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a ruggire CONSIGLI DI LETTURA
CONSIGLI DI LETTURA
RAVI E LA STORIA DI QUANDO INIZIÒ A RUGGIRE
Ravi e la storia di quando iniziò a ruggire Tom Percival
Ravi era il più giovane e anche il più basso della sua famiglia. Era persino più basso del suo cane Biscotto. La maggior parte del tempo era divertente essere il più piccolo, ma qualche volta, solo qualche volta, non lo era per niente. Come il giorno in cui Ravi e la sua famiglia stavano andando a fare il picnic e indovina chi arrivò ultimo nella corsa verso il treno? Ravi… Tutti gli altri avevano trovato posto, ma Ravi si era dovuto stringere tra papà e Biscotto, e Biscotto, il suo cane, non era proprio profumato, eh! Quando arrivarono al parco, si misero a giocare a nascondino. Sembrava un’idea divertente. Ma Ravi non riusciva a trovare nessuno. Quando Ravi chiese di andare sullo scivolo più alto, il custode gli disse: – Mi dispiace! Sei troppo basso! Ravi si arrabbiò così tanto che la sua faccia si fece tutta rossa. Ma poi papà gli disse: – Dai, andiamo a prenderci un gelato. Tutti si fiondarono verso il carretto dei gelati e indovina chi arrivò per ultimo? Ravi. E quando finalmente fu il suo turno, non era rimasto neanche un gelato! Questo era davvero troppo! Ravi era furioso! Iniziò a ringhiare e gli spuntò una coda a strisce e poi due orecchie pelose e piccoli denti appuntiti e una pelliccia arancione. Ravi si era trasformato in una TIGRE!
LA QUINTA VALLE:LA BELLEZZA
TUTTI GLI UCCELLI DEL MONDO INCONTRANO E CONOSCONO LA QUINTA VALLE.
NEL NIDO IL TEMPO DEL RACCONTO
Il testo completo si trova nella Guida insegnantE.
Dopo aver deciso di premiare tutti gli uccelli che avevano compreso come spegnere la rabbia nel proprio cuore, l’upupa si mise alla guida del grande stormo. Volarono di notte, perché il luogo conosciuto dall’upupa era segreto a tutti, anche ai più saggi e antichi uccelli del Mondo. Arrivarono alla valle della Bellezza, dove tutto era calma, silenzio, pace e meraviglia. Gli uccelli si misero in ascolto e in osservazione, anche i pulcini che trascorrevano tutto il tempo giocando. La QUINTA valle appariva come un mare di steli verdi mossi da un leggero venticello. Gli alberi emettevano note sottili e profonde. Tutto respirava all’unisono e, se stavi in silenzio, potevi sentire i battiti dei cuori. Tutto era luminoso, roseo e azzurro e ognuno poteva specchiarsi nelle acque del grande lago per cercare di riconoscere la propria bellezza. Custode della valle era colei che possedeva parole per entrare: una creatura leggera, dalle sembianze di una fanciulla. Volava, accompagnata nel volo dalle farfalle; cantava, accompagnata nel canto dai grilli; suonava, accompagnata nella musica dagli steli dell’erba; accarezzava il suo piccolo mondo con dita leggere e scriveva sui muschi freschi del bosco parole che solo i saggi potevano comprendere; si muoveva di notte, luminosa, alla luce delle lucciole e delle stelle; leggeva le strade del firmamento e conosceva le rotte degli uomini e degli uccelli.
IL VOLO DELLE IDEE
IL TEMPO DEL CERCHIO
In piedi, nel Cerchio d’Incontro, ci diamo la mano per formare un grande girotondo. Ognuno di noi è un uccello: presentiamo chi siamo attraverso la mimica del volto e del corpo. I nostri gesti devono essere ripetuti in silenzio dal gruppo. Ora inventiamo un verso: tutti lo ascoltano e poi lo ripetono. Possiamo trovare delle varianti: un suono lungo, uno corto, uno forte, uno leggero, un sussurro, un urlo… Alla fine discutiamo se ci siamo ascoltati, se abbiamo lavorato con la calma e il silenzio della quinta valle. Concludiamo il Cerchio guidati dalla voce dell’insegnante.