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Il respiro degli alberi

�della storiaIl filo rosso

Un giorno il nonno mi cinse le spalle con un braccio e con la mano mi coprì gli occhi. – Dimmi che cosa vedi – sussurrò. Io risposi che vedevo il buio e lui mi disse: – Ascolta. Sentii pigolare piano piano, poi un rumore tra le foglie. – È un nido di cince. La vedi la mamma che porta da mangiare ai suoi piccoli? Non vedevo niente ma sentivo un battito di ali e poi cip cip. Ascoltai ancora. Sentii un ronzio intenso. – Queste sono le api. Hanno succhiato i fiori e ora ritornano a casa. Il nonno mi tolse le mani dagli occhi e mi disse: – Hai capito? Se ascolti con attenzione, puoi vedere un mucchio di cose, come se avessi gli occhi aperti. E adesso ascolta il ciliegio che respira. Chiusi gli occhi e sentii un’aria leggera che mi passava sul viso e tutte le foglie del ciliegio che si muovevano piano piano. – È vero, nonno, il ciliegio respira – dissi.

A. Nanetti, Mio nonno era un ciliegio, Einaudi

SULLE STRADE DEL CIELO COMPRENSIONE

Che cosa ha sentito il bambino tenendo gli occhi chiusi? Indica con una X. Il canto delle cicale, il ronzio delle vespe, il respiro dell’albero. Il pigolare delle cince, il ronzio delle api, il respiro dell’albero. Il pigolare delle cince, il gracidio delle rane, il respiro dell’albero.

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