barilotto vuoto sotto il braccio. Le lacrime scorrevano sul suo volto scavato. Una lacrima piccola, piccola, scivolando sulla folta barba finì nel barilotto. Di colpo il barilotto si riempì fino all’orlo dell’acqua più pura, più fresca e buona che mai si fosse vista. Una sola piccola lacrima di pentimento... (Bruno Ferrero)

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INSEGNAMENTO NASCOSTO DEL RACCONTO Il cavaliere del racconto scopre, con fatica e sofferenza personale, la radice del vero pentimento essenziale per ottenere il perdono di Dio e la pace vera dell’anima. • Chi sono i protagonisti della storia? • Descrivi i due personaggi dopo aver letto il racconto usando anche la sfera emozionale. • Come si conclude la storia? • Alla fine il signore si è pentito. Quanto tempo serve per giungere a questo traguardo che rende l’uomo veramente umile e umano? • Ti è mai capitato di pentirti? Se sì, in che occasione? Il sito dedicato online ci propone l’organizzazione di una visita programmata a un monastero, introducendola con attività prima e dopo la visita stessa e illustrando in dettaglio la figura e la Regola di San Benedetto da Norcia. A riguardo, poi, possiamo disporre delle tre schede fotocopiabili nn. 25-26-27 qui alle pagine 239-241. Un piccolo approfondimento lo diamo invece qui sulla seguente tematica.

L’origine

del canto gregoriano Il canto gregoriano trae l’origine del nome dal grande Papa benedettino Gregorio Magno, uomo dotto ed erudita, che ha saputo riunire i canti sacri liturgici in un libro detto “Antifonario”, dal quale attingere le melodie latine adatte alla contemplazione. Il canto gregoriano viene interpretato da un coro di voci maschili e dal solista cantore senza accompagnamento strumentale. Si tratta di una musica recitativa che permette l’interiorizzazione della Parola di Dio.

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La pagina speciale 84 del testo allarga infine il tema del monastero alle forme di monachesimo nelle altre religioni del mondo. Il cloud ci offre invece il tema “Tra conventi e monasteri”. Il Giornalino infine propone alla pagina 28 il tema “Una grande famiglia chiamata Europa”, famiglia che il monachesimo ha contribuito moltissimo a costituire. È ora la volta degli ordini religiosi mendicanti (francescani e domenicani, essenzialmente): leggiamo la pagina 86 del testo e proponiamo la scheda operativa sempre nel testo a pagina 189.

Gli ordini mendicanti Intorno al secolo XI ci furono uomini e donne sensibili agli ideali di povertà evangelica: nascono in questo periodo frati che diffondevano forme di culto più vicine alla spiritualità del Vangelo, vivendo solo delle elemosine elargite dai fedeli per questo motivo essi erano definiti “frati mendicanti”. Erano specializzati nell’arte oratoria della predicazione pubblica, con sermoni che ebbero grande successo nelle piazze cittadine. Oltre a san Francesco di Assisi che fondò l’ordine dei Francescani, vi fu Domenico di Guzman, vissuto tra il 1170 e il 1221, che fondò l’ordine dei domenicani, dediti alla predicazione evangelica contro le eresie, in particolare quella catara della Francia meridionale. Infatti i catari erano considerati una setta eretica contraria alla Chiesa cristiana. Fecero parte di questo ordine molti agenti dell’Inquisizione (una istituzione fondata da papa Gregorio IX, per giudicare gli eretici secondo un tribunale ecclesiastico) e un grande intellettuale quale Tommaso d’Acquino, autore della Summa Teologica. L’ordine dei carmelitani nasce dalla riunione di tutti gli eremiti del monte Carmelo ad Haifa, in Palestina, l’odierna Israele. La Compagnia di Gesù, fondata da Sant’Ignazio di Loyola nel 1534, i cui membri sono chiamati gesuiti, ha come voto la totale obbedienza al papa e l’impegno nelle missioni e nell’educazione. L’emblema dell’ordine è un disco raggiante con al centro il monogramma di Gesù IHS, una croce e tre chiodi della passione. Papa Francesco è il primo pontefice gesuita. Le confraternite sono delle associazioni che nascono con lo scopo di accogliere, curare e confortare gli ammalati e gli infermi. Sono i primi centri ospedalieri. San Giovanni di Dio fu il fondatore dell’ordine “Fatebenefratelli”, i suoi seguaci hanno fondato ospedali che ancora oggi portano questo nome.

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Il sito dedicato online ci fa conoscere gli affreschi di Giotto sulla vita di San Francesco d’Assisi. Leggiamo la pagina 87 del testo “La via delle riforme”, con la scheda operativa di pagina 191 abbinata. Facciamo quindi la conoscenza dei seguenti personaggi.

FILIPPO NERI Filippo Neri, soprannominato dalla sorella “Pippo il buono” per il suo carattere altruista e allegro, nasce a Firenze nel luglio del 1515 in una famiglia di notai. Della sua infanzia si hanno poche informazioni. A 18 anni lascia la sua città natale per recarsi in Campania. Ben presto però parte per Roma e conosce una città corrotta nel pieno del Rinascimento. Qui fa il precettore, studia teologia e filosofia, visita i luoghi frequentati dai primi cristiani come le catacombe. Nasce in lui un sentimento spirituale profondo che lo porterà ad essere consacrato sacerdote nel 1551. Si impegna soprattutto con quella parte della popolazione povera, in difficoltà economiche, avvicinando i ragazzi di strada per introdurli nell’oratorio e accostarli alle scritture. Qui i giovani sfortunati di Roma hanno la possibilità di nutrirsi, giocare e avere un’istruzione. L’oratorio diventa il luogo a cui tutti possono accedere, in cui creare legami di amicizia e praticare la carità. A lui e ai suoi compagni fu affidata la cura di Santa Maria in Vallicella. Per il suo carattere allegro e mite è chiamato il “giullare di Dio”. Muore nel maggio del 1595.

Possiamo proporre la visione del film Preferisco il Paradiso, con Gigi Proietti, per conoscere meglio la figura di Filippo Neri e della serie televisiva Don Bosco. Facciamo ascoltare e cantare la seguente canzone, disponibile nel sito dedicato online.

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State buoni se potete State calmi adesso bambini, facciamo un po’ silenzio, Se cercate di essere buoni vi canterò una storia. Sarà una di quelle serene che vanno a finire bene, non ci saranno gli uomini neri che turbano i pensieri.

State buoni adesso bambini, venite più vicini. La storia di questa sera la canto sottovoce per non svegliare le cose strane che dormono nel buio... Così anche la notte nera non ci fa più paura (Luisa Zappa - Angelo Branduardi)

DON GIOVANNI BOSCO Giovanni Bosco è un uomo di grande semplicità, intelligenza e umanità. Nasce a Castelnuovo d’Asti nel 1815 in una famiglia contadina molto povera. La sua vocazione è molto profonda e diventa sacerdote nel 1841. Quando arriva a Torino rimane molto colpito dalle condizioni di precarietà dei giovani che non hanno lavoro, ideali e girovagano per le strade. Si fa dunque promotore della nascita dell’oratorio per poter dare loro un’opportunità di vita migliore. Li aiuta nel trovare lavoro e nell’istruzione, il suo è un impegno a tempo pieno. Da qui la necessità di trovare finanziamenti che gli permettano di attuare il suo progetto. Osservandolo con attenzione alcuni giovani desiderano essere come lui: ecco che nasce la “Società di San Francesco di Sales” e quindi l’ordine dei salesiani. Nel gennaio del 1888 muore a Torino.

La pagina del testo 88 ci propone infine la figura di Papa Benedetto XVI, presentato come “nonno” della Chiesa. La scheda operativa di pagina 192 ci fa conoscere la Chiesa come promotrice di umanità, oggi come un tempo. Online possiamo disporre di un approfondimento dell’araldica (lo stemma) di Papa Benedetto XVI e Papa Francesco.

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. 22 Sch eda n

Nome Classe

Data

UN’OFFERTA DI... VALORI Scrivi il nome dell’attività o sport svolto ed elenca quali sono i valori che un ragazzo può imparare da essi.

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Nome Classe

Sch eda n . 23

Data

LE CAUSE DI UNA CRISI Ricostruisci le cause politiche e religiose della crisi dell’epoca che stai studiando collegando le frasi.

Diminuzione demografica a causa….

…numerosi saccheggi da parte delle invasioni barbariche.

Calo delle attività commerciali per….

…mancanza di fede convinta.

Fuga dalle città per…

…mancanza di un governo stabile.

Diffondersi di malattie ed epidemie per….

…dell’obbligo sancito dall’Imperatore.

Sistema politico sgretolato per…

…di epidemie e guerre.

Conversioni di convenienza a causa…

…mancanza di igiene.

Allontanamento dal messaggio evangelico per….

…mancanza di risorse in campagna.

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. 24 Sch eda n

Nome Classe

Data

ANIMALI SIMBOLICI DEL MEDIOEVO Scrivi accanto agli animali il loro significato simbolico. Ricerca un altro animale utilizzato nell’iconografia cristiana, disegnalo e spiegalo nel riquadro vuoto.

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Nome Classe

Data

Sch eda n . 25

SO TUTTO SUL MONACHESIMO? 1 Che cos’è il monachesimo?

2 Come è fatto il monastero?

3 Chi è a capo del monastero?

4 Qual è la Regola di San Benedetto?

5 Spiega brevemente la giornata di un monaco benedettino.

6 Cosa sono le miniature e chi le faceva?

7 Dove i manoscritti venivano ricopiati? Da chi?

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. 26 Sch eda n

Nome Classe

Data

I RUOLI IN UN MONASTERO Collega ciascun monaco alla parte del monastero che ritieni più consona al suo ruolo.

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Nome Classe

Data

Sch eda n . 27

IO, MONACO AMANUENSE IN ERBA Diventa un monaco amanuense e colora con cura i capolettera proposti, disegnando dentro ciascuno una miniatura a tema religioso a tua scelta. (vedi esempi sotto).

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. 28 Sch eda n

Nome Classe

Data

COMPITO IN SITUAZIONE Immagina di essere un monaco benedettino: racconta a fumetti la tua giornata arricchendola di particolari.

INDICATORI DEL LIVELLO DI COMPETENZA MATURATA

Livello base

L’alunno racconta la giornata del monaco in modo incompleto.

Livello intermedio

L’alunno racconta la giornata del monaco in modo essenziale.

Livello avanzato

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L’alunno racconta la giornata del monaco in modo originale e arricchita di particolari.


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Giornalisti di cronaca bianca CLASSE

PAGINA

86

quinta

PRODUZIONE Realizzazione di un giornalino di classe con notizie positive dal proprio territorio.

COMPETENZA IRC

COMPETENZA CHIAVE EU

Apprezzare l’impegno della comunità umana e cristiana nel porre alla base della convivenza l’amicizia e la solidarietà.

1. Comunicazione nella madrelingua: utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici. 5. Imparare a imparare: reperire, organizzare, utilizzare informazioni da fonti diverse per assolvere un determinato compito; organizzare il proprio apprendimento; acquisire abilità di studio.

PERIODO

TEMPO STIMATO

gennaio/febbraio

3 lezioni

CONSEGNA

FASI

Sei un giornalista fotoreporter incaricato di realizzare un giornalino di classe specializzato in cronaca bianca del territorio.

• Spiegazione delle nozioni base del giornalismo: concetto di “notizia” (qualcosa di interesse comune); concetto di “fake news” (importanza della verifica della notizia); strategia delle 5 W del giornalismo (who, what, where, when, why). • Illustrazione delle varie forme di giornalismo: carta stampata, tv, radio, web. • Illustrazione dei vari elementi messi in campo dal giornalismo: l’intervista (audio, video, scritta); il pezzo scritto, la foto (e fotonotizia), il contributo delle clip video. • Nozioni di base tecnologica per l’audio-video: utilizzo del microfono, app consigliate (basteranno quelle di base negli smartphone, ma esistono app professionali come FiLMic Pro e LumaFusion), utilizzo della videocamera (rigorosamente sempre in orizzontale gli smartphone). • Individuazione di istituzioni, associazioni, gruppi di volontariato e persone del territorio che contribuiscono al bene in modalità gratuita e assimilabile ai valori evangelici. • Suddivisione delle medesime tra gruppetti di alunni e interviste dirette, raccogliendo vari materiali. • Elaborazione dei materiali acquisiti creando dei “pezzi” scritti, corredati di foto e contributi audio-video. • Composizione su Word o altro software dei materiali prodotti e stampa.

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4° UNITÀ:

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Agli incroci della vita

In questa unità si affrontano le tematiche relative alle divisioni interne al mondo cristiano dovute allo scisma d’Oriente e d’Occidente. La metafora è quella dell’amicizia, infranta e riconquistata. Presentiamo il tema riferendoci al seguente noto film di animazione.

Progetto affettività-

“Meravigliosa amicizia” Alla ricerca di Dory è un film di animazione che vede protagonista una pesciolina chirurgo alquanto smemorata e svampita. Lei nuota tranquilla insieme agli amici fintantoché da un piccolo e lontano ricordo riemerge l’immagine della sua famiglia di origine, perduta tanto tempo prima. Assieme agli amici Nemo e Marlin, essa parte alla ricerca del suo passato. Lungo il viaggio di scoperta attraversano l’oceano e giungono in California, al “Gioiello di Morro Bay”, al Marine Life Institute. Nemo e Marlin, per le numerose avventure da affrontare si separano da lei. Tuttavia decidono di non lasciarla sola e di cercarla per poterla aiutare nelle sue ricerche. Vecchi e nuovi amici, alcuni dei quali con piccole o grandi disabilità, le staranno accanto fino alla riconciliazione finale con la sua famiglia.

Nel sito dedicato online abbiamo le istruzioni per costruire la storia popup di Dory. Leggiamo quindi la pagina 89 del testo “Strade che si dividono” e facciamo poi eseguire la scheda operativa di pagina 193 “Amici che vanno... nuovi che arrivano. Proponiamo l’ascolto e la discussione sulla seguente canzone.

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Quattro amici al bar Eravamo quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo destinati a qualche cosa in più che a una donna ed un impiego in banca si parlava con profondità di anarchia e di libertà tra un bicchier di coca ed un caffè tiravi fuori i tuoi perché e proponevi i tuoi farò. Eravamo tre amici al bar uno si è impiegato in una banca si può fare molto pure in tre mentre gli altri se ne stanno a casa si parlava in tutta onestà di individui e solidarietà tra un bicchier di vino ed un caffè tiravi fuori i tuoi perché e proponevi i tuoi però. Eravamo due amici al bar uno è andato con la donna al mare i più forti però siamo noi qui non serve mica essere in tanti si parlava con tenacità di speranze e possibilità tra un bicchier di whisky ed un caffè tiravi fuori i tuoi perché e proponevi i tuoi sarò. Son rimasto io da solo al bar gli altri sono tutti quanti a casa e quest’oggi verso le tre son venuti quattro ragazzini son seduti lì vicino a me con davanti due coche e due caffè li sentivo chiacchierare han deciso di cambiare tutto questo mondo che non va. Sono qui con quattro amici al bar che hanno voglia di cambiare il mondo. E poi ci troveremo come le star a bere del whisky al Roxy Bar o forse non c’incontreremo mai ognuno a rincorrere i suoi guai. (Gino Paoli)

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Sempre sull’amicizia, mettiamo gli alunni a contatto con il grande Shakespeare, facendo assieme a loro la prosa in lingua corrente del seguente sonetto.

Il sonetto 104 di William Shakespeare In questo sonetto Shakespeare canta l’affetto che ha per un amico, ricordando il primo incontro. Il legame, malgrado il passare del tempo, è ancora vivo e intenso. Leggiamolo e commentiamolo con gli alunni. Per me, amico mio, non potrai mai essere vecchio, qual eri la prima volta che incontrai il tuo sguardo, tal oggi appare la tua bellezza; tre gelidi inverni hanno scosso dalle foreste l’orgoglio di tre estati, tre leggiadre primavere avvizzite in gialli autunni ho visto nel susseguir delle stagioni, tre fragranti Aprili arsero nel fuoco di tre Giugni da quando ti vidi in fiore, giovane come ora.

Apriamo ora le pagine 90 e 91 del testo relative ai due grandi scismi d’Oriente e d’Occidente. La parte del quaderno operativo ci offre a riguardo una scheda sulla questione del Filioque e una sperimentazione giornalistica su queste vicende. Sui contrasti tra Papa Leone IX e Michele Cerulario ecco un breve approfondimento.

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Papa Leone IX e il patriarca Michele Cerulario Leone IX, ovvero Brunone di Egisheim-Dagsburg (nato il 21 giugno 1002 a Eguisheim), tedesco e proveniente da una nobile famiglia, viene eletto al soglio pontificio il 12 febbraio del 1049 fino alla sua morte avvenuta il 19 aprile 1054. Fu un serio riformatore dell Chiesa, soprattutto nella conferma del celibato ecclesiastico e nella lotta contro la simonia, ossia la compravvendita delle cariche ecclesiastiche. Convocò molti Sinodi con l’intento di riformare la vita del clero. Il suo pontificato però fu contrassegnato dalla disputa e poi dalla reciproca scomunica con il Patriarca di Costantinopoli Michele Cerulario, in materia dottrinale sulla questione del filioque introdotto nel dogma sullo Spirito Santo. Il Patriarca Michele contestò tutte le riforme introdotte da Papa Leone IX: il celibato ecclesiastico, la tonsura della barba e la celebrazione eucaristica con pane azzimo. Dopo la morte di Papa Leone IX, avvenne il primo grande scisma tra le due Chiesa cristiane: la Chiesa di Roma cattolica e la Chiesa di Costantinopoli ortodossa. Michele I Cerulario nacque da una famiglia aristocratica di Bisanzio intorno al 1000, venne nominato Patriarca di Costantinopoli il 25 marzo del 1043 e sino alla sua morte, avvenuta il 21 gennaio del 1059, difese il suo seggio dalle ingerenze sia dell’Imperatore di Costantinopoli, che di quelle del Papa di Roma. Quindi alla base dello scontro con il Papa Leone IX non vi erano solo questioni teologico-dottrinali, ma soprattutto motivazioni politiche che riguardavano l’indipendenza del suo patriarcato.

La scheda fotocopiabile n. 29 qui a pagina 255 chiede agli alunni di realizzare le Carte di Identità dei due personaggi.

Ecco un approfondimento delle tematiche che stiamo trattando mediante un collegamento alla disciplina dell’Arte.

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Il Simbolo Apostolico nell’arte La “Risurrezione e discesa agli Inferi” di Paskov Questa icona rappresenta la discesa agli inferi del Risorto. Il Cristo è dipinto nella sua magnificente forza impetuosa e salvifica. Il colore dominante è il rosso, simbolo di forza distruttrice, che apre e spezza in due le porte dell’abisso. L’icona rende la dinamicità del piede destro di Cristo che calpesta e infrange l’inferno. La figura centrale è il Cristo che domina incontrastato su tre spazi atemporali: l’abisso infernale nella zona sottostante, lo spazio intermedio in cui si trovano i giusti fatti uscire dall’inferno e lo spazio dell’invisibile, dello splendore della grazia rappresentato dalla mandorla, spazio abitato dal Cristo e dagli angeli. Per completare la sua opera salvifica il Risorto deve scendere negli Inferi e liberare gli uomini dal peccato originale dei progenitori. Adamo ed Eva sono rappresentati rispettivamente a destra e a sinistra del Cristo e, insieme, creano la perfezione del triangolo, tipica delle icone ortodosse.

La “Risurrezione e discesa agli Inferi” della scuola di Dionisij I colori contrappongono due spazi ben precisi, il nero simbolo del buio e del peccato degli Inferi e la luce con l’azzurro turchino del cielo ad indicare le forze celesti. Su entrambi gli spazi domina la croce, simbolo di redenzione, della vittoria del Cristo sulle forze del male.

“Cristo negli Inferi” di Pieter Bruegel La scena del Cristo rinchiuso in una sfera con gli angeli che scende negli Inferi è resa fredda e ripugnante dai demoni-bestie che si contorcono dalle sofferenze. Le anime dei giusti escono dalle fauci aperte dell’Inferno.

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Una iconostasi Nella chiesa ortodossa l’iconostasi è una parete che separa il presbirerio dalla navata. Su di essa si affiggono numerose icone. Questa divisione trova le sue motivazioni già quando il cristianesimo divenne religione di stato per cui il mistero cristiano aveva bisogno di essere spiegato ai fedeli in modo graduale per essere vissuto appieno. In essa è possibile trovare sempre tre caratteristiche principali: una struttura di base, le icone su di essa e le decorazioni dell’architrave. La stuttura base consiste in un colonnato completato da un architrave. Il colonnato ha tre porte, due laterali piccole sulle quali vengono dipinti gli angeli Michele e Gabriele e una centrale chiamata anche porta santa o regale, affrescata con l’annunciazione a Maria. Alla sua destra c’è sempre l’immagine di Cristo mentre a sinistra Maria. Ci sono poi altre icone affisse alla parete in base alla sua grandezza. Sull’ architrave invece viene posta la croce a cui si aggiunge l’ultima cena e Maria con Giovanni Battista e gli Apostoli. L’iconostasi assume un valore decorativo ma soprattutto teologico. Essa rappresenta la simbologia del velo del tempio che si squanciò allo morte di Gesù. Ecco che le porte vengono aperte in momenti determinanti e chiuse per protezione per ricordare anche all’uomo che non può cogliere completamente il divino.

Circa il mondo affascinante delle icone orientali, proponiamo agli alunni di realizzarne una.

Creare un’icona ortodossa Materiale: • tavoletta di legno massello color noce; • fotocopia colorata di un’immagine sacra; • colla per decoupage o vinilica; • barattolo di oro acrilico; • tubetto d’oro in rilievo; • vernice spay. Dipingiamo la tavoletta in legno con l’oro acrilico nella parte superiore e volendo i bordi. Una volta asciutta incolliamo al centro l’immagine sacra con la colla da decoupage o vinilica mescolata all’acqua. Abbelliamola nei particolari con l’oro in rilievo. Quando il lavoro è asciutto spruzziamo la vernice.

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Il sito dedicato online offre la possibilità di costruire il lapbook della vita di Martin Lutero. Qui di seguito un approfondimento della questione delle indulgenze.

La questione delle indulgenze Le indulgenze sono un condono di quelle pene che un peccatore avrebbe dovuto scontare nel Purgatorio. Infatti il peccato è composto da una colpa, che si cancella con il sacramento della Penitenza, e da una pena di giustizia che si sconta nel Purgatorio o in vita attraverso particolari penitenze come il pellegrinaggio, le opere di bene, ecc. Il Papa, grazie al tesoro dei meriti di Cristo, di Maria e dei Santi martiri, può disporre di questo tesoro per scontare o diminuire le pene in vita o nel Purgatorio. Questo “sconto” viene chiamato indulgenza. Nel 1517 a Papa Leone X, desideroso di ricostruire la Basilica di San Pietro, venne l’idea di elargire una particolare indulgenza plenaria (riscatto della totalità delle pene) a quanti avessero fatto un’offerta monetaria pro Basilica. L’iniziativa sortì, purtroppo, un vero e proprio commercio delle indulgenze che innalzò la protesta di Lutero e dei suoi seguaci. La protesta si basava sui seguenti punti: Il peccatore benestante, cioè, quello che aveva più possibilità di “pagare” 1 l’indulgenza, poteva mettersi la coscienza a posto indipendentemente dalla fede personale. Secondo Lutero la salvezza avviene per fede e accettazione del dono di Dio, 2 non per le opere, dunque la pratica delle indulgenze contraddiceva la convinzione di Lutero. Coloro che distribuivano le indulgenze si arricchivano esigendo parte dell’o3 bolo: gli approfittatori incameravano denaro a fiumi sul sacrificio della povera gente.

La scheda fotocopiabile n. 30 qui a pagina 256 propone di costruire con la tecnica dell’origami il gioco del “paradiso/inferno” come nelle indicazioni della pagina seguente. All’interno facciamo scrivere la quota delle indulgenze che si desiderano vendere. Il giocatore-peccatore sceglierà un numero e in base alla scelta pagherà in euro il suo compagno.

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Compravendendo le indulgenze In relazione alla scheda appena proposta ecco le indicazioni per costruire il gioco di carta del cosiddetto “paradiso/inferno”.

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Facciamo leggere la pagina 92 del testo “La Chiesa anglicana” e facciamo completare la scheda operativa a pagina 196 sulla dinastia Tudor. Nel Giornalino a pagina 18 abbiamo l’intervista ad Elisabetta I. Sulla vicenda del matrimonio ecco un breve approfondimento.

Il matrimonio per protestanti e anglicani Nella confessione protestante, sorta a seguito della riforma attuata da Martin Lutero, il matrimonio non è considerato un sacramento, ma una scelta: gli sposi si scelgono per tutta la vita e il loro matrimonio ha valore civile. Per contrarre matrimonio non serve essere già battezzati e cresimati. Il pastore aiuta la coppia in un percorso di preparazione. Il luogo in cui si svolge la cerimonia può essere una chiesa, ma anche giardini, ville, castelli. Il giorno scelto per la cerimonia può essere qualsiasi, fondamentale non sia durante feste religiose importanti. Chi accompagna la sposa, con le sue numerose damigelle, rimane al suo fianco fintantoché non viene fatta la domanda di rito: “Chi offre questa donna?”. Il rito è sicuramente molto intenso sia per la partecipazione attiva degli ospiti che per le letture tratte dall’Antico e dal Nuovo Testamento. Alla fine della cerimonia viene completato il registro con la firma di sposi, testimoni e genitori. Gli anglicani accettano il divorzio purché non sia dipeso da un adulterio così come una seconda unione.

La scheda fotocopiabile n. 31 qui a pagina 257 chiede agli alunni di completare una tabella di confronto tra il matrimonio cattolico e quello anglicano. In collaborazione con l’insegnante di inglese, se possibile, il sito dedicato online propone un progetto sulla corte reale d’Inghilterra.

Facciamo leggere ora la pagina 96 del testo “La via dei grandi Concili”, circa i quali il sito web dedicato offre una spiegazione dei 21 Concili della storia della Chiesa, invitando poi gli alunni a completare a riguardo una tabella.

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La pagina 97 del testo ci apre la tematica del movimento ecumenico, assieme alla scheda operativa di pagina 197, che mette a confronto tutte le confessioni cristiane. Il cloud di questa unità tratta dell’arcipelago protestante, mentre il sito dedicato online fa fare la conoscenza della nota Comunità di Bose.

La ritrovata amicizia e unità, sia pur su altri piani, è motivo di grande gioia. Analizziamo l’inno alla gioia di Beethoven, puntando in esso l’attenzione al testo originale che ha un riferimento religioso.

L’inno alla gioia di Beethoven La nona sinfonia di Ludwig van Beethoven, composta nel 1824, è uno dei capolavori più noti e più apprezzati dal pubblico. Nel suo movimento finale la sinfonia contiene la versione musicata dell’An die Freude (inno alla gioia) di Friedrich Schiller, scritta nel 1785 ed esprime il sentimento di fratellanza che unisce tutti gli uomini. Ecco, in alcuni versi, come risulta tradotta in italiano la versione tedesca di KaraJan: Gioia, tu divina luce, figlia degli Elisei. noi entriamo ebbri e frementi, dentro il tempio tuo. La tua magia ricongiunge ciò che la moda ha rigidamente diviso, tutti gli uomini diventano fratelli, dove freme l’ala tua… Abbracciatevi, moltitudini! Questo bacio vada al mondo intero Fratelli, sopra il cielo stellato deve abitare un Padre affettuoso. Vi inginocchiate, moltitudini? Intuisci il tuo Creatore, mondo? Cercalo sopra il cielo stellato! Sopra le stelle deve abitare!

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Propos te

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La scheda fotocopiabile n. 32 qui a pagina 258 chiede agli studenti di comporre a parole loro un testo come “inno” alla gioia, magari mentre lo ascoltano, messo a disposizione dal sito dedicato online.

Sempre il sito propone la costruzione di un albero popup sulle confessioni cristiane, mentre la scheda fotocopiabile n. 33 qui a pagina 259 chiede di lavorare su un’immagine di interno di una chiesa “convertendola” da cattolica a protestante. Ricordiamo che il compito di realtà di questa sezione è sulla redazione di un documento ecumenico e che la scheda n. 34 qui a pagina 260 fa creare uno slogan di tipo ecumenico.

Le pagine finali dell’unità trattano delle tradizioni interconfessionali cristiane della Pasqua e del Natale, da pagina 98 a 100, con le schede operative da pagina 198 a 201. Il sito dedicato online circa queste tematiche offre i seguenti materiali: • accostamento ai fiori di Van Gogh per “dire con i fiori”; • costruzione di una scatola di Natale e di una pallina natalizia; • ascolto e analisi di alcuni canti gospel.

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Nome Classe

Sch eda n . 29

Data

LEONE IX VS MICHELE CERULARIO Con le informazioni in tuo possesso redigi la Carta d’Identità di Papa Leone IX e Michele Cerulario.

Nome .......................................................... Nato a ........................................................ il .................................................................... Professione .............................................. dal ................................................................. Eventuale secondo nome

Pregi

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Avvenimento particolari

Difetti

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Nome .......................................................... Nato a ........................................................ il .................................................................... Professione .............................................. dal ................................................................. Eventuale secondo nome

Pregi

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Avvenimento particolari

Difetti

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Nome Classe

Data

COMPRAVENDENDO INDULGENZE Costruisci con la tecnica dell’origami il tipico gioco “paradiso/inferno” come nelle indicazioni che ti ha dato l’insegnante. All’interno scrivi la quota delle indulgenze che desideri vendere. Ogni giocatore-peccatore sceglie un numero e in base alla scelta paga con questi euro da ritagliare.

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Nome Classe

Sch eda n .

Data

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MATRIMONIO CATTOLICO VS ANGLICANO Completa la tabella scrivendo le differenze tra il matrimonio cattolico e quello anglicano.

Matrimonio catollico

Matrimonio anglicano

È un sacramento. Gli sposi devono fare un corso di preparazione prematrimoniale. Viene celebrato in chiesa dal sacerdote. Sposarsi con rito cattolico è necessario essere battezzati e cresimati. È indissolubile.

Non si ammette il divorzio. Esiste la possibilità di dichiarare nullo un matrimonio.

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. 32 Sch eda n

Nome Classe

Data

UN INNO ALLA GIOIA Ascolta l’Inno alla Gioia di Beethoven e componi con tue parole un testo adatto all’inno.

1 Perché l’Inno è stato scelto come Inno europeo?

2 Commenta la frase “Fratelli, sopra il cielo stellato deve abitare un Padre

affettuoso”.

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Nome Classe

Data

Sch eda n . 33

LEGGI E CANCELLA Leggi attentamente il testo seguente ed elimina segnando con una X gli elementi che non fanno parte di una chiesa protestante.

L’interno di una chiesa protestante si presenta privo di immagini e molto essenziale, in quanto quello che conta è l’approfondimento e lo studio delle Scritture. Non vi sono statue o raffigurazioni di Santi, perché essi non vengono venerati dai fedeli. L’Eucarestia viene chiamata “Cena” e il pane avanzato non viene conservato, perciò non ha senso la presenza del tabernacolo. I protestanti non riconoscono il sacramento della Riconciliazione, in quanto ogni fedele si pone in diretto contatto con Dio senza bisogno di intermediari. Il sacramento del Battesimo, invece, è riconosciuto a pieno titolo.

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. 34 Sch eda n

Nome Classe

Data

COMPITO IN SITUAZIONE Inventa uno slogan con logo per pubblicizzare un’iniziativa ecumenica volta a recuperare l’unità delle confessioni cristiane, poi inserisci nello schema le caratteristiche che secondo te accomunano le Chiese e su cui bisogna puntare per ristabilire l’unione.

U ni tà

INDICATORI DEL LIVELLO DI COMPETENZA MATURATA

Livello base Livello intermedio Livello avanzato

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L’alunno inventa uno slogan con logo ed inserisce nello schema le caratteristiche in modo parziale. L’alunno inventa uno slogan con logo ed inserisce nello schema le caratteristiche in modo completo, ma poco corretto. L’alunno inventa uno slogan con logo ed inserisce nello schema le caratteristiche in modo completo, corretto e originale.


CLASSE 5a

Un documento ecumenico CLASSE

PAGINA

93

quinta

PRODUZIONE Realizzazione di documento in chiave ecumenica che evidenzi i punti di contatto tra le confessioni cristiane.

COMPETENZA IRC

COMPETENZA CHIAVE EU

Scoprire, mediante la lettura e l’analisi delle fonti religiose, l’esistenza degli elementi in comune che appartengono alle diverse confessioni cristiane.

1. Comunicazione nella madrelingua: utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici. 6. Competenze sociali e civiche: utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca e approfondimento disciplinare.

PERIODO

TEMPO STIMATO

marzo/aprile

2 lezioni

CONSEGNA

FASI

Sei un teologo parte di una commissione che deve redigere un documento a carattere ecumenico interconfessionale

• Suddivisione in classe in gruppi quante sono le principali confessioni cristiane: cattolica, ortodossa, protestante (una delle), anglicana. • Ricerca da parte di ogni gruppo delle principali caratteristiche teologiche, ecclesiologiche, sacramentali e liturgiche della propria confessione. • Riunione dei gruppi ed esposizione delle ricerche. • Individuazione di elementi considerabili condivisi. • Redazione di un documento che definisca e tuteli tali valori, promuovendo la pace, il dialogo e l’ecumenismo tra le confessioni.

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Propos te

5° UNITÀ:

Sulle strade del mondo

Apriamo quest’ultima unità di lavoro con la pagina del testo 101 “Il pellegrino nelle varie religioni”. Riguardo il tema del pellegrinaggio, proponiamo un percorso di “progetto lettura”. Iniziamo con il seguente interessante racconto.

Progetto lettura: “Cronache di un viaggio” Il calore dell’amore I due pellegrini si arrampicavano su una strada impervia, mentre il vento gelido li flagellava. La tormenta stava per scatenarsi. Raffiche di schegge di ghiaccio sibilavano fra le rocce. I due uomini sapevano molto bene che se non avessero raggiunto in tempo il rifugio, sarebbero periti nella tempesta di neve. Mentre, con il cuore in gola per l’ansia e gli occhi accecati dal nevischio, costeggiavano l’orlo di un abisso, si udì un gemito. Un povero uomo era caduto nella voragine e, incapace di muoversi, invocava soccorso. Uno dei due disse: «È il destino. Quell’uomo è condannato a morte. Acceleriamo il passo o faremo la sua fine». E si affrettò, tutto curvo in avanti per resistere alla forza del vento. Ma l’altro si impietosì e cominciò a scendere per le pendici scoscese e, caricatosi il ferito sulle spalle, risalì affannosamente sulla mulattiera. Imbruniva. Il sentiero era sempre più oscuro. Il pellegrino con il pesante ferito sulle spalle era sudato e sfinito, quando vide apparire le luci del rifugio. Ma all’improvviso inciampò e rimase allibito. Ai suoi piedi, assiderato dal freddo, era steso il corpo del suo compagno di viaggio. Lui era sfuggito alla stessa sorte solo perché si era affaticato a portare sulle spalle il poveretto che aveva salvato nel burrone. Il suo corpo, nello sforzo, aveva mantenuto il calore sufficiente per salvargli la vita. (Bruno Ferrero)

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Propos te

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Chiediamo agli alunni di rispondere alle seguenti domande. • Chi sono i protagonisti della storia? • In quale situazione si trovano? • Chi incontrano durante la tormenta? • Cosa decidono di fare? • Quali sono le conseguenze delle loro azioni? • Cosa insegna la storia?

Il pellegrinaggio nelle religioni del mondo Il pellegrinaggio è una pratica religiosa di devozione individuale o collettiva da fare soprattutto in momenti speciali dell’anno come anniversari, feste, ricorrenze. È presente in tutte le religioni in quanto l’individuo desidera con questo viaggio rendere omaggio a un luogo sacro o a un personaggio e compiere tutti quei gesti necessari per adempiere a un voto o a scopo penitenziale o di pietà mettendo in campo tutte le sue facoltà e i suoi sensi nell’incontro con il sacro.

Nel Cristianesimo Il pellegrinaggio è molto comune nella religione cristiana. I luoghi maggiormente visitati sono molti: la Terrasanta con tutte le città simbolo della cristianità, Roma soprattutto per gli Apostoli Pietro e Paolo. I pellegrini visitano inoltre mete come Loreto, Lourdes, Compostela e tante altre ancora. Questa ritualità divenne intensa a seguito dell’istituzione dell’anno santo in cui bisognava visitare le basiliche patriarcali e accostarsi ai sacramenti della confessione e della comunione. Una benedizione speciale veniva data al pellegrino prima della partenza. Nel passato generalmente indossava una lunga veste, una mantella sulle spalle, un cappello a tese larghe e una bisaccia.

Nell’Islam Il pellegrinaggio (hajj) è una delle cinque regole fondamentali dell’Islam. Il fedele musulmano deve adempiere a questo pilastro almeno una volta nella vita se ne ha le possibilità economiche e fisiche. Egli deve vestire con un abito bianco senza cuciture, pronunciare la preghiera per lodare Dio, girare attorno alla Ka’ba, fare sette volte avanti e indietro il percorso tra Safa e Marwa, sostare ad Arafat e compiere alcuni rituali quali la lapidazione del diavolo, tagliare i capelli e fermarsi in alcuni luoghi sacri.

Nell’Ebraismo Gli ebrei sono soliti fare pellegrinaggio in occasione di tre feste fondamentali: la Pasqua, la Pentecoste e Sukkot. Nel passato l’uomo adulto era obbligato fare

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un’offerta al Tempio di Gerusalemme. La festa delle Capanne o dei tabernacoli chiamata in ebraico Sukkot dura otto giorni e ricorda l’esodo nel deserto dopo la liberazione dalla schiavitù d’Egitto. Si costruisce per l’appunto la capanna simbolo del luogo in cui vivevano durante il viaggio di ritorno. Nella Bibbia si danno le indicazioni dei rami da utilizzare: palma, cedro, mirto e salice.

Nell’Induismo e nel Buddhismo Il pellegrino induista o buddhista lascia la propria casa e si reca in silenzio nei luoghi santi. Durante il pellegrinaggio si pentono e si impegnano ad aiutare gli altri e a non fare più del male a nessuno. Di regola ci si reca a digiuno, a volte in gruppo e di bianco vestiti. I luoghi più frequentati sono Benares, lungo le rive del fiume Gange, in cui si trovano importanti santuari. Alcuni sono difficilmente raggiungibili, in alto, in modo che diventi per il pellegrino un merito. Nei mesi di luglio e agosto gli induisti compiono un cammino di circa cinque giorno per recarsi in pellegrinaggio alla grotta di Amarnath, nell’Himalaya occidentale. La grotta, che si trova ad un’altitudine 3888 metri, è uno dei percorsi sacri più impegnativi. I pellegrini compiono questo viaggio a piedi, su un mulo o trasportati su portantine. Si accampano in tende per ripararsi dal gelo della notte. Molti sono gli asceti che vanno verso la grotta a piedi nudi, con sandali e vestiti solo di un tessuto posto attorno ai fianchi. Giunti alla grotta i fedeli offrono preghiere e devozione a una stalagmite in ghiaccio del dio Shiva, simbolo di potenza e fertilità.

Frasi celebri sul cammino Siamo pellegrini e peregriniamo insieme. Dobbiamo imparare ad affidare il cuore al compagno di strada senza sospetti, senza diffidenze, e guardare anzitutto a quello che cerchiamo: la pace nel volto dell’unico Dio.

Quando si va verso un obiettivo, è molto importante prestare attenzione al Cammino. È il Cammino che ci insegna sempre la maniera migliore di arrivare, e ci arricchisce mentre lo percorriamo.

(Papa Francesco)

(Paulo Coelho)

Lungo il cammino mi è sembrato evidente che il mondo non crede in Dio, non ha esperienza del sacro, perché non fa silenzio ed ha troppa fretta. Verso il mistero si va lentamente, camminando piano, a ritmo umano

Un modo di lavorare per l’armonia fra le religioni del mondo è che persone di diverse tradizioni religiose si rechino insieme in pellegrinaggio a visitare i luoghi santi gli uni degli altri.

(Anonimo)

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(Dalai Lama)


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Vedrai che tutto sarà meraviglioso, quando giungerai alla fine del tuo pellegrinaggio, e lo sarà anche agli occhi di colui che mai vide bellezza. (Khalil Gibran)

La polivalenza del “pellegrinaggio” Generalmente si distinguono due tipi di pellegrinaggio: quello devozionale e quello penitenziale. Il pellegrinaggio devozionale è il più antico e faceva parte di un processo di conversione, per liberare l’animo dalle tentazioni mondane. La meta era perciò Gerusalemme in Palestina, per camminare sulle orme di Gesù nei momenti della sua Passione e per pregare sulle due pietre sacre: quella del Calvario e quella del Sepolcro. Tali pellegrini venivano chiamati palmieri perché al loro ritorno portavano con sé le palme di Gerico come testimonianza del loro peregrinare. Erano detti romei, invece, quei pellegrini che si recavano a Roma a pregare sulla tomba dell’apostolo Pietro e al loro ritorno si appuntavano sul cappello o sul mantello le immagini di San Pietro e di San Paolo. Coloro che raggiungevano Santiago di Compostela si chiamavano peregrini e al loro ritorno portavano la conchiglia come simbolo del loro viaggio. Il pellegrinaggio penitenziale in origine era un viaggio per poter espiare gravi colpe come l’omicidio. Erano di regola gli ecclesiastici a essere sottoposti a tale penitenza in quanto non soggetti al diritto di cui godeva la gente comune. Difatti la persona che aveva commesso il reato doveva vivere di elemosina e vagare senza dimora o stabilirsi e trovare lavoro così come era biblicamente accaduto a Caino, punito da Dio a errare per la terra, dopo aver ucciso il fratello Abele. Essi erano riconosciuti dalla gente dai segni che portavano sul corpo: catene poste sui polsi e sulle gambe e costretti a girare nudi.

Proponiamo la scheda fotocopiabile n. 35 qui a pagina 273 sulle “parole” del pellegrinaggio. Quindi leggiamo e completiamo la pagina 102 del testo “La via della religione cristiana”, con le relative schede del quaderno operativo nello stesso testo alle pagine 202 e 205. Riguardo il Cristianesimo offriamo, circa il tema del pellegrinaggio, un approfondimento in tal senso parlando delle crociate.

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Le crociate Le crociate nascono fin da subito come pellegrinaggi. Nel Medioevo per un cristiano era un obbligo compiere un viaggio di fede e devozione verso mete ritenute importanti per la cristianità, prima di tutto la Terrasanta con i luoghi simbolo della vita di Gesù. Verso l’anno mille i cristiani incontrarono non poche difficoltà a muoversi soprattutto perché i Turchi diventarono una minaccia. Ecco che, nel 1095, Papa Urbano II chiese ai cristiani di partire alla volta della Terrasanta per liberare la città di Gerusalemme e il santo sepolcro dall’ occupazione musulmana. Si trattava di un pellegrinaggio armato riconosciuto col nome di “crociata popolare o dei pezzenti”. I cristiani che partivano erano prima di tutto pellegrini e solo successivamente si cucirono, con un tessuto rosso, la croce cristiana sula spalla destra e sullo scudo. A loro venne concessa dal Papa l’indulgenza plenaria cioè la cancellazione dei peccati e delle pene a essi legati, riconosciuta solo ai martiri fino a quel momento. Durante il loro viaggio compirono gesti di violenza e di grande intolleranza religiosa. La crociata vide la partecipazione massiccia di persone differenti e di molti cavalieri, senza terre, mossi tutti dalla loro religiosità, dal voler cacciare i musulmani infedeli, ma anche alla ricerca di mezzi per poter vivere in modo migliore e quindi poter ricavare bottini e ricchezze. La prima crociata permise la conquista di grandi territori (le attuali Israele, Palestina, Libano, Siria, Giordania, Turchia) organizzati poi in un regno cristiano difficile da custodire a causa delle relazioni con le popolazioni musulmane e delle continue situazioni armate. Alla prima crociata ne seguirono delle altre sempre con lo scopo di difendere la cristianità e i confini dai nemici musulmani che andavano quindi repressi per ampliare la fede. Con la seconda, 1144, dopo aver perso la città di Edessa, fu bandita una nuova spedizione che coinvolse il re di Francia Luigi VII e i Papi Eugenio III e Corrado III. La spedizione fallì sotto l’attacco del musulmano Saladino. Federico Barbarossa assieme ad altri sovrani organizzarono la terza, ma nonostante le numerose vittorie Gerusalemme rimase in mano musulmana. Molti feudatari di Francia, Germania ed Italia parteciparono alla quarta crociata. Riunitisi a Venezia decisero prima di conquistare la città di Zara e in seguito presero e saccheggiarono la città di Costantinopoli. Venezia ottenne molti vantaggi economici. Nella quinta e sesta crociata il desiderio di conquistare l’Egitto non ebbe buon esito così come le trattative per ottenere Gerusalemme. Re Luigi IX di Francia fu il promotore delle ultime crociate verso il Medio Oriente. Egli morì in Tunisia.

Chiediamo agli alunni di rispondere alle seguenti domande. • Cosa sono le crociate? • Per quali motivi furono fatte? • In che periodo storico? • Descrivete la prima crociata (chi, luoghi, cosa, perché).

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È ora la volta di analizzare la religione ebraica. leggiamo la pagina 104 del testo e presentiamo le schede operative delle pagine 206 e 207. Di seguito un approfondimento sul nome di Dio per gli ebrei.

Il nome di Dio per gli ebrei Nell’Ebraismo e nella Torah la concezione di Dio è monoteista, un solo Essere supremo, privo di fisicità e corporeità, eterno, differente dall’uomo quindi non rappresentabile antropomorficamente. Egli è concepito come Creatore, Giudice e Padre per il suo popolo eletto. Il suo nome è formato da quattro lettere: il tetragramma YHWH, che gli ebrei per rispetto e venerazione non pronunciano e quando si rivolgono a lui lo chiamano ADONAI (mio Signore) o più raramente ELOHIM (Dio degli dèi). A Mosè Dio si rivela come “Io sono colui che sono” e secondo la tradizione veterotestamentaria egli è il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe. Il pio ebreo si avvicina a Dio quando rispetta le regole (i precetti delle Legge mosaica) e mantiene un comportamento eticamente corretto.

La scheda fotocopiabile n. 36 qui a pagina 274 fa lavorare sul nome di Dio anche attraverso l’alfabeto ebraico. Approfondiamo poi il concetto di “aldilà” degli ebrei.

Concetto dell’aldilà Nei Salmi e nei racconti di funerali dei patriarchi e re si fa riferimento al regno dei morti dell’aldilà chiamato Sheol. Esso viene rappresentato come un luogo oscuro molto vicino al concetto di Ade dei Greci. Nell’Ebraismo è assente un rapporto tra lo Sheol e la condotta terrena degli uomini, non esiste una pena o una ricompensa come nella religione cristiana. Per gli ebrei il rispetto dei precetti porta alla realizzazione degli ideali dell’amore, della giustizia e della solidarietà in questo mondo e non nell’attesa di una piena realizzazione ultraterrena.

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Circa questo concetto la scheda fotocopiabile n. 37 qui a pagina 275 fa lavorare sul testo del Salmo 6 e sul capitolo 17 del libro di Giobbe. Proponiamo poi la pagina 106 del testo sulla Giornata della Memoria, con le schede operative delle pagine 209 e 210. A riguardo ecco alcune proposte didattiche.

Progetto lettura: 27 gennaio Giorno della Memoria La stella di Andra e Tati La stella di Andra e Tati è un film di animazione che narra la storia di due sorelle italiane ebree, Andra e Tatiana Bucci, di 6 e 4 anni. Esso affronta il delicato tema della Shoah e delle leggi razziali promulgate in Italia nel 1938 a causa delle quali i cittadini ebrei erano soggetti a molte privazioni, anche quella della cittadinanza. Il 29 marzo 1944 le due bambine furono deportate al campo di Auschwitz assieme alla loro mamma, nonna, zia e cugino. Appena arrivate furono costrette a indossare vestiti sudici e furono marchiate con i numeri 76484 e 76483, che ancora adesso portano. Riuscirono a sopravvivere solo per puro caso. La loro e quella di molti altri ebrei fu un’esperienza di immenso dolore, vivendo di paura e assistendo alle urla di uno dei più grandi mali che l’uomo abbia mai inflitto ad altri esseri umani. Le sorelle sono state liberate il 27 gennaio 1945.

Il sito dedicato online propone il racconto di Bruno Ferreo È arrivato il mostro. Qui di seguito invece il testo legislativo italiano che sancisce la Giornata della Memoria e una citazione dal libro Se questo è un uomo di Primo Levi.

Il primo novembre 2005 l’assemblea generale delle Nazioni Unite deliberò la celebrazione il 27 gennaio di ogni anno della giornata della memoria come commemorazione delle vittime dell’Olocausto. La data scelta rappresenta la giornata in cui il campo di concentramento di Auschwitz fu liberato nel 1945. Le truppe che varcarono il cancello del campo poterono liberare i superstiti e vedere l’orrore a cui tanti furono sottoposti. L’Italia stessa, dopo un lungo dibattito, con la legge 20 del luglio del 2000 istituì, sempre il 27 gennaio, una giornata commemorativa per ricordare le vittime dello sterminio nazista a causa delle leggi razziali e tutte quelle persone che hanno rischiato la loro vita per poter salvare gli ebrei perseguitati. Essa recita così agli articoli 1 e 2:

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La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. In occasione del “Giorno della Memoria” di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere.

Se questo è un uomo Voi che vivete sicuri Nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera Il cibo caldo e visi amici: Considerate se questo è un uomo Che lavora nel fango Che non conosce pace Che lotta per un pezzo di pane Che muore per un sì o per un no. Considerate se questa è una donna, Senza capelli e senza nome Senza più forza di ricordare Vuoti gli occhi e freddo il grembo

Come una rana d’inverno. Meditate che questo è stato: Vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore Stando in casa andando per via, Coricandovi alzandovi; Ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, La malattia vi impedisca, I vostri nati torcano il viso da voi. (Primo Levi)

Ricordiamo che circa le religioni del mondo che stiamo approfondendo il libro dei lapbook ci offre a pagina 39 “I testi sacri delle religioni”. Volgiamo ora lo sguardo alla religione islamica e apriamo il testo a pagina 108 con la scheda operativa collegata a pagina 211. Ecco qualche approfondimento.

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I cinque pilastri dell’Islam Un fedele musulmano osserva i cinque obblighi fondamentali, “pilastri”, previsti dalla Legge, la Shari’a. Essi sono: La professione di fede (shahada) composta da una formula che esprime la 1 conversione di fede in Allah e in Maometto come suo Profeta. “Non vi è altro Dio che Allah, e Maometto è il suo inviato”. Colui che la recita in pubblico diventa automaticamente musulmano. La preghiera (salat) che i musulmani recitano cinque volte al giorno: all’alba, 2 mezzogiorno, metà pomeriggio, al tramonto e di notte. Rivolti verso la Mecca, utilizzando il tappeto rituale e prostrandosi come segno di umiltà verso alla grandezza di Dio. L’elemosina (zakat) ai bisognosi è una imposta che purifica e riequilibra le ric3 chezze che appartengono a Dio e che gli uomini hanno in custodia. L’elemosina purifica il godimento dei propri guadagni e nello stesso tempo testimonia la compassione e la misericordia di Dio verso gli uomini. Il digiuno nel mese di Ramadan: si tratta dell’astenersi da bevande, cibi e 4 piaceri dall’alba al tramonto per tutto il mese per la purificazione spirituale. Il digiuno si interrompe con un pasto alla sera. Sono obbligati al digiuno tutti i musulmani che hanno raggiunto la pubertà, ad eccezione dei malati o in caso di altre difficoltà fisiche che impediscano il digiuno. Alla fine del Ramadan si celebra una festa, Eid al-Fitr, con preghiere presso la Moschea, regali e dolcetti. Il pellegrinaggio alla Mecca (hajj) almeno una volta nella vita per chi è fisi5 camente ed economicamente in grado di farlo. Si compie nel dodicesimo mese del calendario islamico, i maschi si vestono in modo semplice, un lungo abito bianco senza cuciture, per essere tutti uguali davanti a Dio, vengono compiuti diversi riti come girare sette volte intorno alla Ka’ba (il cubo di pietra che racchiude la pietra nera), la sosta al monte Arafat per la preghiera e la lapidazione di Shaytanm (il demonio).

Le schede operative fotocopiabili nn. 38-39 qui alle pagine 276-277 permettono di lavorare sui cinque pilastri dell’Islam, il tappeto della preghiera e l’arte in stile arabesco. Il sito dedicato online, invece, fa lavorare sul velo della donna nelle culture, dalla sua presenza nel passato all’attuale uso nella cultura islamica e sulla numerazione araba. La scheda fotocopiabile n. 40 qui a pagina 278, infine, propone una verifica sulle conoscenze circa la religione musulmana.

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Tocca ora al Buddhismo: apriamo la pagina 110 del testo e proponiamo poi la scheda operativa di pagina 212 dedicata alle vesti e oggetti religiosi buddhisti. Il sito dedicato online offre una panoramica dell’uso della “corona” (presente nella preghiera sia cristiana che islamica). Di seguito qualche altro approfondimento. Ricordiamo che sul Buddhismo in Italia è il cloud online di questa unità di lavoro. Infine, la scheda fotocopiabile n. 41 qui a pagina 279 ci consente una verifica di queste conoscenze.

La festa di Vesak Vesak in sanscrito significa “maggio”, il mese in cui si sono verificati tre momenti fondamentali della vita del Buddha: la nascita, l’illuminazione e la morte. Si celebra nel plenilunio di maggio e, secondo la tradizione, il Buddha appare nel luogo sacro alle appendici del monte Kailash o Monte d’Argento, in quanto dopo la sua morte ha rinunciato (la Grande Rinuncia) ad oltrepassare la soglia del Nirvana, toccato dalla compassione verso l’umanità sofferente, con la promessa di tornare ogni anno sulla terra per benedirla. Durante questi giorni di festa si segue una dieta strettamente vegetariana, si svolge il rito della liberazione degli uccelli in gabbia che significa la liberazione da tutte le preoccupazioni e l’arrivo della gioia e della serenità, vengono organizzate processioni colorate con carri ricoperti di fiori, i buddhisti si recano in pellegrinaggio ai templi, ai monasteri tra preghiere, luci, colori e offerte votive.

Eccoci ora dinanzi all’Induismo: leggiamo la pagina 112 del testo e proponiamo la scheda fotocopiabile n. 42 qui a pagina 280. Il Giornalino ci propone “La puja degli induisti” a pagina 44. Le schede fotocopiabili nn. 43-44 qui alle pagine 281-282 fanno lavorare su tutte le religioni affrontate. Su altre religioni “minori” abbiamo materiali alla pagina del testo 114 e nella scheda operativa di pagina 213, nonché a pagina 45 del Giornalino dove troviamo a riguardo dei quiz.

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Arte e religioni Divertiti a colorare le seguenti espressioni d’arte che trovi nelle singole Religioni. Il mandala è una figura simbolica e rituale che rappresenta l’universo. È usato nell’Induismo e nel Buddhismo. Di regola è formato dall’intreccio di più figure geometriche come il punto, il cerchio, il quadrato e il triangolo. Serve per aiutare il fedele all’ attenzione, alla concentrazione e alla meditazione.

L’arabesco è una decorazione molto usata nella tradizione religiosa musulmana. Usato come motivo di ornamento nei luoghi sacri, la moschea, sia all’interno sia all’esterno o negli edifici pubblici. Le forme rappresentate sono figure geometriche o di vegetali. Nell’ammirarle si prova una sensazione di pace e di benessere.

Circa il dialogo e l’ecumenismo abbiamo la pagina 115 del testo e materiali nel sito dedicato online che, partendo dalla storia del brutto anatroccolo di Andersen arrivano alla proposta della costruzione di un libro popup.

Sulle religioni del mondo in generale abbiamo infine a disposizione le schede fotocopiabili nn. 44-45-46 qui alle pagine 282-284.

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Nome Classe

Data

Sch eda n . 35

IL SENTIERO DEL PELLEGRINAGGIO Scrivi dentro al sentiero solo le parole, tra le seguenti, che riguardano il pellegrinaggio: LA MECCA • MUSEO • SINAGOGA • SANTIAGO • VEDA • MURO DEL PIANTO • FIUME GANGE • CONVERSIONE • GERUSALEMME • MOSCHEA • FIUME GIORDANO • TORAH • PENITENZA • BIBBIA

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Nome Classe

. 36 Sch eda n

Data

IL NOME DI DIO Cerca nell’alfabeto ebraico il tetragramma sacro, poi riproducilo nel riquadro. Ricorda che l’ebraico si scrive da destra a sinistra.

Alef

Yod

Bet

Gimel

Kaf

Kaf

Dalet

He

Lamed

Mem

finale

Ayin

Pe

Vav

Mem

Zayin

Nun

finale

Pe

Tsadi

finale

Tsadi finale

Qof

Het

Nun

Tet

Samekh

finale

Resh

Shin

Cancella nello schema tutti i nomi dei fiori che puoi trovare (sono otto) e con le lettere rimaste scoprirai il nome con cui gli ebrei si rivolgono a Dio. Scrivilo nel riquadro. C

I

C

L

A M

I

N

O

A

D

A

L

I

A

D

I

R

I

S

O

R

A

N

U

N

C O

L

O

T

U

L

I

P

A

N

O

N

A

V

I

O

L

A

I

R

O

S

A

M A

R

G

H

E

R

I

T

A

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Tav


Nome Classe

Sch eda n . 37

Data

LO SHEOL EBRAICO Sottolinea nei brani riportati il riferimento allo Sheol, poi commentali a parole tue.

SALMO 6 Pietà di me, Signore, sono sfinito; guariscimi, Signore: tremano le mie ossa. Trema tutta l’anima mia. Ma tu, Signore, fino a quando? Ritorna, Signore, libera la mia vita, salvami per la tua misericordia. Nessuno tra i morti ti ricorda. Chi negli inferi canta le tue lodi? Sono stremato dai miei lamenti, ogni notte inondo di pianto il mio giaciglio, bagno di lacrime il mio letto. I miei occhi nel dolore si consumano, invecchiano fra tante mie afflizioni. Via da me, voi tutti che fate il male: il Signore ascolta la voce del mio pianto. Il Signore ascolta la mia supplica, il Signore accoglie la mia preghiera. Si vergognino e tremino molto tutti i miei nemici, tornino indietro e si vergognino all’istante.

GIOBBE 17

I miei giorni

passano, i miei piani e i miei sogni svaniscono. Gli uomini sc ambiano la notte con il giorno , dicono che la luce è più vicina delle teneb re. Anche se sp ero, la mia d imora è nel mond o dei morti, là sarò diste so nell’oscu rità. Alla fossa ho detto: “Tu sei mio p adre!”, al verme ho detto: “Tu mi sei m adre e sore lla”. Dove sei, ora , mia speran za? Chi ti vedrà più? Scenderai c on me nel m ondo dei m assieme finir orti, emo nella p olvere.

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. 38 Sch eda n

Nome Classe

Data

I PILASTRI DELL’ISLAM Riporta nei pilastri i cinque precetti dell’Islam con anche il nome in arabo.

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Nome Classe

Data

Sch eda n . 39

TRA TAPPETI E ARABESCHI Il tappeto è un oggetto rituale, spesso decorato, garantisce pulizia e delimita lo spazio durante le preghiere giornaliere (salat). Trova le 10 differenze tra questi due:

L’arabesco è lo stile ornamentale ammesso dal Corano, mentre le immagini sacre sono vietate. Guarda questo esempio e inventane uno tu.

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Nome Classe

. 40 Sch eda n

Data

LA VIA DELL’ISLAM Abbina ogni domanda alla risposta giusta colorando le caselle con il medesimo colore. Il nome della divinità della religione musulmana è…

sottomissione.

Il Corano è diviso in…

venerdì.

Maometto è stato portato al cospetto di Allah dall’…

muezzin.

La parola musulmano significa… Il luogo sacro dell’ Islam è la…

l’ultimo dei profeti.

Colui che chiama i fedeli alla preghiera si chiama…

Allah.

La persona che guida il culto è …

114 Sure.

I musulmani pregano ogni….

moschea.

• Descrivi il luogo di culto dei musulmani.

278

arcangelo Gabriele.

Maometto secondo l’Islam è…

• Riassumi brevemente chi era Maometto.

l’imam.


Nome Classe

Sch eda n .

Data

41

LA VIA DEL BUDDHISMO Trova la risposta corretta alle domande qui elencate collegandola al riquadro corrispondente con una linea. Attento che vi sono anche delle risposte intruse. Siddharta nasce a La Mecca.

Fuori dal palazzo incontra un viandante, uno straniero, un soldato e un monaco.

Egli nacque nella località di Lumbini.

Siddharta capisce che esiste un solo e unico Dio.

La vita è sofferenza, la causa della

Gli incontri cambiarono la visione

sofferenza è il desiderio, per eliminare

della vita di Siddharta: il suo viaggio

la sofferenza basta non desiderare, il

poi di meditazione lo portò alla

desiderio si elimina seguendo le otto

scoperta del senso del vivere e delle

regole (Ottuplice Sentiero).

quattro nobili verità.

• Chi era Siddharta Gautama?

• Cosa capì Siddharta dopo gli incontri?

• In quale città nacque?

• Quali sono le quattro nobili Verità?

• Quale fu la premonizione fatta alla

• Come viene chiamato?

famiglia? • Quando a 29 anni esce dal palazzo chi incontra?

Dopo aver meditato a lungo

Nacque in una famiglia benestante:

Siddharta ha raggiunto

Siddharta era un principe.

l’illuminazione. È conosciuto con il nome di Buddha. La dottrina di Buddha si basa sui cinque pilastri. Al padre fu predetto che la sua vita avrebbe potuto cambiare

Siddharta uscito dal palazzo incontrò

incredibilmente e diventare o un

un vecchio, un malato, un morto e

grande sovrano o un grande asceta.

un monaco.

279


Nome Classe

. 42 Sch eda n

Data

LA VIA DELL’INDUISMO Leggi le domande e colora il cartellino esatto. 1 Chi ha dato origine all’Induismo?

I Greci

I Romani

Gli Arii

2 Come si chiama il Grande Essere induista?

Shiva

Brahman

Vishnu

3 Quali sono i testi sacri dell’Induismo?

Veda e Upanishad

Corano

Tripitaka

4 Come si chiama il tempio induista?

Moschea

Pagoda

Mandir

5 Chi è il ministro del culto?

Bramino

Monaco

Imam

• Descrivi il luogo di culto qui raffigurato. • Che cos’è la reincarnazione?

280


Nome Classe

Sch eda n . 43

Data

TRA DOMANDE E RISPOSTE Collega la risposta dei bambini alla domanda.

In quale luogo di culto si recano gli ebrei?

Dove si recano in pellegrinaggio gli induisti?

Come si chiama il libro sacro dei buddhisti?

Chi è il fondatore della religione cristiana?

Qual’è il luogo di pellegrinaggio per i musulmani?

281


. 44 Sch eda n

Nome Classe

Data

UN DIO... CHI E COME Scrivi accanto ad ogni credente in quale Dio crede e descrivi brevemente i tratti più distintivi di tale credo religioso.

282


Nome Classe

Data

Sch eda n . 45

LA DIFFUSIONE DELLE RELIGIONI Crea nel riquadro una legenda, attribuendo un colore ad ogni principale religione del mondo, poi colora in relazione a ciò la mappa.

283


Nome Classe

. 46 Sch eda n

Data

ED ORA RICERCO IO! Su quale delle religioni studiate vorresti fare una tua personale ricerca? Utilizza lo spazio in questa scheda.

284


Nome Classe

Data

Sch eda n . 47

COMPITO IN SITUAZIONE Realizza una presentazione in Power Point di una delle religioni trattate seguendo il seguente indice tematico.

SPAZIO PER GLI APPUNTI

INDICATORI DEL LIVELLO DI COMPETENZA MATURATA

Livello base Livello intermedio Livello avanzato

L’alunno realizza la presentazione in modo parziale. L’alunno realizza la presentazione in modo completo, ma poco creativo. L’alunno realizza la presentazione in modo completo e creativo.

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CLASSE 5a

Tutti in redazione CLASSE

PAGINA

99

quinta

PRODUZIONE Realizzazione di un blog sulle principali caratteristiche delle grandi religioni del mondo, messe a confronto.

COMPETENZA IRC

COMPETENZA CHIAVE EU

Scoprire, mediante la lettura e l’analisi delle fonti religiose, l’esistenza di un “principio guida comune” che appartiene agli uomini di tutte le religioni.

1. Comunicazione nella madrelingua: redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali. 4. Competenze digitali: utilizzare e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete.

PERIODO

TEMPO STIMATO

maggio/giugno

286

3 lezioni

CONSEGNA

FASI

Sei un youtuber e blogger incaricato di realizzare un canale tematico dedicato alle grandi religioni del mondo messe a confronto.

• Suddivisione della classe in gruppi, uno per ogni religione studiata proposta nel libro di testo: cristiana, ebraica, islamica, buddhista, induista, (altre religioni). • Apertura di un blog gratuito con il portale WordPress, strutturandone il menù in modo tale che ci sia un settore per ogni religione. • Individuazione di una griglia tematica che permetta poi di confrontare le religioni in maniera sinottica. • I gruppi preparano testi e materiali audiovideo da postare sul menù relativo alla propria religione, secondo la griglia predisposta.


Recite Canzoni Testi e poesie Videoclip Foto e Schede

EL DIA DE LOS MUERTOS – festa del giorno dei morti HANUKKAH – festa ebraica delle luci AL-FITR – festa islamica di fine digiuno HOLI – festa asiatica dei colori DJURDJEVDAN – festa della primavera di San Giorgio PURIM – carnevale ebraico AL-ADHA – festa islamica del sacrificio CHUNJIÉ – capodanno cinese


M O ND O L E N E T S E F

audio-video

Feste nel Mondo è un innovativo format pensato per l’IRC nella Scuola Primaria. L’idea nasce dall’esigenza, sempre più forte, di integrare nella scuola culture diverse fra loro, accrescerne la conoscenza facilitando così l’integrazione e la coesistenza delle stesse nel rispetto reciproco. Le feste popolari, che caratterizzano le diverse culture, vengono presentate dal punto di vista artistico, con l’aggiunta di nozioni storiche, geografiche, di tradizione e di costume, attraverso tutorial video, audio, foto, testi, poesie, canzoni, schede operative. Una guida operativa è allegata al DVD come valido aiuto per introdurre a ciascuna festa, fornire a riguardo utili materiali didattici e allestire inedite recite teatrali finale in cui gli studenti possono presentare le diverse feste, declinate secondo l’approfondimento fatto durante l’anno scolastico.

te: or ti te pres enta s e f le ior no d ei m te s g l e e d Qu ta s e S-f LOS MU E RTO • E L DIA D E lle luci ebraic a d e ta s e f H A iuno • H A N U KK a di fine dig ic m la is ta s fe • A L-FIT R ri c a d ei colo ti ia ior gio s a ta s e ra di S a n G e v a • HO LI - f im r p d ella DA N - fes ta • DJU RDJE V braico ar nevale e c IM R U P c rificio • mic a d el s a la is ta s e f • A L-AD HA cines e c a p o d a n no IÉ J N Ū H C •

GUIDA L’insegnante è coadiuvato da una guida cartacea che introduce ciascuna festa e illustra le modalità ed il metodo migliore per allestire l’evento finale, a conclusione dei lavori svolti nell’anno scolastico. La guida contiene tutti gli approfondimenti contenuti nel documentario ed è arricchita da illustrazioni originali di personaggi caratteristici, di oggetti tipici, sfondi panoramici significativi ed ogni altro soggetto peculiare della festa e del territorio in questione.

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audio-video

FESTE NE L M O ND O

COPIONE Il testo delle recite proposte è originale, composto con un approccio divertente pur mantenendo inalterati il messaggio e la tradizione, nel completo rispetto delle culture coinvolte. Note di regia e di sceneggiatura guidano gli alunni-attori alla corretta interpretazione. Tutto è fornito in formato PDF stampabile e Word modificabile.

SCHEDE OPERATIVE Proposte fotocopiabili per rispondere, colorare, giocare e soprattutto scoprire le differenti culture dei popoli del mondo in modo semplice e divertente. Le schede operative facilitano l’apprendimento e, insieme a tutti gli altri media proposti nel pacchetto “Feste nel Mondo”, contribuiscono ad una informazione più che completa e fungono anche da elemento di verifica.

FOTO E ILLUSTRAZIONI Tutte le illustrazioni presenti nel format sono originali e rappresentative delle feste. Per ognuna delle recite è fornita un’illustrazione da poter proiettare alla LIM, ottenendo così una scenografia virtuale.

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audio-video

M O ND O L E N E T S E F

RECITA TEATRALE

Tutorial video di teatro consistente in una rappresentazione inerente alla festa, con due canzoni originali. Prepara gli alunni, oltre alla recitazione, alla gestualità e ai movimenti in scena. L’intento primario è quello di coinvolgere il maggior numero di alunni sia in scena che nei lavori dietro le quinte. Il tutorial è recitato da adulti proprio perché venga considerato come guida (durata 10/15 minuti).

CANZONI

Ogni festa proposta nel DVD contiene: • la sigla del format “Feste nel Mondo”; • due canzoni inedite originali fornite nella versione cantata e strumentale, completate dal testo e dallo spartito per chitarra; • una canzone tradizionale cantata in lingua e nello stile originale.

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DOCUMENTARI

Tutorial video che illustra le particolarità della festa e del Paese che la ospita tramite immagini (illustrazioni, foto, mappe), cenni storici, clima, conformazione del territorio, città principali, monumenti, sport, ricette tradizionali, eroi popolari e quanto altro possa delineare un quadro esplicativo generale (durata 20/30 minuti).

TESTI E POESIE

Le poesie e le filastrocche e altri testi sono tradotti ed interpretati secondo lo spirito della festa, per comprendere al meglio la cultura del Paese.


EL DIA DE LOS MUERTOS

Día de los muertos De d ulce calave ri ta y flores como atracción es costumbre, tradición se convoca n a la ci ta Los d ulces par a los niños en form a d e cora zón es p ura record ación d e su alm a co n cariño Con ta mbora y el copal y d e los muert os el pan son ofrendas q ue se dan ta mbién se obs eq uia ta m al Es un día d e ex cepción cuando la s alm as reviven y con los vivo s conviven celebran en co munión (Nin go)

Materiali nel DVD Feste nel Mondo

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MU E RTOS S O L E D E L DIA In Messico il giorno dei morti viene celebrato molto diversamente rispetto alla tradizione cattolica. Gli Aztechi, la popolazione che abitava la zona del Messico prima della scoperta dell’America, credevano che le anime dopo la morte vivessero per 4 anni in un luogo chiamato Mitclan, prima di tornare sulla terra. Per questo il loro ritorno era celebrato con una festa gioiosa, in agosto alla fine del periodo del raccolto del mais. Con l’avvento del cattolicesimo la festa è stata spostata all’1 e 2 novembre, ma ha mantenuto le sue caratteristiche di gioia e allegria. Infatti le case e le strade vengono decorate di giallo, viola e arancione e addobbate con corone e petali di Cempasuchil, i fiori di calendula. Vengono costruiti altari, chiamati Ofrendas, su cui si dispongono ricordi dei defunti, foto, il loro cibo preferito e i cibi tradizionali, come il Pan de Muertos, insieme ai Calaveras, caramelle di zucchero a forma di teschio. Anche gli altari vengono decorati con i fiori, con disegni e ricami colorati, con candele, a rappresentare l’elemento del fuoco, il Papel picado, carta colorata molto fine e tutta bucherellata, a rappresentare il vento, una ciotola di acqua per dissetare gli spiriti al loro arrivo. Le persone si mascherano da teschi e scheletri coloratissimi e festosi, prendendo come modello la Catrina, il personaggio rappresentativo della festa e si riversano per le strade e nelle piazze per festeggiare con danze, musiche, fuochi d’artificio, sfilate di carri e maschere.

CURIOSITÀ

Dal 2008 grazie all’Unesco il Dia de los Muertos è considerato patrimonio dell’umanità.

SIMBOLI Calaveras Calavera in spagnolo significa “teschio”. I teschi sono uno dei simboli del Messico, presenti già nei disegni e nelle incisioni delle civiltà precolombiane e sono diventati uno dei simboli de Dia de los Muertos. Sono coloratissimi, spesso buffi e divertenti per ricordarci di vivere sempre la vita con il sorriso e che anche la morte fa parte della vita. Spesso sono regalati come portafortuna. Possono essere raffigurati su oggetti come gioielli, abiti, tatuaggi e sono anche… caramelle! Le caramelle tradizionalmente di zucchero a forma di teschio, si mangiano durante la festa e sono anche poste sugli altari come offerta agli spiriti. Per calaveras si intendono anche filastrocche o poesie scritte per prendere in giro figure importanti della vita politica e sociale attuale del Paese.

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Materiali nel DVD Feste nel Mondo


E L DIA D E LOS MU E R TOS Catrina La Catrina è il simbolo per eccellenza di questa festa. Rappresenta lo scheletro di una donna vestita elegantemente. Ha un grande cappello, un trucco molto curato e colorato, è ornata di fiori in testa e al collo. Prima dei festeggiamenti ci sono tante gare e concorsi per decretare il costume più bello. Inventata agli inizi del 1900 da Josè Posada come caricatura della donna messicana che rifiuta le proprie origini e si veste seguendo la moda europea, aveva il nome di Calavera Garbancera. Era il simbolo della protesta contro coloro che si erano arricchiti alle spalle del popolo messicano. Più tardi nel 1947 l’artista messicano Diego Rivera la ribattezza Catrina. Come nel caso delle calaveras anche la Catrina ci ricorda che la vita va vissuta col sorriso e che la morte è un passaggio della vita di fronte al quale siamo tutti uguali.

Ofrendas Le Ofrendas sono gli altari allestiti in onore dei defunti. Vengono preparati nelle case private, nei cimiteri e nelle piazze e servono per accogliere gli spiriti che in questa occasione si riuniscono alle famiglie. Si dice che se lo spirito apprezza i doni trovati sull’altare la famiglia avrà un anno fortunato (in passato era un buon auspicio per il raccolto del mais) ed è per questo che la preparazione delle Ofrendas segue delle regole precise.

Materiali nel DVD Feste nel Mondo

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MU E RTOS S O L E D E L DIA Sono altari che possono arrivare fino a sette scalini ognuno dei quali rappresenta un passaggio tra la vita terrena e la vita spirituale. Tra gli elementi decorativi ci sono: • simboli degli elementi naturali: semi di mais (terra), per nutrire le anime; una ciotola di acqua (acqua) per dissetare gli spiriti; un candela per ogni defunto (fuoco) per illuminare il cammino e indicare il punto di ritrovo; papel picado, fogli colorati di giallo e viola molto sottili e intagliati con immagini di teschi (aria);

• cibo, sia quello preferito dai defunti, sia il tradizionale Pan de Muertos, un pane dolce decorato, sia le calaveras di zucchero spesso col nome dei propri cari; • s ale, simbolo di protezione; • incenso per purificare l’aria e mandare le preghiere agli spiriti; • fiori di calendula, chiamati Cempasuchil.

Cempasuchil I Cempasuchil sono i fiori di calendula, di colore giallo arancione, che fioriscono proprio nel periodo della festa dei morti. Vengono usati per decorare le case, gli altari, le tombe e anche i costumi de la Catrina. Spesso i petali vengono sparsi per le strade a indicare alle anime il percorso verso l’altare.

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Materiali nel DVD Feste nel Mondo


E L DIA D E LOS MU E R TOS

PAN DE MUERTOS

Il Pan de Muertos è un pane dolce tipico della festa dei morti. Aromatizzato con semi di anice o arancio e decorato con teschi e scheletri fatti con la pasta. Si prepara qualche giorno prima del 1° novembre e tradizionalmente viene posto sugli altari o mangiato di fronte alle tombe dei propri cari. 250 grammi di farina forte 50 grammi di burro 5 grammi di lievito istantaneo 1 cucchiaino di sale 65 grammi di zucchero semolato 1 uovo 60 grammi di latte intero 1/2 scorza di arancia grattata 1 uovo sbattuto Zucchero semolato

IL MESSICO

Il Messico è situato nella parte meridionale dell’America del nord, sotto gli Stati Uniti. È prevalentemente montuoso ad eccezione della regione dello Yucatan e delle coste sul Golfo del Messico. Ricco di fiumi (il più lungo è il Rio Bravo sul confine con gli Stati Uniti) e di laghi, si affaccia sull’Oceano Pacifico e sull’Oceano Atlantico. È attraversato dal tropico del Cancro e presenta una grande varietà di climi, da quello temperato a quello tropicale. È popolato soprattutto da persone di provenienza europea, mentre gli amerindi, discendenti dei popoli indigeni (come i Maya) rappresentano una minoranza.

Preparazione • Versare tutti gli ingredienti, tranne il burro, in una ciotola e mescolare per bene. • Una volta che l’impasto inizia a prendere forma aggiungere gradualmente il burro a tocchetti, impastare per bene e mettere a lievitare dentro una ciotola unta e coperta con un telo di cotone fin quando l’impasto non raddoppia. • Trascorso il tempo di lievitazione ricavare dall’impasto un panetto abbastanza grande e due strisce di pasta. • Mettere di nuovo tutto a lievitare fin quando l’impasto non raddoppia ancora. • Una volta che il panetto è lievitato spennellare la superficie con l’uovo e appoggiare le due strisce di pasta a forma di X sulla superficie. • Spennellare ancora, versare zucchero semolato a caduta e cuocere in forno caldo a 180° per 30 minuti facendo attenzione a non far bruciare la superficie. • Lasciar raffreddare, tagliare a fettine e servire.

È una repubblica presidenziale federale e non ha una lingua ufficiale, anche se la maggior parte della popolazione parla lo spagnolo. La capitale è Città del Messico. L’economia si basa prevalentemente sull’agricoltura e sullo sfruttamento delle risorse minerarie in particolare argento e piombo. Ma anche il turismo è una risorsa importantissima, grazie soprattutto ai siti archeologici delle civiltà precolombiane, ad esempio nello Yucatan (le piramidi Maya a Chichén Itza) e alle spiagge come la Baia di Acapulco. Materiali nel DVD Feste nel Mondo

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HANUKKAH Oh, Hanukkah, Oh, Hanukkah Oh, Hanukkah, Oh, Hanukkah Com e light the menorah

Let's have a party We'll all danc e the hora Gath er round the table, we'll give you a trea t Sevivonim to play with and lakes to eat And while we are playing The candles are burning low

One for each night, they shed a sweet light To remind us of days long ago

One for each night, they shed a sweet light To remind us of days long ago

Oh, Hanukkah, Oh, Hanukkah Com e light the menorah

Let's have a party We'll all danc e the hora Gath er round the table, we'll give you a trea t Sevivonim to play with and lakes to eat And while we are playing The candles are burning low

One for each night, they shed a sweet light To remind us of days long ago

Oh, Hanukkah, Oh, Hanukkah Com e light the menorah

Let's have a party We'll all danc e the hora Gath er round the table, we'll give you a trea t Sevivonim to play with and lakes to eat And while we are playing

The candles are burning low One for each night, they shed a sweet light To remind us of days long ago One for each night, they shed a sweet light To remind us of days long ago One for each night, they shed a sweet light To remind us of days long ago (Warner/Chappell Music)

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Materiali nel DVD Feste nel Mondo


H A N U KK A

H

Hanukkah è una festa ebraica conosciuta come Festa delle Luci. La parola Hanukkah significa “inaugurazione” o “dedica”. Comincia al tramonto del 24° giorno di Kislev (nel calendario ebraico coincide al periodo tra novembre e dicembre) e dura 8 giorni. Si festeggia la ricorrenza della liberazione del Tempio di Gerusalemme dagli Elleni che avevano introdotto culti pagani e quindi profanato il tempio. Per purificarlo Maccabeo, la guida della rivolta, decise di accendere la Menorah e farla ardere per otto giorni, ma l’olio del lume non era sufficiente. Nonostante questo, la Menorah rimase accesa ininterrottamente per otto giorni. Per ricordare questo miracolo gli ebrei di tutto il mondo accendono un candelabro a 9 bracci chiamato Chanukkiyah. La festa di Hanukkah ruota tutta attorno all’accensione del candelabro, che segue una procedura stabilita. Si recitano preghiere di benedizione e ringraziamento, si cantano inni, si mangiano cibi tradizionali, cotti nell’olio per ricordare il miracolo, e i bambini ricevono regali e giocattoli. Le case vengono decorate con i simboli della festa che sono appunto il candelabro e il dreidel, una trottola con cui giocano i bambini.

Materiali nel DVD Feste nel Mondo

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H A N U KK A

H

CANDELABRO

Il candelabro per festeggiare Hanukkah si chiama Chanukkiyah e ha nove bracci. Ha una candela centrale e posizionata in alto rispetto alle altre, chiamata Shamash che serve ad accendere le altre otto, una per ogni giorno del miracolo della Menorah. La Menorah è la lampada a 7 bracci presente nel Tempio di Gerusalemme, rimasta accesa miracolosamente otto giorni di seguito dopo la liberazione del tempio.

RITO DELL’ACCENSIONE

Hanukkah ruota tutto attorno all’accensione del candelabro. Si inizia al tramonto del 24 del mese di Kislev o prima del tramonto se cade di venerdì. La prima candela ad essere accesa è sempre la Shamash. Ogni sera si aggiunge una candela a partire da destra, mentre l’accensione avviene in senso contrario, partendo dall’ultima candela posizionata sul candelabro. All’accensione delle candele si recita una preghiera di benedizione e una di ringraziamento. La prima sera si aggiunge anche una preghiera che di solito si recita ogni volta che si inizia qualcosa o si fa qualcosa per la prima volta. Dopo aver acceso le candele si riposiziona la Shamash al centro. Le candele devono ardere almeno mezz’ora dopo il tramonto. Il candelabro viene posto sul davanzale della finestra o comunque in un posto da cui si possa ammirare dall’esterno. Dopo l’accensione si cantano gli inni tutti insieme.

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Materiali nel DVD Feste nel Mondo


H A N U KK A

H

I Have a Little Dreidel Well

DREIDEL O SEVIVON

Il dreidel o sevivon è una trottola a quattro lati su cui sono incise o disegnate quattro lettere dell’alfabeto ebraico: Nun, Ghimel, He, Pe; sono le iniziali della frase: “Un grande miracolo è avvenuto qui”. Lo scopo del gioco è quello di vincere più gelt, le monete di cioccolato (ma si può puntare qualsiasi altro oggetto, dai fagioli, alla frutta). All’inizio del gioco ogni giocatore fa una puntata, poi a turno gira la trottola. La faccia che compare determina chi vince, perde o pareggia. Nun: nessuno vince o perde; Ghimel: si vince tutto; He: si vince la metà; Pe: si perde tutto. Se un giocatore finisce le monete può uscire dal gioco o chiedere un prestito. Il gioco finisce quando il piatto rimane vuoto.

I have a little d reid el I m ad e it o ut o f cla y A nd when it's dry and re ad y Then, dreid el I sh all pla y. Oh, dreid el, d reid el, dreid el I m ad e it o ut o f cla y A nd when it's dry and re ad y Then, dreid el I will pla y. It ha s a lovely bo d y With le gs so sh ort and thin A nd when it ge ts all tired It drops and I will win. Oh, dreid el, d reid el, dreid el I m ad e it o ut o f cla y A nd when it's dry and re ad y Then, dreid el I will pla y. M y dreid el is so pla yf ul It loves to dan ce and spin A happ y ga m e of dreid el Com e pla y no w, let's b egin. Oh, dreid el, d reid el, dreid el I m ad e it o ut o f cla y A nd when it's dry and re ad y Then, dreid el I will pla y. (War ner/Cha pp

ell Mus ic)

Materiali nel DVD Feste nel Mondo

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AL-FITR ora zione, O gni nostra ad re ghiera, o gni nostra p p er Alla h. uona a zione è o gni nostra b rdia Pace, mis erico ni di Alla h e le b enedizio o Profeta. siano su di te, di noi La pac e sia su rvitori di Alla h. e sui d evoti se cun Dio e ch e non vi al n o im st te no So e sono testimon se non Iddio e re è il suo Servito ch e Muh amm ad g gero. ed il suo M es sa

3 00

Materiali nel DVD Feste nel Mondo


A L-FIT R Eid El-Fitr è una festa musulmana che significa letteralmente “Festa dell’interruzione”. Viene infatti celebrata il primo giorno del mese di Shawwal, alla fine del Ramadan, il mese dedicato al digiuno. Si festeggiano la gioia e l’abbondanza dopo il mese di privazioni. In arabo viene chiamata anche Piccola Festa, in contrapposizione alla Grande Festa, quella del sacrificio chiamata Eid El-Adha, che si celebra due mesi dopo.

COME SI FESTEGGIA

La festa dura tre giorni e inizia il 1° giorno di Shawwal che cambia di anno in anno, in base al calendario lunare. All’alba del primo giorno i musulmani si riuniscono nella moschea per pregare. È usanza, prima della festa, pulire la casa e prendersi cura della propria persona. Si fa un bagno purificatore, si comprano abiti nuovi, si usano profumi e, le donne, si dipingono le mani con l’henné. L’augurio per tutti è Eid Mubarak (Buona festa). I bambini ricevono regali e si celebra in famiglia e con gli amici.

ZAKAT AL FITR

È usanza, nonché regola del buon musulmano, che le persone con possibilità economiche, aiutino i più bisognosi. In genere si raccoglie denaro e si fanno offerte, o si donano abiti o cibo.

Materiali nel DVD Feste nel Mondo

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A L-FIT R

CIBI

I pranzi e le cene di festeggiamento sono sempre a base di cereali (riso e orzo) patate e carne certificata halal, ossia preparata rispettando i precetti della religione. A farla da padrone però sono i dolci. Eid Al-Fitr è chiamata anche “Festa dolce”. In genere si inizia mangiando datteri, sempre in numero dispari, per interrompere il periodo di digiuno del Ramadan. Dolci tipici sono: • l’Halwa, a base di semolino, uvetta e mandorle, molto speziato, si mangia in genere a colazione accompagnato da una specie di frittella chiamata Puri; • il Falooda, una bevanda simile al frappè a base di sciroppo di rose e semi di basilico; • la Baklava, un dolce tipico della tradizione turca.

HALWA

200 g di semolino 300 g di zucchero 720 ml di acqua 2 chiodi di garofano Poche gocce di essenza di kewra 1 pizzico di colorante alimentare giallo 1 manciata di uvetta e mandorle 1 pizzico di cardamomo 120 ml di ghee o di olio di semi

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Materiali nel DVD Feste nel Mondo

Preparazione • In un wok scalda l’olio con il cardamomo e i chiodi di garofano. • Aggiungi semolino mescolando. • I n un’altra padella sciogli lo zucchero nell’acqua con il colorante alimentare. • Quando bolle, aggiungi lo sciroppo al semolino. • Abbassa il fuoco al minimo, copri il wok e fai cuocere fin ad assorbimento dell’acqua. • Aggiungi l’essenza di kewra, l’uvetta e le mandorle e servi il composto in una coppetta.


A L-FIT R

BAKLAVA

400 g di pasta fillo (pasta sfoglia molto sottile preparata con l’olio al posto del burro) 300 g di noci (o nocciole, o mandorle) 250 g di pistacchi 200 g di burro 200 g di zucchero un cucchiaio di succo di limone 2 cucchiai di miele 300 ml di acqua

Preparazione • Tritate i pistacchi e le noci con due cucchiai di zucchero. • Fate sciogliere il burro in un pentolino. • Prendete una teglia e imburratela e stendete un foglio di pasta fillo. • Spennellate col burro e mettete sopra un altro foglio e poi un terzo, sempre imburrando. • Ricoprite con il trito di pistacchi e noci e poi ripetete la stratificazione finché la pasta fillo non è finita. • Cuocete per 15 minuti in forno a 180°. • Nel frattempo preparate uno sciroppo facendo bollire lo zucchero, il miele, il succo di limone e l’acqua. • Una volta pronta la Baklava, cospargetela con questo sciroppo e con il trito di noci e pistacchi. • Servitela fredda, tagliata a rombi.

CURIOSITÀ L’henné Le decorazioni simili ad arabeschi che le donne disegnano sulle mani e i piedi, sono tatuaggi temporanei di nome Mehndi. Per realizzarli, si utilizza una pasta prodotta naturalmente partendo dalla pianta di henné, che viene fatta essiccare e tritata finemente, alla quale vengono poi aggiunte acqua e oli essenziali. I disegni sono molto articolati e vengono impiegate fino a tre ore per realizzarli. Assumono una colorazione arancione-marrone scuro e durano fino a quindici giorni. L’henné ha proprietà curative per la pelle e viene utilizzato anche per tingere i capelli e renderli più voluminosi. Materiali nel DVD Feste nel Mondo

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HOLI

ka ari i Ma ari Pic h K g n a R Pe Kyo Mo a ari. on gi M ein G o D Ji r a w n D ek ho Ku colore pr u z zate il Perc hé mi s p er voi. ip e, giurerò c in r p io m Ad es s o

ne D oon Ho Kais e Ja e g a L th a a M ein H oon. Ba hu t Dina n Pakad Kar L th e Pe a h T To Son Ka Aaj Ph a g wa

mie m a ni, o s ei tra le p m te to n D opo ta te ne vada? etterò c h e m r ar ti. e p e m co p er affer r to s iu g to n e è il mom O g gi è l’Holi,

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Materiali nel DVD Feste nel Mondo


HO LI Holi o Festa dei colori, è una ricorrenza di origine induista che si celebra quindi in tutte le regioni dove questa religione è diffusa, come Bangladesh, Nepal, Pakistan e India, ma è conosciuta e festeggiata anche in Europa e nei Paesi occidentali anche se con modalità diverse. Se in Asia infatti è festeggiata in concomitanza con la primavera (equinozio o prima luna piena) e dura anche due settimane, in Occidente dura un giorno e non c’è un periodo prestabilito. In genere si sceglie un periodo in cui il clima permette di stare all’aperto. In Italia è diventato un tour itinerante che si sposta di città in città.

SIGNIFICATO DELLA FESTA

Holi è il Festival dei colori, in cui si celebrano la vittoria del Bene sul Male, l’amore universale e quello romantico, la Primavera e quindi la fertilità festeggiando i primi raccolti dopo l’inverno. È una festa in cui si ricordano anche tante leggende.

La Leggenda di Prahlad e Holika Un re potente e malvagio a cui il Dio Brahma aveva concesso il dono dell’immortalità, aveva deciso che tutti dovessero venerarlo come una divinità. Il figlio Prahlad invece iniziò a venerare Vishnu. Per vendicarsi di questo affronto il re cercò di ucciderlo con vari tentativi a cui Prahlad sopravvisse. Come ultimo tentativo il re chiese alla sorella Holika, che aveva il potere di resistere alle fiamme, di gettarsi nel fuoco con il figlio in braccio così da ucciderlo. Ma la protezione di Vishnu fece accadere il contrario e Prahlad sopravvisse. Il significato del termine Holi infatti è “bruciare”.

La Leggenda di Krishna e Radha Krishna e Radha erano innamorati nonostante la differenza di età, ceto sociale e colore della pelle. Krishna aveva la carnagione scura mentre Radha aveva la carnagione chiara. Krishna volle farle uno scherzo e le colorò il viso. Per questo gli innamorati il giorno di Holi si colorano il viso a vicenda.

Materiali nel DVD Feste nel Mondo

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HO LI

COME SI SVOLGE

I preparativi della festa di Holi iniziano 40 giorni prima con l’allestimento del falò con al centro la statua di Holika (la demonessa che ogni anno viene bruciata la notte prima della festa) e con la preparazione delle polveri colorate con fiori e verdure essiccati, tritati e aggiunti ad acqua grano e amido di mais. La festa poi ha due momenti salienti: Holika Dahan e Rangwali Holi.

Holika Dahan Viene acceso il falò con la statua di Holika al centro, attorno al quale le persone danzano e intonano mantra e canzoni tradizionali indiane. Il falò ricorda la sconfitta di Holika e il trionfo del Bene sul Male.

Rangwali Holi La festa vera e propria inizia quando le persone escono per le strade e si lanciano polveri colorate e secchiate d’acqua per farle aderire alla pelle al grido BURA NA MANO…HOLI EH! (non avere paura è solo Holi!). È consuetudine scambiarsi doni e dimenticare i vecchi rancori. Durante Holi scompaiono tutte le diversità, anche quelle sociali. Non c’è differenza di età, di ceto sociale e di provenienza.

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Materiali nel DVD Feste nel Mondo


HO LI

CIBI TIPICI

Lo Shakkar pare è un dolcetto che, in comune con alcuni dolci mediorientali, viene fritto e inzuppato in uno sciroppo di zucchero. 250 g farina 00 60 g burro chiarificato (ghee) fuso poca acqua per impastare (meno di 100 ml) 250 g zucchero semolato 80 ml acqua

Preparazione • Mescolare la farina con il burro e poi aggiungere l’acqua fredda fino a ottenere un impasto compatto e sodo. • Lasciarlo riposare per mezzora avvolto nella pellicola. Poi lavorare ancora un po’ e tagliarlo a metà. • Prendere la prima metà, stenderla in una sfoglia alta più o meno mezzo cm, tagliarla a rombi che andranno fritti. Durante questo procedimento l’altra parte dovrà rimanere avvolta nella pellicola perché non si secchi. Poi ripetere il procedimento con la parte rimasta. • Preparare lo sciroppo facendo sciogliere lo zucchero nell’acqua. • Una volta pronto immergere i dolcetti e ricoprirli tutti. • Una volta raffreddati servirli su un vassoio.

L’INDIA

L’india è una regione dell’Asia meridionale che si trova alle pendici della catena himalayana ed è bagnata dall’Oceano Indiano. È un paese molto popolato e vasto tant’è che tra le catene montuose e l’Oceano possiamo trovare la giungla, la savana, la steppa e il deserto a seconda del clima e della quantità di precipitazioni. Dal punto di vista climatico abbiamo tre stagioni: estate, inverno e monsoni, ossia le stagioni delle piogge. È una regione in cui sono rappresentate tutte le religioni, anche se la maggioranza osserva la religione induista, e si parlano più di 1000 lingue, anche se le lingue ufficiali sono l’inglese e l’hindi. È una federazione di 28 stati e 7 territori, divisi in distretti. La capitale è Nuova Delhi. Per quanto riguarda l’economia, è l’agricoltura a farla da padrone. L’India è il secondo produttore al mondo di grano, ma si coltivano anche riso, miglio, cotone, iuta e tè. Sono in forte espansione anche i servizi per le aziende straniere. È un paese di grandi contrasti: possiamo trovare estrema povertà e una ricchezza ostentata. Le persone sono organizzate in caste e ogni ruolo viene osservato scrupolosamente. Materiali nel DVD Feste nel Mondo

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DJURDJEVDAN

Giorno di San Giorgio La prim avera atter ra sulla mia spalla Il mughetto si fa verd e

Il mughetto si fa verd e Per tutti tran ne che per me

Le strade se ne sono andate e io sono rima sto Non c’è la stella visibile di giorno

Non c’è la stella visibile di giorno Mia compagna di viag gio Hey, a chi la mia cara ora Prof uma di mughetto

Prof uma di mughetto A me mai più

Ecco l’alba, ecco l’alba Perc hé preghi Dio

Ecco l’alba, ecco l’alba Hey, è il giorno di San Gior gio

E io non sono con quella che amo Che si faccia pure il suo nom e Ogni altro giorno

Ogni altro giorno Tran ne il giorno di San Gior gio

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DJU RDJE V

DA N

Si tratta della festa slava che i cristiano-ortodossi dedicano a San Giorgio, patrono della Serbia, e si celebra il 6 maggio principalmente nella repubblica Serba e nel Montenegro. Viene considerata anche un saluto alla Primavera e la celebrazione della vita che rinasce, per questo viene osservata anche in altri luoghi a prescindere dalla religione. Viene infatti celebrata anche dai Gorani, musulmani, in Kosovo, e dai Croati, cattolici, con il nome di Jurjevo. È inoltre una festa molto sentita dai Rom balcanici, che la chiamano Hederlezi e ne hanno fatto la loro festa ufficiale.

COME SI SVOLGE

Il giorno prima, il 5 maggio, si prepara la casa adornata di candele e ramoscelli verdi. Il 6 maggio la famiglia si riunisce attorno a un pranzo a base di carne di pecora e altri cibi tradizionali come i Proja, le Sarme e la salsa Ajvar. Si accende un falò attorno al quale si balla e si canta. Per i Rom è l’occasione per riunire le famiglie provenienti da ogni parte del mondo.

CURIOSITÀ Cos’è una Slava Tradizionalmente la Slava è la festa dedicata al Santo patrono. Oltre a San Giorgio, patrono della nazione serba, si celebrano anche i santi protettori delle singole famiglie. In tutte queste occasioni le famiglie e gli amici si riuniscono attorno a banchetti speciali. I festeggiamenti durano fino a tre giorni. All’inizio si accende una candela che secondo tradizione rimane accesa fino a che l’ultimo ospite se ne sarà andato. Vicino alla candela si pone un Vangelo e una croce ortodossa.

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DJU RDJE V

DA N

MUSICHE E BALLI

Le musiche tradizionali sono di derivazione celtica, caratterizzate dal suono di cornamusa e si chiamano Gajde, oppure di derivazione araba, caratterizzate dal suono degli ottoni e si chiamano Blehmuzika. La canzone più famosa di questa festa si intitola Ederlezi. La versione più conosciuta è quella di Goran Bregovic. Parla dello svolgimento della festa e di quanto sia importante per i Rom. È diventato anche l’inno della squadra di calcio di Belgrado. Sa me amala oro khelena Oro khelena, dive kerena Sa o Rom a daje Sa o Rom a babo babo

Sa o Rom a o daje Sa o Rom a babo babo Ederlezi, Ederlezi Sa o Rom a daje

Sa o Rom a babo, e bakren chinen A me, chorro, dural bes hava Rom ano dive, amaro dive Amaro dive, Ederlezi E devado babo, amenge bakro

Sa o Rom a babo, e bakren chinen Sa o Rom a babo babo Sa o Rom a o daje Sa o Rom a babo babo Ederlezi, Ederlezi Sa o Rom a daje

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TRADUZIONE Tutti i miei amici ballano la Hora ballano la Hora, celebrando il giorno tutti i Rom, mamma tutti i Rom, papà tutti i Rom, mamma tutti i Rom, papà. Ederlezi, Ederlezi. Tutti i Rom, mamma tutti i Rom, papà hanno agnelli arrosto (sacrificati) Ma io, che sono povero sto seduto appartato Il giorno dei Rom, il nostro giorno il nostro giorno Ederlezi, loro ci regalano un agnello tutti i Rom, papà hanno agnelli arrosto (sacrificati) tutti i Rom, papà tutti i Rom, mamma tutti i Rom, papà. Ederlezi, Ederlezi. tutti i Rom, mamma.


DJU RDJE V

DA N

Hederlezi Il termine Hederlezi deriva dal turco Hidirellez, la festa in onore del profeta Hizir (nome con cui si indica San Giorgio) che si svolgeva un mese dopo l’equinozio di primavera. L’unione della ricorrenza cristiana con quella musulmana ha prodotto la festa della rinascita celebrata dai Rom balcanici.

San Giorgio San Giorgio è un santo martire, vissuto intorno al 300 d.C. all’epoca dell’Imperatore Diocleziano, morto e risorto e venerato da tutti i cristiani, in particolare gli ortodossi. È il simbolo della vittoria del bene sul male. L’iconografia classica lo raffigura mentre uccide un drago con la sua lancia. Si narra infatti che una città fosse sotto la minaccia di un drago al quale venivano offerte pecore in sacrificio. Quando le pecore cominciarono a scarseggiare, cominciarono i sacrifici di giovani uomini e donne. Per salvare l’ennesima vittima del sacrificio, la figlia del re, Giorgio uccide il drago e fa convertire tutta la città al cristianesimo.

San Jordi Secondo la versione catalana della leggenda, dal sangue del drago caduto a terra è nato un roseto che fioriva ogni mese di aprile. Il 23 aprile, San Giorgio, in Catalogna è il giorno degli innamorati, più sentito del nostro San Valentino. È usanza che gli innamorati si scambino una rosa rossa e un libro. Materiali nel DVD Feste nel Mondo

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DJU RDJE V

DA N

CIBI E RICETTE

Il banchetto di Djurdjevdan è a base di agnello o pecora arrosto con tante altre pietanze tradizionali che lo accompagnano. La proja, una focaccia a base di farina di mais e yogurt; le sarme, involtini di foglie di cavolo acido ripieni di carne macinata e riso; la ajvar, una salsa a base di peperoni, peperoncini, melanzane e aglio, che può essere da agrodolce a molto piccante, che serve per condire la carne o il pesce.

PROJA

1 tazza e 1/2 di farina di mais 1 tazza di farina 00 3 uova 1 cucchiaino di bicarbonato 1/2 tazza di olio di semi 2 vasetti di yogurt 200 gr di kajmak (formaggio serbo) in alternativa va benissimo la feta Sale ma solo se non usate la feta 1 tazza di acqua minerale frizzante Preparazione • Sbattere molto bene le uova con lo yogurt, il sale e l’olio. • A parte mescolare le farine con il bicarbonato e poi unirle alle uova sbattute. • Mescolare per una decina di minuti. • Aggiungere il formaggio ben sminuzzato e per ultimo l’acqua minerale continuando a mescolare.

• Versate in una teglia preferibilmente quadrata o rettangolare. Non c’è bisogno di ungerla perché ci sono parecchi ingredienti grassi, ma se volete usate la carta forno. • Infornate a 200 gradi per circa 15 minuti. Appena la proja comincerà a dorarsi abbassate a 180 per altri 15 minuti. • Fate la prova stecchino.

SARME

Quello che segue è uno dei procedimenti classici di preparazione delle sarme. Tuttavia, a seconda del luogo e delle abitudini, i vari passaggi e gli ingredienti possono subire lievi modifiche. 1 cavolo acido intero ½ kg di carne macinata (misto manzo e maiale) 250 g di pancetta affumicata costole di maiale affumicate a piacere 1 cipolla 1 tazzina di riso 1 uovo sale, pepe macinato e in grani 3 cucchiai di strutto (va bene anche l’olio di semi) acqua (q.b.)

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DJU RDJE V Preparazione • Soffriggete nell’olio la cipolla tagliata finemente a cubetti. • Aggiungete la carne macinata e continuate la cottura per un po’. • Fine aggiungete il riso, il sale e il pepe macinato. A fuoco spento mescolate bene con un uovo intero. • Staccate le foglie singole del cavolo. Mettete un cucchiaio di ripieno nel centro di ogni foglia e piegatela ai lati verso l’interno quindi arrotolate per formare un involtino. • Un cucchiaio di impasto è sufficiente per riempire un involtino

DA N

• Mettete un involtino accanto all’altro in modo molto stretto e coprite il fondo di una pentola larga o, ancora meglio, di una terracotta che possa essere usata sul fuoco e nel forno. • Tra i singoli involtini inserite i pezzi di pancetta, le costole o qualsiasi altra carne di maiale possibilmente affumicata e coprite tutto con acqua fredda. È possibile fare anche un secondo strato se la pentola è profonda. • Cuocete tutto sul fuoco basso per 2–3 ore.

LA SERBIA E I PAESI BALCANICI

La Repubblica di Serbia si trova al centro della Penisola Balcanica e non ha sbocchi sul mare. Il suo territorio è costituito a nord da una parte del Bassopiano Pannonico e al centro-sud da una zona collinare e montuosa che comprende i monti Carpazi. I fiumi principali sono il Danubio e il Sava. La sua capitale è Belgrado. È popolata da numerose etnie tra cui albanesi, ungheresi, rom anche se quella predominante è quella serba. Dal punto di vista religioso i serbi cristiano-ortodossi sono la maggioranza, seguiti dai cattolici di etnia ungherese e croata. Nella parte sud del Paese prevale la religione islamica. L’economia serba negli ultimi anni ha visto crescere il turismo, tra impianti termali e agriturismi, città come Belgrado, ricostruite dopo la guerra, molti parchi nazionali e aree protette. Anche l’agricoltura (coltivazioni di cereali, patate e barbabietole) e l’industria (con investimenti da parte di industrie straniere come la Fiat) sono abbastanza fiorenti. Intorno alla Serbia si trova la Penisola Balcanica, che prende il nome dalla catena montuosa dei Balcani e arriva fino alla Turchia. È un territorio in cui si incontrano e si incrociano tante etnie e religioni. Materiali nel DVD Feste nel Mondo

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PURIM

Buon Purim rim Buon Purim Buon Pu ga zzi padri di fa mi glia e ra giova ni e vecc hi os servano il Purim e a tu tti coloro ch e desid erio Vo glio dirvi qual è il qui ch e mi ha portato sin l pezzo ho cors o per un be trato tre ca ntori finché non ho incon uno ebreo te desco e uno ebreo polacco e uno ebreo italia no ve sono noti per ogni do

e sono in tre a la sua pappa d’aven l’ebreo te desco con il suo ar rosto l’ebreo polacco con o olio d’oliva le sue ins alate e il su l’ebreo italia no con

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PU RIM Purim è considerato il carnevale ebraico per la sua atmosfera spensierata, gioiosa e carnevalesca, data l’usanza di indossare maschere. Si celebra il 14° giorno del mese ebraico di Adar (che corrisponde circa al periodo di marzo) anche se inizia il giorno prima e termina il giorno dopo con il Shushan Purim.

COSA SI FESTEGGIA

Purim è una festa che ruota attorno a una figura biblica femminile, quella di Ester. Intorno al VI secolo a.C., Ester era la regina degli ebrei, e venne scelta come seconda moglie dal re di Persia Assuero. Assuero impedì la fine della costruzione del Tempio a Gerusalemme, ignorando che la moglie fosse di fede ebraica, e Haman, il suo primo ministro, decise di sterminare tutti gli ebrei, scegliendo il 13° giorno di Adar per l’esecuzione. Ma Ester e il suo consigliere Mardocheo si guadagnarono la fiducia del re, informandolo di un complotto contro di lui. La sua intercessione permise la salvezza degli ebrei e la sconfitta e uccisione di Haman.

COME SI FESTEGGIA

Purim inizia il 13° giorno, con il digiuno dall’alba al tramonto e con la lettura del libro di Ester. Questa lettura può essere ascoltata anche da donne e bambini che, ogni volta che viene pronunciato il nome di Haman, cercano di coprirlo con rumori e schiamazzi. Anche la giornata di Purim inizia con la lettura del libro di Ester. A seguire, si banchetta e si festeggia fino a sera tardi. Le banche e le scuole sono chiuse, mentre le altre attività rimangono aperte e le strade e i negozi si vestono di colori vivaci. I bambini girano mascherati, si organizzano feste in maschera e sfilate, la più famosa delle quali si svolge a Holon, città a sud di Tel Aviv. È usanza preparare cestini di cibo da regalare. Materiali nel DVD Feste nel Mondo

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PU RIM

CURIOSITÀ

Il termine Purim significa “sorti”. Infatti Haman scelse il giorno dello sterminio degli ebrei sorteggiandolo e il giorno designato era il 13° di Adar. Ma la “sorte” (in realtà il disegno di Dio) volle invece che quella fosse la data della sua uccisione. Così, questa festa insegna che “nulla è come appare” ed ecco perché ci si maschera (la maschera è qualcosa che appare, ma non la vera realtà). Purim è anche chiamata in fatti anche la “festa dei rovesciamenti”, per il fatto che la sorte degli ebrei e degli altri protagonisti della storia si è letteralmente ribaltata: gli ebrei dovevano essere uccisi e si sono salvati, mentre Haman che voleva ottenere il massimo del potere, cadde in disgrazia e venne ucciso.

MASCHERE

Le maschere tradizionali sono quelle dei protagonisti della storia: la regina Ester, il re Assuero, il consigliere mardocheo e il primo ministro Haman.

SFILATE

In molte città israeliane si svolgono sfilate che vengono chiamate Adloyada. La più nota è la Adloyada Street Parade, che si tiene ad Holon, a sud di Tel Aviv. Si tratta di una sfilata di carnevale di strada, un corteo gioioso di musica, spettacoli di strada, carri colorati e costumi tradizionali della festa di Purim.

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PU RIM

CESTINO DI PURIM

Si chiama mishloach manot ed è un cestino di cibi e bevande che va donato in modo che tutti abbiano il necessario per festeggiare Purim e ricordare l’amore e l’amicizia che caratterizzano questa festa. I cestini contengono bevande, frutta e dolci. Un dolce tipico sono le hamantaschen, le tasche di Haman, ossia biscotti di pastafrolla ripieni di marmellata e semi di papavero (erroneamente chiamate orecchie di Haman, simili ai nostri galani, fritti e spolverati di zucchero a velo e sono piegati a forma triangolare).

Hamantaschen 2 uova 125 gr di zucchero 65 ml di olio (metà di semi e metà di oliva) 250 gr di farina 1 cucchiaino di lievito in polvere marmellata Preparazione • In una ciotola sbattete le uova insieme allo zucchero. • Aggiungete poi la farina, l’olio ed infine il lievito e impastate per bene tutto fino ad ottenere una pasta liscia e senza grumi. • Stendete l’impasto con il mattarello avendo cura di non farlo troppo sottile. • Preriscaldate il forno a 180°. • Fate dei cerchi di pasta, mettete al cen-

tro un pochino di marmellata e chiudete tre angoli di pasta in modo da ottenere dei triangoli con la marmellata al centro. • Mettete i biscotti su una teglia oliata o su carta da forno. • Fate cuocere per circa 15-20 minuti fino a che la pasta diventa dorata. • Fate raffreddare e poi servite.

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AL-ADHA Nel nom e di Dio, il Misericordioso, il Co mpa ss ionevole In nom e di Allah, il Compa ss ionevole, il Misericordioso. La lod e appartiene ad Allah, Signore de i mondi, il Compa ss ionevole , il Misericordioso, Re del Giorno del Giu dizio. Te noi adoriamo e a Te chiediamo aiu to. Guidaci sulla retta via, la via di coloro ch e hai colm ato di gr azia, non di coloro ch e sono incor si nella tua ira, né de gli sv iati.

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A L-AD HA

La parola Adha significa sacrificare, perciò Eid Al-Adha è anche conosciuta come Festa del Sacrificio. La Festa del Sacrificio è la celebrazione più importante dopo quella della fine del Ramadan. Si festeggia nel 12° mese del calendario lunare e coincide con l’ultimo giorno del pellegrinaggio alla Mecca in Arabia Saudita. Ma anche chi rimane a casa celebra Eid Al-Adha.

COSA SI FESTEGGIA

Durante Al-Adha si ricorda il sacrificio che il profeta Abramo era pronto a compiere su richiesta di Allah. Dio infatti chiese ad Abramo di sacrificare la vita del figlio Ismaele, per avere prova della sua fede. Quando capì che Abramo era disposto a compiere il sacrificio, nonostante Satana tentasse di dissuaderlo in ogni modo, Allah mandò l’Arcangelo Gabriele per fermarlo. Abramo allora sacrificò un montone per ringraziare Allah. La celebrazione dura 4 giorni ed è l’occasione per i musulmani di riunire tutta la famiglia. Tutti i fedeli si vestono con i loro abiti migliori. La giornata inizia all’alba con la preghiera che precede il sacrificio dell’animale, a cui partecipa tutta la famiglia. L’animale, che può essere un bovino, un ovino o un camelide, viene poi suddiviso in tre parti: una parte viene mangiata, una parte donata, una parte distribuita ai poveri. Anche questa festa dà molta importanza alla beneficienza. Oltre al rito del sacrificio dell’animale, c’è anche il lancio delle pietre, che ricorda la cacciata di Satana. Materiali nel DVD Feste nel Mondo

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A L-AD HA Il sacrificio viene celebrato in tutti i Paesi musulmani e fuori dall’Arabia Saudita viene chiamato Hari Raya (in Indonesia e Malaysia) o Tabaski (in Africa occidentale). La carne dell’animale sacrificato viene cucinata alla griglia o seguendo ricette tipiche accompagnate da cous cous.

RICETTE

L’agnello è la pietanza principale della festa, proprio perché è l’animale che più spesso viene sacrificato. Ci sono però tante altre ricette tipiche che accompagnano la festa.

Osban Polpette di trippa farcite con riso, fegato e carne, condite con spezie saporite e piccanti, servite con cous cous.

Tajine Carne in umido cotta sulla brace all’interno di una pentola in terracotta con il coperchio a forma di cono. La ricetta che comunemente si consuma durante le feste è la Mrouzia, carne di agnello aromatizzata con miele, cannella, prugne e mandorle ed è originaria del Nord Africa.

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A L-AD HA Byriani In Asia invece si consuma il riso basmati condito con carne, pesce, uova e verdure.

Mahshi Verdure, in genere zucchine, peperoni, melanzane o patate, ripiene di carne di vitello riso e spezie e cotte nella salsa di pomodoro.

Ma’amoul Sono dolcetti di pasta frolla senza uovo, farciti con datteri e frutta secca. È una ricetta tipica del Medio Oriente.

IL PELLEGRINAGGIO ALLA MECCA

Il pellegrinaggio o Hajji è il viaggio che, secondo il Corano, ogni musulmano in buone condizioni economiche e di salute deve fare almeno una volta nella vita, per ricevere il perdono dei peccati e mostrare la sua fede in Allah. Si compie verso la Mecca, la città considerata santa dai musulmani. Nella moschea si trovano la Ka’bah, edificio cubico ricoperto da tessuto che contiene la pietra nera, e la fonte sacra di Zemzem. Ogni fedele che raggiunge la moschea deve girare attorno alla Ka’bah 7 volte in senso antiorario e lancia 7 pietre contro le steli che rappresentano Satana. L’ultimo giorno del pellegrinaggio si festeggia Eid Al-Adha sacrificando un animale ad Allah.

La Mecca e Medina La Mecca una città dell’Arabia Saudita occidentale situata in una zona collinare vicino al Mar Rosso. È considerata la città Santa per i musulmani perché secondo tradizione lì è nato il profeta Maometto. Alla Mecca si trova la Ka’bah, edificio sacro che contiene la pietra nera. La seconda città santa per i musulmani è Medina, dove ha vissuto e dove si trova la tomba del profeta all’interno della Moschea del Profeta. La Mecca e Medina possono essere visitate solo da persone di fede islamica.

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CHÜNJIÉ i p etardi Tra il suono d hio an no, se ne va il vecc rim averile e la brez za p al vino Tusu. porta calore oli porte Su in num erev i portafortuna appaiono nuov co, in le gno di p es lli vecc hi, al posto di q ue m er se le ca se sono im attino. nel sole d el m (Wan g A ns hi)

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CHŪNJIÉ Quello che noi occidentali chiamiamo Capodanno Cinese, in Cina in realtà viene chiamato Capodanno Lunare o Festa di Primavera. I festeggiamenti infatti iniziano la seconda luna nuova dopo il solstizio d’inverno, perciò nel periodo tra il 21 gennaio e il 20 febbraio, e durano due settimane al contrario del capodanno occidentale che ha una data fissa e dura solo un giorno. Si celebra in Cina e in molti paesi dell’Estremo Oriente, come Giappone, Corea, Vietnam, Nepal, Mongolia, Singapore. Inoltre viene celebrato in tutte le comunità cinesi presenti in Occidente (negli Usa e anche in Italia).

ORIGINE

La festa risale a più di 4000 anni fa ed era legata ai cicli stagionali, in particolare al ciclo del raccolto (Nian, che oggi significa “anno”). Non aveva una data fissa. Nel 104 a.C. venne introdotto il calendario lunare e il primo giorno dell’anno lunare, chiamato Chun Jie (Festa di Primavera) venne designato come inizio della festa. La leggenda narra che il mostro Nian usciva una volta l’anno per mangiare i bambini e veniva cacciato grazie ai suoi punti deboli: il colore rosso e i rumori forti. Per questo il colore rosso è il colore tradizionale del Capodanno Lunare e si usa festeggiare con danze, balli, canti e spettacoli pirotecnici.

COME SI FESTEGGIA

Alla vigilia di Capodanno le famiglie puliscono a fondo le proprie abitazioni per allontanare il passato e lasciare spazio per accogliere il nuovo, recitano preghiere al Buddha e si riuniscono per cenare insieme. È usanza scambiarsi buste rosse, chiamate Hong Bao che contengono denaro, regali o abiti. Il giorno di Capodanno si visitano parenti e amici per augurare fortuna e successo. Le strade si vestono a festa, si organizzano eventi culturali, feste, sfilate e magnifici spettacoli pirotecnici. I festeggiamenti si concludono il quindicesimo giorno con la Festa delle lanterne Materiali nel DVD Feste nel Mondo

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CHŪNJIÉ detta anche Yuan Xiao, dal nome delle tipiche polpette che si mangiano durante questo giorno. Lanterne rosse vengono appese lungo le strade, alle porte di abitazioni e negozi per augurare un futuro luminoso. Il rosso è anche il colore della felicità. Una delle danze tradizionali più suggestive di questa festa è la Danza del leone. Attori e ballerini indossano un costume da leone di enormi dimensioni e lo muovono e agitano seguendo il ritmo incessante di tamburi e percussioni. Il leone è l’animale simbolo di coraggio e la danza ha lo scopo di scacciare gli spiriti maligni.

CIBI TIPICI DELLA FESTA

I cinesi danno importanza sia alle pietanze, che hanno tutte un significato di augurio, che alla loro presentazione. Accanto al pesce e all’anatra, che vanno mangiati per interi a simboleggiare e augurare l’unione della famiglia, ci sono altre pietanze tipiche, ognuna col suo augurio insito.

Torta di riso glutinoso o Nian Gao È un dolce fatto con pochissimi ingredienti e si cucina al vapore. Si mangia per augurare abbondanza e crescita. 400 g di farina di riso glutinoso 130 g di zucchero di canna 210 ml di acqua bollita 1 cucchiaio di latte Acqua (q.b.)

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Procedimento • Far sciogliere lo zucchero di canna in acqua bollente. • I n una ciotola disporre la farina e aggiungere lo zucchero sciolto e il latte. • Aggiungere acqua fino ad ottenere un impasto della giusta consistenza. • Lavorare l’impasto su un piano ricoperto di farina glutina in modo che non si attacchi. • Stenderlo sulla carta forno e metterlo nella pentola per cuocere al vapore. • Farlo cuocere per 50 minuti, facendo attenzione a non aprire il coperchio prima, per non far uscire il vapore e fermare la cottura. • Una volta cotta, rovesciare la torta su un piatto e farla raffreddare.


CHŪNJIÉ Yuan Xiao o TangYuan Sono le polpette di riso glutinoso che danno il nome alla Festa delle Lanterne. Possono essere ripiene o meno e quelle ripiene possono essere dolci o salate. Le polpette dolci hanno il ripieno fatto di soia rossa zuccherata, oppure di sesamo zuccherato, di mandorle o giuggiole, mentre le polpette salate hanno un ripieno di macinato di carne di maiale, prosciutto e gamberetti.

Ravioli cinesi o Jiaozi Sono involucri di pasta ripieni di carne di maiale, pesce e verdure, insaporiti con scalogna, zenzero e aromi, e cotti al vapore. Hanno i bordi con molte pieghe e augurano abbondanza e ricchezza. La loro forma ricorda i lingotti d’oro che si usavano come moneta di scambio e si usa mettere in uno di loro una moneta. Chi troverà la moneta avrà più fortuna. Devono essere disposti in fila e mai in cerchio per augurare il successo a chi li mangia.

Noodles I noodles sono spaghetti molto lunghi, fatti con farina di grano, amido di mais e acqua. Si possono servire in brodo o saltati in padella con vari condimenti. Augurano felicità e lunga vita.

Pomelo È un agrume molto grande che si presenta a forma di pera, con la buccia liscia e spessa e dentro spicchi dal sapore simile al pompelmo. Simboleggia pienezza e denaro.

CURIOSITÀ L’Oroscopo cinese Ogni anno è dedicato a uno dei dodici animali dell’oroscopo cinese. Il ciclo dell’oroscopo dura 12 anni e inizia con il segno del Topo. Gli animali sono: Topo, Bue, Tigre, Coniglio, Drago, Serpente, Cavallo, Capra, Scimmia, Gallo, Cane, Maiale. L’ordine è stabilito in base all’alternanza di Yin e Yang: se il numero degli artigli è pari l’animale è Yang, se è dispari è Yin. Il Topo è il primo perché contiene sia Yin che Yang: il numeri degli artigli delle zampe anteriori è pari mentre quello delle zampe posteriori è dispari. Ma la somma degli artigli lo rende un animale Yang. Ogni animale ha la sua caratteristica: Topo = saggezza Drago = forza Bue = operosità Serpente = agilità Tigre = coraggio Cavallo = lungimiranza Coniglio = prudenza Capra = uniformità

Scimmia = mutabilità Gallo = costanza Cane = fedeltà Maiale = amabilità Materiali nel DVD Feste nel Mondo

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CHŪNJIÉ

LA CINA

La Repubblica Popolare Cinese è uno stato grande quasi quanto l’Europa che si trova nell’Asia Orientale popolato da 1,4 miliardi di persone (la somma delle persone che popolano Europa e Nord America). La capitale è Pechino. Ha un territorio molto vasto, per lo più costituito da altopiani e colline, anche se nella regione del Tibet, al confine con il Nepal, troviamo il monte Everest che è la montagna più alta del mondo. La terra è attraversata da molti fiumi, i più famosi dei quali sono il Fiume Giallo, il Fiume Azzurro e il Fiume delle Perle. Ha un clima continentale, che però cambia moltissimo da nord a sud per la vastità del suo territorio. Al nord troviamo inverni molto lunghi ed estati brevissime, al sud esattamente il contrario. Esiste poi la regione dello Yunnan che è famosa per la sua eterna primavera. Le città più importanti sono Pechino, che ha al suo centro la Città proibita, e la Grande Muraglia, Shanghai, la città più ricca, Xi’an una capitale del passato in cui si trova il famoso esercito di terracotta, Honk Kong, che è una regione amministrativa speciale, in cui si trova una perfetta fusione e integrazione tra cultura occidentale e cultura orientale.

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Materiali nel DVD Feste nel Mondo


Nome Classe

Sch eda n .

Data

1

LA MIA ARTISTICA CALAVERA El dia de los muertos

Colora la calavera del Dia de los muertos con i tuoi colori preferiti, mantenendo lo sfondo bianco.

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.2 Sch eda n

Nome Classe

Data

L’ALTARINO DELL’OFRENDA El dia de los muertos

Incolla al centro dell’ofrenda la foto di un tuo caro parente defunto e colora. Racconta in classe chi era e che rapporto avevi con lui.

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Nome Classe

Sch eda n .3

Data

LA CATRINA

El dia de los muertos Colora la Catrina del Dia de los muertos e spiega a voce che cosa sai di lei.

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.4 Sch eda n

Nome Classe

Data

SIMBOLI DI HANUKKAH Hanukkah

Scrivi accanto a ciascun simbolo il suo nome e cosa rappresenta.

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Nome Classe

Sch eda n .5

Data

LA MIA CHANUKKIYAH Hanukkah

Colora la Chanukkiyah disegnando una fiammella sopra ciascun braccio. Disegna più in grande quella sopra il braccio centrale di Shamash.

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.6 Sch eda n

Nome Classe

Data

GIOCANDO CON IL DREIDEL Hanukkah

Colora i dreidel scrivendo accanto a ciascuno che cosa succede nel gioco se esce quella lettera.

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Nome Classe

Sch eda n .7

Data

MESSAGGIO AUGURALE Hanukkah

Scrivi un messaggio di buona festa di Hanukkah, dimostrando di conoscere i contenuti di questa ricorrenza.

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.8 Sch eda n

Nome Classe

Data

IL CANTO DEL MUEZZIN Al-fitr

Disegna dentro al minareto il muezzin mentre canta per la festa di Al-Fitr.

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Nome Classe

Sch eda n .9

Data

IL MIO DONO DI EID MUBARAK Al-fitr

Cosa regaleresti a un bambino nel giorno della festa di Al-Fitr? Disegnalo dentro al pacco.

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. 10 Sch eda n

Nome Classe

Data

L’ARTE DELL’HENNÉ Al-fitr

Colora la mano già decorata con l’henné e decora l’altra a tuo piacimento.

336


Nome Classe

Sch eda n .

Data

11

CON MILLE COLORI Holi

Colora i due personaggi e poi “sporca” i loro vestiti con i mille colori della festa di Holi.

337


. 12 Sch eda n

Nome Classe

Data

HOLIKA DAHAN Holi

Colora il falò di Holika Dahan e racconta cosa avviene in questa circostanza della festa di Holi.

338


Nome Classe

Sch eda n .

Data

13

I MIEI COLORI DI HOLI Holi

Quali sono i tuoi colori preferiti? Riempi con essi i tipici contenitori di colore della festa di Holi.

339


. 14 Sch eda n

Nome Classe

Data

INNO ALLA PRIMAVERA Djurdjevdan

Componi un inno alla primavera, evidenziando la tematica della vittoria della vita sulla morte e del bene sul male.

340


Nome Classe

Sch eda n .

Data

15

SAN GIORGIO E IL DRAGO Djurdjevdan

Colora San Giorgio mentre sconfigge il drago, simbolo del male. Descrivi la figura del santo.

341


. 16 Sch eda n

Nome Classe

Data

I FIORI DI PRIMAVERA Djurdjevdan

Disegna una corona di fiori primaverili sulla testa della ragazzina.

342


Nome Classe

Sch eda n .

Data

17

LA REGINA ESTER Purim

Colora la regina Ester e racconta la sua storia.

343


. 18 Sch eda n

Nome Classe

Data

IL CESTINO DI MISHLOACH MANOT Purim

Colora il cestino di mishloach manot e disegna al suo interno i tuoi cibi preferiti ma… attenzione, che non siano vietati dalle regole alimentari degli ebrei.

34 4


Nome Classe

Sch eda n .

Data

19

EID MUBARAK Al-adha

Colora la tipica pecorella di Al-Adha e ripassa la scritta in arabo Eid Mubarak che sta per “buona festa”.

EID MUBARAK

345


. 20 Sch eda n

Nome Classe

Data

ATTORNO ALLA KA’BAH Al-adha

Colora la Ka’bah de La Mecca, spiega perché è importante e disegna alcuni pellegrini così come sai dovrebbero essere raffigurati, in base a quanto approfondito.

34 6


Nome Classe

Sch eda n . 21

Data

IL DRAGONE CINESE Chünjié

Colora il dragone cinese in maniera variopinta, secondo la tradizione.

347


. 22 Sch eda n

Nome Classe

Data

LO ZODIACO CINESE Chünjié

Colora i simboli dello zodiaco cinese, scrivi accanto a ciascuno il nome e cerchia quello che corrisponde alla tua data di nascita.

348


Mappe AT Mappe NT Religioni Luoghi sacri

Ambiente generale AT Eden - Diluvio universale - Torre di Babele Viaggio di Abramo Schiavitù in Egitto - Esodo - Conquista Tempio di Gerusalemme - Profeti Ambiente generale NT Infanzia di Gesù - Missione di Gesù Diffusione della Chiesa - Religioni del mondo


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Linkografia generale per approfondire online

RIPORTIAMO UN ELENCO DI SITI UFFICIALI E AFFIDABILI PER L’APPROFONDIMENTO PERSONALE DEL DOCENTE E DI CLASSE, UTILE ANCHE PER LE RICERCHE GUIDATE DI GRUPPO DEGLI ALUNNI PIÙ GRANDICELLI.


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LINK GENERALI

RELIGIONI E DINTORNI

Santa Sede - Vaticano www.vatican.va

Unione delle Comunità Islamiche d’Italia www.ucoii.org

Sala Stampa del Vaticano www.news.va

Islamologia accademica e spiritualità islamica www.islamitalia.it

L’Osservatore Romano www.osservatoreromano.va

Comunità Religiosa Islamica Italiana www.coreis.it

Radio Vaticana www.radiovaticana.va

Centro Islamico di Milano e Lombardia www.centroislamico.it

Chiesa Cattolica Italiana www.chiesacattolica.it

Unione Buddhista Italiana www.buddhismo.it

Servizio Nazionale per l’IRC della CEI www.chiesacattolica.it/irc

Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai www.sgi-italia.org

Catechismo e Catechismi della Chiesa www.educat.it

Unione Induista Italiana www.hinduism.it

Bibbia della CEI www.bibbiaedu.it

Tradizione filosofica d’Oriente e d’Occidente www.vedanta.it

Vie della bellezza della CEI www.viedellabellezza.it

Chiesa Taoista d’Italia www.daoitaly.org

Agensir - Agenzia di Stampa della CEI www.agensir.it

Protestantesimo - rubrica Rai www.protestantesimo.rai.it

Avvenire www.avvenire.it

Chiesa Ortodossa d’Italia e Malta www.ortodossia.it

Beni ecclesiastici della CEI www.bce.chiesacattolica.it

Testimoni di Geova www.jw.org

Progetto culturale della Cei www.progettoculturale.it

Centro studi sulle nuove religioni www.cesnur.org

TV 2000 della CEI www.tv2000.it

Unione degli Atei e Agnostici Razionalisti www.uaar.it

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TESTI SACRI Bibbia Edu www.bibbiaedu.it La Sacra Bibbia in italiano online www.laparola.net La Sacra Bibbia www.bibbia.net Associazione Biblica Italiana www.associazionebiblica.it Corano in italiano www.corano.it Tipitaka buddhista www.canonepali.net Scuola di Filosofia Orientale e Comparativa www.filosofiaorientalecomparativa.it

ALTRI LINK Azione Cattolica Italiana www.azionecattolica.it Movimento dei Focolari www.focolare.org Cammino Neocatecumenale www.camminoneocatecumenale.it Rinnovamento nello Spirito www.rns-italia.it Liturgia della Chiesa www.lachiesa.it Caritas Italiana www.caritasitaliana.it

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Adista News www.adista.it Servizio Nazionale Giovani della CEI www.giovani.org Santi, Beati e Testimoni www.santiebeati.it Fondazione Migrantes www.migrantes.it Istituto di bioetica Veritatis Splendor www.veritatis-splendor.it La Sacra Sindone www.sindone.org Sermig - Arsenale della Pace www.sermig.org Pope to you www.pope2you.net Telefono Azzurro www.azzurro.it Unicef www.unicef.it Save the children www.savethechildren.it Medici Senza Frontiere www.medicisenzafrontiere.it Nessuno tocchi Caino www.nessunotocchicaino.it Comunità di Sant’Egidio www.santegidio.org Comunità di Capodarco www.comunitadicapodarco.it

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Unesco www.unesco.it

Roma Sette www.romasette.it

Comunità Nuovi Orizzonti www.nuoviorizzonti.org

Nigrizia www.nigrizia.it

Associazione Papa Giovanni XXIII www.apg23.org

Agenzia Zenit www.zenit.org

Il Cammino di Santiago de Compostela www.santiagodicompostela.it

Centro Culturale di Milano www.centroculturaledimilano.it

Via Francigena www.viefrancigene.org

Sentinelle del mattino www.sentinelledelmattino.org

Cammini Lauretani www.camminilauretani.eu

Giovani e riconciliazione www.giovaniericonciliazione.it

Il Sentiero Francescano www.sentierofrancescano.it

Associazione Ore Undici www.oreundici.org

Gifra - Gioventù Francescana www.gifra.org

Credere - rivista www.credere.it

Comunità di Taizé www.taize.fr

Cultura Cattolica www.culturacattolica.it

Comunità di Nomadelfia www.nomadelfia.it

Antropologia Arte Sacra www.antropologiaartesacra.it

Monastero di Bose www.monasterodibose.it

Associazione Anastasis www.associazioneanastasis.org

Dio dopo Internet www.diodopointernet.it

Verona Minor Hierusalem www.veronaminorhierusalem.it

La Bibbia che non ti aspetti www.labibbiachenontiaspetti.it

Associazione Culturale Oriente Cristiano www.acioc-milano.org

Bioetica e Famiglia www.bioeticaefamiglia.it

Atlante della Chiesa www.atlasofchurch.altervista.org

Documenta Catholica Omnia www.documentacatholicaomnia.eu

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