Marco
Colombo
Giovanni
Lucchetti
Marco
Colombo
Giovanni
Lucchetti
Scuola Secondaria di Primo Grado
• Prove ufficiali guidate
• Brani a tema Educazione civica, Agenda 2030 e discipline STEM
• Inserti sull’Orientamento per la scelta delle superiori
EDIZIONE
COMPUTER BASED
Il piacere di apprendere
Il Libro digitale, sfogliabile e interattivo, contiene:
• esercizi interattivi, con correzione immediata
• audio per l’ascolto
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Marco Colombo
Giovanni Lucchetti
Scuola Secondaria di Primo Grado
EDIZIONE
COMPUTER BASED
Il piacere di apprendere
Gruppo Editoriale ELi
Marco Colombo - Giovanni Lucchetti
Prove nazionali Italiano
Responsabile editoriale: Beatrice Loreti
Art director: Marco Mercatali
Responsabile di produzione: Francesco Capitano
Impaginazione: Carlo Mella
Copertina: Curvilinee
Foto: Shutterstock, Archivio La Spiga Edizioni
© 2024 Eli – La Spiga Edizioni Via Brecce, 100 – Loreto info@elilaspigaedizioni.it www.gruppoeli.it
Stampato in Italia presso Tecnostampa Pigini Group Printing Division - Loreto - Trevi 24.83.353.0
ISBN 978-88-468-4493-4
Le fotocopie non autorizzate sono illegali. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale così come la sua trasmissione sotto qualsiasi forma o con qualunque mezzo senza previa autorizzazione scritta da parte dell’editore.
Il volume è composto da:
• Una prima prova, la Prova 1, strutturata sul modello dei test somministrati nel 2022 e nel 2023: quattro testi brevi (anziché tre) con alcuni quesiti rinnovati nella forma e le consuete sezioni dedicate al Lessico e alla Riflessione sulla lingua.
• Tre prove ufficiali guidate: attività di conoscenza dei testi e delle domande dell’INVALSI con specifici consigli per la soluzione dei quesiti. Le prove di questa sezione consentono all’alunno di approcciare le Prove Nazionali con l’ausilio di un aiuto ragionato alla soluzione di ogni singolo quesito.
• Sei prove propedeutiche strutturate a partire dal modello della nuova prova INVALSI per avvicinarsi alle diverse tipologie testuali previste, facendoti prendere confidenza con i linguaggi e le caratteristiche di ognuna. Sono state esplorate tutte le tipologie testuali presenti nelle Prove nazionali: testi narrativi, descrittivi, espositivi, regolativi, non continui. Inoltre sono state previste apposite sezioni di Lessico e Riflessione sulla lingua. La scelta dei testi ha privilegiato tematiche relative all’ educazione civica (educazione alla cittadinanza digitale, educazione ambientale, educazione stradale, educazione alla salute, educazione alla cittadinanza attiva, educazione alla legalità). È stato dato spazio anche alle discipline STEM e al loro valore didattico e alla conoscenza delle potenzialità e dei limiti dell’Intelligenza artificiale.
Alla fine di ogni prova è presente un box Orientamento che approfondisce di volta in volta aspetti diversi, dagli interessi alle capacità, dagli ideali al confronto con gli altri, stimolando nei ragazzi e nelle ragazze un’autoanalisi che li guiderà verso una scelta consapevole della scuola superiore e del loro futuro.
Tutte le prove sono state pensate a partire da un’attenta analisi degli esempi ufficiali di prove resi pubblici sul sito web dell’INVALSI nonché da una scrupolosa disamina delle indicazioni operative ufficiali fornite dall’Istituto stesso nel tentativo di aiutarti a conoscere il più possibile il lessico e le tipologie utilizzate. Sul sito della casa editrice è fornito il file audio mp3 dei brani proposti in ogni prova. Inoltre per familiarizzare con le prove computer based, le prove inserite in questo volume sono disponibili anche sul libro digitale in versione interattiva.
MATERIALI DISPONIBILI ONLINE
Verso l’esame di Stato (attività di preparazione alle prove d’esame).
1. La prova scritta di italiano (breve trattazione sulle tipologie A, B, C e traccia mista)
2. Tracce per l’esame con brevi suggerimenti.
3. Cinque mappe per il colloquio orale interdisciplinare con breve introduzione. Schede di orientamento che, partendo da spezzoni di film, discorsi, poesie o testi narrativi, aiutano i ragazzi e le ragazze a riflettere su loro stessi e a conoscersi meglio.
LE COMPETENZE RICHIESTE DALLA PROVA INVALSI
Le prove INVALSI verificano competenze che dovresti aver acquisito nel corso del triennio.
Competenze testuali
Comprensione locale e globale: individuare e comprendere informazioni esplicite o implicite e cogliere il significato locale o globale di un testo.
Interpretazione e valutazione: interpretare e valutare l’intenzione comunicativa del suo autore sulla base dell’analisi approfondita di un testo (forma e/o contenuto) e delle conoscenze personali.
Organizzazione logica entro e oltre la frase: cogliere gli elementi che caratterizzano l’organizzazione logica del testo.
Lessico
Riflessione sulla lingua
Ortografia
Punteggiatura
Morfologia e formazione delle parole (analisi grammaticale)
Sintassi della frase semplice (analisi logica)
Sintassi della frase complessa (analisi del periodo)
PROVE UFFICIALI GUIDATE
PROVA 1
PROVA SUL MODELLO INVALSI 2022-2023
Testo A - I tre costruttori 5 Testo B - Il Bund tedesco 8
Testo C - La Guerra Bianca
Testo D - Le principali regole del calcio
PROVA 2
Testo A - Il Balordo
Testo B - La scarsità dell’acqua
Testo C - Dalla filosofia naturale alla scienza
PROVA 3
Testo A - Demografia, dove ci porterà l’aumento della popolazione .................................................
PROVA 4
Testo
Stai per cominciare una nuova prova. Ricorda:
• È importante che tu svolga la prova dall’inizio alla fi ne, senza fare pause e senza distrarti, in modo da poter autovalutare il tuo lavoro e riconoscere se ti senti preparato per le prove ufficiali che si svolgeranno nel mese di aprile.
• Puoi controllare subito di aver risposto bene alle domande attraverso le soluzioni poste in fondo al libro.
• Magari puoi svolgere la prova all’inizio e alla fi ne del tuo percorso, seguendo le indicazioni del libro.
Ogni prova ha un punteggio totale: il tuo punteggio sarà la somma dei risultati ottenuti nei punteggi parziali dei singoli esercizi. Il voto si calcola a partire dal punteggio che hai ottenuto.
Attraverso il sudore, l’uomo deve ancora vedere la bellezza del lavoro, come attraverso le stille della pioggia si forma la consolante visione dell’arcobaleno.
C’è a questo proposito, l’esempio di tre differenti risposte, date da tre uguali lavoratori, ai quali venne chiesto che cosa facessero.
«Non lo vedi? – rispose il primo, curvo e sudato sotto il peso d’una grossa pietra – sudo e fatico in questo durissimo lavoro».
Il secondo, rialzandosi sulle reni dolenti «Lavoro, – disse, – per guadagnarmi il pane quotidiano e mantenere con stento la mia famiglia».
Il terzo, volgendo lo sguardo al lavoro già compiuto, per quanto anch’egli stanco e sudato, ebbe la forza di un sorriso di compiacimento. «Ecco, – rispose, – stiamo costruendo una bella cattedrale».
Il primo non sentiva del lavoro che l’aspra condanna della fatica.
Il secondo sentiva nel lavoro il prezzo del proprio sudore, per il dovere di guadagnarsi da vivere e di mantenere la propria famiglia. Ma il terzo, più fortunato dei suoi compagni, pur avvertendo la fatica, pur apprezzando il guadagno che ne derivava, era ancora capace di percepire la bellezza dell’opera alla quale contribuiva col proprio lavoro.
Egli vedeva, con intima gioia, crescere dinanzi a sé una bella cattedrale; e sono tutte cattedrali le opere del lavoro, anche le più vili, quando siano rese sacre dalla coscienza di compiere una missione.
(da Pietro Bargellini, Il libro degli esempi. Vallecchi, 1968)
A1. Il breve racconto ha un tono molto pacato. Le espressioni o le frasi contenute all'interno del brano sono classificabili in quattro categorie:
1 – Presenza di aggettivi ripetuti
2 – Enumerazione di aggettivi che denotano la fatica del lavoro
3 – Descrizione degli effetti del lavoro
4 – Metafore e paragoni
Per ciascuno dei seguenti termini, indica a quale delle quattro categorie appartiene:
A2. “Egli vedeva, con intima gioia, crescere dinanzi a sé una bella cattedrale”: come possiamo definire l’espressione con intima gioia?
A. Una precisazione
B. Un inciso
C. Una contrapposizione
D. Una coordinazione
A3. Nel testo si afferma che uno dei costruttori sentiva il lavoro come un’aspra condanna. Quale?
A. Il primo
B. Il secondo
C. Il terzo
D. Nessuno
A4. Quale segno di interpunzione sostituisce talvolta le virgolette?
A5. Cosa si intende, nel finale del testo, per “compiere una missione"?
A. Un’impresa eccezionale
B. Qualcosa che porterà l’uomo a essere noto nello spazio
C. Una richiesta
D. Un compito utile per tutti
A6. Nella frase “sono tutte cattedrali le opere del lavoro, anche le più vili, quando siano rese sacre dalla coscienza di compiere una missione”, la congiunzione quando può essere sostituita con:
A. poiché
B. anche se
C. allorché
D. affinché
A7. In questo brano, il narratore:
A. si limita a riportare i pensieri dei tre costruttori
B. condanna il pensiero di alcuni costruttori
C. mostra chiaramente di prediligere la risposta di uno dei costruttori
D. esprime un suo personale parere
A8. La parola “stille” significa:
A. stelle
B. gocce
C. macchie
D. scintille
A9. Nell’espressione “Non lo vedi”, il pronome lo sostituisce:
A. il sudore
B. la fatica
C. cosa faccio
D. nulla
A10. La cattedrale di cui si parla a fine brano:
A. è solo un edificio
B. è qualsiasi costruzione
C. è il frutto di qualsiasi lavoro ben fatto
D. è un edificio destinato al culto religioso
Testo B (testo misto)
Banche centrali: faro sulla bolla immobiliare
Il polso dei mercati
Rendimento in rialzo dopo la svolta delle banche centrali
Giro di vite: chiesti maggiori accantonamenti agli istituti per il caro prezzi delle case
IL RENDIMENTO DEL BUND TEDESCO
Bund decennale, valori in percentuale
La svolta delle banche centrali, con i tassi in rialzo per scongiurare il surriscaldamento dell’inflazione, spinge i rendimenti: il Bund tedesco sta per tornare a rendimenti positivi per la prima volta dal maggio 2019, mentre il Treasury Usa buca la soglia dell’1% per la scadenza a due anni, e punta al 2% sui dieci anni. Intanto le banche centrali accendono un faro sul rischio bolla nel settore immobiliare: giro di vite e misure prudenziali da parte della Fed e della Bafin, l’organo tedesco di supervisione bancaria.
(Da Il Sole 24 Ore di mercoledì 19 gennaio 2022)
B1. Associa il titolo alla nazione:
USA:
Germania:
B2. Leggendo il testo e osservando il grafico, si può constatare che il Bund tedesco:
A. nel 2019 era più alto che nel 2022
B. nel 2022 è più alto che nel 2019
C. nel 2019 ha raggiunto il minimo storico
D. nel 2022 ha raggiunto il minimo storico
B3. La Bafin è:
B4. Perché sono chiesti maggiori accantonamenti agli istituti?
A. Per l’aumento del Bund tedesco
B. Per il caro prezzi delle case
C. Per i rendimenti in rialzo
D. Per evitare il surriscaldamento dell’inflazione
B5. Osservando il grafico, in quale anno all’incirca il Bund tedesco ha avuto il rendimento più basso?
A. 2019
B. 2020
C. 2021
D. 2022
B6. In quale anno il Bund tedesco aveva un rendimento superiore allo zero?
A. 2019
B. 2020
C. 2021
D. 2022
B7. In quale ambito possiamo inserire l’articolo presentato?
A. Politica
B. Sociologia
C. Economia
D. Edilizia
La Guerra Bianca
Per Guerra Bianca si intende generalmente la serie di scontri, inseriti nello scenario globale della Prima Guerra Mondiale, che avvennero sul fronte italiano a quote montane molto elevate e in condizioni fisiche, ambientali e meteorologiche fino ad allora ritenute impossibili e inavvicinabili per l’uomo e chiaramente per i soldati. Molto presto infatti, oltre al tradizionale nemico aggrappato alle estremità opposte di questa insolita terra di nessuno, si aggiunse un terzo, pressoché invincibile contendente: la morte bianca, vale a dire il costante pericolo di assideramento e, in generale, di dipartita violenta e brutale, dettata dalle impervie condizioni di vita imposte ai combattenti in alta quota. Possiamo affermare con certezza che, prima ancora di sparare, gli eserciti impegnati sulle Alpi, così come sulle Dolomiti, dovevano innanzitutto organizzare e cercare di assicurare la loro stessa sopravvivenza, in posizioni tanto estreme quanto difficilmente difendibili e pericolosissime. La lotta contro il maltempo e le tormente, il freddo e gli assideramenti diventò molto spesso più importante della lotta stessa contro il nemico. Soprattutto in inverno e alle quote più alte i combattimenti cessavano quasi del tutto e i soldati erano impegnati allo spasimo a difendersi dalla neve, a cercare di mantenere i collegamenti con il fondovalle per avere i rifornimenti di cibo e di legna per riscaldarsi, e a tenere le trincee sgombre. L’inverno fra il 1916 e il 1917, oltretutto, per sfortuna dei combattenti, fu tra i più freddi e nevosi del secolo e anche se ormai i due eserciti si erano organizzati per resistere alle alte quote con la costruzione di baracche, di ricoveri, di caverne nella roccia e di decine di chilometri di teleferiche per i rifornimenti, la vita divenne lo stesso quasi impossibile. Per sottrarsi alla morsa del maltempo nel ventre della Marmolada gli austriaci costruirono una vera e propria città sotto il ghiacciaio con oltre otto chilometri di gallerie e ricoveri per gli uomini, depositi di viveri e munizioni, stazioni delle teleferiche, un’infermeria, gli uffici del comando: in tutto vi erano una trentina di caverne scavate nello spessore del ghiacciaio a parecchi metri di profondità, collegate fra loro da cunicoli muniti di ponticelli e passerelle. In qualche punto i soldati vivevano sino a quaranta metri sotto la superficie del ghiacciaio […] Impiegando dunque le stesse tecnologie offensive per lo scavo di gallerie di mina, analoghi tunnel vennero scavati anche sull’Adamello (dove per il trasporto vennero utilizzati cani e asini e dove venne realizzata una galleria lunga più di cinque chilometri che collegava il Passo Garibaldi con il Passo della Lobbia: era illuminata da 120 lampadine elettriche alimentate da due gruppi elettrogeni, attraversava 25 crepacci e aveva 80 camini per la ventilazione) e nell’Ortles. Sempre in Marmolada il 17 dicembre 1916 avvenne un tragico episodio che può essere preso ad esempio di un altro grave pericolo a cui dovevano far fronte i soldati in quella guerra: quello delle valanghe, un fenomeno che nell’inverno 1916-17 provocò più vittime dei combattimenti.
Quel giorno un’enorme slavina, che è stata calcolata in oltre un milione di metri cubi di neve, travolse il villaggio di baracche austriaco del Gran Poz e provocò oltre 300 vittime. Le ultime salme poterono essere recuperate solo nella successiva primavera col disgelo. Ma tutto il fronte, più in generale, venne perennemente flagellato da disgrazie di questo genere, dall’Ortles all’Isonzo.
La tipologia del soldato alpino è forse quella più indovinata, a livello strategico e militare, in quanto la maggior parte delle truppe selezionate, almeno inizialmente, per combattere ad alta quota provenivano dalle stesse regioni montane interessate dal conflitto. Mentre l’arruolamento generico prevedeva l’assegnazione casuale a corpi e reparti indifferentemente destinati a molteplici impieghi e compiti, quando si trattò di selezionare Alpini, Kaiserjäger e Landsturm (le milizie territoriali austroungariche), si cercò di reclutare gli stessi contadini, pastori e montanari che conoscevano già il terreno che sarebbe diventato teatro di agguerriti scontri.
(Tratto e adattato da La guerra bianca, di Alessandro Gualtieri Tutto storia, storia contemporanea: La guerra bianca)
C1. In quale scenario storico si è combattuta la Guerra Bianca?
A. La Seconda Guerra Mondiale
B. Nel 1916-1917
C. Nella prima parte della Prima Guerra Mondiale
D. La Prima Guerra Mondiale
C2. Dove si colloca la Guerra Bianca?
A. Su tutti i fronti di alta montagna
B. Sul fronte italiano
C. Prevalentemente in Austria
D. Sulle montagne del Carso
C3. Alla riga 7 si parla di “dipartita violenta e brutale”. Quale parola potrebbe costituire un sinonimo di dipartita?
A. Ferimento
B. Condizione
C. Morte
D. Attacco
C4. Come viene definito il pericolo di morte derivante dalle impervie condizioni ambientali e climatiche? Rintraccia l’informazione nel testo e scrivila nello spazio sottostante.
C5. Con quale frequenza si svolgevano i combattimenti nella stagione più fredda?
A. Raramente
B. Più spesso che in autunno
C. Mai
D. Come nel resto dell’anno
C6. Durante l’inverno cosa dovevano fare i soldati per avere i rifornimenti di cibo e di legna per riscaldarsi?
A. Costruire ampi depositi nel ghiaccio
B. Scavare gallerie fino a fondovalle
C. Rafforzare la vigilanza nei pressi del fronte nemico
D. Mantenere i collegamenti con il fondovalle
C7. Quali informazioni relative alla Guerra Bianca si rintracciano nel testo? Completa la seguente tabella.
a. Gli austriaci costruirono una vera e propria città sotto il ghiaccio.
b. Per i trasporti di materiale venivano utilizzati piccoli mezzi motorizzati.
c. Un pericolo costante era rappresentato dalle valanghe.
d. Gli austriaci si organizzarono meglio degli italiani per resistere al freddo.
C8. Rileggi con attenzione il testo e collega opportunamente le informazioni contenute nella colonna 1 (numeri) a quelle della colonna 2 (lettere). La colonna 1 è quella dei PROBLEMI riscontrati dai soldati e la colonna 2 quella delle SOLUZIONI trovate.
1 corrente elettrica (ad esempio per lluminazione) A teleferica
2 cura dei soldati B baracche e grotte
3 trasporto oggetti pesanti e ingombranti C infermerie
4 protezione dagli agenti atmosferici D gruppo elettrogeno
C9. Nella primavera del 1917 accadde che:
A. furono uccisi 300 soldati a causa di una slavina
B. molti austriaci abbandonarono la Marmolada
C. fu completato il recupero di caduti dell’inverno precedente
D. furono sepolti oltre 300 austriaci
C10. Per quale motivo furono reclutati gli abitanti delle valli alpine per la Guerra Bianca? Rintraccia l’informazione nel testo e scrivila nello spazio sottostante.
Il calcio si gioca tra due squadre, su un campo erboso lungo dai 90 ai 120 m e largo dai 75 ai 90 m. Al centro dei lati minori del rettangolo si trovano le porte, costituite da due pali uniti da una traversa. Una linea mediana divide in due il campo e su di essa è segnato il centro, dal quale si inizia il gioco e lo si riprende a ogni segnatura di gol. Linee bianche indicano i lati principali del campo, la linea mediana e l'area di rigore che si trova davanti alla porta. Una partita di calcio dura 90 minuti, divisi in due tempi di 45 minuti l'uno. I giocatori sono undici per squadra, e ognuno reca sulla maglia un numero; alcuni giocatori, quali il portiere e i difensori, hanno compiti essenzialmente difensivi; ad altri (i centrocampisti) compete l'impostazione della manovra nella fascia centrale del campo; altri ancora, gli attaccanti, agiscono prevalentemente in funzione offensiva. I giocatori, a eccezione del portiere in area di rigore, non possono toccare con le braccia e le mani il pallone (che ha una circonferenza di 68/71 cm e un peso di 396/453 g). Viene segnato un gol quando la palla varca la linea bianca delimitata dai pali della porta della squadra avversaria; vince la squadra che segna il maggior numero di gol. Ogni volta che un giocatore commette un'irregolarità (fallo), il gioco è interrotto e a favore della squadra che ha subìto il fallo viene assegnato un calcio di punizione. Se il fallo è giudicato grave ed è stato commesso entro l'area di rigore, è assegnato un calcio di rigore, cioè un tiro a rete, dalla distanza di 11 m, effettuato da un giocatore contro il solo portiere avversario a difesa della porta.
(da Enciclopedia Europea, Garzanti)
D1. Un campo da calcio 90m x 90m è regolamentare?
A. Sì
B. No
C. Non so
D. Solo in alcuni casi
D2. Quale di queste informazioni NON è contenuta nel testo?
A. Una linea mediana divide in due il campo
B. Le porte si trovano al centro dei lati minori
C. Davanti alle porte si trova l’area di rigore
D. Agli angoli del campo si trovano delle bandierine
D3. A chi compete l'impostazione della manovra nella fascia centrale del campo?
D4. Vero o falso?
a. Tutti i giocatori non possono toccare la palla con le mani.
b. Ogni volta che la palla varca la linea bianca della porta viene segnato un gol.
c. Quando viene commesso un fallo viene sempre assegnata una punizione.
d. La punizione viene effettuata da un giocatore contro il solo portiere avversario a difesa della porta.
e. I giocatori sono 10 più il portiere.
f. Il calcio di rigore viene tirato da 11 m dalla porta.
D5. Quali giocatori hanno prevalentemente un compito offensivo?
A. Gli attaccanti
B. I centrocampisti
C. I difensori
D. I portieri
D6. Quale dimensione massima può avere una palla da calcio?
D7. Cosa si trova al centro dei lati maggiori?
A. La porta
B. L’area di rigore
C. Il vertice della linea mediana
D. Il centro del campo
E1. Scegli il “contrario” opportuno tra le parole proposte.
A. sapido: inopportuno dolciastro insipido
B. loquace: taciturno onesto tronfio
E2. Cosa significa l’espressione figurata “il fiore all’occhiello”?
A. Un salto in avanti
B. Una novità
C. Un elemento di continuità
D. Un motivo di vanto
E3. Quale aggettivo non si addice al nome proposto? Individualo tra quelli proposti.
A. Malga: ermetica isolata diroccata
B. Emiciclo: spazioso antico lento
C. Declivio: graduale randagio collinare
D. Attico: lussuoso tenue ricercato
E4. Utilizzando di volta in volta il prefisso opportuno (S, DIS, IN), forma i contrari delle seguenti parole.
a. grato
b. carico
c. adorno
d. contento
e. civile
f. agevole
E5. Molte parole straniere sono ormai entrate a far parte del nostro linguaggio parlato. Collega le due colonne, unendo la parola al significato corrispondente.
a. camion
b. corner
c. detective
d. quiz
e. blitz
f. penalty
g. fuseaux
h. smog
1. investigatore
2. calcio di rigore
3. serie di domande
4. irruzione di forze dell’ordine
5. calcio d’angolo
6. effetto dell’inquinamento
7. mezzo di trasporto pesante
8. pantaloni elasticizzati
E6. Il suffisso -ite indica nel linguaggio medico tutti i processi di infiammazione acuta. Individua le parole utilizzate proprio con questo scopo:
a. grafite
b. monolite
c. artrite
d. dermatite
E7. Quale tra questi aggettivi non deriva dal nome di un personaggio celebre?
A. Olistico
B. Darwiniano
C. Machiavellico
D. Freudiano
E8. Il linguaggio dell’informatica utilizza spesso parole che manifestano l’influsso della lingua inglese come RAM (Random Access Memory) oppure DOS (Disk Operating System). RAM e DOS sono due:
A. acronimi
B. arcaismi
C. neologismi
D. sinonimi
F1. Individua in quale frase è presente un verbo intransitivo.
A. Hai ottenuto buoni risultati?
B. Dopo pranzo bevo sempre un buon caffè
C. Luca mi ha telefonato ieri
D. Leggere attentamente il foglietto illustrativo prima dell’assunzione
F2. Qual è il soggetto della frase “Infatti, furono ritrovati anche il suo abbigliamento e i suoi attrezzi”?
A. “Essi”, soggetto sottinteso
B. Il suo abbigliamento e i suoi attrezzi
C. I suoi attrezzi
D. Il soggetto non è rintracciabile
F3. Nelle seguenti frasi la preposizione IN può introdurre vari tipi di complemento: individuali.
Tempo determinato Limitazione Predicativo Mezzo Fine
a. Perché non mi sei venuto in soccorso?
b. In maggio fioriscono le rose.
c. Antonio è dottore in giurisprudenza.
d. In estate vado sempre al mare.
e. In francese non mi batte nessuno.
f. Non pago quasi mai in contanti.
g. Prese in moglie una ragazza indiana.
h. Il percorso in auto dura ben sette ore.
F4. Volgi al passato remoto la seguente frase:
Noi alunni appendiamo i giubbotti sull’appendiabiti e riponiamo i libri sotto i banchi.
F5. In quale tra le seguenti frasi l’aggettivo assume funzione avverbiale?
A. Il nostro parere è sempre stato contrario
B. Il fiume scorre lento
C. Ho visto la tua nuova auto
D. Il giovane apprendista agì d’istinto
F6. Volgi i seguenti nomi al maschile oppure al femminile, come indicato nella tabella.
a. traditore /
b. nuora /
c. sosia /
d. zar /
e. ape /
f. barone /
g. cacciatore /
h. pecora /
F7. Individua quali affermazioni circa l’analisi del periodo sono vere e quali invece false.
a. Le proposizioni subordinate possono essere esplicite o implicite.
b. Le proposizioni principali possono essere dipendenti.
c. Una frase complessa contiene due o più predicati.
d. Le proposizioni coordinate non sono mai collegate tra loro.
F8. Trasforma il seguente discorso diretto in discorso indiretto.
Discorso diretto: “Si trova in casa il dottor Quinci?” – chiese al citofono il portinaio indaffarato.
Discorso indiretto:
Per operare le scelte giuste per il tuo futuro, è necessario che tu conosca la tua personalità: la conoscenza di te stesso diverrà lo strumento per maturare una scelta adeguata.
Quella della scelta della scuola superiore è un’occasione grande che ti è offerta per iniziare a pensare che cosa vuoi fare della tua vita.
Non sappiamo ancora cosa ne sarà di te e del tuo futuro, ma una cosa è certa: TU VALI!
Ognuno di noi, con la sua storia, le sue caratteristiche, il suo temperamento ha un valore e un suo compito da svolgere nel mondo e nella società.
Si tratta quindi di mettersi alla ricerca per scoprire questo compito e poiché alla tua età le attitudini sono ancora nascoste e confuse, sarà necessario il confronto costante con coloro che ti conoscono da vicino: genitori, fratelli, amici, compagni di scuola, docenti.
Orientarsi significa trovare la strada giusta per arrivare dove vogliamo ma anche scegliere quella strada che ci permette di fare un bel viaggio da godersi in tutta tranquillità.
È il momento quindi di iniziare a porsi delle domande che ti aiuteranno a conoscere meglio te stesso e a scegliere la strada più giusta per te.
Chi sono?
Quali sono le mie radici?
Quali le mie passioni e i miei desideri?
Che cosa mi riesce bene fare e quali sono invece le mie fragilità?
Chi ero in passato, quali erano i miei sogni e come sono cambiati nel tempo?
Ad alcune di queste domande risponderai facilmente, altre avranno bisogno di maggiore riflessione, ma non preoccuparti! Prenditi il tuo tempo, pensa e sii consapevole che tutte le risposte sono dentro di te, basta solo tirarle fuori e noi ti daremo una mano: alla fine di ogni prova simulata troverai un piccolo box simile a questo che ti aiuterà a concentrarti su ognuna delle domande più importanti che ti guideranno a una scelta consapevole della scuola superiore.
Tra i materiali disponibili online troverai:
1. Il link al video di Gelsomina e il matto tratto dal film La Strada di Federico Fellini. (Scheda 1)
2. Stay hungry, stay foolish, il testo del discorso di Steve Jobs all’Università di Stanford, fonte di ispirazione per milioni di giovani. (Scheda 2)
Si tratta di schede molto utili per avviare il percorso per scoprire chi sei e prepararti a scegliere la scuola superiore.
Nelle pagine seguenti troverai tre esempi di prove, forniti dall’INVALSI, composti da testi di diversa tipologia, una sezione dedicata al Lessico e una dedicata alla Riflessione sulla lingua. Ogni quesito è commentato per aiutare gli studenti a familiarizzare con la prova. Nonostante le prove siano ormai computer based, per comodità le presentiamo di seguito in formato cartaceo.
Nella seguente sezione, dedicata alla comprensione della lingua, leggi attentamente i testi e poi rispondi alle domande.
Testo A (testo narrativo)
Idee politiche il maestro Bordigoni si procurava il piacere di non averne; e se ne aveva, si negava il piacere di manifestarle.
Il fascismo a quei tempi badava solo a crescere e a fortificarsi; più tardi, verso il ‘28 o il ‘29, diventato esigente, si accorse del Bordigoni. Il maestro Cometta, fiduciario dell’Opera nazionale Balilla, un giorno lo avvicinò e cercò di fargli capire che il nuovo clima in cui doveva crescere la gioventù italiana esigeva dagli insegnanti una partecipazione attiva nel formare anche i più piccoli all’amore e alla devozione verso la patria fascista.
Il Bordigoni ascoltò, ora fissando attraverso le lenti il piccolo Cometta, ora guardandosi intorno con il suo sguardo che non vedeva nulla e sembrava rimandato indietro dalla concavità delle lenti a illuminargli la fronte. Ascoltò e non rispose.
Dopo qualche mese il Cometta lo condusse dal professor Bistoletti, fiduciario del partito per la classe insegnante, perché l’esortazione si trasformasse in un ordine perentorio. Il Bistoletti se ne lavò le mani e lo rinviò al segretario politico. Il segretario politico, che era alto quanto il Bordigoni ma molto più giovane e magro come un chiodo, quando se lo vide davanti lo prese in simpatia e gli parlò bonariamente, mettendogli le mani sulle spalle e avvicinandolo fino a sfiorargli la pancia. “Camerata Bordigoni” gli disse “tu sei dei nostri. E lavorerai con noi, non solo nella scuola, ma anche fuori. Domenica ti voglio qui in sede. Per me sei già iscritto al Partito”.
Ma il Bordigoni la domenica dopo dimenticò di andare in sede e a scuola non gli venne mai in mente di parlare del fascismo che probabilmente non sapeva neppure cosa fosse di preciso.
Finirono col dimenticarsi di lui. Il segretario politico si giustificò dicendo che il Bordigoni, in divisa e camicia nera, sarebbe stato ridicolo e avrebbe dato un’idea sbagliata del fascismo che era una cosa dinamica, agile e soprattutto giovane.
In verità sarebbe stato una caricatura; e fu la sua mole a salvarlo dai cortei, dai saluti romani, dagli alalà e dalle altre prescrizioni di quegli anni.
Con tutta la libertà di cui disponeva, e col tempo che la scuola gli lasciava per molte ore del giorno e per tutti i mesi dell’estate, Anselmo Bordigoni poteva coltivare i suoi piaceri e incrementare i suoi guadagni mettendo a profitto due profonde conoscenze connaturate alla sua personalità: la pesca e la musica.
La pesca per lui era forse più un riposo e un capriccio che un espediente per integrare il suo salario di maestro elementare. Gli rendeva sì e no in un anno una cinquantina di pasti a base di agoni, persici e alborelle. La musica, invece, oltre ad essere la sua grande passione, gli serviva come mezzo di sussistenza.
Dava lezione di qualunque strumento, generalmente di flauto, di clarinetto o di cornetta a operai o barbieri con buona inclinazione, e di pianoforte a qualche figlio di famiglia. Le sue lezioni erano una o due al giorno; e le impartiva sul tardi, a pesca finita, diffondendo sulla chioma degli ippocastani, dalla finestra aperta, le note del piano o del clarinetto.
Dopo cena, alle otto in punto, andava a sedersi al pianoforte del Cinema Tiraboschi, sotto il bianco telone, con la schiena rivolta al pubblico. Attaccava subito a suonare mentre la gente entrava ancora, e si fermava solo dopo il primo tempo. Insieme al riaccendersi delle immagini sullo schermo riprendeva la musica, per sostare brevemente negli intervalli fra un tempo e l’altro, fino alla farsa finale. Cosa suonasse, nessuno era in grado di dirlo; ed era opinione comune che egli pestasse sui tasti come veniva, ispirandosi in qualche modo alle scene che vedeva succedersi sul telone, se pur gli era possibile vedere qualche cosa stando ai piedi della ribalta.
(da Piero Chiara, Il balordo. Mondadori)
A1. In quale periodo storico si svolgono le vicende narrate nel testo?
A. All’epoca del Risorgimento italiano
B. Durante la Prima Guerra Mondiale
C. Negli anni tra le due guerre mondiali
D. Nel secondo dopoguerra
A2. La frase “diventato esigente” (evidenziata nel testo) ha il soggetto sottinteso ed è implicita. Qual è il soggetto della frase? Scrivilo.
A3. Il fiduciario dell’Opera nazionale Balilla vuole:
A. far crescere la gioventù italiana in un modo nuovo e attivo
B. iscrivere tutti gli insegnanti al partito fascista
C. coinvolgere i maestri nell’educazione fascista dei ragazzi
D. far partecipare anche i ragazzi più giovani alla rinascita dell’Italia
1. AIUTO
Tutto il testo è disseminato di riferimenti storici, pertanto devi ricordare la storia che hai studiato quest’anno. Inoltre, potrebbe esserti d’aiuto rileggere con attenzione, ad esempio, le prime sette righe. Si parla di fascismo e di due anni: il ’28 e il ’29 (1928-1929).
Rileggi con attenzione le righe 3 e 4. Il soggetto sottinteso è di genere maschile (diventato) e compie anche l’azione di “accorgersi” del maestro Bordigoni. 2. AIUTO
3. AIUTO
Dalla lettura del brano emerge che il regime fascista teneva in particolar modo all’educazione dei giovani al fine di crescerli come buoni fascisti. Questo processo iniziava dai banchi di scuola e pertanto richiedeva che i maestri fossero ispirati dagli ideali del regime e che ne fossero testimoni attendibili.
A4. Indica quale tra gli esponenti del partito fascista nominati nel testo compie le azioni elencate nella prima colonna.
Il fiduciario dell’Opera nazionale Balilla
Il fiduciario del partito per la classe insegnante
Il segretario politico
a. Sollecita Bordigoni a condividere le nuove idee e a mettersi al servizio del partito.
b. Coinvolge Bistoletti per dare più forza al suo tentativo nei confronti di Bordigoni.
c. Non interviene e passa il caso al suo superiore.
d. Tratta Bordigoni come se fosse già iscritto al partito.
e. Giustifica il comportamento di Bordigoni con i superiori del partito.
A5. Rileggi il capoverso evidenziato nel testo. Dal contesto, si può dedurre che “agoni, persici e alborelle” sono dei tipi di:
A. carne
B. pesce
C. verdura
D. frutta
Vai a ricercare nel testo le informazioni riportate nella prima colonna della tabella e verifica chi compie le azioni riportate.
5. AIUTO
Il quesito è abbastanza semplice: quali sono le due passioni del maestro Bordigoni? Una delle due è chiaramente espressa all’inizio del capoverso evidenziato.
A6. Quale delle seguenti frasi può sostituire “se pur gli era possibile vedere qualcosa stando ai piedi della ribalta”?
A. Ammesso che gli fosse possibile vedere
qualcosa stando ai piedi della ribalta
B. Dal momento che gli era possibile vedere
qualcosa stando ai piedi della ribalta
Questo quesito riguarda la sintassi della frase complessa. Devi riflettere su quale tipo di subordinata sia quella della frase indicata. Quando l’hai riconosciuta, dovrai trovare tra quelle proposte un’altra subordinata dello stesso tipo.
C. Sebbene gli fosse possibile vedere qualcosa stando ai piedi della ribalta
D. Quando gli era possibile vedere qualcosa stando ai piedi della ribalta
Testo B (testo non continuo)
L’acqua è una risorsa naturale indispensabile per tutte le forme di vita e ricopre per oltre 2/3 la superficie terrestre. Tuttavia appena il 2,5% delle risorse idriche è costituito da acqua dolce, che è per lo più immobilizzata nei ghiacci polari e in quelli delle montagne e quindi solo in piccola parte è disponibile per la popolazione umana nelle falde sotterranee e nei fiumi. Sarebbe una quantità teoricamente sufficiente per tutta la popolazione del pianeta, ma oggi l’acqua in realtà è una risorsa sempre più scarsa. Infatti il consumo idrico mondiale aumenta sempre di più (di oltre 10 volte nell’ultimo secolo) e soprattutto sono esplosi i problemi dello sperpero e dell’inquinamento dell’acqua causati da: attività industriali, uso di sostanze chimiche in agricoltura, incremento della popolazione e delle città, crescente produzione di rifiuti e scarichi fognari.
Oggi circa 2 miliardi di persone vivono in Paesi con problemi di approvvigionamento d’acqua: in 26 Paesi africani e mediorientali, dove abitano 230 milioni di persone, scarseggia l’acqua. Entro vent’anni si prevede che altri 25 Paesi (alcuni dei quali europei) saranno nelle stesse condizioni. Attualmente il consumo medio per ogni abitante del globo è di 800 metri cubi l’anno. In realtà vi sono enormi differenze tra i consumi delle popolazioni dei Paesi ricchi e quelli dei Paesi poveri: uno statunitense consuma 600 litri di acqua al giorno, un europeo 300 e un africano solo 20. Più che alle differenti condizioni ambientali, dunque, l’ineguale consumo di acqua è legato al grado di ricchezza e allo stile di vita. Nei Paesi arretrati oltre 1 miliardo e 400 milioni di persone, infatti, non ha accesso all’acqua potabile e oltre 2 miliardi e 400 milioni non hanno i servizi sanitari in casa.
In molti Paesi poveri, inoltre, dove le risorse idriche sono gestite da grandi imprese multinazionali, l’acqua potabile è sempre più costosa e sta diventando un bene per pochi privilegiati. Si prevede quindi che nei prossimi decenni il calo di disponibilità di acqua e la tendenza a trasformarla in “oro blu”, cioè merce molto costosa, farà aumentare, specie nelle aree meno sviluppate del pianeta, i contrasti sociali e i conflitti armati. A fronte di questa situazione problematica, nel 2002 il Comitato dei diritti umani, civili e sociali dell’ONU ha affermato che l’accesso all’acqua è un diritto umano universale.
Figura 1: areogrammi che raffigurano destinazioni d’uso dell’acqua nel mondo e in alcuni Paesi.
Figura 2: diagramma sull’aumento del prelievo mondiale d’acqua nel Novecento (m3 per anno).
evaporazione dai bacini ar ti ciali industriale agricolo domestico
B1. Nel primo capoverso del testo, quale espressione è usata come sinonimo di acqua?
B2. Le acque dolci rappresentano:
A. i 2/3 della superficie della Terra
B. il 2,5% del totale delle acque
C. il 66% circa del totale delle acque
D. 1/3 della superficie della Terra
B3. Dove si trova l’acqua dolce disponibile per il consumo umano?
A. Nei ghiacciai delle montagne
B. Nelle zone polari
C. Nei corsi d’acqua e nelle falde acquifere
D. Nei bacini artificiali
1. AIUTO
Vai a ricercare nel testo il primo capoverso; proprio nelle prime righe potrai rinvenire l’espressione usata per evitare di ripetere il termine “acqua”.
2. AIUTO
Il quesito ti invita a considerare non tanto l’insieme delle acque presenti sulla Terra, ma soltanto quelle dolci.
3. AIUTO
Presta attenzione all’aggettivo “disponibile” che trovi nel quesito. Tutte le opzioni di risposta riguardano l’acqua dolce, ma non tutte dicono di risorse effettivamente disponibili, ovvero facilmente sfruttabili dall’uomo.
B4. Tenendo conto di quanto il testo dice, completa la seguente frase: L’acqua dolce disponibile “sarebbe una quantità teoricamente sufficiente per tutta la popolazione del pianeta…”
A. se fosse distribuita equamente fra tutti i popoli e non vi fossero sprechi
B. se i Paesi poveri avessero la possibilità di aumentare il loro consumo di acqua
C. se le multinazionali che gestiscono l’acqua ne diminuissero il costo
D. se il clima delle zone calde della Terra divenisse più mite
B5. Nei prossimi decenni, quanti saranno, presumibilmente, i Paesi che dovranno affrontare il problema della scarsità d’acqua?
A. 26
C. 51
B. 25
D. 230
4.
L’informazione richiesta in questa domanda non è direttamente riportata nel testo; tuttavia leggendo con attenzione quanto viene detto potrai facilmente individuare quale sia la soluzione possibile al problema della disponibilità dell’acqua.
5. AIUTO
Per evitare di rispondere frettolosamente alla domanda, è necessario fare un breve ragionamento. Il testo del quesito fa riferimento al futuro e al numero di Paesi che dovranno affrontare il problema della scarsità dell’acqua. Fai attenzione: nel conto generale bisogna includere anche i Paesi che già oggi soffrono di questo problema, perché si presume che in futuro ne soffriranno ancora.
B6. Qual è la causa principale delle differenze nel consumo di acqua tra i vari Paesi del mondo?
A. Le diverse condizioni ambientali
B. I modi di vivere e il grado di sviluppo economico
C. L’inquinamento delle acque che le rende non potabili
D. Le diverse abitudini igieniche
6. AIUTO
Il testo offre due dati interessanti: il consumo di acqua di un americano e di un africano. In generale, cosa differenzia maggiormente la vita di questi due individui?
B7. Basandoti sulle informazioni date dalle figure 1 e 2, indica se le seguenti affermazioni sono vere o false.
Vero Falso
7. AIUTO
a. A livello mondiale, l’acqua destinata agli usi agricoli rappresenta la percentuale maggiore.
b. Nell’Unione Europea il consumo di acqua per usi domestici è superiore a quello per usi industriali.
c. Nella seconda metà del Novecento il consumo di acqua è cresciuto allo stesso ritmo della prima metà del secolo.
d. Nel diagramma di figura 2, si prende in considerazione tra le fonti del consumo di acqua anche una causa naturale.
e. Nel 1960 il prelievo totale di acqua era pari a circa 2.000 metri cubi.
f. Gli Stati Uniti sono il Paese dove si fa il maggior uso di acqua per scopi industriali.
In questo caso le informazioni non sono contenute nel testo, ma sono tutte ricavabili da un’osservazione attenta dei due grafici riportati. Fai quindi un’attenta lettura dei grafici e troverai gli elementi necessari per vedere quali affermazioni sono vere e quali false.
B8. Perché nel testo si usa l’espressione “oro blu” in riferimento all’acqua?
A. Il prezzo dell’acqua potabile è destinato a crescere nel prossimo futuro
B. Come l’oro, sarà sempre più difficile estrarre l’acqua dal sottosuolo
C. Il consumo d’acqua nei Paesi meno sviluppati diventerà pari a quello dei Paesi sviluppati
D. Le guerre e i conflitti sociali renderanno difficile alle popolazioni approvvigionarsi di acqua
B9. Nell’ultima frase del testo, come si può sostituire “A fronte di”?
A. Vista questa situazione problematica
B. Nonostante questa situazione problematica
C. Oltre a questa situazione problematica
D. Invece di questa situazione problematica
B10. Un Comitato dell’ONU ha dichiarato che “l’accesso all’acqua è un diritto umano universale”. Che cosa significa l’espressione sottolineata?
Per rispondere completa la frase che segue. L’acqua è un diritto
8. AIUTO
Se leggi con attenzione l’ultimo capoverso troverai le informazioni necessarie per scegliere la risposta corretta.
9. AIUTO
Questo è un quesito di carattere grammaticale, devi ragionare sul significato della locuzione prepositiva “a fronte di” e cercare quale dei termini indicati possa essere usato come sinonimo.
10. AIUTO
Se rifletti sul significato degli aggettivi “umano” e “universale” potrai facilmente ricavare il significato dell’intera espressione.
Il padre della scienza moderna è lo scienziato pisano Galileo Galilei (1564-1642). Prima di lui altri studiosi, come Copernico e Keplero, avevano fatto scoperte importanti, ma fu Galileo il primo ad accompagnare alle scoperte l’enunciazione dei principi del metodo scientifico, detto anche metodo sperimentale. In base a questo metodo le leggi della natura devono essere indagate per mezzo di esperimenti e verifiche e non dedotte dalle Sacre Scritture o dai testi dei grandi filosofi del passato. Se un’affermazione non può essere verificata con un esperimento, essa non può essere accettata. Il metodo sperimentale prevede 4 fasi:
1. osservazione del fenomeno;
2. formulazione di un’ipotesi;
3. verifica sperimentale dell’ipotesi;
4. conclusioni: se l’ipotesi è confermata dagli esperimenti diventa una legge.
Nel trattato Il Saggiatore Galileo sostiene la necessità per lo scienziato di imparare a leggere la “lingua matematica” in cui si esprime la natura:
“[l’universo]... non si può intendere se prima non si impara a intender la lingua, e conoscere i caratteri, ne’ quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola”.
Galileo Galilei avrebbe potuto essere un ottimo musicista, come il padre Vincenzo e il fratello Michelangelo, invece divenne il padre della scienza moderna. Galileo fu un grande matematico, un inventore, uno sperimentatore, ma anche un fine liutista, un poeta e un critico letterario innamorato di Ariosto e del suo paladino Orlando.
Galileo era ironico, gaudente, a tratti depresso, polemico, e anche vendicativo, detestava la regola accademica pisana di indossare la toga, e se voleva stroncare un avversario era capace di farlo con un poemetto satirico. Un “brutto carattere” diremmo oggi.
Forse non sempre faceva davvero gli esperimenti che descriveva, come quelli sulla torre di Pisa; a volte descriveva risultati sperimentali più accurati di quelli realmente ottenuti. La grandezza di Galileo non va per questo ridimensionata. Galileo resta colui che ci ha insegnato che la matematica è il linguaggio in cui è scritto il libro della natura, e che ci ha spiegato il legame tra necessarie dimostrazioni e sensate esperienze, cioè tra teoria ed esperimento.
Galileo fu poi capace di richiamare l’attenzione dei contemporanei su alcuni problemi scientifici fondamentali, evidenziando le incongruenze del sistema di pensiero aristotelico.
Per esempio le osservazioni di Galileo sulle irregolarità della superficie lunare, che facevano pensare alla presenza di un manto roccioso lunare, resero la Luna più simile alla Terra. Diversamente da quanto sostenuto da Aristotele, il Satellite terrestre non era fatto di una speciale materia incorruttibile. Da quel momento non si poté più tener distinte le questioni celesti da quelle terrestri.
Ciò che rende la fisica e in generale la scienza, così potente, è il fatto che una volta che abbiamo compiuto abbastanza esperimenti e misure siamo in grado di enunciare delle leggi; le leggi ci permettono di prevedere come si comportano anche oggetti che non possiamo osservare o non abbiamo ancora osservato. Possiamo prevedere con che velocità una mela
cadrà a terra anche prima che si stacchi dall’albero, o quando passerà la prossima volta la cometa di Halley anche se al 2061 mancano ancora molti anni. Queste leggi sono espresse con equazioni matematiche: per dirla con le parole di Galileo, il grande libro dell’Universo è scritto in lingua matematica.
C1. Nella prima riga del testo si dice che Galileo è “il padre della scienza moderna” perché:
A. si è ispirato alle Sacre Scritture
B. ha derivato le sue teorie dalle opere dei grandi filosofi dell’antichità
C. la fama delle sue scoperte ha superato quella di Copernico e di Keplero
D. ha inventato il metodo sperimentale
C2. Il dizionario riporta più significati per la parola “principio”. Indica fra i seguenti quello con cui è usato nel testo.
A. Inizio
B. Origine
C. Concetto fondamentale
D. Costituente base di una sostanza
C3. Qual è la condizione perché un’affermazione possa essere ritenuta accettabile sul piano scientifico? Per rispondere completa con una sola parola la frase che segue.
Un’affermazione, per essere accettata, deve poter essere
C4. Perché la parte di testo evidenziata è scritta in corsivo? Per rispondere completa la frase che segue.
È in corsivo perché è una tratta
dal di
1. AIUTO
Copernico e Keplero sono stati indubbiamente due grandi personaggi del mondo scientifico ma Galileo ha introdotto qualcosa di fondamentale che si articola in quattro fasi.
2. AIUTO
La parola “principio” è utilizzata al plurale nella terza riga del testo e si riferisce alla scoperta del metodo scientifico da parte di Galileo, qualcosa di nuovo che avrebbe rivoluzionato la scienza. Prova a sostituire “principi” con ognuna delle parole proposte dall’esercizio: quale ti sembra più adatta?
3. AIUTO
In ambito scientifico ciascuno può affermare ciò che vuole ma non per questo l’affermazione è da ritenersi valida. Cosa serve in più allo scienziato? L’informazione è contenuta nella parte iniziale del testo, appena prima dell’esposizione delle fasi del metodo scientifico.
4. AIUTO
Normalmente viene utilizzato il corsivo quando si riporta un pensiero o un discorso tratto da qualcun altro. Devi cercare da dove è tratto il pezzo riportato.
C5. Il pronome “egli”, evidenziato nel testo, quale termine sostituisce?
5. AIUTO
Nel rispondere alla domanda devi tener conto dell’evoluzione della lingua, per cui oggi il termine "egli" sarebbe sostituito da un altro pronome. Nel testo è usato per un oggetto inanimato. Individua qual è.
C6. Secondo Galileo, qual è lo strumento essenziale per comprendere l’Universo? Rispondi con una sola parola (senza farla precedere dall’articolo).
C7. Nel testo Galileo è descritto con una serie di aggettivi. Due di essi sono riferiti a tratti della sua personalità che lo rendevano una persona con un “brutto carattere”: quali? Scrivili qui sotto.
1 2
C8. Nella frase evidenziata, con quale altro connettivo si può sostituire “poi”?
A. Inoltre
B. Invece
C. Infatti
D. Dopo
Cerca nel testo le parole di Galileo Galilei, tra di esse troverai indicato il termine per rispondere alla domanda. 6. AIUTO
7. AIUTO
Cerca nel testo la parte in cui viene descritta la personalità dello scienziato. Vi troverai una serie di aggettivi, tra cui facilmente individuerai i due termini negativi richiesti.
8. AIUTO
Che cosa indica il “poi” nella frase evidenziata: aggiunta, contrapposizione, spiegazione o successione? Se individui quale funzione svolge nella frase, troverai facilmente anche il sinonimo più indicato.
L’anello di re Salomone
Premessa
“Ciò che seminai nell’ira
crebbe in una notte la pioggia lo distrusse.
Ciò che seminai con amore germinò lentamente maturò tardi ma in benedetta abbondanza”.
Peter Rosegger
Per scrivere sugli animali bisogna essere ispirati da un affetto caldo e genuino per le creature viventi, e penso che a me questo requisito verrà senz’altro riconosciuto. Ma ho voluto citare i bei versi di Peter Rosegger, perché questo libro è scaturito non solo dal mio grande amore per gli “animali”, ma anche dalla mia ira contro i “libri” che trattano di animali. E devo riconoscere che se mai nella mia vita ho agito sotto l’impulso dell’ira, è stato proprio nella stesura di queste storie di animali.
Ma di che cosa mi adiravo? Delle molte storie di animali, incredibilmente false e cattive, che ci vengono offerte oggi in tutte le librerie; dei molti pennaioli che pretendono di parlare degli animali senza saperne un bel nulla. Chi scrive che le api urlano e spalancano le fauci, o che i lucci, lottando tra loro, si prendono per la gola, dimostra di non possedere neppur la più pallida idea dei caratteri di quegli animali, che pretende invece di avere direttamente e amorevolmente osservato. Se per compilare un libro sugli animali bastassero alcune informazioni delle esistenti società di allevatori, persone come Heck senior, Bengt Berg, Paul Eipper, Ernest Seton Thompson, o Wäscha Kwonnesin, che hanno dedicato tutta la vita alle ricerche sugli animali, sarebbero da considerarsi sciocche. Non si possono sottovalutare gli innumerevoli errori che queste irresponsabili storie di animali diffondono fra i lettori, e soprattutto tra i giovani, vivamente interessati a questo argomento.
E non si obietti che queste falsificazioni sono una legittima libertà della rappresentazione artistica. Certo, i poeti hanno diritto di “stilizzare” anche gli animali, come qualsiasi altro oggetto, secondo le necessità del processo artistico: i lupi e le pantere di Rudyard Kipling, il suo impareggiabile mungo Rikhi-tikkitavi parlano come gli uomini, e l’ape Maja di Waldemar Bonsels può esibire un comportamento non meno corretto e gentile del loro. Ma queste stilizzazioni sono permesse solo a chi conosce veramente l’animale. Anche gli artisti figurativi non sono tenuti a rappresentare le cose con precisione scientifica, ma guai a colui che non conosce l’oggetto che pretende di rappresentare, e che si serve della stilizzazione solo per mascherare la propria ignoranza!
Io sono uno scienziato, non un artista, e quindi non mi permetto nessuna libertà e nessuna “stilizzazione”. Inoltre ritengo che queste libertà non siano affatto necessarie, e che sia molto meglio attenersi, come nei veri e propri lavori scientifici, semplicemente ai fatti, se si vuole dischiudere al lettore la bellezza del mondo animale. Le verità dell’universo organico si impongono infatti sempre più al nostro amore e alla nostra ammirazione e divengono sempre